Csm, nuovo processo disciplinare per Ferri, candidato di Azione-Iv: accompagnò

da B. il giudice Franco che aveva appena firmato la sua condanna per frode fiscale y(7HC0D7*KSTKKQ( +$!"!;!z!=

Giovedì 1 settembre 2022 – Anno 14 – n° 240 a 1,80

a-1,80
Arretrati:
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Arretrati: “Ioe posso”
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Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

FORMICA E CICALA Le 2 gestioni della crisi L’INTERVISTA Ad Achille Occhetto Non è tutto già deciso

Berlino ha razionato “Gorbaciov fu » Marco Travaglio

Roma no: ora rischia tradito a Ovest” F
ateci caso: tutto ciò che si
dice sulla campagna elet-
torale, sui partiti e sui loro
leader, su questo governo e sul
p La Germania ha ridotto i suoi consumi del 15% in sei p Il ricordo dell’ultimo segretario del Pci prossimo, perfino sulle Borse si
mesi e ha riempito seriamente le riserve. L’Italia ha ri- sull’allora presidente dell’Urss, che parlava basa sui sondaggi. Cioè da uno
sparmiato solo il 2% e il “governo dei Migliori” ha per- chiaro: “Mi disse: caro Achille, siamo in diffi- strumento che, malgrado la pro-
so tempo a ripetere che eravamo messi meglio di tutti coltà e il problema sono il Pcus e i dirigenti” fessionalità di alcuni specialisti,
resta aleatorio, approssimativo,
q PALOMBI A PAG. 4 q COEN, IACCARINO E RODANO A PAG. 8 - 9 lontano dalla scienza esatta. E in
passato ci ha riservato clamorose
sorprese all’apertura delle urne.
Nel 2006 il trionfo dell’Unione
prodiana dopo cinque anni di

PERCHÉ RISALE VACILLA L’ULTIMO TABÙ “ROSSO”. RAGGIUNTA LA LEGA AL 12,5%

berlusconismo era dato per scon-
tato, invece uscì il quasi pareggio

La rimonta di Conte,
Prodi-B., risolto dopo una notte
di stallo dal voto estero per appe-
na 25 mila schede di differenza al
Senato. Nel 2013 nessuno previ-
de l’ex aequo Pd-M5S al 25,5%.
Nel 2014, alle Europee, tutti giu-
ravano sul sorpasso dei 5Stelle sul
Pd, che invece balzò al 40,8%

“voto utile” della sinistra

mentre il M5S arretrò al 21,1. Nel
2018 i sondaggisti azzeccarono la
tendenza del M5S primo partito,
ma attorno al 26-28%, invece
sfondò al 32,7% e il Pd precipitò
inaspettatamente al 18,7. È pro-
babile che stavolta i sondaggi col-
gano iltrend generale: il consenso
della Meloni si coglie nell’aria da
q BISBIGLIA, SORRENTINO E ZANCA A PAG. 2 - 3 un anno, da quando il Conticidio
archiviò l’ottimo governo del
nuovo centrosinistra, riverniciò
di novità una leader che in pande-
mia aveva collezionato solo figu-
racce come il rivale Salvini e le re-
galò l’invidiabile postura di unica
oppositrice all’ammucchiata dra-
ghiana. Ma, se in passato i son-
daggi si son persi anche 5, 10, 15
punti per partito, non è escluso
che anche stavolta soprastimino
qualcuno: non FdI, ma gli alleati
Lega e FI. E anche il Pd, che dalle
Europee del 2019 vaga fra il 20 e il
22% perché ha lo zoccolo duro più
consolidato (voti di abitudine, di
potere, di scambio), ma potrebbe
pagare i fiaschi su alleanze, slo-
gan, posizionamento, program-
mi, candidati e scandali. Tantopiù
che pure la rimonta dei 5S di Con-
OLTRE ALL’ENERGIA IL CARRELLO DELLA SPESA LE PRIME SPINE DELLA ASPIRANTE PREMIER te è palpabile da molti segnali.
L’inflazione non si ferma più: cresce Meloni: sì al rigassificatore “modello Ma c’è un fattore X che nessu-
no calcola fino in fondo e che do-
ancora nei Paesi Ue e contagia tutto Genova”, no a Ita ceduta al fondo Usa vrebbe consigliare prudenza a chi
ritiene tutto già deciso. A 25 gior-
q LENZI A PAG. 5 q SALVINI E PALOMBI A PAG. 7 ni dal voto la Ghisleri stima un
35,4% (pari a 18 milioni) di inde-
cisi: se votare o no (un incerto su
4) o su chi votare (gli altri 3 su 4).
LE NOSTRE FIRME. Se votassero tutti per una lista
» DA MARADONA A POGBA MANCANO 5 MILA DOTTORI La cattiveria “Boh”, questa sarebbe il primo

• Monaco Bonaccini è un altro Renzi a pag. 11

partito, ben oltre FdI. Non acca-
Clan & ricatti: 2 milioni senza Conte: “Lasciamoci
alle spalle il fossile”. Che
drà, perché la gran parte non an-
drà alle urne. Ma poniamo che
pallonari rovinati • Crapis Perché serve la par condicio a pag. 11 medico di base poi è quello che ha detto
Francesca Pascale
qualche milione di quei 18 alla fi-
ne si convinca: sarebbe un’altra
dalle famiglie quando se n’è andata variabile in aggiunta ai possibili
• Truzzi Ma Letta chi vuole premier? a pag. 11 q RONCHETTI A PAG. 15 WWW.FORUM.SPINOZA.IT errori dei sondaggi (che contano
solo chi risponde, cioè chi sa già di
» Lorenzo Vendemiale
• Montanari Firenze di Virginia Woolf a pag. 18
votare e per chi). Questo dovreb-
CASO REGENI DIMENTICATO RICOMINCIA LA SCUOLA be essere l’unico cruccio di chi ri-

P
er senso di colpa o del
dovere, obbligo o
semplice riconoscen-
za. Per un rapporto malsa-
no col denaro, così tanto per
cui nessuno sa che farsene e
tutti se ne approfittano.
A PAG. 16
tiene una sciagura il ritorno delle
• Boffano I baroni da rapina del Web a pag. 17
L’ambasciatore Bianchi: “Cattedre vecchie destre: non evocare Mus-
solini, Orbán, Putin e Trump ogni
di al-Sisi in Italia piene”. Ma il sito due per tre, o sventolare improba-
• Vitali Giocare al lotto prima dei voli a pag. 20 dopo le elezioni del Miur è già in tilt
bili agende Draghi, ma farsi una
domanda sul perché di tanti in-
certi e darsi una risposta. Possi-
q PACELLI E PROIETTI A PAG. 14 q A PAG 12 bilmente in italiano.
2 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022

VERSO IL 25 SETTEMBRE • MOVIMENTI

“Voto utile” ai 5S: l’ultimo tabù

della sinistra radicale va in crisi
» Paola Zanca

I
“NO A CHI l tabù s’è rotto un giovedì di
APPROVÒ PIÙ fine agosto. Augusto Illu-
SPESE ARMI” minati, filosofo e fondatore
di Dinamopress, voce
dell ’informazione indipen-
dente a sinistra della sinistra,
affida a Facebook le sue “rifles-
sioni settembrine”. Stretta-
mente personali, chiarisce, che
pure è l’intellettuale di riferi-
mento di Esc Atelier Occupato,
uno degli spazi sociali faticosa-
mente sopravvissuti a Roma.
Dice Illuminati che “la fine del
governo Draghi è un sottopro-
“NON VOTARE dotto dell’offensiva convergen-
i parlamentari che te delle destre e del Pd per liqui-
approvarono l'aumento dare il M5S e spartirsene gli e-
delle spese militari lettori”. Individua l’agenda che
o nuovi candidati andava cancellata: dal reddito
che non si impegnino di cittadinanza all’opposizione
"esplicitamente all’invio delle armi in Ucraina.
a invertire la rotta, Poi, tira le sue conclusioni:
riducendo quella spesa “L’astratta razionalità indur-
scellerata". È l’appello rebbe all’astensione, mentre il
lanciato su Change.org sentimento spingerebbe a sim-
da tre religiosi patizzare con il volenteroso en-
(Alessandro Santoro, tusiasmo di UP-De Magistris
parroco delle Piagge a (…) Tuttavia, avrei molti ri-
Firenze; Bernardo Gianni, morsi, dopo la vittoria di Melo-
abate della comunità ni, per essermi astenuto e non
monastica di San me la sento di replicare l’enne-
Miniato a Firenze; don
Andrea Bigalli, referente
simo voto testimoniale, sopra o
sotto il 3% (...) L’unica forma-
DUBBI Il mondo “antagonista” di solito si astiene: ma lo spauracchio
di Libera per la Toscana)
e dall'ex procuratore
zione in grado di pesare politi-
camente a sinistra del Pd – per Meloni “tenta” molti a scegliere Conte, oltre a Up e Sinistra Italiana
generale per la Toscana, quanto confusionaria e neppu-
Beniamino Deidda. re di sinistra – è al momento il
"L'unica guerra giusta – partito di Conte, con le sue i- zioni di voto. “Ma di certo en- la loro Agenda per salvarci dal- “Ora che si sono libe- ma votarla significa votare Pd”.
si legge nella petizione – stanze pauperistiche e la sua ri- treremo nella campagna elet- la crisi climatica e dicono che “il rati dei destri...”, dice Già, perché l’altra esca, questa
è quella che non si fa. luttanza alla spesa militare e torale chiedendo ai candidati voto è utile quando viene dato a In cucina chi non rimpiange volta lanciata dai rossoverdi
Aumentare le spese all’oltranzismo Nato”. di prendere una posizione chi fa proposte utili per ab- Giuseppe l’addio dei draghia- Bonelli e Fratoianni, è quella
al 2% del Pil vuol chiara, sia per quanto ri- bassare le emissioni e per Conte alla ni. Spiega il sociolo- della sorella di Stefano, ma pu-
dire preparare la NELLA VARIEGATA e litigiosa ga- guarda il rinnovo del me- aiutare le fasce di popola- festa di go Marco Revelli: re quella del sostenitore No Tav
guerra, non la pace". lassia che va da quelli che un morandum con la Libia zione più in difficoltà”. È Fornace Rossa “Quello che li pre- Marco Grimaldi, capogruppo
tempo si chiamavano “movi- sia sul soccorso in mare un altro pezzo di elettora- a Vicenza mia è questo essere di Leu in regione Piemonte, e
menti” al mondo delle associa- e sulla difesa delle attivi- to in cui i 5 Stelle stanno FOTO ANSA fuori e contro un e- del sindacalista dei braccianti,
zioni e del sindacato di base, tà delle Ong”. Lo stesso cercando di pescare, piaz- s t ab l i s hm e n t fe r o- Aboubakar Soumahoro, sem-
quella di Illuminati è una di- percorso che hanno zando come “e s ca ” il cemente anti-socia- pre nell’alleanza con il Pd. Nel
screta bomba che costringe a in mente i ragaz- prorettore della le, rispetto a un Pd che invece mondo dei sindacati di base
riflettere su quello finora consi- zi dei Fridays Sapienza, Livio sgomita per sedersi a quel tavo- non negano che sia un nome in
derato l’indicibile: votare Con- for Future. De Santoli. lo”. La foto di Cl a Rimini, per grado di muovere più di qual-
te perché “pesa” a sinistra. Già Hanno stilato Certo, così co- capirci (anche se domenica, cosa. “Siamo spiazzati, siamo
perché se è vero che già nel 2018 me sull’immi- Conte, a Cernobbio ci sarà). indecisi se votare e chi votare –
il M5S si aprì qualche varco grazione, an- spiega una fonte –. Questo qua-
nell’elettorato “radicale”, è al- che in tema di FUORI DA TUTTO, invece, l’ulti- dro partitico non ci rappresen-
trettanto vero che l’esperienza sostenibilità mo esperimento a sinistra, ta, ma la legge elettorale obbli-
di governo con Salvini aveva c’è chi fatica a quell’Unione Popolare guidata ga a dei ragionamenti: noi non

fatto sì che la debole fiammella
d’intesa si spegnesse (e pure
con uno sputo sopra). Non che
se lo siano dimenticati. “Tra le
associazioni che si sono occu-
pate in questi anni di migranti
– spiega Andrea Costa di Bao-
bab –è ancora vivo il ricordo dei
decreti sicurezza che sono stati
varati quando Conte era presi-
dente del Consiglio: deve anco-
ra passare un po’ di tempo pri-
ma che si ripulisca. Ma è vero
che per la prima volta è difficile
trovare dichiarazioni di voto
chiare da parte delle associa-
zioni. Un pezzo di sinistra vive
con rammarico il fatto che di
‘‘
digerire “l’e- dall’ex sindaco di Napoli Luigi crediamo nella testimonianza,
quivoco” de Magistris, nata a ridosso del ci interessano progetti che inci-
Cingolani, il voto. Ha con sé Potere al popo- dono e la paura della Meloni al
ministro lo, Rifondazione, ManifestA, governo qualche riflessione la
della Tran- l’Usb. Tra i candidati (a titolo fa fare”. E poi c’è la guerra, la
sizione eco- personale) ha due esponenti grande assente del dibattito. Lo
logica in no- No Tav, l’unico movimento so- fa notare un’altra intellettuale
me del quale pravvissuto agli anni che pas- di riferimento di questo mon-
Quello che li il M5S è entrato
nel governo Dra-
sano: l’ex 5S Marco Scibona e
Fiorenza Risio. La sinistra del-
do, la giornalista Ida Domi-
nijanni: “Non c’è stato un colpo
premia è essere ghi. Eppure, para-
dossalmente il pas-
saggio di governo
la sinistra doveva essere il baci-
no di riferimento naturale di
Up, ma per ora stenta a decol-
d’ala di tutta la sinistra sulla
questione della guerra. Doveva
essere l’occasione per mettersi
fuori e contro c o n “ l ’ e s t a b l i-
shment” ha raffor-
lare. “C’è un intero mondo che è
attivo sui territori, che lavora
insieme e per fare un salto di
qualità di pensiero. Invece è
un establishment zato l’opinione –
anche nell’area an-
nelle città e che non trova alcu-
na sponda nei giornali, nelle te-
prevalsa la frammentazione,
ciascuno si regolerà con i colle-
ferocemente tagonista del levisioni”, constata Cristiano gi. Lo chiamano voto tattico, io

fronte al pericolo Meloni non ci
sia messi tutti insieme. E in
quest’ottica il voto ai 5 Stelle
non è più un tabù”. Beppe Cac-
cia, che con Luca Casarini è al
timone di Mediterranea, con-
ferma che non daranno indica-
’’
Nord-Est e tra le Lucchi, sostenitore di Up e di- mi chiedo perché non siamo
anti-sociale realtà sociali bolo-
gnesi – che fossero
rettore di Fuori binario, il gior-
nale dei senza fissa dimora fio-
tutti in piazza contro questa
legge elettorale”. Le piazze sono
“al tr o”. La scis- rentini. A Firenze poi “viviamo vuote, chissà le urne. Perché a
Marco Revelli sione di Luigi una contraddizione”, perché sinistra della sinistra il non vo-
Di Maio pure Sinistra Italiana ha candidato to continua a essere una precisa
ha giovato: Ilaria Cucchi: “La stimo molto, scelta di testimonianza.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
Pomezia Pd e FdI a braccetto
Sfiduciato dal notaio
il sindaco grillino
del no agl’inceneritori
» Vincenzo Bisbiglia
T
redici firme nello studio di un
notaio. Si è infranto così uno
dei principali baluardi politici
eretti contro il futuro termovalo-
rizzatore di Roma, l’impianto per
i rifiuti che Roberto Gualtieri vuo-
le realizzare, con i fondi del go-
verno per il Giubileo 2025,
nel sobborgo di Santa
Palomba, in una lin-
gua di territorio ca-
pitolino immerso
in realtà nella con-
finante Pomezia,
comune da nove
anni guidato dal
M5S. Proprio ieri A-
driano Zuccalà, sindaco
pentastellato della cittadina
pontina, è stato sfiduciato con u-
na modalità che ricorda da vicino
quella riservata nel 2015 a Igna-
zio Marino, che dal Campidoglio
venne defenestrato proprio per
le dimissioni a braccetto dei con-
siglieri di centrodestra e centro-
sinistra. Zuccalà il 3 maggio, in-
tervistato dal Fatto, raccontò di
essersi impegnato nel tentativo
di invitare gli altri sindaci del ter-
ritorio a protestare contro la scel-
ta di Gualtieri e dell’ormai ex ca-
po di gabinetto, Albino Ruberti, il
Base grillina
Movimento
al 12,3% per
Euromedia,
all’11,1% per
YouTrend
FOTO ANSA
factotum dimessosi dopo il caso
del video da “Suburra” girato a
margine di una cena fra dem a
Frosinone. “Scenderemo in piaz-
za, anche con forme di disobbe-
dienza civile”, disse l’ormai ex
primo cittadino pontino. Non ne
ha avuto il tempo. A pugnalarlo
non solo le opposizioni, guidate
dal capogruppo Pd Stefa-
no Mengozzi (proba-
bile candidato a sin-
daco per il centro-
sinistra) ma anche
quattro consiglieri
ex pentastellati
che da mesi lo cri-
ticavano su istanze
vicine all’ala più orto-
dossa del movimento. “È
stata la rivalsa della vecchia
politica contro il lavoro eccezio-
nale di questi 9 anni”, ha detto
Francesco Silvestri, capogruppo
pentastellato alla Camera. Negli
ultimi mesi, la città di Pomezia ha
vinto bandi legati al Pnrr per qua-
si 100 milioni di euro: saranno ge-
stiti da un commissario prefetti-
zio, almeno fino alle Ammini-
strative del 2023. Sempre il pros-
simo anno, nel Lazio ci saranno le
elezioni regionali, dove (secondo
gli assetti attuali) Pd e M5S do-
vrebbero correre insieme.
POLITICA l 3
LE STIME • La crescita del M5S
I sondaggisti: “Conte è
come Mélenchon:
sta rubando voti al Pd”
» Federico Sorrentino toso il confronto tra coalizioni nelle supermedie:
C
rescono nei sondaggi da settimane e –a
oggi il centrodestra è avanti 48,2% a 29,5%, a fine
luglio Pd-Azione-+Europa-Verdi-Sinistra erano LO SBERLEFFO
25 giorni dal voto – la tendenza pare al 31,8% contro il 44,8% di Meloni e soci.
possa continuare. Movimento 5 Stelle
e Terzo Polo sono in risalita, secondo LA CRESCITA del Terzo Polo, spiega il sondaggista di
vari sondaggisti, e il bacino da cui attingono EMG Different Fabrizio Masia, “è data dall’accre-
non è quello degli indecisi. È più che altro il calo sciuta consapevolezza della popolazione nella pro-
di Pd e Forza Italia ad ampliare i consensi di posta politica della nuova coalizione, ora Azione e
Conte e Renzi-Calenda, col Terzo Polo che ha Italia Viva possono pensare anche alla doppia ci-
ormai superato Forza Italia e i grillini che mi-
nacciano la terza piazza della Lega, ormai quasi
doppiata da Fratelli d’Italia. A confermarlo, A-
fra”, mentre il M5S raccoglie i frutti “di una linea
coerente”. È come se l’elettorato grillino avesse ap-
prezzato la campagna elettorale di Conte, condotta
LA CRITICA
lessandra Ghisleri di Euromedia Research
che dà Fdi al 24,6% e Lega al 12,5% (Conte al
12,3%) e Berlusconi superato dal Terzo Polo
con “un atteggiamento sintonico” alle posizioni
“che portarono alla rottura col governo Draghi”, ve-
di salario minimo e reddito di cittadinanza. Al Sud,
AL DECRETO
(7% a 7,4%).
IL CALO PD è confermato da Noto Sondaggi. Il
Masia si aspetta “ottimi risultati dal M5S”. In Cam-
pania, Puglia e Sicilia “sta sul 20%-25%”. Se doves-
se tenere al Nord fino al 6-7%, Conte potrebbe ar-
DRAGHI: CHI
direttore Antonio Notoregistra i dem al 20% e
individua in M5S e Terzo Polo le ragioni della
loro flessione: “I poten-
rivare quindi arrivare “al 12-13%”. Una coalizione
con Letta “avrebbe invece fagocitato questi voti”. L’HA VISTA?
ziali elettori Pd appar-
tengono a due target,
sinistra e moderati. Ora
Letta sta perdendo su
, IL SERVIZIO
del Bilancio
del Senato fa molti ri-
entrambi i fronti per- lievi al decreto Aiuti
ché ha due concorrenti bis del governo - do-
forti, Conte a sinistra e
Renzi-Calenda tra i
m o d e rat i”. Il M5S è
ve si decidono tra l’al-
tro i veri aiuti al caro
gas che preoccupano
dunque dato al 12-13%,
Azione e Italia Viva ap-
paiano Forza Italia sot-
to all’8%. Calenda sta
infatti contestualmen-
te rosicchiando pure a
destra, “perché pone te-
mi simili, come l’ener-
gia nucleare. Quindi
può conquistare parte tutti gli italiani - e ci si
di quei moderati”. Stra- aspetta che la notizia
tegica la posizione di abbia un certo spazio
Forza Italia, che in coa- sui giornali. Non per
lizione col Terzo Polo a- forza la prima pagina,
vrebbe più voti, ma pre- come abbiamo scelto
ferisce “prendere meno di fare noi, ma, in-
e stare col centrodestra somma, una segnala-
per fare un governo”, zione. Anche perché
pur tenendosi aperto quel documento ha
un piano B con Renzi e fatto delle osserva-
Calenda. Gli fa eco Lo- zioni tecniche non in-
renzo Pregliasco, di- differenti: il governo
rettore YouTrend, che
registra una crescita i-
Esperti Per Euromedia Sul calo dem si è e-
spresso anche L u ig i
infatti ha preso a rife-
rimento, per stabilire
dentica per queste due aggancia la Lega al 12%. Crespi. Intervistato da ristori, sconti e crediti
aree politiche. A inizio La Repubblica, il son- di imposta, dei prezzi
settimana il M5S era Noto: “Sottrae consensi daggista registra un dell’energia elettrica
dato all’11,1% (10,6% Letta “che sa di perde- che nel frattempo so-
nell’ultima rilevazione ai dem da sinistra”. re, quasi rassegnato”, no impazziti e che ai
del 9 agosto) mentre il ne approfitta Conte, “il tecnici del Senato so-
Te r z o Po l o a l 5 , 3 % Crespi: “Letta perderà, Mélenchon pugliese, no sembrati “sotto-
(4,8% in precedenza).
pare quasi rassegnato”
perché parla ai suoi e- stimati”.
E la tendenza sarà con- lettori con video perfet- E invece, ancora una
fermata anche nei ti e dritto per dritto”. Gli volta occorre telefo-
prossimi giorni. “Sono analisti concordano nare alla paziente Fe-
scostamenti piccoli, poi sulla scarsa affluen- derica Sciarelli e ri-
ma evidenti”, sottolinea Pregliasco guardando za (65% Noto, 66% Pregliasco). Difficile superare volgerle la fatidica
il dato delle supermedie. Confrontando i dati di il 70% e sarà la prima volta nella storia repubbli- domanda: “Draghi
tutti gli istituti, il M5S è infatti al 10,9% (10,4% cana (sopra il 90% dal 1948 al 1976, mai sotto il criticato dai ‘giorna-
due settimane fa) mentre il Terzo Polo passa dal 70% dal 1976 al 2018). I motivi della scarsa par- loni’, Chi l’ha visto?
4,8% al 5,9%. “Non abbiamo cali significativi tecipazione? Per Noto è una campagna elettorale
sul numero degli indecisi”, quindi c’è stato un “che non scalda, mancano i temi che animano gli
mini-travaso “da altri partiti”, aggiunge Pre- elettori, come in passato furono 80 euro e reddito
gliasco. Magari dal Pd, che perde 0,5%. Impie- di cittadinanza”.
4 l ECONOMIA
GUERRA ENERGETICA LA STIMA In Germania -15% nel primo semestre 2022, da noi -2%:
t se Putin chiude i rubinetti, saremo a corto di metano dalla primavera
» Marco Palombi
I
LA DIFFERENZA eri il prezzo del gas sul mer-
TRA I DUE PAESI cato di Amsterdam, l’ormai
IN NUMERI famigerato Ttf, è calato net-
35%
tamente: ha chiuso sotto i
240 euro al megawattora dopo
aver superato addirittura i 330
euro solo qualche giorno fa.
Parliamo in ogni caso di un
È LA QUOTA di gas prezzo folle, circa dieci volte
che si usa in Italia quello medio degli anni
per produrre energia pre-Covid, ma il calo è notevole
elettrica contro il 15% e va spiegato. Più che il futuri-
della Germania, bile tetto al prezzo di cui l’Unio-
ma nonostante questo, ne europea comincerà a discu-
Berlino ha ridotto tere tra dieci giorni, conta quel
quest’uso del gas del 3% che sta accadendo in Germania
nel primo semestre 2022 e purtroppo non in Italia: in so-
rispetto alla media 2019- stanza Berlino ha tagliato con
2021, mentre l’Italia decisione i suoi consumi di gas
lo ha aumentato del 9% e potrebbe riuscire a passare
-10%
l’inverno anche senza gas rus-
so; l’Italia non lo ha fatto e non
sarà in grado di farlo (secondo
le stime finirà nei guai tra mar-
zo e aprile).
LA DIMINUZIONE
del consumo del gas CI TORNEREMO, ma per capire
in Germania, esclusa bisogna partire dall’inizio. Per-
l’energia elettrica, ché i prezzi del gas, e conse-
mentre in Italia
Gas, Berlino taglia i consumi
la diminuzione è stata
solo del 3%
L’Italia no: inverno a rischio
guentemente dell’ele ttricità,
sono impazziti? Fatta salva una
certa quota di speculazione,
che c’è in ogni mercato, il gros-
so riguarda la diminuzione e la
probabile interruzione dei flus-
si di metano dalla Russia, che
valevano il 40% circa del fabbi-
sogno europeo nel 2021: in-
somma, nel mondo potrebbe
non esserci abbastanza gas per
tutti.
In Europa sostituire il gas
russo quest’anno (e forse anche
il prossimo) aumentando i
flussi dai gasdotti esistenti e so-
prattutto importando gas li-
quido (Gln) da rigassificare
SENZA PAURA
t IPSE DIXIT IL PREMIER DRAGHI E IL MINISTRO CINGOLANI CONTINUANO A RASSICURARE: “LE SCORTE BASTANO”
Sei mesi di “va tutto bene, siamo i migliori”
O
ra si scopre che l’Italia, senza
le forniture russe, finirà il
CARBURANTI, gas tra marzo e aprile: in
PROROGATO realtà si sapeva da tempo, nono-
LO SCONTO stante i sei mesi di “tutto va bene,
madama la marchesa”del presi-
È ARRIVATA l'attesa dente del Consiglio e del mini-
proroga agli sconti stro competente. Un breve
sulle accise dei riassunto.
carburanti. Il nuovo
decreto estende al 5 Il governo è al lavoro per mi-
ottobre le misure in tigare l’impatto di eventuali
vigore Si allarga così problemi per quanto riguarda
fino alla nuova data il le forniture energetiche. Al
taglio di 30 centesimi momento non ci sono segnali di
al litro per benzina, un’interruzione delle forniture
diesel, gpl e metano di gas. Tuttavia è importante valu-
per autotrazione. tare ogni evenienza (Cingolani, 1
Si va avanti così di un marzo)
paio di settimane per
un costo che si aggira Siamo già intervenuti, il ministro
sui 500 milioni Cingolani ha già fatto tantissimo:
stiamo procedendo molto bene e
molto rapidamente sul fronte della
diversificazione (Mario Draghi, 7
marzo)
non è possibile: l’unica via è ri-
durre significativamente i con-
sumi e farlo nel modo più ordi-
nato possibile (questo a non vo-
ler considerare i costi folli e il
fatto che l’Europa, pagando di
più, sta di fatto sottraendo Gln
ai Paesi più poveri).
Le due economie più esposte
al gas russo, com’è noto, sono I-
talia e Germania, che hanno a-
vuto comportamenti opposti,
come ha spiegato in un thread
su twitter Silvia Merler, ricer-
catrice del think tank Bruegel,
oggi passata in Algebris. Berli-
no, pur spendendo uno spro-
posito, ha riempito i suoi stoc-
caggi e soprattutto
ha tagliato il consu-
L’ECONOMISTA mo di gas di circa il
MERLER: 15% nei primi sei
mesi dell’anno con
“IL GOVERNO l’obiettivo di arrivare
al 20% in autunno: i
HA PERSO commentatori tede-
TEMPO” schi negli ultimi
giorni hanno cam-
biato toni sulla crisi
energetica, la Ger-
mania non deve più
comprare gas a qualunque
prezzo le venga offerto e po-
trebbe passare l’inverno senza
gas russo e senza dover chiude-
re servizi (razionamenti). Una
Monitoriamo giorno per giorno
l’andamento delle forniture. E
per ora il gas continua ad arriva-
re regolarmente, persino supe-
riore a un anno fa (Cingolani, 2
aprile)
Con gli stoccaggi pieni potremo
affrontare il prossimo inverno e i
successivi con una certa tran-
quillità (Cingolani, 3 maggio)
Abbiamo già trovato 25 mi-
liardi di metri cubi di gas su diversi
Paesi dove Eni ha giacimenti im-
portanti, il che vuol dire che so-
stanzialmente abbiamo portato in
pari il nostro fabbisogno. Ricor-
diamo che dalla Russia riceviamo
29 miliardi di metri cubi ogni an-
no, mentre i 4 miliardi di differen-
za saranno parte di un piano di ri-
sparmi non draconiani, che do-
vremmo comunque fare per dimi-
nuire l’uso del gas (Cingolani, 3
giugno)
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
minor pressione di Berlino sul
mercato del gas può spiegare il
marcato calo dei prezzi di que-
sti giorni (che, giova ripeterlo,
restano comunque altissimi).
E L’ITALIA INVECE? L’Italia è il
posto in cui il presidente del
Consiglio e il ministro compe-
tente sull’energia hanno più
volte spiegato che “noi siamo
messi meglio degli altri” e che il
gas russo è stato sostituito gra-
zie al giro delle sette chiese di E-
ni (Algeria, Congo, Angola, ec-
cetera): un atteggiamento po-
co serio che mette a rischio la si-
curezza energetica del Paese in
In relazione alle notizie di una ri-
duzione di forniture di gas russo, il
ministro della Transizione ecolo-
gica Roberto Cingolani comunica
che l’andamento dei flussi di gas è
costantemente monitorato e che al
momento non si riscontrano criti-
cità (Cingolani, 15 giugno)
Siamo arrivati al 52% dei livelli di
stoccaggio del gas, il che ci rende ab-
bastanza tranquilli nell’immediato e
per l’inverno” (Draghi, 16 giugno)
Negli ultimi giorni la Russia ha ri-
dotto le forniture di gas all’Ue e
all’Italia, dall’inizio della guerra il
governo si è mosso con rapidità per
trovare fonti alternative e grazie a
questo potremo ridurre già
dall’anno prossimo la dipendenza
dal gas russo (Draghi, 21 giugno)
Dall’anno prossimo potremo tira-
re il fiato perché ci arriveranno 18
miliardi di metri cubi dalle nuove
Il risparmio
Una centrale
elettrica a
carbone tedesca;
il cancelliere Olaf
Scholz FOTO
ANSA/LAPRESSE
vista dell’inverno. Il risparmio
italiano nei consumi di gas dei
primi sei mesi del 2022 è infatti
solo del 2%: “Di questo passo,
l’Italia finirà il gas entro la pri-
mavera anche se la Russia con-
tinua a inviare il 10% dei flussi”.
Le stime di Merler raccontano
di un’Italia senza metano da a-
prile se i flussi da Mosca rimar-
ranno quelli attuali (o meglio se
riprenderanno dopo l’annun-
ciata chiusura per tre giorni del
gasdotto NordStream iniziata
ieri), ma i problemi inizieranno
a marzo se Putin chiuderà del
tutto il rubinetto.
Una delle differenze tra Ita-
lia e Germania che può avere
inciso è che da
noi si usa molto
più gas per pro-
durre energia e-
lettrica (il 35%
contro il 15%),
ma nonostante
questo Berlino
ha ridotto que-
st’uso del gas del
3% nel primo se-
mestre 2022 ri-
spetto alla media
2019-2021,
mentre l’Italia lo
ha aumentato del 9% (Terna ha
peraltro segnalato un aumento
dei consumi elettrici a luglio ri-
spetto al 2021, segno che molti
hanno scelto il condizionatore
e non la pace...).
Esclusa l’energia elettrica, il
consumo di gas è sceso del 10%
in Germania e in Italia solo del
3%. Come mai? Risponde
Merler, ricercatrice non certo
ostile al governo Draghi: “La
politica ovviamente conta. L’I-
talia ha bisogno di risparmiare
più energia, ma il governo ha
parlato poco di questo e non ha
fatto alcuna campagna di sen-
sibilizzazione”.
forniture, quest’anno ce ne arriva-
no già 5-6. Andiamo meglio di
qualsiasi altro Paese Ue, ma non
bisogna dirsi tranquilli prima del
tempo (Cingolani, 24 giugno)
Il governo ha diversificato l’offerta
e la nostra posizione è decisamente
migliore degli altri Paesi Ue per
stabilità delle forniture e stoccaggi
(Draghi, 4 agosto)
Se dovessimo fallire nei rigassifica-
tori dobbiamo stare attenti, ma con
gli stoccaggi, le diversificazioni e il
piano di risparmio non ci dovrebbe
essere bisogno di razionamento del
gas (Cingolani, 4 agosto)
A differenza di altri Paesi europei,
le forniture di gas russo in Italia so-
no sempre meno significative, e u-
na loro eventuale interruzione a-
vrebbe un impatto minore di
quanto avrebbe avuto in passato
(Draghi, 24 agosto).
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
RECORD • Non solo energia, pure il “carrello della spesa”
I NUMERI
DELL’IMPENNATA
SENZA FINE
8,4%
LA CRESCITA dei prezzi
in Italia ad agosto rispetto
allo stesso mese del 2021
(+0,8% su luglio 2022)
9,7%
L’AUMENTO del “carrello
della spesa”: alimentari,
beni per la cura della casa
e della persona
44,9%
L’INCREMENTO
del costo dei beni
energetici. A luglio
il dato era al +42,9%
9,1%
LA CRESCITA
dei prezzi nell’Eurozona
nel mese di agosto,
pubblicati da Eurostat
Il dato supera le attese
degli economisti
che avevano ipotizzato
un +9%.
Non è finita: l’inflazione cresce
ancora nell’Ue e contagia tutto
» Francesco Lenzi
L
a leggera diminuzione
dell ’inflazione regi-
strata a luglio aveva
forse fatto pensare che
anche in Italia la crescita dei
prezzi avesse già raggiunto il
picco: il dato di ieri ha raffred-
dato ogni minima speranza.
L’indice dei prezzi nel mese di
agosto è cresciuto dell’8,4%
rispetto ad agosto 2021 e dello
0,8% rispetto a luglio. L’indi-
ce armonizzato, quello calco-
lato in base a una metodologia
comune a tutti i Paesi della zo-
na euro, è arrivato al 9%, rag-
giungendo il valore massimo
dal 1997, quando sono iniziate
le sue rilevazioni.
E ancora. I prezzi del cosid-
detto “carrello della spesa”,
cioè dei beni alimentari, della
cura della casa e della persona,
sono aumentati quasi del
9,7%. L’ultima volta che ha re-
gistrato un aumento simile e-
ra il 1984, circa 40 anni fa.
L’aumento del costo dei beni
energetici si sta portando die-
tro tutto il resto: un incremen-
to che è passato dal +42,9% di
luglio al +44,9% di agosto, di
cui sembra non si veda la fine e
che con buona probabilità
continuerà a contagiare tutti
gli altri prezzi lungo le catene
di produzione.
IL SEGNALE CHE ARRIVA infatti
dai prezzi alla produzione di
luglio, diffusi anch’essi ieri, è
abbastanza chiaro: l’impen-
nata non è minimamente fini-
ta. A luglio sono cresciuti del
5% in un mese e del 36,9% in
un anno. Per capire la portata
di quello che sta succedendo
basti pensare che dal 2000 al
2021 i prezzi alla produzione
erano cresciuti nel complesso
di circa il 38%: nell’ultimo an-
no sono aumentati quanto
tutti i 21 anni precedenti insie-
me. L’inflazione acquisita per
l’anno è arrivata già al 7% e, se
non si fa presto a mettere un
freno alla crescita delle bollet-
te, dovranno essere nuova-
mente riviste a rialzo le stime
per la crescita dei prezzi del
2022. Il dato finale potrebbe
arrivare ben sopra le previsio-
ni fatte a luglio da Banca d’I-
talia (che vedeva un +7,9% per
quest’anno) e dalla Commis-
sione europea (+7,4%).
Come consolazione c’è da
rilevare che tutta la zona euro
è più o meno nella stessa con-
dizione dell’Italia, anche se in
questo caso è difficile trovare il
mezzo gaudio nel mal comu-
ne. La crescita dei prezzi in
Eurozona è arrivata al 9,1%.
L’inflazione di fondo, cioè de-
purata dell’effetto dei beni e-
nergetici e di quelli alimenta-
ri, è stata il 4,3%, più che dop-
pia rispetto all’obiettivo della
Banca centrale europea. Otto
Paesi dei 19 aderenti alla mo-
neta unica hanno un’inflazio-
ne che è stabilmente in doppia
cifra e negli Stati del Baltico
supera il 20%. L’i nfl az io ne
Come
nel 1984
Un simile
aumento dei
prezzi risale
a 40 anni fa
FOTO ANSA
più bassa si è registrata in LA BCE
Francia, che al 6,5% rima-
ne più di due punti sotto A SETTEMBRE
quella di Italia e Germania FARÀ
e la metà di quella rilevata
in Olanda. CRESCERE
La ragione di questa dif-
ferenza è da ritrovare an- I TASSI
cora nella diversa dinami-
ca seguita dalle bollette e-
DELLO 0,75%
nergetiche. Lo “boucl ier
tarifaire” (scudo tariffa-
rio) varato dall’esecutivo d’ol-
tralpe ha di fatto congelato i
prezzi regolamentati del gas e
posto un cap al 4% per l’au-
mento del prezzo regolamen-
tato dell’energia elettrica. Il
provvedimento, che da solo è
fin qui costato alle casse dello
Stato oltre 20 miliardi di euro
e che ha contribuito al peggio-
ramento dei conti di Edf, in
perdita di oltre 5 miliardi nella
prima metà dell’anno, ha per-
messo di schermare parte del
rialzo dei costi energetici sul
paniere complessivo dei beni
al consumo, limitando così
l’inflazione. La misura molto
probabilmente terminerà con
la fine del 2022 e non verrà
rinnovata: il discorso fatto da
Emmanuel Macron la scorsa
settimana sulla fine dell’era
dell ’abbondanza non ha la-
sciato molte speranze
su una sua proroga.
Insomma, il quadro
che si delinea è che, di-
versamente da quello
che accade negli Stati
Uniti, dove l’aumento
dei prezzi rallenta da
due mesi ed è visto nuo-
vamente in discesa, la
crescita dei prezzi non
sembra ancora aver
raggiunto il picco, ma conti-
nua a salire superando ogni
volta le stime.
LA BCE, CHE SI RIUNISCE esat-
tamente tra una settimana, è
attesa prendere una nuova de-
cisione in senso restrittivo. Il
mercato, visti i dati di ieri,
scommette ormai su un incre-
mento da 75 punti base che, se
si esclude quello che venne
fatto all’inizio del 1999 per al-
lineare i mercati monetari
della zona euro, sarebbe il più
elevato rialzo dei tassi durante
tutta la storia della moneta u-
nica. Come ha detto nel luglio
scorso Christine Lagarde, la
B c e n a v i g a a v i s t a , m e e-
ting-by-meeting, e al momen-
to non si vedono segnali di in-
versione nell’andamento dei
prezzi.
ECONOMIA l 5
EXTRAPROFITTI
t
Eni ci ripensa:
paga un po’ di più
(ma il buco resta)
E
ni alla fine ha ricalcolato, quasi triplicandolo, l’ammon-
tare della sua tassa sugli extraprofitti: il Cane a sei zampe
è passato dagli iniziali 550 milioni previsti a 1,4 miliardi di
euro. La comunicazione è arrivata con una nota in cui fa rife-
rimento a due chiarimenti all’Agenzia delle Entrate. “A seguito
delle ulteriori precisazioni – spiega l’azienda – l’ammontare
complessivo del contributo è stato rideterminato”. Le scadenze
per le tranche dei versamenti sono fine giugno e fine novembre.
Eni aveva già versato l’acconto del 40% sulla stima iniziale, ieri
ha integrato in calcio d’angolo con 340 milioni, essendo il 31
agosto il termine ultimo per il cosiddetto “ravvedimento ope-
roso” che permetteva di farlo pagando una sanzione del 15%
(da oggi al 60%). La tassa triplicata non ha fatto bene al titolo,
che ha chiuso con un calo del 3,5%, a 11,81 euro.
Il contesto è noto: l’esecutivo contava di incassare 10,5 mi-
liardi dalla tassa che colpisce la differenza tra attività e passi-
vità, al netto
dell’Iva, realizza-
te dalle imprese
del comparto e-
nergetico tra ot-
tobre 2021 e a-
prile 2022. Se
questa differen-
za è superiore al
10% (o a 5 milio-
ni) rispetto allo
stesso periodo
dell’anno prima,
si paga un’al i-
quota del 25%. A
inizio agosto pe-
rò l’incasso della scadenza di giugno era
fermo a 1,23 miliardi, facendo presagire ALTRI 900 MLN
un buco di almeno 7 miliardi dovuto ad un
calcolo sovrastimato del governo che, se- L’AZIENDA
condo gli esperti, teneva conto non dei QUASI TRIPLICA
profitti ma dal maggior margine imponi-
I VERSAMENTI,
bile e quindi poteva essere determinato da
altre movimentazioni societarie o da ope- GLI ALTRI NO
razioni straordinarie. E su questo si basa-
no in parte i ricorsi avviati dalle società,
anche da quelle che hanno pagato. Acea, ad esempio, ha cal-
colato in 28,5 milioni l’importo dovuto e versato l’acconto, e poi
presentato un ricorso per extraprofitti riconducibili a “opera-
zioni straordinarie”.
I chiarimenti chiesti da Eni ma anche dalla società Alfa, han-
no, in soldoni, riguardato l’identificazione dell’imponibile le-
gata alla “rilevanza delle operazioni prive del requisito di ter-
ritorialità” nell’impossibilità, secondo le compagnie, di riusci-
re a correlare in modo univoco le operazioni attive e passive al
determinato lasso di tempo e nel luogo specifico valido ai fini
del calcolo Iva. Una difficoltà che avrebbe richiesto verifiche e
analisi e che alla fine avrebbe portato al ricalcolo dichiarato.
Laddove l’eventuale correlazione (che escluderebbe quelle o-
perazioni dal calcolo) non sia infatti dimostrabile, l’azienda sa-
rebbe comunque tenuta a pagare.
La correzione di Eni, che al momento risulta essere l’unico
grande operatore ad aver effettuato il ricalcolo, cambia di poco
il saldo. Nel peggiore dei casi, cioè che Enel resti nella sua at-
tuale posizione (ha pagato 70 milioni nella prima tranche) e
che le società minori non operino significative modifiche, il bu-
co scenderà a circa 6 miliardi. Se invece tutte decidessero di ri-
calcolare (ipotizzando un incremento simile a quello dell’Eni)
si potrebbe salire a un ammanco attorno ai tre-quattro miliar-
di. Il governo, a ogni modo, parrebbe pronto a modificare la
norma impostando il calcolo sul valore della produzione. A chi
ha già pagato semplicemente verrà calcolata la differenza.
VDS
6 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022

SEMPRE UGUALE • Il programma di Fratelli d’Italia

Condoni e contante libero

C La solita destra di Meloni
ondoni fiscali, aumento
del limite al contante, a-
bolizione del reddito di
cittadinanza (definito
“metadone di Stato”) ma anche
un addio al green pass e a ogni ob-
bligo vaccinale. Oltre al blocco
navale per fermare gli sbarchi e
un passo indietro sui diritti: il di-
ritto all’aborto resta, ma l’obietti-
vo è tentarle tutte per evitarlo.
Giorgia Meloni riparte dalle vec-
chie ricette della destra berlusco-
niana per vincere le elezioni e an-
dare al governo del Paese.
IL PROGRAMMA di Fratelli d’Italia
è stato pubblicato in ritardo ri-
spetto agli altri partiti, dopo quel-
lo della coalizione depositato al
ministero dell’Interno: 40 pagi-
nette divise in 25 capitoli (uno per
ogni tema) che rappresentano
IL LEADER della Lega
“un piano di volo” con cui “si in-
dividua la meta, si traccia la rotta
e si prepara la partenza”, si legge
nell’introduzione. Così “prende
Matteo Salvini ieri
mattina ha organizzato
un “blitz” (lo ha definito
forma ogni viaggio”, paragonato
al governo del Paese. Le misure
sui temi economici, però, non so-
così) a Lampedusa
per verificare lo stato
dell’hotspot: “Indegno”
no molto diverse da quelle dei go-
verni Berlusconi degli anni Due-
mila. Oltre alla flat tax (sebbene
più soft di quella leghista), Melo-
ni al capitolo sul fisco propone un
SALVINI FA
condono (definita “tregua fisca-
le”) per tutte le cartelle esattoriali
IL “BLITZ” sotto i 5mila euro, in perfetta con-
A LAMPEDUSA tinuità con il provvedimento del
governo Draghi ma anche di rial-
zare il limite del contante che è
stato già ritoccato verso l’alto – da
mille a duemila euro – fino alla fi-
ne dell’anno. La proposta di FdI è
di “allinearlo” alla media euro-
pea, quindi intorno a 3mila euro.
La lotta all’evasione, invece, deve
andare a colpire solo “evasori to-
tali, grandi imprese, banche e
grandi frodi sull’Iva”. L’altro capi-
tolo che rappresenta una novità
rispetto al programma della coa-
lizione è quello sulle politiche sa-
nitarie. Nel testo del centrode-
stra, Silvio Berlusconi era riuscito
a limitare le proposte anti-obbli-
ghi di Salvini e Meloni. Idee che
però si trovano nel programma di
FdI: il partito in testa nei sondag-
gi fa sapere che non sarà mai rein-
trodotto alcun “obbligo vaccina-
le ” e men che meno tornerà il
green pass, ma una commissione
d’inchiesta sul Covid.
Sul resto, oltre al presidenzia-
lismo, Meloni torna sulla
grande battaglia del
blocco navale per ferma-
re gli sbarchi, mentre il
primo capitolo è dedica- PROPOSTE
to alla natalità e alla fa-
miglia. Non c’è un “no” al
diritto all’aborto ma si
ESCLUSO
IL RITORNO
intuisce la contrarietà i-
deologica di FdI: “Istitu- A GREEN PASS
zione di un fondo per
E OBBLIGHI
aiutare le donne sole e in
difficoltà economica a
portare a termine la gra-
vidanza, promozione di
spazi dedicati ai neonati dotati di
fasciatoi e zone allattamento in
tutti gli edifici accessibili al pub-
blico e sostegni ai genitori sepa-
rati”. Un paragrafo specifico è de-
dicato ai più giovani, con propo-
ste già elencate da Meloni nei
giorni scorsi: il “diritto allo sport”
e “stili di vita sani per contrastare AGENDA SCANZI
il disagio e le devianze giovanili,
come droga, alcolismo, gioco
d’azzardo patologico,
bullismo e baby gang”.
INTANTO continua il der-
by nel Centro-sud nel
centrodestra: ieri Salvini
ha fatto un “blitz”
nell ’hotspot di Lampe-
QUEI CURIOSI
dusa, Meloni ha fatto due
comizi a Termoli e Pesca- ELETTORI
ra. Il leghista, terrorizza-
to dal sorpasso del M5S,
nei sondaggi (è dato al
12,5%) cercherà proprio
CHE VOTANO
di puntare all’elettorato
5S (giovani e nel Sud) mentre Me-
loni vuole continuare a fare la lea-
DI MAIO&C.
der responsabile: “No allo scosta-
mento – ha ripetuto ieri – non è il
momento di fare altro debito”.
GIA. SAL.
, OGNI
VOLTA che
ci imbattiamo nei
sondaggi, viene na-
turale far caso a chi

DOPO IL VOTO ha le percentuali

più basse: Noi Mo-
t IL CALENDARIO MATTARELLA NON HA FRETTA, IL PREMIER POTRÀ CHIUDERE I DOSSIER derati, Impegno Ci-
vico, eccetera. Io

Consultazioni il 25.10 e governo

però rovescerei il
concetto: quelle
percentuali sono
troppo alte.

subito: il piano per rassicurare l’Ue

» Wanda Marra do. E il premier potrebbe es-
sere utile anche successiva-
Noi Moderati è ac-
creditato di un
1,8%. Davvero qua-
si due elettori su
100 votano Cesa e
Lupi? Che perver-
sione ha ‘sta gente?
Di Maio ha l’1%. Po-
chissimo, ma che

C’
NUCLEARE, è un giorno che nei
MAPPA VERDI Palazzi della politica
SVELA I 14 SITI hanno già cerchiato
sul calendario: è il 25 ottobre,
QUATTORDICI siti martedì. Un mese dopo il 26
da Nord a Sud, isole settembre, giorno del voto. È
comprese, in cui quella la data di cui si parla
"Calenda, Berlusconi, per l’inizio delle consultazio-
Salvini e Meloni ni di Sergio Mattarella con i
realizzeranno le loro partiti, per dar vita al nuovo
centrali nucleari". governo. Ovviamente, non
A svelare la mappa c’è nulla di ufficiale, nulla di
sono Verdi e Sinistra. formale. Ma è un’indicazione
"Un'operazione verità di massima, che rimbalza dal
contro la demagogia", Colle a Palazzo Chigi. La data
secondo Angelo Bonelli. di insediamento delle Came-
"Il piano delle 7 centrali re è il 13 ottobre. Poi si do-
nucleari da 40 GW di vranno costituire i gruppi
Calenda – spiega il co- parlamentari e si dovranno
portavoce di Europa eleggere i presidenti di Ca-
Verde – costa tra i 275 mera e Senato. Sulla carta si
e i 400 miliardi di euro". potrebbe arrivare anche più
“Fake news”, per Azione. rapidamente – per quanto
non troppo – alle consulta-
zioni. Ma affrettarsi per a-
desso sembra controprodu-
cente. Per più motivi.
NEL 2013 si votò il 25 e 26 feb-
braio e le consultazioni ini-
ziarono il 20 marzo. Nel
2018, si votò il 4 marzo e le
consultazioni iniziarono il 4
aprile. Stando a queste date, i
tempi si potrebbero parzial-
mente stringere (ma di po-
co). Ma il 2013 e il 2018 rac-
contano la storia di due avvii
di legislatura difficilissimi.
Nel 2018 ci vollero 3 mesi per
arrivare a un governo in ca-
rica: Mattarella provò tutte le
combinazioni possibili e ci fu
anche chi ne chiese l’impea-
chme nt. Nel 2013 Giorgio
Napolitano diede l’incarico a
Enrico Letta il 24 aprile. In
mezzo, esplose il Pd e si arri-
vò alla rielezione del capo
dello Stato, dopo che i 101 a-
vevano affossato Romano
Prodi nell’urna quirinalizia.
E dunque, il calendario co-
sì concepito dovrebbe per-
mettere a Mario Draghi di
In attesa gestire i dossier più
Il presidente della importanti da pre-
Repubblica Sergio mier. Prima di tutto, la
Mattarella inizierà trattativa in Europa
le consultazioni sul gas: c’è un Consi-
il 25 ottobre glio europeo straordi-
FOTO ANSA nario il 9 settembre,
per discutere di price
cap e di sganciamento
del prezzo del gas da quello
dell’elettricità. Non è affatto
detto che si arrivi a un accor-
mente. Dopodiché, c’è da an-
dare avanti con il Pnnr e ci so-
no una serie di decreti attua-
tivi da fare (primi tra tutti
quelli relativi al decreto Con-
correnza): per dirla come la
raccontano ai piani alti della
politica “Draghi deve mette-
re in sicurezza il paese”. E al-
lora meglio non correre con
la convocazione dei partiti al
Colle, anche se è opinione co-
mune che il risultato sarà
molto più netto rispetto alle
ultime tornate elettorali.
C’È POI UN ALTRO tema: non è
il caso di offrire all’Europa e
al mondo lo spettacolo di un
Paese che non riesce a forma-
re un esecutivo. A Bruxelles i
timori rispetto a un’Italia a
guida Meloni si sprecano.
Meglio non alimentarli,
sommando a questi quelli
davanti a un Paese in piena
fibrillazione. E allora, il pe-
riodo tra il voto e le consul-
tazioni può servire a far sì che
si arrivi all’appun tame nto
con Mattarella con le tratta-
tive fatte, le liti consumate,
gli equilibri stabiliti. A quel
punto, la formazione del go-
verno dovrebbe andare li-
scia. Sempre che il risultato
non sia più incerto di quel
che appare oggi dai sondag-
gi. Allora il film sarebbe
tutt’altro. E anche il tentativo
preliminare di facilitare le o-
perazioni post voto potrebbe
rivelarsi inutile.
traumi ha avuto
quell’elettore su
cento che voterà
Castelli e Di Stefa-
no? Italia sovrana e
popolare, la versio-
ne (ancor più)
stracciona di Itale-
xit, è accreditata di
uno 0,7%. Pulvisco-
lo, ma chi è lo sci-
roccato che sostie-
ne un simile agglo-
merato di putiniani,
complottari e
no-vax?
Bisognerebbe, dal
26 settembre, ob-
bligare tutti ad an-
dare in giro con un
adesivo gigante sul-
la fronte: “Io ho vo-
tato x”, “Io ho vota-
to y”. E non come
gogna o lesa priva-
cy: come mera ope-
razione di decenza
morale.
Se so che quella lì
ha votato Azzolina
e quello lì Rizzo (il
tizio che ha brinda-
to alla morte di
Gorbaciov), se non
altro cambio strada.
Cambio bar. E ma-
gari cambio pure
Paese.
ANDREA SCANZI
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
I DOSSIER • I nodi al pettine
Rigassificatore “Modello
Genova” per Piombino:
così Giorgia lo accetterà
» Giacomo Salvini
B
onifiche ambientali e della falda acqui-
fera, ritorno alla produzione completa
dell’acciaieria in crisi da anni e una
mossa politica: revocare il presidente
della Regione Toscana Eugenio Giani come
commissario straordinario e sostituirlo con il
sindaco Francesco Ferrari. E soprattutto tanti
soldi da spendere, le prime stime parlano di u-
na base di partenza di almeno 500 milioni. Una
sorta di “modello Genova”, quello utilizzato per
ricostruire il ponte Morandi,
ma applicato a Piombino.
Sono queste le compen-
sazioni a cui Giorgia
Meloni sta pensando
per accettare il rigassifi-
‘‘
catore nella città tosca-
na nel caso in cui il cen-
trodestra dovesse vincere
le elezioni e arrivare al go-
verno, dicono due dirigenti di
Fratelli d’Italia.
IL PRIMO PARTITO del cen-
Lei apre trodestra sta vivendo una
contraddizione interna: il
ad altre partito nazionale è favo-
revole all’opera conside-
rata strategica dal gover-
sedi, no per renderci autonomi
dal gas russo, mentre il
ma seguirò sindaco di Piombino di
Fratelli d’Italia da setti-
tutto l’iter mane è il leader dell’oppo-
’’
sizione all’opera. Martedì
dell’opera Meloni, dopo essere stata
in silenzio per
mesi, si è detta
Francesco favorevole al ri-
Ferrari gassificatore a
Piombino “se
non ci sono al-
ternative” spie-
gando però
che, se si dovesse fare, “bisognerà parlare molto
seriamente del ruolo del Comune e delle com-
pensazioni”.
Ed è in questa frase sibillina che si può tro-
vare la soluzione del rebus. L’ordine di scuderia
di Meloni è quello di parlare il meno possibile
del rigassificatore a Piombino in campagna e-
lettorale per poi non potersi più opporre se ar-
rivasse al governo, dando la responsabilità a
Draghi e al commissario del Pd, Eugenio Giani.
D’altronde i tempi sono stretti: il 19 settembre
ci sarà la Conferenza dei servizi, entro il 29 ot-
tobre Giani dovrà dare l’ok alle autorizzazioni.
Per allora il possibile governo Meloni potrebbe
non essersi ancora formato o appena insediato.
A quel punto, per far ingoiare l’opera anche alla
città, Meloni proporrà delle adeguate compen-
sazioni. In primis, le bonifiche ambientali e
delle falde acquifere: la rimozione dei cumuli
ex siderurgici abbandonati fuori dall’acciaieria
e delle acque di Piombino. Poi la leader di FdI
proporrà ingenti investimenti per far ripartire
totalmente la produzione dell’acciaieria oggi
gestita dal gruppo indiano Jsw Steel che però
sta trattando col gruppo Arvedi per vendere la
fabbrica. Ma anche di applicare uno sconto del
50% su tutte le bollette dei cittadini piombine-
si. La base di partenza è di almeno 500 milioni,
che però potrebbero salire.
MELONI STA anche pensando a una mossa po-
litica per convincere il sindaco ad accettare: re-
vocare la nomina di Giani come commissario
straordinario e affidarla proprio al primo cit-
tadino di FdI come fatto a Genova con Marco
Bucci. “Finora il governatore ha gestito tutto
contro la città, questo deve cambiare”, dice una
fonte del partito che conosce il dossier. Anche
se ieri Ferrari ha spiegato che da Meloni è ar-
rivata “un’apertura a considerare altre sedi”, ha
anche aggiunto di voler “presidiare attivamen-
te il procedimento amministrativo con una ta-
sk force di legali e di tecnici di alto profilo e
grande esperienza”. Un modo per proporsi an-
che come futuro commissario.
Alcune delle “compensazioni” pensate da
Meloni sono già state inserite da Giani in un
memorandum, che il Fattoha letto, su cui è sta-
to trovato l’accordo anche con i ministri Rober-
to Cingolani e Mariastella Gelmini. “Io darò
l’autorizzazione all’opera solo se condizionata
al memorandum” spiega Giani. Sulla nuova
posizione di Fratelli d’Italia il governatore dice:
“Hanno cambiato idea perché adesso hanno
prospettive di governo e si stanno approprian-
do delle mie richieste”. Sull’ipotesi di una pos-
sibile destituzione da commissario è caustico:
“Vedremo, se arriveranno al governo”.
Ita Draghi vuol venderla
al fondo Usa Certares
FdI: “Il governo si fermi”
G
iorgia Meloni e i suoi fratelli d’Italia
fanno finta di sorprendersi e di indi-
gnarsi, ma Mario Draghi era stato più
che chiaro sulla faccenda già settima-
ne fa: la vendita di Ita – la zoppicante compa-
gnia nata dalle ceneri dell’Alitalia fallita e poi
commissariata – era materia su cui avrebbe de-
ciso, e a brevissimo giro, il suo governo. Così è
stato, con una piccola sorpresa: ieri il Tesoro ha
comunicato di aver scelto l’offerta presentata
dalla cordata composta dal fondo Usa Certares
e dalle compagnie Delta (statunitense) e Air
France-Klm (franco-olande-
se); quasi tutti pensavano
l’avrebbe invece spuntata
l’altra cordata – quella
Msc e Lufthansa – che
era la preferita dal mini-
‘‘
stero dell’Ec on om ia ,
formalmente l’azionista
unico di Ita. Alla fine inve-
ce hanno vinto i consiglieri
di Palazzo Chigi, ovviamente con
l’avallo del premier, che puntavano
proprio su Certares & C.
I dettagli dell’offer ta
È un governo (“ritenuta maggiormente
rispondente agli obiettivi
di servi fissati”) non sono noti e in
ogni caso la decisione del
governo avvia solo la “trat-
sciocchi: tativa in esclusiva” coi po-
tenziali compratori: se-
pronti condo i rumors, il fondo
Usa e i suoi partner indu-
all’esposto striali offrono meno soldi
’’
dei concorrenti (circa 700
in Procura milioni in tutto), ma per
una quota mi-
nore dell’azien-
Fabio da. Ai compra-
Rampelli tori dovrebbe
finire il 50%
più un’a zi on e
di Ita: al Mef ri-
marrebbe dun-
que il 49,9% (contro il 20% previsto dall’offerta
di Msc-Lufthansa) e due posti in Cda su cinque.
Insomma, il peso della parte pubblica sulla
compagnia sarà assai maggiore con Certares,
come pure la capacità di incidere sulle sue scel-
te strategiche (dalle rotte ai livelli occupaziona-
POLITICA l 7
In pectore
La leader di
Fratelli d’Italia
potrebbe
diventare la
nuova premier
FOTO LAPRESSE
li). Draghi e i suoi consiglieri ritengono di poter
tutelare meglio gli interessi del Paese mante-
nendo una quota rilevante in Ita, destinata co-
munque ad essere venduta negli anni, recupe-
rando anche i minori incassi.
QUESTA OPERAZIONE, peraltro, ha avuto finora
pochi oppositori: persino i sindacati si sono
messi in posizione di attesa, sapendo che la pic-
cola compagnia perde più soldi delle previsioni
(e pure dell’Alitalia commissariata) e al mo-
mento non è in grado di stare in piedi da sola (a
non dire che l’accordo sugli aiuti di Stato con
Bruxelles prevede la privatizzazione). Il vizio di
origine, insomma, è Ita stessa. Fratelli d’Italia
però non ne vuole neanche sentire parlare (la
Lega ha invece dato il suo via libera).
Meloni, che già s’era detta contraria alla ven-
dita, per una volta ha attaccato lo stesso Dra-
ghi: “Francamente ritenevo che il governo at-
tuale non dovesse andare avanti su una que-
stione così strategica”, ma “aspettare il prossi-
mo, che avrà un diverso mandato popolare, pri-
ma di fare scelte impattanti per il destino di
questa nazione”. La tesi della leader di FdI è che
bisogna capire se è possibile avere una “com-
pagnia di bandiera”, ma non è chiaro se la voglia
pubblica o – come nel 2008 in cui divenne mi-
nistra di Silvio Berlusconi – con una nuova cor-
data di “capitani coraggiosi”... Se Meloni si
mantiene nei limiti dell’educata critica politi-
ca, non altrettanto può però dirsi di Fabio Ram-
pelli, parlamentare romano e importante diri-
gente del suo partito. Così s’era espresso nei
giorni scorsi: “Altro che migliori, questo è il go-
verno degli arroganti, forse sarebbe meglio de-
finirlo dei servi sciocchi”. Se non si fermano, mi-
nacciava, “chiederemo l’intervento della Pro-
cura” (Rampelli temeva l’arrivo di Lufthansa,
ma in giro si dice che il fondo “atlantico” e la
quota maggiore dello Stato possa indurlo a toni
più morbidi).
Una molto parziale sponda a FdI arriva dai 5
Stelle. “Il governo deve chiarire le ragioni che lo
spingono a privilegiare questa offerta rispetto
all’offerta concorrente. Siccome Ita è patrimo-
nio di tutti gli italiani ed è un vettore nevralgico
per il futuro del Paese, in termini di turismo e di
sviluppo dei trasporto, dobbiamo essere certi
che si stia preferendo la soluzione migliore”. ha
detto ieri Giuseppe Conte.
MA. PA.
8 l ESTERI
IL RITRATTO Gorbaciov Ascesa e fine
Gorby sognava
un impero russo
democratico
“Liquidatore del Male”
Popolare, giovane,
riformatore: il regno
dura sei “brevi” anni
» Leonardo Coen
B
reve ascesa e caduta di Gorby
il Buono: sogni, illusioni, er-
rori. La Russia profonda e pu-
tiniana oggi lo disprezza per
aver fatto crollare l’Unione Sovietica e
macellato il suo ruolo di superpoten-
za. La Russia delle grandi città, inve-
ce, lo apprezza perché ha cercato di
trasformare l’Urss in uno Stato dove il
socialismo poteva essere “dal
volto umano”.
Il sogno comincia il 10
marzo 1985. Al capez-
zale del morente Kon-
stantin Chernenko, il
Politburo decide, su
sollecitazione del
Kgb, che è ora di finirla
con la gerontocrazia del
potere, triste specchio
della degenerazione del si-
stema sovietico. Il decrepito
Leonid Breznev aveva imbalsamato
la Russia, Yuri Andropov era morto
troppo presto, Chernenko aveva go-
vernato appena 12 mesi e 26 giorni.
COSÌ SI DECIDE DI SCOMMETTERE sul
più giovane e intraprendente dei sei
membri del Politburo: Mikhail Gor-
baciov ha 54 anni, gode di notevole
carisma ed è ben diverso dal tradizio-
nale dirigente sovietico. A cominciare
dall’aspetto, che lo fa sembrare un au-
stero borghese occidentale, attento
alla moda (italiana). Non solo: sua
moglie Raissa non è l’impacciata ba-
butska che accompagnava i dirigenti
sovietici. È avvenente. Vispa. Colta.
Elegante. Sposati da vent’anni, ma in-
namorati come il primo giorno. Gor-
baciov punta subito a riforme choc. Lo
aiuta Aleksandr Yakovlev, l’ideologo
della perestroijka (ossia “ricostruzio-
ne”). Vara l’ambiziosa glasnost (“tra-
sparenza”). Autorizza la libertà di pa-
rola. Stampa, radio e tv rovistano nel-
lo scabroso passato dell’Urss. Corru-
zione e nepotismi della nomenklatu-
ra vengono smascherati. L’obiettivo è
un socialismo retto da un governo
“più democratico e più efficace”, pron-
to a controllarne i progressi. L’Occi-
dente vede Gorbaciov come una sorta
di baluardo contro i conservatori e i
L’INTERVISTA • Achille Occhetto
“GORBACIOV FU IL FARO
dogmatici del Pcus. Il liquidatore
dell’Impero del Male. È popolare. In
Italia, Gorby incontra anche il Papa:
la folla di Roma lo osanna. Sul piano
interno, però, la separazione del par-
tito dallo Stato procede riluttante.
Così elimina dal partito gli avversari.
Per lo storico emigrato Michel Heller,
sono “purghe”. Chernobyl è il primo
grosso problema, quello che mette a
dura prova Gorbaciov, agli inizi della
glasnost. Per 48 ore Mosca nega il fat-
to, rifiuta gli aiuti occidentali. Poi, ce-
de. Gorby decide di collaborare.
L’illusione è il crollo del Muro di
Berlino. La Cortina di ferro si sfalda. I
“falchi” delle gerarchie militari russe
sono irrequieti. Temono l’effetto do-
mino. Che arriva. Le “rivoluzioni di
velluto” dei Paesi dell’Est, un tempo
vassalli di Mosca. Poi, le pulsioni in-
dipendentiste delle repubbli-
che sovietiche. Come la Li-
tuania. Nel gennaio del
1990, Gorbaciov si re-
ca a Vilnius convinto
che il suo sarà un
viaggio trionfale. C’è
la diretta tv. Un ope-
raio piglia la parola:
“Noi vogliamo essere
liberi, Mikhail Sergeije-
vich, non abbiamo più bi-
sogno dell’Unione Sovietica”.
Gorbaciov allibisce. È stupefatto. Co-
me può la classe operaia lituana rin-
negare il progetto che aveva ideato
per lei? Il presidente lituano Vytatu-
tas Landsbergis non lo accetta. Sarà la
sua bestia nera.
Insorge un altro problema: come si
può democratizzare il sistema mono-
litico del Pcus senza il multipartiti-
smo? Concedere le rivendicazioni na-
zionali significherebbe dissolvere
l’Urss. L’opposizione democratica
russa comincia a farsi sentire, crede
che le riforme di Gorby siano un fre-
no, non un progresso. Anche in cam-
po economico le riforme sono con-
traddittorie: favoriscono accaparra-
menti di aziende statali e corruzione
dilagante. Nel gennaio del 1991, l’e-
sercito sovietico attacca la tv di Vil-
nius, centinaia sono le vittime: “Mi-
khail, hai sacrificato la democrazia
per salvare il tuo impero” gridano in
Lituania, e un po’ dappertutto nelle
repubbliche che vogliono emancipar-
si dall’Urss. È l’inizio della fine. Gor-
baciov tenacemente cerca di difende-
re l’unità dell’Urss.
Neanche dopo il putsch di agosto
fomentato dal Kgb, durato tre giorni,
che fallisce, né dopo il distacco dell’U-
craina. Il suo regno è durato sei lun-
ghi, ma anche cortissimi, anni.
Destini paralleli
Il segretario
del più grande
partito comunista
d’Occidente
ricorda l’amico
che ha dissolto
l’Urss “per salvare
la pace mondiale”
» Tommaso Rodano
“L
a prima vol-
t a c h e i n-
contrai Mi-
chail Gor-
baciov fu a Mosca, nel 1987, da
vicesegretario del Pci”. Achille
Occhetto sgrana il rosario delle
memorie personali. Con l’ulti-
mo custode del comunismo so-
vietico ha vissuto in parallelo:
mentre il primo tentava di ri-
formare l’Urss, lui si appresta-
va a cambiare il nome e il sim-
bolo del più grande partito co-
munista d’occidente. “Prima di
incontrare Gorbaciov – ricorda
Occhetto – ebbi una riunione
preparatoria con i dirigenti del
Pcus e con Egor Ligaciov, che e-
ra il suo principale avversario
interno. Ligaciov si esibì in
un’esaltazione mielosa e ipo-
crita delle riforme: ‘La pere-
strojka fa bene al popolo e il po-
polo vuole bene alla perestro-
jka’. Io ero allibito: allora non è
cambiato niente, mi dicevo. In-
vece quando finalmente incon-
trai Gorbaciov, la musica era
un’altra. Entrai, mi abbracciò e
mi disse: ‘Caro Occhetto, siamo
in enorme difficoltà. Il popolo è
in condizioni gravissime e il
processo di rinnovamento si
può tramutare in una catastro-
fe’. Poi mi fece una confidenza:
‘Il vero avversario sono il parti-
to e i suoi dirigenti’. Qualche
anno dopo ho capito sulla mia
pelle la verità di quella frase”.
Cosa ricorda dell’uomo?
L’ho visto ancora a Mosca nel
1988 e a Roma nel 1990, subito
dopo la svolta della Bolognina.
C’era grande cordialità, aveva-
mo un’amicizia personale; la
discussione era vera, onesta.
Parlavamo di socialismo e pro-
spettiva, di Europa e colloca-
zione dell’Urss. Avevo di fronte
un uomo schietto, umanamen-
te ricco e lontanissimo dal lin-
guaggio dei burocrati sovietici.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
Leader di pace
Gorbaciov con Regan
a Mosca nel 1988.
Accanto, con sua
moglie Raissa
e Putin nel 1994.
Sotto, con Occhetto
all’anniversario
del Pc nel 1989
FOTO LAPRESSE/AGF
/CONTRASTO
Convenivamo sul bisogno di far passaggio da una autarchia
uscire il movimento operaio all’altra. La seconda ragione è
dall’isolamento. Ne avevamo che Gorbaciov non fu aiuta-
parlato tutti e due, separata- to dall’Occidente. Gli pre-
mente, con Willy Brandt, l’ex ferirono i suoi successori,
cancelliere socialista tedesco. A cioè Eltsin: il padre spiri-
tanti anni dalla scissione del tuale di Putin. Fu inter-
1914, era ora che comunisti e rotto il processo per cui
socialisti riprendessero il di- Gorbaciov passerà alla
scorso comune. Gorbaciov par- storia: lui ha falli-
lava il linguaggio della sinistra to in Urss, ma ha
europea: era per un socialismo
nuovo, democratico. Nel
1987, fu una grande rive-
lazione.
Cosa non ha funzio-
nato?
Punto primo: il popolo
russo non era maturo
per il processo demo-
cratico. Lo vediamo
ancora oggi: dopo
tanti anni di so-
cialismo reale
n o n s i è s e d i-
mentata nella
coscienza po-
polare nessuna
concezione di
socialismo i-
deale. La voca-
zione che guida il
popolo russo è il
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
Putin ha salvato la Russia, ma ora tutti mi dicono che è già Dio o il vice di Dio in terra
DELL’ALTRA RUSSIA”
salvato la pace, ha impedito un
collasso cruento che avrebbe
portato alla terza guerra mon-
diale. Fu lui ad aprire i colloqui
con Reagan – oggi sembra in-
credibile – per la distruzione di
centinaia di testate nucleari,
per il disarmo bilanciato e la si-
curezza comune. La colpa vera
dell’Occidente è di avere tradi-
to queste aspettative e di non a-
vere proseguito il dialogo. Ora
ne paghiamo le conseguenze.
Entrambi vi siete caricati
sulle spalle il peso di supe-
rare, in qualche misura
“uccidere” il comunismo.
L’espressione non mi piace, ma
certo tutti e due abbiamo avuto
una funzione di rinnovamento
rispetto alla tradizione. Lavo-
rammo in condizioni molto di-
verse. La nascita del Pds avvie-
ne nella tradizione del comuni-
smo italiano, che conteneva in
sé i germi della svolta. Con Ber-
linguer infatti alcune condizio-
ni importanti erano state già
poste, anche se non era stato
AL SINDACATO compiuto il passo fondamen-
COME STALIN tale: quello di dire con chiarez-
NEL 1953 za che i regimi comunisti non
solo erano illiberali, ma non a-
LA CAMERA ardente vevano niente di socialista.
per Mikhail Gorbaciov Mancarono il tempo e il corag-
sarà tenuta sabato gio, ma la svolta della Bologni-
presso la Casa dei na fiorì su semi che erano stati
sindacati di Mosca gettati in precedenza e infatti
(Nel ’53 la stessa ebbe un sostegno ampio tra i
struttura fu usata comunisti italiani, anche nelle
quando morì Stalin). consultazioni di fabbrica.
Lo stesso giorno Ma poi finisce male.
si svolgeranno i funerali Il progetto aveva un orizzonte
presso il cimitero più lungo, doveva permettere
di Novodevichy, una fusione ideale tra le varie
ha riferito la figlia componenti della sinistra ita-
dell’ultimo leader liana, invece si è preferita pri-
sovietico, Irina, citata ma la via degli inciuci e poi
dall’agenzia russa quella dell’unione a freddo di
Interfax. Non è chiaro apparati partitici. Si è persa la
se i funerali saranno tensione verso una prospettiva
di Stato. Gorbaciov verrà di più ampio respiro.
seppellito insieme E Gorbaciov cos’ha sba-
all’amata moglie Raisa gliato?
Uno dei suoi errori è stato non
porre il tema del cambiamento
del partito. Nel 1991 gli scrissi
una lunga lettera, in cui soste-
nevo –spiritosamente –che do-
vesse fare una svolta anche lui.
Mikhail Gorbaciov •
Non ebbe il tempo di rispon-
dermi, perché alcuni giorni do-
po fu arrestato. La mia svolta
non ha ucciso il partito comu-
nista: è crollato su se stesso, era
morto da tempo come movi-
mento internazionale. Credo
semmai di aver avuto il merito
di capirlo un po’ prima che suc-
cedesse.
Per entrambi, la rottura
con la tradizione ha com-
portato un peso emotivo e
affettivo enorme.
Non c’è dubbio. Era la rottura
anche con compagni di una vi-
ta, un tipo di scontro a cui non
eravamo abituati. L’acme della
sofferenza fu al Congresso di
Bologna: mi commossi perché
la mia relazione fu salutata da
u n’ovazione molto grande e
venne a stringermi la mano an-
che Ingrao, che era il maggiore
oppositore della svolta. In quel
momento pensai che fosse un
nuovo inizio, mi sbagliavo pro-
fondamente. Non tenevo conto
di certi elementi marci all’in-
terno della tradizione comuni-
sta. Anche Gorbaciov ha patito
molto umanamente, ma mi ha
colpito come fosse capace di
parlarne sempre con grande
serenità. Pure nella sofferenza
aveva gli occhi brillanti e un
sorriso in volto. Era un uomo e-
stremamente positivo, aveva
un carattere che gli ha permes-
so di attraversare questo guado
terribile. La sua più grande sof-
ferenza fu la reazione del popo-
lo russo: non l’hanno capito e
poi l’hanno emarginato in mo-
do molto pesante.
Oggi è dimenticato in Rus-
sia, mentre lo celebra lo
stesso Occidente che l’ha
tradito.
L’Occidente, malgrado tutto,
non può fare a meno di cele-
brarlo, perché oggi appare con
chiarezza che Gorbaciov era il
faro di un’altra Russia, rispetto
a quel mostro che è nato dalle
vicende successive. Se l’Occi-
dente non vuole tradire le sue
anche ipocrite vocazioni libe-
rali, non può che ricordare Mi-
chail Gorbaciov con affetto.
ESTERI l 9
IL COLLOQUIO
t
KIRILL MARTINOV
“Il più caro amico
della stampa libera:
i pc della ‘Novaya’
pagati con il Nobel”
» Michela A. G. Iaccarino
L’
amico della Novaya Ga-
zeta se ne va e un solo da-
svidania non è certo ab-
bastanza. Il leggendario quoti-
diano russo indipendente è sta-
to chiuso dal governo Putin po-
co dopo l’avvio della guerra con-
tro Kiev: ha riaperto però – nella
sua versione europea – nei Bal-
tici. Il suo nuovo direttore, Kirill
Martinov, ricorda l’ultimo lea-
der sovietico che usò i fondi del
premio Nobel per la Pace vinto
nel 1990 per comprare i compu-
ter ai primi giornalisti liberi di
Mosca: “Oggi è difficile da im-
maginare, ma i russi suoi con-
temporanei hanno potuto par-
lare liberamente per la prima
volta dei problemi del Paese, su
giornali con tirature da milioni
di copie e perfino in tv. Nei sei
anni in cui è stato al potere ha
avuto il coraggio di dare al Paese
libertà di stampa e di associa-
zione: le persone protestavano
L’INCOMPRESO
UNA SOCIETÀ
CHE AMA
STALIN E NON
LUI È MALATA
alle mura del Cremlino senza
essere arrestate o processate. La
sua è stata l’unica epoca in cui
persone con diverse opinioni
politiche non si consideravano
n e m i c he ”. Martinov elenca
quelle vittorie, che a molti dei
suoi connazionali sembrano
sconfitte: “Ha fatto tornare i dis-
sidenti e eliminato i processi po-
litici. Ha messo fine alla Guerra
fredda e alla politica aggressiva
ed espansionistica dell’Unione
Sovietica. In breve: con un lea-
der come lui e quanti lo segui-
vano, la Russia sembrava potes-
se diventare un Paese normale.
Questo vale la pena ricordarlo”.
Per Martinov tutto ciò che i russi
oggi possono ancora chiamare
“vita normale”, è frutto dell’ere-
dità dell’era Gorbaciov, proprio
ciò che il potere russo ha tentato
di eradicare con la forza. Oggi,
riferisce il direttore fuggito da
Mosca all’estero, la guerra in U-
craina non esisterebbe se Putin
e la sua squadra non si fossero
dedicati meticolosamente a
smantellare ciò che lui ha tenta-
to di costruire: “Nella sua essen-
za, il putinismo è questo: la de-
costruzione e distruzione di tut-
to ciò che ha fatto Gorbaciov”.
Gorby, eroe dell’Ovest, mai a-
mato e mai capito in una patria
che adesso ama il suo tricolore
sopra ogni cosa: “Molti non
l’hanno amato perché il politico
ideale della società russa è il co-
siddetto leader forte dal pugno
di ferro, ma una società che pre-
ferisce Stalin a Gorbaciov è una
società malata, è una malattia
che fa parte della storia del mio
Paese ed è dettata dalla paura”.
10 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
LA BRUTTA VEDOVA PASCALI,
LA POPÒ DEL SUO PIT BULL
E IL MOCASSINO AZZANNATO
B
envenuti a Non c’è di che, la rubrica che è come
qualcosa. La puntata di oggi è dedicata a Puffy, il
barboncino di mia madre che un giorno morì per
salvarmi la vita. La storia è questa. Nel nostro
condominio (una scatola di mattoni rossi, eredità inde-
cente di quel criminale, Le Corbusier) abitava la vedova
Pascali: sopracciglia alte, naso contorto, carnose labbra
sardoniche color fucsia, la sua bruttezza era del tipo che
affascina alcuni registi cinematografici col gusto del
grottesco impressionante. Aveva un pit bull e, con addos-
so un esiguo accappatoio bianco di spugna rubato da un
Holiday Inn in Alto Adige, lo portava fuori 20 volte al
giorno (che è più di quanto un pit bull possa umanamen-
te pisciare e cagare, a meno che non beva taniche di Ga-
torade per cibarsi di soprano sovrappeso) (non che ce ne
siano), prontissima a raccoglierne la popò dentro un sac-
chettino trasparente. Mi chiedevo: tutto questo non è
strano? Mi mettevo dal punto di vista degli alieni cui ca-
pitasse di guardarci dal loro pianeta con un telescopio. Se
avessero visto un cane e, dietro di lui, un essere umano che
raccoglie la sua popò dentro un sacchettino trasparente,
avrebbero potuto dedurne che i cani sono la specie domi-
nante su questo pianeta! Era auspicabile che lo credes-
sero? O questo metteva a repentaglio la Terra? Un giorno
mi avvicino alla vedova Pascali per ragguagliarla su
queste mie considerazioni importanti, quando quella te-
sta di cazzo del suo pit bull ne approfitta per azzannarmi
un mocassino. E non lo mollava, nonostante cercassi di
distrarlo mostrandogli un servizio di Novella 2000 su
Ursula Andress e Fabio Testi. Attirato dalle mie urla stra-
zianti, Puffy (un barboncino che mia madre aveva tosato
come un leone, e dopo un’occhiata allo specchio si era con-
vinto di esserlo) si precipita sul nostro terrazzo, al quinto
piano, e come vede la scena non ci pensa due volte: si tuffa
con un ruggito in falsetto contro il pit bull, di cui centra il
culo come un bolide, morendo sul colpo. Piansi finché le
lacrime non cominciarono a scendere. Quanto al pit bull,
gradì talmente la novità anale che, dopo un attimo di sbi-
gottimento, lasciò andare il mocassino e si lanciò in una
rumba cubana, con la vedova Pascali alle conga. Da al-
lora provo quel sentimento di desolazione spirituale che
sembra venirti solo con la diarrea cronica. Per questo
viaggio molto. Ecco alcuni appunti dalle mie cartoline di
viaggio. La trama: le cose che si ricordano di più sono i
piccoli accadimenti della vita quotidiana. Per esempio,
quella volta che un minuscolo alieno folgorò con la sua
pistola a raggi gamma il coccodrillo che era dentro il mio
water. Da dove era venuto il coccodrillo? È una storia
troppo lunga da raccontare. Ancora oggi faccio fatica a
crederci. Era il periodo che trascorrevo il mio tempo libero
attraversando la città da perdigiorno, catturato dall’e-
mozione della fantasmagoria urbana, quando una mat-
tina sento alle mie spalle questo rumore strano. Mi volto
e sapete una cosa? È una storia troppo lunga da raccon-
tare. Magari un giorno ve la racconterò. No, non ve la rac-
conterò. Peccato, perché era una bella storia. Con la ve-
dova Pascali alle conga. Che anni dopo fu decapitata in
Borneo da un giapponese con una katana.
Catania. In cima all’Etna, dopo alcuni selfie, mi av-
vicinai a un cartello che diceva “Pericolo! Non appoggiar-
si al parapetto”. Ci fu un forte crack e guardai alla mia si-
nistra. La mia ragazza era appoggiata con la schiena al
parapetto, e stava agitando le braccia in un buffo movi-
mento tipo mulino a vento. Mi guardava con un’espres-
sione interrogativa, come per dire “Cosa sta succeden-
do?”. Il suo grido richiamò molti turisti, qualcuno dei
quali era un nuotatore esperto, ma sfortunatamente non
nella lava bollente. (56. Continua)
Vi racconto come i russi
condizionano le elezioni
Caro direttore, spiace dovere
smentire la tua tesi dell’editoriale
“La prevalenza del Cremlino”. Io
sono stato contattato da un russo
che, a nome di Medvedev, mi ha
invitato a votare per Salvini dati i
rapporti della Lega con l’ambito
russo, oppure per FI, stante l’ami-
cizia di Putin con B., o per la Me-
loni, che è sovranista, o per il Pd,
che in fondo è erede della tradizio-
ne Pci, o per Conte, che è contro
l’invio delle armi all’Ucraina, o per
i nuovi comunisti di SI, o per De
Magitris, che si ispira al Che; ho
chiesto se andava bene Calenda e
mi ha risposto “Calenda chi?” e
quando ho detto Di Maio è scop-
piato a ridere, a conferma che ef-
fettivamente i russi condizionano
il voto del 25 settembre. Ma a que-
sto punto, non so più chi votare.
GIANNI CICERO
Se gli ucraini rivendicano
l’omicidio di Rocchelli
Nella lista di persone nemiche
dell’Ucraina da far fuori, stilata
dai servizi segreti ucraini, figura,
oltre a Roger Waters dei Pink Flo-
yd, anche il nome del giornalista
italiano Andrea Rocchelli, con la
dicitura: “Eliminato”. Peggio di Al
Sisi. Almeno, su Regeni, il ditta-
tore negava. Qui ammazzano un
nostro giornalista e hanno anche
la sfrontatezza di rivendicarne
l’assassinio. Nessuna inchiesta,
nessun richiamo degli ambascia-
tori, nessuna parola da Tv e gover-
no, che invece continua ad armar-
li, rendendosi complice. Avranno
il coraggio di fare ammazzare an-
che Roger? Il governo lascerà che
ci vengano a prendere uno per u-
no e che ci sparino con le armi che
gli ha fornito?
ROSSETTI ENZO
Sugli italiani, Tolstoj
ci aveva visto giusto
Un russo diceva degli italiani che,
con la loro capacità propria di mu-
tare a volontà l’espressione del vi-
so, sono sicuri di sé perché irre-
quieti ed esaltabili, e perciò facil-
mente si dimenticano degli altri,
ma soprattutto di se stessi. Secon-
do me il russo Lev Tolstoj, in Guer-
ra e Pace, ci aveva capito benissi-
mo. Non riusciamo a non fare di
ogni cosa un melodramma.
GIOVANNI CONTRERAS
Le “profe zie” di Letta
su guerra e sanzioni
Inflazione e bollette alle stelle, ma
niente paura, lo statista Letta ave-
va previsto tutto, tanto che ora si
appresta a battere il record di Fas-
sino. Letta, subito dopo l’invasio-
ne dell’Ucraina, scriveva su Twit-
ter: “le sanzioni a Putin devono es-
sere durissime. E tutti i Paesi eu-
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
Caporedattore centrale Edoardo Novella
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
Inviate le vostre lettere (max 1.200 battute) a: il Fatto Quotidiano
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LODICOALFATTO
Conte “Avevo proposto dei Comitati
civici per lui: ecco cos’è successo poi”
CARO “FATTO QUOTIDIANO”, il 15 agosto a-
vete ospitato una lettera in cui proponevo di av-
viare dei Comitati Civici per Conte, che così con-
cludeva: “Se c’è qualcuno disposto a raccogliere
quest’appello, batta un colpo”. A distanza di 15
giorni vi comunico che i colpi battuti sono stati
tantissimi. Il comitato civico di fatto è nato e sta
crescendo giorno dopo giorno, segno che la let-
tera intercettava un bisogno diffuso: sostenere
l’ex premier dal cuore della società civile e ri-
conoscerne i meriti, nel momento in cui viene
rinnegato e colpito da un discredito mediatico, Avvocato Premier da giugno 2018 a febbraio 2021
confezionato ad arte da giornalisti killer dietro
mandato di lobby e potentati. alla persona per capacità, competenze e credi-
Insomma, da Ferragosto si sono già tenute due bilità dimostrate, senza scadere nel personali-
riunioni online con partecipanti da tutte le re- smo di una politica in cerca di pifferai magici, e
gioni d’Italia, a loro volta operativi per aggregare altrettanto chiaro il proposito di agire in amici-
persone sul loro territorio. È stata compilata una zia e collaborazione col Movimento, mantenen-
mailing list, redatto un manifesto di intenti, do il proprio specifico di gruppo autoconvoca-
dato vita a una chat e a una pagina Facebook dal to.
titolo “contaconConte”. Sono stati approntati Per ora l’obiettivo è il risultato delle urne, se nel
spot con una veste grafica riconoscibile, che tragitto maturerà un’identità di più lungo per-
ciascuno potrà diffondere sui social personaliz- corso, specie in ambito politico-culturale, ne
zandoli, sono stati individuati approfondimenti prenderemo responsabilmente atto. Siccome il
fruibili da remoto, sono state avviate prese di 25 settembre è alle porte, ci siamo dati come
contatto con i rappresentanti 5Stelle delle varie regola pragmatismo ed efficacia e assunto iro-
regioni e, per loro tramite, con il presidente. È nicamente come monito “Nessun dorma”.
emerso chiaro l’intento di dare riconoscimento GLORIA BARDI
ropei devono imporle. La propa- la vera realtà, avevo sottovalutato che confermano l’avvenuta espul-
ganda russa gioca a far credere l’intelligenza di Draghi che ha sione. La Coppa del mondo Uefa
che saremo danneggiati. È falso”. manipolato Letta e il “draghetto” 2022, che si terrà a Doha a partire
La volpe che viene da Parigi con- per tirarsi fuori da una situazione dal mese di novembre, è costata fi-
quista il primato in materia di esplosiva. La conclusione di que- nora la morte a 6500 lavoratori
profezie, spodestando il veggente sta vicenda l’ha anticipata Draghi stranieri, nei 10 anni di lavori per
Fassino che deve accontentarsi stesso a Rimini: chiunque gover- la costruzione degli impianti
del secondo posto. Che statista. nerà dovrà seguire quanto fatto da sportivi e delle strutture di rice-
MAURIZIO BURATTINI lui, ma siccome con l’aumento dei zione turistica collegate (per ap-
votanti ex astenuti si potrebbe ar- profondire l’a r go m e n t o : h t-
Ecco perché i dem rivare ad un quasi pareggio e ad tps://www.equidem.org/). Ciò ri-
una impossibilità di fare un go- chiede a mio avviso una petizione.
hanno mollato i 5Stelle verno, Draghi potrebbe diventare Boicottare tale evento per indurre
Perché Letta ha rotto l’alleanza nuovamente premier o tentare di gli sponsor a tirarsi indietro per
con Conte? A pensar male si fa nuovo di diventare presidente non essere a loro volta coinvolti
peccato, ma di solito si indovina: della Repubblica come garante di nella campagna mediatica.
Letta ha brigato con Draghi e il un governo di destra. STEFANO MANNIRONI
“draghetto” Di Mario per distrug- AURELIO SCUPPA
gere o almeno ridurre ai minimi
termini il M5S di Conte e pensan- In difesa dei lavoratori
do che Conte non avrebbe avuto il
coraggio di dare l’ultimatum a umiliati dal Qatar
Draghi ha promesso al “draghet- Il report dell’associazione Equi-
to”e al suo seguito posti sicuri nel- dem, in difesa dei diritti dei lavo-
le liste del Pd a febbraio 2023. Il ratori, ha denunciato che il gover-
governo Draghi è caduto non per no del Qatar ha espulso 60 lavo-
colpa di Conte, ma per colpa dello ratori migranti che avevano com-
stesso Draghi, che avendo previ- piuto, all’inizio di agosto, uno
sto che si sarebbe bruciato con sciopero con presidio stradale. I
l’ottobre caldo che si preannun- lavoratori rivendicavano il paga-
ciava, ha volutamente provocato mento di 7 mesi di salari arretrati.
Conte e la Lega. Caduto il gover- Il governo di Doha ha ammesso LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
no, disperato, Letta ha tentato di l’arresto dei lavoratori che hanno ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
allearsi con Calenda, ma gli è an- partecipato alla protesta. Equi- accedi a FQEXTRA, la versione digi-
data ancora male per la sua stu- dem ha ricevuto comunicazioni di tale del nostro quotidiano
pidita e ingordigia. Se questa fosse lavoratori del Nepal e dell’Egitto,
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
BONACCINI È COME RENZI:
CELEBRA SOLO SE STESSO
N la sinistra s’interroghi
on c’è giorno
che Bonaccini
non ci propini
una intervista
o un’apparizio-
ne televisiva.
Ossessivo, incontenibile il suo
presenzialismo in questa cam-
pagna elettorale che in verità
non lo dovrebbe riguardare
direttamente trattandosi di e-
lezioni politiche. Si suppone
che la sua attività di ammini-
stratore alla regione Emi-
lia-Romagna sia così poco im-
pegnativa da consentirgli di
dedicare tempo ed energie ad Presidente Della regione Emilia-Romagna FOTO ANSA
altro. Naturalmente la moti-
vazione di un tale attivismo sa-
rebbe nobilissima: dare una sono tutti concentrati sul loro
mano a Letta, al Pd, al centro- personale futuro. Singolari
sinistra. Tuttavia non c’è me- autonomisti che occhieggia-
dia che, nel dargli la parola, no a Roma. Stretto collabora-
non gli attribuisca l’intenzio- tore di Bersani, in un battiba-
ne di fare le scarpe a Letta do- leno passò con Renzi. Oggi le
po il 25 settembre. Dunque, il sue posizioni politiche sono
primo a saperlo è lui. Più Bo- molto simili a quelle dell’ex
naccini lo smentisce con paro- rottamatore. Palesemente su
le in verità tutt’altro
che recise, più ci si
c o n f e r m a n e l l ’ i m-
pressione contraria.
Basterebbe questo
per suggerirgli di trat-
tenere la sua bulimia
presenzialista e co-
municativa. Se davve-
ro volesse smentire si
darebbe una calmata.
Intendiamoci: il suo
non è un caso isolato.
Piuttosto si inscrive
nella dilagante abitu-
dine di amministra-
tori che, appena pog-
giano le terga sulla
seggiola per un se-
condo mandato, già
LA PAR CONDICIO NON È SUPERATA
B. DOMINA (ANCORA) SU MEDIASET
S
i fa presto a dire che la
par condicioè supera-
ta, vecchia, anacroni-
stica, come hanno fatto di recente
alcuni commentatori. La verità è
che grazie a questa legge, criticata,
discussa, osteggiata sin dal suo nascere, si è
messa una pezza a un sistema televisivo duo-
polistico che sotto elezioni, prima del suo av-
vento, aveva dato il peggio di sé in fatto di plu-
ralismo. Soprattutto per la sua componente
privata in capo a Berlusconi, che, lo si ricordi,
verso la legge scatenò tra il 1999 e il 2000,
senza successo, un’imponente campagna
contro (gli aerei con gli striscioni, l’ostruzio-
nismo parlamentare, la valanga di emenda-
menti, l’oscuramento delle sue tv): definen-
dola, figuriamoci, una norma liberticida.
Proprio nelle elezioni europee del ’99 aveva
approfittato del mancato rinnovo dei decreti
Gambino (detti appunto di par condicio e ri-
salenti al ’95) – una scelta fatta con troppa
leggerezza da Prodi – per fare man bassa di
spot e propaganda sulle sue reti. Nonché di
consensi nell’urna. Fa dunque specie che og-
gi, invece che pensare a regolare il far west del
web e dei social per garantire a tutti pari con-
dizioni, almeno nel periodo elettorale, ci si
acconci, in un certo giornalismo d’opinione
impressionistico, a emettere giudizi generici
sulla legge, sulla scorta della fallace idea di un
ormai raggiunto pluralismo della Rete. Del
resto B. ha sempre odiato una legge che gli
FRANCO MONACO tutto suo nella sconfitta di
Salvini alle Regionali, propo-
nendosi come depositario si-
curo di una ricetta nazionale.
Sarebbe il caso di fargli notare
tre particolari.
Primo: l’Italia non è l’Emi-
lia, battere la destra su scala
nazionale è cosa un tantino
più difficile, ci mancherebbe
che si fosse perso anche lì, a
Bologna. Dove peraltro una
mano decisiva gliela diedero
da un lato le Sardine, dall’al-
tro Salvini con la sua campa-
gna maldestra.
Secondo: il senso civico e la
tradizione di buona ammini-
strazione (da Bersani a Erra-
di lui puntano gli ex renziani ni, per menzionare solo gli
del Pd e per lui tifano quelli amministratori più recenti di
che Renzi lo hanno seguito. una lunga catena) contano
Come si evince anche da que- assai di più dell’ultimo erede e
sta campagna elettorale, la semmai beneficiario di essi.
missione, quasi l’ossessione Ascoltando Bonaccini, par di
di Renzi e dei suoi, è essen- sentire il Formigoni che attri-
zialmente quella di fare del buiva a sé le “eccellenze” di u-
male al Pd. Egli lo dichiarò a- na regione, la Lombardia,
pertamente quando messa un po’ meglio, che so,
lasciò il partito. della Calabria.
L’affinità di Bo- Terzo: c’è modo e modo di
naccini con Renzi vincere, specie considerando
non sta solo nel po- la partita nazionale. Mi spie-
sizionamento poli- go: si può vincere affermando i
tico, ma anche in un propri valori o, diversamente,
ego debordante. Si facendo una politica che inse-
veda l’au t oc e le bra- gue, omologandosi, i valori al-
zione che trasuda da trui (specie dopo il “promo-
ogni pagina del suo veatur ut amoveatur” della
libro titolato La de- sua vice, la brava Elly Schlein).
stra si può battere, Appunto al modo di Renzi.
come da tutte, ripe- Stento a credere che il Pd vo-
to, tutte le sue quo- glia ripetere l’errore di allora:
tidiane esternazio- illudersi di vincere perdendo-
ni. Egli celebra se
stesso come artefice
si, affidandosi a chi lo fa dera-
gliare... Non sono sicuro che
di un’impresa eroi- Letta gradisca un “aiuto” trop-
ca, di un “miracolo” po zelante.
GIANDOMENICO CRAPIS no chiarissimi: nel Tg5 a Berlu-
sconi è andato oltre il 20% del
tempo di parola, primo tra i po-
impediva di farla da padrone, soprattutto nei litici, e a Forza Italia, prima tra i partiti, il
periodi sensibili come prima di un appunta- 22%. Anche nei programmi della rete la
mento referendario o elettorale. sproporzione è evidente e si ripete, assegnan-
Proprio l’esistenza della par condicio, per do agli ‘azzurri’ un quinto del tempo: più di
inciso, obbligò Mediaset subito prima del tutti gli altri. Insomma Canale 5 si conferma
voto del 2006 a trasmettere un comizio di la rete proprietaria per eccellenza. Un deplo-
Prodi per potere fare altrettanto con uno di revole squilibrio che neanche l’esistenza del-
Berlusconi (anche se quest’ulti- la par condicio riesce ad evitare.
mo andò in onda alle 24 e Prodi Quindi altro che Agcom ‘bizanti-
all’una di notte). COSÌ OGGI na’, come ha colpevolmente affer-
mato un Letta particolarmente di-
E SE NON RIUSCÌ, negli anni del suo FORZA ITALIA E stratto, dopo la censura dell’Auto-
governo, a cancellarla, è stato per- L’EX CAVALIERE rità al confronto tra lui e la Meloni
ché pure i suoi alleati furono ben
consci di quanto un vuoto legisla-
HANNO a Porta a Porta che, a poche ore dal
voto, avrebbe conferito loro di cer-
tivo potesse danneggiare anche lo- UN MINUTAGGIO to un vantaggio sugli altri. Bene ha
ro. Del resto non c’è nemmeno bi- ABNORME fatto, anzi, il Garante a ribadire le
sogno di andare molto indietro per regole e bene avrebbe fatto lo stesso
trovare argomenti a favore della SULLE SUE RETI leader Pd a difendere quelle stesse
legge emanata il 22 febbraio del regole, invece di mostrare così
2000: come documentato già su scarsa attenzione e un pizzico di fa-
questo giornale, da quando le Camere sono stidio. Regole infine che se dovessero saltare
state sciolte la rete ammiraglia di Mediaset, lascerebbero il campo libero, non c’è dubbio,
la più seguita, cioè Canale 5 con i suoi pro- alla sola legge del più forte. Perché in fatto di
grammi d’informazione tiggì compreso, ha televisione, con buona pace degli ottimisti
regalato a Forza Italia e al suo leader i più e- digitali mezzo ancora centrale nell’universo
levati tempi di parola, nonostante la ridotta della comunicazione, sappiamo chi si rita-
consistenza parlamentare e i sondaggi calan- glierebbe la parte del leone. Anche per le sto-
ti che ne fanno un partito ben sotto il 10%. I riche responsabilità delle sinistre.
dati dell’Agcom dal 22 luglio al 20 agosto so- © RIPRODUZIONE RISERVATA
PIAZZA GRANDE l 11
FATTIDIVITA
SILVIA TRUZZI
Il sesso del premier:
sulla sua leadership
È
solo il primo settembre e già i sondaggi ci escono
dalle orecchie. L’ultimo di Swg certifica (ma ce
n’era bisogno?) l’ascesa di Fratelli d’Italia (al
24,8%) e una battutina d’arresto del Pd
(22,3%). La coalizione di centrodestra, con Lega e B, to-
talizza il 45,9%, il centrosinistra si ferma al 29, dicias-
sette punti in meno. Non è finita: tra i capi partito è Gior-
gia Meloni a essere giudicata più convincente, con il
21%; seguono con il 17% Letta e Conte, e poi Calenda,
con il 9%, Salvini e Berlusconi al 7% (Renzi e Di Maio,
con il 4 e 2%: Dio c’è). Conte e pure l’agitatissimo e on-
nipresente Calenda ottengono più fiducia dei loro par-
titi. Alla domanda su quale sarebbe il presidente del
Consiglio più gradito, oltre la metà degli gli elettori di
centrodestra indica Giorgia Meloni (55,5%). Bizzarro, a
essere gentili, il risultato tra gli elettori del centrosini-
stra: il 54% vorrebbe di nuovo Mario Draghi a Palazzo
Chigi. Voi dirette: e il povero Letta, che pure è già stato
premier? Racimola appena il 18% dei gradimenti. Si-
nistrissimo segnale.
IN SINTESI: a destra c’è una
leadership salda, a sinistra
non c’è proprio una lea-
dership. Come diceva la
nonna, si raccoglie ciò che
si semina. Dunque se hai
abituato il tuo elettorato al
papa straniero, al salvatore
della patria che viene da fuori
(cioè da una tradizione estranea),
il risultato è che nemmeno per i
tuoi sei credibile. E a fronte di que- PALAZZO CHIGI
ste sconfortanti notizie qual è la
reazione? Che il dibattito si con- GLI ELETTORI
centra su tutto ciò che non è rile- DI DESTRA
vante. Prendiamo l’intramontabi-
le cavallo di battaglia “fascismo
VOGLIONO
della Meloni”: a guardare i sopra- MELONI, GLI
citati sondaggi, non pare fare una ALTRI DRAGHI:
gran presa sull’elettorato, nemme-
no nell’ottica del voto utile. A meno E LETTA?
di non pensare che siamo un popo-
lo di nostalgici (il che, onestamen-
te, non risponde alla realtà).
C’È POI IL TEMA del sesso del/della premier, molto in voga
in queste settimane. Qualche giorno fa a In Onda Elly
Schlein, astro nascente della sinistra, ha parlato della
differenza tra “leadership femminili e femministe”:
“Non ce ne facciamo niente di una premier donna se non
sta dalla parte delle donne”. Tutto verissimo e condivi-
sibile: resta il fatto che la forza politica più importante
dell’area progressista è evidentemente sessista se non
riesce a esprimere una leader donna (e nemmeno gli al-
tri partiti satellite), nonostante la retorica delle pari op-
portunità, che abbonda assai più a sinistra che a destra.
La questione del sesso del premier (come dell’antifasci-
smo) in sé non è affatto secondaria, ma affannarsi a smi-
nuire la circostanza (sarebbe davvero storica) è fiato
sprecato. Intanto perché non è verosimile pensare che i
cittadini votino Meloni in quanto donna. E poi perché
sono anni che la sinistra chiede il voto contro qualcuno:
da Berlusconi a Salvini c’è sempre un babau da fermare.
Tornando al sondaggio, se Enrico Letta non è visto nem-
meno dai suoi come auspicabile presidente del Consi-
glio, il problema della leadership a sinistra va ben oltre il
tema del sesso.
Basterebbe prendere il programma del centrodestra
per combattere Giorgia Meloni: dal presidenzialismo
alla flat tax (due obbrobri costituzionali, come il ripri-
stino dei decreti Sicurezza), dal ritorno all’immunità
parlamentare al sempreverde ponte sullo Stretto, gli ar-
gomenti su cui concentrare la campagna contro non
mancano. Il guaio però riguarda l’assenza di un pro-
gramma (lavoro, povertà, scuola, sanità pubblica) che
convinca gli elettori a votare questa sbiadita controfi-
gura della sinistra. Dostoevskij (forse si può tornare a
citarlo) dice che anche le sciocchezze servono ad arri-
vare alla verità (Delitto e castigo) e dunque questo os-
sessivo concentrarsi sull’irrilevante ci dice che a sinistra
non vogliono davvero vincere: le macerie lasciate dai
Migliori saranno un bagno di sangue.
12 l ZOOM
SCUOLA AL VIA
Bianchi: “Tutte le cattedre già da settembre”
Ma il sito Miur va in tilt e i precari attendono
I
l ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, lo aveva
assicurato e ripetuto in diverse occasioni: “Lo scorso
anno avevamo tutti i docenti in cattedra a inizio set-
tembre. Non era mai successo. Stiamo lavorando anche
quest’anno per lo stesso risultato. Abbiamo velocizzato
tutte le procedure di assunzione e per la contrattualiz-
zazione dei supplenti. Con le nostre riforme mettiamo
ordine nel sistema di reclutamento e rendiamo appe-
tibile questa professione anche per i giovani”. Si com-
prende quindi lo sgomento degli interessati nello sco-
prire che in questi giorni non solo le cattedre non sono
ancora tutte coperte e a volte mancano le graduatorie di
merito, ma anche che dai siti istituzionali le risposte
languono. Quello del provveditorato di Roma, alla vi-
gilia di settembre, risultava completamente irraggiun-
gibile, pagina bianca e segnalazione dell’errore in cima,
almeno provando ad accedervi da Google. Non va me-
glio altrove, i malfunzionamenti si susseguono anche
una volta entrati nel sistema. Un gran peccato, anche
perché le assegnazioni parevano procedere. Probabil-
mente si recupererà nei prossimi giorni, ma si sarà ben
oltre l’inizio di settembre: chi dovrà fare l’anno di prova
e capire dove finirà non potrà che attendere. Già nelle
scorse settimane in tutta Italia i sindacati avevano se-
gnalato errori nelle graduatorie, tra punteggi e posi-
zioni da rivedere, con appelli a ripubblicarle.
A queste carenze si aggiungono le circa 200 mila u-
nità le cui cattedre che saranno riempite con altrettanti
supplenti, già segnalate dai sindacati. “Dobbiamo ri-
levare, anche quest’anno, una carenza sulla copertura
dei posti vacanti dei docenti. Le cattedre in alcuni casi
verranno coperte sotto al 50 per cento” rispetto alle di-
sponibilità economiche previste e “bisognerà ricorrere
a contratti a tempo determinato”, ha detto Ivana Bar-
bacci, a capo della Cisl Scuola. I sindacati lamentano
anche l’assenza, per quest’anno scolastico, del cosid-
detto organico Covid, che aveva garantito un servizio
educativo fondamentale. "Per due anni la scuola ha a-
vuto un organico aggiuntivo: prima di 80 mila persone
tra docenti e Ata, poi di 40 mila”, spiega Marcello Pa-
cifico di Anief, invece “quest’anno sembrerebbe che
non ce ne sia bisogno, ma non è così” lamenta: un’o-
pinione diffusa in un settore in cui le carenze di per-
sonale mordono.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
\/
IL CONSIGLIO DI STATO
Ncc, “il divieto alle
licenze estere non
viola le norme Ue”
L
a libertà di stabilimento
non c’entra: un operatore
di noleggio con condu-
cente (Ncc) con sede principale
nella Ue non può lavorare in I-
talia col solo titolo ottenuto nel
suo Paese, perché in materia di
trasporti valgono a le normati-
ve nazionali, come quella ita-
liana che impone di avere l’au-
torizzazione di un Comune.
Così il Consiglio di Stato (Quin-
ta sezione, sentenza 5756
dell’11 luglio), secondo quanto
riporta il Sole 24 Ore, ribalta la
pronuncia del Tar Lazio che un
anno fa aveva fatto notizia sul
caso di un Ncc italiano che si e-
ra stabilito in Slovenia tenendo
a Roma, dove operava, solo una
sede secondaria. “Non possia-
mo che esprimere soddisfazio-
ne per la conclusione del proce-
dimento – dichiara Francesco
Artusa, presidente dell’asso-
ciazione “Sistema Trasporti” –
Qualcuno ha pensato che sa-
rebbe stata una sorta di libera-
lizzazione, la fine delle autoriz-
zazioni comunali, una sanato-
ria per quelle licenze rilasciate
da posti molto lontani da dove
operano. Non è mai stato così.
Una pronuncia diversa avreb-
be semplicemente aggiunto un
concorrente sleale”.
\/
L’INCHIESTA A VENEZIA
Caso agente Sissy,
il gip alla procura:
“Indagare ancora”
I
l gip di Venezia ha respinto
per l’ennesima volta la ri-
chiesta di archiviazione del-
la Procura di Venezia nell’am-
bito dell’inchiesta sulla morte
di Sissy Trovato Mazza, agente
di polizia penitenziaria ventot-
tenne, originaria di Tauriano-
va, trovata senza vita il 1º no-
vembre 2016 in un ascensore
dell’ospedale di Venezia con un
proiettile in testa e morta il 12
gennaio del 2019, dopo due an-
ni di calvario. È la terza volta
che il giudice respinge la richie-
sta di archiviazione della pro-
cura, secondo cui si tratterebbe
di un suicidio. Il gip ha accolto
l’opposizione avanzata dai fa-
miliari, con l’avvocato Eugenio
Pini. “Esprimo soddisfazione
per il provvedimento del gip
che ha accolto l’opposizione al-
la richiesta di archiviazione –
afferma Pini – Confido che
questo provvedimento possa
incentivare il raggiungimento
della verità”. Le circostanze in
cui l’agente rimase uccisa per-
mangono ancora poco chiare.
Dapprima s’ipotizzò un suici-
dio; successivamente, però, en-
trò in campo l’ipotesi di un pos-
sibile omicidio, così come so-
stenuto fin da subito dalla sua
famiglia.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
LA FAKE NEWS
\/
IL CANDIDATO RENZIANO
L’ESPLOSIONE AL PORTO
Crotone, scoppio
su rimorchiatore:
3 morti e due feriti
T
re morti e due feriti: è
questo il bilancio del
grave incidente avvenu-
to ieri nel porto di Crotone,
dove si è verificata un’esplo-
sione all’interno della sala
macchine di un rimorchiato-
re. A scoppiare sarebbe stata
la bombola di una saldatrice
che le vittime stavano utiliz-
zando per eseguire alcuni la-
vori. Il rimorchiatore, regi-
strato a un compartimento
marittimo straniero, era im-
pegnato in attività di servizio
alle piattaforme per l’estrazio-
ne di gas metano al largo della
costa della città calabrese.
Le persone decedute, di na-
zionalità estera, erano com-
p o n e n t i d e l l ’e q u i p a g g i o
dell’imbarcazione: due cada-
veri sono stati trovati sulla
banchina, mentre il terzo, sca-
raventato in mare dall’esplo-
sione, è stato rinvenuto da al-
c uni pescatori. Sul molo
Giunti sono arrivati immedia-
tamente i Vigili del fuoco, con
5 mezzi e 14 unità per domare
le fiamme e mettere in sicu-
rezza lo scafo, gli uomini della
Polizia di Stato, la Capitaneria
di Porto, i Carabinieri e i sani-
tari del 118. Uno dei feriti è sta-
to trasportato in gravi condi-
zioni in una struttura ospeda-
liera, dove è ricoverato, men-
tre una quinta persona dell’e-
quipaggio è stata trovata in e-
vidente stato confusionale.
Inizialmente, quattro indi-
vidui erano stati dati per di-
spersi e i sommozzatori ave-
vano avviato le ricerche in ma-
re. I Vigili del Fuoco del Co-
mando provinciale hanno pe-
rò accertato che i quattro, che
erano temporaneamente sce-
si dal rimorchiatore, sono sta-
ti rintracciati e stanno bene.
STEFANO BAUDINO
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LA TRAGEDIA IN ABRUZZO
Avezzano, cede trave
altalena: muore 12enne
STAVA GIOCANDO con l’altalena
q quando la trave a cui era legata la
piccola struttura avrebbe ceduto, finendo-
le addosso, uccidendola sul colpo. La vit-
tima è una 12enne, l’incidente che si è ve-
rificato intorno alle 18, all’oratorio di San
Pelino, frazione di Avezzano. Sul posto era
anche presente un infermiere che ha ten-
tato di rianimarla. Sulle cause stanno com-
piendo accertamenti i vigili urbani ed i ca-
rabinieri che hanno delimitato l’area. Sem-
bra che l’altalena fosse fissata a una trave
poggiata su due alberi . La trave si sarebbe
spostata e cadendo avrebbe colpito la
bambina. I sanitari del 118 con l’eliambu-
lanza hanno trasportato la 12enne all’o-
spedale “San Salvatore” dell’Aquila. A nul-
la sono serviti i tentativi di salvarla.
“Morta Iervolino”, ma è falso:
ci cascano giornali e agenzie
CI ERA CASCATO perfino il Corriere della
Sera. Matteo Salvini aveva già inviato il suo
tweet di cordoglio, come tanti altri politici.
Ma Rosa Russo Iervolino, 85enne ex sinda-
ca di Napoli, è viva e vegeta. “Ho solo un po’
Csm, processo disciplinare a Cosimo Ferri:
“Portò il giudice Franco da B. per Mediaset”
N
uovo processo disciplinare per Cosimo Ferri, già lea-
der indiscusso di Magistratura Indipendente, da an-
ni toga in aspettativa per essere stato sottosegretario
alla Giustizia con governi diversi e ora come deputato u-
scente di Italia Viva, ricandidato con il Terzo polo di Calen-
da, sempre alla Camera. Tra un appuntamento elettorale e
l’altro, Ferri deve pensare anche alla prima udienza del pro-
cesso, fissata al Csm per il 9 settembre. La Procura generale
della Cassazione lo accusa di “grave scorrettezza” nei con-
fronti di magistrati in servizio e in pensione, per una vicen-
da che riguarda Silvio Berlusconi e la sua condanna defi-
nitiva in Cassazione per frode fiscale, processo milanese
Mediaset-diritti Tv. Ferri è incolpato per aver accompagna-
to da Berlusconi, “in almeno tre diverse occasioni, tra la fine
del 2013 e la prima settimana di febbraio del 2014”, l’allora
consigliere di Cassazione Amedeo Franco, relatore del pro-
cesso Mediaset, scomparso nel 2019, “al fine di consentir-
gli” di raccontare “i supposti contenuti della camera di con-
siglio e di concordare le iniziative per agevolare la posizione
giuridica dello stesso Berlusconi”. Inoltre, Ferri, “rendeva
possibile la condotta gravemente scorretta, già a lui anti-
cipata” del giudice nei confronti dell’allora presidente An-
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POLIZIA POSTALE AL LAVORO
Eni denuncia attacco
hacker: indaga procura
LA PROCURA DI ROMA ha a-
q perto un fascicolo sugli accessi
non autorizzati alla rete aziendale
dell’Eni. Indagano gli specialisti della
Polizia postale. Nella giornata di ieri, in-
fatti, l’azienda aveva diffuso una notizia
secondo cui “nell’ambito delle attività
di monitoraggio delle infrastrutture in-
formatiche di Eni, rafforzate a seguito
dell'inizio del conflitto in Ucraina, la So-
cietà conferma che i sistemi di protezio-
ne interni hanno rilevato nei giorni scor-
si accessi non autorizzati alla rete a-
ziendale”. “Eni – spiega la società – in
collaborazione con l’Autorità compe-
tente, sta lavorando per valutare le con-
seguenze del tentativo d’attacco, che ri-
sultano attualmente di lieve entità”.
di mal di schiena”, ha scherzato con i cronisti
che l’hanno chiamata dopo che la notizia ieri
mattina era ormai su tutti i siti e le agenzie.
La fake news ha incominciato a circolare su
twitter, non è chiaro quale sia stato il primo
organo di stampa a riportarla. “Per fortuna
mamma sta bene, saluta tutti: si è fatta una
risata”, ha detto il figlio qualche ora dopo.
tonio Esposito e degli altri colleghi del collegio, i consiglieri
Ercole Aprile, Claudio D’Isa e Giuseppe De Marzo, accu-
sati, ingiustamente, di aver costituito “un plotone di esecu-
zione” per confermare la condanna di Berlusconi. In più,
Ferri “avallava” la presa di distanza di Franco dalla condan-
na dell’ex premier che, ha sostenuto, mentendo, di averla
“sottoscritta, indotto dal presidente Esposito”. Ma Ferri,
sempre secondo l’accusa, ci mette anche del suo per com-
piacere Berlusconi con la bufala del complotto: “Nel corso
del secondo incontro confermava l’imminente candidatura
al Csm del dottor Aprile, evidenziando la sua appartenenza
a Md (sinistra, ndr), così confortando” quanto stava dicen-
do “in quel momento” Berlusconi a Franco: “Di essere vit-
tima di un complotto ordito da una parte politico-istituzio-
nale e da una corrente della magistratura”. Ferri, ha anche
un altro disciplinare, ma sospeso, per lo scandalo nomine, il
caso Palamara. La Camera ha votato per l’inutilizzabilità
delle intercettazioni dell’ormai famoso dopocena all’hotel
Champagne per pilotare la nomina del procuratore di Ro-
ma e il Csm ha sollevato conflitto di attribuzione davanti
alla Corte costituzionale, che si deve ancora pronunciare.
ANTONELLA MASCALI
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ALTRA VITTIMA SUL LAVORO
Varese, operaio 59enne
ucciso da macchinario
UN ALTRO MORTO l’ennesimo.
q Ieri Abderrazzak Bouchkara, 59 an-
ni, operaio, è rimasto incastrato in un mac-
chinario durante il turno di lavoro nell’a-
zienda dove era impiegato in provincia di
Varese e alla fine non ce l’ha fatta. Lascia la
moglie e quattro figli. Bouchkara, di origini
marocchine, era residente in Italia da de-
cenni. Ieri attorno alle 7.30 l’operaio stava
eseguendo un intervento di manutenzio-
ne. Qualcosa è andato storto. In bilico tra
due travi, il 59enne è rimasto incastrato nel
meccanismo della macchina. Privo di sen-
si, grazie alla telefonata dei colleghi al 112,
l’operaio è stato soccorso dal 118. L’uomo è
morto poco dopo, ancora all’interno del-
l'impresa, prima che potesse essere tra-
sportato in ospedale.
ZOOM l 13
RIMASUGLI
BUON ‘SACRIFICE RATIO’
A TUTTI: FIRMATO BCE
, E ORA TOCCHERÀ occuparci
del “sacrifice ratio” o in italiano
il rapporto di sacrificio. Questa è la
definizione della Treccani: “In ma-
croeconomia, si definisce rapporto di
sacrificio (ingl. sacrifice ratio) il costo,
misurato dal calo del Pil o dall’au-
mento della disoccupazione, di una
riduzione dell’inflazione, spesso as-
sociata a interventi restrittivi di politi-
ca monetaria”. E perché tocca occu-
parsene? Perché la Bce dice che è ora.
Per capire tutto bisogna tornare a sa-
bato sera, quando Isabel Schnabel –
economista tedesca nominata dal go-
verno Scholz nel board della Bce – ha
preso la parola a Jackson Hole, quel
resort per miliardari nel Wyoming
dove una volta l’anno si riuniscono i
banchieri centrali: Schnabel è quella
che parla quando Christine Lagarde,
la governatrice, ritiene meglio tenersi
in disparte. E che ha detto? Il discorso
è stato lungo e tecnico, ma all’ingros-
INFLAZIONE
“LA STRETTA
FARÀ PIÙ MALE
DEGLI ANNI 80”?
PREOCCUPATEVI
so che in questa fase bisogna far
scendere i prezzi e bisogna farlo “vi-
gorosamente” e a lungo. Solo che il
mondo è cambiato, le cose non fun-
zionano più come prima e dunque “è
probabile che le Banche centrali deb-
bano affrontare un sacrifice ratio più
elevato rispetto agli anni 80”, vale a
dire che la cosa sarà “ancora più co-
stosa in termini di perdita di produ-
zione e occupazione” rispetto ad allo-
ra. E cosa successe allora, quando il
governatore della Fed Paul Volcker e
poi tutti gli altri alzarono assai i tassi
per far calare i prezzi, esplosi per il se-
condo choc petrolifero (la Rivoluzio-
ne iraniana del 1979)? Negli Usa la di-
soccupazione balzò ben oltre il 10% e
tornò al punto di partenza solo nel
1987, in compenso i prezzi scesero
abbastanza rapidamente (poco sopra
il 3% nel 1983); al resto del mondo
però andò un po’ o molto peggio e
mezza America Latina saltò in aria
(“crisi del debito”). Ecco Schnabel ci
sta dicendo che stavolta sarà peggio,
il sacrifice ratio più alto e, per come si
sono messe le cose, pare che pure
stavolta la parte più grossa dell’ag-
giustamento la pagheranno i salari in
termini di perdita di potere d’acquisto
e sotto-occupazione. Il “sacrifice” ce
lo mette la popolazione dal ceto me-
dio ai poverissimi, il “ratio” lo calcole-
ranno con calma i centri studi alla fine
di questa tarantella, quando moltissi-
mi conteranno i danni e pochi gli utili.
MARCO PALOMBI
14 l ESTERI
BERLINO INDAGA
SU SPIE DI MOSCA
AL MINISTERO
GLI 007 tedeschi
starebbero indagando
su due alti funzionari
del ministero di Economia
e Clima che potrebbero
aver svolto attività
di spionaggio per
la Russia sull’energia
Secondo la “Zeit”, i due,
di cui l’intelligence
avrebbe riscontrato
“anomalie biografiche”
hanno attirato l’attenzione
per le posizioni favorevoli
alla Russia in documenti
interni.
DIPLOMAZIA
t NOMINA BASSAM RADY È IL PORTAVOCE DEL PRESIDENTE EGIZIANO. GRADIMENTO DI FARNESINA, CHIGI E COLLE
2 AGOSTO: L’OK
DEL QUIRINALE
IN SORDINA
BASSAM Rady (in foto)
ha lavorato al ministero
degli Affari esteri
egiziano dal novembre
1991. Poi è stato
ambasciatore in
Giappone e console
generale a Istanbul
e ha in seguito lavorato
al Cairo come direttore
del dipartimento
Antiterrorismo
internazionale. Dal 2017
è il portavoce di al-Sisi.
Che lo ha indicato come
nuovo ambasciatore
d’Egitto in Italia.
Dopo l’istruttoria
di Farnesina e Palazzo
Chigi, il 2 agosto
è arrivato il gradimento
del Quirinale
GUERRA IN UCRAINA • Forti scontri a Kherson
“L’Aiea resta a Zaporizhzhia”
La Ue blocca i visti per i russi
» Giampiero Gramaglia
L
a missione dell’Ai ea ,
giunta ieri a Zapori-
zhzhia, sarà oggi sul sito
della centrale nucleare
più grande d’Europa, che sorge
nel territorio di Energodar, un
comune della provincia. Il di-
rettore dell’Agenzia dell’Onu
per l’energia atomica, Rafael
Grossi, prevede che la visita
duri “alcuni giorni” e intende
stabilire “una presenza perma-
nente” sul sito conteso tra u-
craini e russi, che lo hanno mi-
litarmente occupato all’inizio
dell’invasione, a fine febbraio.
Sulle modalità del sopral-
luogo dell’Aiea, permangono
incertezze: le fonti ucraine e
russe danno indicazioni con-
traddittorie. Ma la presenza in
loco degli esperti dell’Agenzia
dell’Onu dovrebbe ridurre i ri-
schi di un incidente che, sulla
» Valeria Pacelli
e Ilaria Proietti
S
e ne riparlerà dopo le ele-
zioni: il nuovo ambascia-
tore d’Egitto a Roma non
parteciperà alla cerimonia del-
la consegna delle credenziali
prevista per il prossimo 21 set-
tembre al Quirinale, nono-
stante la sua nomina
abbia già ricevuto il
placetil 2 agosto, do-
po l’istruttoria con-
dotta dalla Farnesi-
na e Palazzo Chigi:
Bassam Rady per o-
ra rimane al Cairo al
fianco del presiden-
te al-Sisi di cui è por-
tavoce. Bisognerà
attendere non meno
di un mese e mezzo
invece per la sua pre-
sentazione al Colle
come conferma al
Fatto anche l’amba-
sciata del Cairo nella
Capitale dove per il
resto le bocche ri-
mangono c ucite.
“Non abbiamo avuto
alcuna disposizione
né ci è stata fornita
alcuna informazio-
ne ufficiale sulla da-
ta del suo arrivo nel-
la Capitale. La presentazione
delle lettere di credenziali al
Quirinale? È necessario che sia
qui fisicamente” dice un fun-
zionario della sede di via Sala-
ria senza grande voglia di par-
lare dopo le polemiche defla-
grate a metà luglio, quando la
Cassazione ha deciso di confer-
mare lo stop al processo agli
007 ritenuti dai pm italiani col-
pevoli del sequestro e dell’ucci-
sione di Giulio Regeni, stop de-
carta, potrebbe avere conse-
guenze disastrose. Per Grossi,
l’Aiea deve “valutare la situa-
zione e stabilizzarla, nella mi-
sura del possibile”.
L’UCRAINA ACCUSA la Russia di
bombardare la strada per la
centrale nucleare e le chiede di
smettere di farlo. La Russia ne-
ga di volere ostacolare la mis-
sione, anche se avrebbe prefe-
rito che gli esperti dell’Aiea non
partissero da Kiev. I filo-russi
della regione sono meno acco-
modanti e non vogliono conce-
dere trattamenti di favore alla
delegazione, p as s speciali o
priorità ai varchi. La ‘guerra
dell ’e ner gi a’, che è uno dei
fronti del conflitto ucraino, ha
ieri visto una nuova mossa rus-
sa: le forniture di gas all’Euro-
pa tramite il gasdotto North
Stream sono state interrotte,
ha fatto sapere Entsog, la Rete
L’ambasciatore di al-Sisi
a Roma dopo le elezioni
Con tanti saluti a Regeni
terminato dalla mancata colla-
borazione da parte dell’Egitto
che non ha fornito gli indirizzi
dei quattro imputati.
L’ORDINANZA della Cassazione
– contro la quale la Procura di
Roma potrebbe decidere di far
ricorso a Strasburgo – risale al
15 luglio. “Attendiamo di legge-
re le motivazioni, ma ritenia-
mo questa decisione una ferita
di giustizia per tutti gli italiani”,
Zelensky e Grossi (Aiea) a Kiev FOTO LAPRESSE
avevano commentato a cal-
do i genitori di Regeni.
Dopo una manciata di
giorni, il 2 agosto, il presi-
dente della Repubblica ha
bollinato la procedura di
gradimento per la nomina
del nuovo Ambasciatore e-
giziano presso lo Stato ita-
liano istruita dal ministero de-
gli Esteri dopo che il Cairo il 18
maggio aveva indicato Rady
per l’incarico a Roma. Rady as-
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
europea dei gestori dei sistemi
di trasporto del gas. E, nono-
stante Gazprom avesse prean-
nunciato uno stop di tre giorni,
per lavori in una stazione di
compressione nel Nord della
Germania, da dove il gas viene
poi distribuito ad altri Paesi
europei, la notizia ha comun-
que innescato movimenti spe-
culativi sui mercati energetici.
Intanto ieri, a Praga, dove e-
rano riuniti i ministri degli E-
steri e della Difesa dei Paesi Ue,
s’è deciso di sospendere l’ac-
cordo con la Russia sulla con-
cessione dei visti. Ma l’intesa
non è unanime: i 27 procede-
ranno in ordine sparso. Sul ter-
reno, notizie di allarmi e attac-
chi e informazioni contraddit-
torie sulla controffensiva u-
craina su Kherson. I russi dico-
no di averla respinta e di avere
inflitto pesanti perdite alle uni-
tà ucraine, che avrebbero la-
sumerà la guida della rappre-
sentanza diplomatica rimasta
vacante dallo scorso gennaio,
dopo il decesso, a causa di un
malore, dell’ambasciatore Alaa
Rushdy. In passato
ha lavorato presso
l’ambasciata d’Egit-
to in Italia. Al mini-
stero degli Affari E- LE INDAGINI
steri egiziano dal no-
vembre 1991, è stato DIPLOMATICO
fra l’altro vice amba-
sciatore in Giappo-
ASSICURÒ:
ne e console genera- “COLLABORA-
le a Istanbul e ha poi
lavorato al lungo al ZIONE COI PM”
Cairo come diretto-
re del dipartimento
Antiterrorismo in-
ternazionale. Inoltre è stato
membro della Commissione
nazionale per la predi-
sposizione della nuova
legge antiterrorismo
“Verità nel 2015 e membro della
per Giulio” Commissione suprema
Manifestazione di sicurezza per la lotta
a Roma per al terrorismo. Ma so-
il ricercatore prattutto è dal 2017 il
ucciso al Cairo portavoce del presiden-
FOTO LAPRESSE te egiziano e in quella
veste ha assicurato che
l’Egitto avrebbe fatto la
sua parte sostenendo che al-Si-
si già da tempo aveva impartito
“istruzioni”a tutte le autorità e-
giziane a “cooperare piena-
sciato sul terreno 1.200 uomi-
ni. Gli ucraini sostengono di a-
vere ottenuto successi in tre
punti località.
UN SITO INDIPENDENTE russo,
The Inside, scrive che la Russia
potrebbe esaurire proiettili,
missili e veicoli blindati entro
fine anno, se la guerra conti-
nuasse con l’intensità attuale.
Le sanzioni creano problemi
alla produzione bellica. Anche
di questo, forse, parla a Mosca
in queste ore il ministro degli
Esteri iraniano, Hossein Ami-
rabdollahian: Teheran già for-
nisce alla Russia droni duali.
Un deposito di petrolio è in
fiamme in un villaggio vicino
alla città di Dzhankoy, in Cri-
mea, secondo l’account Twitter
di Nexta, sito d’opposizione
bielorusso che trasmette da
Varsavia, con tanto di video
d’un sito in fiamme.
mente con le controparti italia-
ne” per “giungere alla verità”
sul caso Regeni. Anche se poi le
cose non sono proprio andate
così: il procedimento a carico
degli 007 egiziani accusati di a-
ver rapito e nel caso di un im-
putato ucciso Regeni, nel 2016,
si è impantanato.
MENTRE anche grazie a Rady si
sono rinsaldati i rapporti tra I-
talia e Egitto che passano dal
gas e non solo: da ultimo l’in-
contro tra al-Sisi e l’Ad di Eni,
Claudio Descalzi, per discute-
re delle attività dell’azienda i-
taliana nel Paese
candidato a diven-
tare un hub per il gas
e con la prospettiva
di un aumento
dell ’export verso
l’Europa. Eni si è re-
centemente aggiu-
dicata in Egitto cin-
que nuove licenze e-
splorative in bacini
prolifici che pro-
mettono sviluppi in
tempi rapidi grazie
alla prossimità a im-
pianti già esistenti. “L’Egitto
desidera sostenere il fabbiso-
gno di gas dell’Europa”, ha det-
to Rady a Nova News, aggiun-
gendo che “il suo Paese apprez-
za la cooperazione con Eni”.
E nel frattempo al-Sisi ha
anche concesso un terreno su
cui l’associazione presieduta
da Monsignor Gaid Yoannis,
già Segretario personale di Pa-
pa Francesco, realizzerà l’o-
spedale Bambino Gesù del
Cairo che fa riferimento in ma-
teria sanitaria al più noto Poli-
clinico di Roma, istituzione
della Santa Sede.
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022 CRONACA l 15

SANITÀ
t
Oltre due milioni di italiani
sono senza medico di base
» Natascia Ronchetti

D
ieci anni fa erano 46
mila, adesso sono po-
co più di 41 mila e nei
prossimi due anni ne
andranno in pensione altri sei-
mila. Travolti dallo tsunami
della pandemia e dall’aggravio
del carico di lavoro, soprattutto
quello legato alle pratiche bu-
rocratiche, migliaia di medici
di famiglia stanno gettando la
spugna. Con pesanti conse-
guenze, in assenza di ricambio,
per il diritto di accesso alle cure
degli italiani: già adesso oltre
due milioni non hanno più il
medico di base. A essere mag-
giormente colpite sono le re-
gioni del Nord e del Centro, da
Veneto e Lombardia a Emi-
lia-Romagna, Marche e Tosca-
na, anche se la crisi riguarda
anche quelle del Sud: nessuna
si salva.
LA SOLUZIONE? Superare il li-
mite dei 1.500 pazienti per me-
dico, limite finora mai superato
se non in virtù di deroghe e in
casi isolati. Adesso il tetto è di
CINA, TORNA ANTIVIRUS
IL LOCKDOWN
PER 12 MILIONI
LA CINA ha messo di
nuovo milioni di persone
in lockdown colpendo
città come Shenzhen,
Guangzhou, Dalian,
Chengdu e Shijiazhuang
A Dalian, il blocco ha
SE MANCA L’ACQUA
colpito circa 3 milioni
di residenti per 5 giorni.
A Shenzhen il
È PROBLEMA DI SALUTE
provvedimento interessa
circa 9 milioni di persona
, L’ACQUA è un bene natura-
le, un diritto universale tute-
lato dalla Costituzione. L’acqua è es-
Quarantunomila senziale per la salute. E non ci riferia-
professionisti mo solamente al fabbisogno per i-
I medici di dratarci, ma a una serie di complesse
famiglia in Italia. problematiche non sufficientemente
Solo dieci anni fa presenti nei programmi politici, sin
erano 46 mila dal 1983, anno in cui è stato istituito
FOTO ANSA il ministero dell’Ambiente. Mancano
i grandi serbatoi per le riserve d’ac-
qua, manca un corretta gestione del-
le acque fluviali. Tutto ciò riguarda
IL COVID IERI Pronto soccorso, di- Camici Mancano 5 mila “Solo con una riorganizza- grandi progetti che, speriamo, ven-
ventati il collettore zione e un aumento del reddito gano presto attuati. Un aiuto può ar-

1.800. L’accordo nazionale tra i
sindacati dei medici e Sisac
(Struttura interregionale sani-
tari convenzionati) è fatto e le
Regioni lo stanno recependo.
“L’abbiamo firmato perché non
avevamo altra scelta”, dice Sil-
vestro Scotti, segretario nazio-
nale della Fimmg. “Ma il punto
è: può un medico gestire 1.800
pazienti? No – osserva Claudio
21.817
di tutto ciò che i me-
dici di base non rie-
scono più a filtrare. E
dalla L ombardia
all ’E m i li a - R o m a-
CONTAGI Nuovi casi gna, dalla Toscana al
nelle ultime 24 ore, Lazio, le Regioni
-14,1% rispetto hanno rivisto o stan-
a sette giorni fa. no rivedendo il tetto.
Tasso di positività Ma come si è arrivati
al 13,03% a questo punto?
dottori, i pazienti affollano
i Pronto soccorso, regioni
costrette a innalzare
il numero di assistiti
della formazione, tra ministe-
si può pensare di far lievitare
considerevolmente il numero
di pazienti senza ridurre la qua-
lità del servizio”, dice Scotti. A
farne le spese, ancora una volta,
sono i cittadini. Va precisato
che i medici di base non sono
dipendenti del Servizio sanita-
rio, ma liberi professionisti in
convenzione con una remune-
razione costituita da una quota
rivare da comportamenti individuali
e da interventi minimi ma di grande
efficacia. Durante i periodi di siccità,
per assurdo, aumentano i ristagni
d’acqua che, proprio per mancanza
di ricambio, diventano malsani e siti
ideali di incubazione di malattie in-
fettive, quali epatite, giardiasi, fila-
riosi, schistosomiasi. Ogni anno, nel
mondo, 1,8 milioni di persone
muoiono a causa di malattie diarroi-

Cricelli, presidente della Socie-
tà di medicina generale –, per-
ché tanti medici continuano a
essere soli, senza segretaria e
senza infermiere. E con scarse
risorse e scarso tempo a dispo-
sizione da ripartire su così tanti
pazienti il pericolo di uno sca-
dimento della qualità dell’assi-
stenza è concreto e si riverbera
su tutta la filiera della sanità”.
Le ripercussioni di questa
fragilità si vedono da tempo sui
90
“La grave carenza era total-
mente prevedibile, noi lo de-
nunciavamo da 15 anni – dice
Cricelli –, ma nessuno ha fatto
nulla per impedire che questo
MORTI Le vittime accadesse. La pandemia e il so-
denunciate ieri. vraccarico non hanno fatto al-
Mercoledì 24 agosto tro che accelerare la fuga, tanti
erano state 112 colleghi anticipano la pensione
di 2 o 3 anni”.
Ma la questione è più com-
plessa. Comprende anni di er-
rori nella programmazione
ro, Regioni, università. Ma an-
che il fatto che il 50% dei medici
non può avvalersi di una segre-
teria e solo il 30% ha a dispo-
sizione un infermiere: è quindi
anche un problema di incentivi
economici.
E SOLO Emilia-Romagna e To-
scana, finora, hanno promesso
contributi per permettere ai
medici di base di riorganizzare
gli ambulatori.
fissa (45 euro all’anno per ogni
paziente) e da una quota varia-
bile, legata anche all’età degli
assistititi. “Mentre le spese, per
l’affitto dello studio o per paga-
re il sostituto, sono tutte a no-
stro carico – spiega Giuseppina
Onotri, segretaria nazionale
dello Smi, Sindacato medici i-
taliani –. Ma proviamo a chiu-
dere gli ambulatori dei medici
di base e vediamo che succede:
una tragedia”.
che, molte delle quali dovute ad ac-
que insicure e un milione per malat-
tie trasmesse da zanzare che in esse
si riproducono. Il pericolo arriva dai
serbatoi di riserva d’acqua non accu-
ratamente igienizzati, dalle piscine a
secco, dai ruscelli, dalle pozzanghere
delle periferie. Tutti luoghi nei quali
le zanzare si moltiplicano a dismisu-
ra, favorite anche dal clima sempre
più caldo. La malaria bussa alle no-
stre porte, mentre la West Nile (do-
vuta alla puntura della zanzara tigre)
miete già vittime. Ben vengano i
grandi progetti, ma cominciamo dal-

L’INTERVISTA le cose semplici. Basterebbe dare in-

dicazioni per il mantenimento dei re-
t ANDREA BOTTEGA IL SINDACATO INFERMIERI: “TEMA NON PERVENUTO SOTTO ELEZIONI” cipienti di raccolta delle acque, infor-
mare che, mettendo un filo di rame,

“Nessuno parla di salute, avvilente...”

si uccidono le larve. La diffusione dei
pipistrelli (che si cibano di insetti)
nelle zone agricole è un altro aiuto.
La ricerca ha anche messo a punto
un metodo di sterilizzazione dei ma-
schi delle zanzare che si accoppiano

“P
aghiamo noi il fortissimo di-
sagio dei cittadini. Veniamo
insultati, aggrediti, picchia-
ti. E non parliamo certo di casi isolati,
anzi. A me non interessa sapere che
idea di famiglia ha in testa Salvini o se
Meloni è ancora un pericolo fascista,
se poi non riusciamo a garantire una
assistenza adeguata ai pazienti, e non
certo per colpa nostra”. Andrea Bot-
tega è il segretario nazionale del Nur-
sind, il sindacato degli infermieri che
a Torino ha denunciato alla magistra-
tura la grave crisi in cui versano i
Pronto soccorso della città e della sua
provincia, non più in grado di soddi-
sfare le linee guida della Conferenza
Stato-Regioni sull’accesso alle cure.
Una condizione che riguarda tutte le
unità di emergenza-urgenza degli o-
spedali italiani.
Bottega, i Ps sembrano essere la
cartina di tornasole dei mali del
servizio sanitario…
I Pronto soccorso sono diventati ri-
cettacolo di tutti i codici bianchi e ver-
Emergenza Andrea Bottega FOTO ANSA
di che dovrebbero trovare una rispo-
sta nella medicina generale. Ma sono
solo il punto più critico, la punta di un
iceberg di sofferenza tragica che ri-
guarda tutte le altre unità operative.
L’attesa del ricovero su una barella,
anche per sette giorni, è la spia del di-
sastro nei reparti, di un sovraffolla-
mento. Siamo ancora alle prese con
una pandemia che ci ha costretto a so-
spendere diritti costituzionali. Eppu-
re in questa campagna elettorale il te-
ma salute non è nemmeno sfiorato.
Il Pnrr destina 15 miliardi alla
salute. Non crede che bisogne-
rebbe partire da questo?
Non ho ancora sentito nessuna forza
politica dire una parola su quello che
ci aspetta. Su come far partire per e-
sempio la riforma della medicina ter-
ritoriale, con le case e gli ospedali di
comunità, riforma che richiede di ri-
mettere a sistema il servizio sanitario
nazionale. Non una parola. C’è forse
un piano B, allora? C’è chi pensa di
abdicare alla sanità pubblica per pas-
sare a quella privata? In realtà nessu- con femmine senza generare prole.
no dà risposte ai bisogni di salute dei Funziona, ma ancora è poco utilizza-
cittadini. to. Insomma, nell’attesa della realiz-
Il Covid-19 non è sconfitto. Teme zazione dei grandi progetti, comin-
perciò che può accadere in au- ciamo con le cose semplici.
tunno, con la riapertura delle MARIA RITA GISMONDO
scuole? direttore microbiologia clinica
Il personale sanitario è stanco, non ce e virologia del “Sacco” di Milano
la fa più. Tanti medici e infermieri si
licenziano, i giovani non vogliono più
dedicarsi a una professione sanitaria.
Non oso immaginare cosa potrebbe
accadere con una nuova ondata.
Chiudiamo di nuovo i reparti, so-
spendiamo ancora gli interventi e i ri-
coveri programmati? Ma tutto que-
sto, purtroppo, non è materia di di-
battito politico. Forse perché la sanità
è un tema scabroso da trattare? Per-
ché dire la verità costerebbe troppo in
termini di consensi? E allora è molto
più facile far finta di niente nonostan-
te sia sotto gli occhi di tutti che il si-
stema sanitario non soddisfa più le e-
sigenze della popolazione.
NAT. RONCH.
16 l ITALIA
POGBA E GLI ALTRI Dai parenti mi guardi Dio
Clan e ricatti: il lato oscuro
delle famiglie pallonare
» Lorenzo Vendemiale
P
LA STAR JUVE er senso di colpa o del
E L’INCHIESTA dovere, obbligo o sem-
PER ESTORSIONE plice riconoscenza. Per
LA PROCURA di Torino un rapporto malsano
ha aperto un’inchiesta col denaro, così tanto per cui
contro ignoti per nessuno sa che farsene e tutti
estorsione aggravata dopo vogliono approfittarne. Per ac-
la denuncia presentata corciare le distanze da una casa
da Pogba: a metà luglio lontana, o per non riuscire a ta-
tre persone vennero a gliare i ponti col passato che
cercarlo all’uscita del continua a ritornare. Forse,
centro di allenamento semplicemente per sentirsi
della Juve. Il calciatore meno soli. La storia di Pogba,
era stato già ricattato in ricattato dal fratello, costretto a
Francia da conoscenti, fra denunciare il suo vecchio clan,
cui il fratello maggiore è solo l’ultimo caso di calciatori
Mathias e avrebbe pagato vittime del loro stesso mondo.
100 mila euro al gruppo di Dentro quel che comune-
estorsori che chiedeva 13 mente viene definito “entoura-
milioni, uno per ogni anno ge” c’è un po’ di tutto: parenti,
di carriera, e sarebbe amici, agenti, procuratori,
stato sequestrato in un giornalisti, faccendieri. Attac-
appartamento di Parigi cati in maniera un po’ morbosa
da una banda armata o proprio mantenuti, attorno al
di fucili. Poi in un video capezzale del campione si riu-
Mathias minacciava nisce da sempre una corte di
“rivelazioni esplosive” personaggi di umanità varia. A
su Paul e la sua agente volte affetti e riferimenti posi-
Rafaela Pimenta tivi. Più spesso, frequentazioni
ambigue.
Il più grande di tutti è stato
l’esempio peggiore di tutti.
Leggendarie le cattive compa-
gnie di Maradona, da Barcel-
lona a Napoli, dove frequenta-
va i boss della famiglia Giulia-
no, quando giocava e poi quan-
do ha smesso. “Le persone al
fianco di Diego non saranno
perdonate da Dio”, l’anatema
dell ’ex massaggiatore Galin-
dez, uno dei pochi che forse gli
ha voluto bene per davvero. La
morte, in una catapecchia in
Argentina, col conto prosciu-
gato e imbottito di farmaci, è di-
ventata una saga: gli eredi han-
no denunciato l’avvocato Mor-
la, il segretario, i medici con cui
ha trascorso quei giorni. L’ulti-
ma cerchia del Pibe de oro.
Sudamericani e africani sto-
ricamente sono i più inclini a
portarsi al seguito un codazzo
di connazionali. Forse perché
non è facile venire da così lon-
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
Onori spartiti
Paul Pogba
festeggia
il Mondiale coi
fratelli; Totti-Ilary e
famiglia. A sinistra,
Maradona e
famiglia e Adriano
FOTO ANSA
tano, abbandonare il proprio
mondo ed essere catapultati in
un altro dorato, dove non è tut-
to oro quel che luccica. Adria-
no Leite Ribeiro a 20 anni era
diventato un imperatore: stella
dell’Inter, attaccante del Brasi-
le. Pochi anni dopo si sarebbe
ritrovato nel suo quartiere d’o-
rigine a Rio, la terribile Vila
Cruzeiro, ritratto in festini con
alcol e pistole, e accusato di as-
sociazione a delinquere per i
rapporti col narcotrafficante
Mica. “Adriano non è scompar-
so tra le favelas. È solo tornato a
casa”, ha spiegato di recente, in
uno splendido racconto auto-
biografico.
Non è facile recidere le radici
che ti hanno portato a diventa-
re il campione che sei, e che pe-
rò spesso affondano in contesti
degradati, poveri o proprio cri-
minali. Chi ce l’ha fatta dovreb-
be dimenticarsi di chi è rimasto
indietro? È il caso di Pogba,
cresciuto nella banlieue parigi-
na, ma anche di Benzema, pro-
tagonista anni fa di uno scan-
dalo ancora più clamoroso che
gli è costato a lungo la maglia
della Nazionale: fu coinvolto in
un ricatto sessuale al compa-
gno Valbuena da parte di un a-
mico malavitoso, mai rinnega-
to nemmeno dopo la prigione.
Kantè invece fu costretto a de-
nunciare il suo storico agente
Khiari, che aveva finito per ri-
cattarlo. Per evitare cattive in-
fluenze non resta che rifugiarsi
nella famiglia, a volte nemme-
no quella. Adebayor, attaccan-
te di Arsenal e City, voleva aiu-
tare i parenti in Togo: gli chie-
sero una casa a testa e uno sti-
pendio mensile, lui rifiutò e finì
per credere che la madre gli a-
vesse fatto un maleficio. Il fra-
tello invece sosteneva che lui li
avesse abbandonati in povertà,
plagiato da guaritori spirituali.
In molti altri casi, gli affetti
restano fondamentali nella
carriera di un calciatore. Uno
dei segreti di Cristiano Ronal-
do è sempre stato il nucleo fa-
miliare (la mamma Dolores, i
quattro figli, la compagna
Georgina), mai scalfito nem-
meno dalle vicissitudini (come
le accuse di stupro dagli Usa).
Era la storia anche di Francesco
Totti, che grazie al cordone dei
suoi cari è riuscito a vivere da re
a Roma senza venirne divorato.
La moglie Ilary Blasi e tutto il
parentado, le sorelle di lei Silvia
e Melory, il cugino di lui, il fida-
to Vito Scala un po’preparatore
e un po’ tuttofare: il suo mondo
dentro e fuori dal campo, a cui
era appaltata anche la potente
Totti Spa, la gestione di immo-
bili e attività proliferate intor-
no all’immagine del campione.
Un idillio finito insieme al ma-
trimonio, che ora dovrà trovare
in tribunale una ricomposizio-
ne. Un altro microcosmo di un
calciatore che implode su se
stesso.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022 SECONDO TEMPO l 17

Premio Tenco, i vincitori Il Milan a Gerry Cardinale Piątek è della Salernitana

Alice, Claudio Baglioni, Gualtiero È ufficiale il passaggio della società L’attaccante polacco oggi fa le visite
Bertelli, Angelo Branduardi, Fabio rossonera al fondo RedBird Capital mediche; l’ex Fiorentina, Milan e
Concato, Giorgio Conte e Mike Partners. Per quattro anni la società Genoa arriva in Campania dall’Hertha
McDermott sono i premiati del 2022 è stata gestita dal Fondo Elliott Berlino con la formula del prestito

R
» Ettore Boffano
icchissimi, sfondati, all’invero-
simile. Membri di un club degli
avidi e degli stramiliardari (co-
me una setta, dove quasi mai
nessuno parla o interagisce con
il vicino, se non per invidiarlo o
ricattarlo): il famigerato “1 tril-
lion dollar club” di chi ha supe-
rato una capitalizzazione di
Borsa di mille miliardi di dolla-
ri. Questa è la loro dimensione
di oggi: accomunata oltre che
dall’immensa ricchezza, da stili
di vita improntati all’idolatria
del proprio ego, dalla costru-
zione di vere e proprie ideologie
INPILLOLE (e anche di smodate filantropie
caritatevoli) per accalappiarci,
DA DOMANI dallo sfruttamento intensivo di
IL FESTIVAL chi lavora per loro, da un suc-
DI SARZANA cesso legato quasi sempre a in-
ternet e, comunque, agli svi- A Sarzana
luppi più avveniristici delle tec- Il Festival si
nologie e del digitale. Qualcosa tiene dal 2004;
che raccoglie i dati di tutti noi, sotto i “ricconi”:
crea una rete che è soprattutto Bill Gates,
commerciale (a loro favore), Zuckerberg,
che distrugge molte realtà della Bezos e Musk
ARRIVATO alla nostra esistenza appena prece-
XIX edizione, dente (ancora una volta a loro

Da Musk a Zuckerberg:
è il primo festival favore) e che dispiega infine
europeo dedicato possibilità future e infinite di
alla creatività e alla impadronirsi sempre più di
nascita delle idee. noi.
Si tiene a Sarzana, Poi c’è il passato degli ultra-
in provincia di

i neo “baroni da rapina”

ricchi che, qui e là, rivela infan-
La Spezia, e per tre zie difficili, abbandoni, fami-
giornate (dal 2 al 4 glie sfasciate. Ma anche piccole
settembre) ospiterà cattiverie e aridità nell’adole-
relatori italiani scenza, anticipatrici delle loro
e internazionali personalità spietate del pre-
che indagheranno sente: con il primo amico tradi-
i cambiamenti, to, nel momento persino del
le energie e le primo bacio. Addirittura, dopo
speranze della alla nascita del primo figlio.
società di oggi. Fra Quasi sempre con studi di inge-
gli ospiti ci saranno gneria e di fisica alle spalle, una
David Grossman, straordinaria capacità di lavo-
Vasco Brondi, ro accompagnata da atteggia-
Edoardo Albinati menti autistici e, soprattutto, la
e Daria Bignardi volontà assoluta di realizzare
davvero delle idee: molti altri
possono averle avute, ma vince
chi sa portarle avanti sul serio.
ILLIBRO Li racconta, ricostruendone
la personale fedina (non pena-
le, ma etica), il giornalista Ric-
cardo Staglianò, inviato de Il
Venerdì di Repubblica, nel suo
G igacapitalisti (Einaudi
2022, euro 12). Centoquaranta
pagine dedicate ai quattro ca-
valieri della nuova Apocalisse:
Jeff Bezos, Elon Musk, Mark
Zuckerberg e al maestro di tutti
loro, Bill Gates (più volte citato
» Gigacapi- invece, ma ormai fuori da que-
talisti sta classifica, Steve Jobs). E, as-
Riccardo sieme, ai marchi che oggi incar-
Staglianò nano la loro stessa esistenza e
Pagine: 152 hanno invaso e catturato le no-
Prezzo: 12 e stre: Amazon, Facebook, Tesla,
Editore: Einaudi Windows. Lo fa con una scrit-
tura colta segnata da un’ironia
elegante, ma che traduce ricer-
che, riflessioni e colloqui che
Staglianò conduce da almeno
15 anni, soprattutto negli Stati
Uniti.
L’autore parte da una cita-
zione di Thomas Piketty (“Sia-
mo in una situazione che non è
molto diversa da quella che
IN LIBRERIA È uscito “Gigacapitalisti” dove Riccardo Staglianò ricostruisce le origini,
le nevrosi, le famiglie, le nefandezze dei quattro uomini più ricchi (e potenti) al mondo
portò alla Rivoluzione france-
se”), ma poi spiega subito di
non essere mosso da invidia di
classe o risentimento: “Sono
decisamente sazio dei soldi che
ho e non trovo niente di male
nel fatto che ci siano persone
che ne hanno tante di più”.
Per loro, rispolvera la vec-
chia definizione inventata
negli Stati Uniti (non
nell’Unione Sovietica di
Lenin) per chi fece le pri-
me fortune miliardarie
tra la fine della Guerra Ci-
vile e il primo conflitti
mondiale: robber bar-
rows, baroni da rapi-
na. Ma c’è una profon-
da diversità tra i capi-
talisti di allora e, ap-
punto, i gigacapitali-
sti. Quelli produce-
vano profitti enormi
avendo sedi, fabbri-
che, migliaia e mi-
gliaia di lavoratori:
si arricchivano in A-
merica, ma nel con-
tempo ne facevano
parte. Questi sono in-
vece imprenditori im-
materiali, come i loro
prodotti, non fanno crescere
posti di lavoro, anzi (Staglianò
smonta, numeri ed esempi alla
mano, il mito di Amazon), sono
fuori da qualsiasi dimensione
nazionale. Un’extraterritoria-
lità simboleggiata, adesso, dal-
la sfida tra Bezos e Musk, nella
corsa verso la via privata ai
viaggi nello Spazio: qualcosa
che prima era dominio solo del-
le grandi potenze. Infine, pos-
sono stravolgere la politica
stessa degli Stati, come lo scan-
dalo di Cambridge A-
nalytica sul voto a favore di
Trump dimostra.
Di tutto questo, Staglianò
parlerà sabato 3 settembre
all’edizione del Festival della
Mente di Sarzana. E lì spieghe-
rà anche la sua ricetta possibile
per cambiare le cose. Ancora u-
na volta non ideologica, anche
se il capitolo si apre con un le-
ninista “Che fare?”: “Trattare
con loro, per certi versi, è come
con la Cina e l’India sul clima,
eppure bisogna farlo”. La parti-
ta è nelle mani degli Stati e delle
organizzazioni sovranazionali
come la Ue. Quei quattro gi-
gacapitalisti, e le loro azien-
de, condividono infatti
anche altri due primati
storici: sono i più gran-
di elusori fiscali del
pianeta, per cifre an-
ch’esse vicine alle e-
normità del loro club
esclusivo, e hanno goduto, so-
prattutto negli Usa, di privilegi
e incentivi che, riepilogati da
Staglianò, formano uno scan-
dalo immenso. Non c’è biso-
gno dunque di avere la loro in-
telligenza per capire quali po-
trebbero essere i rimedi.
18 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022

CARTOLINE D’AUTORE La Woolf e la bio del quadrupede

L
» Tomaso Montanari
a mia Firenze è una moneta spe-
sa troppe volte, una terra troppo
arata. Troppo nel cuore di troppi
uomini illustri. Troppo fotogra-
fata, troppo venduta, troppo par-
lata. E così, forse, gli unici occhi
con cui ancora guardarla sono
quelli di chi non “sottomise alla
deformazione della parola… una
sola delle sue miriadi di sensazio-
ni”sperimentate nelle strade cal-
de e puzzolenti dell’Oltrarno fio-
rentino. È di Flush che parliamo,
il cocker spaniel di Elizabeth
Barrett Browning: la poetessa
inglese che visse parte della sua
vita a Firenze, e che per sempre vi
rimase a dormire nel sublime Ci-
mitero degli inglesi, quest’isola
I PERSONAGGI dei morti di Böcklin poi ridotta a
E. BARRETT spartitraffico. È a Flush che nel
BROWNING E 1933 Virginia Woolf dedica una
VIRGINIA WOOLF meravigliosa biografia: sì, la bio-
Elizabeth Barrett grafia di un cane. E davvero per
Browning è stata pensare a Firenze in modo uma-
una poetessa nata no, per poterla guardare, amare,
nel 1806 a Durham, vivere senza contaminarsi col
in Inghilterra, e tanfo micidiale emanato dallo
morta nel 1861 a sciacallaggio del passato che i-
Firenze. Cresciuta in spira gran parte del suo cosiddet-
una famiglia agiata, to ceto produttivo, e che ha tro-
a seguito di diversi vato negli ultimi sindaci degni
problemi economici cantori, è proprio di un cane che
si trasferisce abbiamo bisogno. E di altri tanfi,
a Londra, dove mescolati inestricabilmente a

Flush, meglio un cane

pubblica le prime profumi meravigliosi: “Flush in-
raccolte di poesie. vece gironzolava per le strade di
Dopo averne letta Firenze lasciandosi rapire con
una di queste, piacere dagli odori. Si faceva
il poeta Robet strada tra i corsi e i viottoli, attra-
Browning comincia

per pensare a Firenze

verso piazze e viali grazie all’ol-
a scriverle in segno fatto. Da un odore all’altro fiuta-
di apprezzamento. va il suo cammino: brutale, deli-
I due si innamorano cato, scuro, dorato. Entrava, u-
e si trasferiscono sciva, saliva e scendeva dove for-
a Firenze, dove giavano l’ottone, dove cuocevano

in una chiave umana

la poetessa diventa il pane, dove le donne sedevano a
una tra le più grandi farsi i capelli, sui lastricati dove le
fautrici del gabbie per uccelli erano impilate
Risorgimento. una sull’altra, dove il vino mac-
Nata nel 1882 chiava i pavimenti di rosso scuro,
e morta nel 1941, dove c’erano odore di pelle e di fi-
Virginia Woolf nimenti e d’aglio, dove venivano
è stata una scrittrice sbattuti i panni, dove le foglie di
inglese, fra le figure vite tremavano, dove gli uomini
più influenti andavano a bere, sputare e scom- diano fino al grande parco allora ca, in una Firenze prona al culto
della letteratura mettere. Lui correva dentro e intatto, e oggi tenuto in modo o- dei granduchi attuali, amici dei
del XX secolo. Nota fuori, sempre con il naso incolla- sceno: Flush “conosce ogni stra- signori sanguinari del Rinasci-
anche per il suo to a terra, assorbendo l’essenza, da di Firenze” e ama “correre li- mento saudita.
impegno in favore oppure con il naso per l’aria vi- bero tra l’erba smeraldo del Par- Ma non si pensi che il nostro
della parità dei brante d’aromi. Dormiva in quel- co delle Cascine, dove svolazza- quadrupede eroe si abbando-
sessi, ha scritto la macchia calda di sole – come vano i fagiani rossi e oro”. Eliza- nasse solo ai sensi. Lontano dai
capolavori come puzzava la pietra!”. Non manca- beth Barrett e suo marito Robert musei e dalla mondanità delle
“Gita al faro”, “La vano le insidie di una città ancora Browning avevano preso casa mostre, egli conosceva intima-
signora Dallowey”, povera e popolare: “il all’angolo fra via Maz- mente la vera Firenze, quella
“Orlando” e “Una martirio di Savonaro- zetta e piazza San Fe- che ancora oggi può sedurci, e
stanza tutta per sé” la a Firenze – ave va lice, a un passo dalla restituirci un po’ d’anima: “se-
s c r i t t o M r s . B r o- via Maggio dove pas- guiva la dolcezza estenuante
wning – non doveva LA “GUIDA” savano i cortei gran- dell’incenso negli intrichi viola-
essere tanto peggiore
di quello di Flush in e-
Era il cocker ducali, proprio sotto
la reggia di Pitti: l’a-
cei delle cattedrali buie e, annu-
sando l’oro delle tombe invetria-
state. Le pulci spun- spaniel della matissima Casa Gui- te, cercava di leccarlo. Né meno
tavano in ogni angolo poetessa di, ancora visitabile acuto era il suo tatto. Co-
delle case fiorentine, come museo di quel nosceva Firenze nella le-
saltavano e balzavano Elizabeth memorabile soggior- vigatezza dei marmi e
fuori da ogni crepa Barrett no. Era il 1848, ed “e- Protagonista nella ruvidità granulosa
delle vecchie pietre, rano a Firenze da po- Al centro, dei selciati. Le pieghe
da ogni piega della Browning co, quando una notte la città di pallide dei drappeggi, le
tappezzeria, da ogni ci fu un tale vociare e alla fine non era riuscito a na- le grida e gli schiamazzi delle per- Firenze, dove dita e i piedi di pietra li-
mantello, copricapo o calpestare in strada sconderlo – aveva sbadigliato sone arrivavano affievoliti, pri- la Browning scia ricevevano la carez-
coperta”. Come è di- che corsero al balcone (…) Tutto quell’entusiasmo per ma di svanire del tutto. Le luci è vissuta za della sua lingua e il bri-
versa questa Firenze rasoterra, a vedere cosa stava succedendo. un Granduca era esagerato, cre- delle torce si spensero – solo una FOTO ANSA vido del suo muso tre-
creaturale: lontanissima dalla Sotto, una gran folla s’era radu- deva. Così, mentre il Granduca stella o due brillavano sulla su- mante. Sotto i cuscinetti
retorica della cartolina, del salot- nata conducendo bandiere, gri- passava, si accorse di una cagnet- perficie dell’Arno mentre Flush infinitamente sensibili
to. Una Firenze certo in gran par- dando e cantando. Mr. e Mrs. ta ferma davanti al portone. Ap- giaceva con la cagnolina pezzata delle zampe s’imprime vano
te scomparsa, e che però un poco Browning si sporsero dalla ba- profittando di un momento di al suo fianco, accucciati per ter- chiare le orgogliose iscrizioni la-
sopravvive proprio nel quartiere laustra e applaudirono ancora e particolare entusiasmo di Mrs. ra nel guscio di una vecchia ce- tine. In definitiva, conosceva Fi-
dove Flush viveva, l’Oltrarno. È ancora. (...) Anche Flush, per un Browning, sgusciò via dal balco- sta. Laggiù, perduti nel loro a- renze come mai nessun essere u-
questo il teatro delle avventure po’ di tempo, ritto tra loro con le ne e uscì. Tra gli striscioni e la fol- more, rimasero fino al sorgere mano aveva potuto, come Ru-
del nostro meraviglioso cane, da zampe sul davanzale, aveva fatto la seguì la cagnetta che si dile- del sole”. Invano si cercherebbe skin non l’aveva conosciuta e
Piazza Santo Spirito a San Fre- del suo meglio per esultare. Ma guava nel cuore di Firenze, dove oggi un po’ di questa antiretori- George Eliot nemmeno”.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022
COLPADELSOLE
VENEZIA ’79 Nella prima giornata di Festival è stato presentato il doc di Cousins:
una vivisezione del colpo di Stato fascista, che smaschera tutte le falsità del regime
“La Marcia su Roma: una bugia
entrata nella storia d’Italia”
» Anna M. Pasetti
VENEZIA
“L
a salvezza delle demo-
crazie contempora-
nee? Per me non può
che passare attraverso
l’educazione allo sguardo. E Mus-
solini l’aveva capito prima di tutti,
ma a suo vantaggio, cioè al contra-
rio!”. Così, confezionando un do-
cumento/manuale sui codici del
cinema di propaganda, Mark Cou-
sins offre il suo contributo alla più
politica delle cause. E per farlo ti-
tola il suo nuovo film come l’evento
più emblematico, popolare e con-
troverso del fascismo mussolinia-
no, Marcia su Roma, programma-
to ieri come evento speciale alle
Giornate degli Autori e destinato Duce La Marcia avvenne a fine ottobre del 1922
Una rockstar pro vaccino:
Bono Vax di Alberto Graziani
alle sale a ottobre per ricordarne il
centenario. Cousins da Belfast è
nato fra i Troubles, la denuncia di
violenze, ingiustizie e repressioni
dei diritti ce l’ha nel sangue. Poi si è
aggiunta la passione famelica per
il cinema, filtro di realtà. Vivisezio-
nando tonnellate di film, nel 2011
edificò la sua monumentale Story
of Film - An Odissey (915’) seguita
da proteiformi attività tra cui non
poche di “smascheramento” della
propaganda. Mussolini, “cervello
sottile”, non poteva sfuggirgli. “De-
spoti, tiranni e dittatori si distin-
guono perché non sanno guardare
gli esseri umani, li strumentalizza-
no. Ogni volta che si vedono filmati
con Mussolini o Trump (che apre
Marcia su Roma, ndr), ci si accor-
ge che loro non osservano vera-
SECONDO TEMPO l 19
mente le persone, non “La Marcia su Roma fu
ne sono interessati, es- una bugia ma è entrata
sendo loro egocentrati”. “A NOI!”
nella Storia. Persino le
All’origine dello studio, camice nere non lo ca-
coadiuvato dallo storico
Il reportage pirono, figuriamoci gli
Tony Saccucci, è il pic- di Umberto spettatori dei reporta-
colo e atroce film fasci- Paradisi ge, a cui inevitabilmen-
sta A noi! di Umberto te si sono ispirati altri
Paradisi del 1922, consi- del ’22 era un fascismi a venire, ovun-
derato il reportage “uffi- concentrato que... anche odierni”,
ciale” della Marcia su continua Cousins. Ecco
Roma: 52 minuti di fal- di balle spiegarsi le connessio-
sità passate alla Storia ni con il presente, le
come verità storiche. Il paure del futuro. “A
cineasta nordirlandese Noi! aveva certamente
l’ha analizzato al microscopio, ne un ruolo nella presa del potere.
ha rilevato le distorsioni manipo- Chi vuole prendere il controllo u-
latorie. “Il cinema mente per defi- serà tutti i mezzi necessari e sa che
nizione, ma è moralmente neutro. l’audiovisivo è uno strumento
Sta all’onestà degli autori svelarne straordinario: trasgressivo, im-
la natura, i meccanismi interni”. mediato e convincente”.
20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 1 Settembre 2022

l IL RACCONTO

Giocare i numeri
dei gate al lotto,
nell’infinita
attesa del volo

» Andrea Vitali

P
oiché. Non si dovrebbe
mai iniziare una frase
con una congiunzione,
giuro che lo so. Ma mi scappa
di fare così e, forse, alla fine di
queste poche righe, qualcuno
mi dirà che ho fatto bene. Ri-
prendendo, quindi. Poiché
sono uno spirito generoso of-
fro a chiunque ne vorrà ap-
profittare, e del tutto gratuita-
mente, il ragionamento spe-
culativo che segue, dando giu-
sto qualche informazione per
definire il contesto in cui è na-
to. Sala d’attesa d’aeroporto,
ultima domenica d’agosto, o-
ra di partenza 18 e 50, ora d’in-
gresso le 15, minuto più minu-
to meno (l’ora d’ingresso non
è dovuta al timore di perdere
l’aereo, ma quando mai!, piut-
tosto alla presenza di altri
viaggiatori, con orari tra le 17 e
le 18, su transfer comune, n-
da). Felicità pura al veder con-
fermata l’ora di partenza: le 3
ore e 50 d’attesa non sembra-
no poi eternità, si chiacchiera,
si mangia, si beve. Ristorati si
corre infine a far la gimcana
per esser tra i primi a salir
sull’aereo. Anzi, no. Tra i pri-
mi invece a vedere che l’orario
di partenza è slittato alle ore
22 e 10. Incredulità ? No, in-
felicità della più pura, muta
sottomissione. Che fare allo-
ra? Macerarsi nel sogno di u-
na vendetta impossibile da
realizzare? Oppure (Ommm,
Ommm), cercare il segno più
(+) laddove parrebbe esistere
solo negatività? Vada per que-
sta seconda opzione che favo-
rirà anche la digestione del
trancio di pizza. Ed ecco il
trucco, giocare al lotto i nume-
ri corrispondenti ai g a t e di
partenza dell’aereo segnalati
in successione: il 10, l’8, ipo-
tizzato come probabile quan-
do il precedente viene cancel-
lato lasciando allibiti tutti, il 5
e infine il 6. Ecco spiegata la
mia generosità, con la quasi
certezza che ne sortirà qual-
cosa di buono: tanto sudore,
(faceva caldo), e tanta pazien-
za dovranno pur dare frutti.
Spiace non poter indicare un
5° numero per la cinquina, nel
caso si aggiunga a fantasia.
P.s.: ora del decesso, par-
don!, della partenza, le 23.

PROGRAMMITV

06:58 Tgunomattina 08:45 Radio2 Happy Family 08:00 Agorà Estate 07:35 Kojak 07:59 Tg5 06:45 Friends 07:00 Omnibus News 19:10 100X100Cinema
09:05 Unomattina Estate 10:10 Tg2 Storie 10:10 Elisir - A gentile richiesta 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Morning News 07:40 Cartoni animati 07:30 Tg La7 19:30 La banda dei Babbi Natale
11:30 Camper 10:55 Tg2 Flash 11:10 Doc Martin 6 09:40 Rizzoli & Isles 11:00 Forum - Il Meglio 09:35 Dr. House 08:00 Omnibus La7 21:15 Bent - Polizia criminale
13:30 Tg1 11:00 Tg Sport Giorno 12:00 Tg3 10:40 R.i.s. 4 Delitti Imperfetti 13:00 Tg5 11:25 C.s.i. New York 09:40 Coffee Break 22:55 Torno indietro e cambio
14:00 Don Matteo 11:10 Crociere di nozze 12:25 Quante storie 11:55 Tg4 13:42 Beautiful 12:25 Studio Aperto vita
13:00 Tg2 Giorno 13:15 Passato e presente 13:00 Sport Mediaset 11:00 L'aria che tira 00:30 Quelli che mi vogliono
16:00 Sei sorelle 12:23 Il Segreto 14:10 Una Vita 13:30 Tg La7
17:20 Estate in diretta 14:05 Squadra Speciale Cobra 11 14:20 Tg3 13:00 La Signora in Giallo 13:49 I Simpson morto
14:45 Terra Amara 14:00 Eden pianeta da salvare 02:10 Modalità aereo
18:45 Reazione a catena 15:45 Castle 15:15 Il mythonauta 14:00 Lo Sportello di Forum 15:45 Un Altro Domani 15:20 I Griffin
20:00 Tg1 18:35 Tg Sport Sera 16:15 Italia viaggio nella bellezza 15:30 Tg4 - Speciale 15:45 Ncis: Los Angeles 17:15 The Royals
19:00 Hawaii Five-0 17:10 Geo Magazine 16:46 La casa tra le montagne 17:27 The Mentalist
20:30 Techetechetè 16:38 Come una rosa al naso 18:45 Caduta Libera 18:15 Padre Brown
19:40 Blue Bloods 19:00 Tg3 18:30 Studio Aperto 20:00 Tg La7 17:15 Sulle orme dell'assassino
21:25 Purché finisca bene 20:30 Tg2 20:00 Blob a Venezia 18:58 Tg4 20:00 Tg5 19:30 Ncis - Unità Anticrimine 19:15 Cash or Trash - Chi offre
23:30 Tg1 Notte 23:00 La nottataccia 20:20 La gioia della musica 19:52 Tempesta d'amore 20:40 Paperissima Sprint 20:24 Ncis: New Orleans 20:35 In Onda
di più?
23:35 La Notte della Taranta 23:50 Un bacio 20:40 Il cavallo e la torre 20:30 Controcorrente 21:20 Alessandra Amoroso 21:20 Fbi: Most Wanted 23:15 Una famiglia borghese 20:20 Deal With It Stai al gioco
01:10 Rai News 01:50 La Piovra 7 20:50 Un posto al sole 21:20 Dritto e Rovescio Tutto accade a San Siro 23:05 Law & Order italiana vista... 21:25 Una settimana da Dio
01:45 Notturno Bus 03:30 Rex 21:25 La Grande Storia 00:37 N - Io e Napoleone 00:30 Tg5 01:45 Lucifer 01:45 L'aria che tira 23:35 È già ieri
03:30 Rai News 05:10 Piloti 00:00 Tg3 Linea Notte Estate 02:03 Tg4 Ultima Ora - Notte 01:05 Paperissima Sprint 02:28 Studio Aperto 03:50 Omnibus La7 01:35 Airport Security: Spagna