Ora che la sentenza d’appello conferma la trattativa e persino l’“alleanza” fra Stato

e-mafia, nessuno dei negazionisti rettifica né chiede scusa. Ma noi siamo pazienti y(7HC0D7*KSTKKQ( +$!z!{!"!:

Lunedì 8 agosto 2022 – Anno 14 – n° 217 a 1,80

a-1,80
Arretrati:
- Arretrati:
aa3,00
1,80
-a-16
3,00
Arretrati:
con-il a
libro13“Ucraina.
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3,00
il libro 1,80
Critica
e-a“Ucraina.
12della
con– politica
La
il libro
guerra
internazionale”
Arretrati: “Ioe posso”
la
estoria”
3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

TESTIMONIANZA La scrittrice che perse un figlio in Libano MEDIAPART Ai turisti ellenici non bastano i bonus-vacanze Magnete e Occhio di Tigre
Israele e Gaza, stessa Grecia, rincari super:
» Marco Travaglio
guerra che si ripete e sulle isole sbarcano
L’
Asilo Mariuccia allestito

con orrore all’infinito solo i vacanzieri ricchi dalla nuova coppia comica,
Magnete e Occhio di Tigre,
al secolo Calenda e Letta, noti
q DVIRI A PAG. 5 q PERRIGUEUR A PAG. 16 - 17 speleologi alla ricerca dell'Agen-
da Draghi, ha almeno il pregio di
mostrare a tutti di cosa sono capa-
ci i famosi professionisti della po-
litica, quelli bravi e competenti, i

LA FARSA IL CAPO DI AZIONE VA SU RAITRE E ROMPE I PATTI COL PD. BONINO LO MOLLA
migliori. E di farci rimpiangere i
dilettanti, gli incompetenti, i peg-
giori. L'ac cozzaglia Pd-Azione-

Calenda ricambia idea in tivù

+Europa-L eu-Psi-DiMaio-Ta-
bacci-Verdi-SI non aveva alcun
senso politico già in partenza, vi-
sto che ammucchia alla rinfusa
partiti dai programmi opposti e
dai capetti rancorosi. L'avrebbe

e lascia Letta in brache di tela

avuto se davvero il movente fosse
stato fare massa e muro contro le
destre, includendo la forza politi-
ca con più consensi dopo il Pd. In-
vece i 5Stelle sono stati esclusi in
partenza, perchè il vero nemico
non è il trio Meloni-Salvini-B.,
ma Conte (e non per la non fiducia
Draghi, ma per la non genufles-
sione a Usa&Confindustria). La
presenza poi di Calenda, il più no-
to sfasciacarrozze della politica
mondiale dopo Renzi, garantiva il
IL FATTO ECONOMICO sicuro naufragio dell'operazione.
Solo i Merlo, i Sambuca, i Polito e
Inflazione e Kiev gli altri strateghi dei giornaloni
potevano gridare al miracolo, alla
non fermano rivoluzione, alla Bad Godesberg e
prendere sul serio l'idea dia Letta
i dividendi dei big che Calenda, coi suoi forzisti rici-
clati tipo Costa (leggi ad perso-
q DA SILVA A PAG. 12 - 13 nam pro B.) e Gelmini (sfascio
della scuola), fosse “il magnete
che attrae voti di centrodestra”.
EDITH BRUCK Ieri, appena cinque giorni dopo il
patto e la foto di gruppo, il magne-
“È terribile veder te s'è smagnetizzato in diretta tv.
Senza riuscire a spiegare com'è
scatenare guerre: che si accorge solo ora di ciò che
tutti sanno e dicono fin da subito:
come a Taiwan” e cioè che Letta avrebbe sistemato
pure Fratoianni, Bonelli, Di
Maio, forse persino D’Incà.
Ma non si può rimproverare a
Calenda di essere Calenda: da
Confindustria a Montezemolo a
Monti a Renzi al Pd ad Azione, è
sempre stato così. Un collezioni-

DISASTRO DEM SCOPRONO CHE L’EX ALLEATO SUICIDIO ASSISTITO sta di catastrofi che ha mancato il
Titanic, ma solo per questioni a-

È INAFFIDABILE. CASTELLINA: “APRIRE AL M5S”

nagrafiche. Si pensava che Letta e
q CAPORALE A PAG. 6 PER FARE IL CENTRO il vicedisastro Franceschini, in
politica da 30 anni, prima di met-
q CALAPÀ E RODANO A PAG. 2 - 3 q GAD LERNER A PAG. 2 tersi in mano a un tipo simile, si
I PEGGIORI fossero cautelati con accordi fer-
rei, a prova di ego e di bizze. Invece
Cingolani è unfit: improvvisavano, sulla fiducia.
Due geni: prima consegnano le
sul gas ci porterà » STRANE VITE Chi era davvero Schliemann: ritrovò l’antica Troia La cattiveria chiavi di casa allo statista dei Pa-
rioli, poi si meravigliano se fa il
al mega-disastro
Il contaballe che scoprì i miti di Omero Carlo Calenda furibondo
lascia la coalizione col Pd:
”Non era nei patti
padrone. E ora si ritrovano un Pd
sbilanciato al centro, con un altro
q RIZZO A PAG. 15 Centro concorrente, senza l'allea-
che ci fosse anche il Pd” to naturale (Conte), con la base
» Filippomaria Pontani a San Pietroburgo necessità. Quando si WWW.SPINOZA.IT inferocita e le liste piene di volta-
SOLO PER SOLDI nel 1846 e poi arric- dice avere fiuto. gabbana che non portano manco i

A
volte i conflitti in Ucrai-
Tramonto trash na diventano opportu-
nità. Fu senz’altro così
di CR7, un uomo per il tedesco Heinrich Schlie-
mann (1822-1890): da opero-
chiamato banca so commerciante di Amster-
dam (dopo esservi approdato
q ZILIANI A PAG. 9 nel 1841 in seguito al naufra-
gio del bastimento che lo por-
tava in Venezuela), distaccato
chitosi grazie a traf-
fici d’ogni genere (in
California investì
nella caccia all’oro), fu
con la guerra di Crimea che
egli si fece milionario puntan-
do in modo spregiudicato
sull’indaco – il colore delle di-
vise zariste –, il piombo, il sal-
nitro e altre materie di prima
Proprio la ricostru-
zione dei viaggi e de-
gli affari dei suoi pri-
mi 44 anni di vita è la
parte migliore della mo-
stra I mondi di Schliemann.
Sino al 6 novembre alla Ja-
mes-Simon-Galerie e il
Neues Museum di Berlino.
A PAG. 18
voti dei parenti, ma vanno pre-
Le firme miati delle scissioni pilotate dai
dem per salvare Draghi (che in-
q HANNO SCRITTO PER NOI fatti è caduto). Un fallimento epo-
SU QUESTO NUMERO: cale che, se non mancassero 48
BOCCOLI, DALLA CHIESA, giorni al voto, imporrebbe dimis-
DELLA SALA, D’ESPOSITO, sioni a raffica. Intanto la Meloni
DI FOGGIA, GASPERIN, GENTILI, sta pensando seriamente di an-
MONTANARI, NOVELLI, PIZZI, nullare la sua campagna elettora-
SCUTO E TRUZZI le: tanto ci pensa già il Pd.
2 l POLITICA
VERSO LE URNE • L’AMMUCCHIATA GIÀ SI SPACCA
Calenda ricambia idea: rompe
col Pd e lascia Letta in mutande
l A
IL COMMENTO
UN SUICIDIO
ASSISTITO
PER INSEGUIRE
IL CENTRISMO
» Gad Lerner
N
on fossimo a ridosso delle e-
lezioni, il maldestro infor-
tunio politico occorso a E-
nrico Letta renderebbe opportune
le sue dimissioni. Come minimo lo
inviterei a chiedersi perché gli è ca-
pitato di fidarsi di Carlo Calenda,
lui che otto anni fa si era lasciato
già beffare da Matteo Renzi (di cui
Calenda è solo una caricatura). La
spiegazione risiede nella cultura
politica che accomuna Letta ai
suoi due turlupinatori: il centri-
smo, malattia senile di una sini-
stra che ha reciso il suo legame o-
riginario col popolo degli oppressi
e degli sfruttati in nome della go-
vernabilità, e ora ciancia a spro-
posito di “populismo delle élites”,
dopo essersi assimilato in un pro-
getto tecnocratico, quello di Dra-
ghi, che ha spianato la strada alla
destra. Va a infrangersi così il Pd
che l’anno scorso si sbarazzò fret-
tolosamente della segreteria Zin-
garetti consegnandosi ai Guerini
e ai Franceschini, modesti eredi
della tradizione democristiana.
La faciloneria con cui Letta ha rot-
to l’alleanza con il M5S, in nome di
una non meglio precisata “agenda
Draghi” estranea alle istanze di
giustizia sociale e di impegno per i
diritti civili, somiglia a un suici-
dio assistito. La sterzata imposta
a un partito che pretendeva di riu-
nire la sinistra italiana, s’infran-
ge nel nome della lotta al populi-
smo, formula abusata dall’esta-
blishment per salvaguardare il
suo potere. Probabilmente è trop-
po tardi per rimediare, anche per-
ché dal canto suo Giuseppe Conte
evidenzia limiti di immobilismo
che sembrano impedirgli di stipu-
lare alleanze a sinistra e di entrare
in relazione con settori di società
in cerca di rappresentanza. Ma se
Letta avesse la virtù dell’umiltà
dovrebbe almeno tentare un recu-
pero, riconoscendo il suo errore e
tornando sui suoi passi. La destra
oggi festeggia. Non basterà regala-
re un pacchetto di seggi sicuri a
Speranza, Fratoianni e Bonelli
per avviare la ricostruzione di u-
na sinistra credibile. Prima occor-
rerà liberarsi della funesta voca-
zione centrista che spadroneggia
nel gruppo dirigente del Pd.
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022
» Tommaso Rodano
lla fine Carlo Calenda,
bombarolo moderato, ha
fatto quello che sa fare
meglio: mandare tutto
per aria. L’alleanza con il Pd è du-
rata la bellezza di cinque giorni:
malgrado l’accordo generoso con il
leader di Azione (30% dei collegi a
lui e 70% ai dem), non ha retto alle
strette di mano di Enrico Letta con
il tandem Bonelli-Fratoianni e
Luigi Di Maio. Spirito solitario,
tentato dal terzo polo centrista, poi
persuaso dall’ammucchiata an-
ti-Meloni, infine di nuovo da solo:
in una settimana il portentoso ego
calendiano ha fatto un lungo giro
intorno a se stesso, restando fermo
al punto di partenza.
È ANDATO a spiegarlo in televisio-
ne, ospite di Lucia Annunziata nel
pomeridiano Mezz’ora in più. Ca-
micia bianca, pantaloni cachi, oc-
chiali neri e sorriso tirato, il fonda-
tore di Azione si è prima infilato in Ex ministro
un lungo preambolo: “È la decisio- Carlo Calenda,
ne più difficile da quando ho inizia- 49 anni,
to a fare politica”, ha detto con tono fondatore
grave e pause teatrali, “all’inizio di del micro partito
questa campagna elettorale ho personale Azione
stretto un accordo col Partito de- FOTO LAPRESSE
mocratico con questa idea: cer-
chiamo di costruire un’alternativa
di governo. Mano a mano che que-
sta negoziazione andava avanti, si vano Azione vicina al 10% anche in L’annuncio in tv Perde apre una partita complessa. La-
aggiungevano pezzi che stonava- compagnia del Pd, in privato i nu- sciando il Pd, Calenda perderà
no. Oggi io mi trovo a fianco a delle meri letti da Calenda (insieme agli pure l’accordo di lista Emma Bonino. Oggi si riunisce la
persone che hanno votato 54 volte attacchi ricevuti sui social) erano direzione di +Europa, ma la sen-
la sfiducia a Draghi più dei Cinque molto meno promettenti: il campo con Bonino: dovrà tenza pare scritta: “C’è sorpresa e
stelle (Fratoianni e Sinistra italia-
na, ndr) e dall’altro lato ex grillini
largo e strambo con Letta, Fra-
toianni e gli altri avrebbe portato raccogliere 56mila firme rammarico –ha detto il presidente,
Riccardo Magi – avremmo dovuto
che hanno inquinato il dibattito
politico italiano, come Di Maio e
via al suo partito parecchi punti
percentuali.
o riabbracciare Renzi decidere insieme e non è stato co-
sì”. Il bluff di Calenda è debole: “Era
Manlio Di Stefano. Mi sono un po’ Ora per il lib-dem dei Parioli si chiaro, nel nostro patto, che ci sa-
perso”. Calenda ha provato a ritro-
vare un’aura di nobiltà, raccontan-
do la proposta avanzata a Letta due
giorni prima: “Ho detto a Enrico, L’INTERVISTA
facciamo questa cosa: io rinuncio
ai collegi. Tengo solo il 10% e ti la-
t LUCIANA CASTELLINA “SORRIDO, MI SENTO PIÙ LEGGERA”
scio il 90%”. È caduta lì, quindi ad-
“La nostra resistenza
dio: “Non c’è coraggio, bellezza, se-
rietà, onore a fare politica così. Per-
tanto io ho comunicato a France-
schini, poco prima di venire qui,
ha dato buoni frutti:
che non intendo andare avanti su » Giampiero Calapà
questa alleanza”. Calenda ha but-
“O
tato lì una domanda legittima: ggi sorrido”. Lucia-
“Che senso ha dire no ai Cinque na Castellina incas-
allarghiamo a sinistra”
stelle e dire di sì a chi ha votato la sa con soddisfazio-
sfiducia a Draghi 55 volte?”. Pecca- ne la dipartita politica di Carlo
‘‘
to che nel patto siglato con Letta Calenda auto-escluso dalla
fosse scritto nero su bianco che coalizione con il Partito demo-
l’accordo tecnico per limitare la cratico. Castellina sabato ave-
vittoria della destra sarebbe stato va guidato metà Sinistra italia-
aperto ad altri interlocutori, di cui na allo scontro col segretario
Calenda conosceva benissimo i no- Nicola Fratoianni in Assem- Pd non c’è nessun patto politi-
mi. “Un conto è fare un patto con le blea nazionale per provare ad co. Ma avere Calenda dentro la
reciproche differenze”, ha provato evitare l’abbraccio mortale coalizione elettorale e averlo in
a spiegare il leader di Azione, “e un
conto è il bombardamento conti-
con Letta più Calenda. Letta
da solo si può digerire meglio a Se non ci fosse il tempo da qui quel modo, con quelle conti-
nue dichiarazioni contro la si-
alle elezioni per un accordo
nuo, quotidiano, totale, assoluto, sinistra. “Resta una sfida du- nistra, sarebbe stato davvero
su di noi da parte della sinistra. Gli rissima, ma almeno sono più insostenibile.
italiani ci prendono per matti”. Su serena”. E lei lo aveva detto al Fatto
questo è difficile dargli torto.
C’è però un aspetto, meno idea-
Castellina, cambiato di
nuovo tutto. Soddisfatta?
coi 5Stelle, il dialogo dovrebbe già il 30 luglio: “Non si può
affrontare la questione so-
listico, che ha contribuito a guida-
re Calenda. Qualcuno che lo cono-
Meglio di quanto credessi. Mi
sto gustando la cosa.
inevitabilmente riprendere dopo ciale con Calenda”. Lo ha
ripetuto sabato all’Assem-
sce, venerdì l’ha sentito trasalire Quindi ora tutto risolto in blea di Sinistra italiana, il
alla lettura dei sondaggi. Mentre in termini di coalizione per problema lo ha risolto Ca-
pubblico l’ex ministro twittava ri- la sinistra rosso-verde? lenda stesso.
levazioni assai lusinghiere, che da- No. Anche perché con Letta e il La nostra resistenza ha porta-
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022 POLITICA l 3

LO STRAPPO • Addio Centrino

rebbero state altre liste, infatti era
stata inserita quella clausola di
non candidatura dei leader”.
SENZA i radicali e il loro simbolo,
per Calenda si pone la questione
serissima della raccolta firme per
partecipare alle elezioni (da cui so-
no esentati i partiti già in Parla-
mento, come +Europa): ne servo-
no 750 per ogni collegio, quindi
36.750 per la Camera e 19.500 per
il Senato; in totale 56.250 entro il
22 agosto. Altrimenti può allearsi
con Matteo Renzi e correre con
l’insegna di Italia Viva. Non a caso
l’ex premier ha detto ai suoi di te-
nere un profilo basso e di aspettare.
Per l’ambizioso Calenda sarebbe
un’umiliazione politica letale.
La missione inutile
di Richetti al lido
e i dem giù dal pero
N
on era poi così difficile immaginare partito ovviamente qualcuno è meno di-
che il politico più egotico della po- spiaciuto degli altri. Goffredo Bettini aveva
litica italiana potesse smentire il se già avvisato tutti, inascoltato: “La storia di Quel che rimane
stesso di cinque giorni prima, rom- Calenda, i suoi contenuti e la brutalità dei A sinistra,
pendo un patto nato oggettivamente fragi- suoi modi rendevano, ai miei occhi, del tut- Fratoianni e Letta
le. Eppure ieri nel Pd sembravano tutti, sin- to innaturale un cammino comune tra di Sotto, Richetti
ceramente, caduti dal pero. Le reazioni uf- noi. Forse le difficoltà aumenteranno, insie- con Franceschini
ficiali sono arrivate in rapida successione, me però alla chiarezza, che ci farà recupe- LAPRESSE / ANSA
non appena Carlo Calenda ha dato il suo ad- rare più di quello che abbiamo perso”.
dio in tv, nel salotto di Lucia An-
nunziata. Tutti, come prevedibile e
con accenti appena differenti, gli
hanno attribuito la responsabilità
di spianare la strada a Giorgia Me-
loni e alla destra italiana. A titolo
esemplificativo, ecco la dichiara-
zione della più calendiana tra i de-
putati del Pd, Irene Tinagli (che so-
lo cinque giorni fa festeggiava con
un selfie con l’amico Carlo): “Noi
lavoriamo per un’Italia aperta ai
diritti civili e sociali, alleata delle
democrazie liberali e non di Orban
o Putin. Oggi Calenda si assume u-
na responsabilità storica enorme”.
Con Enrico Letta, solo un gelido
scambio su Twitter, terreno predi-
letto del calendismo: “Mi pare da
tutto quel che ha detto che l’unico
alleato possibile per Calenda sia
Calenda. Noi andiamo avanti
nell’interesse dell’Italia”, ha scritto
il segretario del Pd. La replica è
quasi da diario adolescenziale:
“No Enrico. In verità eri tu. Buon
viaggio e grazie comunque per la
disponibilità a discutere”. Poi Letta
si è fatto intervistare dal Tg1: “Ca-
lenda non ha onorato la parola da-
ta, è un fatto grave”.

to buoni frutti. Ma spero che
questa storia, oltre al mio par-
tito, possa far bene anche al Pd.
E rinvigorisca la loro sinistra.
Crede che sia possibile an-
che riconsiderare il di-
scorso delle alleanze allar-
gando la coalizione a sini-
stra?
Bisognerebbe allargare alle
altre forze di sinsitra, sì. C’è
poco tempo, ma credo che an-
che se non si riuscirà a trovare
un accordo per una coalizione
formale sulla scheda elettora-
le, inevitabilmente il dialogo,
nel caso del Movimento cin-
que stelle, dovrà riprendere
dopo le elezioni, non ci sono
alternative.
Calenda ha detto in tv di a-
ver comunicato l’addio al
Pd con un messaggio al mi-
nistro Dario Franceschi-
ni. Franceschini si sarebbe
detto dispiaciuto.
E si capisce. Però, credo since-
ramente che nel Partito demo-
cratico ci sia una grande fetta
di militanti e magari anche
qualche dirigente, invece, pa-
recchio sollevati per quest’esi-
to della vicenda.
Il 30 luglio lei al Fatto ave-
va detto anche che per la
coalizione con Calenda, se
ci fosse entrata anche la
sua Sinistra italiana, a-
vrebbe pianto. Oggi?
Oggi sorrido, non perché la si-
tuazione sia bella, resta duris-
sima. Ma per lo meno mi pre-
paro a una battaglia più pulita,
mi sento più leggera. Sì, oggi
sorrido.
QUESTE LE PAROLE UFFICIALI. Uffi-
ciosamente, dalle parti del Nazare-
no l’ex alleato viene descritto come AL TG1
un bugiardo, un inaffidabile, uno
che “mente radicalmente”. La deci- IL LEADER
sione finale non l’aveva comunica-
ta a nessuno. Letta l’ha appreso in
PIDINO IN TV:
televisione, dove Calenda peraltro “NON HA
gli ha dato l’ulteriore smacco di far
sapere che il primo ad essere avvi- ONORATO
sato è stato Dario Franceschini,
poco prima dell’intervista con An-
GLI IMPEGNI,
nunziata. Nel Pd erano anzi piut- È GRAVE”
tosto tranquilli: si narra infatti di
una spedizione a Capalbio del nu-
mero due di Calenda, Matteo Ri-
chetti, per far sbollire gli istinti del capo. Ri-
chetti sarebbe tornato a Roma fiducioso sul
buon esito della sua ambasciata, o almeno
questo avrebbe riferito agli ex compagni del
Pd. Non è andata così e ora al Nazareno re-
sta il rimpianto soprattutto per il tempo
perso: “Abbiamo buttato due settimane ap-
Verdi-Sinistra presso a questa storia, in una campagna e-
Luciana lettorale che è già molto breve”.
Castellina, La dipartita di Calenda fa crollare l’inte-
si è opposta ra costruzione del castello di Letta, sono ca-
alla coalizione duti i mattoncini moderati, quelli che a-
con Calenda vrebbero dovuto teoricamente attrarre l’e-
FOTO LAPRESSE lettorato di destra, in uscita da Forza Italia.
Ma si perde il senso stesso di una coalizione
così ampia, da Fratoianni fino a Tabacci,
messa in piedi per fare numero e contrasta-
re il dominio della destra nei collegi. Nel
La chiusura con Calenda
non significherà una riapertu-
ra con Giuseppe Conte. Fonti
della segreteria dem lo esclu-
dono categoricamente – “la dif-
ferenza tra lui e Fratoianni è il
suo rapporto ambiguo con la
Russia di Putin” – e lo stesso
Conte non ha nessuna inten-
zione di andare in soccorso de-
gli ex alleati, salutati con una
proposta beffarda: “A Enrico
rivolgo un consiglio non richie-
sto, offri pure i collegi che si so-
no liberati a Di Maio, Tabacci e
agli altri alleati”.
ORA SI GUARDA con rancore, ma pure una
dose di ironia, ai prossimi passi di Calenda.
L’ex ministro ritiene di poter evitare la rac-
colta firme, in quanto parlamentare euro-
peo, ma paradossalmente a Bruxelles ci è
andato proprio sotto le insegne del Partito
democratico (anche se nel logo era stata ag-
giunta l’insegna del gruppo “Siamo euro-
pei”). La vera curiosità è capire se si celebre-
rà il controverso matrimonio con Matteo
Renzi. A rigor di sondaggi no: Renzi è im-
popolarissimo non solo presso l’elettorato
dem, ma pure nel resto di quello moderato.
Se andasse con lui Calenda si salverebbe
dalla raccolta firme, ma forse perderebbe
definitivamente la faccia.
TO. RO.
CONTE: “DAI PURE
I SEGGI A DI MAIO,
TABACCI E ALTRI”
“QUALCUNO mi chiede:
e se ora Letta riaprisse al
Movimento? Provo a dare
una mano e a evitare
ulteriori imbarazzi, dopo
le dannose decisioni che
sono già state prese. Noi
non siamo professionisti
della politica. Il balletto ci
ha lasciati stupefatti”.
Quindi “a Enrico rivolgo
un consiglio non
richiesto: offri pure i
collegi che si sono liberati
a Di Maio, Tabacci e agli
altri alleati”. Così il leader
M5s Giuseppe Conte:
“Posso solo dire che
questo disastro politico
mi sembra lontano anni
luce dal progetto
riformistico realizzato
durante il Conte II”.
4 l CRONACA
ORRORI DI STAMPA • Appello: dal dispositivo alle motivazioni
Stato-mafia, la trattativa ci fu:
ecco i falsari che la negavano
LE TAPPE
DEL PROCESSO
A PALERMO
LE MOTIVAZIONI con
cui la Corte d’Assise
d’Appello di Palermo ha
assolto gli ex Ros Antonio
Subranni, Mario Mori e
Giuseppe De Donno e l’ex
senatore di Forza Italia
Marcello Dell’Utri al
processo “Trattativa” sono
state pubblicate sabato
scorso. Gli imputati,
accusati assieme ai
mafiosi di Cosa Nostra
per “violenza o minaccia a
corpo politico dello
Stato”, il 20 aprile 2018
erano stati condannati in
primo grado a pene
severissime. Poi, con la
sentenza di Appello del 23
settembre 2021, il
verdetto è stato ribaltato:
assolti gli uomini dello
Stato e condannati i
mafiosi, che accolsero
l’invito al dialogo
» Stefano Baudino
I
“giornaloni” e le indicibili
verità sulla “Tratt at i va
Stato-mafia”: un rappor-
to complesso, altalenan-
te, giocato surrettiziamente
da anni sulla ricerca dei mi-
gliori escamotage affinché i
fatti più urticanti, accertati e
storicizzati nel corso del pro-
cesso, continuino a non fare
troppo rumore. E le eccezioni
sono veramente poche.
Ieri, all’indomani dell’u-
scita delle motivazioni della
sentenza di Appello al pro-
cesso “Trattativa”, in cui i giu-
dici, pur assolvendo i vertici
del Ros e l’ex senatore di For-
za Italia Marcello Dell’Utri,
hanno espresso giudizi im-
pietosi sulle loro condotte, il
quotidiano La Stampa non
ha ad esempio dedicato nem-
meno una riga all’analisi del
verdetto. Su Repubblica, seb-
bene Salvo Palazzolo compia
una disamina puntigliosa dei
punti nevralgici della senten-
za, nessun richiamo in prima
pagina. Molto soft, invece, l’a-
nalisi di Giovanni Bianconi
sul Corriere, che dedica po-
che righe alle zone d’ombra e-
videnziate dalla Corte. La Ve-
rità, che ha passato anni a ne-
garne l’esistenza, titola inve-
ce “La trattativa Stato-mafia
c’è stata, ma solo per far ter-
minare le stragi”. Contraddi-
cendo all’osso il contenuto
delle motivazioni, Il Giornale
ha il coraggio di titolare
“Sconfessata la Procura, la
trattativa Stato-mafia è sol-
tanto una bufala”. Secondo
Luca Fazzo, “il teorema che
i n c a s t rava B e r l u s c o n i e
Dell’Utri” sarebbe stato “ab-
battuto”. Libero delega diret-
tamente a Basilio Milio, av-
vocato dell’ex Ros Mario Mo-
ri, l’analisi della sentenza: il
legale parla di uno Stato che
“non solo non si è piegato, ma
ha reagito con determinazio-
ne, arrestando i mandanti
delle stragi, ad iniziare da To-
tò Riina”.
GLI ESPONENTI delle istituzio-
ni implicati nella trattativa,
trattati sin dall’apertura delle
indagini con i “guanti di vel-
luto” da parte integrante del
giornalismo mainstream, il
21 aprile 2018 furono con-
dannati insieme ai mafiosi a
pene molto ingenti in primo
grado. All’indomani della
sentenza, alcuni quotidiani
decisero addirittura di omet-
tere la notizia dalle loro pri-
me pagine, come nel caso di
L ib e ro . E chi scelse di dar
conto dell’argomento non re-
legandolo ad un semplice tra-
filetto, riuscì a fare addirittu-
ra peggio: “Il teorema della
trattativa: condannati Berlu-
sconi e Dell’Utri”, titolava Il
Giornale, in un grande afflato
di generosità verso B. e la sua
cricca; “Sentenza grillina sul-
la Trattativa”, gli faceva eco Il
Foglio; Con il titolo “Onore a
Mori” apriva invece Il Tempo,
“ab b ra c ci a n do ” sp i ri t ua l-
mente un uomo appena con-
dannato a 12 anni di carcere
per “violenza o minaccia a
corpo politico dello Stato”. Se
Repubblica la promosse a no-
tizia principale della sua edi-
zione quotidiana, Il Messag-
gero, accanto al dato di cro-
naca, inserì in prima pagina
un virgolettato dell’ex mini-
stro Martelli: “Chi arrestò
Riina è trattato da boss”, tan-
to per fare l’ennesima carezza
al Ros. Il 24 settembre, il
giorno successivo alla pro-
nuncia della sentenza di Ap-
pello in cui furono assolti gli
uomini dello Stato, le colon-
ne dei principali giornali del-
lo stivale costituirono il più
efficiente lavacro purificato-
re delle loro condotte. “Via il
fango resta l’onore”, l’apertu-
ra del Tempo; “La trattativa
Stato-mafia non esiste”, se-
condo La Verità (evidente-
mente, non secondo i giudi-
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022
ci). “Imputati tutti assolti,
anche Dell’Utri, smascherata
la bufala di Berlusconi mafio-
so”; “Travaglio & Co., sconfit-
to chi voleva riscrivere la sto-
ria”, i titoli di Libero. “Demo-
liti i pm, Dell’Utri: 10 anni di
f a n go ”, titolava invece Il
Giornale: non male come di-
fesa per un condannato defi-
nitivo per concorso esterno
in associazione mafiosa. La
Trattativa venne
definita una “farsa”
e un “teorema” dal
quotidiano diretto “DEMOLITI”
da Minzolini, che
diede spazio alla I PM MESSI
reazione ecumeni-
ca di Marcello
IN CROCE,
Dell’Utri (“Ancora DELL’UTRI
non ci credo, mi
hanno infangato SANTIFICATO
ma posso perdona-
r e”), cercando di
mettere alla berli-
na presunti “forcaioli”come il
direttore del Fatto Quotidia-
no Marco Travaglio e l’ex ma-
gistrato Antonio Ingroia:
“giustizialisti” che avrebbero
“alimentato teoremi di carta-
pes ta”, ledendo “non solo
Berlusconi ma l’onore
dell’intera repubblica”.
L’APERTURA del Riformista,
poi, fu leggendaria: “Assolti,
assolti, assolti, finita la caccia
alle streghe”. Ad accompa-
gnarla, un articolo di giubilo
d i S a n s o n e tt i d a l t i t o l o
“Sconfitti i talebani, bentor-
nata giustizia”. Anche La
Stampa intervistò Dell’Utri,
offrendo ampio spazio all’a-
nalisi di Francesco La Licata
(“qualche contatto tra guar-
die e ladri ci fu, ma non si trat-
tò di una vera trattativa”) e al-
le parole di Claudio Martelli,
Assolti, però
trattarono
Mario Mori
e Giuseppe
De Donno
A sinistra,
Marcello
Dell’Utri ANSA
secondo cui “non ci fu una ve-
ra trattativa”. Il Corriere, nel
frattempo, offriva spazio al
professor Giovanni Fianda-
ca, che dichiarava che il pro-
cesso aveva prodotto “un
danno d’immagine all’arma e
all’intero Paese”, dedicando
un’intera pagina alle reazioni
degli imputati e dei loro lega-
li, soddisfatti per la “verità ri-
trovata”. Per Giuseppe Sotti-
le, sul Fo glio, “La
trattativa” era “una
b o i at a ”. Sul Me s-
saggero, titolo fol-
gorante: “Assolti lo
Stato e Dell’Ut ri ,
‘con la mafia non si
t ratt ò ’ ”. Lo stesso
giornale arrivò ad-
dirittura a mettere
nero su bianco che
Dell’Utri era stato
assolto “perché il
fatto non sussiste”,
mentre la formula assoluto-
ria citata nel dispositivo era
“per non aver commesso il
f atto ”. Qualche settimana
dopo, Giovanni Terzi del
Tempo intervistò Mario Mo-
ri, riuscendo ad affermare,
restando serio, che il suo in-
terlocutore, grazie al suo la-
voro, aveva definitivamente
“sconfitto la mafia”. Final-
mente uno scoop.
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022
L’INTERVENTO
t in Libano nel ’98) racconta la banalità del male tra razzi e missili
C’È IL CESSATE
IL FUOCO
DALLE 20 DI IERI
IL PRIMO MINISTRO
israeliano Yair Lapid ha
annunciato ieri, parlando
con i leader delle
municipalità meridionali,
che Israele ha raggiunto i
suoi obiettivi nei tre
giorni di combattimenti a
Gaza contro la Jihad
islamica palestinese e che
non c’è alcun vantaggio
nel continuare
l’operazione “Breaking
Dawn”. Ne dà notizia il
Times of Israel. Ma da
Gaza hanno risposto: “Non
ci sarà alcun cessate il
fuoco se l'occupante non
accetta le nostre
condizioni”, così uno dei
leader della Jihad
Islamica in Libano, Ihsan
Ataya, ha frenato le
aspettative circa il buon
esito della mediazione
egiziana. Israele “sta
cercando di creare una
divisione tra i palestinesi
e a parlare separatamente
con ciascuna fazione”, ha
detto Ataya alla
televisione al-Mayadeen
vicina a Hezbollah. Eppure
per Haaretz i colloqui in
Egitto hanno determinato
un cessate il fuoco a
partire dalle 20 di ieri,
nella notte passata si è
capito se rispettato o
meno.
MEDIO ORIENTE La scrittrice Manuela Dviri (perse un figlio soldato
Israele e Gaza, l’infinito orrore
delle guerre ripetute in eterno
» Manuela Dviri*
F
inalmente ero arrivata
a Virgoletta, il mio a-
mato borgo lunigiane-
se, ma il caldo che mi
aspettava era quasi peggiore
di quello di Tel Aviv. La Luni-
giana è una terra poco abitua-
ta al caldo e ben pochi pro-
prietari di case si sono muniti
di aria condizionata come da
noi in Israele. E così i com-
menti sono stati fin dall’inizio
della serie “beati voi che siete
abituati, beati voi che sapete
desalenizzare l’acqua del ma-
re e così pur essendo un paese
così arso dal sole non avete
nessuna mancanza di acqua”.
Già. Davvero beati noi.
E MALGRADO sia davvero dif-
ficile vivere senza l’acqua o
con poca acqua che arriva col
contagocce, sono stata felice
di occuparmi di acqua, solo di
acqua, in questi ultimi giorni.
Felice di dimenticare per al-
cune ore i problemi del mio
paese e della ennesima, sem-
pre terribile guerra, questa
volta con la jihad islamica di
Gaza. Dal suo inizio, da casa,
da Israele, mi arrivano i reso-
conti delle corse forsennate
alle stanze “sicure” o al rifu-
gio. Dei centinaia di razzi, una
pioggia di razzi diretti alle cit-
tà e ai kibbutz del sud che ven-
gono per fortuna intercettati
in gran parte dalla kipat bar-
zel, o Iron Dome in inglese: il
sistema geniale inventato da
un ingegnere israeliano per la
difesa antimissile, in grado di
intercettare razzi a media ve-
locità e proiettili di artiglieria.
Per fortuna, poi, un 30 per
cento dei razzi sbagliano (for-
tunatamente per noi) la mira
e finiscono in mare o addirit-
tura esplodono a Gaza stessa.
Poi ci sono i miracoli di case
colpite in cui tutti si salvano
perché erano nel rifugio e i
non miracoli di chi non si sal-
va. È aumentato a 32 il nume-
ro dei morti palestinesi, 215
feriti.
SONO TALMENTE simili l’una
all’altra queste guerre che si
potrebbe raccontarle facendo
taglia incolla. Intitolata
dall’esercito israeliano con il
poetico nome “sorgere dell’al-
ba” questa ultima (per ora)
violenza sembra uno scontro
dalle dimensioni tutto som-
mato circoscritte ma potreb-
be facilmente evolversi in un
conflitto in vasta scala qualo-
ra anche Hamas, il gruppo i-
slamista che controlla Gaza
dal 2007 decidesse di prende-
re parte al conflitto. Nell’atte-
sa di un possibile cessate il
fuoco, annunciato per ieri se-
ra, come sempre grazie all’in-
tercessione di una delegazio-
ne egiziana, che prima o poi,
come ogni volta, anche questa
volta arriverà, continuano co-
me nei precedenti conflitti i
raid dell’aviazione israeliano
e la pioggia di razzi palestine-
Macerie
Un palazzo
distrutto
da un attacco
israeliano
a Gaza
FOTO ANSA
si, centinaia e centinaia di
razzi che continuano ad
essere lanciati da Gaza, da
sabato anche in direzione
Tel Aviv, dove le spiagge si
sono immediatamente
svuotate e ieri anche in di-
rezione di un altro simbo-
lo, Gerusalemme. Eppure
c’è qualcosa di diverso in
questo conflitto che lo ren-
de differente da ogni altro
che lo ha preceduto. Ieri se-
condo il calendario ebraico è il
9 del mese av. In questo gior-
no per ben due volte furono
distrutti il primo e il secondo
Tempio di Gerusalemme a di-
stanza di cinque secoli: la pri-
ma volta dai Babilonesi nel
586 a.C. e la seconda da parte
dei Romani nel 70 d.C., inol-
tre in questo giorno si ricorda
anche l’espulsione degli ebrei
dalla Spagna nel 1942.
Questa giornata di lutto
viene commemorata con il di-
giuno e la recita di preghiere
funebri nelle sinagoghe o al
muro del pianto, unico ricor-
do del Tempio distrutto dai
Romani. Secondo la tradizio-
ne ebraica nella distruzione
già ci sono i semi della reden-
zione e proprio in questa data
simbolo di sconfitta verrà al
ANNIVERSARI mondo il messia. At-
IN PREGHIERA tendendo il suo arrivo
l’esercito israeliano ha
PER LE DUE continuato a colpire
Gaza in risposta al lan-
DISTRUZIONI cio dei razzi. Per fortu-
DEL TEMPIO na anche i due tirati su
Gerusalemme non
NELL’ANTICHITÀ hanno creato danni.
Un portavoce dell’eser-
cito israeliano ha di-
chiarato che il conflitto
potrebbe terminare se solo la
Jihad smettesse di sparare.
Per ora sembra che i jihadisti
non ne abbiano alcuna inten-
zione, alla ricerca di un qual-
che simbolo di una loro vitto-
ria che potrebbe “salvar loro la
faccia” anche nei confronti
degli iraniani. Ma il cessate il
fuoco, alla fine, come sempre,
arriva. Fino alla prossima vol-
ta. Ed è davvero sconfortante
sapere che già si preparano la
prossima guerra, i prossimi
morti, i prossimi traumi.
A Virgoletta è invece torna-
ta l’acqua, finalmente. Già
non mi ricordo più come si vi-
veva senza acqua.
*scrittrice italo-israeliana,
nel 1998 ha perso il figlio
ventenne Yonathan
nella guerra in Libano
contro Hezbollah
ESTERI l 5
CONFLITTO ALIMENTARE
t
Ucraina, partono
quattro navi:
una verso l’Italia
» Giampiero Gramaglia
P
artono le navi. E arrivano i missili. Quattro navi con pro-
dotti agricoli ucraini – una porta in Italia 6 mila tonnel-
late di olio di semi di girasole - sono ieri partite da porti
ucraini sul Mar Nero: una prova che l’accordo di Istanbul per
sbloccare l’export agro-alimentare via mare funziona. Ma la
domenica è stata anche segnata da intensi attacchi russi: mis-
sili e bombe. Secondo fonti ucraine, 16 civili sono stati uccisi e
decine feriti nel Donetsk e a Mykolaiv; e pure nelle aree di
Kharkiv, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e in altre ancora, senza
che la linea del fronte si sia spostata in modo significativo. Lato
diplomazia, zero sussulti.
La partenza delle navi è stata accolta “con soddisfazione”
all’Angelus da Papa Francesco. “Dimostra che è possibile dia-
logare e raggiungere risultati concreti. È un segno di speranza.
Auspico che, lungo que-
sta strada si possa met-
tere fine ai combatti-
menti e arrivare a una
pace giusta e duratura”.
Dopo un incontro con il
Pontefice, l’ambasciato-
re ucraino presso la San-
ta Sede Andrii Yurash
dice che Francesco an-
drà a Kiev prima del
viaggio in Kazakhstan a
metà settembre. La na-
ve diretta in Italia a Mo-
nopoli è la Mustafa Ne-
cati. Le altre sono la Glo-
ry, che va a Istanbul con 66mila tonnellate
di grano; la Riva Wind, che va a Iskende- ALLARME
run (Turchia) con 44mila tonnellate di
grano; e la Star Helena, che poorta in Cina TENSIONI
45mila tonnellate di farina. SUL NUCLEARE
DISTRUTTE
ALLARMANTE, e oggetto di versioni con-
MUNIZIONI NATO
trastanti, la situazione alla centrale nu-
cleare di Zaporizhzhia, dove l’Aiea inten-
de inviare una missione per accertare in
modo indipendente il livello di pericolo. Secondo fonti ucraine,
“circa 60 razzi russi Grad sono caduti sugli insediamenti co-
stieri tra Nikopol e Zaporizhzhia, 40 solo sul villaggio di Ma-
rhanets”, sulla sponda nord del fiume Dnipro, a 10 km dalla
centrale nucleare sulla sponda sud. I filo-russi, invece, affer-
mano che le truppe ucraine hanno attaccato un’area della cen-
trale, vicina alla zona di stoccaggio del combustibile nucleare
esaurito, danneggiando edifici amministrativi, compresa “la
stazione di monitoraggio computerizzato della situazione ra-
dioattiva.” Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla di
“terrore russo”sull’impianto atomico; Kiev segnala un piano di
Mosca per privare di corrente il sud dell’Ucraina. Fonti militari
russe annunciano la distruzione di un arsenale con 45 tonnel-
late di munizioni che l’esercito ucraino aveva ricevuto dai Paesi
Nato, vicino a Mykolaiv, e l’uccisione di 300 soldati ucraini in
24 ore, con raid aerei contro postazioni militari ad Artemivsk,
Dzerzhinsk e Kharkiv. Si citano l’annientamento di tre posti di
comando e attacchi contro truppe ed equipaggiamenti in 173
località. In questo rimbalzo di informazioni di parte non ve-
rificabili, l’esercito ucraino stima che 42.200 soldati russi sono
stati uccisi da inizio invasione. Intanto, circolano immagini che
mostrerebbero la testa di un prigioniero di guerra ucraino in-
filzata su un palo fuori da una casa di Popasna, nell’est del Pae-
se: un centro preso dai russi a maggio, vicino alla linea del fron-
te nel Donbas. Accanto alla testa, le mani; e c’è un corpo mu-
tilato in uniforme militare. Impossibile, per ora, garantire l’au-
tenticità delle immagini, che risalirebbero a fine luglio.
6 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022

• Edith Bruck La scrittrice sopravvissuta alla Shoah

“Cina e Usa mi sconvolgono

Non basta l’orrore ucraino?”
» Antonello Caporale re equivalenze che per fortuna

LA BIOGRAFIA
EDITH BRUCK nasce
in Ungheria nel 1931,
ultima di sei figli in una
famiglia ebrea. Nel ’44
viene deportata
ad Auschwitz e poi in altri
campi tedeschi. Riesce
a sopravvivere e viene
liberata l’anno dopo.
Nel ’59 inizia la carriera
di scrittrice raccontando
il suo dramma. Negli anni
60 si lega a Nelo Risi
e lavora a lungo in Italia,
collaborando con diversi
giornali e proseguendo
la produzione letteraria,
sia in poesia che in prosa.
Ha vinto, tra gli altri,
S
dell’umanità hanno dimensio-
embra un gioco: far cor- ni così tragicamente diverse.
rere il mondo dentro u- Non per questo la scelta di Pu-
na specie di indicibile tin di attaccare e invadere l’U-
autoscontro. Venti di craina resta quella che è sem-
guerra ovunque. Ora è la volta pre stata: disumana, feroce, in-
di Taiwan. civile, barbarica.
Edith Bruck ha provato ol- Ci siamo già stufati di com-
tre ogni misura la disuma- mentare i fatti dell’Ucrai-
nità, gli orrori, lo stermi- na?
nio. Tutto quello che oggi Sembra di sì. Un po’ per auto-
ricordiamo con una paro- difesa alleniamo la memo-
la: Shoah. Quando scoppiò ria a degli utili vuoti. Ci per-
la guerra in Ucraina, com- mettono di vivere con più
mentò sgomenta quell’ul- La visita serenità, di non essere quo-
teriore prova di deprava- Una protesta tidianamente assillati dal
zione etica. Ora un’altra pro Cina ricordo e immobilizzati dal-
miccia è stata fatta ardere durante la la tragedia che abbiamo vis-
nella pancia cinese. visita di Pelosi suto. Per sessant’anni sono
Non capisco, non riesco a capa- a Taiwan stata nelle scuole a illustra-
citarmi di come sia ormai enor- FOTO LAPRESSE re il disastro umano, la tra-

‘‘
il Premio Viareggio
e lo Strega Giovani
me e disgustosa questa corsa a gedia degli ebrei. I ragazzi
giocare con l’umanità. Ciascu- ascoltavano, prendevano
no a richiedere pezzi di sovra- appunti, sapevano. Però nel
nità perduta. Un gioco per met- Ci siamo accorti dell’Ucraina campo buio della nostra vita. tempo allontaniamo dalla no-
tere a soqquadro il mondo. quando il rumore della guerra Quando Zelensky accomu- stra vita le scene che ci hanno il-

‘‘
È come se agli orrori della era insopportabile. Ma l’olezzo nò gli eccidi dei russi con gli lustrato. Per un bisogno essen-
guerra avessimo già fat- di morte ha una data più antica, orrori dei nazisti lei com- ziale di autodifesa.
to il callo. più lontana dai nostri ricordi. mentò dispiaciuta. Non è bastato l’Af g h an i-

C’è un’enorme Vedo la Cina che lancia mis-

sili ipersonici fino a sfiorare
Laggiù si danno battaglia dal
2014, e senza il nostro minimo
È imparagonabile la Shoah
con questi fatti, anche se
stan, non il conflitto nell’ex
Jugoslavia, non il medio O-

e disgustosa la testa di quei poveretti che interesse. tragici. Zelensky avrebbe riente dilaniato in eterno.
abitano a Taiwan. Solo quando la guerra è en- fatto bene a non immagina- Sembrava che con l’Ucrai-
E gli Usa che stanno trata in casa abbiamo sco- na la guerra fosse entrata
corsa a giocare
Non riesco
provando i nervi dei ci- perto il diritto e il rove- nella nostra sala da pran-
nesi. scio. zo. E il rischio di un coin-
con l’umanità, Ecco, immagino la pruden-
za di queste provocazioni.
Una mia amica ungherese mi
diceva scherzando pochi gior-
volgimento globale tra le
superpotenze fosse così vi-
sempre sulla vita Stanno provando i
nervi dei cinesi?
ni fa: beh, potremmo
accampare diritti sul- a capacitarmi cino, reale... Invece ecco
che gli Usa aprono il fronte
degli altri L’Ucraina ha le porzioni di Tran- con la Cina. Apertamente.
già attraver-
sato i nostri
cuori: quel
silvania ancora fuo-
ri dei nostri confini.
Ecco, questo gioco
di cosa Questo mi sconvolge. Come se
non ci bastasse tutto quel che in
questo anno è capitato.

sta succedendo
che poteva- diabolico e infanti- Parliamo di pace eppure
mo fare le di rivendicare tutto si arroventa.
abbiamo recuperi di sovra- Giochiamo con la vita degli al-

a Taiwan
f a t t o , a- nità, fabbricando tri. Solletichiamo i nostri istinti
desso se la ad arte la storia barbarici e avanziamo ancora
vedano lo- oppure tiran- verso il confronto bellico.
ro. Questo dola dal baule Il mondo gioca con la pisto-
pare il no- dei ricordi, la carica in mano, ha detto
stro pun- può farci il segretario dell’Onu An-
t o d i v i- molto male, tonio Guterres.
sta. portarci nel Con la pistola carica in mano.

ILCHIERICOVAGANTE
FABRIZIO D’ESPOSITO
I
l 22 dicembre del 2006, la Chiesa italiana
del cardinale Camillo Ruini negò i funerali a
Piergiorgio Welby, cui due giorni prima era
stato staccato il respiratore secondo la
sua volontà. Welby, malato e immobi-
le a letto da anni, era cattolico e si
batteva per il diritto all’eutanasia.
Sedici anni dopo, la Chiesa del
cardinale Matteo Zuppi, l’attuale
presidente della Cei, farebbe l’esat-
to opposto. L’ha detto don Matteo
Zuppi in una bella intervista al setti-
manale Vanity Fair. Gli chiedono: “A
Welby fu negato il funerale. Se una persona
morisse con il suicidio assistito, lei ne celebre-
rebbe l’esequie?”. Risposta: “Sì. Devo però
chiarire un punto: la Chiesa non ammette l’eu-
tanasia, ma chiede l’applicazione delle cure
palliative. Si resta fino all’ultimo accanto all’a-
Misericordia I funerali negati a Welby: Zuppi
rimedia alla vergogna della Chiesa di Ruini
mato, facendo di tutto per togliere la sofferen-
za del corpo e dello spirito, quindi senza alcun
accanimento, ma difendendo sempre la digni-
tà della persona. La complessità richiede
intelligenza, misericordia e amore per
capire le vicende della vita”.
ECCO, LA MISERICORDIA, appunto.
Rispetto alla morte, non al diritto
all’eutanasia. Dall’altra parte, inve-
ce, la rigidità del clericalismo di de-
stra. La Chiesa ruiniana era un sepol-
cro imbiancato edificato sull’arida dot-
trina e sull’interventismo politico in nome dei
fatidici valori non negoziabili e il Vicariato di
Roma sbarrò le porte della parrocchia di Wel-
by, in piazza don Bosco, con una motivazione
degna dei farisei del Vangelo che “legano dei
fardelli pesanti (e difficili da portare) e li met-
tono sulle spalle della gente”. A dettarla fu il
crociato don Camillo in persona. Una nota in
cui il povero Piero diventò burocraticamente
“il defunto Dott. Piergiorgio Welby”. Vale la pe-
na rileggerla interamente: “In merito alla ri-
chiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto
Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma
precisa di non aver potuto concedere tali ese-
quie perché, a differenza dai casi di suicidio nei
quali si presume la mancanza delle condizioni
di piena avvertenza e deliberato consenso, era
nota, in quanto ripetutamente e pubblicamen-
te affermata, la volontà del Dott. Welby di por-
re fine alla propria vita, ciò che contrasta con la
dottrina cattolica (vedi il Catechismo della
Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283;
2324-2325)”.
Così la Chiesa che ha celebrato e celebra tut-
tora funerali per mafiosi e massoni (persino Li-
cio Gelli), giusto per fare un esempio, fece una
battaglia politica sul corpo di Welby, negando
la misericordia e la benedizione esequiale.
Raccontò Mina Welby: “Hanno deciso con il
catechismo in mano e non con la pietà cristia-
na, ferendo inutilmente la mamma di Piero
che ha più di ottant’anni”. Ancora: don Giovan-
ni Nonne, l’allora parroco di don Bosco (morto
nel 2016): “Sono molto dispiaciuto. Non com-
mento le decisioni del Vicariato. Posso però di-
re che Piergiorgio per me era come un fratello.
Provi a immaginare come si sentirebbe lei se
venisse a mancare suo fratello”.
Nei lustri successivi, il cardinale Ruini non
si è mai pentito di quella decisione in nome del-
la Dottrina e della politica. Mina Welby non ha
mai perdonato l’ex presidente della Cei e sedici
anni dopo dice: “Conosco don Matteo Zuppi,
so che il funerale a Piero lo avrebbe fatto”.
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022 ITALIA l 7

PIETRE&POPOLO • Letture estive Antidoto all’attualità

Ritrovare l’unità culturale italiana

nei diari di viaggio di Brandi
» Tomaso Montanari nerastri non avevano nulla di

STORICO
DELL’ARTE
E SCRITTORE
CESARE BRANDI
è stato un importante
storico dell’arte. Nato
a Siena nel 1906,
di formazione crociana,
è stato anche autore nel
1975 della serie televisiva
cult “A tu per tu con le
opere d’arte”. Montanari
ne sottolinea l’importanza
narrativa soprattutto per
quanto riguarda i suoi
diari di viaggio. Nel 1939
su indicazione del futuro
sindaco di Roma Giulio
Argan assunse il ruolo
di direttore del Regio
Istituto centrale di
restauro, che mantenne
fino al 1959. Nel 1984,
proprio insieme con
Argan, fu vittima della
beffa delle false teste
di Modigliani a Livorno.
T
empo d’estate: tempo
di letture, riletture, ri-
scoperte – illudendoci
di poter coltivare la
nostra umanità, tra i fascisti
alle porte e un massacro di-
menticato nel cuore dell’Euro-
pa. È il tempo adatto per tor-
nare a leggere Cesare Brandi:
non il teorico sistematico, fin
troppo riverito; né lo storico
dell’arte, oggi per molti versi u-
scito dai radar. Ma il Brandi
più vivo, attuale, carico di futu-
ro: lo scrittore di viaggio. Si de-
ve ad Emilio Cecchi e quindi a
G eno Pampaloni, Franco
Marcoaldi ed Enzo Siciliano la
svolta critica grazie alla quale
Brandi è stato ammesso – in-
sieme ad autori come Fosco
Maraini e Parise, Manganelli e
Moravia – nel canone eletto di
questo genere. Tutti hanno
sottolineato il ruolo chiave che
in questa narrativa brandiana
gioca “la specialissima lingua
dell’autore –assieme colta e di-
vertita, sontuosa e scabra, fer-
ma e spavalda” (Marcoaldi).
Una lingua che esibisce con
grazia sfrontata la sua radice
senese. Molti hanno notato la
temperatura poetica di questa
prosa colorata e difficile.
Prima
Repubblica
Gianni Letta,
Cesare Brandi
e Sandro Pertini
nel 1982
FOTOGRAMMA
Scrive a Rodi nel 1938 “Mi rifugio ceva, quindi una cosa di mezzo
fra la piadina e la pizza. L’altro,
nella poesia come nella sola cosa sacra che curava l’arrosto, aveva de-
gli spiedi con due o tre polli in-
che importi in me, e che mi consola filzati che stanno verticali
diabolico, di fratesco. Erano
gnomi, abitavano sottoterra e
quella cucina in realtà era una
caverna. La fiaba stava a un
passo”.
SI TRATTA di una delle rare de-
scrizioni di interni presenti nei
diari di viaggio brandiani: che
non sono taccuini di conosci-
tore, né immersioni nel chiuso
dei musei, ma quasi sempre
letture di spazi aperti monu-
mentali, di luoghi che accolgo-
no la vita – con i suoi odori, ru-
mori, sapori. E quando arriva
un quadro, serve a costruire u-
no sguardo più largo, più acco-
gliente: “Gallipoli... ultima cit-
tà di terra, pupilla di terra
sull’increspata iride Marina.
Ci sono alcune cose da vedere,
oltre la fonte greca: un quadro
del Pordenone, nella Matrice.
Sbalestrato chissà come in
questa ultima sede salentina.
L’incontro solitario con qual-
che pittura veneziana di buo-
nissimo conto fa ancora più I-
talia, che Venezia: nel senso
che mette a nudo l’ordito di u-
na civiltà che non ebbe barrie-
re nelle divisioni politiche, e si
distese su tutta l’Italia come se
la irrigasse. Un Pordenone: chi
si aspetterebbe un Pordenone

DEL RESTO, nel luglio del 1938
Brandi aveva scritto, da Rodi,
al suo grande amico Giuseppe
Raimondi: “Io che mi rifugio
nella poesia come nella sola
cosa sacra che importi in me, e
che mi consola per tutta la bar-
barie quotidiana”. È in questa
attitudine, ahinoi quanto at-
tuale, che si trova la radice del-
lo scrittore che costruisce nar-
razioni capaci di restituire il
colore e il sapore della vita in
modi e in gradi insospettabili
per chi frequenti esclusiva-
mente la narrazione del “pro-
fessor Brandi”, rispettato e in-
fluente fondatore e direttore
dell’Istituto Centrale del Re-
per tutta la barbarie quotidiana”
stauro. Considerate, ad esem-
pio, questo delizioso passaggio
di Persia mirabile (197 8).
Brandi, vinta la sua paura degli
“acidi urici”, al penultimo gior-
no di permanenza in India ac-
cetta infine di cenare in un ri-
storante non per turisti, ma
per indiani. Ne è entusiasta, e
la sera dopo ci torna, e chiede
di visitare la cucina: “E vera-
mente meritava, perché quella
cucina indiana non assomi-
gliava a nessun’altra. Ci sono
naturalmente anche i fornelli:
per i sughi e per il fritto. Ma
l’organo principale è il fuoco di
carbone contenuto in orci dal-
la grande imboccatura, affon-
dati nel pavimento. Accanto
stanno i cuochi, i cuochi accuc-
ciati, come loro costume, dap-
pertutto. Dunque, quello che
cuoceva il pane tagliava alla
svelta da un rocchio di pasta al
lato, una pallina di pasta: la
spianava in fretta a forma di
racchetta, poi bagnata da una
parte l’appiccicava sulla parete
interna dell’orcio dove si cuo-
nell ’orcio che lui rigirava di
tanto in tanto: quindi una cosa
di mezzo fra loro l’arrosto gira-
to e la graticola. I risultati li ho
già detti: splendidi. Ma
quell’insieme indimenticabile
pareva un quadro di Teniers o
di Brouwer che non è stato di-
pinto: ma che la luce e l’insie-
me congestionato della picco-
la stanza, i riflessi rossastri del
fuoco degli orci nel viso di quei
poveri cuochi evocavano come
se veramente lo avessimo visto
in qualche galleria olandese,
col titolo la ‘cucina degli gno-
mi’, o giù di lì. In fondo, fra le
attribuzioni possibili c’era an-
che il Magnasco: ma io la scar-
tai, perché quei piccoli indiani
a Gallipoli? Se Gallipoli non
fosse in Italia, poniamo in Gre-
cia, ..., che ci si troverebbe oltre
i fabbricanti di quelle meravi-
gliose nasse?... Invece qui sia-
mo in Italia, e si intoppa anche
in un Pordenone. Mille volte
preferibile che incontrarlo in
una galleria!”.
Dunque: un senese pelle-
grino in Puglia che divina dalla
presenza di un quadro di un
pittore friulano di scuola vene-
ta, l’unità culturale italiana.
Un passo capace di svelare
quel continuo intreccio tra e-
sperienza personale e storia
nazionale che segna tutta inte-
ra la narrazione brandiana: e
che oggi torna ad attrarci.

FUORIORDINANZA
MASSIMO NOVELLI
M
aurizio Maggiani è uno dei pochi scrit-
tori italiani che si sono dichiarati pa-
cifisti. Il suo è un pacifismo anarchico,
nel senso che ha spiegato: “Eh, sì, sono un
pacifista, lo sono al modo meno sim-
patico, perché sono un pacifista ar-
mato, e fermamente credo alla pace
tra gli oppressi e la guerra agli op-
pressori”. Oltre quarant’anni fa, a
schierarsi fu Carlo Cassola (Roma,
1917- Montecarlo di Lucca, 1987).
Nel 1977 denunciò: “L’avvento dell’e-
ra atomica ha reso più drammatico il
conflitto tra gli uomini di buona volontà e gli
imbecilli o i mascalzoni che stanno loro di fron-
te. È un conflitto cominciato più di due secoli fa,
al tempo dell’illuminismo. Ed è un conflitto che
deve risolversi con la vittoria degli uomini di
buona volontà, altrimenti il mondo salta per a-
Maggiani come Cassola Scrittori pacifisti:
sempre mosche bianche nel mare magnum
ria”. Tra i maggiori narratori del Novecento,
Cassola espresse le sue idee in un’intervista ad
Antonio Cardella, pubblicata dal Vespro col ti-
tolo Conversazione su una cultura com-
promessa, e ristampata dalle Edizioni
e/o. Oggi Cassola è dimenticato. E
nessuno ricorda il pensiero sulla
guerra dell’autore di La ragazza di
Bube e del Taglio del bosco, di Fau-
sto e Anna, che si batté per il disar-
mo universale.
Pensieri, riflessioni, che sono di
un’attualità drammaticamente evidente.
“L’Italia è armata, sì o no?”, si chiese Cassola, a
un certo punto. E allora, soggiunse, “è respon-
sabile anch’essa della tensione internazionale”.
Proseguiva: “Questa tensione ci condurrà al di-
sastro, e intanto di che cosa è responsabile?
Niente meno che della miseria. Tutti i problemi
più angosciosi (della fame, della fatica, della
gente che manca del comfort giudicata ormai
necessario per condurre una vita decente) sa-
rebbero risolti in un brevissimo tempo in un
mondo disarmato. Non possono invece essere
risolti in nessun modo in un mondo armato,
per quante conferenze e tavole rotonde siano
tenute”. Dunque, incalzava lo scrittore, “questa
nostra democrazia è incomparabilmente mi-
gliore del fascismo dal punto di vista della li-
bertà; dal punto di vista della pace, è uguale al
fascismo. Non mi si venga a dire che il fascismo
era guerrafondaio e questa democrazia no.
Tutti gli Stati sovrani armati sono guerrafon-
dai”. Cassola non aveva dubbi, non nascondeva
i suoi foschi timori: “Non soltanto la fine del
mondo è vicinissima (potrebbe succedere an-
che domani: è certo comunque che l’umanità
non potrebbe sopravvivere a una terza guerra
mondiale condotta con le armi atomiche, e una
terza guerra mondiale condotta con le armi a-
tomiche è assolutamente certa nella presente
condizione del mondo diviso in Stati sovrani
armati), ma la colpa, se il peggio avvenisse, sa-
rebbe interamente dell’uomo”.
Cassola così concludeva: “Può darsi che la
mia diagnosi sia sbagliata. Sarei il primo a ral-
legrarmene: non mi rallegro certo di aver ra-
gione nel prevedere la fine del mondo. Ma qual-
cuno bisogna che me lo dimostri: con un ragio-
namento chiaro e semplice. (...) Solo in questo
caso smetterò di reclamare che la cultura dibat-
ta questo problema, invece di perder tempo con
gli pseudoproblemi”. Purtroppo le parole di
Carlo Cassola non hanno perduto niente della
loro urgenza. Però, con l’eccezione di Maggia-
ni, la cultura italiana continua ancora a dibat-
tere di pseudoproblemi.
8 l PIAZZA GRANDE
FACCEDICASTA
VERONICA GENTILI
LA CREDIBILITÀ CHE MANCA
TRA TRATTATIVE SOCIAL
E GARE DI TESTOSTERONE
CHI CI CREDE? Alla domanda in cosa consista la sua agen-
da, interrogativo che ormai è diventato l’arcano dell’estate,
Mario Draghi ha risposto così: “Se mi chiedete cosa sia l’a-
genda Draghi, sostanzialmente è una risposta pronta ai bi-
sogni dell’economia, delle famiglie, ai bisogni delle famiglie
più povere, e poi credibilità interna e internazionale”. Gior-
gia Meloni, a proposito del posiziona-
mento atlantista che ha promosso vi-
gorosamente nella coalizione di cen-
trodestra, si è espressa in questo
modo: “La base per difendere il pro-
prio interesse nazionale è dimo-
strarsi credibili”. Beppe Sala, sindaco
di Milano, scrive così su Twitter: “La
parola chiave, quella che unisce, è: credibi-
lità. Ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha mo-
strato concretamente cosa significhi credibilità: un decreto
da 17 miliardi per alleviare le difficoltà di persone, famiglie,
imprese. Preferite questa credibilità concreta o proposte i-
nutili se non dannose come il ponte sullo Stretto? Vedete
voi”. Credibilità: eccolo il perno di questa campagna eletto-
rale che si apre tra veti, rinfacci, promesse e antichi ritor-
nelli propagandistici. Chi sarà in grado di apparire credibile
agli occhi di cittadini che ormai hanno visto quasi tutto e
non credono praticamente più a nulla? Staremo a vedere.
Voto: NC
BOCCIATI
TRATTATIVE SOCIAL Uno dei
commenti più esplicativi dell’inces-
sante rumore di fondo digitale che
sta accompagnando il tentativo di
stringere un’alleanza nel centrosinistra, lo
ha ben sintetizzato in un tweet Matteo Orfini: “Un hacker
che manda in down Twitter per tre giorni lo abbiamo? Così
magari riusciamo a completare la coalizione senza dram-
mi”. Mentre Calenda, Bonelli, Fratoianni ecc. se le danno
pubblicamente a colpi di post, convinti che una trattativa
sbandierata sui social appaia più limpida di una trattativa
privata, l’accordo, continuamente bersagliato dal fuoco in-
crociato di utenti tanto loquaci quanti volubili, si allontana.
Ciascun politico dovrebbe essere in grado di valutare quale
sia la scelta più conveniente, alle condizioni date, per colo-
ro che rappresenta e agire di conseguenza: che un leader si
pren personalmente la responsabilità di assumere sulle
proprie spalle il peso della decisione è quel che gli elettori
chiedono implicitamente nel momento in cui lo indicano.
Utilizzare continuamente i social, non solo come megafono
ma anche come termometro per tastare il polso agli umori
collettivi, è un approccio poco concreto, che rivela molta
incertezza e che genera insicurezza in chi legge.
Voto: 5
PROMOSSI
GANG POLITICS Ad uno sguardo
femminile, invece le picconate social
di cui sopra, appaiono più come uno
show off di virilità, politica e non so-
lo. Beatrice Brignone, segretaria di
Possibile, ha commentato così le
scelte comunicative dei suoi colleghi:
“Appello ai #tuttimaschi del centro e della
sinistra. È in gioco il futuro del paese, delle nostre comuni-
tà, dei nostri figli. La piantate con la gara al testosterone di
chi è più spaccone? Grazie.”. In effetti comportarsi come
nel seguito di ‘Gangs of Newyork’ non è esattamente il mi-
glior biglietto da visita per chi si candida al buongoverno.
Voto: 7
La memoria ci guidi
alla ricerca della Pace
“Mio Dio, cosa abbiamo fatto!”,
scrisse il capitano Lewis dopo a-
ver sganciato, il 6 agosto del 1945,
la bomba atomica su Hiroshima.
Papa Francesco, tempo fa, ha par-
lato di una “tragedia nella trage-
dia”. Quella della memoria. Per-
ché, mentre la generazione che ha
combattuto ed è sopravvissuta al-
la Seconda Guerra Mondiale sta
lentamente scomparendo, un’al-
tra guerra si è affacciata all’oriz-
zonte. Mentre se vanno i testimo-
ni e la memoria storica, un altro
conflitto fa capolino. Allora non è
come sosteneva Cicerone “histo-
ria magistra vitae”? Mi torna in
mente lo splendido finale di Rap-
sodia d’agosto di Akira Kurosawa.
La nonna, al contrario del marito,
scampata all’olocausto nucleare
di Nagasaki, scambia un uragano
per un nuovo attacco atomico e
fugge inseguita dai nipoti e dai fi-
gli. Tre generazioni si rincorrono
sotto la tempesta e sono i giovani
quelli che più si avvicinano ai vec-
chi mentre la generazione inter-
media dei figli (che è la più restia a
ricordare) rimane indietro. Che la
memoria sia la stella polare di
questo corsa contro la bufera che
è la guerra.
DANIELE PICCININI
Troppe auto attorno
alle Cime del Lavaredo
Ho passato alcuni giorni di ferie
in montagna, ai confini fra il Ve-
neto e l’Alto Adige. Prima i torna-
re all’afa della pianura padana,
sono andato ad ammirare quel
capolavoro della natura che sono
le Trerme del Lavaredo, e come al
solito ho pianto di rabbia. Al fine
di raggiungere il rifugio Auronzo
ho utilizzato l’ottimo servizio di
bus con partenza da Cortina
d’Ampezzo, orari rispettati e co-
sto del biglietto contenuto. Ma la
strada è aperta anche al traffico
veicolare che l’alto costo di 30 eu-
ro a veicolo non scoraggia, così i
parcheggi presso il rifugio, otte-
nuti sbancando un pezzo di
montagna, sono sempre pieni e
lungo la strada il puzzo di carbu-
rante misto a frizioni e freni sur-
riscaldati prende alla gola, tanto
da sorpassare la barriera della
mascherina FFP2 e viene spon-
taneo chiedersi come possa la
stessa bloccare il virus del covid.
Ecco, vorrei invitare i vari grup-
pi ambientalisti che amano fare
azioni eclatanti per farsi notare
a tentare di bloccare lo scandalo
di avere parcheggi pieni di auto
alla base delle Tre Cime del La-
varedo, che non si vedono nem-
meno attorno allo Stadio Meaz-
za per un Milan-Inter da scudet-
to. Sarebbe veramente bello il
prossimo anno poter ammirare
le Tre Cime e basta.
PAOLO ANTOLINI
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
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Consulente per il numero del Lunedì Ettore Boffano
mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
Società Editoriale il Fatto S.p.A.
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IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022
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00184 Roma, via di Sant'Erasmo n° 2 - lettere@ilfattoquotidiano.it
LODICOALFATTO
Tutti alleati? Mancano i programmi
(e non si vede Churchill all’orizzonte)
IN QUESTI GIORNI i si accavallano notizie su
notizie riguardo alle alleanze che si fanno e si di-
sfano come gli amori dei ragazzini delle elemen-
tari. Ma allearsi per fare cosa? Nessuno dei vari
capoccioni dice una parola sul programma di go-
verno, se non le solite promesse che non hanno
fatto e non faranno mai. Una richiesta a voi gior-
nalisti: parlate dei programmi che interessano la
gente e lasciate perdere le alleanze che servono
solo a lorsignori. Ma forse, così facendo, la pa-
gina politica si ridurrebbe a poche righe.
MASSIMO MONTELATICI Tira e molla Letta e Calenda FOTO ANSA
CARO MASSIMO, CHE COS’È cos’è la propa- te. Non solo l’alleanza è obbligata, ma quan-
ganda? È la capacità di manipolare, tor- to più è larga tanto più le possibilità di vit-
cere, enfatizzare un messaggio a proprio toria si fanno concrete. Come intuisce, allar-
favore e veicolarlo all’opinione pubblica al gare i contraenti significa annacquare il
fine di trarne il massimo profitto. I partiti programma perché il recinto delle coalizio-
hanno diritto di fare propaganda, cioè di ni coinvolgerà sigle e partiti distanti, dei
esaltare le proprie idee e azzerare quelle al- quasi nemici. Ecco che il costo della vittoria
trui, criticandole fino al punto di ridico- prevede come condizione una diluizione
lizzarle. Se teniamo fermo questo punto – delle scelte programmatiche. Meno nette e
la propaganda è un atto lecito – allora la radicali sono, più hanno la possibilità di ot-
sua considerazione, “tanti bla bla dietro le tenere la copertura politica dell'arco degli
alleanze”, si potrà valutarla nella condi- alleati. Aggiunga che non si vedono dei gio-
zione più adeguata. vani Churchill in campo, e purtroppo nean-
Innanzitutto ricordi che le alleanze sono a- che suoi vice in panchina. Il Novecento è fi-
gevolate, obbligate oppure scoraggiate dalla nito da un pezzo, ma il nuovo secolo non ci
legge elettorale. Se vince il proporzionale ha dato ancora personalità capaci di trasci-
ciascuno va per conto suo. Se vince invece la narci verso il Sol dell'avvenire. Il pane si fa
legge che abbiamo in vigore (i tecnici la chia- con la farina che si ha. Si faccia coraggio!
mano Rosatellum) le alleanze sono obbliga- ANTONELLO CAPORALE
La sinistra risorga vorare e che lo preferiscono al la- presenterà in inverno, pochi san-
nella sfida al liberismo voro stagionale mettendo in crisi no che l’agenda Draghi era molto
le imprese del settore, dobbiamo invisa anche ai movimenti. Per
È arrivato il momento che tutti, rispondere coi dati, non opinabili, questo motivo Conte dovrebbe
con il vicino d’ombrellone o con il su quanti milioni di italiani han- candidare nei collegi uninomina-
collega di lavoro, facciamo da no potuto mangiare! Scoprirete li come esterni i referenti degli
controcanto al pensiero unico li- che vi ascoltano. stessi. Luigi De Magistris e Mi-
berista, tecnico, senza anima né i- ROBERTO GIAGNORIO chele Santoro potrebbero avere
dee che ha prodotto l’indistinta un buon risultato. Così non si ri-
ammucchiata intorno a Letta. Da La regola dei 2 mandati peterà l’errore Cingolani e si da-
oltre trent’anni assisto ad una si- rebbe visibilità a chi si batte nei
nistra via via passata, come diceva è una boiata pazzesca territori.
Gaber già in quegli anni, da rosso Da elettore e attivista dei penta- LUCIANO MIGNOLI
a rosa antico, e aspettavo un ga- stellati da otto anni, ritengo che la
lantuomo che riportasse un po’ di regola dei due mandati sia davve-
lustro alla politica, intravedendo- ro una boiata pazzesca. Conte do-
lo in Giuseppe Conte, la cui ret- vrebbe fare il suo partito, con il
titudine mi ha ricordato la que- suo nome bene in evidenza, can-
stione morale di Berlinguer. Oggi, didare chi ha fatto bene in quasi
vedo Fratoianni che vuole dialo- dieci anni di Parlamento e giocar-
gare con un liberista tipo Brunet- sela. I tempi sono stretti ma, a
ta: allora dov’è la sinistra? Sta in questo punto, l’alternativa è la
chi vuole una riforma della giusti- scomparsa dell’unica forza politi-
zia alla Bonafede; sta dove si vuo- ca onesta e di opposizione.
le il salario minimo; sta dove si i- ANDREA PELLIZZARI
norridisce davanti a quarantenni
depressi per una vita in perenne Conte candidi in lista
precarietà lavorativa; Allora dob- LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
biamo studiare e prepararci per- De Magistris e Santoro ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
ché quando il vicino in spiaggia ti Dato per scontato che Enrico Let- accedi a FQEXTRA, la versione digi-
dice che il Reddito di cittadinanza ta non desideri vincere per le nubi tale del nostro quotidiano
è per quelli che non vogliono la- fosche della crisi energetica che si
Cinzia Monteverdi Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
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IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022 PIAZZA GRANDE l 9

STORIEITALIANE LASETTIMANAINCOM
NANDO DALLA CHIESA SILVIA TRUZZI

Val Seriana La meraviglia di un luogo DISFUNZIONI ERETTILI,

nel quale non succede proprio nulla CORNA E GOSSIP: CHE NOIA
I DIVORZI DA TABLOID
D
ice il turismo. E uno peggiando tra tavoli di anziani
pensa al mare, a Rimi- che ti fanno sentire un giovanot-
ni con i suoi miti sem- to. E mangi benissimo, e non si
preverdi, alla Riviera ligure ha idea quanto, se solo si pensa
con le sue fettucce di spiag- alle pizzette rafferme, al guaca- BOCCIATI
gia libera, oasi per arrostire. mole e allo spritz annacquato da
O al Salento pullulante di dieci euro. Riscopri che cos’era- CARTELLINI ROSSI. Ci siamo, benedette le ferie, evitati
rampolli alla milanese, o allo no un giorno le trattorie, al dia- il buco della serratura del divorzio dei puponi (l’ultima
sconfinato Tirreno calabre- volo le nuove usanze, io trasgre- notizia è che nella prima estate da separati lui resterà
se, o alla Sardegna e alle città disco, mica sono un conformi- nella casa di Sabaudia fino a Ferrago-
d’arte. Divertimento senza sta. Certo mette un po’ di inquie- sto: così ora dormiremo tutti più
regole, insomma. Ma il turi- tudine addosso andare al bar e tranquilli). E mo’ che succede? Si
smo è di più. Sfugge agli ste- trovarti tra teste di animali im- riaccendono le voci di una rottura
reotipi e svela Italie profon- balsamati, cinghiali, stambec- tra Wanda Nara e il giocatore del
de. Basta andare a naso cer- Turismo fuori dai canoni Uno scorcio di tranquillità chi, cervi, daini, i bimbi che Psg Mauro Icardi, dopo otto anni di
cando luoghi dalle brezze chiedono che cos’è come fossero matrimonio e dopo la fiammata di
leggere, dove le moto che allo zoo, e questa non è, ne con- ottobre (la sua Noemi si chiama/va
bombardano i cervelli quasi non ci sono, polenta densa con formaggio a vengo, una felice riscoperta. La China). Wanda Nara — che è anche a-
dove si dorme magari con la coperta, ed mezzogiorno, sotto il sole, ecco- OASI DI PACE Poi però ti accorgi che nella gente del marito— avrebbe definitivamente deciso di
ecco mondi che non conoscevi. la qui la vera sregolatezza, ma di valle non c’è una sola auto che
Il sesto senso mi ha portato qualche che stiamo parlando? E poi le QUI LA VERA
chiedere la separazione, almeno stando a un audio reso
non si fermi alle strisce pedona- noto dal programma “Los Angeles de la Mañana” in on-
giorno in Val Seriana, provincia bergama- giostrine, le reti per saltare sem- TRASGRESSIONE li, qualunque sia la velocità a cui da su America Tv e condotto da Angel de Brito. Nell’au-
sca, sette-ottocento metri. Paesi dove non pre più su, uno, due metri, e le
c’è praticamente nulla da fare e questo è il gare di tiro con l’arco (sì, tiro con
È MANGIARE viaggia, e questo è civile, civilis-
simo, un amico di Bergamo mi
dio Wanda dice (rivolta, sembra, a una collaboratrice
domestica): “Sono venuta in Argentina perché sto divor-
loro bello, perché la vacanza non diventa l’arco), e il bob di ferro, che non ALLE 19 E 30 giura che nella sua città non è ziando da Mauro”. Lui ha smentito, ma in Francia non ne
esibizione, e quello che puoi fare è parlare, è più un ardito sport invernale così, è proprio roba del posto. possono più: troppi gossip, pochi gol.
e poi parlare ancora, e accarezzare il ni- ma un passatempo pacifico per Come la cortesia dei negozi,
potino che ha scoperto lo yo-yo. Dove la ogni età. Senza un rumore, solo voci uma- nessuno torvo o impaziente come in cer- HOW DEPP IS YOUR LOVE (PART III). Tornano dalle
trasgressione non è la smania dell’ecces- ne che si perdono nell’ampiezza degli spa- te regioni che non nomino per non bec- vacanze eravamo certi che la soap opera dell’anno (il di-
so: negli sballi notturni, nel chiasso, zi. E il vino rosso fresco o freddo che non è carmi i soliti anatemi in difesa della stir- vorzio in mondovisione tra Johnny Depp e Amber
nell ’affollamento, nell’eros, nelle corse una bestemmia, ma anzi abbiamo quello pe. Quel Sandro e quella Carla che esco- Heard) fosse stata definitivamente consegnata alla sto-
stradali, nel gioco, nella mescolanza os- della casa oppure lo trova sul menù. no dalla bottega appena vedono bambi- ria. Avevamo provato, in questa disgra-
sessiva dei locali. Ma proprio il suo con- ni, che fanno materiale in legno bellis- ziata rubrica, a congedare i lettori
trario. Nella fine della frenesia. Nella IL MASSIMO della trasgressione arriva simo, “non ho fatto nessuna scuola, ini- per ben due volte. Ma le notizie ci
noia, perfino: una noia meravigliosa, pen- quando la voce educata dell’anziana si- ziai scolpendo le radici, qui il legno è ot- costringono a tornare sulla vicen-
sare, guardare, leggere “Paperino”, riem- gnora ti annuncia, mentre siedi fuori ai timo”. Il wi-fi? Quello effettivamente è da, che non riesce ad essere archi-
pirti gli occhi di azzurro e verde scuro. tavoli in plastica, che è l’ora della cena, e da diventar pazzi. Ma fai pace con il luo- viata nemmeno settimane dopo la
Brevi camminate, ma quali escursioni, sono le sette e mezzo, e alle nove si smette. go quando te ne vai e vedi nell’atrio la ri- sentenza che ha condannato l’attri-
per finire con i tuoi cari di tre generazioni Cose che a Milano mi fanno inviperire con vista “L’alpino”, con la posta dei lettori, è ce a pagare 10 milioni di euro: sono
in una grande conca che ospita la locale gli amici se ci provano, mica vado a letto la prima volta in vita mia. Me la leggo in stati infatti desecretati decine di docu-
sezione degli alpini. Salamelle come fosse con le galline, io. Ma qui si trasgredisce, è mezz’ora. E questa sì che è trasgressione menti considerati inammissibili dal Tribunale della Virgi-
la vecchia festa dell’Unità, ma in più una vacanza o no? E quindi si va a tavola, ser- piena. Questa sì che si ricorda. nia (seimila pagine piene di dettagli giudicati inutili della
Corte, ma che in poche ore sono stati dati in pasto ai
media). Indovinate un po’? L’indiscrezione che tiene

SOLOPOSTIINPIEDI
banco negli ultimi giorni riguarda la salute dell’attore
che secondo gli avvocati della ex moglie soffrirebbe di
disfunzione erettile. Si legge nelle carte: “Sebbene il si-
gnor Depp preferirebbe non rivelare la sua condizione di
PAOLO ZILIANI disfunzione erettile, tale condizione è assolutamente ri-
levante per la violenza sessuale, inclusa la rabbia del si-
gnor Depp e l’uso di una bottiglia per violentare Amber

Campioni di latta Il triste finale di Cr7, Heard”. Carte che il tribunale non ha ritenuto rilevanti.
Al prossimo giro lei rivelerà che il pirata ce l’ha piccolo,
toccando (finalmente?) il fondo dello squallore.

l’uomo azienda che gioca solo per sé L’INVERNO DEL NOSTRO SCONTENTO. Un video po-
stato dall’ambasciata russa in Spagna su Twitter invita i
cittadini europei (evidentemente maschi) a trasferirsi
nel paese della cuccagna. “Ottima cucina, balletto, ar-

N
on so come la pensate voi:
ma se è vero (come è vero)
che Cristiano Ronaldo,
37enne fuoriclasse portoghese
ex Real Madrid e Juventus oggi
in forza al Manchester United, il
club in cui era esploso e si era af-
fermato giovane, è il calciatore
col patrimonio più ricco al mon-
do, valutato tra i 230 e i 280 mi-
lioni di dollari frutto di vent’anni
di stipendi milionari e di contrat-
ti pubblicitari da capogiro (per
dirne uno: come testimonial Ni-
ke vanta un contratto a vita da 30
milioni di dollari l’anno), se è ve-
ro che nel 2022 è stato il secondo
calciatore più pagato al mondo
dopo Messi (115 milioni di dollari
contro 130), se è vero che a
tutt’oggi, 8 agosto 2022, guada-
gna 8.200.000 euro al mese – e
cioè 273.000 al giorno, 11.375
all’ora, 190 al minuto – e se ri-
sponde al vero che CR7 in questi
giorni sta facendo di tutto per ab-
bandonare il club che l’ha cre-
sciuto e valorizzato per il fatto
che lo United, 6° nell’ultima Pre-
mier League, non parteciperà al-
la Champions League, il trofeo
da lui vinto 5 volte e di cui Cristia-
no è capocannoniere storico, con
la decurtazione del 25% dello sti-
In crisi Cristiano Ronaldo ANSA
pendio dovuta appunto, come da
contratto, alla mancata qualifi-
cazione-Champions; se tutto ciò
risponde al vero la domanda è:
perché Ronaldo, che ha come u-
nico interesse quello di giocare (e
magari vincere) la Champions
League per arricchire la sua ba-
checa personale e ritoccare il pri-
mato di gol insidiato da Messi, il
rivale di due anni più giovane,
dunque in grado di sorpassarlo,
non paga lui un club iscritto alla
Champions invece di farsi paga-
re per pensare solo agli affari
suoi? A Ronaldo dei club in cui
milita non è mai fregato nulla. Ai
tempi del Real lo scrittore e tifoso
madrileno Javier Marias scrive-
va: “Il suo è un caso davvero pa-
radossale. Si sarebbe dovuto de-
dicare a uno sport individuale,
tennis, boxe, atletica, Formula 1,
invece gli è toccato distinguersi
in un gioco collettivo, un impic-
cio per lui (…) Non ricordo di a-
verlo mai sentito ringraziare o
complimentarsi con un suo com-
pagno (…) è rimasto al Real per
nove stagioni ma non l’abbiamo
mai sentito come un giocatore
del Real Madrid, piuttosto del
Real Ronaldo”.
CR7, CHE HA un contratto di altri
due anni con lo United, sta boi-
cottando il suo club. Si è rifiutato
di partecipare alla tournée in A-
sia e Oceania, poi all’amichevole
con l’Atletico Madrid, poi si è
presentato per il match col Rayo
Vallecano ma, sostituito all’in-
tervallo, ha abbandonato lo sta-
dio prima della fine della partita
nel più completo disprezzo dei
compagni. Lo stesso aveva fatto il
10 novembre 2019 quando Sarri,
in Juventus-Milan, lo aveva tolto
dal campo inserendo Dybala
(che avrebbe segnato l’1-0 decisi-
vo): era fuggito dallo stadio senza
nemmeno fare la doccia e Sarri a-
veva detto: “Ora deve scusarsi lui
con i compagni”. Non successe
mai. “Azienda Ronaldo, troppi
interessi: ecco perché il caso va
ricomposto”, aveva titolato La
Gazzetta in uno degli articoli più
diseducativi della sua storia.
“Ronaldo non è solo un giocato-
re, è un’azienda (…) il portoghese
rappresenta un traino irrinun-
ciabile per l’intero progetto so-
cietario”. E ancora: “Niente scu-
se. Tutti conoscono le regole del
gioco già dal giorno in cui è sbar-
cato l’ingombrante compagno
(…) i senatori accettano l’eccezio-
nalità di Cristiano, dallo stipen-
dio extra extra large a una certa
tolleranza sulle possibili bizze”.
Un vero schifo, diciamolo. E
non succederà: ma immaginate
se per una volta fossero i club a di-
re a Ronaldo che bussa alla loro
porta: “Vuoi la Champions? O-
kay: quanto ci dai?”.
chitetture incredibili", ma anche "no cancel culture, va-
lori della tradizione, cristianità, un’economia in grado di
resistere a migliaia di sanzioni, costo basso di gas ed e-
nergia”. E naturalmente “donne bellissime” (no com-
ment). “E’ ora di trasferirsi. Non rimandare, l’inverno sta
arrivando”. Come in “Games of Thrones”. In valigia, me-
glio mettere anche qualche dose di antidoto ai veleni.
PROMOSSI
NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE?
Sabrina Ferilli commenta l’enne-
sima copertina che Vanity Fair ha
dedicato a Venessa Incontrada,
che riprende nel titolo il coro “sei
bellissima” cantato sul palco di Napoli
al concerto di Gigi D'Alessio per difendere l’avvenenza
dell’attrice a dispetto dei canoni imposti. Dice la Ferilli
sui social, riprendendo la polemica sulla forma fisica
della collega: "Critico questo modo di raccontare tutto
e il contrario di tutto che porta a un corto circuito in-
sopportabile! Probabilmente s'è rotta le balle anche lei
di essere messa in mezzo a ‘sta storia, che non ha più
senso. Dura da secoli! È che una a un certo punto, da
donna matura, deve pure capire che queste storie non
hanno più senso e magari fare una copertina in meno e
raccontare che lavoro sta facendo. Visto che meritata-
mente lavora tanto. Dai su, basta!”. Se non ci fosse bi-
sognerebbe inventarla: è da tutta la vita che Sabrina
Ferilli smentisce il cliché dell’attrice bella e stupida.
12 l ECONOMIA IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022

-130 -430 -22%

CHI SCENDE

ROSSO SAIPEM ROSSO DI TIM UTILI DI INTESA

MA QUALE CRISI
Le top 39 Inflazione
e guerra non frenano
i profitti: +62% nell’anno
e così fioccheranno
i dividendi agli azionisti

L
» Giulio Da Silva
a recessione non si vede, alme-
no per ora, per le società quo-
tate alla Borsa di Milano: i loro
conti sono andati a gonfie vele
nel primo semestre di quest’an-
no. Malgrado l’impatto della
guerra della Russia contro l’U-
craina, cominciata il 24 feb-
braio, in diversi casi i risultati
più brillanti sono stati messi a
segno nel secondo trimestre.
L’utile netto complessivo
dichiarato dalle relazioni se-

+16%
mestrali di 39

Le trimestrali d’oro: le società

società dell’i n-
dice Ftse Mib
(sono 40, manca
Exor che appro-
SALE STELLANTIS verà i conti l’8
Il gruppo che unisce Fiat- settembre,

fanno 40 mld di utili in 6 mesi

Chrysler e Psa quando sarà già
aumenta i ricavi a 88 mld quotata ad Am-

+400%
sterdam anziché
a Piazza Affari) è
pari a 39,67 mi-
liardi di euro,
cioè 15,3 miliar-
MONCLER di in più rispetto
Il marchio dei piumini ai 24,34 miliardi del primo se- un miliardo di utili netti (sei MOLTO POSITIVI i risultati della
ha quasi quadruplicato mestre 2021. Il progresso è del l’anno scorso), ma non tutte Ferrari, che non fa parte di
l’utile in scia all’ottimo 62,94 per cento. Va considera- hanno migliorato i risultati: 25 Stellantis ma è controllata da
andamento della moda to che il 2021 era influenzato hanno fatto meglio, 14 hanno uno dei suoi maggiori azionisti,

+8.9%
dal Covid. Consideriamo i ri-
sultati consolidati di compe-
tenza riportati nei documenti
contabili ufficiali (detti “r e-
ported”), non gli utili rettifica-
UNICREDIT ti, salvo diversa indicazione.
Semestrale record per
la banca di Andrea Orcel IL GRUPPO con i profitti più alti è
S te l la n ti s , 7,96 miliardi ri-
spetto ai 6,9 miliardi della pri-
ma metà del 2021 (+15%), se-
condo la semestrale firmata da
VA COSÌ IN TUTTA Carlos Tavares. Segue l’Eni di
L’UE: LE QUOTATE Claudio Descalzi con quasi 7,4
FANNO +50% miliardi rispetto agli 1,1 miliar-
LE SOCIETÀ italiane di del primo semestre dell’anno
quotate a Piazza Affari scorso. Ma il balzo maggiore
non sono un caso isolato. l’ha fatto Atlantia. Grazie alla
Le trimestrali 2022 sono plusvalenza per l’incasso di 8,2
record anche per la gran miliardi nella vendita dell’88%
parte delle quotate di Autostrade per l’Italia (A-
europee: la previsione spi) allo Stato, il consolidato se-
è di utili in crescita mestrale della holding dei Be-
nel secondo trimestre netton si è chiuso con 5,93 mi-
del 28%, del 50% liardi di utile netto, 180 volte lo
nel semestre, trainati striminzito utile del 2021 (33
dal comparto energetico milioni). Solo due società sono
in rosso, Saipem che ha ridotto
le perdite da -779 a -130 milioni
e Telecom Italia, che invece ha
più che triplicato il passivo, da
-149 a -483 milioni. Il gruppo
guidato da Pietro Labriola è il
fanalino di coda delle blue chip.
I conti di Tim sono appesantiti
anche da un indebitamento fi-
nanziario netto aumentato di
2,5 miliardi a 24,65 miliardi.
Nove società hanno fatto più di
risultati peggiori.
L’andamento migliore è sta-
to messo a segno dall’energia,
per il balzo dei prezzi di petrolio
e gas causato dalla guerra rus-
so-ucraina, dalle materie pri-
me, dall’industria e dal lusso
(Moncler ha quasi quadrupli-
cato l’utile, da 58,7 a 211,3 mi-
lioni). Altalenanti la finanza e
le banche.
Il gruppo automobilistico
nato dalla fusione tra
Fiat-Chr ysler e Ps a ha au-
mentato i ricavi del 16,85% a 88
miliardi. Da Parigi sottolinea-
no che è merito dell’aumento
dei prezzi, del mix di veicoli e
degli effetti positivi dei cambi. I
risultati sono stati trainati dal
No r d A m e r i c a . Un a n o t a
preoccupante è il calo delle
vendite e della produzione in I-
talia: sono state immatricolate
255.073 automobili dei nove
Chiaroscuro L’Atlantia
dei Benetton brilla grazie
alla plusvalenza da 2,8 mld
regalata dallo Stato. Gli asset
russi pesano sulle banche
marchi di Stellantis, -27,5% ri-
spetto alle 352.053 del primo
semestre del 2021. Il mercato si
è contratto del 22,7%, da
885.090 a 684.228. Pertanto la
quota di mercato di Stellantis
in Italia si è ridotta dal 39,78 al
37,28 per cento. Il segretario
nazionale della Fim-Cisl, Fer-
dinando Uliano, ha fatto nota-
re che nel primo semestre la
produzione di auto e furgoni
del gruppo Stellantis in Italia è
d i m i n u i t a d e l 1 3 ,7 % ( d a
4 0 7. 6 6 6 a 3 5 1 . 8 9 0 ) , c o n
248.990 auto (+2,1%) e
102.900 furgoni (-13,7%). È il
quinto anno di fila che in Italia
cala la produzione di autovei-
coli, già diminuita del 35% tra
il 2017 e il 2021 (da 1,035 mi-
lioni a 673.475).
Exor. Le vendite sono aumen-
tate, i ricavi sono cresciuti del
21% a 2.477 milioni, l’utile net-
to rettificato è migliorato da
412 a 490 milioni (+19%). L’a-
zienda ha rivisto al rialzo la
“guidance”, le stime di fine an-
no, per tutti gli indicatori di bi-
lancio. Un’altra società collega-
ta all’auto, Pirelli, che produce
pneumatici, ha aumentato i ri-
cavi consolidati del 24,6% a
3.197 miliardi e l’utile netto è
balzato da 131,6 a 233 milioni
(+77%).
L’Eni , come altri gruppi
dell’energia (su cui riferiamo
nell’articolo accanto), è il grup-
po che più ha beneficiato della
congiuntura, che ha invece ef-
fetti dirompenti sul resto dell’e-
conomia, l’ impennata dei
prezzi del petrolio e del gas. I ri-
cavi sono aumentati del 107% a
63,7 miliardi e l’utile netto di
6,7 volte a 7,4 miliardi. L’altro
colosso pubblico dell’energia,
Enel, ha risentito della turbo-
lenza sui prezzi del gas e dell’e-
lettricità. I ricavi sono aumen-
tati dell’85,3% a 67,2 miliardi,
ma i margini si sono ridotti e
l’utile netto è sceso del 4,7%, da
1.778 a 1.693 milioni.
I BENETTON si preparano a to-
gliere Atlantia dalla Borsa en-
tro fine anno, se non ci saranno
imprevisti nell’auto-Opa, con
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022 ECONOMIA l 13

-15%
IN BORSA
L’indice Ftse Mib a giugno era
a 21.293,86 punti, rispetto a
25.102 di giugno 2021 (-15),
perché la Borsa teme la
recessione

l IL COMMENTO

L’OSSESSIONE
ANTI-TASSE
È PATRIMONIO
DI TUTTI
PETROLIO&C. Margini +600% Conti da record
» Carlo Di Foggia

Saras, Eni, Tenaris A

l momento di insediarsi,
Mario Draghi spiegò che
“questo non è il momento di
prendere, ma di dare”. Mai slogan

Ecco chi festeggia

fu più indicativo del modo con cui
partiti e classe dirigente approc-
ciano alla politica fiscale. In una
situazione di crisi pandemica e poi
di guerra (evento inflattivo per ec-

con i mega rincari

cellenza), dove i costi si scaricano
in maniera disuguale, privarsi
della leva fiscale equivale a far pa-
gare ai più deboli il prezzo dell’ag-
giustamento. Eppure si continua
sulla stessa fallimentare strada.
L’ossessione anti-tasse è patri-

C
monio della destra, ma la sinistra è
risultati record e una In Borsa 1,921 miliardi della ome si fa a moltiplicare l’utile di (+349%) ha consentito di aumentare i ri- vittima della stessa narrazione.
revisione al rialzo Dopo il Covid semestrale del 2021 un’azienda di 585 volte in sei me- cavi del 107% a 63,68 miliardi. L’utile net- Nei giorni scorsi il centrodestra si è
delle previsioni sui e con i prezzi (+8,9%). La banca si? Si potrebbe chiedere a Massi- to consolidato di competenza è aumenta- scagliato contro la proposta di E-
conti 2022. Merito alle stelle, ha accantonato 1,12 mo Moratti e alla cognata Letizia to di 6,7 volte, da 1,1 a quasi 7,4 miliardi. La nrico Letta di alzare le tasse di suc-
del regalo di 8,2 mi- i colossi fanno miliardi per perdite Brichetto Arnaboldi, vedova di suo fratel- sostanza non cambia se si considera un al- cessione oltre i 5 milioni di patri-
liardi avuto dallo grandi affari su crediti in Russia. lo Gian Marco Moratti e assessore al Wel- tro indicatore calcolato dall’Eni, l’utile monio per dare 10 mila euro di “do-
Stato, che ha abban- LAPRESSE Orcel ha alzato la fare della Regione Lombardia. La Saras, netto rettificato, aumentato da 1,2 a 7,08 te” ai 18enni. I dati oggi ci dicono
donato la strada ac- “guidance” per l’in- la raffineria controllata con quote parite- miliardi. Per i soci il dividendo dovrebbe che l’Italia è
cidentata della revo- tero 2022, con una tiche da Massimo Moratti e dai figli di Le- essere più grasso. Le azioni dell’Eni, che un paradiso
ca della concessione di Aspi co- previsione di ricavi per 16,7 mi- tizia e Gian Marco, mancato nel 2018, ha da diversi anni non brillano, sono a 11,46 fiscale per le TABÙ
me punizione per il crollo del liardi (in precedenza circa 16) e realizzato una performance strepitosa nel euro, -7,7% dall’inizio dell’anno. eredità con
ponte Morandi (43 morti) e il 5 di un utile netto di circa 4 mi- primo semestre di quest’anno. pochi eguali GUAI A FAR
maggio scorso ha perfezionato liardi (oltre 3,3 miliardi), e- Nei conti approvati pochi giorni fa dal L’ALTRO COLOSSO pubblico, Enel, ha ri- tra i Paesi Oc- PAGARE I PIÙ
l’acquisto dell’88% di Aspi at- sclusa però la Russia.
traverso Cdp. Aspi ha contri- Le Assicurazioni Generali,
cda c’è un utile netto di 292,5 milioni,
rispetto a 0,5 milioni del primo
sentito della turbolenza dei prezzi del
gas e dell’elettricità. I ricavi sono
se. Per dare
l’idea, nel
RICCHI: SOLO
buito per 5,84 miliardi all’utile avvolte nella turbolenza per la semestre 2021. I profitti seme- aumentati dell’85,3% a 67,2 2021 gli eredi TAGLI FISCALI
consolidato, di cui 5,3 miliardi battaglia legale scatenata dal strali sono aumentati, ap- miliardi, ma i margini si so- d e l l a f a m i-
di plusvalenza. I ricavi consoli- socio Francesco Gaetano Cal- punto, di 585 volte. Questo no ridotti e l’utile netto è g l i a S a m-
dati, esclusa Aspi, sono aumen- tagirone, hanno chiuso il seme- risultato è un esempio pla- sceso del 4,7% a 1.693 mi- sung in Corea del Sud hanno paga-
tati del 18% a 3,29 miliardi, stre con 1,4 miliardi di utile net- stico dell’impatto del forte lioni. L’indebitamento fi- to più di 11 miliardi di dollari di
grazie ad Abertis, AdR e Tele- to, -9% rispetto agli 1,54 miliar- aumento del prezzo del pe- nanziario netto è aumen- imposta sull’eredità, metà del pa-
pass. Nei conti civilistici della di del 2021. Gli investimenti trolio, del gas e dei prodotti tato a 62,24 miliardi, ri- trimonio ereditato, mentre da noi
sola Atlantia Spa, la plusvalen- russi sono stati svalutati per per l’energia, esploso con la spetto ai 51,95 miliardi di fi- pagherebbero tra il 4 e l’8%. Au-
za per la vendita di Aspi è di 138 milioni. guerra della Russia contro ne 2021. Oltre metà di que- mentare le tasse di successione è sa-
2,827 miliardi e l’utile netto è di La modenese Bperha incre- l’Ucraina. Una sciagura per st’incremento è dovuta agli in- crosanto e invece nel dibattito me-
3,14 miliardi, mentre l’indebi- mentato l’utile netto da 501,8 molte aziende che consumano vestimenti, 5,89 miliardi diatico è passata l’idea che si fini-
tamento netto è azzerato (per il milioni a 1,38 miliardi, per gli energia e per le famiglie, ma u- (+22,4%). Pur considerando rebbe per colpire il ceto medio.
gruppo è diminuito da 30 a effetti contabili del consolida- na manna per le aziende che la- che il patrimonio netto è di Ormai è impossibile che un pro-
21,18 miliardi). mento di Banca Carige, dal 3 vorano con il petrolio e il gas. IN CALO 45,78 miliardi, i debiti sono e- gramma elettorale non parta dalla
I due colossi del credito, In- giugno. Senza poste straordi-
tesa Sanpaolo e Unicredit, narie l’utile netto sarebbe stato LA SARAS possiede la raffineria FRENA ENEL, levati. L’aumento dei tassi d’in-
teresse farà salire gli oneri fi-
promessa di tagli fiscali, dai sussi-
di alle assunzioni – dove i dati (da
hanno fatto utili superiori a due di 316,6 milioni.
miliardi ciascuno, malgrado gli Mediobanca ha chiuso il se-
di Sarroch, in Sardegna. I mar-
gini di raffinazione sono au-
SALGONO nanziari e pesa sulla quotazio-
ne (4,951 euro), diminuita del
ultimi quelli Inapp) mostrano che
spesso finiscono per sussidiare la-
accantonamenti per le perdite mestre con un utile in calo del mentati notevolmente e questo I DEBITI: 31% dall’inizio dell’anno. L’E- vori precari o part time –alle detas-
in Russia. Il gruppo guidato da 4% a 381,2 milioni. Il periodo
Carlo Messina è quarto per u- gennaio-giugno è il secondo se-
ha consentito alla società di au-
mentare i ricavi consolidati del TITOLO A -31% nel resta la prima società italia-
na per capitalizzazione di Bor-
sazioni del “welfare aziendale”(che
non fa previdenza). Il caso più e-
tili, 2,35 miliardi, in calo del mestre per l’istituto di Piazzet- 105% a 7,7 miliardi. L’utile net- sa, 50 miliardi. L’ad Francesco clatante è però il mitologico “cuneo
22,1% rispetto al 2021. Intesa ta Cuccia, che grazie agli ottimi to è esploso da 0,5 a 292,5 mi- Starace ha confermato le stime fiscale”. Non c’è partito che non pro-
ha detto che l’utile netto sareb- risultati del semestre prece- lioni. La società dei Moratti è per il 2022, con un dividendo di ponga di tagliare imposte e contri-
be stato di 3,276 miliardi esclu- dente ha chiuso il bilancio al 30 piena di liquidità. A fine 2021 aveva poco 0,40 euro per azione (0,38 euro per azio- buti pagati da lavoratori e imprese
dendo le rettifiche di valore per giugno con un aumento dei meno di 500 milioni di debiti finanziari ne nel 2021). Brillanti i conti di Tenaris, la come volano di ripresa dei salari.
Russia e Ucraina, pari a 1,093 profitti consolidati, da 807,6 a netti, adesso ha un eccesso di liquidità di multinazionale controllata dalla famiglia La realtà è che così si decide solo che
miliardi. 907 milioni. Il cda ha proposto 23 milioni. Il valore delle azioni Saras è Rocca che produce tubi d’acciaio senza non saranno le imprese a pagare
Unicredit ha fatto un secon- all’assemblea dei soci (28 otto- raddoppiato dall’inizio di quest’anno a saldatura, utilizzati dall’industria petroli- gli aumenti ma lo Stato, che finirà
do trimestre record che ha con- bre) un aumento del dividendo oggi (1,12 euro il 5 agosto). fera. I ricavi sono aumentati del 91% a per tagliare i servizi pubblici, a
sentito al gruppo, secondo l’ad da 0,66 a 0,75 euro per azione L’incremento dei margini di raffina- 5,68 miliardi di dollari nel primo seme- danno dei lavoratori.
Andrea Orcel, di fare il miglior (+13,6%). zione ha contribuito anche al netto mi- stre. L’utile netto è quasi triplicato da 391 Nei Paesi occidentali la riduzio-
semestre degli ultimi dieci an- Il miglioramento dei risulta- glioramento dei risultati del gruppo Eni. a 1.137 milioni di dollari, corrispondenti a ne delle diseguaglianze è compito
ni. Secondo la presentazione a- ti non si riflette però sulle quo- E dire che l’ad Claudio Descalzi qualche 1.040 milioni di euro al cambio medio del soprattutto della spesa pubblica:
gli analisti l’utile netto, rettifi- tazioni in Borsa. L’indice Ftse anno fa non era convinto di quest’attività. semestre. Le azioni Tenaris (12,59 euro) decidere di non usare la leva fiscale
cato per tener conto delle obbli- M i b a l 3 0 g i u g n o e r a a Nel primo semestre l’Eni ha ridotto del hanno guadagnato il 31,6% dall’inizio ma, anzi, di detassare qualsiasi co-
gazioni At1 e Cashes, è pari a 21.293,86 punti, rispetto a 2% la produzione media giornaliera di i- dell’anno. Il gruppo capitalizza 14,1 mi- sa equivale a cristallizzare lo sta-
2,092 miliardi (mentre nella 25.102 del 30 giugno 2021 drocarburi, a 1,616 milioni di boe (barili liardi, poco meno di Terna (15 miliardi, tus quo, in cui la lotta di classe
relazione integrale, depositata (-15), perché la Borsa teme la equivalenti di petrolio). L’aumento dei 398 milioni di utili) e Snam (16,9 miliardi, l’hanno vinta i ricchi. Non è chiaro
il 5 agosto, l’utile netto contabi- recessione e il rialzo dei tassi prezzi del petrolio (+66% il prezzo medio 686 milioni di utili). se questa sia l’Agenda Draghi, ma
le è di 2,285 miliardi), rispetto a d’interesse. del Brent a 107,59 dollari) e del gas G.D.S. di sicuro è quella della destra.
14 l ECONOMIA
LA LISTA DI FORTUNE Nella classifica delle maggiori compagnie mondiali del 2021 le imprese di
Pechino superano quelle Usa mentre prosegue la trasformazione: meno manifattura, più servizi
PROTAGONISTI » Simone Gasperin
L
a scorsa settimana la ri-
vista Fortune ha pubbli-
cato l’annuale classifica
delle 500 società più
grandi a livello globale. Da cir-
ca tre decenni, l’uscita della
Fortune Global 500 rappre-
senta un evento chiave per il
mondo del business interna-
L’IRI zionale. Quest’anno, fra novità
e conferme su tendenze conso-
• Negli anni 90 era al 7° lidate, emergono interessanti
posto della classifica, spunti di riflessione.
quello che oggi La classifica si compila sulla
è occupato dalla Apple base del fatturato dei maggiori
gruppi industriali, bancari e as-
sicurativi del mondo nel corso
del 2021. Per figurare nella li-
sta, bisogna avere ricavi supe-
riori a 28,6 miliardi di dollari.
L’anno scorso, il fatturato tota-
le dei 500 colossi ha totalizzato
la cifra record di 37,8 mila mi-
liardi di dollari, un volume di
FIAT affari corrispondente a circa il
40% del Pil mondiale. Interes-
• Negli anni 90 occupava sante come pure i profitti com-
il 13° posto della plessivi cumulati (che tengono
classifica, quello oggi conto anche delle 24 società in
occupato da Toyota perdita) abbiano raggiunto il
valore più alto di sempre: 3 mi-
la 100 miliardi di dollari, grazie
a una crescita media dell’88%
rispetto all’anno pandemico
2020. In termini ponderati,
questo si traduce in una signi-
ficativa profittabilità media
dell’8,2% per il 2021. Infine, le
top 500 impiegano 69,6 milio-
ENI ni di addetti in tutto il mondo,
ma le loro centrali di comando
• Trent’anni fa era al sono localizzate in soli 33 Paesi,
18esimo posto della lista, prevalentemente quelli del co-
che oggi invece è siddetto “Nord Globale” a me-
occupato da Samsung dio-alto reddito (con la notevo-
le esclusione della Cina).
IN CIMA alla classifica ininter-
rottamente dal 2014 si trova
Walmart (572,7 miliardi di fat-
turato). Il gigante Usa del retail
è anche il principale datore di
lavoro “industriale” al mondo
con oltre 2,3 milioni di occupa-
ti. Segue in entrambe le misure
Amazon (470 miliardi di fattu-
rato, 1,6 milioni di dipendenti),
che agli attuali tassi di crescita
raggiungerà il primo posto in
un paio d’anni (nel 2014 era al
112°), sorpasso simbolico della
distribuzione “online” rispetto
a quella “fisica”. La prima socie-
tà europea nella lista è Vol-
kswagen, all’ottava posizione.
Fra quelle con i maggiori pro-
fitti primeggiano Saudi Aram-
co (105 miliardi), Apple (95 mi-
liardi) e Berkshire Hathaway
(90 miliardi) del miliardario
Warren Buffet, con margini su-
periori al 25%.
Ma al di là dei singoli casi, la
classifica Fortune permette di
tracciare alcune tendenze che
pervadono la competizione tra
i sistemi economici. In primo
luogo, il 2021 ha certificato il
primato delle 136 imprese ci-
nesi presenti nella lista, che per
la prima volta superano le 124
degli Stati Uniti anche in ter-
mini di fatturato complessivo
(31% del totale delle top 500).
Questo perché le società cinesi
sono anche fortemente con-
centrate nelle prime posizioni:
fra le prime 100 ve ne sono ben
34, di cui 28 sono imprese sta-
tali o a controllo pubblico. Il
Big tech e tanta Cina:
la top 500 da cui
l’Italia sta sparendo
confronto rispetto ad appena
20 anni fa è impressionante:
nella lista nel 2002 le società ci-
nesi erano solo 11 nei primi 500
posti (3 nei primi 100). La lista
Fortune cattura così una delle
più imponenti trasformazioni
dell ’economia mondiale di
questo secolo, ovvero l’ascesa
nel panorama competitivo glo-
bale del capitalismo di Stato ci-
nese in settori chiave come l’e-
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022
Pont, General Electric, Us
Steel. Oggi le principali impre-
se per fatturato, ma anche per
profitti e spesa in ricerca e svi-
luppo, sono le cosiddette Big
Tech: Amazon (2°), Apple (7°),
Alphabet-Google (17°), Micro-
soft (33°), Meta-Facebook
(71°). Da notare anche l’anda-
mento in crescita dei grossi
gruppi legati alla sanità priva-
ta: Cvs Health (10°), Unite-
dHealth (11°), McKesson (16°),
AmerisourceBergen (21°) sono
nomi poco noti che però de-
marcano le dimensioni di quel
settore messo a mercato.
IL TERZO elemento riguarda l’I-
talia, con 5 società nella lista
(contro le 28 della Germania e
le 25 della Francia): Generali
(72°), Enel (90°), Eni (111°), In-
tesa Sanpaolo (298°) e Poste I-
taliane (378°). Nessuna impre-
sa manifatturiera, se si esclu-
dono Stellantis
(29°) e il Gruppo
Exor (293°), che
Podio sono tuttavia
Amazon è al mu lti nazi ona li
secondo posto registrate in O-
dopo Walmart landa con produ-
nell’elenco zioni in Italia
Fortune 500 sempre più mar-
FOTO LAPRESSE ginali. Il nostro
Paese non ha mai
disposto di un
nucleo cospicuo di gruppi con
dimensioni globali: nella lista
dei primi anni 90 se ne conta-
vano 7, contro le 30 di Francia e
Germania. Nondimeno, a quei
tempi i grandi complessi indu-
striali italiani si collocavano
nelle primissime posizioni: nel
1990 l’Iri era al 7° posto (oggi ci
sta Apple), la Fiat al 13° (dove
oggi c’è Toyota), l’Eni al 18° (og-
gi troviamo Samsung), Pirelli
al 156° (davanti all’attuale lea-
der mondiale Continental), O-
livetti al 179° (oggi sarebbe cir-
ca al pari di Lenovo). Il declino
economico italiano è anche
rappresentato dall’arre tra-
mento nell’oligopolio interna-
zionale delle sue più grandi im-
nergia, i sistemi ingegneristici, prese (manifatturiere), causa-
le banche, la siderurgia, le tele- to in larga parte dallo smantel-
comunicazioni, l’elettronica e i lamento dei grossi gruppi pub-
veicoli a motore. blici e dall’indifferenza per la
Secondo, i 124 grandi gruppi rovina di quelli privati (come
Usa mantengono una posizio- Montedison e Olivetti).
ne di rilievo nel contesto inter- Stante i vincoli di una sem-
nazionale, anche rispetto al pre più serrata competizione o-
Giappone, che ormai vede ri- ligopolistica su scala mondiale,
dotto a 47 il numero di imprese avere grandi imprese integrate
in classifica (erano 149 nella li- nelle catene globali del valore è
sta del 1995, due sole in meno un presupposto non sufficiente
rispetto agli Usa). Al tempo ma necessario per un’econo-
stesso, si conferma ulterior- mia che vuole svilupparsi
mente la tendenza al supera- nell’attuale contesto competi-
mento del tradizionale model- tivo. Una strategia che perse-
lo di capitalismo americano del guono alcune medio-piccole e-
secolo scorso, dominato dai gi- conomie di successo. La Sviz-
ganti manifatturieri fra cui Ge- zera ha ben 14 società nella lista
neral Motors, Ford, Ibm, Du fra cui il più importante gruppo
alimentare del mondo (Ne-
stlé), le due più grandi case far-
Le nostre società Sono solo maceutiche mondiali pre-pan-
demia (Roche e Novartis) e il
5 contro le 25 della Francia secondo player globale nell’au-
tomazione industriale (Abb).
Nessun colosso manifatturiero
La classifica Fortune, pur com-
parando imprese di vari settori,
rappresenta in modo imme-
se si esclude Stellantis che però diato le macro dinamiche di un
capitalismo a sempre maggio-
come Exor ha sede in Olanda re concentrazione industriale,
dominato da un ristretto grup-
po di grandi imprese.
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022 ECONOMIA l 15

PALLOTTOLIERE Il ministro sparge ottimismo in numeri ma, dai prezzi folli agli stoccaggi pensati
come sostituti del metano, russo i conti non tornano. Si finirà con i razionamenti disordinati

Perché Cingolani è “unfit”

» Antonio Rizzo

G
iovedì, al temine del Con-
siglio dei ministri, si è
svolta una surreale con-

e sul gas si rischia il disastro

ferenza stampa in cui
Mario Draghi ha parlato di “nuvole
all’orizzonte per crisi energetica e
prezzo gas, con previsioni preoc-
cupanti” e il ministro Roberto Cin-
golani ha rassicurato tutti dicendo
che il gas non mancherà. Il tutto
mentre il prezzo dell’energia elet-
trica in Italia veniva quotato a 536
euro per Mwh e il gas sopra i 2 euro
per metro cubo. A una domanda
specifica sulla possibilità di un ra-
zionamento, il ministro della
Transizione ecologica ha risposto
con una serie di numeri farlocchi e
basati sui soliti “se” e sui soliti “ma”.
“Siamo stati molto chiari su questi
numeri”, ha detto Cingolani. In
realtà sono confusi e volutamente
ambigui per coprire la realtà.
L’architrave di ogni sistema e-
nergetico si basa sulla certezza,
l’affidabilità e il prezzo delle forni-
ture. Nelle parole e nei piani del
ministro non ve ne è traccia. Nella
conferenza stampa, Cingolani ha
affermato che “la dipendenza dal
gas russo in pochi mesi è passata
dal 40% a circa il 15%... il taglio
delle forniture dalla Russia del
30% ha significato una diminuzio-
ne da 30 milioni di metri cubi al
giorno a 20 su circa 100 di fabbi-
sogno giornaliero”; “prevediamo
di arrivare al 90% degli stoccaggi
fra ottobre e novembre, stiamo
stoccando circa 80/90 milioni di
metri cubi al giorno, il taglio di for-
nitura della Russia rappresenta il
10% di quello che stiamo stoccan-
do….”; e infine che “sino a dicembre
arriveranno 7/8 miliardi di mc”.
Il ministro mischia i numeri per
nascondere il problema. Il gas è u-
na commodity stagionale sia per
consumo che per offerta, la Russia
forniva all’Italia circa 30 miliardi
di metri cubi per anno, di cui 6 nei
mesi estivi e 24 nei mesi invernali.
Un taglio del 30% corrisponde a 10
milioni di metri cubi al giorno ora
(estate) e a circa 30 milioni nei me-
si invernali. I 10 milioni mancanti
in estate sono stati sostituiti con
forniture alternative che, a detta
dello stesso ministro sono costate
un “botto”. Se, nella ipotesi di base,
la Russia manterrà una riduzione
del 30%, da ottobre mancheranno
30 milioni di mc al giorno: dove so-
no i fornitori per sostituirli?
I 7/8 miliardi di metri cubi pro-
messi da Cingolani sono nella me-
tafisica. Probabilmente si riferi-
scono al gas addizionale che do-
vrebbe arrivare dall’Algeria per al-
meno 6 miliardi, ma dov’è questo
gas? Chi lo ha contrattato e a che
prezzo? E soprattutto, se questa
fornitura è certa, perché non viene
venduto alle utilities italiane che
sono alla disperata ricerca?
Lo stoccaggio del gas, che viene
presentato come la “messa in sicu-
rezza”del sistema rappresenta me-
no di un settimo del consumo ed è
una modalità operativa standard.
Ogni anno i depositi sono riempiti
al 90% d’estate e svuotati sino al
14% d’inverno per gestire i picchi
di domanda. Lo stoccaggio non so-
stituisce il gas russo, è solo la con-
dizione minima necessaria affin-
ché il sistema funzioni con flussi
regolari nei picchi di consumo.
Gli altri numeri snocciolati dal
ministro rasentano il ridicolo. Nel
2023 promette 18 miliardi di for-
niture addizionali e nel 2024 circa
25 miliardi. Fra i fornitori indicati
ci sono Congo, Angola, Egitto dove
le capacità di estrazione e traspor-
to sono ancora a zero. Ma soprat-
tutto Cingolani aggiunge che “me-
tà di questo sarà gas naturale liqui-
do, dobbiamo essere sicuri di avere
le infrastrutture per riceverlo, que-
sto potrebbe essere un elemento li-
mitante”, rimandando tutta la re-
sponsabilità della tenuta energeti-
ca ed economica del Paese sul fu-
turo rigassificatore di Piombino.
Alla sua mancata messa in o-
pera, Cingolani si aggrappe-
rà per nascondere la propa-
ganda e dare la colpa al nuo-
vo governo. Il ministro inol-
tre inserisce nel suo calcolo 8
Gw di rinnovabili che sareb-
bero realizzate nel
2023/2024 a fronte di un
dato storico di incrementi
annui nell’ordine di 1 Gw.
Non si capisce da dove do-
vrebbe arrivare questa acce-
lerazione e se è stato calcola-
to che la scarsità e il costo
delle materie prime sta ral-
lentando i siti in costruzione.
Mentre Cingolani sparge otti-
mismo il presidente dell’Autorità
per l’energia continua ad avver-
LA LETTERA
DELL’ARERA
AL GOVERNO
NEI GIORNI SCORSI
l’Arera – l’autorità per
l’energia – ha inviato una
segnalazione a Governo
e Parlamento nella quale
si chiede di intervenire
su misure che possano
bloccare i nuovi
incrementi e aiutare le
famiglie. “In relazione alle
criticità legate agli elevati
prezzi del gas naturale
– si legge – è atteso un
incremento delle bollette
per le famiglie, stimabile
di oltre il 100% rispetto
al trimestre in corso”.
Le nuove tariffe
potrebbero entrare in
vigore da ottobre qualora
“si mantenessero i livelli
delle quotazioni
degli ultimi giorni”
tirci che: le utilities rischiano il
default; potrebbe mancare gas e a
L’ALLARME questi prezzi l’industria potrebbe
L’AUTHORITY ridurre la richiesta di energia ma
a scapito del Pil.
DELL’ENERGIA Nel magico mondo di Cingolani
i prezzi non esistono, il ministro,
PARLA ammesso che abbia trovato il gas
DI “TENUTA che ci manca, non ci dice mai a che
prezzo lo avremo. Il Governo e-
DEL SISTEMA sclude un razionamento ordinato
ma fa finta di ignorare che esiste
A RISCHIO” già un razionamento di fatto che
partirà dall’industria e che chiude-
rà intere filiere produttive. E che,
come dice il presidente dell’Autho-
rity, il conto si scaricherà sulle “fa-
miglie non destinatarie di supporti
sociali, che non riescono a far fron-
te a un costo dell’energia simile”.

ISTRUZIONECONLAMANCIA
VIRGINIA DELLA SALA
È
stata introdotta con il decreto Aiuti bis
un’altra norma che tenta di risolvere i de-
cennali problemi della scuola, del suo re-
clutamento e degli stipendi sotto la media
europea, ispirata da quel leitmotivche
vuole i docenti impreparati, indegni
del posto che occupano e obbligati a
conquistarsi anche l’adeguamento
dello stipendio all’inflazione.
Dall’anno prossimo arriva il co-
siddetto “docente esperto” che gua-
dagnerà circa 400 euro in più al mese.
Una bella cifra. Gli “esper ti” saranno
scelti tra i docenti di ruolo che “abbiano con-
seguito una valutazione positiva nel supera-
mento di tre percorsi formativi consecutivi e
non sovrapponibili”. Ogni percorso durerà tre
anni. Il calcolo è facile: si diventa docente e-
sperto dopo nove anni di formazione e se si
Roulette russa Il governo vuole (e paga) i “docenti
esperti” ma solo 8mila, non un professore di più
superano le annesse prove. Dunque perché
questa misura è così contestata? Perché il de-
creto prevede che i professori esperti non
possano essere più di 8mila, uno per i-
stituto, all’anno. Non si risolve in mo-
do strutturale il problema degli sti-
pendi né si delinea un vero e pro-
prio percorso di carriera per gli in-
segnanti: si concede una semplice
mancetta e la si limita solo a una
piccolissima parte del nutrito cor-
po docente. E come saranno scelti?
Come si procederà se al termine della
formazione saranno in 100 mila ad aver rag-
giunto il massimo dei risultati?
“Il governo trova nuove risorse per finanzia-
re la figura del docente esperto – hanno com-
mentato i segretari generali dei sindacati Flc C-
gil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda Unams e
Snals Confsal – ma non per il rinnovo del con-
tratto nazionale. È intollerabile che la politica
continui a far finta di niente”. Il contratto degli
insegnanti infatti scaduto da tre anni e ancora
non c’è stato il via libera per il rinnovo. Agli ul-
timi tavoli con l’Aran si è concluso poco e an-
cora si discute se l’aumento debba essere di po-
che decine di euro al mese o se si riesca almeno
a scavalcare i 100 euro. Le cifre messe sul ta-
volo, secondo le sigle, riescono a stento a copri-
re l’aumento del costo della vita. “È stato un col-
po di mano in piena estate che interessa 8 mila
docenti e che avrà effetto tra circa 10 anni a pat-
to che vengono valutati positivamente. Su
936.065 docenti (dati ARAN) che occupano
posti in organico di diritto, in percentuale ac-
cederebbe lo 0,85% circa del personale –spiega
al Fatto Giuseppe d’Aprile, neo segretario della
Uil Scuola –. È un meccanismo competitivo
che offende l’intera categoria e che nulla ha a
che fare con il buon funzionamento delle scuole
dove, tutti i giorni, lavorano un milione di per-
sone con dedizione, responsabilità e professio-
nalità. È preoccupante che nei disegni di legge
sul futuro della scuola la parola formazione si è
sempre più legata alla didattica. I docenti non
sono un plotone a cui insegnare come marciare
e come sparare. Piuttosto, servono meno buro-
crazia e meno sterili riunioni per dedicare più
tempo alla didattica, investire sul lavoro delle
persone rinnovando il contratto ed eliminando
gli sprechi”. La misura arriva inoltre dopo la
scelta di finanziare la formazione dei docenti
con il taglio di circa 10 mila cattedre a partire
dal 2026, sicuro metodo per migliorare le per-
formance economiche a discapito della ridu-
zione del numero di alunni per classe: vince
sempre il risparmio.
16 l ESTERI
IL REPORTAGE
La Grecia e la crisi economica
CARE ISOLE: SONO
ACCESSIBILI SOLO
AI PAPERONI
STRANIERI (USA)
Paradossi Il Paese è tornato a essere meta
privilegiata di vacanzieri di tutto il mondo, dopo
due anni di pandemia. Ma la grande richiesta
di alloggi più l’inflazione hanno fatto impennare
i prezzi. Così molti ellenici rinunciano alle ferie
“Y
» Elisa Perrigueur
ou Will Want to Stay Forever” è il ti-
tolo del film promozionale realizza-
to dall'Ente del turismo ellenico che
racconta la storia di Otto e del suo a-
more per la Grecia. Otto è un turista
austriaco approdato per la prima
volta in Grecia nel 2013, in piena
sindrome da burnout, e non ne è mai
ripartito. Otto racconta di essersi
innamorato dell'ospitalità greca,
dei suoi vagabondaggi tra le isole,
con le loro case bianche, e delle pas-
seggiate solitarie sulle spiagge de-
serte. Il film spera di attirare i turisti
stranieri ed è molto probabile che il
governo di destra vinca la sua scom-
FINO A 300 messa. L’obiettivo del governo è di
EURO A NOTTE ritrovare il livello record di visitatori
IN GRECIA nel del 2019, l'anno prima della pande-
mese di giugno mia, quando il Paese ha accolto 33
è stata registrata milioni di turisti, più del triplo della
un'inflazione del 12%, sua popolazione. Francesi, america-
contro l’8,6% ni, tedeschi, britannici, olandesi af-
nell'Eurozona follano ogni giorno la capitale e le fa-
Allo stesso tempo, mose isole dell'Egeo, che invece
la forte domanda vengono disertate dai greci. Stando
estera ha spinto ai sondaggi riportati dai media gre-
al rialzo il prezzo ci, quasi la metà dei dieci milioni di
degli alberghi: abitanti del Paese dice di dover ri-
ad agosto si arriva nunciare alle vacanze quest’estate.
fino a 300 euro
a notte. Secondo ALTRI DECIDONO di cambiare i loro
la Banca di Grecia programmi: “Quest ’anno è tutto
nel periodo 2008- troppo caro. Di solito, per le ferie e-
2019, anni della crisi, stive, vado con amici a Corfù, affittia-
gli introiti del turismo mo una casa e visitiamo le isole circo-
sono aumentati stanti. Ma quest’anno andrò a stare
del 56,2%, ma il Pil da mia madre, sull’isola di Eubea, vi-
è sceso del 24,2%. cino a Atene”, dice Despina Perdika,
ex campionessa nazionale di scher-
ma, che vive nella periferia di Atene.
La giovane donna è costretta a fare tre
lavori per guadagnare circa 700 euro
al mese (il salario minimo in Grecia è
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022
di 713 euro lordi mensili, su 14 mesi),
ma riesce appena a far fronte all’au-
mento del prezzo dell’energia: “Ho
speso 540 euro di elettricità lo scorso
inverno, contro i 200 euro dell’anno
prima, e spendo 50 euro ogni quattro
giorni per fare il pieno alla macchina”.
Despina si preoccupa soprattutto per
il prossimo inverno. Anche in Grecia,
come nel resto dell’Europa, l’invasio-
ne dell’Ucraina da parte della Russia
a febbraio e le sanzioni imposte
dall’Ue a Mosca hanno fatto schizza-
re verso l’alto i prezzi del carburante.
Nelle isole greche, come le Cicladi, il
litro di benzina importato sfiora i
2,60 euro. Sulla scia dell’aumento dei VIAGGI
prezzi del carburante, le compagnie STELLARI
di traghetti hanno a loro volta au-
mentato il prezzo dei biglietti, per Il salario
ben tre volte da aprile, per un aumen- minimo
to totale del 35% in un anno. Le tanto
ambite isole dell’Egeo diventano in è 713 euro
questo modo “un sogno inaccessibile al mese:
per un lavoratore greco su due”, ha
il traghetto
scritto il quotidiano Efsyn(Il Giorna-
le degli Editori, orientato a sinistra) il per 4
3 luglio scorso. “Ad agosto il viaggio in persone
traghetto per le isole Cicladi costa
quasi 800 euro per quattro persone più l’auto
imbarcando anche un’auto”, spiega oggi costa
Dimitra, dipendente di un’agenzia di
viaggi ad Atene, che ogni anno ad a- 800 euro
gosto trascorre le vacanze nel fre-
quentato arcipelago. Dalle finestre
del suo ufficio, a due passi dall’Acro-
poli, si possono vedere le decine di tu-
risti che affrontano il caldo per salire
sul sito archeologico. Il martellante
rumore dei trolley sul marciapiede ri-
suona tutto il giorno sotto la sua fine-
stra. I turisti trascorrono spesso due o
tre giorni nella capitale prima di rag-
giungere le famose isole, Amorgos,
Milos o ancora Folegandros. Dimitra
quest ’estate non partirà: “Bisogna
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022
calcolare tutto, tutto è più caro, l’al-
bergo, il cibo”, spiega. Suo marito poi
ha perso il lavoro durante la pande-
mia di Covid-19. In Grecia, nel mese
di giugno, è stata registrata un’infla-
zione del 12%, contro il 6,2% in Fran-
cia e l’8,6% nell’Eurozona, secondo i
dati dell’Eurostat, un aumento dovu-
to sempre al conflitto ucraino.
“IL PROBLEMA riguarda tutte le classi
sociali. Il viaggio è diventato fonte di
stress per i greci, allora perché parti-
re? –osserva ironicamente Pavlos, un
regista teatrale di Atene, che fatica a
trovare una destinazione a prezzi ac-
cessibili –. Ci resta isolo il campeggio
libero”. Ma la pratica è vietata in Gre-
cia e punita con una multa di 300 eu-
ro. Pavlos sottolinea anche un altro
problema, quello della scarsa dispo-
nibilità di alloggi per le vacanze: “Noi
greci siamo abituati a programmare i
soggiorni estivi nel nostro Paese
all’ultimo momento, ma ormai non è
più possibile”. La forte domanda e-
stera ha spinto al rialzo il prezzo delle
notti d’albergo. Ad agosto, si può
spendere fino a 200 o addirittura 300
euro a notte su isole “abbordabili per
Mediapart è un giornale online,
indipendente e partecipativo
fondato da François Bonnet,
Gérard Desportes, Laurent Mauduit,
Edwy Plenel, Marie-Hélène Smiejan
i greci fino ad al-
cuni anni fa”, ag-
Mediterraneo giunge ancora
Rifugiati a Kos, a Pavlos. I turisti
destra Santorini, stranieri stanno
a sinistra file di tornando in
turisti agli aliscafi massa dopo due
FOTO
ANSA/LAPRESSE
anni di restrizio-
ni sanitarie, con
grande soddi-
sfazione del go-
verno. “Siamo la prima destinazione
per i turisti francesi, israeliani e ser-
bi”, si rallegrava Vassílis Kikílias, mi-
nistro del Turismo, a fine giugno, in
un intervento all’agenzia stampa A-
thens News. Nel 2019, l’arrivo di 33
milioni di visitatori stranieri ha gene-
rato introiti per 18,2 miliardi di euro,
secondo la Banca di Grecia. “Abbia-
mo sottovalutato la voglia di viaggia-
re dopo due anni di pandemia. Tutti
vogliono venire in Grecia allo stesso
momento, anche perché offriamo ot-
timi servizi – osserva Lisandros Tsi-
Il bonus lidis, presidente dell’Associazione el-
lenica del turismo e delle agenzie di
del governo viaggio (FedHATTA),sottolineando
quanto il settore sia “fondamentale
Vale solo per Eubea per l'economia greca”: “I turisti di
tutto il mondo subiscono l’inflazione,
e Samos. La prima non solo i greci – aggiunge –. I prezzi
nelle isole aumentano in base alla do-
isola è devastata manda, è la legge del mercato”. Ma il
potere d'acquisto è molto diverso da
dagli incendi, l’altra un viaggiatore all’altro. Lo dimostra
il ritorno dei turisti statunitensi in
colma di rifugiati Grecia, dopo due anni di totale assen-
za a causa del Covid: “A differenza de-
gli europei, gli americani non fanno
attenzione a quello che spendono”,
spiega Argyro Phili, direttore di un’a-
genzia di viaggi a Paros, un’isola delle
Cicladi, dove ormai gli statunitensi
rappresentano la grande maggioran-
za dei turisti, superando anche i fran-
cesi. Il loro potere dacquisto è ancora
più alto dal momento che il valore
dell'euro è diminuito drasticamente
risp’etto a quello del dollaro. Di fron-
te allo smarrimento dei greci che non
possono più permettersi di partire in
vacanza, il governo ha istituito a fine
giugno dei bonus vacanze per per-
mettere ai più modesti di ottenere
Chi è Mediapart
delle agevolazioni per viaggiare verso
due destinazioni ben precise, scelte
con cura: l’isola di Eubea e l’isola di
Samos. “Bisogna aiutare queste due
isole. A Eubea ci sono stati degli in-
cendi importanti che hanno devasta-
to il nord dell'isola.
A SAMOS, invece, la presenza signifi-
cativa di rifugiati ha fatto diminuire il
turismo”, spiega Lisandros Tsilidis.
Secondo lui, i greci, che devono ri-
nunciare alle isole, “possono permet-
tersi di viaggiare verso altre destina-
zioni molto più abbordabili, passan-
do per dei tour operator”. Ma quella
del tour operator “non è una pratica
molto diffusa tra i greci. È raro che
questi ultimi optino per viaggi all in-
clusive per viaggiare nel proprio Pae-
se”, osserva il ricercatore Nikos Ro-
dousakis, che mette in guardia contro
la continuità di un sistema economi-
co basato unicamente sul turismo.
Rodousakis relativizza l'importanza
del settore sull'economia greca: “Il
turismo non può svolgere il ruolo di
“locomotiva” dell'economia greca,
come sostenuto da anni dalle autori-
tà. A titolo indicativo, basti conside-
rare che nel periodo 2008-2019, ne-
gli anni della crisi del debito, gli in-
troiti legati al turismo sono aumen-
tati di circa il 56,2% ma, allo stesso
tempo, il Pil del Paese è sceso del
24,2%”, sottolinea Nikos Rodousa-
kis, evidenziando l'incongruenza.
Per il ricercatore sarebbe fondamen-
tale regolamentare “questo settore
storico, che è stato sviluppato a par-
tire dal secondo dopoguerra”.
Se non si fa nulla, si preoccupa a
sua volta il regista ateniese Pavlos,
“tra qualche anno viaggiare divente-
rà il solo privilegio di un’élite. Biso-
gna mettere un freno a questo tipo di
turismo, che pone anche problemi e-
cologici e culturali”. Impatto sull’am-
biente, saturazione dei siti, consumo
eccessivo di energia sono effetti per-
versi dell’esplosione del settore del
turismo che le isole greche, popolari
da diversi anni, conoscono già da di-
verso tempo.
Traduzione di Luana De Micco
ESTERI l 17
ALTRILUOGHI
FABIO SCUTO
Stati Uniti
Petrolio, a Biden
l’Opec molla
un bel “ceffone”
R
aramente un presidente
degli Stati Uniti ha ricevu-
to un sonoro ceffone come
quello dato dall’Opec a Joe Bi-
den la scorsa settimana. Il viag-
gio del capo della Casa Bianca a
Riad ha sdoganato per l’Occi-
dente il principe ereditario sau-
dita Mohammed Bin Salman,
l’uomo che secondo la CIA ordi-
nò l’assassinio dell’oppositore
Jamal Kashoggi in Turchia. In
cambio le richieste chiare e pa-
lesi della Casa Bianca erano l’au-
mento dell’estrazione del petro-
lio di almeno 500.000 barili da
mettere sul mercato mondiale
per contenere la crescita dei
prezzi dopo la guerra in Ucraina
e le sanzioni a Mosca. Biden con-
tava su MBS per influenzare l’O-
PEC, il cartello mondiale dei
Paesi produttori. Ma i Paesi O-
PEC+Russia hanno deciso di
aumentare la produzione di pe-
trolio di appena 100.000 barili
al giorno (bpd) in quello che ap-
pare come un insulto al presi-
dente degli Stati Uniti Joe Bi-
den, dopo le sue pressioni
sull ’Arabia Saudita. L'aumen-
to, che equivale a 86 secondi
della domanda globale di petro-
lio, arriva dopo settimane di
speculazioni sul fatto che il
viaggio di Biden in Medio O-
riente e l'autorizzazione di Wa-
shington delle vendite di missili
difensivi a Ryad e negli Emirati
Arabi Uniti (UAE) avrebbero
porterebbero più petrolio.
“Questo è così poco da essere
privo di significato”, ha detto alla
Reuters Raad Alkadiri, ammini-
stratore delegato per l'energia, il
clima e la sostenibilità di Eura-
sia Group. “Dal punto di vista fi-
sico è un segno marginale. Come
gesto politico è quasi offensivo”.
L'OPEC si incontra periodi-
camente con altri importanti
produttori di petrolio che non
fanno parte dell'organizzazio-
ne, tra cui Russia, Bahrain e O-
man. Insieme, questi stati sono
conosciuti come OPEC+. L'au-
mento della produzione è di
gran lunga inferiore a quello dei
mesi precedenti. L'OPEC+ ave-
va precedentemente aumenta-
to la produzione di 648.000 ba-
rili al giorno a luglio e agosto. È
un cattivo segnale quello
dell’OPEC anche perché indica
da che parte stanno i Paesi arabi
- la maggioranza nel cartello del
petrolio - nella sfida Usa-Rus-
sia sull’Ucraina.
18 l SECONDO TEMPO
“Back to Momix” a Verona
La nota compagnia teatrale
di ballerini-illusionisti sarà in scena
fino al 18 agosto al Teatro Romano,
portando il meglio dei loro successi
UN ARCHEOLOGO AFFARISTA
Schliemann, dai commerci a Troia
A
» Filippomaria Pontani
volte i conflitti in Ucraina di-
v e n t a n o o p p o r t u n i t à . Fu
senz’altro così per il tedesco
Heinrich Schliemann
(1822-1890): da operoso com-
merciante di Amsterdam (do-
po esservi approdato nel 1841
in seguito al naufragio del ba-
stimento che lo portava in Ve-
nezuela), distaccato a San Pie-
troburgo nel 1846 e poi arric-
chitosi grazie a traffici d’ogni
genere (in California investì
nella caccia all’oro), fu con la
guerra di Crimea che egli si fece
milionario puntando in modo
spregiudicato sull’indaco – il
colore delle divise zariste –, il
piombo, il salnitro e altre ma-
terie di prima necessità. Quan-
IL GENIO NATO do si dice avere fiuto.
200 ANNI FA: Proprio la ricostruzione dei
LA MOSTRA viaggi e degli affari dei suoi pri-
A BERLINO, presso mi 44 anni di vita – prima cioè
la James-Simon- della “conversione” per cui si i-
Galerie e il Neues scrisse a Lettere Antiche alla
Museum, è in corso Sorbona di Parigi – è la parte
fino al 6.11 “I mondi
di Schliemann”,
quinto figlio di un
migliore della mostra I mondi
di Schliemann, che fino al 6 no-
vembre celebra il bicentenario
modesto pastore della nascita di Heinrich
luterano. (quinto figlio di un modesto
Commerciante, pastore luterano), presso la Ja-
arricchitosi durante mes-Simon-Galerie e il Neues
la guerra di Crimea, Museum di Berlino. Una mo-
il geniale tedesco stra fin troppo apologetica e in-
decise di cambiar trisa di mito, tesa a mostrare
vita a 44 anni, l’eccezionalità dell’imprendi-
iscrivendosi tore prima e dell’archeologo
a Lettere classiche poi, lumeggiando aspetti meno
e imparando da solo noti come la sua incredibile po-
il greco antico liglossía: pochi sanno che bre-
e il russo vettò un “metodo Schliemann”,
consistente nel leg-
gere a voce alta testi
in una lingua di cui si
possiedano i minimi
rudimenti gramma-
ticali, e nell’iniziare
poi subito a parlare e
a scrivere in tale lin-
gua per via d’imitazione: fu così
che egli stesso imparò il russo
in 6 settimane, fu così (e non
tramite l’insegnamento liceale
dell’epoca, da cui si usciva – a
suo dire – “più asini di prima”)
che apprese alla perfezione il
greco antico come lingua viva,
al punto da usarlo per scrivere
lunghe lettere di lavoro agli ar-
cheologi di mezzo mondo.
Autodidatta, irregolare, ipe-
rattivo, egocentrico, contafrot-
tole, fortunato: dopo i primi,
velleitari tentativi a Itaca e do-
po le sensazionali e spregiudi-
cate campagne di scavo con-
dotte a Troia, Micene, Tirinto,
A Roma il “Sogno d’estate”
La riproposizione della commedia di
Shakespeare, con la regia di Riccardo
Cavallo, sarà in scena al “Proietti
Globe Theatre
Theatre” fino al 14 agosto
Il greco imparato in 2 mesi, il tesoro
trafugato e la moglie scelta per posta
Orcomeno (le ultime due, circostanziata richiesta: “Deve
spesso dimenticate perché me- avere aspetto greco, capelli ne-
no spettacolari, fornirono in- ri, ed essere bella; povera, ma i-
vece elementi-chiave per la co- struita, deve sapersi entusia-
noscenza dell’urbanistica e smare per Omero”. E fu proprio
della società micenea), Schlie- Sophia, dunque, a indossare
mann entrò inevitabilmente in per prima, in una famosa foto, i
conflitto con gli accademici che gioielli del “Tesoro di Priamo”
gli davano di pericoloso dilet- ritrovato a Troia il 31 maggio
tante, e con la Germania tutta, 1873, spacciato nottetempo
alla quale l’aveva giurata per- per nave verso Atene prima che
ché – scriveva nel 1875 – “lì ven- la notizia si diffondesse, e sette
go continuamente e orribil- anni dopo donato al Reale Mu-
mente insultato dai professori seo di Berlino nonostante i ran-
i nv i di o si ”. Dal 1869 Schlie- cori sopra ricordati. Se Schlie-
mann fece base ad Atene, dove mann scelse in tal senso, fu cer-
dal 1881 abitò il “Palazzo di Ilio” to per la sua stretta amicizia
costruito per lui dall’architetto con l’antropologo berlinese
Ernst Ziller: “Casa Schliemann Rudolf Virchow e per la stima
è una residenza notevole: gli af- del direttore del Museo Ri-
freschi, i mosaici, i mobili, sono chard Schöne, nonché forse
meravigliosi” ne scrisse ammi- anche grazie a un incontro con
rato nel 1901 il poeta Costanti- Bismarck alle terme.
no Kavafis, accolto in quella fa- Ma la mostra omette di ri-
stosa magione ricca di reperti cordare come per molti anni
da Andromaca Schliemann, la dopo il ritrovamento Schlie-
figlia avuta dalla seconda mo- mann provasse a vendere il Te-
glie (e compagna di scavi) So- soro – de facto scippato ai legit-
phia Engastromenu. Sophia fu timi proprietari, ovvero l’Im-
la ragazza che Schliemann pero Ottomano che infatti gli
scelse per corrispondenza su fece causa –a vari Stati europei,
un catalogo tipo Postal-market anzitutto l’Inghilterra (dove il
inviatogli in risposta alla sua premier Gladstone, da esperto
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022
Il Festival del Viaggiatore
L’ottava edizione dell’evento turistico
itinerante per la promozione del
territorio si terrà dal 4 al 25 settembre:
prima tappa il Lido di Venezia
Scavi, soldi
e donne
L’antica Troia
e Heinrich
Schliemann
(1822-1890)
FOTO AGF
omerista, si interessò della
questione ma arretrò dinanzi
al prezzo esoso), la Francia (a
cui fu invano promesso un
grosso sconto) e perfino l’Italia
(i contatti più stretti furono col
ministro Bonghi, anch’egli pre-
giato antichista, e con il Museo
di Napoli: ma tutto sfumò, e
per ironia della sorte proprio a
Napoli Schliemann finì per
morire per un ictus il giorno di
Natale del 1890).
La nemesi della Storia non
tardò: esposto a Berlino, fret-
tolosamente nascosto da Hi-
tler nel 1939, trafugato dai rus-
si entrati in città nel ’45 e lun-
gamente ritenuto disperso, il
Tesoro di Priamo (che poi di
Priamo certamente non è, visto
che risale al III millennio a. C.)
ricomparve nel 1993 al Museo
Pushkin di Mosca dopo che Bo-
ris Eltsin, durante un viaggio di
Stato ad Atene, ne promise la
restituzione (?) proprio alla
Grecia, suscitando le prevedi-
bili ire di Ankara e di Berlino. Il
Tesoro – lamentano i pannelli
della mostra berlinese –è anco-
ra a Mosca. Ma se oggi i potenti
d’Europa (e anche Biden:
Schliemann non avrebbe mai
scoperto Troia senza le dritte
del vice-console americano per
i Dardanelli Frank Calvert) si
mettessero attorno a un tavolo
per studiare e dipanare la sto-
ria di quell’uomo e di quei
gioielli, potremmo forse sven-
tare la III guerra mondiale.
IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022 SECONDO TEMPO l 19

PORTFOLIO Foto di UMBERTO PIZZI

Testi di FABRIZIO D’ESPOSITO

Pd: Zinga suda a catinelle

Letta (con giacca) è atermico
1. Basi uguali 3. Compagnia
di partenza eterogenea
Una torrida serata Al Circolo Canot-
di luglio a Roma, tieri Aniene del po-
si inaugura la ca- tente piacione Gio-
sa dei volontari vanni Malagò si
del Pd per la cam- presenta l’ultimo
pagna elettorale libro di Fabrizio
e ci sono gli ultimi Cicchitto, ex socia-
due segretari lista ed ex forzista:
dem: Nicola Zin- “La pandemia e
garetti e l’attuale l’invasione dell’U-
Enrico. Devono craina”. Con loro
ancora parlare anche il ministro
e sono “asciutti” della Salute Rober-
to Speranza: cami-
cia e cravatta, sen-
za sudore

2. Nicola sfatto 4. “Il seggio a te

e bagnato sì e a me no”
Zingaretti è appe- Alla presentazio-
na intervenuto ne del tomo cic-
e si vede benissi- chittiano c’è un’ex
mo in che condi- berlusconiana og-
zioni è la sua ca- gi nel Pd: Beatrice
micia bianca. Ac- Lorenzin. In que-
canto a lui, inve- sto colloquio con
ce, Letta non sem- Speranza, a mani
bra soffrire per giunte, fa presen-
nulla il caldo: ter- te la sua dispera-
rà la giacca anche zione: “Perché
durante il suo co- Letta ti dà il seg-
mizio e terminerà gio e a me no?”
lindo e pinto co-
me aveva iniziato

5. Il barbiere
di Bianchi
D’estate, il Teatro
dell’Opera di Roma
si trasferisce
a Caracalla: al “Bar-
biere di Siviglia”
rossiniano c’è il mi-
nistro dell’Istruzio-
ne Patrizio Bianchi
(qui con Carlo
Fuortes, ad Rai)
con tanto di chio-
ma ritta in testa

COSARESTERÀ
BENEDICTA BOCCOLI
D
rin drin. Oddio no, è la sveglia, ma
che ore sono? Le 5:30 del mattino.
Fuori è ancora tutto buio e io mi de-
vo alzare. Si sa, la giornata inizia
prestissimo per noi del cinema. È un lavoro
duro, ma il film che sto girando non aspetta,
siamo alla quarta settimana di lavorazione e
ne mancano ancora cinque. Ce la farò? Ce la
devo fare! C’è grande attesa per questo film
e non posso deludere il mio pubblico. Alle 7
in punto sono già truccata e vestita da olan-
Sogno o son desta? Hollywood si innamora
di me, anche se il cruciverba mi soddisfa già
desina, questi dannati zoccoli di legno mi
fanno malissimo. Ho i piedi doloranti, ma
devo resistere, sono le regole spietate del ci-
nema. Sento bussare al mio camerino: è il
regista Steven Spielberg, è in piedi dalle 4,
poveraccio, eppure ha sempre un sorriso per
tutti. Mi parla del personaggio che devo in-
terpretare, Steven è molto esigente, sento
che mi vuol bene e non posso deluderlo. La
scena che devo girare è complicata e perico-
losa: io nel film sono una spia spagnola ca-
muffata da olandesina, i tedeschi mi cattu-
rano e stanno per fucilarmi, ma Harrison
Ford mi salva e mi porta via con sé a Cin-
cinnati. Ma anche Matt Damon è innamo-
rato di me e vuole portarmi a Kansas City. I
due spasimanti cominciano a picchiarsi e
vanno a finire al pronto soccorso. Mentre i
due sono ricoverati, conosco un giovane me-
dico interpretato da Tom Cruise che mi ra-
pisce e mi porta a Rio de Janeiro. Una voce
mi sveglia: “È tardi, alzati”, ed è mia madre
che mi riporta alla realtà. Mi sono addor-
mentata leggendo la Settimana enigmisti-
ca! La Settimana a casa nostra c’è sempre
stata fin dalla mia infanzia. Nome di sou-
brette televisiva, nove lettere, sette verticale.
Ma sono io! In questo momento la famosa
casalinga di Voghera, il bracciante Lucano, e
il geometra abruzzese si stanno sforzando di
azzeccare il mio nome. Non sarà come fare
un film con Spielberg, ma so’ comunque
soddisfazioni!
20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Lunedì 8 Agosto 2022

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“A UN EBREO EUROPEO”
Venduto all’asta
l’orologio di Hitler:
1,1 milioni di dollari

U
n orologio da polso di
Adolf Hitler è stato
venduto venduto dalla
casa d'asta del Maryland, la
Alexander Historical Auc-
tions, per 1,1 milioni di dolla-
ri. Secondo quanto riferisce
Abc lo avrebbe comprato un
ebreo europeo.
L’orologio Huber avrebbe
incise una svastica e le iniziali
AH. La vendita è arrivata do-
po giorni di polemiche sulla
scelta di metterlo all’asta. La
Alexander Historical Auc-
tions ha però già in passato
venduto cimeli nazisti e ha
spiegato che il suo scopo era
quello di preservare la storia.
Secondo il catalogo dei pro-
dotti, l’orologio potrebbe es-
sere stato un regalo di com-
pleanno nel 1933, quando

Hitler divenne Cancelliere

della Germania. Sarebbe sta-
to preso come souvenir da u-
na trentina di soldati francesi
durante l’assalto del Berghof,
il rifugio di montagna di Hi-
tler, nel maggio 1945, e poi
tramandato di generazione
in generazione. Sono incise
poi altre due date: il com-
pleanno di Hitler e la vittoria
delle elezioni del partito di
Hitler. Il rabbino Mena-
chem Margolin, presidente
della European Jewish As-
sociation, ha affermato che
l'operazione ha favorito chi
idealizza “ciò che il partito
nazista rappresentava” e che
sebbene sia ovvio che le le-
zioni della storia devono es-
sere apprese - e gli artefatti
nazisti legittimi apparten-
gono ai musei o ai luoghi di
istruzione superiore - que-
sto chiaramente non lo fa”.
Parlando con la stampa te-
desca prima della vendita, la
Alexander Historical Auc-
tions aveva affermato che il
suo scopo era preservare la
storia e che la maggior parte
degli oggetti venduti sono in
realtà conservati in collezio-
ni private o donati ai musei
dell'Olocausto.

PROGRAMMITV

08:00 Tg1 08:30 Tg2 08:00 Agorà Estate 07:35 Kojak 07:59 Tg5 07:40 Cartoni animati 07:30 Tg La7 18:40 Cena con delitto - Knives
09:05 UnoMattina Estate 08:45 Radio2 Happy Family 10:00 Elisir - A gentile richiesta 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Morning News 09:35 Dr. House 07:55 Omnibus - Meteo Out
10:20 Linea Verde Estate Da 10:10 Tg2 Dossier 11:10 Doc Martin 10:40 R.i.s. Delitti Imperfetti 11:00 Forum 11:25 C.s.i. New York 08:00 Omnibus 21:15 Macho - Ritorno a casa
sud a nord 11:00 Rai Tg Sport 11:55 Meteo 3 11:55 Tg4 13:00 Tg5 12:25 Studio Aperto 09:40 Coffee Break Estate 23:05 Si vive una volta sola
11:30 Camper 11:10 Dream Hotel: India 12:00 Tg3 12:23 Il Segreto 13:45 Beautiful 13:00 Sport Mediaset 00:50 Bushwick
13:30 Tg1 13:00 Tg2 12:15 Quante storie 13:05 Sport Mediaset 11:00 L'Aria Che Tira Estate 02:25 The Expatriate - In fuga
13:00 Hamburg Distretto 21 14:35 Terra Amara 13:30 Tg La7 dal nemico
14:00 Don Matteo 14:00 Squadra Speciale Cobra 11 13:15 Passato e presente 14:00 Lo Sportello di Forum 15:35 Un Altro Domani 13:50 I Simpson
16:00 Sei sorelle 15:40 Castle 14:20 Tg3 14:50 I Griffin 14:15 Eden - Un pianeta da 04:10 Un matrimonio da favola
17:00 Tg1 18:10 Tg2 15:05 Ossi di seppia 15:30 Tg4 Diario Del Giorno 16:36 Rosamunde Pilcher: 15:20 Lethal Weapon salvare
16:39 Vacanze A Ischia Cuori Nella Tempesta
17:20 Estate in diretta 18:35 Rai Tg Sport 15:55 Viaggio nella bellezza 18:45 Avanti Un Altro 16:15 Ncis: Los Angeles 17:15 I segreti della Corona
18:45 Reazione a catena 19:00 Hawaii Five-0 16:50 Overland 18:58 Tg4 17:05 Camera Café 15:20 Delitto (im)perfetto
19:52 Tempesta d'amore 20:00 Tg5 18:15 Padre Brown
20:00 Tg1 19:40 Blue Bloods 17:45 Geo Magazine 17:30 Studio Aperto 20:00 TG LA7 17:15 Professione assassino
20:30 Techetechetè 20:30 Tg2 19:00 Tg3 20:30 Controcorrente 20:40 Paperissima Sprint 17:52 Modena - Sassuolo 19:15 Cash or Trash
21:25 Belle & Sebastien - L'av- 21:20 9-1-1 4 20:00 Blob 21:20 Zona Bianca 21:20 Michelle Impossible 20:02 Coppa Italia Live 20:35 In Onda 20:20 Deal With It - Stai al gio-
ventura Continua 22:10 9-1-1 Lone Star 2 20:20 Viaggio in Italia 00:35 Motive - Un Proiettile 00:30 Tg5 21:15 Bologna - Cosenza 21:15 Speciale Tg - La corsa al co
23:10 Cose Nostre 23:00 Calcio Totale Estate 20:45 Un posto al sole Per Joey 01:05 Paperissima Sprint 23:14 Coppa Italia Live voto 21:25 Il contadino cerca moglie
00:25 Rai - News24 23:50 Crazy ex-girlfriend 21:20 Report 01:35 Tg 4 - Ultima Ora 01:31 I Cesaroni 23:43 Oculus 23:30 Sherlock 23:50 Il mondo dei replicanti