Processo “’ndrangheta stragista”: pentito parla di una registrazione su un vertice
fra Silvio Berlusconi e un boss latitante. Nessuno scandalo, ma neppure stupore
Giovedì 21 aprile 2022 – Anno 14 – n° 109
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
BOMBE E NEGOZIATI Putin testa nuovo missile
Mosca fa una proposta
Kiev: “Vi faremo sapere”
p Il ministero degli Esteri russo afferma di aver inviato
all’Ucraina un piano di negoziato basato sull’annessione
della Crimea e l’indipendenza delle repubbliche del Don-
bass. Zelensky non risponde: “Putin vuole giocare da solo”
La Germania
molla i bellicisti:
“Basta armi”
» IL MINISTRO BIANCHI
Ideona del Miur:
“Ai profughi gare
di zuppe ucraine”
» Tommaso Rodano
A
ttenzione italiani, ché
la solidarietà non ba-
sta. Dove non arriva
l’accoglienza, arrivano le zup-
pe. Per non far sentire a disa-
gio gli ucraini nel nostro pae-
se, mettiamoli ai fornelli.
A PAG. 4
q GRAMAGLIA A PAG. 3
SCHOLZ NON NE INVIERÀ DI NUOVE A KIEV.
MA DRAGHI VUOLE MANDARE ARTIGLIERIA
PESANTE. ALLARME NEGLI USA: “FINIRANNO
SUL MERCATO NERO, FORSE PURE AI RUSSI”
q CARIDI, GROSSI E MARRA A PAG. 2 - 3 E 6
PARLA PADRE MARCO MORONI DI ASSISI
“Anche la difesa degli invasi
ha un limite da non valicare”
q BARABINO A PAG. 7
LE NOSTRE FIRME.
• Padellaro E tutto sarà come prima a pag. 9
• La Valle La Nato vuol abolire i russi a pag. 11
• De Luca Gesù e Giuda da riscrivere a pag. 17
• Montanari Eclissi della Costituzione a pag. 11
• Barbacetto Milano delle ingiustizie a pag. 11
• Dentello ”Spoon river” alla romana a pag. 19
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a 1,80
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- Arretrati:
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il libro
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Arretrati: “Io“Ilposso”
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3,00
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
SERVIZI Matteo accusa, ma non va al Copasir Via dall’altra guerra
Renzi scappa, il caso » Marco Travaglio
Conte-Barr è chiuso C
i son voluti quasi due mesi
di guerra, ma un po’ di
buonsenso inizia a farsi
strada in Europa. Non natural-
p Dopo le allusioni giornalistiche sulle presunte mano- mente in Italia che, con la Polo-
vre spionistiche dell’ex premier Conte, il Comitato par- nia, è la Bielorussia di Biden. Ma
lamentare sugli 007 decide che “non ci sono elementi in Germania, dove il governo ha
per ulteriori approfondimenti”. Lutto nelle redazioni deciso di disobbedire ai diktat di
Washington e smetterla di inviare
q GIARELLI E SALVINI A PAG. 8 - 9 armi all’Ucraina. La favoletta del-
le armi per i civili inermi che re-
sistono all’invasore russo s’in-
frange contro tutte le evidenze
che neppure la forsennata propa-
ganda atlantista riesce più a na-
scondere. Mariupol, la porta del
Donbass sul Mar Nero, da un me-
se è controllata dagli invasori rus-
si a prezzo di immani stragi e de-
vastazioni. Ma è pure prigioniera
dei nazisti del battaglione Azov,
che la fanno da padroni dal 2014 a
prezzo di immani stragi e deva-
stazioni. E, non volendo ammet-
tere di averla persa, restano asser-
ragliati nell’acciaieria Azovstal
senza speranze di successo e usa-
no come scudi umani centinaia di
donne e bambini, intrappolati nel
luogo più pericoloso del mondo e
costretti a rifiutare le offerte russe
di uscire incolumi. Chi invoca
nuove Norimberga dovrà trovare
un posticino sul banco degl’im-
putati per questi figuri con la sva-
stica che dettano legge sui media
democratici e antifascisti: per i lo-
ro crimini in Donbass denunciati
per 8 anni da Onu, Osce e Amne-
sty, e per quelli freschi di giornata.
È a loro e a quelli come loro (mi-
litari angloamericani travestiti da
addestratori, contractor e foreign
fighter), non ai civili inermi, che
va la gran parte delle armi che se-
guitiamo a inviare senza doman-
darci chi le usa, a che scopo e a chi
andranno dopo.
La guerra non è più la stessa
del primo mese, perché la sacro-
santa resistenza del popolo ag-
gredito è stata ingoiata dal con-
flitto per procura di Biden &C. per
DA 8 ANNI MESTA NEL TORBIDO A KIEV liberarsi di Putin. Cioè per deci-
Victoria Nuland, la mastina
dere con le armi, i morti ucraini e
il rischio nucleare sempre più in-
nemica dell’Ue e della pace
combente, una questione politica
che interessa solo agli Usa e ai loro
camerieri. Non all’Europa e tan-
tomeno all’Italia, per giunta vin-
q IACCARINO E PROVENZANI A PAG. 4 colata da una Costituzione che
“ripudia la guerra... come mezzo
di risoluzione delle controversie
internazionali”. Già era incostitu-
zionale inviare armi nella fase 1 a
ALTRO OK ESTRADIZIONE La cattiveria un Paese aggredito non alleato.
Lo è ancor di più nella fase 2, se-
Assange, pronta Renzi a Conte: “Un premier
non si comporta così con un
gnata da due fatti nuovi: il Don-
bass ormai in mani russe malgra-
la trappola Usa Paese straniero”. Piuttosto
abbandona la politica
do l’enorme arsenale ucraino; e il
proposito dichiarato dagli Usa di
e si fa pagare da bin Salman cogliere la guerra al balzo per ro-
q MAURIZI A PAG. 16 WWW.SPINOZA.IT vesciare il capo dello Stato russo.
Cioè di usare la guerra come mez-
zo di risoluzione di una contro-
I DRAGHI&GIAVAZZI BOY LA MOSTRA DI ROMA versia internazionale. A questa
nuova guerra Usa-Russia la Ger-
Fincantieri: Bono Disney, Topolino mania ha deciso di sottrarsi, e si
spera che altri Paesi Ue la segui-
se ne va e arrivano e la fabbrica ranno. Che aspettano i 5Stelle, le
gli “incompetenti” di sogni a fumetti
sinistre pacifiste e i rari settori ra-
ziocinanti del centrodestra a
chiedere subito a Draghi di ri-
q DI FOGGIA A PAG. 14 q DI FAZIO A PAG. 18 spettare la Costituzione?
2 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA • SENZA PACE

“Niente artiglieria pesante”:

Berlino rompe il fronte Ue
» Cosimo Caridi La Bundeswehr è stata sot- Natangelo
BERLINO to-finanziata per anni, decen-
G20, YELLEN

L
E GENTILONI a Germania è pronta a
ABBANDONANO pagare le armi da man-
dare a Kiev, ma non a in-
viare le proprie. “Abbia-
mo chiesto alla nostra indu-
stria della Difesa di dirci quali
materiali possa for-
nirci nel breve perio-
do –ha detto il can-
celliere Olaf Scholz
in conferenza stam- IN CASA
pa martedì – l’Ucrai-
na ha questa lista, SCHOLZ TEME
ni. I suoi arsenali sono pieni di
armi obsolete per le quali ci so-
no pochi ricambi. Questa al-
meno è la posizione ufficiale a
cui gli analisti aggiungono la
paura di dover mandare perso-
nale tedesco in Ucraina per ad-
destrare i militari di
Kiev. All’ in ter no
della coalizione di
g o v e r n o , i Ve r d i
spingono per l’invio
di armi pesanti. La
ministra degli Esteri

LA SEGRETARIA del
Tesoro Usa, Janet Yellen,
il Commissario europeo
Paolo Gentiloni
e la delegazione ucraina,
tra gli altri, hanno
abbandonato la riunione
dei ministri delle Finanze
del G20 quando ha iniziato
a parlare il ministro russo
Anton Siluanov, secondo
quanto riferisce il
“Washington Post”.
A restare seduti invece
i ministri italiano Daniele
Franco, quello tedesco
e quello spagnolo
sulla quale ha fatto
una scelta e noi ga-
UN ATTACCO
rantiremo i finan- DIRETTO
ziamenti necessari”.
Si tratterebbe di un RUSSO
fondo da 2 miliardi
di euro. Tanti, se
confrontati agli 800
milioni che sono pronti per es-
sere inviati dagli Usa.
LA RISPOSTA DI ANDRIY Mel-
nyk, l’ambasciatore ucraino a
Berlino, è stata come oramai
consuetudine uno schiaffone:
“Le armi di cui abbiamo biso-
gno non sono in quella lista”.
L’Ucraina preme per avere par-
te dei 400 carri armati Marder
a disposizione della Bunde-
swehr (l’esercito tedesco). Ma
su questo il Cancelliere è ina-
movibile “le nostre possibilità
sono limitate”. La preoccupa-
zione di Berlino è rimanere
sguarniti in caso di un attacco
russo diretto.
Annalena Baerbock
si trova in questi
giorni nei Paesi bal-
tici per rassicurare
gli alleati. Sottoli-
neando che la “Bun-
deswehr ha già preso
il comando delle
truppe Nato in Lituania” e che
il governo non è contrario
all’invio di carri armati a sup-
porto di Kiev. Il contrario di
quanto detto poche ore prima
dal suo Cancelliere. Tra le pro-
poste fatte da Scholz c’è anche
una nuova fornitura di armi ai Lacrime
Paesi dell’est Europa che invie- e funerali
ranno in Ucraina armamenti Dall’annessione russa della servatori né per i socialdemo- merciali inalterabili Vittime a
rimasti nei loro arsenali dopo la Crimea i due principali donato- cratici. Anzi per una parte del con la Russia. E così è Bucha e rovine
caduta dell’Unione Sovietica. ri a favore dell’Ucraina sono sta- Spd la Russia rappresenta il stato fino all’invasio- a Chernihiv
La Germania farà costruire e ti Usa e Germania. Un anno do- partner commerciale perfetto. ne. Il 23 febbraio, la vi- FOTO ANSA/
pagherà di tasca sua le fornitu- po, nel 2015, Angela Merkel Alle elezioni dello scorso set- gilia dell’inizio della LAPRESSE
re. Le critiche arrivano anche spingeva il suo governo a dare il tembre Olaf Scholz si presentò guerra, Scholz ha
dall’opposizione. “Troppo poco consenso definitivo al gasdotto come l’unico in grado di dare bloccato Nord Stream
e troppo tardi” ha commentato Nord Stream 2. La dipendenza continuità al progetto Germa- 2. Poco dopo ha deliberato lo
Friedrick Merz, leader dei con- energetica da Mosca non sem- nia di Merkel. Soldi a supporto stanziamento di 100 miliardi
servatori. brava un problema né per i con- dell’Ucraina, ma rapporti com- aggiuntivi alla spesa militare

WASHINGTON
t
“Ingenti e veloci”. Ma le armi
Usa rischiano il mercato nero
» Alessia Grossi “quello maggiore di non arma- ciò che più aiuta a vincere la Per i primi, infatti, numeri di
re l’Ucraina”. Ma, se a breve ter- guerra”. Biden e i paesi Nato in- serie a parte, non c’è modo di

“U
n buco nero di cui è
difficile conoscere la
portata, almeno nel
breve periodo”. Sta nelle parole
di un alto funzionario della Di-
fesa statunitense alla Cnn lo
stato – complesso – dell’invio
dell’ingente fornitura di armi
all’Ucraina da parte degli Stati
Uniti. Un buco nero nel quale
verrebbero inghiottiti i mezzi
da guerra che Washington da
settimane sta fornendo a Kiev e
che martedì Biden ha assicura-
to verranno spediti in 48-72 o-
re. A quanto spiegano le fonti
all’emittente statunitense, in-
fatti, gli Usa non sanno dove fi-
niscano i carichi. Motivo? Pri-
mo, la mancanza di soldati sul
terreno, ma anche la facile por-
tabilità di molti sistemi di nuo-
va generazione. Un rischio che
la stessa fonte definisce “calco-
l at o”, pur di scongiurarne
mine, la “sparizione” dai radar
non preoccupa, a lungo termi-
ne potrebbe creare problemi
soprattutto nel caso di uno stal-
lo nel conflitto. Caso nel quale
quella che viene definita “la più
ingente fornitura di armi ad un
paese terzo in un conflitto”, si
trasformerebbe in un boome-
rang qualora finisse nelle mani
di altri eserciti o milizie che gli
Usa non intendevano armare,
o addirittura ostili. “Si tratta
della nebbia della guerra”, scri-
ve la Cnn citando la fonte della
Difesa. Per avere contezza di
quanto sia efficace l’invio di ar-
mi a sostegno della causa di
Kiev e di come queste vengano
impiegate, un’altra fonte spie-
ga che Biden è costretto ad af-
fidarsi alle informative del go-
verno ucraino, informativa che
a detta però degli stessi ameri-
cani “viene costruita in base a
fatti, forniscono agli ucraini le
armi di cui le loro forze dicono
di aver bisogno. Peccato che
missili, fucili e munizioni, ad e-
sempio siano difficili da rin-
tracciare rispetto ai sistemi più
ingombranti spediti su rotaia.
INVIO ALLA CIECA
I CANNONI
FINISCONO NEL
BUCO NERO O
PEGGIO: AI RUSSI
rintracciarne il trasferimento
in tempo reale. Un esempio del
buco nero è l’invio, la settimana
scorsa – in vista di una escala-
tion russa – di 11 elicotteri
Mi-17, 18 cannoni Howitzer da
155 mm e altri 300 droni Swit-
chblade, gran parte dei quali
ancora non giunti a destinazio-
ne. “Non saprei dirvi dove si
trovino i droni e se gli ucraini li
stiano usando a questo punto”,
ha detto ai giornalisti un alto
funzionario della Difesa. I ca-
mion carichi di pallet di armi
forniti dal Dipartimento ven-
gono prelevati dalle forze ar-
mate ucraine – principalmente
in Polonia – e poi portati in U-
craina, ha detto l’addetto stam-
pa del Pentagono John Kirby,
“poi tocca agli ucraini decidere
dove usarli e come”. Da qui, co-
me ha spiegato Jordan Cohen,
analista della difesa e della po-
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022
del 2022, sfiorando il 4% del Pil.
Adesso si inizia a capire come
abbia intenzione di spendere
questi soldi. Armi made in Ger-
many nuove per la Bunde-
swehr, ma anche per l’Ucraina e
per l’Europa dell’est. Resta l’in-
terrogativo su come funzione-
ranno le fabbriche senza gas
russo. La prima economia
litica estera presso l’istituto Ca-
to alla Cnn il pericolo maggiore
è dove finiscano le armi a fine
conflitto, come è stato per l’Af-
ghanistan, dove gli stessi mis-
sili antiaerei Stinger forniti
all ’Uc raina sono finiti sul
mercato nero senza che Wa-
shington sia mai riuscita a
rintracciarli. Per non parla-
re del rischio maggiore, e
cioè che gli equipaggiamen-
ti finiscano nelle mani degli
avversari degli Usa come nel
caso delle armi agli afghani
finite nelle mani dei talebani.
Nel breve periodo a preoccu-
pare, invece è un possibile at-
tacco delle spedizioni occiden-
tali da parte della Russia stessa
per tentare di rallentare la for-
nitura a Kiev. Finora uno sce-
nario del genere non si è mai
verificato anche perché le for-
niture viaggiano su veicoli non
contrassegnati e vengono tra-
sportate di notte. Tuttavia non
si esclude che l’esercito di Mo-
sca tenti di distruggere ponti,
strade e rotaie sui quali corro-
no i rifornimenti. Intanto gli
Usa nei prossimi giorni an-
nuncerà un nuovo pacchetto di
800 milioni di dollari in arma-
menti da inviare in Ucraina per
l’offensiva in Donbass e smen-
tisce l’invio di caccia da parte
degli alleati.
d’Europa è anche la più grande
potenza manifatturiera dell’Ue.
Nonostante la guerra, oggi circa
il 40% del fabbisogno energeti-
co tedesco è soddisfatto da Mo-
sca. L’embargo alle materie pri-
me russe non è un’opzione per
Berlino, per ora.
ESTERI l 3
l IL CORSIVO
Nella guerra pop,
la letterina di Kiev
a Babbo Natale:
“Regalami un jet”
“B
uy me a fighter jet”: re-
BOZZA D’ACCORDO DA MOSCA Bombe e diplomazia galami un aereo da
guerra. L’Ucraina or-
ganizza la resistenza con stru-
Il Cremlino vuole
menti nuovi, una macabra for-
ma di crowdfunding online. Il
protagonista del video, pubbli-
cato il 12 aprile e diventato vi-
rale negli ultimi giorni, è un
Crimea e Donbass
soldato che cammina tra le car-
casse degli aerei abbattuti. Si
rivolge in inglese a ipotetici ric-
chi benefattori occidentali – ci-
ta imprenditori, specialisti
Kiev però non si fida
dell’informatica, attori e can-
tanti – e chiede una donazione
per comprare nuovi jet da guer-
ra: “Dateci delle ali per difende-
re i nostri cieli. L’esercito degli
occupanti non potrà scappare
né da noi e da voi, né dalla rab-
bia del popolo ucraino e di Dio”.
» Giampiero Gramaglia li sono stati portati lì come scudi umani dai C’è anche un appello scritto:
S
nazionalisti ucraini", accusa Mosca. Il muni- “Sin dall’inizio della guerra
ussulti di negoziati per porre termine cipio lamenta che gli occupanti stanno tra- abbiamo pregato la Nato di
alla guerra in Ucraina, mentre la Rus- sformando la città in un ghetto: i residenti chiudere i nostri cieli. O di ri-
sia conduce l'offensiva nel Donbass possono muoversi solo con al braccio nastri fornirci con aerei da guerra.
senza affondare i colpi. Mosca ha pre- bianchi, chi non li indossa può divenire un Ma i governi del mondo hanno
sentato a Kiev una bozza d'accordo che pre- bersaglio.
vede “il riconoscimento delle attuali realtà Zelensky alza la posta: "A Mariupol ci sono
territoriali, comprese l’appartenenza della ancora 120 mila persone. L’assedio si può fer- REGALINO
Crimea alla Russia e l’indipendenza delle Re- mare o con le armi o con la diplomazia. Per le
pubbliche di Donetsk e Lugansk". Ma gli u- armi ci serve l’equipaggiamento che abbiamo IL VIDEO
craini – lamentano i russi - "cercano di tirare chiesto ma non ancora ottenuto. Per la diplo- VIRALE
per le lunghe" e "a volte semplicemen-
te rifiutano di rispondere". La re-
mazia, la Russia fa il suo gioco e non sa
proporre veri accordi".
DEL PILOTA
plica di Kiev viene dal presiden- Se l’attenzione è su Mariupol, (DI AZOV?)
te ucraino Zelensky, che, nella l’offensiva russa è proseguita
conferenza stampa con il nelle ultime ore sull’ampio
presidente del Consiglio eu- fronte dell’Ucraina sud-o- paura di un escalation del con-
ropeo Charles Michel, dice: rientale. Esplosioni sono flitto. Chiediamo a voi, filan-
"Io sono pronto al dialogo, state avvertite a Mykolaiv. di tropi, di usare le vostre capaci-
ma Mosca non è pronta per cui i russi vogliono fare u- tà finanziarie, organizzative e
un accordo di pace". A osta- n'altra città masrtire: “Non politiche per offrirci un aereo
colare la ripresa delle trattati- abbiamo acqua a causa dei da guerra”. Nel filmato, il mili-
ve, la reciproca diffidenza: Mo- bombardamenti e ora provano a tare che giovialmente si fa por-
sca non crede più nei negoziatori u- toglierc l'elettricità”. tavoce della raccolta fondi, in-
craini, dice la portavoce del Da 48 ore, la Russia sta dossa sulla spalla destra un
ministero degli Esteri russo rovesciando la sua capacità “sole nero”, un simbolo che ri-
Maria Zakharova. di fuoco sulle città ucraine e manda alla svastica usato dai
ha schierato più truppe, gruppi neonazisti (è sullo stem-
L'ULTIMATUM dato dalle IL BILANCIO cercando di spaccare in due ma di Azov). Chissà se tycoon,
forze russe che assediano la DI 56 GIORNI l'Ucraina in quella che è po- personaggi pubblici e star hol-
città di Mariupol ai soldati DI CONFLITTO tenzialmente la battaglia lywoodiane, che tanta sensibi-
15MILA
ucraini ancora asserragliati che decide l'esito della lità hanno esibito dall’inizio
nell'acciaieria di Azovstal è guerra. Ma l'intelligence a- del conflitto, risponderanno al
trascorso senza resa (e sen- mericana non vede per il suo appello. Intanto la colletta
za conseguente attacco fi- momento “conquiste signi- per i caccia scrive un altro ca-
nale). Gli uomini che si fos- ficative" da parte russa nel pitolo del racconto distopico di
sero arresi avrebbero avuta SONO LE VITTIME ucraine Donbass. In attesa che l'U- questa guerra (quasi) mondia-
salva la vita, aveva assicura- del conflitto, secondo quanto craina dia alla Russia una le, con la sue nuove e sofisticate
to il generale russo Mikhail dichiarato dal presidente risposta “realista”, l’Occi- forme di propaganda e con le
Mizintsev, citato dal Wa- Zelensky in questa prima parte dente continua a rifornire stragi che si mescolano alle ter-
shington Post. I russi hanno della guerra. “Ma potrebbero d'armi l’Ucraina, sia pure rificanti musichette dei soldati
l'intenzione di celebrare a essere molte di più”, ha con qualche distinguo. su TikTok. L’idea del crowd-
Mariupol il 9 maggio la pa- spiegato, aggiungendo che a L'Ucraina ha già ricevuto funding bellico rimanda a sce-
rata della vittoria. Dopo le Kiev “la vita riprende, ma i raid "aerei da combattimento e nari spaventosi. David Foster
14 di ieri, nonostante i com- aerei continuano”. pezzi di ricambio per l'avia- Wallace aveva immaginato un
5MILIONI
battimenti in corso, è stato zione", dicono al Pentago- futuro, nemmeno lontano, in
attivato un corridoio uma- no; e sono in arrivo pezzi cui ogni anno sul calendario a-
nitario per evacuare 6.000 d’artiglieria. Oltre 50 mili- vrebbe avuto il nome di uno
civili con 90 bus. Gli auto- tari ucraini vengono già ad- sponsor. Le prossime guerre sa-
bus che partono per Zapo- destrati da specialisti Usa ranno bra n d i z z at e ? Forse il
rizhizhia si fermano anche SONO LE PERSONE all'uso degli obici Howitzer. mondo perirà sotto razzi “Sean
vicino alla Azovstal. Non è scappate dalle bombe secondo A Zelensky, che lo ha defini- Pen n”, granate “Coca Cola”,
chiaro quanti civili siano i dati dell’Unhcr, l’agenzia Onu to “un grande amico dell'U- bombe atomiche “Elon Musk”.
ancora in città – a l me n o per i rifugiati. Il 90% sono craina”, Michel ha detto che TOMMASO RODANO
cento mila, secondo fonti u- donne e bambini. Kiev riceverà una risposta
craine - e, soprattutto, se vi al suo questionario sull'a-
siano donne e bambini nel- desione all'Unione europea
l'acciaieria Azovstal. "I civi- entro l'estate.
4 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA • GLI USA E IL NEMICO

Nuland, mastina anti-russa:

è diplomatica, ma per finta
» Michela A. G. Iaccarino
e Sabrina Provenzani

N
ell ’aprile del 2021, il
presidente Biden sce-
glie Victoria Nuland
come vicesegretario di
Stato – ovvero, come vice mini-
stro degli Esteri della potenza
americana –: immediato il
messaggio arriva forte e chiaro
oltreoceano al presidente rus-
so, Vladimir Putin. Questa de-
signazione segna un completo
cambio di rotta, in senso peg-
giorativo, nell’approccio di
Washington e Mosca dopo la
presidenza apertamente fi-
lo-putiniana di Donald Trump,
ma anche rispetto agli anni di
appeasement – in altre parole,
accomodanti – dell’Ammini-
strazione Obama.
A DECIDERE le future mosse del-
la squadra Biden nell’emisfero
europeo ed ex sovietico è la se-
gretaria “Fuck Europe”: che
“l’Europa poteva andare a farsi
fottere” lo aveva rivelato – nei
giorni delle barricate di Mai-
dan, febbraio 2014 – la Nuland
all ’ambasciatore Usa a Kiev,
Geoffrey Pyatt, in una telefona-
ta privata, poi diffusa dai me-
dia. In ballo c’erano gli equilibri
ucraini e il futuro dell’opposi-
zione al presidente filorusso
Yanukovich, che si era rifiutato
di firmare gli accordi con l’U-
nione europea: nella telefonata
la Nuland si augura che non ar-
rivi al potere Klitcho (l’ex pugi-
le oggi sindaco di Kiev), mentre
sostiene “Yats”, ovvero Jacen-
juk, poi diventato premier dal
2014 al 2016. Se la posizione
ufficiale Usa sulla crisi politica
in Ucraina è sempre stata quel-
la del diritto all’autodetermi-
nazione del popolo ucraino, la
telefonata rivela interferenze
di Washington a Kiev che non
apprezzano nemmeno le capi-
tali europee: Angela Merkel
commenterà le parole della di-
FRASE CELEBRE “L’Europa? Può andare a farsi fottere”. La vice norificenze le ha ricevute per il
dispiegamento delle truppe
segretaria di Stato e il senso della democrazia per gli Stati Uniti Nato oltre i confini dell’Allean-
za Atlantica: a Kabul. Senior
counselor alla Albright Stone-
bridge group – azienda di Wa-
shington fondata dall’ex segre-
taria di Stato – Nuland è finita
NUOVO come una preoccupante quan-
PACCHETTO tità di alunni dell’Asg (hanno
DI SANZIONI scritto prima Politico e poi In-
WASHINGTON ha tercept) a ricoprire ruoli chiave
annunciato un nuovo nell’Amministrazione Biden.
pacchetto di sanzioni
contro la Russia legato LA DISCENDENTE di ebrei ucrai-
all’invasione dell’Ucraina. ni migrati negli Stati Uniti è
Nel mirino degli sposata con lo storico neocon
Stati Uniti la banca Robert Kagan, a capo dell’isti-
commerciale tuto “Progetto per un nuovo se-
Transkapitalbank e una colo americano”, fondato da
rete di oltre 40 individui Donald Rumsfeld e Dick Cha-
e società. Le misure ney. E per il vice presidente di
comprendono anche Bush la Nuland lavorerà come
restrizioni ai visti per principale consigliere per la si-
635 cittadini russi. curezza dal 2003 al 2005, reci-
Tra i personaggi ta la sua biografia sul portale
coinvolti c’è pure Approccio Nato, “per promuovere la de-
l’oligarca Konstantin muscolare mocrazia”: dall’Iraq al Libano,
Malofeyev e la società Victoria Nuland si fino all’Ucraina. “La Russia
di criptovalute Bitrivier, è occupata anche perderà, è solo questione di
con base in Russia. di Afghanistan, tempo”. Per due ore la sottose-
Iraq e Libano gretaria l’8 marzo scorso ha te-
FOTO LAPRESSE stimoniato al comitato del
Congresso Usa, dove ha am-
messo la presenza di laboratori
di ricerca chimica e biologica:
plomatica come “inaccettabi- IN CARRIERA quando collassa: nel negoziatore per le forze armate non ha ammesso che sono a-
li” ’, ma nemmeno le critiche
della cancelliera sono riuscite a HA SERVITO 1991 è all’ambascia-
ta di Mosca. Diventa
convenzionali in Europa. Nel
2013 quando si alzano le prime
mericani, né che servano a sco-
pi bellici. Mastino degli Stati
frenare la carriera della Nu-
land, che ha poi accusato i ser-
5 PRESIDENTI: fluente nelle lingue
dei vecchi e nuovi
barricate a Maidan è la segre-
taria di Stato per gli affari eu-
Uniti e dei suoi interessi, da
stratega interventista liberale
vizi della Federazione del leak TRANNE nemici: parla russo e ropei ed euroasiatici. Dal 1997 con cariche sempre più in-
audio per gettare discredito
sulla squadra Obama. Prima di TRUMP cinese. Per la sua co-
noscenza dell’Euro-
al 1999 è vicedirettore per gli
affari dell’ex Unione Sovietica
fluenti ha servito cinque presi-
denti, repubblicani e democra-
quel 2014 la Nuland conosceva pa dell’Est l’ha scelta presso il Dipartimento di Stato tici, dalla fine della Guerra
già bene la Russia. Veterana George Bush junior: e per il suo lavoro con i russi du- fredda. Tutti tranne uno per-
dello spazio post-sovietico ini- fino al 2008 è la sua ambascia- rante la campagna aerea in Ko- ché troppo sof t con Putin:
zia l’esplorazione dell’Urs s trice alla Nato, poi diventa capo sovo verrà medagliata. Altre o- Trump.

PEDAGOGIE
t ACCOGLIENZA LO STRAMPALATO VADEMECUM DEL MINISTERO PER INTEGRARE GLI STUDENTI UCRAINI

Meno doni, più zuppe: il delirio del Miur

A
ttenzione italiani, ché la
solidarietà non basta. Do-
SOSTEGNO ve non arriva con l’acco-
A UNICEF glienza, possono arrivare con le
E UNHCR zuppe. Per non far sentire a disa-
gio gli ucraini rifugiati nel nostro
“L’ITALIA ha paese, bisogna metterli ai fornel-
approvato contributi li, farli sfogare con una bella spa-
umanitari per la crisi dellata, lasciarli esprimere con
per 26 milioni di un borsch o con un altro manica-
euro” secondo quanto retto tipico; una dolce madeleine
dichiarato dalla vice della loro vita dilaniata.
ministro degli Esteri A elaborare questa teoria, in-
Marina Sereni. Di dubbiamente suggestiva, è l’au-
questi, “6 milioni torevole Ministero dell’Istruzio-
andranno a Unicef ne di Patrizio Bianchi, che si sfor-
in Ucraina; 6 allo za di regalare sorrisi, sebbene in-
Ukraine Humanitarian volontari, in questo periodo cu-
Fund di Ocha , 4 po. Il dipartimento per il sistema
milioni al Comitato educativo di istruzione e forma-
della Croce Rossa zione ha elaborato un sofisticato
in Ucraina e 2 a Unhcr va deme cum per indirizzare le
scuole nell’accoglienza degli
“studenti profughi dall’Ucraina”.
Si intitola “Spunti per la riflessio-
ne didattica e pedagogica delle
Speranze Bambini rifugiati
scuole” ed è già online, ma in con-
tinuo aggiornamento, dallo
scorso 24 marzo.
IL PREZIOSO documento è artico-
lato in una serie di capitoletti dai
titoli intriganti: “I tempi convul-
si dell’emergenza e il ‘tempo len-
to’ dell’educazione”; “Apprende-
re serve, servire insegna”, “La pe-
dagogia della scala”; “Non fuggi-
re il dolore dei bambini e... atten-
ti al lupo”. Ma le riflessioni più av-
veniristiche sono quelle che dan-
no sostanza al tema: “Ricchi di
doni, non mendicanti”.
Ora, l’argomento è serissimo,
drammatico, ci sarebbe poco da
scherzare. Proprio per questo,
forse avrebbe fatto bene un po’ di
cautela, prima di rendere pubbli-
che talune fantasie. “Nell’acco-
glienza, per sovrappiù, per ecces-
so di attenzione, può accadere di
‘dare’, senza chiedere nulla – si
legge nel testo del Miur –. Sono
situazioni da evitare, perché chi
arriva deve sentirsi a sua volta
portatore di doni, ricco di cose da
dare agli altri. Non mendicante
alle nostre porte”. Insomma, a
questi poveri cristi di ragazzi che
si trovano rifugiati e stranieri
nelle nostre scuole, non ci si può
limitare a dare una mano, sareb-
be offensivo: bisogna anche chie-
dere. Chiedere cosa? “Ad esem-
pio, l’Ucraina ha un corpus di
canzoni popolari tra i più ricchi al
mondo. Con l’aiuto di adulti pro-
fughi o residenti potrebbero es-
sere da loro ‘donati’ canti tradi-
zionali”. Una schitarrata tra ami-
ci. Ma non basta, c’è una propo-
sta ancora più sostanziosa: “Op-
pure, questo popolo ha infinite
varianti di zuppe (il famoso bor-
sch) che stanno al passo con le
tante varianti italiane. Una bella
gara di zuppe con le ricette delle
nonne potrebbe essere una pro-
ficua attività, in collaborazione
con il centro anziani del quartie-
re”. Una gara di zuppe. Agli stu-
denti ucraini si propone una gara
di zuppe: una specie di Master-
chef del disagio, in cui bambini e
adolescenti segnati da un trauma
terrificante si sfidano ai fornelli
con gli anziani del quartiere (!).
“E non pensiamo di poter capire
quello che provano – insiste il
ministero –. Noi siamo qui, al
caldo, al sicuro (auspicabilmen-
te); soltanto pochi grandi vecchi
che hanno vissuto la Seconda
guerra mondiale possono capire
davvero quello che questi bambi-
ni e ragazzi hanno subito e subi-
scono”.
Nessuno può capirli. Sicura-
mente non li ha capiti il Miur, che
vuole fargli cucinare zuppe e
cantare canzoni, così capiscono
subito che sono capitati in una
gabbia di matti. Una risata ci sep-
pellirà.
TO. RO.
6 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022

DE BELLO MARIO • GLI “AIUTI” ALL’UCRAINA

Pronto il decreto per nuove armi:

ora mandiamo anche i cannoni
» Wanda Marra

L’
LO SBERLEFFO Italia è pronta a
mandare artiglie-
ria pesante all’U-
craina. In linea con
gli Usa, che stanno prepa-
rando un nuovo invio di ar-
mi da 800 milioni di dollari.
E come annunciato dieci

FUBINI giorni fa da Josep Borrell,

l’Alto rappresentante Ue per
gli Affari esteri, che aveva

FA IL MEDIUM parlato di “una lista di armi

di cui gli ucraini hanno biso-
gno”. Con la Ue pronta ad ac-

CONTRO cogliere le richieste, bussan-

do “alla porta degli Stati
membri”. Il nostro Paese è

BERLINGUER pronto a rispondere. Senza

neanche passare per un nuo-
vo voto delle Camere.
Il decreto interministeria-

, CHISSÀ
QUANTE al-
tre occasioni offre
le sarà predisposto da Mef,
Farnesina e ministero della
Difesa. E arriverà tra pochi
l’albero genealogico giorni, come confermano
di Bianca Berlinguer. fonti governative.
Dopo che il Foglio a-
veva arruolato suo L’ALLEGATO sulle armi speci-
cugino Luigi – a sua fiche sarà secretato, come
insaputa, visto che il quello precedente, ma il nuo-
giorno seguente a- vo provvedimento si rende
veva smentito l’in- necessario per permettere
tervista – per darle
contro riguardo alle
l’invio di una nuova tipologia
di armi, come raccontano più
SEMPRE SEGRETO Serve un testo interministeriale per spedire
ospitate di Alessan-
dro Orsini a Carta-
fonti qualificate.
L’artiglieria pesante, che altre tipologie di armamenti: ma il Parlamento non voterà
bianca, ieri il vicedi- significa prima di tutto can-
rettore del Corriere noni, obici, cannoni semo-
Federico Fubini ha venti. Armi di attacco, che Camere, con cadenza trime- Rete pace Disarmo, France- venga fatto senza coinvolge- giornata di ieri ha evidenzia-
pensato bene di dar stanno mandando Usa e strale, sull’evoluzione della sco Vignarca: “Si conferma re il Parlamento. Più si man- to per l’ennesima volta come
vita a Mario, nonno Gran Bretagna, prima di situazione in atto. che l’Italia vuole aumentare dano sistemi d’arma che pos- un negoziato al momento sia
di Bianca: “Il nonno tutto. A denunciare le implica- il livello dell’aiuto militare sono aumentare il conflitto e difficilmente prevedibile,
di Bianca Berlinguer Il decreto precedente, in- zioni di un nuovo provvedi- all ’Ucraina. E dal nostro più è difficile essere parte del per dirla con linguaggio di-
che ospita Orsini a fatti, basta a coprire le forni- mento in arrivo è il Coordi- punto di vista è problematico negoziato”. plomatico. Di fatto ieri, du-
dire queste cose (il ture di armi già previste. Sep- natore delle campagne della che questo salto di qualità Va registrato, però, che la rante il G20, gli Usa e gli al-
fatto che il nonno di pure la lista sia ufficialmente
Orsini abbia avuto secretata, si tratta di fatto di
un’infanzia felice mortai da 120 mm e relative
MINISTRI IN AFRICA
Gas, “intesa” in Angola
nonostante vivesse bombe, missili Stinger, mi-
sotto dittatura, ndr), tragliatrici pesanti Bro- t
Mario Berlinguer, è wning e relativi munizioni,
stato un antifascista mitragliatrici leggere MG e
coraggioso che ha proiettili, lanciatori anticar-

ma i numeri non tornano

sofferto sotto Mus- ro e relativo munizionamen-
solini. Uno dei giuri- to, razioni K, radio Motorola,
sti che hanno con- elmetti e giubbotti.
cepito il reato di a- Ma a questo punto è in ar-
pologia di fascismo. rivo un salto di qualità anche
Ma questo Bianca nel coinvolgimento del no-
Berlinguer non l’ha stro Paese.
ricordato ieri sera”. Peraltro, il decreto inter- » Virginia Della Sala del petrolio russo e dopo i ru- nazionale per l’energia (Aie) ha samente: tra porti chiusi e Pae-
Con quest’operazio- ministeriale non richiede il mors di un possibile accordo rilasciato 120 milioni di barili si che hanno deciso di sostituire

“C
ne audace ma ge- voto del Parlamento, in hiediamo all’Europa degli Stati sul tetto al prezzo di greggio delle scorte di emer- Mosca, la stima dell’Aie sugge-
niale, Fubini sdoga- quanto il decreto Ucraina, di includere l’embar- del metano. genza, il doppio di quelli del risce che già a inizio aprile la
na una pratica repli- già approvato dalle Camere, go al petrolio russo Certo, con il passare delle o- primo aprile, di cui 60 milioni produzione russa di greggio è
cabile potenzial- autorizza la cessione di mez- nel sesto pacchetto di sanzioni, re, l’iniziale “nelle prossime dagli Usa. Di fatto, comunque, diminuita di 700mila barili al
mente all’infinito: zi, materiali ed equipaggia- altrimenti sarà una misura settimane” è diventato “prima l’embargo è già iniziato ufficio- giorno e si stima che il calo rag-
andando all’indietro menti militari in favore delle vuota”: ieri il presidente ucrai- o poi”. Italia e Germania, ormai giungerà 1,5 milioni entro fine
e interpretando le autorità governative dell’U- no Volodymyr Zelensky, nel è noto, occupano la posizione mese. Questo richiederà uno
parole pure dei de- craina, in deroga alle dispo- corso della conferenza stampa più difficile e Berlino, proprio sforzo produttivo maggiore da
funti, chissà quanti sizioni di legge, fino al 31 di- con il presidente del Consiglio per non lasciare nulla di opaco parte dei Paesi dell’Opec, e non
altri parenti la pos-
sono oggi infamare
cembre 2022. All’adozione
di uno più decreti intermini-
europeo, Charles Michel, ha
provato mettere pressione a
rispetto alle sue intenzioni, per
bocca della ministra degli Este-
PETROLIO è detto che collaborino. Mosca
è un produttore che non si può
per bocca dei mi-
gliori giornalisti no-
steriali, infatti, viene de-
m a n d a t a l a d e fi n i z i o n e
Bruxelles. “Siamo grati all’Ue
per i cinque pacchetti di san-
ri Annalena Baerbock ha fatto
sapere che smetterà di impor- KIEV ALLA UE: sostituire facilmente.

strani. Gli unici tito- dell ’elenco di mezzi, mate-
lati, ça va sans dire, a
interpretarne il pen-
riali ed equipaggiamenti
militari oggetto della cessio-
siero. ne, nonché le modalità di
realizzazione della stessa. Il
ministro della Difesa e il mi-
nistro degli Esteri devono
semplicemente riferire alle
zioni già approvati – ha detto –
ma non sono abbastanza per
fermare il finanziamento della
guerra di Putin”. Il gas non de-
ve essere escluso. La richiesta
arriva poche ore dopo che la
Francia aveva dato come im-
minente l’arrivo dell’embargo
tare il greggio di Mosca entro fi-
ne anno, dimezzando gli acqui-
sti entro l’estate. “Il gas seguirà
una tabella di marcia europea
comune – ha poi precisato –
perché l’uscita congiunta è la
nostra forza”. Proprio due gior-
ni fa, oltretutto, l’Agenzia inter-
L’ITALIA, invece, prosegue il suo
STOP RAPIDO tour alla ricerca di gas alterna-
tivo, tanto più importante a
ALLA RUSSIA fronte dei problemi in Libia - su
cui comunque l’Italia contava -
che stanno bloccando la produ-
zione: ieri i ministri degli Esteri
e della Transizione ecologica,
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022
leati si sono alzati mentre
parlava il ministro delle Fi-
nanze russo, Anton Siluanov.
Tra loro anche Paolo Genti-
loni, Commissario agli Affari
economici.
L’ITALIA, POI, non si illude ri-
spetto ai rapporti con la Rus-
sia. Fonti diplomatiche rac-
contano di essere certe che -
dopo l’espulsione di 40 di-
plomatici europei dalla Rus-
Luigi Di Maio e Roberto Cingo-
lani, insieme all’ad dell’E ni
Claudio Descalzi, sono stati in
Angola e oggi arriveranno in
Congo. Forse memori della
confusione fatta per l’Algeria,
non sono stati comunicati i
quantitativi specifici ufficiali
dell’ “intesa” siglata ieri ma do-
vrebbero essere intorno a 1,5
miliardi di metri cubi annui ag-
giuntivi, seppure probabil-
mente dal 2023. A 5 miliardi si
punta invece col Congo, con le
stesse tempistiche.
Comunque, se da un lato a i-
nizio maggio dovrebbe pren-
dere il via il piano del governo
per ridurre i consumi dei con-
dizionatori e dei riscaldamenti
negli edifici della Pubblica Am-
ministrazione, dall’altro i nu-
meri mostrano che l’impatto
dei prezzi dell’energia non è
questione che si risolve con il
termostato. Ipotizzando di im-
portare le stesse quantità di e-
nergia dello scorso anno ai
prezzi di febbraio - ha stimato
Francesco Lenzi - l’import di e-
nergia del 2022 peserà per cir-
ca 40 miliardi, mandando il
saldo commerciale dell’Italia
in deficit di oltre 10 miliardi.
In trincea
Il premier
Draghi,
a sin. il ministro
Guerini
FOTO ANSA/
LAPRESSE
sia – tra qualche giorno toc-
cherà a quelli italiani. Si ar-
riva a ipotizzare che la deci-
sione possa riguardare una
trentina di persone. Solo un
paio di settimane fa l’Italia ha
espulso 30 persone con pas-
saporto diplomatico, dichia-
rando che si trattava di una
decisione presa per motivi di
“sicurezza nazionale”. E Mo-
sca aveva annunciato di esse-
re pronta a fare altrettanto.
La missione
Il ministro
Luigi Di Maio
è volato in
Africa per fare
accordi sul gas
FOTO ANSA
L’INTERVISTA • Padre Moroni (Assisi)
“Fermatevi tutti: anche
la difesa degli aggrediti
ha un limite massimo”
» Pietro Barabino
N
el dibattito pubblico “tutto viene
preso come una scusa per conti-
nuare a sostenere una risposta
armata”. Per Padre Marco Moro-
ni, Custode del Sacro Convento di San
Francesco d’Assisi, “c’è un massimo che si
può concedere alla difesa”. L’appello della
Marcia della Pace di quest’anno è “Ferma-
tevi!” ed è rivolto “a chi ha attaccato e a chi
ha risposto”, sottolinea il frate.
Padre Moroni, perché da quando l’e-
sercito russo ha aggredito l’Ucraina,
le posizioni pacifiste vengono ritenu-
te poco credibili?
Gesù è uno sconfitto di fronte agli occhi
del mondo e anche la sua proposta di pace
e di nonviolenza, in fondo, non viene ac-
colta. A mio parere perché il mondo, con
la sua impostazione, non riesce ancora a
comprendere una proposta così alta.
Quali sono i limiti che vede nell’uso
delle armi?
L’uso delle armi è l’insuccesso della ragio-
ne, della capacità di dialogo e di diploma-
zia che sta portando sostanzialmente a
un’escalation di guerra.
Nonostante la testimonianza di radi-
cale nonviolenza del Vangelo, per se-
coli nella Chiesa si è parlato di “guer-
re giuste”. Cos’è cambiato?
Esiste tutta una storia in cui la teoria della
“guerra giusta” mano a mano viene sman-
tellata. Si continua ovviamente e giusta-
mente a parlare della necessità e della
possibilità di difendersi e anche di aiutare
colui che si sta difendendo.
Essere obiettori alla retorica bellica
non significa, quindi, escludere la le-
gittima difesa dei popoli, mettere
sullo stesso piano aggressore e ag-
gredito?
Il punto di svolta è dire: “C’è un massimo
che si può concedere, anche alla difesa”,
che non vuol dire non condannare l’ag-
gressore. C’è una nonviolenza che è attiva,
capace di intervenire: penso alle forze di
interposizione, a tante realtà che si sono
già realizzate in tante parti del mondo. Se
penso a come viene manipolato il Vange-
lo, anche in questi giorni… Fratelli Tutti è
il tema dell’Enciclica di Papa Francesco
firmata proprio qui, dice che i fratelli sono
davvero tutti, di ogni genere, razza e na-
zionalità, non c’è nessuna differenza.
Questa è la logica di Gesù: anche quello
che considero nemico o che mi si dice ne-
mico è mio fratello.
Le parole del Papa non trovano alcu-
na sponda nel mondo politico, ma c’è
qualche resistenza anche all’interno
della stessa Chiesa…
Sì, davvero io sono rimasto sconcertato.
La mia prospettiva è quella cristiana,
francescana, quella di chi ha militato negli
ambienti del pacifismo, prima di entrare
in convento, e continua a coltivare questa
attenzione, pur non essendo più un “mi-
litante”. Il problema grosso a mio parere è
quando la religione diventa occasione di
nazionalismo, quando viene legata stret-
tamente a un discorso di tipo politico.
Negli ultimi decenni ci sono state
guerre condotte dalla Nato, “opera-
zioni militari speciali” che hanno
portato morti e distruzione in diver-
se parti del mondo, ma chi oggi rico-
nosce delle responsabilità da parte
dell’Occidente viene etichettato co-
me “filo putiniano”. Che effetto fa dal
suo punto di vista?
È un po’ridicolo. Mi sembra che tutto ven-
ga preso come una scusa per continuare a
sostenere una risposta armata e un ricor-
so alle armi. Il problema è che non si può
immaginare che siccome si dice che forse
c’è un limite a questo, allora vuol dire che
ha ragione Putin o comunque che non sia
così colpevole. Certo, occorre essere capa-
ci di riconoscere delle responsabilità che
vengono anche da una storia fatta di ten-
Il video sioni e sempre im-
su FQ Extra maginata come con-
Sulla versione trapposizione, è
digitale questo il problema
del Fatto, grande.
l’intervista Il 24 aprile tra
video Perugia e Assisi
integrale torna la storica
a Padre Marco Marcia della Pa-
Moroni ce. Qual è il mes-
saggio che lance-
rete ai governi?
L’appello è lo slogan della marcia: “Fer-
matevi!” ed è rivolto a tutti, a chi ha attac-
cato e a chi ha risposto. Allo stesso tempo,
noi francescani siamo davvero in tutto il
mondo, anche in Ucraina: noi conventua-
li abbiamo cinque comunità che sono in
prima linea nell’assistenza, nell’acco-
glienza, negli aiuti. Stiamo cercando di
dare aiuto anche noi con l’sms solidale al
45515 e appunto, la marcia è dire: “Ci sia-
mo”. Non siamo nel teatro di guerra, ma il
teatro di guerra è il mondo, purtroppo, e
preghiamo per i nostri fratelli che stanno
soffrendo di più.
POLITICA l 7
IL DOCUMENTO
t
L’appello di cento
intellettuali: spese
militari pericolose,
è guerra perpetua
U
n appello per riconoscere e con-
trastare “la propaganda di un si-
stema informativo unilaterale e
totalitario”, indirizzata a far digerire le
politiche della Nato. E una proposta
politica per raccogliere a sinistra le i-
dee di chi non si riconosce in nessuna
delle attuali forze politiche.
Con questi obiettivi un centinaio di
professori, studiosi e intellettuali – tra
cui Domenico De Masi, Franco Armi-
nio, Filippo Barbera, Pier Giorgio Ar-
deni, Piero Bevilacqua e Ginevra
Bompiani – hanno scritto un docu-
mento che esprime il forte disagio per
il dibattito intorno alla guerra in U-
craina: “I nostri media infliggono una
grave ferita alla democrazia italiana.
Questa schiac-
ciante attenzio-
ne alla tragedia PROMOTORI
ucraina ha diver-
s i s c o p i . E s s a TRA I FIRMATARI
cancella le gravi DE MASI,
re sp ons abi li tà
dell'Europa, che
ARMINIO
negli ultimi 30 E BOMPIANI
anni ha affidato
la propria politi-
ca estera alla Nato a guida Usa, asse-
condandola in tutte le guerre condotte
nei vari angoli del pianeta. Tv e grande
stampa vogliono far dimenticare agli
italiani i problemi irrisolti della sanità
pubblica, della scuola, del Mezzogior-
no. Ma lo scopo principale è far dige-
rire agli italiani la proposta di portare
al 2 per cento del Pil la spesa in arma-
menti”. Secondo i firmatari, “rimanere
nel cono d’ombra della Nato, vale a di-
re piegarsi alla pretesa degli Usa di re-
stare l’unica superpotenza del globo, è
un errore strategico mortale” e signi-
fica “accettare un progetto di guerra
perpetua e rinunciare a un ordine
mondiale fondato sulla pace”. Per dare
forza e voce a chi non è allineato al rac-
conto dominante, “occorre avviare
con urgenza un percorso di confronto
tra le forze democratiche e progressi-
ste” che porti, anche grazie a “uomini
politici di esperienza, ma fuori dai par-
titi, come Luigi De Magistris”, a dare
rappresentanza “a una domanda di
democrazia sostanziale e di sinistra”.
8 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022

DOSSIER • Renzi: da “nuovi” a “zero elementi”

RUSSIAGATE COME SCHER

COPASIR » Giacomo Salvini

Prima il bluff

“N
delle “certezze” dell ’Aisi, Mario Parente.
Quando la missione diventa di

di Iv su Conte, essun e-
l em en-
dominio pubblico, inizio otto-
bre 2019, il Copasir convoca in
audizione Conte (il 23 ottobre)
poi il comitato to per
ulterio-
e Vecchione (il 29). Durante
l’audizione l’allora premier

(all’unanimità) ri approfondimenti”. A metà

pomeriggio bastano cinque pa-
role ad Adolfo Urso, presidente
racconta di non aver mai par-
lato né con Barr né con Trump
della questione e di averla au-
decide di non fare del Copasir di Fratelli d’Italia,
per chiudere, almeno per il mo-
torizzata per non “recare dan-
no alla nostra intelligence” e

ulteriori mento, la vicenda del Russia-

gate italiano. Il caso era stato
montato nei giorni scorsi dopo
per “dimostrare l’es traneità
dell ’Italia”. Non sono mai e-
merse prove del coinvolgimen-
approfondimenti un articolo di Repubblica che
aveva raccontato della cena del
to dell’Italia.

15 agosto 2019 tra il Guardasi- LO “SCOOP” LA CENA TRA BARR

gilli di Donald Trump, William
Barr, e l’ex capo del Dis, Genna-
ro Vecchione. La notizia era
stata cavalcata prontamente da
Matteo Renzi e dai suoi fedelis-
simi che avevano chiesto la ria-
pertura del caso al Copasir
mettendo all’indice l’ex presi-
I PROTAGONISTI dente del Consiglio Giuseppe
Conte. Ma ieri il comitato che e-
sercita il controllo sui servizi
segreti italiani ha deciso di non
fare nuove audizioni e quindi di
non riaprire il dossier. Conte
poi ieri sera ha spiegato che la
missione americana si era “li-
mitata a uno scambio di infor-
mazioni” andando all’attacco
di Renzi: “Se ha da dire qualco-
DONALD TRUMP GENNARO VECCHIONE sa vada al Copasir o in tv, io ho
agito in piena coscienza”.
• L’ex presidente degli • L’ex capo del Dis il 15
Stati Uniti era convinto agosto 2019 incontrò il LA VICENDA LA MISSIONE
che il Russiagate fosse Guardasigilli americano DEGLI UOMINI DI TRUMP
stato confezionato William Barr, con cui Per inquadrare il caso è neces-
dai servizi italiani andò a cena al ristorante sario fare un passo indietro.
“Casa Coppelle”. Ieri Dopo le elezioni americane del
ha parlato di “cena 2016 il procuratore speciale a-
conviviale” visto che non mericano Robert Mueller ini-
si poteva organizzare zia a indagare sul Russiagate, il
“un rinfresco in sede”. presunto complotto ordito da
Comunque al ristorante Donald Trump e la Russia di
non sono stati affrontati Vladimir Putin per screditare
“argomenti riservati” la candidata democratica Hil-
lary Clinton e vincere le elezio-
ni. Dopo un anno di inchiesta,
Mueller nel marzo 2019 fa sa-
pere che non ci sono prove di u-
na collusione tra Trump e la
ADOLFO URSO Russia per influenzare il voto
del 2016, ma allo stesso tempo
• Il presidente del riferisce degli stretti legami tra
Copasir ieri mattina il comitato elettorale del presi-
a Omnibus ha ipotizzato dente con il Cremlino. Trump
di sentire Matteo Renzi, ERNESTO MAGORNO però si convince che il Russia-
perché ha “delle gate sia stato confezionato dai
certezze” sulla vicenda, • Il componente renziano servizi italiani sotto la guida
ma poi nel pomeriggio del Copasir ieri dell’ex premier Renzi, alleato
ha fatto sapere che pomeriggio ha chiesto di Clinton e così chiede chiari-
non ci sono “elementi l’audizione di Conte menti all’Italia. Il suo ministro
per fare nuovi e Vecchione, ma poi ha della Giustizia William Barr
approfondimenti” fatto un passo indietro vola a Roma nell’estate 2019
sulla riapertura del caso per raccogliere informazioni
insieme ai colleghi su Joseph Mifsud, il professore
della Link Campus che aveva
rivelato a George Papadopou-
los – consigliere di Trump – l’e-
sistenza di “migliaia di email
imbarazzanti sulla Clinton”.
Nel giugno 2019 arriva la ri-
chiesta di “collaborazione” a-
mericana e Palazzo Chigi dà il
via libera: Barr incontra Vec-
chione prima il 15 agosto 2019
e poi il 27 settembre con i diret-
tori dell'Aise, Luciano Carta, e
E GLI 007 IN CENTRO
Martedì Repubblica riapre il
caso: citando documenti del
dipartimento di Giustizia a-
mericano racconta di una cena
al ristorante “Casa Coppelle”
(pieno centro di Roma) tra
Barr e Vecchione di cui né Con-
te né il capo del Dis avrebbero
mai parlato. Inoltre il quoti-
diano mette in relazione quella
missione al tweet di Trump del
27 agosto 2019 – in piena for-
mazione del governo Pd-M5S
– in cui elogiava “Giuseppi”. In-
somma, una sorta di scambio
di favori tra i due capi di gover-
no. Sulla vicenda si è buttato a
pesce Matteo Renzi che ha at-
taccato l’ex premier: “Su Conte
ho delle certezze, non si è com-
portato bene”. I renziani hanno
chiesto al Copasir di convocare
sia Conte (già ascoltato a fine
marzo sulla missione dei mili-
tari russi a Bergamo) che Vec-
chione, mentre il M5S aveva ri-
sposto di voler sentire Renzi. Il
leader di Italia Viva era stato
già convocato il 20 gennaio
2021 sulla questione, dopo le
richieste a Conte di lasciare la
“delega ai servizi segreti”, ma
non era mai stato ascoltato. Il
Copasir infatti, dopo la caduta
del governo giallorosso, è ri-
masto in un limbo per quattro
mesi, quando è avvenuto il
cambio del presidente leghista
Raffaele Volpi al meloniano
Urso. Fino ad oggi il comitato
non ha mai trovato spazio in
calendario per sentire Renzi,
anche se avrebbe potuto chie-
d e r g l i d e i fi n a n z i a m e n t i
dall’Arabia Saudita e del suo
incontro del dicembre 2020
con Marco Mancini.
IL COMITATO “ZERO ELEMENTI
PER RIAPRIRE IL CASO”
Ieri poi la giornata si è aperta
con le dichiarazioni televisive
di Urso. A Omnibus il presi-
dente del Copasir ha fatto capi-
re che il primo ad essere ascol-
tato poteva essere proprio Ren-
zi: “Se ha certezze sul fatto che
l’ex premier Conte ha violato i
dettami costituzionali, ovvia-
mente da lui dobbiamo partire”
ha detto Urso, finito subito sot-
to il fuoco di fila dei renziani, da
Michele Anzaldi in giù. Poi è in-
t e r v e n u t o Ve c c h i o n e c h e
all’AdnKronos si è difeso par-
Ex premier
Sopra, Matteo
Renzi. Nella foto
dell’articolo
a destra, William
Barr
FOTO ANSA
lando di una “cena conviviale”:
“Non era possibile organizzare
BEPPE GRILLO un rinfresco in sede – ha conti-
A ROMA: IERI nuato – per cui si è optato per
HA VISTO FICO un evento esterno in un luogo
pubblico e in una zona centra-
lissima”. L’ex capo del Dis ha
anche confermato la versione
di Conte spiegando che agli in-
contri l’allora premier “non ha
preso parte” e non era stato in-
formato “del cerimoniale”.
Ieri la vicenda è arrivata al
Copasir. A margine delle audi-
zioni sulla guerra in Ucraina, è
stato il renziano Ernesto Ma-
È NELLA CAPITALE gorno a tirare fuori la questio-
Beppe Grillo. Ieri sera ne. “Bisogna riaprire il caso
il Garante del M5S è convocando Conte e Vecchio-
arrivato nel consueto ne” ha detto il senatore di IV. A
albergo sui Fori, dove quel punto è intervenuta la vi-
ha ricevuto la visita del cepresidente del Copasir, Fe-
presidente della Camera, derica Dieni (M5S), secondo
Roberto Fico. Grillo cui Conte era “disponibile” ma
dovrebbe restare nella prima il comitato avrebbe do-
Capitale fino a domani vuto ascoltare cosa aveva da di-
per incontrare vari re Renzi. Gli altri membri del
esponenti del Movimento, Copasir –di tutti i partiti –si so-
tra cui probabilmente no però opposti e anche Ma-
il leader Giuseppe Conte gorno, una volta che si è pro-
spettata l’audizione del proprio
leader, ha fatto un passo indie-
tro: tutti d’accordo pernon ria-
prire il caso. E così è stato de-
ciso. “Non c’è nulla di nuovo”ha
detto Dieni. Fonti autorevoli
del comitato confermano che
“non ci sono elementi per nuovi
approfondimenti”. Inoltre si
spiega che se Renzi vuole essere
ascoltato perché ha elementi
da fornire sarà fatto, ma in caso
contrario no. Al momento non
risulta che il leader di IV voglia
presentarsi spontaneamente.
Inoltre Urso ha anche fatto sa-
pere che il Copasir non ha a di-
sposizione le email, rivelate dal
Corriere, sulla missione “dalla
Russia con amore” dei militari
di Mosca a Bergamo. Nei pros-
simi giorni saranno sentiti i ge-
nerali Enzo Vecciarelli e Lucia-
no Portolano. Ieri sera Conte a
Otto e Mezzo ha spiegato che la
missione è servita a uno “scam-
bio di informazioni” ma i servi-
zi italiani si sono “limitati allo
stretto necessario”. “L’incontro
– ha continuato – è stato stu-
diato e preparato, non sono sta-
to né disinvolto né disattento”.
Anche sulla missione russa a
Bergamo non sono emersi “ele-
menti di spionaggio”quindi, ha
concluso Conte, “è un’infamità
dire che non ho agito seguendo
l’interesse nazionale”.
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022
Io ho solo certezze: Conte si è comportato male, è stato scorretto istituzionalmente
l Matteo Renzi • 19 aprile 2022
ZI A PARTE: ARCHIVIATO
EDICOLA “Giuseppi” Gli articoli di questi giorni
Si riapre il caso,
anzi no: è lutto
nelle redazioni
Gioia negata Gelato
l’entusiasmo dei giornali
che già sognavano
l’avvocato a “processo”
» Lorenzo Giarelli
C
he dispiacere che il Russiagate
sia già finito. Un po’ come con
quelle serie televisive troncate
a metà per mancanza di bud-
get o per scarsi ascolti (e non certo per
mancanza di fantasia degli autori), re-
sta l’amaro in bocca di non conoscere
fino in fondo i rapporti tra Giuseppe
Conte, l’ex segretario alla Giustizia Usa
William Barr e l’ex presidente Donald
Trump, che chissà quali favori
ha ricevuto dall’omologo i-
taliano per sentirsi obbli-
gato a ricambiare con un
ringraziamento pubbli-
co a “Giuseppi” (come
se fosse cosa gradita).
Secondo il Copasir
non c’è motivo di inda-
gare oltre. Il caso è chiu-
so. Eppure fino a ieri la
stragrande maggioranza dei
quotidiani annunziava ga u-
dium magnum che era tutto da rifare,
tutto riaperto, tutto di nuovo a portata
di tribunale. Merito dello scoop di Re-
pubblica di martedì: “Nelle carte Usa
incontri a Roma di cui Conte non parlò
mai”. Una spy story che si chiude con
un omaggio a Maigret: “Ma Conte ha
davvero detto al Copasir tutto quel che
avrebbe dovuto?”.
A Repubblica non la si fa, e infatti
Carlo Bonini incalza l’avvocato: “Chi
ha giocato con l’intelligence”. Sembra
una domanda, ma la mancanza del
punto interrogativo sottintende la na-
tura retorica della questione. È Conte,
che con “disinvoltura”, insieme all’ami-
co Gennaro Vecchione, “maneggiò una
faccenda dai contorni opacissimi fuori
da qualsiasi protocollo e cornice istitu-
zionale”. È lui l’uomo che “barattava un
vantaggio personale (l’endorsement
politico a suo favore da parte di Trump)
in cambio di un incongruo scambio di
informazioni dall’alto dividendo poli-
tico”. E figurarsi se, come nota Stefano
Folli, “la doppia opacità dei rapporti di
Conte sia con la Russia sia con il pre-
sidente americano Trump” non getta
“un’ombra sulla politica attuale” e non
“lambisce l’alleanza tra Pd e M5S”. Co-
me si può stare al tavolo con uno così?
La buona notizia, come da titolo anco-
ra di Rep di ieri, è che finalmente in
Parlamento ci si diverte: “Si riapre il
Russiagate”.
Le altre redazioni partecipano alla
festa. Libero non vedeva l’ora di potersi
sfogare un po’: “Esplode il Russiagate –
Le bugie di Conte sugli incontri dei no-
stri 007 con gli americani”. Tranquilli
però, perché il profilo psicologico
dell’imputato lo delinea il prode Pietro
Senaldi: “Né filo-Usa né filo-Putin, è
soltanto un disperato”.
Per capirci di più – e non potendo av-
valersi delle competenze tecniche di
Senaldi – La Stampa si affida a uno
specialista come Matteo Renzi, il gran-
de accusatore di Conte. La diagnosi è
chiara: “Non conosceva le regole del
gioco, voleva solo salvarsi la poltrona”.
Diplomatica anche la scelta del titolo a
lettere cubitali che riassume la vicen-
da: “Processo a Conte”. Alla sbarra! È
Jacopo Iacoboni a farsi la domanda
giusta, in chiusura di pezzo (si
vede che ha letto Repubbli-
ca): “L’allora premier ita-
liano stava autorizzando
una normale collabora-
zione tra servizi ameri-
cani e italiani o stava ac-
cettando anche solo di
ascoltare una richiesta
impropria di Barr (e di
Trump), cioè che l’It a l i a
collaborasse non con, ma
contro una parte dei servizi ame-
ricani, l’Fbi?”.
IL DUBBIOSO Iacoboni non si rende
conto della fortuna del giornalismo i-
taliano, visto che la risposta ai suoi pa-
temi la si può facilmente scorgere su
uno qualsiasi degli altri quotidiani. Su
Il Riformista, per esempio: “Così Con-
te usava gli 007 contro Renzi”. E poi c’è
Il Foglio, che al fin della tenzone spiaz-
za tutti informandoci che “Conte non è
Zelensky”. In che senso? Ma ovvio: con
Conte c’è stato “un asservimento alle
richieste indecenti di Trump che nep-
pure Paesi in stato di necessità come
l’Ucraina hanno accettato”. Il perché
ce lo spiega Carlo Calenda sul Giorna-
le: “Spregiudicato e dilettante, voleva
accreditarsi con tutti”. E infatti gli
scandali mica finiscono qui: “Russia-
gate, spie e Cina: ecco tutti i buchi neri
dell’era Conte premier”. Come dimen-
ticare infatti lo scoop del giorno prima
del Corriere della Sera, quello secondo
cui Conte, oltreché di Trump, avrebbe
agevolato anche lo spionaggio russo in
Italia avallando una farlocca missione
umanitaria del Cremlino nel nostro
Paese nel marzo 2020. Qui però biso-
gna andare una vergogna alla volta, al-
trimenti l’agenda del Copasir si intasa
troppo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
POLITICA l 9
FRANCO TIRATORE
PREVISIONI
APOCALITTICHE
E DILEMMI
CORNUTI
» Antonio Padellaro
N
iente sarà più come prima è
quella frase che al tempo
della pandemia faceva cop-
pia con coraggio ce la faremo, in-
sensate entrambe visto che, Covid o
non Covid, alla fine nulla sembra
essere così mutato nell’esistenza u-
mana tranne per chi non ce l’ha
fatta. Con lo scoppio della guerra
ecco che tornano a fioccare le pre-
visioni più apocalittiche sugli
sconvolgimenti planetari prossi-
mi venturi, sui quali non mettia-
mo becco per manifesta incompe-
tenza nel ramo presagi. Ci limitia-
mo a osservare che mentre il mon-
do sarebbe sull’orlo della catastrofe
nucleare le altre varie nefandezze
fanno tranquillamente il loro cor-
so, come prima e più di prima. Per
dirne una, l’ordine esecutivo della
Corte di Londra per l’estradizione
negli Usa di Julian Assange (dove
rischia una condanna fino a 175
anni di carcere) a cui manca solo il
consenso, quasi scontato, del go-
verno britan-
nico. Mentre
I “GRANDI”
rassicura la
capacità di a-
ALLE PRESE dattamento
CON LA SCELTA d e i g r a n d i
DELL’ESCLUSIONE consessi in-
t er na zi on al i
DI PUTIN di cui la Fede-
razione russa
continua a fa-
re parte malgrado numerosi altri
membri paragonino il suo presi-
dente ad Adolf Hitler.
Succede al G20, che è quell’orga-
nismo che nell’ottobre scorso, a Ro-
ma, non si accorse, o preferì non
credere, che un suo autorevole socio
di nome Vladimir aveva già pronti
i piani per l’invasione dell’Ucrai-
na. Da ieri le prime 20 economie
della Terra, in rappresentanza del
90% del prodotto lordo mondiale
sono riunite a Washington con un
problemuccio da risolvere: esclu-
dere Mosca, come vuole Joe Biden, o
accettarne la presenza come chiede
la Cina ma anche l’Indonesia che è
presidente di turno. Un dilemma
veramente cornuto perché “se i mi-
nistri occidentali che hanno messo
la Russia sotto sanzioni boicotta-
no il G20, di fatto rischiano di di-
struggere lo spazio più utile per il
governo della globalizzazione”
(Corriere della Sera). D’altra par-
te, come si può legittimare il crimi-
nale aggressore? Secondo l’Asso-
ciated Pressla soluzione escogitata
da Janet Yellen, segretaria al Teso-
ro americana, assomiglia a una
specie di slalom: ci sarà per una
sessione o due, ma non sempre.
Quando si è collegato il ministro
russo Siluanov ha infatti lasciato i
lavori, come ha fatto il commissa-
rio Ue Gentiloni (il ministro Fran-
co invece non si è mosso). Poi doma-
ni si vedrà. Si chiama salvare ca-
pra e cavoli, ma è nello stesso tempo
un raggio di speranza per la so-
pravvivenza del nostro pianeta.
Infatti, direbbe Longanesi, che la
terza guerra mondiale non scop-
pierà perché si conoscono tutti.
10 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
BELLOCCHIO, “IL CLITO”
E “I PROMESSI SPOSI”: TUTTO
SERVE A FAR SALSICCIA
L
unedì scorso è morto a Piacenza Piergiorgio
Bellocchio, critico letterario, giornalista e scrit-
tore. Fondatore dei Quaderni Piacentini, nel
1995 la Baldini & Castoldi lo incaricò della pe-
rizia nella causa intentata contro Comix per la mia pa-
rodia Va’dove ti porta il clito. Sostenevano si trattasse di
plagio, e le argomentazioni pedestri di Bellocchio, che
scrisse di “un saccheggio massiccio dell’opera di un altro
autore e un dileggio pure sistematico di questa”, furono
ridicolizzate dal critico Guido Almansi: “Altrettanto
dubbie mi sembrano le affermazioni del nuovo esperto,
Piergiorgio Bellocchio. Bellocchio scrive: ‘Io stesso ho
praticato più volte questa specifica forma critica e po-
lemica’, intendendo la parodia. A rischio di essere a mia
volta tacciato da ‘buffoncello’ (come arrogantemente
Bellocchio definisce Luttazzi, p. 11 della sua perizia), io
vorrei rovesciare questa affermazione. Credo di aver
sempre praticato la parodia, tranne alcuni casi, in cui mi
sono abbassato ad ‘altre forme critiche e polemiche’.
Scrive Bellocchio a p. 8: ‘Che non basti la sostituzione di
parole con altre di senso diverso nel capovolgimento di
fatti e situazioni perché si concreti la parodia (o la satira,
o il pastiche, o altro genere letterario dotato di autono-
mia), dovrebbe essere ovvio’. Ma tutto il discorso teorico
della parodia dimostra che questa affermazione è
tutt’altro che ovvia. È quasi sempre la semplice ‘sosti-
tuzione di parole con altre di senso diverso’ o ‘il capo-
volgimento di fatti e situazioni’ che determina la paro-
dia. Anzi, direi di più. Quanto più esile è la differenza fra
testo parodiato e testo parlante, tanto più efficace è l’o-
perazione... In un libro del più celebre parodista del
Ventesimo secolo, Paolo Vita Finzi, si riproduce, verba-
tim, una pagina di Giovanni Gentile sotto forma paro-
dica, senza cambiare una virgola... L’expertisedi Belloc-
chio contiene inoltre un falso calunnioso che potrebbe
essere passibile di un provvedimento giudiziario da
parte di Luttazzi. Dopo un’infelice e banale fantasia sul-
la versione oscena de I promessi sposi, Bellocchio scrive:
‘A chi mai potrebbe venire in mente? A nessuno, tranne
a Luttazzi’(p. 5). Ma a Luttazzi non è mai venuto in men-
te di scrivere una versione oscena de I promessi sposi,
perché la geniale invenzione è di Bellocchio stesso... Mi
sembra che grande parte delle expertises di parte avver-
sa e dei ricorsi e reclami insistano su un fatto che mi
sembra irrilevante: il buono o il cattivo gusto dell’ope-
razione Luttazzi. Ma il buon gusto non è perseguibile a
termini di legge, altrimenti gli italiani che si vestono
male o che hanno dei brutti mobili sarebbero in galera...
Va’ dove ti porta il clito è parodia, senza alcun dubbio a
mio parere”. Si espressero in mio favore anche Maria
Corti (“Accusare la parodia di plagio non ha senso; può
farlo solo chi ignora la natura della parodia letteraria...
Questo tipo di parodia gaddiana è quella di Celati, di E-
co; Luttazzi ci sembra in buona compagnia e ben al cor-
rente delle regole del genere”), nonché Omar Calabrese,
Patrizia Violi, Alberto Bertoni, e il giudice: Baldini &
Castoldi e Tamaro persero la causa e furono condannati
al pagamento delle spese. Questi fatti, nel coccodrillo su
Bellocchio de Il Giornale, vengono distorti così: “(In
Rete si legge che Bellocchio) fu implicato nel ‘caso’ che
inchiodava Daniele Luttazzi, reo, dopo la pubblicazione
di Va’ dove ti porta il clito, di aver plagiato, con aggra-
vante di satira, Va’ dove ti porta il cuore della Tamaro”. E
Dagospia, lesto a marciarci, sottolinea con un titoletto
in rosso, stampatello e grassetto la frase FU IMPLICA-
TO NEL CASO CHE INCHIODAVA DANIELE
LUTTAZZI. Sono tempi che tutto serve, anche le vi-
gliaccate, a far salsiccia. È un mestiere anche questo.
Galimberti sul Papa
è stato scorretto
Nasce il sospetto che il “nostro”
primo ministro Draghi si sia ap-
piattito sulle posizioni degli Usa
perché spera di essere promosso
in un qualche ruolo in seno alla
Nato, dopo aver mostrato a tutti
di non saper fare cose utili per il
proprio Paese. Chissà a cosa pen-
sava il nostro presidente Matta-
rella quando ci ha imposto questo
signore, venduto come “il miglio-
re dei migliori”. Come se ciò non
bastasse, non potevamo farci
mancare il filosofo Umberto Ga-
limberti che ha accusato il Papa
perché ha fatto portare la croce da
una ucraina e una russa, tentan-
do di ridicolizzarlo e presentando
l’assurdo parallelismo con una
donna partigiana e una tedesca
nel 1943-44. Galimberti non rie-
sce proprio a limitarsi, tanto da
arrivare a dire: “Come si fa a chie-
dere a chi ha subito atrocità di es-
sere accompagnato da un russo
come se fosse un amico?”. Ma le
due donne sono simbolo delle
due parti belligeranti e nella po-
sizione, almeno ideale, di operare
per la pace o per una tregua. Le
due figure femminili ricordano i-
noltre quelle della Lisistrata di
Aristofane, ponendosi in con-
trapposizione all’animo guerrie-
ro e belligerante maschile. Le
donne ucraine sono, purtroppo,
due o tre volte vittime: da parte
della Russia che le uccide, da par-
te degli Usa e dell’Europa nell’in-
centivare la guerra e, forse, dal lo-
ro stesso presidente Zelensky.
EUGENIO GIRELLI BRUNI
Biden trae profitti,
ma in Ucraina si muore
Gli Stati Uniti, al di là dell’imma-
gine creata da Hollywood, sono
un Paese che fonda la propria e-
gemonia, oltre che sull’economia,
sulla potenza militare. Al netto di
polemiche anti-americane, nes-
suno può negare che lo Zio Sam
ha una predisposizione naturale
all’intervento armato. Sia i loro
politici sia la maggioranza della
popolazione non trovano nulla di
strano se il loro esercito va a in-
vadere qualche altro Paese, anche
distante migliaia di chilometri.
L’americano medio, di solito, non
si commuove per la popolazione
del Paese bombardato dai “suoi”
ragazzi, convinti come sono di es-
sere, sempre e comunque, dalla
parte della ragione. Solo una cosa
non sopportano: vedere tornare i
cadaveri dei loro soldati dentro le
bare. Così fu per il Vietnam: fin-
ché cadevano le bombe su Hanoi
facendo strage di civili, la protesta
contro quella guerra era quasi i-
nesistente. Ma quando comin-
ciarono ad atterrare aerei carichi
di cadaveri, le piazze si riempiro-
no di contestatori. Biden in U-
craina sta ottenendo il massimo
Direttore responsabile Marco Travaglio
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Società Editoriale il Fatto S.p.A.
sede legale: 00184 Roma, Via di Sant’Erasmo n° 2
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022
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LODICOALFATTO
Giochi di parole “Mio zio ‘Armando’
evocato ora a sproposito sulla pace”
CARO “FATTO”, mio zio si chiamava Armando:
era un baffone di poche parole, burbero e molto
litigioso, mancato una Pasqua di tanti anni fa.
Mi fa specie però che in questi giorni in tantis-
simi lo evochino, anche opinionisti importanti
che non lo hanno mai conosciuto. Sento infatti in
questo periodo di guerra pronunciare spesso il
suo nome: “Armando qui, Armando là”. “Difen-
dere la pace? Armando”. “Per la giustizia? Solo
Armando”.
Vi dico che forse stiamo sbagliando: il suo appel-
lativo (e tutto quello che rappresenta), benché Tipo scorbutico e bellicoso Il sosia di “Armando”
possa dare comprensibilmente momentaneo
sollievo agli oppressi, non è mai stato granché bile del sud-est dell’Ucraina (come sostiene Lu-
spendibile nel lungo termine come esempio sulla cio Caracciolo) senza aizzare i tanti, troppi fana-
strada della pace. Chi invoca troppo spesso il suo tici guerrafondai con il falso concetto di superio-
nome per risolvere il problema che assilla ora il rità morale (come dice Gustavo Zagrebelsky).
mondo, probabilmente lo fa a sproposito, nel sen- Tutti vogliamo la pace, e nessuno dovrebbe as-
so che (non avendo mai avuto prima a che fare serire di avere la ricetta infallibile (ovvero Arman-
con lui) non comprende bene l’irritabilità e la do), dato che in realtà siamo tutti pieni di dubbi.
drammaticità che da sempre lo circondano. È no- Ma se non vogliamo 85 milioni di morti in meno di
to infatti che mio zio era scorbutico e conflittuale: un’ora (ottantacinque milioni, così è stato calco-
con il nome e le idee di “Armando” ci sarebbero lato da un prestigioso studio), o addirittura la fine
alla lunga più conflitti, non meno. della vita nel nostro pianeta, dobbiamo necessa-
La strada giusta, anche in questa guerra, forse è riamente esortare e pressare in modo molto più
(come dice Carlo Rovelli) cercare a fatica di com- drastico per un compromesso: no all’entrata
prendere le ragioni dell’altro, anche se sono po- dell’Ucraina nella Nato? Neutralità dell’Ucraina
chissime (dato che l’unica certezza è comunque garantita da tutte le parti in causa? Indipendenza
che c’è uno Stato invasore comandato da un uo- del Donbass e soprattutto della Crimea, mai ri-
mo instabile e un popolo aggredito a cui va tutta conosciuta dell’Occidente?...
la nostra vicinanza), provare a comprendere il Date retta a me, se vogliamo la pace dimentichia-
contesto per cui siamo arrivati a questo (compre- mo mio zio e il suo nefasto nomigliolo. O almeno
si gli accordi di Minsk non rispettati sui maggiori togliamo ad “Armando” quella “erre” di troppo.
poteri alle regioni di Donetsk e Lugansk e sul ces- Armando può comprensibilmente sembrare di
sate il fuoco, l'eccessivo allargamento della Nato aiuto all’inizio a qualcuno, ma col passare del
a Est, ecc.) ed essere purtroppo disposti neces- tempo ci porterebbe forse a raggiungerlo tutti nel
sariamente a concedere qualcosa, anche qualora luogo dove è ora.
non fosse equo, tipo la balcanizzazione inevita- STEFANO MILANO
senza correre praticamente ri- guerra nucleare mondiale. Sem- Marche, sulla linea gotica), scris-
schi, in patria non dovrà giustifi- bra che l’Europa abbia perso la sero i loro nomi su un foglietto
care la morte di nessun “ragazzo” memoria o, peggio ancora, si sia che misero in una bottiglia all’in-
americano, mentre raccoglierà i stancata della pace. Stiamo fa- gresso del rifugio: fortunatamen-
frutti del sacrificio del popolo u- cendo di tutto per farci coinvolge- te si salvarono, ma anni dopo era
craino che sta combattendo. re in questo conflitto che non ci come se fosse appena successo.
MAURO CHIOSTRI appartiene, sotto la spinta bellici- ANNA MARIA BRUSCOLINI
sta di Biden e Johnson.
I nostri tanti errori PIETRO MONFARDINI
allungano il conflitto
Lerner, i partigiani
Con tutti i canali tv focalizzati pe-
rennemente sull’orrore della e mio fratello Guglielmo
guerra stiamo arrivando all’as- Grazie a Gad Lerner per il bel pro-
suefazione. I massacri stanno di- gramma su Rai3 dedicato ai par-
ventando una routine quotidiana tigiani della guerra di liberazione
come nei film di Hollywood e non dal nazifascismo. Sono nata nel
producono più nemmeno com- 1946: la guerra l’ho vissuta solo
passione. Ci stiamo preparando attraverso i racconti dei miei ge-
psicologicamente alla guerra? nitori e fratelli, che sperimenta-
Quello che doveva essere relegato rono di persona cose terribili, dal-
a un conflitto interno tra due ex la fame costante al campo di pri- LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
Paesi dell’Unione Sovietica – sul gionia americano in Italia. Mio ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
quale gli Usa, la Nato e la Ue non fratello Guglielmo ricorda ancora accedi a FQEXTRA, la versione digi-
hanno giurisdizione – si sta allar- che, durante un bombardamento tale del nostro quotidiano
gando e potrebbe sfociare in una estremamente cruento (nelle
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022 PIAZZA GRANDE l 11

NORDISTI
LA NATO SOGNA UN MONDO GIANNI BARBACETTO

SENZA RUSSIA: È UNA FOLLIA

Milano, un convegno

A per far dimenticare

l contrario di ciò RANIERO LA VALLE no, l’esclusione dei russi da tutti i
che scrisse Marx teatri della vita internazionale e
correggendo He- la carestia provocata al popolo

tagli e diseguaglianze
g e l n e l 1 8 b r u- nucleare. Non appena quel ter- all’età della pietra; bisognava fa- con il genocidio economico.
maio, non è vero rore finì, per il venir meno, con la re un mondo senza di loro, e pro- Pensare un “mondo senza” è
che i grandi fatti fine dell’Unione Sovietica, di uno prio questa, come per un nuovo pericoloso anche perché può le-
della storia si presentano la pri- dei due Stranamore, l’Occidente messianismo, era la vocazione gittimare l’idea di una liberazio-
ma volta come tragedia, la secon- se ne riappropriò, la rivendette degli Stati Uniti anche mediante ne da altri disturbi, come infatti

da volta come farsa: la seconda
volta si possono presentare come
una tragedia peggiore. È quello
che, dopo la guerra del Golfo del
1991, avviene oggi in Ucraina.
L’affondamento della Mo-
skva, la nave russa ammiraglia
del Mar Nero, ha rivelato la verità
di questa guerra, che è quella di
una guerra tra la Russia e la Nato
(cioè l’America e l’Occidente).
Della Nato infatti sono gli arma-
menti, le strategie, la gestione. Il
tragico ma non tragicomico Ze-
lensky ci mette solo la carne da
cannone, le macerie delle sue cit-
tà distrutte, il popolo in fuga. È u-
na guerra di lunga durata, come
prevede Biden; una guerra che la
Russia non può vincere e la Nato
non può perdere per il semplice
fatto che gli Stati Uniti destinano
ogni anno 663 miliardi di dollari
alle spese militari e la Russia ne
spende 61. Questa verità della
guerra d’Ucraina è difficile a dir-
si, come quella denunciata nel
1991 dal “Comitato per la verità
sulla guerra del Golfo”, fondato
da padre Balducci, Dacia Marai-
ni, Franco Fortini e altri intellet-
tuali. Contro la vulgata univer-
salmente vigente che si trattasse
di una guerra per la sovranità del
Kuwait, quel Comitato spiegò
che si trattava di una guerra per il
ripristino della guerra, che da
molti decenni era stata impedita
dal terrore della reciproca di-
struzione assicurata dall’arma
M
all’opinione pubblica e ne fece la guerre preventive, perché “la mi- ora è avvenuto in ben altri com- ilano è, contemporaneamente, la città più
madre di tutte le guerre succes- glior difesa è l’offesa”. parti. Questo ci ha fatto ricordare ricca d’Italia e la capitale delle diseguaglian-
sive, una manna per i fabbricanti Ma se un mondo perfetto po- un episodio della vita italiana ai ze. Chissà se affronteranno questo tema nel-
d’armi. La verità di questa guerra teva essere pensato senza questi tempi passati della Repubblica. la rutilante 6 giorni indetta dal Comune dal
è che la perversa colpa di Putin Stati, nessuno pensava a un In occasione di un’importante e- 26 aprile al 2 maggio e intitolata “Milano città giusta”.
ha fatto scattare la tagliola della mondo senza Russia. Putin, fa- lezione amministrativa a Roma, Mi candido a partecipare, con un intervento sulla “città
dottrina della sicurezza naziona- cendo propria la cultura del suo la Sinistra Indipendente pro- ingiusta”, dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i
le americana, che gli Stati Uniti Nemico e lanciando la sua “ope- mosse un libro nel quale veniva poveri sempre più poveri. Ne ho titolo, essendo cresciu-
avevano adottato dopo l’11 set- razione militare speciale”, non a chiesto a diversi intellettuali e to a Quarto Oggiaro, via Lopez 4, scala A quarto piano,
tembre. Si pensava che quella caso ma inutilmente discono- politici del tempo di dire quale il quartiere ultimo nella classifica dei redditi medi annui
dottrina fosse stata abbandona- sciuta come guerra, ha inopina- fosse la “Roma che vorrei”. E uno (con 17.628 euro) in una metropoli dove il reddito medio
ta per il suo stesso estremismo, i- tamente riattivato questa opzio- di loro ispirandosi a un laicismo pro capite è di 31.778 euro, il più alto del Paese, ma con
spirato dalla destra americana, ne, simile a quella propiziata dal- ormai desueto, scrisse, semplice- diseguaglianze profonde: la media dei redditi è attorno
ma così non era. Essa la fialetta di armi letali mente: “Vorrei una Roma senza agli 80 mila euro in centro, con picchi di 88 mila a Bre-
propugnava come de- nel 2003 ostentata da papa”. Si è visto in questi giorni, ra-Castello (dove per caso abita il sindaco Giuseppe Sa-
finitivo, sul piano PARAGONI Colin Powell all’Onu. anche su grandi giornali, che la), seguita da Citylife-Pagano (72 mila) e Sant’Ambro-
mondiale, un liberi- Il problema serio per molti altri la vorrebbero così, e gio-San Vittore (68 mila). Le periferie stanno invece tut-
smo armato, afferma- LA GUERRA noi è che un mondo non solo per liberarsi di France- te sotto i 23 mila: via Padova, Baggio, Barona, Grato-
va che la sicurezza na- È TRA PUTIN senza Russia, con tutte sco, così caparbio col Vangelo da soglio, Bovisa, Farini, Dergano, Villapizzone – e via via,
zionale degli Stati U-
niti consisteva nel do-
E L’OCCIDENTE queste atomiche in gi-
ro, è molto più perico-
non farsi arruolare dal partito
dello scarto, ma del papato stes-
scendendo di reddito – Crescen-
zago, Affori, Comasina, Forze
minio sul mondo, che FOMENTATO loso di un mondo sen- so che si mette di traverso a di- Armate, Bisceglie, fino al re-
nessuna Potenza do- DAGLI USA, za Iraq; ma se c’è una sturbare le guerre e i potenti, cord (negativo) della mia
vesse non solo supera- lezione che il fascismo mentre “coloro i quali sono con- Quarto Oggiaro. Ce lo di-
re ma neanche egua- COME NEL 1991 veramente ha lasciato siderati i governanti delle nazio- cono i dati diffusi ora dal
gliare la potenza mili- è che bisogna vivere ni dominano su di esse e i loro ministero dell’Economia,
t a r e d e l l ’A m e r i c a pericolosamente, e i capi le opprimono”. (Marco 10, che disegnano una mappa
(nemmeno l’Europa), che il mo- suoi eredi non l’hanno ricusata. 42): che si tratti di Benedetto impressionante della città
dello di società per tutte le Nazio- Tale è dunque la verità di questa XV con le “inutili stragi”, di papa (cercatela sul sito del Corrie-
ni dovesse essere quello del tri- guerra, come fin dal primo gior- Giovanni con Cuba, di Paolo VI re della Sera). Ancor più im-
nomio “libertà, democrazia e li- no ha chiarito Biden dicendo che con il “mai più la guerra” dell’O- pressionante la tendenza nel con-
bera impresa”; e se gli Stati che bisognava ridurre la Russia alla nu, e perfino di Giovanni Paolo fronto tra 2020 e 2019. C’è stato a
non vi si conformavano poteva- condizione di “paria intoccabile, II, tanto rimpianto da Biden a Milano un calo medio di 2 punti, REDDITI MEDI
no essere provvisoriamente ac- non esistente”; ed è stato un er- Varsavia, che si era fieramente ma con una crescita straordinaria
cettati fino alla loro conversione, rore di comunicazione perché ha opposto alla prima guerra del (più di 1.000 euro!) dei redditi me- IL CENTRO
non così era a dirsi degli “Stati ca- finito per dare ragione alle ragio- Golfo fatta dal suo predecessore di nelle zone più ricche, Brera, Ca- È SEMPRE PIÙ
naglia”, “rogues”, cioè “Stati ziz- ni della guerra di Putin. Però bi-
zania”. Tale era stato l’Iraq, che sognava farlo senza mandare i
nel 1991; oggi solo a voler met-
tere sotto la croce una donna u-
stello, Sant’Ambrogio, Citylife, Pa-
gano; più moderata (500 euro) in
RICCO, MENTRE
non a caso madame Thatcher a- marines, bensì con altri mezzi, craina e una russa, si rischia, ma aree semicentrali come Porta Ve- LE PERIFERIE
veva voluto che fosse riportato come un colpo di Stato al Cremli- rovesciata, l’Inquisizione. nezia, Dateo, Buenos Aires, Lam- SEMPRE
brate. Il calo è stato invece genera-
lizzato nelle periferie, con un risul- PIÙ POVERE
tato preoccupante (-830 euro me-
di!) a Gallaratese-Lampugnano.

IL GOVERNO DRAGHI ACCELERA TUTTA COLPA DEL COVID, diranno i Soloni. Invece è l’ef-
fetto del “Modello Sala”: grandi opere più dittatura
dell’immobiliare. Su questa Milano, strutturalmente

L’”ECLISSI DELLA COSTITUZIONE”

Anticipiamo uno stralcio
di “Eclissi di Costituzione”,
l’ultimo saggio di Tomaso
Montanari, in libreria con Chiarelettere.
TOMASO MONTANARI nale rivolto a favorire un blocco
di interessi, una oligarchia, una
classe dominante. Lo svuota-
nera sostenuta da Putin (Claudio Gatti ha di- mento e dunque la morte dei partiti, la pre-
costruita per generare disuguaglianze, piovono oggi la 6
giorni consolatoria su “Milano città giusta” (sembra
propaganda di guerra) e, contemporaneamente, i tagli
del Comune che nel bilancio previsionale 2022 conge-
lerà 200 milioni. Di questi, ben 49,7 saranno tolti a wel-
fare e salute; 20 a scuole ed educazione; 16 alla cultura.
A essere ulteriormente penalizzati saranno dunque i più
poveri. Oltre che del destino cinico e baro (cioè del Co-
vid), la colpa è di Mario Draghi –ha dichiarato Sala –che
nel 2022 non vuole più dare ristori a Milano, come in-

I
l mondo che doveva uscire “migliore”
dalla pandemia è sprofondato nell’en-
nesima guerra europea, vicinissima a
noi: una guerra capace di far riapparire
lo spettro dell’apocalisse nucleare. L’ag-
gressione di Putin all’Ucraina è un atto
deliberatamente mostruoso, senza giustifi-
cazioni possibili. Ma nella sua genesi, le po-
tenze occidentali hanno una grande respon-
sabilità oggettiva: concependo un mondo in
cui l’unica potenza globale sarebbero stati gli
Stati Uniti e dunque allargando la Nato fino
ai confini della Russia, esse hanno preparato
la guerra dicendo di voler con ciò assicurare
la pace. L’esito della lunga crisi ucraina dimo-
stra invece che l’abusato detto latino si vis pa-
ce para bellum va riscritto in: si vis pace para
pacem. Questo il senso profondo dell’art. 11
della nostra Costituzione: ripudiare la guer-
ra significa lavorare per non crearne le pre-
messe, per allontanarla, per annullare le pos-
sibilità che si verifichi. Come Occidente, co-
me Italia, non lo abbiamo fatto.
Le ragioni di questo fallimento sono tutte
raccolte nel governo Draghi: la ragione eco-
nomica di chi fa affari con Putin senza curarsi
della sua tirannia; la ragione politica di chi è
strettamente connesso all’internazionale
mostrato che “Matteo Salvini ha operato in valenza di interessi non mediati e di singole vece avevano fatto i governi nel 2020 (478 milioni) e nel
veste di agente di influenza al servizio di un personalità, l’inceppamento dei meccanismi 2021 (467 milioni). Il manager vincente alla guida della
governo straniero, quello di Putin”); la ragio- parlamentari e da ultimo la torsione monar- locomotiva del Paese si è trasformato in un amministra-
ne culturale di chi si è totalmente chica della presidenza della Re- tore costretto ad andare a Roma “con il cappello in ma-
identificato nella politica espansi- pubblica sono conseguenze di una no”. Eppure Milano continua a essere in pieno boom im-
va della Nato (a invasione russa in ILLIBRO malattia politica che il governo mobiliare. Nel “Modello Sala”, però, ad arricchirsi sono
corso, Letta ha detto che l’Ucraina Draghi non può curare, ma anzi i fondi (per lo più stranieri) che investono in residenze di
avrebbe dovuto essere accolta già prolunga e aggrava difendendo a lusso, uffici e spazi commerciali. Affari milionari di cui
da tempo nella Nato), senza volere oltranza il sistema e i suoi privilegi. torna poco al Comune, che continua a far pagare gli o-
né sapere mettere in piedi una po- Proprio per questo è necessario neri di urbanizzazione più bassi d’Europa.
litica di pace europea. Per chi si pensare che sia possibile voltare Nel “Modello Sala”c’è anche il rischio che l’attuale cri-
chiede come si è potuti arrivare a pagina: per concepire e partorire si di bilancio possa essere presa a pretesto per vendere e
una guerra nel cuore dell’Europa un futuro che non sia solo la con- svendere pezzi del patrimonio comunale. Non solo lo
nel 2022, le risposte sono tutte riu- tinuazione del presente, ci vuole stadio Meazza che i fondi esteri vorrebbero abbattere,
nite in questo campionario di in- fede nell’umano. Fiducia nono- ma anche l’“argenteria” delle partecipate. A2a (energia)
capacità di pensare, progettare, stante tutto. Hannah Arendt scri- ha già venduto la sua sede storica, senza gara. E Atm
costruire un futuro diverso che è » Eclissi di veva, da ebrea e laica, che il Natale (trasporti) oggi è in rosso e domani potrebbe affrontare
l’attuale governo italiano. Costituzione – la nascita: di ogni bambino – è il con difficoltà –e magari perdere, a beneficio di operatori
Naturalmente, non è colpa del- T. Montanari segno di una fede e di una speranza esterni e fondi internazionali –la prossima gara europea
la persona di Mario Draghi: l’inau- Pagine: 160 nel mondo, di una speranza nell’i- per la gestione del trasporto pubblico nell’area metro-
dita, grottesca, mistificazione che Prezzo: 14 e natteso e nel possibile. Da cristia- politana. E non è che qualcuno, proprio esibendo i conti
lo ha santificato facendone un pe- Editore: no sono profondamente d’accordo in rosso, sta preparando il terreno?
ricoloso uomo della Provvidenza Chiarelettere sul fatto che è sempre possibile Ps. In questa Milano, che non sa salvare una scuola
esige una puntuale decostruzione, cambiare tutto: purché ciascuno d’eccellenza come la Vivaio, si trova però 1 milione di eu-
ma non deve indurre nell’errore simmetrico faccia la sua parte fino in fondo, compromet- ro per inscatolare, chissà perché, l’“Acqua del sindaco”.
per cui il problema sarebbe rappresentato da tendo se stesso senza riserve come insegna il
una sola persona. Il punto è, invece, che una Natale. E la parte di chi fa il mio mestiere è
crisi della democrazia costituzionale venga quella di parlare: quando è opportuno. E an-
occultata da uno stato d’eccezione istituzio- che quando non lo è.
12 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022

\/ \/
‘NDRANGHETA STRAGISTA
PRESIDENZIALI IN TV
Macron: “A Le Pen
soldi da Putin”
Lei: “Tuo ospite”

E
mmanuel Macron e Ma-
rine Le Pen si sono ritro-
vati faccia a faccia ieri sera
COMUNALI A GENOVA in diretta tv, come nel 2017. Un
dibattito attesissimo, a quattro
Italia Viva sosterrà giorni dal ballottaggio delle
presidenziali. La leader del
Bucci: “Ha fatto Rassemblement National ha
subito attaccato il presiden-
cose di sinistra” te-candidato sul suo bilancio:
“Per cinque anni ho visto il po-
polo soffrire. Il mio obiettivo è
di restituire i soldi ai francesi”.

D
opo mesi di ammicca-
menti, e un’ospitata del
sindaco Marco Bucci
all’ultima Leopolda, Italia Viva
ha annunciato che salterà sul
carro del centrodestra alle
prossime elezioni amministra-
tive di Genova del prossimo 12
giugno. I motivi li ha spiegati
ieri in un’intervista al Secolo
Alle famiglie ha promesso “fino
a 200 euro in più al mese”. Ma-
cron ha difeso il proprio opera-
to: “In cinque anni abbiamo at-
traversato crisi senza prece-
denti. Faremo della nostra
Francia un paese più forte, una
grande potenza ecologica”. Ha
rivendicato il calo della disoc-

Il pentito in aula: “Esiste una registrazione XIXla deputata Raffaella Paita

(nella foto), luogotenente di
Matteo Renzi in Liguria: “Buc-

di un incontro tra B. e un boss latitante” ci ha fatto cose di sinistra”.

Mentre il centrosinistra, che ha
candidato l’avvocato Ariel Del-
lo Strologo, moderato di area

“I
n questa cassetta c’era Berlusconi che ordinava alla persone dei servizi segreti e ’ndrangheta. Ierinò mi aveva Pd, sarebbe vittima dell’ “im-
’ndrangheta tutto quello che doveva fare. Anche e- detto che lui era in possesso di questa cassetta. Lui voleva mobilismo” e di una maggio-
liminare delle persone. C’è tutto in quella cassetta… collaborare con il dottore Spataro (ex procuratore ag- ranza sotto scacco “della sini-
C’è proprio la sua voce, lui che parla”. È quello che il pen- giunto di Milano, ndr) e gli hanno detto di scrivere una stra massimalista e del Movi-
tito Antonino Parisi dice di aver saputo da un detenuto. Lo lettera. Lui aveva paura, ha fatto questo foglio e l’ha dato a mento 5 Stelle”. Appoggiare
ha raccontato ieri quando è stato sentito (collegato in vi- me. Era consapevole che l’avrei dato e infatti l’ho dato al Bucci, viene fatto notare a Pai- cupazione, il blocco del prezzo
deoconferenza) in Corte d’Assise d’Appello di Reggio Ca- dottore Lombardo. Mi ricordo che si parlava di Pasquale ta, è talmente di sinistra che si- dell’energia. Per più di due ore,
labria dove si celebra il processo “’Ndrangheta stragista” Condello, di appalti, che dovevano prendersi un tot per gnifica allearsi con Fratelli d’I- i due sfidanti all’Eliseo si sono
contro il boss Giuseppe Graviano. Il pentito rispondendo cento. Berlusconi diceva di sì”. Stando alle parole di Parisi talia e Lega. Su questo punto la confrontati su immigrazione,
al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, ricorda u- (che riporta una vicenda de relato), all’incontro di Archi, parlamentare spiega che i ren- sicurezza, internazionale, in
na circostanza che aveva già raccontato allo stesso pm nel oltre a Berlusconi il latitante Condello avrebbe incontrato ziani ricorreranno a una singo- piena guerra in Ucraina. Ma-
2013, quando gli diede un foglio in cui erano appuntate le anche un ex sottosegretario alla Giustizia: “C’erano per- lare strategia di camouflage: cron ha accusato Le Pen per i
confidenze ricevute in carcere da un detenuto calabrese, sone importanti – ripete più volte Parisi – C’era Giuseppe “Sarà una scelta di valore civi- suoi legami con Mosca, ricor-
Vittorio Ierinò. Quest’ultimo, oggi libero, gli avrebbe ri- Valentino”. L’impegno, a detta di Parisi, con l’ex premier co, non politico. Non presente- dandole di aver accettato un
velato l’esistenza di un nastro in cui sarebbe stato registra- l’avrebbe assunto il “Supremo”. “Tutto quello che diceva remo il simbolo. I nostri candi- prestito da una banca russa per
to un incontro tra il leader di FI e l’ex latitante di ’ndran- Berlusconi l’incarico resta mio”, sarebbero state le parole dati entreranno nella lista civi- finanziare la campagna 5 anni
gheta Pasquale Condello detto il “Supremo”. La circostan- di Condello dopo l’incontro. Che non sarebbe stato l’uni- ca del sindaco”. Insomma, non fa. Le Pen gli ha rinfacciato di
za raccontata da Parisi (l’incontro come il nastro) non è co: “Credo che in quella cassetta c’è un’altra riunione… a se ne accorgerà quasi nessuno. aver accolto Putin a Versailles.
mai stata riscontrata dagli inquirenti. Eppure ieri in aula Roma a casa di Berlusconi. Sono andati dei latitanti là. MARCO GRASSO LUANA DE MICCO
il pentito ha ripetuto: “Quella cassetta non l’ho mai avuta Almeno questo è quello che mi diceva Ierinò”. Circostanze
in mano. L’hanno registrata in una casa sopra Archi. Non che finora non hanno trovato alcun riscontro.
so preciso dove. I soggetti registrati erano Berlusconi, LUCIO MUSOLINO
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022
STREAMING IN CRISI
\/
SUPERPOTERI AL SINDACO
COVID, BOOM DIMISSIONI
Ospedali pubblici,
in tre anni fuggiti
ottomila medici
I
segnali c’erano da tempo,
ma solo ora con la fine
dell’emergenza si vedono le
dimensioni del Great Resi-
gnation (vale a dire le dimis-
sioni volontarie da un posto di
lavoro) tra i medici ospedalie-
ri. In tre anni, tra il 2019 e il
2021 gli ospedali pubblici
hanno perso oltre 8 mila me-
dici. Si sono quasi tutti licen-
ziati (il numero infatti com-
prende solo in minima parte
quelli per i quali è terminato il
contratto a tempo determina-
to). La pandemia ha dato il
colpo di grazia. Oltre il 60% si
è dimesso negli ultimi due an-
ni. Ha preferito ricollocarsi
nelle cliniche private, indiriz-
zarsi sull’attività libero-pro-
fessionale o dedicarsi alla me-
dicina generale. Un esodo
spinto dal forte stress, dalla
sindrome del burn-out pro-
vocata da turni massacranti e
dal carico emotivo legato
all’alto numero di contagi e
morti tra il personale sanita-
rio. I numeri arrivano da una
indagine di Anaao Assomed,
sindacato dei medici ospeda-
lieri. Nessuna regione ne è u-
scita indenne. E alle migliaia
che si sono dimessi vanno ag-
giunti quelli che, sempre in
tre anni, sono andati in pen-
sione: 12.645. Una fuga che
potrebbe non arrestarsi, visto
che alla gestione dei malati
Covid si è aggiunto il carico
della campagna vaccinale e
poi, ora, lo smaltimento delle
liste d’attesa. All’analisi di A-
naao si affianca una ricerca
fatta dall’Istituto Piepoli per
la Fnomceo, la Federazione
degli Ordini dei medici. Il
burn-out colpisce un medico
di guardia su 4, un medico di
base su dieci, il 4% dei camici
bianchi tra le corsie.
\/
LA DENUNCIA A REGINA COELI
“Io, stuprato in carcere
dai compagni di cella”
SEQUESTRATO e violentato dai
q compagni di cella, che lo avrebbero
legato con una corda e minacciato con un
coltello. È il racconto fatto da un detenuto
del carcere di Regina Coeli, a Roma. Soc-
corso dalla polizia penitenziaria, l’uomo ha
denunciato i suoi aggressori. I due, che ora
si trovano in isolamento, rischiano il trasfe-
rimento in un altro istituto e conseguenze
penali: la Procura di Roma ha aperto un’in-
chiesta. I tre erano detenuti nella VII sezio-
ne, che nel carcere romano – alle prese con
un focolaio di 211 casi, il più grosso a livello
nazionale – è destinata a chi ha contratto il
Covid. A rendere noto l’accaduto è stato il
Sappe: secondo il sindacato, gli aggressori
sarebbero due detenuti di origine slava,
mentre la vittima è un italiano.
Calano gli abbonati a Netflix
Il titolo perde il 36% in Borsa
LA SOCIETÀdi streaming Netflix nell’ultimo
trimestre ha perso 200 mila abbonati (su
221,6 milioni a livello globale) e prevede un
calo di altri 2 milioni nel prossimo quarto
dell’anno. È la prima volta che gli abbonati ca-
Roma, schiaffo di Gualtieri a Zinga: “Faremo
l’inceneritore”. Che la Regione aveva escluso
“A
bbiamo deciso di dotarci di un impianto di termo-
valorizzazione da 600 mila tonnellate annue che
ci consenta di abbattere del 90% l’attuale fabbi-
sogno di discariche”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri
bypassa il piano rifiuti di Nicola Zingaretti – quello conte-
stato per anni da Virginia Raggi – ha annunciato la realiz-
zazione di un inceneritore per “chiudere il ciclo dei rifiuti”
nella Capitale. Come, se la gestione dei rifiuti spetta alla Re-
gione? “È allo studio una soluzione normativa”, spiegano
dal Campidoglio. L’idea: Gualtieri agirà da commissario
governativo per il Giubileo 2025. Per il decreto si vedrà.
In teoria, le competenze sul tema appartengono alle re-
gioni. Ed è proprio su questo punto che si consuma lo
“schiaffo” di Gualtieri al governatore del Lazio. Dall’entou-
rage di Zingaretti assicurano che “il piano rifiuti non si toc-
ca”, un testo che non prevede i termovalorizzatori. “È frutto
di un lungo percorso politico di condivisione”, spiegano. Il
non detto è che, sposando il progetto di Gualtieri, la giunta
zingarettiana andrebbe in frantumi a un anno dalle elezio-
ni. Già ieri, la pentastellata Roberta Lombardi ha dichia-
rato che “un inceneritore di tale portata, di ecologico non ha
proprio nulla”. Posizione che, secondo molti, è condivisa an-
\/
NAPOLI, 57 ARRESTI
Clan Moccia, le mani
sugli appalti di Rfi
LE MANI del clan Moccia si erano
q allungate anche sugli appalti di Rete
Ferroviaria Italiana (RFI) e tra questi figu-
rano quelli che riguardano la stazione
dell’Alta Velocità di Afragola, in provincia
di Napoli. A sostenerlo sono i carabinieri
del Ros di Napoli e il Gico della Gdf di Na-
poli che hanno notificato 59 misure cau-
telari e sequestrato beni per 150 milioni. Rfi
si definisce “parte lesa” e dichiara di “va-
lutare la sospensione degli appalti”. Dalle
carte emerge che Angelo Moccia, uno dei
fratelli ritenuti a capo del clan, ha preso
parte il 22 marzo 2017, all’udienza genera-
le del mercoledì di Papa Francesco: l’uomo
si era presentato, si legge nell’ordinanza, in
compagnia della moglie e dell’imprendito-
re Giovanni Esposito, arrestato ieri.
lano in 10 anni. Il titolo quotato a New York ha
segnato un crollo anche del 35,8%. Tra le
cause, la fine dei lockdown che avevano spin-
to gli abbonamenti, la concorrenza di altre
società (come Disney), le condivisioni di pas-
sword con familiari o amici. Con una svolta sul
passato, Netflix potrebbe introdurre abbo-
namenti a prezzi ridotti ma con pubblicità.
che dall’assessore regionale ai rifiuti, Massimiliano Valeria-
ni, il quale ieri si è detto “contento” che Gualtieri abbia de-
ciso di “chiudere il ciclo dei rifiuti”, ma non ha mai nominato
la parola tabù “termovalorizzatore”. Lo fa il primo cittadino
ed ex ministro, con indubbio coraggio, visto che – tra l’altro
– il sobborgo di Santa Palomba si trova a “soli” 8 km dalla
famigerata villa al Divino Amore di Renato Brunetta , che in
passato si è speso personalmente per evitare impianti
nell’area. “Ci sono interlocuzioni tra governo, Regione e Co-
mune”, dice una fonte del Campidoglio. La Regione? “Noi
non c’entriamo”, giurano da via Colombo. Il testo del decre-
to, dicono gli esperti in Comune, andrebbe a legare l’emer-
genza rifiuti della Capitale alla necessità di ospitare milioni
di pellegrini. E Gualtieri, da commissario, sarebbe un emis-
sario del governo, dunque organo superiore alla Regione.
L’impianto, dice il sindaco, sarà pronto entro il 2026. In-
tanto si continuerà con le deroghe. “Un impianto gestito dal
pubblico”. Quale pubblico? La disastrata municipalizzata
Ama? Improbabile. Più facile, dicono dal Campidoglio, che
il compito spetti ad Acea, la multiutility al 51% del Cam-
pidoglio e partecipata anche dal gruppo Caltagirone.
VINCENZO BISBIGLIA
\/
ORLANDO: “FATTO GRAVE”
Covisian, Ita assente
al tavolo del ministero
IL CORTOCIRCUITO è clamoro-
q so: Ita Airways, compagnia aerea di
proprietà al 100% del ministero dell'Eco-
nomia, ieri ha disertato una convocazione
presso il ministero del Lavoro. L'incontro
doveva servire ad affrontare la situazione
di 543 addetti ai call center a rischio licen-
ziamento. Si tratta dei lavoratori della so-
cietà Covisian, che non gestirà più il ser-
vizio per Ita e quindi ha messo alla porta
circa 200 persone. Altri 300, invece, sono
della società Almaviva e oggi sono in cas-
sa integrazione. Ita dice di ritenersi parte
lesa e di aver internalizzato i call center e
di aver provveduto ad assunzioni. La sua
assenza è stata definita “grave” dal mini-
stro del Lavoro Andrea Orlando.
ROB. ROT.
ZOOM l 13
RIMASUGLI
IL BUON PAPÀ, I BIMBI
E L’EXTRA-DEFICIT
, SONO SETTIMANE che al
circo c’è un dibattito surreale
sul mitico “scostamento di bilancio”,
anzi “famigerato” – scrive La Stampa –
ché “il partito unico della spesa non si
accontenta mai”. Ora, con buona pa-
ce della paccottiglia tipo “partito uni-
co della spesa”, ovviamente il gover-
no tra un po’ farà un nuovo scosta-
mento, non ci piove: pure il Parlamen-
to glielo ha chiesto – assai gentilmen-
te – nelle risoluzioni che benedicono il
“Documento di economia e finanza”.
Solo che l’Italia è già in extra-deficit. Il
prossimo decreto Energia, ad esem-
pio, userà 6 miliardi che non esistono
se non nel Def: si basano su una pre-
visione di crescita 2022 vicina al 3%
giustificata da una ripresa che do-
vrebbe – scrive il governo – essere già
in corso. L’Ufficio parlamentare di bi-
lancio, dopo aver validato (“al limite”)
le stime dell’esecutivo, le ha accom-
pagnate qualche giorno dopo con una
SCOSTAMENTO?
NEL DEF NUMERI
A CASO: MENO
CONDIZIONATORI,
PIÙ VERITÀ
nota al Parlamento che parlava di dati
vecchi e “rischi al ribasso già materia-
lizzati”; il Fmi stima un Pil 2022 al
+2,3%, cioè il mero “effetto trascina-
mento” del rimbalzo dell’anno scorso
calcolato da Istat. Tradotto: la cresci-
ta è ferma e il peggio non l’abbiamo
ancora visto. Da quale scostamento
si difende il Tesoro, quale scostamen-
to invoca il Parlamento, rispetto a
quale andamento del bilancio pubbli-
co e dell’economia? Assistiamo a un
dibattito infantilizzato in cui il buon
papà al governo nasconde la realtà ai
cittadini-bambini, mentre i bambi-
ni-eletti s’accontentano di giocare
con le bandierine invece di pretende-
re verità e dare indicazioni non gene-
riche a un esecutivo che vive della lo-
ro fiducia. D’altronde c’è già tutto nel
“volete la pace o il condizionatore ac-
ceso?” con cui il premier ha spiegato
ai bambini-cittadini che devono fare
un fioretto per i bimbi ucraini (e chi ri-
fiuta non è figlio di Maria). Tutti san-
no, anche Draghi, che in gioco non c’è
il sudore, ma la distruzione di un pez-
zo non irrilevante dell’industria e dei
consumi nazionali: è questa la scelta
che andrebbe posta all’opinione pub-
blica perché possa decidere e questo
è quello che non deve succedere. Lo
sapeva già Brecht: siccome il popolo
non è d’accordo, questa gente si è no-
minata un nuovo popolo già da un bel
po’. Esiste solo sui media, ma certi
giorni, se sei distratto, pare vero.
MARCO PALOMBI
14 l ECONOMIA
IN NOMINE DRAGHI POLTRONE La scelta di Scannapieco (Cdp) e di Giavazzi: dopo 20 anni
t cambio al vertice con Folgiero, manager senza esperienza nel settore
» Carlo Di Foggia
A
DEF, “ FARE gli studiosi del declino
PIÙ DEFICIT SE della grande industria
NECESSARIO” pubblica italiana non
sfuggirà lo schema.
Partiti forti piazzano boiardi
lottizzati, ma con una cultura
industriale. Partiti deboli piaz-
zano lottizzati e basta. Partiti in
crisi lasciano il passo a scelte
tecniche la cui origine miste-
riosa è sempre favorita dalla
grande capacità dei lottizzati di
far fuori qualsiasi pretendente
qualificato. Per questo – e non
solo perché era la casella più
LA CAMERA ieri ha ricca della tornata di nomine
approvato la risoluzione primaverili – la fine dell’era di
di maggioranza che Giuseppe Bono in Fincantieri,
accompagna il Def decisa ieri dal governo Draghi,
(Documento di economia merita attenzione.
e finanza), il testo in cui
il governo traccia i saldi BONO ERA L’ULTIMO boiardo ri-
di finanza pubblica masto. Nel bene e nel male ha
per il triennio. Nel testo determinato la Fincantieri per
concordato tra i partiti come la conosciamo. Socialista
che sostengono di rito craxian-amatiano, ex dg
l’esecutivo ci sono dell ’Efim, il baraccone delle
diverse raccomandazioni partecipazioni statali, fu porta-
a Palazzo Chigi e ai to da Berlusconi nel 2002 al
ministeri: dagli interventi
Fincantieri, finisce l’era Bono
sul superbonus a quelli
contro il caro energia
in arrivo a giorni, fino
al tema del cosiddetto
“scostamento di bilancio”
(cioè più deficit rispetto
Nuovo Ad a digiuno di navi
a quello stabilito nel
Def). Il testo impegna
infatti il governo a
“valutare, qualora si
verifichi un
peggioramento
dello scenario economico
conseguente al perdurare
degli effetti negativi” di vertice del colosso della cantie-
guerra in Ucraina e caro ristica navale, dopo l’esperien-
energetico a ricorrere za in Finmeccanica, e lì è rima-
a maggior deficit per
“interventi di sostegno,
sto per un ventennio. Non stu-
pisce dunque che considerasse
del tutto simili a quelli
messi in campo durante
il gruppo cosa sua, dettando or-
dini ai ministri di turno, e che
l’emergenza pandemica” abbia tentato in tutti i modi di
restare in sella, a 78 anni, senza
aver preparato per tempo un
piano di successione e ponendo
così le basi per il siluramento.
Il governo ha deciso di sosti-
tuirlo con Pierroberto Folgiero,
ad di impiantistica petrolifera
Maire Tecnimont, mentre co-
me presidente l’ex 007 Giam-
piero Massolo (volato in Atlan-
IL PROCESSO
t IL CASO PER L’ACCUSA, SEI MANAGER DELLE SOCIETÀ DI REVISIONE FECERO CARTELLO PER SPARTIRSI UNA GARA
Consip, la prescrizione salva le “Big Four”
» Saul Caia
e Stefano Vergine
USURA,
Q
A RISCHIO uando il processo ini-
30 MILA PMI zierà, e sarà il primo del
genere mai celebrato in
IN ITALIA 30 mila Italia, il reato sarà già prescrit-
piccole aziende to da un pezzo. Succede al Tri-
del commercio bunale di Roma, dove lo scor-
e dei pubblici esercizi so 21 marzo il gup Livio Saba-
sono a elevato tini ha rinviato a giudizio per
rischio usura e altri turbativa d’asta sei manager di
eventi criminali. Deloitte, EY, Kpmg e Pwc. Se-
Secondo Confcom- condo la Procura, i rappresen-
mercio, il costo tanti italiani delle Big Four
dell’illegalità della consulenza e revisione
per le imprese del contabile hanno creato un
commercio nel 2021 cartello per truccare una gara
ha sfiorato 31 miliardi d’appalto pubblica da 66 mi-
mettendo a rischio lioni. Gli imputati, però, po-
quasi 200 mila posti trebbero essere già salvi: la
di lavoro regolari prescrizione (qualora nessu-
no vi rinunci) scatta il prossi-
mo novembre e la prima u-
dienza è stata fissata il 30
maggio 2023. Condotta dalla
tia) lascia il posto al generale
Claudio Graziano, presidente
in scadenza del Comitato mili-
tare della Ue.
La scelta è curiosa. Al di là
dei cacciatori di teste, Folgiero
è stato scelto da Dario Scanna-
pieco, l’ad della Cassa Depositi
e Prestiti – che controlla Fin-
cantieri –fedelissimo di Draghi
fin da quando i due si occupa-
vano di nomine nelle parteci-
pate al Tesoro negli anni 90. Il
resto della triangolazione è con
gli uomini del premier a Palaz-
zo Chigi, il consigliere France-
sco Giavazzi e il capo di gabi-
netto Antonio Funiciello.
pm Claudia Terracina, l’inda-
gine è nata in seguito alla san-
zione inflitta dall’Antitrus t
(poi confermata dal Consiglio
di Stato) nei confronti dei
quattro giganti mondiali della
consulenza e della revisione
contabile. Una multa da 23
milioni per aver creato “un si-
stema collusivo finalizzato al-
la spartizione dei 9 lotti messi
Bono ha tentato
di restare come pre-
COLOMBIA sidente operativo e
IL PRANZO scegliersi come ad il
fidato direttore ge-
CON D’ALEMA nerale, Fabio Gallia,
ex banchiere. Quan-
E BISIGNANI do è scoppiato il caso
FU FATALE dell’ex premier Mas-
simo D’Alema sco-
perto a fare l’inter-
mediario in una trat-
tativa con la Colom-
bia per vendere armi e navi di
Fincantieri e Leonardo ha sca-
ricato tutto sullo sfidante inter-
no, Giuseppe Giordo, capo del-
la divisione navi. Bono l’ha so-
L’accordo
Deloitte, EY, Kpmg
a gara” da Consip nella e Pwc si sono
primavera del 2015. spartiti nove lotti
I rinviati a giudizio messi a gara da
sono Claudio Lusa (De- Consip nel 2015
loitte), Benedetto Ga- FOTO ANSA
mucci e Roberto Ian-
nelli (Kpmg), Mauro
Ottaviani (EY), Silvia Morera
e Oliver Galea (Pwc). Secondo
il gup, i sei manager si sono ac-
cordati “per ripartirsi i lavori
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022
speso per il suo coinvolgimen-
to, Giordo ha replicato con una
lettera in cui spiegava che l’ad
sapeva tutto. Il colpo di grazia è
arrivato quando La Verità ha
rivelato che a fine 2021 Bono e-
ra stato a pranzo con D’Alema e
il piduista Luigi Bisignani, suo
sponsor e da 20 anni propizia-
tore di nomine pubbliche, assai
inviso al premier.
Al di là dei regolamenti di
conti, Draghi e compagnia
hanno deciso per il ricambio
totale scegliendo un manager
finanziario senza alcuna espe-
rienza di navi e Difesa. La scelta
lascia indicare che Fincantieri
oggetto della gara” e “impedi-
re l’ingresso di altri competitor
del settore”. A provarlo sareb-
bero soprattutto alcune email
scambiate tra i manager. Il 29
ottobre 2014, dopo che la Con-
sip aveva avviato la cosiddetta
procedura di consultazione
del mercato (fase precedente
alla pubblicazione del bando),
i rappresentanti delle quattro
società si sono accordati per
vedersi a Roma.
LO STESSO giorno Dario
Bergamo, socio di EY, scri-
ve al collega Mauro Otta-
viano: “Oggi mi ha chia-
mato Deloitte per aprire
un tavolo sulla gara audit
di Consip. Gli ho detto che
saremmo andati insie-
me...”. Nove minuti dopo Otta-
viani gli risponde: “In sede As-
sirevi ho incontrato le altre 3
big four con le quali abbiamo
Colosso da quasi
7 mld di ricavi
Dopo 20 anni
si chiude l’era
di Giuseppe Bono
nel gruppo della
cantieristica ANSA
procederà all’aumento di ca-
pitale di cui si discute da tem-
po (si parla di 1 miliardo) per
rinforzare i conti, ma il futu-
ro industriale resta un re-
bus. Finora Draghi ha opta-
to sempre per scelte tecni-
che con manager esterni –
come Stefano Venier, ex
Hera, in Snam, il colosso
della rete gas –o proprio e-
stranei ai settori di com-
petenza, come Luigi Fer-
raris ex Enel e Poste in
Fs (dove presenterà
il piano industria-
le a maggio, a un
anno dalla nomi-
na) o il manager
del settore auto
Alfredo Altavilla
in Ita, l’ex Alita-
lia, con risultati
disastrosi.
Al di là delle
guerre di potere,
le scelte tecniche
mostrano il vico-
lo cieco in cui so-
no finite le parte-
cipate pubbliche,
tra lottizzazioni e
guerre interne.
Nel 2014, per di-
re, Renzi decise di piazzare l’ex
padre padrone delle Fs Mauro
Moretti – che lo aveva aiutato
con il bubbone della munici-
palizzata dei trasporti di Fi-
renze – in Leonardo. Moretti,
appena arrivato, ha fatto fuori
la prima linea dei manager.
L’emorragia è continuata an-
che dopo che nel 2016 Genti-
loni l’ha sostituito con il ban-
chiere Alessandro Profumo.
Nel 2010 Finmeccanica aveva
18 miliardi di ricavi, ordini per
22 e investimenti per 2. Oggi
ha un fatturato di 14 miliardi,
pari agli ordini e investimenti
per 1,8 miliardi.
condiviso di incontrarci appe-
na abbiamo maggiori indica-
zioni riguardo la gara. Co-
munque lunedì 3 ho una riu-
nione con loro... Fammi sape-
re come vogliamo muoverci,
considera che Deloitte è quella
che ha la quota di mercato mi-
nore. Kpmg mi ha fatto sapere
che appena esce il bando pri-
ma vogliono condividere una
azione con noi e poi con gli al-
tri”. Il 19 marzo 2015, dopo la
pubblicazione del bando, Ber-
gamo scrive ancora a Ottavia-
ni: “Mauro, a brevissimo oc-
corre fare una riunione di
coordinamento per decidere
strategie sui lotti e alleanze.
Organizzi tu?”. Dei 9 lotti in
gara, si legge nelle carte, le Big
Four se ne sono aggiudicati
“ben 5, per un valore di oltre 30
milioni”. Contattate da Il Fat-
to, le quattro società hanno
preferito non commentare.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022
BRESCIA
t
» Gianni Barbacetto
“L
a vicenda è molto
più semplice di
quel che sembra:
io credo di aver
fatto il mio dovere nelle uni-
che forme in cui era possibile
farlo, data la situazione”. Così
ieri Piercamillo Davigo ha di-
chiarato nell’aula del proces-
so in cui è imputato a Brescia.
“Voglio essere prosciolto per
quello che emerge dalle u-
dienze e per questo non ho
chiesto il rito abbreviato. Ho
chiesto l’udienza pubblica,
perché ritengo che l’opinione
pubblica voglia sapere che
cosa è accaduto”. Lo aveva già
accontentato il presidente
della prima sezione penale
del Tribunale di Brescia, Ro-
berto Spanò, che aveva am-
messo in aula anche le teleca-
mere delle tv.
Sarà un dibattimento in
cui sfileranno alcuni tra i più
noti magistrati italiani e i
vertici del
Consiglio su-
periore della
magis tratu-
ra. L’accusa, “UNGHERIA”
ra pp r e se n-
tata dai pm L’EX PM DI
Donato Gre-
co e France-
MANI PULITE
sco Milanesi, ACCUSATO DI
aveva chie-
sto la citazio- RIVELAZIONE
ne di 13 testi-
moni. Più
smilza la li-
sta testi della difesa presen-
tata dagli avvocati France-
sco Borasi e Domenico Puli-
tanò, composta da soli cin-
que nomi.
Molto ampia invece quella
della parte civile, presentata
dall ’avvocato Fabio Repici
per conto del magistrato Se-
bastiano Ardita, ora consi-
gliere del Csm, che ha chiesto
la citazione di ben 27 testi-
moni, per provare che Ardita
sia stato danneggiato perso-
nalmente e professional-
mente da Davigo. I pm han-
no chiesto di ridurre la lista
dei testimoni per non uscire
dal perimetro del capo d’im-
putazione, ma i giudici han-
no ammesso tutti i testimoni
richiesti, riservandosi di sfol-
tirne eventualmente il nu-
mero con il procedere del di-
battimento.
NEI PROSSIMI MESI sfileranno
dunque in aula a Brescia il
procuratore generale e il pri-
mo presidente della Cassa-
zione, Giovanni Salvi e Pietro
Curzio, l’ex procuratore di
Milano Francesco Greco e i
suoi aggiunti Laura Pedio e
Fabio De Pasquale, il pm mi-
lanese Paolo Storari, i consi-
glieri del Csm Nino Di Mat-
teo, Giuseppe Marra, Ilaria
Pepe, Giuseppe Cascini, Ful-
vio Gigliotti e Stefano Cavan-
na, e poi il vicepresidente del
Csm David Ermini, il presi-
dente della commissione
parlamentare antimafia Ni-
cola Morra, le due ex segre-
tarie di Davigo al Csm Mar-
cella Contrafatto e Giulia Be-
fera, il giornalista del Fatto
Antonio Massari e la collega
Liana Milella di Repubblica
che ricevettero plichi anoni-
Verbali di Amara, Davigo:
“Io ho fatto il mio dovere”
PROCESSO AL VIA L’ex consigliere: “Segreto? Perché è lecito se lo dico
a Curzio e illecito se lo dico a Ermini? Rito abbreviato? Non fuggo”
GIUSTIZIA I sei quesiti dimenticati La campagna fantasma
Lega e Radicali mollano i referendum
I comitati per il Sì sono carcasse vuote
» Lorenzo Giarelli
I
l Comitato per il No c’è e si vede,
anche se – per assurdo – per far
naufragare i referendum di Lega
e Radicali sulla giustizia del 12 giu-
gno basterebbe ignorarli, contri-
buendo così al mancato raggiungi-
mento del quorum. Il paradosso
però è che a mancare è un vero Co-
mitato per il Sì, quello che dovreb-
be trainare l’affluenza. Ennesimo
sintomo di come i promotori abbia-
no fiutato la pessima aria intorno al
referendum, preferendo un disim-
pegno che consenta di non perso-
nalizzare la sconfitta.
Basta però farsi un giro tra le va-
rie sigle che hanno proposto i cin-
que quesiti (separazione delle car-
riere, abolizione della Severino, li-
miti alla custodia cautelare, rifor-
ma del Csm, equa valutazione dei
magistrati) per accorgersi della de-
solazione. I Comitati in piedi per la
raccolta firme sono ormai carcasse
vuote e i leader hanno abbandona-
to la campagna.
Il caso più evidente è quello del
“Comitato promotore Giustizia
Giusta”, attivo sul sito comitatogiu-
stizia.it. I presidenti sono Matteo
Salvini e Maurizio Turco, segreta-
rio del Partito Radicale. Da Statuto,
il Comitato resterà in piedi fino a
“un anno dalla pubblicazione
dell’esito dei referendum”, eppure
l’attività è già al minimo. Lo dimo-
stra il fatto che nella pagina dedi-
cata ai quesiti è ancora incluso
quello sulla responsabilità diretta
dei magistrati, bocciato dalla Corte
Costituzionale. Allo stesso modo, i
volantini e i poster scaricabili per la
campagna elettorale contengono 6
quesiti e non soltanto i 5 ammessi.
Dal sito del Partito Radicale si
accede invece a un altro portale in
sostegno del referendum. Anche
qui si tratta già di archeologia:
campeggiano in bella vista le “i-
struzioni per raccogliere le firme”
e le spiegazioni per ognuno dei “6
Brutta aria Quello
presieduto da Salvini
è inattivo: ormai tutto
in mano a piccoli enti
quesiti”. E poco importa se sulla
scheda elettorale ce ne saranno
cinque.
A GUARDAR BENE, un Comitato at-
tivo c’è. Il problema è che i Radicali
partecipano solo in maniera indi-
retta e la Lega si è del tutto sfilata,
condannando l’associazione al si-
In tribunale
L’ex magistrato
Piercamillo
Davigo durante
l’udienza di ieri
a Brescia
FOTO ANSA
lenzio mediatico. Da qualche setti-
mana è nato infatti il “Comitato Ga-
rantista per il Sì”, che rispetto agli
omologhi informa almeno di essere
a favore di “cinque sì ai referendum
sulla giustizia contro il populismo
penale”.
Dietro al Comitato ci sono due
enti: Italia Europea e il Comitato
Ventotene. La prima è una organiz-
zazione “politica e culturale” nata
come costola di Più Europa, anche
se molti suoi soci aderiscono ad al-
tre componenti della fantomatica
“area riformista” (da Azione a Italia
Viva, per intendersi).
Il Comitato Ventotene è invece
un’associazione che ha per obietti-
vo “la divulgazione sulla politica, la
cultura e le istituzioni europee”, at-
traverso un buon utilizzo dei social
network e la promozione di confe-
renze, eventi culturali e quant’al-
tro. Il presidente è Luca Bisconti,
giovane avvocato senza esperienze
nei partiti. Un po’ poco per garan-
tire al fronte del Sì la cassa media-
tica che Salvini aveva avuto duran-
te le prime fasi della campagna e-
lettorale, quando ancora era con-
vinto di poter ottenere qualcosa di
buono dai referendum.
Congelati gli entusiasmi, meglio
lasciare ai giovani il cerino della
sconfitta.
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CRONACA l 15
mi con le copie dei verbali se-
greti che sono l’oggetto del
processo. Contenevano gli
interrogatori dell’ex avvoca-
to esterno dell’Eni Piero A-
mara sulla fantasmagorica
loggia Ungheria. Erano arri-
vati ai giornali dopo essere
stati consegnati nell’aprile
2020 a Davigo da Storari,
che si era convinto che i suoi
capi, Greco e Pedio, volessero
frenare le indagini. Davigo li
portò a Roma, denunciando
in modo informale la situa-
zione ai vertici del Csm di cui
era allora consigliere. Per
questo deve ora rispondere
di rivelazione del segreto
d’ufficio, insieme a Storari,
che però è già stato assolto in
primo grado in rito abbrevia-
to. In questa vicenda, il con-
sigliere del Csm Ardita si ri-
tiene danneggiato, perché A-
mara metteva anche il suo
nome tra quelli legati alla
loggia Ungheria.
Quando ieri in aula Davi-
go ha detto: “Ho fatto il mio
dovere nelle uniche forme in
cui era possibile farlo, data la
situazione”, si riferiva alla co-
municazione al Csm della si-
tuazione alla Procura di Mi-
lano, fatta in modo informale
perché una denuncia ufficia-
le avrebbe fatto conoscere i
contenuti dei verbali segreti
anche a due componenti del
Consiglio indicati da Amara
come appartenenti alla log-
gia Ungheria (uno di questi
era, appunto, Ardita).
DAVIGO IERI non ha sollevato
questioni di competenza ter-
ritoriale. “Perché ritengo che
non si debba scappare dal
giudice quando si è innocen-
ti”, ha spiegato. “Non mi im-
porta di andare davanti a un
altro giudice perché io credo
di avere ragioni che possano
essere apprezzate da qualun-
que giudice, in qualunque se-
de”. L’ex magistrato di Mani
pulite ha invece contestato
all ’accusa la duplice inter-
pretazione delle sue condot-
te: “Mi viene contestata co-
me rivelazione di segreto
d’ufficio l’aver informato il
vicepresidente del Csm, ma
non mi viene contestato di a-
ver detto le stesse cose al pri-
mo presidente della Corte di
Cassazione: perché è lecito se
lo dico a Curzio ed è illecito se
lo dico a Ermini? Questo
pubblico ministero avrebbe
il dovere di spiegarmelo. Vor-
rei sapere perché comporta-
menti identici sono conside-
rati in un caso reato e in un
altro no”.
Al termine delle dichiara-
zioni spontanee, il giudice
Spanò ha risposto richia-
mando Davigo: “So che è dif-
ficile sfilarsi la toga, ma la in-
vito a calarsi nella parte
dell’imputato”.
Il processo proseguirà il
24 maggio quando verrà a-
scoltato Storari, che diede i
verbali segreti a Davigo. Poi il
28 giugno, prima della so-
spensione estiva, sul banco
dei testimoni arriveranno il
vicepresidente del Csm Er-
mini e i consiglieri Giuseppe
Marra, Giuseppe Cascini e I-
laria Pepe.
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16 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022

WIKILEAKS • Uk, per il giudice ok estradizione. Manca il governo

Assange, l’ultimo miglio

prima della trappola Usa
» Stefania Maurizi

“H
o il dovere di in-
viare il suo caso
al Segretario di
Stato per deci-
dere se lei deve essere estra-
dato o meno”. Con questa fra-
se laconica, pronunciata ieri
mattina alla fine di un’udien-
za durata neanche dieci mi-
nuti, il giudice inglese Paul
Goldspring ha compiuto il
primo passo formale per l’e-
stradizione del fondatore di
WikiLeaks negli Stati Uniti.
Capelli corti, giacca beige,
cravatta arancio e jeans, Ju-
lian Assange ha assistito all’u-
dienza tenutasi alla Westmin-
ster Magistrates’ Co u r t di
Londra senza mostrare alcu-
na emozione.
Assange non ha fatto alcu-
na dichiarazione, si è limita-
to a confermare nome, co-
gnome e data di nascita. Stoi-
co, con le mani a rombo, ap-
poggiate sulla coscia destra,
era collegato in videoconfe-
renza dalla prigione più dura
del Regno Unito in cui si tro-
va ormai dall’11 aprile 2019:
Belmarsh.
DECIDE PATEL,
MINISTRA
DELL’INTERNO
“SÌ SCONTATO” dicono
già in molti. Perché
sarebbe abbastanza
clamoroso se il ministero
dell’Interno inglese – cui
spetta l’ultima parola
dopo il via libera
all’estradizione di
Assange negli Usa
fornito ieri della
Westminster
Magistrates’ Court –
dicesse “no” alla
richiesta dell’alleato
Usa. La titolare del
dicastero – Priti Patel
(qui a lato nella foto)
ha ora massimo
28 giorni per esprimersi

A QUESTO PUNTO la pratica Una voce

dell ’estradizione passa alla di libertà
ministra degli Interni, Priti Londra,
Patel. E nessuno si illude che manifestazione

un falco come Patel si rifiute-
rà di firmarla. Ma la difesa di
Assange ha ancora una chan-
ce: può presentare appello. Il
problema è: con che chance di
vincerlo, considerato come
sono andate le cose alla High
Court e alla Corte Suprema
del Regno Unito? In primo
grado, il giudice Vanessa Ba-
raitser aveva negato l’estradi-
zione solo ed esclusivamente
sulla base delle condizioni fi-
siche e mentali del fondatore
di WikiLeaks. Una delle peri-
zie citate nella sentenza foto-
grafa la loro gravità. “A di-
cembre 2019, i sintomi inclu-
‘‘
Sam e il carcere più estremo
degli Stati Uniti: l’Adx Flo-
rence in Colorado, dove è
Assange imprigionato il re del nar-
cotraffico, “El Chapo”. Ma
ha rivelato
in secondo grado i giudici
della High Court hanno
stabilito che Assange è e-
gli orrori della stradabile, perché le auto-
rità Usa hanno offerto “ga-
guerra in Iraq ranzie diplomatiche” che
non verrà sottoposto a
e Afghanistan, Sam e non verrà incarce-
175 ANNI gh Court hanno ri-
IL RISCHIO tenuto queste ga-
ranzie sufficienti,
DI CONDANNA nonostante la più
importante orga-
NEGLI
nizzazione per la
STATI UNITI difesa dei diritti u-
mani, Amnesty In-
ternational, le ab-
bia liquidate come
“i n a ffi d a b i l i ”. La
Corte Suprema inglese ha ri-
gettato la richiesta di appello
quelli sulle guerre in Afghani-
stan e in Iraq, i cablo della di-
plomazia e le schede dei dete-
nuti di Guantanamo. Sette-
centomila file che hanno per-
messo di rivelare crimini di
guerra, torture, uccisioni
stragiudiziali con i droni.
DECINE DI GRANDI giornali di
tutto il mondo, dal New York
Tim es al G uardian, a Le
Monde, hanno pubblicato le
pro-Assange
FOTO LAPRESSE
più conosciuto la libertà.
“Adesso è tempo che tutti i
politici decenti di qualsiasi
Paese esprimano la loro
preoccupazione”, dichiara al
Fatto Quotidiano l’attuale di-
rettore di WikiLeaks, il gior-
nalista investigativo islande-
se Kristinn Hrafnsson, ag-
giungendo: “Il destino di Ju-
lian è nelle mani di Priti Patel,
la ministra degli Interni del
governo di Boris Johnson. A

’’
devano perdita del sonno, rato ad Adx Florence, a al fondatore di WikiLeaks e stesse rivelazioni. Chi scrive Patel dobbiamo tutti ricorda-
perdita di peso, difficoltà a
concentrarsi, una sensazione va ringraziato meno che, una volta sul
suolo america-
quindi ora il suo destino è nel-
le mani di Priti Patel.
ha pubblicato tutti i file se-
greti rivelati da Assange e Wi-
re che abbiamo gli occhi pun-
tati su di lei. Non è più possi-
di essere sull’orlo di mettersi a n o , n o n c o m- Assange rischia una con- ki Leak s. Nessuno di noi è bile rimanere in silenzio o
piangere e uno stato di acuta Jeremy Corbyn metta atti che lo danna a 175 anni per la pub- mai stato incriminato o an- non fare nulla. L’ingiustizia di
agitazione per cui cammina- richiedano. I blicazione dei documenti se- che solo interrogato. Assan- questo caso è sfacciata”.
va nella sua cella fino allo sfi- giudici della Hi- greti del governo americano: ge, invece, dal 2010 non ha © RIPRODUZIONE RISERVATA
nimento, dandosi i pugni sul-
la testa o sbattendola sul mu-
ro della prigione”, recita il do-
cumento, che continua: “Ave-
va detto al professor Kopel-
man (lo psichiatra che lo ave-
va visitato, docente emerito di
Neuropsichiatria al King’s
College) di aver provato a
chiamare The Samaritans
(un’organizzazione caritate-
vole che assiste chi ha pensieri
suicidi) praticamente ogni
notte e in due o tre occasioni,
quando non erano disponibi-
li, si era procurato dei tagli su-
perficiali alla coscia e all’ad-
dome per distrarsi dal suo
senso di isolamento. Ha de-
scritto piani per suicidarsi
che il professor Kopelman ha
giudicato ‘altamente credibi-
li’ ”. Sono state perizie come
questa a portare il giudice Ba-
raitser a negare l’estradizione
per il rischio che il fondatore
di WikiLeaks, se trasferito in
America, possa commettere
un suicidio, visto che lo atten-
dono condizioni ancora più
dure di quelle attuali, come il
regime di brutale isolamento
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022 ESTERI l 17

RILEGGERE LA STORIA

.DISINNESCARE .
.IL NOME DI GIUDA.
» ERRI DE LUCA

L
a cristianità ha lentamente riconosciuto che Amos Oz ricorda una conversazione con suo zio, un valente studioso di
storia ebraica. Gli spiegava che l’ebreo Gesù non era cristiano. Non era
Gesù era ebreo. È ancora poco risaputo che an- stato battezzato da un sacerdote. Non praticava la confessione. Non aveva
che i primi pontefici erano tali e pure i primi celebrato messa in nessuna domenica. Ignorava la festa di Natale. Non
frequentava chiese ma sinagoghe, era circonciso e osservante delle festi-
martiri cristiani. Per la maggioranza dei suoi se- vità ebraiche.
coli, la cristianità ha voluto leggere di sfuggita la Amos Oz in gioventù lesse i Vangeli per suo interesse culturale. Provò
ammirazione per Gesù e stabilì con lui anche punti di dissenso. Per
pagina uno del suo testo iniziale, il Vangelo di esempio circa l’offerta dell’altra guancia all’aggressore. Capisco il suo
Matteo, che esordisce con un elenco di nomi da Il bacio
La statua d’Ignazio
punto di vista fondato sull’infinita esperienza e storia delle persecu-
zioni. Di guance non ne avevano più da porgere.
Abramo fino a Gesù. Jacometti che Ma il punto di vista di Gesù riguarda la persona e non un popolo
PREFAZIONE È l’albero genealogico di una delle dodici stirpi di Israele, che prendono rappresenta Giuda oppresso che legittimamente reagisce. Alla singola persona Gesù in-
AL NUOVO origine dai figli di Giacobbe. È la preziosa discendenza che nella tradizione che bacia Gesù nel dicò un’altra possibilità. Offrire all’aggressore un secondo invito a
LIBRO DI OZ cristiana comprende l’arrivo del Messia. tradimento sacro colpire ha il potere misterioso di rendere ridicolo il colpo successivo
LO SCRITTORE Da Abramo, primo circonciso della storia sacra, discendono le gene- si trova alla Scala e forse disarmarlo.
Erri De Luca firma razioni ebraiche che arrivano fino a Giuseppe/Iosef, penultimo della lista Santa di Roma Gesù indicò un’altra possibilità ma appunto solo un’altra: le guan-
la prefazione (che di Matteo, padre anagrafico di Gesù. ce sono in numero di due. Avesse detto di porgere l’altro dente a-
qui pubblichiamo) È lui a imporlo come figlio suo nella certificazione delle nascite, rico- vrebbe indicato l’offerta di una trentina di col-
all’ultimo libro noscendolo come suo legittimo. pi successivi.
di Amos Oz “Gesù Lo scritto di Amos Oz si occupa della figura di Giuda Iscariota. Il La strepitosa formula di amare il vicino come
e Giuda”, in libreria nome proprio è diventato sostantivo che definisce il traditore per se stessi non è un estremismo cristiano, ma for-
da oggi per Feltrinelli. eccellenza. Giuda/Iehudà è stato facilmente assimilato a giudeo, mula imperativa del libro Levitico, terzo del
Lo scrittore israeliano determinando i sentimenti cristiani di antisemitismo e l’incon- Pentateuco. La sua lettera dice: “E amerai il tuo
ci regala una rilettura cepibile accusa di deicidio. compagno come te stesso”.
brillante, inedita, Furono i Romani occupanti della regione a processarlo e con- Ci leggo un’istruzione circa il verbo amare: sa-
iconoclasta, dannarlo a morte sul patibolo di loro invenzione. Spet- rai capace di amare te stesso dopo aver amato il
irriverente, romantica tava a loro la giurisdizione. Tuttavia Giuda è la tuo vicino. L’ordine della frase consente questa
e personale delle più odiata figura della cristianità. Gli fa un precedenza.
figure di Gesù e Giuda baffo il micidiale Erode, consapevole ster- Inoltre sarai capace di amare te stesso tanto
minatore di bambini. quanto avrai amato il tuo vicino. Il deficit di a-
Qualche rigo prima ho scritto che more verso l’altro corrisponderà a un deficit
il cristianesimo ha voluto leggere di amore per se stessi.
ILLIBRO di sfuggita quella sua prima pa- Amos Oz contesta nettamente l’invero-
gina, dove Matteo colloca Gesù simile resoconto del tradimento di Giuda
al termine di una discendenza Iscariota. Il bacio come segno di identifi-
ebraica. cazione del ricercato Gesù? Lo conosceva-
Comprovo la reticenza di no tutti: il giorno prima era entrato a Ge-
quella lettura. Dodici furono rusalemme su una cavalcatura regale (l’a-
le stirpi di Israele e in quell’e- sina lo era) tra ali di folla che lo acclamavano
lenco ci sono generazioni di come liberatore e re. Aveva poi guidato una
una sola di loro. Può essere manifestazione non autorizzata che aveva
utile sapere che quella sgomberato il mercatino accampato fin dentro i
scritta da Matteo è la ge- cortili del Tempio. Era la persona pubblica più e-
» Gesù nealogia della stirpe di sposta in quel luogo e in quel tempo. A che poteva
e Giuda Giuda/Iehudà, quarto fi- servire il bacio segnaletico? E chi avrebbe pa-
Amos Oz glio di Giacobbe/Israele. gato per un’informazione così inutile?
Pagine: 64 Il nome Iehudà gli è Dubbio è anche il suicidio di Giuda I-
Prezzo: 8 e dato da sua madre Leà scariota, citato dal solo Matteo e diversa-
Editore: sulla base del verbo rin- mente riferito negli Atti degli apostoli.
Feltrinelli graziare. Giuda/Iehudà Il tema del tradimento è una costan-
è voce della parola gra- te della storia umana. Spesso il tradi-
zie. È il capostipite delle tore ha accusato di precedente tradi-
generazioni che passa- mento la persona da lui tradita. Pro-
no per Davide e arriva- prio perché è l’atto più spregevole, il
no fino a Gesù, secon- suo autore deve offrire a se stesso una
do la pagina uno del ragione superiore.
Nuovo Testamento. La mia ipotesi su Giuda si avvale di
Gli ebrei si chiama- questo argomento, ma non è questo il
no anche giudei da luogo di discuterla. Qui sono chiamato
quel capostipite i- a scrivere un invito a leggere un valo-
scritto all’albo del roso scrittore.
Messia, non per via di Mi fa piacere accompagnare e con-
Giuda Iscariota. Re- dividere le intime riflessioni di un uo-
ticente è la lettura mo che ho potuto conoscere e stimare
che non sottolinea di persona.
questa evidenza. Amos è il nome di un profeta e di un
libro della scrittura sacra. In assenza
prolungata di tali messaggeri, spetta a
TRADIMENTO E ODIO La figura di “Iehudà” è divenuta la base e il simbolo uno scrittore come lui farne le veci.
A questa mia nota di affetto e di ri-
dell’antisemitismo cristiano. Ma l’ebreo Gesù non era cristiano. E se il suo spetto metto per titolo: Disinnescare
dall’odio il nome di Giuda.
rapporto con l’Iscariota fosse stato diverso da quello raccontato finora? © RIPRODUZIONE RISERVATA
@ GIANGIACOMO FELTRINELLI EDITORE MILANO 2022
18 l SECONDO TEMPO
Bisceglie, erotismo in chiesa
Santa Margherita, ormai sconsacrata,
ospita da venerdì a lunedì la rassegna
“Erotika”, dalle modelle ai manga. Con
lectio di don Losapio su eros e religione
LA MOSTRA A Roma schizzi, cartoon e set per visitatori
LA FAVOLA
(PIÙ) BELLA:
DISNEY
Tra Topolino e capitalismo
C’
» Maurizio Di Fazio
era una volta…diciamoci la ve-
rità, parliamo di una delle figu-
re che hanno indirizzato il flus-
so dell’immaginario collettivo
globale nel secondo 900. Mo-
nopolizzandone, con pochi al-
tri, la formazione fino a oggi:
che lunghissimo colpo di coda,
Sirenetta. Bisognerebbe oc-
cultare un naso da Pinocchio
per trasfigurare l’e videnza:
non è stato tutto creature e
sentimenti fantastici quello
che continua a luccicare a
schermi, generazioni e conti-
A PALAZZO nenti unificati. Sotto la faccia-
BARBERINI ta edificante alimentata dalle
FINO AL 25.09 nuvolette stampate e dalle se-
quenze cinematografiche, c’è
una delle più grandi parabole
del capitalismo avanzato di
sempre. Che macina profitti
ma piace alla famiglia nucleare
sorridente, come in un Natale
permanente.
DOPO IL MUDEC di Milano è ap-
È IN CORSO a Roma pena approdata a Roma, in Pa-
la mostra “Disney. lazzo Barberini, la mostra Di-
L’arte di raccontare sney. L’arte di raccontare storie
senza tempo”, a cura senza tempo (fino al 25 settem-
della Walt Disney bre). In scena va la matrice del
Animation Research
Library, con
processo creativo by Walt Di-
sney, di certo un pioniere
la collaborazione
di Federico Fiecconi,
nell ’arte dell’animazione. Il
suo approccio allo storytelling
storico e critico
del fumetto e del
ha generato, è noto, classici del
cinema solo apparentemente
cinema d’animazione. per ragazzi. Film dominatori
L’esposizione
racconta i capolavori
del box-office come Biancane-
ve e i sette nani, Fantasia, Ce-
di Walt Disney,
e la loro matrice
nerentola e Mary Poppins: tra
una guerra e una crisi econo-
epica, portando mica, il mancato avanzamento
al tempo stesso dei diritti civili e lo spettro
il visitatore dietro dell’apocalisse atomica, hanno
le quinte del processo tratteggiato universi paralleli
creativo, dalla carta che ci hanno rassicurato, con-
allo schermo solato, sublimato.
L’esposizione romana met-
te in fila opere originali prove-
nienti dagli archivi Disney. Il
“making of ” di personaggi e/o
trame ecumeniche come To-
polino e Paperino, I tre porcel-
lini, La bella addormentata
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022
Sfera Ebbasta, nuovo Ep
“Italiano”, l’ultima raccolta del trapper
firmata con Rvssian uscirà il 6.05: cinque
tracce in cui sono presenti i featuring
di Fivio Foreign, Myke Towers e Bia
Eroi e castelli antropomorfi fuori
“Robin Hood”, e dentro, gli eroi o i
1973; a sinistra, cattivi di turno. Pie-
il castello tre d’angolo, ieri co-
di “Cinderella” me domani, il dise-
del 1950 gno a grafite, le ma-
© DISNEY tite colorate e i pa-
stelli, i carboncini,
gli ac querelli, le
tempere, gli acrilici, i collage:
la computer grafica è l’evolu-
zione di queste tecniche tradi-
zionali e concerne soprattutto
i successivi step di animazione
e colorazione, oggi praticati
digitalmente.
Il valore simbolico è rimasto
inalterato, il punto di partenza
è ancora il disegno a mano. Gli
artisti Disney contemporanei
non trasgrediscono dal-
le regole auree impresse
Una colossale fabbrica di sogni sulle tavole della legge
dal capostipite Walt.
Walt e i suoi eredi hanno plasmato Viene spiegato come al-
la base ci siano sovente
l’immaginario collettivo, vendendo miti e leggende medie-
vali di dei e guerrieri,
fiabe immerse nella na-
storie a lieto fine e buoni sentimenti tura, racconti di cava-
lieri, streghe, maghi e
come in un Natale permanente principesse. Antiche
millenarie favole sradi-
cate dal loro contesto,
rivitalizzate, disidrata-
te e distillate a uso e
nel bosco, Robin Hood, La spa- una dopo l’altra che lentamen- consumo di una platea inter-
da nella roccia, Hercules, Fro- te, alchemicamente diventano nazionale e interrazziale, di
zen 2. Il segreto di Arendelle. fotogrammi e prendono esi- ricchi e poveri, da 0 a 95 anni.
Entriamo dietro le quinte stenza filmica. Plot narrativo, L’epica e il folklore, un patri-
dello studio e iter artistico. Ci fogli, bozzetti preparatori, ma- monio archetipico pescato ai
volevano (e occorrono) tuttora quette tridimensionali. La ge- quattro angoli del pianeta, un
mesi, anni di lavoro coordina- nesi delle ambientazioni, l’a- sapido frullato di melting pot e
to per realizzare simili film di spetto fisico e le movenze ico- politically correct e via, con
animazione. Centinaia di mi- niche da conferire ai protago- l’effetto fusion di successo.
gliaia di immagini affastellate nisti, che siano o meno animali Uno dei risvolti più interes-
santi della mostra consiste nel
fatto che i visitatori potranno
percorrere le sale dedicate
“non esclusivamente come
spettatori passivi di contenu-
ti, ma come attori protagoni-
sti degli stessi”. Per mezzo di
postazioni interattive e di un
allestimento evocante gli sce-
nari dei capolavori della casa.
Sarà lo stesso percorso ufficia-
le a offrirci i ferri del mestiere
dello storyteller, un elemento
strutturale alla volta. Ognuno
potrà così costruirsi un suo ro-
manzo nel romanzo, che si
tradurrà in un libretto da ri-
portarsi a casa. Da qui poi ce
ne corre per diventare un
tycoon come Disney – il fon-
datore e i suoi eredi – a capo
dell’impero del Buono.
Basta un poco, di Disney, e la
pillola della tristezza e del cini-
smo circostanti vanno giù. Ep-
pure parrebbe che la natura u-
mana sia rimasta quella, a giu-
dicare dagli ultimi due mesi.
Ma al di là del bene e del male
(Putin, la matrigna, il lupo nel
bosco, Paperon de’ Paperoni),
delle rivoluzioni estetiche e dei
cascami dell’american dream,
di cosa parliamo, quando par-
liamo di Disney? Dei film, de-
gli album a fumetti, dell’inge-
gneria morale, dei mega-par-
chi tematici, del colossale mer-
chandising, del fanciullo inte-
riore che ci trasciniamo vita
natural durante, delle piatta-
forme in abbonamento? Una
delle frasi più celebri del vec-
chio Walt fu “Se puoi sognarlo,
puoi farlo”. Decidete voi cosa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022
L’ANTEPRIMA Oggi esce una originale guida di Ghiotti che racconta i luoghi della Capitale
attraverso i poeti: Caproni a spasso nel Ghetto e Bellezza a caccia di marchette a Trastevere
Una “Spoon River” all’ombra
del Colosseo, da Risi a Rosselli
» Crocifisso Dentello
“A
Roma si può fin-
gere d’essere
chiunque, un i-
diota o un genio, e
darla a bere a tutti, persino a
noi stessi” scrive Giorgio
Ghiotti, autore per Perrone di A
Roma – Da Pasolini a Rosselli,
in libreria da oggi.
Nel richiamare la “dolce in-
differenza” della città eterna –
dove “si può prendere parte alla
vita facile delle trattorie, e poi
sparire in casa, persino morirvi
senza che nessuno se ne accor-
ga” – lo scrittore, classe 1994, si
avventura in uno speciale pel-
legrinaggio per le strade della
capitale. Ghiotti fa i conti con la
sua stessa vocazione e in cento
pagine censisce i poeti tra le
due sponde del Tevere. Sono
pagine attraversate da una sot-
tile malinconia. C’è il ramma-
rico di non avere vissuto la sta-
gione dei sodalizi intellettuali:
letterati di fama che tra gli anni
60-70 si ritrovavano nel “cave-
ILLIBRO au”della libreria Al Ferro di Ca-
vallo in via di Ripetta oppure
nei sotterranei del Beat ’72 nel
quartiere Prati. C’è la tristezza
per i giovani talenti arresi a una
fine prematura: dal suicidio di
Beppe Salvia nel 1985 al de-
cesso improvviso di Gabriele
Galloni 35 anni dopo. La topo-
nomastica è anche il pretesto
per una foto di gruppo genera-
zionale: “Quante giovinezze
» A Roma – continuano a trascorrere tra La
Da Pasolini Sapienza e San Lorenzo. La Ti-
a Rosselli
Giorgio Ghiotti
burtina è un nome familiare
per chi ha studiato a Roma. È il
Pagine: 156 meglio di quanto ci si è lasciati
Prezzo: 15 e alle spalle”.
Editore: Perrone L’autore per ogni scorcio di
Roma individua uomini e don-
ne che hanno consacrato le loro
vite ai versi: ritratti scanditi da
una aneddotica irresistibile.
Da Giorgio Caproni che si
vergogna dei pacchi in portine-
ria indirizzati al “Poeta Capro-
ni” a Patrizia Cavalli che fa
leggere i suoi componimenti a
Elsa Morante e che viene gra-
tificata con un perfido: “Com-
plimenti ma non pensare che le
tue poesie cambieranno il
mondo”. Ghiotti evoca molti
nomi nella sua Spoon River
all’ombra del Colosseo. Monte-
verde sembra un quartiere e-
lettivo: “Un Eden con salite e
discese”. Al netto di successivi
cambi di indirizzo, ne hanno
fato il loro nido celebrità come
Pasolini, in un palazzo di via
Carini dove abitava anche Atti-
lio Bertolucci, padre del regi-
stra Bernardo. Caproni, che si
impiegò come maestro ele-
David a Giovanna Ralli
Il 3 maggio l’attrice riceverà il Premio alla
Carriera nel corso della cerimonia della
67esima edizione, trasmessa su Rai1 e
condotta da Carlo Conti e Drusilla Foer
mentare, trascorreva i po-
meriggi liberi in compa-
gnia di Ginevra Bompia-
ni camminando attorno
alla Sinagoga nel quartie-
re ebraico del Ghetto,
compreso tra il Lungote-
vere e Largo Argentina.
Proprio in Largo Oriani,
dove andava a inse-
gnare al mattino Ca-
proni, si era stabilito
negli anni 50 Gianni
Rodari. Sul citofono
del palazzo c’è anco-
ra scritto Ferretti
Rodari, interno 14. I
coniugi Rodari nelle
loro passeggiate “ar-
rivavano fino a piazza
del Popolo, fino al Pin-
cio col suo belvedere e
poi se ne tornavano a
casa”.
Altra meta irrinun-
‘‘
ciabile è un vicolo sen-
za uscita in via Flami-
nia 86. Qui Valentino Zeichen
ha vissuto e scrit-
to per mezzo se-
colo in una ba-
Qui si può
fingere
d’essere
chiunque,
un idiota
’’
o un genio
Giorgio Ghiotti
racca abusiva con tetto di la-
miera e umidità alle pareti. Nel
giardino, sotto un fico, tante le
cene improvvisate con gli ami-
ci. Così come non si può dimen-
ticare, nei pressi del conserva-
torio di Santa Cecilia, l’appar-
tamento zeppo di libri della
poeta messinese Jolanda In-
sana. A pochi metri da via del
Babuino hanno abitato il poeta
Nelo Risi con la moglie Edith
Bruck, e proprio davanti alla
chiesa greca di rito ortodosso di
Sant’Anastasio ha vissuto per
molti anni Maria Luisa Spa-
ziani, la Volpe di Montale. In
un minuscolo appartamento
vicino al Tevere viveva poveris-
simo Sandro Penna. Lo aiuta-
vano i vicini di casa, gli amici di
una vita che andavano a trovar-
“Omaggio ai barboni della letteratura” Amelia Rosselli e Roma FOTO AGF
3SULLO SCAFFALE3
Amanti usuraie e cronisti bottegai:
Balzac fu il primo psicoanalista
» Francesco Ferasin
L’
Ottocento che cono-
sciamo è in gran parte
un’invenzione di Bal-
zac, insinuava Oscar Wilde.
Ma a giudicare dalla quantità
e profondità dei personaggi
partoriti dalla sua penna, più
che un secolo, Balzac ha in-
ventato un’epoca. E dato nuo-
vo respiro al realismo: ha
scandagliato tutte le classi so-
ciali, compresa la loro psiche,
restituendo al pubblico tutte
le contraddizioni della società
moderna.
IL CRITICO AMERICANO Peter
Brooks ha calcolato, nel suo
saggio Vite di Balzac (Caroc-
ci), che la monumentale opera
della Commedia umana è po-
polata da 2.472 personaggi.
Di questi, lo studioso ne ha os-
servati alcuni “da vicino” per
psicoanalizzarne uno su tutti:
Honoré de Balzac (1799-
1850). Il ritratto che emerge
non è una biografia. Al contra-
rio, “è un’anti-biografia”, in cui
spazio e tempo sono le coordi-
nate con cui intercettare lo
spirito, i gusti, i vezzi e e i di-
Premio Nonino ad Almond
L’autore di romanzi cult per ragazzi
(Salani) sarà incoronato il 7.05. Alla
femminista Fraser e all’artista Ceruti va
l’omaggio “Maestri del nostro tempo”
Le “Vite” brulicanti della “Commedia umana”
fetti dell’epoca. Parigi è, sì, la
città in cui ogni sogno si avve-
ra, ma è anche il luogo delle
“necessità superflue” – dall’al-
ta società ai bordelli – che te-
diano il giovane Lucien
delle Illusioni per-
dute. Anch’egli è un
giornalista (come
il suo creatore),
un mestiere de-
gradato a “botte-
ga in cui si vendo-
no al pubblico pa-
role del colore che
vuole”.
Spesso in Balzac è la bra-
ma di denaro a muovere tutto,
anche l’amore: “Se frugate nel
cuore delle donne, a Parigi, vi
troverete l’usuraio prima
dell’amante” osserva Vautrin
in Papà Goriot. E altrettanto
spesso sono gli emarginati ad
avere la capacità di giudizio
morale, valutazione da cui
Balzac, come ogni vero artista,
si astiene. Esther in Splendori
e miserie delle cortigiane è vit-
tima di una borghesia la cui u-
nica virtù è di non saper più di-
stinguere i propri vizi. Il suo
“peccato”, che la società non le
perdona, è di scatenare “gli
SECONDO TEMPO l 19
lo in quella stanza disordinata e
sporca. Su Lungotevere San-
zio, ad angolo con piazza Tri-
lussa, alla fine degli anni 60,
Dario Bellezza e Amelia Ros-
selli condivisero un apparta-
mento. Dario portava a casa le
sue marchette e Amelia, insof-
ferente, finirà da Trastevere a
via del Corallo, dietro piazza
Navona, dove nel febbraio
1996 si toglierà la vita gettan-
dosi nel vuoto.
L’On the roadfa tappa anche
al Cimitero degli inglesi, dove
spiccano tra le altre le lapidi di
Gregory Corso e di Jo h n
Keats:“Passeggiando per i via-
letti di questo cimitero, sembra
che venga meno ogni barriera
tra i vivi e i morti e compiersi
quella comunione dei vivi e dei
morti cantata in una sua poesia
da Giovanni Raboni”. Proprio
ciò che riesce a fare Ghiotti con
questo commosso omaggio “ai
barboni della letteratura”.
appetiti brutali, repressi in
quegli uomini che conservano
un cuore pur occupandosi di
politica o di scienza”. Finirà
per ripagare “i debiti del diso-
nore” suicidandosi ve-
stita da sposa.
Tra tutte queste
Vite emerge infi-
ne il Balzac pro-
fetico: i suoi ro-
manzi anticipa-
no di quasi un se-
colo la nascita del-
la psicoanalisi. Ete-
rogenee tra loro, e allo
stesso tempo monomania-
cali, le creature che brulicano
nella Comédie humaine sono
antesignane manifestazioni
di inconscio e Super io. In Pelle
di Zigrino, “il desiderio tra-
sformato in potere, realizzato
nel mondo, conduce inevita-
bilmente alla morte”, spiega
l’antiquario quando vende al
protagonista Raphaël il tali-
smano: la pelle che si restrin-
ge a ogni desiderio esaudito. E
forse non è un caso che Sig-
mund Freud, prima di morire
iniettandosi una dose letale di
morfina, abbia letto proprio
questo libro.
20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 21 Aprile 2022

ANTIVIRUS

L’EPATITE NEI BIMBI

E LA VIGILANZA
, LO SCORSO 15 APRILE,
l’Oms ha pubblicato sul
suo sito istituzionale l’articolo A-
cute hepatitis of unknown aetiology
– the United Kingdom of Great Bri-
tain and Northern Ireland (“Epatite
di origine non nota – Gran Breta-
gna e Irlanda”) nel quale si riferi-
sce che il 5 dello stesso mese, è
stata data informazione di 10 casi
di epatite acuta grave, di eziologia
sconosciuta, in bambini di età in-
feriore a 10 anni, distribuiti in tut-
ta la Scozia centrale. L’8 aprile, nel
Regno Unito erano stati già iden-
tificati 74 casi, mentre in Italia i
casi sospetti per ora sono tre. I vi-
rus a oggi conosciuti dell’epatite
(A, B, C, E e D) sono stati esclusi
dopo i test di laboratorio ma sono
in corso ulteriori indagini di ap-
profondimento. L’articolo prevede
che ci sarà un incremento dei ca-
si. Sebbene il potenziale ruolo ri-
conoscibile ad altri virus, quali l’a-
denovirus e Sars-Cov-2 nella pa-
togenesi di questi casi sia un’ipo-
tesi, altri fattori infettivi e non in-
fettivi devono essere studiati per
valutare e gestire correttamente il
rischio. Questo potrebbe essere
biologico, cioè un’infezione che si
sta diffondendo, ma anche chimi-
co. Sarebbe sufficiente l’uso di
dosi eccessive di diserbanti o di u-
na nuova sostanza chimica per
determinare il fenomeno. Oltre
alle indagini di laboratorio, è ne-
cessario intercettare qual è il filo
conduttore che lega questi bam-
bini. Poiché non si tratta di un fo-
colaio delimitato, ma di casi diffu-
si in una vasta area geografica, la
causa non infettiva potrebbe es-
sere possibile. Fortunatamente, a
oggi, sebbene più di una decina di
soggetti ha dovuto subire il tra-
pianto di fegato, non si sono avuti
decessi. Questo allarme riaccen-
de l’esigenza di avere su tutto il
territorio del pianeta, una rete di
controllo epidemiologico attiva.
Non sappiamo ancora se sarà i-
dentificato un nuovo virus o un
qualsiasi altro agente. Ciò che
conta è che ogni caso non sia sta-
to considerato singolo e che, gra-
zie alla comunicazione in rete, si
sia avviata immediatamente una
correlazione tra la casistica, da
cui la necessità di un’allerta. In I-
talia scarseggiano i programmi di
genotipizzazione di virus e batteri
e soprattutto, ove presenti, sono
iniziative locali e manca un reale
collegamento sul territorio.
MARIA RITA GISMONDO
direttore microbiologia clinica
e virologia del “Sacco” di Milano

PROGRAMMITV

09:05 UnoMattina 08:45 Radio2 Social Club 08:00 Agorà 07:35 Chips 07:59 Tg5 06:45 Cartoni animati 07:00 Omnibus News 18:55 100X100Cinema
09:55 Storie italiane 10:00 Tg2 Italia 09:45 Agorà Extra 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Mattino Cinque News 08:40 Chicago Fire 07:30 Tg La7 19:15 La Befana vien di notte 2-
11:55 È sempre mezzogiorno 11:00 Tg Sport Giorno 10:35 Elisir 09:40 Hazzard 11:00 Forum 10:30 Chicago P.d. 07:55 Omnibus - Meteo Le origini
13:30 Tg1 11:10 I fatti vostri 12:00 Tg3 10:40 Carabinieri 13:00 Tg5 12:25 Studio Aperto 08:00 OMNIBUS 21:15 Belli ciao
13:00 Tg2 Giorno 12:45 Quante storie 11:55 Tg4 13:42 Beautiful 09:40 Coffee Break 22:50 John Wick - Capitolo 2
14:00 Oggi è un altro giorno 14:00 Ore 14 13:15 Passato e presente 12:23 Il Segreto 14:10 Una Vita 13:11 Sport Mediaset 11:00 L'Aria Che Tira 00:55 Legend
15:55 Il Paradiso delle Signore 15:15 Detto fatto 14:20 Tg3 13:00 La Signora in Giallo 14:45 Uomini e Donne 14:00 I Simpson 13:30 Tg La7 03:10 800 eroi
17:05 La vita in diretta 17:15 Castle 15:25 #Maestri 14:00 Lo Sportello di Forum 16:10 Amici di Maria 15:20 I Griffin 14:15 Tagadà 05:40 Boys All You Need Is Rock
18:45 L'eredità 18:30 Rai Tg Sport Sera 16:10 Geo 15:30 Tg4 - Speciale 16:40 L'Isola dei Famosi 15:45 Magnum P.i. 16:40 Taga Focus
20:00 Tg1 18:50 LOL :-) 19:00 Tg3 16:44 Il mondo nelle mie 16:47 Brave and Beautiful 17:30 Ncis: Los Angeles 17:00 Speciale Tg La7
20:30 Soliti ignoti - Il ritorno 19:00 Blue Bloods 20:00 Blob braccia 17:25 Pomeriggio Cinque 18:30 Studio Aperto 20:00 Tg La7 18:15 Ce l'avevo quasi fatta
21:25 Don Matteo 13 19:40 The good doctor 20:20 La scelta - I partigiani 18:58 Tg4 18:45 Avanti Un Altro 19:30 C.s.i. Miami 20:35 Otto e Mezzo 19:15 Cash or Trash
23:30 Porta a Porta 20:30 Tg2 raccontano 19:52 Tempesta d'amore 20:00 Tg5 20:24 Ncis - Unità Anticrimine 21:15 Piazzapulita 20:20 Deal With It Stai al gioco
21:20 Maschi contro femmine 20:45 Un posto al sole 20:30 Stasera Italia 20:40 Striscia La Notizia 01:00 Tg La7 Notte 21:25 A casa con i suoi
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