I dividendi delle società europee sono cresciuti 7 volte più dei salari, in Italia
20 volte. Qualcuno pensava che a pagare la crisi ci fosse anche la rendita?
Sabato 3 settembre 2022 – Anno 14 – n° 242
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
OLIMPIADI Il piano per tunnel, parcheggi&C.
Cortina, 50 ecomostri
con la scusa dei Giochi
p Il Masterplan fatto redigere da Regione Veneto, Pro-
vincia di Belluno e Comune di Cortina prevede lo scem-
pio del territorio. Come quello realizzato al Col Druscié,
sulle Tofane, disastrosa eredità dei Mondiali del 2021
q PIETROBELLI E VENDEMIALE A PAG. 10 - 11
AL G7 TETTO AL PETROLIO. MOSCA: CI PROVOCATE. E CHIUDE NORDSTREAM
Gas, il governo punta
su 2 impianti fantasma
» LE PIÙ EFFICACI NEI TALK
La prova della tv
premia Castellone,
Meloni e Carfagna
» Antonello Caporale
S
cappata di casa, letteral-
mente. Da Villaricca,
periferia maciullata di
Napoli, a Bethesda, Ma-
ryland. Tre anni nel team di
Silvio Gutkind: oncologia
molecolare e endocrinologia.
A PAG. 18
LE NOSTRE FIRME.
• Lillo Fiano, l’antifascismo non basta a pag. 13
• Orsini Zitti su Russia, Libia e Angola a pag. 13
• Valentini L’obbligo della Decrescita a pag. 13
• Gismondo Parisi ha sbagliato posto a pag. 24
• Pontani Lampedusa, la nuova Itaca a pag. 19
• Tomassini Sarah, un fiore tra i rovi a pag. 22
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Arretrati:
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Arretrati: “Ioe posso”
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Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
STEFANO FASSINA ALFREDO MESSINA Premier a sua insaputa
“Conte rimonta “Ho salvato FI,
perché i 5Stelle mi han liquidato » Marco Travaglio
sono di sinistra” senza dirmelo”
M
artedì a C a rt a bi a nc a
Calenda ha sbroccato
con Luisella Costama-
gna: “Questa non è una doman-
da, è un’aggressione!”. Invece era
una domanda, ma lui non poteva
rispondere. Luisella gli doman-
dava se Draghi l’avesse mai auto-
rizzato a candidarlo a premier per
q DEPASCALE A PAG. 7 q RODANO A PAG. 6 il dopo-elezioni. La scena s’è ripe-
tuta l’altroieri a In Onda, quando
Gomez ha domandato alla Gel-
mini se abbia mai chiesto a Dra-
ghi il permesso di indicarlo come
premier. Anche la poverina s’è ar-
rampicata sugli specchi, tirando
in ballo un’altra carica istituzio-
nale – la prima – che mai l’ha au-
torizzata a farlo: “Il presidente
Mattarella l’ha convinto già una
volta, potrebbe accadere di nuo-
vo...”. Questi disperati di Azio-
ne-Iv, oltre a non avere voti (sono
inchiodati al 5-7%, la somma dei
due partiti dal 2020), non hanno
neppure una faccia (sono tutti
voltagabbana eletti in altri parti-
ti). Quindi prendono a prestito
quella del premier, che da dicem-
bre ha fatto di tutto per fuggire da
Palazzo Chigi e ora che ci è riusci-
to non ha intenzione di tornarci,
anche perché dovrebbe rimedia-
re al suo dolce far niente. Ma, sic-
I DUE RIGASSIFICATORI come è vanitoso, adora sentir evo-
care il suo nome, financo dallo
PIOMBINO E RAVENNA PRONTI
statista dei Parioli e da Matteo
d’Arabia. Meglio di loro c’è solo
Letta, che conosce le intenzioni di
DOPO L’INVERNO. UN BLUFF Draghi e si guarda bene dal rican-
didarlo a Palazzo Chigi. Ma teme
ANCHE IL METANO ITALIANO di perdere altri voti candidando
se stesso, visto che fu premier nel
2013 (con FI prima, durante e do-
q DELLA SALA E DI FOGGIA A PAG. 2 - 3 po la condanna definitiva di B.) e i
pochi che lo ricordano sanno che
non combinò nulla per nove mesi,
CHI SONO I FINANZIATORI DEGLI ULTIMI 6 MESI salvo levare l’Imu ai ricchi e ten-
tare di scassinare la Costituzione.
Soldi ai partiti: da Tronchetti a Merloni Così fa il vago: “Non possiamo
alla moda, il business paga Pd e Azione permetterci di mandare Draghi
in pensione: sono convinto che
q PACELLI E VERGINE A PAG. 6 giocherà un ruolo importante per
il nostro Paese anche dopo”. E
quale, di grazia, visto che non
YOUTREND: AL NORD FDI AL 25% E LEGA AL 18 concorre a cariche elettive, il go-
vernatore di Bankitalia l’ha già
Meloni sfonda nell’ex Padania e straccia fatto, il ministro sarebbe una di-
Salvini in Lombardo-Veneto e Piemonte minutio e il Quirinale è occupato
fino al ’29? Presidente del Coni?
q SALVINI A PAG. 4 - 5 Della Federcalcio? Della Croce
Rossa? Se non fosse italiano, sa-
rebbe perfetto come ambasciato-
re americano a Roma.
E così, a 22 giorni dal voto, non
SPESE FOLLI DI MAGGIONI La cattiveria si sa chi sia il candidato premier
del Pd. E neppure di Salvini e B.,
Rai1, 200mila € Mario Draghi risponde
a uno studente che
pronti a tutto pur di sbarrare la
strada alla Meloni. Che resta la
a Fontolan di Cl gli aveva inviato la sua
tesina: “Sei meglio come
candidata della Meloni. Più sem-
plice il compito dei 5Stelle che,
ministro degli Esteri” non avendo momentaneamente
q ROSELLI A PAG. 14 WWW.FORUM.SPINOZA.IT liti intestine né alleati rissosi, in-
dicano il leader Conte, che il pre-
mier l’ha fatto due volte. Sarà un
RISSA SU ZAPORIZHZHIA TUTTI ZITTI TRANNE I 5S caso, ma gli unici due partiti che
salgono nei sondaggi sono quelli
Kiev contro l’Aiea: La Calabria dopo che indicano il loro leader come
premier: FdI e M5S. Nessuna leg-
“Non caccia i russi, la retata: i partiti ge obbliga gli altri a farlo, ma in
è stata manipolata” fan finta di niente
questo gran casino gli elettori ap-
prezzerebbero. Purché i candida-
ti premier sapessero di esserlo,
q GRAMAGLIA A PAG. 16 - 17 q MUSOLINO A PAG. 8 fossero d’accordo e lo dicessero.
2 l ECONOMIA
SANZIONI • GUERRA ENERGETICA
Tetto a gas e petrolio,
offensiva di Ue e G7
Ma Mosca si vendica
D
opo aver perso in que-
sti mesi la guerra e-
BALNEARI, nergetica con la Rus-
GARAVAGLIA sia – via rincari delle
ESCLUDE UN DL materie prime e inflazione –
l’Occidente prova a reagire. Ieri
la Commissione europea, per la
prima volta dall’i nvas io ne
dell ’Ucraina, ha aperto alla
possibilità di mettere un tetto
di prezzo direttamente
alle forniture di gas rus-
se. Nelle stesse ore, il G7
ha chiuso un accordo di
massima per arrivare al-
la stessa misura sul pe-
trolio russo.
POLEMICA nel centro-
destra sui balneari dopo AL MOMENTO siamo solo
che Lega e Fratelli
d’Italia hanno parlato
alle minacce, ma Mosca
promette reazioni forti.
di un decreto a
settembre per bloccare
La prima non si è fatta
attendere e rischia di de-
la riassegnazione delle stabilizzare il mercato e-
concessioni balneari. nergetico Ue, già travol-
Ma Massimo Garavaglia, to dai rincari. Gazprom
ministro del Turismo ha tirato fuori l’ennesimo gua-
(Lega) ha escluso sto tecnico e comunicato che il
uno sprint del governo gasdotto Nord Stream 1 –che a-
Draghi sul tema: vrebbe dovuto riaprire ieri not-
"Non mi risulta...” te – rimarrà fermo per un tem-
po “indefinito”. L’oleodotto, che
approda in Germania e oggi la-
vora al 20% della sua capacità,
era stato fermato mercoledì per
tre giorni di manutenzione.
L’impatto sui prezzi del gas, or-
mai in forte calo, si vedrà oggi.
Ieri quelli alla Borsa Ttf di Am-
OLTRE GLI ANNUNCI
t
sterdam sono scesi a 214 euro al
megawattora dal picco di 340
euro di pochi giorni fa. A con-
tribuire al calo c’è sicuramente
il deciso miglioramento della
situazione in Germania, il più
grande importatore di metano
russo: in questi mesi ha ridotto
i consumi di gas del 15% (con-
tro il 2% dell’Italia) e la spinta a
Lo scontro Bruxelles apre al “price
cap” alle forniture russe e Gazprom
non riapre il Nord Stream 1
All’intesa sul greggio mancano
dettagli e soprattutto Cina e India...
riempire gli stoccaggi – che in
queste settimane ha alimenta-
to il rialzo dei prezzi – ha por-
tato a una copertura dell’85%.
La stampa tedesca inizia a par-
lare timidamente della possibi-
lità per il Paese, anche se a caro
prezzo, di superare l’inverno
senza le forniture russe.
In questo scenario si inseri-
sce ora l’offensiva Ue. Bruxelles
presenterà la prossima setti-
mana un piano d’emergenza,
È poco e costa troppo estrarlo:
la retorica del “metano italiano”
» Virginia Della Sala
È
nei programmi elettorali
e ciclicamente lo si ripro-
pone: aumentare la pro-
duzione di gas nazionale. Ma
realizzare quest’idea è assai più
difficile che prometterla.
Uno degli ultimi a parlarne è
stato il presidente della Ligu-
ria, Giovanni Toti, chiedendo
di “riattivare tutti i nostri giaci-
menti, la produzione energeti-
ca nazionale” e insieme le cen-
trali a carbone. Anche il leader
della Lega, Matteo Salvini, il 22
agosto, ha detto che in Italia
“bisogna estrarre più gas, subi-
to, ovunque sia disponibile”. E
anche se nel referendum con-
tro le trivelle del 2016 si era
schierato per lo stop, oggi dice:
“Penso all’Adriatico e a tutti gli
impianti fermi per i Signori del
no”. Nel programma del cen-
trodestra c’è conseguentemen-
te l’impegno al “pieno utilizzo
ma ieri la presidente Ursula
von der Leyen ha tirato fuori
l’arma fine-di-mondo: “Credo
fermamente che sia arrivato il
momento di fissare un tetto
massimo al prezzo sul gas russo
diretto in Europa”, ha spiegato,
accusando Putin di manipola-
re il mercato del gas europeo.
La mossa non è semplice:
fissare un tetto di prezzo signi-
fica violare i contratti con Mo-
sca e portare quindi allo stop
definitivo. Oggi la Russia ha già
ridotto dell’80% le forniture
ma, facendo salire i prezzi alle
stelle, incassa molto più di pri-
ma (quasi 300 milioni al gior-
no, solo dal gas). Se decidesse di
ridurre ancora o fermare del
tutto le forniture, i prezzi po-
trebbero salire ancora e diversi
Paesi non avere i volumi neces-
delle risorse nazionali, anche
attraverso la riattivazione e
nuova realizzazione di pozzi di
gas in un’ottica di utilizzo soste-
nibile delle fonti”.
LE RISERVE. L’Italia non ha però
così tanti giacimenti con gas
pronto a essere estratto. Gli ul-
timi dati, pubblicati dal mini-
stero della Transizione ecologi-
ca, sono del 2021: si dividono in
riserve certe (possono essere
prodotte con probabilità mag-
giore del 90%), probabili (la
percentuale è del 50%) e possi-
bili (probabilità inferiore di
molto al 50%). Il totale delle ri-
serve ad oggi è di 39 miliardi di
metri cubi di gas certo, 44 mi-
liardi di metri cubi probabile e
26 miliardi possibile. Il totale,
considerando tutto, è 110 mi-
liardi di metri cubi. È ragione-
vole però prendere in conside-
razione un valore intorno ai
60-70 miliardi. Meno del con-
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
sari per l’inverno. Secondo Da- smo è stato salutato come “un
vide Tabarelli di Nomisma, “se successo”dalla segretaria al Te-
la Russia chiudesse oggi i rubi- soro Usa, Janet Yellen. Il mec-
netti, con le scorte all’83%, a canismo dovrebbe agire a valle
gennaio saremmo costretti a tramite incentivi agli importa-
razionare i consumi”. tori che vogliono assicurare i
I dettagli tecnici mancano carichi di greggio e trovare un
del tutto anche nell’accordo ar- servizio di spedizione.
rivato ieri al G7 tra Stati Uniti, Il valore massimo, però, non
Regno Unito, Francia, Germa- c’è. “Quello iniziale sarà fissato
nia, Italia, Canada e Giappone a un livello basato su una gam-
per imporre un tetto di prezzo ma di input tecnici deciso
al petrolio russo. Il meccani- dall ’intera coalizione prima
sumo nazionale di gas di un an- aziende petrolifere (hanno bi-
no (75 miliardi di metri cubi). sogno di identificare le posizio-
ni migliori per produrre un
I GIACIMENTI. Il gas è distribuito buon margine di guadagno in
in centinaia di giacimenti spar- tempi normali) e un margine
si su tutto il territorio per i quali ridotto o perdite sostenibili ad
servirebbero altrettanti pozzi e oggi (l’idea è vendere il gas na-
piattaforme. Questo impliche- zionale a prezzo calmierato alle
rebbe costi molto elevati per le imprese). Si dovrebbe contare
sui giacimenti più grandi, per i
quali c’è bisogno di superare di-
vieti ambientali, vincoli legisla-
tivi, iter autorizzativi (altri-
IL RITARDO menti sarebbero probabilmen-
te già stati svuotati) e installa-
E SUI CONTRATTI A zioni o integrazioni dell’infra-
struttura. Solo poi su quelli più
piccoli e quasi in esaurimento.
PREZZI CALMIERATI Nel caso dei primi, bene che
vada non si riuscirebbe a inter-
ANCORA LATITANO venire in poco tempo. Nel caso
dei pozzi già esistenti, invece,
molti – seppur considerati an-
I DECRETI DEL MEF cora produttivi – sono quasi e-
sauriti: la pressione al loro in-
terno si è ridotta e produrre è
più costoso per le aziende (co-
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
dell’attuazione”, spiega il co-
municato, ancora vago. Insom-
ma servirà tempo, ma la realtà è
che le chance di successo sono
appese alla speranza che altri
Paesi si accodino, a partire da
Cina e India, che in questi mesi
hanno sostituito l’Occidente
come acquirenti degli idrocar-
buri russi e non hanno inten-
zione di smettere. Usa e Ue, pe-
raltro, propongono un tetto al
petrolio russo – che già si vende
me dismetterli peraltro), ma è
anche da questi che potrebbe
arrivare qualche contributo.
I DECRETI MANCANTI. Tenuto
conto di tutti questi limiti, le
stime di produttori e aziende
dell ’energia indicano l’estra-
zione al massimo di 2/3 miliar-
di di metri cubi di gas in più, cir-
ca il doppio di adesso. La forni-
tura andrebbe per lo più alle a-
ziende energivore e poi alle Pmi
a prezzi calmierati. Nel 2021,
secondo i dati Arera, il solo con-
sumo di gas naturale dell’indu-
stria è stato di 10,8 miliardi di
metri cubi, quello per la gene-
razione elettrica e il calore di
circa 31 miliardi. Sarebbe dun-
que un piccolo aiuto.
Il gestore nazionale (Gse) –
sulla base di un decreto di mar-
zo – ha pubblicato due bandi
destinati ai fornitori per racco-
gliere le manifestazioni di inte-
resse. L’ultimo, per la produ-
zione o n s h o re , scade a metà
mese. Mancano però i dettagli
di tempistiche e prezzi a cui il
Gse acquisterà il gas, con con-
tratti di lungo periodo, che de-
vono essere fissati per decreto
dal Tesoro, d’intesa col Mite,
sentita l’Arera. L’incer tezza
non aiuta, tanto più che le a-
ziende dovrebbero vendere
quel gas a un prezzo inferiore -
sottocosto – ma la La reazione
prima lo ha messo La sede della
sotto embargo da Gazprom,
mesi e la seconda lo a San Pietroburgo.
farà a dicembre. In- Il ministro
somma, lo propon- Roberto Cingolani
gono per gli altri, ma FOTO ANSA
in questo modo san-
zionano un membro
dell ’Opec, l’associazione dei
Paesi produttori. Difficile che
non scatti una reazione.
CDF
LE IMPRESE
INTANTO
ASPETTANO
DELL’ULTIMO BANDO pubblicato dal
Gse per la produzione “onshore”, che
scade a metà mese, mancano i dettagli
di tempistiche e prezzi a cui il Gse
acquisterà il gas, con contratti di lungo
periodo, che devono essere fissati
per decreto dal Mef d'intesa con il Mite
e sentita l'Arera. Il governo si è detto
favorevole al gas nazionale ma gli
ostacoli ad avviare nuove concessioni
o ampliare le esistenti sono tali che
non sembra che questa misura possa
produrre in realtà effetti positivi
in un tempo che non sia storico
si presume di parecchio - ri-
spetto a quello di mercato.
LE AZIENDE. Il Fatto ha contat-
tato Eni per conoscere la sua
posizione sulla possibilità di a-
derire alla manifestazione di
interesse (che non è vincolan-
te). “Proprio in questi giorni
stiamo ultimando una attenta
valutazione dei termini della
partecipazione alla procedura,
in attesa che ne siano piena-
mente definiti i meccanismi e le
PIOMBINO&C. • Tempi lunghi
Natangelo
condizioni”, hanno risposto.
Gasplus, che è il quarto produt-
tore italiano, dice che “sta valu-
tando se partecipare con deter-
minate concessioni ma ritiene
che si potrà arrivare a valuta-
zioni concrete solo a seguito de-
gli ulteriori atti da emanare da
parte dei soggetti competenti”.
TotalEnergies prenderà una
decisione entro il 14 settembre,
mentre Shell ha “ancora in es-
sere alcune valutazioni”.
L’IMPATTO. “Tecnicamente si
potrebbe raddoppiare la pro-
duzione nazionale di gas che
l’anno scorso è stata di circa 3
miliardi di metri cubi - spiega
invece Alberto Clò, direttore
della rivista Energia - Ma pare
che il momento dell’annuncio
prevalga su quello fattuale, an-
che a livello internazionale. Il
governo si è detto favorevole al
gas nazionale, ma gli ostacoli
ad avviare nuove concessioni o
ampliare le esistenti sono tali
che non sembra che questa mi-
sura possa produrre in realtà
effetti positivi in un tempo che
non sia storico”. Non aiuta l’in-
certezza delle elezioni: “Che in-
centivo ha una azienda a pro-
durre se le si dice ‘ti do un prez-
zo inferiore a quello di mercato’
e se non si garantisce loro sta-
bilità delle regole?”.
ECONOMIA l 3
Cingolani e il bluff
dei rigassificatori:
le date non tornano
» Carlo Di Foggia tro il 19 settembre, per concludere l’iter entro
F
il 29 ottobre: 120 giorni in totale. Poi parti-
orse, a furia di ripeterlo, Roberto Cin- ranno i lavori, che nel cronoprogramma si do-
golani se ne è davvero convinto. D’al- vrebbero concludere ad aprile 2023: vanno
tronde il ministro della Transizione e- infatti costruiti 9 km di gasdotto per collegare
cologica lo ha ribadito anche ieri: “La la nave – che non arriverà prima di febbraio –
cosa importante sono i rigassificatori, per es- alla rete Snam. Nello stesso comunicato con
sere in sicurezza dobbiamo averli installati a con cui annunciava l’acquisto della nave, a lu-
inizio dell’anno prossimo per usufruire delle glio, Snam spiegava che “l’avvio di Golar Tun-
nuove forniture africane, se no potremmo a- dra come Fsru, è atteso durante la primavera
vere dei problemi”, ha detto al Tg1. Ne è tal- del 2023”. Chi lavora al dossier, considera
mente sicuro che il piano d’emergenza italia- questi tempi un record (va anche aperto il
no è costruito su quest’assunto. Problema: bando per trovare i fornitori), il dubbio è che
qualunque addetto del mercato sa che non è che alla fine si arrivi all’estate.
così e si chiede se il ministro possieda dati sco- Come si intuisce, in ogni caso, Piombino
nosciuti al settore o stia solo bluffando. Nel non servirà per l’anno termico 2022/23, che
secondo caso rischia di essere un serio proble- si chiude ad aprile. Eppure il governo sembra
ma. I rigassificatori servono a riportare in for- ignorare questo fatto. Giovedì in Cdm, illu-
ma gassosa il gas naturale liquefatto (Gnl) strando il piano italiano per fare a meno del
che arriva via nave, ora essenziale per sosti- gas russo, Cingolani ha ribadito ai colleghi
tuire le forniture russe. Con la guerra è partita che se Piombino non verrà realizzato, “c’è il
rischio concreto di an-
dare in emergenza nel
marzo 2023”. Non è una
boutade, è scritto nero
su bianco nella bozza già
presentata a luglio scor-
so. Quel documento so-
steneva di poter scaval-
lare l’inverno anche in
caso di stop totale dei
flussi. Con un ca veat,
però: “In tutti gli scenari
valutati – si legge – è di
fondamentale impor-
tanza che il primo rigas-
sificatore galleggiante
entri in funzione entro
gennaio 2023 e il secon-
d o e n t r o l a fi n e d e l
20 23 ”. Anche senza
menzionare gli altri as-
sunti del piano – assai
generosi (dagli stoccag-
gi pieni e totalmente u-
tilizzati, agli 8 miliardi
di mc di Gnl in più pre-
visti per il 2023, fino al
prezzo del gas come va-
riabile non rilevante) – è
la corsa ad accaparrarsi quelli mobili via nave, evidente che c’è un gi-
che hanno tempi più rapidi degli impianti fis- gantesco equivoco alla
si. La Germania ne ha acquistati ben 5, l’Italia LA REALTÀ b a s e . D a c r o n o p r o-
due con Snam, la società pubblica che gesti-
sce la rete nazionale del gas. A maggio, per INVERNO gramma, peraltro, l’al-
tra nave, la Bw Singapo-
350 milioni di dollari, ha preso la nave Golar
Tundra, a luglio la Bw Singapore (400 milio-
SCOPERTO: re, dovrebbe entrare in
funzione nel terzo tri-
ni). La prima è la più rilevante nei piani del LAVORI FINITI mestre 2024 e non “a fi-
governo: dovrebbe garantire 5 miliardi di
metri cubi di gas in più l’anno, e il governo ha IN APRILE ne 2023”, né tantomeno
“a inizio anno prossi-
scelto il porto di Piombino come destinazio-
ne, almeno per i primi anni.
E A FINE 2024 mo”, come detto ieri da
Cingolani, anche perché
PER RAVENNA il rigassificatore sarà
COME NOTO, su quest’opera è in atto uno psi- collegato a 10 chilome-
codramma politico, con i partiti favorevoli a tri al largo di Ravenna e
livello nazionale e contrari sul territorio, a il collegamento da rea-
partire dal sindaco Francesco Ferrari di Fra- lizzare è lungo 40 km.
telli d’Italia. La realtà è che l’opera si farà, ma Il governo, però, finge che non sia così. E
il vero problema è che le tempistiche non tor- con esso metà dell’arco parlamentare, che
nano: se va bene, non sarà pronta prima di a- parla di Piombino come uno spartiacque sal-
prile, anche se potrà contare sull’iter iper-ve- vifico. Citeremo, a titolo di esempio, l’appello
loce previsto dal governo nel decreto Aiuti di Matteo Renzi a Giani di giovedì: “Se la Re-
con tanto di commissario straordinario (il gione Toscana non sblocca la nave rigassifi-
presidente della Regione Eugenio Giani). In catrice a Piombino, noi rischiamo il raziona-
sostanza, niente normale Valutazione di im- mento”. Giani però non sta bloccando niente.
patto ambientale, ma una procedura sempli- A pensare male, si sa, si fa peccato, ma sembra
ficata con 30 enti coinvolti nella conferenza si stia preparando il capro espiatorio se si do-
dei servizi. Quest’ultima sarà convocata en- vesse arrivare al disastro.
4 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022

VERSO IL VOTO • ROMA PADRONA IN PADANIA

Sondaggi FdI è 7 punti
avanti (25 a 18%): sfiora
il 30% in Veneto, sopra
anche in Lombardia
(23 a 18%) e in Piemonte

» Giacomo Salvini

L
AGENDA SCANZI a Padania e l’ampo lla
nel Po sono solo un lon-
tano ricordo. Roma la-
drona si è presa la sua ri-
vincita. Nelle regioni del Nord,
Fratelli d’Italia ha sorpassato la
Lega, che qui ha costruito le sue
roccaforti politiche. Il distacco,

IL CARO secondo cifre riservate che cir-

colano nei report di You Trend,
è di ben sette punti: nelle regio-

BOLLETTE ni settentrionali Fratelli d’Ita-

lia oggi si attesta al 25% contro
il 18% del Carroccio. In partico-

E IL SELFIE
DI LICIA R. Ora Meloni invade il Nord
e straccia Salvini e la Lega
, LA TIVÙ,
prim’ancora
che sostanza, è for-
ma. E l’educazione,
nel piccolo scher-
mo come nella vita
reale, dovrebbe es-
sere pre-condizio-
ne. Ieri, Canale 5.
Uno dei tanti lare, secondo altre simulazioni Marcato. Dall’altra parte, FdI supera ampiamente il 20% ar-
talk-show. In colle- che circolano in queste ore ai da anni costruisce una rete sul rivando con una media che o-
gamento, una pa- vertici delle due forze del cen- territorio e si è fatta garante scilla tra il 23-25%, contro il
nettiera racconta la trodestra, FdI sarebbe primo dell ’autonomia. “Parliamo il 18-20% del Carroccio. Uno
situazione dram- partito nelle tre regioni princi- linguaggio delle imprese – smacco per Salvini e la vecchia
matica della sua at- pali, una volta fortino leghista: spiega Luca De Carlo, coordi- guardia leghista.
tività a causa del Veneto, Lombardia e Piemon- natore meloniano in regione –
caro bollette. Au- te. Le simulazioni che spaven- siamo l’ultima speranza per il IN PIEMONTE le cose non vanno
spica che la politica tano i leghisti e fanno esultare i Veneto produttivo e dal 2018 bene per il Carroccio: qui FdI
intervenga. In stu- meloniani non parlano solo di portiamo l’autonomia insie- viene data tra il 24 e il 26%,
dio c’è una rappre- un sorpasso, ma anche di un me al presidenzialismo”. An- contro il 14-16% del Carroccio.
sentante di quella ampio distacco che oscilla tra che in Lombardia, regione Un distacco di dieci punti. La
politica che dovreb- gli 8 e i 10 punti. In alcuni casi, della Lega Nord, il sorpasso Lega va peggio nei collegi urba-
be aiutarla: trattasi come il Veneto del “doge” Luca ormai è avvenuto con FdI che n i , c o m e To r i n o c e n t r o
di Licia Ronzulli, ir- Zaia, FdI arriverebbe a sfiorare
reprensibile capoli- anche il 30%. Nella regione do-
sta di Forza Italia. ve nel 1979 nacque la prima Li-
CALENDA E RENZI
Ollio & Ollio a Milano
L’esimia statista si ga oggi i meloniani sarebbero
mostra davvero
molto attenta e
stimati mediamente tra il 28 e il
30%, contro un 18-20% del
t
partecipe: mentre Carroccio. Una disfatta rispet-
la panettiera parla e to al risultato di cinque anni fa

fanno finta di piacersi

si dispera, lei (incu- dove i rapporti di forza erano
rante di tutto, dal invertiti: nel proporzionale, la
buon gusto alla di- Lega ottenne il 32% (contro il
retta) si fa un selfie. 17% a livello nazionale) e FdI
Così: come se il do- prese il 4%.
lore altrui non esi-
stesse, o comunque IL SORPASSO è dovuto a due fat-
non contasse. L’en- tori. In primo luogo, la sfiducia » Lorenzo Giarelli no sdrammatizzare, tutto un e- trova libero il posto della mo- chiano. E applaudono convinti
nesima prova di della base e degli amministra- MILANO sorcizzare, tutto uno sketch per glie, che approfitta della stan- in quella che per due ore è una
maleducazione, fri- tori leghisti nei confronti della uscire dall’imbarazzo. “Non c’è ding ovation per scalare di una messa laica in onore di Draghi.

volezza e menefre- linea politica di Salvini che ha
ghismo dell’italica fatto piazza pulita degli uomini
politica. E il bello vicini a Zaia nelle liste e, agli oc-
(?), stando ai son- chi della base, in questi anni
daggi, è che tra un non ha fatto abbastanza per
mese le Ronzulli portare avanti l’autono mia.
andranno al potere. “Noi siamo molto diversi da F-
Che spettacolo! dI – dice Roberto Marcato, as-
Qualcuno dirà: non
fare di tutta l’erba
sessore allo Sviluppo Econo-
mico della Regione Veneto
un fascio (magari
littorio), non tutto il
molto vicino a Zaia – loro sono
romanocentrici e statalisti, noi
centrodestra è così. federalisti. Ma nel tempo ab-
Verissimo: spesso è
pure peggio.
biamo perso i nostri temi iden-
titari: autonomia, sicurezza e
ANDREA SCANZI impresa. Per questo perdiamo
consenso”. E se questi numeri
venissero confermati? “Si do-
vrebbe aprire una riflessione
politica nel partito”, continua
“C
arlo, te la tengo io la
giacca”. “No, vabbè,
non esageriamo”. Alla
prova del caldo hawaiano del
Centro Superstudio, a Milano,
Carlo Calenda e Matteo Renzi
provano a disinnescare con le
gag l’obiezione più ovvia di chi
li vede lanciare insieme la lista
unitaria Renew Italia: ma ci sa-
rà davvero da fidarsi? La do-
manda tormenta i sonni di ren-
ziani e calendiani, diffidenti
ciascuno del proprio alleato e
consapevoli che a due campio-
ni d’ego così basti davvero poco
per mandare tutto all’aria.
Per almeno venti giorni, pe-
rò, bisogna stare insieme. E al-
lora l’evento milanese è tutto u-
stato giorno in cui non abbia-
mo litigato – mette in chiaro
Calenda ricordando gli anni al
governo insieme – Il nostro
rapporto è persino peggio di
quello che pensate”. L’arrivo
non è dei migliori. In prima fila
ci sono tutti i big – da Maria E-
lena Boschi a Mara Carfagna e
Mariastella Gelmini, fino a Ni-
cola Danti, Sandro Gozi e Ele-
na Bonetti – ma tra Renzi e Ca-
lenda siede Agnese, la moglie
dell’ex premier. Che sia una sto-
natura formale, nella giornata
in cui si parla soprattutto del
rapporto tra i due, lo testimo-
nia il fatto che a metà evento si
corre ai ripari: di ritorno
dall’intervento sul palco, Renzi
sedia. Renzi, senza false modestie,
sente il peso di “dover salvare
È FINALMENTE giubilo, i due l’Italia”e rivendica di “essere gli
sorridono, parlottano, ridac- unici ad aver sempre sostenuto
Draghi”. Elena Bonetti è in lut-
to: “Nessuno avrebbe voluto e-
vitare le elezioni quanto noi”.
C’è da crederle, visti gli scatolo-
INSIEME I DUE ni col suo indirizzo al ministero
della Famiglia. Per gli stessi
CELEBRANO motivi, Carfagna non si dà pa-
ce: “Sono profondamente ar-
rabbiata, non si manda a casa
LA MESSA LAICA un governo che lavora bene”. E
la Gelmini? “Chi ha mandato a
PER DRAGHI casa Draghi (e quindi lei, che
lascia il ministero per gli Affari
regionali, ndr) dovrebbe ver-
go g n a r s i ”. Chiude Calenda:
“Nascerà un fronte repubblica-
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
Fratelli coltelli
Matteo Salvini con
Giorgia Meloni;
in alto, un comizio
di FdI; a destra,
Fabio Panetta
FOTO LAPRESSE
(10,8%), e meglio in quelli più voti da guadagnare, mentre so-
periferici come Cuneo, Asti, A- pra il Po Meloni può rubare
lessandria (18%). Qui, secondo molti più voti a Salvini”, spiega.
le stime che circolano a via della Non è un caso che la leader di
Scrofa, invece FdI arriva addi- FdI stia preparando un tour
rittura al 27% tenendo nel ca- nelle città del Nord: l’11 sarà a
poluogo di regione. Insomma, Milano, il 13 a Torino e il 14 a
il sorpasso ormai è avvenuto e Genova. Anche Lorenzo Pre-
Antonio Noto, di Noto Sondag- gliasco, di You Trend, crede nel
gi, segnala che Meloni potreb- principio dei vasi comunicanti:
be prendere, in termini assolu- “FdI cresce al Nord perché pe-
ti, più voti al Nord che al Sud. sca dall’elettorato che una volta
“Nel Mezzogiorno la Lega è più votava FI, poi ha scelto la Lega e
debole e quindi ci sono meno oggi va sulla Meloni”.
no che ricalcherà l’a- Quasi amici palco, l’alleato si of-
zione di Draghi. Sarà Carlo Calenda fre di prendergliela e
aperto a Bonino, e Matteo Renzi lui ci ride su, prefe-
Cottarelli, Bentivo- insieme rendo porgerla a un
gli, Sala, Giorgetti”. sul palco assistente. La sala è
L’obiettivo non è un di Milano piena – oltre 5 mila
segreto: “Vogliamo FOTO ANSA persone, altre 100
l’agenda Draghi, il fuori bloccate dalla
m e t o d o D ra g h i e polizia – e si spella le
possibilmente Draghi. Salvini, mani quando, a fine serata, tut-
Conte e Berlusconi non valgo- ti salgono sul palco. Dopo il
no un’unghia del suo piede si- “Daje forte” di Calenda, le casse
nistro”. Il caldo costringe Carlo suonano Born to run di Bruce
a una lotta senza posa col sudo- Springsteen. Nati per correre.
re. Quando si toglie la giacca sul O per litigare?
TOTOMINISTRI • Le trattative in corso
Panetta & Cingolani:
il metodo “Dragoni”
per Giorgia premier
G
iorgia Meloni non sta girando
solo l’Italia per il suo tour eletto-
rale. Tra un comizio e l’altro, ri-
servatamente, e senza parlarne
nemmeno con i collaboratori più fidati,
sta facendo le sue consultazioni per i mi-
nisteri chiave di un possibile governo da
lei guidato. Ne ha “prenotati” due che sa-
ranno fondamentali per i prossimi mesi:
l’Economia e la Transizione ecologica. So-
no i due dicasteri da cui passeranno i prin-
cipali dossier sulla crisi energetica delle
prossime settimane. Entrambi non do-
vrebbero andare a esponenti politici ma a
tecnici, dicono due persone che conosco-
no le conversazioni di Meloni. Una mossa
che potrebbe piacere anche al presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella, che
preferirà la continuità per il Tesoro. Ed è
in questo contesto che si inseriscono i col-
loqui tra Meloni e Fabio Panetta, mem-
bro del comitato esecutivo della Bce. È
stato Mario Draghi a fare il suo nome a
Meloni. I due si sentono spesso e la leader
di FdI gli chiede consigli sulla situazione
economica dei prossimi mesi e non è un
segreto che vorrebbe portarlo al Tesoro
per sostituire Daniele Franco. D’altronde
Panetta ha un profilo perfetto per un go-
verno di centrodestra: il suo background è
quello della destra romana, poi la trafila in
Banca d’Italia e lo standing internaziona-
le necessario. Quest’ultimo però potrebbe
non accettare, visto che è il papabile suc-
cessore a Ignazio Visco come governatore
della Banca d’Italia, quando scadrà nel
novembre del 2023 e la sua posizione nel
board della Bce è una garanzia per l’Italia
a Francoforte. Tutto però dipenderà dalle
pressioni che riceverà sia dal Quirinale
che dalle cancellerie internazionali. Ieri lo
ha lanciato anche Marcello Pera sul Fo-
glio: “Darà il suo contributo”, ha detto.
SE NON SARÀ lui il prossimo ministro
dell’Economia, però, a occuparlo ci do-
vrebbe essere comunque un tecnico. Giu-
lio Tremonti proverà a giocarsi la sua
partita (la prossima settimana lancerà il
suo libro sulla globalizzazione) ma sem-
bra tagliato fuori dalla casella del Tesoro.
Un altro nome che circola è quello di Ce-
sare Pozzi, docente di Economia applica-
ta a Foggia e alla Luiss: poco conosciuto al
grande pubblico ma molto stimato dalla
leader di FdI. A ogni modo, chiunque sarà
il prossimo ministro dell’Economia, agirà
con il pilota automatico: dovrà fare la leg-
ge di Bilancio, occuparsi del caro bollette e
dell ’aumento dell’inflazione. Niente
sbandate sui conti pubblici, a partire dalla
flat tax. Servirà un tecnico che però sia
d’area di centrodestra per non ripetere l’e-
sperienza di Giovanni Tria nel governo
gialloverde, impallinato tutti i giorni da
Lega e M5S. Anche per la Transizione e-
cologica, Meloni vorrebbe agire in conti-
nuità con il governo Draghi: si è spesso
confrontata con Roberto Cingolani e
vorrebbe confermarlo. L’altro nome che
circola è quello di Stefano Donnarum-
ma, amministratore delegato di Terna.
Per i ministeri politici, invece, nella coa-
lizione si parla molto della “mina Salvini”.
Così è stata ribattezzata la casella da affi-
dare al segretario della Lega che vuole tor-
nare al ministero dell’Interno. Tutto di-
penderà dai rapporti di forza dopo il voto
e se la Lega terrà o crollerà sotto il 10%, ma
l’ostacolo principale alla nomina di Salvi-
ni al Viminale si chiama Mattarella che
per sostituirlo aveva sponsorizzato Lucia-
na Lamorgese.
ANCHE MELONI sarebbe dello stesso avvi-
so: per il Viminale corre anche il presiden-
te del Copasir, Adolfo Urso. In alternati-
va, il leghista avrebbe chiesto la poltrona
da vicepremier ma Meloni non accetterà
di portarsi il nemico in casa. Per questo,
l’ipotesi è quella del ministero del Lavoro
che però Salvini non vuole: vorrebbe dire
CASELLE
“MATTEO” prendersi in carica,
insieme al Mise, le
RISCHIA principali crisi indu-
striali. La Farnesina
IL POSTO invece è già stata
AL VIMINALE prenotata da Anto-
nio Tajaniche passa
il tempo a chiamare
le principali amba-
sciate accreditando-
si da sostituto di Luigi Di Maio. Chi invece
rischia di essersi giocato il posto è l’ex pm
Carlo Nordio che la leader avrebbe voluto
Guardasigilli. Ma Nordio ha fatto propo-
ste che non sono piaciute nella coalizione:
prima il ritorno all’immunità parlamen-
tare, ieri quella di risparmiare 200 milio-
ni limitando le intercettazioni, attaccato
dal M5S. Per il ministero della Giustizia ci
sono anche la leghista Giulia Bongiorno
che, parlando col Fatto, si è detta contra-
ria al ritorno all’immunità e il berlusco-
niano Francesco Paolo Sisto.
GIA. SAL.
POLITICA l 5
l
IL CORSIVO
Verdi, Di Maio, Pd
e Azione: le mille
magliette di Sala
» Gianni Barbacetto
I
l Pd, Renzi, Verdi, Letta, Di Maio,
Calenda. Nel giroscopio di Giusep-
pe Sala tutto passa, lui resta.Du-
rante la campagna elettorale più
noiosa della storia, salta da una festa
dell’Unità a un comizio di Renzi, do-
po aver sponsorizzato il partito di
Luigi Di Maio. Non ci sono più le mez-
ze stagioni, ma tutte le stagioni che so-
no rimaste sono sue e le attraversa
perfettamente a suo agio. Gli scenari
cambiano, il suo sorriso è lo stesso.
Il suo avvicinamento alla politica è
avvenuto grazie a Letizia Moratti,
sindaco di centrodestra a Milano e
prossima candidata presidente della
Regione Lombardia per la destra. Poi,
dopo la ricca festa di Expo, è stato sin-
daco del Pd senza mai essersi iscritto
al Pd. Ma stando molto vicino a Mat-
ZELIG
IL SINDACO
MENEGHINO
CON TUTTI
E NESSUNO
teo Renzi. Nella campagna elettorale
per il bis a Palazzo Marino ha annun-
ciato con grande enfasi la sua adesio-
ne ai Verdi europei. Mai avvenuta. Ha
accarezzato l’idea del partito dei Sin-
daci. Mai decollato. Ha dato una ma-
no al partito di Di Maio. Con risultati
non pervenuti. Si è schierato con Let-
ta, è andato a riscuotere gli applausi
al Festival dell’Unità. Ma tra qualche
giorno, il 6 settembre, parteciperà a
un comizio di Renzi in cui il leader di
Italia Viva parlerà della sua idea di
Milano. “I sondaggi danno al polo di
Renzi e Calenda valori che mi sem-
brano abbastanza importanti”, ha
spiegato il sindaco. A chi gli chiede da
che parte sta, il Signore di Salaland ri-
sponde: “Sono pronto al dialogo con
tutti. Poi è chiaro che io non ho tessere
e la mia appartenenza politica è nota
a tutti”. Aspettiamo che ci dica quale.
6 l POLITICA
VERSO IL VOTO
t
» Valeria Pacelli
e Stefano Vergine
C
on la campagna eletto-
rale in corso i partiti
stanno raccogliendo
un bel bottino. Gli in-
cassi dei contributi volontari
(tutti leciti e registrati) da parte
di eletti, cittadini e aziende nel
mese di luglio hanno rimpinza-
to le casse dei diversi gruppi po-
litici, ora alle prese con eventi e
manifestazioni in cerca di voti.
Ci siamo già occupati degli in-
cassi dei primi sei mesi del
2022, ma è durante i caldi mesi
estivi che si è fatto il pieno, so-
prattutto dopo che –il 21 luglio –
Sergio Mattarella ha sciolto le
Camere e indetto le elezioni.
LIBRANDI, DONA 40 MILA E SI CANDI-
DA CON +EUROPA. Tra luglio e ago-
sto (tenendo conto dei contri-
buti superiori a 500 euro, in
questo come in tutti i casi di cui
ci occupiamo) il partito guidato
da Enrico Let-
ta ha incassato
750.043 euro.
In due mesi ha
ricevuto la DONAZIONI
metà dei con-
tributi arrivati M5S, LEGA
invece da gen-
naio a giugno
E FDI:
2022 (1,4 mi- VERSANO
lioni). Come
per gli altri GLI ELETTI
partiti, la
maggior parte
degli incassi è
dovuta all’obolo dei parlamen-
tari (per i dem 1.500 euro a te-
sta). Tra i donatori più generosi
c’è Gianfranco Librandi, che il
16 agosto ha versato 40 mila eu-
ro al Pd. Parlamentare di Italia
Viva (l’ultimo suo contributo al
partito di Renzi, 500 euro, risa-
le al 1º luglio), ora è candidato
con +Europa. Perché allora Li-
brandi ha donato 40 mila euro
al Pd? “Non commento”, ha
spiegato al Fatto. Altro genero-
so finanziatore di Letta, con ben
100 mila euro, è Fra n c es c o
Merloni: 96 anni, ex ministro
nei governi Amato e Ciampi, è il
fondatore di Ariston Group,
multinazionale marchigiana
specializzata in sistemi di ri-
scaldamento dell’acqua e degli
ambienti. Nella lista dei finan-
ziatori dei dem c’è anche Fabri-
zio Pagani, che ha donato 9 mi-
la euro ad agosto. Il Pd non ha
risposto alle nostre domande,
ma il nome è identico a quello
dell’ex consigliere economico di
Palazzo Chigi ai tempi della pre-
sidenza Letta, ora in forza al
fondo d’investimenti america-
no Muzinich & Co.
LEGA. Come noto, la Lega è un
partito doppio: da una parte la
vecchia Lega Nord, gravata dal
debito con lo Stato di 49 milioni,
dall’altra Lega Salvini Premier,
in ottima salute. Insieme i due
partiti da gennaio a giugno
2022 hanno raccolto 2,9 milio-
ni di contributi privati. A luglio
sono arrivati altri 497.265 euro:
441.420 per la Lega Salvini Pre-
mier, 55.845 per Lega Nord.
Merito delle donazioni dei par-
lamentari, che versano general-
mente al partito (l’uno o l’altro)
3 mila euro al mese.
M5S. Sono in linea con i primi sei
mesi dell’anno gli incassi di lu-
Soldi&politica, il business
punta sui dem e Calenda
ECCO I CONTRIBUTI ESTIVI Pd incassa 100mila euro da Merloni, il re
delle caldaie. Tronchetti Provera e i patron della moda per Azione
L’INTERVISTA Alfredo Messina L’ex tesoriere di B. non ricandidato
“Ero l’esattore di Forza Italia e adesso
mi liquidano senza una telefonata”
» Tommaso Rodano
“M
i hanno chiama-
to dei colleghi e
‘‘
mi hanno det-
to: guarda che nelle liste
non ci sei, non è possibile.
Erano sorpresi quanto me”.
Alfredo Messina, classe di
ferro 1935, da tre legislature
senatore e dal 2016 custode
delle traballanti finanze di
Forza Italia, è a fine corsa:
Silvio Berlusconi non l’ha Li ho salvati
dal default
ricandidato. “Nessuno ha
alzato il telefono per avvi-
sarmi e io non ho la minima
idea del perché mi abbiano
lasciato a casa”.
Ora si cerchino
Come gliel’hanno spie-
gato?
qualcun altro
Nessuna spiegazione.
E lei come se lo spiega? bravo come me
Nessuna spiegazione. Ho
86 anni, non sono un ragaz-
zino, ma ho sempre fatto
bene il mio lavoro e penso di
aver tolto pure il partito da
qualche guaio: lo lascio
senza un euro di debito.
Lei è ormai lo storico tesoriere di
B. e di Forza Italia.
Una responsabilità assoluta, un lavo-
ro non proprio gratificante. La situa-
zione finanziaria dei partiti, lo saprà,
non è florida. Inseguire i colleghi per
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
glio del M5S. Grazie alle dona-
zioni dei parlamentari e dei
consiglieri regionali, il partito
aveva raccolto 2,5 milioni di eu-
ro nel primo semestre dell’an-
no: una media di circa 450 mila
euro al mese. A luglio sono ar-
rivati oltre 467 mila euro. L’obo-
lo medio versato dai grillini è di
Erogazioni 2.500 euro a testa.
In estate boom
di donazioni IMPRENDITORI PER AZIONE. Molti i
regolari finanziamenti al partito di Car-
e registrate lo Calenda. Se da gennaio a giu-
incassate gno aveva incassato donazioni
dai partiti ANSA per 294 mila euro, nel solo me-
se di luglio il pallottoliere è ar-
rivato a 299 mila euro. A diffe-
renza degli altri movimenti,
che raccolgono soldi soprattut-
to dagli eletti, Azione basa la
propria forza finanziaria quasi
esclusivamente sui denari di a-
ziende e imprenditori, alcuni
tra i più noti d’Italia. A luglio ha
incassato ad esempio contribu-
ti da Pierluigi Loro Piana (50
mila euro) e dal patron di Ya-
mamay Luciano Cimmino
(25 mila euro). E ancora: Lupo
Rattazzi , presidente della
compagnia aerea Neos Spa, ha
donato 50 mila euro, mentre
Renzo Rosso , presidente di
Otb, la holding che controlla
importanti marchi di moda co-
me Diesel, 10 mila: entrambi
hanno donato anche a Italia Vi-
va, alleata di Azione alle pros-
sime elezioni politiche.
ITALIA VIVA. Matteo Renzi invece
a luglio ha raccolto 119 mila eu-
ro, quasi quanto nei sei mesi
precedenti. Tra i contributi esti-
vi c’è il generoso finanziere Da-
vide Serra (25 mila euro), Lu-
po Rattazzi (50 mila euro) e il
29 luglio altri 10 mila euro sono
arrivati da Renzo Rosso.
FRATELLI D’ITALIA. Quello di Me-
loni è uno dei partiti che vanta il
patrimonio più cospicuo. E a lu-
glio si è ulteriormente arricchi-
to: ha incassato come contribu-
ricordargli che devono da- difficoltà, da Alitalia in giù. Non sono ti volontari 173.670 euro, prati-
re il loro contributo è u- abituato alle bocciature: stavolta ci so- camente la metà delle donazio-
na certa fatica. no rimasto male. ni dei primi sei mesi del 2022.
Ogni eletto scuce Chi è che l’ha esclusa? Anche in questo caso i versa-
30 mila euro... Le candidature le fanno i coordinatori menti sono arrivati quasi esclu-
Sì, però la quota di regionali, ma non ho mai fatto una po- sivamente dai parlamentari, o-
Forza Italia è più bassa lemica in vita mia e non inizio oggi. bolo medio 1.000 euro al mese.
di altri partiti: 900 euro Continuerà a fare il tesoriere?
al mese. Non tutti sono No no! Non è più affare mio. FORZA ITALIA: 27 MILA EURO DA CA-
puntuali nei paga- È un bel guaio per Forza Italia. SELLATI. Per affrontare la cam-
menti, diciamo. Non era un lavoro invidiato. Qualcu- pagna elettorale, Forza Italia ha
Non tutti conci- no troveranno, se la vedranno loro. bisogno di soldi: a fine 2021 in-
liano.
Non tutti.
Chi?
Non lo so e non mi riguarda.
fatti la liquidità in cassa am-
montava ad appena 157.323 eu-
Mi confessi il no- Perché molla tutto? ro. Così nei primi sei mesi del
me di qualche Essere il tesoriere aveva senso da par- 2022 FI ha incassato circa 600
moroso. lamentare: senza l’uno, non faccio l’al- mila euro di contributi volonta-
Nomi non se ne fan-
no. Però ho sempre
tro. Mi sono preso una bella responsa-
bilità, stare in Parlamento contribuiva
ri. A luglio altri 149.430 euro.
Sono per lo più i contributi dei
cercato di venire in-
contro a ciascuno.
a renderla più lieve, dava una mano.
Si riferisce all’immunità?
parlamentari (900 euro obolo
medio), con la presidente del
C’è chi spende molto
nelle attività sul ter-
Il Parlamento dà delle coperture...
Davvero non ha ricevuto nemme-
Senato Maria Elisabetta Al-
berti Casellati che ha versato in
ritorio e chi invece no una chiamata, dopo tutti que- un colpo solo 27 mila euro. Ma ci
non si pone proprio sti anni di servizio? sono pure altri donatori: Anto-
il problema. Nemmeno una. Ma sa, i problemi so- nella Ballone, presidente della
Lei era l’esatto- no altri. Ho perso il padre quando a- Camera di Commercio del Gran
re, non era sim- vevo tre anni, ho iniziato a lavorare a Sasso d’Italia che ha donato
patico a tutti. 12. Il primo stipendio l’ho preso nel 5mila euro; stessa cifra da I Pla-
Esattore, ma con moderazione. 1947: undicimila lire. Ho comprato un tani srl, azienda de L’Aquila del
Sforbiciava con tecnica. orologio e poi una penna stilografica; gruppo di costruzione Palmeri-
Quando sono arrivato io, gli impiegati ho conservato entrambi. Ho sempre ni, che vanta – si legge sul sito –
del partito erano 70, ora sono 12. lavorato, me ne farò una ragione. “commesse svolte con successo
Alla faccia. Però una telefonata il Cavaliere per la Organizzazione del Trat-
Lo so. Ma avevo un buon rapporto con gliela deve. tato dell’Atlantico del Nord
tutti. Ho lavorato in tante aziende in Spero proprio di sì. (Nato)”, oltre ad aver lavorato
“nella ricostruzione post-sisma
del 6 aprile 2009 dell’Aquila”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
L’INTERVISTA • Stefano Fassina Parlamentare Leu
“Il M5S è di sinistra, il Pd no
e non capisco questo stupore”
» Davide Depascale
“N
LO SBERLEFFO on capisco tutto
questo stupore, il
programma del
Movimento 5
Stelle è chiaramente di sini-
stra, e intercetterà tanti eletto-
ri indecisi o delusi da un Pd
troppo appiattito su Draghi”.
MARCUCCI,
Stefano Fassina, parlamenta-
re uscente di Leu, è tra i più
scontenti della rottura del
TRA SOGNO campo largo tra Pd e M5S, tan-
to da decidere di non ricandi-
darsi, e ha appena scritto un li-
E MEMORIA bro (Il mestiere della sinistra
nel ritorno della politica, edito
da Castelvecchi) per gettare le
basi di una ricomposizione del
, fronte progressista dopo le ele-
Scrive sui so-
cial l’ex capo- zioni. Lo presenterà domani a
gruppo Pd al Senato, Roma, insieme al presidente
Andrea Marcucci: “Giu-
seppe Conte, o meglio
dei 5S Giuseppe Conte e alla
capogruppo di Leu al Senato
Giuseppi come lo chia-
mava con affetto il suo
Loredana De Petris.
Quanto ha influito la rottu-
amico Donald alla Casa
Bianca, continua ad at-
ra tra Pd e 5S sulla sua scel-
ta di non ricandidarsi?
taccare il Pd e a parlare
a vanvera di agenda
È stata la variabile fondamen-
tale che ha portato alla mia de-
progressista. Cosa ave- cisione. Considero questa rot-
vano di progressista le tura il male assoluto, e candi-
relazioni speciali con dandomi avrei implicitamente
Trump e i decreti sicu- avallato questa scelta, aggra-
rezza?”. Marcucci di- vando la situazione. Ho invece
mentica la dichiarazione deciso di fare un passo indie-
di fiducia del 10 settem- tro, lavorando fin da subito per
bre 2019: “Anche grazie ricucire questo strappo e far ri-
alla sua presenza e alla partire quel cantiere progres-
sua forza, signor presi- sista avviato tre anni fa con la
dente (siamo riusciti) a nascita del governo Conte-2.
costruire finalmente un Crede quindi che i 5S ab-
governo, una maggio- biano abbandonato il loro
ranza, un progetto co- tradizionale trasversali-
mune e, aggiungo io, un smo per identificarsi come
sogno”. Brutto perdere un partito di sinistra?
la memoria. Bastava leggere i 9 punti del
documento presentato a luglio
da Conte a Draghi per capire lo
spirito progressista del nuovo
corso del Movimento. Propo-
ste come quella sul salario mi-
nimo, sulla lotta al precariato e
sulla difesa del reddito di citta-
dinanza, oltre al no all’invio di
nuove armi all’Ucraina, tocca-
no questioni sociali che vanno
a colpire l’elettorato di sinistra,
e non posso che condividerle
pienamente.
Tutto questo mentre Letta
‘‘
continua a parlare di A-
genda Draghi.
Una scelta del tutto incom-
prensibile, e che
spiega benissi-
Bastava leggere
i nove punti
di Conte a Draghi
per cogliere
lo spirito
progressista
mo la rimonta di Conte. Men-
tre Letta difende un metodo
ultradecisionista come quello
di Draghi e segue pedissequa-
mente il premier sull’Ucraina,
allineandosi alla posizione
bellicista degli Stati Uniti anzi-
ché spingere per una soluzione
diplomatica che metta fine alla
guerra, Conte attrae consensi
dall ’area progressista e da
quella cattolico-sociale, atten-
ta alle conseguenze economi-
che e umanitarie del conflitto,
oltre a portare avanti i temi del
In campagna
Il leader del M5S,
Giuseppe Conte,
parla ai suoi
sostenitori; sotto,
Stefano Fassina
FOTO ANSA
lavoro che il Pd trascura da an-
ni, gli stessi che mi hanno spin-
to a lasciare il partito nel
2015.
Non sembra essere il Pd fi-
losovietico di cui parla
Renzi.
Renzi ormai è una macchietta,
sa di essere al capolinea e de-
ve spararla sempre più
grossa per mantenere vi-
sibilità. Le sue parole non
meritano alcuna consi-
derazione.
Letta ha impostato
la campagna elet-
torale come un
“noi contro loro”,
da una parte i di-
fensori della Co-
stituzione e dei
diritti e dall’al-
tra i nemici
dell ’Europa e
della democra-
zia. È la strate-
gia giusta?
Non direi, i son-
daggi parlano chia-
ro. Letta punta a enfa-
tizzare lo scontro con
un’impostazione bipolare che
non corrisponde alla realtà del
panorama politico italiano,
ma soprattutto non ha capito
che Giorgia Meloni non è affat-
to percepita come un pericolo,
sia dagli elettori italiani che
dagli osservatori internazio-
nali: le sue proposte sono in
continuità con quelle di Dra-
ghi, dall’invio di armi alla po-
litica economica.
In questo momento sem-
bra più vicino al M5S che al
Pd e ai suoi alleati.
Posso solo dire che nelle pro-
poste dei 5S trovo le priorità
per le quali ho combattuto in
questi anni, e che dovrebbero
essere al centro dell’age nda
progressista.
POLITICA l 7
IL MOVIMENTO
t
5S, il sorpasso
sulla Lega. Muro
contro Nordio
su intercettazioni
I
l sorpasso sulla Lega che ora
tanti grillini osano sognare di-
venta una realtà per qualche o-
ra, almeno per un sondaggio. Ma
nel giorno in cui Repubblica dà
conto della stima di Izi che dà il
M5S al 13 per cento e il Carroccio
al 12, i Cinque Stelle pensano so-
prattutto a rilanciare sul tema giu-
stizia, scagliandosi in batteria
contro l’ex pm Carlo Nordio, can-
didato e possibile Guardasigilli
per conto e in nome di Fratelli d’I-
talia. Ad accendere la miccia è sta-
to lo stesso Nordio, che nei giorni
scorsi aveva già proposto il ripri-
stino della vecchia immunità par-
lamentare, provocando evidenti
mugugni nella Lega e anche in F-
dI. Ieri invece l’ex magistrato ha e-
vocato il taglio delle intercettazio-
ni: “Si può risparmiare anche su
tutti gli sprechi che ci sono nel
mondo della giustizia, a comincia-
re dalle intercettazioni telefoni-
che e ambientali che costano 200
milioni di euro l’anno, con i quali si
potrebbero assumere segretari e
cancellieri per accelerare il corso
dei processi”. Un’idea che ha pro-
vocato la reazione di un nutrito
gruppo di grillini, con in prima fila
l’ex ministro della Giustizia Alfon-
so Bonafede: “Non mi stupisco per
le parole del candidato di punta di
Giorgia Meloni, queste sono le
persone che, in maniera quasi os-
sessiva, attaccano le mie riforme
cominciando proprio dalla Spaz-
zacorrotti. L’obiettivo di questa
gente è cancellare con un colpo di
spugna il lavoro fatto dal M5S sul
fronte giustizia”. Ed è un altro
messaggio che il Movimento dif-
fonderà sempre più spesso, quello
della “restaurazione” che passe-
rebbe anche dall’attacco ai prov-
vedimenti grillini: partendo ov-
viamente dal reddito di cittadi-
nanza per poi arrivare alle leggi
volute da Bonafede.
Così ecco anche la deputata del-
la commissione Giustizia Angela
Salafia, dura su Facebook: “Il mes-
saggio di Nordio è molto grave, so-
prattutto in campagna elettorale,
perché fa pensare che la destra stia
facendo l’occhiolino a mafie e de-
linquenti”. Oggi invece Giuseppe
Conte sarà in Campania, dove
parteciperà alla marcia per la le-
galità a Pollica (Salerno), in ricor-
do del sindaco della cittadina An-
gelo Vassallo, ucciso il 5 settembre
2010. Con l’ex premier ci saranno
il fratello di Vassallo, Dario, can-
didato nel collegio uninominale di
Eboli-Cilento, e il ministro per l’A-
gricoltura Stefano Patuanelli,
candidato nel collegio di Salerno.
Possibile la presenza anche dell’ex
procuratore nazionale antimafia
Federico Cafiero de Raho.
@lucadecarolis
8 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022

’NDRANGHETA
t
» Lucio Musolino
L
a politica nazionale non
si è accorta che il sinda-
co di Rende, Marcello
Manna, giovedì matti-
na è stato arrestato per corru-
zione elettorale politico-mafio-
sa. A parte il presidente del Mo-
vimento 5 Stelle, Giuseppe
Conte, che su Twitter ha ringra-
ziato pubblicamente “m a g i-
strati e forze dell’ordine” per gli
oltre 200 arresti “tra ammini-
stratori locali, imprenditori ed
esponenti della criminalità or-
ganizzata”, nessun altro leader
di partito ha inteso dire una pa-
rola sull’operazione “Reset ”
con cui il procuratore di Catan-
zaro Nicola Gratteri e la Dda
hanno assestato un colpo po-
tenzialmente micidiale alle
principali famiglie mafiose
della provincia di Cosenza.
Eppure, nonostante il bava-
glio imposto ai magistrati dalla
legge sulla presunzione di in-
nocenza, le accuse mosse a
Marcello Manna (foto a lato)
sono note in quanto finite sui
giornali perché contenute
nell’ordinanza di custodia cau-
telare firmata dal Gip e notifi-
cata ai 202 indagati e ai loro av-
vocati. Tutti sanno delle inter-
cettazioni, dei verbali dei pen-
titi e cosa è emerso dall’indagi-
ne svolta dai carabinieri, dalla
Polizia e dalla Guardia di Fi-
nanza che hanno arrestato non
solo Manna, ma anche il suo as-
sessore ai lavori pubblici, Pino
Munno. In manette è finito pu-
re l’assessore alla manutenzio-
ne delle strade e ai rifiuti del Co-
mune di Cosenza, Francesco
De Cicco. Non per fatti politici,
ma perché ritenuto dai pm un
prestanome dei clan nel settore
del gioco online.
“Dalle notizie di stampa leg-
go che si tratta di fatti datati nel
tempo che presumo avulsi
dall’attività politica e ammini-
strativa dell’assessore De Cic-
co. Sono socialista e quindi ga-
rantista e credo nel principio
costituzionale della presunzio-
ne d’innocenza”, è stato il com-
mento del sindaco di Cosenza
Franz Caruso che, oltre di De
I 202 arresti in Calabria?
I politici fanno finta di nulla
DISTRATTI Tra i leader nazionali, solo Conte ha parlato del maxi-blitz di Cosenza
Silenzio da Meloni a Letta. Commentano i referenti locali, la Lega muta pure lì
di quella politico-istituziona-
le”. E se il presidente della Re-
SOSPESI I TRE gione Roberto Occhiuto (FI) si
AMMINISTRATORI è detto convinto “che il lavoro
SOTTO ACCUSA messo in campo dal procurato-
IL PREFETTO di re Nicola Gratteri, dai suoi ma-
Cosenza, Vittoria gistrati e dalle forze di polizia
Ciaramella, ha provveduto sia di vitale importanza, anche
a sospendere dai loro perché segna la presenza forte
incarichi il sindaco di dello Stato contro gli interessi
Rende, Marcello Manna, illeciti e purtroppo ancora
l'assessore dello stesso troppo diffusi”, per il Pd “le in-
comune, Pino Munno, e dagini che hanno portato al
l'assessore di Cosenza, maxi-blitz tracciano l’ipotesi di
Francesco De Cicco, tutti un quadro desolante per i cala-
e tre da giovedì agli bresi”. È intervenuto pure il se-
arresti domiciliari dopo il natore di Italia Viva e sindaco
blitz coordinato dalla Dda di Diamante, Ernesto Magor-
di Catanzaro nell’ambito no, secondo cui “il lavoro svolto
dell’inchiesta sulle cosche dal procuratore Gratteri è ele-
dell'hinterland cosentino mento fondamentale per i tanti
cittadini onesti che s’impegna-
no per una Calabria miglio-
re”. Plauso agli inquirenti
anche dagli esponenti pen-
Imbavagliato tastellati, da Vittoria Baldi-
Nicola Gratteri, no a Giuseppe Auddino. U-
capo della Procura nica eccezione, il maggio-
di Catanzaro, non rente regionale e deputato
ha fornito dettagli (ricandidato) Riccardo
sul blitz: “Colpa Tucci, imputato per frode
della nuova legge” fiscale in un’altra inchiesta.
Ieri il prefetto di Cosen-
za, Vittoria Ciaramella, ha
sospeso per legge i tre poli-
Cicco, ha dotato la sua giunta DOMICILIARI infatti, i leader dei stampa sul pugno di ferro “con- tici finiti ai domiciliari ma il
pure di un assessorato alla Le-
galità affidandolo alla grillina AL SINDACO DI partiti hanno prefe-
rito tacere o al mas-
tro le baby gang” e sugli effetti presidente dall’Anci, il sinda-
benefici che avrà in Calabria il co di Bari, Antonio Decaro,
Veronica Buffone. RENDE, L’ANCI simo affidare i com-
menti ai loro rappre-
ddl Salvini. non ha commentato l’arresto
di Manna. Al posto suo lo han-
MA SE “per il M5S – è sempre il NAZIONALE sentanti calabresi. A GLI ALTRI partiti calabresi, in- no fatto i membri del comitato
cinguettio di Conte – il contra-
sto a mafie e corruzione è RESTA ZITTA queste latitudini so-
no intervenuti quasi
vece, hanno espresso il loro direttivo e del consiglio regio-
plauso alla Procura di Gratteri nale di Anci Calabria di cui il
un’urgenza”, per gli altri non è tutti, dal Pd a FdI che, secondo la coordinatrice di sindaco di Rende era presi-
un tema da campagna elettora- passando per Forza Fratelli d’Italia Wanda Ferro, dente. Per esprimere “senti-
le: per leggere un commento Italia e Italia Viva. ha “assestato un duro colpo alle menti di vicinanza e umana
sulla maxi-inchiesta è necessa- Quasi tutti tranne la Lega che, ’ndrine evidenziando ancora u- solidarie tà” al collega di cui
rio non varcare il Pollino. A li- nel giorno dell’arresto del sin- na volta la capacità di infiltra- “hanno potuto apprezzare la
vello nazionale e a poche setti- daco Manna per reati di mafia, zione della ’ndrangheta in ogni professionalità, la competen-
mane dalle elezioni politiche, ha preferito fare una nota ambito della vita economica e za e l’onestà intellettuale”.

PARACADUTATI
t IL MINISTRO TRA PROGETTI AMBIZIOSI E CONTESTATI, OGGI SARÀ A CAPRI PER IL “MATRIMONIO” DEL SUO DG

Re Franceschiniello punta tutto su Napoli

» Leonardo Bison to Pd-M5S ha portato Gaetano raneo, per poi chiarire che Napoli seo di Totò al Monte di Pietà. Solo
Manfredi a essere eletto a sindaco, “ha tutte le carte in regola” per di- l’ultima non ha trovato contesta-

O
LA GRANA ggi Dario Franceschini è at-
BIBLIOTECA teso in Campania, per il
NAZIONALE “matrimonio” (unione civi-
le) del direttore generale Musei,
IL MINISTRO ha Massimo Osanna, già direttore di
pianificato il trasloco Pompei, che si terrà a Capri, Villa
della Biblioteca Lysis, alla presenza di uno stuolo di
Nazionale di Napoli vip. Sarà l’occasione per parlare
da Palazzo Reale, anche della campagna elettorale in
sede dal 1927, corso, essendo come noto il mini-
a Palazzo Fuga stro, emiliano di nascita, vita e for-
in piazza Carlo III, mazione, candidato all’uninomi-
progetto da 100 nale di Napoli al Senato. Eppure
milioni. Ma ha trovato quello che forse è il più “big” tra i
l’opposizione paracadutati alla ricerca di un col-
unanime di utenti legio sicuro – nel 2018 era stato i-
e dipendenti. La naspettatamente sconfitto nella
Biblioteca dal 2021 “sua” Ferrara –, non ha, a differen-
ha orari ridotti causa za di altri, sollevato grandi proteste
carenza di personale. nel partito locale. Non solo per la
presa che il ministro ha sul suo Pd.
Questa candidatura è stata co-
struita nei mesi e, in parte, negli
anni, soprattutto da quando il pat-
8 anni al MiC per Franceschini
nel 2021. La galoppata, che avreb-
be dovuto concludersi con le ele-
zioni del 2023, era iniziata in pri-
mavera, quando il ministro ha ini-
ziato a presentarsi molto più spes-
so in città. Il 26 aprile per presen-
tare il suo libro, il 20 maggio per ri-
cevere le chiavi di Pompei e per
un’inaugurazione, il 16-17 giugno
per un meeting con i ministri della
cultura dei paesi mediterranei, vo-
luto da Franceschini stesso, e poi il
29 luglio per la Conferenza dei di-
rettori degli istituti di cultura ita-
liana nel mondo. Che ci sia una re-
lazione tra le comparsate e la can-
didatura è evidente. Il 20 maggio il
ministro aveva dichiarato che la
città partenopea ha tutto per esse-
re la capitale della cultura del Me-
diterraneo. Non era retorica: il 17
giugno il documento conclusivo
del summit, ha istituito il titolo di
capitale della cultura del Mediter-
venire la prima detentrice. Nel t-
weet di lancio della candidatura
del 18 agosto, ritorna quel tema:
“una città unica al mondo, da sem-
pre e per sempre Capitale della
Cultura”. Prima, a fine marzo, Dra-
ghi ha firmato con Manfredi un
“Patto per Napoli", da 1,3 miliardi:
“lo difenderemo con i denti” ha
detto Franceschini il 31 agosto.
MA NON STA ANDANDO tutto come
previsto, e non solo perché l’asse
Pd-M5S si è rotto (ma non quello
con Manfredi). Il ministro sta a-
vendo delle difficoltà con la sua, di
norma molto efficace, comunica-
zione. A maggio erano tre i progetti
che aveva proposto alla città: una
stazione dell’Alta Velocità agli sca-
vi di Pompei; il trasloco della Bi-
blioteca Nazionale dall’attuale se-
de a Palazzo Reale, al Real Albergo
dei Poveri, fuori dal centro; un mu-
zioni. L’Alta velocità a Pompei è
stata in breve abbandonata, data
l’acclarata inopportunità del pro-
getto mentre i treni circumvesu-
viani languono. Il trasloco della Bi-
blioteca Nazionale ha trovato
un’opposizione capillare, dagli u-
tenti ai dipendenti dell’istituto,
per i motivi più diversi, dai costi
(100 milioni), ai rischi, all’inop-
portunità. Difficile credere che un
ministro possa cadere su una bi-
blioteca, ma sarà un test rilevante
per un politico che da 8 anni ha
scommesso sul MiC, con scelte di-
visive come la riforma dello stesso,
nel 2016. Proprio a Napoli si trova-
no diversi musei divenuti autono-
mi per sua scelta, dotati di “super-
direttori” con ampi poteri e spazio
mediatico come mai prima di allo-
ra. Quanto questo nuovo modo di
gestire il patrimonio cittadino
piaccia, lo si vedrà il 25 settembre.
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
ITALIA • Dati Giù il potere d’acquisto del lavoro, vince la rendita
I dividendi crescono 20 volte più
dei salari (e fanno salire i prezzi)
I NUMERI » Marco Palombi
C
7
asomai a qualcuno
fosse venuto in mente
che forse, magari, an-
che la rendita finan-
ziaria stesse pagando la crisi dei
VOLTE: l’aumento delle prezzi, ecco no, non sta andan-
cedole pagate dalle do così. Quelli che vedete in pa-
grandi aziende quotate gina sono dati elaborati dalla
Ue nel secondo trimestre European Trade Union Confe-
2022 rispetto a quello deration (Etuc), la confedera-
stimato dei salari zione dei sindacati europei, che
(28,7% contro 3,8%) mostra come i dividendi stac-
72,2%
cati nella sola Unione europea
nel secondo trimestre 2022
siano cresciuti rispetto al 2021
a una velocità sette volte mag-
giore rispetto agli stipendi.
L’AUMENTO dei
dividendi in Italia nel IN ITALIA VA PURE PEGGIO: le ce-
secondo trimestre 2022. dole per gli azionisti sono salite
Oltre metà del boom di uno spettacoloso 72,2%,
è dovuto al settore venti volte più dei salari, previ-
bancario, ma nel sti in aumento del 3,7% anno su
Dividend Global Index anno, per una volta in linea con
si citano anche l’ottima la media europea (3,8%). Ov-
performance della viamente, visto che l’inflazione
Atlantia dei Benetton ormai flirta con la doppia cifra
e ovviamente dell’Eni un po’ in tutto il continente, ne
consegue che i salari stanno
perdendo un’enormità di pote-
re d’acquisto, chi estrae profitti
dalle aziende quotate invece sta
battendo la dinamica dei prezzi
di tre volte almeno (e di otto
volte e mezza in Italia).
Qualcuno potrebbe pensa-
re: dati inaffidabili, sono i sin-
dacati che ci marciano. Non è
così, nel senso che l’inflazione e
la dinamica salariale attesa so-
no dati ufficiali dell’Ue, l’analisi
sui dividendi è ripresa dal “Glo-
bal Dividend Index”del colosso
angloamericano di asset ma-
nagement Janus Henderson,
che certo non è contrario all’au-
mento dei dividendi. E che dice
l’aggiornamento di agosto di
questo Global Index? Che nel
secondo trimestre
2022 le 1.200 azien-
IN EUROPA de quotate più gran-
PURE LA BCE di al mondo hanno
distribuito cedole
DICE: GLI UTILI per la bellezza di
544,8 miliardi di
SPINGONO dollari, l’11,3% in più
L’INFLAZIONE rispetto allo stesso
periodo dell’an no
prima; che il 94%
del campione ha au-
mentato o confer-
mato i dividendi precedenti;
che l’Europa è stata una delle
chiavi di questo aumento glo-
bale col suo 28,7% di crescita;
infine che sono stati non sor-
prendentemente i settori
Oil&Gas, materie prime e fi-
nanziario a staccare gli assegni
più grossi.
E l’Italia? “Più della metà del
+72,2% dei dividendi italiani è
ECONOMIA l 9
“Stappano
champagne”
Così la vice-
segretaria Etuc
Esther Linch
sull’aumento
dei dividendi
FOTO LAPRESSE
l’aumento dei prezzi dell’ener- dice il segretario della Uil Pier-
gia”e“in media, i profitti hanno paolo Bombardieri: “Quando
recentemente contribuito in più di un anno fa la Uil ha ini-
modo chiave all’inflazione in- ziato a chiedere la tassazione
terna totale, al di sopra del loro degli extraprofitti qualcuno ci
contributo storico”, ha detto a ha insultato. Oggi è evidente a
fine maggio Isabel Schnabel, e- tutti che è questo uno dei prin-
conomista e membro tedesco cipali strumenti per arginare la
del board della Banca centrale deriva economica e i danni so-
europea. ciali che siamo costretti a subi-
“È ora di mettere fine a que- re. Bisogna agire subito e con
sta truffa”, è il commento assoluta determinazione”.
dell’irlandese Esther Lynch, vi-
cesegretaria dell’Etuc: “Ai lavo- COME FORSE È SCONTATO, non
ratori viene detto che non è il tutti sono d’accordo. Ieri al
momento per un aumento di meeting di Cernobbio il presi-
stipendio, intanto gli azionisti dente di Intesa SanPaolo Gian
stappano champagne. È un Maria Gros-Pietro s’è detto in-
doppio insulto perché le azien- vece preoccupato della “spirale
de che non riescono a dare ai la- prezzi-salari”, cioè che una ec-
voratori un dignitoso aumento cessiva crescita degli stipendi
salariale, e quindi li condanna- possa far salire i prezzi in una
no a perdere potere d’acquisto, sorta di circolo vizioso. Gli azio-
stanno anche facendo salire nisti di Intesa hanno maturato
l’inflazione”. Una situazione 1,6 miliardi di dividendi solo
semplicemente “inaccettabile”, nel primo semestre 2022.
venuta dal settore bancario”,
scrive Janus Henderson, ma
anche la Atlantia dei Benetton
è tornata a “dividendi vicini ai
livelli pre-pandemia”, per non
parlare dell’Eni. Riassunto: “I
dividendi italiani sono in corsa
per un anno record” (no no-
stante il dollaro forte).
Può sembrare solo l’ennesi-
ma prova di un sistema basato
su crescenti disuguaglianze,
ma non è solo questo: nel folle
periodo seguito alle riaperture
post-Covid, i profitti delle a-
ziende sono stati un fattore an-
che per la crescita globale
dell’inflazione. Non è una teo-
ria da pazzoidi, tanto che l’ha
sostenuta la stessa Bce: “Molte
aziende sono state in grado di e-
spandere i propri profitti unita-
ri in un contesto di eccesso di
domanda globale nonostante
10 l CRONACA
Milano-Cortina 2026 Previsti
50 progetti tra bacini artificiali,
parcheggi e gallerie: tra questi 5
(tangenziale, villaggio atleti&C.)
in aree a rischio idrogeologico
In pieno patrimonio Unesco
L’
immagine dal
drone è impres-
sionante. L’e-
norme sbanca-
mento a cielo aperto di Col
Drusciè, sotto l’immensa bel-
lezza della Tofana, è uno sfregio
immondo, un’eredità lasciata
dai Mondiali di sci del 2021,
l’anticipazione di quella che
potrebbe diventare Cortina
d’Ampezzo nei prossimi anni,
con la benedizione olimpica.
La consigliera comunale Ro-
berta De Zanna con il suo grup-
po di minoranza ha fatto volare
un drone per documentare ciò
che le parole non possono de-
scrivere. Sullo sfondo il paese è
adagiato placidamente tra gli
abeti e i prati, in primo piano u-
na specie di cava si è divorata il
bosco. Avevano spianato tutto
per ampliare le piste, sperava-
no che bastasse mascherare dal
basso, inerbandone una parte.
È rimasta la desolazione. La fo-
to è stata mostrata in consiglio
comunale l’altra sera: “Questo
non è uso civico, ma incivile del
territorio. Questo è il regalo dei
Mondiali: cosa dobbiamo a-
spettarci per le Olimpiadi?”, ha
domandato la consigliera al
neo sindaco Gianluca Lorenzi.
CINQUANTA PROGETTI. Una ri-
sposta c’è già. È contenuta nel
Masterplan fatto redigere in vi-
sta dei Giochi da Regione Ve-
neto, Provincia di Belluno e Co-
mune di Cortina. Si tratta di
cinquanta progetti che, se at-
tuati, ridisegneranno il volto
del paese e cambieranno anche
lo splendido paesaggio in cui è
inserito. Ci sono opere collega-
te direttamente alle gare per
200 milioni di euro. Poi cinque
importanti interventi stradali,
compresa una variante già fi-
nanziata per 300 milioni di eu-
ro, in terreno franoso. Come
non bastasse: 9 parcheggi, in-
terrati o scoperti, un collega-
mento sotterraneo per pedoni,
una nuova cabinovia che parte
dal centro, l’ammodernamen-
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
IL DOSSIER • Pubblicato il masterplan delle opere
CANTIERE D’AMPEZZO: CO
» Giuseppe Pietrobelli
to di quattro impianti esistenti,
l’ampliamento di due bacini ar-
tificiali per produrre la neve da
sparare sulle piste, 8 interventi
di rimodulazione morfologica
(a fini ambientali) e altri 14 a fi-
ni di parcheggio. Cinque dei
progetti (tangenziale e villag-
gio olimpico compresi) sono in
ambito di rischio idrogeologi-
co, altri quattro in ambito di
vincolo forestale e idrogeologi-
co. Tutto qui? Ci mancherebbe.
C’è un doppio progetto di col-
legamento intervallivo con im-
pianti a fune, in aree assoluta-
mente strepitose come Cinque
Torri e Passo Giau, non lontano
da quel paradiso in terra che è
l’altopiano del Mondeval.
PISTA DA BOB, MA NON SOLO. I
finanziamenti si mescolano, in
un partenariato pubblico-pri-
vato da quasi 100 milioni. Mol- spostato altrove, visto il rischio
ti studi sono allo stadio di geologico di Fiammes. Per la ri-
pre-fattibilità, altri sono già strutturazione del trampolino
sulla carta. Solo in parte i soldi per il salto del 1956 (non a fini
ci sono, attinti dal pentolone sportivi) con Medal Plaza a
delle Olimpiadi gestito da In- Zuel la spesa prevista è di 10
frastrutture Milano-Cortina, milioni. Stesso importo per ri-
ma quando conviene i finanzia- modernare il Palaghiaccio.
menti saltano fuori, come di-
mostrano i progetti di nuove ASFALTO E GALLERIE. Il capitolo
case e alberghi. In ogni caso si viario è imponente e va integra-
profila un cantiere infinito nel to, nella vallata del Boite, con
cuore delle Dolomiti, patrimo- quattro cantieri Anas di rettifi-
nio Unesco. Per le gare del ca delle strade mai aperti (120
2026 sono previsti 4 interventi milioni di euro, dovevano esse-
strettamente olimpici. Innan- re pronti per i Mondiali 2021),
zitutto la contestata pista da e nella valle del Piave con la va-
bob da 85 milioni, fortissima- riante di Longarone (270 mi-
mente voluta dal governatore lioni) inserita nel piano olimpi-
leghista Luca Zaia, a dispetto co. A Cortina il piatto forte è il
delle lettere del presidente del by-pass in galleria, ma in zona
Cio, Thomas Bach, preoccupa- franosa, dove non si riesce nep-
tissimo che possa diventare u- pure a sistemare il nuovo ponte
na cattedrale nel deserto. Poi il di Crignes, già pronto da tem-
Villaggio Olimpico da 47,8 mi- po, perché il terreno cede. Per la
lioni di euro a Fiammes (con e- tangenziale 299 milioni sono
liporto), finanziato con 10 mi- finanziati dallo Stato, ma non
lioni del governo e 37,8 milioni sarà mai pronta per il 2026. Poi
dalla Regione. Teoricamente si rifarà la viabilità in centro e si
dovrebbe essere smontato do- interverrà su altre tre strade al
po i Giochi, ma c’è già chi vor- Lago Ghedina, Zuel e Verocai.
rebbe riconvertirlo per l’ospita-
lità di lavoratori del turismo. PARCHEGGI E TAPIS ROULANT.
Non è escluso che possa essere Sono previsti addirittura 9
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
Pista da bob? Strutture già sufficienti, il rapporto tra costi pubblici e benefici non è favorevole
N I GIOCHI ECCO IL CEMENTO
nuovi parcheggi, di cui alcuni
coperti, per accogliere sciatori
e spettatori delle gare. I più im-
portanti sono all’ex Polveriera
(760 posti coperti), all’ex Sta-
zione (progetto ambizioso, ma
contestato dai cittadini con due
ricorsi al Tar, con 630 posti au-
to interrati, negozi, uffici, una
piazza…), alla partenza della
funivia Freccia del Cielo (dove
l’imprenditore Falkesteiner
vuole costruire un nuovo alber-
go di lusso), al Palaghiaccio (al
posto di un prato) e a Fiammes.
In pratica il paese sarebbe cir-
condato da parcheggi, mentre
a qualche km si amplieranno
quelli di Cinque Torri, Passo
Tre Croci e Passo Falzarego, e in
altri 14 punti ci saranno inter-
venti per parking minori. Pre-
visto poi un tapis roulant sot-
terraneo per spostare i pedoni
da una parte all’altra del centro,
con fermata in Corso Italia.
IN NOME DELLO SCI. Gli inter-
venti agli impianti sciistici so-
no 9. Nel Masterplan Olimpico
è inserita una nuova cabinovia
dal centro a Socrepes, che rien-
tra nella proposta di partena-
riato pubblico-privato per la
nuova mobilità interna, con 6,7
milioni della Regione Veneto,
25 milioni del ministero delle
Infrastrutture e 66,7 milioni di
una società privata. Già realiz-
zato, invece, l’impianto Son dei
Prade-Bai de Dones, che colle-
ga il comprensorio sciistico
delle Tofane con le Cinque Tor-
ri. Ammodernamenti sono
previsti in altri 4 impianti,
mentre sarà ampliato il bacino
artificiale a Col Drusciè e creato
uno nuovo alle Cinque Torri.
CAROSELLO IN ALTA QUOTA. Il
progetto più ambizioso, ma più
discutibile dal punto di vista
dell ’impatto è costituito dai
nuovi impianti per collegare
Cortina al comprensorio Civet-
ta-Val di Zoldo e alla Val Badia,
per entrare nel circuito Dolo-
miti Superski. Significa passa-
re per il Falzarego da una parte,
per Cinque Torri e Passo Giau.
Finora si trattava di ipotesi, ora
la Regione ha avviato uno stu-
dio di fattibilità e per la prima
volta in zone incontaminate
delle carte geografiche vengo-
no indicati i percorsi degli im-
pianti di risalita. Tutto in nome
del “circo bianco”.
Christophe De Kepper, direttore generale del Cio • 15 gennaio 2021
Ora arriva il capo del Cio
e la Fondazione non ha Ad
» Lorenzo Vendemiale
V
enerdì 16 settembre, Ro-
ma, Salone del Foro Itali-
co. Thomas Bach, presi-
dente del Comitato Olim-
pico Internazionale, verrà insigni-
to del “collare d’oro”, massimo ri-
conoscimento sportivo del nostro
Paese. L’Italia gli tributerà tutti gli
onori del caso, ma rischia di rice-
verlo senza un amministratore de-
legato a capo delle Olimpiadi di
Milano-Cortina 2026. Quello
vecchio, Vincenzo Novari, è stato
silurato a Ferragosto con un col-
po di mano normativo, per
unanime sfiducia e risul-
tati davvero modesti.
Quello nuovo, però, non
si trova: è rimasto in-
trappolato nel pantano
della politica, tra veti
incrociati e trame di
palazzo. Una vergogna
nazionale, una figu-
raccia planetaria: la
fotografia perfetta dei
Giochi italiani.
LA FONDAZIONE Mila-
no-Cortina 2026 è in
carica da tre anni e non
ha fatto praticamente
nulla: fin qui persi una
trentina di milioni, pianifi-
cazione a zero, di sponsor
neanche l’ombra (servono
550 milioni privati, ma è sta-
to annunciato appena un
contratto). Persino gli ammi-
nistratori locali – Zaia, Sala,
Fontana, non proprio fulmini
di guerra – si sono destati dal
torpore e hanno chiesto in gi-
nocchio al governo Draghi di
entrare nel Comitato, per ti-
more di rimetterci i soldi. In-
somma, un classico italiano:
accumuliamo debiti e ritardi,
ci svegliamo all’ultimo mo-
mento e in qualche modo riu-
sciamo a sfangarla. Stavolta,
invece, manco questo.
Il governo dei Migliori è inter-
venuto dopo la crisi e a urne con-
Cinque cerchi vocate, infilando il cambio di go-
Sopra, Sofia vernance (cioè la sostituzione di
Goggia e sotto, il Novari) nel decreto Aiuti-bis. E
capo del Cio, chi ha più bisogno d’aiuto delle O-
Thomas Bach ANSA limpiadi? Ma l’azione di forza per
recuperare il tempo perduto si è
trasformata in prova di debolezza,
che causa altro caos. Sembrava de-
signato Michele Uva, ex direttore
generale della Federcalcio attual-
mente in Uefa, manager prepara-
to e intransigente: è stato bloccato
col pretesto politico della sua vici-
nanza al Pd (non proprio il massi-
mo per un evento a trazione leghi-
sta). Tra i contrari
Giovanni Malagò,
che intanto resta Venerdì 16 Thomas Bach
presidente della
Fondazione e di- sarà a Roma. Il 9 scadrà lo
spensa moniti e
allarmi come se statuto: rinnovarlo spetta
l’ immobilismo
degli ultimi tre al nuovo Ceo, che non c’è
anni non lo ri-
guardasse. Coni
E anche il Cda è azzerato
ed enti locali non
si mettono d’ac-
cordo e Draghi si
è lasciato irretire. È spuntato
Paolo Scaroni, candidatura
impresentabile per mille moti-
vi, dai suoi rapporti personali col
premier al conflitto d’i n t e r es s i
sullo stadio San Siro (che dovreb-
be gestire sia da presidente del Mi-
lan che Ad dei Giochi). Poi Vittorio
Colao, in scadenza da ministro e in
cerca di ricollocazione. Entrambi
hanno fatto sapere informalmen-
te di non essere disponibili: il pri-
mo avrà capito che il doppio ruolo
gli avrebbe creato problemi, il se-
condo avrà le sue buone ragioni.
Pazzali, Baldan, Abodi, Alverà so-
no altri nomi in ordine sparso ma
quella poltrona comincia a puzza-
re: con tutti i ritardi e i veleni po-
litici, non è più l’incarico presti-
gioso che sembrava tre anni fa, no-
nostante uno stipendio da circa
mezzo milione l’anno.
CRONACA l 11
La visita di Bach del 16 è una
scadenza simbolica. Prima, il
9, ce n’è un’altra più concreta:
entro 30 giorni dal Decreto va
adeguato lo statuto. Dovrebbe
spettare al nuovo Ad, ma il
nuovo Ad non c’è, il Cda è stato
azzerato e nemmeno gli enti
locali hanno indicato i loro
nuovi consiglieri (perché nes-
suno glieli ha chiesti), così No-
vari formalmente è ancora in
carica e bisognerà ritirargli le
deleghe. Una situazione sur-
reale. Infatti, nonostante le di-
visioni fare il nuovo Ad resta
l’idea di tutti. Bisogna trovarlo,
però. Non è d’accordo Fdi e
Giorgia Meloni, che già pregu-
sta il ricco piatto di poltrone da
distribuire nella prossima legi-
slatura, e vista l’indecisione di
Draghi ci aggiungerebbe vo-
lentieri pure quella olimpica.
La vicenda è talmente incan-
crenita che non si può esclude-
re l’ipotesi di passare la mano
al nuovo governo, magari indi-
viduando un commissario ad
acta per la modifica dello sta-
tuto. Tra voto, consultazioni e
insediamento, la prospettiva
però sarebbe arrivare a no-
vembre con un Comitato orga-
nizzatore decapitato. Accu-
mulare altri tre mesi su tre anni
di ritardo. In fondo che proble-
ma c’è: la situazione è già di-
sperata, rischia solo di diven-
tare irrecuperabile.
12 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
LA STRADA PER WULULU,
I CONFINI DELLA POLONIA
E LE ESCHIMESI IN BIKINI
U
na cosa che mi chiedo spesso è: quando di-
venti presidente della Repubblica, ti dicono
i segreti di Stato subito tutti insieme, oppure
un po’ la volta, sennò impazzisci? “Signor
presidente, venga qua, senta. Lo sbarco alleato in Si-
cilia, la mafia, il caso Mattei, il caso Moro, il crac Am-
brosiano, Ustica, la strategia della tensione, Gladio,
gli opposti estremismi, il gruppo Bilderberg, il trat-
tato di Maastricht, i governi tecnici, la Bce: è tutto col-
legato. Inoltre, quando Gelli è morto, abbiamo im-
piantato il suo cervello in una scimmia. Era l’unico
modo per conservare gli equilibri di Yalta”. “Avete fat-
to quel che potevate”. Per questo viaggio molto. Ecco
alcuni appunti dalle mie cartoline di viaggio. La tra-
ma: vorrei conoscere il miglior politico italiano del
Pd. Così potrei chiedermi se è meglio del peggior po-
litico italiano del Pd. E in che modo possano essere
entrambi paragonati a un tizio che va semplicemente
ospite da Bruno Vespa.
POLONIA. La destra nazional-populista al governo
controlla l’attività dei magistrati tramite l’Iz ba
Dyscyplinarna, un organismo incompatibile con u-
na democrazia e con gli accordi di adesione all’Unio-
ne europea del 2004, per cui l’Europa ha smesso di
dare fondi straordinari alla Polonia, che oggi è alle
prese con parecchi problemi: politiche economiche
fallimentari, carovita, inflazione, Covid. La propa-
ganda governativa, oltre ad accusare le élite di Bru-
xelles e a definire l’Ue come “il nuovo Reich”, cerca di
distrarre l’opinione pubblica parlando dei migranti al
confine orientale (famiglie bielorusse disperate, ac-
campate nei boschi e aiutate da associazioni non go-
vernative) come nemici invasori eterodiretti da Pu-
tin, contro i quali va costruito un muro di 50 km. L’op-
posizione? Si raccomanda solo che il muro sia eretto
da ditte polacche. Insomma, la Polonia sta facendo di
tutto per fare sentire il turista italiano come a casa
propria. Divertimento assicurato per i vacanzieri che
vogliono individuare il punto in cui l’Alta Slesia di-
venta Bassa Slesia.
POLO NORD. Al polo nord ci sono spiagge magnifiche,
devi solo scavare un po’ per trovarle; ma fra qualche
anno non ce ne sarà più bisogno. Sempre più frequen-
ti gli avvistamenti di eschimesi in bikini: sono come i
tedeschi in vacanza a Viserbella, ma non hanno an-
cora imparato a usare i lettini, per cui quando voglio-
no intrappolarsi le dita in qualcosa usano le trappole
per orsi.
CINA. La popolazione locale ammonta a un miliardo
e mezzo di persone, quindi se volete vedere la ver-
sione cinese di Mamma Mia! prenotate con largo
anticipo.
SURINAME. Lo sport nazionale è il Kokimo, un torneo
di bocce giocato non con le bocce, ma con occhi di
vetro.
ARCIPELAGO DI BISMARCK. Situato al largo delle coste
della Nuova Guinea, comprende molte isole di origi-
ne vulcanica, fra le quali Wululu, Aua, Ninigo, Kaniet,
Hermit, Manus, Lou, Manam, Karkar, Long, Umboi,
Tabar, Lihir, Tanga e Feni. I turisti chiedono spesso
come si arriva a Karkar. Il modo più semplice è sbar-
care a Wululu e vedere se qualcuno è di strada.
(58. Continua)
A nc h’io ho deciso
di non andare a votare
Leggendo la risposta di ieri a Raf-
faele Fabbrocino in merito alla
sua decisione di non votare, pen-
so che anche chi non vota abbia il
diritto di lamentarsi prima, du-
rante e dopo, soprattutto se si a-
stiene, come me, perché convinto
che il sistema sia marcio e che co-
munque poco cambierà perché
viviamo in un Paese a sovranità
limitata (Ucraina docet), in cui a
chi viene eletto viene data la pos-
sibilità di cambiare bandiera più
e più volte (M5S ridocet) in barba
agli impegni presi davanti ai pro-
pri elettori. Continuare a votare il
meno peggio è servito solo a far
diventare il peggio ancora peg-
gio. Sarà la mia prima astensione
a 67 anni suonati e ho ripensato
con tristezza a quando ero giova-
ne e gli anarchici scrivevano sui
muri “Andate a votare, scegliete il
colore delle vostre catene”.
MAURIZIO DE ROSSI
Caro Maurizio, sulle schede trovere-
mo circa 25 liste: credo che sia giusto
cercare quella che più ci soddisfa, per
evitare di doverci pentire dopo per a-
vere sprecato il nostro prezioso voto.
M. TRAV.
La Marin va criticata,
ma non per i festini
La premier finlandese afferma
che la liceità al divertimento nella
sua sfera privata è sacrosanta,
quel che conta sono le azioni del
governo. Mi urge, però, afferma-
re che se quel che davvero conta
sono le scelte politiche, allora so-
no lontano dal condividere quel-
le della premier finlandese: ba-
rattare l’ingresso del suo Paese
nella Nato per un piatto di lentic-
chie, ovvero il diritto dei curdi ad
avere una propria identità per di-
fendere (almeno a parole) quella
di un altro popolo oppresso
dall’invasore e promuovere con-
testualmente la limitazione del
visto ed il diritto di libera circo-
lazione ai cittadini russi, in quan-
to sudditi di un autocrate e, per-
tanto, conniventi con il potere, è
davvero una scelta niente affatto
liberale, bensì opportunistica e
anche un po’ paracula, perfetta-
mente in linea con la difesa dei
suoi comportamenti. Non basta
essere figlia di due mamme per
darsi una patente di anticonfor-
mista e liberale, facendo l’occhio-
lino a un certo pensiero progres-
sista e politically correct.
GIANFRANCO SIGNORINI
Per risollevare la Sanità
non basta il Pnrr
È vero, il Pronto soccorso con-
centra i danni provocati dall’a-
biura del diritto costituzionale
alla salute per tutti. Ne abbiamo
avuto conferma accettando l’in-
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
Caporedattore Stefano Citati
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mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
Società Editoriale il Fatto S.p.A.
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IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
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LODICOALFATTO
I disabili e le famiglie “Siamo noi tutti
abbandonati da uno Stato immorale”
È DIFFICILE non essere d’accordo quando da varie
parti si sottolinea l’esigenza di valorizzare quel va-
lore fondante della vita che si chiama “inclusione”.
Ne avverto l’importanza da tempo, a maggior ragio-
ne avendo un figlio autistico di quarantuno anni che
vive in una Rsd. Siamo davanti a una condizione che
coinvolge molte decine di migliaia di persone e bene
faremmo a non dimenticarlo, per non cadere nella
solita malinconica retorica della cura esclusiva del
proprio orticello, con sommo godimento delle isti-
tuzioni che amano vederci divisi. A quali aspetta-
tive, a quale vita e a quale futuro debbono poter am-
bire le persone disabili e le loro famiglie? Credo che
con ciò che offre il territorio, “comunità, case fami- Ostacoli Sono tanti i problemi da affrontare
glia, Rsd, ecc.”, occorra oggi fare i conti senza sconti
per nessuno, dove per “nessuno”intendo soprattut- cassare, sic et simpliciter, le comunità esistenti, in
to (ma non solo) la politica. I progetti megagalattici attesa della venuta dell’araba fenice, ma migliorarle,
sono bellissimi ma hanno un solo limite che si tra- affinché i nostri figli abbiano una loro vita e i genitori
duce in un involontario difetto: la fattibilità. Quanto non siano costretti ad abbrutire la loro esistenza.
tempo e quante risorse impone la loro realizzazione Tutto ciò può andare di pari passo con lo sviluppo di
e quante famiglie poco abbienti possono essere forme di cohousing e altre sperimentazioni che ri-
coinvolte? Per tale ragione chiedo: mentre aspettia- ducano fortemente, anzi cancellino, il rischio di e-
mo che certe roboanti iniziative attendono di rea- marginazione e (persino) segregazione. È tempo di
lizzarsi, che cosa facciamo? Non mi sono mai pia- pensare al disabile come a un individuo sociale, fa-
ciute le scorciatoie personalistiche, né le elemosine vorendone l’integrazione attraverso misure che
chieste ai politici e/o le lettere consegnate a mano ai permettano di trovare nuove motivazioni, sviluppa-
ministri e ai loro portaborse. I diritti non vanno pietiti re abilità, occasioni di socializzazione, attività for-
ma “pretesi”. I Servizi e le Istituzioni vanno inchio- mative in grado di sfociare in un inserimento lavo-
dati alle loro responsabilità. Al posto delle elemo- rativo protetto. Non possiamo essere imbalsamati
sine occorre lavorare, dal basso, a una presa di co- dal totem del “dopo di noi” quando, nel frattempo,
scienza vera delle famiglie. Bisogna far crescere la esiste un “durante noi” davanti al quale siamo im-
sensibilizzazione, l’informazione, la conoscenza. Le preparati e rassegnati. Ai genitori non si può con-
persone più fragili e i loro cari vanno aiutati con in- tinuare a chiedere di reggere il peso della quotidia-
terventi. Bisogna lavorare affinché le comunità che li nità occupandosi da soli di tanti e complicati pro-
ospitano siano a misura dei loro bisogni, con per- blemi, in particolare di quelli che non spetterebbe
sonale formato, con un supporto di interventi cogni- loro risolvere. Non si può chiedere loro di annullare
tivo comportamentali e clinici che non si capisce per la propria esistenza per la negligenza di uno Stato
quali motivi sia giusto rivendicare all’esterno delle sordo a qualunque richiamo, persino morale.
Rsd e non all’interno. Il problema insomma non è GIANFRANCO VITALE
vito del dottor De Iaco a “entrare” d’urgenza deve svolgere il ruolo dottor De Iaco e tutti gli elettori.
in quell’inferno. Abbiamo colto di ammortizzatore sociosanita- DANIELA ALFONZI, FAUSTO
sui corpi delle persone sofferenti rio di tutte le carenze a monte e a CRISTOFARI, ELISABETTA FORNI,
e di chi le cura, medici e infermie- valle, da quelle dei servizi di pre- EMANUELE NEGRO, CANDIDATI
ri, non solo i segni inevitabili del- venzione, di medicina territoria- A TORINO E PIEMONTE PER UNIONE
la condizione di emergenza tera- le, dei posti letto ospedalieri e POPOLARE CON DE MAGISTRIS
peutica ma anche quelli evitabili, della post-acuzie? Sì, occorrono
prodotto dello smantellamento più investimenti nella salute, ma
del Servizio sanitario nazionale. non saranno risolutivi i miliardi
Non solo i pazienti, ma gli stessi del Pnrr, perché destinati solo ad
operatori ne sono vittime, come alcuni edifici e non al personale
documenta un recente esposto che va adeguato per quantità e
del sindacato Nursind. Al perso- qualità alle esigenze della sanità,
nale del Pronto soccorso vanno dell’assistenza domiciliare ai tan-
garantite condizioni di lavoro a- ti malati cronici e agli anziani, to-
deguate alla qualità e passione talmente a carico delle famiglie.
che mette nel salvare la vita o al- E perché progettare costosissimi
leviare gravi sofferenze. Ma co- “parchi della salute”, strutture su-
me, se prevale la logica neolibe- per-specialistiche dove i posti let-
rista secondo cui la salute è una to saranno ulteriormente ridot-
merce, la malattia è una occasio- ti? Il programma elettorale di LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
ne di profitto e il pubblico non “Unione Popolare con De Magi- ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
può soddisfare i bisogni sanitari stris” propone alcune linee di a- accedi a FQEXTRA, la versione digi-
dei cittadini se non ricorrendo al zione coerenti con questa analisi tale del nostro quotidiano
privato? Come, se la medicina e alla sua lettura rimandiamo il
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IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022 PIAZZA GRANDE l 13

ILSABATODELVILL
VILLAGGIO
SE FIANO PERDE CON RAUTI GIOVANNI VALENTINI

È COLPA DI RENZI E DI LETTA

La “decrescita felice”

I non è più un’utopia:

l collegio di Sesto San Gio- MARCO LILLO un po’ più di voti alla sua lista
vanni con la battaglia tra collegata nel proporzionale.
Isabella Rauti di FdI ed E- Perché dovremmo premiare

è una scelta obbligata

manuele Fiano del Pd sta
diventando un luogo sim-
bolo di questa campagna
elettorale. Prima Furio Colom-
bo su Repubblica ha chiesto a
tutti gli antifascisti di votare
Fiano, figlio di Nedo Fiano, so-
pravvissuto ad Auschwitz e fie-
ro testimone della Shoah, con-
tro Isabella Rauti, moglie di
Gianni Alemanno, ma soprat-
tutto figlia del fascista, repub-
memoria sulla Shoah e nella di- occhi – sono colpe politiche con il voto i responsabili di que-
fesa di tutti i discriminati per gravi perché il ragionamento sto sfascio con la scusa della lot-
sesso, razza e religione. Da que- frontista di Furio Colombo e di ta al ‘fascio’? Anche perché chi
sto punto di vista non si discute: Enrico Letta funziona anche in ci chiede di votare con una lo-
Furio Colombo ha ragione, Fia- presenza di peccati non proprio gica uninominale contro Rauti
no andrebbe votato a occhi veniali. è responsabile di una legge che “Per affrontare la ‘sfida impossibile’, quella di non
chiusi contro Rauti. Insomma potevamo tutti va in senso opposto. sorpassare livelli insostenibili di gas climalteranti in
Sarebbe giusto chiedere ai chiuderci gli occhi, turarci il na- Se siamo tutti costretti, in atmosfera, occorrerà ripensare un modello
nostri lettori il sacrificio di pas- so come Montanelli e votare tutti i collegi non solo a Sesto economico basato sulla crescita continua del Pil”
sare sopra le sue tante colpe po- quello che è a tutti gli effetti un San Giovanni, a votare con una (da L’energia rinnovabile oggi di Gianni Silvestrini –
litiche. Potremmo chiedere di degno rappresentante della logica uninominale per poi a Edizioni Ambiente, 2022 – pag. 215)
votare Fiano come baluardo nuova Dc, cioè il Pd. E allora urne chiuse vedere gran parte

blichino, fondatore di Ordine
Nuovo, Pino Rauti.
Ora Enrico Letta torna sul
tema. Dal palco di un comizio
ribadisce che il collegio del Se-
nato di Milano nord, che com-
prende anche Sesto San Gio-
vanni, è una bandiera simboli-
ca da strappare alla destra.
Letta a ben vedere mette nel
mirino il voto agli altri più che il
voto a Rauti: "Lì può vincere so-
lo uno dei due candidati. Ogni
voto non dato a quei due, aiuta
Isabella Rauti a battere Fiano,
simbolo di un’Italia antifascista
e libera. Il partito che prende il
5-6 per cento dei voti tolti, to-
glie voti a Fiano. Questo è il
concetto, dovete andare a con-
vincere persona per persona”.
Emanuele Fiano era lì accanto
al segretario a prendere gli ap-
plausi oggi sperando nei voti
domani.
Il ragionamento di Letta non
convince.
Fiano ha tutti i titoli per rap-
presentare un credibile candi-
dato democratico e antifasci-
sta: autore di un bel libro in ri-
cordo del padre Nedo, attivo da
anni nel mantenimento della
Q
democratico anche se è stato il perché non farlo? Perché non dei seggi assegnati con logica ualche anno fa m’è capitato di moderare una
più fiero sostenitore in tv delle seguire Colombo e Letta? proporzionale alle liste collega- tavola rotonda, nella sede della Stampa Este-
tesi insostenibili di Matteo Perché il Pd per primo non te, non è colpa nostra ma di chi ra a Roma, organizzata dal senatore Vito Cri-
Renzi in passato. Anche se si è ha applicato questo ragiona- ha fatto quella legge, cioè del Pd mi per il Movimento 5 Stelle, a cui partecipava
prestato a difendere Luca Lotti mento democratico frontista e di allora del quale proprio Fia- l’economista e filosofo francese Serge Latouche. Il tema
e Tiziano Renzi nel antifascista. Se dav- no era un fiero sostenitore. era la cosiddetta “decrescita felice” (bonne décroissan-
2017 con argomenti vero credesse alla mi- Se gli elettori di Sesto San ce). E ricordo che in sala aleggiava una certa diffidenza
risibili quando furo- UNINOMINALE naccia del ritorno dei Giovanni oggi si trovano co- quasi scaramantica per questo argomento, accompa-
no coinvolti nel caso nostalgici e degli ere- stretti a votare Fiano per prova-
Consip. Anche se ar- A SESTO ORA SI
gnata dalla tentazione di ricorrere magari a qualche
di politici del fasci- re a non far vincere quel seggio scongiuro.
rivò a ipotizzare ma- INVOCA IL VOTO smo, il Pd non doveva a Isabella Rauti, salvo poi vede- Confesso di aver nutrito anch’io un sottile scettici-
lattie mentali dei po-
chi giornalisti che si
“UTILE” CONTRO leanza
gettare a mare l’a l-
con il M5S.
re il proprio voto spalmato tra le
liste che appoggiano Fiano, in
smo. Ma nei giorni scorsi la “decrescita felice” m’è tor-
nata in mente leggendo sul Fatto
ostinavano a scrivere I FASCISMI Così avrebbe potuto testa il Pd, è colpa proprio di Quotidiano l’interessante ar-
su quello scandalo. battere la destra in Fiano e degli altri che applau- ticolo di Giuliano Garavini,
Anche se come un molti collegi, com- divano Ettore Rosato e i renzia- esperto di politiche ener-
rottweiler azzannò il manager preso Sesto San Giovanni, sen- ni quando inventarono la legge getiche e docente di Storia
che metteva in difficoltà penale za mendicare voti a chi non scellerata che ora fingono di delle relazioni interna-
le persone vicine al leader, mes- vuole regalarli al Pd. non capire. zionali all’Università Ro-
so a sua volta in difficoltà poli- Se la posta in gioco per i di- Per questa ragione la scelta ma Tre, intitolato “Scatta
tica. Anche se arrivò a chiedere rigenti del Pd era davvero così di votare un altro candidato nel l’ora del razionamento (e
che si dimettesse non Lotti (ac- alta, perché far saltare tutto per collegio uninominale diverso perché può essere un bene)”.
cusato) ma l’Ad di Consip, Luigi il mancato appoggio del M5S a da Rauti e Fiano è pienamente In sostanza, per chi non l’aves-
Marroni, cioè l’accusatore non Draghi su un provvedimento legittima. Fiano probabilmen- se letto, la tesi del professor Gara-
indagato che osava raccontare che conteneva contenuti molto te non sarà eletto comunque. vini è che la riduzione della produ-
la sua versione di quel che il meno importanti dello sban- Non per colpa di chi voterà M5S zione di gas in Russia (-5%) potrà AMBIENTE
braccio destro di Renzi e il pa- dierato scontro di valori? La o la lista Calenda-Renzi, ma per stimolare lo sviluppo delle fonti
dre Tiziano gli avevano detto, sensazione è allora che, con la colpa del Pd, prima di Renzi e rinnovabili e quindi contribuire a RIDURRE GLI
facendoli indagare entrambi. scusa del fronte antifascista, il ora di Letta. Sono loro che han- ridurre il riscaldamento del piane- SPRECHI È UTILE
Avremmo potuto chiedere ai Pd non punti a vincere il colle-
nostri lettori insomma un bel gio di Sesto San Giovanni ai
no determinato la legge eletto-
rale e le alleanze che favoriran-
ta e a contrastare il cambiamento
climatico.
AL RISPARMIO,
colpo di spugna politico. Di- danni di Isabella Rauti e Gior- no la vittoria della destra. Non “Non tutti i mali vengono per MA ANCHE
menticate queste che – ai nostri gia Meloni, ma solo a portare solo a Sesto San Giovanni. nuocere”, avverte un vecchio pro- ALLA SALUTE
verbio popolare. E forse, in qualche
misura, il detto si può applicare an- DEL PIANETA
che al razionamento. Una nemesi
storica, dunque, per Putin e per la

RUSSIA, ANGOLA, LIBIA: COME MAI

sua guerra sciagurata? Se questa situazione di necessità,
imposta dall’emergenza energetica, contribuirà a cor-
reggere i nostri comportamenti, le nostre abitudini e
quindi i nostri consumi, allora una “decrescita” control-

NESSUN CANDIDATO NE PARLA?

lata può risultare utile per salvare il pianeta dal riscal-
damento globale e dal cambiamento climatico. E ma-
gari, per accelerare contemporaneamente lo sviluppo
delle energie alternative: fotovoltaico, eolico, geotermia
e idroelettrico.

L
a campagna eletto-
rale dovrebbe inclu-
dere un numero
maggiore di argomenti per due
ragioni principali. La prima è
che, in una democrazia, gli elet-
tori dovrebbero conoscere approfondita-
mente le idee di chi sarà chiamato a governar-
li per ridurre la quota di potere arbitrario che
le élite di governo esercitano sul popolo. Ecco
perché appaiono poco democratici quei lea-
der che promettono di riportare Draghi alla
presidenza del Consiglio in caso di vittoria al-
le prossime elezioni. Draghi non sta parteci-
pando alla campagna elettorale. Le sue ricet-
te sono note, ma non intende sottoporle né al
voto popolare, né al dibattito democratico.
Draghi ha tutto il diritto di aspirare nuova-
mente alla presidenza del Consiglio, ma do-
vrebbe candidarsi e rispondere alle doman-
de dei giornalisti dando conto del suo ope-
rato fino a oggi. Ad esempio, aveva assicurato
che gli ucraini, uccidendo tanti soldati russi
anche grazie alle armi dell’Italia, avrebbero
costretto Putin a chiedere la pace, ma questa
promessa è andata incontro a un fallimento
totale. Draghi dovrebbe presentarsi in tele-
visione e rispondere a domande come que-
sta: “Mi scusi, caro presidente del Consiglio,
che cosa ha da dire sul fatto che la sua politica
per raggiungere la pace in Ucraina è comple-
tamente fallita?”. Sarebbe corretto, da parte
di Draghi, annunciare di non essere dispo-
Il razionamento, dunque, come “cultura del limite”.
ALESSANDRO ORSINI giorando. Stiamo cercando di di- Strumento di autocontrollo e autoregolazione. Contro
re che l’Italia dovrebbe evitare di lo spreco e favore del risparmio energetico. Fine dell’età
trovarsi schiacciata tra la guerra dell’abbondanza. Quante volte teniamo le luci inutil-
nibile a fare il presidente del Consiglio nella in Ucraina e quella in Libia. L’Italia, intesa mente accese, in casa o in ufficio? Quanti apparati, spie
prossima legislatura, altrimenti molti citta- come sistema Paese, uscirebbe esangue da u- o led lasciamo in funzione di notte? E quanto ci costa
dini potrebbero pensare che aspiri a tornare na morsa di quel tipo. Che cosa sanno della tutto questo dispendio di energia? Ora che – per la guer-
alla guida del governo aggirando le regole Libia i principali capi di partito? Sono infor- ra e per la speculazione sul gas – il prezzo schizza e la
basilari della democrazia con una manovra mati delle complesse dinamiche geopolitiche bolletta sale alle stelle, il ricorso alla parsimonia e alla
di palazzo. Desta una certa impressione pen- da cui è afflitto quel Paese martoriato? Quali sobrietà si rende indispensabile.
sare che milioni di italiani si recheranno al ricette hanno in mente per evitare una nuova Ai suoi tempi, Pier Paolo Pasolini negli Scritti corsari
voto sapendo che alcuni partiti in- guerra civile che, con ogni probabi- distingueva fra “progresso” e “sviluppo”, polemizzando
tendono insediare alla presidenza lità, si internazionalizzerebbe ve- con la cosiddetta sinistra “sviluppista”: quella che, all’in-
del Consiglio un uomo che ha ri- SILENZIO locemente mettendo a rischio la segna dell’industrializzazione più o meno selvaggia, al
fiutato di competere con gli altri nostra sicurezza nazionale? Sanno
candidati. Dà l’idea di una demo- I PARTITI
Sud reclamava le “cattedrali nel deserto” (modello vec-
ciò che la Russia sta facendo in Li- chia Italsider di Taranto) e al Centro o al Nord difendeva
crazia incompiuta o quantomeno IN CAMPAGNA bia e la sua ambizione di ricavarsi gli interessi dei “rossi” contro i “verdi”. Cioè degli operai
anomala.
La seconda ragione, per cui la
ELETTORALE un porto davanti alla Sicilia?
Un altro argomento riguarda i
contro gli ambientalisti. Quasi che l’ecologia fosse ostile
all’occupazione e non tutelasse piuttosto la natura e la
campagna elettorale dovrebbe in- NON STANNO rapporti con Angola, Mozambico e salute collettiva, compresa quella delle “tute blu”.
cludere un numero maggiore di AFFRONTANDO Algeria. Il governo Draghi ha deci- Mentre l’emergenza energetica e quella climatica
argomenti, riguarda il “test di so di aumentare la dipendenza e- impongono a tutti una riduzione dei consumi, insieme
q u a l i t à” che ogni cittadino do- I TEMI CRUCIALI nergetica da questi tre Paesi per li- ad abitudini e stili di vita diversi, la “decrescita felice” –
vrebbe condurre sugli aspiranti al berarsi del gas russo. Ma che cosa cioè, favorevole, propizia – appare un’utopia praticabi-
potere pubblico. Il fatto di parlare sanno i nostri candidati degli Stati le. Una “sfida impossibile”, appunto, per riprendere l’os-
dei soliti tre argomenti è un affare per i po- succitati? E se uno dei tre fosse scosso da un’a- simoro di Silvestrini nel suo “breviario” citato all’inizio.
litici che appaiono in televisione. Parlando gitazione politica, i nostri leader politici si Vale a dire una sfida ritenuta tale fino a ieri e che al gior-
cento volte al giorno della “flat tax”, i candi- troverebbero impreparati com’è accaduto no d’oggi diventa invece una scelta obbligata. A pena di
dati danno l’impressione di essere prepara- con il Donbass, di cui non si erano mai occu- mettere a rischio la stessa sopravvivenza del pianeta e
tissimi. Chi non sembrerebbe preparato pati? Ovviamente il “test di qualità” diventa dell’umanità.
trattando lo stesso argomento su tutti i ca- inutile se il prossimo presidente del Consiglio
nali per tre mesi? sarà un uomo che non ha mai risposto a nes-
Il dibattito potrebbe essere ampliato in- suna domanda. Anzi, a dirla tutta, sarebbe i-
cludendo la crisi in Libia, dove tutto sta peg- nutile l’intera campagna elettorale.
14 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022

\/ \/
TG1 RAI
IL FESTIVAL
Capire la guerra:
a Reggio Emilia
con Emergency

T
re giorni di incontri e di-
battiti tra giornalisti, fi-
losofi e scrittori sul tema
LAZIO, CORTE DEI CONTI della scelta, sul perché conti-
nuiamo a scegliere la guerra
Assessore D’Amato come strumento di risoluzio-
ne delle controversie. La se-
condannato conda edizione del Festival di
Emergency, a Reggio Emilia
per i fondi onlus da oggi, ha come obiettivo il ri-
cordare che è sempre una que-
stione di scelte. Tutti gli eventi
sono gratuiti e in diretta sui

L’
assessore alla Sanità del-
la Regione Lazio, Alessio
D’Amato, è stato con-
dannato dalla Corte dei Conti a
risarcire di 275 mila euro di
contributi regionali. Il procedi-
mento riguardava uno sposta-
mento di denaro avvenuto tra il
2005 e il 2008, quando D’A-
mato era consigliere regionale.
social dell’associazione fon-
data da Gino Strada, scom-
parso un anno fa. Sui palchi
delle piazze cittadine si alter-
neranno diversi giornalisti,
tra cui Gad Lerner e Zahra Jo-
ya, giornalista afghana tra le
donne dell’anno del Time del
2021, artisti come Alessandro

Per lo studio e per gli amici (meglio se di Cl) Secondo i giudici, D’Amato, in-
fatti, aveva ricevuto i fondi re-
gionali per la Fondazione Italia

la direttrice Maggioni non bada a spese Amazzonia Onlus, di cui era

presidente, ma quei soldi sa-
rebbero stati indebitamente u-
sati non per l’associazione, ma a

I
l malcontento dura da settimane e non si è ancora pla- storie) e conduttrice (Giorgia Cardinaletti, ora promossa fini politici. Il processo, sul
cato. Parliamo di Rai e dell’ultima ricca consulenza af- alla conduzione del Tg1 delle 20). Per la stagione 2022 la fronte penale, è stato invece ar-
fidata a un esterno. In questo caso si tratta di Unomat- trasmissione non è in palinsesto, ma Fontolan è riuscito a chiviato. L’assessore, dal canto
tina, il programma mattutino della rete ammiraglia, dove spuntare una consulenza d’oro a Unomattina, che que- suo, ha annunciato che presen-
Monica Maggioni ha voluto come consulente Roberto st’anno vedrà la conduzione unica di Massimiliano Ossi- terà ricorso. “La ritengo una
Fontolan alla modica cifra di 200 mila euro l’anno. Fon- ni. Non è chiaro se il contratto di consulenza sia stato fatto sentenza ingiusta e ingiustifi- Bergonzoni o Mauro Biani, la
tolan è uno dei pezzi grossi di Comunione e Liberazione: dalla direzione day time di Simona Sala o direttamente cata: sarà depositato immedia- sociolinguista Vera Gheno e
attualmente è direttore del centro internazionale del mo- dal Tg1, ma poco cambia. tamente l’appello da parte degli l’attore Andrea Pennacchi. La
vimento fondato da don Luigi Giussani. Ma è anche gran- Intanto Maggioni si appresta a inaugurare il nuovo avvocati Angelo Piazza e Gen- speranza di Rossella Miccio,
de amico di Maggioni. Al Meeting di Rimini, ad esempio, studio del Tg1, che esordirà giovedì 8 settembre. Un gran- naro Terracciano – ha detto presidentessa di Emergency,
la direttrice del Tg1 da anni è ospite fissa e proprio qui, nel de ambiente che conterrà l’edizione del tg ma anche gli l’assessore D’Amato – Mi con- è “che il made in Italy di cui
2015, fece la sua prima uscita pubblica come presidente speciali, col giornalista non più inchiodato alla sedia ma sidero totalmente estraneo ai sentiamo tanto parlare non
della Rai, appena nominata. Un’amicizia e una stima re- in piedi tra enormi ledwall e schermi touch screen. Una fatti risalenti a oltre 15 anni fa, fosse quello degli armamenti
ciproca che li aveva portati l’anno precedente, il 2014, a conduzione più moderna e al passo coi tempi che forse senza che peraltro sia stata for- ma quello dei diritti, della pa-
realizzare insieme un film documentario sulla vita di don manderà in pensione la figura del mezzobusto. Il costo è nita prova alcuna di un atto, o ce e del rispetto dell’ambiente.
Giussani, La strada bella. E Maggioni chiama proprio top secret, ma si parla di un investimento di 500 mila euro. fatto, da me compiuto. Conti- Speriamo che qualcuno pri-
Fontolan (che in passato è stato vicedirettore del Tg1 per Del resto la rivoluzione al Tg1 Maggioni l’aveva già comin- nuerò il mio lavoro al servizio ma o poi se ne renda conto e
poi lasciare Viale Mazzini) come autore del programma ciata facendo sparire dal video alcuni volti storici che si dei cittadini”. inverta la tendenza”.
che ha segnato il suo ritorno in video, Sette Storie, nel erano ribellati all’ordine di servizio di dover condurre, a VIN. BIS. S.B.
2020, realizzato, oltre a Fontolan, insieme a Marcello turno, la rassegna stampa del primo mattino, come Fran-
Sorgi e Anna Migotto. Programma che, col passaggio di cesco Giorgino, che per protesta ha abbandonato il tg.
Maggioni alla guida del Tg1, ha cambiato nome (Via delle GIANLUCA ROSELLI
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
CLUB SANZIONATI
\/
LA PICCOLA REPUBBLICA
SESTO CASO AL MONDO
Utero trapiantato
Nata a Catania
la prima bambina
È
nata all’ospedale Canniz-
zaro di Catania Alessan-
dra, figlia della donna che
ha ricevuto il primo trapianto
di utero realizzato in Italia. È il
primo caso in Italia, il sesto al
mondo. La bambina, nata pre-
matura alla 34esima settimana
di gravidanza, pesa 1,7 kg è in
condizioni “stabili“, così come
sua madre, con la quale è anco-
ra ricoverata in ospedale.
La donna, 31 anni, era nata
priva di utero a causa di una ra-
ra patologia congenita, la sin-
drome di Rokitansky. È per
questo che nell’estate del 2020
ha deciso di entrare nel pro-
gramma sperimentale coordi-
nato dal Centro nazionale tra-
pianti. La donatrice è una
37enne, già madre, deceduta
improvvisamente e che aveva
espresso in vita il consenso al
momento del rinnovo della
carta d’identità. I genitori della
piccola hanno deciso di dare al-
la neonata il suo nome, Ales-
sandra. “È stato un trapianto e-
stremamente complesso“, ri-
costruisce Pierfrancesco Ve-
roux, professore ordinario di
Chirurgia vascolare e trapianti
dell’Università di Catania che
ha eseguito l’intervento, “che
ha presentato sin dall’inizio le
difficoltà tecniche che ne limi-
tano l’uso estensivo nel mon-
do”. “La nascita di questa bam-
bina è un risultato straordina-
rio – commenta il direttore del
Centro nazionale trapianti
Massimo Cardillo – La piccola
Alessandra oggi rappresenta
per le donne nate prive di utero
una speranza concreta di poter
condurre una gravidanza ed è
l’ennesima testimonianza di
come la medicina dei trapianti
e la donazione degli organi sia-
no un valore da promuovere
sempre di più”.
\/
L’ASSASSINIO DI ALIKA
Omicidio Macerata,
perizia per Ferlazzo
LA PROCURA di Macerata ha
q chiesto una perizia psichiatrica con
la formula dell’incidente probatorio su Fi-
lippo Ferlazzo, il 32enne arrestato per l'o-
micidio dell’ambulante nigeriano Alika O-
gorchukwu, ucciso a mani nude il 29 luglio
in corso Umberto a Civitanova Marche
(Macerata). La richiesta è stata inoltrata al
gip dal pubblico ministero Claudio Rastrel-
li (in veste anche di procuratore capo fa-
cente funzioni), che intende sapere così se
l’operaio originario della provincia di Saler-
no, era in grado di intendere e di volere al
momento dei fatti accaduti il 29 luglio. Po-
co dopo le 14, Ferlazzo aveva aggredito il
nigeriano 39enne, ‘reo’ di avere chiesto in-
sistentemente l’elemosina alla fidanzata
dell’italiano, che reagì uccidendolo.
Fair play finanziario: multa Uefa
a Juventus, Milan, Inter e Roma
CI SONO QUATTRO CLUB italiani tra quelli
sanzionati dall’Uefa per violazioni del fair
play finanziario. Milan (multa di 2 milioni, 15
se non rientra nei parametri in tempo), Inter
(4 milioni o rischio 26), Juventus (3,5 milioni
Una legge sull’aborto più evoluta della 194:
San Marino esce dall’800 e entra in Europa
U
na settimana prima del voto in Consiglio grande e
generale, equivalente al nostro Parlamento, nelle
chiese di San Marino venivano ancora distribuiti vo-
lantini antiabortisti. Probabilmente era l’ultimo tentativo
di arginare l’ondata laica e femminista che a San Marino ha
portato mercoledì scorso alla legalizzazione dell’aborto,
archiviando nella storia la norma risalente alla seconda
metà dell’Ottocento che lo puniva con il carcere fino a tre
anni per la donna e per il medico che l’aiutava. La legge ap-
provata adesso, dopo la schiacciante vittoria dei sì alla de-
penalizzazione (77,3%) al referendum di quasi un anno fa,
per certi versi surclassa anche la 194 dell’Italia, assegnando
solo alla donna di diritto di scegliere fino alla dodicesima
settimana di gestazione, senza dover dare giustificazioni.
“Non è un compresso tra laici e cattolici, la normativa ap-
provata è basata sul nostro quesito referendario”, dice Va-
nessa Muratori, ex parlamentare indipendente di Rifon-
dazione comunista che vent’anni fa iniziò la sua battaglia
per avvicinare San Marino all’Europa sulla legalizzazione e
che ha centrato l’obiettivo con l’Unione donne sammari-
nesi, che ha promosso il referendum. Nel consultorio della
piccola repubblica non potranno essere presenti movi-
\/
ARRESTATO A LADISPOLI
Balla nudo e molesta
al concerto di D’Avena
UN UOMO DI 65 ANNI è stato
q denunciato con l’accusa di vio-
lenza sessuale a Ladispoli dopo che
martedì sera al concerto di Cristina
D’Avena avrebbe ballato nudo palpeg-
giando alcune ragazze. L’uomo, origi-
nario di Cerveteri, si sarebbe abbassato
i pantaloni e avrebbe iniziato a ballare
nudo strusciandosi a una 40enne e pal-
peggiando le ragazzine. Mentre D'Ave-
na continuava a cantare Pollon, Occhi di
gatto. In scaletta anche Kiss me Licia e
Sailor Moon. Gli agenti della polizia so-
no intervenuti prima che l’uomo ri-
schiasse il linciaggio. Ad accorgersi del
gesto, la sorella di una delle vittime, che
ha fornito una fotografia dell’uomo agli
inquirenti.
o rischio 23) e Roma (5 milioni o rischio 35)
sono inserite nella lista dei club che hanno
partecipato alle competizioni Uefa 2021/22
e non hanno rispettato il requisito di pareggio
di bilancio. Nell’elenco anche le francesi Psg,
Monaco e Marsiglia e i turchi del Besiktas.
L’analisi, sottolinea la Uefa, ha riguardato gli
esercizi 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022.
menti pro-vita, l’operatore sanitario non potrà distribuire
materiale contro l’aborto e nessuno potrà forzare la scelta
della donna. Le autorità sanitarie dovranno garantire l’ap-
plicazione della legge anche ricorrendo a personale medi-
co esterno all’ospedale, qualora tutti i sanitari in organico
si appellino all’obiezione di coscienza, e nelle scuole di ogni
ordine e grado dovrà essere introdotta l’educazione ses-
suale, non solo per la prevenzione delle gravidanze inde-
siderate ma anche per lo sviluppo di una sessualità piena,
svincolata dalla sola funzione riproduttiva. Una sconfitta
cocente per la Democrazia cristiana, partito di maggioran-
za relativa al governo. Ma anche per la Diocesi. Il vescovo
Andrea Turazzi aveva infatti scritto a tutti i membri del
parlamento sammarinese invitandoli a prevedere un cimi-
tero dei feti e a introdurre nella legge l’obbligo di avvisare il
compagno della donna che opta per l’interruzione di gra-
vidanza, per tentare la dissuasione. Richieste che non han-
no trovato spazio nella normativa. “A cambiare le cose – di-
ce Muratori –, ha contribuito molto la mobilitazione dei
giovani, maschi e femmine. Questo significa che il Paese
era pronto molto prima della sua classe politica”.
NATASCIA RONCHETTI
\/
SENTENZA A PROCESSO CLAN
Camorra a Firenze, c’è
l’aggravante mafiosa
PRIME CONDANNE per l’inchie-
q sta sull’esplosione di una bomba
carta davanti a una pizzeria nel febbraio
2021 e sulle presunte attività a Firenze di
un clan camorristico. Il gip ha condannato
in abbreviato a 6 anni e 6 mesi per asso-
ciazione per delinquere con l’aggravante
dell'agevolazione mafiosa Luigi Cuomo, ti-
tolare del ristorante e presunto capo della
banda criminale insieme al fratello Miche-
le. Tre anni sono stati inflitti ai due presunti
esponenti del clan rivale dei Piedimonte:
Sabato Mariniello e Luigi D’Auria. Per i col-
laboratori dei fratelli Cuomo, Filippo Bof-
fardi e Gennaro Prisco, rispettivamente 3
anni e 10 mesi e 3 anni e 4 mesi. L’inchiesta
è stata coordinata dal procuratore aggiun-
to di Firenze Luca Tescaroli.
ZOOM l 15
RIMASUGLI
GORBY, UNA MODERATA
LAUDATIO FUNEBRIS
, OGGI I MOSCOVITI che lo
volessero potranno rendere o-
maggio alla salma di Mikhail Sergee-
vich Gorbaciov per un paio d’ore: ma-
gari saranno molti, ancorché nell’ex
Urss il nostro non avesse questo gran
seguito. Cosa fare di uno sconfitto di
successo è sempre complicato. In
Occidente si è scelta, ovviamente, la
via della celebrazione: un po’ per vo-
lontà e un po’ per ingenuità Gorba-
ciov ha garantito al blocco atlantico lo
smontaggio pacifico della fu Urss co-
me apparato istituzionale, economi-
co, geopolitico e ideale, non è roba da
poco per i “vincitori”. È curioso, ma
non insolito, che per trovare un’opi-
nione vagamente più articolata nei
media mainstream occorra rivolgersi a
un conservatore: forse perché, tra le
altre cose, conservano pure la memo-
ria di quando il lavoro intellettuale
non era un tweet. Sergio Romano fu
ambasciatore a Mosca tra il 1985 e il
IN BREVE
MERITI E MOLTI
(GRAVI) ERRORI
DI UN PERDENTE
DI SUCCESSO
1989: “Rimproveravo a Gorbaciov di
non avere un vero programma econo-
mico – ha detto al CorSera – Va bene
concedere più libertà: tutti erano con-
tenti. Ma cosa fare del sistema di pro-
duzione collettivo? Lui parlò della
creazione di una ‘industria sociale’:
ma non spiegò mai cosa fosse”. Gor-
baciov, così giustamente celebrato
per le riforme “libertarie”, in econo-
mia fu davvero un figlio degli anni 80:
riassetto industriale pagato dal lavo-
ro, liberalizzazione di prezzi e salari,
finanziarizzazione dei bilanci delle
imprese pubbliche, il tutto in un’eco-
nomia pianificata e fortemente mo-
nopolistica. Fu un disastro che, non
certo da solo, ha creato le condizioni
per l’arrivo di Eltsin – cioè della Russia
com’è oggi, oligarchi e Putin compresi
– a voler tacere del più grande furto
della storia ovvero la privatizzazione
banditesca del patrimonio pubblico
dei Paesi dell’ex Patto di Varsavia.
Anche per questo le celebrazioni nel-
la fu Urss sono meno apologetiche
che in Occidente, dove pure esiste chi
fu sconfitto insieme a Gorbaciov: no,
non Occhetto, D’Alema o Veltroni,
ma le forze del lavoro, qualunque
scheda depositassero nell’urna, rima-
ste senza più il babau che – di nuovo:
non certo da solo – aveva imposto per
qualche decennio al capitale un com-
promesso sociale. Ci sarebbe altro da
dire? Certo, però “No, non ora, non qui,
in questa pingue immane frana”...
MARCO PALOMBI
16 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022

GUERRA IN UCRAINA • 191° GIORNO

Zaporizhzhia Zelensky
deluso: “L’obiettivo è
smilitarizzare la centrale”
Poi accusa il Cremlino:
esperti nucleari ingannati

» Giampiero Gramaglia

L
LA KIRCHNER a missione dell’Aiea non
È SALVA: PRESO se ne va dalla centrale
L’ATTENTATORE nucleare di Zapori-
zhzhia, in territorio u-
craino, ma occupata dai russi.
Sei esperti dell’Agenzia dell’O-
nu per l’energia atomica reste-

Kiev: “Aiea manipolata”

ranno sul sito dell’impianto
“qualche giorno”, due a tempo
indeterminato. “La Russia ne è
felice”, dice Mikhail Ulyanov,
rappresentante permanente

Mosca avverte gli Usa:

presso l’Onu a Vienna. L’Ucrai-
na, invece, è sul chi vive: teme
che sia difficile per gli ispettori
LA PISTOLA era essere neutrali dato il contesto;
puntata al suo volto, denuncia “manipolazioni” del-
ma si è fortunosamente le informazioni fornite agli e-

non passate la linea ‘russa’

inceppata: così sperti Onu; voleva che la dele-
la vicepresidente gazione chiedesse la smilitariz-
Cristina Fernández zazione dell’impianto, cosa che
de Kirchner è sfuggita non è avvenuta.
a Buenos Aires
a un attentato. La sua DA MOSCA parte un monito a
abitazione era presidiata Washington “dal fare passi pro-
da suoi sostenitori vocatori, compresa la fornitura
che le manifestavano

POLONIA Nuovi contratti

all'Ucraina di armi di sempre
solidarietà dopo più a lunga gittata e più distrut- pete che l'integrità dell'im- per gli ucraini – i russi hanno
la condanna a 12 anni tive” dice il viceministro degli pianto “è stata violata più volte” subito “perdite significative” di
per presunta corruzione. Esteri, Sergej Ryabkov: solo u- ma non può ancora dire “se ac- uomini e mezzi. Intanto, Kiev
L’attentatore – che ha na “sottilissima linea separa gli cidentalmente o deliberata- cerca di tagliare loro le vie di ri-
tentato la fuga, ma è

Usa dal divenire parte del con-
stato fermato dalla flitto. Non s’illudano che tutto
polizia – è Fernando rimanga immutato, una volta
Andrés Sabag Montiel, che quella linea sarà stata supe-
mente”. Ieri, otto esperti della
missione Aiea e quattro assi-
stenti sono rimasti a lavorare
nella centrale.
Varsavia fa shopping
fornimento.
IL PRESIDENTE ucraino Volo-
dymyr Zelensky, intervenendo

di cannoni: diventerà
35 anni, nato in Brasile, rata”. Il presidente Usa Joe Bi- Per il ministro della Difesa al Forum Ambrosetti, dice che
ma residente da molti den si appresta, però, a chiede- russo, Sergej Shoigu, gli ucrai- “l'Ucraina è pronta ad aumen-
anni in Argentina. re al Congresso altri 13,7 mi- ni, bombardando l’area di Za- tare l'export di elettricità verso
Ha precedenti giudiziari. liardi di dollari per l’Ucraina; e porizhzhia, stanno creando l'Ue”, riferendosi a quella di Za-

la più armata nella Ue

l’Ue avrebbe pronti altri cinque
miliardi. Per Ulianov, la pre-
senza internazionale potrà
“dissipare numerose specula-
zioni” sulla situazione della
centrale. Il portavoce del Cre-
Diatribe atomiche G7
approva tetto sul prezzo
del petrolio di Putin
La sua squadra alla Casa
Bianca: “Attenti, ormai
fate parte del conflitto”
mlino Peskov concorda: “È an-
cora presto per fare valutazioni
sull'operato della missione del-
l'Aiea, ma in generale valutia-
mo in modo molto positivo che,
nonostante tutte le difficoltà e i
problemi, comprese le azioni
provocatorie della parte ucrai-
na, la delegazione sia arrivata e
abbia iniziato il proprio lavoro”.
Citato dalla Tass, il direttore
generale dell'Agenzia, Rafael
Grossi, che è a Zaporizhzhia, ri-
“un rischio reale di disastro nu-
cleare”. Shoigu nega che i russi
abbiano depositato armi pe-
santi all'interno o intorno al-
l'impianto. L'Ucraina ha ieri
colpito una base russa a Ener-
godar, dove sorge la
centrale. “A Kherson
ed Energodar, attac-
chi precisi delle no-
stre truppe hanno
distrutto tre sistemi
di artiglieria nemici,
oltre a un deposito di
munizioni”, afferma
l'esercito di Kiev in
un rapporto. L’intel-
ligence britannica
rileva nel suo bollet-
tino pesanti com-
battimenti nel sud e
conferma i bombar-
damenti su Energodar.
La Russia s’aspetta che l’esi-
to della missione dell’Aiea sia
diramato “alla comunità inter-
nazionale”. Shoigu dice che da
inizio luglio gli ucraini, “usan-
do armamenti occidentali, at-
taccano regolarmente la cen-
trale”; e che dal 18 luglio “ci so-
no stati 29 attacchi, con l'im-
piego di 16 droni kamikaze”. Il
fronte dell’energia si muove
più di quello sul terreno, dove –
porizhzhia, di cui ora non di-
spone. “Il nostro export po-
trebbe ridurre la pressione di
Mosca sull'Europa e sull'Italia
e contribuire a soddisfare al-
meno l'8% dei consumi di elet-
tricità dell'Italia”.
I ministri delle Finanze del
G7 varano un piano che preve-
de un tetto al prezzo del petro-
lio che viene dalla Russia. “Vo-
gliamo costruire una coalizio-
ne ampia, oltre il G7, convince-
re tutti i Paesi dell'Ue e al-
tri”, dice il ministro
delle Finanze tede-
sco Christian Lin-
dner, presidente
di turno del
Gruppo. La rea-
zione di Mosca è
irritata e aggres-
siva. Il gas russo
“non ci sarà più” in
Europa se l'Ue imporrà
il “price cap“, dice il vicepre-
sidente del Consiglio di sicu-
rezza russo Dmitry Medvedev,
un falco. E Peskov ripete: “Se i
Paesi ostili metteranno un tet-
to ai prezzi delle risorse ener-
getiche russe, Mosca fornirà
petrolio solo ai Paesi che si a-
deguano alle condizioni del
mercato”.
» Roberta Zunini
L
a notizia era parsa voluta-
mente esagerata quando lo
scorso 27 luglio la Polonia
annunciò di aver sottoscritto con
alcune aziende della Corea del
Sud il più ingente contratto
per l’approvvigionamen-
to di armi mai stipulato
finora da un Paese eu-
ropeo dell’ex blocco
sovietico. La confer-
ma invece è arrivata
e, se tutto andrà li-
scio, cioè se non in-
terverrà chissà quale
imprevedibile ostaco-
lo, a breve le forze di terra
polacche diventeranno davve-
ro le più armate del vecchio con-
tinente. Oltre a 700 cannoni au-
tomatici, 180 carri armati e 48 o-
bici arriveranno a Varsavia entro
la fine dell’anno. Una seconda fa-
se vedrà la fornitura di oltre 800
carri armati e 600 obici entro il
2026. Il costo dell’ammoderna-
mento e arricchimento delle forze
armate polacche è di 15 miliardi di
dollari, ovvero l’equivalente del
budget annuale.
“È L’E N N ESI M A c on s e g u en z a
dell’espansionismo di Mosca che
vediamo da sei mesi a questa par-
te in Ucraina. Dobbiamo pertanto
armare il nostro esercito per evi-
tare che al Cremlino ci ritengano
troppi deboli e assicurarci che i
nostri confini vengano rispettati”,
ha dichiarato il ministro della Di-
fesa, Mariusz Blaszczak, spiegan-
do che se l’accento è stato messo
sulle forze di terra è per il fatto che
i blindati e l’artiglieria rivestono
una grande importanza sui campi
di battaglia contemporanei. Nel
frattempo frattempo Varsavia
non rimane scoperta perché è già
fortemente armata. A partire
dall’annessione della Crimea nel
2014, i governi polacchi avevano
già acquistato grandi partite di ar-
mamenti dagli Stati Uniti, tra cui i
noti missili a media e lunga gittata
Himars, spendendo quasi 5 mi-
liardi di dollari. Secondo la mag-
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022 ESTERI l 17

L’INTERVISTA • Aurel Braun

“Gorbaciov salvò
il mondo: quei leader
non ci sono più”
» Michela A.G. Iaccarino un mito: non puniscono solo il sanzionato, ma

O
anche il sanzionatore. Se le emetti contro un e-
ggi Mosca dirà addio all’ultimo Se- norme Paese di 144 milioni di persone, devi a- L’ACCADEMICO
gretario generale del Partito comu- vere tempo e pazienza. Ma la prospettiva deve CHE ANALIZZA
nista sovietico. A Michail Sergevich essere politica, non economica. I “SOVIETICI”
Gorbaciov – che verrà seppellito nel Lei ha cominciato a studiare Mosca quan-
cimitero di Novodevicy – il Cremlino ha riser- do la bandiera che sventolava sul Cremli-
vato funerali di Stato “a metà” a cui il presiden- no era ancora rossa e con la falce e mar-
te Putin non parteciperà “per altri impegni”. tello sopra. Con la Federazione oggi il dia-
Perfino le esequie riservategli parlano dell’at- logo sembra più difficile di allora.
titudine dei russi verso la sua eredità storica: lo Quando da giovane ho deciso di occuparmi di
dice Aurel Braun, professore di Relazioni In- relazioni internazionali con l’Urss, durante la
ternazionali dell’Università di Toronto, esper- Guerra fredda, si rischiava l’inverno nucleare.
to di Unione Sovietica e Federazione. Sulla sa- Se lo abbiamo evitato è stato per sagge leader-
goma dell’uomo che era al comando quando ship. Inoltre, l’Urss era una super potenza, la
nel dicembre del 1991 l’Urss si disciolse, ognu- Russia ne è solo un frammento, ma quello che
In divisa no ha proiettato quello che voleva: traditore manca ai capi di Stato attuali –con un dittatore
Pattugliamenti per molti compatrioti, PROFESSORE
attorno alla era l’amichevole Misha di Relazioni internazionali
centrale. Sopra, “che ha portato demo- e Scienze politiche
esperti Aiea con crazia e diritti ai citta- all'Università di Toronto,
Zelensky. Sotto, dini delle ex Repubbli- Aurel Braun è anche
l’esercito polacco che sovietiche”. membro senior del
FOTO Invece? Center for Eurasian,
ANSA/LAPRESSE È vero, era lì quando Russian and East
l’ impero sovietico è European Studies .
collassato, ma non era- Ha tenuto numerose
no queste le sue inten- conferenze in Canada,
zioni. Aveva due obiet- Stati Uniti, Gran Bretagna,
tivi: salvare il comuni- Francia, Germania, Belgio,
smo e salvare l’Unione. Italia, Svizzera, Russia,
Ha fallito, ma non in- Austria e Norvegia.
tenzionalmente: sem- È stato nominato due
plicemente non era in volte visiting scholar
posizione di fermare dalla Stanford University.
un processo storico già Ha scritto ampiamente
in corso. Come Putin, di studi strategici
considerava la caduta sovietici e comunisti,
dell’Urss come una ca- si è occupato
tastrofe geopolitica. in particolare di problemi
Non era favore vole di trasformazione
all ’ indipendenza di dei sistemi socialisti
nell'ex Unione Sovietica

gior parte degli analisti, è il “prin-
cipio di urgenza” ad aver spinto i
polacchi a tramutare in un gigan-
te il proprio esercito. Avendo giu-
dicato del tutto insufficiente l’a-
zione occidentale intrapresa per
Leopard.
Quando il ministro Blaszczak
andò cinque mesi fa a Washin-
gton per discutere di accordi sulle
armi, il segretario alla Difesa, Llo-
yd Austin, gli aveva promesso che
‘‘
Kiev. Sulla Crimea si è
espresso dicendo che e nell'Europa orientale.
lui avrebbe fatto lo stes-
so: gli è costato un di-
vieto emesso da Kiev che lo ha come Putin – è una visione. In
bandito dal Paese. Europa il presidente Macron ha
L’Ovest ha pianto e omag- avuto più di un colloquio con il
giato la sua morte. leader russo, ma non è riuscito ad
Sì, ma chi in Occidente lo de-
scrive come un liberale o un Ha supportato ottenere nessun risultato. A Ber-
lino il cancelliere Olaf Scholz ha

scoraggiare e fermare i soldati
russi in Crimea e nel Donbass, le
autorità di Varsavia hanno deciso
di implementare ulteriormente le
armi in dotazione al proprio eser-
cito che vorrebbero rendere auto-
nomo e in grado di difendere la
patria senza aiuti esterni. Se si
tratti di un’illusione o meno, resta
il fatto che la Polonia ha anche un
altro obiettivo: giocare un ruolo
maggiore all’interno della Nato e
non avere più un esercito conside-
rato di secondo rango.
Il presidente Andrzej Duda lo
scorso giugno aveva enfatizzato
che Varsavia sperava che gli alleati
l’avrebbero aiutata a colmare le
lacune in tema di artiglieria pe-
sante con donazioni o vendita del-
le proprie, accusando la Germa-
nia di aver rinnegato la promessa
di farlo fornendo carri armati
gli Stati Uniti avrebbero aiutato
“l’esercito polacco a diventare uno
dei più capaci in Europa”. Tutta-
via, un ex capo di stato maggiore
dell’esercito polacco, Mieczyslaw
Gocul, ha espresso scetticismo
sull’accordo, dicendo all’emitten-
te Tvn che la priorità dovrebbe es-
sere la sicurezza in termini di mu-
nizioni per l’equipaggiamento e-
sistente. Gocul ha suggerito che il
governo, che dovrà affrontare le e-
lezioni parlamentari l’anno pros-
simo, voglia nuove armi da sfog-
giare alle parate militari per con-
solidare e ampliare il consenso
della popolazione. Il generale Mi-
roslaw Rozanski, dimissionario
nel 2017 per disaccordi sulle poli-
tiche del partito conservatore an-
cora al potere, la pensa allo stesso
modo e ha inoltre sottolineato che
“quantità non significa qualità”.
l’annessione
socialdemocratico sbaglia: è
stato un marxista-leninista.
Quando i Paesi del blocco
hanno cominciato a scollarsi
dal sistema socialista, uno do-
della Crimea nel
po l’altro come al domino, ha
scelto di non usare le forze mi-
2014: i gialloblu
litari del Cremlino, ancora
presenti massicciamente in lo hanno bandito
quegli Stati. Per aver evitato il
disastro nucleare e la guerra dal Paese
con l’Ovest merita rispetto.
Per questo è giusto che sia sta-
to premiato col Nobel nel ’90.
Eppure la guerra è scop-
piata lo stesso: più di 30
anni dopo, in Ucraina. Il
blocco occidentale invia armi a Kiev e san-
zioni a Mosca per fermarla.
In questione ci dovrebbe essere il concetto stes-
so di sanzioni: storicamente non funzionano,
in molti casi falliscono se sono l’unico strumen-
to utilizzato. Che ci siano quelle “intelligenti” è
ora promesso Zeitenwende, una
svolta epocale. Ma anche per la
Merkel, capo di Stato esemplare
e brillante, la Russia si è rivelata
“un punto cieco”. Basta un dato: a
febbraio, quando è iniziato il
conflitto, solo un terzo degli aerei
militari tedeschi poteva levarsi
in volo.
E oltreoceano?
Nel 2014, quando è stata annessa
la Crimea, Obama ha lasciato
campo libero a Putin non solo
nella penisola, ma anche in Me-
dio Oriente. Biden si è dimostrato
estremamente inefficace sin dal
primo giorno di guerra, quando
ha chiesto a Zelensky di evacuare. Anche prima
dell’invasione, sulla decisione di Putin e dei
suoi falchi, hanno di certo influito le immagini
indelebili della catastrofica ritirata da Kabul.
In geopolitica niente è perdonato: non tutti gli
errori sono evitabili, ma sono tutti costosi.
18 l POLITICA
INRETE
INASCESA CHE C’È DI NUOVO Carfagna, Castellone e Meloni
Tre donne “di punta”: talk,
consensi e zero statuine
» Antonello Caporale
S
cappata di casa, lette-
ralmente. Da Villaricca,
periferia maciullata di
Napoli, a Bethesda,
Maryland. Tre anni nel team
di Silvio Gutkind: oncolo-
gia molecolare ed endo-
crinologia al Nih, la cate-
na della ricerca ameri-
cana. Poi il Cnr. Poi, per
una fortunata e im-
prevista opportunità,
la politica. Oggi Ma-
riolina Castellone è il
volto televisivo dei Cin-
questelle. Sorriso controllato,
postura elegante, consecutio
temporum perfette. Nel pac-
chetto delle virtù anche un’am-
bizione diretta, decisa. E poi la
scaltrezza, la velocità nell’indi-
viduare le fregature, la tempe-
stività nel cambio di passo, di
sella, di cavallo. Gli amici di
Mariolina, al secolo Maria Do-
menica: “È molto brava e capi-
sce al volo dove tira il vento. Sa
interpretare il nuovo corso”. I
nemici: “È molto brava, ha ca-
pito al volo dove tirava il vento.
Conte le deve molto”.
Mariolina è la sarta perfetta
del vestito che Conte aveva im-
maginato di cucire addosso ai
cinquestelle: da movimento
caotico, anche sguaiato, pieno
di passioni disordinate, con
personalità spesso bizzarre e
competenze molto occasionali,
intelligenze magari vivaci ma
anarcoidi, a partito del radica-
lismo ma del bon ton, dell'uso
Pd, Lega e FI misurato del linguaggio e smi-
segnano il passo surato del sorriso. Populismo
In senso orario: in quantità morigerata, vicino
Meloni (Fd’I), ai poveri ma non contro i ricchi.
Castellone (M5S) e Partito del sud, del sotto, ma
Carfagna (Azione) con la voglia di abbracciare il
sono front woman nord, il sopra. Un domani po-
dei loro partiti. polo ed élite, appunto.
Gli altri invece
faticano a farsi OGGI LA SENATRICE Castellone,
rappresentare capogruppo a Palazzo Mada-
dalle donne ma, è di sicuro la comunicatri-
FOTO ANSA/ ce perfetta. Fino all'anno scor-
LAPRESSE so parlava solo di sanità, il re-
cinto nel quale si allenava, oggi
il ventaglio si è allargato: l'ulti-
ma nota stampa è su Gorba-
ciov, la penultima sulla “fanta-
politica” del centrodestra.
“Vi stupirà” aveva detto di lei
Luigi Di Maio, il mentore poi
ricusato. Di Maio l'ha voluta
candidare, a lui infatti Castel-
lone inviò il curriculum e pre-
sentò la propria candidatura, e
lui l'ha voluta poi proporre co-
me l'alter ego dell'uomo di
Conte, il sardo Ettore Licheri,
per la guida del gruppo al Sena-
to. Castellone si è candidata fe-
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
Niente Tik Tok per Vladimir Putin
Il Cremlino: non seguirà Berlusconi
IL PRESIDENTE RUSSO Vladimir Putin non prevede di
sbarcare sui social. Lo ha precisato il portavoce del Cremlino,
Dmitry Peskov, rispondendo alla domanda dei giornalisti se
il leader russo avrebbe seguito l’esempio del suo amico Silvio
Berlusconi, che ieri è “sbarcato” su Tik Tok raccontando una
barzelletta con protagonisti anche Putin, Biden e il Papa.
licissima di tentare il braccio di
ferro, determinata a sconfigge-
re l'uomo del presidente, vo-
gliosa di affermare la propria
personalità. E infatti ha vinto.
Ma subito dopo ha trovato in
Conte “il nostro presidente”. Di
lui è divenuta portavoce e con-
fidente. Con lui piena sintonia.
E a Di Maio, solo a marzo de-
finito “un pilastro” dei Cinque-
stelle, un caldo bye bye.
Oggi lei nel collegio dov'è
candidata, quello di Giugliano,
Napoli, trova di fronte Davide
Crippa, il suo ex collega capo-
gruppo alla Camera, l'ultimo a
prendere parte al drammatico
esodo. Crippa ora ha la ma-
glietta del Pd, sembra un poli-
tico a fine carriera.
LEI È INVECE la front woman di
successo. Lei un passo avanti,
compete per il primato con
Chiara Appendino essendo
Virginia Raggi attualmente
fuori rosa. Due donne, Mario-
lina e Chiara, ambedue con il
massimo dei voti di laurea, il
massimo dei voti al diploma di
liceo. La prima anche con il tri-
buto di solide ricerche sulle
molecole tumorali pubblicate
su Science, la rivista medica più
prestigiosa.
È una coincidenza, certo.
Però il volto televisivo di un
movimento che ritrova identi-
tà e successo è donna.
Naturalmente donna è la
firma del successo di Fratelli
d'Italia, addirittura nella posi-
zione di leader assoluta, incon-
trastata e incontestabile.
“Giorgia Meloni ha talento ed è
molto capace. Il problema
semmai è la sua classe dirigen-
te”, ha detto di lei Franco Car-
dini, storico e commentatore
interessato alla vita del partito
della destra italiana. Che oggi
nei sondaggi raggiunge il 24%
e tutte le stime predicono un a-
vanzamento di grado, un passo
in avanti ancora maggiore ai
danni degli alleati.
Anche nel denso condomi-
nio del terzo polo, dove l'ego di
Carlo Calenda deve comunque
tener conto pure dell'ambizio-
ne del secondo maschio e socio
di minoranza, Matteo Renzi, u-
na donna si va facendo strada.
Mara Carfagna è invitata sem-
pre più spesso nei talk. A lei la
voce della coalizione centrista.
È lei che smarca, misura, attac-
ca, giudica. Naturalmente sor-
ride. Carfagna è presente di
qua e di là, invitata, ossequiata,
misurata, anche convincente.
Il volto femminile influisce
sul posizionamento politico.
Illumina il partito che presen-
ta, lo proietta, lo distingue, lo fa
ricordare.
ANNI LUCE distante dalle pre-
senze decorative dell'età berlu-
sconiana che oggi sembra defi-
nitivamente chiusa dentro il
secolo scorso. Difatti i tre par-
titi che paiono soffrire questa
competizione, cioè Pd, Lega e
Forza Italia, sono quelli che u-
tilizzano di meno il lavoro fem-
minile, il pensiero femminile,
l'eloquio femminile. Persino la
coppia Fratoianni-Bonelli,
coppia di sinistra in stile Arco-
baleno, chiede a una donna, E-
lisabetta Piccolotti. di occupa-
re la prima linea.
Le donne del Pd, che ci sono
e sono tante, si dividono, non
fanno massa critica, non ri-
conoscono a una di esse la
leadership.
A fianco di Enrico Letta chi?
E oltre Silvio Berlusconi e Mat-
teo Salvini?
Questo è il nuovo, bel pro-
blema.
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022 ITALIA l 19

AL CONFINE

.LAMPEDUSA, UN’ITACA.
.DI CHIARI E DI SCURI .
» FILIPPOMARIA PONTANI

“E siano tanti i mattini d’estate / che ti vedano entrare (e con che gioia / al-
legra!) in porti sconosciuti prima”

C’
(C. Kavafis, Itaca)

è un punto nel mare di Lampedusa, proprio sotto

la Porta d’Europa di Mimmo Paladino, dove nei
mattini di bonaccia s’incrociano tre linee imma-
ginarie: quella degli aerei delle vacanze che si li-
brano in volo per le grandi città del nord, o ne
giungono planando; quella dei barchini o dei ca-
tamarani che escono carichi di turisti in costume;
e quella delle vedette della Guardia Costiera e del-
la Guardia di Finanza che entrano cariche di nau-
fraghi seminudi recuperati da barconi alla deriva,
per deporli con garbo sul Molo Favaloro. (La
quarta linea – quella del gasdotto sottomarino
Greenstream che dal 2003, per i buoni uffici di
Gheddafi e Berlusconi, ci fornisce il 10% del no-
stro fabbisogno – si può solo immaginare, ma
passa non lontano da lì).
Ma questo film non è davvero Terraferma di Emanuele Crialese. Sotto il sole
omerico “che tutto vede e tutto ascolta”, è reale l’affiancamento tra le membra
pallide e impomatate dei bagnanti, e quelle scure dopo giorni di canicola e
sale o ustionate dagli acidi e dalla benzina. Eppure, vertiginoso asintoto,
quello sfiorarsi resta impossibile: i chiari faranno in 7 ore il giro dell’isola, con
tanto di tuffi in acque cristalline e scofanate di pesce a bordo; gli scuri, distinti
per età, sesso, stato di salute, verranno tradotti a gruppi sui fiorini dai vetri
neri dell’autonoleggio Dag, e nascosti alla vista nel Centro di accoglienza sito
nell’unico punto cieco dell’isola, in un avvallamento fra le terre brulle – va-
namente l’allora sindaco Giusy Nicolini protestò contro la sua costruzione,
vanamente favorì la più piccola e visibile struttura presso l’aeroporto.
Al tramonto, mentre gli scuri attendono il destino stipati nell’hotspot (og-
gi sono arrivati in 700, e nell’incassato “punto caldo” non c’è più spazio), i
bianchi si dirigono ad Albero Sole per l’aperitivo, dimenandosi sulla bianca
falesia al ritmo greve del tunz-tunz che viene dal baracchino dello spritz.
Pochi metri più in là, verso Capo Ponente, strabilia il silenzio del vasto rudere
di un sito militare dismesso (cementifici arrugginiti, sanitari divelti, tele-
visori e ventilatori sparsi a terra), e ancora oltre – prima della palla bianca del Sbarchi d’estate “E se la trovi povera, Itaca non t’ha illuso”. Attorno l’isola è anonima,
potente radar WiMax-Fadr, ennesima fonte di onde invisibili quassù – la Giovedì 330 trasandata: con pochi sforzi le strade potrebbero essere più pulite e
vecchia Base Loran della Nato, presa di mira dai missili di Gheddafi nel 1986 migranti avevano meno zeppe di buche, le scuole meno fatiscenti, i siti d’interesse più
e a breve forse destinata a inopinata redenzione come “centro studi” sulle raggiunto l'isola, accessibili (il dammuso – o pagliaro – di Casa Teresa versa in un de-
migrazioni per opera dell’ubiquo Stefano Boeri (ma allocarvi invece i mi- ieri ne sono plorevole stato di abbandono). Ma l’adolescente scuro che mi fissa dal
granti così spesso debordanti nell’hotspot?). approdati altri 133 finestrino del pulmino Dag lasciato aperto (fa troppo caldo, stasera)
Quest’ “isola del rimosso” (Stefano Liberti) è il punto di fuga della più gran- FOTO LAPRESSE cerca altro da questo tramonto: forse soltanto un saluto, un sorriso a
de tragedia collettiva dei nostri tempi: eppure tutto scorre cieco e calmo, tra illuderlo, una prima e ultima volta, che l’Europa che finalmente calca
gli ultimi Cristiani che pregano in silenzio come papa Francesco nel suo pri- dopo mesi di rincorsa non gli sarà ostile. Come tanti dei chiari che
mo viaggio pastorale (le targhe sono ovunque) e le canaglie che nel giugno incrocia, andrà presto via da quest’Itaca effimera, posticcia, senza aver capito
2020 danno fuoco in una notte ai due “cimiteri" dei barconi (forse le stesse granché delle politiche migratorie, del turismo, del gas, della Nato, e dello
che distorcono col bianchetto la grande scritta sul muro al Favaloro: “Pro- sfacelo del Sud.
teggere [le persone non] i confini”). Tra le forze dell’ordine onnipresenti, i In generale sempre, ma tanto più in tempi di sciacallaggio elettorale, ogni
barcaroli e i balneari abusivi che deplorano l’ “invasione” ripetendo a pap- giudizio, ogni parola detta dall’esterno su questo universo di gioie e cata-
pagallo le parole di Salvini (ma il blocco navale, perfino a loro, pare un’as- strofi, di eroi e deuteragonisti, ha qualcosa di osceno. Ma se ogni tragedia
surdità), i finanzieri impavidi che maledicono non le meritorie Ong, ma le esige una catarsi, e se l’acqua e l’olio, alla fine, un po’ devono pure mischiarsi,
frontiere di Schengen, i medici eroici che scrivono ai giornali lettere accorate andate in centro al Museo della Fiducia e del Dialogo nel Mediterraneo:
contro gli stereotipi, e noialtri che a mollo nella Tabaccara ci sgomentiamo guardate tra gli oggetti recuperati dai barconi le scarpe, i rosari e le borracce,
immaginando quello stesso mare fiorito di cadaveri (ben 287, il 3 ottobre le sure del Corano di un Bengalese affrontate ai versetti biblici di un diacono
2013), e prorompiamo inesorabilmente in un paternalistico “poverini!”, suc- copto d’Etiopia, e poi ancora il taccuino di un naufrago di chissà dove con
cubi anche noi di quel fenomeno che Paolo Cuttitta ha definito “lo spettacolo Gabriel Batistuta in copertina. Poi scendete sul lungomare a vedere cosa fa
del confine”. ogni sera l’instancabile collettivo Askavusa per tenere viva da anni, contro la
rimozione generale, la coscienza dei pescatori,
della solidarietà, degli sbarchi e dell’opera dei
DESTINI Mentre i turisti fanno in 7 ore il giro dell’isola, con tuffi in acque pupi, per raccogliere canzoni, denunce e me-
morie, purché siano vere e magari abbozzino
cristalline e scofanate di pesce, i migranti, distinti per età, sesso, stato risposte per un mondo diverso.
E fate leggere nelle scuole di ogni ordine e
di salute, verranno tradotti a gruppi sui Fiorini nel Centro di accoglienza grado gli Appunti per un naufragio di Davide
Enia.
20 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022

“Sono Gassman!” su Rai3 Lamar, un corto “a sorpresa”

Oggi pomeriggio alle 15 andrà in onda A poche ore dall’uscita, la clip “We Cry
il documentario del “nostro” Fabrizio Together”, con protagonisti il rapper
Corallo su “Vittorio re della commedia”, premio Pulitzer e Taylour Page, è la più
in occasione dei 100 anni dalla nascita vista sui social: era stata girata nel 2020

STRALUNATI Torna Learco Pignagnoli, alias Benati

OPERETTE
IMMORALI
SURREALI
Aforismi, sentenze e oracoli

F
» Luca Sebastiani
inalmente una buona notizia,
un motivo per rallegrarsi al-
meno un poco in un periodo
così nero che se ce lo avessero
raccontato non ci avremmo
creduto, tra pandemie, guerre,
crisi ambientale e campagna e-
lettorale.
Stiamo parlando della ri-
pubblicazione delle O pe re
complete di Learco Pignagno-
li (Quodlibet), un piccolo
classico che fin qui aveva cir-
colato quasi in forma clande-
stina, al più esposto in
bella mostra nella li-
trattate con una lingua calcola-
tissima che mima il parlato va-
gamente emiliano, sviluppano
“una visione disgustata del
mondo – come scrive Erman-
no Cavazzoni nella presenta-
zione – e una comicità caustica
e politicamente scorretta sulla
vita, sui luoghi comuni, su certi
opinionisti televisivi in vista,
sulle patrie lettere e così via”.
Provocando incontrollabili ec-
cessi di riso liberatorio.
Ma queste brevi opere ven-
gono da una tradizione lonta-
nissima e ricordano l’apofteg-
o nella facezia spassosa, come
nei Detti e facezie del Piovano
Arlotto. E siamo già nel seris-
simo periodo detto dell’Uma-
nesimo, in cui anche gli auto-
revolissimi Leon Battista Al-
berti e Leonardo da Vinci si
dilettavano con favole e apolo-
ghi ormai liberati di qualsiasi Ironia
finalità didattica. e gallinacci
Ma il più prossimo progeni- La pittrice
tore di Learco Pignagnoli ci Giosetta Fioroni
sembra essere nientemeno che immortalata
Filippo Ottonieri, stravagante in pose surreali
filosofo sotto le cui mentite FOTO ANSA
spoglie Giacomo Leopardi
tracciò un ritratto i-
ronico di sé stesso

ILLIBRO
breria dei cultori che se
ne erano gelosamente
accaparrati una copia
nella prima e ormai in-
trovabile edizione (Ali-
berti) di una quindici-
na di anni fa.
Oggi fortunatamen-
te Daniele Benati lo ri-
mette in circolazione e
ce ne presenta un’edi-
zione abbondantemen-
Appunto numero 1 nei Detti memorabi-
li di Filippo Otto-
3SERIE TV3 Il sesso è una tragicommedia
“Conoscevo uno nieri, nelle Operette
che sbagliava sempre
Morali. Il suddetto
Ottonieri fu infatti
odiato dai suoi con-
Elia e il micropene:
le parole. Una volta
voleva dire polipo,
cittadini “pe rché
parve prendere po-
co piacere di molte
“Skam Italia 5”
ha detto flauto” racconta imbarazzo
cose che sogliono es-
sere amate e cercate
assai dalla maggior

te ampliata con l’a g-
» Opere com- giunta di altre Opere
plete di Learco co mp le te che aumentano di
Pignagnoli 180 unità il numero di questi
e altre Opere brevi o brevissimi capolavori
complete della letteratura comica.
Daniele Benati Si tratta di aneddoti surrea-
Pagine: 240 li, aforismi ironici, riflessioni
Prezzo: 16 e satiriche; frammenti che van-
ma, parola difficile e ormai ra-
ra, che potrebbe essere tradot-
ta con sentenza, detto breve e
memorabile, portatore di
qualche verità espressa però
con grande arguzia. Inizial-
mente presso i greci dell’epoca
e ansie di un giovane
parte degli uomini”.
Ed ecco che i fulmi-
nei aforismi, i rutilanti aned-
doti di Learco – sotto le cui
mentite spoglie si cela il Benati
come il Leopardi sotto quelle
di Filippo – sono una gnomica
che fa saltare tutti i luoghi con- » Natale Ciappina nuove puntate: i problemi del pro-
sensuali della nostra civiltà tagonista, Elia, derivanti dal suo

Editore: no da una riga appena ad una
Quodlibet manciata di pagine, disposti o-
gnuno sotto un numero pro-
gressivo che a leggerli di segui-
to rivelano una struttura itera-
tiva, con temi, motivi e perso-
naggi che ritornano ad inter-
valli calcolatissimi. Si va
dall’Opera numero 1 (“Cono-
scevo uno che sbagliava sem-
pre le parole. Una volta voleva
dire polipo, ha detto flauto”)
alla 425 (“Comunque c’è trop-
po casino a questo mondo, non
si può andare avanti così. Voi
cosa dite, siete d’accordo con
me o ci ho ragione io?”).
In mezzo le situazioni più
disparate e stralunate che,
arcaica venivano tramandati
oralmente, come quei fatti lo-
cali indimenticabili che si rac-
contano nei bar di provincia,
ma poi i greci hanno comincia-
to a raccoglierli in forma scritta
e sono venuti fuori le sentenze
dei sette savi – addirittura l’o-
rigine della filosofia – oppure,
più tardi, gli apoftegmi di Iso-
crate o i Moralia di Plutarco.
Poi però l’antica sentenziosità
oracolare è via via decaduta,
come tutto, e la serietà di questi
brevi detti si è trasformata, so-
prattutto in Italia, in aneddoto
comico, in motto di spirito –
come si può vedere nella novel-
listica da Boccaccio in avanti –
contemporanea, che attraver-
so la risata ribaltano la vana e-
golatria della società attuale.
Sono, come le Galline pensie-
rose di un altro emiliano, Luigi
Malerba, degli apologhi zen
che qualora fossimo disposti al
gioco ci condurrebbero in un
punto di vertigine metafisica:
Opera n. 63, “È finito male e sai
perché? Perché credeva di es-
sere sé stesso”. Se fossimo tutti
un poco più pignagnolesi, o pi-
gnagnoliani – non saprei come
dire – insomma se smettessi-
mo di voler primeggiare, la ci-
viltà sarebbe sicuramente un
posto più vivibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
S
kam Italia ha avuto il merito
di affrontare per davvero gli
argomenti che riguardano
gli adolescenti da vicino: si parla
di amore e amicizia, risaputi temi
intergenerazionali, ma anche di
questioni all’apparenza più picco-
le ma che in realtà sono condivise
da tanti. Come il timore che il pro-
prio coming out non possa essere
compreso, oppure il confronto
quotidiano coi propri drammi fa-
miliari, o ancora su cosa vuol dire
essere una giovane donna musul-
mana oggi, in Italia. C’era dunque
una certa attesa su questa quinta
stagione, appena pubblicata su
Netflix, specie dopo che è stato an-
nunciato il tema dominante delle
micropene.
L’argomento è di quelli che si
prestano con una certa facilità a i-
ronie di vario tipo, ma come si può
intuire la micropenia è una rogna
non da poco. L’effetto meno grave
è quello di evitare di farsi la doccia
coi compagni di squadra dopo la
partita di calcetto; il più notevole è
il rischio di compromettere in par-
tenza qualunque rapporto sessua-
le, e dunque anche una possibile
relazione sentimentale. È uno di
quei disagi difficili da comprende-
re soprattutto perché nascosti da
diversi strati di apparenze, come
nel caso di Elia. Bel ragazzo con lo
sguardo vispo e la battuta sempre
pronta, nelle scorse stagioni Elia è
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022 SECONDO TEMPO l 21

Nadal si vendica di Fognini I NoFx si sciolgono nel 2023

Al secondo turno degli Us Open e 7 anni “Fat Mike” ha dichiarato che “il prossimo
dopo la clamorosa eliminazione, Rafa sarà il nostro ultimo anno. Annunceremo
supera l’azzurro in 4 set (2-6, 6-4, 6-2, presto i nostri ultimi spettacoli. È stato un
6-1), nonostante una racchettata sul naso viaggio incredibile… Finirà a Los Angeles”

SULLO SCAFFALE Dopo dieci anni di silenzio, lo scrittore statunitense firma “I tradimenti”:
il memoir di un artista, prossimo alla morte, che decide di liberarsi e rivelare i suoi peccati

Banks fa “confessare” il regista:

bravo sul set, abietto nella vita
» Crocifisso Dentello conoscere neppure la forma e essere perdonato, i suoi pec-

R
ussell Banks, classe
1940, in una biblio-
grafia che annovera
una ventina di titoli,
ha raccontato l’altra sponda
del sogno americano, costel-
lata di invisibili che vedono
naufragare i loro destini. Do-
po dieci anni di silenzio torna
con I tradimenti, in libreria
per Einaudi Stile Libero.
Questa volta sceglie un prota-
gonista apparentemente ri-
solto, un acclamato regista di
documentari. Leonard Fife
vive in Canada da decenni ma
è uno delle migliaia di ameri-
cani espatriati negli anni 60
per evitare l’arruolamento in
Vietnam. Il romanzo si apre
nel suo salotto di Montréal,
con una troupe impegnata a
riprenderlo e diretta da un
suo ex allievo. Questa volta è
Fife, malato di cancro e sulla
soglia degli ottant’anni, a sve-
larsi davanti a una cinepresa.
“Non ha più un futuro” e al co-
spetto della moglie gli preme
ribadire che “se lei non saprà
chi è scomparso, non potrà
la natura di ciò che rimarrà.”
Non cerca più gli applausi,
vuole solo sprofondare in un
cupio dissolvi. Svela le sue im-
posture come in una seduta p-
sicanalitica freudiana, in un
set domestico immerso
nell’oscurità, con il solo volto
illuminato e i suoi interlocu-
tori ridotti a ombre. Sotto il
tappeto si annida un’ignavia
che sembra stridere con l’en-
gagement di un cineasta che
per mezzo secolo non ha fatto
altro che “smascherare la cor-
ruzione, la menzogna e l’ipo-
crisia dei governi e delle im-
prese.” Ha girato pellicole nel-
le quali ha denunciato l’uso di
napalm sul territorio canade-
se da parte degli Usa o svelato
i misfatti di un prelato pedo-
filo. Fife non bada a lustrare la
sua reputazione, non si con-
centra sulla sua porzione di
vita canadese, cominciata nel
1968, per alimentare il suo
mito. Va a ritroso, alla sua pa-
rabola di figlio dissennato
della provincia americana.
“Vuole essere perdonato, non
giustificato. Perché lui possa
cati devono essere conosciu-
ti.” Ecco allora la confessione
di un uomo abietto, capace di
lasciarsi alle spalle due matri-
moni e due figli ma all’inse-
gna non di “una fuga da qual-
cosa ma verso qualcosa.” Fife è
leale oppure le sue sono fan-
tasie, allucinazioni? Sicuri
che la sua autobiografia ver-
bale non sia altro che il tenta-
tivo di “ricondurre un roman-
zo alla vita reale?” Banks con
queste pagine sembra sugge-
rirci che la celebrità non bo-
nifica mai un eventuale pas-
sato ambiguo e che probità
dell’artista e probità dell’uo-
mo spesso sono due rette pa-
rallele che non si incontrano.
E ancora: quale realtà è dav-
vero “reale”? Quella che ci il-
ludiamo di afferrare con i no-
stri sensi o quella che reinven-
tiamo? Un indizio fatale è la
data delle riprese: 1° aprile.
Tutta una simulazione? An-
che se fosse, sembra suggerir-
ci ancora Banks, la verità è pur
sempre una delle verità possi-
bili che scegliamo di deposi-
Fuori dal coro Russell Banks è nato nel 1940 FOTOGRAMMA tare nel sacco della memoria.

3BIOGRAFIE3 Su carta e on demand

“Lonely Boy”: furti,

punk e “schifezze”
di Steve Jones,
eterno Sex Pistols
passato da una ragazza all’altra » Stefano Mannucci Jones invece se l’è cavata. Motivo? fatto. Eppure non ne sono certo.
senza che si capisse mai il perché LASERIE Ha finito da tempo i soldi. Avesse Io amo Elvis”. In ogni caso, è sicuro ILLIBRO

di questa sua instabilità. E la verità
era che spesso non riusciva manco
ad andare oltre i primi baci, tanto
era grande la paura per un rifiuto
che si sarebbe poi potuto trasfor-
mare in derisione.
Per parlare di micropenia ci
vuole un grande equilibrio, ed è
qualcosa che non sempre accade
in questa quinta stagione di Skam
Italia. Col passare delle puntate il
problema di Elia viene prima
drammatizzato e poi normalizza-
to, con pacche sulle spalle o frasi
del tipo “le dimensioni non conta-
no”. Parole che però suonano vuo-
te, specie se dette da una ragazza a
uno che non supera gli otto centi-
metri neanche in erezione.
U
n ragazzo dall’adolescenza
complicata rubò un ampli-
ficatore dal palco di David
Bowie. Pare una sceneggiatura, u-
na paraculata per illustrare il sim-
bolico passaggio di consegne tra
glam rock e punk. Ma era la realtà:
a West London l’inquieto Steve
Jones era abituato ai furti - auto,
vestiti - che giustificava dichia-
Skam Italia 5 randosi “cleptomane”. Con la leg-
Netflix ge l’ha sfangata, perché è quello
È in onda fortunato della band. Sid Vicious
dal primo è morto presto, John Lydon (“Lo
di settembre chiamavo Rotten per i denti mar-
e sono in tutto ci ”) è imbolsito mentalmente,
10 episodi un’icona dell’anarchismo genera-
zionale anni 70 ridotta a megafo-
no del conservatorismo brexista.
avuto i milioni di Keith Richards,
pensa oggi, sarebbe stato ucciso
dall ’eroina. Steve, chitarrista e
fondatore dei Sex Pistols: soffre di
deficit dell’attenzione e ammette
di aver letto un solo libro, Junkie
di William Burroughs. Però ha vo-
luto scriverne uno suo, facendosi
aiutare da Ben Thompson. Ma
Lonely Boy (Salani), più che viag-
gio nel mito musicale è il sentiero
di un’infanzia che sarebbe stato
meglio rimuovere, dati gli abusi
del patrigno e le insidie dei pedo-
fili. Jones non fa sconti, in primis a
se stesso. “Tanto”, confessa, “ricor-
do poco”. Come quando non riesce
a confermare di aver pisciato sulla
tomba di Presley. “Dicono che l’ho
di aver detestato il look alla mohi-
cana dei punk (“una schifezza”) e
rammenterà l’intervento della
polizia quando i Sex Pistols, per il
Giubileo ‘77, suonarono God save
the Queen su un battello che risa-
liva il Tamigi. Gridavano che non
ci fosse un futuro, soprattutto per
la “regina fascista”. Che invece nel
2012 fu omaggiata alle Olimpiadi
di Londra da una trovata sensa- » Lonely Boy:
zionale (una stuntwoman in para- Tales from
cadute) del regista Danny Boyle. a Sex Pistol
Quello di Trainspotting e della se- Steve Jones
rie tratta da Lonely Boy: Pistol, dal Pagine: 288
7 settembre su Disney+. Steve Jo- Prezzo: 16,90 e
nes & C. sono durati lo spazio di un Editore: Salani
folgorante mattino, Elisabetta è
ancora sul trono.
22 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022

SIGNORI IN GIALLO La ragazza vittima delle “Erinni del Sud”

SARAH, FIORE TRA I ROVI

Il brutale delitto di Avetrana

C
» Veronica Tomassini
i sono giorni che sembrano
purgatori. La preparazione a
una qualche apocalisse. Il sole
di un pomeriggio di agosto è un
sole lattiginoso, individui in
luogo di uomini, un mistero
imbambolato, sapete, il tedio
della controra; figuri, radi,
frettolosi, attraversano il paese
di Avetrana come nembi neri,
spettri. Sarah è bionda, bianca,
un cherubino conficcato in una
terra di zolle rivoltate, giardini
di ulivi chini nei poderi, solcati
L’AUTRICE dall’aratro di un buttero con gli
VERONICA occhi sottili, istupiditi dal to-
TOMASSINI tem dell’ignoranza, nell’albu-
Siciliana, me di giorni storditi e faticosi.
ma di origini umbre, In uno di quei giorni sei
è scrittrice morta, Sarah. Troppo bianca,
e giornalista, forse, una gardenia circondata
nonché tra le firme da aspidistre; la rarità nella
del “Fatto sommarietà, può darsi; infilza-
Quotidiano”. vi con l’allegrezza un cielo di
Ha esordito nella piombo e l’ira tribale che na-
narrativa nel 2010 – sconde la ferocia del Sud, il pa- Sotto un sole
anno, peraltro, gliericcio delle Erinni. spietato
del delitto di Bisogna perdonare e subito. Il luogo del
Avetrana, di cui Una morale cattolica lo predi- ritrovamento
scrive in questa ca, con la giustezza dell’eco cri- del cadavere;
pagina – con “Sangue stica, e solo quello conta, Lui sotto, Sarah
di cane” (Laurana). che da lassù, inchiodato al le- Scazzi ANSA
Successivamente gno santo, il giglio smorto, riu-
ha pubblicato scì a mormorare parole sopra il
“Il polacco Maciej” mondo, Padre, perdona loro.
(Feltrinelli Zoom,
2012) e “Christiane
deve morire”
Ma soltanto la luce che penetra
accecante con la sua misericor-
dia può trasformare l’esorta-
Odio, vendetta e gelosia: così due La guerra, intendo, la contesa.
I teologi la indicherebbero in
una esegesi precisa in prossi-

donne hanno ucciso la giovinezza

(Gaffi, 2014). Con zione disumana, il perdono in
“Mazzarrona” sostanza lo è, in una militanza
(Miraggi) è entrata da visionari, come i bambini
nella dozzina finalista sanno esserlo. Tu lo eri ancora
al Premio Strega 2019 in fondo. Un cherubino. Infatti
mentre le tenebre della notte
precipitavano sulle profondità
del pozzo, ed erano tenebre su
tenebre, il tuo corpicino era
BIBLIOGRAFIA sgusciato su su per il Cielo e pa-
DUE SUOI re che il Cielo, nella circostanza
ROMANZI dettagliata dell’abominio ese-
“Sangue di cane” guito dabbasso, si sia squarcia-
è stato un caso to, come il velo del Tempio, e ol-
letterario nel 2010. tre si sia udito un fruscio di voci
Il suo ultimo libro tenere e gorgoglii simili a un
è “Vodka siberiana” canto, o un sussurro di petti-
rossi sui rami, era un coro as-
siepato, disceso da troni e po-
tenze, una composizione ar-
monica quasi musicale di ce-
tre, angeli e arcangeli, sorri-
denti come amorini. E la no-
stra madre, la Vergine, con gli
occhi tondi, cerulei, immaco-
lati, appena contrita, eppure
già con le braccia tese pronta a
riceverti: pare fossero tutti lì.
E pare che tu li abbia visti
prima, Sarah, proprio mentre
qualcuno tirava stretta al collo,
fremente, la cavezza dura. E
non vorrei sbagliarmi ma per-
sino la cavezza sembrò sussul-
tare, d’un tratto animata da un
palpito anomalo, perché uma-
no, impresso finanche nelle co-
se. Un battito, la cavezza intrisa
di un battito, ansimava avanti e
indietro, ostile al compito che
tuttavia doveva assumere, nel
fitto geroglifico di un destino,
ed è scritto, è scritto nei rotoli
del libro della vita. Il tuo nome
è biblico, Sarah.
Da su, lo sguardo pietoso ro-
vina su un fuoco che non puri-
fica, l’odio, la perversione di
un’uggia che diventa il rantolo
della fiera, o della creatura spa-
ventosa e mitologica, una fiera
con fattezze umane o viceversa.
Si sgranava il sacro otre di gra-
nuli di misericordia, mentre le
donne, madre e figlia, agitava-
no nell’aria la suggestione de-
moniaca che afferisce a termini
come vendetta, gelosia, e tutta
la stirpe di sentimenti inferiori
concepiti anch’essi con una ra-
gione che non può riguardarci,
non adesso, non è detto forse:
“O profondità di ricchezze, di
sapienza e di conoscenza di
Dio! Quanto imperscrutabili
sono i suoi giudizi e inesplora-
bili le sue vie! Chi infatti ha co-
nosciuto la mente del Signore?
O chi è stato suo consigliere?”.
E noi semplicemente a chie-
derci: perché? Perché, Sarah?
Le donne sudavano, piega-
te, chine, sono mezzadre che
mità della fine di questi cieli, e
in attesa di altri.
Cos’è la giovinezza?
Avevi imparato a sorpren-
derla, nel primo timido tenta-
vangano e estirpano globi di tivo di accenderla alla stregua
specie purissima invece che la di un lumino che segnava i tuoi
gramigna, si affaticano nel luo- passi, un po’ esitanti, ora da
go dell’abominio, ree e meschi- bimbetta ora da fanciulla con
ne, allargano il raggio di un cer- taluni sospiri da trattenere nel
chio, lo slabbrano, lo sfinisco- tenero piccolo costato.
no, il cerchio è un simbolo mi- Non sarebbe mai accaduta
stico, nel cerchio l’origine coin- del tutto, la giovinezza. E
cide con la fine, è quella è l’eter- nemmeno il baluardo di quel
nità. Il raggio di un cerchio giovanotto balzato a fulcro tra
possiamo chiamarlo nella no- te e le Erinni, ne sarebbe stato
stra finitezza maldestra: lo Spi- all’altezza.
rito. Oppure: la Misericordia. Cos’è la giovinezza?
Chine sul tuo cadavere, da È l’inganno per cui ti accorgi
cui, svagato e vibrante si eman- che l’eternità è un concetto tale
cipa il tuo corpo glorioso. da far nondimeno paura,
Ti trascinano giù, nella ri- quando la giovinezza cioè si
messa. C’è un uomo, ha uno consegna alle stagioni esauri-
sguardo sperso. Lo credi capa- te. Le primavere che non tor-
ce di efferatezze? nano. Non tornano mai.
Diventa una lugubre noto- Sai le estati con i gelati all’a-
rietà. Si perfeziona nell’eserci- marena? Li hai assaggiati mai?
zio della denigrazione di sé me- Non esistono più. O di talune
desimo. Si racconta nella pau- canzoni che ti promettono, ma
rosa onta di un pederasta. Non sai le promesse non si manten-
trattiene o censura nemmeno i gono. No, mai.
suoi sogni, umbratili, malati. Ricordo un brano letterario,
Sono correi. Indossano la colpa antologizzato, di cui mi sfugge
primitiva, scoscende nei reces- l’autore, e ti chiedo scusa, reci-
si di un rimorso congelato, non tava: “Emily. Emily, si può tor-
istruito. Non sanno cosa sia un nare indietro? Si può tornare
rimorso, non che abbia un sen- indietro, a vivere?”.
so nella funzione della dialetti- Non so chi fosse, Emily.
ca perenne, del bene e del male. Emily è morta.
IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022
COLPADELSOLE
Divo Chalamet in “Bones and All” di Guadagnino
Un’isola dove vanno tutti a spasso:
Zonzibar
VENEZIA 79 Guadagnino non è all’altezza dei suoi film precedenti, Abel Ferrara
firma una “fiction strapaesana” e il colosso dello streaming produce titoli modesti
Mostri in Mostra: cannibali,
Padre Pio e Netflix (noioso)
» Federico Pontiggia
VENEZIA
“E
ssere giovani oggi si-
gnifica essere forte-
mente giudicati. È sta-
to un sollievo inter-
pretare personaggi che lottano con
questioni interiori, senza la possi-
bilità di andare su Twitter o Insta-
gram”. Protagonista di Bones and
Alldi Luca Guadagnino, Timothèe
Chalamet stigmatizza la tossicità
dei social media e affonda: “È dif-
ficile essere vivi oggi, penso che il
collasso della società sia nell’aria”.
Accolto al Lido da una folla di fan,
l’attore già di Chiamami col tuo no-
me incarna con Taylor Russell una
coppia di amanti antropofagi in
viaggio nell’America reaganiana:
“Il cannibalismo è una metafora
per chiunque si senta altro e non
accettato”. Dal 23.11 nelle nostre
sale, Bones and Alladatta il roman-
zo di Camille DeAngelis e per Gua-
dagnino riflette “non le diversità,
che pertengono a fondamentali
lotte per i diritti civili, ma la paura
di quel che non riusciamo a com-
prendere, di trovare l’altro”. Sintesi
dell’amore di Call Me by Your Na-
me e dell’horror di Suspiria, è in-
vero abbastanza convenzionale,
programmatico più che trasgressi-
vo, nonostante i corpi sbranati e i
laghi di sangue. Grammatical-
mente per tutti, presumibilmente
però vietato ai minori, mostra le vi-
scere ma si risolve nell’epidermi-
de: troppo spiegato, poco libero, da
Guadagnino, eccellente con la se-
SECONDO TEMPO l 23
di Alberto Graziani
rie We Are Who We Are, blico, Padre Pio di Abel
speravamo meglio. Ferrara abbina un gran-
In Concorso anche il IN GARA
de Shia La Beouf da Pie-
92enne documentari-
sta Frederick Wiseman
“Bones & All” trelcina a una ricostru-
zione storica da fiction
con il suo primo film di dell’italiano strapaesana, peccato.
finzione, Un couple, sul- mescola Ma i problemi più
la corrispondenza epi- gravi sono per Netflix.
stolare tra Lev Tolstoj e amore, horror Dopo i deludenti White
la moglie: “Mi sono ri- e più sangue Noise eBardo,Athenadi
fiutato di presentarlo a Romain Gavras, dal
San Pietroburgo dopo che spessore 23.09 in piattaforma,
che i russi hanno invaso mette a ferro e fuoco la
l’Ucraina”, ha fatto sape- banlieue e incrocia
re. Non che Putin e com- quattro fratelli coltelli:
pagni si perdano poi molto: la rea- la macchina da presa è svelta, la
zione fantozziana a “La corazzata tragedia grassa, la competizione di
Kotiomkin”(sic) è tra le opzioni. Se Venezia 79 troppa grazia. In attesa
l’italiano della Settimana della di Blonde, c’è il rischio che il servi-
Critica, Margini di Niccolò Falset- zio streaming non esca dal Lido
ti, ha battiti punk e a cuore il pub- con un candidato per gli Oscar.
24 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Sabato 3 Settembre 2022

ANTIVIRUS

VACCINI, PARISI
NEL POSTO SBAGLIATO
, IL PROF. GIORGIO PARI-
SI, Premio Nobel per la
Fisica nel 2021, è un accademico
di cui l’Italia, a buon ragione, si
vanta, per i suoi studi sui sistemi
complessi e la quantistica. An-
che se è andato in pensione, la-
sciando l’Università Tor Vergata,
non ha smesso di impegnarsi per
promuovere l’assegnazione di
fondi per la ricerca scientifica. È
un’opera egregia, della quale noi
tutti ricercatori gli siamo ricono-
scenti. Da circa un mese, è prota-
gonista, sulle reti Rai, dello spot
del ministero della Salute che
promuove la somministrazione
della quarta dose del vaccino Co-
vid. Chi ha ancora una formazio-
ne che riconosce un rapporto u-
nivoco tra curriculum e operato
di un professionista, resta per-
plesso nel constatare che nell’in-
vidiabile curriculum del nostro
Premio Nobel, non vi sia traccia
di studi di medicina, men che
meno di immunologia. Di fatto
nello spot il suo ruolo è non di
scienziato ma di “influencer”. La
pubblicità, anche nei tempi
pre-social, ha utilizzato perso-
naggi noti per dare credibilità ai
propri prodotti, ma nell’era delle
piattaforme social, il fenomeno è
diventato rivoluzione culturale. Il
focus non è più la competenza
(qualità) nel raccomandare un
prodotto, ma quanto ampio sia il
pubblico (quantità) che sia in
grado di raggiungere. La pubbli-
cità usa solitamente individui
che non sempre (quasi mai) pos-
seggono un grado di conoscenza
elevato relativamente ai prodotti
sponsorizzati. L’importante è che
le loro opinioni arrivino ad in-
fluenzare quelle di altri consu-
matori. Tornando allo spot di cui
sopra, ci rattrista constatare che
l’esimio Prof. Parisi, Premio No-
bel, sia stato utilizzato, non per-
ché competente di quanto recita,
ma perché noto e quindi influen-
cer. Purtroppo, è stato invitato a
un ruolo pari (e questo ci sembra
non rispettoso nei suoi confron-
ti) a quello di alcuni personaggi
che, rispetto alla sua autorevo-
lezza scientifica sono formiche.
Preferiremmo che le informazio-
ni del ministero della Salute fos-
sero affidate a uno specialista
del settore, o a una figura istitu-
zionale, accreditati per la qualità
professionale e non per la quan-
tità di soggetti raggiungibili.
MARIA RITA GISMONDO
direttore microbiologia clinica
e virologia del “Sacco” di Milano

PROGRAMMITV

07:05 Azzurro - Storie di mare 08:30 Radio2 Happy Family 08:00 Tolgo il disturbo 07:35 Benvenuti a Tavola Nord 07:59 Tg5 06:57 Friends 06:40 Anticamera con vista 19:10 Constantine
08:00 Tg1 09:55 I mestieri di Mirko 09:50 La mia amica geniale 09:55 Divorzio alla siciliana 08:45 Amazzonia: Il Mondo 07:37 Cartoni animati 07:00 Omnibus News 21:15 Operazione U.N.C.L.E.
08:30 Weekly 10:15 Tuttifrutti d'estate 10:40 Geo Documentario 11:55 Tg4 Perduto 09:35 Una Mamma Per Amica 07:30 Tg La7 23:15 Uncharted
11:05 Il meglio di Buongiorno 11:00 Tg Sport Giorno 11:10 Storie della scienza 12:23 Il Segreto 09:30 Super Partes 12:25 Aperto 08:00 Omnibus La7 01:15 School of Mafia
Benessere Estate 11:15 Play digital 12:00 Tg3 13:00 La Signora in Giallo 11:00 Forum - Il Meglio 13:00 Sport Mediaset 09:40 Coffee Break
12:00 Linea Verde 12:55 L'importanza di iniziare... 14:00 Lo Sportello di Forum 11:00 L'aria che tira 03:05 Nessuna verità
12:00 Felicità - La stagione 13:00 Tg5 13:45 I Simpson
13:30 Tg1 14:20 Tg3 15:30 Tg4 - Speciale 13:41 Beautiful 13:30 Tg La7 04:40 Il cavaliere oscuro
dell'amore 14:42 The Flash - Il ritorno
14:00 Linea Blu 13:00 Tg2 Giorno 14:45 Tg3 Pixel 16:24 Alfred Hitchcock presen- 14:10 Una Vita 18:14 Camera Café 14:00 Lady Diana, la sua storia
15:05 Passaggio a Nord Ovest 14:00 Italiani fantastici e dove 15:00 Sono Gassman! ta 14:45 Come Sorelle 17:00 I Segreti della Corona -
16:10 A Sua immagine 16:40 Geo Documentario 16:50 FILM I Due Marescialli 18:30 Studio Aperto The Diana Conspiracy
17:15 Mio figlio nerd trovarli 16:36 Cantina Wader 19:30 Ncis - Unità Anticrimine
17:05 Presa diretta 18:58 Tg4 18:15 Padre Brown 6:00 Sabato da detective
18:45 Reazione a catena 14:45 Made in sabato 19:00 Tg3 19:50 Tempesta d'amore 18:45 Caduta Libera 21:20 Trolls World Tour 20:00 Tg La7
17:10 Da Aosta ai 4mila 18:00 Delitti a circuito chiuso
20:00 Tg1 20:00 Blob a Venezia 20:30 Controcorrente 20:00 Tg5 23:05 Batwoman 20:35 In Onda 20:00 I migliori Fratelli di Crozza
20:35 Techetechetè 19:00 NCIS 20:35 Qui Venezia Cinema 21:25 FILM Viaggi di Nozze 20:40 Paperissima Sprint 00:55 Lucifer 21:15 FILM Fuga da Alcatraz 21:25 Il delitto di Garlasco
21:25 The Voice Senior 20:30 Tg2 20:50 Sapiens Files 23:54 FILM Delitto al ristorante 21:21 Il Generale Dalla Chiesa 01:40 Manifest 23:30 Hannibal - Rifugiatosi a 23:35 Il caso Vannini
23:55 Tg1 Sera 21:20 F.B.I. 21:20 Indovina chi viene a cena cinese 00:30 Tg5 02:20 Studio Aperto - La Gior- Firenze dopo essere 01:55 Cash or Trash - Chi offre
00:25 Meraviglioso Modugno 23:00 Tg2 Storie 23:15 Tg3 Mondo 01:44 Tg4 Ultima Ora - Notte - 01:05 Paperissima Sprint nata fuggito... di più?