Fino al 2021 la norma Usa per inviare soldi e armi a Kiev diceva “non al battaglione

Azov”. Ora è sparita. Per difendere i valori democratici, vanno bene anche i nazisti y(7HC0D7*KSTKKQ( +$!z!\!"!#

Domenica 1 maggio 2022 – Anno 14 – n° 119 a1,80

a 1,80--Arretrati:
Arretrati: 3,00
aa 3,00
-ae a1,80
- 11,70
12con
con
– ilArretrati:
illibro
libro“Casamonica”
“Io posso”
e 3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

DELRIO Intervista all’ex ministro Pd Mannelli LANDINI 1° maggio: parla il segretario Cgil I liberalputiniani

“Guerra ai russi? “Favorire la tregua » Marco Travaglio

Governo in aula” e tassare i più ricchi” T
ra gli effetti collaterali della
guerra, c’è quello di mo-
strarci quanto sono liberali
i “liberali”. Il campione mondiale
p L’esponente dem sul dovuto passaggio in p “Al lavoro per la pace. Contro la guerra e per Joe Biden, stretta la mano all’ul-
Parlamento: “Abbiamo detto sì agli aiuti alla l’emergenza sociale”: con queste parole d’ordine i timo fantasma, crea un “Consiglio
resistenza, non a un conflitto lungo per lo- sindacati oggi in piazza, ad Assisi, per la tradiziona- per il controllo della disinforma-
gorare la Russia. La nostra base è perplessa” le manifestazione. A Taranto “l’Altro Uno Maggio” zione” e lo affida a una giovane
supporter, Nina Jankowicz, che
q MARRA A PAG. 5 q CANNAVÒ A PAG. 10 ha appena difeso suo figlio Hun-
ter mettendo in dubbio lo scanda-
lo (vero) sui suoi affari con labo-
ratori di armi biologiche in Ucrai-
na. Non è uno scherzo o una fake

PROVOCAZIONI IMPONENTE ESERCITAZIONE ATLANTICA ATTORNO ALL’UCRAINA

news ispirata dal ministero della
Verità orwelliano: è tutto vero.

Nato e Russia:
Del resto il presidente uscente e
capo dell’opposizione Trump, da
quando ha perso le elezioni, è sta-
to cancellato dai social dagli stessi
liberali che ora strillano perché
Musk compra Twitter. Va peggio

prove di terza
ad Assange, che sta per essere
consegnato in ceppi da una culla
delle libertà (Uk) all’altra (Usa)
per essere condannato fino a 150
anni di carcere per pubblicazione

guerra mondiale
di documenti veri.
I liberali de noantri tacciono
(nel migliore dei casi) sul teatro
Goldoni di Livorno, che firma il
contratto per una conferenza di
Orsini sull’Ucraina e poi lo strac-
cia per la gioia della giunta Pd-Iv
perché lì è vietato “dibattere temi
di natura politica in senso ampio”

USA&C. SCHIERANO 130 CACCIA E 120 (infatti il teatro ha ospitato serate

elettorali del Pd con Orlando, del

NAVI. MACRON: ALTRE ARMI A KIEV.

M5S con Di Maio, della Lega con
Borghi e Bagnai). Plaude anche Il
Tirreno: “Il prof filo-zar difende-
BOJO: “DA PUTIN CONFLITTO TOTALE” rà Putin, ma nel teatro privato”.
Orsini non ha mai detto una pa-
rola pro-Putin, solo contro, ma i
q GRAMAGLIA, GROSSI E RODANO, CON UN’ANALISI DI FABIO MINI DA PAG. 2 A 4 giornaloni han deciso che è fi-
lo-Putin. E ha pure incontrato
Conte, che lo candiderà perché gli
L’AGENZIA ONU: “DALLA CENTRALE RADIOATTIVITÀ IN LINEA” ha detto “apprezzo il suo pensiero
I soldati russi contaminati a Chernobyl? Fake ucraina laterale” anche se non l’ha mai vi-
sto né sentito: però lo scrive Rep e
tanto basta. Concita De Gregorio
q CARIDI A PAG. 6 crede persino al suo giornale e
spara su Orsini, ma senza nomi-
narlo perché è coraggiosa: lo
LE NOSTRE FIRME. chiama il “pensiero laterale” e lo
sbeffeggia perché dice di essere

• Padellaro Nucleare, il silenzio degli scienziati a pag. 12 • Colombo Il furore dei pacifisti a pag. 13
censurato, visto che gli hanno
stracciato un contratto già firma-
to con la Rai, negato un teatro già

• Scarpinato Boss fuori, verità addio a pag. 18 • Mercalli La guerra e la Siberia in fiamme a pag. 13
concesso, cancellato la rubrica sul
Messaggero e l’Osservatorio alla
Luiss, lanciato insulti, calunnie e
scemenze (“da piccolo era bulliz-
zato”, rivelaOggi), scatenato la Vi-
gilanza e il Copasir (“che attende
» L’ADDIO AL PROCURATORE DOPO UN MESE DI ACCOGLIENZA COME AI TEMPI DI B. E RENZI La cattiveria risposte su Orsini dal Dis”, avverte
Il Foglio). In fondo è ancora vivo:
Chiedi chi era Raiola, Rifugiati ucraini, vite Anm: sciopero contro Tra le ultime volontà
di Mino Raiola c'è
di che si lamenta? Il Foglio, pale-
stra clandestina dei liberali de
il “lupo da strada” sospese ad Alcatraz la riforma Cartabia quella di non mettere
la sua bara in mano
noantri, svela che “Draghi è
preoccupato per lo stato della
del mercato pallonaro a Donnarumma
q TRUZZI A PAG. 8 - 9 Toghe europee solidali
Rai” (nominata da lui), perché
WWW.SPINOZA.IT “Travaglio cerca di vendere perfi-
no il suo quiz” (falso) e “la scaletta
» Paolo Ziliani di Cartabianca viene condivisa
RAOUL BOVA SI RACCONTA BUON PRIMO MAGGIO con la consulenza telefonica del

I
brahimovic, che a 22 anni sentiva l’ur- Domani, lunedì 2 direttore del Fatto” (falso). Dun-
genza di dare una sterzata alla sua carrie-
ra ed era in cerca di un procuratore cui
“Ieri i consigli di Sophia maggio, il “Fatto Quo-
t id ia n o” non uscirà.
que “la Rai va trattata dal ministe-
ro della Difesa, da Guerini. È la
affidarsi, chiese a un giornalista olandese un e oggi don Matteo. Rido Torneremo in edicola nostra Mariupol. Va liberata con i
consiglio. “Giornalista mi disse: secondo me martedì 3. Invece il sito tank”. Le mogli del battaglione A-
c’è un italiano che a te piacerà, che ha tuo per ogni scena d’amore” ilfattoquotidiano.it sa- zov sono già lì: si attende l’arrivo
stile, stile da strada: Mino Raiola”. rà sempre aggiornato dei mariti con la svastica, che ora
A PAG. 22 q FERRUCCI A PAG. 20 - 21 q MASCALI E PACELLI A PAG. 17 avranno parecchio tempo libero.
2 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022

GUERRA IN UCRAINA • BOMBE E DIPLOMAZIA

Mosca valuta l’offensiva totale

Zelensky a Putin: “Parliamo”
I NUMERI » Giampiero Gramaglia

2.889 A
VITTIME CIVILI
La cifra è fornita dall’Alto
commissariato delle
Nazioni Unite per i
rifugiati. Tra loro 70
bambini, 64 ragazze, 76
ragazzi e 646 donne.
I feriti sono 3.235
ltro che pace in Ucrai-
na il 9 maggio, l’anni-
versario della vittoria
dell’Urss sul nazismo
nel 1945. Vladimir Putin a-
vrebbe in animo di rilanciare
l’offensiva proprio quel giorno,
per soddisfare l’orgoglio dei
suoi generali, che avrebbero
mal digerito il ridimensiona-
mento dell’invasione, partita
come un’operazione su larga
scala e divenuta un’offensiva

5,3
MILIONI DI RIFUGIATI
Ancora l’Unhcr segnala la
diaspora a cui è stata
costretta la popolazione
ucraina dal 24 febbraio,
inizio della guerra.
L’Agenzia dell’Onu inoltre
indica che sono 7 milioni
gli sfollati - compresi
coloro che sono rimasti in
Ucraina ma hanno
abbandonato le loro case
- e 13 milioni quelli
bloccati in aree assediate
concentrata nell’arco Sud-Est
del Paese, da Kharkiv a Odessa.
Lo sostiene il segretario inglese
alla Difesa Ben Wallace le cui
dichiarazioni vengono rilan-
ciate dal G uardian, mentre
l’Independent afferma che il 9
maggio il presidente russo ab-
bandonerà il termine finora a-
dottato per indicare l’invasione
dell’Ucraina, “operazione spe-
ciale”, e inizierà a parlare di
“guerra totale” a Kiev e il gene-
rale contro “il nazismo”. In cer-
ca di una “rivincita” per gli ini-
ziali fallimenti della loro cam-
pagna, gli alti ufficiali russi vor-
rebbero che Putin inauguri il
cambio di tono all’annuale pa-
rata nel giorno della vittoria,
sulla piazza Rossa. La mossa
VERSO IL 9 MAGGIO Parte del comando russo vorrebbe più del Donbass
permetterebbe al Cremlino di
attivare la legge marziale, solle- Odessa, colpito l’aeroporto. BoJo: “Avanti fino alla caduta dello Zar”
citare assistenza militare ai
suoi alleati e proclamare la mo-
bilitazione di massa. continuare a rispettare in mo- bli continua però a fare discu- ws24, Mikhailo Podoliak, con- promette a Zelensky, cui telefo-
do equo i suoi impegni nell’am- tere: “Non pagheremo il gas in sigliere di Zelensky, auspica na, più aiuti militari e umanita-
NULLA CHE VADA nel senso di bito dei contratti internaziona- rubli” dichiara il ministro delle che “Draghi metta maggiore ri, in particolare con armi di-
un’attenuazione del conflitto. li relativi alle esportazione di a- Finanze tedesco Lindner. E enfasi sulla fornitura di armi fensive. La Francia ha già pre-
Anche se il presidente ucraino limenti, fertilizzanti, energia e fanno pure discutere in Occi- pesanti a Kiev, sulle sanzioni e visto l’invio di tonnellate di aiu-
Zelensky dice: “Se c’è una sola altri prodotti critici”. La pretesa dente le forniture di armi all’U- sulla possibilità che l’Ucraina ti militari e umanitari. Mentre
possibilità, dovremmo parla- russa che il gas sia pagato in ru- craina. Intervistato da RaiNe- entri adesso nell’Ue”. Macron in serata la Bbc ha riportato il
re”, tornando a proporre un fac-
cia a faccia con Putin, anche se
“dopo Bucha e Mariupol” il ri-
CARTA CANTA
Quando gli Usa dicevano:
schio di un fallimento è alto.
Dall’altro lato il ministro degli t
Esteri russo Lavrov conferma:
“Le delegazioni russa e ucraina
stanno discutendo in video-

“Ad Azov né armi né aiuti”

conferenza una bozza di tratta-
to”; e la revoca delle sanzioni
anti-Russia fa parte dei nego-
ziati di pace tra Mosca e Kiev,
che sono “difficili”. Poco prima
però, Zelensky aveva detto che
le sanzioni non potevano en-
trare nelle trattative. Il diretto- » Tommaso Rodano regia della democratica Betty so). La legge sulle spese mili- la formazione; attrezzatura;
re del Dipartimento per la non McCollum – l’invasione russa tari di cui sopra, firmata il 15 assistenza letale (e cioè armi,

proliferazione e il controllo de-
gli armamenti del ministero
degli Esteri russo Vladimir Yer-
makov dichiara: “È imperativo
riaffermare il principio che i ri-
schi di una guerra nucleare che
non deve mai essere scatenata
devono essere ridotti al mini-
mo”. Lavrov se l’è presa con i
Paesi Nato che “fanno di tutto
per impedire il completamento
dell'operazione speciale russa
in Ucraina con accordi politi-
ci”: “Siamo di fronte al doppio
standard classico dell’ipocrisia
occidentale. Esprimendo so-
stegno al regime di Kiev, la Na-
to impedisce il completamento
dell'operazione con il raggiun-
gimento di intese negoziali”. E
aggiunge: “La Russia vuole
P
rima che iniziasse la
guerra, il fiume di armi
e denaro che gli Stati U-
niti destinavano all’Ucraina
era sottoposto almeno a una
condizione: “Nessuno dei
fondi potrà essere usato per
fornire armi, addestramento
o altra assistenza al batta-
glione Azov”.
SONO LE PAROLE che si leggo-
no alla voce “sec. 8152” del
“Department of Defense Ap-
propriations Act”, la legge su-
gli stanziamenti del Diparti-
mento della Difesa con cui il
Congresso, lo scorso luglio, ha
elencato le spese militari per
l’anno fiscale 2022. Quando
l’atto ha visto la luce – sotto la
era solo una fantasia geopoli-
tica. Gli Stati Uniti però sono
impegnati da anni a finanzia-
re la formazione militare u-
craina. Lo strumento con cui
sono stati trasferiti armi e al-
tri aiuti è denominato “U. S.
Security Assistance to Ukrai-
n e”. Attraverso di esso dal
2014 – anno dell’inizio della
guerra in Donbass – sono stati
garantiti a Kiev oltre 3,7 mi-
liardi di dollari con l’obiettivo
di “preservare l’integrità ter-
ritoriale, mettere in sicurezza
i confini e aumentare l’intero-
perabilità con la Nato” (come
certifica il Congressional Re-
search Service, l’organo indi-
pendente che supporta e mo-
nitora l’attività del Congres-
luglio 2021, stanziava 275 mi-
lioni di dollari di aiuti all’U-
craina per l’anno fiscale 2022.
Nello specifico, si legge, “per
fornire assistenza, compresa
FINO AL 2021
LA CASA BIANCA:
NIENTE SOSTEGNI
AL BATTAGLIONE
ndr); supporto logistico, for-
niture e servizi; sostegno; e
supporto dell’intelligence alle
forze armate e di sicurezza na-
zionale dell’Ucraina”. Ma a u-
na condizione precisa, quella
stabilità appunto dal comma
8152: “None of the funds made
available by this Act may be
used to provide arms, trai-
ning, or other assistance to the
Azov Battalion”; niente armi,
denaro o addestramento mi-
litare per i soldati del batta-
glione neonazista. In altre pa-
role, anche gli Usa si facevano
più di uno scrupolo (almeno
sulla carta) per evitare di ar-
mare o finanziare una forma-
zione paramilitare di estrema
destra che si era resa protago-
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022 ESTERI l 3

MISSIONI • Militari di Biden in Germania

Soldati, jet e tank:

così la Nato rafforza
il suo fronte dell’Est
» Alessia Grossi mare e d’aria nella regione del Mar Nero”.
STATI UNITI

“U
na risposta mai vista per chi
si intromette”, ha minaccia-
to l’Occidente Vladimir Pu-
tin riguardo al conflitto u-
craino. Il presidente russo si riferiva alle
armi pesanti che l’Europa sta varando per
Kiev, ma anche alle manovre militari: e-
sercitazioni e addestramento Nato al con-
fine Est: il Regno Unito che ha fornito al-
tri 8mila soldati per l’operazione Joint E-
xpeditionary Force. Mentre il Pentagono
ha annunciato che la Guardia Nazionale
Distruzione della Florida sarà incaricata dell’adde-
totale stramento in Germania di 50 ucraini con
I gruppi tattici dipendono dal quartier ge-
nerale di Stettino, in Polonia. Sempre in
Polonia, a Eblag, si addestrano i gruppi “a t
stretto contatto con quelli di Polonia e Li-
tuania”. Per potenziare la strategia, viene
garantito che “le forze di presenza avan- Washington
e il nuovo ufficio
zata saranno rafforzate dalla task force
congiunta ad altissima prontezza (Vjtf)”,
definitiva “la più ampia forza di risposta
dell’Alleanza”. Da fine febbraio, gli Alleati
hanno schierato altre truppe nella parte
per contrastare
orientale, centrale e sudorientale della
Nato. La Francia ha dispiegato forze in la disinformazione
Romania nell’ambito della “Nato Re-
sponse Force”: una forza multinazionale

contenuto di una conversazio-
ne tra Johnson e lo stesso Ze-
lensky nella quale il leader bri-
tannico ha garantito sostegno a
Kiev rimanendo impegnato a
far sì che “Putin cada”.
Sul terreno, la situazione più
drammatica resta quella di
Mariupol. Nuove immagini sa-
tellitari Maxar Technologies
pubblicate dalle Cnn mostrano
che quasi tutti gli edifici del
grande complesso siderurgico
nista di crimini atroci e tortu-
re in Donbass, affiancando le
forze armate regolari dell’e-
sercito di Kiev. I neonazisti,
che ora vengono riabilitati e a
volte celebrati dai media occi-
dentali, erano ancora ritenuti
brutali e impresentabili, al
punto da meritare una speci-
fica previsione nella legge a-
mericana sulle spese militari.
DA FEBBRAIO ovviamente, il
mondo è cambiato. Il soste-
gno economico promesso da
Joe Biden al governo di Ze-
lensky è praticamente centu-
plicato, visto che il presiden-
te americano si è impegnato
a trovare 33 miliardi di dol-
lari per la resistenza ucraina.
Intanto il 10 marzo il Con-
gresso ha firmato un primo
scostamento – denominato
Ukraine Supplemental Ap-
propriations Act – che stan-
zia altri 13,6 miliardi a favore
dell’alleato, per “il supporto
del popolo ucraino e la difesa
della democrazia globale”. A
chi arrivano le armi non con-
ta più: stavolta al battaglione
Azov non è dedicata neanche
una riga.
Tank russi
a Mariupol
e una veduta
di Irpin
FOTO LAPRESSE
Azovstal, l’ultima roccaforte u-
craina, sono stati distrutti: ieri
è riuscita una evacuazione di
20 civili. Molteplici esplosioni
ieri sera a Odessa, la pista
dell’aeroporto è stata danneg-
giata. Attacchi contro bus che
evacuavano civili e contro in-
stallazioni mediche e sanitarie
sono segnalati a Lugansk. Una
fossa con i corpi di tre uomini
torturati e uccisi è stata trovata
a Myrotske.
Sfida
a distanza
Il presidente
Biden manda
aiuti a Kiev
per miliardi
FOTO ANSA
un obice(arma a lungo raggio), sistemi ra-
dar e i veicoli blindati.
Sì, perché l’Ucraina non
fa parte della Nato e del
mancato assenso all’ade-
sione se ne lamenta Volodo-
mir Zelensky: “Un errore
che la Nato in questi anni
non abbia accettato l’Ucrai-
na, avrebbe rafforzato l’al-
leanza”, ha detto. Ma l’Al-
leanza può rafforzare le
missioni di confine. Era il 21
dicembre 2021, quando
Putin in una conferenza
stampa di quattro ore soste-
neva che una svolta di Kiev
verso Occidente avrebbe si-
gnificato una minaccia alla
sicurezza di Mosca, che in
tal caso avrebbe intrapreso
un’azione militare. La Rus-
sia aveva ammassato circa
100mila soldati e materiale
bellico al confine con l’U-
craina. I funzionari Usa av-
vertivano di un imminente CORDONE
attacco su vasta scala e Pu-
tin giurava che giammai a- 130 AEREI, 120
vrebbe voluto farlo, a meno
che la promessa della Nato
NAVI DAL MAR
di non estendersi a Est ve- DEL NORD AL
nisse infranta.
MEDITERRANEO
LA NATO È UN’ALLEANZA di-
fensiva e non offensiva, as-
sicurava Washington. Per
questo, al vertice di Varsavia del 2016, do-
po l’annessione della Crimea da parte di
Mosca, l’Alleanza a Est si rinforza: nel
2017 crea “quattro gruppi tattici multina-
zionali delle dimensioni di un battaglio-
ne”, in Estonia, Lettonia, Lituania e Polo-
nia a rotazione guidati da Regno Unito,
Canada, Germania e Usa, si legge sul sito.
Si tratta di “forze robuste e pronte al com-
battimento” e “servono a chiarire che un
attacco a un alleato sarebbe considerato
un attacco all’intera Alleanza”. Al
vertice straordinario della Nato a
Bruxelles il 24 marzo 2022, un me-
se dopo l’invasione russa, i capi di
Stato decidono di raddoppiare i
gruppi tattici in Bulgaria, Unghe-
ria, Romania e Slovacchia in un
cordone che va dal Mar Baltico al
Mar Nero e, si spiega nel docu-
mento, “gli alleati continuano a
fornire forze e capacità di terra, di
composta da un massimo di 40mila
membri che la Nato può schierare
con breve preavviso secondo ne-
cessità. Nel giro di cinque giorni,
21 aerei hanno trasportato 350
soldati e un gran numero di mate-
riali, compresi blindati. Il Belgio
ha rafforzato equipaggiamenti,
fanteria motorizzata e parte della
componente terrestre a Est. La
Spagna ha annunciato l’8 marzo
l’invio di altri 175 soldati in Letto-
nia. Il Canada di 460 aggiuntivi per l’ope-
razione Reassurance. Gli Usa hanno in-
viato 500 militari, oltre a rifornimenti
Kc-135 con 150 membri del personale. Si è
rafforzata anche la presenza dei caccia
F/A-18E Super Hornet della Us Navy per
i “pattugliamenti aviotrasportati con ae-
rei alleati attraverso missioni di vigilanza,
addestramento e polizia aerea potenziata
dalla Nato (eAP)”. Gli aerei da combatti-
mento francesi effettuano missioni di
pattugliamento lungo il fianco orientale.
“Complessivamente, la Nato ha circa 130
jet in stato di massima allerta e ci sono più
di 120 navi alleate in mare, dal Nord al
Mediterraneo”. Svezia e Finlandia stanno
per fare richiesta di adesione alla Nato. Al
confine russo, i soldati finlandesi lì dal
2015 temono un’aggressione. Helsinki
può contare su 280mila soldati e 900mila
riservisti. Sta già addestrando le truppe
per la guerra urbana.
I
l governo Usa ha annunciato la
creazione del Disinformation Go-
vernance Board, ufficio del Depar-
tment of Homeland Security che a-
vrebbe la funzione di “contrastare la
disinformazione e ‘proteggere la pri-
vacy e di diritti e libertà civili’”. Lo ha
fatto in sordina, durante una serie di
audizioni parlamentari del direttore
del Dhs, Alejandro Mayorkas; senza
fornire informazioni su regole d’in-
gaggio, che per ora andrebbero dal
contrasto alla disinformazione russa,
in previsione delle elezioni di mid-
term, a quella diffusa dai trafficanti di
uomini al confi-
ne con il Messi-
co; e rifiutando POLEMICHE
interviste chiari-
ficatrici all’Asso- IL GOP: “PARE
ciated Press e al IL MINISTERO
Washington Po-
st. Data le infor-
DELLA VERITÀ
mazioni vaghe su DI ORWELL”
una iniziativa
contro la disin-
formazione, molti politici e opinioni-
sti repubblicani sono partiti a testa
bassa, definendo il Dgb “il ministero
della Verità” di orwelliana memoria.
Per il senatore Josh Hawley “invece di
pattugliare il confine, Il Dipartimento
di Sicurezza Nazionale ha deciso di
dare priorità al controllo della libertà
di parola degli americani”. Controver-
sa anche la nomina della responsabile
del nuovo ufficio, Nina Jankowicz,
specializzata in tattiche di disinfor-
mazione russa, autrice del saggio Co-
me perdere la guerra dell’informazio-
ne: Russia, fake news e il futuro del
conflitto, già consulente di comunica-
zione strategica del governo ucraino e
dei programmi di “assistenza alla de-
m o c ra z i a ” in Russia e Bielorussia
dell’americano National Democratic
Institute for International Affairs. La
funzionaria ritiene che la vicenda del
laptop del figlio del presidente Biden,
Hunter, dimenticato con tutti i suoi
segreti e poi ritrovato, sia una macchi-
nazione russa, benché il Washington
Post abbia appurato l’autenticità di al-
meno una parte di quel materiale.
SP
4 l ESTERI
L’ANALISI • A chi conviene? Armi a Kiev e trappola escalation
Russia-Nato, guardare negli occhi
l’atomica per cercare di evitarla
» Fabio Mini
L
a situazione. La fonte delle
informazioni è “inconte-
stabile”per default, si tratta
della mappa interattiva ag-
giornata al minuto del sito liveua-
map.com(Universal awarness),
un sito ucraino e un “servizio”d’in-
formazione fondato da giornalisti
ucraini nel 2014. Alle 9:00 di ieri
30 aprile la mappa delle preceden-
ti 24 ore riportava con simboli
molto espressivi: due villaggi libe-
rati dagli ucraini a nord, bombar-
damenti russi a Kharkiv, un ponte
fatto saltare dagli ucraini a ovest di
Luhansk, due bus attaccati dai
russi nella stessa area, un aereo
russo abbattuto a sud, bombarda-
menti russi a 30 km a sud di Zapo-
rizha e un’operazione ucraina di
antisabotaggio nella regione di O-
dessa. La zona controllata dai rus-
si, segnata in rosso, è una fascia
all’interno dell’Ucraina profonda
tra i 60 e 120 km dal confine russo
(a est) e 90-200 km dalla costa
(sud). Non sono segnalate interru-
zioni di tale fascia ed è evidente il
saliente russo in corrispondenza
di Yzium. Sono anche riportate u-
na ventina di posizioni in cui sono
dislocate unità russe in Bielorussia
e Russia propria. Il resto della
mappa ucraina appare muta, ma
non sorda: sono segnalate una
trentina di località in tutta l’Ucrai-
na nelle quali sono stati lanciati al-
larmi aerei e la popolazione solle-
citata a raggiungere i rifugi o altri
ripari: “Take cover now!” dice il si-
to. E in effetti fanno più paura le si-
rene delle bombe.
LA SITUAZIONE sul terreno appare
quindi sostanzialmente immutata
e perfino stabilizzata. Ci sarebbe
da sperare che siano ancora possi-
bili un negoziato ed una sospen-
sione delle ostilità. La disponibili-
tà di Zelensky a discutere con Pu-
tin, la dichiarazione di Lavrov sul
fatto che la Russia non si considera
in guerra con la Nato e il coro di co-
loro, a partire dal Pentagono e il
Cremlino, che escludono un inter-
vento nucleare dovrebbero andare
in questo senso. Purtroppo a fre-
nare gli “entusiasmi” sono la reto-
rica bellica che, amplificata dalla
propaganda, sfocia nell’ormai
consueto turpiloquio e le azioni
concrete che vengono attuate da-
gli antagonisti, protagonisti e
comparse. Assieme al cauto otti-
mismo che vorrebbe la fine imme-
diata delle operazioni militari bi-
sognerebbe analizzare questa fase
del conflitto con un sano realismo.
È vero che la realtà porta spesso al
pessimismo, ma meglio questo
che il garrulo ottimismo dell’inco-
sciente. Non solo perché il pessi-
mista è un ottimista con l’espe-
rienza, oppure è uno che sa già co-
me va a finire, ma perché la consa-
pevolezza del rischio che si corre è
l’unico argine della ragione di
fronte all’esondazione del panico.
In questa ottica, la guerra in Ucrai-
na sta cambiando. Cambiano i
rapporti di forza sul campo e quelli
dei rapporti di potenza al di fuori
di esso. Con gli aiuti forniti e pro-
messi all’Ucraina, da quelli finan-
ziari a quelli materiali e di perso-
nale direttivo e di manovalanza e
gli aiuti indiretti delle sanzioni, lo
scenario non è più quello di una in-
vasione a obiettivi limitati di una
nazione nei confronti di un’altra.
Lo scenario è il confronto fra due
grandi potenze che sono da una
parte la Russia e dall’altra gli Stati
Uniti con la Nato e l’Unione Euro-
pea. In tale quadro e alla luce delle
dichiarazioni statunitensi di voler
perseguire l’isolamento e il ridi-
mensionamento della Russia, la
situazione sul terreno può soltanto
cambiare in peggio ed
estendersi. La diploma-
zia internazionale sta
cercando qualche spi-
raglio per congelare il
conflitto, ma non sarà
essa a produrre una
svolta positiva. La mis-
sione del Segretario ge-
nerale dell’Onu è stata
un fallimento non tanto
annunciato quanto so-
prattutto voluto. In ef-
fetti la gita di Guterres a
Sfida globale Mosca e Kiev è servita a
Vladimir Putin e Joe mettere fuori dai giochi
Biden; sotto una le Nazioni Unite. Di
manifestazione contro questo erano ben consci
la guerra nucleare i russi quando hanno
FOTO LAPRESSE/ANSA congelato lui senza mez-
ze parole e l’hanno ri-
portato alla realtà con i
missili su Kiev. Forse questi non
c’entravano con la visita (le piani-
ficazioni militari sono famose per
fregarsene dei convenevoli politi-
ci) ma nessuno si è preoccupato di
Forze in campo Gli aiuti a Zelensky
e la progressione verso il duello tra
superpotenze. Il prossimo vantaggio
tattico ucraino farà solo intensificare
il conflitto. Fino alla catastrofe?
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022
evitarne la strumentalizzazione e
infatti gli ucraini e altri europei
hanno subito fes teg giato lo
schiaffo di Putin all’Onu. Anche
gli americani hanno certamente
brindato al successo e forse gli
stessi russi hanno gradito. Il flus-
so dei miliardi di dollari in Ucrai-
na è già cominciato anni fa ed è
riuscito a destabilizzare le istitu-
zioni ucraine fino a estremizzarle.
Ma non saranno i dollari a risol-
vere la questione ucraina e nep-
pure a far vincere gli Stati Uniti. In
20 anni di guerra in Afghanistan
l’America ha speso 2,4 trilioni di
dollari dei quali soltanto 80 mi-
liardi finiti agli afghani, o meglio
finiti ai capi tribali afghani da
comprare a quote mensili di mi-
lioni di dollari in fogli verdi ficcati
in buste della spesa.
PER ADESSO in Ucraina siamo alla
garanzia di un debito di centinaia
di miliardi e alla promessa di
30-40 miliardi che non sappiamo
in quali tasche finiranno. L’enor-
me impegno finanziario in Afgha-
nistan non è servito all’esito finale
desiderato: le forze sul campo si
sono sciolte, i Talebani sono torna-
ti, ma la massa del flusso di denaro
si è riversata nelle stesse tasche di
chi lo alimentava. La Patria statu-
nitense è stata salvata ma gli af-
ghani stanno peggio di prima, sal-
vo una quaranti-
na di essi che dal-
la busta di plasti-
ca sono passati
alla valigetta di-
plomatica. Il
flusso di arma-
menti all’Ucrai-
na è appena co-
minciato, ma
non sarà esso a
far migliorare la
situazione. Anzi.
Tale flusso dovrà
MOSCA LASCIA
LA STAZIONE
SPAZIALE
“LA DECISIONE
è già stata presa”: così
il direttore generale
Dmitry Rogozin - in
un’intervista riportata
dall’agenzia Bloomberg
citando Tass e Ria
Novosti - ha annunciato
che la Russia lascerà
la Stazione Spaziale
Internazionale a causa
delle sanzioni imposte
per l'invasione
dell’Ucraina. “In linea
con i nostri obblighi
informeremo i nostri
partner della fine del
nostro lavoro sull'Iss
con un anno di anticipo”
ha concluso Rogozin.
portare le forze militari e parami-
litari ucraine ad avere una supe-
riorità tattica nei riguardi dei russi
e questo è già un problema. Ma se e
quando fosse raggiunta non sa-
rebbe comunque sufficiente a ri-
prendere il controllo dei territori
in mano russa. A tale eventuale su-
periorità tattica corrisponde infat-
ti un’inferiorità strategica che può
essere colmata soltanto con l’in-
tervento strategico dei paesi della
Nato e degli Stati Uniti. I quali, as-
sieme ai russi, negano di voler in-
tervenire. Nel frattempo l’equili-
brio tattico farà continuare il con-
flitto a tempo indeterminato. Con
nuove armi e aerei da combatti-
mento gli ucraini potranno colpire
obiettivi in Russia, che ovviamen-
te non è un tabù soltanto perché
qualcuno ha appiccicato un altro
nome alla guerra.
LA MASSA di armamenti che afflui-
rà in Ucraina favorirà la prima e-
scalation sul piano tattico: i russi
avranno obiettivi paganti da batte-
re. Nel senso che con un solo colpo
potranno distruggere molte forze,
nel senso che il combattimento di
punto, lungo direttrici e su “punti”
(come aeroporti, fabbriche, caser-
me e città) evolverà in combatti-
mento areale e di saturazione con
la massa di fuoco maggiormente
“efficace” e remunerativa. Con una
tale tipologia di conflitto, anche
rarefatto, i tempi si allungano e
man mano che si esaurisce la forza
tattica subentra la necessità d’in-
tervento di quella strategica. Rus-
sia, Stati Uniti e Nato dichiarano
di non voler arrivare a tal punto, e
per questo sperano che gli ucraini
combattano fino all’ultimo. Ma
non è questo che dicono con i fatti.
Sia che l’Ucraina riesca a cacciare i
russi sia che soccomba, la guerra
non sarà finita, anzi sarà quello il
momento dell’inizio della cata-
strofe. Perciò non dobbiamo te-
mere quelli che paventano l’even-
tualità della guerra nucleare, ma
coloro che la negano, che la consi-
derano bluff. Sono questi che di-
stolgono l’attenzione da tale even-
tualità, minano la consapevolezza
e allentano la tensione morale a fa-
re meglio e di tutto per evitarla.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022 POLITICA l 5

L’INTERVISTA • Graziano Delrio “La base Pd è perplessa”

» Wanda Marra

“L’
agenda di una
guerra spaven-
tosa e orribile co-
m e q u e s t a r i-
chiede non il riarmo delle sin-
gole nazioni, ma la costruzio-
ne urgente di una politica este-
ra e di difesa europea. Questo
non vuol dire che non bisogna
resistere all’oppressore, né che
dobbiamo lasciare l’Ucraina
da sola. Ma il vero salto di qua-
lità che ci è richiesto è non far
proseguire la guerra per mesi e
per anni, non lavorare per lo-
gorare il governo russo”. Così
dice, Graziano Delrio, ex capo-
gruppo del Pd alla Camera, ex
ministro, il primo tra i dem a
dire di no all’aumento della
spesa militare.
Onorevole Delrio, il gover-
no ha varato un decreto in-
terministeriale con una
nuova lista di aiuti militari
secretati. E il ministro del-
la Difesa, Guerini, fa filtra-
re l’intenzione di farne un
altro, con l’artiglieria pe-
sante. Lei è d’accordo?
Non voglio discutere di un tipo
o un altro di armi. Le armi sono
armi. E questo elenco è deposi-
tato al Copasir, accessibile alle
forze politiche. Il problema è se

“Se la missione cambia natura,

da una guerra di legittima resi-
stenza si passa a un indirizzo di
tipo diverso per umiliare il go-
verno russo. La risposta politi-
ca non può essere un’escalation
di tipo militare. Il capo delle

il governo deve venire in Aula”

forze armate –Sergio Mattarel-
la – ha dato la linea nel bellis-
simo discorso al Consiglio d
Europa: per arrivare alla pace,
bisogna passare dalla corsa agli

‘‘
armamenti al dialogo, al con-
trollo e alla riduzione bilancia-

Abbiamo detto sì ad aiutare la resistenza Ucraina, Dunque, glielo richiedo. Il

governo deve riferire in
deterrente e capacità di inde-
bolimento. Se si riesce sono
La posizione del segretario è
stata molto forte e decisiva: si è

non a una guerra lunga per logorare la Russia

ta di armi di aggressione. La di-
rezione è cessate il fuoco, tre-
gua, trattative di pace, costru-
zione della sicurezza. Ben di-
verso da dire ‘tante più armi ab-
biamo, meglio è’.
È d’accordo con Conte,
quando chiede al governo
di riferire in Parlamento?
Parlamento? Serve un voto
per l’invio di altre armi?
Se è cambiata la natura della
missione sì. A me non risulta,
ma non si ragiona sulla base di
congetture.
delegare ad altri la politica di si- ropeismo e multilateralismo. A L’embargo del gas e del pe-
curezza europea. Pacifismo parte parlare di forniture, a trolio è una misura corret-
non significa essere arrendevo- quando un bel summit per par- ta?
li, ma lottare per rafforzare eu- lare di Stati Uniti d’Europa? Le sanzioni funzionano come
SICUREZZA INTERNAZIONALE L’ACCORDO CON ENI È SCADUTO, IERI CHIUSO IL SITO
preferibili a un aumento della
corsa al riarmo. Ma ci vuole un
criterio di sopportabilità per
tutti. Mi fido del programma
del governo per una progressi-
va autonomia dal gas russo.
Letta ha schierato dall’ini-
zio il Pd su una posizione
favorevole all’invio di ar-
mi. Nessun problema?
schierato senza se e senza ma
dalla parte dell’aggredito. Una
risposta che ho condiviso e ap-
prezzato. Il nostro segretario è
anche un sostenitore, meno a-
scoltato in questo, degli Stati
uniti d’Europa, del rafforza-
mento del sistema di difesa eu-
ropeo.
Servirebbe un dibattito,
un’Agorà, o un’Assemblea,
come suggerito da Valenti-
na Cuppi, presidente del
partito?
Abbiamo un’Agorà la prossima

Luiss, stop all’Osservatorio di Orsini

Non è che sono d’accordo con
Conte. Il governo ha un man-
dato del Parlamento. I primi a
sapere che c’è bisogno di un
confronto, se il mandato cam-
bia, sono Draghi e Guerini.
Quale confronto serve?
Prima di tutto uno molto serio
tra i leader europei. Macron,
» Lorenzo Giarelli non sono più attivi”.
Il riferimento dunque è
un regolamento interno della
Luiss che prevede l’autofi-
gonista di episodi controver-
si. Prima lo stop alla collabo-
settimana proprio per la que-
stione della difesa europea.
Sappiamo che tra il nostro po-
polo ci sono molte perplessità
sul tema del riarmo, ci sono
tantissime discussioni, anche
nei territori a cui partecipo. Se
la Cuppi vuole convocare
un’Assemblea, può farlo.

Scholz, Sanchez e Draghi si ve-
dano: far cessare una guerra è
un problema essenzialmente
europeo, per motivi economici,
non solo etici. Va ridefinita una
strategia. La guerra è la sconfit-
ta della politica. Se continua, è
il fallimento della politica eu-
ropea.
Ha trovato opportuno l’in-
contro di Ramstein?
Servono varie occasioni di in-
contro. Basta che non si muova
tutto sul piano militare. L’Eu-
ropa non può vivere se non in
un quadro di riconoscimento e
sicurezza condivisa con la Rus-
sia, come stabilito dagli accordi
di Helsinki del ’75. Putin per
primo ha tradito quegli accor-
di, violando i confini nazionali,
con un’azione senza preceden-
ti. Ma siamo a un bivio della
storia: non si può fare finta o
L’
Osservatorio sulla si-
curezza internaziona-
le della Luiss, fondato
e diretto da Alessandro Orsi-
ni, chiude dopo sei anni di at-
tività. Delle decine di articoli
online restano solo scherma-
te bianche e al momento nes-
suno può garantire un futuro
alla struttura.
Il motivo? Lo comunica la
stessa Luiss: “L’accordo di
collaborazione con Eni per
la realizzazione dell’Osser-
vatorio sulla Sicurezza In-
ternazionale, affidato
dall ’Ateneo al professor A-
lessandro Orsini, è giunto a
scadenza da circa due mesi e
non sarà rinnovato. Per que-
sta ragione, i canali di comu-
nicazione dell’Osservatorio,
incluso il sito internet ‘sicu-
rezza internazionale’ da oggi
all’interruzione del finanzia-
mento da parte di Eni, che co-
me rivelato per primo da Tpi
ha da poco deciso di non rin-
novare i fondi all’Università
di Confindustria per svilup-
pare i progetti sulla sicurezza
internazionale (Eni non pa-
gava direttamente l’Osserva-
torio ma l’Ateneo, che poi af-
fidava budget e progetto a
Orsini e al suo team).
Fin dalla fondazione della
struttura di ricerca, il soste-
gno di Eni era stato impre-
scindibile. Si tratta di centi-
naia di migliaia di euro ogni
anno, in una cornice di inve-
stimenti per la quale il colos-
so dell’energia finanzia pro-
getti o talvolta singole catte-
dre in diversi enti, come la
Bocconi o l’Ispi.
A complicare le cose c’è poi
nanziamento dei vari Istituti
di ricerca che fanno parte
della rete universitaria. Ve-
nendo meno Eni (che
però, precisano
fonti dell’Univer-
sità, manterrà
la partnership
su altri proget-
ti) e in man-
canza di un al-
tro sponsor, la
Luiss ha così deci-
so di chiudere l’Os-
servatorio e i suoi canali
di comunicazione online.
DALLA LUISS non commenta-
no eventuali “ragioni di op-
portunità” alla base dell’in-
terruzione del rapporto con
Eni, ma certo è che negli ul-
timi mesi il professore, oggi
firma del Fatto, è stato prota-
razione col Messaggero, poi la
rescissione del contratto con
Cartabianca e, ieri, le pole-
miche su una frase su
Hitler, il quale “non
aveva nessuna in-
tenzione di far
scoppiare la Se-
conda Guerra
Mo ndi ale”, a
cui si arrivò, so-
stiene il profes-
sore, per una serie
di errori in politica
estera degli altri Paesi
europei. Parole che, anche se
non esplicitamente, hanno
provocato l’addio di Claudio
Velardi alla cattedra di un
master della Luiss: “È il mo-
mento di compiere qualche
piccolo gesto di ribellione ci-
vile”. La polemica è destinata
a continuare.
Il rapporto tra Conte e il Pd
sembra sempre più diffici-
le. Va ripensata l’alleanza?
Le forze politiche stanno insie-
me se hanno obiettivi comuni.
In questo caso, transizione eco-
logica, giustizia sociale e egua-
glianza. Se vengono meno que-
sti obiettivi, se Conte ridiscute
la linea del suo Movimento, il
tema si pone. Se no, andiamo a-
vanti.
Il sostegno a Draghi fa ma-
le al Pd?
No no, anzi. Abbiamo sostenu-
to Draghi perché sapevamo che
avrebbe potuto aiutare il Paese.
Ora c’è il problema del costo
dell’energia, dei salari, del po-
tere d’acquisto. Siamo perché il
premier consideri queste que-
stioni come prioritarie. Serve
u n’ulteriore aggiustamento
della linea.
6 l ESTERI
L’AGENZIA ONU
t I tecnici russi arrivati a Zaporizhia, cuore energetico del Donbass
DIFESA EUROPEA:
CONFRONTO DEM
A “RISCHIO” BASE
SI TERRÀ a Roma
mercoledì l’assemblea
pubblica organizzata dal
Pd sulla Difesa comune
europea, tema diventato
di particolare dibattito
alla luce della guerra in
Ucraina. Parteciperanno,
tra gli altri, il segretario
Letta, il ministro della
Difesa Guerini, il
commissario Ue Gentiloni
che di fatto incontreranno
per la prima volta la base
dopo la svolta “militarista”
impressa dal governo
e fortemente sostenuta
da Letta e Guerini. Un
confronto molto atteso,
visto che sul tema non
si è discusso in nessuna
assemblea del partito
SERVIZIO PUBBLICO
t RAI LA TV DI STATO COMPLETA LA RIABILITAZIONE DI AZOV: “COMBATTENTI DELLA LIBERAZIONE”
REPORT
“INDAGA”
SU L’AIA
DOMANI torna
in onda su Raitre
Report e si occuperà
anche della Corte
penale internazionale
de L’Aia, da tutti
invocata dopo
le immagini del
massacro di Bucha,
con un’intervista
esclusiva
al presidente
della Corte,
Piotr Hofmanski
REPORT Chernobyl: “Misurazioni su scorie e radioattività in linea”
» Cosimo Caridi
BERLINO
G
li ispettori dell’Agen-
zia Internazionale
per l’Energia Atomi-
ca (Aiea) sono al lavo-
ro nell’area dell’ex centrale di
nucleare di Chernobyl. Dopo
vari allarmi, lanciati dal gover-
no di Kiev sulla sicurezza degli
impianti di stoccaggio, l’Aiea
ha iniziato le rilevazioni su sco-
rie nucleari e radioattività. Le
misurazioni effettuate dall’A-
genzia non hanno rilevato
cambiamenti tali da giustifica-
re i segnali di pericolo ripetuti
dall ’esecutivo ucraino. Sotto
accusa c’è, o meglio c’era, la ge-
stione del sito dopo l’occupa-
zione russa.
A FINE FEBBRAIO il primo punto
di contatto, escluso l’est del
Paese, tra le truppe russe e
quelle ucraine è stato proprio
nei pressi dell’ex centrale nu-
cleare. Le truppe di Mosca, en-
trate in Ucraina dal confine
bielorusso, conquistarono l’a-
Nucleare, l’Aiea: “No alert
sui soldati russi contaminati”
rea. Dopo l’incidente del 26 a-
prile 1986 tutti i reattori sono
stati spenti e la zona è disabita-
ta. Sul reattore numero quattro
è stato calato un sarcofago di
cemento, costato circa un mi-
liardo di euro e finanziato in
buona parte dall’Unione Euro-
pea. Si trovano lì anche le barre
di combustibile usato, in una
piscina di contenimento. Poco
prima dello scoppio della guer-
ra era iniziato lo spostamento
di questi rifiuti nucleari in un
sito dove sarebbero stati stoc-
cati per i prossimi 100 anni.
L’area attorno ai rettori, per
un raggio di decine di chilome-
Vespa visionario: celebra gli “eroi” nazisti
» Tommaso Rodano
A
Bruno Vespa bisogna pur ricono-
scere un talento visionario nel ride-
finire i confini della televisione
pubblica. L’ultima puntata di Porta a Por-
ta, quella andata in onda giovedì sera, si
candida a essere una pietra miliare della
tv di Stato applicata alla propaganda po-
litica in tempo di guerra.
OSPITI D’ONORE, nel salotto del decano di
Rai Uno, ci sono quattro donne. Sono mo-
gli e fidanzate dei soldati di Azov, il bat-
taglione criminale e nazista assediato a
Mariupol. Qui siamo ben oltre la riabili-
tazione: con Vespa si approda nel campo
dell’ammirazione aperta, della celebra-
zione convinta, dell’empatia commossa.
Nelle testimonianze di ovvia ammira-
zione delle loro donne, il soldato di Azov è
un “uomo d’acciaio”, “d’onore”, “incredi-
bilmente forte, fatto di pietra, pronto a re-
sistere fino alla fine”; “incarna tutte le vir-
tù possibili, non c’è neanche una persona
che possa dire una parola brutta su di lui”.
tri, è chiusa a causa delle radia-
zioni ancora sprigionate dal
terreno. Ad alimentare le paure
di tutta Europa era stata la no-
tizia, rivelatasi falsa, di diversi
soldati russi trasferiti in clini-
che bielorusse per la sovrae-
sposizione alla radiazioni. Gli i-
spettori dell’Aiea hanno con-
trollato le 18mila barre immer-
se nella piscina e le varie strut-
ture dell’area. La principale
preoccupazione nasceva da un
blackout elettrico avvenuto il 9
marzo che ha bloccato l’i m-
pianto di raffreddamento e ri-
ciclo delle acque della piscina.
L’Agenzia non ha riscontrato a-
Nelle parole di Human Rights
Watch e di altri osservatori indi-
pendenti, invece, i soldati del reg-
gimento nazista, che espongono
orgogliosamente simboli del Rei-
ch, sono stati protagonisti di stu-
pri, torture e altri crimini di guerra
anche ai danni della popolazione civile,
sin dall’inizio del conflitto in Donbass, nel
2014. Vespa, con la voce rotta dall’emozio-
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022
“Un anno di vita”
Dopo gli scontri
a Chernobyl
si parlò dei rischi
letali per i soldati
russi che erano alla
centrale FOTO ANSA
russa Rosatom. La centrale di
Zaporizhia è la più importante
dell’Ucraina, produce il 20%
dell’energia elettrica per uso
domestico di tutto il paese. A i-
nizio marzo l’esercito russo at-
taccò e occupò la centrale. Ne-
gli scontri andò a fuoco, bru-
ciando per tutta la notte, un e-
dificio a poche centinaia di me-
tri da un reattore attivo. L’ener-
gia prodotta a Zaporizhia è suf-
ficiente a soddisfare le necessi-
tà elettriche di tutto i Donbass.
Al momento per la gestione
della centrale Mosca sta utiliz-
zando gli addetti ucraini che la
seguono da anni. Gli specialisti
di Rosenergoatom hanno
chiesto, si legge
nel comunicato
dell ’Aiea, rap-
porti quotidiani
e “questioni ri-
servate” del fun-
zionamento
dell ’ impi ant o.
Queste informa-
zioni riguardano
anche la gestio-
ne del combusti-
bile nucleare, sia
utilizzabile che
esaurito e dei ri-
Aiea ci sono anche le radiazioni fiuti radioattivi.
nelle zone dove i soldati russi Oltre a Zaporizhzhia in U-
hanno movimentato il terreno. crainia ci sono altre tre centrali
Secondo Kiev questi militari a- nucleari attive, una nel sud e
vrebbero assorbito radiazioni due a ovest. Il 26 aprile, giorno
“tali da non lasciare loro più di dell’anniversario del disastro di
un anno di vita”. Secondo i tec- Chernobyl, il presidente Volo-
nici dell’Agenzia i valori ra- dymyr Zelensky nel suo con-
dioattivi sono tra le 3 le 5 volte sueto videomessaggio nottur-
sopra la norma, ma ancora in li- no ha accusato la Russia di aver
nea con la dose naturale assor- fatto passare tre missili sopra le
nomalie e ha assicurato che le bita annualmente. centrali nucleari in funzione.
barre hanno un rilascio ra- La risposta del Cremlino è, co-
dioattivo limitato, spiegando INTANTO l’Agenzia fa sapere me da routine, opposta: “Ab-
che neanche un blocco elettrico che alla centrale di Zaporizhia biamo offerto garanzie di sicu-
di diversi giorni avrebbe effetti sono arrivati otto specialisti di rezza sugli impianti nucleari
troppo pericolosi. Rosenergoatom, unità della dell ’Ucraina sin dall’ini zio
Tra i dati raccolti dai tecnici compagnia nucleare statale dell’operazione speciale”.
ne, lo chiede una volta sola:“Cosa pensate ne del lutto, dell’angoscia, della privazio-
di chi associa i vostri uomini al nazi- ne dei propri affetti? Non si può negare al-
smo?”. Risponde Kateryna Prokopenko, le mogli di Azov il diritto di piangere per i
moglie del comandante di Azov: “È pro- propri compagni, anche se sono a Roma
paganda russa. La Russia cerca di an- in una specie di tour mediatico, che ha ri-
nientare e di screditare tutti gli eroi”. Poi scosso grande successo sui nostri media,
va in onda anche il messaggio del marito per divulgare un messaggio lucido e pre-
Denys: “Facciamo appello alla società i- ciso, non proprio emotivo: “Chiediamo
taliana. Lottiamo in difesa della nostra alle élite italiane di mediare per garantire
gente e del nostro territorio, ma abbiamo una sicura uscita di Azov, di tutti i soldati e
bisogno di assistenza”. i civili da Mariupol”. E anche se il loro “a-
gente”, l’uomo che ha organizzato la tour-
ECCO FATTO: su Rai Uno gli ex paramilitari née, si chiama Petya Verzilov, già deus ex
criminali diventano eroi che difendo- machina delle Pussy Riot, il collettivo
no Mariupol a nome di tutto l’Occi- punk-rock-anarco-femminista di dissi-
dente, sacrificando la propria denti antiputiniane. Dall’estrema sinistra
L’amore vita. La moglie di Prokopenko all’estrema destra, tutto fa spettacolo. Al-
e la svastica si commuove, un’altra delle lo show di Vespa mancava solo un’ultima
Bruno Vespa compagne (assistente parla- ciliegina, che arriva puntuale sul finire
con le moglie mentare del partito di Zelen- dell’intervista: il paragone con la lotta
dei militari di Azov sky) è già scoppiata in lacrime, partigiana. Spetta a miss Prokopenko:
Vespa stesso ha la premura di “Pochi giorni fa in Italia avete festeggiato
mostrarsi molto colpito. la festa di Liberazione dal nazismo, ades-
Cosa c’è di più triste e meschino di so c’è il fascismo vivo a Mariupol e deve es-
sfruttare la commozione di persone che si sere combattuto”.
confrontano ogni giorno con la dimensio- Applausi, sipario, pubblicità.
8 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022

REPORTAGE • Il progetto di accoglienza, un mese dopo

» Silvia Truzzi

INVIATA A SANTA CRISTINA

(PERUGIA)

L e ruote del trol-

ley non girano
più. Le valige,
fatte in fretta,
furia e paura nei giorni dell’in-
vasione, sono state svuotate: o-
ra sotto i letti o sopra gli armadi
riposano in attesa di essere
riempite un’altra volta. Chissà
quando e chissà per dove. Il
viaggio è il luogo dove i rifugiati
abitano nel nostro immagina-
rio di spettatori, ma è solo il
pezzo più pericoloso e spetta-
colare. La vita, dopo, non è me-
no faticosa. Perfino per Liza,
Lena, Nina e gli altri ventitré u-
craini che sono arrivati più di
un mese fa ad Alcatraz, un pa-
radiso di silenzio e natura che
quarant’anni fa Jacopo Fo ha

IN FUGA AD ALCATRAZ,
cominciato a costruire in Um-
bria e che sfugge alle definizio-
ni: albergo diffuso, fattoria, la-
boratorio di fantasia e rinasci-
ta, palestra di accoglienza che
nei decenni si è declinata in
cento modi. Oggi è la casa dei
rifugiati, che sono arrivati qui
grazie alla collaborazione tra la

LE VITE SOSPESE
Fondazione Fatto Quotidiano e
la Fondazione Dario Fo e Fran-
ca Rame.
La “prigione da cui nessuno
vuole scappare” si raggiunge
dopo aver attraversato la loca-
lità Casa del diavolo, per una
strada di colline placide. Il si-
lenzio è rotto dai giochi dei

DEI RIFUGIATI UCRAINI

bambini, che si sono ambienta-
ti subito. Hanno bici con le ro-
telle e palloni mai stanchi: ro-
tolano attorno alle sculture che
Jacopo, Dario, Franca e molti
altri hanno costruito e che
spezzano, in un’esplosione di
colori, la sinfonia del verde pri-
maverile. I giochi si fermano
quando arriva Mattea, la figlia
di Jacopo, che gestisce l’acco-
glienza: ha una riserva infinita
di baci, tirati fuori dallo zaino
paziente in dotazione alle
mamme, ingombro di mille oc-
cupazioni e altrettante preoc- LE STORIE la passione per il giardinaggio –
penso a Dario e al suo gestico-

Liza, Lena e gli altri Raccontano i giorni in Umbria

cupazioni. A cinque settimane lare magico: si sarebbero intesi
dalla riapertura di Alcatraz, al volo. E penso a Franca, che
che in quattro giorni è stato ri- per le donne, per gli ultimi ha

dopo la grande paura, tra attese, incubi e speranze

pulito dai volontari dopo due
anni di chiusura a causa della
pandemia, il faldone di Mattea
– un quadernone zeppo di fogli
Excel dove la vita di 26 persone
è appesa al filo dell’ingorda bu-
rocrazia italiana – oggi si apre
per le questioni mediche. I rifu-
giati hanno dovuto firmare la
“dichiarazione di indigenza”
che serve per accedere alle cure
del servizio sanitario: le donne
hanno faticato a capire e ad ac-
consentire perché la dignità è
l’unica cosa che resta dopo che
hai perso tutto il resto. Loro
non sono poveri, sono rifugiati.
I vestiti, le scarpe, la biancheria
non la vogliono prendere
quando i volontari la smistano.
Tornano dopo, per non mostra-
re la vergogna del bisogno.
IL TEMPO DELL’ATTESA. Il pro-
blema più grande per i grandi è
l’incertezza: restare, al sicuro
ma lontano da casa, e per quan-
to? La nostalgia è violenta co-
me la paura di tornare. Il tempo
in mezzo è sospeso, i giorni che
i volontari riempiono di pre-
mure e attività, sono lunghissi-
mi e affollati perché, anche se o-
gni nucleo familiare ha le pro-
prie stanze, si condividono i pa-
sti, la spesa, il bucato. Terribile
non sapere che cosa succede a
parenti e amici, se la propria ca-
sa, spesso costata i sacrifici di u-
Nei loro occhi na vita, è ancora in piedi. Me lo
macerie e cadaveri: dicono tutte le donne che sfila-
raccontare è rivivere, no nella caffetteria, davanti a
per queste persone. un tè sempre allungato dalle la-
E tutte hanno crime. Raccontare è uno stra-
la stessa paura: zio: raccontare è rivivere. An-
non essere credute che prima della traduzione di
Talia – l’interprete che sopra o-
gni parola di questa lingua du-
ra mette un accento di dolcezza
– si capisce il senso di tutto. Gli
adulti stanno imparando l’ita-
liano, grazie alle lezioni dei vo-
lontari, ma è una montagna da
scalare perché l’alfabeto è di-
verso e allora girano con i bi-
gliettini stretti nella mano,
dentro le parole che servono
per chiedere qualcosa. Con
Mattea, suo marito Stefano e
gli altri si parlano in un gram-
melot di lingue mischiate – ita-
liano, inglese, ucraino – gesti e
versi. Mentre Mattea, usando il
traduttore online, parla con Ni-
na – una farmacista di Kiev con
speso la sua vita. Ad Alcatraz la
conversazione è un mistero
buffo: alla fine si capiscono
sempre, anche se il traduttore
ogni tanto prende fischi per fia-
schi e manda in tilt le comuni-
cazioni. In una bella giornata di
aprile incontro Liza, sotto una
pioggia di petali di ciliegio. Ha
29 anni, è qui con la mamma e
la sua piccola Zlata, tre prima-
vere di sorrisi e codini che si di-
sfano durante i giochi. Arriva
da Bucha, suo marito Alex è un
militare di carriera. Per tre
giorni è rimasta con la figlia
barricata in bagno: tutti i pro-
fughi raccontano le infinite ore
sulla tazza del wc, perché il ba-
gno con i muri spessi è la stanza
più sicura della casa nei palazzi
che non hanno il seminterrato.
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022 CRONACA l 9

Sono scappata da Bucha. Non so se posso tornare a vivere in un cimitero

Liza • aprile 2022

dere. La parola pace non l’ho la guerra portano sulle spalle

mai pronunciata con nessuna
di loro: non so se per codardia,
pudore o rispetto.
LA PAROLA CASA. Alcatraz in
apparenza è il luogo perfetto
per ritrovare la tranquillità. Ma
il silenzio a volte fa brutti scher-
zi. Me lo spiega Lena, 52 anni di
mani che non smettono mai di
contorcersi. Ha lo sguardo in-
chiodato alle scarpe, le rare vol-
te in cui lo alza si fa fatica a
guardarci dentro: c’è un dolore
profondo e trasparente come i
suoi occhi azzurri. È qui con tre
dei suoi sei figli e tre nipoti: in-
sieme a Oksana, Misha, Valen-
tina, Sonia, Nastia e al piccolo
Mishi, che a due anni è la ma-
scotte del gruppo, forma il nu-
cleo più numeroso. “È bellissi-
mo sentirsi al sicuro, non dover
stare in allerta. Ma qui è ancora
più evidente che vivere in pace
si può. Guardare i miei nipotini
che giocano sereni mi fa ricor-
dare quello che abbiamo vissu-
to”. Lena è un paramedico, la-
vorava sulle ambulanze ed è u-
na delle due del gruppo che sa
guidare. Arriva dalla regione di
Kiev, ora il marito di Valia sta
l’impaccio dell’adolescenza. Si
sentono in gabbia, anche se ad
Alcatraz ci sono boschi e sentie-
ri, fiori profumati e giorni di so-
le da cui farsi baciare in faccia.
Hanno lasciato la scuola, gli a-
mori, gli amici, soffrono moltis-
simo la vita in comune che è fat-
ta di orari stabiliti e turni per la
cucina e il ristorante. Soffrono
la lontananza dalla città, da una
palestra o da un bar, più di tutto
soffrono la lontananza dai loro
padri e dalle certezze. Ogni
giorno chiedono “Quando tor-
niamo?”, un po’ come fanno i
bambini durante un viaggio in
auto. Le poche parole che spic-
cicano sembrano uscite dal dia-
rio di Anna Frank, si avverte la
difficoltà imbarazzata di una si-
tuazione imposta, la rabbia
dell’impotenza, la fatica di ore
senza sorprese e sempre uguali.
Però negli occhi hanno la sfron-
tatezza della speranza: anche se
tutto è in frantumi, per loro tut-
to è ancora intero. Per fortuna
c’è Matilde, la figlia più grande
di Mattea, che grazie ai 17 anni e
all’inglese con loro riesce a par-
lare, che tra simili ci si capisce
sempre. Anche nei casi di scon-

Il viaggio È il “luogo” dove

i profughi abitano nel nostro
immaginario. Il “dopo”
non è meno faticoso, anzi

cercando di “aggiustare” il loro trosità più infrangibile. Tipo

villaggio insieme agli altri uo- Misha, un inavvicinabile quin-
mini. “Dim”è un suono che sen- dicenne. Attraversa le stanze
to spesso, capisco che vuol dire degli adulti con un passo veloce
“casa”: non è strano che rimbal- che è quasi una corsa: non sia
zi in continuazione nell’aria di mai che qualcuno gli voglia
Alcatraz. “Ho fatto molti debiti parlare. Anche ora sta cercando
per comprare la casa. Devo tor- Albina, che sembra Sophie
nare per pagare il mutuo”, spie- Marceu nel Tempo delle mele
ga Lena scuotendo la testa. Sua con il caschetto castano e un
figlia Valentina aggiunge: “Io broncio irresistibile. Nei giorni
resterei qui, se ci fossero delle del Covid – si sono ammalati in
possibilità di lavoro. Anche per tanti anche se senza sintomi
i bambini”. Sanno che i bambi- importanti – s’incontravano di
ni hanno bisogno di normalità, nascosto. Intanto Nasar – è il
ma hanno paura di mandarli a suo turno – riordina la sala del
scuola da soli. Mattea sta cer- ristorante con gli occhi bassi e
cando di organizzare le cose nessuna voglia di scambiare
con la scuola materna dove so- convenevoli. Ad Alcatraz, in-
no iscritti i suoi due gemelli di sieme a mille scatole di solida-
quattro anni in modo che le rietà, è arrivato anche un sacco
Poi una notte ha capi- L’arrivo concitazione tutte versioni diverse della stes- donne possano stare in un’aula da boxe per lui. Tutti i giorni si
to che doveva scap- Sopra, alcuni dei dell’imbarco ho sa immagine: macerie e cada- vicino, almeno per i primi tem- allena, e chissà cosa direbbe il
pare. Con le valige, il profughi in viaggio perso Stefi”. Ma veri. L’ansia che leggo nei suoi LA FONDAZIONE pi. Anche Lena e Valia sono sacco se potesse parlare. Sua
cane, sua madre e la dall’Ucraina. Stefi, una fem- occhi è quella di non essere cre- E L’INIZIATIVA preoccupate di non essere cre- madre Irina, un tecnico di labo-
sua bambina è scap- In Italia, i bambini mina di alaskan duta. Allora le chiedo di rac- DI SOLIDARIETÀ dute, mostrano le foto della lo- ratorio di Kiev, mi spiega che è
pata a piedi da Bucha seguono corsi malamut, è qui contarmi dove e quando le ha ro personale distruzione, in un stato lui a scegliere di venire in
a Irpin, dove c’erano di italiano con gli con noi, accoc- fatte. “La strada principale di INSIEME alla Fondazione rituale macabro che si ripete Italia, quando in Romania ave-
treni di evacuazione. adulti e laboratori colata per terra Bucha non c’è più. Era il posto Fo-Rame, la Fondazione puntuale. “I russi ci stanno uc- vano davanti diverse possibili-
“Se sei una mamma grazie ai volontari con la pancia in dove andavamo a passeggiare, Fatto Quotidiano ha cidendo, fanno cose terribili”. tà: “Gli piace la pizza”. Alla pa-
con un bimbo piccolo su e la pelliccia ci incontravamo con gli amici. organizzato l’accoglienza Lena adesso piange e le parole rola pizza – filante di mozzarel-
hai la precedenza, il bianca a dispo- Non so se posso tornare a vivere di 26 rifugiati in fuga inciampano. “Nessuno ci aveva la e sogni di un occidente “visto
mio cane però è gran- sizione delle in quel cimitero”. Alla fine della dalla guerra, arrivati avvertiti. Anche se te lo raccon- e immaginato in diecimila film”
de e allora ho dovuto aspettare coccole dei bambini da cui si fa chiacchierata è lei che mi fa una alla Libera Università to, tu non puoi immaginare co- – finalmente sorride. Anna ar-
il secondo treno”. Una bomba fare tutto con gioiosa rassegna- domanda: “Perché la comunità di Alcatraz, in Umbria, più sa si prova quando arrivano i riva a tarda sera per ultima, non
però ha distrutto i cavi elettrici zione. Stefano è partito il 7 internazionale nega la no fly zo- di un mese fa. L’iniziativa soldati, quando vedi un bambi- ha mai tempo: deve studiare.
della linea e sono scappati tutti marzo con suo fratello e Liza ne? Non vedete che la morte ar- non ha come obiettivo no morto abbandonato in un Fa la dad con il suo collegio, un
nei sotterranei della stazione. È dopo che, grazie a un appello riva dal cielo?”. Poi vuol sapere solo la prima accoglienza, giardino. Tutto quello che in u- istituto di eccellenza, ma men-
stato il momento peggiore, sui social, il cane è stato ritro- del gas con cui l’Occidente fi- ma anche un percorso di na vita intera hai fatto e sognato tre il bollitore borbotta spiega
perché sembrava non esserci vato: sono andati a prenderla a nanzia Putin. Provo a spiegarle autonomia, d’integrazione sparisce”. Noi eravamo come in un inglese frettoloso che non
via di scampo. “Non credevo Sighetu Marmatiei, in Roma- che cosa significherebbe la no e di comunità, che nel voi. È un’altra frase ricorrente, è affatto come stare a scuola,
che saremmo riuscite ad an- nia, lo stesso varco di frontiera fly zone e che per il nostro tes- tempo possa crescere da cui bisogna difendersi per- dovrà recuperare molto. Vuole
darcene. Per tre giorni sono ri- da cui è partito il bus per Alca- suto economico chiudere i ru- ché è impossibile non sentire la diventare architetto: magari la
masta lì, accampata, pensando traz. Stefi e Liza ora fanno la binetti da un giorno all’altro sa- colpa della salvezza. laurea in Europa la prendereb-
che era la fine di tutto. Invece è stessa terapia con i fiori di Ba- rebbe un suicidio. Fa sì con la be volentieri, però la destina-
arrivato un altro treno che per ch, perché la notte non dormo- testa, ma si capisce che non è IL TEMPO DELLE MELE. Quelli zione finale è l’Ucraina. Sulla
circolare non aveva bisogno no. Mi mostra le foto che ha convinta, perché dal suo punto per cui è più difficile sono i ra- porta dice: “Sai, devo tornare
delle linee elettriche. Nella scattato durante la fuga e sono di vista c’è molto di più da per- gazzini, che oltre al trauma del- per ricostruire”.
10 l ECONOMIA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022

1° MAGGIO • IL LAVORO PER LA PACE

L’INTERVISTA
t
MAURIZIO LANDINI “Il governo tassi i più ricchi
Battersi per il cessate il fuoco”
» Salvatore Cannavò

TORNA IN PIAZZA
IL “CONCERTONE”
DEI SINDACATI
LA MANIFESTAZIONE
coi segretari di Cgil, Cisl
e Uil Landini, Sbarra e
Bombardieri si svolgerà,
simbolicamente, ad Assisi
ed è stata intitolata
“Al lavoro per la pace”.
Lo stesso slogan sarà al
centro del “Concertone”
di piazza San Giovanni a
Roma, che torna al suo
posto dopo due anni di
pandemia: Ambra (ieri test
negativo al Covid) sarà
l’ospite per il quinto anno.
Un solo gruppo straniero:
i GO-A, la band che ha
rappresentato l’Ucraina
all’Eurovision Song
Contest del 2021
U
n primo maggio con-
tro la guerra e per l’e-
mergenza sociale.
Con un occhio al Papa
e Sergio Mattarella e con la
proposta di una tassa straordi-
naria di solidarietà a chi si è ar-
ricchito con la pandemia. Que-
ste le coordinate che propone
Maurizio Landini, segretario
della Cgil.
Che primo maggio è que-
st’anno, Landini?
Un primo maggio molto diffi-
cile, preoccupante. La guerra
sta peggiorando le condizioni
di vita e di lavoro delle persone
e aumentano le incertezze. Con
il Pnrr si era pensato di poter a-
prire una fase nuova per defini-
re un nuovo modello di svilup-
po fondato su un più forte stato
sociale, sulla sostenibilità am-
bientale dei processi lavorativi
e sulla qualità del lavoro. La
guerra rischia di far regredire
tutta la situazione. Non è un ca-
so che abbiamo deciso insieme
a Cisl e Uil di fare oggi la ma-
nifestazione nazionale ad Assi-
si, città della pace. Il 1° maggio
è una giornata in cui si è al la-
voro per ricostruire la pace.
In che modo si ricostruisce
SEGRETARIO CGIL “La gente non arriva a fine mese: non basta agire
la pace?
Certamente non investendo sui profitti di Eni&C., chi in questi anni ha fatto soldi sia solidale”
in armi o aumentando le spese
per le armi. Vuol dire fermare
questa guerra folle voluta da do punta a un patto socia- stribuire le risorse. che dia loro validità ragione le forze po-
Putin e, come ha detto il pre- le, siete d’accordo? Che proponete? generale. Fino ad ar- litiche che pensano
sidente della Repubblica al Abbiamo detto con chiarez- Sul piano fiscale si potrebbe rivare a certificare la L’evento fra un anno di can-
Consiglio europeo, battersi za al governo che se pensano fare un provvedimento che rappresentanza del- “Al lavoro didarsi a governare
per arrivare al cessate il fuoco a un patto sociale per mode- decontribuisca salari e pensio- le organizzazioni per la Pace” i l Pa e s e s a r a n n o
e ridare la parola alla diplo- rare o ridurre i salari ni a partire da quelle più bas- sindacali e datoriali è il tema scelto giudicate anche per
mazia assumendo come mo- non siamo asso- se, intervenire poi sul che firmano i con- dai sindacati quello che stanno
dello la conferenza di pace di lutamente di- bonus energia andan- tratti collettivi. A sin.: Maurizio facendo ora. È il
Helsinki del 1975. E parlare di sponibili per- do oltre il reddito Isee Una piattaforma Landini ANSA momento di pro-
disarmo, coesistenza e multi- ché in questo da 12 mila euro e pen- tutta sociale, porre una visione e
lateralismo. momento il sare, come durante i quindi? fare scelte politiche
Quel discorso di Mattarel- problema è l oc kd o wn , a una Non solo, perché un altro tema coerenti.
la è dunque un punto di ri- aumentare il moratoria sui mu- su cui siamo disponibili a un Le sembra che Confindu-

‘‘
ferimento?
Certo, altrimenti rischiamo
un’escalation militare che può
portarci alla guerra nucleare.
Può apparire un’utopia oggi,
ma credo che sia il momen-
to di ragionare, come ha
potere di ac- tui. Occorre poi accordo è un vero piano ener- stria abbia un atteggia-
quisto e redi- rafforzare e au- getico nazionale in cui si scelga mento più aggressivo?
mentare il fondo di investire finalmente sulle e- Trovo singolare che in questo
per il sostegno af- nergie rinnovabili. momento si pensi che non è il
fitti per evitare È venuto il momento di momento di sostenere i redditi
sfratti e situazio- svincolarsi dal consumo di e il lavoro, perché in realtà so-
ni pesanti e con- gas? Che pensa delle san- stenerli è un modo per sostene-

‘‘
detto papa Francesco, su dizionare gli zioni? re anche la domanda interna.

La diplomazia non come si abolisce la guerra

come strumento di regola-
aiuti pubblici
alle imprese per
Le sanzioni sono sicuramente Mi permetto di dire poi che in
uno strumento importante, questi due anni gli aiuti alle im-

si fa col riarmo zione dei rapporti tra gli

Stati e le persone.
Qual è l’emergenza so-
La strada l’ha ciale al momento?
La gente non arriva a fine
indicata Mattarella: mese. Occorre cancellare la
precarietà e diventa impor-
è la conferenza tante impedire la logica
dell’organizzazione basata
di Helsinki del ’75 su appalti, subappalti, finte
cooperative che in molti ca-
si stanno all’origine degli
infortuni e delle morti sul
lavoro. Si continua a morire
sul lavoro in modo dram-
matico e inaccettabile. La
salute e la sicurezza sul lavoro
non possono più essere consi-
derate un costo, ma diventare
un investimento e un vincolo
per tutti.
Il ministro Andrea Orlan-
difendere l’occu-
pazione e stabiliz-
zare i precari a partire
ma è chiara la difficoltà per prese sono stati dati, ora è il
l’Europa, viste le scelte non momento di sostenere il lavoro
fatte negli anni passati, di fare e le pensioni. Anche con una lo-
dalla sanità, dalla
scuola ma anche nei
ora a meno del gas. Però è il gica di solidarietà: chi ha di più
momento di definire un vero deve farsi carico di sostenere
Oggi con Cisl settori privati.
Il governo sem-
piano nazionale energetico chi è in difficoltà.
che sia in condizione nel giro Parla di tassare gli extra-
e Uil saremo bra voler lavorare
anche sul salario
di pochi anni di arrivare a profitti?
un’autonomia del Paese rea- Gli extraprofitti vanno tassati
ad Assisi,
minimo.
Su questo apprezzo
lizzabile solo attraverso una in modo significativo perché lì
crescita delle rinnovabili dan- ci sono le risorse, ma non sa-
l’approccio proposto do vita a quelle filiere produt- rebbe grave se ai manager che
perché bisogna del ministro Orlan-
do, bisognerebbe fa-
tive come i pannelli solari, im- guadagnano più di 600 volte lo
pianti eolici e off-shore, rispar- stipendio di un lavoratore o a
costruire pace vorire il rinnovo dei
contratti nazionali
mio energetico. quel 5% degli italiani che han-
Vi sembra che il governo no aumentato le ricchezze du-
come dice il Papa sui quali, per recepi-
re la direttiva euro-
sia stabile? Il voto in Fran- rante la pandemia e ai grandi
cia dice che la questione capitali finanziari si chiedesse
pea sul salario mini- sociale preme sulle forze un contributo straordinario di
mo, chiediamo che si politiche. solidarietà per sostenere que-
arrivi a un provvedi- Il disagio sociale è una realtà, sta situazione straordinaria
mento legislativo non è un rischio e a maggior deter minata dalla guerra.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022 ECONOMIA l 11

BILANCIO • 15 mesi di opere e omissioni

Salari, tasse, precari

e il resto: i “Migliori”
e la festa ai lavoratori
» Roberto Rotunno nanza sono state disposte misure punitive, criti-

P
recariato da record, sgravi fiscali nelle ta-
sche dei benestanti, promesse dimenti-
cate sulle pensioni e tagli al Reddito di cit-
tadinanza. È il secondo 1° maggio con
Mario Draghi a Palazzo Chigi ed è chiaro che cosa
questo abbia comportato per il mondo del lavoro.
Con l’asse politico spostato a destra, i suoi inter-
venti hanno contribuito al dilagare dei contratti a
termine, le manovre economiche hanno favorito
i lavoratori con i redditi medio-alti (la minoran-
za) e non sono state affrontate le urgenze come i
salari bassi e la disoccupazione giovanile. Una
In piazza stretta severa – e giudicata insensata dagli esper-
Una ti – sui sussidi ai poveri e l’impegno disatteso di
manifestazione riformare le pensioni completano il quadro.
di piazza
della Cgil L’EX PRESIDENTE DELLA BCE ha giurato a febbraio
a Roma 2021 e i primi risultati di
FOTO ANSA questo allargamento della
maggioranza si sono visti in Natangelo
poche settimane. A marzo,
dalla nuova versione del
A Taranto L’altro “uno maggio” Piano nazionale di ripresa e
resilienza (Pnrr), è stato
stralciato il riferimento al
salario minimo. Il lavoro
cate dal comitato tecnico nominato dallo stesso
governo, ma la riduzione da cinque a quattro a- A MILANO SI
liquote dell’Irpef ha portato benefici fiscali net- PRIMAGGIA CON
tamente superiori per i redditi medio-alti. Un GLI INVISIBILI
fatto ancor più evidente se si tiene conto anche
dell’assegno unico per le famiglie con figli, oggi
destinato a tutti senza limiti di reddito o Isee.
Insomma, la maggioranza dei lavoratori ita-
liani, quell’ampia fetta che si colloca sotto i 35 mi-
la euro annui, è stata penalizzata nella distribu-
zione delle risorse e per questo a dicembre Cgil e
Uil hanno rispolverato lo sciopero generale. No-
nostante i maldestri tentativi di negarlo, questa è
oggi la pacifica verità ufficiale. L’Ufficio parla-
mentare di bilancio, ad esempio, scrive che “il SI SONO DATI
vantaggio complessivo in termini assoluti (euro appuntamento alle ore
medi equivalenti) derivante dall’introduzione 15 alla Darsena, a Milano,
dell’Assegno unico e dalla riforma dell’Irpef è i lavoratori precari
che parteciperanno a
“Primaggia – La parade
precaria, queer,
climattiva”. L’evento,
rilanciato dai centri
sociali, chiama a
raccolta rider, migranti,
smart worker, partite iva,
creativi digitali, stagisti

Al Sud l’emergenza povero è una delle piaghe

sociali del Paese, l’unico in
Europa in cui le retribuzio-
e tirocinanti, studenti
in mobilitazione contro
l’alternanza Scuola-

era iniziata a fine 2021:

ni siano diminuite (del Lavoro. Ma anche le
2,9%) rispetto al 1990. Da persone con disabilità,
noi esiste il fenomeno dei da sempre emarginate
dalla società e dal
occupati già in calo
contratti pirata, gli accordi
collettivi firmati da sinda- mondo del lavoro.
cati non rappresentativi Per gli organizzatori
che permettono alle azien- è la “marea precaria
de di sottopagare i loro di- più esposta
all’emergenza durante

U
n’evidenza su tutte mostra il
motivo per cui quello in pro-
gramma oggi a Taranto può
essere definito “il” concerto del
Primo Maggio; la ragione per cui il
capoluogo ionico, e il Mezzogior-
no in generale, avverte questa da-
ta in maniera particolare. Alla fine
del 2021, mentre i posti di lavoro
quantomeno continuavano (len-
tamente) a crescere nel Nord e nel
Centro, al Sud sono ancora dimi-
nuiti. Il Meridione si conferma il
territorio in cui l’occupazione sta
vivendo un’emergenza nell’emer-
genza. I guai strutturali dati dalla
bassa crescita degli scorsi decen-
ni e dal processo di desertificazio-
ne industriale si stanno aggravan-
do con il problema contingente
dato dal mix della crisi pandemica
non ancora recuperata e dalla
guerra in Ucraina. A farsi capitale
di questo disagio è Taranto, dove
l’ex Ilva – con tutto ciò che ha com-
portato nei decenni alla salute dei
lavoratori e della popolazione e-
sposta – oggi rappresenta per
giunta un’incognita.
Vediamo i numeri: come detto,
la seconda parte del 2021 ha visto
un leggero miglioramento della si-
tuazione, ma questo nel Meridio-
ne è durato solo un trimestre. Nel
periodo ottobre-dicembre, infatti,
al Nord gli occupati sono ancora
aumentati di 59 mila unità, al Cen-
tro di 48 mila mentre al Sud sono
già tornati a calare, segnando me-
no 27 mila posti rispetto al trime-
stre precedente. La flessione as-
sume maggiore impor-
tanza se si ricorda
che al Nord il tas-
so di occupazio-
ne è al 67,2%,
mentre al Sud
si ferma al
45,6%, e scen-
de sotto il 40%
quando si consi-
dera solo quello
femminile.
Anche il dato sulla po-
vertà racconta una situazione in
peggioramento. Le famiglie che
vivono nell’indigenza sono au-
mentate nel 2021 solo nel Mezzo-
giorno, passando da 775 mila a
826 mila. Il risultato è quasi 200
mila persone povere in più, con
l'incidenza della povertà passata
dall’11,1% al 12,1% (al Nord è pas-
sata dal 9,3% all’8,2%). Il Sud
sfregiato da questa crisi sociale
oggi si riunisce alle 14 al Parco del-
le mura greche di Taranto per l’U-
no Maggio libero e pensante. Non
sarà solo un concerto.
ROB. ROT.
pendenti, il cosiddetto
dumpingsalariale. Il gover- la pandemia che, dopo
no non ha agito né sul fronte essere stati chiamati
del salario minimo né su ‘eroi’ per aver continuato
quello della rappresentati- a lavorare, sono tornati a
vità sindacale. Il ministro essere invisibili
Andrea Orlando ha forma- rischiando di trovarsi i
to un gruppo di esperti che
hanno elaborato cinque
L’asse verso destra maggiore per i
decili di reddito
più colpiti dalla crisi
economica
proposte: per ora nes- Il record di contratti familiare più ele-
suna è adottata vati”. Ma una co-
dall’esecutivo. a termine, la nuova Irpef sa simile si può
A giugno 2021 leggere persino
poi, nonostante la pro-ricchi, le bugie sul Sole 24 Ore...
pandemia (e rela- Proprio in ri-
tive limitazioni) sulle pensioni, l’addio sposta a quello
alla clausola sociale, etc.
fossero ben lontane sciopero, peral-
dal terminare, il go- tro, il governo a-
verno ha dato il via libera prì “il tavolo delle
ai licenziamenti nell’indu- pensioni” per ar-
stria e, a fine ottobre, anche rivare a una ri-
per gli altri settori. Il ritorno al regime normale forma della legge Fornero in tempo per il docu-
non è stato accompagnato dalla riforma “univer- mento di economia e finanza (Def) 2022: ovvia-
sale” degli ammortizzatori sociali, arrivata solo a mente non è accaduto e a oggi non c’è alcun ac-
gennaio ma con strumenti molto più deboli di cordo in materia previdenziale.
quelli sperati e con risorse dimezzate rispetto alle Nel frattempo, il governo ha approvato la leg-
attese. In estate esecutivo e maggioranza hanno, ge delega per riordinare gli appalti pubblici. Il te-
infine, finito di smontare il decreto Dignità: i sto ha già incassato il via libera dal Senato e, così
contratti a termine possono essere firmati senza com’è scritto, lascia aperta la via alla cancellazio-
causale se c’è accordo coi sindacati. Risultato: il ne della “clausola sociale”nei cambi di appalto. Si
precariato galoppa e a febbraio (ultimo dato di- tratta della norma che impone alle ditte che si ag-
sponibile) c’erano 3 milioni e 175 mila di occupati giudicano una gara di riassumere i lavoratori im-
a tempo determinato, un record. piegati dall’impresa uscente per quello stesso
Ma lo scontro frontale con i sindacati è arri- servizio: dal 2016 è obbligatoria, la delega per-
vato a Natale, con la manovra finanziaria. Non mette al governo di renderla facoltativa, metten-
solo contro i beneficiari del Reddito di cittadi- do a rischio decine di migliaia di lavoratori.
12 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
LA GIOVANE (BELLA) ARIELLE,
L’ANZIANO SPOSO IN VIAGGIO
E I SERVIZI DEL GIARDINIERE
D
ai racconti apocrifi di Colette. In Provenza
un vedovo facoltoso aveva preso per sposa la
giovane Arielle. Coppia male assortita, il ma-
rito presto si stancò delle risate della moglie,
del suo interesse per i balli in maschera e per le feste, e
dei suoi sguardi roventi; lei, a sua volta, detestava la pas-
sione tiepida del marito e la sua adorazione per la figlio-
letta di sei anni, la pestifera Geraldine. Arielle era felice
solo la prima settimana di ogni mese, quando gli affari
costringevano lo sposo a Parigi, e lei poteva spassarsela
con la complicità di Pauline, la dama di compagnia, che
una volta la condusse nell’ala del castello dove dormiva
la servitù a spiare il nuovo aiuto giardiniere, Jacques: in
quel caldo pomeriggio d’estate stava riposando, mezzo
nudo e lustro di sudore, su un pagliericcio. Ammaliata
dalla giovanile prepotenza delle sue forme, di una bel-
lezza greca, Arielle raggiunse una decisione, e la sera
stessa ordinava a Pauline di condurle Jacques in came-
ra. Di fronte alla padrona, seduta al tavolino da toeletta,
che lo guardava dallo specchio, bellissima, mentre il re-
spiro calmo le sollevava il seno elastico sotto la vestaglia
di seta, il pallido Jacques, sbarbato di fresco e con in-
dosso il vestito migliore, non riuscì a nascondere il pro-
prio impaccio. “Dormiresti con me questa notte, Jac-
ques?” gli chiese sfrontata dopo che Pauline, trattenuto
a stento un sorriso, si fu congedata. “Mio marito è via, e
Incubo, lo spiritello notturno, si aggira per le stanze del
castello, spaventando con colpi tremendi le donne che
dormono. Ma se accanto a loro c’è un uomo vigoroso,
non osa. Resta con me, te ne prego, o non riuscirò a chiu-
dere occhio”. Gli offrì una coppa di champagne. Jac-
ques, benché di umili origini, sorbì il nettare con i modi
di un uomo di mondo (ne aveva servito uno); poco dopo,
poggiata la coppa, chiudeva la porta, che subito fu per-
cossa da un colpo violento: Pauline stava reggendo il
gioco alla padrona. Arielle, fingendosi terrorizzata, po-
té correre fra le braccia del ragazzone. “Era Incubo!”
disse stringendosi a lui, palpitante come una rondine
prigioniera. “Lasciamo la porta aperta e le candele ac-
cese, cosicché Incubo, vedendoti con me, stia alla larga.”
“Non tema, mia signora”, disse lui prendendo coraggio.
Con mani tremanti, le scoprì le spalle: la vestaglia scese
su se stessa, lungo i fianchi, lungo le cosce levigate; le
diede sulla bocca, dentro la bocca, un lungo bacio che la
stordì. La notte fu allegra, come quelle che seguirono. Al
rientro, però, il marito udì dalle labbra della pestifera
Geraldine queste parole: “Arielle la notte dorme con un
uomo.” La sentenza compromettente fu udita per caso
da Pauline che stava spolverando un cassettone nella
sala accanto. Il cornuto andò su tutte le furie, ma non
disse nulla alla moglie, se non che doveva assentarsi per
un guaio improvviso in uno dei poderi, e sarebbe tor-
nato l’indomani. Invece si accomodò in una taverna alle
porte del paese, dove un odorino indefinibile frammi-
schiava bellamente la puzza del sorcio e della cipolla, e a
mezzanotte rientrò al castello per sorprendere, con la
spada in mano, Arielle e l’uomo con cui dormiva. Quan-
do sollevò le coltri, ammutolì: l’uomo era Pauline, in a-
biti maschili, con dei baffoni finti! E tirò un sospiro di
sollievo alla spiegazione della moglie: in quella guisa,
Pauline aveva ingannato Incubo, che non si era palesato
per l’intera settimana. Da allora, ogni prima settimana
del mese Arielle e Jacques sconfiggevano lo spiritello
notturno: i colpi tremendi che di notte rimbombavano
giù per le scale vuote non erano ovviamente opera sua, e
neppure gli altri suoni, come “Ancora, Jacques! Anco-
ra!” e “Sì, signora”. Il sesso è una delle due motrici, l’altra
è la ricchezza, dell’ingranaggio sociale.
Le “penne armate”
chinate al potere
L’altra sera dalla Gruber è andato
in scena lo show di Massimo
Franco, che era lì anche per pro-
muovere il suo libro su Papa Be-
nedetto XVI. Il giornalista ha pre-
so una posizione di estrema in-
transigenza sull’invio di armi
all’Ucraina. Ha anche affermato
che il governo Draghi deve essere
lasciato fare, senza essere distur-
bato dal Parlamento, perché fa
bene all’economia.
MARCO OLLA
Un testo di Bennato
per dire no alla guerra
In questi giorni mi sono trovato a
rispolverare i miei vecchi Lp. L’o-
recchio mi è caduto su un brano di
Edoardo Bennato, Uffà! Uffà!:
“Ma che fregatura, prima o poi sa-
rò coinvolto, ma almeno fatemi
sputare addosso a quelli che sono
addetti alla preparazione di que-
sta maledetta, di questa maledet-
ta, di questa stramaledetta terza
guerra mondiale”. Mandare in o-
maggio questo testo a tutti gli ir-
responsabili che giocano con la vi-
ta degli innocenti potrebbe pro-
vocare un senso di vergogna. Nel
contempo, è utile inviare anche
un estratto del Sermone del Mon-
te nella parte che dice: “Beati
quelli che si adoperano per la pa-
ce, perché saranno chiamati figli
di Dio” e ricordare loro che il Si-
gnore, che tanto ostentano e pre-
dicano, a quelli che disattendono i
suoi comandi dirà “Io non vi ho
mai conosciuti; allontanatevi da
me, malfattori!”.
GIUSEPPE CAUDULLO
Sulla sovranità il “Fa tto”
rispecchia le mie idee
Come al solito il Fatto fornisce
non pochi spunti di riflessione e
mi fa sentire anche un po’ intelli-
gente nel vedere rispecchiate le
mie idee negli articoli scritti da
persone che stimo. La sintonia è,
ad esempio, sulla questione della
sovranità. Il caso della ragazza pa-
kistana scomparsa in Emilia mi
dà un altro spunto: i suoi familiari
vengono ricercati e, alcuni di loro,
vengono estradati per essere giu-
dicati in Italia per un presunto o-
micidio; viceversa, un pilota ame-
ricano che abbatte per incosciente
imprudenza una funivia e uccide
20 persone verrà processato nel
suo Paese. A Capo Teulada è stato
concesso di diventare un poligono
per esercitazioni militari con la
certezza di devastazione ambien-
tale ed il sospetto di inquinamen-
to radioattivo. Si potrebbe conti-
nuare a lungo, ma a che pro?
Complimenti sinceri e grazie per
le indispensabili boccate di ossi-
geno che mi consentono ancora di
sopravvivere.
GIANFRANCO SIGNORINI
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Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
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Società Editoriale il Fatto S.p.A.
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IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022
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SENZARETE
ANTONIO PADELLARO
Il silenzio degli scienziati sul nucleare
“LA VARIE MINACCE di Putin sulla possibilità che “dichiarazione pubblica” che i due mostri sacri
avrebbero potuto proporre al mondo. La lettu-
la Russia decida ritorsioni devastanti contro l’Oc-
cidente, anche con armi nucleari, mi sembrano so- ra di quel manifesto, sottoscritto da undici tra
prattutto una forma di pressione o intimidazione”. gli uomini di scienza più eminenti dell’epoca,
MARTA DASSÙ, DIRETTRICE DI “ASPENIA” andrebbe oggi ripubblicato su tutti i giornali
(lo ha fatto “Libero”) con una frase a caratteri
“I CACCIA della Nato hanno intercettato diversi scatolari, questa: “Si teme che se molte bombe H
aerei russi in volo vicino allo spazio aereo alleato”. fossero lanciate potrebbe verificarsi uno ster-
“LA STAMPA” minio universale, rapido solo per una mino-
ranza, ma per la maggioranza una lenta tor-
NEGLI ANNI CINQUANTA del secolo scorso il tura di malattie e disgregazione”. Sono parole
mondo tremava davanti ai rischi innescati che all’epoca ebbero un’enorme risonanza, mo-
dalla guerra fredda Usa-Urss per la prolifera- bilitarono l’opinione pubblica in tutto il mon-
zione degli arsenali atomici, con migliaia di do libero, con manifestazioni e appelli che in-
missili in grado di lanciare testate nucleari in dussero le superpotenze a posizioni più pru-
qualsiasi punto del globo. Eppure, allora, le denti. Oggi, mentre i caccia russi e quelli Nato
due superpotenze evitavano di fronteggiarsi a- si sfiorano sui cieli, mentre i missili di Putin
pertamente per effetto della cosiddetta deter- volano a bassa quota sulle centrali nucleari u-
renza nucleare che consiste nel predisporre mi- craine, mentre l’escalation del terrore prose-
sure tali per cui il nemico, in vista delle con- gue senza sosta, tacciono gli scienziati e tace
seguenze di un suo attacco, sia dissuaso dal l’opinione pubblica a cui è stata tolta la pa-
metterlo in atto. Sessantasette anni dopo, il ri- rola. Sì, il cosiddetto Paese reale il cui giudizio
schio di una Terza guerra mondiale combattu- riguardo a un tema così decisivo, e (speriamo
ta con ordigni nucleari si è trasformato in un di no) forse anche definitivo per il futuro di
pericolo realmente possibile, anche se non noi tutti e dell’umanità, viene ritenuto inin-
“probabile” come ci spiegano frotte di strateghi fluente da parte del governo italiano entrato
e analisti da salotto che trattano l’argomento in guerra con un paio di decreti interministe-
con saputa sufficienza. Il 16 febbraio 1955, il riali. Parlano invece le armi e, senza sosta,
filosofo inglese Bertrand Russell, 83 anni, pre- blaterano le macchiette belligeranti dei talk
mio Nobel per la Letteratura scrive in una let- show interessate solamente a togliere la paro-
tera ad Albert Einstein: “Penso che eminenti la a chi non la pensa come loro. Una sghignaz-
uomini di scienza dovrebbero fare qualcosa di zata ci seppellirà?
spettacolare per aprire gli occhi ai governi sui
disastri che possono verificarsi”. Albert Ein- Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano
stein, 76 anni, premio Nobel per la Fisica, ri- 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2
sponde cinque giorni dopo proponendo una lettere@ilfattoquotidiano.it
Il sistema scuola procedere senza aver scandaglia- società è certa che la vicenda sarà
è da rifondare in toto to il campo del problema è una co- chiarita nelle sedi più opportune,
stante. In rete “Il Miur naviga a vi- riponendo piena fiducia nell’ope-
Il ministro Bianchi ha commen- sta” fornisce un parziale elenco rato della magistratura.
tato l’approvazione del provvedi- dei provvedimenti normativi che UFFICIO STAMPA ENIT
mento sul reclutamento e sulla l’incuria gestionale ha reso ineffi-
formazione dei docenti: “Oggi caci. Un excursus storico che do-
facciamo un ulteriore passo avan- vrebbe essere vagliato e corretto,
ti per dare stabilità al sistema”. La prima di porre “al centro di questa
stabilità dell’istituzione scuola riforma sul reclutamento un’idea
non può essere perseguita senza precisa di una scuola aperta e in-
averne vagliato le fondamenta. La clusiva, che stiamo costruendo”.
“buona scuola” di Renzi è stata e- ENRICO MARANZANA
laborata contravvenendo ai po-
stulati della cultura sistemica. Il DIRITTO DI REPLICA
paragrafo 7 della relativa legge, Enit, Agenzia nazionale del turi-
che elenca gli “obiettivi formativi smo, in riferimento alle indiscre-
prioritari” è infarcito di strafalcio- zioni di stampa che citano, tra le
ni, tra cui “l’apertura pomeridiana persone interessate, il presidente
delle scuole e la riduzione degli a- e direttore esecutivo Giorgio Pal- LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
lunni per classe”. Ne discende che mucci, precisa che la società non è ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
l’elaborazione della legge è avve- in alcun modo coinvolta nell’in- accedi a FQEXTRA, la versione digi-
nuta senza la cognizione della sua chiesta relativa alla riqualificazio- tale del nostro quotidiano
finalità. Drammatico il fatto che il ne del Rione Terra di Pozzuoli. La
Cinzia Monteverdi Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
(Presidente e amministratore delegato) Litosud, 20060 Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n° 4;
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IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022 PIAZZA GRANDE l 13

SOSCLIMA
IL FURORE DEL PACIFISTA LUCA MERCALLI

SULLE ARMI ALL’UCRAINA

I militari antincendio

S sono tutti al fronte:

tate guardando un FURIO COLOMBO fabbricazione e potenza.
talk show o una delle Ciò avveniva proprio mentre
tante trasmissioni in l’aggressore, fra un mormorio di

così la Siberia brucia

cui ognuno – celebri, pa (che, se non altro, è un buon buona ragione per mettere in di- ammirazione, mostrava una del-
esperti e passanti – simbolo). Qualunque sia la forza scussione la pace, che, con la re- le sue “armi mai viste” e, senza
cerca di spiegarsi a vi- del male, per il credente il grande sa, è sempre possibile, e poi ve- particolari scandali, ha conti-
cenda che cosa è successo e sta passaggio per preservare la vita e dremo le condizioni del vincito- nuato a usare tranquillamente
succedendo in Ucraina. L’esper- la pace, è Dio, è la fede. E da que- re, che sarebbe l’aggressore, ma bombe al fosforo. Ma tutta l’at-

to racconta da capo la Seconda
guerra mondiale (posso testimo-
niare anch’io che è andata pro-
prio come in questi terribili gior-
ni, e che anche Hitler, a parte i
nazisti, aveva i suoi ammiratori,
“uno che dice e poi fa”); il celebre
cerca ogni volta il percorso giu-
sto per il suo tipo di immagine e il
suo nuovo libro. Ma se sentite
qualcuno che improvvisamente
grida, sgrida, attacca e condanna
con furore, vuol dire che nel
gruppo c’è un pacifista. Il più pe-
ricoloso è il pacifista laico, per-
ché, dopo avere stabilito come
tutti (ma affermandolo con pun-
te rabbiose nei confronti di chi
non capisce) che ci serve la pace
per risolvere i problemi del mon-
do, afferra la parola “pa-
c e” come “a bra c ad a-
bra”. La pronuncia con
ferma volontà e la pace
avviene.
Ma che cosa succede
se i binari della storia
che si sta appassionata-
mente discutendo sono
occupati dall’enorme e
pesante locomotiva del-
la guerra che è in grado
di decidere se e dove si
ferma, se e come si muo-
ve e quale danno inten-
de recare? Il problema
della guerra (come re-
spingerla) è più chiaro
per il pacifista credente
e raccolto intorno al Pa-
ILVANGELODELLADOMENICA
ANTONIO SPADARO S.I.*
sto punto si capisce che le vere ar-
mi sono la preghiera e la presen-
za divina, e ogni altro tentativo è
inutile. E nasce questa sequenza,
che non tutti si sentono di accet-
tare. Se sei aggredito da chi per
forza vuole importi la guerra,
meglio la resa. E chi non si arren-
de non pretenda di essere difeso
anche se è inerme. Non coinvol-
ga Paesi in pace con la richiesta di
armi. La questione è la pace, non
la bella figura di chi non vuole
smettere di respingere l’aggres-
sione e i suoi figli a costo di mo-
rire. Anche il tentativo di salvare
chi è bloccato sotto terra dal pe-
sante stivale del persecutore
(“non deve uscire viva una mo-
sca” dice chiaro Putin) non è una
ripeterlo porta più guerra.
I pacifisti laici difendono la lo-
ro arringa infuocata per la pace
con tre argomenti. Il primo è: bi-
sogna ridare spazio e voce alla di-
plomazia, bisogna parlare e trat-
tare anche con chi potrebbe esse-
re un nemico. Qualcuno conosce
un pacifista – governo, chiesa o
associazione – che abbia trattato
per ottenere pace da al-Bashir
(Sudan), da Assad (Siria), dall’A-
rabia Saudita (Yemen)? Il secon-
do argomento è: condannate le
guerre degli altri, voi che avete
scatenato nel mondo le peggiori
guerre (il riferimento è sempre
alla ex Jugoslavia, dimenticando
che in ogni frammento di quel
territorio era in corso una strage
di popoli senza nep-
p u r e l ’a t t e n z i o n e
dell ’Onu)? La terza
argomentazione ri-
guarda le armi e i lau-
ti guadagni che ne de-
rivano, ma tutto è im-
maginato come se si
svolgesse nell’econo-
mia del 1918. E non
appena si è parlato di
armare gli ucraini in-
vasi, per difendersi
contro gli invasori
russi, il discorso si è
spostato tutto sulle
armi. Si discute di ar-
mi, non di cadaveri
dispersi lungo le stra-
de, facendo ipotesi su
tenzione (e una certa severità) va
alle armi che finiranno in mano
ucraina e che, dovendo passare
cento confini, difficilmente po-
tranno essere grandi cannoni.
Il tutto è legato dal filo di una
insinuazione vistosamente non
vera: avete notato che sono tutti
contro la Russia, in Italia, e in-
ventano persino massacri mai
avvenuti? La maggioranza dei
nostri concittadini non è filorus-
sa ma certo trova antipatica l’U-
craina perché, comunque sia co-
minciata la storia, adesso deve fi-
nire subito. Se no ci agita e ci to-
glie il gas. E molti trovano irri-
tante Zelensky che non si accor-
ge di essere lui l’ostacolo alla pa-
ce. E siccome i russi non possono
tornare indietro da una impresa
così straordinaria, saranno gli u-
craini, resistenti ostinati, a farci
entrare tutti nella Terza guerra
mondiale. E il Parlamento (com-
preso il presidente filo-russo del-
la commissione Esteri del Sena-
to italiano) non ha ancora avuto
la lista pubblica e dettagliata del-
le armi che, pur di continuare la
guerra, daremo all’Ucraina.
Molti ritengono che sia im-
portante far sapere subito ai rus-
si quali trappole la Nato sta pre-
parando. Sia chiaro che l’Ucrai-
na non ha ancora avuto niente da
nessuno (non vedete i filmati?)
perché, dove ci sono i russi, non
passa immune neppure il Segre-
tario dell’Onu.
I
n Italia – Le piogge di sabato 23 aprile hanno fi-
nalmente portato sollievo alle terre assetate del
Nord, ma la siccità è lontana dall’essere risolta. Le
zone più interessate sui rilievi tra Torinese e Verba-
no hanno ricevuto anche 100-130 mm d’acqua, pari a
un terzo del deficit che si trascina da dicembre, ma la
Valpadana occidentale ha ricevuto quantità irrisorie,
tanto che Torino ha chiuso ieri il secondo periodo di-
cembre-aprile più secco in 220 anni di misure (37
mm), pressoché pari merito con il primato del 1843-44
(36 mm). Dopo aver toccato un minimo record per a-
prile di 444 metri cubi al secondo, la portata del Po a
Pontelagoscuro (Ferrara) è risalita a 776 m3/s, un de-
flusso che tuttavia resta pari a metà del normale per il
periodo. Sulle Alpi è riapparsa la neve talora sotto i
1.500 metri, in quota ne è caduto più di mezzo metro tra
Gran Paradiso e Monte Rosa, ma nell’insieme dell’arco
alpino la frazione di territorio innevato rimane comun-
que ai minimi per la stagione in almeno vent’anni. La
sera del 25 aprile un nubifragio
ha colpito parte di Milano,
temporali e alcune frane la
notte seguente in Val Se-
riana, poi l’atmosfera si è
stabilizzata riportando
giornate soleggiate e tie-
pide, fino ai 26 °C di ve-
nerdì a Genova. Ora l’alta
pressione si indebolisce
permettendo rovesci a tratti a
inizio maggio, ma in vista non ci
sono perturbazioni consistenti e
giorno dopo giorno le probabilità CHE CALDO
di un efficace recupero idrico pri-
ma dell’estate mediterranea, tra- GLI ALBERI
dizionalmente secca, si riducono. SONO OTTIMI
NEL MONDO – Che nel subconti-
TERMOMETRI
nente indiano le temperature im- E CONFERMANO
pennino in tarda primavera – pri- CHE IL PIANETA
ma del “rinfrescante” monsone e-
stivo – è normale, ma l’ondata di STA SOFFRENDO
calore degli ultimi giorni è stata
straordinaria per fine aprile, col-
pendo centinaia di milioni di persone con punte fino a
47,4 °C in India e 49,0 °C in Pakistan. Già marzo 2022
era risultato il più cocente in oltre un secolo da quelle
parti, e d’altronde l’economia a carbone che impera so-
prattutto in Asia renderà gli episodi di calura sempre

“Mi ami?” Alla domanda di Cristo, più pericolosi per l’agricoltura e la salute umana. Ma il
caldo estremo si è spinto fino in Siberia, dove incendi
incontrollati bruciano foreste e villaggi mentre le unità

Pietro può solo rispondere “Tu lo sai” militari che di solito erano deputate al loro spegnimen-
to sono concentrate nella folle guerra in Ucraina. Caldo
talora inedito per aprile anche in Nord Africa (46 °C in
Ciad) e nell’autunno del Paraguay (40 °C). Le tempesta

A
lcuni discepoli di Gesù sono
insieme sulle rive del lago di
Galilea: Simon Pietro, Tom-
maso e Natanaèle, i figli di Ze-
bedèo –Giacomo e Giovanni –
e altri due discepoli. Pietro a
un certo punto dice: Io vado a pescare. Gli al-
tri rispondono: Veniamo anche noi con te. Il
Maestro era stato crocifisso, ma era apparso
ad alcuni di loro due volte. Che cosa sarebbe
accaduto ora? Nell’attesa degli eventi, questi
uomini avevano proseguito il mestiere di pri-
ma: pescare. Era già buio, l’ora migliore per
prendere il largo. Il racconto evangelico ci di-
ce: quella notte non presero nulla. Lavoro
sprecato, tempo perso, fame.
SI ERA FATTA L’ALBA nel frattempo, mentre la
barca tornava alla riva. C’è un uomo ad atten-
derli. Si vede un puntino a riva. Quest’uomo a
un certo punto chiede a voce alta: “Non avete
nulla da mangiare?”. Gli rispondono in modo
secco: “No”. Erano già stanchi. Quell’uomo
allora dice loro qualcosa di strano: “Gettate la
rete dalla parte destra della barca e troverete”.
Non c’è psicologia in questo racconto: solo
fatti. Chiunque avrebbe lasciato perdere
quell’uomo e quell’invito. Eppure no. L’evan-
gelista ci dice solamente che questi pescatori
si muovono nuovamente verso il largo, per un
“Jasmine” è stata la sesta a colpire il Madagascar nella
centinaio di metri, e poi gettano la rete, dopo e del pane. Gesù chiede di prendere dell’altro stagione dei cicloni tropicali 2021-22 dell’Oceano In-
averla spostata dall’altro lato della barca. pesce, quello appena pescato. Da dove veniva diano, mai erano state così tante e con esiti spesso di-
Perché? Che cosa li aveva spinti a farlo dopo quello di Gesù? Pietro sale nella barca e trae a sastrosi anche tra Mozambico e Malawi. Almeno venti
una nottata inutile? Chi era quell’uomo? terra la rete. Torna il senso di sproporzione: vittime per le alluvioni in Ruanda e Repubblica Demo-
Ma, ecco: quella rete non riuscivano più a ti- Pietro fa da solo quel che prima i discepoli e- cratica del Congo, toccati da inondazioni pure Brasile,
rarla su per la grande quantità di pesci che rano riusciti a fare insieme a fatica. E quella Colombia e Venezuela, mentre l’Iraq è alle prese con u-
avevano preso. Dal nulla al tutto. L’uomo rete era piena di centocinquantatré grossi pe- na grave siccità che –come nel Corno d’Africa –ha mes-
misterioso aveva portato la spro- sci. Perché proprio centocinquan- so in crisi la produzione agricola e ha prosciugato il lago
porzione in quella nottata di pe- tatré? San Girolamo pensa che Sawa, nel centro del Paese, con la complicità degli ec-
sca inutile. Lo sforzo ora non rie- SUL LAGO questa cifra corrisponda simboli- cessivi scavi di pozzi per la stessa agricoltura e l’indu-
sce a pareggiare la sorpresa. La camente al numero di tutte le spe- stria del cemento. Le temperature primaverili sempre
delusione lascia il posto all’ecces- LA FEDE NON cie di pesci conosciute allora. C’è un più elevate accelerano il risveglio della vegetazione in
so. Si tratta di un dono insosteni- VIVE DI PAROLE senso di completezza. tutto il mondo, attesta lo studio The great acceleration
bile, anche fisicamente.
Mentre quegli uomini ora sono
(VUOTE), “Venite a mangiare”, dice Gesù
ai discepoli. Non sappiamo che co-
of plant phenological shifts pubblicato su Nature Cli-
mate Change da un gruppo di ricerca coordinato dall’I-
goffamente alle prese con le reti, u- MA DI GESTI sa si siano detti, ma alla fine del pa- stituto federale svizzero per le foreste (Wsl): la preco-
no di loro, quel discepolo che Gesù CONCRETI, sto l’attenzione si concentra su Ge- cità di sviluppo, che espone le piante a maggiori danni
amava capì. La presenza di Gesù e- sù e Pietro. Gesù gli chiede per tre in caso di successive gelate tardive come avvenuto in
ra stata spesso legata all’abbon- COME LA PESCA volte “mi ami tu?”. Pietro per due Europa nel 2017 e 2021, è senza precedenti in due secoli
danza (le nozze di Cana, la molti- volte gli conferma: “Certo, Signore, e perfino in 1.200 anni nel caso del ciliegio a Kyoto
plicazione dei pani e dei pesci…). Si tu lo sai…”. E Gesù gli dice: “Pascola (Giappone), con anticipi che, considerando l’intervallo
accostò a Pietro e gli disse: “È il Signore!”. Pie- le mie pecore”. Ma alla terza volta, Pietro ri- 1985-2021 rispetto al periodo precedente il 1950, va-
tro di scatto si getta in mare: è una molla. Il mane addolorato. Per il ricordo di averlo rin- riano da sei giorni in Cina a 30 giorni in Svizzera. Gli
suo slancio corrisponde alla sproporzione e negato tre volte? Per il senso di una mancanza alberi sono tra i migliori termometri naturali e confer-
alla sorpresa. È un gesto d’istinto che si fida di fiducia? Pietro risponde: “Signore, tu cono- mano che il clima sta cambiando con intensità mai vi-
dell’intuito di Giovanni senza pensarci, senza sci tutto; tu sai che ti voglio bene”. Pietro de- sta prima.
far domande. Voleva raggiungere Gesù. Su- cide di non fidarsi più delle sue parole, che si
bito. Gli altri discepoli trascinano a riva con sono già dimostrate inutili. Adesso la risposta
fatica la rete piena di pesci. Scesi tutti a terra, è: “Tu lo sai”. E proprio questa è la fede.
vedono un fuoco di brace con del pesce sopra, *Direttore de “La Civiltà Cattolica”
14 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022

\/ \/
IL RICORSO TEDESCO
L’UOMO DI DELL’UTRI
Palermo, la destra
va verso Lagalla
Niet di Micciché

N
ella guerra interna al
centrodestra, Fratelli
d’Italia si muove col fa-
CONFERENZA ANTIMAFIA vore dell’inerzia (e dei son-
daggi). E anche a Palermo, in
Libera, Don Ciotti vista delle amministrative di
giugno, Giorgia Meloni prova
attacca i politici a imporre la propria linea: il
candidato di Lega e Forza Ita-
assenti: “Complici” lia Francesco Cascio potrebbe
fare un passo indietro, favo-
rendo la convergenza della
coalizione su Roberto Lagalla,

“P
er il dovere di verità,
lasciatemi dire una
cosa: noi abbiamo in-
vitato tutte le forze politiche.
Nessuna esclusa. Nella giorna-
ta di ieri (venerdì, ndr) c’era so-
lo un rappresentante delle for-
ze politiche”. Lo ha affermato
don Luigi Ciotti, presidente di
Libera, nel corso del suo inter-
sostenuto da FdI, Udc e Italia
Viva ma soprattutto sponso-
rizzato da Marcello Dell’Utri.
Dopo settimane di scontri –
la partita è legata anche alle
regionali siciliane del prossi-
mo autunno, con FdI convinta
che alla fine tutti sosterranno
Nello Musumeci, mentre FI si

Berlino porta l’Italia al Tribunale dell’Aia: vento di chiusura dell’edizione

2022 di “ExtraLibera”, all’Au-
ditorium di Roma, la due gior-

“Basta richieste danni per i crimini nazisti” ni di “Contromafiecorruzione”.

“Il dovere della verità, fino alla
fine – ha proseguito don Ciotti
– è anche nel dire agli assenti, a

L
o Stato tedesco trascina l’Italia davanti alla Corte in- casi, i giudici italiani hanno già ordinato alla Germania di voi forze politiche, superficiali
ternazionale di giustizia dell’Onu (Icj), con sede risarcire i richiedenti. In due casi, per poter procedere ai su questi punti della vita delle
all’Aia: Berlino non vuole più pagare le vittime dei risarcimenti hanno addirittura chiesto la confisca di pro- persone, di questo cancro del
crimini di guerra commessi dalla Germania nazista. L’I- prietà immobiliari dello Stato tedesco a Roma, tra cui nostro Paese che si chiama ma-
talia continua invece a permettere che i suoi cittadini che quelle che ospitano la sede romana del Goethe Institut in fia e corruzione, voi siete com-
sono stati vittime di crimini di guerra chiedano risarci- via Savoia, l’Istituto archeologico germanico in via Sicilia, plici. Mafie e corruzione è un oppone –ieri un vertice di coa-
menti allo Stato tedesco. Per questo la Germania ha av- l’Istituto storico germanico e la Scuola germanica di Ro- problema serio non uno dei lizione sembrava dover risol-
viato un nuovo procedimento davanti alla Corte interna- ma in via Aurelia Antica. Un tribunale italiano deciderà tanti problemi. Dove siete? vere la questione. Per evitare
zionale di giustizia dell’Onu (istituita nel 1945 per diri- entro il 25 maggio sulle confische e sull’eventuale vendita Siete complici di tutto questo”. un primo turno fratricida che
mere le dispute fra Stati membri delle Nazioni Unite) per all’asta dei beni confiscati. Per questo la Germania ha Fra i presenti Federico Cafiero avrebbe rischiato di compro-
mancato rispetto della sua immunità giurisdizionale co- chiesto alla Corte dell’Aia di bloccare ogni decisione ita- de Raho, già procuratore na- mettere i rapporti tra alleati,
me Stato sovrano. Le richieste della Repubblica italiana – liana, in attesa della sentenza di merito della Icj. zionale antimafia e antiterro- Cascio si era orientato per il
sostiene Berlino – violano le leggi internazionali: perché La sua pronuncia del 2012 ha già dato torto all’Italia, rismo, Maurizio Landini, se- passo indietro, prima che
nel 2012 una prima sentenza della Icj le ha dichiarate che nel 2013 ha emanato una legge che recepisce il prin- gretario della Cgil e Giuseppe Gianfranco Micciché (domi-
contro il diritto internazionale, visto che la Germania ha cipio dell’immunità degli Stati come prescritto dalla sen- Busia, presidente Anac. Il pre- nus di FI nell’Isola) si mettes-
già provveduto in passato a compensare l’Italia e altri tenza della Corte dell’Aia. Ma nel 2014 la Corte costitu- sidente della Camera Roberto se di traverso: “Cascio non si
paesi per le violenze e le illegalità commesse durante la zionale italiana l’ha dichiarata illegittima, affermando Fico e la ministra della Giusti- ritira, FdI pensava che ci ar-
Seconda guerra mondiale, pagando dal 1945 in poi l’equi- che gli eccidi e gli atti di deportazione e di costrizione al zia Marta Cartabia hanno in- rendessimo ma alla fine si ar-
valente di alcuni miliardi di euro. Ma dal 2012 a oggi sono lavoro sono crimini contro l’umanità e quindi non sono viato un videomessaggio. renderanno loro”.
state presentate ai tribunali italiani almeno 25 richieste coperti dalla sentenza Icj che fa riferimento alla sovranità
di risarcimento danni per crimini commessi dalle forze di di uno Stato estero. Ora la questione torna all’Aia.
occupazione tedesche in Italia dal 1943 al 1945. In alcuni GIANNI BARBACETTO
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022
LA POLEMICA
\/
VALERIO TACCHINI
Il notaio dei voti
su Rousseau: “Ora
il M5S mi paghi”
“I
l lavoro va retribuito se-
condo me, è una que-
stione di principio. Ci
sono poi rapporti che vanno
oltre il dare e avere, penso che
si chiarirà tutto”. Valerio Tac-
chini, il notaio che per anni ha
certificato (gratuitamente) la
validità delle votazioni svolte
sulla piattaforma Rousseau,
oggi cambia idea e apre a una
forma di “retribuzione”. Inter-
vistato dall’AdnKronos, il pro-
fessionista – amico sia di Bep-
pe Grillo che di Davide Casa-
leggio – spiega: “Ho lavorato
per il M5S dal 2012, non ho
mai preteso un euro. Se però
oggi mi dessero un riconosci-
mento per la mia attività sa-
rebbe un gesto di distensione.
Spero che il Movimento mi ri-
conosca un ‘ringraziamento’
per quello che ho fatto”. L’in-
tervista rilasciata all’agenzia
di stampa arriva sulla richie-
sta di un commento al con-
tratto di consulenza sotto-
scritto da Grillo per la comu-
nicazione del partito da lui
fondato. “Beppe avrà avuto le
sue ragioni per siglare questo
contratto, non ne conosco i
contenuti”, replica Tacchini. E
ancora: “Non vivo con i soldi
del Movimento, per fortuna.
Ho fatto il responsabile prote-
zione dati per il M5S per un
anno e mezzo. Vediamo un po’
che succede, non è una mia fis-
sazione. Penso ci siano proble-
mi più importanti per il pae-
se”. Quanto ha chiesto ai pen-
tastellati? “Non ho quantifi-
cato cifre, non sono attaccato
al denaro. Ho detto ‘datemi un
riconoscimento per il lavoro
svolto in tanti anni’. Non è un
tema per cui arriveremo a liti-
gare”. Tacchini ha poi confer-
mato che non ha intenzione di
intentare cause civili.
\/
SIMA, L’ALLARME AMBIENTALE
Covid, in 2 anni usate
46 mld di mascherine
ALMENO 46 miliardi le mascheri-
q ne utilizzate in Italia da inizio pande-
mia a oggi, e ben 129 miliardi a livello glo-
bale quelle consumate ogni mese, ovvero 3
milioni al minuto. Questa la stima che ar-
riva dalla Società italiana di medicina am-
bientale (Sima). Ai circa 2 miliardi di ma-
scherine utilizzate in Italia dagli studenti a
partire in due anni nel nostro Paese, si ag-
giungono i 16 miliardi in capo ai lavoratori e
una quota stimabile in 28 miliardi per l’u-
tilizzo quotidiano nelle varie situazioni in-
door e outdoor dall’inizio dell’emergenza
sanitaria, per un totale di 46 miliardi di ma-
scherine. “Queste cifre racchiudono un
impatto sociale, ambientale ed economico
che si commenta da solo”, afferma Ales-
sandro Miani, presidente di Sima.
Lo “show” di Barbareschi a Sutri
“Il problema oggi è la mafia gay”
“IL PARADOSSO oggi che è la mafia dei gay
il problema. Non l’essere omosessuale, ma la
mafia degli omosessuali, delle lesbiche”. A
pronunciare le frasi shock è l’attore Luca Bar-
bareschi durante la presentazione di un e-
LA CONVENTION
Meloni piglia tutto (dalla Lega). Pera, Nordio,
Tremonti, Ricolfi: gli ideologi in trasloco a FdI
MILANO
I
l fantasma di Matteo Salvini compare e scompare tra gli
stanzoni del MiCo di Milano, dove è in corso la seconda
giornata della convention di Fratelli d’Italia. Aveva detto
che avrebbe portato “un saluto”, ma alla fine non si fa vedere.
Anche se Giorgia Meloni gli offre un ramoscello d’ulivo, da
una posizione di forza: “Se passa per un saluto sarebbe ca-
rino, noi siamo contenti. Il vertice lo faremo ma basta con
l’asilo”. Per questo stamattina Salvini un saluto potrebbe ve-
nire a farlo, davvero. Ma Meloni si concentra sulla kermesse
e si candida alla guida del Paese: “I conservatori possono
essere maggioranza” dice al Tg1 prima di elencare cosa fa-
rebbe a Palazzo Chigi. Il sabato che precede il primo maggio
quindi serve a mettere in mostra i riferimenti ideologici e i
possibili futuri ministri in un governo a trazione FdI. Tra
questi ci sono i fedelissimi Giovanni Donzelli, Francesco
Lollobrigida,Giovanbattista Fazzolari,Ignazio La Rus-
sa e Guido Crosetto che accolgono sul palco il sociologo
Luca Ricolfi, il pm Carlo Nordio, l’ex presidente del Se-
nato Marcello Pera , l’ex ministro Giulio Tremonti e l’am-
basciatore Stefano Pontecorvo. Tutti tecnici che fino a
\/
IL FOTOGRAFO AI DOMICILIARI
Corona evade e corre
a litigare con la Moric
HA EVASO i domiciliari per recarsi
q a casa dell’ex partner, la modella Ni-
na Moric e, giunto a destinazione, ingag-
giare una lite che ha fatto scattare la chia-
mata alle forze dell’ordine da parte dei vi-
cini. Sembra che all'origine del litigio vi
fosse una richiesta di restituzione di una
somma di denaro da parte del’ex re dei pa-
parazzi alla Moric. Una vicenda che il le-
gale di Corona, Ivano Chiesa, ha ridimen-
siona a “un dissidio tra un ex marito e un’ex
moglie, come ne accadono tanti”. La vi-
cenda, a quanto si è saputo, è sfociata in
una denuncia da parte dei militari in quan-
to Corona, che si trova da qualche anno in
detenzione domiciliare a casa sua, ha sì il
permesso per uscire dall'abitazione il ve-
nerdì sera, ma non per ragioni private.
vento culturale a Sutri, il Paese in provincia di
Viterbo guidato dal sindaco Vittorio Sgarbi,
anche lui presente. Le sue parole hanno fatto
il giro del web. “Quelle di Barbareschi sono
parole inaccettabili”, tuona il Lazio Pride ri-
cordando che “nel 2018 il Pride di Ostia fu de-
dicato proprio alle vittime delle mafie”.“Sono
stato strumentalizzato”, ha replicato lui.
qualche tempo fa – nel periodo dell’ascesa leghista – orbi-
tavano nel pantheondi Salvini (tranne Pontecorvo), il quale
non perdeva occasione per proporli per ruoli istituzionali
(Nordio e Pera finirono nella rosa di centrodestra per il Qui-
rinale). Ricolfi, professore citatissimo sui social della Lega,
a Milano parla di scuola e della “migrazione a destra dei va-
lori della sinistra”. Nordio viene accolto con una standing
ovation, chiama Meloni “la nostra presidente”e si imbaraz-
za se gli si chiede se farà il Guardasigilli in un governo FdI:
“Non credo di essere adatto, serve un politico”. L’ex pm di
Venezia parla da esponente di FdI, dimostrando di aver già
dimenticato quel Salvini che lo propose come ministro e lo
invitò alla festa della Lega del 2021. Pera è considerato il
padre nobile dell’area conservatrice, anche dopo la fine del-
la luna di miele con Salvini (a fine 2019 benedì Matteo come
“il leader su cui scommettere”). Oggi c’è Giorgia, con “il suo
programma in vista dell’assunzione di responsabilità di go-
verno”. E poi c’è Tremonti. Più volte relatore alla Scuola di
formazione leghista, adesso di casa tra i meloniani. Attacca
Draghi e critica i banchieri che governano. Musica per le
orecchie dei conservatori.
LORENZO GIARELLI E GIACOMO SALVINI
\/
RISPOSTA AL CAOS CANTIERI
Autostrade, rimborsi
dai 10 minuti di ritardo
DA OGGI parte il nuovo servizio
q “Cashback con targa”, valido sulla
rete gestita da Autostrade per l’Italia che
dovrebbe rendere più semplice e auto-
matico il rimborso per gli utenti che a cau-
sa dei cantieri subiscono ritardi. Per quelli
superiori a 10 minuti, saranno diretta-
mente riconosciuto in base alla targa del-
la propria auto e senza dover fare alcuna
richiesta. Ora per tutti gli automobilisti
che pagano il pedaggio con carte o con-
tanti, come già avviene per i clienti dotati
di sistemi di telepedaggio, sarà sufficien-
te registrarsi sulla app “Free To X”, inse-
rendo i propri dati personali e la targa del
veicolo - che verrà verificata attraverso la
banca dati della Motorizzazione Civile -
per ricevere in automatico i rimborsi.
ZOOM l 15
RIFIUTI ROMA
t
In direzione Pd
il voto “postumo”
sull’inceneritore
di Gualtieri
L
a decisione è ormai presa. O-
ra può iniziare il dibattito di
facciata. La direzione roma-
na del Pd voterà, martedì prossi-
mo, un ordine del giorno in cui si
attesta il sostegno a Roberto
Gualtieri e al suo programma per
uscire dall’emergenza dei rifiuti a
Roma. In due parole, verrà ratifi-
cato il via libera all’inceneritore,
già annunciato dal sindaco in As-
semblea capitolina e, tra l’altro,
già votato in Campidoglio dagli
stessi consiglieri capitolini dem. I
lavori saranno aperti dall’assesso-
ra all’Ambiente, Sabrina Alfonsi.
Il voto interno al partito servirà
per riparare a un difetto di comu-
nicazione nella maggioranza, da-
to che il sindaco non aveva mai
condiviso formalmente col parti-
to la volontà di virare sul termo-
valorizzatore, spiazzando anche
una parte dei dem.
Ma oltre che sulla consultazio-
ne tardiva, c’è anche chi solleva o-
biezioni sul valore formale della
votazione che si terrà martedì. Da
circa un anno la direzione agisce
in deroga, così come il segretario
Andrea Casu eletto nel 2017 – e in
attesa del congresso ancora da fis-
sare – e c’è chi ritiene che non sia
legittimo affidare a un organismo
di fatto “scaduto” una scelta poli-
tica così importante, che va anche
a modificare il programma con cui
il Pd si è schierato nel 2021 al fian-
co dell’attuale sindaco.
In Campidoglio, gli unici a vo-
tare contro l’impianto sono stati i
consiglieri di Sinistra Civica Eco-
logista, Michela Cicculli e Ales-
sandro Luparelli, e quello dei Ver-
di, Ferdinando Bonessio. Cicculli
e Luparelli ieri mattina sono stati
ricevuti da Gualtieri, unitamente
all ’europarlamentare Massimi-
liano Smerigilio, e hanno ribadito
la loro contrarietà al progetto, pur
assicurando che l’intenzione di
non uscire dalla maggioranza.
Gualtieri si è invece detto aperto a
qualsiasi idea su di un “migliora-
mento del progetto”, pur confer-
mando che “la strada è tracciata”.
L’unico margine di discussione, a
quanto pare, è rappresentato dalle
future dimensioni dell’impianto.
VINCENZO BISBIGLIA
16 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022

COVID-19 • Scade obbligo al chiuso: ecco dove va ancora tenuta

Mascherine, oggi il primo addio

Speranza: “Serve responsabilità”
IL BOLLETTINO » Alessandro Mantovani struzione e dei Trasporti: bambini sotto i sei anni. no. Del resto molti Paesi hanno

53.602 D
1) Strutture sanitarie, socio- Queste eccezioni sono per lo già eliminato le mascherine
a oggi, Festa dei lavo- sanitarie e socio-assistenziali, più definite da un’ordinanza di senza provocare disastri.
ratori, ci liberiamo del inclusi centri di riabilitazione, Speranza, diffusa il 28 aprile e Cambia poco per i voli per e
green pass introdotto le Rsa e gli hospice, ma senza in- da ieri sera in Gazzetta Ufficia- dall’estero: un’altra ordinanza
dal 6 agosto 2021 per dicazione del tipo di le. Saranno poi con- del ministro elimina da oggi il
bar e ristoranti e poche altre at- mascherina e quindi fermate dalla legge Passenger locator form legato
CONTAGI I nuovi casi tività al chiuso e poi esteso fino basterà quella chi- di conversione del agli obblighi di quarantena, il
nell eultime 24 ore, a regolare l’accesso ai luoghi di rurgica; decreto 24. Il mini- green pass sparisce ma resta
-24% rispetto a sabato lavoro, ben al di là di quanto 2) Trasporti. Re- GREEN PASS stro Renato Brunet- l’obbligo di mostrare il tampo-
scoros. Tasso di
positività al 13,99%,
hanno fatto negli altri Paesi
dell’Unione europea. Rimarrà
sta obbligatoria la F-
fp2 su treni (esclusi i SERVIRÀ ta ha dato disposi-
zioni per la pubblica
ne negativo per chi arriva in I-
talia senza vaccino; natural-
-16,4% rispetto
al dato di sette giorni fa
necessario solo per accedere
come visitatori negli ospedali e
regionali), aerei, na-
vi, metropolitane e
SOLTANTO amminis trazioni,
nei luoghi di lavoro
mente chi parte per l’estero de-
ve rispettare le regole del Paese

130
nelle Residenze sanitarie assi-
stenziali (Rsa).
L’altra novità è l’abolizione
dell ’obbligo generalizzato di
indossare le mascherine al
MORTI Le vittime chiuso, scaduto ieri in base al
denunciate nelle ultime decreto legge 24 del 24 mar-
24 ore, 13 in meno zo. Però ci sono diverse ecce-
rispetto alle 143 zioni fino al 15 giugno, sugge-
di sabato 23 aprile rite dal ministro della Salute
Roberto Speranza e dai suoi
colleghi della Cultura, dell’I-
Controlli Il green pass va in soffitta ANSA
autobus bus, com- PER OSPEDALI
presi gli scuolabus e
quelli noleggiati con E RSA
conducente, ma non
sui taxi;
3) Spe ttacoli e
sport. Sempre Ffp2 in cinema,
teatri, sale da concerto, locali di
intrattenimento e musica dal
vivo, palazzetti dello sport.
4) Scuole, ad esclusione –
come è sempre stato – de i
privati decideranno
le aziende. L’o rd i-
nanza per il resto
“raccomanda” i di-
spositivi “in tutti i
luoghi al chiuso pub-
blici o aperti al pubblico”, come
supermercati e negozi; i tecnici
della Salute li consigliano in
tutti i casi di affollamento. La li-
nea di Speranza è il richiamo
alla “responsabilità” di ciascu-
di destinazione, reperibili su
viaggiaresicuri.it.
L’obbligo di vaccino resta,
per il personale sanitario e i vari
ordini professionali collegati,
fino al 31 dicembre, con tanto di
sospensione per chi non adem-
pie estesa anche a chi non fa la
terza dose a 120 giorni dalla
guarigione. Per gli over 50 e le
altre categorie obbligate rima-
ne solo la multa di 100 euro.

IL VIRUS ALL’ESTERO
t EUROPA I DATI IN GRAN BRETAGNA, GERMANIA, FRANCIA E SPAGNA. SEMPRE ALTO IL NUMERO DELLE VITTIME

Contagi, ricoveri e malati gravi in calo

L’
Italia è uno degli ulti-
mi Paesi ad abbando-
nare obbligo di ma-
scherina al chiuso e
green pass. Dove già questo è
accaduto, l’abbandono delle
restrizioni non sembra im-
pattare negativamente sulla
pandemia.
REGNO UNITO Il Covid c’è ma si
vede sempre meno. In drastico
calo i contagi: a ieri i positivi e-
rano 2.87 milioni, meno 900
mila rispetto alla settimana
scorsa. Calano anche i ricoveri,
che dal picco di 2.400 al giorno
a metà febbraio sono scesi a
1.455, per un totale di 9.493
questa settimana, mentre i pa-
zienti in terapia intensiva sono
fermi a 302. I decessi questa
settimana sono stati 1.150, per
un totale di 191.277. Agli sgoc-
cioli le vaccinazioni, ormai po-
che migliaia al giorno. La quar-
ta dose è disponibile per over
75, residenti in Rsa e soggetti
vulnerabili sopra i 12 anni. In
caso di sintomi o anche di test
positivo, il consiglio ai maggio-
renni è l’isolamento per cinque
giorni, la mascherina Ffp2 ed
evitare luoghi affollati, mentre i
minorenni sono dispensati an-
che dal tampone e considerati
non contagiosi dopo tre giorni.
Per l’ingresso nel Paese non è
richiesto tampone.
GERMANIA Il numero dei casi
giornalieri è passato dagli oltre
500mila di fine marzo agli
85mila di ieri, frenata cui ha
Il “liberi tutti” ora non fa troppi danni
corrisposto una quasi totale as-
senza di restrizioni, ma i morti
PADOVA, sono ancora più di 180 al gior-
MUORE BIMBO no. Per entrare in Germania
DI SOLI 6 ANNI tutti i maggiori di 12 anni devo-
no essere in possesso di un test
UN BIMBO di 6 anni negativo o di green pass. Le ma-
è morto a Padova dopo scherine restano obbligatorie
una crisi respiratoria per le strutture sanitarie e mez-
mentre era in ambulanza zi di trasporto pubblico. Molte
Il piccolo era positivo scuole le hanno già eliminate a
al Covid dal 27 aprile patto che gli studenti si testino
tre volte alla settimana, almeno
fino a fine maggio. I Länder
hanno autonomia per deci-
dere come iniziare a sman-
tellare la grande macchina
messa in moto per la pande-
mia. In Germania ogni cit-
tadino ha diritto a un test
antigenico quotidiano gra-
tuito. A Berlino inizierà dal
9 maggio una campagna per la
riconversione dei test center. Il
nodo che il governo non è riu-
scito a sciogliere è la vaccina-
zione. Sono state portate al
Bundestag diverse proposte:
obbligatorietà per i maggiori di
60 o di 50 anni, bocciate en-
trambe. A oggi ancora il 22,4%
della popolazione non ha rice-
vuto nemmeno una dose.
FRANCIA Tra presidenziali e
guerra in Ucraina, la
pandemia è diventa-
ta una preoccupa-
zione secondaria,
anche se il virus con- LA MAPPA
tinua a circolare. Ma
la situazione miglio- LONDRA IN
ra e il numero di casi
continua a scendere:
DIMINUZIONE,
erano circa 53mila PARIGI NON
venerdì, -40% in set-
te giorni. A inizio a- NE PARLA PIÙ
prile si superavano i
130 mila contagi al
giorno. Cala la pres-
sione sugli ospedali: sempre
venerdì, si contavano 23 mila
malati Covid in ospedale, poco
meno di 1.600 in terapia inten-
siva. Purtroppo si conti-
nua a morire: sono
145.869 i morti dall’ini-
Metropolitana zio della pandemia, 800
di Londra negli ultimi sette giorni.
La mascherina Sul piano dei vaccini,
non è più l’81% dei francesi ha ri-
obbligatoria cevuto almeno una do-
da tempo se, il 79,2% ne ha due, il
FOTO ANSA 59,1% ha fatto il booster.
Dall ’8 aprile la quarta
dose è disponibile per gli
over 60. Per la prima volta Ma-
cron ha di recente accennato
alla possibilità di reintegrare al
lavoro i 15mila operatori sani-
tari non vaccinati, se la situa-
zione dovesse ancora migliora-
re. I francesi hanno l’impres-
sione di essersi messi alle spal-
le la pandemia anche perché
dal 14 marzo il pass vaccinal è
stato sospeso (il test negativo
resta necessario per accedere a
ospedali e case di risposo) e la
mascherina non è
più obbligatoria
(tranne che sui mez-
zi pubblici).
SPAGNA Niente più
mascherina dai luo-
ghi chiusi dal 20 di a-
prile. Il premier spa-
gnolo, Pedro San-
chez già da mesi ave-
va annunciato un
approccio epidemi-
co e non più pande-
mico al Covid. Dopo
un leggero aumento dei casi,
dovuto anche alle vacanze della
settimana santa di Pasqua (fino
a 123mila casi al giorno met-
tendo insieme i dati delle co-
munità autonome che ancora
effettuano test), con una cresci-
ta anche dei ricoveri (dal 4,59%
al 5,22% e dal 3,94% al 4,05%
in terapia intensiva), negli ulti-
mi giorni i contagi stanno tor-
nando a scendere e così anche
la pressione ospedaliera. Ma
l’incidenza dei contagi ora si
misura solo sui pazienti con più
di 60 anni. La Spagna ha rag-
giunto ieri un totale di 104.456
morti.
C. CARIDI, L.DE MICCO,
A. GROSSI E S. PROVENZANI
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022
GIUSTIZIA ASSEMBLEA ANM Riforma Csm: deciso un giorno di protesta
t Votano a favore 1.081 toghe su 1.423. E la ministra non si presenta
Cartabia ci porta ai tempi di B.
I magistrati uniti: “Si sciopera”
» Antonella Mascali
LE REAZIONI
È
sciopero. I magistrati
hanno scelto la protesta
dei tempi berlusconia-
ni all’assemblea straor-
dinaria indetta contro la rifor-
ma del Csm e dell’ordinamento
giudiziario. Questa volta, però,
protestano contro la riforma
del governo dei “migliori”, con
GIUSEPPE ministra della Giustizia, Marta
SANTALUCIA
“
Cartabia, già presidente della
Corte costituzionale. Ma, per i
La riforma non magistrati, questa riforma tra-
velocizza i tempi disce la nostra Carta, conclude,
della giustizia. Crea in peggio, quello che aveva co-
ulteriori adempimenti che minciato “la riforma Castel-
saranno inevitabilmente li-Mastella”: creerà una “magi-
burocratizzati. (...) Inutile stratura alta e una bassa. Au-
(...) e dannosa menterà l’ansia di carriera”.
Lo dicono di fronte ai re-
sponsabili Giustizia dei partiti
di maggioranza, invitati all’as-
semblea: Anna Rossomando
(Pd), Giulia Bongiorno (Lega)
Giulia Sarti (M5S), Andrea Co-
sta (Azione), Catello Vitello (I-
talia Viva). Grande assente la
ministra Cartabia, “non per di-
GIULIA sattenzione o disinteresse, ma
SARTI
“
per rispetto” ha detto il presi-
dente dell’Anm Giuseppe San-
Se si riaprirà il talucia. La ministra ha preferi-
dibattito in Senato, to esserci per interposta perso-
nei numeri non ci sarà na: in platea c’era il capo di Ga-
una maggioranza come binetto, Raffaele Piccirillo, ma-
quella che è riuscita ad gistrato, già capo di Gabinetto
evitare la responsabilità dell’ex ministro Bonafede.
diretta dei magistrati “La riforma non accorcerà
di un giorno i processi, ma
cambierà radicalmente la fi-
gura del magistrato, in contra-
sto con quello che prevede la
Cos tituzione” si legge nella
mozione unitaria che ha deciso
lo sciopero, passata a larghissi-
ma maggioranza: 1081 favore-
voli, 169 contrari e 13 astenuti.
GIULIA Sarà la Giunta dell’Anm, su de-
BONGIORNO
“
lega dell’assemblea, a indivi-
duare il giorno della protesta e
Questa riforma
ha il vero limite
di altre iniziative. Nella stessa
mozione, con riferimento alla
che non c'entra
l’obiettivo,
separazione di fatto delle car-
riere, si legge che i cittadini
cioè il problema
della degenerazione
non hanno bisogno di “avvoca-
del correntismo nel Csm
ti dell’accusa” ma di “pm aperti
anche all’innocenza degli im-
putati”, di magistrati distinti
solo per funzioni come detta
“la Costituzione”.
IL PRESIDENTE Santalucia, a
lungo applaudito, ha parlato di
riforma “inutile” e “dannosa”.
Ai politici dice: “Voi state solle-
ticando il sentimento impiega-
tizio del magistrato”, è una ri-
forma basata su un “modello
gerarchico”che nei paesi dove è
presente “stanno abbandonan-
do”. Tanti i riferimenti al fasci-
colo di valutazione del magi-
strato, che dovrà essere defini-
to con delega al governo, e
guarderà anche al numero dei
provvedimenti che reggono nei
diversi gradi di giudizio. Un
fatto che preoccupa molto pure
l’associazione europea dei giu-
dici, che ha inviato una lettera
di sostegno all’Anm. Dare peso
“all’esito degli affari”nella valu-
tazione di un magistrato, che
può avere sanzione disciplina-
re, aggiunge Santalucia, “cree-
Guardasigilli
La ministra
della Giustizia
Marta
Cartabia
FOTO ANSA
rà nel magistrato il timore LO SCONTRO
per non aver indovinato la
scelta giusta. Noi magistra- “IL TESTO
ti dobbiamo avere coraggio
nelle decisioni, ma voi spe-
È INUTILE
gnete il coraggio”. A Costa, E DANNOSO”
ideatore del fascicolo rece-
pito da Cartabia, che ieri ha 169 PER IL NO,
sostenuto che “non è una
schedatura”, risponde Eu-
16 ASTENUTI
genio Albamonte, segreta-
rio di Area: il fascicolo è “u-
na delega in bianco” con la pre-
visione di ripercussioni per il
magistrato a cui si imputano
“gravi anomalie”, o di aver o-
messo “atti rilevanti o di inte-
resse pubblico”. Si chiede il pm
romano: “È grave anomalia se
da un’accusa di 416 bis si passa
a un 416, per l’inchiesta mafia
capitale?” Ecco perché per Al-
bamonte si tratta di “veri e pro-
pri cannoni puntati su ciascu-
no di noi”. Giulia Bongiorno,
avvocata-senatrice leghista,
promotrice con Salvini dei re-
ferendum sulla giustizia, che
non piacciono ai magistrati, di-
ce che “è una riforma blanda,
serve invece che sia molto più
incisiva, va migliorata al Sena-
to e si possono prendere in con-
siderazione anche alcuni spun-
ti tecnici che ho sentito qui”, ma
c’è chi “al Senato non vuole ria-
prirla”. Le risponde Giu-
lia Sarti, M5S: “Sarem-
mo felici di riaprire il di-
battito al Senato perché
questa non è la riforma
che avremmo voluto” e
ricorda che c’era quella
dell’ex ministro Bonafe-
de, ma il “pericolo è che
se si riaprirà in Senato,
nei numeri non ci sarà
una maggioranza come
quella che finora è riuscita a e-
vitare la responsabilità diretta
dei magistrati e l’azzeramento
del passaggio di funzioni (il te-
sto votato alla Camera ne pre-
vede solo 1 dei 4 attuali, ndr)”.
SARTI, INSOMMA, giustifica il
voto M5S alla Camera, come
un sì per evitare il peggio, lan-
cia l’allarme a palazzo Mada-
ma e auspica che si possa inter-
venire sulle deleghe al gover-
no. Poi, chiede che anche la po-
litica, “come ha fatto la magi-
stratura”, faccia un mea culpa
con i fatti”. E cita un esempio
negativo: “La mancata auto-
rizzazione all’uso delle inter-
cettazioni” al processo disci-
plinare a carico di Cosimo Fer-
ri, deputato renziano e toga in
aspettativa, tra i protagonisti
dello scandalo Palamara.
CRONACA l 17
L’ALLARME
t
Ora ce lo chiede
anche l’Europa:
“Norme violate”
» Valeria Pacelli
N
on ci sono solo i magistrati italiani, direttamente in-
teressati dalla riforma Cartabia. Preoccupazione
per il testo che ora approderà al Senato è stata e-
spressa anche dai colleghi europei. Quelli riuniti nell’as-
semblea europea dei magistrati (Eaj) che appena due
giorni fa durante un meeting hanno stilato un comunicato
dai toni forti, letto ieri in Assemblea dell’Anm (l’associa-
zione nazionale magistrati) dal segretario generale Sal-
vatore Casciaro. A riprova che anche a livello europeo ci
sono timori per l’impatto che questa riforma potrà avere
sul mondo delle toghe.
“L’Eaj – è il comunicato dell’assemblea europea dei ma-
gistrati letto ieri in Anm – avverte coloro che promuovono
i provvedimenti che le
previste modifiche al-
la legge sull’Ordina-
mento Giudiziario
che introduce, tra l’al-
tro, un nuovo sistema
di valutazione dei giu-
dici e un fascicolo per-
sonale di performance
per ogni giudice pos-
sono essere in contra-
sto con le norme euro-
pee e possono indebo-
lire l’indipendenza del
singolo giudice”.
Il riferimento è alla
proposta di Enrico Costa – parlamen-
tare di Azione protagonista indiscusso IL MEETING UE
di questa riforma – recepita da Marta
Cartabia che prevede un fascicolo di “INDEBOLITA
valutazione dei pm con i risultati da lo- L’INDIPENDENZA:
ro conseguiti di tipo quantitativo e
qualitativo. Per molte toghe è una
SIAMO CON I PM
schedatura: tot sentenze di condanna ITALIANI”
ribaltate in appello, ad esempio, pese-
ranno sul giudizio del magistrato, con
tanti saluti alla carriera. E anche ieri in Anm Casciaro (di
Mi) proprio su questo punto ha parlato di una “riforma
permeata da logiche aziendalistiche, che mira all’efficien-
za e pensa ai tribunali come a catene di montaggio, che
forniscono, possibilmente in tempi rapidi, un prodotto,
poco importa se sia o meno di qualità”.
Oltre il fascicolo sui pm ci sono altri aspetti della rifor-
ma parecchio criticati in questi mesi dalla magistratura:
come il sistema di elezioni del Csm o anche la possibilità
nel caso del penale di un solo passaggio di funzione tra
requirente e giudicante che deve avvenire entro i dieci an-
ni dall’aggiudicazione della prima sede.
L’ALLARME DUNQUE è anche dei giudici europei che nel co-
municato di due giorni fa hanno sottolineato: “Va evitata
qualsiasi situazione che vedrebbe i giudici sottoposti a
pressioni indebite o soggetti a influenze politiche. Allo
stesso modo è importante che la posizione indipendente e
l’efficienza ben consolidate della pubblica accusa non sia-
no messe in pericolo”.
A quanto scrivono, l’Eaj continuerà a seguire gli svilup-
pi della riforma Cartabia: “Analizzerà con attenzione gli
emendamenti proposti e supporterà i colleghi italiani nel
difendersi da ogni possibile degrado”. Chissà se la politica
ignorerà gli allarmi delle toghe europee. Come ha già fatto
nei lunghi mesi di proteste e critiche da parte dei magi-
strati, stavolta italiani.
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18 l ITALIA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022

UNA RIFORMA “OSTATIVA”/2

Palermo
19 luglio 1992
Via D’Amelio,
la distruzione
per l’attentato
a Borsellino
FOTO LAPRESSE

» ROBERTO SCARPINATO inesigibilità della collaborazione, senza

dissestare l’impianto portante dell’intera
normativa. Ancora la Corte, per argo-
mentare che la mancata collaborazione
può essere motivata da ragioni diverse

E
dalla persistenza di un legame con l’asso-
ciazione mafiosa, accenna alla motiva-
ancora. zione soggettiva di non esporsi al rischio
di auto-incriminarsi, anche per fatti non
3) Chi erano i personaggi ancora giudicati. Ma anche tale esempio
che chiesero a Riina di or- non è pertinente alla rieducazione: il di-
ritto al silenzio per evitare auto-incrimi-
ganizzare in fretta e furia nazioni è parimenti riconosciuto sia al
la strage di via D’Amelio condannato rimasto legato alla organiz-
zazione mafiosa, sia a quello che pur non
prima che Borsellino po- collaborando ha deciso di rescindere i le-
tesse mettere a verbale gami per valutazioni utilitaristiche, sia a
chi ha deciso di collaborare non avendo
dichiarazioni che avreb- da riferire ulteriori fatti auto-incrimi-
bero rivelato l’esistenza nanti oltre a quelli già giudicati. Per ana-
loghe ragioni non è pertinente alla riedu-
del complesso piano di cazione il rifiuto di accusare congiunti o
destabilizzazione politi- persone legate da vincoli affettivi.
Resta dunque insoluto il quesito ini-
ca sotteso alle stragi, ziale: quali sono le motivazioni soggettive
compromettendo alcuni della non collaborazione compatibili e
coerenti con il sicuro ravvedimento? È un
mandanti eccellenti? quesito ineludibile, visto che la Corte di
Cassazione ha specificato che alla for-
mulazione di un giudizio positivo di

.STRAGI: LE RISPOSTE .
ravvedimento si deve pervenire “in
termini di certezza, ovvero di elevata
qualificata probabilità confinante
con la certezza” (sentenze n. 18022/
2007 e 9001/2009). Ancora una vol-
ta il caso Spatuzza docet sul rigore di
tale valutazione. La Corte Costituzio-

. CHE NON AVREMO.

CONSEGUENZE Se l’ergastolo “riformato” tratta allo stesso modo i boss
che collaborano e gli stragisti irriducibili, chi può avere ancora interesse
a far luce sui punti oscuri di quella stagione? Il rischio è favorire l’omertà
4) Chi erano gli infiltrati della polizia in via D’Amelio che Francesca Castellese scon-
giurò il marito Santo Di Matteo di non nominare ai pm con cui questi aveva iniziato a
LA NUOVA collaborare, dopo che era stato rapito il figlio undicenne Giuseppe, ricordandogli tra le
NORMATIVA lacrime che avevano un altro figlio da salvare?
IN ARRIVO 5) Chi era il soggetto esterno a Cosa Nostra che, come ha dichiarato Spatuzza, pre-
PUBBLICHIAMO senziò alle operazioni di caricamento dell’esplosivo nella Fiat 126 utilizzata per la stra-
la seconda puntata ge del 19 luglio 1992?
dell’intervento 6) Chi erano gli uomini degli apparati statali presenti in via D’Amelio prima
di Roberto dell’arrivo delle forze di polizia, che fecero fare sparire l’agenda rossa su cui Borsel-
Scarpinato, lino aveva annotato informazioni e rivelazioni che non dovevano venire a conoscenza
ex Procuratore della magistratura?
generale di Palermo, Si potrebbe continuare con decine di altre domande a cui in 30 anni gli irriducibili
sulla riforma all’ergastolo han deciso di non rispondere e che realisticamente, appaiono destinate a
dell’ergastolo ostativo restare senza risposta. La gravità delle ricadute negative per l’intera società civile
La prima puntata dell’imminente approvazione della riforma dell’ergastolo ostativo impongono un sup-
(“Boss dall’ergastolo plemento di riflessione su un grande “rimosso”, riemerso alla luce grazie alla cartina di
al ‘liberi tutti’”) tornasole della vicenda Spatuzza. Posto che neppure la collaborazione con la giustizia
è stata pubblicata basta a dimostrare il sicuro ravvedimento del condannato all’ergastolo, dovendosi va-
sul “Fatto Quotidiano” lutare altri complessi fattori, come si ritiene conciliabile col ravvedimento il rifiuto di
in edicola ieri collaborare degli irriducibili? Quali sono le motivazioni soggettive del rifiuto di col-
sabato 30 aprile laborare apprezzabili al punto da ritenerle probanti di un ravvedimento? La Consulta
ha rimesso la palla al legislatore limitandosi, nelle 23 pagine della corposa motivazione
dell’ordinanza n. 97/2021, solo a fugaci accenni esemplificativi di casi in cui la scelta di
non collaborare può essere determinata da ragioni che nulla hanno a che vedere con il
mantenimento di legami con associazioni criminali. E ha indicato a titolo esempli-
ficativo il caso in cui il condannato non può collaborare per non mettere a rischio la
sicurezza dei propri cari. Ma è un esempio non pertinente alla rieducazione: ove sia
oggettivamente accertata l’impossibilità dello Stato di assicurare la sicurezza dei fa-
miliari del condannato, perché sono tanti o rifiutano di sradicarsi dal territorio d'o-
rigine, si configura una causa oggettiva di inesigibilità della collaborazione. L’articolo
4 bis comma 1 bis dell’Ordinamento penitenziario vigente già prevede che nei casi di
accertata impossibilità o inesigibilità della collaborazione, il condannato all’ergastolo
per reati ostativi può essere ammesso alle misure alternative alla detenzione anche in
assenza di collaborazione, purché sia accertata la cessazione della sua pericolosità. La
Corte avrebbe potuto quindi limitarsi a un mero intervento di ortopedia costituzionale,
includendo anche il caso sopracitato tra quelli già previsti di accertata impossibilità o
nale non si è fatta carico di fornire in-
dicazioni al riguardo ritenendo che e-
sulasse dai suoi compiti e ha espres-
samente devoluto al legislatore il
compito di integrare la norma sulla li-
berazione condizionale. Al riguardo
ha suggerito di prevedere, per esem-
pio, che il condannato debba motiva-
re le specifiche ragioni del rifiuto di
collaborare, in modo tale che il Tribu-
nale di Sorveglianza possa trarne im-
portanti elementi per valutare la sus-
sistenza o meno del sicuro ravvedi-
mento. Nonostante tale esplicito in-
vito della Corte, il legislatore ha glis-
sato passando a sua volta la palla ai
Tribunali di Sorveglianza. Il testo ap-
provato in Commissione Giustizia si limita infatti ad accennare che i magistrati di sor-
veglianza potranno tener conto delle ragioni eventualmente dedotte a sostegno della
mancata collaborazione: l’avverbio “eventualmente”autorizza e legittima l’irriducibile
a mantenere il silenzio anche sulle motivazioni della mancata collaborazione come se
fossero superflue; e lascia carta bianca ai magistrati di sorveglianza nel decidere quali
motivazioni soggettive del rifiuto di collaborare siano meritevoli di positivo apprez-
zamento per provare la rieducazione, incrementando così il rischio di soggettivismi
interpretativi e di contrasti giurisprudenziali esiziali, viste l’estrema delicatezza e ri-
levanza della questione.
Esempio: il rifiuto di collaborare dell’irriducibile che ritiene che ciò che conta è pen-
tirsi dinanzi a Dio e non agli uomini, è indice di avvenuto e sicuro ravvedimento, visto
l’elevatissimo numero di mafiosi assidui lettori della Bibbia tra un omicidio e l’altro (tra
i quali tanti capi carismatici come Greco, Aglieri, Santapaola, Provenzano)? E il rifiuto
di collaborare di chi ritiene la collaborazione un’infamità è conciliabile con il ravve-
dimento? Si consideri poi la sovraesposizione a rischio dei magistrati di sorveglianza,
ai quali nel disimpegno del legislatore su temi cruciali viene attribuito un sorta di sur-
rettizio potere di grazia.
Certo è che i cittadini italiani a tutt’oggi non hanno avuto la fortuna di avere spiegato
né dalla Consulta, né dal Parlamento, né dai tanti commentatori intervenuti nel di-
battito, in quali casi sarà ritenuto che l’irriducibile è stato rieducato nonostante il per-
vicace rifiuto di collaborare. A cosa si deve tale fragoroso e prolungato silenzio? Forse
al fatto che, dopo che la Corte Costituzionale ha aperto il vaso di Pandora della riforma,
i nodi sono venuti al pettine e ci si rende conto della difficoltà di conciliare rieducazione
e rifiuto di collaborare? Forse all’imbarazzo di dovere ammettere che – al di là delle
migliori intenzioni di tanti – s’è aperta una falla che potrebbe condurre alla norma-
lizzazione della cultura dell’omertà? Quella cultura che bolla come infame chi tradisce
il codice di solidarietà al clan sociale di appartenenza accusando i suoi complici, e non
ritiene infame invece chi col suo silenzio non prova alcuna ripulsa morale a consentire
ai sodali di continuare a uccidere, a estorcere, a seminare violenza. Una cultura che
travalica le associazioni mafiose e la classe criminale ed è purtroppo ampiamente e
trasversalmente disseminata anche nei piani alti della piramide sociale, da sempre o-
stili al fenomeno della collaborazione. Piani alti che non hanno battuto ciglio quando
proprio in questi giorni un'autorevole commentatrice di un giornale nazionale ha te-
stualmente definito il pentimento “umiliazione e tradimento… un prezzo molto alto se
non sei un mercenario dentro di te”.
(2-fine)
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022
QUESTIONI COMICHE Stand-up, le origini
Mort Sahl, la segretaria ostile
e il teorema “ragazza-divano”
» Daniele Luttazzi
‘Relazioni’ è un termine psica-
nalitico per ‘sesso’. Quando il
sesso non funziona, parlano
di relazioni
(Mort Sahl)
LA STAND-UP COMEDY
S
tiamo ripercorrendo
la vita e le opere di
Mort Sahl, l’ar tista
che con Lenny Bruce
rivoluzionò la stand-up co-
medy negli anni di Eisenho-
TUTTE wer e Kennedy.
LE SETTIMANE
SUL “FATTO” 1961: Sahl pubblica “On Rela-
DA 104 SETTIMANE, tionships”. SAHL: Mentre sto
Daniele Luttazzi racconta leggendo i discorsi di Castro
sul “Fatto Quotidiano” (me li ha dati di contrabban-
cos’è e come funziona do la libreria che procurava
la comicità. Anche per Tropico del cancro), il postino
mettere un po’ di ordine, mi porta una lettera: il Ladies
visto che di comicità Home Journal mi chiede se vo-
si parla e si scrive glio scrivere un articolo per lo-
spesso a sproposito. ro su “Perché le donne dovreb-
La bibliografia di bero votare”, in quanto sono
questa e delle puntate un oracolo politico. Così gli te-
precedenti delle lefono e mi passano il redatto-
“Questioni comiche” re capo, un certo Green, che ri-
si possono trovare sponde col sigaro in bocca per-
sul blog di Daniele: ché non capisco cosa dice. Gli
danieleluttazzi. dico: “Siete sicuri di volere
wordpress.com me?” E lui mi spiega che ha la-
vorato per Playboy e altre rivi-
ste del genere: “Stiamo cercan-
do di rinnovare il Ladies Ho-
me Journal perché se una una
donna è sposata e fa la casa-
linga non significa che è mor-
ta”. Gli dico: “Non la conosco,
signor Green, ma lei mi piace.
Però non voglio scrivere un ar-
ticolo sulle donne e il voto, ma
sul matrimonio”. “Davvero?”
“Sì” “Lei è stato sposato, signor
L'album Sahl? In caso di grane legali”
di Mort Sahl “Sì, sono stato sposato” “Bene.
“On Relationships” Molto bene. Adesso che le que-
La ragazza stioni legali sono state risolte,
in copertina cominci a pensare all’articolo.
è Joan Collins Mi farò vivo”. Dopo venti mi-
nuti mi ritelefona: “Come va
l’ar t i co l o ?”. “Non bene: non
l’ho ancora cominciato”. “Ha
qualche piano su quando co-
minciare? Lo detterà?”. “Non
lo so”. “Lei scrive a macchi-
na?”. “No”. “Non ha fatto quel
corso a scuola?”. “No, studiavo
per diventare redattore capo”.
“Lei non ha delle buone abitu-
dini lavorative, giusto?”. Gli
dico che secondo me la colpa è
delle nostre scuole. La discus-
sione si sta disintegrando. Fi-
niamo per parlare di Kenne-
dy e del sistema scolastico ec-
cetera. A un certo punto gli di-
co: “Senta, se vuole aiutarmi
con questo articolo, mi mandi
una segretaria. Ma non una
di quelle standard, prive di
interessi, che sanno solo steno-
grafare”. “Abbiamo quella che
fa per lei. Andava alla Ben-
nington. Ottimo background.
La facciamo lavorare con gen-
te come lei per darle un senso
di realtà”. “Perfetto!”. “Si chia-
ma Catherine Lewis. È alta 1 e
75 e pesa 48 chili”. “Arriverà
per posta, immagino”. “Sarà lì
domani all'una e mezza”.
“Non vedo l’ora”. Il giorno do-
po me la vedo arrivare con u-
na Thunderbird cabrio, la ti-
pica auto da donna, sedili in
pelle nera, auto bianca, il sedi-
le accanto a lei rovinato dai
graffi del cane, e una scatola di
kleenex rossi. Non si può mai
sapere quando il naso ti san-
guina. Ci stringiamo la ma-
no. Si accomoda: “Comincia-
mo?”. Ha dei fogli verde chiaro
e delle matite. 86 matite, direi.
Molto efficiente. Dico: “O k.
Scriva questo: ‘Una donna che
chiede l’uguaglianza rinun-
cia alla sua superiorità’ ”. E
lei: “Cosa significa?”. “Beh, si-
gnifica che le donne non sono
ITALIA l 19
non ci prendiamo perché ho u-
na tendenza a essere insensi-
bile ai sentimenti altrui. Non
sto discriminando, mi sono
comportato male sia con uo-
mini che con donne. Cercavo
di essere pragmatico perché
devo finire questo articolo, so-
no sotto pressione, e a questo
malinteso si aggiunge il fatto
che sei ostile e anche se defini-
sco ostili tutti, spesso, credo
che tu sia ostile perché hai a-
vuto pessime relazioni in pas-
sato e hai scoperto che questa
ostilità è l’unico modo diretto
per affrontare i tuoi proble-
mi”. E lei: “Chi parla?”. Allora
provo l’approccio romantico,
le dico: “Ti andrebbe di bere
qualcosa? Cenare insieme?
Potremmo parlare dell’artico-
lo”. “Non ho alcuna intenzione
di andare avanti con quell’ar-
ticolo. Non so neppure se ho in-
tenzione di rifare questo tipo
di lavoro”. “Davvero? E cosa
farai?”.“Non lo so. Voglio cam-
biare la mia vita”. Questo è in-
teressante. Quando un uomo
dice che cambierà la sua vita,
può fare qualunque cosa: far-
si crescere la barba e andare a
studiare agricoltura in Af-
ghanistan, cose così. Quando
le donne lo fanno, se telefoni e
chiedi: “Cosa hai fatto oggi che
hai cambiato la tua vita?”.
“Beh, questo pomeriggio ho
reimbustato tutti i miei pullo-
ver in nuovi sacchetti di pla-
stica”. Gli obiettivi sono un po’
diversi. Così le dico: “Senti, ti
passo a prendere”. Perché que-
sto piace a tutte le donne, giu-
sto? Insomma, finiamo l’arti-
colo, 88 pagine a spazio uno. E
la nostra relazione è cresciuta
fino a diventare qualcosa di
più: noiosa”. “A Berkeley ho
Gag comica fatto l’aiuto professore nel Di-
“Adesso basta, partimento di matematica.
o domani sarai Questo spiega la mia man-
troppo stanco canza di umanità. Ero nel di-
alla marcia partimento di matematica ed
per la pace” eravamo tutti molto amareg-
JOHN DEMPSEY giati perché non avevamo sus-
sidi governativi, per cui non
“Qui stiamo esa- c’era modo di fare progressi
gerando!” nel settore, dopo Pitagora e gli
GAHAN WILSON altri tizi. Insegnavo agli stu-
denti che mentre ti avvicini a
Gag spiritosa un oggetto sei sempre a metà
“Oh, basta! Dichia- strada da esso, per quanto
riamo la Terza concerneva il Dipartimento
guerra mondiale e sa, col fumo che le esce dalle di matematica. Non ci impor-
facciamola finita!” narici eccetera. E ha preso tava cosa pensasse l’altra gen-
HANDELSMAN quelle sigarette, che ora che mi te. La cosa non gli interessava,
ricordo erano le mie sigarette. così decisi di usare il sesso. Un
Beh, il giudice gliele avrebbe giorno andai alla lavagna e
assegnate comunque per il per spiegare la cosa in modo
tempo passato con me. Insom- che la capissero disegnai un
ma esce di casa, davvero fuori divano, e poi una ragazza se-
di testa, del tutto ostile, entra duta sul divano, e poi un ra-
nell’auto e lascia sull’asfalto gazzo sul divano, che subito
sicure dei loro talenti”. “Cioè due metri di pneumatico, e mi coinvolse tutti. Il metodo ave-
non cercano di essere come sento in colpa (avevo dimenti- va funzionato. E spiego che il
me?”. “No, non sono così corag- cato quanto fossi arrabbiato) ragazzo mentre si avvicina al-
giose. Solo, non vogliono esse- perché magari va a schiantar- la ragazza è sempre a metà
re donne”. “Cosa significa?”. si con la Thunderbird intorno strada da lei. Ma la mia classe
“Che sono competitive”. “A voi a un palo, o magari no, si fa sapeva che prima o poi il ra-
non interessa una donna se suora, farà un gesto estremo. gazzo avrebbe raggiunto la
non è competitiva”. E così le di- Meglio che telefoni e avvisi le ragazza. Questo almeno nel
co: “Perché non scrivi una re- altre suore. Insomma ci penso Dipartimento di matematica,
plica al mio pezzo dopo che hai tutto il pomeriggio e la sera le perché nel Dipartimento di fi-
finito di batterlo a macchi- telefono. Risponde: “Pronto”. losofia non l’avrebbe mai rag-
na?”. E lei: “Beh, caro maschio Penso: meno male, non si è giunta; e in quello di psicolo-
potente, vuoi essere sfidato sul schiantata. Le dico: “Senti, ti gia alla fine scopre che non è la
tuo stesso terreno?”. Prende le chiedo scusa se ti ho fatto ar- ragazza giusta per lui”.
sue sigarette e se ne va. Furio- rabbiare, ma credo che a pelle (104. Continua)
20 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022

Addio a Neal Adams Hernandez: guai per il cane

È morto a 80 anni il fumettista che Il pitbull del difensore del Milan avrebbe
reinventò “Batman”, rendendo più cupa aggredito e ferito un uomo a Guanzate
Gotham e ricreando i cattivi come Joker: (Co): il paese è in rivolta, anche perché
lavorò alla Dc Comics e per la Marvel l’animale aveva già ucciso un pinscher

L’INTERVISTA
I Raoul Bova L’attore è nel cast di “Don Matteo 13”,
record di ascolti con 6,5 milioni di telespettatori

“Rido per le scene d’amore

Le domande su Madonna
e i consigli di Sophia Loren”

S
» Alessandro Ferrucci
e sbagliano il suo nome porge
l’altra guancia: “Ogni tanto
dimenticano la ‘o’, ma non fa
niente”. Alla definizione “bo-
na zz o” resta in silenzio, in
surplace tra decenni di gloria
e la sua visione attuale: “Ora-
mai ho cinquant’an n i”. Di
storie d’amore reali, presun-
te, affibbiate o sospettate non
parla, “neanche con gli ami-
ci”. Sempre zitto, le confessa
solo a se stesso.
Insomma, Raoul Bova è già
perfetto per il suo arrivo in to-
naca nella regina delle fiction
BIOGRAFIA Rai, Don Matteo, che anche
RAOUL BOVA giovedì ha segnato il record di
è nato a Roma il 14 ascolti con oltre sei milioni e
agosto 1971. mezzo di spettatori.
Ha debuttato come In carriera quante “divi-
Paola Cortellesi ha di-
chiarato al Fatto: “Non mi
sono mai goduta le scene
d’amore, neanche quella
con Bova”.
(Ride, molto) Con Paola è sta-
ta una tragedia: siamo tal-
mente amici che ci veniva da
ridere; a volte ti ritrovi a girare
scene con persone che conosci
così bene da non riuscire a
mettere il giusto distacco.
E poi?
Ti fai il discorsetto, riporti tut-
to al lavoro e cerchi di non ri-
dere.
La Incontrada ama le sce-
ne d’amore...
(Ride)Io no, e no. Eppoi sono
assolutamente imbarazzanti,
con la folla sul set e tu che devi
inerpicarti in pose plastiche per
favorire le riprese del partner. È

‘‘
attore nel 1992, se” ha indossato? tutto telecomandato, non è il
partecipando Polizia, carabinieri, esercito, mio genere di erotismo.
alla miniserie di Rai1 prete... M e g l i o i n-
“Una storia italiana” Finanza? dossare la to-
di Reali. Nel 1993 Manca. Ah, pure da vigile ur- naca e diven- incredibile; in una scena con
è stato protagonista bano nel film di Luchetti con tare prete? Rocco Papaleo ci insultava-
del film “Piccolo Elio Germano. (Sorride) È un mo di brutto, con Massimi-
grande amore”, Elio Germano è uno degli liano Bruno (il regista, ndr)
diretto da Vanzina.
La Wertmüller
attori più bravi? che mi incitava a caricare; o-
Tra le tante Ce ne sono tanti validi, spesso gni volta che la rivedo mi do-
produzioni dipende dal film, dal rapporto mando come io abbia fatto a
cinematografiche, con il regista, con la storia o girarla.
ha recitato in “Scusa
ma ti chiamo amore”
di Moccia (2008),
con il personaggio.
Lei dove si inserisce?
No, no.
gridava molto Dopo trent’anni la chia-
mano “maestro”?
Al massimo per prendermi
“Baaria” di Tornatore
(2009), “Immaturi” di
Genovese (2011)
No, cosa?
Io sto tra gli ultimi, sono un di-
pendente, uno dei tanti che
sul set, per il culo o per l’età.
Ha molta esperienza.
Da quando mi hanno coinvol-

e nel sequel mette il cuore.
“Immaturi-Il viaggio”. È il momento umiltà.
Tra le fiction, (Ride) Non mi sono mai vo-
ha partecipato
luto paragonare, però non
a “Distretto di Polizia” ho mai invidiato nessuno,
(2000), “Karol – Un sono andato avanti nella mia
uomo diventato papa” gara.
di Battiato (2005) Sono trent’anni dall’esor-
e “I Cesaroni 2” dio con Mutande pazze.
di Vicario (2008). È stata la mia prima parte par-
Ha appena esordito lata, dopo una serie di com-
come nuovo parsate.
protagonista Ruolo?
della serie tv Rai “Don Barman, e davanti avevo Eva
Matteo”, al posto Grimaldi.
di Terence Hill E su quel set ha pensa-
to...
E che pensavo? Ero timido e
impacciato, con la Grimaldi
che mi seduceva mentre stavo
dietro al bancone; (sorride)
come impatto è stato abba-
stanza forte.
In trent’anni quante sce-
ne di seduzione ha subi-
to?
Subito? Addirittura.
Ha partecipato.
Sono tante.
un po’ ne ero
intimorito
passaggio spirituale, un modo
differente per mettersi a nu-
do.
Ora in giro le chiederan-
no la benedizione.
Sicuramente il pubblico ci co-
nosce per quello che vede in
televisione e ogni tanto scam-
bia l’attore con il personaggio,
ma è la dimostrazione di aver
svolto bene il proprio lavoro.
Entrare nel cast di Do n
Matteo è come andare al
Festival di Sanremo.
Quando c’è una serie che fun-
ziona è importante cercare
qualche derivazione per
andare avanti, per mante-
nere l’interesse alto: gli in-
serimenti ti permettono di
percorrere strade nuove.
Per quanto riguarda l’atto-
re, al di là del rispetto per
gli altri, è fondamentale non
voler prendere il posto di nes-
suno, tanto meno rubarlo.
Ci mancherebbe...
Grazie a Dio nella mia vita il
lavoro è sempre arrivato in
maniera costante.
Ha un curriculum vasto.
(Ride) Allora sono vecchio.
Non dica così.
Comunque lavorare in Don
Matteo mi incuriosiva e il mio
personaggio è interessante.
Di serie se ne intende.
In pochi lo ricordano, ma ho
girato pure La piovra.
Premiato Dalla settima sta-
Sul palco gione.
insieme Fino alla decima;
a Virna Lisi, (pausa) ero veramente
DiCaprio, un ragazzino, arrivato
Scorsese, in un contenitore dove
Pontecorvo prima di me c’e ra n o
e Proietti stati Michele Placido e
FOTO ANSA Vittoria Mezzogiorno.
Eppure fu un grande
successo e mi ha aiuta-
to a uscire dall’Italia,
un po’ come le commedie.
Rivendica tutte le com-
medie girate?
E perché no? Mi sono diverti-
to sempre; poi, magari, alcu-
ne cose ti mettono in imbaraz-
zo, ma le superi, fa parte del la-
voro.
Sempre?
In Nessuno mi può giudicare
interpretavo un romanaccio
to nelle masterclass o nelle
classi di recitazione ho capito
di essere diventato adulto.
E...
Mi sono chiesto cosa posso
trasmettere, ho sempre la
sensazione di dover imparare
tanto: ancora non mi sento in
grado di dare consigli; (pau-
sa) in questa professione ci so-
no troppe variabili per poter
offrire certezze.
Qual è la prima regola del
bravo attore?
Tenere i piedi per terra, osser-
vare la realtà, non sentirsi ar-
rivati.
Vale un po’ per tutti.
Per gli attori di più; e poi noi
abbiamo il privilegio di soddi-
sfare i “se fossi stato”.
Tradotto?
Tutti ci domandiamo “se fossi
diventato” questo o quello, e
in qualche modo l’attore può
evadere quella curiosità.
Da ragazzo cosa rispon-
deva?
Allenatore di nuoto.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022
Frattura orbitale: Embiid ko
La stella dei Sixers ha una commozione
cerebrale dopo la gomitata di Siakam.
“Stop a tempo indeterminato”, ma lui
minimizza: “Tutto bene. Sono i playoff”
Ha mai sentito l’invidia
maschile?
No, anzi. Sono un uomo al
quale si può presentare la pro-
pria fidanzata o moglie.
Ha la sindrome dell’im-
postore?
Qual è?
Non sentirsi così ferrati
come gli altri credono.
Impostore è brutto.
Si definisce così.
Allora ci nasco e la combatto
da sempre; ho fatto di tutto
per eliminarla.
Non ha frequentato
l’Accademia: accentua
la sindrome?
Evidenzia la differenza
con altri attori e da una
parte sono contento.
Perché?
A volte chi esce dall’Acca-
demia perde in naturalez-
za; dall’altra parte mi pen-
to, perché la tecnica in al-
cuni casi aiuta; comunque
ho frequentato corsi im-
portanti negli Stati Uniti,
compreso l’Actors studio.
Noi provinciali italiani
cosa le chiediamo sempre
della sua esperienza hol-
lywoodiana?
(Prende tempo e ripete la do-
manda) Di Madonna, com’è
lei, poi di Alien vs. Predator e
di Diane Lane; all’epoca di
Sotto il sole della Toscana
quando giravo per gli Stati U-
niti, mi chiamavano Marcello
(il nome del personaggio).
E com’è Madonna?
Jerez, super pole di Bagnai
Pecco con la Ducati fa il record della
pista, battendo Quartararo sulla Yamaha
di quasi mezzo secondo. Terzo Espargaro
con l’Aprilia, Miller 4° davanti a Marquez
Non ho mai rac-
contato le mie re-
Sul set Raoul lazioni, neanche
Bova in una scene agli amici.
di “Don Matteo Se non parla
13”; sulla scalinata con gli amici,
si riconosce anche fi g u r i a m o c i
Nino Frassica, con i giornali-
personaggio sti.
storico della Ho s e m p r e r i-
fiction spettato la mia
parte intima.
Gli altri l’han-
no rispettata?
(Sospira) Quando sei un per-
sonaggio pubblico resta po-
ca intimità, quella poca ho
cercato di salvaguardarla;
(pausa) a chi ha provato ad
attaccarla ho risposto con il
silenzio.
Questo aspetto all’inizio
della carriera lo aveva
messo nel conto?
No.
E pensava fosse così?
Neanche. Quando l’ho capito
ci sono stati momenti difficili,
poi comprendi che ci sono al-
tre strade per la tua intimità.
Qual è il miglior aspetto
della fama?
Il sorriso delle persone quan-
do ti incontrano.
Qui siamo al romantici-
smo più totale.
Ma è vero. È bello scambiarsi
il buongiorno.
È mai stato scambiato per
un collega?
In che senso?
Battiston e Fresi vengono
confusi.
Non saprei. (D i s p i a c i u t o
chiede a un amico: “Assomi-
glio a qualcuno?”) Al massi-
mo si sono confusi per un film;
‘‘
(ride) una volta uno mi ha fer-
mato, riempito di compli-
menti, io ringraziavo, fino a
quando ha concluso: “Nella
fiction della Uno bianca sei
stato fenomenale”. Peccato
che fosse Kim (Rossi Stuart,
ndr).
Io bonazzo?
Con Argentero e
Gassmann rientra
nella triade dei bo-
nazzi.
Non sono
“Bonazzi” è un paro-
lone, da lei non me lo
sarei mai aspettato.
mai stato un
È grave?
A cinquant’anni venir
ancora definito “bo-
nazzo”mi stupisce e fa
bello
contento; (pausa) fa
parte di qualche anno
fa, quando ero un ra-
e dannato,
gazzo aitante.
Lo è ancora.
No, 50 sono 50 e in vi-
so ho qualche cartina
più un bello
geografica e sul corpo
qualche linea in più.
Cederà al botox?
e amico
Meglio di no, blocca le
espressioni, per un at-
tore non è un gran-
ché: piangi o ridi hai
sempre lo stesso viso;
però non sono contra-
rio.
Le sue colleghe la
paragonano a
Gassmann e Ar-
gentero, ma su di
lei aggiungono
Una star. Una vera star. È co- che è troppo buono...
me uno la può immaginare. Per questo gli uomini mi sono
Con lei ci ha provato? amici: non sono mai stato il
No, noooo. Non risponderò, bello e dannato, quello che i-
non sono cose che si dicono. spira... cose... (attimi di so-
Allora ci ha provato. spensione)
SECONDO TEMPO l 21
Vuol dire “sesso”?
Eh, esatto. Sono bello e ami-
co.
La Guerritore si è lamen-
tata: sul set de La lupa,
nelle scene di sesso, Ga-
briele Lavia non era gelo-
so.
No, anzi, mi spingeva ad an-
dare oltre, mi tranquillizzava
quando io ero terrorizzato.
Stavano insieme...
E da regista urlava: “È una
scena, devi farlo!”. E io: “Va
bene, mi impegnerò”.
Qualche regista l’ha mai
imbarazzata?
Cosa vuol dire?
Intimorito.
Sul piano artistico? Certo, ma
l’approccio è reverenziale.
Con chi?
Luchetti, Zaccaro, Giraldi e
Ozpetek, sapevo quanto sono
esigenti.
Per Dario Fo rubare è da
geni, copiare da coglioni.
A chi ha rubato?
Quindi non mi dà del coglio-
ne?
No.
Questo è un buon punto di
partenza; ho rubato con gli
occhi a tutti quelli con cui ho
lavorato, come Giancarlo
Giannini, Sophia Loren e Li-
na Wertmuller; anche Lina
incuteva un certo timore; So-
phia mi ha insegnato molto.
Cosa?
Il rapporto con l’America; un
giorno mi disse: “Vai negli Sta-
ti Uniti, ma non ti presentare
con la coda tra le gambe: sei un
italiano, vai con lo sguardo al-
to, non ti sottomettere. Fatti
trattare per quello che vali, se
elemosini è finita”.
La Wertmuller urlava sul
set?
Diciamo che era focosa. Ma
sapeva ottenere il massimo.
Ha mai abbandonato un
set perché furioso?
No, mi sono allontanato per
respirare. Ma non dirò in qua-
le.
Lei figlio dei Settanta,
meglio Fenech o Bou-
chet.
Oddio, la Fenech.
Duran Duran o Spandau
Ballet?
Eh... Duran
Piumino della Moncler o
Millet?
Non avevo nessuno dei due: e-
ravamo tre figli, non si poteva-
no affrontare certe spese; a un
certo punto entrò in casa un
Moncler, grazie a un regalo
del fidanzato a mia sorella, e
ogni tento lo fregavo.
Non era un paninaro.
Sull’abbigliamento possede-
vo solo le sottomarche.
Il primo sfizio con i soldi
guadagnati?
Sono riuscito a soddisfare un
sogno di mamma e papà.
E non dirà quale...
(Ci pensa) No... (ci ripensa)
non abbiamo mai avuto una
casa di proprietà, per me è sta-
ta una grande soddisfazione...
Però ho dato solo un anticipo,
poi abbiamo aperto un mu-
tuo.
Chi è lei?
Boh, non lo so. Ancora devo
trovare la definizione. Ci sen-
tiamo verso i miei 70 anni?
@A_Ferrucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
22 l SECONDO TEMPO
1967-2022 È morto il procuratore più influente del pallone, cresciuto come cameriere in Olanda:
gestendo i più forti, da Ibra a Pogba, si è costruito un impero con metodi “da strada” e molte ombre
Addio Raiola, boss del calcio:
fiuto, furbizia e sushi (per 7)
I SUOI CLIENTI » Paolo Ziliani
Z
latan Ibrahimovic,
che a 22 anni, attac-
cante-promessa
dell’Ajax, sentiva l’ur-
genza di dare una sterzata alla
sua carriera ed era in cerca di
un bravo procuratore cui affi-
darsi, chiese un giorno a un
giornalista olandese amico un
GIANLUIGI consiglio. “Il giornalista mi
DONNARUMMA disse: secondo me c’è un ita-
liano che a te piacerà tanto,
• C’è lo zampino di Raiola
dietro la “fuga” del
che ha tuo stile, stile differen-
te, da strada: Mino Raiola”.
portiere dal Milan al Psg
IBRA E RAIOLA non si sono mai
conosciuti: decidono d’i n-
contrarsi in un ristorante di
Amsterdam. “Uno si aspetta
che un procuratore si veste
bene, però lui non era così –
racconta Zlatan –. Lo vedo ar-
rivare con pantaloncini colo-
rati, maglietta Nike e camicia
ERLING HAALAND hawaiana sbottonata. Ci se-
diamo a tavolo, lui ordina su-
• Il bomber del shi per sette. Chi mangia tutta
Dortmund è l’ultima questa roba?, gli dico. Tu non
scoperta di Raiola: una ti preoccupare, mi risponde
pepita da 120 milioni lui”. Tra un uramaki e un sa-
‘‘
shimi si parla di cose di lavo-
ro. “È il primo meeting, Mi-
no ha con sé fogli e mi fa:
questi sono grandi gioca-
tori con statistiche. Mi
porta fuori il foglio di
Shevchenko: 25 partite,
23 gol. Mi porta fuori In-
zaghi: 27 partite, 25 gol.
Mi porta fuori Bobo Vie-
ri: 24 partite, 23 gol. Poi
porta fuori Ibrahimovic:
21 partite, 4 gol e mi fa:
come ti posso vendere se
hai queste statistiche? E io:
ma se io avevo altre stati-
stiche non mi serviva un
Al primo procuratore, pure mia
mamma mi vendeva”. “Al-
incontro arriva lora – ricorderà Raiola –
gli ho detto: sei uno stron-
zo, la verità è che devi pen-
con la camicia sare a lavorare di più. E fu
proprio in quel momento
hawaiana che Zlatan decise di firma-
re con me: ero stato il pri-
sbottonata: mi mo e forse l’unico a dirgli
’’
che era uno stronzo. Gli a-
dice ‘Stronzo’ vevo detto la verità, per co-
minciare a ren-
derlo migliore”.
Zlatan Ibrahimović Mino Raiola,
all’anagrafe
Carmine Raiola
da Nocera Infe-
riore (Salerno),
è morto ieri
all’età di 54 anni stroncato da
una malattia polmonare.
Quando un personaggio pub-
blico scompare, l’emozione
del momento induce spesso a
santificarne la figura. Ma
Raiola, che del mondo e del
sottobosco del calcio era un ri-
conosciuto boss e che viveva
attorniato da amici per lo più
interessati e nemici per lo più
invidiosi (nell’ultimo mese,
inseguendo lo scoop, lo aveva-
no dato per morto due volte,
per dire il sentimento che lo
circondava), merita di essere
ricordato per quel che era
davvero, con le due facce della
medaglia: da una parte il ta-
lent scout, più ancora che l’a-
gente, dal fiuto e dalla lungi-
miranza unici (da Bergkamp,
Jonk e Nedved per finire al
giovane portento Haaland, la
collana dei suoi assistiti ha ri-
fulso per decenni esibendo
gemme uniche come Ibrahi-
movic, Balotelli, Pogba, Don-
narumma, De Ligt, Verrat-
ti); dall’altra il procuratore
cinico, vorace di denaro,
pescecane famelico e in-
saziabile.
Nel 2016, approfit-
tando di regolamenti
aperti a qualsiasi ne-
quizia, alla mangiatoia
del calciomercato mise
a segno il colpo della vi-
ta: nell’affare da 105 mi-
lioni che portò Pogba a
Manchester via Torino, Mi-
no riuscì nell’impresa di inta-
scare una commissione di 49,
dicasi quarantanove, milioni
di euro: 27 dalla Juventus, 2,6
dal giocatore e 19,4 dal club
inglese. E a proposito di pelo
sullo stomaco, quando Moggi
nel 2004 lo chiamò perché vo-
leva a tutti i costi il giovane I-
bra dell’Ajax (“Se questo qui
entro una settimana non è alla
Juventus, sono cazzi tuoi”, gli
intimò come testimoniato
dalla intercettazione telefoni-
ca “made in Calciopoli”), e lui
ricevette il no del presidente
dell’Ajax (“Lo diamo alla Ro-
ma, offre di più”), mise in atto
il piano-Moggi (“Continuia-
Lutto annunciato da giorni
Ha fatto “guerra” all’Ajax per
portare Zlatan a Moggi: “Già
da ragazzo, mi dicevano:
pensaci tu. Risolvo i problemi”
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022
Grave malattia
polmonare
Mino Raiola
era ricoverato
a Milano. Qui è con
i suoi pupilli Pogba
e Balotelli LAPRESSE
mo a far guerra”) facendo
strame della deontologia pro-
fessionale. “Io domani ho un
altro appuntamento perché
domani il signor Ibrahimovic
non si presenterà all’allena-
mento – disse a Moggi –. Già
lo so. Mi chiameranno a mez-
zogiorno e vado alle 2. Vedia-
mo cosa succede. Perché io la
sto facendo guerra, vedi? Però
tu devi essere contento quan-
do mi senti: perché io ti do i
gioielli”. Inutile dire che l’am-
mutinamento di Ibra, spinto
all’estremo, costrinse la diri-
genza Ajax a battere in ritirata
accettando l’offerta non esal-
tante della Juventus. Così do-
veva andare, così finì. Ibra era
cosa nostra.
Raiola si era reso conto
delle sue doti di uomo spic-
cio, concreto e determinato
da ragazzino, lavorando nel
ristorante che i suoi genitori
Annunziata e Mario, emigra-
ti da Angri, aprirono a Haar-
lem (Olanda). “Ho comincia-
to a lavorare come interme-
diatore perché al ristorante
venivano clienti olandesi che
non capivano il modo di fare
degli italiani. Commercianti
che avevano ordinato merce
che non arrivava mai, per e-
sempio. Mi dicevano: Mino,
pensaci tu. Io telefonavo. Ri-
solvevo i problemi”. Ieri, a 54
anni, Mino Raiola ha brusca-
mente concluso la sua piena,
audace, rutilante e scoppiet-
tante vita; nemmeno i medi-
ci del San Raffaele ce l’hanno
fatta a sciogliere il problema,
improvviso e irrisolvibile,
dei suoi polmoni malati. Era
una persona semplice e an-
che, a suo modo, buona; un
professionista furbo, intelli-
gente e impudente, il topo di
campagna che si fa beffe dei
topi di città tutti “tessera e di-
s tintivo”. Lui non amava
mettersi in giacca e cravatta,
era per la camicia hawaiana
aperta sul petto. E rideva. Di
chi rideva di lui.
3CIAK SI GIRA3
Faenza fa un film
sulla Merini,
interpretata
dalla Guerritore
DOPO AVER GIRATO in
q Spagna l’ancora inedito A-
steroid City, Wes Anderson ha di-
retto nei mesi scorsi in Inghilter-
ra il film Netflix The Wonderful
Story of Henry Sugar, tratto da un
libro di Roald Dahl come il suo
precedente animato Fantastic
Mr. Fox, interpretato questa volta
da Benedict Cumberbatch oltre
che da Ralph Fiennes, Dev Patel e
Ben Kingsley. Vi si racconteran-
no le vicende di Henry Sugar, un
benestante col vizio del gioco
che un giorno scopre un docu-
mento di un medico su uno stra-
no paziente indiano chiaroveg-
gente, in grado di vedere anche
quando i suoi occhi erano com-
pletamente chiusi, utilizzando le
proprie capacità per un redditi-
zio numero da circo. Dopo aver
letto la relazione, Henry seguirà
la stessa proce-
dura e alla fi-
ne avrà il
potere di
leggere le
carte ben-
dato, po-
tere che
sfrutterà per
guadagnare de-
naro fino a quando con il succes-
so dell’esperimento qualcosa in
lui cambierà.
NELLE PROSSIME setti-
q mane Angelina Jolie diri-
gerà e produrrà in Italia una tra-
sposizione del romanzo di Ales-
sandro Baricco Senza sangue: la
diva ha firmato un contratto in-
ternazionale di tre anni per rea-
lizzare film, serial e documentari
come produttrice, regista o attri-
ce con il colosso dell’entertain-
ment Fremantle, protagonista
ultimamente di un accordo glo-
bale con Cinecittà e dell’acqui-
sizione di LuxVide.
STEFANO MORDINI -
q tornerà a collaborare con
Riccardo Scamarcio e la sua Le-
bovski dirigendo in Val d’Orcia, a
partire da giugno, un nuovo lun-
gometraggio intitolato 2WIN
ambientato negli anni Ottanta
nel mondo delle corse automo-
bilistiche.
q ROBERTO FAENZA gi-
rerà nei prossimi mesi una
serie tv per Rai Fiction sugli ul-
timi anni di vita di Alda Merini
con Monica Guerritore, prota-
gonista nel ruolo della grande
poetessa scomparsa a Milano
nel 2009.
FABRIZIO CORALLO
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022 SECONDO TEMPO l 23

I DISEGNI DI DISEGNI UGUALI UNA CEPPA - 2

24 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 1 Maggio 2022

\/
IL TRIONFO A MADRID
Ancelotti, un altro
record: ha vinto
i 5 campionati top

C
on il Real Madrid aveva
già vinto la Champions
League, ma mai la Liga
spagnola. Ieri, dopo il 4 a 0 ri-
filato all’Espanyol, Carlo Ance-
lotti ha raggiunto anche questo
obiettivo, che gli ha fatto supe-
rare ogni record. Il tecnico di
Reggiolo è infatti l’unico alle-
natore ad aver trionfato nei
cinque principali campionati
europei: in Italia con il Milan,
in Inghilterra con il Chelsea, in
Francia con il Psg e in Germa-
nia con il Bayern Monaco. Ora
in Spagna con i blancos. Oltre a
essere ancora in corsa per la
sua quarta Coppa dei Campio-
ni, nel tentativo di staccare l’in-
glese Bob Pasley e il francese
Zinédine Zidane, con cui guida
la classifica degli allenatori
vincenti a quota tre trofei. Nu-
meri che, in ogni caso, oltre che
a farlo primeggiare in Europa,
gli hanno consentito di stacca-

re un altro mito della panchina

italiana, Giovanni Trapattoni,
fermo a quattro diversi cam-
pionati vinti (Italia, Germania,
Portogallo e Austria).
Con un passato da ottimo
calciatore nelle fila di Roma e
Milan, la carriera di allenatore
di “Carletto” è iniziata negli an-
ni Novanta come vice di Arrigo
Sacchi in Nazionale, poi alla
Reggiana e al Parma, dove sfio-
ra più volte lo scudetto. Due se-
condi posti (amari) anche alla
Juventus negli anni delle vitto-
rie romane, quindi l’esplosione
al Milan: uno scudetto nel
2004, tre finali di Champions
di cui due vinte (2003 e 2007).
Suo il primo Paris Saint-Ger-
main degli sceicchi, dove pre-
tende di portare con sé un gio-
vanissimo Marco Verratti lan-
ciato dal Pescara di Zeman. Poi
il Real, il Bayern, le esperienze
al di sotto delle aspettative al
Napoli del dopo Sarri e all’E-
verton e poi il ritorno a Madrid
per il rilancio. “Non allenerò
mai la Lazio e l’Inter”, disse a
suo tempo, per rispetto dei ti-
fosi di Roma e Milan. Promes-
sa fin qui mantenuta. Ora
manca solo una sfida: la Nazio-
nale italiana.

PROGRAMMITV

06:30 Uno Mattina In Famiglia 08:55 O anche no 08:00 Agorà weekend 07:35 Le stagioni del cuore 07:59 Tg5 07:40 Tom e Jerry 07:00 Omnibus 17:50 10 giorni senza mamma
09:40 Paesi che vai 09:30 Punto Europa 09:00 Mi manda Raitre 09:55 Casa Vianello 08:45 Gli eredi della terra 07:55 A spasso col panda 09:40 Uozzap 19:30 Croce e delizia
10:30 A Sua immagine 10:00 Tg2 Dossier 10:30 Euroflora 10:55 Dalla parte degli animali 10:00 Santa messa 09:43 Una mamma per amica 10:35 Camera con vista 21:15 The Survivalist - Action
10:55 Santa Messa 10:55 Celebrazione della Festa 11:00 TGR EstOvest 11:55 Tg4 11:20 Melaverde 11:00 L'ingrediente perfetto dagli scenari post
del lavoro 12:25 Studio Aperto
12:00 Recita del Regina Coeli 11:25 TGR RegionEuropa 12:24 Luoghi di magnifica Italia 13:00 Tg5 11:45 Spie atomiche 22:55 Diavoli
da Piazza San Pi 11:00 Citofonare Rai2 13:00 Sport Mediaset XXL
13:00 Tg2 12:10 Speciale Primo Maggio 12:35 Mai dire mai 13:41 L'arca di Noè 14:00 E-planet 12:50 A te le chiavi 00:45 Australia
12:10 A Sua immagine 14:00 Beautiful 03:30 Diabolik
12:20 Linea Verde 13:30 Tg2 Motori 13:00 Radici, l'altra faccia del- 15:30 Tg4 - Edizione speciale: 14:31 Piccola peste 2 13:30 Tg La7
14:00 Mompracem l'immigrazione Diario di guerra 14:20 Scene da un matrimonio 14:00 Ginnastica: Serie A1 - Fi-
13:30 Tg1 16:16 Piccola peste 3
15:40 Liegi-Bastogne-Liegi 14:00 TG3 16:50 Sella d’argento 16:00 Una vita nal Six
14:00 Domenica In 17:10 Squadra Spec. Stoccarda 18:30 Studio Aperto
17:20 Da noi... a ruota libera 14:30 Mezz'ora in più 18:58 Tg4 16:30 Verissimo 16:30 Uozzap - Ep. 15 (30') 14:15 Parker
18:25 90° Minuto 15:30 Concertone 19:50 Tempesta d’amore 18:45 Avanti un altro 19:30 C.s.i. Miami 17:00 Speciale Tg La7 16:30 Bad company
18:45 L'Eredità 19:40 NCIS Los Angeles 20:24 Ncis - Unità anticrimine 18:45 Cambio moglie
20:00 Tg1 19:00 TG3 20:30 Controcorrente 20:00 Tg5 20:00 Tg La7
20:30 Tg2 21:20 Tre uomini e una gamba 20:05 Little Big Italy
20:35 Soliti Ignoti - Il ritorno 21:25 The rookie 4 20:00 Concertone 21:20 Zona bianca 20:40 Paperissima Sprint 20:35 In Onda
23:35 Pressing 21:35 Apocalypse: la Seconda
21:25 Felicia Impastato 22:10 Blue Bloods 11 00:20 TG3 Mondo 00:52 The Disaster Artist 21:26 Gli eredi della terra 21:15 Non è l'Arena Guerra Mondiale
23:35 Speciale Tg1 22:55 La Domenica Sportiva 00:50 Mezz'ora in più (R) 02:53 Tg4 Ultima Ora - Notte 23:40 Un’altra verità 02:00 E-planet 01:00 Tg La7 00:40 Codici e segreti