Il governo porta da 6 a 14 mld gli aiuti contro i danni della guerra.

Ma sull’energia
esalta il fossile e i rigassificatori, a scapito delle rinnovabili. E gli Usa ringraziano y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!z!,!"!%

Martedì 3 maggio 2022 – Anno 14 – n° 120 a1,80

a 1,80--Arretrati:
Arretrati: 3,00
aa 3,00
-ae a1,80
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12con
con
– ilArretrati:
illibro
libro“Casamonica”
“Io posso”
e 3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

BASE PACIFISTA La rivolta parte dall’Emilia ASTENUTI Sull’inceneritore, poi il tema armi L’ovvio dei popoli

Pd, Bologna la Rossa Dl Energia, i 5Stelle » Marco Travaglio

si ribella a BaioLetta iniziano a smarcarsi S
iccome, nel cretinismo col-
lettivo degli scemi di guerra,
anche le ovvietà diventano
eversive, ci corre l’obbligo di riba-
p Nei circoli dem di Casalecchio di Reno, Sasso Marconi p I ministri 5S si astengono in Consiglio dei ministri dirne alcune. 1) Intervistare per
e al quartiere Pratello, dubbi e contrarietà all’invio di armi. sui nuovi poteri al sindaco di Roma, Gualtieri, che primi il ministro degli Esteri rus-
Assemblee e dibattiti anche con i dirigenti. La vicesindaca permetteranno la costruzione del termovalorizzatore. so Lavrov dopo l'invasione dell’U-
Emily Clancy parla alla manifestazione pacifista di Santoro Conte: “Pretendo che Draghi dica un no all’escalation” craina, come ha fatto Zona Bian-
ca su Rete 4, non si chiama “onta
q BUONO A PAG. 6 - 7 q DE CAROLIS E PALOMBI A PAG. 8 - 9 per l'Italia”, come dice BaioLetta:
si chiama “scoop”. 2) Se poi il con-
duttore riesce a non fargli una so-
la domanda degna di questo no-
me, è un’onta non per l'Italia, ma

UCRAINA-ITALIA IL 3° DECRETO ARMI SI ALLONTANA PER MANCANZA DI OBICI E TANK

per il giornalismo, peraltro
tutt’altro che eccezionale: l'inter-
vista senza domande al potente di

Draghi s’è venduto

turno è la regola in Rai e in Me-
diaset e quella con domande è
l’eccezione. 3) Non c’è ragione al
mondo che consenta ai politici o
al Copasir di occuparsi di un’in-
tervista (con o senza domande):
l’unico ente autorizzato a farlo è

cannoni che non ha

l’Ordine dei giornalisti, o meglio
lo sarebbe se da decenni non con-
sentisse ai trombettieri dei poten-
ti di raccontare balle trincerati
dietro l’apposito tesserino; il Co-
pasir esercita il controllo parla-
mentare sui nostri servizi segreti,
non sui giornalisti italiani né sui
ministri o i giornalisti russi da lo-
ro intervistati (che, fra l’altro, non
si vede cosa possano spiare colle-

SUPERMARIO COME TOTÒ

gandosi con le tv italiane).
4) Spiegare un evento storico
non significa giustificarne l’auto-

ORA KIEV LO RICHIAMA AGLI re. Se Orsini ricorda che Hitler

non aveva alcuna intenzione di

ORDINI. E DELLA SUA VISITA

scatenare la seconda guerra mon-
diale, non sta giustificando il
führer, il nazismo, le sue guerre e i
NON SI PARLA PIÙ. DI CERTO suoi orrendi crimini, né commet-
tendo una “gaffe”, come scrivono

C’È SOLO QUELLA A BIDEN gli storici della mutua sui giorna-
loni: sta dicendo un’ovvietà, illu-
strata anche dallo storico Ales-
q MANTOVANI E MARRA A PAG. 6 sandro Barbero nella breve e illu-
minante lezione “Come scoppia-
no le guerre” (su Youtube). E cioè
che, avendola fatta franca nel
JOHNSON CON L’ELMETTO E IL CAMPO 1938 con la presa dell’Austria e
dei Sudeti, Hitler s’illudeva che
BoJo invia altri 360 milioni l’Europa l’avrebbe lasciato fare
impunemente anche nel 1939 in

Mariupol, corridoi e bombe Cecoslovacchia (e rivinse la scom-

messa) e in Polonia (e lì per fortu-
na sbagliò i calcoli, con l'interven-
q GRAMAGLIA E GROSSI A PAG. 2 - 3 to delle pur titubanti Parigi e Lon-
dra). Lo stesso era accaduto nel
1914 con la prima guerra mondia-
le, dopo l’attentato di Sarajevo e
l’entrata in guerra dell’Impero
LE NOSTRE FIRME. austro-ungarico contro la Serbia,
» TASSI BELLICI E ALCOLICI DENUNCE A MINISTERO E CTS La cattiveria che innescò un effetto-domino

• Padellaro Gli energumeni da guerra a pag. 9

voluto da nessuno e subìto da tut-
Siamo in guerra “I dati sui vaccini Boris Becker in carcere: 2
anni e mezzo per bancarotta
ti. È la storia di tutte le escalation
belliche: i governanti raccontano
o no? Dipende • Mini L’Ue messa a rischio dalla Nato a pag. 4 li ha Big Pharma” fraudolenta. Ora potrà dare
consigli a Renzi e Salvini per
frottole a sé stessi e ai propri po-
poli, pensando di leggere nel pen-
tutto dallo spritz la prossima crisi di governo siero dei loro colleghi, che però
• Monaco Sull’escalation voti l’Aula a pag. 13 q RONCHETTI A PAG. 10 WWW.FORUM.SPINOZA.IT non hanno pensieri autonomi
perché sono tutti prigionieri del
» Andrea Vitali
• Orsini La stampa in libertà vigilata a pag. 13
classico autobus impazzito che
“L’ASSISTENTE” DI WALSER IL SINDACO DI POMEZIA corre in discesa ad altissima velo-

D
avanti a uno spritz, cità e nessuno, quando ha premu-
seduti a un tavolino
• Bizzarri Danni e vaccini, lunga lista a pag. 17
“Il mio inferno sono “Il suo inceneritore to l’acceleratore, s’è accorto che i
esterno, la discus- freni erano rotti. La differenza è
sione che inevitabilmente debiti e scartoffie Gualtieri lo faccia che allora le guerre, dopo qualche
giunge anche alle orecchie
di altri avventori verte su • Scanzi La nuova destra già vecchia a pag. 13 nell’ufficio svizzero” vicino al Colosseo”
anno e decine di milioni di morti,
finivano con dei vincitori e dei
temi di stretta attualità. vinti. Oggi, nell’èra atomica, non
A PAG. 15 q DENTELLO A PAG. 18 q AMENDOLA E BISBIGLIA A PAG. 16 ci sono vincitori, ma solo vinti.
2 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022

GUERRA IN UCRAINA • BOMBE E DIPLOMAZIA

Johnson oggi alla Rada
Il premier inglese citerà
Churchill al Parlamento
ucraino. Mariupol, stop
all’evacuazione dei civili

» Giampiero Gramaglia

L
a Gran Bretagna manda all’Ucraina altre armi e
ulteriori aiuti militari per 300 milioni di ster-
line. La Germania apre in sede Ue a un embargo
sull’import di petrolio dalla Russia. L’azione
europea pro-Ucraina e anti-Russia s’intensifica, men-
tre la Turchia segnala che “il protrarsi del conflitto e de-
gli attacchi da parte della Russia rendono il negoziato
più difficile”. Del nuovo pacchetto di aiuti britannici,
che include armi pesanti, il premier Boris Johnson for-
nirà dettagli nel discorso che farà oggi in video-colle-
gamento al Parlamento di Kiev. Dall’inizio dell’inva-
sione, Johnson è il primo leader straniero invitato a
parlare alla Verkhovna Rada. Fra i punti del suo inter-
vento anticipati da Downing Street, dettagli sulle nuo-

BoJo, altre armi pesanti a Kiev

Missili su Odessa, chiesa colpita
ve forniture: includono missili
a lungo raggio Brimstone e
67° GIORNO tanklanciarazzi Stormer; dro-
DI CONFLITTO: ni con cavi per sollevare pesi e
I NUMERI dare sostegno logistico a unità
di guerra ucraini alla parata
della Vittoria il 9 maggio sulla
piazza Rossa. Una decisione
sarebbe presa in settimana.
Sul terreno, le forze russe han-
nemico ha ripreso a usare armi
d’ogni tipo”, racconta alla Cnn
Denys Shleha, comandante
della 12° brigata operativa del-
la Guardia nazionale ucraina,
ne. Le forze ucraine affermano
di avere distrutto due motove-
dette russe classe Raptor vici-
no all’Isola dei Serpenti, utiliz-
zando droni da combattimen-
guiei Kolotsey, il primo pre-
sunto responsabile del massa-
cro di civili a Bucha.
Una polemica è stata inne-
scata dalle dichiarazioni del

3.153
isolate; e, in risposta a specifi- no ripreso a bombardare l’ac- secondo cui nell’Azovstal vi sa- to Bayraktar. Per le autorità u- ministro degli Esteri russo
che richieste del governo u- ciaieria Azovstal a Mariupol, rebbero ancora 200 civili, fra craine, 1202 corpi sono già sta- Serguiei Lavrov, che a Zona
craino, una flotta di oltre una dopo l’evacuazione dal sito, cui 20 bambini. Esplosioni so- ti recuperati nella sola provin- Bianca su Rete 4 ha detto:
dozzina di veicoli blindati spe- domenica, di un centinaio di no state ieri udite a Odessa, le cia di Kiev. E la magistratura “Che Zelensky sia ebreo non ha
ciali modello Toyota Lan- civili. “Appena l’evacuazione bombe hanno centrato una ucraina individua nel coman- alcun significato. Secondo me,
CIVILI UCCISI L’Ufficio dcruiser. Davanti al Parla- dei civili è stata completata, il chiesa ed ucciso un quindicen- dante di un’unità russa, Ser- anche Hitler aveva origini e-
delle Nazioni unite per i mento di Kiev, Johnson citerà
diritti umani (Ohchr) Winston Churchill, esaltando
rileva che da venerdì il la resistenza alla Russia come
I PERSONAGGI
Austin, Wallace, Volodin
numero delle vittime gloria suprema del popolo u-
civili è aumentato di 254 craino, e riprenderà il parago- t
unità; sono numeri per ne già fatto dal presidente u-
difetto, perchè i craino Zelensky parlando ai
funzionari ritengono che Comuni con l’epopea del Re-

Tre falchi contro la pace

le vittime siano di più gno Unito contro l’aggressore

5,5
nazista. “Questa è the finest
ho ur, l’ora migliore, dell’U-
craina, un capitolo epico della
vostra storia che sarà ricordato
e raccontato per generazioni”.
MILIONI DI RIFUGIATI
L‘Unhcr stima questo IL DISCORSO di Johnson segue » Alessia Grossi proprie azioni spingono il parare la rielezione di Putin del vasione russa dell'Ucraina. Ri-
numero di rifugiati che la visita a Kiev, domenica 1 mondo verso la catastrofe: de- 2018, compito a cui sta eviden- preso dai media britannici e ri-

dal 24 febbraio hanno maggio, della s p e a ke r d el l a
raggiunto altri Paesi per Camera Usa Nancy Pelosi. La
fuggire dalla guerra delegazione ha incontrato Ze-
lensky e gli ha confermato il so-
stegno statunitense. L’Ue la-
vora all’embargo sull’import
di petrolio dalla Russia: Ro-
bert Habeck, ministro tedesco
dell ’Economia e del Clima,
ammette che l’embargo cree-
rebbe problemi, ma – dice –
“non colpirebbe l’economia
nazionale nel suo insieme. È
un onere pesante da sopporta-
re, ma siamo pronti a farlo”.
Armi all’Ucraina, sanzioni alla
Russia, il clima non è quello
del negoziato. Anche il presi-
dente turco Erdogan, lo am-
mette, dopo avere spedito a
Kiev il suo portavoce Ibrahim
Kalin. Secondo fonti della dis-
sidenza, il Cremlino progetta
di fare sfilare 500 prigionieri
D
all’Ucraina “Stato terro-
rista” agli Alleati “crimi-
nali di guerra”; all’inva-
sione di Mosca definita “can-
cro” e il suo presidente “nazio-
nalista etnico”; passando per
“sostenere l’Ucraina con ogni
mezzo” per “indebolire la Rus-
sia”. Nelle parole rispettiva-
mente del capo del Parlamento
russo Viacheslav Volodin, del
ministro della Difesa del gover-
no inglese, Ben Wallace, e del
capo del Pentagono, Lloyd Au-
stin, è rappresentata l’escala-
tion di questa guerra orfana di
diplomazia.
I TRE FALCHI gareggiano ad al-
zare i toni. “I Paesi occidentali,
fornendo armi all’Ucraina, di-
ventano parte del conflitto.
Fanno di tutto affinché muoia-
no gli slavi in Ucraina. Con le
vono essere imputati come cri-
minali di guerra”, ha detto ieri
dal canale Telegram il presi-
dente della Duma che già aveva
voluto alleggerire i toni chie-
dendo il “congelamento dei be-
ni stranieri in Russia”. “Un’a-
zione speculare”, l’ha definita
Volodin, elogiando Gazprom
per lo stop al gas imposto a Bul-
garia e Polonia.
Classe ‘64, protetto di Vladi-
mir Putin, è uno degli esponen-
ti più conservatori del partito
Russia Unita, nonché papabile
alla sua successione dalla pre-
sidenza. Entrato in Parlamen-
to nel 1999, Volodin è stato vi-
cepremier nel 2010, mentre
l’anno dopo lo zar lo ha voluto al
Cremlino a sostituire il suo por-
tavoce allontanato perché
chiacchierato per le elezioni
politiche. Suo il compito di pre-
temente lavorando.
Ufficiale per niente genti-
luomo invece il ministro della
Difesa inglese, Ben Wallace,
autore dell’allarme sul dram-
matico salto di qualità dell’in-
NO DIPLOMAZIA
DA USA, LONDRA
E MOSCA
ALZANO I TONI
lanciato da quelli di mezzo
mondo, Wallace ha alzato di
un’ottava l’allerta mondiale di-
cendosi sicuro che il 9 maggio
Putin abbandonerà “l’opera-
zione speciale” e lancerà “la
guerra totale a Kiev” per rivin-
cita dei fallimenti militari som-
mati fin qui. Ne seguirebbe la
legge marziale e il coinvolgi-
mento dei suoi alleati con una
mobilitazione di massa. Oltre a
questo allarme, condiviso
dall’intelligence, del segretario
alla Difesa di Boris Johnson si
ricorderà l’evocazione: “Si trat-
ta di uno più grandi dispiega-
menti condivisi dalla guerra
fredda”, riferendosi agli 8mila
soldati inviati al confine ucrai-
no. Considerato da molti più
pragmatico, più competente e
meno controverso del suo col-
lega degli Esteri, Wallace ha
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 ESTERI l 3

REPORTAGE • Severodonetsk

I civili senza più speranze

“Ci vanno bene anche
L’assedio
Boris Johnson
L’acciaieria
i russi, basta che finisca”
Azovstal, palazzo
distrutto a Donetsk » Alfredo Bosco siano 50 o 60, ma il numero di lettini e di spazio
FOTO ANSA/ SEVERODONETSK fa pensare di più. E con il tempo che passa non

braiche”. Lavrov ha ribadito
che Kiev si serve di forze “neo-
naziste” come il battaglione A-
zov: “Gente che ha tatuata sul-
la pelle la svastica, che approva
il Mein Kampf ”. Le parole di
Lavrov sono denunciate da e-
sponenti israeliani come “fal-
se, deliranti e pericolose”, “im-
perdonabili e oltraggiose”, “un
errore storico”. Il ministero de-
LAPRESSE
gli Esteri israeliano ha convo-
cato l’ambasciatore russo per
“chiarimenti”. Il premier Naf-
tali Bennett chiede che “si
smetta di ricorrere alla Shoah
del popolo ebraico come stru-
mento per polemiche politi-
che…Nessuna guerra attuale è
la Shoah”; il paragone era stato
fatto da Zelensky parlando alla
Knesset ed era stato criticato.
N
importa più chi vinca, basta che finisca. Questo è Bombardati
ella città di Severodonetsk all’interno di il pensiero che circola tra i corridoi degli angusti e sfollati
un magazzino ci sono donne e uomini rifugi sotterranei. Nella cittadina di Lyman, una Un uomo rimasto
che frettolosamente organizzano e di- donna di nome Valentina è molto chiara: “Per me senza casa
stribuiscono gli aiuti umanitari arrivati possono anche arrivare i russi, sicuramente sarà a Severodonetsk
non solo dall’Ucraina ma anche dall’Europa. meglio di come è la situazione di adesso”. Non si In basso, 60 civili
Molti di loro indossano i giubbotti antiproiettile, possono giudicare queste parole, solo registrar- in un rifugio
e la polizia militare controlla il perimetro e tiene le; non sono i reporter ma i civili che ogni giorno FOTO ALFREDO
l’attenzione ai massimi livelli mentre le lunghe per raggiungere uno dei seicento sacchetti arri- BOSCO
scie dei mussili grad, accompagnati da un sibilo vati con gli aiuti rischiano di morire fatti a pezzi
che fa paura, attraversano il cielo.
Questa è la quotidianità di Severo-
donetsk, mentre città come Lviv,
Odessa e Kiev provano a riprende-
re a vivere una normalità spezzata
comunque da improvvisi bom-
bardamenti, come è accaduto ieri
a Odessa. Dal 20 aprile nel Don-
bass si è aperta la fase due di que-
sto conflitto e Severodonetsk ogni
giorno diventa sempre più diffici-
le da raggiungere, perché l’arti-
glieria russa continua a colpire le
aree di accesso dalle strade che la
collegano con il resto della regio-
ne. “Sono a 10-15 km le linee russe”
ci dice il capo della polizia Oleg
mentre ci mostra l’interno della
base dove sta, colpita e sventrata
dai costanti cannoneggiamenti.

LA POLIZIA non può limitarsi più al

ruolo che aveva nei tempi di pace,
c’è da gestire la distribuzione degli
aiuti, il controllo e la sicurezza
dell’area urbana della città e con- da un colpo di mortaio. Il governatore
trollare che non ci siano sabotato- dell’oblast di Luhansk, Serhii Haidai, ha
ri. Tutto questo in una città che al DONBASS dichiarato che sono consapevoli che i rus-
centro del fuoco incrociato delle
artiglierie che si contendono il ter- OGNI SIBILO si stanno aumentando le loro forze perché
una parte delle truppe è stata spedita da
anche definito “legit-
timo” da parte delle
Nemici
per la guerra
Poi c’è la “dottrina
Aus tin”. Il capo del
ritorio. Da una parte i russi che si
allargano a macchia d’olio tra le a-
DEI GRAD È Mariupol sul fronte est: “Siamo pronti per
qualsiasi sviluppo di eventi, i nostri solda-
forze ucraine l’uso di L. Austin, B. Pentagono – riuniti ree di Lyman, Yampil e Rubizhne, UN COLPO ti daranno al nemico la risposta adegua-
armi britanniche per
colpire “le linee di ri-
Wallace e V.
Volodin
gli omologhi Alleati a
Ramstein – ha assi-
dall’altra gli ucraini che si ridistri-
buiscono facendo saltare ponti, AL CUORE ta”. Ma intanto i civili soffrono e vorreb-
bero sentirsi più al sicuro; sono ancora
fornimento” di Mo- FOTO ANSA curato che l’un i c o tentando disperatamente di ral- migliaia quelli che abitano a Severodo-
sca sin dentro i con- modo per “evitare u- lentare ogni avanzata a costi altis- netsk e con i ponti saltati e le strade sotto
fini russi, e dell’In- no spillover del con- simi: vedere le proprie città co- mira dell’esercito russo si sentono perduti
ghilterra “fornire all’Ucraina flitto in Moldova è indebolire la munque nello sfacelo. Il conflitto però non è solo e pessimisti per il futuro. Nelle ultime tre setti-
armi in grado di colpire le navi Russia affinché non possa lan- l’edificio crollato sotto i bombardamenti, ma an- mane ci sono stati diversi tentativi dei russi di
russe nel mar Nero”. “È impor- ciare nuove guerre”. Parole inu- che l’esasperazione del vivere sotto terra da tre sfondare le linee già aperte a Rubizhne per en-
tante che il grano che riguarda sualmente forti per un segreta- mesi, e avere paura della luce del sole, perché ma- trare nella capitale riconosciuta di Luhansk, ma
tutti noi esca dall’Ucraina” e rio della Difesa Usa, che sugge- gari è una bella giornata, ma quei lunghi fischi Severodontesk è l’ultimo bastione prima di Slo-
per questo la Russia “non può riscono più un’aggressione alla dei grad, quando li senti, sono sempre un blocco viansk e Kramatorsk. Perderla, per Kiev, signi-
controllare il mar Nero. Non è Russia che un sostegno a Kiev. al cuore. In alcuni bunker è difficile anche quan- fica poi compromettere per sempre qualsiasi
più loro”. © RIPRODUZIONE RISERVATA tificare quante persone ci abitino, sembra che tentativo di ricacciare il nemico.
4 l ESTERI
L’ANALISI • L’Alleanza tradita Chiarezza e propaganda
VAVASSORI:
“SONO STANCO,
TORNO A CASA”
“PER ME basta così.
Sono stanco, è ora di
tornare a casa, non ho
più la testa per andare
avanti”. Così Ivan Luca
Vavassori, l’ex calciatore
di 29 anni che era
andato a combattere in
Ucraina nelle brigate
internazionali, a fianco
dell’esercito di Kiev. “Mio
figlio non è più a
combattere ma non sta
rientrando in Italia, è in
Europa e sta bene” ha
detto invece il padre del
giovane. Sulla cui
vicenda la procura di
Milano ha aperto un
fascicolo conoscitivo, al
‘‘
momento senza indagati
né titolo di reato
Con l’escalation
dello scontro
Putin-Zelensky
a quello Nato-
Russia siamo al
conflitto mondiale
» Fabio Mini
D
i fronte alle tante vit-
time ideali della
guerra (verità, liber-
tà, sicurezza, inno-
cenza…) e a quelle reali (per-
sone, risorse, strutture...) lo
sforzo dell’analisi rischia d’in-
frangersi non tanto sulla
complessità degli avveni-
menti, quanto sul limite
dell’onestà intellettuale che
ogni analista s’impone o al-
meno dovrebbe imporsi. È
questo limite che frena i voli
pindarici, le passioni, la fazio-
sità, i sogni e gli incubi. Ma l’e-
sigenza analitica di esamina-
re e valutare onestamente tut-
ti gli elementi, se da un lato ha
un grande valore accademico
e scientifico perché fonde tali
elementi, dall’altro rischia di
confondere. E la confusione è
la madre delle ambiguità, così
come della mistificazione. La
difesa dalla confusione è nor-
malmente la semplificazione,
ovvero il suo eccesso che è in
grado di falsare l’intera anali-
si. La mistificazione sta
nell’attribuire all’analisi e-
tichette che parimenti
tendono ad annullarla:
cerchiobottista, complot-
tista, nénéista sono quelle
più comuni anche di que-
sti tempi. Oppure, ancora
peggio, sta nell’utilizzare
l’analisi per individuare
arbitrariamente “con chi
sta l’analista”, dando così
la stura a tutti gli “-ismi” e a
tutti gli “anti-”. Se questa
pratica mistificatoria è
normale nel discorso p-
seudo-politico (la politica
è un’altra cosa), essa viene
esasperata in tempi, come
l’attuale, di paura. E la
paura più atavica è quella
di essere soli, che si cerca
di mascherare con l’aggrega-
zione di un mucchio e l’isola-
mento degli individui contro i
quali sfogare tale paura.
UN MODO PER EVITARE il ri-
schio di confusione e quindi
di azzerare le mistificazioni
non è la pretesa di verità o di
onestà, ma la chiarezza del
pensiero che s’intende pro-
porre. Oggi gli analisti do-
vrebbero privilegiare la chia-
rezza rispetto alla complessi-
tà dell’analisi e farla diventare
lo scopo. Che poi un discorso
chiaro possa essere ugual-
mente mistificato fa parte del
gioco, ma a quel punto la stes-
sa mistificazione diventerà
chiara. Tanto per cominciare:
con l’escalation dallo scontro
Russia-Ucraina a quello U-
sa/Nato-Russia, siamo in pie-
no conflitto mondiale. Gli
schieramenti tra Occidente e
Oriente parlano chiaro e il fat-
to che di tale conflitto globale
ci vengano proposte soltanto
le immagini di un conflitto
“militare” non significa che la
guerra sia confinata lì. Le
guerre che si sovrappongono
e includono le operazioni in
Ucraina come quella econo-
mica, finanziaria, cyber, de-
mografica, dell’informazione
e della propaganda, non sono
metafore. Sono guerre vere
che producono danni mag-
giori di quella convenzionale.
E sono globali.
La Nato è già uno dei con-
Connivenze, interessi
e Kiev: l’Europa si fa
minacciare dalla Nato
tendenti anche se (o proprio
perché) il suo segretario gene-
rale e la Russia stessa lo nega-
no. Ogni Paese della Nato è
cobelligerante e ogni altro
Paese che non ne fa parte ma
combatte o interviene indi-
rettamente è un proxy: parte-
cipa al conflitto per conto di
Usa/Nato. Ma se gli Stati U-
niti hanno una politica di po-
tenza globale giustificata dai
propri interessi nazionali, gli
altri membri della Nato non
hanno una propria politica e
non hanno neppure gli stessi
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
Fronti aperti
Una
esercitazione
Nato in
Macedonia;
sotto un
meeting
dell’Alleanza
Atlantica
FOTO
ANSA/LAPRESSE
interessi. Per questo la Nato
nell ’attuale configurazione
andrebbe sciolta per realizza-
re una nuova struttura di sicu-
rezza regionale maggiormen-
te legata alle Nazioni Unite
piuttosto che a un solo stato
membro e più rappresentati-
va dell’Europa nell’amb ito
della gestione della sicurezza
internazionale.
DI FATTO la Nato impedisce
all’Europa di avere una pro-
pria capacità di difesa e sicu-
rezza; da oltre vent’anni non è
più un’alleanza difensiva; è
diventata una minaccia alla
sicurezza in Europa; agli inte-
ressi degli alleati antepone
quelli degli Stati Uniti e per-
sino quelli degli Stati che in-
citano alla guerra a scapito
della sicurezza europea. O-
gnuna di queste ragioni è giu-
stificata da una palese viola-
zione del Trattato atlantico.
Quindi, se si vuole continuare
a ignorarle, sarebbe per lo
meno onesto rivedere com-
pletamente i termini del trat-
tato. Infatti l’articolo 1 impe-
gna le parti a rispettare lo sta-
tuto delle Nazioni Unite e a
comporre con mezzi pacifici
qualsiasi controversia inter-
nazionale che pregiudichi la
pace e la sicurezza. L’allarga-
mento è stato da subito un
programma che pregiudicava
la sicurezza e la pace. Gli ar-
ticoli 5 e 6 sulla cosiddetta
mutua difesa si riferiscono ai
territori dei singoli Stati
membri minacciati da attacco
armato. L’Ucraina non è com-
presa, ma stiamo intervenen-
do nel conflitto inviando armi
e quant’altro; inoltre la Nato
sta aumentando il livello d’in-
sicurezza prevedendo una ul-
teriore espansione. L’articolo
7 stabilisce che il Trattato non
pregiudica e non dovrà essere
considerato in alcun modo le-
sivo dei diritti e degli obblighi
derivanti dallo statuto alle
parti che sono membri delle
Nazioni Unite o della respon-
sabilità primaria del Consi-
glio di Sicurezza per
il mantenimento
della pace e della si-
curezza internazio-
nali. La Russia, co-
me la Serbia, è parte
delle Nazioni Unite
e la politica della
Nato ne ha leso i di-
ritti, compromet-
tendo la pace e la si-
curezza di tutto il
mondo.
INFINE è evidente
che i paesi europei
della Nato hanno
rinunciato alla pari
dignità non tanto
per colpa degli Stati
Uniti, quanto per
propria scelta e
convenienza. Gli
Stati Uniti hanno
fatto il loro mestie-
re e salvaguardato i
propri interessi. E
tali interessi non
sono mai stati coin-
cidenti con quelli
europei neppure
durante la guerra
fredda, quando si
preparava la guerra
calda che si sarebbe
svolta in Europa e
non negli Usa. E quando era
chiaro che gli Stati Uniti non
avrebbero mosso un dito per
salvare l’Europa se non fosse-
ro stati attaccati direttamen-
te, sul loro continente. Nessu-
no Stato europeo ha obiettato
alla chiamata alle armi della
Nato per azioni che avveniva-
no al di fuori della propria a-
rea di responsabilità e per
motivi altrui. Non ha neppure
obiettato all’ingresso nella
Nato di paesi che non avevano
i requisiti, ma che portavano
un grosso carico d’insicurez-
za. Siamo stati sleali nei con-
fronti degli Stati Uniti quan-
do non li abbiamo tirati per
la giacchetta quando si ac-
cingevano a imprese senza
senso. La lealtà di un amico si
vede nella capacità di mode-
rarlo e non in quella di aiz-
zarlo o appoggiarlo passiva-
mente. Alla fine dei conti, u-
na Nato ristrutturata e rivi-
sta in chiave europea conver-
rebbe anche agli americani,
con o senza la loro partecipa-
zione. E la politica di en-
trambi sarebbe più chiara.
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IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 POLITICA l 5

PENNE ARMATE
Lavrov, l’intervista-spot:
EVVIVA
il Copasir indaga Rete4
LA NATO: PROPAGANDA RUSSA “Anche Hitler ebreo come Zelensky”: il ministro di Putin fa
infuriare Israele. E “Zona Bianca” finisce sotto indagine del comitato sui Servizi
LEI CI FARÀ
TRIONFARE » Salvatore Cannavò LE REAZIONI
•Stasera
L’
UN CIRCOLET- intervista del ministro de-
TO IGNOBILE. gli Esteri russo, Sergej La-
(ieri, nda) vrov, concessa a Rete 4 la
al teatro Ghione di sera del primo maggio,
Roma in scena San- mostra quanto la guerra sia anche
toro, S. Guzzanti, una questione di propaganda.
Mannoia, Ovadia Quella russa, in questo caso, biasi-
ecc. per la serata mata e deplorata da tutto l’arco co-
“Pace proibita” stituzionale e quella, più sottile e
MARIO DRAGHI

“
(proibita da chi, lo impercettibile, di casa nostra.
immaginate), diret- Lavrov è forse il diplomatico
ta su Byoblu, net- più esperto e, una volta, più ap- Da Lavrov
work dei complotti- prezzato su scala internazionale. comizio senza
sti e negazionisti All’inizio della guerra diversi os- contraddittorio, parole
specializzato in “le servatori internazionali hanno i- aberranti e oscene
cose che non vi di- potizzato, o forse solo sperato, che
cono”, il canale che potesse smarcarsi da Vladimir
meritano. Putin rappresentando una linea
STEFANO più moderata e dialogante con
CAPPELLINI l’occidente. Non è stato così, La-
(La Repubblica) vrov è un falco tra i falchi e le sue
provocazioni sono state esibite

•C’È.CHE
MENO MALE
MARIO
senza particolari riguardi a ogni
occasione internazionale.
ENRICO LETTA

“
Lo schiera-
mento netto opera- DOMENICA SERA non è stato da me-
to da Mario Draghi no. Ha voluto alzare molto l’asti- L’Italia non può
della posizione ita- cella della provocazione parago- permettersi che
liana dalla parte di nando Volodymyr Zelensky ad A- una grande tv trasmetta
un’Europa che sta dolf Hitler (“anche questi secondo propaganda intollerabile
cambiando e me era ebreo, gli ebrei sono i peg-
dell’alleanza atlan- giori antisemiti”) creando un con-
tica, avanguardia flitto rilevante con Israele e le varie propinato, conferma le L’AMICO B. sivi sia, come in questo
entrambe del mon-
do libero, è la scelta
comunità ebraiche, conseguenza
che, data l’esperienza accumulata,
nostre preoccupazio-
ni”. L’esponente Pd E- NELLA SUA caso, del possibile aggi-
ramento delle sanzioni
giusta per l’oggi e
addirittura decisiva
non può non aver messo in con-
to. E poi, ovviamente, ha
nrico Borghi parla di
“sicurezza nazionale”
TV: “L’ITALIA europee che riguardano
il veto ai canali di propa-
per il domani. Per- sostenuto spericolata- messa a rischio. È CONTRO ganda russa come Sput-
ché la storia non si mente le ragioni russe Fonti del Copasir
DI NOI” nik o Russia Today.
GIORGIA MELONI

“
fa con i se e con il contro le varie “fake spiegano al Fatto che il Rete4, quindi, si ren-
senno del poi né news” diffuse sulla problema della propa- derebbe responsabile di
con vecchi e nuovi guerra (ad esem- ganda russa in Italia è da aggirare le sanzioni e di Lavrov ha detto
neutralismi di fac- pio i massacri di tempo nelle preoccupa- farsi megafono di Pu- bestialità,
ciata. Bucha) e contro il zioni del comitato parlamentare, tin? Visti gli amori putiniani di Sil- ma non può essere
ROBERTO governo ucrai- sia che si tratti, come emerso nei vio Berlusconi, editore di Media- Mediaset la responsabile
NAPOLETANO no, ridotto giorni scorsi, della presenza di set, non ci sarebbe da sorprender-
(Quotidiano del Sud) s b r i g a t i v a- giornalisti nei talk show televi- si. E chissà se la sede dell’intervista
mente a una non abbia ispirato lo stesso Lavrov

•FISMSTI
PROFESSIONI-
DEL PACI-
banda di “neonazisti”.
Il contraccolpo più rilevante,
quando ha voluto ricordare che
“l’Italia è in prima fila contro la
O. La pace è
un termine tanto
come detto, è quello con Israele. Il
ministero degli Esteri israeliano LIVORNO L’ASSESSORE INSULTA ORSINI: Russia, questo ci ha sorpreso”. An-
che il Financial Timesdà conto
facile da maneggia-
re quanto vuoto
ha convocato l’ambasciatore russo
a Tel Aviv per “chiarimenti” su di- “DENAZIFICATO IL TEATRO SENZA SPARARE” della ormai definitiva “svolta” da
parte dell’Italia ricordando il ruolo
MATTEO SALVINI

“
nella sostanza. C’è chiarazioni definite “imperdona- di Berlusconi. Ma se così fosse il
forse qualcuno che bili e oltraggiose”. “False, deliranti Copasir dovrebbe allora audire i
non voglia la pace? e pericolose”, le definisce invece CHE SIMONE LENZI, assessore alla cultura di centrosini- dirigenti Mediaset. Berlusconi, tra Un conto è
Il pacifista è un
professionista a co-
Dani Dayan, presidente di Yad Va-
shem, il Museo della Memoria di
q stra a Livorno, non avesse simpatia per Il Fatto e per il pro-
fessor Alessandro Orsini lo si era capito già da qualche giorno, visto
l’altro, come fa notare il deputato
di Forza Italia e membro del Copa-
criticare Lavrov,
altro è attaccare una
sto zero. Gerusalemme. che in Consiglio comunale aveva definito questo sir, Elio Vito, dovrebbe avere qual- grande e libera tv
MASSIMO Ma a tener banco in Italia è so- giornale “Il Fatto putiniano” applaudendo la che problema a presenziare alla
TEODORI prattutto il fatto che l’intervista di decisione del teatro Goldoni di non conce- riunione del Partito popolare eu-
(Huffington Post) Lavrov si sia tenuta. Il primo a pro- dere il palco per lo spettacolo del sociologo ropeo dopo “il severo ma giusto
nunciarsi contro è stato il segreta- sulla guerra in Ucraina. commento” che il Ppe ha diffuso

•SERCITO
VINCIAMO
SOLO CON L’E-
USA. Se
rio del Pd, Enrico Letta, secondo il
quale l’Italia “non può permettersi
di avere una grande tv nazionale
Ieri però, intervenendo a Radio24, Lenzi ha
fatto un passo in avanti, nascondendo gravi
insulti dietro a quella che è stata presentata
sulla propaganda russa.

CHE IL COPASIR possa intervenire

si vuole vincere in che trasmette uno spot di propa-
Ucraina, i soldi e le ganda intollerabile, insopportabi-
armi americani so- le contro un Paese bombardato
no indispensabili e con frasi ignobili su Hitler e gli e-
decisivi, se difen- brei”. Da lì in poi si è registrata una
dere gli ucraini e unanimità di fatto che ha investi-
vincere la guerra è to, e qui entriamo in quel campo
una vergogna, allo- nostrano dominato da un altro ti-
ra accontentiamoci po di propaganda, il Copasir, il
della resa a Putin: Comitato parlamentare di con-
almeno non chia- trollo sui servizi segreti. “Abbia-
miamola pace. mo già previsto una specifica i-
PAOLA PEDUZZI struttoria anche con le audizioni
(Il Foglio) dei vertici di Agcom e Rai – affer-
ma il presidente, Adolfo Urso –.
L’intervento di Lavrov, per le mo-
dalità in cui è avvenuto e per la
montagna di fake news che ha
come una battuta: “Abbiamo denazificato il tea- sul modo in cui le testate nazionali
tro Goldoni senza sparare un colpo”. Un’ironia non decidono di dare le notizie preoc-
riuscita per evidenti motivi, primo dei quali l’accusare di filo-nazismo cupa Giorgia Meloni e Matteo Sal-
Orsini, a cui l’assessore contesta pure il protagonismo di queste set- vini che biasimano le parole di La-
timane: “Siamo dentro a un paradigma vittimario. Fa tutto parte del vrov ma invitano a non attaccare la
marketing del povero professore che non viene fatto parlare, mentre libertà di informazione.
in realtà parla tutte le sere in televisione e fa soldi su una situazione Mediaset interviene con il di-
drammatica”. rettore generale Informazione,
E poco importa se, dallo scoppio della guerra, Orsini abbia dovuto Mauro Crippa, che prende le di-
terminare la collaborazione col Messaggero, si sia visto rescindere il stanze da Lavrov ma definisce
contratto con la Rai (grazie alle insistenze di Pd e Italia Viva) e abbia l’intervista al ministro degli Este-
perso, dopo sei anni, la direzione dell'Osservatorio sulla sicurezza ri “un documento che fotografa la
internazionale della Luiss, chiuso dall’Università appena Eni ha de- storia contemporanea”. E il gior-
ciso lo stop ai finanziamenti. Se davvero è marketing, allora non fun- nalista che ha condotto l’intervi-
ziona poi così bene. sta, Giuseppe Brindisi, non ha
dubbi: rifarebbe quell’intervista
“anche stasera” e intervisterebbe
se possibile anche Putin.
6 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022

REPORTAGE • Circoli dem contro Letta militarista

PD DA GUERRA: BOLOGN
FORNITURE Pressioni di Usa e Kiev su Draghi In tutta l’Emilia
Gli iscritti temono
Le armi pesanti l’escalation
e protestano
non ci sono: per la mancanza
di un confronto:
il decreto frena “Il segretario
ha dato tutto
per scontato”
interministeriale (Difesa, Esteri,
Arsenale Pochi tank Mef), del quale Guerini ha parlato in
più occasioni, si complica: la lista sarà
e cannoni : il premier sì secretata, ma verrà messa a dispo-
prende tempo ma c’è sizione del Copasir. Quindi, un gioco
di prestigio non è facile. E al di là delle
la visita a Biden l’11 tensioni nei partiti di maggioranza,
bisogna rispondere alle richieste.
“Mario Draghi e il Parlamento italia- » Sarah Buono
no stanno facendo molte cose per so-
» Alessandro Mantovani stenere l’Ucraina e i nostri rifugiati in
e Wanda Marra Italia. Anche sulle armi, Draghi capi- BOLOGNA

“L
orenzo Guerini è un de-
mocristiano talmente raf-
finato, che magari fa cre-
dere agli Stati Uniti che
mandiamo a Kiev più artiglieria pe-
sante di quanta effettivamente siamo
in grado di inviare, mentre qui da noi
lavora a tenere bassa la notizia”. La ri-
flessione arriva da parlamen-
tari che il ministro della Di-
fesa lo conoscono bene.
Ma la (mezza) battuta,
illumina una questio-
ne: il tema dell’invio
di cannoni, carri ar-
mati e semoventi non
è solo politico, ma an-
che militare. E se Mario
Draghi si è impegnato
con gli States anche sulle
forniture di armamenti pesan-
ti, in concreto non è facile farlo. Perché
l’arsenale dell’Esercito italiano non è
dei più forniti e dunque fonti militari e
governative confermano che non ab-
biamo né carri armati, né obici semo-
venti in più da inviare a Kiev.
“NON SONO NEMMENO tutti in ottimo
sce la situazione e credo che stia fa-
cendo il meglio per il nostro Paese”, ha
dichiarati ieri all’Ansa Daria Volodi-
na, deputata ucraina e co-presidente
del gruppo parlamentare di amicizia
italo-ucraina. Che ha definito quella
del premier a Kiev “una visita impor-
tante”. Leggendo in controluce que-
ste parole, si capisce che le richieste
sono pressanti e continue, i
fatti meno.
Draghi in Ucraina non
è ancora riuscito ad an-
darci, il decreto inter-
ministeriale in questo
momento sembra su-
bire un rallentamen-
to. Palazzo Chigi che
sta facendo un supple-
mento di riflessione.
Nel frattempo, da più
parti arrivano sollecitazioni al
premier perché non si appiattisca
troppo su Joe Biden. Draghi andrà alla
Casa bianca l’11 maggio, ma la sua vo-
lontà di dare prova di atlantismo si
scontra con la realtà. E in Italia au-
menta la pressione affinché torni in
Parlamento a riferire e non segua gli
Stati Uniti se gli obiettivi della guerra
S
an Giorgio di
Piano, 9mila a-
bitanti alle por-
te di Bologna, è
il primo comune dell’Emi-
lia-Romagna (o forse d’Ita-
lia) ad aver votato un ordine
del giorno per invitare “il go- Pacifismo
verno a rivalutare la scelta di Bologna: bandiera
aumentare la spesa militare” della pace
e a “rispettare la legge n. al Comune. Sotto
185/90 che impone di aste- la vicesindaca
nersi dalla vendita di armi a Emily Clancy FOTO
Paesi in situazione di conflit- ANSA/LAPRESSE
to”. Un atto voluto dalla giun-
ta, guidata dal civico di sini-
stra Paolo Crescimbeni, ma
votato all’unanimità. Com- invece ieri era al teatro ropa in una pressione inter-
presi anche i quattro consi- Ghione di Roma. Uni- nazionale per arrivare alla
glieri d’opposizione, preva- ca politica insieme a pace. Più armi producono
lentemente iscritti a Fratelli Sara Diena, consi- solo più morti”.
d’Italia. “Nel Paese, nono- gliera di Sinistra
stante il militarismo dei me- Ecologista a Tori- IL NO DEI BERSANIANI
dia e la totale mancanza di no, ad aver ade- Anche Vasco Errani, se-
coraggio di una classe politi- rito all’appello natore di Articolo 1, non na-

stato di manutenzione, nel conto dei
carri ci sono anche quelli già dismessi”,
dice un altro ufficiale. Altri sottolinea-
no che “le difese sul territorio sono già
al minimo, in questi anni l’Esercito è
stato penalizzato rispetto all’Aeronau-
tica e alla Marina, anche per interessi
industriali”. Qualcosa in più delle vec-
chie mitragliatrici e dei vecchi razzi
stinger consegnati finora agli ucraini si
può trovare, dai blindati ai mortai che
però sparano a 7/8 chilometri di di-
stanza, non a 40 come gli obici semo-
venti Pzh2000 su cui peraltro sono in
corso addestramenti. Poco, insomma,
al confronto di quello che stanno fa-
cendo altre nazioni. Come la Germa-
nia, dopo la svolta di Scholz e la Gran
cambiano: ovvero se si passa da un
aiuto alla Resistenza ucraina a una
guerra per rovesciare Putin. Il dissen-
so aumenta. Per dirla ancora con la Vo-
lodina, “la campagna elettorale è già
cominciata e ho paura che alcuni par-
lamentari possano cambiare idea sul-
la guerra, perché questa forte posizio-
ne nel sostenere l’Ucraina a volte non è
molto comoda”. Non è passato inos-
servato –anche tra i cattolici democra-
tici – il riferimento di Sergio Mattarel-
la agli accordi di Helsinki, ovvero “dia-
logo, non prove di forza tra grandi po-
tenze”. Mentre e il segretario del Pd E-
nrico Letta chiede con insistenza un
coordinamento dei leader europei.
Domani in un’agorà del Pd organizza-
ca populista o rassegnata, e-
siste una diversa sensibilità,
una voglia di restare umani
che nessuno, in questo mo-
mento, è in grado di intercet-
tare. Speriamo che altri col-
gano questo stimolo e ci aiu-
tino a portare nei territori
questo dibattito e ogni altra
necessaria riflessione sul
modello di sviluppo e di wel-
fare dei quali abbiamo tre-
mendamente bisogno” spie-
ga Mattia Zucchini, asses-
sore alla Sicurezza sociale.
AL RADUNO DI SANTORO
L’esempio di San Giorgio di
‘‘
pacifista di sconde il suo disappunto: “In
Michele San- Senato in più interventi ho
toro. Sostiene sostenuto la necessità di una
Clancy: “Ogni iniziativa diplomatica
giorno si cerca in dell’Europa che purtroppo è
ogni voce e artico- ancora troppo debole. Se è
lazione appena di- stato importante imporre le
vergente o proble- sanzioni alla Russia e aiutare
matica l’amico di
Putin, mentre Più armi gli ucraini a opporre resi-
stenza all’invasione per per-
quello che ci do-
vrebbe preoccupa-
re è che nel giro di
producono mettergli di negoziare ora oc-
corre fare di tutto per ferma-
re la guerra. In questo senso
due mesi ‘terza
guerra mondiale’ o
solo più morti l’escalation militare e la rin-
corsa agli armamenti vanno
concetti fino a due
Temiamo
‘ a r m i n u c l e a r i ’, fermati, si apra una discus-
sione seria in Parlamento,
mesi fa distopici o-
una guerra l’Europa deve lavorare per

’’
Bretagna, che ieri ha annunciato altri ta da Roberta Pinotti sulla Difesa eu- Piano non è ancora stato se- ra possono essere un cessate il fuoco immedia-
360 milioni di euro di armi per Kiev.
L’Italia promette, ma poi resta sul va-
ropea ci sarà, oltre a Letta e Guerini,
anche Paolo Gentiloni. Perché il rela-
guito dalla vicina Bologna,
definita più volte dal sindaco
reali. Condanno
fermamente l’a g- nucleare to. Per evitare un nuovo con-
flitto globale e co-
go. Potremmo cavarcela addestrando tivo affrancamento dagli Usa passa Pd Matteo Lepore “la città gressione di Putin struire una ‘He l-
gli ucraini, forse in Polonia, all’uso de- per un rafforzamento dell’Europa e più progressista d’Italia”. La ma dobbiamo pre- Emily Clancy sinki due’ su una
gli obici forniti dai Paesi Bassi. della Difesa. Un programma per ora sua vice-sindaca Emily tendere un prota- nuova idea di sicu-
Anche per questo il terzo decreto più in potenza che in atto. Clancy, di Coalizione Civica, gonismo dell’E u- rezza per tutto il
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 POLITICA l 7

La base fa richieste: chi sta più a sinistra fa fatica ad accettare tutto questo

l Circolo Pd di Sasso Marconi (Bologna) •

L’INTERVENTO

A LA ROSSA SI RIBELLA Appello a Fico:

il Parlamento
ricordi Pertini
e lavori per la pace

PROTAGONISTI » Fulvio De Giorgi

e Maria Celestina Antonacci*

C
inquant’anni fa, nel mag-
gio 1972, nel suo insedia-
mento alla Presidenza del-
la Camera dei Deputati, il Suo
predecessore Sandro Pertini pro-
nunziò un breve ma significativo
discorso. In tale intervento egli
condannava la violenza: “R e-
MERY JAMIL VASCO spingiamo e condanniamo la vio-
DE MARTINO SADEGHOLVAAD ERRANI lenza anche perché non vogliamo
che il nostro popolo sia ricacciato
• Segretaria del circolo • Sindaco dem di Rimini, • Senatore di Articolo 1, indietro; non vogliamo che vada
Pd Pratello di Bologna, ricorda i disastri fa notare come perduta la libertà, la cui ricon-
critica il modo dell’azione militare le mosse dell’Occidente quista tanto è costata agli italiani,
in cui Letta ha gestito dell’Occidente in Iraq stiano portando e non vogliamo che le nuove ge-
il rapporto con la base e mette in guardia a una escalation, nerazioni debbano conoscere l’a-
dopo lo scoppio dai rischi dell’aumento mentre l’Europa mara esperienza che abbiamo
della guerra in Ucraina: delle spese militari, non si è ancora fatta conosciuta noi. (…) In questo
“Non ho sentito parole proponendo di carico di una vera modo, onorevoli colleghi, non so-
dolorose, si è presentato concentrare ogni sforzo iniziativa diplomatica lo dimostreremo di non voler tra-
il tema come per fermare la guerra che scongiuri il rischio dire la nostra coscienza di uomini
se fosse scontato” sulla via diplomatica di una guerra nucleare liberi, ma esalteremo anche il
prestigio del Parlamento, di que-
sto libero Parlamento che è una
conquista della tenace e lunga
lotta antifascista e della Resi-
mondo”. Nel Pd emiliano-ro- credere che si potesse rispon- stenza”. Pertini chiudeva il suo
magnolo si rimane più cauti. dere con la semplicità alla discorso con gli accenti più forti e
Unica eccezione, finora, il complessità, che agli elettori più sentiti, richiamando la Ca-
sindaco di Rimini, Jamil Sa- o alle persone bastasse un t- mera dei Deputati alla “strenua
degholvaad, padre iraniano weet o un meme, non è così”. difesa della pace, mirando alla
e madre romagnola che ha ri- Finelli ha organizzato un ci- fratellanza fra tutti i popoli della
cordato la guerra con l’Iraq: clo di incontri sulla guerra in Terra”. (...)
“Cosa rimase? Oltre un mi- Ucraina coinvolgendo anche Noi chiediamo a Lei, che oggi
lione di morti e il Paese inva- l’europarlamentare El i s a- ha la stessa responsabilità che a-
so, l’Iran, dopo otto anni di e- betta Gualmini e Piero Fas- veva allora Pertini, di rilanciare
roica resistenza costretto ad sino. “C’è voglia di politica, quell ’appello, perché, nel mo-
accettare l’amaro calice della anche in un Comune di pro- mento storico che stiamo viven-
pace. Ormai si parla solo di vincia come il nostro. Non si do, l’orizzonte europeo e mon-
riarmo da garantire alla resi- può parlare solo di buche del- diale conosce un preoccupante
stenza ucraina. Sarò impo- le strade, le persone vogliono addensarsi di contrapposizioni
polare, ma credo che la più parlare di temi alti, il Pd deve nazionalistiche e di odii. Dall’i-
grande arma da utilizzare tornare a dare spazio, tempo naccettabile aggressione della
contro Putin sia costringerlo e attenzione ai cittadini”. Russia all’Ucraina, Stato libero e
a sedersi a un tavolo di nego- indipendente, si è infatti inne-
ziazione che solo la diploma- ARRIVANO I BIG DA ROMA scata una spirale che ha via via
zia internazionale può met- Tra i big che in questi giorni si ampliato le dimensioni del con-
tere in campo. Ho l’impres- sono presentati nel bologne- flitto: alla guerra cruenta e tragi-
sione però che tale opzione se per confrontarsi con la ba- ca sul suolo ucraino si sta affian-
non sia contemplata e il mas- se anche Gianni Cuperlo, o- cando sempre più una guerra
sacro dell’Ucraina debba spite al circolo di Casalecchio fredda attiva, che vede coinvolti
proseguire”. di Reno insieme al parla- molti Paesi, tra i quali anche l’I-
mentare Andrea De Maria. talia. In questo contesto si sta
TORNA LA GENTE IN SEZIONE La sala era piena di garofani e perfino parlando di possibilità di
I dubbi di Sadegholvaad tulipani, due fiori simbolici terza guerra mondiale e di uso
CONTE: “PRIMA sembrano comuni, diffusi, “perché oggi rappresentano degli armamenti nucleari. La
INSULTAVANO, anche nella base. Tra le prime entrambi la resistenza, un e- questione è della massima gravi-
ORA SI CAMBIA” ad accorgersene Mery De lemento che non vogliamo tà e da molteplici punti di vista.
Martino, giovane segretaria mai dimenticare”, sottolinea (...) C’è un prioritario (...) impe-
“ORA SEMBRA che le del circolo Pd Pratello di Bo- Marilena Manfredi, del di- gno, sul quale vorremmo una
cose stiano cambiando, logna: “Non dobbiamo ver- rettivo del circolo, spiegando maggiore (...) attenzione delle I-
ma di fronte a una gognarci di avere posizioni che “i relatori rappresentano stituzioni della Repubblica e
convinzione identitaria diverse, la guerra è il dubbio la complessità e la sintesi, dell’Ue: quale ordine internazio-
sono stato insultato”. per definizione. Il problema Cuperlo proviene da Trieste e nale (...) conseguire? Come otte-
Così Giuseppe Conte si pone quando non spie- De Maria da Marzabotto, e- nere la pace (...)? (...) Come rilan-
ricorda come il Pd, ghiamo ai compagni che è sperienze che in questo mo- ciare il sogno di un’Europa uni-
in cui sempre più anime stata una scelta sofferta, che mento possono aiutarci a fa- ta, dall’Atlantico agli Urali? Non
manifestano avremmo voluto non fare e re un percorso di pensiero e crediamo sia un bene per nessu-
insofferenza che è mancata una politica di ragionamento”. Su tutto il no schernire o, peggio, assegna-
sull’atteggiamento europea di difesa comune. Il territorio si riscontra lo stes- re uno stigma di immoralità ai
bellicista, abbia per binario scelto per la comuni- so desiderio. “Ho avuto ri- movimenti pacifisti e nonvio-
giorni offeso lui e i 5S cazione di questo periodo chieste dalla mia base, c’è lenti. (...) Le chiediamo, dunque,
per il no all’aumento non è il mio, non ho sentito proprio la necessità, non so- Signor Presidente, di rinnovare
delle spese militari: parole dolorose ma si è pre- lo dei tesserati ma anche di (...) l’appello che cinquant’anni
“Non mi hanno sentato il tema come se fosse non iscritti – spiega Libero fa rivolse Sandro Pertini (...) af-
rispettato. Abbiamo scontato, senza dare gli stru- B a rb a n i, segretario Pd di finché oggi tutte le forze politi-
subito frasi irriguardose menti per capire. Si possono Sasso Marconi – la vecchia che italiane (...) possano assu-
e ingiuriose, alcune sono fare discorsi complicati ma guardia è in linea con il se- mere in Parlamento le loro gravi
state addirittura volgari bisogna volerlo”. Stessa linea gretario, poi c’è una parte responsabilità e ricercare, in
Ci sono rimasto male” di pensiero di Andrea Finel- più a sinistra che invece fa tutte le forme possibili, un’esca-
li, segretario del circolo Val- più fatica. A uno degli incon- lation di pacificazione.
samoggia, il Comune nato tri è venuto anche un com- * presidenti Rosa Bianca
dalla fusioni di cinque muni- pagno di Articolo 1: ‘Oh lo
cipi alle porte di Bologna che sapete che io sono un man-
conta su 400 iscritti. “Abbia- giapreti ma questa volta ha
mo passato gli ultimi anni a ragione Papa Francesco!’”.
8 l ECONOMIA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022

INFLAZIONE • DECRETO DA 14 MILIARDI

Dl Aiuti: bonus ai redditi bassi,

tanto fossile e poche rinnovabili
» Marco Palombi

007, GOVERNO
PROROGA
I 2 DIRETTORI
IL COMITATO
interministeriale
per la sicurezza della
Repubblica (Cisr) ieri
ha prorogato di quattro
anni l'attuale direttore
dell’Aise (l’Agenzia
informazioni
e sicurezza esterna)
Giovanni Caravelli (in
foto) e confermato per
altri due anni Mario
Parente all’Aisi (l’Agenzia
informazioni e sicurezza
interna). Era stato proprio
Il Fatto, nei giorni scorsi,
ad anticipare le proroghe.
Caravelli è un generale
dell’Esercito, è stato
nominato nel 2014
vicedirettore dell’Aise,
per diventare direttore
nel 2020. Proviene invece
dall’Arma dei carabinieri
il generale Parente,
in passato comandante
del Ros e poi nominato
nel 2015 vicedirettore
dell’Aisi; nell’aprile 2016 è
stato nominato direttore
del servizio interno.
Completerà dunque
il ciclo di otto anni,
il massimo consentito
dalla legge
D
a 6 a 14 miliardi di eu-
ro. È la progressione
in due settimane del
decreto “Ai ut i” a n-
nunciato dal Documento di e-
conomia e finanza e approvato
ieri sera in Consiglio dei mini-
stri: segno che la maggioranza
ha spinto il governo a rendersi
conto che non si poteva aspet-
tare per intervenire su una si-
tuazione economica in rapido
deterioramento. Nessuno sco-
stamento di bilancio per ora,
anche se buona parte del nuovo
decreto è affidata a una coper-
tura assai incerta ovvero all’au-
mento (dal 10 al 25%) della tas-
sa sugli extra-profitti delle so-
cietà energetiche: doverosa, e
moralmente sacrosanta (basti
dire che Eni ha fatto oltre 5 mi-
liardi di utili in due trimestri),
ha però forti problemi di appli-
cabilità, a non dire dei rischi di
incostituzionalità.
“La crescita è rallentata, non
è una recessione”, dice Mario
Draghi in conferenza stampa,
ma l’inflazione – a nc orc hé
“temporanea” e importata –
“può frenare la ripresa”. A que- il gas liquido (Gnl) protagoni- ressate, nominati commissari, Contro il caro-vita tre impianti in funzione (circa
sto serve il nuovo dl: “L’impe- sta dei recenti accordi firmati ma dovranno darsi una mossa, 15 miliardi di mc). Tradotto: ol-
gno a sostenere le imprese e dal governo in Africa e bene- pena l’intervento del governo. Carburanti “scontati” tre ai rigassificatori galleggian-
proteggere le famiglie resta, detto dagli Usa (che lo esporta- L’obiettivo è “l’incremento ti che Snam cerca di affittare,
questo è il senso del governo” e no volentieri a prezzi non ami- della capacità di rigassificazio- fino all’8 luglio, via libera almeno a un paio di
“rappresenta anche una ripo-
sta alle richieste dei sindacati”.
chevoli). Mano libera ai rigas-
sificatori a terra o galleggianti –
ne nazionale” fino a “24 miliar-
di di metri cubi”, si leggeva nella 200 euro una tantum impianti a terra (Gioia Tauro di
Sorgenia-Iren e Porto Empe-
e relative reti – con vastissime prima versione del decreto: u-
sotto i 35mila euro docle di Enel, bloccati da anni,
I DECRETI DI IERI in realtà sono deroghe normative e iter su- na cifra enorme, peraltro citata garantirebbero 20 miliardi di
due: la mattina è arrivata la perveloci: sarà tutto in mano ai dallo stesso ministro Cingola- mc). Obiettivo: essere indipen-
scontata proroga del taglio del- presidenti delle Regioni inte- ni, e superiore alla capacità dei denti dalla Russia “entro la se-
le accise sui carburanti fino
all’8 luglio, estesa anche al me-
tano per auto; a sera è stata in-
EMBARGO ENERGETICO
Sanzioni Ue pronte: stop
vece la volta degli “aiuti”, lievi-
tati a 14 miliardi durante la ca- t
bina di regia tra governo e mag-
gioranza. La platea, d’altra par-
te, è vasta: il maxi-decreto da

al greggio (da dicembre)

50 articoli provvede a finanzia-
re il fondo sociale contro il ca-
ro-bollette per i redditi più bas-
si (sotto i 12mila euro di Isee), i
sostegni per le imprese energi-
vore o per quelle che hanno in-
terscambi primari con Russia,
Bielorussia e Ucraina. E anco- » Carlo Di Foggia per superare le divisioni. Lo A differenza del gas – che arriva 3,5 milioni di barili al giorno.

ra: stanzia fondi per il Ssn e gli
enti locali (per coprire anche
l’aumento delle materie pri-
me), contribuiti per affitti, au-
totrasporto e rifugiati ucraini,
proroga il Superbonus per le
“villette”, interviene per assicu-
rare liquidità alle imprese, fi-
nanzia crediti di imposta vari,
eccetera. Il tutto per circa 8 mi-
liardi. La crescita dei fondi è pe-
rò servita soprattutto ad au-
mentare il netto di salari e pen-
sioni medio-basse, il cui potere
d’acquisto è falcidiato dall’in-
flazione: parliamo di un bonus
una tantum da 200 euro per i
28 milioni di italiani che gua-
dagnano meno di 35mila euro
(il costo totale è 6,5 miliardi).
Il capitolo “semplificazioni
energetiche”–a stare alle bozze
visionate dal Fatto – è quello
più deludente, basato soprat-
tutto sul fossile, in primo luogo
C
on molta cautela e tutto
il tempo che serve, l’U-
nione europea sembra
vicina a mettere nel mi-
rino le forniture energetiche
russe. Passate le elezioni france-
si, salvo rinvii, la Commissione
presenterà oggi il sesto pacchet-
to di sanzioni: il piatto forte sarà
l’embargo all’import di petro-
lio. Non subito ma “entro fine
dell’anno”. Il gas, invece, resterà
fuori: troppi Paesi non possono
rinunciare subito al metano di
Mosca.
L’OBIETTIVO è presentare oggi il
pacchetto e portarlo mercoledì
al Coreper, la riunione degli am-
basciatori alla Ue degli Stati
membri. Gli uffici della presi-
dente von der Leyen sperano
nel via libera in settimana, ma
non sono escluse nuove riunioni
stop al petrolio sarà “graduale”,
con l’obiettivo dell’embargo to-
tale entro dicembre. È, in so-
stanza, la linea presa dalla Ger-
mania con un discreto dietro-
front. Dopo essersi opposta per
mesi, Berlino – sotto accusa in
Europa e sotto pressione Usa –
ha dato il via libera, parte di un
“riallineamento” a Washington
che ha riguardato anche le for-
niture di armi a Kiev. “È un ca-
rico pesante da sopportare, ma
siamo pronti a farlo”, ha detto ie-
ri il tedesco Robert Habeck al
consiglio dei ministri dell’Ener-
gia a Bruxelles. Ungheria e Svo-
lacchia, assai dipendenti dalle
forniture russe e in difficoltà a
trovare alternative, sono con-
trarie. Ma – spiega Politico.eu –,
per evitare che mettano il veto,
Bruxelles pensa di dare ai due
Paesi una speciale deroga che
allunghi ulteriormente i tempi.
in gran parte via metanodotto –
i fornitori di petrolio possono
essere sostituti più facilmente.
Non per questo sarà indolore.
Nel 2021 Gran Bretagna e Ue
hanno acquistato greggio da
Mosca per 88 miliardi di euro,
BERLINO STERZA
LA GERMANIA
SI È ALLINEATA
A WASHINGTON
L’Ue dipende dalla Russia per
un terzo dell’import, che in par-
te arriva da oleodotti (700mila
barili al giorno nel 2020, secon-
do il think tank Bruegel). Bru-
xelles potrebbe anche diversifi-
care in base alla tipologia im-
portata. Le raffinerie europee
dovranno cambiare il greggio
lavorato, in gran parte “Urals
crude” russo, cosa non impossi-
bile ma costosa. Berlino, secon-
do Der Spiegel, ha già ridotto dal
35 al 12% l’import di petrolio
russo. Mosca però non è facile
da aggirare. Nel 2021 la Russia
ha esportato 5 milioni di barili
giornalieri di greggio, 2,8 di
prodotti petroliferi e 1,1 di die-
sel. L’Ue importa metà di questa
mole: se gli altri Paesi produtto-
ri non aumenteranno la produ-
zione, l’impatto sui prezzi sarà
rilevante. Non a caso gli Usa di
Biden, dopo averlo varato a
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
conda metà del 2024” ( co sì
Cingolani). Poi c’è il ritorno in
emergenza alla piena operati-
vità, in deroga alle prescrizioni
ambientali, degli impianti a
carbone per 18-24 mesi.
Checché ne dica il premier
(“grossa spinta”), sulle rinno-
vabili c’è poco: a stare alla bozza
entrata in Cdm, nuove sempli-
ficazioni – che si aggiungono a
marzo, hanno chiesto alla Ue di
evitare un embargo immediato
per non far esplodere i prezzi (a
novembre negli Usa ci sono le e-
lezioni di medio termine).
Dal pacchetto resta fuori il
gas russo (il 46% dell’import
Ue, 155 miliardi di metri cubi
nel 2021) a cui molti Paesi non
vogliono rinunciare. Ieri le for-
niture russe hanno toccato il re-
cord di 90 milioni di metri cubi
di gas (contro i 60 di aprile e i 50
delle settimane precedenti)
grazie al calo dei prezzi. La Ue
fatica perfino ad avere avere una
linea chiara sulla pretesa russa
che il gas sia pagato in rubli da
maggio. Il tema è stato al centro
del vertice di ieri, dopo lo stop
imposto da Putin a Polonia e
Bulgaria. Il sistema prevede che
le aziende come Eni paghino sul
loro conto in Gazprombank in
euro o dollari e poi la Banca cen-
trale russa effettui il cambio. Per
Bruxelles la prima parte non
viola le sanzioni, ma le linee gui-
da non sono chiare e ora – dopo
i malumori di molti Paesi – ne
promette di nuove. Ieri l’italia-
no Cingolani ha dovuto smenti-
re di aver aperto a un pagamen-
to in rubli “temporaneo”. La li-
nea è “si paga solo in euro”. Toc-
cherà a Mosca decidere se le sta
bene di fare poi la conversione.
quelle “vecchie” – per aggirare
le eventuali contrarietà degli
enti locali, velocizzare le valu-
tazioni ambientali e paesaggi-
stiche e altre cose certo giuste,
ma marginali. Al contrario dei
rigassificatori, però, non c’è il
commissario ad hoc chies to
dalle imprese del settore (Enel
in testa) per arrivare a installa-
re 60 Gw in tre anni.
Il sesto
pacchetto
La presidente
della
Commissione
Ursula von der
Leyen ANSA
LA LITE • La norma su Roma
I 5S si smarcano:
c’è l’inceneritore,
astenuti in Cdm
» Luca De Carolis
F
uori taccuino parlano di “ricatto”
politico, e accusano: “Alcuni mi-
nistri erano anche possibilisti,
ma Mario Draghi ha fatto muro”.
Fuori verbale i 5Stelle, stanchi più che
arrabbiati dopo il Consiglio dei ministri,
scandiscono: “In quel decreto avevamo
messo una serie di misure che chiedeva-
mo da tempo, solo per farci ingoiare
quella norma che voleva il Pd sul termo-
valorizzatore a Roma. Noi in Cdm ab-
biamo proposto almeno una riformula-
zione del testo: ma hanno respinto ogni
possibilità”. Ecco perché ieri sera i mini-
stri del M5S in Cdm non hanno parte-
cipato al voto sul dl aiu-
ti. Ecco la ragione per
cui il Movimento ha a-
perto un caso politico
dentro il governo Dra-
ghi, su ordine diretto
del suo leader, Giusep-
pe Conte. L’avvocato,
che pochi minuti pri-
ma, in un’intervista vi-
deo a Metropolis aveva
ribadito l’anatema già
lanciato in un’intervi-
sta al Fat to, sabato
scorso: “Mi è stato det-
to che ci sono norme
sugli inceneritori a Ro-
ma e in Consiglio dei
ministri addirittura u-
na norma che permet-
terebbe la costruzione
più facile di incenerito-
ri su tutto il territorio i-
taliano: il Pd deve capi-
re che noi siamo per la
transizione energetica
ed ecologica vera”.
In dissenso Il presidente M5S Giuseppe Conte FOTO LAPRESSE
UN ATTACCO alla gola,
innanzitutto a quei
dem con cui da settimane Conte è in a-
perta e sempre più dura polemica. Par-
tendo dal tema più rovente, quello
dell’invio delle armi all’Ucraina, con l’ex
premier che continua a invocare una di-
stinzione tra quelle difensive e offensive.
Posizione molto diversa da quella del se-
gretario dem Enrico Letta e degli altri
big del suo partito. Ma ora ecco anche i
rifiuti, a mettere altra distanza tra il
Conte che vira a sinistra e i suoi ufficial-
mente alleati del Pd. Un fossato che si di-
lata, dopo il Cdm di ieri. Dove il M5S vo-
leva almeno attenuare l’effetto di quella
norma che assegna poteri straordinari
sui rifiuti al commissario per il Giubileo
– cioè al sindaco di Roma, il dem Rober-
to Gualtieri – consentendogli anche di
costruire un termovalorizzatore. Abo-
minio per i 5Stelle, che al-
meno quel tabù tra tanti
totem archiviati l’ha nn o
mantenuto. Per questo,
chiedevano di scorporare
la norma dal testo. O alme-
no una riformulazione: os-
sia che si precisasse che
quei termovalorizzatori
dovevano essere “ecocom-
patibili”. Ma nulla. “Met-
tiamo a verbale che i ministri del M5S
non vogliono quella norma sui rifiuti”,
ha proposto il dem Dario Francheschi-
ni. Ma tanto il punto era un altro. Cioè
che “Draghi non ha sentito ragioni”.
Dritto, contro quel Conte che gli conte-
sta insufficiente presenza e peso sul con-
testo internazionale. E che lo vorrebbe
in Parlamento, a riferire e spiegare sul
nuovo invio di armi all’Ucraina. Un’al-
tra sfida per l’avvocato, che prima del
Cdm dello scontro aveva rovesciato ul-
teriori sillabe critiche sul Pd: “Sono ri-
masto molto dispiaciuto, perché a
fronte della nostra posizione (sulle ar-
mi, ndr) paradossalmente sono stato
insultato dal Pd e non sono stato invece
insultato dal cen-
trodestra. Alcuni
PATUANELLI settori del loro par-
“SUI RIFIUTI tito hanno attacca-
to me il M5S con
RESPINTA frasi ingiuriose”.
OGNI NOSTRA COSÌ non può sor-
PROPOSTA” prendere un’a l t ra
stilettata dell ’ex
premier: “Il campo
largo si è ristretto
im med iatam ent e,
quando abbiamo scoperto che doveva
esserci Renzi, la cui affidabilità è nota”.E
anche qui il messaggio è tutto per Letta.
Ma in serata è di rifiuti che il M5S deve
parlare. “Non credo che succederà nulla
di che al governo” sussurra un big. Ma il
commento del capodelegazione, il mi-
nistro all’Agricoltura Stefano Patuanel-
li, è un dito puntato: “È sbagliato spor-
care le idee del M5S come il Superbonus
e le misure sulle bollette con norme sugli
inceneritori che nulla hanno a che spar-
tire con un decreto aiuti per famiglie e
imprese. Abbiamo proposto di stralcia-
re la norma, di inserirla in un altro de-
creto, di aggiustarla. Tutto questo ci è
stato negato”.
ECONOMIA l 9
l FRANCO TIRATORE
GLI “ENERGUMENI”
CHE IMPONGONO
IL PENSIERO UNICO
» Antonio Padellaro
C
apita di non trovare la parola
giusta per descrivere un com-
portamento, un atteggiamen-
to. Vi scervellate, compulsate il dizio-
nario, poi leggete un articolo ed ecco-
la lì bella che servita: energumeni. È
il termine usato da Michele Serra,
domenica scorsa su Repubblica, a
proposito degli “energumeni che
prendono il sopravvento sui ragio-
nevoli”, nel fronte ampio “che vuole
fermare Putin, proteggere gli ucrai-
ni, evitare che la guerra degeneri,
consolidare l’Europa”. Possibile, si
chiede, che “qualunque parola spesa
al di là dell’indignazione etica e della
voglia di menare le mani è ‘intelli-
genza col nemico’”? Mi guarderò be-
ne dal tagliuzzare una frase qui e u-
na là per adattarle a ciò che più mi fa
comodo anche perché fin dal primo
giorno di guerra mi sento sopraffat-
to non dalle certezze che non ho, ma
dalle domande che si fanno un po’
tutti (tranne gli energumeni): quan-
do finirà questo inferno e perché c’è
SULL’ATTENTI
BULLIZZATO
SOLO CHI
È FUORI DAL
MAINSTREAM
chi vuole che non finisca? Oltre a es-
sere dominato dalla voglia di mena-
re le mani, l’energumeno si comporta
spesso da vile. Sempre pronto a bul-
lizzare, spalleggiato da altri bulli,
quello che ritiene l’avversario più de-
bole – il “professorino” da deridere o
da iscrivere seduta stante al partito
di Putin –questo gradasso da talk ta-
ce prudentemente se i medesimi con-
cetti – di chi, per esempio, chiede più
trattativa e meno armi agli ucraini –
vengono espressi da personaggi del
mainstream o delle istituzioni da-
vanti ai quali il nostro eroe scatta
sull’attenti. Infatti, non si azzarde-
rebbe mai a dire a gran voce che il
professor Luca Ricolfi “è al soldo dei
russi”, solo perché sostiene che “gli in-
teressi europei non sempre coincido-
no con quelli americani”. Chissà se
Serra cita il pensiero diverso di
un’altra firma di Repubblica, quasi a
smentire la presenza di “energume-
ni” nelle stanze accanto alla sua.
Leggete ora queste due frasi: “Una
volta terminata la Guerra fredda, e-
ra necessario identificare gli interes-
si comuni tra europei e russi. Creare
un sistema di sicurezza e di difesa co-
mune fondato sugli interessi vitali
di europei, russi e americani”. Oppu-
re: “L’errore fu aver portato la vec-
chia Nato ai confini con la Russia”.
Chi l’ha detto? Alessandro Orsini a
una tv putiniana? Oppure il presi-
dente della Consulta, Giuliano A-
mato in un’intervista al Venerdì?
10 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022

ANTI-COVID SEGRETO
t
“Dati dei vaccini proprietà
delle case farmaceutiche”
» Natascia Ronchetti ESPOSTO CONTRO AIFA, MINISTERO E CTS C’è la querela di due associazioni

L’
ultima risposta di E-
ma, l’agenzia euro- dopo la risposta dell’ente regolatorio che nega la richiesta di trasparenza
pea del farmaco, ri-
sale al 26 aprile, po-
chi giorni fa. Comunica a En-
zo Iapichino e ad Antonio Pe-
trongolo, legali dell’associa-
zione di promozione sociale
ADDIO GREEN PASS
Istanza diritti umani (l’Idu di
Novara), di aver bisogno di VIA I DIVIETI, PERÒ
SALGONO I RICOVERI
più tempo. Almeno 30 gior-
ni, in base al regolamento. Il
carteggio tra l’agenzia e i due
avvocati è già fitto e com-

prende però anche una mail,
datata 9 febbraio, con la qua-
le Ema ha già opposto il di-
niego a produrre il primo P-
sur (rapporto periodico di
aggiornamento sulla sicurez-
za) e le relazioni intermedie,
sempre sulla sicurezza, non
avendo individuato nessun
interesse pubblico prevalen-
te sulla tutela del “processo
de ci si on al e”, che sarebbe
pregiudicato dalla divulga-
zione dei documenti. Solo
che in ballo ci sono i vaccini
contro il Covid. E, appunto, la
loro sicurezza ed efficacia.
I DUE LEGALI, per ottenere i
rapporti, hanno già fatto ri-
chiesta di accesso agli atti ad
Aifa, l’agenzia nazionale del
farmaco, e al ministero della
Salute, senza ottenere nulla.
Poca trasparenza? Di certo
c’è la denuncia-querela pre-
sentata da Idu, insieme all’as-
sociazione Dus (Diritti uma-
ni e salute), alla Procura di
Roma. È contro Aifa, mini-
s t e r o , C o m i t at o t e c n i c o
scientifico, Istituto superiore
di sanità. Con sette ipotesi di
reato: si va dall’omissione di
atti d’ufficio all’abuso d’uffi-
cio, dalla falsità ideologica al
falso in atto pubblico. Sì, per-
ché l’autorizzazione ai vacci-
ni sviluppati da Pfizer-Bion-
tech, Moderna, Astrazeneca
e Johnson&Johnson è condi-
zionata alla produzione della
documentazione richiesta,
che deve essere presentata
dalle stesse case farmaceuti-
che. Lo ha stabilito la stessa
Aifa, con la determina con la
quale, il 23 dicembre del
2020, ha dato il via libera a P-
fizer. Il Psur doveva essere
presentato entro sei mesi
dall ’autorizzazione, le rela-
P
rove tecniche da post-Covid
in Italia, che da ieri ha ab-
bandonato quasi del tutto il
green pass e cancellato molti
obblighi sulle mascherine. Aldilà
della fine delle norme però, il
Paese – segnato da oltre due an-
ni di pandemia – si scopre ancora
prudente. Da Milano a Roma la
quotidianità de-
gli italiani non
sembra affatto
cambiata: in
tanti indossano
comunque Ffp2
o chirurgiche
nonostante l’u-
so dei dispositi-
vi di protezione
non sia più ne-
cessario all’a-
perto, compresi
gli stadi o gli e-
venti culturali, e FOTO LAPRESSE
in alcuni posti al
chiuso, come negazionisti né no-Vax. “Nel- stato immane. Cosa che ci ha ni intermedie, “hanno natu-
bar e ristoranti, la nostra associazione ci sono confermato la nostra im- ra riservata e rappresentano
mentre negli uf- guariti e vaccinati: medici, pressione: i numeri vengono SOTTOVARIANTI dati di proprietà delle azien-
fici pubblici le mascherine resta- insegnanti, infermieri – pro- strumentalizzati”. Nel frat- SPAVANTANO de titolari delle autorizza-
no solo raccomandate. Diverse segue Pace –. Siamo 320 i- tempo qualcosa da Ema – IL SUDAFRICA zioni alle immissioni in com-
aziende hanno persino deciso di scritti e operiamo a livello na- che non è stata denunciata mercio”. E in ogni caso la do-
prolungarne l’obbligo: allo stabi- zionale per la trasparenza de- essendo un ente sovranazio- I CASI di Covid-19 manda non può essere accol-
limento della Perugina i cosid- gli atti: non è stata una deci- nale – è arrivato: lo studio di “triplicano in Sudafrica e ta, perché, scrive Magrini,
detti Dpi dovranno essere utiliz- sione improvvisa”. Per esem- comparazione per lotti. Una crescono i ricoveri. “Aifa non detiene la comuni-
zati per tutto il mese di maggio. I pio: hanno chiesto a tutte le nota tecnica che però non ri- Quest’impennata mette cazione richiesta”. Giovanni
nuovi casi ieri sono stati 18.896 Regioni quanti hanno con- porta dati sulla sicurezza, di- il Sudafrica di fronte a Rezza, direttore generale
con altri 124 morti e ritornano ad tratto il virus nonostante la cono gli avvocati. una possibile quinta della prevenzione del mini-
aumentare (forse effetto del vaccinazione. Solo il 20% ha ondata, collegata alle stero, invece, si limita a elen-
weekend di Pasqua) i ricoveri: risposto. “Ci hanno fornito MA COME si è arrivati a que- sottovarianti Ba4 e Ba5”. care, il 2 febbraio di que-
+2 in terapia intensiva e + 56 in documentazione completa la sto? La prima a essere inter- Lo ha twittato Eric Feigl- st’anno, “le misure eccezio-
reparto ordinario. Sardegna e la Puglia – spiega pellata è stata Aifa, lo scorso Ding, epidemiologo nali di trasparenza” sui vac-
Intanto la Danimarca da ieri è Pace –, niente invece la Sici- 29 novembre. La risposta, un statunitense cini che Ema sta implemen-
il primo Paese al mondo sospen- lia, la Lombardia e il Veneto. mese dopo, è arrivata dal di- tando. Il riferimento, dun-
dere il suo programma di vacci- Altre ci hanno consegnato rettore generale Nicola Ma- que, è l’agenzia europea, che
nazione contro il Covid-19: “L’e- dati parziali, qualcuno ha ri- grini: i rapporti periodici di però declina.
pidemia si è fermata”. sposto che il lavoro sarebbe sicurezza e le relative relazio- © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMA ONDATA
t DALL’OMS A TREVISO L’EX FUNZIONARIO VA IN UNA ULSS. LA REGIONE DENUNCIA CRISANTI

Il Veneto di Zaia assume Zambon

zioni intermedie di sicurezza
entro gennaio, marzo, aprile,
luglio del 2021. Ferma re-
stando la relazione finale, at-
tesa per dicembre del prossi-
mo anno.

“QUEI REPORT sos tanzial- » Alessandro Mantovani attivata in ritardo, dei ventilatori che poi chiamato da Roberto Speranza alla criticato l’Italia”, ricorda Zambon.
mente non ci sono”, dicono i mancavano e del sistema sanitario spe- guida di Agenas. La Regione Veneto, scrive l’Espres-

due legali, che hanno anche
chiesto il sequestro preventi-
vo e conservativo dei vaccini
su tutto il territorio naziona-
le. “Se l’autorizzazione condi-
zionata era funzionale a un
ciclo vaccinale e non abbia-
mo ulteriore documentazio-
ne sulla sicurezza – osserva
Giusy Pace, presidente di Idu
–, come è stato possibile in-
trodurre l’obbligo dei vaccini
per gli over 50 ed estendere la
vaccinazione anche ai bam-
bini? Su quali basi Aifa, il mi-
nistero, il Cts hanno fornito
pareri?”. Idu e Dus ci tengono
a precisare di non essere né
“S
no contento di ritrovare un la-
voro, sorpreso per il clamore
visto che del Covid oggi si parla
come di un incidente imprevedibile e
non prevenibile. Se tanti mi chiamano
è perché la gente cerca ancora risposte
sulla prima fase della pandemia, sul
piano mai aggiornato e non applicato”,
dice Francesco Zambon, l’ex funziona-
rio dell’Oms di Venezia che si dimise
per difendere il suo rapporto del mag-
gio 2020 An unprecedented challenge:
Italy’s first response to Covid-19, che
metteva in luce alcune carenze di quei
mesi e fu subito ritirato, per quanto
contenesse solo aggettivi come “impre-
parato” e “caotico” mentre i giornali
scrivevano da tempo della sorveglianza
cie lombardo travolto dal virus.
Il veneto Zambon, senza lavoro da
mesi, ha vinto una selezione per la Ulss
di Treviso dove guadagnerà molto me-
no che all’Oms per occuparsi di servizi
sanitari territoriali. Secondo indiscre-
zioni che l’interessato non conferma,
darà una mano ai progetti con cui il pre-
sidente leghista Luca Zaia accompa-
gnerà la riforma prevista nel Pnrr, in u-
na Regione che ha una forte tradizione
nelle cure sul territorio e affrontò la pri-
ma ondata assai meglio della vicina
Lombardia, pure leghista. “Zaia – ri-
corda Zambon – fu l’unico con Fratelli
d’Italia, a darmi solidarietà”. Del resto
Zambon era molto vicino a Domenico
Mantoan, già capo della Sanità veneta
L’ex funzionario Oms attende rispo-
ste dalla Procura di Bergamo, che pri-
ma o poi deciderà cosa fare su piani
pandemici, zone rosse mancate e pre-
sunte sottovalutazioni di governo e Re-
gione. Intanto ha fatto causa all’Oms e
deve difendersi da Ranieri Guerra, già
direttore generale aggiunto dell’Oms
inviato in Italia nella primavera 2020,
che intervenne sul rapporto e chiede i
danni anche alla Rai per i servizi di Re-
port. I due hanno scritto libri (Zambon
Il pesce piccolo per Feltrineli, Guerra
Bugie, verità, manipolazioni pe r
Piemme) e si sono reciprocamente fatti
causa anche su quelli. Un gran pastic-
cio e un mezzo incidente diplomatico
tra l’Oms e Roma. “Ma anche Lancetha
so, ha invece presentato un esposto
contro un altro protagonista dei quei
mesi, Andrea Crisanti, docente di Mi-
crobiologia a Padova e autore nel 2020
del celebre studio sugli asintomatici
contagiosi di Vo’ Euganeo, prima della
clamorosa rottura con Zaia. Il tema è
quello dei tamponi rapidi acquistati
dalla Regione e l’eccesso di falsi nega-
tivi evidenziato da Crisanti. La Procu-
ra, che ha chiesto l’archiviazione, ha
mandato gli atti alla Corte dei conti
perché valuti i 27mila euro pagati dalla
Regione all’avvocato autore dell’espo-
sto. Crisanti e Zambon, per quanto en-
trambi critici sulla gestione del Covid,
non si amano. E proprio Crisanti è il
consulente dei pm di Bergamo.
12 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
IL NEONAZISMO SPIEGATO
IN TV DAGLI SKINHEAD:
È IL METODO COSTANZO
Ciò che realmente risponde a un bisogno del pubblico
alla fine vincerà (Giorgio Gori, direttore di Canale 5,
1991).
Ora tocca a noi (Giorgia Meloni, 30 aprile 2022).
C
om’è noto, nell’Italia repubblicana lo sdogana-
mento dei fascisti comincia subito, sia con il
reimpiego nei servizi segreti delle spie dell’O-
vra, ben viste dai servizi americani e inglesi in
funzione anticomunista (uno per tutti, Guido Leto, ca-
po dell’Ovra: nel 1948 Federico Umberto D’Amato lo
incaricò di riorganizzare i servizi segreti italiani) (D’A-
mato, un poliziotto che nel 1943 era un agente dell’Oss,
i servizi Usa, poi fece carriera nell’Ufficio affari riservati
fino a diventarne capo, promosse la strategia della ten-
sione, depistò le indagini sull’eversione di destra, e oggi
è indicato dalla Procura di Bologna come uno dei man-
danti, organizzatori o finanziatori della strage alla sta-
zione di Bologna del 1980 insieme con Gelli, Ortolani e
Tedeschi); sia con la mancata epurazione di politici,
magistrati, funzionari, intellettuali e giornalisti fasci-
sti, molti dei quali godettero di una seconda vita, anche
questa baciata dalla fortuna (uno per tutti, Gaetano Az-
zariti, fra i protagonisti della costruzione legislativa del
regime fascista, nonché firmatario del Manifesto della
razza e presidente del cosiddetto “Tribunale della raz-
za”: nel 1943 fu nominato ministro di Grazia e Giustizia
da Badoglio; nel 1946 capo di gabinetto dal guardasi-
gilli Togliatti; nel 1955 giudice costituzionale dal pre-
sidente Gronchi; e nel 1957 divenne presidente della
Corte costituzionale). Benché non sia affatto facile se-
lezionare dallo sconfinato mare di dolore che gli uomini
si procurano reciprocamente nella storia del mondo
(guerre, omicidi, torture, annientamenti), le atrocità
che vengono perpetrate da più di cinquant’anni contro
i telespettatori italiani, fra le tappe che hanno portato
dall’8 settembre ai panerigici commossi sull’eroico bat-
taglione nazista Azov da parte di Gramellini, Ferrara e
Vespa, scelgo senza incertezze l’episodio che più di ogni
altro assunse in sé senso e prospettive di tali atrocità: la
puntata del Maurizio Costanzo Show trasmessa da Ca-
nale 5 martedì 5 novembre 1990.
Gli ospiti. Interamente dedicata al risorgente feno-
meno europeo del neonazismo, la puntata di quella sera
aveva come ospiti: Frank Hubner, presidente di Deut-
sche Alternative, organizzazione neonazista sorta nella
Germania occidentale; Mario Prill, skinheaddi Berlino
est; Vinfried Priem, ideologo neonazista di Berlino o-
vest; Bernard Henri Levy, filosofo francese; Giuliano
Zincone, editorialista del Corriere della Sera; Enrico
Mentana, neo-direttore del Tg5; Alberto Jacoviello, e-
ditorialista di Repubblica; e Vincenzo Carchedi, mura-
tore calabrese emigrato in Germania, recente vittima di
un’aggressione da parte di skinhead a Hockenheim.
Le premesse. 1) In apertura di programma, Costan-
zo ricorda la regola del gioco: tutti in democrazia pos-
sono parlare. 2) Dopo mezz’ora di dialogo pacato fra
Costanzo e Hubner, durante il quale questi ha modo di
esporre in modo divertente le proprie teorie neonaziste,
Levy è il solo a capire cosa non sta funzionando, e in-
terrompe quella conversazione. Costanzo gli cede la pa-
rola affinché Levy possa confutare le tesi di Hubner, ma
Levy si rifiuta di farlo, perché le idee di Hubner, le idee
naziste, hanno causato 6 milioni di morti. La Storia ha
già giudicato quelle idee, che non possono pertanto
rientrare nel campo dell’argomentazione, cosa che evi-
dentemente Costanzo e il suo co-autore Silvestri hanno
deciso di ignorare. (1. Continua)
Da Giordano Bruno
alle calunnie di oggi
Estrapolare frasi dal contesto
complessivo di un ragionamento
fatto da proposizioni articolate è il
metodo antico della calunnia. Ri-
leggersi gli atti del processo a
Giordano Bruno per capirlo. Gli
inquisitori, compreso Bellarmi-
no, prendevano le opere di Bruno
e ne estrapolavano frasi staccan-
dole dal senso complessivo dell’o-
pera. Questo metodo tremendo
della Controriforma si è diffuso in
Italia e ancora oggi ne paghiamo
le nefaste conseguenze. È il meto-
do incisivo e raffinato della calun-
nia. Ora chiaramente Orsini non è
Giordano Bruno, ma nei suoi con-
fronti si sta applicando lo stesso
pernicioso metodo. Tante rifles-
sioni di Orsini non sono da me
condivise, altre sì. Ma deconte-
stualizzarlo in modo costante è di-
sonesto, calunnioso e perfido. Sti-
le di guerra.
LUIGI VAVALÀ
Stiamo violando
l’articolo 11 della Carta
Non sono un costituzionalista,
ma solo un piccolo e insignificante
operaio dell’indotto “scandiccine-
se ” della pelletteria. Ma sono
dell’idea che l’articolo 11 della no-
stra Costituzione è stato scritto in
maniera chiara proprio per evita-
re le forzature dei furbastri che vo-
gliono interpretarlo. Mandare ar-
mi per una guerra di difesa qual è
quella giustamente fatta dagli u-
craini significa considerare la
guerra (di difesa o offesa che sia)
come mezzo per risolvere le con-
troversie internazionali. Perché
allora non mandiamo armi pe-
santi anche ad altri Paesi che vi-
vono situazioni simili all’Ucrai-
na? Draghi deve operare nell’in-
teresse nazionale e quell’interesse
è la Pace! E dato che una volta af-
fermò da premier che a lui nella
vita è sempre riuscito quasi tutto
bene, allora pretendo che si impe-
gni a cercare di trovare la soluzio-
ne a questa situazione assurda e
pericolosa. La soluzione sono la
diplomazia e la Pace.
GIANLUCA GRAZIANI
Cercano lo scontro
per restare al potere
Mi sta sorgendo un terribile so-
spetto, ma credo di non essere l’u-
nico ad averlo. E cioè che tutta la
manfrina di Draghi (dare armi
pesanti all’Ucraina, stare sull’at-
tenti di fronte a Biden, il no al pa-
gamento in rubli, la fiera opposi-
zione a Putin) non solo finisca per
scatenare la guerra nella quale en-
treremo senza neppure accorger-
cene, ma che ciò sia proprio volu-
to: infatti l’articolo 60 della Costi-
tuzione italiana, che nessuno or-
mai rispetta, potrebbe invece es-
sere molto vantaggioso per gli at-
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
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IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
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LODICOALFATTO
Da Bari “Sindaco Decaro, il degrado
non si contrasta con pavé e giostrine”
GENTILE “FATTO QUOTIDIANO”, vi scrivo
per segnalare un caso di degrado e povertà e-
strema in pieno centro murattiano a Bari. L’e-
pisodio è avvenuto qualche giorno fa, la sera 20
aprile: alcuni residenti hanno trovato un mi-
grante di origini africane che si cibava dalle bu-
ste dell’immondizia nell’indifferenza di tutti e
nascosto dall’oscurità, come se fosse una sua
routine quotidiana. Vi allego qualche foto.
Io allora ho offerto un pasto al signore, invitan-
dolo però a non ripetere più quel gesto in fu-
turo.
Con queste poche righe voglio anche lanciare In pieno centro Un clochard vive tra i rifiuti
un messaggio al sindaco Antonio Decaro, che è
intento a proseguire il “restyling” di piazza Um- ne o le giostrine che la situazione di degrado in
berto I (sempre in centro a Bari, ndr), spenden- centro si risolverà. Intanto, le famiglie con bam-
do probabilmente milioni: vorrei fargli notare bini continueranno a preferire altri giardini.
che non è solo rifacendo i pavimenti, le panchi- ANTONIO L.
tuali leader e in particolare per il nonviolenta Martina Pignatti e a- Nessuno nega che i facenti parte
premier. Infatti esso afferma che ver deplorato il famoso giornali- del battaglione in questione siano
in caso di guerra si possono pro- sta Massimo Franco che l’accusa- dentro la guerra, ma il punto è: fi-
crastinare le elezioni politiche si- va di essere un’ingenua utopista. no a che punto vogliamo spingerci
ne dieanche se si è a fine mandato. Giustamente viene detto che a Ot- con la propaganda? Fino a desi-
Sento puzza di bruciato. to e mezzo “il pompierino della se- gnare come eroi che lottano per la
ENRICO COSTANTINI ra M. F. ha rischiato la sincope”. “libertà” tutti, indiscriminata-
Aggiungerei che l’illustre com- mente? In questo caso si tratta di
Camera e Senato mentatore del Corriere ha ricevu- una orrenda mistificazione. Il
to dalla quasi sconosciuta Marti- battaglione Azov è dichiarata-
non contano più nulla na una lezione di giornalismo, mente nazista ed esplicitamente
In pratica, l’attuale emargina- quando gli ha fatto rilevare un to- negazionista della Shoah. Davve-
zione della sovranità popolare no nuovo nelle espressioni del ro si vuole arrivare a trattarli come
dimostra che si è rinunciato alla Presidente della Repubblica che “eroi” della libertà, solo perché so-
funzione, in favore della finzione invitava a richiamarsi allo spirito no in guerra? Davvero si stanno e-
parlamentare. di Helsinki, ignorato dalla sua quiparando ai neonazisti i com-
MAX RIZZOTTO dotta disamina cerchiobottista battenti arruolati nell’esercito u-
dallo stile liberal-borghese. All’in- craino (magari a forza) che lotta-
La sinistra si vergogni vito della Martina di andarsi a ri- no contro un invasore? Si vuole
leggere il testo di Mattarella, è e- davvero che i nazisti, alla fine, ven-
per la censura continua sploso indispettito, quasi che solo gano legittimati e riconosciuti co-
Romano Mussolini, considerato lui sapesse leggere e interpretare me “liberatori” o “martiri”? Tutti
un valente pianista Jazz, nei primi bene i testi. Il bello che la sera do- gli irresponsabili che fanno bassa
anni sessanta del Novecento suo- po Mieli ha fatto lo stesso rilievo propaganda a buon mercato stan-
nò alla Casa della Cultura di Li- della Pignatti. Speriamo che la no commettendo un errore stori-
vorno, gestita da un’amministra- gaffe serva da lezione al “minimo co imperdonabile.
zione comunista. Perché nel XXI Franco”. In Italia esiste ancora GIANLUCA PINTO
secolo l’attuale amministrazione gente democratica che non si fa
comunale di sinistra non permet- condizionare da giornalisti “voce
te al professore universitario A- del padrone”.
lessandro Orsini di parlare nel FABRIZIO TRUINI
teatro Goldoni della mia città u-
tilizzando un assurdo cavillo? Co- L’assurda propaganda
me cittadino mi sento profonda-
mente oltraggiato dalla tracotan- sul battaglione Azov
za del Pd (Partito democratico?) C’è una questione che mi preoc-
che coerentemente, a questo pun- cupa molto (come se tutto il resto
to, dovrebbe schierarsi a destra fosse a posto): mi riferisco al bat-
sugli scranni parlamentari. taglione Azov. Parlando di questo
MARIO PEROSSINI specifico argomento premetto
che dovremmo tutti comprende-
LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
La figuraccia di Franco re che non esistono “opinioni”,
ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
perché stiamo correndo un grosso
davanti alla Pignatti rischio. Si sta offrendo al mondo, a accedi a FQEXTRA, la versione digi-
Un sincero grazie al direttore per livello di propaganda, l’immagine tale del nostro quotidiano
aver difeso la pacifista, papista e eroica di un corpo neonazista.
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IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 PIAZZA GRANDE l 13

IDENTIKIT
IL PARLAMENTO SI ESPRIMA ANDREA SCANZI

SULL’ESCALATION MILITARE
La “nuova destra”

A della Meloni è stitica

Dio piacendo si FRANCO MONACO perficie, non dissimulata, la di-
vanno moltipli- vergenza di interessi strategici
cando le voci al- (geopolitici, economici, cultura-

e sa già di vecchio
larmate – e final- diretto il conflitto tra loro e che la mato a confessare onestamente li) tra Usa e Regno Unito da un
mente trovano posta in gioco, ben oltre l’Ucrai- di nutrire un senso di colpa e di lato e Ue dall’altro. Con la cura di
qualche eco pub- na, è la lotta per il dominio nel riconoscere l’errore della inop- distinguere anziché confondere
blica anche nei media ma i n- nuovo ordine mondiale. La Rus- portuna estensione della Nato Nato e Ue. Se così non fosse che
stream informati a una sorta di sia lo dimostra con i suoi com- (non della Ue) sino ai confini senso avrebbe invocare retorica-

pensiero unico che sembra co-
noscere solo il linguaggio delle
armi – per l’escalation militare,
culturale, verbale. Quella cui
Domenico Quirico – un corri-
spondente di guerra avvezzo a-
gli orrori di tanti conflitti san-
guinosi – ha dato nomi quali
“ebbrezza militarista”, “esalta-
zione collettiva”, “revival indu-
strial-guerriero”, “sconclusio-
nato dannunzianesimo fuori
tempo”.
DI CHI SIA LA RESPONSABILITÀ
prima lo sappiamo ed è offensivo
sospettare che non ci sia chiaro o
che si abbia esitazioni a prende-
re la parte della vittima ucraina.
È sul “come” che si può e deve di-
scutere, non sul “se” aiutare l’ag-
gredito. Non possiamo ignorare
che l’escalation ha prodotto una
svolta e cioè che, per dichiarazio-
ne delle stesse parti in conflitto,
l’obiettivo non è il negoziato, ma
la vittoria sul campo, la sconfitta
del nemico. Naturalmente fa-
cendo ricorso a un sofisma: ele-
vare il livello dello scontro arma-
to al fine di ottenere la pace, ne-
goziando da posizioni di forza.
Non dobbiamo avere paura delle
parole, ma confrontarci con la
realtà: non è necessario conve-
nire sulla cosiddetta “guerra per
procura” tra le grandi potenze,
Russia e occidente, ma è innega-
bile che tale è la sostanza. Ovvero
che sempre più si fa ravvicinato e
I
portamenti, ma lo confermano della Russia. Tesi sino a ieri bol- mente la prospettiva di una dife- l peso politico di Fratelli d’Italia sta tutto nel mi-
piuttosto esplicitamente ameri- lata come priva di fondamento e sa comune europea? Posto che, nuto surreale di comizio di Giorgia Meloni, giun-
cani e inglesi. appannaggio dei de- come si è detto, in discussione è il to al termine della convention dei giorni scorsi a
A fronte di tale mu- trattori dell’Occiden- nuovo ordine mondiale e che il Milano: una sorta di ciliegina coatta sulla torta
tamento, di grado e di IN AULA te inclini al giustifica- nostro approccio sarebbe di rancida della vecchia destra.
natura, della guerra, zionismo della guerra stampo multipolare, come non
si pongono alcune OCCORRE scatenata da Putin. rilevare la contraddizione della NEL VIDEO, TRA I PIÙ TRUCIDI e imbarazzanti degli ul-
questioni ineludibili. UN DIBATTITO Quarto nodo: si di- contestualità della missione di timi anni, c’è Giorgia Meloni che sfotte con consueta
La prima: gli analisti,
sino a ieri, sosteneva-
PUBBLICO, NON solo sostenere mili-
ce che noi possiamo Guterres a Mosca e a Kiev con il
mega vertice Nato di Ramstein?
diversità democratica i giornalisti per le domande
(secondo lei) sceme ai delegati. Domande tipo que-
no che non si deve ALTRE ARMI tarmente gli ucraini, Onu, Ue, Nato: si obietta che l’I- sta. “Senta ma… questa maglietta scura che porta…
prendere troppo sul ma che tocca a loro de- talia non conta nulla. Può darsi, poi… perché è vero eh… questa maglietta scura che
serio la minaccia cidere se, quando e su ma ciò non ci esime dal dovere di porta è un omaggio alle camicie nere?”. Una “battuta”
dell’arma atomica. Al limite cui che basi disporsi a negoziare. dire la nostra dentro organizza- inutile e paracula, che non fa ridere ma che alimenta
ci si è spinti possiamo dirci sicuri Non mi sfugge: l’argomento è zioni internazionali delle quali la furbata narrativa della Meloni, secondo la quale o-
che le cose stiano ancora così? delicato, ma non va eluso. Con- siamo formalmente membri. gni domanda sul fascismo presente in Fratelli d’Italia
Che sia un mero bluff ? siderato che noi stiamo dalla lo- Certi zelanti esegeti della secon- sia da considerarsi anacronistica. L’eterno buttare la
Seconda questione: abbiamo ro parte, che ormai, fuor di ipo- da parte del ricordato articolo 11 palla in tribuna di Donna Giorgia, che è sempre lì a
giustamente stigmatizzato l’i- crisia, partecipiamo seppur in- che autorizzerebbe la fornitura cercare la matrice, difendere le Valcepina e chiedere il
pocrisia russa nell’esorcizzare la direttamente al conflitto e che la di armi al conflitto non sembra- girato integrale a Piazzapulita.
parola “guerra”. Vogliamo rico- partita si è dilatata a dismisura – no altrettanto solleciti e loquaci Questa “battuta”, però, è
noscere che ora ciò vale anche il nuovo ordine mondiale e addi- sul punto, prescritto appunto da stata sufficiente perché il
per noi? Rifornendo armi sem- rittura lo spettro del conflitto quella norma. “pubblico” esplodesse in
pre più sofisticate e potenti e mi- globale nel quale in gioco è non Ha ragione chi chiede di di- un entusiasmo fragoro-
rando alla vittoria militare, co- meno che la sorte dell’umanità scutere di tutte queste cose in so. Stupita lei stessa dal-
me altrimenti la vogliamo chia- –, non è fuori luogo osservare Parlamento. Se non ora quan- la propria resa scenica, la
mare? Non senza implicazioni che, pur in spirito di solidarietà do? Davvero possiamo conten- Meloni ha a quel punto
sul piano della compatibilità co- con il popolo aggredito, tocchi tarci di una remota deliberazio- accompagnato gli ap-
stituzionale, sempre più stirac- anche a noi ragionare e discutere ne circa l’invio di armi leggere, il plausi montanti con un
chiata, con il nostro articolo 11 (sia chiaro: in primis con loro) la 1° marzo scorso, a meno di una campionario di facce e fac-
della Costituzione. La terza que- linea di comportamento da se- settimana dall’inizio dell’inva- cette a metà strada tra Martufel-
stione attiene alla discussione guire. Del resto, già lo abbiamo sione, senza un confronto alto lo, Mister Bean e Barbara D’Ur-
tabù sulle cause remote del con- fatto, rifiutandoci, giustamente, sul mondo che sarà? Come igno- so. Per quaranta (!) secondi non A MILANO
flitto: ho l’impressione che pro- di acconsentire alla reiterata ri- rando che la guerra ha preso ben ha detto nulla, ma inanellato u-
prio l’angosciosa evidenza dello chiesta della no-fly zone che di- altra piega, dimensione, porta- nicamente gesti e smorfie da o- UN COMIZIO
sviluppo incrementale di esso schiuderebbe alla guerra mon- ta. Sarebbe una palese contrad- steria. Una sorta di trionfo paros- IMBARAZZANTE
abbia indotto ora qualche voce diale. Come se, salvo quel limite,
autorevole, informata e certo il resto non ci riguardasse.
dizione con la nostra rivendicata
differenza (Occidentale) rispet-
sistico della poracciata caciotta-
ra, con la Meloni che ridicolizza-
E SLOGAN
non sospetta di anti-americani- Quinto: riesce sempre più e- to ai regimi autocratici. va il problema-fascismo e il pub- VUOTI: “MAMMA,
smo come quella di Giuliano A- vidente e forse va portata in su- © RIPRODUZIONE RISERVATA blico che applaudiva eccitatissi- MERITO, MARE
mo. È scattata pure la standing o-
vation, con la gente a spellarsi le E MARCHIO” (?)

NUOVOATLANTE
mani neanche avesse avuto da-
vanti Gassman o Proietti. Bei
momenti davvero.
Giorgia Meloni ha il vento in poppa, grazie agli af-
ALESSANDRO ORSINI fanni del governo Draghi, a una furbizia politica in-
negabile e a un Paese a maggioranza destrorsa, ma la
portata politica della convention meloniana è parsa

Pregiudizi L’informazione è più libera assai stitica. L’ennesimo intervento di un Vittorio

Feltri ormai oltre ogni caricatura immaginabile, e
dunque meritevole di cristiana misericordia, ha dato

in Occidente che altrove? È da valutare la misura del livello di una classe dirigente quasi sem-
pre avvilente.
Non c’era Salvini, perché lui e Donna Giorgia mal si
sopportano, ma niente paura: Meloni è pronta a “sal-

L’
idea che, in tempi di guerra, l’in-
formazione sia più libera nelle de-
mocrazie occidentali che nelle
dittature andrebbe sottoposta a
verifica empirica. È ovvio che le
democrazie occidentali si presen-
tino come il luogo della libertà assoluta dell’in-
formazione. Resta il problema che l’informa-
zione può essere libera e, nello stesso tempo,
distorta. Detto più semplicemente, il fatto che
le persone siano libere di parlare non implica
di necessità che dicano cose corrispondenti al
vero. Molti uomini dicono liberamente cose
distorte. Sono libero di dire che i cani volano,
ma questo non è vero. La libertà di parola non
implica la verità dei contenuti.
Dal momento che le comunità umane ten-
dono a rappresentarsi in maniera migliore di
ciò che sono, Marx, Nietzsche e Freud ci inse-
gnano a coltivare il sospetto per diventare più
consapevoli dei condizionamenti che subia-
mo. Quali sospetti dovremmo nutrire oggi?
Non ci sono molti dubbi: dovremmo nutrire
forti sospetti davanti al tentativo di imporre u-
na sola narrazione della guerra in Ucraina. Ge-
neralmente, le comunità umane impongono
una rappresentazione unica della realtà quan-
do hanno qualcosa da nascondere. Siccome i
comportamenti immorali sono incompatibili
con le rappresentazioni positive del Sé, i gover-
pare” anche senza il centrodestra, perché il governo la
ni impongono un solo modo di pensare, talvol- rebbe vergogna e discredito ai ministri della attende e la patria la chiama (eia eia alalà). Meloni ha
ta con la violenza, talaltra con tecniche assai Repubblica. Ancora una volta, non siamo qui anche imparato l’alfabeto, soprattutto la “M”, infatti
sofisticate, quando hanno qualcosa da na- per dire di che cosa si tratti. Sappiamo però che le sue priorità del Paese cominciano tutte con quella
scondere. In sintesi, i maestri del sospetto non si tratta di qualcosa. Giunti a questo punto, lettera lì: “Mamma, merito, mare e marchio” (?). Già
sono importanti per le loro conclusioni, che torniamo all’idea di partenza: prima di stabi- solo per questo, un partito guidato da cotanta statista
potrebbero essere superate dal tempo, ma per lire che l’informazione in Italia è più libera che meriterebbe percentuali tabaccesche, ma in Italia il
il metodo che ci consegnano. Chi vuole impor- in Russia sarebbe necessaria una ricerca em- nulla mischiato al niente piace e Fratelli d’Italia è data
re un solo modo di pensare ha sem- pirica che analizzi i contenuti della attorno al 20 per cento.
pre qualcosa di turpe da celare. comunicazione. D’altra parte, que- Meloni sogna pure una scuola liberata dai sessan-
Con riferimento all’Ucraina, po- CHE GUERRA sta era la critica metodologica che tottini (???) e senza bocciature (???), così le nuove le-
ve saranno ancora più ignoranti e plasmabili. Idee ze-
eventuali turpitudini che il governo LA NARRAZIONE voler giungere alle conclusioni – l’e-
tremmo domandarci quali siano le Max Weber rivolgeva a Marx, cioè di
ro e contenuti sottozero, ma per la Meloni tutto que-
Draghi e l’Unione europea vorreb- UNICA conomia è sempre il fattore più im- sto coincide con una “nuova destra”. Le ha ben rispo-
bero nascondere, ma a noi non in-
teressa dare una risposta in questa
DI DRAGHI, UE, leportante – prima di avere condotto
dovute ricerche. E se poi venisse
sto Bersani: “Suggerirei alla Meloni di non esagerare.
Ho sentito dire che fa ‘una cosa nuova’. Io sono in Par-
sede. Il nostro interesse è quello di USA & C. fuori che un certo fenomeno storico lamento e le vedo le loro ‘proposte nuove’. Togliere il
lanciare un allarme. Una volta chia- NASCONDE è stato condizionato più dalla reli- Reddito di cittadinanza per finanziare spese militari.
rito quale sia il principio alla base gione o da una battaglia che dall’e- Evasione fiscale non se ne parla. No alla revisione del
della scuola del sospetto, possiamo MAGAGNE conomia? Come possiamo saperlo catasto neanche a morire. No alla legge Zan. No al
cogliere un grande paradosso ita- in anticipo? Noi occidentali sappia- Fine vita. I tamponi li deve fare solo la corporazione
liano. Tutte le persone comuni par- mo in anticipo che l’informazione in dei farmacisti. Che poi, se vuole fare il capo del go-
lano dell’invio delle armi in Ucraina. Gli ita- tempo di guerra è più libera in Occidente che verno dovrà giurare sulla Costituzione. Sarebbe sim-
liani ne parlano dappertutto: nei bar, per le nelle dittature. Ma come possiamo stabilirlo patico che festeggiasse il 25 aprile ogni tanto. Queste
strade, in famiglia. L’unico luogo in cui questo prima di avere sottoposto a verifica empirica non sono ‘cose nuove’. Questo è un restyling di una
argomento è proibito è il Parlamento, il luogo una simile proposizione? Un modo potrebbe destra che abbiamo sempre conosciuto”. Amen.
supremo preposto a questo tipo di dibattito. essere quello di procedere per via autoritaria, © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ne consegue che il governo Draghi, che cerca del tipo: “È più libera in Occidente e basta, al-
di impedire la discussione a Montecitorio, de- trimenti sei un nemico della nazione!”. Ma lo
ve avere qualcosa da nascondere, qualcosa di spirito scientifico è uno spirito anti-autorita-
immorale, qualcosa che, se rivelato, procure- rio, che non può non sospettare.
14 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022

\/ \/
BASILICATA
MILANO, “SI DIMETTA”
Elogio alla Meloni,
comunità ebraica
attacca Meghnagi

“C
aro Ignazio, cara
Giorgia, ci accomu-
na l’amore per il va-
ALLE AMMINISTRATIVE lore della libertà”. La conven-
tion di Fratelli d’Italia dello
Oddati indagato, scorso weekend a Milano ha a-
vuto un’adesione convinta
in bilico l’alleanza quanto rumorosa. Durante i
lavori, Ignazio La Russa ha in-
Pd-5S a Pozzuoli fatti letto una lettera inviata
da Walker Meghnagi, presi-
dente della Comunità ebraica
milanese, prodigo di elogi per

L’
’inchiesta sugli appalti
del Rione Terra di Poz-
zuoli che ha devastato il
Pd e indotto il dirigente dem
Nicola Oddati a dimettersi da
tutti gli incarico di partito, sta
mettendo in bilico l’alleanza
con il M5s per le amministrati-
ve. Pareva cosa fatta: coalizione
Pd-Articolo 1-M5s siglata a
FdI: “Seguo con attenzione
l’evoluzione della destra ita-
liana che mai ha mancato di
schierarsi con Israele in poli-
tica estera. Ci accomuna l’a-
more per il valore della liber-
tà, e da buoni conservatori, lo
sguardo al futuro ma sapendo
conservare le tradizioni e l’i-

Il consigliere di FdI e l’insulto alla collega: metà aprile sul candidato sin-
daco Paolo Ismeno, assessore
di Vincenzo Figliolia, sindaco

“Le ho consigliato gargarismi col pis...” non ricandidabile perché al se-

condo mandato. Accordo che i
pentastellati avevano chiuso
con l’ok di Fico al termine di un

“U
na battuta goliardica che non ha altri signi- del Consiglio Regionale per la sua espulsione. Nessuna percorso complesso, dopo cin-
ficati”. Si giustifica così il consigliere regionale pubblica istituzione, infatti, può tollerare un simile que anni di opposizione. E che
della Basilicata, Rocco Leone (FdI), medico comportamento e un linguaggio così irrispettoso, vol- ora potrebbe scricchiolare per
ed ex assessore alla Sanità, dopo la bufera che l’ha tra- gare ed aggressivo, con gravi offese sessiste”, dichiarano via delle indagini, e sul nome di
volto per una frase pronunciata a margine di un voto in Fiorella Zabatta, Luana Zanelle e Donato Lettieri, della Figliolia, indagato per associa-
consiglio regionale. Durante la votazione per eleggere Direzione Nazionale di Europa Verde. zione a delinquere con Oddati e dentità che contraddistingue
il presidente del consiglio, le telecamere inquadrano il Cannonate anche dagli “alleati” leghisti, partito dal altri, se non dovesse rinunciare ogni popolo”. Il messaggio ha
politico ridacchiare assieme al consigliere Luca Braia quale proviene l’offesa: “Piena solidarietà alla Consiglie- a candidarsi al consiglio comu- fatto infuriare parte della Co-
di Italia Viva e al collega di partito Quarto. Aveva ap- ra leghista della Basilicata Donatella Merra, a cui il Con- nale. È la condizione chiesta da munità locale, che non era
pena consigliato all’assessora Donatella Merra di fare sigliere di Fratelli d’Italia, Leone, si è rivolto con una ver- Conte, per il rispetto di uno sta- stata avvisata. Meghnagi go-
“gargarismi di pisello” contro il mal di gola che la donna gognosa frase sessista. La violenza verso le donne passa tuto che pone paletti precisi de di una maggioranza risica-
lamentava in aula. anche attraverso questi gesti. Giorgia Meloni dovrebbe sulla questione alleanze. Ma i tissima in Consiglio e ora in
Le immagini della seduta, trasmessa in streaming e intervenire immediatamente, educando i propri dirigen- problemi non finiscono qui, molti, dopo l’endorsment a F-
finite in breve tempo sui social, non hanno lasciato ti ad un minimo di bon-ton. Non associo le parole di Leo- perché una parte del Pd soster- dI, ne chiedono il passo indie-
scampo al consigliere. Ne hanno chiesto le dimissioni i ne a nessuna forma di goliardia, ma solo becero macismo rà il presidente del consiglio co- tro. Se rifiutasse, basterebbe-
segretari regionali di Pd e Articolo Uno, Raffaele La Re- e poca educazione! A volte, prima di aprire bocca sarebbe munale Luigi Manzoni. Tra cui ro le dimissioni degli otto con-
gina e Carlo Rutigliano. “Leone, non solo è passibile dal opportuno fare dei gargarismi di cervello. Vergogna!” at- Campania Libera, la civica di siglieri di opposizione per tor-
punto di vista legale in quanto ha commesso un reato, tacca Simona Baldassarre, Eurodeputato e Responsabile Vincenzo De Luca. nare comunque al voto.
diffamando e offendendo una donna (per di più una del Dipartimento Famiglia della Lega. Il rispetto “verso VINCENZO IURILLO LORENZO GIARELLI
rappresentante istituzionale) ma le sue parole devono tutte le donne come dimostra la mia vita e la mia carriera
avere ripercussioni per lui anche dal punto di vista i- professionale e verso il consiglio regionale della Basili-
stituzionale: chiediamo, infatti, un intervento rapido cata”, rivedicato da Leone, non è detto gli basti.
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
IN APPELLO
\/
MERCOLEDÌ LA NOMINA
Dna, è scontro
tra correnti: voto
ancora bilico
L’
incertezza regna sovra-
na per la nomina del
nuovo procuratore na-
zionale antimafia prevista per
domani. Le maggioranze pro
Gianni Mellilo e pro Nicola
Gratteri, i due veri contendenti,
sono appese ai voti dei tre con-
siglieri di Unicost e al voto o
meno dei capi di Corte, Piero
Curzio e Giovanni Salvi, en-
trambi per Melillo. Ancora ieri,
dato che la maggioranza è di 13,
al Csm si dava per quasi certo il
ballottaggio. Al Fatto risulta
che nei corridoi di palazzo dei
Marescialli rimbalzano due
domande: chi vota per chi e chi,
in campagna elettorale per il
rinnovo del Csm di fine luglio,
si assumerà, eventualmente, le
critiche di aver scartato Gratte-
ri, magistrato amato dalla base.
A questo si aggiunga la posizio-
ne dei tre consiglieri di Unicost,
che –come sempre –fanno i pe-
sci in barile ma qualcuno di loro
si lascia scappare che diffida dei
quattro togati di Mi che hanno
fatto sapere le loro intenzioni:
al primo turno votano per il lo-
ro candidato di bandiera, Gio-
vanni Russo, aggiunto della D-
na e al ballottaggio, se ci sarà,
voteranno per Gratteri. Unico-
st, sempre con la testa alle ele-
zioni consiliari, come le altre
correnti, non sa se al primo tur-
no astenersi o se votare per Me-
lillo. Al primo turno per il pro-
curatore di Napoli sono certi i
cinque togati di Area e i due lai-
ci Donati (M5S) Cerabona
(FI). Incerti per Melillo: Bene-
detti (M5s), i capi di Corte e i tre
di Unicost. Voteranno per
Gratteri i tre togati di AeI, Di
Matteo, Gigliotti (M5s) e i due
laici della Lega, Basile e Cavan-
na. Per Russo oltre ai 4 togati di
Mi anche Lanzi, laico di FI.
ANTONELLA MASCALI
\/
IL MERCATO DI APRILE: -33%
Auto, crollo senza fine
delle immatricolazioni
PERILDECIMO mese consecutivo
q crolla il mercato delle immatricola-
zioni: ad aprile sono scese a 97.339 unità.
Rispetto ad aprile 2021 si registrano 48mi-
la auto in meno, pari a un calo del 33%, il
secondo record negativo degli ultimi dodi-
ci mesi. Nei primi quattro il volume delle
immatricolazioni ha raggiunto 435.647 u-
nità, circa 160mila in meno del corrispon-
dente quadrimestre 2021, con una perdita
del 26,5%. Fortemente depresso anche il
comparto di elettriche ed ibride. “Una crisi
amplificata dall’effetto annuncio degli in-
centivi il cui decreto, firmato dal premier
Mario Draghi il 6 aprile, non è ancora stato
pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Un’at-
tesa che sta logorando il mercato”, com-
menta l’associazione Anfia.
Processo Ream, chiesti 9 mesi
per l’ex sindaca Appendino
LA PROCURA generale ha chiesto la con-
danna a 9 mesi per l’ex sindaca di Torino
Chiara Appendino al processo Ream, che si
svolge in abbreviato, per il mancato inseri-
mento di un debito da 5 mln nel rendiconto
IN CASSAZIONE
Regeni, 007 egiziani “finti inconsapevoli”
I pm fanno ricorso contro lo stop al processo
U
n ricorso in Cassazione come ultima chance per far
ripartire il processo ai presunti assassini e torturatori
di Giulio Regeni, il ricercatore italiano arrestato a
gennaio 2016 al Cairo e trovato morto alla periferia della
Capitale egiziana poche settimane dopo. La Procura di Ro-
ma ha impugnato l’ordinanza dell’11 aprile con la quale il
gup ha sospeso l’udienza preliminare dove sono imputati i
quattro ufficiali della National Security egiziana, Tariq Sa-
bir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Mag-
di Ibrahim Abdelal Sharif. Il ricorso del procuratore ag-
giunto Sergio Colaiocco si basa sul pronunciamento, il 14
ottobre 2021, della Corte d’Assise di Roma che, rinviando
gli atti al gup, sosteneva come vi sia “la ragionevole certezza
che i 4 imputati egiziani hanno conoscenza dell’esistenza di
un procedimento penale a loro carico avente a oggetto gravi
reati commessi in danno di Giulio Regeni”. Intepretando
l’articolo 420 bis del codice di procedura penale, tuttavia, i
giudici ritengono anche che sia necessaria la notifica ma-
teriale degli atti agli egiziani, pur ritenuti “finti inconsape-
voli”. E proprio qui sta il “contrasto logico” in cui, secondo la
Procura è caduta la Corte d’Assise: per affermare che l’im-
putato è un “finto inconsapevole”e cioè che si è sottratto alla
\/
UN APPELLO PER LA VERITÀ
Primo maggio a Torino:
“Cariche immotivate”
“IL CORTEO del primo maggio ha
q attraversato le strade di Torino e di
nuovo è stato segnato da un intervento
violento, improprio e gratuito delle forze
dell’ordine”: inizia così il comunicato, sot-
toscritto da 19 presenti alle celebrazioni
del primo maggio torinese, che denuncia le
“cariche ripetute e immotivate” della Po-
lizia ai danni del cosiddetto “spezzone so-
ciale” del corteo. I firmatari, tra cui l’ex par-
tigiano 97enne Gastone Cottino, chiedono
ai responsabili locali e nazionali dell’ordine
pubblico di “dare spiegazioni circostanzia-
te dell’accaduto” e ai magistrati “di accer-
tare con rigore la reale dinamica dei fatti”.
La Digos, nel frattempo, ha identificato 145
antagonisti e gli investigatori sono impe-
gnati nell’analisi dei filmati degli scontri.
2016. In primo grado Appendino e l’ex asses-
sore al Bilancio Sergio Rolando erano stati
condannati a 6 mesi; 8 mesi erano stati inflitti
all’allora capo di Gabinetto Paolo Giordana.
“Abbiamo agito in buona fede. È emerso da
una perizia che abbiamo sbagliato tecnica-
mente ma siamo convinti di aver perseguito
l’interesse della città”, ha detto l’ex sindaca.
conoscenza degli atti, richiede che gli atti siano notificati
all’imputato stesso. Di qui la decisione di affidare alla Cas-
sazione la risoluzione della questione: non è già sufficiente
che vi sia la “ragionevole certezza” (dovuta anche alla rile-
vanza mediatica internazionale) che gli imputati conosca-
no le accuse mosse per assicurare il giusto processo?
La decisione della Cassazione è attesa per il prossimo au-
tunno. Nel frattempo proseguono le indagini dei Ros a cac-
cia degli indirizzi di residenza dei quattro ufficiali egiziani.
Il gup Roberto Ranazzi, nel suo ultimo pronunciamento,
aveva definito un “dato di fatto ormai accertato” il rifiuto
dell’Autorità giudiziaria egiziana di prestare assistenza alla
magistratura italiana. Il Cairo, infatti, ritiene i loro 007 in-
nocenti e le prove derivanti dalle ricostruzioni degli inqui-
renti italiani “insufficienti” a incriminare i presunti tortu-
ratori del ricercatore. I carabinieri hanno scandagliato i
profili social degli indagati, riuscendo a ricostruire anche
alcuni frangenti della loro vita privata e gli attuali incarichi
ricoperti, ma già in fase di indagini preliminari Meta (Fa-
cebook) e Google hanno respinto le richieste arrivate dall’I-
talia di fornire dati precisi sulla localizzazione dei quattro.
VINCENZO BISBIGLIA
\/
GENOVA, 17 FENDENTI
Donna uccisa in strada
dal fratello a coltellate
ALICE SCAGNI, la donna uccisa
q domenica sera a Genova dal fratello
Alberto, è stata colpita da almeno 17 col-
tellate. È quanto emerso dalla prima rico-
gnizione fatta sul corpo dal medico legale
che nei prossimi giorni effettuerà l'autop-
sia. La donna era sposata e aveva una figlia
di un anno e quattro mesi. Secondo le pri-
me informazioni raccolte dalla squadra
mobile, Alberto Scagni avrebbe colpito
dopo l’ennesima richiesta di soldi alla so-
rella. I rapporti con Alice erano tesi da tem-
po. Scagni, leggendo i suoi post sui social,
stava covando da settimane rancore ma
anche una forma di mania persecutoria: e-
ra convinto che qualcuno lo spiasse, tanto
che aveva anche fatto bonificare il suo ap-
partamento da eventuali microspie.
ZOOM l 15
l
IL RACCONTO
Anche noi italiani
siamo in guerra?
La risposta
dipende dallo spritz
» Andrea Vitali
D
avanti a uno spritz, seduti
a un tavolino esterno, ri-
scaldati da un sole che non
tiene conto del periodo siccitoso,
la discussione che inevitabil-
mente giunge anche alle orecchie
di altri avventori verte su temi di
stretta attualità. Anzi ne espunge
il tema più recente dibattuto an-
che nei talk delle televisioni di
quartiere: in sostanza noi, noi I-
talia, siamo o non siamo in guer-
ra? E le opinioni qui si dividono.
Un fronte sostiene il no, la guerra
è un’altra cosa. In guerra si spara,
si uccide, si ferisce, si fanno pri-
gionieri o lo si diventa, dipende
un po’ da come vanno le cose: bi-
sogna andarci piano insomma
con certe affermazioni. Dal fron-
te opposto si ri-
batte che c’è mo-
APERITIVI do e modo di fa-
re guerra e, per
L’ALCOL q u a n t o l o r i-
DETERMINA guarda, il fatto
IL DIBATTITO di inviare armi a
una fazione è at-
SULLE ARMI to tale da coin-
volgere il forni-
tore nel conflit-
to: pura ipocrisia quindi fingere
di non essere ingaggiati. Queste
le basi sulle quali i contendenti
dibattono, succhiando di tanto
in tanto dalle cannucce dei ri-
spettivi aperitivi ai quali rivolgo,
senza parere, la mia attenzione e
convincendomi che essi stessi
possano assurgere a simbolo
delle rispettive posizioni.
E già, perché uno ha ordinato
il classico con l’Aperol la cui por-
tata alcolica è limitata, suggeri-
sce prudenza a chi, pur non vo-
lendo rinunciare al rito dell’ape-
ritivo, vuole mantenersi dentro i
confini di una certa sobrietà, an-
che di idee. Nel bicchiere dell’al-
tro invece fiammeggia il corru-
sco colore del Campari, che scal-
da un po’ di più l’animo e le pa-
role. Ne risulta che, colpo su col-
po, ciascuno fermo nelle proprie
convinzioni, gli spritz finiscono
lasciando sul fondo dei bicchieri
un paio di cubetti di ghiaccio or-
mai squagliati. La discussione
invece no, è rimasta al palo, nes-
suno dei due ha ceduto anche di
un solo metro. Che fare quindi ?
Lasciarsi senza aver trovato un
punto di accordo? Non sia mai.
Il sole è ancora alto, l’ora di cena
di là da venire. È così che i due
trovano infine un punto di con-
tatto. Facciamo il bis?, si chiede
da un fronte. Ma certo, risponde
l’altro.
16 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022

L’INTERVISTA • Adriano Zuccalà Il sindaco di Pomezia

“Differenziamo al 70%, Gualtieri

si faccia l’inceneritore al Colosseo”
» Vincenzo Bisbiglia pontina. Proprio i ministri M5s per quartiere. Siamo partiti dal glio essere propositivo: perché

L’OK DI BRUNETTA
ALL’IMPIANTO:
“È NECESSARIO”
“GUALTIERI fa bene a
prendere questa strada”.
Il ministro per la Pubblica
amministrazione, Renato
Brunetta, interpellato
dal Fatto, usa poche
parole per dare il suo
ok all’inceneritore
annunciato dal sindaco di
Roma, Roberto Gualtieri.
Brunetta evidentemente
deve aver cambiato idea:
finora infatti si era
sempre opposto a
discariche e altri impianti
nel suo quartiere.
“G
ualtieri dice che il
termovalorizza-
tore non inquina.
Lo facesse dentro
il Gra. In caso contrario siamo
pronti ad azioni di disobbe-
dienza civile”. Il Comune di Po-
mezia da nove anni a guida 5
Stelle è il terzo comune del La-
zio sopra i 50 mila abitanti che
fa meglio la raccolta differen-
ziata, attestatosi ormai da qual-
che anno sopra il 70%. Confina
a sud del Comune di Roma, pur
essendo distante 30 km dal
centro della Capitale. Il Campi-
doglio sta studiando la realiz-
zazione di un inceneritore da
600mila tonnellate l’anno nel
sobborgo di Santa Palomba: è
territorio capitolino, ma basta
guardare la cartina per accor-
gersi che si tratta di una piccola
enclave che “invade” la città
ieri si sono astenuti in Consi-
glio dei ministri alla votazione
del Dl Energia che consegna a
Gualtieri i poteri per costruire
l’impianto. E il sindaco di Po-
mezia, Adriano Zuccalà, al Fat-
to denuncia la “beffa”.
Roberto Gualtieri è sinda-
co di Roma e della Città
Metropolitana. Vi ha mai
coinvolto in questa scelta?
Mai. Da quando è stato eletto
l’ho incrociato solo una volta e
il tema sul tavolo non era l’ipo-
tesi dell’inceneritore.
Roma da anni ha grossi
problemi coi rifiuti, che ri-
guarda i tanti pometini che
lavorano nella Capitale.
Ma la soluzione non è l’incene-
ritore. A Pomezia abbiamo su-
perato il 70% di raccolta diffe-
renziata investendo nei primi
due anni nel coinvolgimento
della cittadinanza, quartiere
Primo cittadino Adriano Zuccalà FOTO ANSA
nulla. Abbiamo lavorato sulla
mentalità dei cittadini, intro-
dotto gradualmente il porta a
porta e rinnovato di anno in an-
no le tecniche di raccolta. C’è
stata una politica di incentivi e
premialità. Abbiamo abbattu-
to la tariffa rifiuti per tutti, in-
troducendo i bonus che pre-
miano i comportamenti vir-
tuosi dei cittadini e delle attivi-
tà come i vuoti a rendere o il
compostaggio domestico. Oggi
Pomezia è una città pulita, che
vende i rifiuti recuperati e man-
da pochissimo in discarica.
Roma non è Pomezia.
Non lo è, ma può fare meglio. E
comunque perché fare un ince-
neritore qui da noi?
Il Pd dice che sono impian-
ti all’avanguardia che in-
quinano poco .
Lo facessero al Colosseo, così i
turisti possono ammirarlo! Vo-
non realizzarlo dentro il Gra?
Ci sono tante aree.
Il decreto Energia del go-
verno Draghi conferirà a
Gualtieri poteri difficil-
mente impugnabili al Tar.
I nostri legali stanno studiando
il dossier. L’Ue ha escluso dalle
direttive 2018 il termovaloriz-
zatore come soluzione all’e-
mergenza rifiuti. Tra l’altro il
piano regionale dei rifiuti non
ne fa menzione. Voglio essere
chiaro: non ci compreranno
con sconti energia e sconti sulle
tariffe. La salute non è in alcun
modo negoziabile.
Se l’inceneritore verrà ap-
provato, cosa farete?
Scenderemo in piazza. Sono si-
curo che anche i sindaci del ter-
ritorio sono d’accordo.
Anche con forme di disob-
bedienza civile?
Se necessario, sì.

L’INTERVENTO
t L’ESPERTO AMENDOLA, DOCENTE DI DIRITTO AMBIENTALE ALLA SAPIENZA: “PRIORITÀ? PREVENIRE E RICICLARE”

Altro che bruciare rifiuti, l’Ue ci chiede

di chiudere anche i termovalorizzatori
» Gianfranco Amendola ta), nonché di impianti idonei notevoli per l’ambiente.

“E
ntro due mesi, pri-
ma di Natale, resti-
tuiremo ai romani
una città pulita”, a-
veva promesso il sindaco Gual-
tieri. Sono passati sei mesi, è
passata Pasqua, ma Roma è
sporca come prima e i romani
iniziano a protestare. Ed ecco il
colpo di genio: “Faremo final-
mente un termovalorizzatore
per chiudere il ciclo dei rifiuti di
Roma”. Applausi scroscianti
per l’eroico sindaco e per que-
sta “storica” decisione. Ma è
l’opzione giusta? Di certo, se
guardiamo alla Ue, non in que-
sti termini: esiste una precisa e
vincolante “gerarchia dei rifiu-
ti” elaborata dalla Unione eu-
ropea con “l’obiettivo principa-
le di stabilire un ordine di prio-
rità che riduca al minimo gli ef-
fetti nocivi sull’ambiente e otti-
mizzi l’efficienza delle risorse
nella prevenzione e nella ge-
stione dei rifiuti”. Dove – sia
chiaro –gerarchia non significa
che si può scegliere tra le varie
opzioni ma che, invece, vi è l’ob-
bligo di seguire, nell’ordine, la
precisa scala di priorità indica-
ta. La prima cosa da fare è pre-
venire e ridurre la produzione
dei rifiuti: adottare, cioè, misu-
re che limitano l’uso di prodotti
destinati a diventare rifiuto (il
miglior rifiuto è quello che non
viene prodotto). Al secondo po-
sto, per quello che non si può
prevenire, troviamo riutilizzo e
riciclaggio (non provocano al-
per riciclo e riutilizzo; tenendo
conto, peraltro, che le cifre uf-
ficiali della raccolta differen-
ziata non coincido-
no affatto con quelle
del riciclo effettivo,
visto che la pessima
qualità della nostra BRUXELLES
raccolta finisce, poi,
per mandarne buo- HA ELENCATO
na par te dire tta-
mente a smaltimen-
DA TEMPO
to. E dove primeg- LE MISURE
gia, invece, l’ultima
opzione, quella della DA ADOTTARE
“Modello discarica, oppure, in
Copenaghen”? violazione del prin-
Gualtieri vuole cipio comunitario di
a Roma prossimità (e con qualche dub-
un inceneritore bio cambio di codice), i nostri
simile rifiuti vengono inviati in altre
FOTO ANSA Regioni o, peggio, all’estero:
con costi elevatissimi e rischi
cuna alterazione ambientale).
Al terzo, troviamo i termovalo-
rizzatori e all’ultimo lo smalti-
mento “bruto” nell’ambiente in
discariche e inceneritori senza
recupero di energia.
Quindi, il termovalorizzato-
re è ammesso solo per i rifiuti
che non si possono evitare e
non si possono riutilizzare o ri-
ciclare. Esattamente quello che
non avviene a Roma, dove l’op-
zione principale (prevenzione)
è inesistente; e riutilizzo e rici-
claggio sono gravemente ca-
renti a causa dell’assenza di una
efficiente raccolta differenziata
(preferibilmente porta a por-
In questa situazione, quindi,
se un termovalorizzatore è cer-
tamente un male minore della
discarica (che inqui-
na otto volte di più),
è anche vero che così
ci poniamo al di fuo-
ri della legalità co-
munitaria in quanto
saltiamo le due prin-
cipali priorità; non a
caso, per l’Ue l’ince-
nerimento dei rifiu-
ti, senza prevenzio-
ne e riciclo, non è co-
munque una tecno-
logia sostenibile che
contrasta i cambia-
menti climatici e la transizio-
ne ecologica; anzi, arreca un
danno significativo all’a m-
biente e non favorisce l’econo-
mia circolare in quanto sco-
raggia prevenzione e riciclo;
tanto è vero che viene esclusa
dai finanziamenti Ue e, secon-
do la Commissione europea,
occorre procedere alla gra-
duale dismissione dei termo-
valorizzatori esistenti.
Un’ultima osservazione. Per
fare questo termovalorizzatore
ci vorranno anni e, comunque,
dopo tanta inerzia, non basta
una tale promessa per garanti-
re la pulizia della città. Ci vuole,
da subito, una drastica inver-
sione di tendenza e di cultura
dei nostri governanti e delle
strutture preposte alla pulizia
della città, con il coinvolgimen-
to dei cittadini. Questa sì, sa-
rebbe una svolta “storica”.
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 ITALIA l 17

COVID, VITTIME COLLATERALI

Dilemma 4ª dose
L’efficacia
della protezione
del vaccino tende
a decadere entro
pochi mesi
FOTO LAPRESSE

» MARIANO BIZZARRI * smissione del segnale dell’interfe-

rone-1, il che ha diverse conse-
guenze negative per la salute uma-
na; (le modificazioni indotte dal
vaccino) hanno potenzialmente un
nesso causale con malattie neuro-

C
degenerative, miocardite, trombo-
citopenia immunitaria, paralisi,
ome è nato il virus? malattie del fegato, ridotta immu-
nità adattativa, ridotta risposta al
Quanto sono efficaci i danno del Dna e sviluppo di tumo-
vaccini a mRNA? ri”. L’articolo sottolinea come le e-
videnze relative all’incidenza epi-
Quanto sappiamo e demiologica di queste patologie
quanto siano rilevanti siano già riscontrabili consultando
il Vaers, il programma di sorve-
gli effetti collaterali di glianza americano per il monito-
questi vaccini? raggio degli eventi avversi.
Non solo, ma proprio in queste
Ecco tre domande che, al netto del- ore Nature Scientific Report pub-
le rassicurazioni fornite da quoti- blica un’analisi epidemiologica che
diani e televisioni, continuano a mostra come l’incidenza di miocar-
turbare tanto gli scienziati quanto diti sia cresciuta di oltre il 25% tra i
l’opinione pubblica. giovani sottoposti a vaccino con pa-
Tre diversi studi scientifici, pub- rallelo incremento delle morti car-
blicati nelle ultime settimane, sug- diache improvvise. Cifre che fanno
geriscono ora alcune incontrover- preoccupare. E del resto che la
tibili risposte. Il primo lavoro – fir- preoccupazione per i danni da vac-
mato tra gli altri dal presidente Ai- cino stia crescendo è ammesso dal-
fa, Giorgio Palù – mostra come il vi- le stesse aziende che producono i
rus responsabile del Covid-19, pur vaccini. Nel rapporto annuale alla
essendo molto simile a quello ori- US Securities and Exchange Com-
ginario rinvenuto nei pipistrelli, è mission (ente regolatore sulla sicu-
diverso da questo (per alcune spe- rezza del mercato), la BioNTech af-
cifiche sequenze geniche modifica- ferma esplicitamente che i dati di
te) e non è capace di infettare le cel- efficacia e sicurezza del vaccino svi-
lule di pipistrello. Quindi non pro- luppato insieme a Pfizer, potrebbe-
viene da questo animale né è stato ro non essere sufficienti per ottene-
trovato altro ospite intermedio che re l’approvazione definitiva da par-
abbia permesso il passaggio del vi- te della Food and Drug Admini-
stration (FDA). Citiamo an-
cora testualmente (pag. 6):

.DANNI E VACCINO.
“Durante le nostre speri-
mentazioni cliniche (…) pos-
sono verificarsi eventi avver-
si significativi, che potrebbe-
ro ritardare o interrompere
le sperimentazioni cliniche,
ritardare o impedire l’appro-

.LA LISTA È LUNGA.

DATI SOLO PARZIALI Conclusioni preoccupanti dello studio del Mit:
malattie neurodegenerative, miocardite, trombocitopenia immunitaria,
paralisi, malattie del fegato, ridotta immunità e risposta a guasti del Dna...
rus dall’ospite naturale all’uomo. La conclusione è che lo scenario più pro-
babile sia quello di un virus modificato in laboratorio sfuggito poi per ne-
gligenza o altro. Vogliamo chiedere che la Cina faccia infine chiarezza e
venga chiamata a rispondere di quanto successo?
Punto secondo: The Lancet ha pubblicato i risultati di un’ampia analisi
relativa all’efficacia dei vaccini. La protezione assicurata contro le forme
gravi della malattia e il ricovero ospedaliero, dopo tre dosi del vaccino P-
fizer, si aggira intorno all’80%. Disgraziatamente, dopo solo tre mesi, e per
tutte le varianti (incluso quella attualmente preponderante, la Omicron),
scende intorno al 50% (e anche sotto, secondo alcuni report). Lo studio
omette di valutare l’importanza del vaccino nel prevenire il contagio, dan-
do per scontato che la riduzione nella trasmissibilità sia minimo. Doman-
da: ma che vaccino è quello che – nonostante tre dosi! – assicura una pro-
tezione che tende a svanire dopo tre mesi? Questi risultati pregiudicano
l’utilità di una eventuale “quarta” dose, e pongono con urgenza la que-
stione di mettere mano a un vaccino vero, la cui efficacia – come accade per
gli altri vaccini – duri nel tempo. Non esiste solo Moderna e Pfizer: ab-
biamo altre opzioni – alcune italiane – che devono essere prese in con-
siderazione senza indugio.
Terzo: sulla rivista Food and Chemical Toxicology a firma di Stephanie
Seneff – direttore di ricerca al Massachusetts Institute of Technology
(Mit) di Boston – è comparso un articolo che fa il punto sugli effetti col-
laterali del vaccino. Le conclusioni sono preoccupanti. Citiamo testual-
mente: “La vaccinazione induce una profonda compromissione nella tra-
vazione normativa o l’accet-
tazione sul mercato di uno
qualsiasi dei nostri prodotti
candidati”. Il rapporto pro-
segue, affermando candida-
mente come: “Le nostre en-
trate dipendono fortemente
dalle vendite del nostro vac-
cino contro il Covid-19 e le
nostre entrate future dal no-
stro vaccino contro il Co-
vid-19 sono incerte (dato
che) il profilo di sicurezza del
nostro vaccino contro il Co-
vid-19, compresi gli effetti
collaterali precedentemente
sconosciuti o l'aumento
dell’incidenza o della gravità degli effetti collaterali noti possono essere un
fattore di rischio”. Viva la sincerità.
È evidente che, qualora le aziende non ottengano l’autorizzazione de-
finitiva, si aprirebbe un contenzioso legale senza fine, con richieste di ri-
sarcimento danni che travolgerebbero aziende e governi. E poi ci sareb-
bero gli inevitabili risvolti politici: qualcuno dovrà pur spiegare perché
tanti appelli – alimentati dal dubbio e guidati dal principio di precauzione
– siano stati inascoltati. In previsione di ciò che potrebbe accadere in au-
tunno occorre, da subito, mettere mano a una previdente programma-
zione. Servirà un nuovo vaccino, ma che funzioni.
E bisognerà ripartire facendo chiarezza sui tanti, troppi punti oscuri di
tutta questa vicenda. Di questo bisognerebbe informarne soprattutto il
presidente dell’Ordine dei medici che sabato 30 ha fatto approvare – senza
dibattito e in spregio a qualunque regola democratica – il bilancio dell’or-
dine. Non una parola sull’epidemia, sui problemi, sulle critiche piovute a
centinaia da medici diuturnamente impegnati sul campo. Anzi: chi sol-
levava questioni è stato silenziato o gli è stato addirittura impedito di vo-
tare. E l’esito della votazione è stato deciso d’imperio con criterio “a span-
na”: dando uno sguardo alle braccia alzate, senza curarsi né di contarle né
di verificarne le deleghe. Democrazia morta, nell’indifferenza di quanti
hanno trasformato l’Ordine in una cinghia di trasmissione – un organo
sussidiario, alla lettera – del ministero della Salute.
Non è un buon viatico per guardare con fiducia a ciò che ci attende.
* Università La Sapienza, Roma
18 l SECONDO TEMPO
Joël Dicker, arriva il seguito
Dopo 10 anni da “La verità sul caso Harry
Quebert”, esce il sequel “Il caso Alaska
Sanders” (La nave di Teseo): l’autore
lo presenta al Salone di Torino il 21.05
R
» Crocifisso Dentello
obert Walser è un classico
della letteratura svizzera di
lingua tedesca del Novecen-
to, sebbene la sua canonizza-
zione sia stata tardiva e non
goda nemmeno oggi di lar-
ghissima notorietà.
NATO NEL 1878 A BIENNE, nel-
la zona di Berna, spesso ri-
corre nell’immaginario per
la sua morte poetica, nel Na-
tale del 1956, nei pressi della
clinica per malattie nervose
di Herisau, nella Svizzera o-
rientale. Alle soglie degli ot-
tant’anni passeggiò per tutto
il giorno in un giardino fin-
ILLIBRO tanto che si accasciò riverso
sulla neve. Elias Canetti, nel
definirlo “il più celato di tutti
gli scrittori”, fa eco allo stesso
Walser: “Io sono ancora sem-
pre davanti alla porta della
vita, busso e busso, e tendo
solo curiosamente l’orecchio
per sentire se qualcuno vo-
glia aprirmi. Non sono altro
se non uno che ascolta e at-
tende”. Ha raccontato came-
» L’assistente rieri silenziosi, passanti fur-
Robert Walser tivi, allievi di scuole nelle
Pagine: 240 quali si insegna a essere com-
Prezzo: 19 e primari senza ruolo, com-
Editore: parse senza battute, figure
‘‘
Adelphi senza volto. “Amava essere
un ciottolo” ha scritto Citati,
“abbandonato sulle rive
dell’esistenza”.
IN EFFETTI QUANTI LEGGONO i
suoi capolavori, La passeg-
giata, Jakob von Gunten e I
fratelli Tanner, hanno con-
tezza di imbattersi in pagi-
ne che paiono scritte con
parole cadute direttamente
dalla mano, “come una
manciata di cenere o un fia-
to di vento”. Un autore che,
come ha illustrato Win-
fried Sebald, “non
Bärensweil giunse mai a stabilir-
si da nessuna parte,
è un paese mai poté disporre di
qualcosa di suo. Non
abitò mai una casa né
bellino mai abitò a lungo nel-
lo stesso luogo, di ar-
e pensieroso redi suoi non ne ave-
va e, quanto al guar-
con viuzze daroba, era fornito al
’’
massimo di un abito
come un parco buono e di quello per
tutti i gior-
n i ”. Un a
Robert Walser “talpa soli-
taria” di cui
si ignorano
le attività
quando, tra
il 1905 e il
1913, soggiornò a Berlino. A
Waldau fu visto intento “in
IN SVIZZERA
una partita di biliardo con-
tro se stesso”. A Herisau, pa-
ziente in un manicomio,
spesso lo si poteva scorgere
in piedi in un angolo a fissa-
re un punto lontano. Spiega
ancora Sebald: “Talme nte
lontane l’una dall’altra sono
le scene della vita di Walser
giunte fino a noi che non si
può propriamente parlare
di una biografia, quanto
piuttosto di una leggenda”.
Adelphi riporta in libre-
ria da giovedì un romanzo
del 1908, L’assistente. Il gio-
vane protagonista, Joseph
Marti, un giorno si presenta
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022
Patti Smith celebra il David
C’è anche l’artista, con un reading
musicale il 27.06, tra gli ospiti di “David
140”, una rassegna su Michelangelo
alla Galleria dell’Accademia fiorentina
ROBERT WALSER Giovedì esce “L’assistente” all’ingegnere Karl Tobler, le
cui invenzioni – un orologio
pubblicitario, una cartuc-
ciera automatica e un nuovo
modello di seggiolone per
degenti – si rivelano col
Quell’uomo tempo fallimenti. L’a ssi-
è “un vestito stente è dunque testimone
che non calza della progressiva rovina e-
bene” conomica della famiglia. La
Ufficio brevetti, storia è ambientata in una
1971 THOMAS J. località lacustre: “B ären-
O’HALLORAN sweil è un paese bellino e
pensieroso. Le sue viuzze e
le sue strade sembrano viot-
toli d’un parco”.
JOSEPH, 24 ANNI, disoccupa-
to equipaggiato di un solo
ombrello e della sua fedele
valigetta, che “veniva dalle
profondità della società u-
mana, dagli angoli bui, silen-
ziosi, meschini della grande
città”, viene assunto da To-
bler, tramite un’agenzia di
collocamento, in qualità di
suo aiutante tecnico. Oltre
allo stipendio (che non per-
cepirà mai), gli viene offerto
vitto e alloggio. Joseph, la cui
esistenza “non era che un
giacca provvisoria, un vestito
che non calza bene” si limita
a scrivere lettere all’ufficio
brevetti, a sollecitare poten-
ziali finanziatori, a compila-
re inserzioni sui giornali. As-
sume presto il ruolo di vero e
proprio f a c to t u m : sbriga
commissioni, innaffia il giar-
dino, aiuta a stendere la
biancheria.
Karl Tobler è un inventore
stimabile ma è dotato di
scarso senso degli affari. Tut-
to il suo patrimonio viene di-
lapidato per idee che non rie-
scono a trovare sufficienti
sponsorizzazioni. Tuttavia
non vuole darsi per vinto,
finge di non guardare il ba-
ratro che si allarga ai suoi
piedi. Comincia a respingere
cambiali, a dilazionare paga-
menti. Fintanto che non vie-
ne sospesa la corrente elet-
trica e deve ricorrere a lam-
pade a petrolio. Tobler cerca
un sostegno finanziario, che
gli viene negato, dall’anziana
madre. A quel punto per Jo-
L’INFERNO?
seph, che accetta la sua sorte
senza mai interferire per
modificarla, “il lavoro consi-
steva ormai nel difendersi
dai creditori”. Quando la ro-
vina è conclamata, il rappor-
to di lavoro si incrina. Joseph
UN UFFICIO
ritorna a battere le strade del
mondo in cerca di fortuna.
JOSEPH MARTI è in fondo un
fratello separato di Jacob
von Gunten che ha imparato
a essere “un magnifico zero,
rotondo come una palla”.
Claudio Magris, in una po-
stfazione di una precedente
edizione Einaudi, ha scritto
che “l’eroe di Walser è ma-
gnanimo per la grandiosa ri-
solutezza con la quale accet-
ta la propria abiezione, la
propria avvilente mancanza
di carattere e di personalità.
Joseph, Tanner o il Passeg-
giatore stanno a guardare, e
in tal modo impediscono
Sotto debiti e scartoffie
che si strappi definitiva-
mente quel tenuissimo velo
che separa la felicità dallo
squallore”.
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IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022 SECONDO TEMPO l 19

Cagliari, Mazzarri esonerato

Il club sardo, in piena lotta contro
LIBROINGOCCE
la retrocessione, cambia allenatore,
affidando la squadra ad Agostini, ex GIORGIO DELL’ARTI
giocatore e poi tecnico delle giovanili

Sulla Luna ci sono

22 mari, ma Dio
VIA CRUCIS “Poesie per Pasolini” raccoglie i versi dei colleghi dopo l’assassinio
Pochi amici e molti nemici, che prima lo avevano odiato e poi lo rimpiansero
da lì non si vede

Tra “porno e riscatto”, PPP M aree. Esistono anche le maree terre-

stri: la superficie solida della Terra,
per influsso della Luna, si gonfia, ar-
rivando a sollevarsi perfino di venti o

fu venerato solo da morto

trenta centimetri. I funzionari del genio civile ne
sono a conoscenza, e ne tengono conto quando
devono costruire ponti e dighe.
Sputnik. In russo, put significa cammino, il
prefisso s significa con, e nik è un diminutivo af-
fettuoso. Sputnik potrebbe essere tradotto con
“compagnetto di viaggio”.
Insieme. “Se vuoi andare veloce, cammina da
solo. Ma se vuoi andare lontano, camminiamo
insieme” (proverbio del Mali).
» Renzo Paris denaro che ti giungeva”. Anche ne a precisare che le falene ci Laika. Il 31 ottobre 1957, la cagnetta Laika, u-

N
ell ’introduzione alla
sua corposa antologia
Poesie per Pasolini
(Mondadori), Rober-
to Galaverni scrive: “Poco me-
no di tutta la poesia italiana dal
secondo dopoguerra a oggi vie-
ne chiamata in causa da queste
poesie e dal rapporto dei loro
autori con il poeta che è l’og-
getto o il destinatario dei versi”.
Si riferisce ai 49 poeti antolo-
gizzati, da Montale a Sangui-
neti, da Fortini alla Morante,
da Zanzotto a Dario Bellezza.
NON È UNA NOVITÀ il culto di
massa di Pasolini, a cui assi-
stiamo dalla notte del massa-
cro del 1975. Eppure, prima, gli
intellettuali preferivano criti-
carlo. Quelli che lui chiamava
“amici-nemici” come Fortini
volevano togliergli l’aureola di
poeta. Montale invece lo accu-
sava di essere un “o ss i m or o
permanente”, alle prese con la
“focomelia concettuale”, di chi
“rimescolava materialismo
storico e pauperismo evangeli-
co,/ pornografia e riscatto,
nausea per l’odore di trifola,/ il
3MASTERIZZATI3
Divisivo Pasolini, un intellettuale scomodo
Il nuovo disco “Disgraziato...”
Sanguineti, in una piccata e sono ancora, che la terra è sem- na bastardina di husky raccattata per le strade di
lunga riposta in versi, accen- pre la stessa, sopravvive. Men- Mosca, prima di essere catapultata nello spazio
nava alla avanguardia come tre Caproni non vuole “pubbli- venne sistemata all’interno dello Sputnik 2. In-
“arte da museo”. cizzare” il suo dolore, farsi bel- dossava una tuta speciale, su misura. Due assi-
A ben vedere l’antologia, il- lo, fregiarsi della morte di PPP stenti la nutrirono fino al momento della parten-
lustrata da foto in bianco e ne- “come d’un fiore all’occhiello”. za e installarono nella capsula un piccolo serba-
ro, sembra una via crucis in cui Ma la “banda Pasolini” che toio di caucciù per raccogliere urina e escremen-
Pasolini dapprima cosa scriveva? La ti. Al momento del decollo, le pulsazioni della ca-
viene accusato e Morante, dopo aver gnetta passarono da 130 a 240 battiti al minuto.
sbeffeggiato e poi a- detto che i giovani La sua temperatura superava i 40 gradi, ma era
dorato post mortem. del Sessantotto ancora viva. Si agitò, ingoiò in maniera compul-
I poeti sono raccolti REAZIONI “sputavano in fac- siva il gel nutriente che avrebbe dovuto sosten-
in ordine alfabetico. cia” a Pier Paolo, ri- tarla durante il soggiorno nello spazio. Tra le cin-
Inizia Arbasino, che
Arbasino pete che la sua diver- que e le sette ore dal decollo, il suo cuore si fermò.
dopo aver verseg- chiese a sità non era l’omo- Secondo i piani sarebbe dovuta morire per avve-
giato le loro dispute Calvino: “Con sessualità ma la poe- lenamento dovuto alle dosi quotidiane di gel nu-
feriali in trattorie ro- sia. Moravia non si triente solo al settimo giorno della missione.
mane con Parise e chi si discute riprende più da Astronauti. I sette astronauti americani scel-
Calvino, si chiedeva: e commenta quella morte. Nico ti per andare sulla Luna ave-
“Con chi si commen- Naldini si abbando- vano un profilo identico:
ta e si disputa ades- adesso?” na alla nostalgia del- uomini, bianchi, prote-
so?”. Dopo la morte la loro infanzia friu- stanti, sposati, origi-
del poeta non vede lana, “estati, fiumi, nari di piccole citta-
più interlocutori e si ragazzi che si denu- dine del Midwest. I-
abbandona al ricordo di quan- davano come angeli”. Infine noltre, tutti e sette e-
do Pasolini in Alfa Romeo e lui Sandro Penna inizia con un rano stati cresciuti da
in Maserati finivano dragando verso del suo amico, omag- un padre autoritario.
“tra cespugli e fossati le piccole giandolo: “Cullo una solitudi- Mari. Sulla Luna ci
tribù selvagge che (benché il- ne mortale”. Il culto di Pasolini sono 22 mari.
letterate) il tuo nome (ancora finirà come quello di France- Dinosauri. All’epoca dei
illacrimato) lo conoscevano, sco Petrarca che, dopo la morte dinosauri le giornate duravano ventidue ore.
coi soprannomi, anche prima inondò l’Europa di suoi epigo- Asse. Se la Luna non ci fosse, l’asse terrestre
dei film”. Attilio Bertolucci tie- ni lungo i secoli fino a oggi? sarebbe molto più inclinato e la Terra perde-
rebbe l’equilibrio: le stagioni sarebbero irrego-
lari e il passaggio da una stagione all’altra mol-
to brusco.
Nascita.Come è nata la Luna? Ci sono quattro
teorie. 1) Accrescimento, formulato nel 1873

La filosofia di Effenberg: dall’astronomo Édouard Roche. La Terra e la Lu-

na si sarebbero costituite simultaneamente a
partire da frammenti naturali aggregatisi per

“Invertire la rotta, formare da un lato la Terra, dall’altro la Luna.

Dopo l’allunaggio, gli scienziati scoprirono che la
massa di materiale per unità di volume della Ter-

arrivare ultimi, coltivare

ra è diversa da quella della Luna, perciò la teoria
non regge. 2) Fissione, formulata nel 1878 da
George Howard Darwin, figlio di Charles. La

il dubbio contro l’ego”

» Pasquale Rinaldis di questi tempi, non sembra la
scelta più azzeccata. “Da ragazzino
dinario, di una semplice quotidia-
nità, fatta di piccoli gesti, cure e
d’Elba, grazie a un mio conoscente
suo vicino di casa a cui avevo chie-
Terra, nei primi istanti di vita, ruotava su se stessa
a una velocità vertiginosa tanto da causare una
deformazione e produrre una grossa protube-
ranza, che si sarebbe allungata nello spazio fino a
staccarsi. Confutata per gli stessi motivi della
teoria dell’accrescimento. 3) Cattura, formulata
nel 1910 da Thomas Jefferson Jackson Stee. La
Luna si sarebbe formata simultaneamente alla
Terra in un’altra regione del sistema solare, e sa-

C
on un nome d’arte ispirato al
biondissimo centrocampi-
sta tedesco della Fiorentina
– Stefan Effenberg, uno che, du-
rante una partita al Mondiale Usa
94, dopo essere stato sostituito dal
ct Berti Vogts, alzò il dito medio
verso il pubblico, precludendosi
da quel momento la Nazionale per
sempre –, come minimo ci si a-
spetterebbe di trovarsi al cospetto
di un punk-rocker. E invece, la co-
sa più folle che Stefano Pomponi,
in arte Effenberg, cantautore luc-
chese classe 1982, ha compiuto in
vita sua, è stata “abbandonare la
professione legale per fare il can-
tautore, così dal nulla!”. In effetti,
– racconta – frequentavo lo stesso
stabilimento balneare in Versilia
dove andava il calciatore. Per me e-
ra un mito: mi piaceva la sua arro-
ganza, mista a strafottenza, ne ero
completamente affascinato. E
quel gesto gliel’ ho visto rifare
spesso anche nella vita privata: u-
na volta a un ragazzino che gli
chiese un autografo mentre legge-
va il giornale...”.
ANZICHÉ PRENDERE a calci un pal-
lone, Stefano preferisce narrare, in
forma di canzone, “storie sulla no-
stra società, sull’amicizia, sull’a-
more e anche sulla morte”. Nelle
sue canzoni c’è il racconto, straor-
attenzioni speciali. Disgraziato
di un domani, il suo nuovo disco,
il terzo, ha visto la luce solo da po-
chi giorni: composto da dieci bra-
ni, tratteggia le figure di una serie
di personaggi a volte reali come
Ciccio, e altre volte immaginari
(Jimmy). Vivono tra le canzoni,
in bilico tra realtà e spiritualità
(La crisi del mio tempo), consi-
stenza e astrattezza.
In Sirene Alate sembra di senti-
re echi di Battiato, ma il suo stile si
rifà ai cantautori anni Novanta, in
particolare Luca Carboni, il suo
modello, a cui ha avuto l’onore di
aprire i concerti nell’estate del
2019: “Ci siamo incontrati all’Isola
sto di consegnargli il mio primo di-
sco, in un ristorante che Carboni
frequenta. Sapevo che lui ha fatto
la stessa cosa con Lucio Dalla,
quando all’Osteria da Vito, lasciò
al proprietario dei testi da conse-
gnare a Dalla, che questo girò a
Gaetano Curreri e che, infine, gli
Stadio tramutarono in canzoni. Fu
l’inizio della carriera nel mondo
della musica per Luca Carboni, e io
spero in qualche modo di egua-
gliarlo”. In caso contrario, “inver-
tire la rotta, arrivare ultimi, colti-
vare il dubbio e mandare a cagare
le occasioni sono i comandamenti
per mettersi al riparo dal nostro e-
go e dalla smania di conquista”.
rebbe stata catturata nell’orbita terrestre transi-
tandoci affianco. Nemmeno questa teoria ha
senso perché i calcoli sulle traiettorie degli astri
non tornano. 4) Impatto gigante, formulato nel
1975 da William Kenneth Hartmann e Ronald R.
Davis. Circa 4,56 miliardi di anni fa, il pianeta
Theia sarebbe stato quasi interamente distrutto
dopo una collisione con la Terra, e da quella col-
lisione sarebbe nata la Luna. Ma nemmeno que-
sta teoria è stata definitivamente provata.
Dio. “Ho guardato bene lassù, ma non ho visto
Dio” (Jurij Gagarin). (2. Fine)
Notizie tratte da: Fetoumata Kébé, “Il libro della
Luna”, Blackie, pagine 192, euro 17,00
20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 3 Maggio 2022

ANTIVIRUS

NON TI CONOSCO
MASCHERINA
, MASCHERINE SÌ, ma-
scherine no. Mascherine
utili, mascherine inutili. Mascheri-
ne obbligatorie, mascherine con-
sigliate. Paesi europei in ordine
sparso e l’Italia votata al più duro
rigore. È arrivata l’attesa ordinan-
za del ministro della Salute. Ci a-
vevano illusi che ci sarebbe stato
un cambiamento di rotta. Fino al
15 giugno, chissà perché proprio
quella data, la mascherina Ffp2
sarà obbligatoria sui mezzi pubbli-
ci, nei cinema, sale teatrali, locali
di musica dal vivo, stadi. Dovran-
no indossarla a scuola e anche nei
luoghi di lavoro, sempre con il so-
lito metodo del raggiro (racco-
mandate fino a nuovi protocolli
concordati tra datori di lavoro e
sindacati), oltre che, comprensi-
bilmente, negli ambienti sanitari.
Qual è la novità? Qual è il previsto
allentamento delle misure? Ci
sfugge. Non dobbiamo più indos-
sarle nei pochi secondi che servo-
no per entrare in un bar o ristoran-
te e metterci a sedere, perché una
volta preso posto, anche prima, ci
era concesso consumare senza
mascherina. Sono comprensibili
gli errori da tutti commessi all’ini-
zio della pandemia su diversi a-
spetti e, in particolare, sull’utilizzo
delle mascherine, fino a ora mai
scientificamente studiate per la
loro effettiva efficacia, ma adesso
avremmo tutti gli elementi, a par-
te quelli politici, per avere le idee
abbastanza chiare. A tutt’oggi non
ci sono pareri scientifici concordi: i
virus sono diffusi e veicolati nell’a-
ria da aerosol salivare, da partico-
lato e pertanto si presentano al fil-
tro della mascherina in dimensioni
molto maggiori di quelle del sin-
golo elemento infettivo e quindi
filtrabili. All’aperto solo un contat-
to ravvicinato e prolungato con un
infetto potrebbe dare un’infezio-
ne. Al chiuso si potrebbe configu-
rare il rischio maggiore e quello,
ahimè, è inevitabile. È stato dimo-
strato che la maggiore diffusione
del virus è stata in ambiente fami-
liare dove, la mascherina è prati-
camente impossibile da utilizzare
costantemente.
A esperti politologi lasciamo la
valutazione di quanto sostenuto
da alcuni sociologi, e cioè che
l’utilizzo della mascherina, so-
prattutto all’esterno, sia un eser-
cizio politico, una prova, un eser-
cizio d’imposizione che potrebbe
facilitare altre misure in futuro.
MARIA RITA GISMONDO
direttore microbiologia clinica
e virologia del “Sacco” di Milano

PROGRAMMITV

07:15 Speciale Tg1 08:45 Radio2 Social Club 08:00 Agorà 07:35 Chips 07:59 Tg5 06:35 Cartoni animati 07:00 Omnibus News 18:50 John Wick 2
09:05 UnoMattina 10:00 Tg2 Italia 09:45 Agorà Extra 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Mattino Cinque News 08:30 Dr House 07:30 Tg La7 20:55 100x100 Cinema
09:55 Storie italiane 11:00 Tg Sport Giorno 10:35 Elisir 09:40 Hazzard 11:00 Forum 10:21 Csi: New York 07:55 Omnibus 21:15 Diabolik
11:55 È sempre mezzogiorno 11:10 I fatti vostri 12:00 Tg3 10:40 Carabinieri 13:00 Tg5 12:25 Studio Aperto 09:40 Coffee Break 23:40 Occupation: Rainfall
13:00 Tg2 Giorno 12:45 Quante storie 11:55 Tg4 13:42 Beautiful 13:11 Sport Mediaset 11:00 L'Aria Che Tira 01:55
13:30 Tg1 12:23 Il Segreto 14:10 Una Vita 14:00 I Simpson Guardia del corpo
14:00 Oggi è un altro giorno 14:00 Ore 14 13:15 Passato e presente 14:45 Uomini e Donne 13:30 Tg La7
15:15 Detto fatto 14:20 Tg3 13:00 La Signora in Giallo 15:20 I Griffin 14:15 Tagadà 04:05 Master & Commander:
15:50 Il Paradiso delle Signore 14:00 Lo Sportello di Forum 16:10 Amici di Maria 15:45 Magnum P.i. sfida ai confini
17:30 Eurovision Story 15:25 #Maestri 16:40 L'Isola dei Famosi 16:40 Tagadà Focus
17:05 La vita in diretta 18:30 Tg Sport Sera 15:50 Tg3: speciale guerra 15:30 Tg4 - Speciale 17:30 Ncis: Los Angeles 17:00 Speciale Tg La7
18:45 L'eredità 16:55 Il grande giorno di Jim 16:47 Brave and Beautiful 18:30 Studio Aperto
18:50 LOL ;-) 17:00 Geo 18:58 Tg4 17:25 Pomeriggio Cinque 19:41 C.s.i. Miami 20:00 Tg La7
20:00 Tg1 19:00 Blue Bloods 19:00 Tg3 18:45 Avanti Un Altro 20:35 Otto e Mezzo 18:15 Ce l'avevo quasi fatta
20:30 Soliti ignoti - Il ritorno 19:52 Tempesta d'amore 20:00 Tg5 20:32 Ncis - Unità Anticrimine 19:15 Cash or Trash
19:40 The good doctor 20:00 Blob 20:30 Stasera Italia 21:26 La Pupa e il Secchione 21:15 DiMartedì
21:25 David di Donatello 2022 20:30 Tg2 20:20 Bangla 20:30 Striscia La Notizia 01:00 Tg La7 Notte 20:20 Deal With It Stai al gioco
21:20 Fuori dal Coro 21:00 Champions League: Show
23:55 Porta a Porta 21:20 Qualcosa di speciale 20:45 Un posto al sole 00:52 Rapimento alla casa 01:15 I Griffin 01:10 Otto e Mezzo (R) 21:25 Chaos
23:20 Ti sento 21:20 #cartabianca Villareal-Liverpool 01:50 Artbox 23:35 Speed
01:45 Magnifiche. Storia bianca 00:10 X-style 02:15 Studio Aperto
e storie di Università 00:20 Generazione Z 00:00 Tg3 Linea Notte 02:46 Tg4 02:27 Sport Mediaset 02:20 L'Aria Che Tira (R) 01:35 Airport Security Spagna