Firenze: il Fisco spiega come papà e mamma Renzi evadevano le tasse.
Arezzo:
il pm chiede 1 anno per papà Boschi sulle consulenze Etruria. Due belle famiglie
Giovedì 5 maggio 2022 – Anno 14 – n° 122
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
PARLA PATUANELLI Crisi e Superbonus
“Il governo si ricordi
i motivi per cui è nato”
p Il capo delegazione del M5S: “La transizione ecologica
non può essere solo di facciata”. E cita il voto in Cdm
sull’inceneritore a Roma e la norma sull’efficientamento
energetico bocciata da Draghi: “Imprese nell’incertezza”
MOSCA SE LA RIDE UNGHERIA E ALTRI 3 DELL’EST CONTRO L’EMBARGO AL PETROLIO
L’Europa si spappola
sulle sanzioni a Putin
» IDEONA SORRENTO
Il “comunicatore”
del sindaco FdI-Pd
è Lello il Sensitivo
» Vincenzo Iurillo
L
e strade degli incari-
chi fiduciari in politi-
ca, sono varie. Ma non
si ricorda di un sindaco che
abbia chiamato a curare la
comunicazione un “opera-
tore esoterico, veggente”.
A PAG. 13
q DE CAROLIS A PAG. 3
LE NOSTRE FIRME.
• Padellaro Zittire il Papa putiniano a pag. 3
• Mini Ucraina, fake news e imbecilli a pag. 6
• D’Orsi La sinistra senza pace e voce a pag. 17
• Ranieri Ma quanto è sexy la guerra! a pag. 11
• Truzzi Il modello Putin contro Putin a pag. 11
• Corrias Schröder, tutto gas&benefit a pag. 16
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a1,80
a 1,80--Arretrati:
Arretrati: 3,00
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libro“Casamonica”
“Io posso”
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Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
NEI GUAI SU ILVA E CSM UE: SANZIONI A KIRILL Vuoto a perdere
E Draghi rinvia Francesco vuol
su fisco, disarmo mediare? Botte » Marco Travaglio
e concorrenza da Mosca e Usa
L’
altroieri Draghi, detto Su-
perMario da quando ci ga-
rantirono che la Merkel gli
aveva passato il testimone di Gui-
da dell’Europa, ha tenuto il suo
attesissimo discorso a Strasbur-
go. Attesissimo dalle sedie del
Parlamento europeo: un po’ me-
no dagli eurodeputati, che son ri-
q SALVINI A PAG. 2 - 3 q GRAMAGLIA A PAG. 4 - 5 masti a casa, a parte alcuni italia-
ni reclutati per la bisogna, che si
son fatti il selfiecon lui. Era già ac-
caduto nel 2006 col discorso di B.
al Congresso Usa: anche lì c’erano
quattro gatti, ma il capoclaque si
premurò almeno di rimpiazzare i
vuoti con figuranti, stagisti, se-
gretarie e portaborse. Per Draghi
non ci ha pensato nessuno, a par-
te “Calenda accompagnato dai fi-
gli” (Stampa). Però quello che
passerà alla storia come il “Di-
scorso alle Sedie” ha infiammato
di ardore patriottico i giornaloni,
che si sono ben guardati dal pub-
blicare la foto dell’aula deserta: in
compenso han dato fondo all’im-
maginazione per tenere in vita
artificialmente il de cuius.
Il Corriere lo descrive “com-
mosso per le parole di stima”(del-
le sedie parlanti) e “colpito e sor-
preso dall’accoglienza dei parla-
mentari” (assenti), mentre “la-
scia un messaggio alla riflessione
dell’Assemblea” (o almeno della
LA CAPORETTO DELL’UE tappezzeria) e dà “la spinta per la
tregua” (spingitore senza nessu-
VON DER LEYEN ANNUNCIA no da spingere). Il Foglio pubbli-
ca il discorso integrale (per la-
IL 6° PACCHETTO DI MISURE
sciarlo in clandestinità). Il Mes-
saggero titola “A Strasburgo il
manifesto di Mario” (tipo quello
E SALTA L’INTESA. ORBÁN&C.: di Ventotene). “Draghi, scossa
all’Europa”, si eccita Rep: “alla vi-
“CONTRO I NOSTRI INTERESSI” gilia aveva promesso un discorso
storico”, purtroppo nessuno se n’è
accorto. Men che meno dell’ “in-
tesa Roma-Parigi-Berlino” per il
q CARIDI, DELLA SALA E DI FOGGIA A PAG. 8 “nuovo Patto di Stabilità”(le sedie
vuote tendono a basculare). In-
tanto Macron parlava per due ore
con Putin, mentre SuperMario
UCRAINA: KIEV ARRESTA PURE I BLOGGER non riesce nemmeno ad andare a
Azovstal, tregua russa: 72 ore
Kiev (a proposito: presi i bigliet-
ti?). Però parla “come sanno fare i
Gli Usa stanno finendo le armi
veri statisti”. La Stampa vede una
“Dottrina Draghi per l’Europa”, a
mezzadria fra la Dottrina Mo-
nroe e il catechismo (nelle par-
q GROSSI A PAG. 4 - 5 rocchie vuote). Ed esalta “la por-
tata del progetto che Draghi offre
per l’Europa”, un “federalismo
pragmatico” (qualunque cosa si-
gnifichi) che “piace a Bruxelles”
COMMISSIONE INDIPENDENTE La cattiveria (peccato che lui fosse a Strasbur-
go). Il Dubbio: “La visione di Ma-
“Vaccini, l’effetto Mario Draghi stronca
il superbonus edilizio, lodato
rio” (ma è Strasburgo o Medju-
gorje?). E il Riformista: “Draghi
protettivo s’inverte” dalla Ue: “Siamo contrari”.
Lui preferisce il bonus
scuote l’Ue” (all’insaputa della
stessa). Come faccia a scuotere e a
fiscale per i mercanti d’armi spingere nel vuoto pneumatico,
q MANTOVANI A PAG. 15 WWW.FORUM.SPINOZA.IT non è dato sapere. Ma uno che
riesce a “lavorare per la tregua e la
pace” a suon di armi è capace di
“ORA IL PM È PIÙ A RISCHIO” PADRE DELLE FORME-ICONE tutto. Anche di dire “noi siamo
contrari al Superbonus”(pluralis
Casta politico-togata Loewy, il designer maiestatis, tipo Papa) appena
prorogato dal suo governo ed elo-
contro Gratteri: che rieinventò giato da Ursula von der Leyen co-
Melillo capo alla Dna Coca-Cola e Shell
me la misura più importante del
Pnrr. Ma lì forse c’è stato un erro-
re di traduzione. O forse sono fug-
q MASCALI A PAG. 14 q DI FAZIO A PAG. 18 giti pure gli interpreti.
2 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022

I MIGLIORI • MAGGIORANZA A PEZZI

Così non va L’avvocato
è furioso per l’attacco
al Superbonus e l’opacità
sulle armi. E avvisa Letta:
“Serve un chiarimento”

» Luca De Carolis
e Wanda Marra
STIGLITZ&C.:

FRATTOCCHIE 5S
AL VIA OGGI
PARTE oggi la scuola
di formazione politica
del M5S. La prima delle
10 lezioni sarà a cura
di Vito Mancuso e
Gustavo Zegrebelsky. Tra
i docenti, l’economista
Joseph Stiglitz (nella
foto), il sociologo
Domenico De Masi,
la politologa Nadia
Urbinati, la manager
Catia Bastioli, lo storico
L’
avvocato batte i pugni
sul tavolo e dà voce ai
cattivi pensieri. “Ho il
sospetto che qualcu-
no voglia spingere il Movi-
mento fuori dal governo” so-
stiene Giuseppe Conte, dentro
la sede del M5S a pochi passi
dalla Camera. Ha un avversa-
rio da accusare, Mario Draghi.
Cioè il premier, che però tira
diritto, ostentando una certa
sufficienza. Tra i due solo gelo e
nessun contatto, da giorni.

Conte contro Draghi e Pd:

dell’arte Tomaso
Montanari, il fondatore
della Comunità
di Sant’Egidio Andrea
Riccardi. A presiedere
la scuola è l’ex sindaca

“Spingono fuori i 5Stelle”

Chiara Appendino

“Conte non ha chiesto di vede-
re Draghi, altrimenti la sua ri-
chiesta sarebbe stata accolta”,
dicono da Palazzo Chigi. “Dra-
ghi parla male del superbonus
TUTTI DIMESSI,
MA PETROCELLI
che gli ha consentito di fare il
giro dell’Europa e fregiarsi
NON LASCIA dell’aumento del Pil del 6 per
cento, non si è mai visto un
premier, pensa che prima che
andare da Biden avrebbe do-
vuto vedere Macron e Scholz,
costruire un’iniziativa a livel-
lo europeo”.
Ritiene che sulla guerra Pa-
lazzo Chigi stia sbagliando tut-
to. “Non gli chiediamo la lista
delle armi da inviare all’Ucrai-
Parlamento ha il diritto
di esprimersi sul tema
con una risoluzione o u-
na mozione”. Da Palaz-
zo Chigi fanno sapere
che Draghi andrà in
Parlamento sul tema
solo il 19 maggio, per ri-
spondere al Question
All’oscuro Sull’Ucraina
l’ex Bce informerà
il Parlamento il 19 maggio,
ma niente voti: sarà
solo un Question time
daca di Torino, Chiara Appen-
dino. A lei ha affidato la scuola
di formazione dei 5Stelle, “con
cui vogliamo anche seleziona-
re la nostra classe dirigente”
confiderà poi l’avvocato. Ieri
mattina i giornalisti erano sta-
ti convocati per quello.

SI SONO dimessi tutti e
presidente del Consiglio par- na, ma Draghi deve riferire alle time. Quando un voto, MA A TENERE banco è il Conte
lare così in Parlamento euro- Camere sul conflitto” insiste appunto, non è previ- che punta il dito: “Il superbo-
peo”, morde Conte. Ma ce l’ha Conte al microfono. Chiede un sto. Morde Conte, sotto lo nus viene demonizzato, ma
anche con il Pd: “Con i dem voto delle Camere, “perché il sguardo serissimo dell’ex sin- Draghi è contraddittorio, l’ha
dobbiamo chiarirci, capire
rotta e orientamento, perché
certi principi per noi 5Stelle
SPACCATI
Fisco e Csm, i partiti ora
non sono negoziabili”.
t
TANTO che arriva a dire: “In
certi Comuni non ci presente-
remo assieme al Pd, noi abbia-

20 i componenti (inclusi
Paola Taverna e Matteo
Salvini), provando così a
indurlo al passo indietro.
Ma Vito Petrocelli,
l’ex 5S presidente della
Commissione Esteri del
Senato, non ha alcuna
intenzione di rinunciare:
bombardano il premier
mo certi standard, teniamo l’a-
sticella della legalità molto al-
ta...”. Forse è troppo, al punto
che poi si correggerà: “No n
fraintendetemi, non volevo
certo dire che loro non rispet-
tano vincoli stringenti”. Ma la
sostanza è quella: Conte con- » Giacomo Salvini tario leghista all’Economia, Fe- aula il 17 ma, dopo una prima Viva hanno annunciato di voler
sidera Draghi persona ostile, e derico Freni, ha comunicato la riunione di maggioranza, ieri si presentare emendamenti per

“Farò ricorso alla Corte
Costituzionale”. I partiti
stanno tentando di
sostituirlo, con il sostegno
della Casellati, a causa
delle sue parole
a favore della Russia
forse non si fida più del Pd. Ma
anche Letta comincia a prova-
re una certa insofferenza per
gli atteggiamenti dell’alleato.
Continua a mediare: ma la sua
pazienza, raccontano, comin-
cia a scarseggiare. Però il cli-
ma reciproco è quello che è.
La norma sull’inceneritore di
Roma, infilata e tenuta lunedì
nel decreto Aiuti, aveva fatto
infuriare i grillini. Ma il nuovo
attacco di Draghi al superbo-
nus, la “loro” misura, a Conte e
ai 5Stelle è parso uno sfregio.
“Se fosse una rappresaglia sa-
rebbe una gravissima offesa
agli italiani” scandirà più tar-
di l’ex premier a T gco m2 4.
Fuori taccuino, un big: “Giu-
seppe è arrabbiatissimo con il
F
isco, riforma del Csm, ddl
Concorrenza, Covid: il
governo Draghi ora ri-
schia la palude. Se l’esecutivo
non cadrà a causa della guerra
in Ucraina, le forze di maggio-
ranza stanno litigando sulle
principali riforme in discussio-
ne in Parlamento. Pesa la cam-
pagna elettorale in arrivo. Non
c’è accordo su quasi niente e co-
sì il governo non può che pren-
derne atto. Come? Rinviando
tutto a momenti migliori.
IL PRIMO dossier rimasto inca-
gliato nella trattativa tra i par-
titi e il governo è la delega fisca-
le. La riforma doveva arrivare
in aula alla Camera lunedì
prossimo, ma ieri il sottosegre-
decisione del governo di far
slittare il provvedimento a data
da destinarsi: “Lo abbiamo fat-
to perché il pacchetto possa es-
sere votato da tutti”. Manca
l’accordo sul catasto tra il cen-
trodestra e il governo: Lega e FI
hanno chiesto che la mappatu-
ra delle case venga sganciata
dal valore di mercato (un auto-
matismo, dicono dal centrode-
stra, che porterebbe a nuove
tasse), ma Palazzo Chigi non ci
sta. L’obiettivo della Lega è
quello di rinviare tutto a dopo le
Amministrative.
Anche sulla riforma del Csm
la maggioranza rischia grosso.
Dopo l’approvazione alla Ca-
mera, il ddl è stato incardinato
in Senato. Doveva arrivare in
è deciso di rinviare tutto al 24.
La riforma deve essere appro-
vata entro maggio per far sì che
a luglio il Csm sia eletto con le
nuove regole. Ma Lega e Italia
LE MINE SU CASA
E GIUSTIZIA LEGA
E IV ALL’ASSALTO:
TUTTO RINVIATO
modificare il provvedimento.
NEL CARROCCIO hanno preso
atto che il referendum sulla
giustizia del 12 giugno fallirà
per il mancato raggiungimento
del quorum e così i leghisti al
Senato proveranno a inserire i
temi dei quesiti – separazione
delle carriere e responsabilità
diretta dei pm (cassato dalla
Consulta) – sotto forma di e-
mendamenti, spiegano due
fonti leghiste. Al Senato i nu-
meri della maggioranza sono
stretti e il centrodestra ha la
meglio in commissione giusti-
zia. Un ulteriore problema per
il governo: se il testo venisse
modificato di una virgola, do-
vrebbe tornare alla Camera per
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022
approvato in Cdm”. E che av-
verte: “Spero non si pensi nep-
pure lontanamente di calare la
fiducia sul dl Aiuti”, cioè sulla
norma sull’inceneritore (ma il
premier deve ancora decider-
lo). “Nel Conte-1 il Pd ha spo-
sato la transizione ecologica, e
ora ci propone il termovaloriz-
zatore”, lamenta. Anche per
questo, a microfoni spenti, ri-
badirà: “Una nuova legge elet-
torale va fatta, restare con
una terza lettura e non ci sareb-
be tempo per eleggere il Csm
con le nuove regole. Per questo
il governo potrebbe decidere di
mettere la fiducia. Gli altri dos-
sier che preoccupano Draghi
sono il ddl Concorrenza su cui
si procede a rilento e nella riu-
nione a Chigi di ieri è stato tro-
vato un accordo solo sui servizi
pubblici locali ma non sulle
concessioni idroelettriche. Sul
Ferri corti
A sinistra,
Giuseppe
Conte. Sopra
Enrico Letta e
Mario Draghi
FOTO ANSA
quella attuale sarebbe un disa-
stro”. Perché vuole il propor-
zionale, per avere mani libere.
Un punto di contatto con il
Pd di Letta, che vede sempre di
più le difficoltà di costruire u-
na coalizione prima del voto.
“C’è bisogno di una maggio-
ranza unita e coesa”, dice il se-
gretario del Pd. Ma non arriva
neanche ad adombrare lo
strappo: “I distinguo? Guardo
più a quello che ci unisce”.
dl Riaperture il governo è stato
costretto a mettere la fiducia
per i dissensi leghisti (molte le
assenze nel Carroccio), mentre
la maggioranza si è spaccata in
commissione Esteri alla Came-
ra su una risoluzione di Laura
Boldrini sul disarmo nucleare:
il governo ha dato parere favo-
revole, ma Lega e FdI si sono
opposti e hanno chiesto il rin-
vio del voto di una settimana.
L’INTERVISTA • Patuanelli
“Governo a rischio?
No, se ricorda i motivi
per i quali è nato”
L
o scontro tra il suo leader politico e il
suo presidente del Consiglio si è fat-
to serio, totale. Così Stefano Patua-
nelli, capodelegazione di governo
del M5S e ministro dell’Agricoltura, sostie-
ne: “Questo esecutivo non rischia, a patto
che si ricordi dei presupposti per i quali è
nato”.
Conte dice: “Ho il sospetto che qualcu-
no voglia spingere il Movimento fuori
da questo governo”. Con chi ce l’ha? E
lei è d’accordo?
Non interpreto il suo pensiero, a chi si rife-
risce dovrebbe dirlo lui. Di certo alcuni pas-
saggi recenti possono far pensare che ci sia
poca considerazione nei confronti della no-
stra forza politica e che ci sia la volontà di
allontanarci dal governo.
Insomma il tema esiste, giusto?
Io direi che il tema è un altro. Draghi dice
sempre che il governo va avanti se fa le cose,
ma io aggiungo che dipende pure da cosa fa.
Mettere in discussione la transizione ecolo-
gica, inserendo la norma sull’inceneritore a
Roma nel decreto Aiuti, non mi sembra un
buon viatico. Così come andare al Parla-
mento europeo e criticare una misura come
il superbonus, rafforzata da questo governo
e che per noi del M5S è un vanto.
Perché Draghi lo ha fatto? È una ven-
detta perché non avevate votato il dl
Aiuti?
Non ne comprendiamo le ragioni, e mi
sembra che tutto il Paese non lo capisca. Il
mondo delle costruzioni e quello ambien-
talista chiedono che il governo chiarisca su
questo.
Il premier ha posto delle criticità su
prezzi e risultati della misura dal pun-
to di vista ambientale. Ha così torto?
Il superbonus è caratterizzato da una cer-
‘‘
tificazione di congruità dei prezzi, ed è pre-
visto un tetto massimo per alcune spese. La
misura ha una cornice di regole molto chia-
re. Anzi per alcuni era troppo
stringente, tanto che il mini-
stro della Transizione Cingo-
lani ha aumentato i massima-
li. Il vero problema è che così
si è messo in agitazione il
mondo imprenditoriale, in Sulle critiche
un momento già di grande in-
del premier
certezza per la guerra.
È vero che in Cdm il pre-
mier è stato inflessibile
sulla norma sull’incene-
al Superbonus
ritore, mentre alcuni mi-
nistri erano disponibili a
non capiamo
trattare?
Guardi, noi eravamo favore- i motivi: il Paese
voli a concedere i poteri spe-
ciali al sindaco di Roma (ne- nemmeno
cessari per costruire l’incene-
ritore, nd r), anche perché
questo dimostra che anche
Virginia Raggi aveva pieno
diritto e bisogno di chiederli.
Ma l’incenerimento dei rifiu-
ti è il modo peggiore per e-
strarre energia dai rifiuti: esistono impianti
ben più in linea a livello europeo per farlo.
Così abbiamo chiesto di riformulare il testo
o di stralciarlo, o quanto meno di inserirlo
in un altro decreto per votare misure che in
larghissima parte condividevamo. Ma nul-
la di tutto questo ci è stato dato. Non abbia-
mo capito questa forzatura, ma non c’è stato
alcun dibattito. Draghi ha semplicemente
detto che non c’era la disponibilità.
Conte ha detto che non può essere
messa la fiducia sul dl Aiuti.
Credo che il Parlamento saprà gestire que-
sta fase. Domani (oggi, ndr) forse ci sarà
un nuovo Cdm per discutere di alcune par-
ti del decreto, rimaste in sospeso. Ma mi
auguro che non ci siano forzature anche su
questo.
Glielo richiedo: il governo rischia?
E io le ripeto: no, nella misura in cui si ri-
corda per cosa è stato creato. La transizione
ecologica non può essere solo di facciata.
La vicenda dell’inceneritore ha ulte-
riormente peggiorato i vostri rapporti
con il Pd. Per Letta quella norma vale
“solo l’1 per cento sul decreto”.
Per noi 5Stelle politicamente vale molto di
più. E mi dispiace che il Pd
abbia contribuito a que-
sta forzatura.
Voi e i dem siete in
competizione per
prendervi l’area più a
sinistra dell’elettora-
to?
Noi non vogliamo supe-
rare nessuno, da alcun la-
to. Ci sono posizioni poli-
tiche che il M5S ha sem-
pre avuto: siamo sempre
stati ambientalisti e sia-
mo stati sempre dalla par-
te degli ultimi. Il Pd ha al-
tri punti: perché contrap-
porli? Per me sono assolu-
tamente conciliabili.
Conte invoca un
“chiarimento” con il Pd.
Io penso che dovremmo usare le differenze
tra noi per conquistare fette di elettorato e
ampliare l’offerta politica, e invece vengono
usate per creare contrapposizioni. Ma un
fronte progressista resta la via per andare
incontro alle esigenze del Paese.
LUCA DE CAROLIS
POLITICA l 3
l FRANCO TIRATORE
QUEL SIGNORE
PUTINIANO CHE
VESTE BIANCO
» Antonio Padellaro
I
eri il sito di Repubblica, a cor-
redo del titolo: “No ai talk
show, il rifiuto dei ricercatori:
mai più in tv con i propagandisti
russi”, ha messo la foto del profes-
sor Alessandro Orsini. Mi di-
spiace ma non sono d’a c c o rd o
poiché anche se per quella testata
un Orsini si porta su tutto – dalle
accuse di nazismo, a quelle di pu-
tinismo e, tempo al tempo, di pol-
pottismo e satanismo – ritengo u-
na grave manipolazione della
realtà non avere effigiato come si
meritava il più formidabile “pro-
pagandista russo” in circolazio-
ne. Chi, infatti, ha avuto l’ardire
di sostenere che l’ “ira” di Vladi-
mir Putin sia stata “non provo-
cata ma facilitata forse sì”? Arri-
vando al punto di dire che “forse
l’abbaiare della Nato alla porta
della Russia”
ha indotto il
BERGOGLIO capo del Cre-
mlino a rea-
NATO, PACE gire male e a
E ALCUNE scatenare il
IMMAGINI conflitto? Ab-
baiare: chi o-
SUI QUOTIDIANI sa adoperare
un simile lin-
guaggio giu-
stificazionista? Forse neppure
un Orsini, un Montanari, un
Santoro si sarebbero spinti a tan-
to. E chi, a proposito delle forni-
ture occidentali, soprattutto ita-
liane, delle armi agli ucraini af-
ferma che “il commercio degli ar-
mamenti è uno scandalo e pochi
lo contrastano”? Fiorella Man-
noia? Sabina Guzzanti? Vauro?
E chi è che con tipico pacifismo
capitolardo riesuma un dimen-
ticato episodio di alcuni anni fa:
il rifiuto di alcuni lavoratori del
Porto di Genova di trasferire un
carico di armi su un grande car-
go diretto nello Yemen? Con que-
ste esatte parole: “Hanno detto:
pensiamo ai bambini dello Ye-
men. È una cosa piccola ma un
bel gesto. Ce ne dovrebbero essere
tanti così”. Un chiaro invito alla
insubordinazione, alla reniten-
za, all’imboscamento: cosa si
vuole di più? E allora, colleghi di
Repubblica, nel registrare il “ri-
fiuto dei ricercatori” a mescolarsi
con i pifferai di Putin, non rite-
nete molto più congruo allegare
alla notizia l’immagine che me-
glio vi si adatta? Quella dell’au-
tore delle frasi sopra riportate,
colto in flagrante intelligenza col
nemico, disposto perfino a recar-
si a Mosca dal criminale macel-
laio? Perché dunque non mettere
la foto di quell’anziano signore
vestito di bianco che si affaccia
benedicente alla finestra di piaz-
za San Pietro? E che parla di pa-
ce.
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4 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022

GUERRA IN UCRAINA • BOMBE E DIPLOMAZIA

Pace, Stati Uniti e Russia contro

la mediazione di Papa Bergoglio
» Giampiero Gramaglia
SUL FRONTE

F
uoco incrociato su Papa
t Bergoglio: da Mosca e da
Washington partono criti-
Mariupol: civili che e attacchi che vogliono
zittire la voce più autorevole di

nell’acciaieria,
condanna della guerra e di ricerca
della pace, mentre, invece, la di-
plomazia occidentale lavora per
Mosca concede perpetrare il conflitto e fiaccare la
Russia e il Cremlino non allenta
“tre giorni” la pressione militare. L’attivismo
di Francesco imbarazza Biden e
irrita Putin. Mosca nega accordi
per un incontro tra il presidente

“A
zovstalresiste”. Così ieri
il ministro degli Esteri
di Kiev, Kuleba, ha con-
fermato che i combattenti - gli ul-
timi ucraini a Mariupol - all’inter-
no dell’acciaieria sono ancora in
grado di affrontare il nemico rus-
so che sarebbe entrato dentro
l’impianto. L’affermazione era at-
tesa dopo che per gran parte della
giornata Kiev aveva ammesso di
aver perduto i contatti con i mari-
nes e il Battaglione Azov. Resta la
preoccupazione non solo per i mi-
litari, ma per i civili: non tutti sa-
rebbero riusciti a partire con i con-
vogli umanitari. Circostanza che
in serata Mosca conferma con una
tregua e un corridoio umanitario
dalle 8 alle 18 e fino al 7 maggio.
LA TREGUA
CORRIDOI
UMANITARI
FINO
AL 7 MAGGIO
L’assalto dei russi via terra sa-
rebbe giustificato dal fatto che il 9
maggio proprio a Mariupol il Cre-
mlino avrebbe deciso di celebrare
una “parata della vittoria”, facen-
dola coincidere con il consueto
russo e Papa Bergoglio. La Chie-
sa ortodossa russa, patriottica-
mente impegnata nell’esaltazio-
ne dell’invasione dell’Ucraina,
accusa il pontefice d’avere “tra-
visato la conversazione avuta
con il patriarca Kirill” e di avere
usato nei suoi confronti “toni
sbagliati”.
Il segretario di Stato vaticano,
cardinale Pietro Parolin, non ri-
lancia; anzi, lui smorza la pole-
mica: “Il Papa – dice – non vuole
creare ulteriori divisioni”. Il car-
dinale ammette: “È un momen-
to difficile delle relazioni tra la
Russia e la Santa Sede, ma non
c’è gelo”. Ma se l’obiettivo del Pa-
pa è la pace, non c’è sintonia, al
momento, né con Putin né con Bi-
den: l’atteggiamento di Francesco
gli crea frizioni con i cattolici pro- di guerra ucraini saranno fatti sfi- 9 maggio Il Cremlino: ne anno l’import di petrolio dalla
gressisti e con i fermenti pacifisti lare sulla Piazza Rossa. Tutte voci Russia, nell’ambito di un sesto
cristiani, mentre le tensioni sull’a- non verificate. nessun annuncio di pacchetto di misure anti-russe: è il
borto gli creano difficoltà con la ge- La diplomazia è ferma. Mosca passo più grosso finora fatto
rarchia cattolica statunitense. E non vede “nessun progresso” nei “mobilitazione generale” dall’Ue sulla via dell’affrancamen-
quando Bergoglio denuncia “l’ab-
baiare della Nato ai confini della
colloqui con Kiev. L’Occidente in-
siste sulle sanzioni: la Commissio- durante la parata to dalle forniture energetiche rus-
se, ma crea divisioni fra i 27. Il mi-
Russia” irrita anche la cattolicissi- ne europea propone ai Paesi Ue,
per la vittoria sul nazismo nistro degli Esteri ucraino, D-
ma Polonia. che si prendono del tempo per de- mytro Kuleba, che non è un mae-
cidere, di mettere al bando entro fi- stro del linguaggio diplomatico,
DURANTE L’UDIENZA con il premier
giapponese Fumio Kishida, il pon-
tefice è ieri tornato a condannare
come “inconcepibile” l’uso e il pos- IL VIDEO
sesso di armi nucleari. Mentre l’ar-
civescovo di Leopoli, Mieczyslaw
t LEGGE MARZIALE SOSPETTI IN CARCERE SENZA MANDATO

anniversario del successo contro il
nazismo. Secondo fonti della Di-
fesa americana, circa duemila sol-
dati russi, l'equivalente di due
“Sei collaborazionista”:
Mokrzycki, fa il controcanto a Ki-
rill e ammonisce: “Putin vuole tut-
ta l’Ucraina”.
La Commissione europea inse-

gli arresti casa per casa

gruppi tattici di battaglione (Btg), risce il patriarca russo nella lista di
restano a Mariupol; altri dieci si personalità colpite da sanzioni. La » Cosimo Caridi
sono spostati a nord per una pausa replica da Mosca è pronta: “Il pa-

N
"o per creare migliori posizioni di- triarca proviene da una famiglia i ella sola Kharkiv sono

dei servizi di Zelensky

fensive o per riorganizzarsi e ripo-
sizionarsi" appena a sud della città
di Velyka Novosilka. Il Donbass
resta il cuore della guerra: dieci ci-
vili uccisi e 20 feriti dai razzi russi
che hanno centrato un deposito di
autobus nella città di Avdiivka,
nella regione di Donetsk. Anche
altre città sono finite sotto i bom-
bardamenti. Colpita Dnipro, co-
me ha confermato il sindaco Fila-
tov sui canali Telegram. Esplosio-
ni nella capitale Kiev, a Kharkiv,
Mykolaiv e in altre zone centrali
dell’Ucraina, come Cherkasy e Za-
cui membri sono stati sottoposti
per decenni a repressioni per la lo-
ro fede sotto l’ateismo militante
comunista, senza temere reclusio-
ne e repressioni”, scrive il portavo-
ce della Chiesa ortodossa, Vladi-
mir Legoyda. “Bisogna essere
completamente estranei alla sto-
ria della nostra Chiesa per pensare
di intimidirci inserendoci in alcu-
ne liste”. Correggendo il tiro delle
intelligence occidentali, la Russia
fa sapere di non aver intenzione di
dichiarare ufficialmente guerra
all’Ucraina e quindi la mobilitazio-
oltre 400 le persone ar-
restate con l’accusa di
essere collaborazionisti. Se-
condo la legge firmata nei pri-
mi giorni dell’invasione dal
presidente Volodymyr Zelen-
sky, chi aiuta o supporta le for-
ze armate russe rischia 15 anni
di carcere. Inoltre se tra le con- L’idea di Putin era decapitare di alcune persone che aveva
seguenze del supporto ai mili- immediatamente il governo di fermato, morirono in tre. In
tari di Mosca c’è la morte di sol- Kiev. Per fare questo il Cremli- LA LISTA questo contesto, Zelensky ol-
dati o civili, l’accusato va in-
contro al carcere a vita.
no aveva preparato una quinta
colonna, collaborazionisti ESISTE tre a imporre la legge marziale
ha implementato anche la cac-
La notte del 24 febbraio, Ze-
lensky corse il rischio di essere
pronti a supportare l’arrivo dei
soldati russi. Nei primi giorni
ANCHE cia ai sostenitori della Russia.

porizhzhya, secondo le indicazio-
ni dell'agenzia Unian e del canale
Ukraina 24. Le sirene dell'allar-
me antiaereo hanno suonato an-
che a Leopoli.
ne generale il 9 maggio, anniversa-
rio della vittoria sui nazisti nella
Seconda guerra mondiale. L’ipote-
si era circolata giorni fa: sul 9 mag-
gio s’è detto di tutto, che avrebbe
segnato la fine della guerra o una
sua deflagrazione; che sarebbe sta-
to celebrato con una parata a Ma-
riupol e che centinaia di prigionieri
catturato dall’esercito russo.
In una ricostruzione fatta re-
centemente dal presidente c’è
il racconto dei paracadutisti di
Mosca lanciati su Kiev per uc-
ciderlo. L’esercito ucraino riu-
scì a fermare l’attacco e in se-
guito trasferì Zelensky nel
bunker dove si trova tuttora.
di conflitto è accaduto più volte
che, per le strade della Capita-
le, gruppi di paramilitari si
sparassero tra loro. L’accusa e-
ra sempre la stessa: infiltrati.
Persino in piazza Maidan ci fu-
rono dei morti. A un posto di
blocco un soldato riconobbe
dei numeri russi nel cellulare
UN REGISTRO IN UCRAINA c’è un’importante
DELLE SPIE minoranza russofila e una an-
cora più grande russofona, so-
prattutto nell’est del Paese. Nei
piani del Cremlino questa sa-
rebbe stata una facilitazione
all’operato dell’armata russa.
Non è andata così, anzi. Ma nel
privato delle proprie case in
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022
afferma che “i Paesi che continua-
no a opporsi all’embargo sul petro-
lio sono complici dei crimini com-
messi dalla Russia”.
PARLANDO al Parlamento Ue, la
presidente della Commissione von
der Leyen dice che “il futuro
dell’Unione si scrive anche in U-
craina”. Biden intende parlare in
molti continuano a supportare
l’operato di Putin. In un video
diffuso dall’agenzia Ap, si vede
come agiscono i Servizi di sicu-
rezza ucraini (Sbu) contro col-
laborazionisti. Un gruppo di
militari, volto coperto e tenuta
d’assalto, entra nella casa di u-
na famiglia a Kharkiv. Un uo-
mo viene separato dagli altri e
un soldato gli mostra delle foto
di propaganda del Cremlino
sul cellulare. “Sì, ho supportato
molto l’invasione russa dell’U-
craina – dice l’uomo circonda-
to dai militari – mi dispiace…
ho già cambiato idea”. L’uffi-
ciale lo guarda e risponde:
“prendi le tue cose e vestiti”. Lo
portano via, una donna ab-
braccia uno dei soldati e pian-
ge “non fategli del male”. Il ca-
po del Consiglio di Sicurezza
ucraino, Oleksiy Danilov, ha
confermato che esiste un “regi-
stro dei collaboratori”, anche
se non rivela il numero di per-
sone che sono sotto osservazio-
ne. “La responsabilità per chi
collabora con i russi è inevita-
bile, se accadrà domani o do-
podomani è un'altra domanda
– ha detto Zelensky – La cosa
più importante è che la giusti-
Sanzioni
al patriarca
Kirill con Putin:
il patriarca
sostiene
l’invasione russa
FOTO
ANSA/LAPRESSE
settimana con i leader dei Paesi del
G7, per approntare “nuove sanzio-
ni”. Londra annuncia un ennesimo
pacchetto e bandisce le aziende
russe dalla City. Un consulto fra
Paesi del G7 si svolge a Roma tra il
premier Mario Draghi e il giappo-
nese Kishida, colpito dagli strali di
Mosca: i due ribadiscono l’impe-
gno per la pace, parole scontate.
zia sarà inevitabilmente servi- Filo-russi
ta”. Per fare questo il presiden- nel mirino
te ha imposto forti restrizioni Forze del
alle libertà personali. Le Sbu Security
possono detenere per 30 gior- Service of
ni un sospettato anche senza Ukraine (Sbu)
un mandato del giudice. Nel FOTO LAPRESSE
caso l’accusa sia di terrorismo,
con la vigente legge marziale,
l’avvocato difensore può essere
tenuto all’oscuro di tutto.
ESTERI l 5
ARSENALE • Ritardi nelle consegne
Negli Usa a rischio
le scorte di armi
per rifornire Kiev
» Alessia Grossi stato di salute delle linee di produzione dei
N
sistemi delle armi ed esaminare i colli di
on saranno consegnati a Taiwan i bottiglia in ogni comparto e fase”. Secondo il Missili
40 obici semoventi M109A6 Pala- portavoce della Difesa, John Kirby, ogni & sanzioni
din ordinati da Taipei agli Stati U- volta chegli Usa sviluppano un pacchetto di Un carico di armi
niti lo scorso agosto: una commes- armi da inviare in Ucraina, i capi di Stato pronto per
sa – la prima approvata dal dipartimento di Maggiore e il Pentagono ne valutano l’im- l’Ucraina da Dover
Joe Biden per Taipei –da 750 milioni di dol- patto. “Non si tratta di contare Javelin”, ha FOTO LAPRESSE
lari che secondo il ministero della Difesa detto Kirby. “Giudichiamo tutto l’insieme e
dell’isola tarderà due anni ad arri-
vare a causa della “limitata capaci-
tà di produzione americana”. Un
duro colpo per la difesa di Taiwan
dotata di sistemi di artiglieria vec-
chi di decenni e che teme l’aggres-
sione cinese. In più, il ritardo col-
pirà anche il lotto dei missili Stin-
ger. Il collegamento con la guerra
in Ucraina non è esplicito, ma gli
Stinger così come i Javelin sono i
più richiesti dall’esercito di Kiev.
Non si tratta solo di Taiwan.
DALLE BASI AMERICANE di Dover
nel Delaware stanno decollando
C-17 carichi di missili e altri mate-
riali per l’esercito ucraino. Un aiu-
to “militare senza precedenti” a cui
ha fatto riferimento Joe Biden in
visita allo stabilimento Lockeed
Martin in Alabama. Visita che – a
quanto scrive l’Associated press –
ha sollevato qualche domanda.
Può questo grande quantitativo di
armi a Kiev intaccare le scorte di
cui gli Usa potrebbero aver biso-
gno per eventuali conflitti contro la
Corea del Nord, l’Iran o altre zone
calde del mondo?
L’Ap riporta l’analisi di Mark
Cancian, consulente senior del
Center for Strategic and interna- la nostra capacità di soddisfare
tional studies, secondo cui il Pen- questo particolare set di mis-
tagono ha già fornito all’Ucraina L’ALLARME sioni”. Eppure, a detta di Can- LA CIA FORNISCE
ISTRUZIONI WEB
circa 7 mila Javelin, compresi quel-
li inviati sotto l’Amministrazione COMMISSIONE cian, nell’ultimo invio i due
missili non sarebbero stati in- ALLE SPIE RUSSE
Trump: un terzo delle sue scorte, e
più un quarto di quelle di missili
DIFESA: clusi, segno che i funzionari
della Difesa sono consapevoli
“NON USARE
il computer di casa o
Stinger a spalla. Il Ceo dell’azienda POTREMMO che farlo avrebbe significato u- dell'ufficio per metterti
in contatto con noi”. Con
produttrice, Raytheon Technolo-
gies, Greg Hayes, citato dall’agen- LASCIARE GLI na pianificazione di emergenza
per altri possibili conflitti. Da la guerra in Ucraina al suo
zia, ha spiegato agli investitori la
settimana scorsa che non è in gra-
ALLEATI NATO febbraio, dalla base aerea di
Dover nel Delaware, gli aviato-
terzo mese, la Cia pare sia
sopraffatta dalle possibili
do di aumentare la produzione al- VULNERABILI ri Usa hanno effettuato quasi reclute-spie tra i russi,
meno fino all’anno prossimo per 70 missioni con Javelin e Stin- al punto che ha adottato
carenza di componenti. Perché se è ger per l’Europa orientale. un nuovo approccio
vero che l’invasione russa offre Il ceo di Lockheed Martin, pubblicando sul sito
all’industria bellica sia Usa che europea una James Taiclet, in un’intervista alla Cnbc ha Internet le istruzioni
grande opportunità di guadagni (Biden ha confermato che l’azienda ha “la capacità di in lingua russa su come
aumentato il budget del 4% per il 2023, e a soddisfare le attuali richieste di produzio- fornire segretamente le
livello globale dello 0,7%), i fornitori della ne” e che sta “esplorando modi per aumen- informazioni utilizzando
Difesa devono affrontare le difficoltà nella tarla ulteriormente secondo necessità”. A proprio la sua pagina web.
catena di approvvigionamento e per la ca- complicare il quadro ci sono le sanzioni che Così l’agenzia prova
renza di manodopera. Di contro, la Russia è costringono le aziende a trovare nuove fonti a garantire anche agli
quinta nella classifica dello Stockholm In- di materie prime come il titanio, prodotto aspiranti informatori
ternational Peace Research Institute per tra l’altro in Russia. A preoccuparsi per le di non essere catturati
spesa militare, aumentata già prima dell'in- scorte di Stinger è la Commissione Difesa dai servizi di Mosca che
vasione ucraina. Biden ora spinge per ag- della Camera. Il rappresentante dell’Alaba- hanno chiuso le maggiori
giungere altri 33 miliardi di dollari per Kiev, ma, Mike Rogers, ha scritto al segretario L- piattaforme social
e la visita alla Lockeed serve anche a spin- loyd Austin di una “questione di urgenza” e ristretto ancora di più
gere la produzione, visto che questo stabi- riguardo alle scorte di armi. “Temo che sen- la libertà in Rete.
limento è capace di produrre 2.100 Javelin za una sostituzione subito disponibile o li-
all’anno. Un funzionario della Casa Bianca nee di produzione completamente attive,
sentito dall’Ap sostiene che il Pentagono potremmo lasciare l’Ucraina e i nostri allea-
stia lavorando con i fornitori “per valutare lo ti della Nato in una posizione vulnerabile”.
6 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022

LAVROV, E POI?
I due fronti L’intervista
del ministro russo prova
come la propaganda sia
cinica e rozza. Meno male
però che la Ue ha il suo
» Fabio Mini
kit per “combattere

L’
la disinformazione”...
intervista del
m i n i s t r o L a-

FAKE NEWS,
vrov a Rete4 ha
giustamente
sollevato un vespaio e indigna-
to molti in tutto il mondo. I
quaranta minuti d’intervento
sono stati definiti un comizio
propagandistico e le sue consi-
derazioni, sulle stragi in U-
craina, sul gruppo Wagner e su
Hitler, “mi risulta ebreo”, sono

LA GUERRA CHE
state già catalogate come fake
news. Giusto. È stata un’inter-
vista altamente negativa per
Lavrov e per tutta la Russia.
Un regalo inaspettato per tutti
gli anti russi. La sua fama di a-
bile diplomatico è compro-
messa. Non che sia per lui un
gran problema. Forse sa di po-
terselo permettere ed è abba-
stanza navigato da ricordare

TRATTA TUTTI
che la diplomazia dei pranzi e
rinfreschi non ha mai prodotto
grandi risultati. L’abile e mo-
derato Tareq Aziz mediatore di
Saddam Hussein è morto in
carcere. L’accordo di Dayton
sulla ex Jugoslavia non sareb-
be mai stato firmato se i tre
presidenti di Bosnia, Croazia e
Serbia non avessero avuto la

pistola alla tempia del “diplo-
matico” Holbrooke. L’intervi-
sta ha avuto un minimo meri-
to: ha reso molti italiani più
consapevoli di cosa sia la guer-
ra dell’informazione che stia-
mo combattendo sul nostro
territorio da oltre due mesi. È
bastata una sola uscita fuori
posto, antidiplomatica e volu-
tamente cattiva di Lavrov per
dimostrare quanto la propa-
ganda sappia essere cinica,
violenta e rozza. Tutte le teorie
sulla manipolazione delle co-
scienze o dei fatti e sulla forza
dei messaggi subliminali o
delle metafore e dei trucchi p-
sicologici usati dalla propa-
ganda politica o dal marketing
si sono infrante in quaranta
minuti di discorso-comizio.
CREMLINO, LA VOCE SPIETATA
CONTRO IL POPOLO-AMICO: NOI
Lavrov è apparso freddo e spie-
tato come un mastino, non ha
lasciato spazio ad alcuna inter-
locuzione, ha detto ciò che ha
voluto e non ciò che avremmo
voluto sentire (ma cosa avrem-
mo voluto sentire?). Ci ha sbat-
tuto in faccia l’acredine di chi si
sente tradito da un popolo che
riteneva amico. Un popolo che i
russi rispettano non perché ne
condividono le scelte politiche,
ma perché depositario e porta-
tore di una cultura umanistica e
artistica da essi considerata su-
periore, unica. Un popolo che
ancora ammirano ma che ap-
partiene a uno Stato che oggi è
loro nemico: in guerra. Senza
tanti giri di parole o alterazioni
semantiche ha sfoderato tutte
le verità di regime che giusta-
mente in quanto tali non sono
mai verità assolute, intercalate
a bugie di regime anche queste
mai assolute. Un altro punto di
DA IMBECILLI
merito dell’intervista è quello di
aver attirato l’attenzione sulla
vulnerabilità alle manipolazio-
ni della nostra opinione pubbli-
ca sempre restia a sentirsi in
guerra finché non le si spara ad-
dosso e anche dopo. Churchill
diceva che gli italiani vanno alla
guerra come se andassero allo
stadio e allo stadio come se an-
Dura lex A Mosca
15 anni di galera per
una notizia falsa? Da noi
c’è l’ergastolo e non
lo sappiamo. Il Codice
penale non perdona
dassero in guerra. In ogni caso
ci sentiamo sempre e soltanto
“spettatori” di fronte a qualsiasi
combattimento. Lavrov ha det-
to chiaramente che in guerra ci
siamo anche noi, in campo e
non in tribuna. E non ci do-
vremmo meravigliare se l’ami-
co diventato nemico ci tratta co-
me traditori o imbecilli. Di
fronte a questi messaggi diretti
e senza fronzoli si è aperta la di-
scussione sulla libertà d’infor-
mazione. Ci sarà un’inchiesta e
probabilmente saranno prese
ulteriori misure drastiche per il
controllo della propaganda
russa, in Italia e nel mondo. Sa-
rà difficile che
il diritto all’in-
formazione ne
esca vivo men-
tre è probabile
che continui la
negazione di
u n a p r o p a-
ganda per fa-
vorirne un’al-
tra, la nostra,
c h e c o m u n-
que anch’essa
ci tratta tutti
da imbecilli.
Le misure non
saranno certo quelle già adotta-
te dai russi sul fronte interno,
noi non arriveremmo mai a tale
barbarie: 15 anni di galera per
una notizia falsa? No, da noi c’è
già l’ergastolo e non lo sappia-
mo. Se si parte dal presupposto
che siamo in guerra, in piena
guerra dell’informazione, oltre
a quella indiretta (per adesso)
con le armi, aver aperto una via
alla propaganda avversaria è
già un crimine perseguibile pe-
nalmente. In questo campo, la
nostra giustizia non è meno
drastica e stringente perché de-
mocratica. Le norme restrittive
e punitive riguardanti la sicu-
rezza dello stato dei paesi de-
mocratici in guerra sono simili
a quelle dei regimi autoritari,
come si può constatare osser-
vando le leggi draconiane di
paesi come gli Stati Uniti, la
Gran Bretagna e la Francia tan-
to per citare i più blasonati in
fatto di democrazia. Senza con-
siderare le disumanità (legali e
illegali: maccartismo, seque-
stro, tortura, persecuzione e as-
sassinio) che si compiono in no-
me della sicurezza.
QUELLE “INTELLIGENZE CON
LO STRANIERO” MADE IN ITALY
In Italia, gli articoli del Codice
penale n. 261 sulla “rivelazione
di segreti di Stato”, n. 265 per il
“disfattismo politico”, n. 266
per le “istigazioni di militari a
disobbedire alle leggi” e l’art.
267 “disfattismo economico”
stabiliscono che: “C hiunque
diffonde o comunica voci o no-
tizie false, esagerate o tenden-
ziose che possano destare pub-
blico allarme o deprimere lo
spirito pubblico o altrimenti
menomare la resistenza della
nazione di fronte al nemico o
svolge comunque un’attività ta-
le da recare nocumento agli in-
teressi nazionali è punito con la
reclusione non inferiore a cin-
que anni. La pena è non inferio-
re a 15 anni se il fatto è commes-
so con propaganda o comuni-
cazioni dirette ai militari o se il
colpevole ha agito in seguito a
intelligenze con lo straniero”. In
questo secondo caso la pena è
dell ’ergastolo. La condotta si
considera criminosa solo se
compiuta al tempo di guerra o
in caso di imminente pericolo
della stessa che è esattamente il
nostro caso di oggi. In teoria la
norma non dovrebbe colpire “i-
dee e convincimenti di caratte-
re privato, né frasi consistenti in
meri apprezzamenti personali”.
Ma non se ne può essere sicuri
specie nel vortice di panico che
la minaccia crea. Anche il fatto
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022
di non essere in guerra non e-
sclude sanzioni per la diffusio-
ne di notizie ad essa collegate.
L’art. 256 del nostro Cp dice
“Chiunque si procura notizie
che, nell’interesse della sicurez-
za dello Stato o, comunque,
nell’interesse politico, interno o
internazionale, dello Stato deb-
bono rimanere segrete è punito
con la reclusione da tre a dieci
anni. Si applica la pena dell’er-
gastolo se il fatto ha compro-
messo la preparazione o l’effi-
cienza bellica dello stato, ovve-
ro le operazioni militari. Oltre a
chi procaccia notizie è respon-
sabile anche chi le diffonde”.
Questa norma si dovrebbe ap-
plicare soltanto alle violazioni
del segreto di stato che proven-
gono da documenti ufficiali
classificati, ma neanche di que-
sto si può essere sicuri. Si pos-
sono applicare anche a notizie
provenienti da fonti diverse, a
quelle che fanno parte delle no-
tizie che lo Stato ritiene di non
divulgare anche se sono di do-
minio pubblico (i segreti di Pul-
cinella), o alle speculazioni che
“casualmente” coincidono con
le notizie da non rivelare. Meno
Parole come missili Ecco i 4 pilastri
della controffensiva europea: dubitare,
verificare, scindere, diffondere
Mimetici e no
Lavrov su Rete4;
qui sopra
il ministro degli
Esteri europeo
Borrell e Zelensky;
a destra Nadana
Fridrikhson FOTO
ANSA/LAPRESSE
pesanti sono le sanzioni relative
alla “pubblicazione o diffusione
“L’ITALIA VA di notizie false, esagerate, o ten-
IN TRINCEA COME denziose per le quali possa esse-
ALLO STADIO” re turbato l’ordine pubblico”. In
CHURCHILL, che sulla questo caso l’art. 656 prevede
guerra la sapeva lunga, l’arresto fino a tre mesi o l’am-
sul modo con cui noi la menda fino a 309 euro (Iva in-
affrontavamo, coniò una clusa). Tant’è che esso è ritenuto
frase al solito affilata: poco più della violazione delle
“Mi piacciono gli italiani,
vanno alla guerra come
norme di etica dell’informazio-
ne così frequentemente eluse
fosse una partita di dall’interpretazione strumen-
calcio e vanno a una tale della libertà di stampa. Ov-
partita di calcio come viamente, gli articoli del codice
fosse la guerra”. che si riferiscono alla diffusione
Ora, oggi, in guerra di notizie false non sembrano
praticamente ci siamo. potersi applicare a quelle false
E il tifo a quanto pare create e diffuse contro il nemico
non ci manca anche se destano pubblico al-
larme o deprimono lo spirito
pubblico o recano nocumento
ai nostri interessi nazionali.
Questa infatti è ritenuta una
giusta lotta alla disinformazio-
ne dell’avversario anche se con-
dotta con altrettanta disinfor-
mazione. Ed è per questa ragio-
ne che in tutta Europa sta dila-
gando una disinformazione or-
ganizzata dagli stessi governi
che appoggiano e sponsorizza-
no la disinformazione ucraina o
la sostengono con altrettanta
disinformazione autogena.
L’Unione europea ha ema-
nato un regolamento che proi-
bisce la divulgazione di notizie
provenienti da siti russi con la
premessa che essi istituzional-
mente fanno disinformazione e
diffondono falsità. Può essere
vero, ma non è dimostrato e sa-
rebbe strano se non fosse reci-
proco. La stessa disinformazio-
ne europea a uso e consumo dei
cittadini europei si diffonde di-
chiarando falso tutto ciò che
proviene da determinate fonti.
NEL MIRINO LA RUSSIA,
LA CINA E I NO-VAX
Il kit dell’Ue distribuito alle
scuole su “riconoscere e com-
battere la disinformazione” e
quello diffuso a massa dagli
spot della televisione pubblica
– entrambi ripresi fedelmente
dai circuiti dei grandi media –
sono apertamente diretti a col-
pire la Russia, la Cina e i no-vax.
La Ue non si accontenta di ne-
gare la loro informazione/di-
sinformazione, ma quella par-
te che ci arriva eludendo la cen-
sura automatica delle piatta-
forme dei motori di ricerca o
dei social deve essere sottopo-
sta a un vaglio rigoroso. I kit
consigliano di Dubitare, Verifi-
care, Scindere, Diffondere. Il
primo consiglio è sacrosanto: il
Dubbio è la base della scienza e
dell’intelligenza umana. Veri-
ficare e scindere il fake dal news
è più problematico poiché la
verifica deve fare riferimento a
fonti “autorevoli” indicate dal-
la stessa Ue; perciò la diffusio-
ne riguarda esattamente ciò
che la Ue vuole. A questo pun-
to, l’individuo è sollecitato ad
entrare nel circuito dei “caccia-
tori di fake news” per
l’ulteriore diffusione di
massa. Con questo pro-
cesso, la produzione di
fake news prolifera di
pari passo con la loro
smentita. Se lo scopo e-
ra quello di salvare la
Patria suscitando il
dubbio per poi scio-
glierlo con una risposta
programmata, non è
detto che tale sistema
funzioni del tutto. La Patria e la
libertà di espressione (dei cac-
ciatori) potranno essere salve,
ma il Dubbio aumenta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ESTERI l 7
VIGILANZA
t
L’Ad Fuortes
seppellisce i talk
e detta le regole
sugli ospiti Rai
R
ipensare all’approf ondi-
mento, superando il sistema
dei talk, ormai più funziona-
li all’intrattenimento che all’infor-
mazione. E selezionare molto bene
gli ospiti, all’insegna della serietà e
affidabilità riconosciuta a livello i-
taliano e internazionale. Così da e-
vitare al massimo i rischi di fake ne-
ws e disinformazione sulla guerra
in Ucraina. Infine, dare priorità a-
gli opinionisti che vengono ospita-
ti a titolo gratuito per non alimen-
tare “il mercato degli opinionisti”
che quasi mai è sinonimo di qualità
dell’informazione.
Questi i concetti espressi ieri se-
ra in commissione di Vigilanza Rai
dall’ad Carlo Fuortes. L’audizione
aveva come oggetto la vendita di
Raiway e il canone, che non sarà
più in bolletta elettrica. Ma, a fron-
te delle polemiche delle ultime set-
timane, è stato affrontato pure il
tema caldissimo degli ospiti dei
talk dei programmi Rai. Vicenda
di cui si occuperà anche il Copasir,
che audirà lo stesso Fuortes il 12
maggio, il
giorno dopo la
L’AUDIZIONE convocazione
del direttore
“MEGLIO dell’Aisi, Ma-
SE GRATIS rio Parente.
E DI NOTA Mentre il 18
verrà sentito
AFFIDABILITÀ” anche il presi-
dente dell’Ag-
com, Giaco-
mo Lasorella. “Svolgeremo un ap-
profondimento sull’i nge r e n z a
straniera e sull’attività di disinfor-
mazione per preservare l’autono-
mia informativa da qualsiasi con-
dizionamento”, ha fatto sapere ieri
Adolfo Urso, numero 1 del Copasir.
Non solo. Lo stesso Copasir ha
chiesto di avere lumi su possibili
ingerenze straniere nella nostra
informazione anche al Dis di Eli-
sabetta Belloni. “L’iniziativa del
Copasir conferma la mia convin-
zione che sia necessaria una policy
sugli ospiti della tv pubblica”, ha
detto ieri sera il presidente della
Vigilanza, Alberto Barachini. Ma
in Vigilanza si è parlato anche
dell’intervento di Gennaro San-
giuliano alla convention di Fdi a
Milano.
Nel frattempo, sulle ultime po-
lemiche è tornata a parlare ieri
anche la giornalista di Zvezda tv
(emittente pagata dal Cremlino),
Nadana Fridrikhson. “In Italia
state cercando di etichettarmi e
discriminarmi solo perché sono
russa. È questo un esempio di va-
lori europei o piuttosto di intolle-
ranza?”, ha detto, dopo che la sua
partecipazione a Di Martedì ave-
va provocato la rinuncia al pro-
gramma di altri tre ospiti.
GIANLUCA ROSELLI
8 l ECONOMIA
LE SANZIONI
t
Sull’embargo al petrolio
di Mosca l’Ue va in pezzi
BRUXELLES Ungheria e Slovenia esentate, ma anche altri (Bulgaria, Grecia&C.)
chiedono deroghe e il voto slitta. Kiev attacca: “Chi si oppone complice di Putin”
» Cosimo Caridi
LO SBERLEFFO e Virginia Della Sala
I
l piano è arrivato nella notte
ed è stato presentato in
mattinata dalla presidente
della Commissione euro-
pea, Ursula von der Leyen, con
la sicurezza che sarebbe stato
rapidamente approvato. E in-
RIECCO vece, poco dopo, le agenzie bat-
tevano la richiesta da parte de-
gli Stati membri dell’Ue di ave-
RONDOLINO: re più tempo per esaminare il
sesto pacchetto di sanzioni
contro la Russia. A rallentarne
COMPILA LISTE l’approvazione, che deve essere
unanime, è la parte che riguar-
da l’embargo sul petrolio.
D’INFAMIA LE SANZIONI proposte dalla
Commissione prevedono il
bando di tre emittenti televisi-
, ERA QUAL-
CHE tempo
che non si sentiva par-
ve russe, provvedimenti a cari-
co di “ufficiali militari di alto
rango e altre persone che han-
lare di Fabrizio Rondo- no commesso crimini di guerra
lino. Lo avevamo la- a Bucha e che sono responsabili
sciato nelle carte dell ’assedio disumano della
dell’inchiesta Open a città di Mariupol” - tra cui pro-
sottoporre a Matteo babilmente anche il patriarca
Renzi illuminanti stra- Kirill, capo della Chiesa orto-
tegie di “character as- dossa russa - e infine l’estensio-
sassination” per “di- ne dell’esclusione dal sistema
struggere” i Cinque
Stelle. Era un po’ che
dei pagamenti internazionali
Swift della Sberbank, che rap-
non se ne parlava, di-
cevamo, e questo per
presenta circa il 37% dell’inte-
ro settore bancario russo, fino-
Rondolino deve essere ra risparmiata. Soprattutto,
intollerabile, così ha
cercato un modo per
però, prevedono lo stop alle im-
portazioni di greggio russo en-
attirare l’attenzione su tro sei mesi ed entro fine anno
di sé. Lo ha fatto su T- lo stop ai prodotti raffinati.
witter, dove vive e pro- “Siamo chiari, non sarà faci-
spera questo genere di le – ha detto Von der Leyen –
personalità, con un Alcuni Stati dipendono forte-
messaggio aggressivo, mente dal petrolio russo, ma
volgare e pure vaga- dobbiamo semplicemente far-
mente minaccioso. lo. Quindi oggi proporremo di
Rondolino ha pubbli- bandire tutto il petrolio russo
cato la lista integrale
degli ospiti della sera-
ta “Pace proibita” or-
ganizzata da Michele L’ANALISI
Santoro, e l’ha com- t RISCHIO PREZZI GUAI SE IL CREMLINO TAGLIA LA PRODUZIONE. BERLINO: “SARÀ DURA”
mentata con questo
popò di messaggio a
corredo: “Ricordatevi
questi nomi. Hanno
scelto gli assassini, i
torturatori, gli stupra-
tori. Non lo dimenti-
cheremo”. Un bel pen- » Carlo Di Foggia
sierino, da vero pacifi-
C
sta pragmatico. Poi he effetto avrà l’embargo
forse si è accorto an- Ue al petrolio? La mossa
che lui di avere esage- rischia di accelerare la
rato, persino per i suoi corsa al rialzo dei prezzi e la riu-
standard (è lo stesso scita della sfida a Mosca dipen-
Rondolino che una derà dalla sua entità. Sostituire
volta ha invocato le la Russia come fornitore è più
botte della polizia per i facile col greggio rispetto al gas
professori in piazza). E che in Ue arriva quasi solo via
allora, forse anche per gasdotti. Non per questo, però,
il timore di querele, ha sarà indolore come dimostra il
cancellato il suo mes- malumore di diversi Paesi
saggio, sostituendolo all’annuncio della presidente
con un disegno di Pu- Ursula von der Leyen.
tin che si mette la Rus- La sfida è notevole. Verrebbe
sia in tasca e la trasci- a mancare una grande quantità
na verso il precipizio. di petrolio e derivati mentre
Un tweet che ha alme- l’Occidente sperimenta l’infla-
no un pregio innegabi- zione più alta da decenni. Ieri il
le: è muto. greggio europeo (Brent) è sali-
to a 109 dollari, il Wti america-
no a 107 dollari (+3,7%). A fine
2021 Mosca ha esportato 5 mi-
lioni di barili al giorno di greg-
dall’Europa. Sarà un divieto
totale”. A Ungheria e Slovac-
chia, però, viene concesso
un anno in più per adattarsi
visto che non hanno sbocchi
al mare che consentano un
rapido ricorso ad altri forni-
tori. E gli altri?
C’è chi ha chiesto più
tempo per assicurarsi forni-
ture alternative, chi invece
ha deciso di puntare i piedi. La
Grecia si è opposta al divieto di
trasportare il petrolio russo su
navi Ue, la Bulgaria chiede di
avere le stesse eccezioni di Un-
gheria (che comunque si oppo-
Il problema? È il barile a 200 dollari
Contraccolpi Rifornimento di benzina
I TEDESCHI ne) e Slovacchia e di
LA GERMANIA fronte a questi ten-
tennamenti il mini-
HA DETTO SÌ, stro degli Esteri u-
craino Dmytro Ku-
L’EST RISCHIA leba ha twittato che
DI FERMARSI... “i Paesi dell’Ue che
continuano a op-
porsi all’emb ar go
del petrolio russo
sono complici dei
crimini commessi da Mosca in
Uc ra i n a ”. Poi, ha aggiunto:
“Non siamo felici del rinvio di
sei mesi, ma è meglio di niente”
(in realtà, nei piani Ue il phase
out per i prodotti raffinati si
gio e 2,8 di prodotti petroliferi
(1,1 di gasolio/diesel) e più di
metà sono andati vero l’Ue. Lo
scorso anno, l’Unione e la Gran
Bretagna hanno pagato alla
Russia 88 miliardi di euro solo
per il petrolio, che è la prima
fonte di entrate del Paese. Bru-
xelles spera che un embargo
graduale permetta di trovare
forniture alternative evitando
contraccolpi pesanti. Dall’ini-
zio della guerra, l’Europa ha già
ridotto l’import di petrolio rus-
so del 20% ma l’impatto – ha
ammesso il governo tedesco –si
farà sentire sull’economia.
Tutto dipende dalla capacità
della Russia di trovare sbocchi
alternativi a Est. La Cina è già
oggi il terzo consumatore mon-
diale di idrocarburi russi, il pri-
mo di petrolio; l’India, dall’ini-
zio della guerra, ha aumentato
l’import da Mosca del 340%,
40 milioni di barili in due mesi.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022
Dipendenza
Un terzo del
petrolio Ue arriva
dalla Russia. In
foto, la presidente
della Commissione
Ue FOTO ANSA
concluderà in nove mesi).
In Germania, il paese più di-
pendente dagli idrocarburi
russi, il governo s’è chiuso per
due giorni nel castello di Mese-
berg per prendere una decisio-
ne. Al termine della riunione, il
cancelliere Olaf Scholz, accom-
pagnato dai due vice Robert
Habeck (Verdi) e Christian
Lindner (Fdp), si è presentato
alla stampa dicendo che ap-
poggia l’embargo al petrolio
proposto da Bruxelles e al con-
tempo che potrebbero esserci
conseguenze, anche pesanti,
sia per l’offerta di beni sia per i
Entrambe ne stanno approfit-
tando per imporre a Mosca un
taglio dei prezzi. Le raffinerie
indipendenti cinesi hanno già
preteso forti sconti sul greggio
degli Urali (fino a 35 dollari al
barile), New Delhi pretende di
pagarlo 70 dollari al barile.
La mossa di Bruxelles au-
menta la pressione perché gli
Usa impongano sanzioni se-
condarie ai Paesi a cui Mosca si
sta rivolgendo per non vanifi-
care lo sforzo delle sanzioni, u-
no scenario già visto con Iran e
Venezuela. Se Mosca fosse co-
stretta a ridurre drasticamente
la produzione i prezzi potreb-
bero esplodere. Alcune stime,
come quella di TCommodity, i-
potizzano rialzi fino a 200 dol-
lari al barile, tanto più che i Pae-
si Opec come Arabia Saudita ed
Emirati non vogliono aiutare
gli Usa aumentando la produ-
zione. Più probabile, però, che
prezzi. Lunedì l’esecutivo pub-
blicherà il piano e lo sottoporrà
al voto del Bundestag. Habeck,
a capo del superministero Eco-
nomia e Clima, è ottimista: “In
poche settimane abbiamo fat-
to uno sforzo importante, con
importanti partner, per im-
portare meno combustibili
fossili dalla Russia”. Alcuni
contratti in essere non sono
stati rinnovati e la dipendenza
dal greggio russo è passata dal
35 al 12%. Ma è quest’ultima
parte il vero problema. Da
marzo il governo federale, per
rimpiazzare le importazioni
da Mosca ha iniziato a rilascia-
re petrolio dalle riserve e non
potrà continuare a lungo. A es-
sere in pericolo è l’approv-
vigionamento delle due
raffinerie che soddisfano la
domanda di tutto l’Est del
Paese, Berlino compresa.
L’OLEODOTTO Druschba (“a-
micizia” in russo) è il più
lungo del mondo, 5300 chi-
lometri. Parte dalla Siberia
e termina negli impianti di
Leuna, in Sassonia-Anhalt,
e di Schwedt, in Brande-
burgo. Chiudere questa con-
dotta, come chiesto da Bruxel-
les, lascerebbe a secco il 90%
dei distributori di benzina di
Berlino e gli aeroporti di tutta la
Germania orientale. Per porta-
re il greggio a Leuna e a
Schwedt, solo questo stabili-
mento impiega 1.200 dipen-
denti, bisognerebbe usare i
porti nel nord-ovest del paese.
Non ci sono infrastrutture suf-
ficienti e i tempi di costruzione
sono ben più lunghi del “fine e-
state” indicata da Habeck per il
completo addio al petrolio ven-
duto da Vladimir Putin.
lo spostamento a Est delle for-
niture russe possa spingere i
Paesi del Golfo a dirottare in Ue
parte del greggio destinato
all’Asia riducendo l’impatto sui
prezzi. Le sanzioni contro Iran
e Venezuela mostrano poi che
più durano le sanzioni, più i
paesi colpiti trovano il modo di
eluderle attraverso il mercato
illegale. Difficoltà logistiche e
costi in salita si faranno però
sentire sui prezzi mettendo alla
prova il sostegno dell’opinione
pubblica alle sanzioni. Si vedrà
nei prossimi mesi se Usa e Ue
hanno fatto bene i conti.
LUTTO
Tutti gli amici del “Fatto
Quotidiano”si stringono
a Margarida e Geovani
Ciconte per la perdita
della mamma Rosina.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022
DL AIUTI • Le misure Nuovo Cdm per le modifiche
Bonus, carburanti e bollette:
“aiutini” ai redditi medio-bassi
FED, PRIMO
AUMENTO DEI
TASSI DAL 2000
SVOLTA della Federal
Reserve che alza i tassi
di interesse di mezzo
punto percentuale,
portando il costo del
denaro in una forchetta
fra lo 0,75%
e l'1%. Per la Fed si tratta
del primo aumento da
mezzo punto dal 2000 e
della prima volta dal 2006
che alza i tassi in due
riunioni consecutive. È la
guerra in Ucraina ad aver
creato pressioni al rialzo
per l'inflazione pesando
sulla crescita americana
» Patrizia De Rubertis
U
n pacchetto da 6,5 mi-
liardi, sul totale dei 14
stanziati dal dl Aiuti, è la
novità che il governo ha
messo sul tavolo nell’u l ti m o
Consiglio dei ministri dedicato a
sostenere 28 milioni di italiani
colpiti dall’aumento dell’infla-
zione al 6,2% e la pressione del
caro-vita. Tutto questo grazie
all’aumento delle tasse sugli e-
xtraprofitti realizzati dalle gran-
di aziende energeti-
che. Il contributo una
tantum da 200 euro,
sulla scia di quanto
fatto già dalla Germa- L’INCOGNITA
nia è la prima misura
di rilievo che il gover- CHI PAGHERÀ
no dedica ai redditi
medio-bassi fino a 35
PARTITE IVA E
mila euro (in pratica STAGIONALI?
chi ha uno stipendio
netto di circa 1.800 al E BONOMI
mese). Vale a dire le fa-
miglie che fino a oggi
ATTACCA
si sono ritrovate esclu- I 200 EURO
se dai bonus bollette –
destinati ai nuclei in
povertà energetica – e
che, soprattutto, non sono state
particolarmente premiate dal ta-
glio dell’Irpef deciso della vec-
chia legge di Bilancio, abbastan-
za generoso verso le fasce di red-
dito medio-alte.
SECONDO quanto ha spiegato il
ministro dell’Economia, Daniele
Franco, ci penseranno diretta-
mente le aziende a mettere in bu-
sta paga, tra giugno e luglio, il bo-
nus di 200 euro per i lavoratori
dipendenti. Mentre i pensionati
dovranno attendere i primi di lu-
glio, quando l’Inps pagherà gli
assegni. Va, invece, ancora chia-
rito come dare il bonus ai lavora-
tori autonomi. Per i tecnici del
Tesoro, potrebbe essere l’Agen-
zia delle Entrate a occuparsene,
con le stesse modalità (l’accredi-
to sul conto corrente) con cui ha
distribuito i contributi a fondo
perduto. Ma come l’erogazione
dei ristori ha dimostrato, le diffi-
coltà restano evidenti. Ci sono,
infatti, sia i lavoratori che potreb-
bero non avere un contratto di la-
voro a giugno o a luglio, ad esem-
pio quelli del comparto scuola.
Così come resta l’incognita su
stagionali e braccianti agricoli.
Aggiustamenti tecnici che, oggi,
dovrebbero riportare il
decreto in Consiglio
dei ministri, non anco-
ra formalmente convo-
cato. Tra le modifiche
potrebbe entrare an-
che l’estensione alle
imprese agricole degli
aiuti del fondo per le
imprese maggiormen-
te colpite dalla guerra.
Resterà la penalizza-
zione delle famiglie
monoreddito e dei sin-
gle, visto che per la fa-
miglia con due lavora-
tori il bonus è doppio.
Non a tutti la scelta è
piaciuta. Confindustria l’ha boc-
ciata (“Non si affrontano i temi
più importanti con i bonus, ser-
vono interventi strutturali”, cioè
soldi alle imprese). Per i sindacati
è una scelta positiva (“Meglio di
nulla, ma non può che essere il
primo passo contro la crisi”). Di
sicuro l’Italia ha deciso di met-
tersi in scia alle decisioni già pre-
se in altri Paesi Ue. C’è chi ha fatto
di più, come la Germania, che a
febbraio ha previsto un’indenni-
tà da 300 euro per i lavoratori di-
pendenti, la riduzione dell’impo-
sta sui redditi per quelli autono-
mi, un bonus da 100 euro a fami-
glia per ogni figlio e il taglio della
tassa sui carburanti (30 centesi-
mi per la benzina, 14 per il diesel).
E c’è chi ha fatto di meno, come la
Francia, dove 38 milioni di lavo-
ratori hanno ricevuto un bonus
una tantum da 100 euro conto il
caro-carburanti. Insomma un
mix di aiuti e contributi che resta
lontano da quanto è stato previ-
sto nel dl Aiuti, dove il governo,
oltre al bonus da 200 euro, con
circa 8 miliardi ha riproposto la
proroga del taglio delle accise e il
bonus per le bollette di luce e gas.
Fino all’8 luglio resta, così, valido
il taglio delle accise di 25 cente-
simi al litro (30,5 con l’Iva) su
benzina e diesel, anche se ormai i
prezzi dei carburanti hanno già
ripreso la corsa e, in modalità
“ser vito”, si avvicinano nuova-
mente ai 2 euro al litro. Lo sconto
è stato esteso anche al gpl, abbas-
Caro-vita
Aiuti per 28
milioni di italiani
contro l’aumento
dell’inflazione
al 6,2%
FOTO ANSA
sando al 5% l’Iva applicata al gas
naturale usato per l’autotrazio-
ne. Comparto che fino a oggi non
aveva mai ricevuto aiuti. A rien-
trare, invece, nello sconto per le
bollette di luce e gas (il “bonus so-
ciale per il disagio economico”)
sono 5,2 milioni di famiglie con
Isee fino a 12 mila euro o 20 mila
euro per i nuclei con almeno 3 fi-
gli che potranno ottenere il bo-
nus fino a fine anno. La richiesta
è retroattiva: si deve presentare
l’attestazione dell’Isee. E chi ha
già pagato le bollette dovrà a-
spettare che gli importi vengano
riaccreditati. Intanto, in termini
di effetti finali, una famiglia ri-
spetto allo scorso anno sta pa-
gando 950 euro in più di luce e
1.650 di gas.
ECONOMIA l 9
l L’ANALISI
Tassa sui profitti:
molte aspettative,
ma c’è il rischio
incostituzionalità
» Gionata Picchio *
C
irca 30 miliardi in un an-
no spesi per contenere le
bollette e l’impressione è
ancora di svuotare il mare. Il
governo ha però deciso di non
ricorrere all’extra-deficit e ha
scelto di tassare chi ha fatto
“profitti incredibili” – parole
del premier – come alcune im-
prese energetiche. È il caso di
una serie di norme (già tre
dall’inizio del 2022) con cui ha
chiamato le società del settore a
partecipare al contenimento
dell’inflazione.
Funzionerà? Sulla carta le a-
spettative dell’esecutivo sono
alte: una prima norma, inserita
nel dl Sostegni-ter di gennaio,
prevede di incassare 1,5 miliar-
di in 11 mesi recuperando parte
dell’incremento dei ricavi della
vendita dell’elettricità prodot-
to dalla corsa dei prezzi del gas,
di cui ha goduto anche chi per
produrla il metano non lo usa
(come le rinnovabili). A marzo
è stato poi il turno del dl Taglia
prezzi, con un prelievo del 10%
applicato direttamente all’au-
mento dei ricavi delle imprese
energetiche nei primi mesi del
2022 rispetto all’anno prima,
OTTIMISTI
IL GOVERNO
STIMA 11 MLD
DI GETTITO:
DIFFICILE
misurato sul valore delle ope-
razioni rilevanti ai fini Iva. Get-
tito atteso: 4 miliardi, nell’ipo-
tesi che l’incremento comples-
sivo dei guadagni ammonti a
40 miliardi. L’ultimo decreto
Aiuti lo ha alzato al 25%, por-
tando il gettito stimato a 11 mi-
liardi, abbastanza per finanzia-
re il decreto. Ma arriveranno
davvero? Ieri Edison, uno dei
big del settore, ha stimato un
impatto negativo di 100 milio-
ni dalle due norme sui conti del
primo trimestre, con un crollo
dell’utile del 72%, a 27 milioni.
Un colpo non da poco, certo,
ma se questi sono gli ordini di
grandezza centrare il target di
11 miliardi non pare facile (Eni,
per esempio, parla di un impat-
to di qualche centinaio di mi-
lioni). L’altro fronte critico re-
sta la solidità della norma. La
basa imponibile è approssima-
tiva, oltre agli “extra-profitti”
rischia di colpire anche i sem-
plici aumenti di ricavi. Un ap-
proccio che rischia di mancare
il bersaglio e allunga l'ombra di
una bocciatura della Consulta
(che tuttavia difficilmente ri-
chiederà allo Stato di restituire
l’incasso). Di certo si tratta di u-
na misura estrema, che dà la ci-
fra di quanto la fuga impazzita
dei prezzi energetici spaventi i
governi, non solo in Italia.
*Staffetta Quotidiana
10 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
QUEL “PREZZOLINI” DI PUTIN,
LA CAMICIA DI GIORGIA
E I NEONAZISTI “SIMPATICI”
Ciò che realmente risponde a un bisogno del pubblico
alla fine vincerà (Giorgio Gori, direttore di Canale 5,
1991).
Ora tocca a noi (Giorgia Meloni, 30 aprile 2022).
R
iassunto delle puntate precedenti: come siamo ar-
rivati dall’8 settembre ai panerigici commossi
sull’eroico battaglione nazista Azov da parte di
Gramellini, Ferrara e Vespa? Fra le tappe televisive
cruciali c’è senz’altro la puntata del Maurizio Costanzo
Show trasmessa da Canale 5 martedì 5 novembre 1990 con
ospiti tre neonazi. La premessa fallace che in democrazia
tutti possono parlare portò a cortocircuiti micidiali.
Gli attimi indimenticabili. 5) La liturgia del Costanzo
Show prevedeva il momento della comunione (la distribu-
zione agli ospiti, con degustazione, dei cioccolatini alla
menta After Eight, sponsor del programma) e una passe-
rella finale con applausi. Ma quella sera Costanzo non ese-
gue la distribuzione degli After Eight (peccato: i neonazi
vanno matti per gli After Eight) e abolisce la passerella (ma
come, in democrazia non hanno tutti il diritto di fare la pas-
serella?). 6) Sollecitato da Costanzo, il neonazista Hubner
dichiara che lui non avrebbe mai picchiato Vincenzo Car-
chedi, il muratore emigrato in Germania, vittima degli ski-
nhead di Francoforte, e seduto sulla poltroncina dell’opi-
nionista. (Applausi di solidarietà a Carchedi, e il torto sem-
bra già riparato, all’insegna del volemose bbène).
Come si rende simpatico un neonazi? 1) Trasforman-
dolo in una vittima: per esempio affermando che in demo-
crazia tutti possono parlare, e poi, quando lui negherà che
l’Olocausto sia mai esistito, togliendogli subito la parola. 2)
Presentandolo, ieri, come un giovane che è disoccupato, ha
famiglia, e i cui ideali sono: niente droga, e un ambiente mi-
gliore in cui far crescere i propri figli; oppure, oggi, come un
partigiano che legge Kant e lotta per la libertà. 3) Negando
che il battaglione Azov sia neonazista, come ha fatto Men-
tana (bit.ly/3kynrQA). Del resto, il suo giornale online, O-
pe n, due anni fa titolava “Altro che antisemitismo!”
(bit.ly/3F5IiUO) un pezzo sul neo-eletto Zelensky, in quan-
to ebreo, dimenticando che questi è una creatura dell’oli-
garca Kolomoisky, ebreo e finanziatore di battaglioni neo-
nazi, Azov incluso. 4) Portando su Rai1 non Santoro e il suo
evento pacifista al teatro Ghione (Santoro è un noto crimi-
noso), ma le mogli dei neonazi Azov secondo cui il vino dei
mariti è buono. Chissenefrega dei crimini di guerra
(bit.ly/3KFab7z): gli Azov non sono mica Valpreda! (A pro-
posito di carriere baciate dalla sorte...).
Collocato in questo punto focale, il lettore può vedere
svolgersi, finalmente, il gioco taciuto di tutte le conseguen-
ze: dopo 30 anni di piduismi, inciuci, mubarakate, grassa-
zioni neoliberiste, guerre illegali e spostamenti della sini-
stra a destra, il pubblico italiano pare pronto per Giorgia
Meloni, la pupilla di Bannon (bit.ly/3MDObey, da 12’ 35’’).
Esaltare a reti unificate il nazista eroico le tira la volata: in
confronto, Giorgia è Tina Anselmi. Toh: a Milano, non ri-
dete, la Conferenza di FdI ha incluso l’Anselmi nel proprio
pantheon (Anche Tina schifava il 25 aprile antifascista:
quale motivo migliore?). Una kermesse all’insegna dell’i-
dentità, parola passepartout della destra di sempre, che si fa
sovranista con Giorgia, sull’esempio del partito di ultra-de-
stra Vox, al cui congresso fece una capatina l’anno scorso
(qui il suo discorso, di un’altisonante boria d’altri tempi:
bit.ly/3ybj5XY). Fra gli intervenuti alla tre giorni di Mila-
no, pure Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, che 6 anni
fa elogiava Putin in quanto “leader identitario dalla parte
del popolo contro le élite”, parlandone come di un “conser-
vatore alla Prezzolini” (bit.ly/3s80Sq2). Non voglio inter-
rompere un’emozione. Buona camicia a tutti. (3. Fine)
Smantellare le basi Nato
per la fine degli scontri
Gentile direttore, spero mi per-
metta di usare il suo giornale per
esprimere il mio sgomento e il
mio senso di impotenza di fronte
ai fatti terribili della guerra in U-
craina. Stiamo assistendo all’im-
mobilismo dato dalla diatriba tra
l’inviare armi (mentre siamo per
la pace ed è in contrasto con la no-
stra Costituzione) e il lasciare che
avvengano la distruzione e il ge-
nocidio. Perché, invece, non si
cambia il modo di essere parte
della Nato? Intendo dire che sa-
rebbe ora di smantellare le basi a-
mericane e consolidare i patti utili
a rendere più autonoma e solida
l’Europa. Credo che si potrebbe
negoziare con Putin in questi ter-
mini: in cambio della fine del con-
flitto, le nazioni toglieranno le ba-
si americane. Questa guerra ha
dimostrato che non si è abbando-
nata l’Ucraina, anche se non face-
va parte della Nato, e che le basi
non servono. Personalmente, sa-
rei felice di veder togliere le bom-
be nucleari dal nostro paese e vor-
rei anche sapere quanto costano
le basi al popolo italiano. Non si
costruisce la pace riempiendoci la
casa di armi. Sarebbe un comin-
ciare a liberarci dalla sudditanza
americana, che è un passo sicura-
mente non facile, ma possibile per
tutti i paesi europei che sono al pe-
lo da una catastrofe nucleare. Le
lobby degli armamenti se ne fac-
ciano una ragione.
MARIA GABRIELLA FORNERO
Il peso politico
d e l l’estrema destra
Non si è ancora conclusa la guerra
in Ucraina che già è in atto da par-
te di certi media l’operazione di
depistaggio e di revisionismo sto-
rico per accreditare la tesi secondo
cui la Nato è una bocciofila e i
gruppi neonazisti ucraini sono
enti di beneficenza. Più volte a Di-
martedì Floris è intervenuto per
dire che l’estrema destra in quel
paese è un fenomeno marginale,
perché ha un consenso pari a me-
no del 2%, paragonabile al con-
senso elettorale di Forza Nuova e
CasaPound nel nostro. Ma i revi-
sionisti dimenticano di sottoli-
neare che quei gruppi criminali
hanno un forte peso politico, per-
ché sono stati addestrati e armati
fino ai denti dalla Nato per poi es-
sere inquadrati nell’esercito rego-
lare. Quei gruppi sono riusciti a
boicottare i numerosi tentativi di
compromesso con la Russia ini-
zialmente compiuti da Zelensky,
oltre ad essere stati determinanti
nel successo del colpo di stato che
rovesciò Yanukovich. Quelle mili-
zie paramilitari, poi, godono di
ampie coperture politiche che ga-
rantiscono la totale impunità per i
crimini commessi.
MAURIZIO BURATTINI
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
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Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
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mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
Società Editoriale il Fatto S.p.A.
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022
Inviate le vostre lettere (max 1.200 battute) a: il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant'Erasmo n° 2 - lettere@ilfattoquotidiano.it
LODICOALFATTO
È Storia “Hitler non voleva la guerra
mondiale: lo sostiene il suo ministro”
CARO “FATTO QUOTIDIANO”, prima di tutto
vorrei esprimere la mia più sincera, direi affettuo-
sa, solidarietà al professor Alessandro Orsini e in-
sieme deprecazione per la persecuzione di cui è
da tempo oggetto, persecuzione diretta a impe-
dire di fare conoscere il suo pensiero competente
e molto lucidamente espresso. Mi auguro di po-
terlo ancora sentire nella trasmissione televisiva
#Cartabianca e leggere sul vostro quotidiano.
L’ultimo “scandalo” del prof. Orsini sarebbe l’affer-
mazione che “Hitler non aveva nessuna intenzione
di far scoppiare la Seconda guerra mondiale”. Albert Speer Architetto e ministro del Reich
A proposito di questo tema che riguarda la famosa
“eterogenesi dei fini”, per cui certe azioni vanno al una guerra... Sogni e illusioni erano il frutto del mo-
di là delle intenzioni di chi le commette, mi per- do di pensare e lavorare non realistico di Hitler...
metto di trascrivere quanto scrive Albert Speer Dei suoi nemici, egli non sapeva nulla, rifiutandosi
(ministro per gli Armamenti della Germania di Hi- di servirsi delle informazioni di cui disponeva. Si
tler) nelle sue Memorie del Terzo Reich, recente- fidava molto di più delle sue sensazioni, fortemen-
mente ripubblicato nella serie del Corriere della te influenzate dalla disistima dell’avversario, an-
Sera, “Biblioteca della democrazia”, a cura di An- che quando queste sensazioni erano in contrasto
tonio Scurati. Scrive Speer: “È vero – disse un gior- l’una con l’altra... Vedeva nell’Inghilterra, come eb-
no Hitler, ai suoi commensali – che siamo in stato be a dire una volta, il ‘nostro nemico numero uno’,
di guerra con la Francia e la Gran Bretagna, ma, se ma intanto sperava di indurla al compromesso”.
da parte nostra eviteremo di compiere atti ostili, la A mio parere questo modo di ragionare e quindi di
faccenda finirà nel nulla... Lorsignori non hanno i- agire ha molte affinità con l’attuale comporta-
dea di come sono queste democrazie, desiderose mento della Russia di Putin. A meno che egli abbia
soltanto di cavarsela senza combattere. La Polo- voluto anticipare quanto, prima o poi, sarebbe av-
nia, credano a me, la pianteranno bellamente in venuto e cioè lo “scontro” tra Russia e Stati Uniti
asso!”.“Il Führer –continua Speer –era fermo nella (alias Patto atlantico). È la famosa formula “i casi
convinzione che l’Occidente fosse troppo debole, sono due” a cui – ancora Speer – “Hitler era ligio”.
marcio e decadente per intraprendere seriamente AVVOCATO ANTONIO SARTORIS
La grande ipocrisia Meloni non ha la stoffa quando cita il motto latino “Se
del pensiero unico per guidare l’Italia vuoi la pace, prepara la guerra”,
come se questo principio potesse
Nel luna park mediatico della gio- Giorgia Meloni è una donna sve- essere valido e fondamentale nel
stra monocorde del pensiero uni- glia ed energica, ma la posizione mondo di oggi, pieno zeppo di ar-
co, spesso chi si rifiuta di pensare presa sulla guerra in Ucraina fa mi atomiche. Alla sua citazione
con la testa comune (di solito i pa- capire che non ha la stoffa per go- puerile e dilettantesca, si potreb-
cifisti e quelli che non si acconten- vernare un paese malridotto co- be rispondere con le profonde e
tano delle verità di facciata) viene me il nostro. Non ha l’animo, la cupe parole di Tacito: “Hanno fat-
attaccato con due precisazioni u- tempra, le idee per tener fede allo to un deserto e lo hanno chiamato
sate come mantra ossessivi: “qui scopo che sbandiera da anni: dare pace”. Ma sotto la vivacità e la bril-
c’è un aggressore e un aggredito”e voce agli italiani minacciati e col- lantezza da cheerleader, la Meloni
“alla pace ci teniamo tutti”. Orbe- piti da tante crisi e che non hanno non ha niente.
ne, coloro che ripetono queste ov- più alcuna fiducia nelle istituzio- FABRIZIO D'ALFONSO
vietà come se fossero risolutive dei ni. Giorgia Meloni approva l’invio
dubbi che si hanno, dovrebbero di nostre armi in Ucraina e l’ado-
spiegare alla gente che li ascolta zione di pesanti sanzioni alla Rus-
tre semplici questioni: 1) come è sia. Siccome sa bene quanto co-
possibile ottenere la pace arman- sterà agli italiani questo interven-
do uno dei combattenti? 2) per- tismo, chiede al governo di “pre-
ché non hanno lo stesso atteggia- tendere un piano occidentale di
mento “pacifista” rispetto a tutte aiuti a fondo perduto”: il famoso
le guerre in corso in questo mo- patriottismo e impegno sociale
mento? 3) posto che l’aiuto dato della Meloni finiscono così in una
agli ucraini è giustificato dal fatto patetica richiesta di sussidi e di e-
che essi sono aggrediti, perché nel lemosine. Spavaldamente incu-
conflitto tra sauditi e yemeniti, rante di tutte le ragioni lontane e
per esempio, non si armano que- vicine di questa guerra, se n’è u-
sti ultimi? Da qui scaturisce un’al- scita con l’improvvido grido di LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
tra domanda: chi sta armando battaglia: “È l’ora del coraggio!”. E ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
l’Arabia per bombardare uno sta- di coraggio Giorgia Meloni dimo- accedi a FQEXTRA, la versione digi-
to sovrano aggredito? stra di averne anche troppo (il co- tale del nostro quotidiano
GIUSEPPE RASPANTI raggio di chi non sa e non riflette)
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022 PIAZZA GRANDE l 11

FATTIDIVITA
COM’È SEXY IL CONFLITTO SILVIA TRUZZI

PER I GIORNALISTI ITALIANI

Interviste-comizi

L
o avrete notato: non DANIELA RANIERI pubblica (che inspiegabilmente
basta più criminaliz-
zare, diffamare, puti-
nizzare chiunque auguro la vittoria!”. La sorpresi- novecentesco si è trasformato in
non l’ha messo tra i proscritti an-
ti-Nato e filo-Putin), Putin non è
Hitler. Piuttosto, “siamo in un
Il senso della stampa
per la censura
coltivi un pensiero na monarchica rende chic anche un bellicismo da divano nichili- mondo dominato dagli antago-
che si discosta dalla le armi più micidiali. I settima- sta e spiritoso, portato avanti da nismi tra le superpotenze e con-
linea ufficiale, mediatica e gover- nali femminili promuovono la giornalisti-cabarettisti che vo- segnato a deliri etnici, naziona-
nativa, di più armi e più guerra; è moda delle t-shirt militari a imi- gliono “aiutare l’Ucraina” se oc- listi, razzisti e religiosi”. Il delirio
in atto un’operazione di abbelli- tazione di quella di Zelensky e corre fino all’ultimo ucraino. Ra- necessita di una finta razionaliz-

mento della guerra che va di pari
passo con un’eticizzazione del
conflitto, già inteso come lotta tra
il Bene e il Male da entrambe le
parti (gli Usa salvatori del mondo
libero; il patriarca Kirill con la
sua teologia dell’Apocalisse).
Mentre il premier britannico
Johnson in collegamento col
Parlamento ucraino dice, rove-
sciando il Churchill del discorso
alla Nazione del 18 giugno 1940,
che questa non è l’ora più buia,
ma “l’ora più bella per l’Ucraina,
per la sua indipendenza e liber-
tà” (parole vuote, aria fritta, a
fronte dei cadaveri presenti e fu-
turi), sui media si torce il lin-
guaggio allo scopo di rendere at-
traente e glamour l’or-
rore della guerra. Oggi i
mercenari si chiamano
“volontari”, o “contrac-
tors” (la guerra come u-
na specie di Erasmus
dei carrarmati). Su T-
witter giornalisti, depu-
tati e opinion leader li-
berali vanno in visibilio
per la notizia (lanciata
da media ucraini) di un
carico speciale dalla
Spagna contenente ar-
mi e cibo (salsicce, dol-
cetti) griffati dalla Regi-
na Letizia, che avrebbe
anche inserito di sua
mano tra le granate un
biglietto affettuoso: “Vi
della presidente del Parlamento
europeo Metsola in visita a Kiev:
bisogna arrivare al conflitto sexy
e preparate.
Sentimentalismo e irraziona-
lismo, tipici dell’interventismo
dannunziano prima e della reto-
rica mussoliniana poi, necessita-
no di persuasione, seduzione,
minimizzazione del nefasto, en-
fasi epica. Occorre abbindolare
le masse e gratificarle con un dol-
cetto ideologico (il miraggio del-
le colonie da depredare, allora; la
libertà e la democrazia europea
da salvare, oggi), senza indugiare
troppo sui mezzi per ottenerlo.
La differenza è solo di registro: il
nevrastenico culto della guerra
I
gionare, non espungere la com- zazione per realizzarsi. Senza al- l bello del nostro dibattito pubblico è l’involontaria
plessità dal discorso, è sospetto, cun imbarazzo, sui nostri media comicità dei suoi protagonisti. La pietra dello
per chi privilegia il fare sul par- si mischiano elogi della demo- scandalo della settimana è l’intervista andata in
lare (la “ciarla vana” di Mussoli- crazia con la mistica del sacrifi- onda a Zona Bianca su Rete4, al ministro degli E-
ni): meglio il vitalismo della “bel- cio dei soldati nazisti dell’Azov, steri russo, Sergei Lavrov. Uno scoop, no? Macché,
la morte” che il rischio di pensa- talmente eroici da asserragliarsi scandalo al sole: basta russi nelle tv italiane, così fac-
re. Si continua a dire che si aiuta sotto le acciaierie di Mariupol ciamo esattamente come i russi (il problema non è o-
chi combatte per la libertà euro- con una folla di civili come scu- spitare un ministro russo, ma che domande gli si fan-
pea, anche dopo che il segretario do; il loro uso delle svastiche è no, casomai). Perfino il nostro presidente del Consi-
alla Difesa Usa Austin ha detto puramente ludico e ricreativo: glio s’è indignato, definendo l’intervista un “comizio”
che lo scopo dell’invio di armi leggono Kant e sono coccolati (Nella prossima conferenza stampa ci attendiamo un
all’Ucraina è “indebolire la Rus- dai media che ne ospitano le mo- fuoco di fila di domande a Mario Draghi sulle scelte
sia”. La sottovalutazione del pe- gli piangenti in tour europeo da- che tra poche settimane ci precipiteranno in una crisi
ricolo nucleare, accarezzato dai vanti alle telecamere. economica di discrete dimensioni, in una versione un
commentatori in trance bellica Diceva Walter Benjamin che po’ più aggressiva del solito “come sta presidente, ha
come fosse un bluff di Putin che l’estetizzazione della politica è un riposato bene?”, a cui si è abituato).
vale la pena andare a vedere, è un tratto inequivocabile del fasci-
tratto irrazionalistico. Forse è il smo. Quanto più ha intenti tota- CONTRO L’INVASIONE della propaganda russa sui me-
tratto essenziale – atomico e a- litari, tanto più la politica cerca di dia italiani si registra anche un episodio di “disobbe-
pocalittico – dell’irra- mantenere inalterati i rapporti di dienza civile” che tre studiosi
zionalismo. Quando è proprietà, il cui cambiamento hanno deciso di mettere in at-
il fatalismo in un de- gioverebbe alle masse; per farlo, to disertando i talk show: si
stino ineluttabile a somministra loro dei contentini tratta di Nona Mikhelidze
guidare le scelte dei estetici: arte di bassa qualità, in- dell’Istituto affari inter-
governanti, come se trattenimento e, oggi, storie In- nazionali, Nathalie Toc-
non ci fosse alternati- stagram, pseudo-notizie, mistica ci, che dello stesso istitu-
va, si è già nel sonno della vittoria. Putin ha represso to è direttrice, e Andrea
della Ragione. Questa la libertà promettendo al popolo Gilli, docente al Defence
retorica si fonda sul il riscatto degli antichi valori per college, l’università della
presupposto che “noi” mezzo di una “operazione milita- Nato. Su Twitter il professore
agiamo per conto del re speciale”. L’Occidente ci sta spiega che il casus belli è “Nadana
Bene e che la resisten- trascinando dentro una cata- Fridrikson, ‘giornalista’ della tv
za ucraina sia uguale strofe nucleare in nome di una del ministero della Difesa russo”, PARADOSSI
alla Resistenza italia- finta libertà. È di qualche rile- che martedì sera è stata invitata
na contro il nazifasci- vanza che la proprietà dei mezzi da Ivan Florisky (nome in codice NIENTE PIÙ
smo, cioè che Putin sia di produzione culturale sia in del noto agente segreto russo, RUSSI
il nuovo Hitler. Come
ha spiegato il filosofo
molti casi in capo alle stesse per-
sone che guadagnano dall’indu-
Giovanni Floris). E davanti alla
presenza della ‘giornalista’ i tre
NEI TALK-SHOW
Edgar Morin su R e- stria che produce armi. hanno optato per il gran rifiuto. NOSTRANI! COSÌ
D’ora in poi per avere il punto di SEMBRIAMO
vista della Nato basterà un opi-
nionista a caso, di quelli senza ti- PROPRIO RUSSI
tolo accademico. Sulla Stampa,

IL CSM, LA “RIFORMA” CARTABIA

di cui è firma, Nathalie Tocci ha
spiegato in maniera più articolata le sue ragioni. Che
non riguardano l’accettazione di opinioni altre: “Con-
divido l’importanza della diversità di opinione (...)

E L’ETERNA GUERRA FRA TOGHE

Quando viene ospitata la propaganda russa, non quel-
la indiretta espressa rozzamente dagli esperti nostra-
ni magicamente spuntati come funghi in questi mesi,
ma quella diretta, ufficiale, come nel caso di ieri sera, la
logica è diversa. Se il formato fosse mirato a smasche-

O
ccorre veramente
domandarsi se la
riforma della mi-
nistra Cartabia, al secondo
passaggio in Senato, corri-
sponda veramente alle critici-
tà di cui oggi soffre il nostro sistema giudizia-
rio. L’Associazione nazionale dei magistrati
ha proclamato lo sciopero contro la riforma.
È da ritenere che il maggiore consenso sulla
disfunzioni di cui la Giustizia oggi soffre non
è tanto il colore dei giudici, se di destra o di
sinistra o la loro scarsa professionalità, visto
che, nell’Amministrazione dello Stato, la pro-
fessionalità dei giudici è quella più alta, o se
appartenenti all’una o all’altra corrente della
magistratura, come pure è ritornello comu-
ne, ma il fatto, ben più concreto e materiale
che essa, per i suoi tempi (di decine di anni), si
rivela ormai uno strumento spesso non più u-
tile, anzi distorsivo dei rapporti conflittuali.
Ma se codesto è il male maggiore di cui essa
soffre, le direzioni verso le quali si muove la
riforma Cartabia si rivelano, esse, in gran par-
te fuoricentro, perché rispondenti a ben altri
obiettivi (quale ad esempio la maggiore pro-
fessionalità del giudice).
A rendere la giustizia uno strumento effi-
ciente e funzionale a fronte di una domanda
sempre più pressante serve assai poco, e anzi
controproducente, potenziare e rendere più
oggettivo il carrierismo dei giudici, istituen-
do una “pagella” che ne rappresenti il curri-
rare la propaganda russa non ci sarebbe bisogno della
ADOLFO DI MAJO * oggi affidato. L’aumento dei giu- mia presenza. Il lavoro dello smascheratore è del gior-
dici, come la loro rotazione, deri- nalista, non mio”. Così si scopre che nonostante i fiumi
va da strumenti (quali i concorsi d’inchiostro spesi contro un semisconosciuto profes-
culum: non è questa la via da percorrere, ac- “antidiluviani”) non più adatti ai bisogni del sore della Luiss, alla fine va bene pure lo slavato Orsini.
centuando essa invece l’aspetto “burocratico” presente, così come i controlli “interni” all’o- In ballo però c’è di più, ovvero il filosofico concetto di
della carriera, alla ricerca di “errori”commes- perato dei giudici sono pressoché inoperanti, verità, che il povero conduttore di talk – qui Ivan Flo-
si dai giudici. affidati come sono, sovente, all’inerzia e alle risky – non può appurare in diretta. “Nel formato del
In primo luogo, insistere sulla “carriera” omissioni dei capi dell’Ufficio – è questo l’a- talk show falso e vero vengono messi sullo stesso pia-
del giudice è già un controsenso: il giudice è spetto in cui la riforma Cartabia merita inve- no, e la meglio la ha chi interrompe e la butta più in
sempre tale per la funzione che esso esercita, ce qualche assenso –o all’intervento, anch’es- caciara. La disinformazione vuole esattamente que-
quale che sia il livello a cui la eser- so, del tutto problematico del Csm, sto. L’obiettivo a cui mira è quello di presentare il falso
cita (forse ancor più nei primi gradi combattuto com’è tra il rispetto come vero, ma ci si accontenta pure con l’inquinare il
che in quelli successivi), onde il far IN REALTÀ dell’indipendenza dei giudici e l’o- vero con il falso, insinuando il dubbio – attraverso la
carriera non modifica di un milli- biettivo di garantire, in ogni caso, la contrapposizione di ‘opinioni’ – in ciò che è vero”.
metro la funzione che esso eserci- SAREBBE PIÙ funzionalità del servizio.
ta, se non con riguardo alle funzio- IMPORTANTE Occorre dunque muoversi nella NON POTENDO scomodare Aristotele o San Tommaso,
ni direttive che esso può trovarsi a
esercitare. Ma alla verifica del suo
INTERVENIRE ben diversa direzione di concrete
misure organizzative del sistema
ci accontentiamo di Tony Blair, a cui potremmo chie-
dere un parere su informazione e verità: è un esperto
operato, quanto ai tempi e alle mo- SUL NUMERO Giustizia, come quella, in primo di guerre con ottimo pedigree, che nessuno si sarebbe
dalità, servono poco le medaglie di (ESIGUO) luogo, del numero dei giudici, sup- mai sognato di bandire da una tv, nemmeno quando è
cui esso può foggiarsi, bensì la qua- portate anche da modifiche nor- diventato ufficiale che aveva autorizzato l’invasione
lità e quantità del suo operato. E, a DEI GIUDICI mative, quale il superamento dei dell’Iraq sulla base di prove false.
tale scopo, non possono che servire tre (se non quattro) gradi di giudi- Ps: In nessuno modo si può giustificare la Russia
strumenti che tendano a meglio zio, ormai proprio di altre epoche, che ha invaso uno Stato sovrano, provocando migliaia
organizzare il lavoro dei giudici, sia in relazio- in cui la giustizia non era concepita come di morti e feriti tra i civili (precisazione necessaria a
ne a una più ragionevole distribuzione dei ca- “servizio” reso ai cittadini, ma come esito del beneficio di chi non sa leggere). L’arietta di censura
richi a essi affidati, nonché a un controllo che conflitto, spesso più teorico che pratico, tra le che tira però sta diventando un vento autoritario. E la
deve svolgersi all’interno del singolo Ufficio diverse istanze dei cittadini, nella lotta per censura è la cifra delle dittature che diciamo di voler
di cui il giudice è parte. l’affermazione del proprio asserito diritto. combattere.
Sia per l’un verso che per l’altro la insuffi- Conflitto “nobile”, ma che ha poco a che fare
cienza del nostro sistema è sotto gli occhi di con un “servizio” reso ai cittadini.
tutti. Il numero dei giudici è chiaramente i- * Ex componente del Consiglio Superiore
nadeguato rispetto al carico di lavoro a essi della Magistratura
12 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022

\/ \/
TRIBUNALE DI FIRENZE
SPACCIO DI DROGA
Dava il “cinque”
a Salvini: 7 anni
al capo ultrà Lucci

L
uca Lucci e l’a bb rac ci o
con Matteo Salvini. Allo-
ra si festeggiavano i 50 an-
AREZZO, CRAC ETRURIA ni della curva Sud. Era il 2018,
dicembre. Lucci, capo degli ul-
Consulenze d’oro, tras del Milan con già un pat-
teggiamento per spaccio, Salvi-
Procura: “Un anno ni capo del Viminale. Quattro
anni dopo, Lucci, ormai ex lea-
a Boschi senior” der della curva del Milan, ieri
con rito abbreviato è stato con-
dannato a sette anni per droga.
Non per associazione, ma per

P
er la Procura di Arezzo
quelle consulenze erano
in gran parte inutili o ri-
petitive. Incarichi per 4 milioni
e mezzo di euro assegnati tra
giugno e ottobre 2014 a grandi
società – come Mediobanca – o
a importanti studi legali di Ro-
ma, Milano e Torino per appro-
fondire la possibilità di una fu-
spaccio. Coinvolto nell’inchie-
sta anche per le chat criptate
dell ’applicazione Encrochat.
Con lui, in un’indagine che na-
sce dal fascicolo madre sul ten-
tato omicidio di Enzo Anghi-
nelli (12 aprile 2019), altri due
imputati vicini alla curva che
hanno patteggiato. Lucci è sta-

Bancarotta, il processo ai genitori di Renzi: sione con la Banca Popolare di

Vicenza, operazione che poi
non si concretizzò. Ieri il sosti-

“Così l’azienda di famiglia evadeva le tasse” tuto procuratore Angela Ma-

siello ha chiesto che venga “di-
chiarata la responsabilità pe-
nale” per i 14 imputati a proces-
FIRENZE zione: quella di Mariano Massone, storico socio del padre so per il crac di Banca Etruria
dell’ex premier. Già condannato per la bancarotta di nel 2015. Per Pier Luigi Boschi,

L’
intricata impalcatura di cooperative che per gli in- un’altra società ceduta da Renzi Sr., la Chil Post, per il fal- all’epoca vicepresidente dell’i-
quirenti celava i veri amministratori –Tiziano Ren- limento Marmodiv, Massone ha patteggiato una pena di stituto, padre di Maria Elena,
zi e Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo – sei mesi, per il ruolo di amministratore di fatto. Dalle mail attuale capogruppo di Italia Vi-
ha consentito alla Eventi 6, l’azienda di famiglia, di eva- raccolte dalla Finanza emergeva come Massone nutrisse va alla Camera, il pm ha chiesto to arrestato nel dicembre scor-
dere le tasse. Il personale della società veniva scaricato sui un forte malcontento per il conto pagato alla giustizia. Ma la condanna a 12 mesi, così co- so. Dalle indagini della Procura
fornitori. E gli stipendi dei lavoratori diventavano così un se qualcuno pensava che, dopo anni di silenzio, l’ex socio me per Luciano Nataloni, di Milano è emerso che era “al
escamotage per aggirare le imposte. A raccontarlo è Fran- cambiasse versione, è rimasto deluso. “Lei –ha detto ieri il Claudia Bugno e Luigi Nanni- vertice dell’o rga niz zaz ion e”
cesco Grassadonia, funzionario dell’Agenzia delle Entra- pm Turco – appare come la persona che interviene ogni pieri. Per le altre posizioni sono pianificando “l’attività illecita
te che nel 2020 ha condotto un accertamento fiscale alla qualvolta che Renzi aveva castagne da togliere dal fuoco”. stati chiesti 8 mesi per Daniele senza mai partecipare attiva-
Eventi 6: “Dai nostri accertamenti è emerso che la Eventi Ma Massone, ancora una volta, si è smarcato dal ruolo di Cabiati, Carlo Catanossi, Ema- mente”, ma “impartendo diret-
6 camuffava il personale, facendolo passare come dipen- prestanome: “Non ho mai avuto inputda Renzi, avevo già nuele Cuccaro; 9 mesi per Ales- tive con Encrochat”. Per il gip,
dente dei fornitori come la coop Marmodiv. Questo con- abbastanza problemi miei per risolvere quelli degli altri”. sandro Benocci, Claudia Bo- Lucci, con nickname “belvaita-
sentiva alla Eventi 6 di trasformare il costo del personale “Insomma – dice Turco – lei i problemi se li auto-provo- nollo, Anna Nocentini Lapini, lia”, per la “posizione di vertice”
in spese per servizi, cosa che non si può fare, e di abbattere cava”. Ieri tre testimoni, Silvia Gabrielleschi, Antonello Giovanni Grazzini, Alessandro che ricopriva “nel traffico illeci-
impropriamente l’Irap, l’imposta dovuta dalle imprese”. Gabelli e Pierpaolo Fasano, non si sono presentati e il giu- Liberatori e Ilaria Tosti; 10 me- to” avrebbe intrattenuto “rela-
Grassadonia è fra i testimoni dell’accusa sentiti ieri nel dice ne ha disposto l’accompagnamento coatto. Il mondo si per Claudio Salini. Entro zioni con” narcos “stranieri”.
processo per bancarotta che vede tra gli imputati Tiziano dei terzisti dei Renzi, ha riferito un altro testimone, Al- maggio è attesa la sentenza. DAVIDE MILOSA
Renzi e la moglie Laura Bovoli, accusati di essere i soci berto Cappelli, “era un pasticcio totale”. La prossima u-
occulti di una serie di cooperative fallite a catena. Alla vi- dienza ci sarà il 5 ottobre: verranno sentiti i Renzi.
gilia dell’udienza c’era grande attesa per un’altra deposi- MARCO GRASSO
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022
IL FIGLIO È GRAVE
\/
VOTO AMMINISTRATIVO
Pd, Letta presenta
nove candidate
C’è pure Pezzopane
E
nrico Letta, segretario del
Pd, sceglie di aprire la
campagna elettorale per
le Amministrative, presentan-
do nove candidate sindaco.
Con lui al Nazareno c’è France-
sco Boccia, responsabile Enti
locali. Non Giuseppe Conte,
non gli altri leader del campo
largo, che era tra gli obiettivi di
Letta, ma è ben lungi dal decol-
lare. Le candidate in corsa sono
a L’Aquila Stefania Pezzopa-
ne, a Gorizia Luisa Fasiolo, a
Viterbo Alessandra Tronca-
relli, a Piacenza Katia Tara-
sconi, a Cuneo Patrizia Ma-
na ss er o, a Barletta Sant a
Scommegna, a Pistoia Federi-
ca Fratoni, a La Spezia Piera
Sommovigo, e a Como Barba-
ra Minghetti. Il 12 giugno si
vota in 26 capoluoghi di pro-
vincia: “Il campo largo che tro-
veremo nel 70% delle città che
vanno al voto col doppio turno è
un punto fermo, dove non sia-
mo riusciti a farlo con il candi-
dato cercheremo di farlo con gli
elettori”, dice Boccia. Il Pd sarà
presente ovunque con il suo
simbolo, M5S in 20 città, Iv e A-
zione in 5 o 6. Spesso i candidati
degli altri partiti della coalizio-
ne saranno comunque presenti
nelle civiche. D’altra parte i
rapporti con Conte sono sem-
pre più difficili e Matteo Renzi,
come ieri ricordava lo stesso
Letta, in alcune città ha scelto
di appoggiare candidati di cen-
trodestra (“in molti Comuni I-
talia Viva ha deciso di andare
con la destra, e questo non aiuta
il campo largo”). Non a caso nel
Pd i tentativi di cambiare la leg-
ge elettorale per arrivare a un
proporzionale si faranno sem-
pre più intensi: la coalizione
che richiede il Rosatellum si
sfalda un po’ ogni giorno.
WA.MA.
\/
A OLLOMONT, IN VAL D’AOSTA
Morto in casa Cartabia,
indagato titolare ditta
C’ÈUNISCRITTO nel registro degli
q indagati nell’inchiesta aperta, con
l’ipotesi di omicidio colposo, sull’incidente
sul lavoro in cui martedì è morto ad Ollo-
mont, in Valle d’Aosta, un operaio impe-
gnato nella ristrutturazione del garage del-
la casa di villeggiatura della ministra Marta
Cartabia. È il datore di lavoro della vittima,
l’impresario Massimo Facchini. L’iscrizio-
ne è avvenuta anche in vista dell’autopsia
sul corpo del 38enne Constantin Cobanel,
travolto da una putrella in ferro. L’indagato
era l’unica altra persona al lavoro nel can-
tiere con lui. Gli inquirenti vogliono capire
se la trave in metallo sia stata spostata cor-
rettamente rispetto a quanto previsto dal-
le procedure di sicurezza.
CHRISTIAN DIEMOZ
Varese, ammazza a martellate
moglie e figlia: arrestato 57enne
HA COLPITO con un martello la moglie e i
suoi due figli mentre dormivano: l’autore del
gesto, avvenuto in un’abitazione di via Torino
a Sammarate (Varese), è il 57enne Alessan-
dro Maja. L’uomo ha ucciso la moglie, Stefa-
NEL PROPRIO STAFF
Sorrento, sindaco assume “Lello il Sensitivo”
cartomante e idolo delle tv trash campane
L
e strade della politica, e degli incarichi fiduciari in po-
litica, sono varie e variegate. Ma non si ricordano pre-
cedenti di un sindaco che abbia chiamato nel suo staff,
per curare la comunicazione e le relazioni istituzionali, un
“operatore esoterico, veggente, cartomante, specializzato
in problemi sentimentali”, come si legge su una delle pagine
social del nominato. È accaduto a Sorrento, sindaco Mas-
simo Coppola, vicino a FdI (ma col Pd in maggioranza), il
cui decreto di nomina di Raffaele Guida detto Lello il Sen-
sitivo è fresco di inchiostro: firmato il 2 maggio, un part ti-
me di 18 ore settimanali per Lello che si è autodefinito in
passato “studioso di porte temporali, noduli gravitazionali,
teleradiestesia (qualunque cosa questa parola significhi, n-
dr), dominio della mente” e poi, parlando in terza persona
di se stesso come il Mago Otelma ,“dal 1991 riesce a dar con-
sigli a chiunque si rivolga a lui. Egli prima di essere uno stu-
dioso del karma altrui è uno studioso di se stesso, dotato di
un forte carisma religioso, che si evidenzia dalla sua forte
personalità”.
E la personalità in effetti non manca a Raffaele Guida, a
giudicare dai video di archivio che è possibile visionare su
Facebook. Lo si ammira dispensare consulti d’amore e di
\/
LIVORNO, 3 AZIENDE NEI GUAI
Blitz anti-caporalato:
900 lavoratori sfruttati
QUINDICI o 16 ore di lavoro ogni
q giorno nei campi in cambio di una
paga di 2,5 euro l’ora senza contratto né
contributi. Circa 900 lavoratori sfruttati
sono stati scoperti dai finanzieri di Piom-
bino. Nell’inchiesta della Procura di Livor-
no sono coinvolte 3 aziende della “Costa
degli Etruschi”. L’operazione ha fatto luce
sulle modalità illegali con cui i titolari re-
clutavano e organizzavano la manodopera
di centinaia di lavoratori, sia italiani che
stranieri, impiegandoli “in nero” e in con-
dizioni di sfruttamento. Diversi lavoratori
erano stati costretti a vivere in affitto in un
casolare abusivo, in condizioni igieni-
co-sanitarie precarie , con il costo dell’af-
fitto stabilito dagli imprenditori e decurta-
to dalla già modesta retribuzione.
nia Pivetta, 56 anni, e la figlia minore Giulia,
16, mentre il figlio 23enne Nicolò, ferito alla
testa, è in gravi condizioni. Quando Maja li ha
colpiti, i ragazzi si trovavano nei loro letti,
mentre la moglie era sul divano. Dopo, ancora
sporco del loro sangue, l’uomo ha tentato di
suicidarsi dandosi fuoco, ma è stato soccorso
grazie alla telefonata fatta al 112 dai vicini.
lavoro. Prezzi modici: 20 euro a forfait, “potete tenermi al
telefono 10 minuti o 10 ore, sono sempre 20 euro”. “Ho pau-
ra che va via”, gli dice una donna, riferendosi al moroso, uno
nato nel novembre del 1981. Smazzate le carte, Lello il Sen-
sitivo la rassicura: “La paura deve essere lecita in ogni rap-
porto di coppia, non c’è nessun rapporto che possa avere la
certezza di durare tutta la vita”. Sagge parole.
“Io non faccio più il veggente come professione da anni, è
rimasta una passione”, dice Guida al Fatto Quotidiano. Sì,
ma sulle sue pagine ci sono recensioni di pochi mesi fa, ed è
sempre visibile il cellulare: e se la chiamasse ancora qual-
cuno per farle leggere le carte? “Mica devo spiegarlo a lei.
Magari qualcuno vuole risentirmi dopo qualche anno, per
chiedermi una informazione o salutarmi”. Il sindaco l’ha
scelta per le sue doti esoteriche? “Ma no, per il mio curri-
culum: sono stato editore televisivo, produttore musicale,
ho fatto produzioni con Mario Merola, ho lavorato con E-
nrico Papi e Michele Cucuzza”. E la politica? “Nasco come
simpatizzante di Forza Italia a Caserta, ma è durata pochis-
simo, abbandonai nel 2001”. La chiamano ancora Lello il
Sensitivo? “Questa cosa mica si cancella”.
VINCENZO IURILLO
\/
SARANNO SENTITI A PERUGIA
Processo Palamara,
Davigo e Ardita in aula
LA PROCURA di Perugia ha convo-
q cato come testimoni, nel processo
che vede imputati Luca Palamara e Stefano
Fava per rivelazione del segreto, accesso
abusivo al sistema informatico e abuso
d’ufficio, reati contestati a vario titolo, il
consigliere del Csm Sebastiano Ardita e
l’ex consigliere Piercamillo Davigo. Nel
processo, in cui s’è costituito parte civile il
procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, si
affronta anche la vicenda dell’esposto pre-
sentato al Csm, dall’allora pm Fava, nei
confronti dell’ex procuratore Pignatone.
Davigo e Ardita saranno sentiti per sapere
cosa fu riferito loro, all’epoca, dallo stesso
Fava, sia su Pignatone, sia su Ielo, quando
nella primavera del 2019 era in procinto di
presentare l’esposto in questione.
ZOOM l 13
RIMASUGLI
FACENDO LA STORIA
DELL’UE (DA SOLO)
, ECCO COS’ERA quella botta
di elettricità che avevamo sen-
tito martedì mattina! Era la “scossa di
Draghi all'Europa” di cui ci parlava ieri
Repubblica. Le premesse, d’altra par-
te, c’erano tutte visto che “alla vigilia
aveva promesso un discorso storico”
e infatti poi ha disegnato una Ue “am-
biziosa, coraggiosa, forse a tratti ad-
dirittura troppo federale per essere
vera”. Be’, non esageriamo con le cri-
tiche: “Quello di Draghi è un discorso
schietto, scevro dal tratto diplomati-
co, ampio a sufficienza per trattare
tutti gli argomenti in cima all’agenda
internazionale” (CorSera). Tanto più,
ci informa una seconda corrispon-
denza di Repubblica, che “il ‘Triangolo’
Italia-Francia-Germania” s'è accorda-
to per dare “alla seconda parte della
legislatura europea (...) un ‘senso’: ri-
formare i Trattati europei. Compreso
il Patto di Stabilità” (accordo straordi-
nario se è vero che il lato tedesco del
PECCATO...
CHE GRAN
DISCORSO HA
FATTO DRAGHI
ALL’AULA VUOTA
triangolo ci fa la cortesia di pretende-
re – vedi Il Sole di ieri – che le banche
italiane si liberino dei Btp proprio
mentre la Bce smette di comprarli...).
Vabbè, come che sia Strasburgo mar-
tedì ha appreso dalla Sua viva voce la
“Dottrina Draghi per l’Europa” (La
Stampa), mentre l’interessato “si
commuove per le parole di stima” ed
“è colpito dall’accoglienza dei depu-
tati nazionali” (CorSera). Ecco, lo sa-
pevamo, l’erede di Angela Merkel
(scusate la parolaccia) alla guida
dell’Europa dà la scossa e ce lo siamo
perso. Oddio, pare che se lo siano
perso in parecchi a leggere un altro
pezzo della Stampa: “Non si può certo
dire che ci fosse il pubblico delle
grandi occasioni”, “tolti gli eurodepu-
tati italiani e i capigruppo, in pochissi-
mi si sono presentati nell’emiciclo di
Strasburgo”, “la stragrande maggio-
ranza dei parlamentari è rimasta in
ufficio, o in hotel, e si è palesata in
Aula soltanto alle 14”, quando si do-
veva votare. E ovviamente “parlare
davanti a una platea semi-vuota non
aiuta a dar forza alle proprie proposte
e nemmeno a vedere l’effetto che fa”.
Certo, è un vecchio problema, “va pe-
rò anche ricordato che a gennaio, in
occasione del discorso di Emmanuel
Macron, l’Aula era quasi piena”. Ma
insomma, Draghi stava lì a fare la sto-
ria – anzi “Gli Stati Uniti d’Europa” (ti-
tolone della La Stampa) – e non se n’è
accorto nessuno? È un peccato...
MARCO PALOMBI
14 l CRONACA
LA NOMINA AL CSM
t
» Antonella Mascali
I
l nuovo procuratore nazio-
nale antimafia e antiterro-
rismo è Gianni Melillo, at-
tuale procuratore di Napoli.
Decisivi per la sua nomina al
primo voto, i voti dei capi di
Corte, Piero Curzio e Giovanni
Salvi e dei tre consiglieri di U-
nicost, l’ex corrente di Luca Pa-
lamara, ago della bilancia tra i
togati. Gli interventi più appas-
sionati sono stati però per chi
ha perso, Nicola Gratteri, il
procuratore di Catanzaro, il
contendente vero di questa no-
mina. Per lui si sono spesi in
plenum i togati Nino Di Mat-
teo; Sebastiano Ardita e Giu-
seppe Marra di AeI, i laici Ful-
vio Gigliotti (M5S) anche rela-
tore, e Stefano Cavanna, laico
della Lega.
C’È STATO PURE un voto di ban-
diera, quello dei 4 togati di MI
schierati con l’aggiunto della
Dna Giovanni Russo, votato
anche dal laico di FI, Alessio
Lanzi. Melillo è stato eletto con
13 voti, maggioranza risicata,
contro i 7 di Gratteri. Oltreché
dai capi di Corte e da Unicost, il
neo procuratore della Dna è
stato votato dai 5 togati della
sua corrente, Area, la stessa di
Curzio e Salvi, dai laici M5S,
Alberto Benedetti e Filippo
Donati, dal laico di FI, Michele
Cerabona. Gratteri, invece, ol-
treché da Di Matteo, Gigliotti e
Dna, Melillo all’Antimafia
Gratteri di nuovo bloccato
RIFORMA: TOGHE
IN SCIOPERO
IL 16 MAGGIO
SI TERRÀ il 16 maggio
lo sciopero dei magistrati
contro la riforma del Csm.
Lo ha deciso la giunta
dell’Anm (l’Associazione
nazionale magistrati), che
si era riunita il 30 aprile
quando le toghe a
maggioranza hanno
votato per lo sciopero.
Si tratta di un’“astensione
totale dei magistrati dalle
loro funzioni, salvi i limiti
derivanti dal codice di
Autoregolamentazione”
dai 3 consiglieri di AeI è AL PLENUM
stato votato pure dai
due laici della Lega, Ca- INCASSATI
vanna ed Emanuele Ba-
sile. Non ha partecipato
13 VOTI,
al voto il vicepresidente 7 AL PM DI
David Ermini. Di Mat-
teo ha detto che avrebbe CATANZARO
votato per Gratteri “per
la sua indipendenza
piena dal potere politi-
co”, per il suo operato e per
essere un pm “altamente a
rischio”. Una “scelta even-
tualmente diversa”, aveva
detto prima del voto, “agli
occhi dei mafiosi risulte-
rebbe come una presa di di-
stanza istituzionale”. Per
Ardita la sconfitta di Grat-
teri “è come se la storia non
ci avesse insegnato nulla”. Il
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022
che Melillo prevales-
se sugli altri per la
Da Napoli sua esperienza non
Giovanni Melillo, solo di magistrato a
ex procuratore lungo in Dna, ma an-
di Napoli, già capo che per i suoi anni al
di Gabinetto dell’ex ministero della Giu-
ministro Orlando stizia: Melillo è stato
FOTO ANSA capo di Gabinetto
con l’ex ministro An-
drea Orlando. Lo
stesso Curzio ha motivato la
scelta dei capi di Corte di schie-
rarsi: “La Dna fa parte della
Cassazione. È bene che i com-
ponenti di diritto prendano po-
sizione perché il procuratore
scelto deve avere un numero di
voti più largo possibile”. Una
valutazione, prima del voto,
che ha “turbato” Cavanna: “A-
ver detto questo mi fa pensare
che già si sa chi debba essere il
candidato (scelto, ndr)”. Il Pg
consigliere Marra aveva parla- Salvi ha votato “convintamente
to dell’importanza del voto per Melillo anche perché i suoi 9
Gratteri perché la figura del anni in Dna non possono essere
procuratore nazionale “è an- considerati un accidente e per-
che fortemente simbolica” e ché quando è stato applicato a
Gratteri ha istruito un ma- Firenze sono stati aperti filoni
xi-processo contro la ’ndran- sulle stragi del ’93 su cui si sta
gheta “come Falcone e Borsel- lavorando”. Con la nomina di
lino a Palermo”. Melillo si apre la corsa alla sua
Il presidente della Cassazio- successione a Napoli. Magari
ne Curzio, invece, ha sostenuto con Gratteri di nuovo in corsa.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022
COVID-19
t
» Alessandro Mantovani
N
elle tabelle di uno stu-
dio sull’Italia pubbli-
cato a febbraio sul Bri-
tish Medical Journal
si vede che la protezione dei
vaccini anti-Covid contro l’in-
fezione tende a zero dopo 6-7
mesi almeno per gli over 60, poi
scende addirittura sotto come
se i vaccinati corressero più ri-
schi dei non vaccinati. Il primo
autore è Massimo Fabiani
dell’Istituto superiore di sanità
e lo firmano anche il presidente
dell’Iss Silvio Brusaferro e il di-
rettore della Prevenzione del
ministero della Salute, Giovan-
ni Rezza. Domani, in un incon-
tro organizzato a Roma dal de-
putato di Alternativa France-
sco Sapia (ex M5S), presenterà
quei grafici Alberto Donzelli,
specialista in sanità pubblica,
già dirigente dell’ex Asl di Mi-
lano, già membro del Consiglio
superiore di sanità, esponente
della Commissione medi-
co-scientifica indipendente
che chiede un confronto sulle
strategie vaccinali e denuncia
“la forte repressione nei con-
fronti dei medici che sostengo-
no posizioni critiche”. Altro che
medici, sospendono perfino i
biologi che lavorano da casa e
non fanno la terza dose a 120
giorni dall’infezione dopo aver
fatto le prime due.
“NEI PRIMI MESI c’è la luna di
miele, con moderato effetto
protettivo dall’infezione – os-
serva il dottor Donzelli –. Se
l’osservazione si prolunga va a
invertirsi, cioè i vaccinati si in-
fettano più dei non vaccinati.
Lo vediamo nei bambini tra i 5 e
gli 11 anni, per i quali la dose è
più piccola, un terzo, per ridur-
re gli effetti avversi: dopo poche
settimane cresce in modo li-
neare l’infezione nei soggetti
vaccinati con due dosi rispetto
ai non vaccinati”. Ci sono varie
LA RIUNIONE
t OBBLIGATORIE MINISTERO E SINDACATI PROROGANO IL PROTOCOLLO DI SICUREZZA
Mascherine al lavoro fino al 30.06
L
a mascherina sul posto di lavo-
ro resterà obbligatoria almeno
fino a giugno. Il mondo del pri-
vato sceglie la linea della cautela e si
appresta a prolungare il protocollo
di sicurezza mantenendo una linea
più rigida rispetto a quanto previsto
del nuovo decreto che, se da una par-
te ha eliminato le mascherine in bar
e ristoranti, ne ha confermato l’ob-
bligatorietà in quasi tutti gli altri po-
sti al chiuso, lasciando infine alle
singole aziende la scelta di allentare
o confermare l’obbligo.
Il protocollo di sicurezza – datato
aprile 2021 – è stato confermato nel-
la riunione tra le parti sociali e il mi-
nistero del Lavoro. Una nuova riu-
nione sarà programmata entro il
prossimo 30 giugno “per verificare
l'opportunità di apportare i necessa-
ri aggiornamenti al testo del Proto-
collo connessi all’evoluzione” della
situazione epidemiologica. "Tutti i
presenti – sottolinea il ministero in
una nota – hanno rilevato che, nono-
“Più contagi tra i vaccinati
anche nelle tabelle dell’Iss”
IL BOLLETTINO
152
MORTI Martedì le vittime
registrate erano state 153
+5
TERAPIA INTENSIVA
Il saldo in 24h ritorna
a salire, mentre in reparto
ordinario -81 ricoveri
‘‘
ipotesi, compresa quella e più recenti, in par- EFFICACIA
non dimostrata di un inde-
bolimento delle difese im-
ticolare per le terze
dosi. Ma è molto LA DIFESA DA
L’effetto munitarie dopo ripetute
somministrazioni. Donzel-
chiaro nello studio
pubblicato dall’Is s
FORME GRAVI
NON BASTA
protettivo li cita uno studio sulla Dani-
marca e i dati dell’Uk Natio-
nal Health britannico se-
sul Bmj sulla base di
un follow up più lun-
go, di nove mesi, sul- PER L’OBBLIGO
si inverte condo i quali alla fine del
2021 i contagi fra i vaccinati
la stessa coorte”, dice
Donzelli. Domani si
nel tempo: gli hanno superato, fino a rag-
giungere il doppio, quelli
parlerà anche degli
effetti avversi gravi, che colpi-
immunizzati si fra i non vaccinati, per poi scono soprattutto i giovani ma-
’’
scendere di nuovo con le schi, evidentemente sottosti-
infettano di più terze dosi. Questo però non
si vede nei report
mati nel nostro Paese perché
negli Usa sono molti di più.
settimanali dell’Iss, Resta che i vaccini evitano le
Alberto Donzelli che non analizzano i forme più gravi della malattia e
dati sui bambini e in- i decessi. Nell’ultimo report
dicano che il rischio dell’Iss si legge che i non vacci-
relativo di infezione nati oltre i 60 anni rischiano fi-
per non vaccinati e no a sei volte di più la terapia in-
vaccinati tende ver- tensiva, fino a 9 volte la morte.
so 1, cioè pari possibilità di con- “La protezione si mantiene per
tagio, ma non va mai sotto. ora buona o molto buona nei
“Sommano vaccinazioni meno confronti di esiti gravi –ricono-
stante la cessazione dello stato d’e-
mergenza, persistano esigenze di
contrasto del diffondersi della pan-
demia da Covid-19”.
Parole che trovano conferma con
le dichiarazioni di Cgil, Cisl e Ui: “Ri-
teniamo fondamentale che il Proto-
collo e i comitati continuino a svol-
gere il loro ruolo essenziale a fronte
di una pandemia che non è purtrop-
po ancora finita", le parole di Fran-
cesca Re David della Cgil: “Entro
giugno aggiorneremo il protocollo –
le fa eco dalla Uil Ivana Veronese –,
ma di certo finché ci sarà rischio con-
tagio, ci saranno sia il protocollo na-
zionale sia quelli che sono stati sot-
toscritti nei settori/filiere”. “Impor-
tante – conclude Angelo Colombini
della Cisl – l’impegno preso durante
l’incontro di rivedere il testo nazio-
nale entro giugno, potendo così ave-
re una visione ancor più aggiornata e
reale sulla base dei dati del contagio
che si registreranno".
FCA Dpi in linea di montaggio ANSA Concorde anche la Confesercenti
sce Donzelli –. Ma se-
condo uno studio pub-
blicato su Lancet, a 3-5
mesi dalla terza Pfizer la
protezione dal ricovero
non è più significativa”.
È un lavoro firmato con
altri da Sara Y. Tartof del
K a i s e r Pe r m a n e n t e
Southern California
Department of Resear-
ch & Evaluation di Pasadena.
Specie ai tempi di Omicron è
però difficile giustificare con la
“prevenzione dell’infezione”,
come dice la legge italiana, ob-
blighi vaccinali e green pass,
tant’è che alcuni giudici hanno
sospeso le sanzioni e altri han-
no sollecitato la Corte costitu-
zionale. Ora il green pass non
c’è più, ma alcuni obblighi re-
stano e per l’autunno si parla
già di “quarta dose per tutti”.
Forse con i nuovi vaccini adat-
tati alle varianti, forse chissà.
che chiede però una nota del mini-
stero per “poter fornire alle imprese
indicazioni chiare per scongiurare
responsabilità in caso di contagi e a
tutela dei lavoratori”. “Noi – afferma
Confesercenti – abbiamo già chiesto
ai nostri associati di invitare i dipen-
denti a usare le mascherine, perché
vogliamo garantire massima sicu-
rezza e prevenzione a chi lavora, ma
le imprese hanno bisogno di dispo-
sizioni univoche sull'effettiva cogen-
za delle regole”.
Sulla questione delle mascherine
si è espressa oggi anche Federfarma
che, in una circolare inviata alle far-
macie (dove l'obbligo è decaduto
dallo scorso primo maggio) ha fatto
un appello alla prudenza suggeren-
do di raccomandare, con cartelli af-
fissi sulle vetrine, che restano "in vi-
gore i protocolli relativi a vaccinazio-
ni Covid e test rapidi, che tra le varie
misure di sicurezza da adottare tas-
sativamente si contempla anche l’u-
so delle mascherine”.
CRONACA l 15
ANTIVIRUS
SI MOLTIPLICANO
SPESE E STRUTTURE
, LA PANDEMIA ha sottoli-
neato tante carenze, fra que-
ste un coordinamento nazionale e
di osservazione delle infezioni e
delle malattie infettive. In realtà è
una funzione svolta a supporto del
ministero della Salute, dall’Istituto
superiore della sanità. Esiste un al-
tro ente, il Centro per il controllo
delle malattie infettive, organismo
di coordinamento tra il ministero
della Salute e le Regioni per le atti-
vità di sorveglianza, prevenzione e
risposta tempestiva alle emergen-
ze. Il Ccm è stato istituito dalla leg-
ge del 26 maggio 2004 n. 138, con
lo scopo di contrastare le emergen-
ze di salute pubblica legate preva-
lentemente alle malattie infettive e
diffusive e al bioterrorismo. Il mini-
stero si avvale anche, come ente
consulente, dell’Istituto Spallanza-
ni di Roma. Il 14 febbraio, nella sede
di Roma della Regione Siciliana,
l’assessore regionale alla Salute,
Ruggero Razza, ha presentato alla
stampa il Centro siciliano epidemie
e pandemie, che sorgerà a Calta-
nissetta. La struttura ha l’obiettivo
di mettere in campo un complesso
di attività di monitoraggio preventi-
vo, di addestramento e di formazio-
ne per rafforzare e mettere in sicu-
rezza il sistema sanitario regionale
da nuovi eventi epidemici o pande-
mici. Sarà autorizzata parte degli
800 milioni che stanno arrivando
alla sanità siciliana dal Pnrr. A luglio
del 2021, la Lombardia approva nel-
la nuova riforma sanitaria il Centro
per la prevenzione e il controllo del-
le malattie infettive, che sorgerà a
Milano, nell’area dell’Ospedale
Sacco di Milano. Il budget inizial-
mente sarà di 800.000 euro. Si
legge sul sito regionale che sarà un
ente di diritto pubblico, apparte-
nente agli enti sanitari, che fornisce
un supporto tecnico-scientifico alla
Regione e al Sistema sanitario na-
zionale. Durante la visita del mini-
stro Roberto Speranza a Washin-
gton si apprende che a Siena na-
scerà un hub pandemico di
360.000 euro, allo scopo di moni-
torare le malattie infettive. Fauci ha
accettato di collaborare all’hub di
Siena. Non siamo nel momento
delle ottimizzazioni delle risorse?
Non abbiamo imparato dalla pan-
demia che spezzettare la gestione
dell’emergenza sia deleterio?
MARIA RITA GISMONDO
direttore microbiologia clinica
e virologia del “Sacco” di Milano
16 l ESTERI
IL RITRATTO L’ex cancelliere tedesco della Spd
» Pino Corrias
A
l bel tempo che fu, Vla-
dimir Putin offrì a due
stelle dell’Europa politi-
ca le chiavi dellaslot ma-
chine che a ogni giro del giorno
suona le tre campanelle di Gaz-
prom che pompa la linfa negli in-
granaggi produttivi d’Occidente
e in cambio incassa stratosferici
guadagni per la gloria dello Zar e
dei suoi oligarchi: un miliardo di
euro al giorno, tutti i giorni
dell’anno.
Il primo era Romano Prodi, ex
presidente del Consiglio italia-
no, e pure ex presidente della
Commissione europea. L’alt ro
era Gerhard Schröder, ex can-
celliere tedesco che aveva appe-
na lasciato le chiavi della Ger-
mania alla irresistibile ascesa di
Angela Merkel.
Prodi, che ha sempre avuto un
angelo custode dossettiano, de-
clinò con un “Per carità, no gra-
zie”. Mentre Schröder, in perfetta
etica protestante, per nulla scal-
fita dalle paturnie socialdemo-
cratiche sul conflitto d’interessi,
chiese l’essenziale: “Quanto?”.
Era il 2005. Stava convolando
a nozze con la sua quarta moglie,
penultima di cinque, e il quanto
avrebbe agevolato l’imminente
trasloco nella nuova vita, a 61 an-
ni, evviva gli sposi. Il quanto lo fe-
ce sorridere: 600 mila euro l’an-
no dalla Rosneft, altri 250 mila
dal consorzio Nord Stream 2, due
ingranaggi societari del gas rus-
so, più spese, capricci e premi.
Che comprendevano l’uso dei jet
della compagnia, l’apparato di si-
curezza, la foresteria all’87esimo
piano del grattacielo di cristallo
di Gazprom a San Pietroburgo,
un ufficio ad Hannover. Il tutto
senza intaccare il suo vitalizio da
ex Cancelliere: 9 mila euro al me-
se di pensione, più una segreteria
e lo staff.
L’ingaggio avvenne in modali-
tà calciomercato, coerente con la
passione di Schröder per il suo
Borussia, squadrone che lo anno-
verava tra le tessere oro della tri-
buna vip. Neanche il tempo di sfi-
larsi la maglia di Cancelliere che
già gli offrivano quella di presi-
dente del Consiglio di sorveglian-
za del gasdotto che aveva raddop-
piato durante i suoi 5 anni di go-
verno, 1998-2005, vedi mai le
coincidenze. A onor del vero,
Schröder tentennò il tempo di u-
na doccia e quello di ricevere sul
proprio cellulare la telefonata del
suo amico Vladimir che non ave-
va tanta voglia di scherzare: ac-
cetti o mi devo offendere?
Due settimane dopo, Schröder
– come un qualunque senatore di
Rignano – si era già accomodato
al cospetto del sultano, servitore
del colosso energetico russo che
nei successivi 17 anni ha reso
sempre più indispensabile all’e-
conomia tedesca, italiana, euro-
pea, assecondato da tutto l’esta-
blishment dell’era Merkel, fino a
garantire il 55 per cento del fab-
bisogno energetico della locomo-
tiva tedesca. Il che ha voluto dire
gas illimitato e a buon prezzo, ma
anche dipendenza illimitata, che
non è mai un buon prezzo. Spe-
cialmente da quando le spallate
della Russia sono diventate sem-
pre più perentorie, prima ai con-
Schröder, che portò
il gas russo al popolo
(e i benefit a se stesso)
fini della Georgia, anno 2008, poi
a quelli della Crimea, cancellati
con l’annessione, anno 2014. Per
diventare – tralasciando gli avve-
lenamenti dei dissidenti – la va-
langa di acciaio del 24 febbraio
scorso, quando ha varcato quelli
dell ’Ucraina con il fuoco e le
fiamme dei carri armati, dei mis-
sili, le fosse comuni. Guerra cana-
glia come tutte le guerre.
Con l’Europa che, da un gior-
no all’altro, si è ritrovata a recita-
re due parti nel-
la tragedia: ar-
m a r e l a r e s i-
stenza ucraina, Parabole Orfano di padre, morto in guerra
in nome del di-
ritto dei popoli, con la Wehrmacht, scalò i socialdemocratici
fino ad arrivare a guidare il governo. Putin e
e insieme finan-
ziare l’ag gres-
sione russa, in
nome delle ri-
spettive catene
Gazprom gli offrirono una vita dorata. Oggi
produttive.
Schröder ha
però è malvisto anche nella sua Germania
provato a fare il
pesce in barile, “questa guerra è
un errore”, ma aggiungendo che
anche i cancellieri precedenti,
Willie Brandt e Helmut Schmidt
avevano varato gasdotti che pas-
savano persino nel sottosuolo
della Guerra fredda. Lui si è limi-
tato a incrementarli per garanti-
re i fatturati della manifattura te-
desca e i pasti caldi all’intera Ger-
mania.
Dedicandogli una doppia pa-
gina, il New York Times ha scritto
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022
Illustrazione
di Francesco
Federighi
che Schröder sta diventando un
paria in patria. Il Parlamento te-
desco vorrebbe revocargli il vita-
lizio. Mentre lo staff si è revocato
da solo con dimissioni a catena.
Ma se i suoi ex amici pensano di
turbarlo con gli addii e gli attac-
chi, non hanno fatto i conti con la
sua biografia di ferro. “Non faccio
mea culpa. Non fa per me”.
Come il suo amico Putin, an-
che Gerhard viene dalla strada.
Nasce nel 1944 in una famiglia
UNA VITA
TRA SOCIALISTI
E COMUNISTI
POLITICO PRIMA,
“imprenditore” poi.
La vita di Gerhard
Schröder, renano
di Mossenberg-Wöhren,
classe 1944, ha un prima
e un dopo. Il prima è una
serena vita politica che
culmina nel 1998 con la
vittoria su Helmut Khol.
Da cancelliere Schröder
mette le basi del legame
tra gas russo e Germania.
Subito dopo divenne
consulente dei russi.
povera della Bassa Sassonia, ge-
nitori segnalati come “elementi
antisociali”. La madre analfabeta
fa la donna delle pulizie. Il padre,
soldato della Wermacht muore in
battaglia in Transilvania senza a-
vere mai visto l’ultimo nato dei
suoi cinque figli battezzato Ge-
rhard Fritz Kurt.
L’infanzia è una battaglia che
combatte per strada. Lo raddriz-
zano il lavoro in un ferramenta e
la scuola serale. Lo salva la poli-
tica. E poi gli studi di Giurispru-
denza. Diventa segretario dei
Giovani socialisti a vent’anni, av-
vocato a 27, deputato al Bunde-
stag a 35. Si trasferisce a Hanno-
ver, poi a Berlino. Scala il partito.
Nel 1998 vince le elezioni con i
Verdi, battendo Helmut Kohl.
Diventa Cancelliere prometten-
do lotta alla disoccupazione, pro-
tezione sociale, investimenti nel-
le imprese. Nei suoi cinque anni
di governo si oppone agli inter-
venti armati degli Usa in Medio
Oriente e nel 2002 si sfila dalla
“Coalizione dei volenterosi”volu-
ta da Bush figlio che decide di in-
vadere l’Iraq, spianando con fuo-
co e fiamme le città e i villaggi, co-
me in ogni guerra canaglia, anche
se dai divani occidentali non si
vedevano i morti e le macerie.
Detestato da sempre dagli a-
mericani, Schröder è stato l’arte-
fice del riavvicinamento della
Germania con la Francia e spe-
cialmente con la Russia del suo a-
mico Putin, “un impeccabile de-
mocratico”.
Oltre alla politica, ama le don-
ne e il lusso. Veste italiano. Beve
francese. Fuma cubano. Gioca
con il suo passato da duro e per il
suo congedo dal governo ha scel-
to My Waydi Frank Sinatra come
colonna sonora della festa.
Oggi che i tempi si sono fatti
cupi, la velocità con cui si è messo
al servizio di Putin fa crescere a
tanti il sospetto che lo fosse anche
prima. Ogni giorno riceve attac-
chi da stampa e tv. Il Borussia gli
ha revocato la tessera oro. Persi-
no il suo partito non vede l’ora di
cancellare la sua ombra lunga.
Che minaccia non tanto il passa-
to, quanto il presente, visto che è
stato proprio Olaf Scholz, l’attua-
le Cancelliere, il suo migliore al-
lievo. E fino a ieri, il suo pupillo,
che oggi vorrebbe voltargli le
spalle, ma senza spegnere il gas.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022 ITALIA l 17

MEDIA E BOMBE

.GUERRA, LA SINISTRA.
.HA PERSO LA VOCE.
» ANGELO D’ORSI

I
l 25 Aprile, la Marcia Perugia-Assisi, la resistenza
dell’Anpi agli attacchi sempre più scomposti, la
nascita, tardiva ma non inconsistente, di un mo-
vimento contro la guerra e “per la pace”, i dubbi che
cominciano a serpeggiare in una opinione pubbli-
ca opportunamente conformata e omologata… E
l’esistenza, e la resistenza, di pochissime voci, nella
carta stampata e sugli altri media, a dispetto delle
volgarità di una teppaglia giornalistica.
Tutto questo mi consente di non rinunciare del tutto alla speranza. Ma, va det-
to, stiamo vivendo una situazione inedita, almeno nella vicenda dell’Italia re-
pubblicana. Non si ricorda, né sul piano della memoria individuale o collettiva,
né su quello della ricostruzione storica, nulla di simile. Anche se risaliamo alla
più aspra e violenta delle campagne elettorali, quella del 1948, noi non tro-
viamo liste di proscrizione, non troviamo ukase, non troviamo atti volti a si-
lenziare chi la pensa diversamente, non troviamo censure preventive, non tro-
viamo che qualche autorità chiedesse, imponesse, giuramenti a uno studioso,
a un musicista, a un artista, prima di potersi esprimere, non a livello di chiac-
chiera, non in talk show, bensì per potere esercitare liberamente, anche se ma-
gari non serenamente (cosa improbabile in questo clima) le proprie compe-
tenze, le proprie attitudini professionali; esercitare il proprio mestiere.
Anche in fasi di polemica estrema, come nella piena guerra fredda, fra il
1947, la cacciata delle Sinistre dal governo su imposizione di Washington, e il
1958 (l’elezione di Papa Giovanni, che diede una mano alla coesistenza pa-
cifica), anche quando si raccontava che i comunisti mangiavano i bambini,
anche nei manifesti murali della Dc nel 1948, per le elezioni del 18 aprile, anche
se nei foglietti parrocchiali si ricordava che “dio ti vede, Stalin no”, il tono per
quanto acceso, non fu mai drammatico e pesante come oggi; era piuttosto da
burletta, e del resto accanto alla vita reale c’era la vita reinventata nella let-
teratura e quindi al cinema. La saga di Giovannino Guareschi, con gli immor-
tali anti-eroi Don Camillo e Peppone, annacquava, ridicolizzava, riduceva tutto
all’eterno “volemose bene”, benché poi tutto convergesse nella messa a punto di
un meccanismo volto a favorire la Dc e portarla (e tenerla) al governo del Paese.
C’erano i giornali della borghesia, è vero, compresi quelli di destra schietta, ma
c’era pure il giornale operaio, quello che Gramsci chiamava, nel suo lavoro all’
Avanti!, fra il 1915 e il 1929, “il trincerone della lotta di classe”. Esistevano due
fogli, all’epoca, che marciavano uniti, nelle differenze, contro il blocco di potere
clericale, tra parrocchie e giornali padronali, tra Ambasciata degli Stati Uniti,
e Confindustria: due voci importanti che si chiamavano Avanti! e l’Unità, due
testate storiche, che allora e successivamente, a lungo, una (il giornale comu- Correva l’anno Si può anche aggiungere che la controinformazione, pur essendo as-
nista) meno l’altra (il quotidiano socialista), difendevano le classi subalterne e L’Italia aderì alla sai rudimentale rispetto a oggi, fatta con ciclostilati e fotocopie, era più
ne esponevano le ragioni. Erano schierati, sia pure entro la logica di Yalta, dalla Nato nell’aprile efficace, perché? Perché, credo, c’era un popolo di sinistra pronto ad ac-
parte dell’Urss, dei Paesi del “campo socialista”, e si batterono contro l’adesione del 1949, coglierla e rilanciarla, guidato da un partito, almeno uno, i cui eredi oggi
al Patto Atlantico. al momento della sono i più accaniti propalatori delle verità di regime. Ed esistevano una
In questi giorni sta circolando il magnifico discorso tenuto di Sandro Per- sua costituzione verità e una menzogna. Oggi sono scomparse ambedue.
tini, in quel dibattito della primavera del 1949, quando spiegò che l’Alleanza FOTO LAPRESSE Siamo nell’epoca della post-verità e delle fake news, e si è persa la
che stava per nascere non aveva alcun significato difensivo nell’era post-guer- fede stessa nella possibilità di arrivare alla verità, con i propri mezzi,
ra, specie dopo l’esperienza tragica di quel conflitto, ma all’opposto era una con la propria intelligenza: l’avanzata del post-moderno è stata deva-
macchina per la guerra. stante, l’ermeneutica (specie quella a buon mercato di tanti stolti chiacchie-
Ebbene, qui sta la prima importante differenza tra il modo con cui si sta ratori) ha rimosso la fiducia nella stabilità delle cose, ha reso tutto fluido,
indirizzando la pubblica opinione nella crisi generata dalla guerra in Ucraina anzi, come dice Bauman, “liquido”, ogni forma di “episteme”, di sapere ra-
e i conflitti interni (spesso specchio di quelli esterni: si pensi alla guerra di Co- zionalmente e scientificamente fondato, è stata trasformata in doxa, in o-
rea) del passato, nelle quali l’Italia era o spettatrice interessata, sul piano di- pinione, ma ora dal 24 febbraio si è fatto un passo ulteriore: non è più soltanto
plomatico, oppure direttamente coinvolta. il trionfo dell’opinionismo e il dileggio verso gli studiosi seri. Oggi non è più
In breve, oggi manca completamente un contraltare informativo, in quanto concesso neppure il libero dibattito delle opinioni: oggi l’informazione, o
non c’è più nessun grande partito di sinistra, non c’è più neppure quella efficace meglio la “comunicazione”, che è in mano alle forze politiche di governo e ai
“controinformazione” che passava attraverso volantini e dazebao, dei gruppu- gruppi finanziari che producono armi (e il Pd è pienamente inserito in questo
scoli extraparlamentari. Quella era una dimensione al di fuori delle istituzioni, complesso militar-industriale-comunicativo) è essa stessa guerra, una guer-
che corrispondeva a una precisa scelta; oggi la sinistra, quella che sta sotto il ra parallela a quella sul campo, una guerra che impone lo schieramento. O
3% è esclusa quasi da tutte le istituzioni, non più per scelta, ma come esito di stai con Putin o con Zelensky. E se respingi questa falsa alternativa, rientri
una sconfitta epocale, alla quale è tempo di reagire, favorendo un processo – immediatamente nelle liste di proscrizione, che gli sgherri di Repubblica, del
oggi non solo indispensabile, ma urgente – di vera e propria rinascita. Corriere e della Stampa, la sacra triade del pensiero unico, aggiornano e im-
plementano quotidianamente, con una sorta
di furore ideologico che fa paura.
FUORI TUTTI L’informazione oggi è unidirezionale e anche il Pd Per conto mio, posso dire che all’intellettuale
spetta il compito di cercare e dire la verità? E di
è inserito in un complesso militar-industriale-comunicativo che non farsi trascinare dalla canea bellicistica, co-
me invitava accorato Romain Rolland: correva
non permette dissonanze. È un conflitto parallelo: con noi o contro l’anno 1914. Abbiamo imparato qualcosa dalle
lezioni della storia?
18 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022

Leone d’Oro a Paul Schrader Dave Chapelle aggredito

Il regista americano (“American Gigolo”), Il comico è stato placcato da un uomo
nonché sceneggiatore (“Toro scatenato”, durante un suo show a Los Angeles;
“Taxi Driver”), vince il premio alla non si conoscono i motivi del gesto, ma
carriera della 79esima Mostra di Venezia l’artista ha commentato: “Era un trans”

Q
» Maurizio Di Fazio cia natia. È il 1919 ed è subito
colpo di fulmine. “Ricordo an-
uesta è la storia dell’uomo che cora come ero esaltato alla vista “Futurista”
ha progettato una buona par- della bandiera a stelle e strisce. Raymond
te dei prodotti iconici di mas- Esteticamente parlando, è per- Loewy sulla
sa del 900. Il pacchetto di si- fetta. Uno dei più eccezionali locomotiva da
garette Lucky Strike e le nuove design di tutti i tempi. Forse o- lui disegnata.
bottigliette e dispenser della gni nazione ha la bandiera che Accanto,
Coca Cola, la conchiglia Shell merita”. I suoi esordi sono da il- la bottiglietta
e le decorazioni dell’Air Force lustratore per i rotocalchi di di Coca e il suo
One. Locomotive e automobi- moda. Nel 1927, all’improvvi- marchio Shell
li lanciate nel futuro, centri so, la svolta, dopo avere ridise- CONTRASTO
commerciali e il primo grande gnato un logoro ciclostile. Si
magazzino meccanizzato, i reinventa designer industriale,
frigoriferi Sears Roebuck e da pioniere in capo. L’im-
Frigidaire. Mobili e arredi patto è fragoroso. Nem-
degli uffici, delle case e dei meno il crollo di Wall
grattacieli. Aspirapolvere Street, la Grande Depres-
e treni, pentole e rossetti, sione e la Seconda guerra
trattori e navi da crocie- mondiale lo piegano. Il
ra. Nulla di vintage, tut- suo modello colonizza
L’INVENTORE ta roba ancora al passo l’Europa. Per certi versi,
DELLE FORME coi tempi. la globalizzazione è
MODERNE Torna in libreria e sbocciata proprio in
RAYMOND LOEWY suona attualissimo quegli anni. “Una cosa
(1893-1986) è stato un Non accontentarsi tira l’altra, finché non
designer statunitense mai, l’autobiografia i- siamo stati chiamati
di origini francesi, nedita in Italia di Ra- quasi ogni giorno per
creatore del disegno ymond Loewy: sem- una consulenza su
industriale di massa: plicemente, il designer qualche nuovo proble-
tra le sue invenzioni più famoso di sempre. ma. La gamma era im-
famose, il pacchetto 450 pagine intrise di a- prevedibile. Il colore di
di sigarette Lucky merican dream, quel- un traghetto, il design
Strike, le bottigliette lo autentico e conta- di un menu, una nuo-
della Coca Cola, gioso degli anni Tren- va torre di segnalazio-
la conchiglia Shell ta-Sessanta che ha ri- ne, un ponte sul Poto-
e le decorazioni plasmato la nostra mac, una tazza di
dell’Air Force One. realtà di consuma- caffè o il design di u-
Concepisce poi gli tori occidentali. Ra- na tavoletta di bron-
ambienti dei veicoli ymond vi contribuì a zo per un dirigente
spaziali della Nasa piene mani. “Ha in- in pensione. Inva-
e negli anni 70 pure fluenzato la vita riabilmente abbia-
l’Unione Sovietica quotidiana degli a- mo cercato di essere
bussa alla sua porta mericani più di qua- immaginativi e pra-
lunque altro suo tici”.
c on te m po ran eo ” Il suo studio è or-
scrisse C o s m o p o l i- mai potente, con ol-
tan poco prima della MASSIMA tre duecento dipen-
pubblicazione del denti. Uno staff di
memoir settant’an-
“Il design trenta-quarantenni
ni fa. E per osmosi, lo industriale di talento, dotati di
stile di vita dell’inte- è per il 25% “un senso dell’umo-
ro pianeta. La para- rismo che si manife-
bola di “un giovane ispirazione stava soprattutto nel
giunto in America e per il 75% magazzino. Amava-
per guadagnarsi da no scrivere sulle pa-
vivere, in una pro- spostamenti” reti frasi come ‘non
fessione che poi ha mordere la mano
ILLIBRO contribuito a creare” che firma l’assegno’”.
chiosa lui stesso nel- Diventa un perso-
la prefazione. naggio televisivo e radiofonico,
Autodidatta e visionario, il e nel 1949 Timegli dedica la co- RAYMOND LOEWY Esce il memoir inedito

IL SIGNORE
fondatore del moderno design pertina. Colleziona mogli e ya-
industriale ha avuto un’e s i- cht, dimore da sogno e party da
stenza lunga e memorabile. mille e una notte. Si gode ma-
Nato nel 1893 mentre calava il gnificamente la vita: uno che si
sipario sul vecchio mondo, se era ripromesso di fare più con-
ne è andato nel 1986, all’alba fortevole e desiderabile quella
della rivoluzione digitale. degli altri non poteva che co-

CHE RICREÒ
» Non accon- “Quando Raymond Loewy e minciare dalla propria. I can-
tentarsi mai questo secolo erano ancora celli della gloria sono spalanca-
Raymond giovani, la vita aveva un aspetto ti, è al timone del più impor-
Loewy diverso – raccontò il New York tante centro internazionale di
Pagine: 450 Times –. Gli oggetti di uso quo- progettazione e servizio al det-
Prezzo: 28 e tidiano erano ingombranti, i taglio, ma non smette di saltare
Editore: Mare colori scialbi e le macchine dis- da un continente all’altro. “Il

LA COCA-COLA
Verticale seminate di tante brutte spor- design industriale è fatto per il
genze”. Kitsch e mastodontico 25 per cento di ispirazione
gratuito ovunque. Ma quando creativa e per il 75 per cento di
Loewy è riuscito a imporre le spostamenti”. Concepisce gli
sue idee nulla è stato più come ambienti dei veicoli spaziali
prima. Semplificando le forme della Nasa e negli anni Settanta
e rendendo le merci molto più persino l’Unione Sovietica
gradevoli esteticamente, fun- bussa alla sua arte, carica d’ar-
zionali, economiche. E senza tigianato. Ha già perso la Guer-
salti eccessivi nel vuoto dell’a- ra fredda sul campo dell’im-
vanguardia: uno dei suoi motti maginario collettivo, il consu-
preferiti era, infatti, l’acronimo mismo ha sbaragliato il comu-
“M.a.y.a – the most advanced nismo e per assurdo contatta,

Progettista di aerei e loghi

yet acceptable”. Una crociata per risollevarsi, uno dei suoi
per migliorarci la permanenza principali sicari materiali e p-
terrena, a iniziare dalle perso- seudo-spirituali. Rovesciando
ne comuni. Ha 25 anni quando Saint-Exupéry, “L’essenziale è
sbarca a New York dalla Fran- visibile agli occhi”.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022 SECONDO TEMPO l 19

“X-Factor”, Ambra in giuria Sheeran e Ultimo insieme

L’attrice esordirà al tavolo dello show Il cantautore italiano ha “scritto una strofa
2022 di Sky, prodotto di Fremantle: dopo su un brano di Ed e gli è piaciuta… Non
Fedez, è il secondo nome confermato smettete mai di credere nelle favole”.
dell’edizione al via da settembre La nuova versione di “2step” esce domani

ROMA “Sigilli” all’Institut e ad altri 5 immobili tedeschi per indennizzare i parenti

dei partigiani uccisi dai nazisti e che Berlino non vuole risarcire. Risolve il governo

Il Goethe & C. pignorati,

ma l’Italia paga per le SS
» Vincenzo Bisbiglia portato nei campi di concen- 2021. La decisione ha scosso al comma 1 dell’articolo 43, ri-

L
LA DECISIONE o Stato italiano si sosti-
DEI GIUDICI tuirà alla Germania e ri-
DEL 2020 sarcirà di tasca propria
LA BATTAGLIA le famiglie delle vittime
degli eredi di Giorgio dei crimini di guerra compiuti
e Cavallina inizia nel dai nazisti, sul territorio nazio-
2011. Nel 2018, arriva nale, durante la Seconda guer-
la prima sentenza di ra mondiale. E lo farà in virtù di
risarcimento. Nel una norma contenuta al capo
2020 il tribunale di VII, articolo 43, del decreto
Roma ordina il legge 36 approvato lo scorso 30
pignoramento di 6 aprile, in materia attuazione
edifici tedeschi a del Pnrr, con cui il governo gui-
Roma. Il ricorso dato da Mario Draghi istituisce
della Germania viene un fondo ad hoc s tanziando
rigettato a fine 2021, ben 55,4 milioni di euro in
nonostante il parere quattro anni. Il decreto è arri-
della Farnesina. Il 30 vato nello stesso giorno in cui si
aprile c’è il decreto è diffusa la notizia che il gover-
legge del Governo no di Berlino ha deciso di avvia-
re un procedimento davanti al-
la Corte internazionale di giu-
stizia (Icj) dell’Onu, con base
all’Aia, per opporsi alle conti-
nue richieste di risarcimento
da parte delle vittime italiane
dei nazisti.
Il provvedimento giunge al
termine di una lunga vicenda
giudiziaria che ha visto gli eredi
di Angelantonio Giorgio, ex de-
tramento e originario di Melito
Irpino (Avellino), e Gualberto
Cavallina, combattente parti-
giano di Berra (Ferrara) cattu-
rato e deportato nel 1944, fare
causa alla Germania. I parenti
ricorrenti – cinque per Giorgio
e uno per Cavallina – hanno ot-
tenuto dal tribunale civile il di-
ritto al risarcimento per circa
100 mila euro ciascuno, per u-
na cifra complessiva che si atte-
sa poco sotto il milione.
COSÌ IL TRIBUNALE di Roma, il 7
dicembre 2020 – come ripor-
tato ieri da Repubblica Roma –
ha ordinato il pignoramento di
ben sei edifici di pregio presen-
ti a Roma ma di proprietà della
Repubblica federale. Si tratta
delle sedi di cinque importan-
tissime istituzioni culturali te-
desche: l’Istituto archeologico
germanico, il Goethe Institut,
l’Istituto storico tedesco di Ro-
ma, la Chiesa evangelica Lute-
rana di via Aurelia Antica e l’a-
diacente Scuola germanica. Il
ricorso al pignoramento pro-
posto dall’Ambasciata tedesca
è stato poi respinto il 6 agosto
anche il ministero degli Esteri chiama un decreto del Presi-
italiano, che il 6 ottobre 2021 è dente della Repubblica del
intervenuto con una “nota ver- 1962, che dichiarava “indenne”
bale”, elencando i motivi di in- la Germania “da ogni eventuale
teresse pubblico di natura cul- azione” legale sul tema, avendo
turale-scientifica delle istitu- ricevuto l’Italia la somma di 20
zioni colpite dal provvedimen- milioni di marchi tedeschi
to del tribunale e (corrispondenti a
quelli giuridici circa circa 10 milioni di
“l’obbligo di rispet- euro). Una pietra
tare l’immunità de- tombale, secondo
gli Stati esteri dalla P. CHIGI l’esecutivo. “I crimi-
giurisdizione in ma-
Il decreto ni di guerra non pos-
teria di esecuzione e sono essere coperti
di misure cautelari”. del 30 aprile: da immunità di al-
Ma quello emesso 55,4 milioni cun tipo – commen-
dalla Farnesina, per ta l’avvocato Fabio
i giudici, è solo un sono i soldi Anselmo, legale del-
“p rom emo ria ”, del destinati alla la famiglia Cavallina
tutto “inidoneo a co- –A maggior ragione,
stituire il fumus bo- nuova cassa i relativi risarcimen-
ni iuris per l’a cc o- ti da garantire alle
glim ento” dell ’e n- loro vittime. Queste,
nesima opposizione in realtà, vengono
tedesca, rigettata il 3 novem- trattate quasi come ammissibi-
bre 2021. li danni collaterali, in un risiko
Ecco dunque l’extrema ra- di guerra che sempre sottende
tio: l’intervento del governo i- ciniche speculazioni economi-
taliano che decide di farsi cari- che. I risarcimenti, invece, sa-
co delle spese sollevando così la rebbero un deterrente forse più
Germania dallo scomodo pi- forte di qualsiasi altra sanzione
gnoramento. Il decreto legge, economica”. Stragi impunite I nazisti a Roma nel 1944

3IL PREMIO3 “È stata la mano di Dio” protagonista

Ai David di Donatello
Maestro
e allievo
Paolo Sorrentino
accanto ad

Sorrentino (stra)vince Antonio Capuano:

entrambi premiati
FOTO ANSA

Ma ora chi sta male

è il cinema nelle sale

N
ella conclamata emergenza sala, vin-
ce un film Netflix. Nella conclamata
emergenza sala, si snobbano, e peg-
gio, i Me contro Te, David dello spettatore
ossia primo incasso del cinemino nostro
con Il mistero della scuola incantata. Se
l’orchestrina del Titanic imperterrita suo-
na, nemmeno va a tempo; se la puzza al na-
so persiste, forse il problema è il naso. È il
verdetto dei 67esimi premi David di Dona-
tello, trasmessi su Rai1 in bianco e nero, ov-
vero Drusilla Foer e Carlo Conti, dal palco
di Cinecittà. Cerimonia fiume, in cui il te-
leutente rischiava di veder passare il pro-
prio cadavere, ma che nella noia ha detto
alcune cose interessanti. Primo comanda-
mento, non avremo altro Dio fuori di Paolo
Sorrentino, e non solo per titolo, giacché È
stata la mano di Dio cala la scala reale film,
regia, Teresa Saponangelo non protagoni-
sta, la fotografia di Daria D’Antonio, prima
donna, e il David speciale. Ha vinto, Leone de schermo. Nel mentre, il comparto trico- dopodomani il Nastro, documentario
d’Argento per la regia, alla Mostra di Vene- lore sta – letteralmente – alla finestra strea- dell’anno, del sindacato giornalisti. Freaks
zia, è entrato in cinquina agli Oscar, ha stra- ming, con vista Vesuvio. Napul’è, oltre Sor- Out di Gabriele Mainetti, sul palco amaris-
vinto qui: non ne conosciamo il botteghino rentino: Silvio Orlando (Aria ferma) mi- simo come solo la David speciale Sabrina
del passaggio al cine- gliore protagonista, E- Ferilli, ottiene sei statuette: fotografia
ma, ché Netflix non lo duardo Scarpetta (Qui (ex-aequo), scenografia, trucco, acconcia-
rivela, eppure come rido io) non protagoni- ture, effetti visivi e produzione. Be’, di certo
Maradona ha giocato “Napul’è...” sta, Antonio Capuano, lui, Lucky Red e Rai Cinema hanno speso,
in un altro campiona-
to, e su un altro campo,
Riconoscimento pure tardivo e un po’ para-
culo, David speciale.
come e per cosa è più sindacabile. È stata
una scommessa di sistema, non darlo a una
quello dello streaming,
guadagnando alla
per Silvio Orlando Possiamo felicitarci
con la debuttante Swa-
piattaforma, ma ha pagato, e a quale prez-
zo? Tutto il resto, o quasi, è il riconoscimen-
piattaforma uno stori- ed Eduardo Scarpetta my Rotolo, migliore to alla carriera di Giovanna Ralli, l’omaggio
co riconoscimento. Po- protagonista per il sot- alla compianta Monica Vitti e il medley sur-
trebbe non ripetersi, la tovalutato, bellissimo realista di Umberto Tozzi. L’istantanea mi-
sortita in sala a ridosso A Chiara di Jonas Car- gliore l’ha presa Lorenzo Ciofani su cine-
dell’approdo online, se il ministro Dario pignano, con Laura Samani, migliore regi- matografo.it: “Un cinema italiano ancora-
Franceschini accoglierà la proposta di Pao- sta esordiente per l’interessante Piccolo to al suo passato, curioso del futuro, a di-
lo Del Brocco, Rai Cinema, e Giampaolo corpo, e con Giuseppe Tornatore, il cui do- sagio nel presente”.
Letta, Medusa, di una window theatrical di cumentario Ennio (Morricone) dopo un FED. PONT.
180 giorni a protezione dell’uscita sul gran- lauto box-office porta a casa tre premi – e © RIPRODUZIONE RISERVATA
20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Maggio 2022

\/
L’ATTORE
Da Strehler a Avati
e De Sica: addio
a Lino Capolicchio

S
e n’è andato Lino Capo-
licchio. Sangue blu del
nostro cinema, talento
poliedrico e fascino fluido, ave-
va 78 anni. In carnet Vittorio
De Sica, “dopo aver girato Il
giardino dei Finzi Contini – a-
veva dichiarato al Fatto – ero
assediato dalle fan. Una follia”,
Dino Risi, Giuseppe Patroni
Griffi. E Pupi Avati, per ben no-
ve volte, l’estrema Il Signor
Diavolo nel 2019. Racconta A-
vati: “Lino mi ha salvato la vita:
1976, lo incontrai in piazza di
Spagna, io ero avvilito e pro-
strato, venivo dalla condanna
per oscenità di Bordella, lui do-
po i Finzi Contini era una star.
Cercava un testo demonologi-
co dell’illustratore austriaco
Alfred Kubin, si dette il caso
che io, bibliofilo, lo avessi. Lo
invitai a casa, si mise a urlare di
gioia, sicché gli mollai anche il
copione de La casa delle fine-
stre che ridono...”.

Ironia della sorte, Lino se n’è

andato nella notte dei David: il
suo lo vinse nel ’71, sempre per
i Finzi Contini, “De Sica era un
cesellatore: una battuta la po-
tevi ripetere decine di volte, pe-
rò sentivi il maestro”. Altro nu-
me, Giorgio Strehler: Le baruf-
fe chiozzotte, Il gioco dei potenti
al Piccolo, un giorno gli chiese:
“Per caso sei checca?” e, ricor-
dava Lino, “non per omofobia,
ma voleva sapere tutto”. Ha in-
segnato al Centro Sperimenta-
le, ha scoperto Francesca Neri,
Sabrina Ferilli, Pierfrancesco
Favino, Iaia Forte e Alessio Bo-
ni. Due le delusioni per i ruoli
mancati: Profondo Rosso di
Dario Argento, che salta per un
incidente d’auto, e Satyricon,
per cui Fellini gli preferisce
“Martin Potter: identico a me,
sono ancora incazzato”. Avati
ne parla come “di un alter ego:
avevamo un rapporto di pro-
fonda intimità”; l’ha sentito
due giorni fa: “Era entusiasta,
aveva saputo che gli avrebbero
pubblicato l’a u t ob i o g rafi a .
‘Devi leggerlo, così vedi come
parlo di noi’. Ora lo leggerò po-
stumo, caro Lino”.
FEDERICO PONTIGGIA

PROGRAMMITV

09:05 UnoMattina 08:45 Radio2 Social Club 08:00 Agora' 07:35 Chips 07:59 Tg5 06:35 Cartoni animati 07:00 Omnibus News 18:55 Diabolik
09:55 Storie italiane 10:00 Tg2 Italia 09:45 Agora' Extra 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Mattino Cinque News 08:30 Dr. House 07:30 Tg La7 21:15 Escape Room 2 - Gioco
11:55 È sempre mezzogiorno 11:00 Tg Sport Giorno 10:30 Elisir 09:40 Hazzard 11:00 Forum 10:21 C.s.i. New York 07:55 Omnibus mortale
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23:30 Porta a Porta 19:40 The good doctor 5 20:20 Bangla - La serie 19:52 Tempesta d'amore 20:00 Tg5 19:30 C.s.i. Miami 01:00 Tg La7 Notte 20:20 Deal With It Stai al gioco
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01:50 Cinematografo 23:15 Anni 20 Notte 23:15 Grande Amore 00:50 Slow Tour Padano 23:20 Tg5 23:48 Ale & Franz friends 02:20 L'Aria Che Tira (r) 23:35 Parker
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