Trump non risponde alla procuratrice dopo le perquisizioni in casa sua dell’Fbi

e urla al complotto. Pare di sentire B., ma in Italia i pm non li nomina il governo y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!"!:!=!#

Giovedì 11 agosto 2022 – Anno 14 – n° 220 a 1,80

a-1,80
Arretrati:
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libro13“Ucraina.
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Critica
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internazionale”
Arretrati: “Ioe posso”
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Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

ANTIRICICLAGGIO Bonus Aspi in Lussemburgo GIUSTIZIA AD PERSONAM INTERVISTA A CACCIARI En travesti

“Castellucci spostò B. vuole abolire “Letta disastro:

la Bonafede per molto meno » Marco Travaglio
7 milioni all’estero” e rifare la Cirielli ci si dimetteva”
M
orto un Carlo, se ne fa un
altro. Baioletta rimpiaz-
za Calenda con quello
che gli scrive i testi: Cottarelli, il
p Nel 2020-2021, durante l’inchiesta sul crollo del ponte Mo- simpatico uomo-trolley che nel
randi, le manovre finanziarie all’estero dell’ex amministrato- 2018 fu incaricato da Mattarella
re delegato della società concessionaria per mettere al sicuro di formare il governo degli scon-
buonuscita e capitali: operazioni segnalate da Bankitalia fitti alle elezioni dopo aver man-
dato provvisoriamente a casa il
q GRASSO A PAG. 9 q SALVINI A PAG. 8 q A PAG. 7 premier Conte, indicato dai vin-
citori. Cottarelli andò un po’ in gi-
ro per Roma, poi si accorse che
nessuno dei 945 parlamentari e-
ra disposto a votargli la fiducia. E

“Immorale”, “Otelma”, “setta”

risalì mesto al Quirinale per co-
municare la ferale notizia: niente
da fare, gli amici avevano proprio
perso le elezioni. Ora che il Pd ha
deciso di perdere anche queste,
gli pare naturale tornare sul luo-
go del delitto, anzi del relitto, can-

Calenda e Renzi oggi sposi

didando Cottarelli. L’annuncio di
Letta&Bonino coincide con quel-
lo degli alleati cocomerari Bonelli
e Fratoianni sulle candidature di
Aboubakar Soumahoro e Ilaria-
Cucchi: l’uno è il sindacalista dei
braccianti, l’altra l’attivista che si
batte per la verità e la giustizia
sull’omicidio del fratello Stefano.
Due candidati di estrema sinistra
CENTRO, ULTIMA FARSA (nel 2013 Ilaria correva con In-
groia) che nulla hanno a che fare

FINORA SI INSULTAVANO, con Carlo Manidiforbice, alfiere

della destra tecno-finanziaria, e-

ORA SI ALLEANO PERCHÉ

conomista di Fondo Monetario e
Bankitalia, collezionista di Agen-
de Lacrime & Sangue (Bce, Mon-

CARLO NON HA LE FIRME ti e Draghi), nemico dello Stato

sociale ma pensionato d’oro a 59

E MATTEO NON HA I VOTI

anni, grande fan di austerity, leg-
ge Fornero, Jobs Act, federalismo
fiscale e sanità privatizzata alla
lombarda, convinto che l’Italia
q RODANO E SORRENTINO A PAG. 2 - 3 abbia troppi insegnanti e debba
aumentare i biglietti dei bus e
metro (lo ricorda Acerbo di Ri-
I BIG SI VOGLIONO CAPILISTA, FUGA DAI COLLEGI fondazione). Se si aggiungono le
Pd, più sederi che seggi: ressa per quelli candidature offerte dal Pd a due
capi di Confindustria in Campa-
blindati nell’ex Emilia Romagna “rossa” nia, “ma anche” alle ex sindacali-
ste Camusso e Furlan, tornano le
q GIARELLI A PAG. 6 figurine Panini che già ispirarono
le liste veltroniane: Calearo (de-
stra confindustriale), “ma anche”
RITRATTO DI MISTER FMI, ESPERTO DI TAGLI Boccuzzi (operaio superstite nel
Cottarelli, il candidato neoliberista ideale rogo Thyssen), “ma anche” la Bi-
netti (ultrà cattolica). Un partito
per quell’equivoco centrista chiamato Pd più che mai en travesti, che com-
batte la destra “populista” con un
q PALOMBI A PAG. 5 programma di destra liberista, si
consegna al cocco di Confindu-
stria e poi, fallita l’operazione, si
spaccia per sinistra con qualche
LE NOSTRE FIRME. foglia di fico, come se i progressi-
» DA OMERO A MEETIC GUERRA E BOLLETTE ALTE La cattiveria sti avessero l’anello al naso.

• Padellaro ”Lecta” e il polo ristretto a pag. 5

All’estremo opposto ci sono i
Canto e parole: “Gas: pochi aiuti, Mara Carfagna:
“Brunetta è l’uomo
5Stelle che, per un eccesso di coe-
renza (Conte), di arroganza
la seduzione è • Viroli Solo i “virtuosi” nella politica a pag. 11 aziende a rischio” più colto del mondo”.
Ma la Carfagna
(Grillo) e di rigidità (Di Battista),
si privano di un candidato che
un affare di voce è cinese? porterebbe molti voti e nessun
• Pontani La sinistra d’élite e le clave a pag. 16 q DI FOGGIA A PAG. 14 WWW.FORUM.SPINOZA.IT danno: che problema creerebbe
un deputato inviso al Garante e
» Maurizio Di Fazio
• Truzzi Ci tocca il presidenzialismo a pag. 11
ad altri big, e molto più critico di
DI FRONTE A ZAPORIZHYA VACANZE IN FRANCIA Conte su Nato e Pd? Se qualcuno

O
mero aveva già pre-
detto tutto. Ricorda-
te le Sirene dell’Odis-
sea? Risucchiavano nell’a-
bisso i marinai che non riu-
scivano a evitare i loro sus-
surri sensuali e diabolici.
A PAG. 17
obiettasse qualcosa, potrebbero
• Sansa Nubi nere sulla Costituzione a pag. 7
Nikopol, l’incubo Macron beccato sempre dire del Rosatellum ciò
che oggi ne dice il Pd: “Legge sba-
atomico: “Finiremo su moto d’acqua: gliata”, “pessima”, “incomprensi-
• Fassina Sinistra ed etica del lavoro a pag. 11 come Chernobyl” green all’attacco
bile”, “la peggiore di sempre”. E
con un pizzico di credibilità in
più, visto che nel 2017 il Pd ne fu
q BOSCO A PAG. 15 q DE MICCO A PAG. 13 l’autore e il M5S la vittima.
2 l POLITICA
NANO-CENTRO • QUANDO I BULLI S’INSULTAVANO
AZIONE VIVA Tra sospetti e sfoghi
Calenda e Renzi
oggi sposi. Bonino
umilia Carlo:
“È un truffaldino”
» Tommaso Rodano
I
l centrino di Matteo Renzi e
Carlo Calenda cuoce a fuo-
co lento, ma cuoce. La trat-
tativa prosegue, non c’è an-
cora l’annuncio ufficiale sul
cartello elettorale tra Azione e
Italia Viva, ma dovrebbe arri-
vare in giornata, dopo l’incon-
tro risolutivo tra i due leader.
Nelle ultime 24 ore non si
sono registrati significativi
passi avanti, ma nemmeno in-
dietro. Le dichiarazioni dei
due leader sono di generico e
ragionevole ottimismo, anche
se sotto lo strato delle parole
ufficiali serpeggia un filo di
nervosismo, pure com-
prensibile, visto che gli
ego in campo sono
più grandi del cam-
po stesso e la posta
in palio è la soprav-
vivenza elettorale.
Nell ’incontro di
oggi, Calenda e Renzi
avranno comunque
tutti gli interessi a portare
a casa l’accordo. Il pri-
mo deve tirarsi fuori
dalle acque limac-
ciose della raccolta
firme: nonostante
l’ex ministro lo ne-
ghi, fino a prova
contraria gli servono
i contrassegni di
36.750 persone entro
10 giorni (il 21 ago-
sto) per poter parte-
IL PIANO
cipare alle elezioni.
Poiché non è un o-
biettivo realistico, “SE DECISIVI,
Calenda deve neces- RIPORTEREMO
sariamente scendere
a patti con il suo ex ri- DRAGHI
vale. Renzi, dal can-
to, non può permet- AL GOVERNO”
tersi di ignorare i
sondaggi inferiori al-
la soglia di sbarra-
mento del 3%: anche som-
mando le rispettive debolezze,
Azione e Italia Viva non sareb-
bero del tutto a riparo da sor-
prese, andando da sole invece
sarebbero quasi spacciate.
L’ACCORDO, secondo fonti ca-
lendiane, dovrebbe stringersi
questa mattina attorno a una
sostanziale parità di candida-
ture nei collegi, ma il dettaglio
tecnico non è ancora stato sta-
bilito. Al contrario, viene nega-
ta risolutamente l’ipotesi che
la leadership della lista, o del
cartello elettorale, sia affidata a
due donne (erano stati fatti i
nomi delle ministre Mara Car-
fagna ed Elena Bonetti). I fron-
tmen dovrebbero essere quindi
ancora Calenda e Renzi, ma
anche su questo non risulta al-
cuna soluzione definitiva.
Ieri l’ex presidente del Con-
siglio è stato ospite di Massimo
Giannini e del sito della Stam-
pa (come Calenda il giorno pri-
ma). “Abbiamo tempo da qui a
venerdì”, ha detto Renzi, “non
abbiamo chiuso ancora: visto il
teatrino deludente di queste
settimane, se dobbiamo fare
un accordo bisogna farlo in
modo molto serio e diverso da-
gli altri. Sono ottimista ma
prudente, non faccio percen-
tuali”. Sulla leadership, infine,
ha detto di essere pronto a “fare
un passo indietro, non è un
problema, ma sarà l’ultimo de-
gli argomenti, prima voglio che
si concluda tutto il percorso:
nomina sunt consequentia re-
rum”. Poi ha spiegato che
l’obiettivo suo e di Ca-
lenda è di “riportare
Mario Draghi a Pa-
lazzo Chigi”.
Anche Calenda
ha ripetuto lo stes-
so spartito, intervi-
stato dal Tg4. Pure
lui ottimista ma pru-
dente: “Adesso vediamo,
però le cose stanno
andando per il verso
giusto. Io sono
scottato da un ma-
trimonio saltato,
quindi vado con
grande attenzione.
Saranno presenti i
loghi dei due partiti,
stiamo lavorando a
una lista unica, ma
questa è tra le cose
che dobbiamo deci-
dere insieme”.
A PROPOSITO d e l
“matrimonio salta-
to ”, Emma Bonino
ha fatto volare gli
stracci: “In tutta la
mia lunga vita politi-
ca, mai avevo visto
un voltafaccia così
repentino, immotivato e truf-
faldino come quello di Calen-
da”. Che le ha risposto su Twit-
ter: “Io sono una persona edu-
cata, ho avuto per te solo parole
di stima. Cerca però di non per-
dere il controllo di te stessa”.
Fu così che le questioni del
piccolo centro scivolarono nel-
la categoria delle nevrosi. A
ben vedere, un epilogo già
scritto. Lo scorso febbraio,
quando Bonino intervenne al
congresso di Azione per sug-
gellare la (poi breve) alleanza
tra +Europa e calendiani, si la-
sciò scappare una battuta pro-
fetica: “In questo patto alber-
gano persone, come si dice, di
carattere, a volte un po’ troppo
di carattere… Per potersi in-
contrare, qualcuno dovrà fare
provviste di Xanax”. Col senno
di poi, pare che le provviste non
siano state fatte.
“Immorali i soldi arabi”,
“E tu sei come Otelma:
non ne azzecchi una”
» Federico Sorrentino
È
una storia di amore e
odio quella tra Matteo
Renzi e Carlo Calenda,
due galli che non san-
no convivere nello stesso pol-
laio. E il pensiero non può che
tornare ai botta e risposta tra i
due in questi anni, o tra lo stes-
so Calenda e alcuni renziani,
come il deputato Luciano No-
bili. Ecco la top 20, in ordine
cronologico:
Scioglimento: “Carlo scegli
se fare il costruttore o il polemi-
sta su Twitter. Nel Pd tutti han-
no diritto di parola, an-
che chi ti fa notare che i-
scriversi a un partito e
proporre tre mesi dopo
di scioglierlo senza
neanche averlo fre-
quentato è singolare”
(Nobili, 27.6.18).
Sbagli: “Ieri Marat-
tin ritrova la parola su a-
bolizione Quota 100,
oggi la Boschi condivide
la posizione sul com-
missariamento di Ro-
ma. Dai, mi pare bene.
Hanno solo sbagliato
governo, sulle opinioni ci sia-
mo” (Calenda, 14.10.19).
Appello: “Calenda non ca-
pisce che Lezzi e Toninelli era-
no ministri della Repubblica.
Con Renzi sono stati tolti dal
LA PARABOLA
t PARMA IL M5S COME TAXI, POI L’AMMICCAMENTO AL PD INFINE IV
» Cristina Quintavalla*
PARMA
S e lui si concede a Matteo
trano personaggio, Fede-
rico Pizzarotti. Spunta co-
me un fungo alla vigilia
delle elezioni amministrative
di Parma nel maggio 2012. Non
s’era distinto nelle manifesta-
zioni contro l’inceneritore, che
aveva i suoi leader; non rappre-
sentava il M5S, né era presente
alle centinaia di riunioni, as-
semblee, cortei, proteste citta-
dine che portarono alle dimis-
sioni dell’ex sindaco Pietro Vi-
gnali, travolto dalle inchieste.
Insomma era un perfetto sco-
nosciuto di cui abbiamo appre-
so l’esistenza quando ce lo sia-
mo ritrovati su una lista eletto-
rale, a cavalcare per l’incredibi-
le fiuto di Grillo l’indignazione
popolare.
Travolti l’establishment, la
vecchia nomenclatura cittadi-
na, la politica corrotta di tutti
coloro che nel potere si erano
incuneati, questo giovane
dall’aria perbene abbracciato a
Grillo - il quale giurava che a-
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
governo” (Nobili, 23.11.19).
Cacchiata: “Il modo di ge-
stire le cose di Renzi è folle, sta
facendo una cacchiata dietro
l’altra” (Calenda, 21.1.21).
Autocrazia: “Pagato dall’A-
rabia Saudita, immorale e pe-
ricoloso. È inaccettabile che
Renzi, senatore della Repub-
blica pagato dai cittadini, vada
in giro per il mondo a fare il te-
stimonial di regimi autocratici
dietro pagamento di lauti com-
pensi” (Calenda, 29.1.21).
Mai insieme/1: “Se Italia
Viva sarà guidata ancora da
Renzi non è una strada che
Antologia Gli ego del 2% fallibilità. È religione non poli-
tica” (Calenda, 28.10.21).
si sono menati per 5 anni L obbying: (Renzi a New
York per il lancio di una società
Per la serie: “Mai insieme”,
italo-russa di car sharing)
“Sbagliato che un leader di par-
tito faccia attività di lobbying”
“non mi fido”, “non capisci (Calenda, 2.11.21).
Orrore: “Renzi smetta di
nulla” e “mi fai orrore” fare il businessman. Vada in A-
rabia Saudita, faccia il centro
con Toti e Brugnaro. Non farò
politica con lui perché quel
modo di fare politica mi fa or-
possiamo percorrere assieme” rore” (Calenda, 22.11.21).
(Calenda 1.3.21). Mai insieme/2: “Non ho
Meriti: “A Roma il risultato nessuna intenzione di fare un
è soprattutto merito di Renzi? partito con Renzi. Ha un grup-
Come tutto ciò che di buono ac- po di parlamentari che gli dice
cade nel mondo. Siamo all’in- ‘se ci alleiamo con Miccichè va
Bluff Pizzarotti: i media
anti-5Stelle lo coccolano
vrebbero “dovuto passare sul tesi secondo cui “i cittadini do-
suo cadavere e su quello di Piz- vranno farsi carico del debito”,e
zarotti” se l’inceneritore fosse ne vennero trovati i modi: più
decollato - piacque, o meglio, la imposte, esternalizzazioni, au-
gente scommise che forse da lì
sarebbe potuto derivare un
cambiamento.
L’INCENERITORE fu costruito e
TRASFORMISTA
sebbene Pizzarotti avesse nuo-
vamente promesso che sarebbe DA SINDACO
stato affamato dalla raccolta
differenziata, da anni funziona
al massimo della sua capacità.
HA FATTO TUTTO
E per quanto riguarda il de-
bito pubblico, disattendendo E IL CONTRARIO
l’impegno preso in campagna
elettorale (“Non pagheremo il DI TUTTO
debito illegittimo!”), il Comu-
ne di Parma, con delibera del
30 ottobre 2012, abbracciò la
 IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
Quasi amici bene, se ci al-
Maria Elena Boschi, leiamo con
Luciano Nobili, bin D i Ma i o v a
Salman e gli insulti bene lo stes-
tra Renzi e Calenda so’” (Calenda,
FOTO ANSA 24.11.21).
L e o p o l-
da:“Ma chi se
ne frega della Leopolda: un
gruppo che si incontra ogni an-
no per dirsi che sono i più bravi,
i più fighi, i più simpatici, se la
suonano e se la cantano” (Ca-
lenda, 24.11.21).
Pazienza: “Per Calenda sa-
rei un businessman? Carlo è
così, ogni tanto cerca di fare
polemica anche con gli amici”
(Renzi, 9.12.21).
Lungimirante: “Carlo, se
menti delle rette, eccetera.
Pizzarotti è stato una costru-
zione mediatica, un capolavoro
giornalistico che dimostra la
potenza dei media e la vacuità
della politica. È assurto ad en-
fant prodige quando il vento
grillino iniziava a fare presa tra
la gente, ma ancora di più
quando - a soli due anni dalla
sua nomina a sindaco - ruppe
col M5S. Pizzarotti compì l’atto
clamoroso che piacque a tutti i
media, che lo osannarono por-
tandolo sino in prima serata a
parlar male dei grillini. Fu la
sua fortuna. In un altro mo-
mento storico avrebbe potuto
sparire politicamente e invece i
media lo tennero in vita dando-
gli ossigeno.
Si è conservato così, il no-
stro, nel corso dei suoi due
mandati: un colpo al cerchio e
uno alla botte, tutto ed il con-
trario di tutto: multe anti-bi-
vacco e sgomberi di immigrati e
allo stesso tempo convegni
sull’integrazione; consumo di
suolo, centri commerciali, pro-
getti faraonici di ricostruzione
dello stadio e di trasformazione
in cargo dell’aeroporto, e al
contempo dichiarazioni am-
bientaliste; grande feeling con
l’Unione degli industriali e di-
fesa dei centri sociali; difesa del
decoro della città e chiusura di
fosse stato per la tua lungimi-
rante strategia a quell’ora a-
vremmo avuto Salvini pre-
mier” (Nobili, 14.2.22).
Coerente: “Renzi senza una
linea retta e coerente non an-
drà mai oltre il 3%” (Calenda,
6.6.22).
Non mi fido: “Delle chiac-
chiere di Renzi non mi fido più”
(Calenda, 21.6.22).
Acume: “Calenda voleva le
elezioni al tempo del Papeete:
uno straordinario acume poli-
tico. Ora avremmo avuto Salvi-
ni premier, Meloni vice” (Ren-
zi, 22.6.22).
Divino: “Non è cattivo Car-
lo: quando è tranquillo è un
piacere parlarci. Ma quando si
POLITICA l 3
LO SBERLEFFO
QUANTO PIACE
DI BATTISTA
ALLA STAMPA
DI GIANNINI
, SE NON È un
record, poco
ci manca. Il sociolo-
go Massimiliano Pa-
narari, ieri su La
Stampa, si è soffer-
mato per la quinta
volta in meno di
quattro settimane su
Alessandro Di Batti-
sta, i suoi comporta-
menti e le sue ester-
nazioni. Un’attenzio-
ne davvero maniaca-
lancia in previsioni alla divino do avanti da so- le, ai limiti dell’os-
Otelma non ne azzecca una” lo perché sono sessione. Ora siamo
C’ERAVAMO (Renzi, 2.7.22). il più figo del ad oltre quindici arti-
TANTO ODIATI: Morale: “Amici di Italia Vi- bigoncio’, che coli del sociologo
CHE OFFESE va, la morale sul Pd da chi è sta- devo fare? dedicati all’ex grilli-
OGGI Carlo Calenda to nel Pd decenni e su Di Maio Non lo posso no, sempre sullo
e Matteo Renzi da persone che ci hanno fatto cos tringere” stesso quotidiano.
si uniranno con un governo politico, anche no” (Calenda, Cosa avrà mai fatto
una lista unica per (Calenda, 2.8.22). 4.8.22). di così negativo il po-
correre insieme alle Realtà: “L’ammucchiata? Amore: vero Di Battista per
elezioni ma per anni Più o meno ciò che sta facendo “Renzi, amore meritarsi sempre un
si sono insultati Italia Viva dopo aver governa- mio: se c’era una articolo ad hoc della
pubblicamente: qui to con Toninelli, Di Maio, Con- buona ragione per stessa firma? Cosa
a fianco trovate te, Taverna e Bonafede e Fra- stare con i Cinque muove Panarari dal
una lunga antologia toianni. Le sette hanno la capa- Stelle, perché non compiere queste pe-
di offese che i due cità di immaginare la realtà a puoi farlo con il riodiche ricostruzio-
si sono rivolti loro uso e consumo” (Calenda, Pd, di cui sei stato ni sociologiche e psi-
3.8.22). segretario, e con canalitiche del com-
Fate schifo:“Mi arrendo. Se Azione?” (Calen- portamento dibatti-
Renzi dice ‘fate tutti schifo, va- da, 4.8.22). stiano? Difficile dir-
lo. “L'egolatria del-
l'Alessandro furioso”
titolava ancora ieri
Panarari, evidente-
mente infastidito
dalle dichiarazioni
PARLAMENTARIE dell’ex deputato del
5S, RAGGI: “ORA Movimento Cinque
LE REGOLE” Stelle. Una buona ri-
cetta per spegnere
“SERVONO subito agibilità di spazi di socialità. l'eventuale egolatria
regole chiare per Un castello di carte che sa- del Dibba furioso, lo
le parlamentarie”. rebbe crollato se Pizzarotti non consigliamo a Pana-
Virginia Raggi, fosse entrato nel raggio d’azio- rari, potrebbe essere
componente del ne del potentissimo presidente non dare tutto que-
Comitato di garanzia dell’Emilia-Romagna Stefano sto spazio mediatico
M5S, chiede a Conte Bonaccini, regista dell’opera- a colui che critica. In
e Grillo che si arrivi zione che ha portato Effetto fondo, a pensarci be-
presto a stabilire le Parma (raggruppamento mes- ne, Di Battista non fa
norme con cui si voterà so in piedi dall’ex sindaco dopo politica attiva da
alle parlamentarie (il 16 la rottura col M5S) a confluire quasi cinque anni.
agosto) e con cui sarà nel Pd alle amministrative del- Quindi perchè que-
deciso “il posizionamento lo scorso giusto, che hanno ri- st’attenzione mor-
dei candidati in lista”, portato i dem alla guida di Par- bosa? Alla fine pare
prerogativa che Conte ma dopo 25 anni. Un autentico quasi che sia più Pa-
vorrebbe tenere per sé. capolavoro, dal momento che il narari ad aver biso-
Lo stesso Conte ieri ha Pd è stato per ben 10 anni gno di Di Battista,
annunciato l’ipotesi “di all ’opposizione della giunta che non viceversa.
essere capolista in più Pizzarotti. Ma tant’è. La rinuncia dell’ex
collegi”: “Devo metterci Almeno fosse in lista col Pd grillino alle parla-
la faccia io per primo” alle prossime Politiche, Pizza- mentarie M5S è for-
rotti. E invece no. Dopo aver se una buona noti-
tentato di costituire una lista zia. Con Dibba di
Nuovo renziano civica nazionale, “che impegni nuovo deputato, for-
Federico Pizzarotti, sindaci, amministratori locali, se, avremmo rischia-
eletto coi 5 Stelle associazioni”, si concede a Ren- to una rubrica quoti-
e poi uscito zi, contro la cui “deforma” della diana di Panarari.
in polemica, Costituzione nel 2016 Effetto F. SOR.
ha guidato Parma Parma si era battuto. Potere del
dal 2012 al 2022 trasformismo.
FOTO ANSA *Fondatrice della Commissione
Audit sul debito di Parma
4 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022

CENTROSINISTRA
t
Cottarelli & Ilaria Cucchi:
» Federico Sorrentino
il nuovo mischione di Letta
I
primi nomi per le elezioni
del 25 settembre escono
fuori e a farli è la coalizione
del centrosinistra con
candidature di impatto: Carlo
CANDIDATI L’economista col trolley capolista selezionato da dem e +Europa,
Cottarelli con Partito demo-
cratico e +Europa, Ilaria Cuc- con Verdi e Si la sorella di Stefano e il sindacalista degli ultimi Soumahoro
chi e Aboubakar Soumahoro
con Verdi e Sinistra Italiana.
Il Partito democratico, in
particolare, punta molto su
Cottarelli, l’economista col
trolley a cui sarà data “molta IN CORSA NEL
visibilità”. A dirlo è il segreta- PROPORZIONALE
rio dem Enrico Letta: “Sarà E UNINOMINALE
una delle principali punte di ATTIVISTA per i diritti
diamante della nostra cam- civili, Ilaria Cucchi ha
pagna elettorale - conferma - lottato a lungo per la
Cottarelli è il miglior inter- verità su Stefano, il
prete dell’intesa che abbiamo fratello morto nel 2009
siglato la settimana scorsa, mentre era in custodia
lui è entrato in questa intesa e cautelare. Aboubakar
qualcun altro è uscito”. Chia- Soumahoro cura da anni
ro riferimento a Carlo Calen- i diritti dei lavoratori
da, su cui ironizza anche il agroalimentari
leader di +Europa Benedetto
Della Vedova, che gioca col
nome di battesimo identico a
quello di Cottarelli: “Questa
volta durerà il patto e durerà
anche Carlo”.

L’ECONOMISTA, collegato in vi-

deo dagli Stati Uniti con la
conferenza di presentazione
della sua candidatura, si è
detto “onorato” della propo-
sta ricevuta e di aver accettato
perché le prossime elezioni
saranno “le più importanti dei
prossimi anni”. Secondo Cot-
tarelli, quel giorno nelle urne
si confronteranno “due visio-
ni, una progressista e una
conser vatrice”. La “punta di
diamante” dem sarà a capo
della lista Democratici e pro-
gressisti nel proporzionale e
sarà presente anche in un col-
legio uninominale al nord.
Chiaro il suo indirizzo: “Per
me essere progressista vuol
dire essere solidale con chi ha
di meno, avere una tassazione
progressiva e non la flat tax, e
tutelare l’ambiente. Ci acco-
muna una visione progressi-
sta del mondo, il nostro avver-
sario è la destra”. Nel parlare
delle aspettative di voto, Letta
Presentazioni ha poi attaccato Giorgia Me-
Sopra Cucchi
e Soumahoro,
loni per l’intervista rilasciata
a Panorama: “Sta cercando di
a destra Bonelli
e Fratoianni, poi
cambiare immagine, di ripo-
sizionarsi e di ‘incipriarsi’. Ma
Bonino e Letta mi sembra una posizione
ANSA/LAPRESSE molto delicata, se i punti di ri-
ferimento sono Orban”.
Parole che non sono pia-
ciute alla leader di FdI, che ha
subito replicato sui social: “Al
netto della misoginia che que-
sta frase di Letta tradisce, e
dell’idea secondo la quale una
donna dovrebbe essere atten-
LEADER PD ta solo a trucchi e ciso il 22 ottobre 2009 mentre nelli, con voce rotta dall’emo-
“MELONI borsette, il vostro
problema è che non
era in custodia cautelare, e A-
boubakar Soumahoro, l’atti-
zione. Soumahoro, ha sottoli-
neato, “è un sindacalista che
S’INCIPRIA” ho bisogno di ‘inci-
priarmi’ per essere
vista sindacale italo-ivoriano
che da anni si batte per i diritti
da anni lotta sul campo e di-
fende gli invisibili”. Il leader di
LA REPLICA: credibile. Non ac- degli ultimi e dei lavoratori Si, Nicola Fratoianni ha inve-
“MISOGINO” cettiamo lezioni da
chi si erge a paladi-
della filiera agroalimentare. ce rivelato: “Ho trattato per-
sonalmente per averla, Ilaria
no dell’atlantismo I DUE SARANNO candidati nei Cucchi è una donna straordi-
poi stringe patti con collegi uninominali e guide- naria. Dicevano che con Bo-
la sinistra radicale ranno le liste nei collegi plu- nelli trattavamo per avere
nostalgica dell’Urss”. rinominali. “Siamo orgogliosi seggi sicuri, ma non erano per
Verdi e Sinistra punteran- di queste candidature”, ha noi. Erano per loro due, per-
no invece su Ilaria Cucchi, so- detto in conferenza il co-por- sone capaci di rappresentare
rella di Stefano, il ragazzo uc- tavoce dei Verdi, Angelo Bo- l’idea di un Paese”.

IMPEGNO CIVICO
t MERAVIGLIE CON DI MAIO, L’UOMO DELLE PROTEINE VEGETALI E LA GIOVANE PROMESSA “IN CERCA DI BRAND”

Gretina e Vegetarian Party: Giggino ’o green

» Tommaso Rodano San Giuseppe Vesuviano, nello moso si intitola, con umiltà, Diario
studio di Ceriello medesimo) alle di una striker. Io e Greta per il cli-

N
CENTRISTI, ella sfida disperata per rag-
LISTA UNICA giungere il 3%, cifra minima
IN ARRIVO per continuare a esistere in
Parlamento, Luigi Di Maio si sta
TRA OGGI e domani circondando di nuovi e illustri al-
dovrebbe essere leati dall’animo green. Tra i candi-
ufficializzata la lista dati che spingeranno a mani nude
unica dei quattro la traversata di Impegno Civico
leader centristi del nella perigliosa palude elettorale,
centrodestra: Lupi, ci sarà anche Cristiano Ceriello.
Toti, Cesa e Brugnaro. Lasciamo che si presenti con le
Correranno insieme sue parole: “Sono un avvocato
per avere un numero campano di 44 anni che si occupa
di collegi più alto: della difesa dei diritti dei consu-
dovrebbero essere 16. matori e per passione sono tra i
5 a Toti, 4 a Cesa e fondatori e portavoce del Partito
Lupi e 2 Brugnaro, più Animalista Italiano”. Ceriello – di-
uno a Vittorio Sgarbi. ce – “lavora per l’innalzamento
FI teme di perdere dello status giuridico degli anima-
i voti moderati li”, lotta ovviamente contro gli alle-
vamenti intensivi, ma anche “per la
rivoluzione-evoluzione alimenta-
re verso una società a proteine ve-
getali che, è impossibile negarlo,
ultime Europee hanno strappato
un dignitoso 0,6%: potrebbero
quasi trattare da pari a pari con
Impegno civico.
L’ALTRA figurina che Di Maio
sta per calare come un as-
so, nella disperata rin-
corsa alla soglia di
sbarramento, si chia-
ma Federica Gasbarro.
È meglio nota come la
In piazza La 27enne ambientalista Federica Gasbarro con Greta Thunberg Greta Thunberg italia-
na, anche se rispetto all’o-
avverrà”. Nel suo programma 2009 era il portavoce del cartello riginale ha un seguito decisa-
spiccano anche “il divieto degli elettorale Animalisti-Ambienta- mente più contenuto (su Insta-
animali nei cerchi”, l’abolizione listi-EuroScettici per l’Euro pa. gram, dove ha lanciato la candida-
della caccia e degli zoo. Nell’e- Un ossimoro meraviglioso, che tura col ministro, la seguono in
clettica biografia, oltre alla pas- potrebbe allertare la sensibilità di 25mila). La giovane ambientalista
sione politica sbocciata in età Di Maio sui valori atlantici ed eu- Gasbarro ha comunque buone cre-
giovanile, figura un documen- ropeisti, ma in fondo pure Luigi è denziali e forse qualcuno abile a
tario girato insieme a Red Ron- stato euroscettico, e in tempi mol- curare i suoi interessi: a 27 anni ha
nie, dal memorabile titolo Vege- to più recenti. D’altra parte, Ce- già alle spalle tre libri pubblicati
tarian Party. Già nel lontano riello e gli animalisti (la cui sede è a dal gruppo Mondadori (il più fa-
ma dalle piazze all’ONU). Ha una
rubrica su The Wom e un blog
sull’Huffington Post. Ha incontra-
to il Papa ed è stata inserita tra i 100
giovani leader del futuro, nella
classifica di Forbes Italia del
2021, come rivendica giu-
stamente sul suo sito.
Verrebbe da chiedersi
cosa abbia da spartire
con l’ape di Giggino e
Tabacci, ma sfogliando
la sua pagina si inizia a
capire. C’è un incerto mes-
saggio di autopromozione ri-
volto alle aziende: “OMAGGI: So-
no sempre alla ricerca di nuovi
brand e prodotti da scoprire che ri-
specchino il mio stile di vita. Se ti
piacerebbe inviarmi qualcosa,
puoi scrivermi una email”. La ra-
gazza, “alla ricerca di brand”, con-
divide con Di Maio almeno qual-
che impaccio col congiuntivo.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
IL RITRATTO • Carlo Cottarelli La punta di diamante
» Marco Palombi
A
l mercato delle figuri-
ne elettorali se n’è ag-
giunta una che cerca-
va un album da tem-
po: sempre vicinissimo a una
cadrega d’eccezione, economi-
sta prestato alla politica nel
2018 ma subito restituito, Car-
lo Cottarelli potrà ora diventa-
re parlamentare grazie al Pd e
+Europa. “Sarà una delle punte
di diamante della nostra cam-
pagna elettorale” (come dice E-
nrico Letta) per poi divenire
l’e nnesim o peone a perdersi
nell ’ozio senza riposo tra il
Transatlantico e i salotti tv.
Per uno che doveva essere il
nuovo Monti o almeno il mini-
stro dell’Economia di Mario
Draghi finire a fare la figurina
della coalizione perdente non è
proprio un giorno di gloria: pe-
rò il tempo passa, si sa, e il va-
lore di mercato segue l’usura
del marchio e il marchio Cotta-
relli è finito a campeggiare pure
nelle trasmissioni sul Mundial
del 1982, a non dire della stra-
tegia social che, ancorché affi-
data a professionisti, non risul-
ta di eccessivo successo (e sì che
la parabola del duo Mario
Monti-cane Empy avrebbe do-
vuto mettere tutti sull’avviso).
LA CANDIDATURA dell’econo-
mista ex Fmi, in realtà, dice
qualcosa di lui, certo, ma ancor
più del Pd. Cottarelli - esclusi
ovviamente i tifosi del Toro che
lo scambiano per Paolino Pulici
- significa qualcosa solo per una
bolla minuscola di lavoratori
del circo dei media e di utenti di
Twitter: è in buona sostanza u-
na figurina senza valore e basti,
al proposito, ricordare il con-
vulso maggio 2018, quando -
improvvidamente incaricato
da Sergio Mattarella di forma-
re un governo tra le fanfare di
giornali e tv - si ritrovò senza
neanche un voto in Parlamen-
to. A livello più squisitamente
politologico la sua candidatura
indica che l’attuale leadership
del Pd ritiene che - appaltate le
figurine di sinistra al listino
rossoverde - la battaglia eletto-
rale si svolga al centro, un luogo
dell’anima per gente rimasta a-
gli anni 90 del clintonismo e
della Terza Via, ma sfortunata-
mente vuota di elettorato.
Infine c’è il profilo ideologi-
co, per così dire, di Cottarelli: è
lì che tutti gli equivoci si tengo-
no. Classe 1954, cremonese,
laurea in economia a Siena e
master alla London School of
Economics, il suo primo lavoro
è all’ufficio studi di Bankitalia,
poi un breve passaggio in Eni e
la lunga parentesi (dal 1988) al
Fondo monetario internazio-
nale, dove resta per 25 anni.
Uomo del Washington consen-
sus, non difetta di capacità di a-
dattamento. All’epoca della
crisi greca, per dire, il nostro era
a capo del dipartimento Fiscal
Affair del Fmi e in quella veste
partecipò al pessimo lavoro
della Troika ad Atene: nel lu-
glio 2018 rivelò che ai tempi a-
veva segnalato che il piano dei
creditori si basava su ipotesi
sbagliate (la consistenza dei
“m o l t i pl i c at o r i ” della spesa
pubblica), ma non gli diedero
retta, né lui ritenne di esplicita-
re le sue perplessità su una co-
setta costata ai greci il 26% del
Pil e qualche migliaio di vite.
Il candidato perfetto
di quell’equivoco
centrista detto “Pd”
DA BANKITALIA
AL FONDO
MONETARIO
CLASSE 1954,
economista con un
master alla London
School of Economics,
lavora all’ufficio studi
di Bankitalia, poi all’Eni e
dal 1988 è per 25 anni
al Fondo Monetario
Internazionale. Letta
lo volle commissario alla
spending review nel 2013
L’austerità comunque non
gli è mai dispiaciuta. Uno stu-
dio prodotto dal suo “Osserva-
torio sui conti pubblici” nel
2018 benediceva quella del go-
verno Monti, che ci aveva ri-
sparmiato ben 11 punti di au-
mento del rapporto debito-Pil:
un anno prima una simulazio-
ne del Tesoro (ministro Pa-
doan) aveva stabilito al contra-
rio che la manovra “Salva-Ita-
lia”aveva causato un calo del Pil
medio (ogni anno) pari al 4,7%
tra il 2012 e il 2015, cioè circa 75
miliardi l’anno, 300 in tutto, fi-
nendo insomma per peggiora-
re il rapporto debito-Pil (vedi
Grecia). Cottarelli, al fondo, è
un seguace della “scienza eco-
Economista
Carlo Cottarelli,
68 anni, durante
la crisi greca era
al dipartimento
Fiscal Affair del
Fmi FOTO ANSA
d’altronde il nostro su
Repubblica dopo il crol-
lo del Morandi.
In questo senso Cot-
tarelli è anche il candi-
dato perfetto del Pd, che
su quest’equivoco anni
Novanta nasce ed eser-
cita oggi il suo droit de
moribondage: destra li-
berale spacciata per
progressismo e venduta
agli ex elettori Pci. Il
nomica dell’O t- rapporto con Enrico Letta, poi,
tocento”(il liberi- è saldissimo. L’autore di Morire
L’UOMO FMI smo, giusta una per Maastricht, da premier, lo
IL CAPO DEM presa in giro di
Meuccio Ruini a
volle commissario alla spen-
ding review nel 2013: dotato di
GLI AVEVA Luigi Einaudi in
Assemblea costi-
enorme autonomia e destinato
ad essere, col ministro dell’E-
GIÀ AFFIDATO tuente), piena- conomia Fabrizio Saccomanni,
LA SPENDING mente incistato
in quel clima cul-
il vero capo del governo, il suo
lavoro si interruppe brusca-
turale che mente con l’arrivo di Matteo
trent’anni fa pen- Renzi, che non voleva essere
sò che le buone governato da un consulente e lo
pratiche (e il basso deficit) do- rispedì a Washington con un
vessero sostituire l’intermedia- incarico politico: dal suo lavoro
zione pubblica del risparmio e al Fmi il nostro era infatti anda-
l’intervento dello Stato: “È to in pensione al ritorno in Ita-
nell’interesse pubblico che la lia, all’età di 59 anni. Ovvia-
rete autostradale sia gestita dal mente sostiene l’opportunità di
settore pubblico?”, si chiese aumentare l’età pensionabile.
POLITICA l 5
l FRANCO TIRATORE
TESORO, MI SI
È RISTRETTO
IL TERZO POLO
» Antonio Padellaro
D
ifficile comprendere co-
me sia possibile che
mentre in prima pagi-
na si sciolgono inni e canti a
“Calenda-Renzi disputa sui
s eg gi ” (“Re pu bb li c a”), e al
“Terzo polo, prove d’i nt es a”
(“Corriere della Sera”) poi, nel-
le pagine interne i due quoti-
diani si smentiscano senza fa-
re una piega. Infatti, alla luce
degli impietosi sondaggi,
prendono atto che “con il terzo
polo in campo la destra sfiora i
due terzi in aula” (“Rep”), una
catastrofe che il “Corsera” e-
stende all’intero centrosini-
stra: “Centrodestra vantaggio
più largo. All’un ino mi na le
185 collegi a 32”.
Lungi da noi impartire le-
zioni di giornalismo a chic-
chessia ma questa scissione
dai fatti appare come il sinto-
mo di una banalissima rimo-
zione dalla realtà che a molti
illustri editori, direttori e col-
leghi forse appare troppo diffi-
cile da accettare. Il dover fare
prossimamente i conti con
Giorgia Meloni premier, con
Matteo Salvini vicepremier e
ministro dell’Interno, con Sil-
vio Berlusconi presidente del
Senato e gran visir della coali-
zione trionfante. Un incubo
per numerosi italiani e un gi-
gantesco rospo da ingoiare per
Luciano Fontana, Maurizio
Molinari e compagnia can-
tante. Soprattutto se non riesce
a prendere atto che il loro be-
niamino dagli occhi tigrati ha
sbagliato tutto ciò che si pote-
va sbagliare in una rincorsa e-
lettorale che già si presentava
complicata. Nulla di persona-
le contro Enrico Letta, politico
perbene e capace di scelte deco-
rose (l’autoesilio a Parigi dopo
l’ascesa dello statista di Ri-
gnano). Anche Luigi Facta era
un galantuomo ma purtroppo
è passato alla storia come il
presidente del Consiglio del
“nutro fiducia” con lo squadri-
smo in marcia su Roma. Lun-
gi da noi paragonare l’impa-
ragonabile (nessun ritorno del
fascismo al potere ma la pre-
senza di tanti, troppi fascisti
dentro FdI e la Lega crea giu-
stificato allarme) però la cate-
na di errori addebitabili a E-
nrico Facta (o Lecta) è sotto gli
occhi di tutti. Soprattutto la
porta sbattuta in faccia ai
5Stelle di Giuseppe Conte, uo-
mo delle istituzioni scevro da
quel radicalismo di sinistra
praticato dall’ambo Fratoian-
ni&Bonelli con cui il Pd dello
Ztl stringe una improbabile
alleanza. Quanto alla fiducia
riposta in uno come Carlo Ca-
lenda meglio stendere il classi-
co velo. Tommaso Rodano si
chiedeva ieri sul Fatto come
mai tanto spazio nei talk ai
due “ego-centristi”. Visto che a-
vranno molto tempo libero per
loro già si parla di un reality
dal titolo: “C’è boria per tutti”.
6 l POLITICA
VERSO IL VOTO • Pd: pochi collegi e big pressanti
IN FILA SULLA VIA EMILIA
La tonnara dem » Lorenzo Giarelli
I colonnelli
N
assediano il leader
(il loro piano B on c’è gio-
co più fe-
è fare i capilista) roce di
quello
Ma da Bologna delle sedie elettorali. Fini-
sce la musica e puff !, ti ritro-
vi in piedi, sperduto in fon-
Bonaccini avvisa: do al listino proporzionale o
mandato a far la guerra là
“Qui niente dove ogni centro di ricerca
ha già assicurato la vittoria
del nemico.
paracadutati” Enrico Letta potrebbe
presentare già oggi la lista
“Democratici e Progressisti”,
ma avrà tempo fino al week
end per risolvere il suo perso-
nale cubo di Rubik, con l’im-
presa tutt’altro che semplice
di salvare i big del partito e al
contempo non scontentare
le segreterie regionali e pro-
vinciali, già sul chi va là ri-
CANDIDABILI spetto all’arrivo di candidati
calati da Roma dalla sera alla
mattina. E le grane non man-
cano soprattutto perché
molti di questi nomi noti si
sono messi in fila per i collegi
più ambiti, come quelli in E-
milia-Romagna, ricevendo
però da Letta un muro ina-
spettato: questa volta, alme-
no negli uninominali, i para-
ELLY SCHLEIN PIERO FASSINO cadute dovranno essere al
minimo; e quindi anche i big
• Vicepresidente • Nonostante sia - è il pensiero del segretario -
dell’Emilia-Romagna, piemontese doc vadano a guidare i listini nel-
è l’unica certa ed ex sindaco di Torino, le proprie circoscrizioni.
di un posto nei collegi già nel 2018 Fassino
di Bologna e dintorni fu eletto in Emilia- IL CASO EMILIA. Il nodo cen-
Romagna, nel listino trale di questo ragionamen-
proporzionale di Modena to è l’Emilia-Romagna, uni-
e Ferrara. Motivo ca Regione dove il Pd può
per cui anche questa ancora contare su una man-
volta Fassino avrebbe ciata di seggi sicuri all’uni-
chance di garantirsi nominale.
un posto nella Qui si eleggono 29 depu-
stessa circoscrizione tati (di cui 18 al proporziona-
le) e 14 senatori (9 al propor-
zionale). Totale: 43 posti di
BEATRICE LORENZIN cui la maggioranza rischia
comunque di andare alla de-
• Romana, ma con stra. Naturale che non si po-
madre toscana e padre trà accontentare tutti, anche
istriano, Beatrice perché la lista dei dem inte-
Lorenzin aspetta ressati a un posto al Sole emi-
di sapere dove sarà liano è infinita. A cominciare
candidata, ma può da Dario Franceschini, che
contare su un GIANNI CUPERLO pur di Ferrara si è intanto
precedente, dato che preparato un piano B da ca-
quattro anni fa • Nonostante buoni polista al Senato a Napoli,
fu eletta all’uninominale rapporti col Pd per il cui benessere culturale
di Modena per la Camera emiliano, Cuperlo si è molto battuto in questi
dovrebbe correre per ultimi mesi di governo. Poi
tornare in Parlamento c’è Andrea Orlando, spezzi-
in una circoscrizione no ma con sviluppata passio-
fuori dalla storica ne per Parma e Piacenza. E
Regione rossa a n co ra Piero Fassino, già
nel 2018 eletto tra Ferrara e
Modena e ancora in cerca del
collegio giusto. Ieri il Corrie-
re ha perfino ipotizzato una
corsa di Emma Bonino
all’uninominale di Bologna,
proprio dove quattro anni fa
il Pd sostenne Pier Ferdi-
nando Casini: dall’entoura-
ge di +Europa si limitano a
dire “di averlo appreso dai
giornali”, aggiungendo che “i
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
ragionamenti sui collegi non
sono ancora stati fatti”. A ben
vedere, tutt’altro che una
smentita.
Poi c’è Beatrice Loren-
zin, che fu eletta all’unino-
minale di Modena e spera
nella riconferma, forte
dell’apprezzamento della se-
greteria locale. Ma pure il
ministro Lorenzo Guerini,
lombardo di Lodi finora
sempre in corsa nella sua Re-
gione, ma col problema del
taglio dei seggi e dell’annun-
ciato cappotto della destra
nel giardino di casa.
Si è chiamato fuori invece
Gianni Cuperlo, un altro
che pareva certo di rientrare
in Parlamento passando
proprio dall’Emilia: correrà,
ma fuori dalla Regione.
D’altra parte i posti inizia-
no a scarseggiare e c’è da fare
i conti con i dirigenti locali.
Ieri il presidente dell’Emilia
Romagna Stefano Bonacci-
ni lo ha detto chiaro alla
Stampa:“Mi auguro che i pa-
racadutati da Roma siano
pochi o nessuno: se ti ritieni
leader, prendi i voti a casa
tua”. Non a caso da giorni è in
missione a Roma il segreta-
rio regionale dem Luigi To-
siani, impegnato nei conti-
nui vertici con Letta e Fran-
cesco Boccia per definire i
paletti alle candidature.
L’unica sicura del posto, a Troppe teste
Bologna, è Elly Schlein, la Enrico Letta,
“vice” di Bonaccini che piace Dario Franceschini,
sia agli emiliani che al Naza- Andrea Orlando
reno. Sul resto, “valutazioni e Lorenzo
in corso”, dicono dal Pd. Guerini FOTO
Dunque ancora non può ANSA/LAPRESSE
dirsi tranquillo l’ex sindaco
di Bologna Virginio Mero-
la, mentre per l’uscente An-
drea De Maria e per San- dovrebbe fare i miracoli, è chiaro: il segretario non ab-
dra Zampa non dovrebbero tanto è vero che c’è chi, come bia l’arroganza di fare le liste
comunque esserci problemi. PICCOLOTTI Luca Lotti, rischia di lascia- senza coinvolgere gli uomini
Il Nazareno vorrebbe pro- E DI BIASE re il Parlamento. vicini a Emiliano.
muovere anche Val en ti na INDIGNATE In più, in Toscana potreb- E se Francesco Boccia, che
Cuppi , che del Pd è presi- be arrivare Roberto Spe- a differenza di altri non ha
dente, ma che non è stata in- ENTRAMBE sono vicine ra nz a in quota Articolo 1 rapporti conflittuali col pre-
dicata tra i candidati della alla candidatura (Paolo Ciani di Demos do- sidente, se la giocherà da ca-
sezione bolognese. Se il Na- nel proporzionale. Ed vrebbe invece avere un posto polista al Senato, a qualcuno
zareno imporrà dei nomi – è entrambe reagiscono a Roma o dintorni) mentre rischia di andare peggio. Per
il ragionamento dall’Emilia indignate a chi accosta Enrico Letta vorrebbe candi- esempio a Dario Stefàno,
– che almeno non siano e- la corsa alle politiche dare il pistoiese Marco Fur- con un piede fuori dalle liste
stranei alla Regione. Se così alla loro storia personale. faro, già da tempo nello staff dopo due mandati a Palazzo
fosse, però, la processione Elisabetta Piccolotti del partito a Roma. E soprat- Madama. Tra gli uomini di
dei big sarebbe definitiva- (moglie di Nicola tutto in prima fila c’è Simona Emiliano, invece, largo al Ca-
mente vana e per loro la pro- Fratoianni) storica Bonafè, europarlamentare e po di gabinetto Claudio Ste-
spettiva si ribalterebbe: inu- attivista di SI è dura: segretaria regionale che am- fanazzi, pronto proprio per
tile, a quel punto, mettersi in “Contro di me un sistema bisce a tornare in Parlamen- il Senato.
cerca di collegi uninominali maschilista. Non sarò to. Va da sé che non c’è posto Una situazione che ricor-
sicuri (non ce ne sono), mol- all’uninominale. Deciderà per tutti. da quella della Campania,
to meglio un posto da capo- la segreteria se mettermi Chiudere le liste poi signi- altra Regione dove il peso
lista in una circoscrizione in lista”. Parole simili fica avventurarsi negli sla- del governatore si fa sentire.
contendibile. per la dem Michela lom. Ieri, per esempio, in Pu- E così il Pd, che deve garan-
Di Biase (sposa di Dario glia alcuni movimenti civici tire gli interessi di Luigi Di
TOSCANA E PIZZINI. Il princi- Franceschini): “Da 16 anni vicino al presidente di Regio- Maio, non può non assicu-
pio vale soprattutto in To- rappresento il Pd nelle ne Michele Emiliano hanno rare un seggio a Piero De
scana, dove le ultime simu- istituzioni, è misogino scritto a Letta chiedendo “un Luca, figlio del presidente
lazioni dell’Istituto Catta- ridurmi a ‘moglie di’” tavolo di confronto” sul le Vincenzo. Non solo: i dem
neo assegnano non più di 3 candidature e lasciando un potrebbero portare in Sena-
collegi uninominali certi al pizzino al segretario: “Que- to anche Fulvio Bonavita-
centrosinistra. Una miseria sta situazione non è rispetto- cola, vicepresidente della
che ha messo in fuga i pre- sa per i movimenti civici che giunta e braccio destro di De
tendenti, perché già solo per rappresentiamo e, tra l’altro, Luca senior.
accontentare gli uscenti il Pd non è utile per il Pd”. Il senso © RIPRODUZIONE RISERVATA
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
Mi auguro che i paracadutati da Roma siano pochi o nessuno
Stefano Bonaccini • presidente dell’Emilia-Romagna
PER UN SEGGIO SICURO
L’INTERVISTA
Massimo Cacciari Filosofo e politico
“Letta è un disastro,
altri si sono dimessi
per molto meno...”
» Giacomo Salvini
“U
n disastro...”. Massimo Cac-
ciari, filosofo ed ex sindaco
di Venezia, risponde sconso-
lato alla domanda sulla stra-
tegia elettorale del Pd dopo la rottura con
Azione di Carlo Calenda. “Quella di Enri-
co Letta è una catastrofe politica evidente,
i precedenti segretari si sono dimessi per
molto meno”, sostiene Cacciari.
Professore, che idea si è fatto della
rottura del patto tra Pd e Azione?
Quando le intese vengono costruite solo
per uno stato di necessità e senza un’idea,
possono naufragare in ogni momento. So-
no intese dettate solo dalla volontà di vin-
cere o perdere meno possibile.
Di chi è la responsabilità
della rottura?
Di entrambi, che l’accordo
fosse abborracciato lo ave-
‘‘
vano capito tutti. Così stra-
vincerà la destra.
Come valuta la strate-
gia politica del segreta-
rio del Pd Letta?
La sua è una catastrofe politi-
ca, la sua leadership ne esce
sconquassata. Ricapitoliamo:
Letta diventa segretario e porta
avanti una linea – a mio avviso Una catastrofe:
sensata –di fare un’alleanza con
il Pd doveva
il M5S. Dopo la caduta del go-
verno Draghi questa finisce. Poi
si trova di fronte alla scissione
dei 5S e cosa fa? Imbarca solo Di
allearsi coi 5S,
Maio: ma dove vuoi andare con
Di Maio? Una cosa ridicola.
invece è il partito
E poi?
Letta va con Calenda per dare di Draghi
una parvenza di credibilità al
centrosinistra ma dopo pochi e Cottarelli
giorni collassa anche l’intesa
con lui dopo la famosa foto col
bacio. La sua linea politica è
stata sconfessata per tre volte in
pochi mesi: non so quale segre-
tario avrebbe resistito a questo
fallimento.
Dovrebbe dimettersi?
Magari sotto le elezioni no ma ricordo che
i suoi predecessori si dimisero per molto
meno: D’Alema lasciò dopo una sconfitta
alle regionali, Veltroni dopo una vittoria
elettorale. Sono casi infinitamente meno
gravi di questo.
E dopo le elezioni chiederanno la sua
testa? Aleggia l’ombra di Bonacci-
ni...
No, non lascerà perché nessuno gli rin-
faccerà la sconfitta e perché gli altri nel Pd
sono tutti peggio di lui. E poi la sua stra-
tegia fallimentare non avrà grosse rica-
dute nelle urne.
Cioè?
Il blocco di elettori che votavano Pd con-
tinuerà a votare Pd: supererà il 20%.
La responsabilità di questo fallimen-
to è anche degli altri dirigenti dem?
Certo, tra l’altro lo vediamo in questi gior-
ni: c’è una corsa sfrenata a candidarsi co-
me capolista per riottenere un seggio. So-
no un insieme di politici che pensano solo
a sopravvivere, che razzolano nel fondo
del generoso barile della storia della Dc e
della sinistra italiana. Tutto questo senza
avere un’idea di futuro.
Che campagna elettorale dovrebbe
fare il Pd?
L’unica strada ora è rivendicare la voca-
zione maggioritaria e presentarsi come il
garante dell’Ue e della Nato. Sarà
il partito di Draghi e di Cotta-
relli. Non possono fare al-
tro: se si riciclano facendo
una campagna di sinistra
fanno ridere i polli.
E lo storico elettora-
to di sinistra andrà
perso?
Il Pd non è un partito di si-
nistra, lo dico da
tempo: ormai c’è so-
lo un centro conser-
vatore e dall’a lt ra
parte una destra-de-
stra.
Può avere suc-
cesso il terzo polo
di Renzi e Calen-
da?
Ma per carità, niente
di niente: i conserva-
tori voteranno Pd o
FI. Possono arrivare
al massimo al 6-7%.
Renzi e Calenda so-
no due superego che
si mettono insieme
con una sola strate-
gia: sperare nello
sfascio per richia-
mare Draghi.
Ha fatto bene Letta a escludere il
M5S? E dovrebbero tornare insieme
adesso?
Se volevi escludere il M5S, dovevi esclu-
dere anche Di Maio e Fratoianni. Letta a-
vrebbe voluto riprendersi Conte ma Ca-
lenda lo ha stoppato. Ora è tardi: non c’è
più la remota possibilità che torni indietro
perché verrebbe sommerso dalle risate.
Magari dopo il voto.
Il M5S può prendere voti a sinistra?
Sì, se denuncia lo sconquasso politico de-
gli altri e recupera i suoi temi forti.
Andrà a votare?
Sì, andrò ma ormai sono straniero in que-
sto Paese.
POLITICA l 7
l IL COMMENTO
COSTITUZIONE:
S’AVVICINA
L’OSCURA NUBE
DELLE DESTRE
» Adriano Sansa
E
ra appena ieri. Ci siamo in-
contrati e scontrati civil-
mente per difendere la Costi-
tuzione. Abbiamo riaffermato che
vi si trova la garanzia della demo-
crazia e della libertà; che il Parla-
mento è il cuore di un sistema fatto
di pesi e contrappesi che ci hanno
consentito di vivere civilmente,
pur nelle difficoltà, per settant’an-
ni. E ora d’improvviso stiamo in
pigro silenzio davanti alla pro-
spettiva che tutto venga stravolto
da una riforma verso il presiden-
zialismo promossa da partiti con-
fusamente sovranisti e fascisteg-
gianti. Non si dica che non lo sap-
piamo: nulla si ripete tale e quale,
ma Giorgia Meloni e i suoi fedelis-
simi hanno coltivato e mantengo-
no legami profondi con i disvalori
del fascismo.
La cronaca passata e recente,
l’inquietante discorso di Marbella,
il rapporto con Vox, la simpatia
per i razzisti ungheresi e polacchi
parlano chiaro. Ci stiamo dirigen-
do verso un governo delle peggiori
destre, certamente distante dallo
spirito e dalla lettera della Costitu-
RIFORME
IL FASCISMO
E L’ELEZIONE
DIRETTA
PER IL COLLE
zione. L’estate torrida è bastata a
farci tanto diversi da quelli che e-
ravamo solo qualche anno fa? Sia-
mo tornati a somigliare agli italia-
ni che riempivano le piazze per o-
sannare a chi ci annunciava le leg-
gi razziali e ci portava alla rovina
morale e materiale?
Siamo preoccupati e affaticati
per l’epidemia, le guerre, l’ambien-
te stravolto: vogliamo abdicare al-
la nostra personale dignità e pas-
sivamente abbandonarci a chi si fa
avanti per condurre un gregge do-
ve vorrà? Potremmo ancora scuo-
terci, non dare per scontato lo
squallore che i sondaggi prefigura-
no. Resta poco tempo, ma ci sono
uomini e forze pur capaci di tenerci
lontani da quel crinale tristo e pe-
ricolosissimo.
L’Europa è la nostra casa comu-
ne, restiamoci saldamente. La Co-
stituzione è il nostro ancoraggio.
Non ho titoli per lanciare un appel-
lo; e non lo farei, perché servirebbe
invece un semplice vicendevole
ammonimento. Ci stiamo conse-
gnando a una consorteria senza
veri e grandi progetti di fronte ai
problemi che incombono. Si avvi-
cina una nube oscura alle istitu-
zioni, quindi a tutti noi. Lo sap-
piamo, non potremo negarlo.
Qualcuno già suggerisce di esse-
re prudenti, di non dire quello che
sto dicendo. Ormai, ecco la voce,
vinceranno, e sarà meglio non ir-
ritarli.
Sappiamo ancora almeno ciò
che non siamo, ciò che non vo-
gliamo?
8 l POLITICA
LE DESTRE RIECCOLI L’ex premier torna in Senato per cancellare la Spazzacorrotti
t La squadra: Letizia alla Sanità e il generale con Salvini all’Immigrazione
La scure di B. sulla giustizia
Governo: Moratti e Figliuolo
PROTAGONISTI » Giacomo Salvini
V
uole riprendersi quel-
lo che, a suo dire “ille-
g i tt i m a m en t e ”, gli è
stato tolto. Cioè il seg-
gio al Senato da cui fu cacciato
con ignominia nel 2013 dopo la
condanna per frode fiscale. Co-
sì Silvio Berlusconi, a quasi 86
anni, ha deciso: si candiderà al-
FRANCESCO PAOLO le prossime elezioni dopo esse-
FIGLIUOLO re stato riabilitato dalla giusti-
zia italiana. L’ipotesi era nell’a-
• Salvini lo vorrebbe ria da giorni ma il leader di For-
come commissario za Italia l’ha ufficializzata ieri:
all’immigrazione “Penso che mi candiderò al Se-
nato, così faremo tutti contenti,
dopo aver ricevuto pressioni da
tanti, anche fuori da Forza Ita-
lia” ha detto ai microfoni di Ra-
dio Anch’io.“È una questione di
orgoglio”, ha detto ai suoi colla-
boratori. La notizia in poche o-
re ha fatto il giro di tutti i siti in-
ternazionali che hanno parlato
GIORGIA MELONI del “ritorno” e della “rimonta”
dell ’ex premier condannato
• La leader di FdI ieri per frode fiscale. Berlusconi si
ha registrato un video candiderà capolista in cinque
alla stampa estera collegi proporzionali: sicura-
condannando il fascismo mente a Milano, Roma e Napo-
li, incerti gli altri due. Non è e-
sclusa anche la corsa in un col-
legio uninominale, probabil-
mente quello che comprende
Milano, San Giovanni e Mon-
za, dove può contare sull’ap-
porto dei tifosi della squadra
locale di cui è proprietario.
MATTEO SALVINI IL LEADER di Forza Italia ha an-
che cercato di fare il padre no-
• Il leader della Lega
ha rinunciato alla
bile della coalizione dichiaran-
dosi disponibile a vedere Gior-
candidatura in Sicilia per gia Meloni alla presidenza del
sostenere Prestigiacomo Consiglio in caso di vittoria del
centrodestra: “Se sarà Giorgia,
sono sicuro che si dimostrerà a-
deguata a questo difficile com-
pito”. E proprio Meloni ieri ha
cercato di tranquillizzare la
stampa internazionale che da
giorni la dipinge come un peri-
colo per la stabilità del Paese: la
leader di Fratelli d’Italia ha re-
gistrato un video in tre lingue –
spagnolo, francese e inglese –
inviato ai giornalista della
stampa estera in cui ha assicu-
rato che, in caso di vittoria del
centrodestra, l’Italia non per-
derebbe i fondi del Pnrr. Inoltre
ha preso chiaramente le di-
stanze dal fascismo: “La destra
italiana ha consegnato il fasci-
smo alla storia ormai da decen-
ni, condannando senza ambi-
guità la privazione della demo-
crazia e le infami leggi anti-e-
braiche”.
Poi Meloni ha chiarito che
non cambierà la politica estera
italiana restando solidamente
nell’Ue e rivendicando il suo
ruolo di presidente del gruppo
europeo Conservatori e Rifor-
misti: “La nostra collocazione
nel campo occidentale è chiara
e cristallina, come abbiamo di-
mostrato ancora una volta
condannando senza se e senza
ma la brutale aggressione rus-
sa all’Ucraina”. Un modo per
rassicurare, ancora una volta,
le cancellerie e i mercati inter-
nazionali.
Vecchio
che avanza
Silvio Berlusconi
torna in Senato
A fianco, Letizia
Moratti
FOTO LAPRESSE
Berlusconi non solo tornerà
in Parlamento ma sogna anche
la grande riforma della giusti-
zia che, nei suoi anni di gover-
no, non è riuscito a fare. Nel
programma del centrodestra
chiuso martedì sera e che sarà
presentato dai leader la prossi-
ma settimana, Forza Italia in-
fatti ha fatto inserire un capito-
lo dettagliato sulla riforma del-
la giustizia.
SE NELLA PRIMA bozza si parla-
va genericamente di “riforma
del processo penale” e di “stop
ai processi mediatici”, nel testo
finale sono state specificate
meglio le riforme da proporre:
si punta “all’effettività del giu-
Divisi Meloni condanna
il fascismo alla stampa
estera. In Sicilia caos
sulle Regionali: Lega-FI
per Prestigiacomo,
ma FdI non la vuole
sto processo” (riforma della
coppia Alfano-Ghedini), allo
“stop al processo mediatico”
(nuovi bavagli per pm e giorna-
listi) e soprattutto alla “razio-
nalizzazione dei riti alternativi
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
centrodestra può concen-
trarsi sulla compilazione
delle liste da chiudere en-
tro il 22 agosto e sui possi-
bili ministri. Meloni è
concentrata sulla for-
mazione del governo
e ieri a Panorama ha
parlato di “esecutivo
politico” con “ministri
tecnici”. Nelle ultime
ore sta emergendo il
nome della vicepresi-
dente della Regione
Lombardia e asses-
sore alla Sanità, Le-
tizia Moratti: nei
giorni scorsi ha an-
nunciato la sua vo-
lontà di candidarsi
in regione con una
lista civica anche
se il centrodestra
non la dovesse soste-
nere. Ma alla fine, dopo
il voto, potrebbe rinuncia-
re alla corsa in solitaria per
non spaccare il centrode-
stra e accettare un ministe-
ro di peso a Roma: si parla
di lei per sostituire Rober-
to Speranza alla Sanità in
quota FdI, dicono due fonti
parlamentari.
ALTRE FIGURE legate alla
pandemia torneranno
e della prescrizione
processuale”. L’obiet-
in caso di vittoria del centrode-
stra. Il virologo Matteo Bas-
tivo, spiegano due di-
rigenti azzurri, è
setti sul Corriere si è autocan-
didato come ministro della Sa-
quello di superare la lute: “Sono a disposizione, Spe-
legge Cartabia sulla ranza è stato un disastro: serve
prescrizione (consi- un infettivologo”. Se così non
derata troppo “gi u- sarà Bassetti potrebbe entrare
stizialista”) e quel che in Parlamento: si parla di una
resta della Spazza- sua candidatura con Lega o FdI
corrotti di Alfonso (ma i meloniani smentiscono),
Bonafede per tornare ma Bassetti è corteggiato an-
alla cara vecchia ex che da Matteo Renzi. Anche
Cirielli che la faceva l’ex dg Rai Mauro Masi viene
scattare subito per molti reati dato al Ministero della Cultura
dei colletti bianchi. Torna an- per sostituire Dario France-
che un altro cavallo di battaglia schini. L’obiettivo di Matteo
degli anni d’oro del berlusconi- Salvini, invece, è quello di por-
smo: la separazione delle car- tare con sé al Viminale France-
riere. Chiuso il programma, il sco Paolo Figliuolo, già com-
missario straordinario all’e-
mergenza covid: vorrebbe no-
minarlo commissario straordi-
nario all’immigrazione per far
digerire al Colle il suo ritorno al
Ministero dell’Interno.
IERI PERÒ il centrodestra si è
spaccato sulle regionali in Sici-
lia. La Lega ha fatto fare un pas-
so indietro al candidato Nino
Minardo per sostenere la for-
zista Stefania Prestigiacomo.
Salvini poi ha sentito il coordi-
natore azzurro Gia nf ran co
Miccic hè e Prestigiacomo
dando il suo via libera. Micci-
chè ha parlato di accordo fatto:
“È lei la nostra candidata”. Nel
frattempo il governatore Nello
Musumeci si è ritirato: “Basta
al mercato nero dei nomi, tro-
vatevi un altro”. Se la candida-
tura di Prestigiacomo sembra-
va cosa fatta, in serata è arrivato
lo stop di FdI: “Per noi il miglior
candidato resta Musumeci –ha
twittato Meloni – non sosterre-
mo un candidato che saliva a
bordo della Sea Watch col Pd”.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
MORANDI • La Sos di Bankitalia: “2 versamenti in Lussemburgo”
“Castellucci spostò all’estero
7 milioni di buonuscita Aspi”
L’INCHIESTA
DEL “FATTO”:
PRIMA PUNTATA
GENOVA 14.08.2018
In vista dell’anniversario
del crollo di Ponte
Morandi, pubblichiamo
un’inchiesta a puntate
sugli aspetti rimasti
inediti dell’indagine di
Genova. Oggi iniziamo
con le segnalazioni delle
autorità antiriciclaggio di
Bankitalia sull’attivismo
patrimoniale di alcuni
indagati. A partire dai
trasferimenti di denaro
in Lussemburgo da parte
di Giovanni Castellucci
in concomitanza
con il pagamento della
sua buonuscita da Aspi
» Marco Grasso
GENOVA
P
rimavera 2021. Mentre
l’inchiesta sul crollo del
Ponte Morandi volge
alla conclusione, la Pro-
cura di Genova nota un certo
fermento finanziario da parte
dei principali indagati. L’ex
amministratore delegato della
società concessionaria Auto-
strade per l’Italia, Giovanni
Castellucci comincia a sposta-
re denaro tra Italia e Lussem-
burgo. Queste operazioni ven-
gono segnalate dalle autorità
antiriciclaggio di Banca d’Ita-
lia. E non sono le uniche ogget-
to di attenzione. Nel mirino dei
magistrati finiscono anche altri
movimenti, che in alcuni casi
riguardano fedelissimi di Ca-
stellucci: c’è chi viene trovato
insieme alla moglie da cui in
teoria avrebbe divorziato e chi
pensa a intestare tutto ai figli. Il
sospetto degli inquirenti è che
queste manovre possano na-
scondere tentativi di mettere al
sicuro i capitali da possibili fu-
ture azioni giudiziarie, nel caso
in cui i processi dovessero met-
tersi male.
NEL DISASTRO di Genova, il 14
agosto del 2018, hanno perso la
vita 43 persone. Aspi ha già
patteggiato una pena ammini-
strativa da 30 milioni di euro.
Ma il processo per quei fatti si
annuncia lungo e costosissimo.
I danni alla città sono incalco-
labili. All’orizzonte si profilano
azioni civili milionarie e un
procedimento aperto dalla
Corte dei Conti per il danno e-
rariale legato ai costi della mac-
china dell’emergenza e dei suc-
cessivi aggravi per le casse pub-
bliche. Ecco perché l’attivismo
patrimoniale di alcuni indagati
attira l’attenzione degli inqui-
renti su un interrogativo: chi
pagherà il conto alla fine di
questa vicenda?
Gli accertamenti nasco-
no da due Segnalazioni di
operazioni sospette (Sos)
di Bankitalia. Riguardano
Castellucci, indagato sia nel
filone per i 43 morti di Ge-
nova che nel fascico-
lo bis sulla ma-
nutenzione sca-
dente della rete
(viadotti, galle-
rie e barriere fo-
noassor benti).
In quest’ultimo
filone il mana-
ger marchigia-
no è accusato
di tentata truf-
fa e frode con-
trattuale, ipo-
tesi legata a ri-
chieste di rim-
borso per lavo-
ri mai avvenuti.
L’uomo che per
quindici anni ha
deciso i destini
della più grande
concessionaria auto-
stradale italiana viene
costretto a lasciare la
guida della holding A-
tlantia nel settembre
del 2019, a seguito del-
le prime indiscrezioni
giudiziarie. Se ne va
dalla società dei Benet-
ton con una buonusci-
ta d’oro: 13 milioni di
euro, che gli vengono
consegnati in diverse
tranche.
In concomitanza con i
primi pagamenti, rileva-
no le autorità di vigilan-
za, nel 2020 Castellucci
apre un conto in Lussemburgo,
in cui trasferisce dall’Italia 7
milioni di euro, in due diversi
versamenti. Questi soldi con-
fluiranno in una polizza del
valore di una decina di milio-
ni di euro, al centro dell’atten-
zione degli investigatori. Nel-
lo stesso anno si abbatte su di
lui una nuova tegola giudizia-
ria: nel novembre del
2020 viene arresta-
to nell ’ambito
dell’inchiesta sul-
l e b a r r i e r e a n-
ti-rumore difet-
tose (“attacc ate
con il Vinavil”).
Nell ’arco del
2021 uno degli o-
peratori finan-
ziari coinvolti
segnala un se-
c o n d o m o v i-
mento: quello
che per gli in-
vestigatori po-
trebbe prelu-
dere a un tra-
sferimento di
quei fondi ai
familiari.
Per cinque giorni
l’operazione viene so-
spesa, in attesa del va-
glio dell’autorità giudi-
ziaria. La Procura, in-
formata dalla Guardia di
Finanza, valuta diverse i-
niziative. Viene escluso il
sequestro preventivo:
non ci sono illeciti a
monte di quelle opera-
zioni finanziarie che po-
trebbero portare a for-
mulare un’ipotesi di rici-
claggio. La frode in pub-
bliche forniture, reato
di cui è accusato Ca-
stellucci nel fascicolo
bis, entra a far parte
dei reati che possono giustifica-
re un sequestro preventivo in
data successiva alle indagini di
Genova. Rimane un’altra pos-
sibilità, che viene discussa dal
pool che indaga sul disastro: un
sequestro conservativo, mirato
cioè a tutelare la possibilità del-
lo Stato di rivalersi su imputati
che dovessero essere condan-
nati. L’ipotesi, considerata in
un vertice in Procura, alla fine
viene fatta cadere. In
quegli spostamenti
di denaro il pm Mas-
simo Terrile non rav- IL SOSPETTO
visa reati che possa-
no giustificare un se- I PM: TENTÒ
questro. A pesare
nella valutazione sa-
DI INTESTARE
rebbe il quadro pa- I FONDI
trimoniale di Castel-
lucci, che ha altri be- AI FAMILIARI
ni intestati.
MA CI SONO altri no-
mi monitorati dalla Finanza, u-
na decina di persone i cui spo-
stamenti finanziari e immobi-
liari sono stati oggetto di inte-
resse investigativo. Nell’autun-
no del 2020 insieme a Castel-
lucci viene arrestato anche un
suo fedelissimo, Michele Don-
ferri Mitelli, ex capo delle ma-
nutenzioni di Autostrade per
l’Italia. Donferri è una figura
centrale in tutte le inchieste na-
te dal collasso del viadotto. Sul-
la carta si è separato dalla mo-
glie, ma i finanzieri, la mattina
del blitz, li trovano nella stessa
casa. Un elemento che fa so-
spettare gli inquirenti che la se-
parazione possa essere un esca-
motage per liberarsi delle pro-
prietà in vista della tempesta
giudiziaria in arrivo da Geno-
va. In quel periodo, secondo i
pm, Donferri, licenziato da Au-
tostrade, ha continuato a lavo-
CRONACA l 9
Le macerie
e l’ex Ad
Il crollo del 14
agosto 2018.
In basso,
Giovanni
Castellucci
ANSA/LAPRESSE
rare per un fornitore di Aspi,
ma in nero, cosa che gli ha con-
sentito di percepire l’indennità
di disoccupazione.
Un terzo indagato, Pa o l o
Berti, supervisore di Donferri,
spiega le sue intenzioni in una
telefonata intercettata con il
collega Mirko Nanni: “Ho inte-
stato tutto ai miei figli”. È l’11
gennaio 2019 e Berti, condan-
nato in primo grado a 5 anni per
la strage di Avellino
(40 morti nell’inci-
dente del bus sul via-
dotto Acqualonga),
è amareggiato per il
trattamento ricevu-
to dai vertici di Auto-
strade. In un’a lt ra
chiamata Donferri
prova a rincuorarlo:
“40 morti de là e 43
de quà, stamo tutti
sulla stessa barca...”.
Berti lascia intende-
re di aver mentito per proteg-
gere Castellucci (imputato e as-
solto nel processo di Avellino):
“Mi deve dare delle risposte, ha
capito che non può non darme-
le perché in appello rischia. Ba-
sta una mia parola e può essere
coinvolto di nuovo…”. L’inter-
locutore in questo caso è anco-
ra Nanni, direttore di tronco di
Genova, lo stesso ruolo che
Berti ricopriva all’epoca della
tragedia di Avellino: “Che lavo-
ro di merda facciamo io e te (…)
come dice Gianni, io devo pen-
sarlo... a non intestarmi la casa
a me... perché c’ho il terrore che
un domani…”. Contrariamente
a Castellucci, Berti e Donferri,
Nanni è ancora in Aspi. Nel fa-
scicolo bis è indagato per omis-
sione d’atti d’ufficio, attentato
alla sicurezza dei trasporti, ina-
dempimento di contratto di
pubbliche forniture.
10 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
UN TUFFO TRA LE HOSTESS
DI FREGENE, 72 AMANTI
E IL PERFIDO RECEPTIONIST
V
ent’anni fa andai ad abitare a Fregene, una
piccola, deliziosa località sul Mar Tirreno che
all’epoca, essendo distante appena 15 minuti
dall’aeroporto di Fiumicino, pullulava di ho-
stess. La mattina i pulmini delle varie compagnie aeree
passavano a prenderle nei loro appartamenti, e la sera ce
le riportavano. Molte di loro avevano piloti trombamici,
specie sulle lunghe tratte, ma pochissime avevano un
compagno ad attenderle, al rientro. E qui entravo in sce-
na io. Ho conosciuto tutte le hostess che ho potuto. Una
per ogni compagnia, in modo da evitare cortocircuiti: le
hostess sono donne, e le donne parlano. Fu il primo con-
siglio che mi diede mia madre quando cominciai a guar-
darmi intorno, ancora vergine, il cervello marinato nel
testosterone. Mi disse: “Daniele, ricordati: le donne par-
lano”. Anche se non sono Brad Pitt, col quale peraltro
spesso vengo confuso, mi viene molto facile rimorchiare
perché, è questo il grande segreto, rimorchiare dipende
dalla donna. Dopo un po’ che parla con te, c’è un momen-
to in cui la vedi che ti guarda in un certo modo, e tu non
capisci cosa sta succedendo. Ecco cosa: in quell’istante ti
sta indossando, sta immaginando come sarebbe averti
addosso. Io sono piacevole da avere addosso: mia madre
l’aveva intuito e voleva proteggere il suo cucciolo. E così a
40 anni mi trasferisco a Fregene per tuffarmi nelle sue
hostess, come un delfino nel mare. Non potete immagi-
nare cos’era. Era come vivere in un musical h 24. Era il
paradiso. Poi Bin Laden fa lìattentato alle Twin Towers,
le compagnie aeree cominciano ad andare in crisi e a li-
cenziare = fine della pacchia. Per guadagnarsi le 72 ver-
gini del suo paradiso, Bin Laden ha cancellato le 72 ho-
stess del mio paradiso. Testa di cazzo. Per questo viaggio
molto. Ecco alcuni appunti dalle mie cartoline di viag-
gio. La trama: molti piloti d’aereo sniffano cocaina. Lo
sapevate? Una cosa rassicurante.
Abano Terme. Anni fa capito con un’amica in un al-
bergo di Abano Terme. Ci torno tre anni dopo con un’altra
ragazza. Mi danno il conto, pago. In camera, la ragazza mi
fa: “Chi è Sandra?”. Era l’amica di tre anni prima. Come
faceva a saperlo? In questi casi mi sono dato una regola:
mentire sempre. “Non lo so. Perché?”. Mi mostra il conto.
Non ci crederete: sopra c’era segnato il mio nome e quello
dell’amica di tre anni prima! L’avevano in memoria nel
computer. Penso: “Ma che razza di coglione quel concier-
ge!”. Invece no. Racconto l’episodio a una mia ex che aveva
fatto la receptionist in un albergo, e lei mi spiega che certi
colleghi si divertono con scherzi così a spese dei clienti
scoponi. E a quel punto capisco cos’era successo in un al-
tro albergo. A Milano. Ci ero capitato con un’amica di For-
lì, architetto, che doveva fare un sopralluogo in un can-
tiere. Appena arrivati, finiamo a letto, ed un dell’altra in
grembo/ sui mollissimi strati si confuse (terzo canto
dell’Iliade, traduzione di Vincenzo Monti, uno dei brani
che al ginnasio i professori saltano sempre, e gli studenti
perciò vanno a leggere di nascosto, ricavandone un’im-
pressione indelebile), e dopo la doccia mi dice che tornerà
la sera per cena: “Prenota da qualche parte”. Benissimo. E
resto solo. A Milano. Per tutta la giornata. Faccio quello
che avreste fatto anche voi: telefono a un’amica di Milano.
Pranziamo ai Navigli, mi segue in albergo. Siamo a letto
da neanche due ore quando entra in stanza l’architetto.
Penso: “Ma che razza di coglione quel concierge!”. Come se
non bastasse, dopo un mese mi arriva a casa una multa.
L’albergo era in centro, zona Ztl, e il coglione si era dimen-
ticato di segnalare la mia targa ai vigili. “Non s’era dimen-
ticato: l’ha fatto apposta”, suggerisce la mia amica recep-
tionist, sollevando la bocca dal fiero pasto. Che vita av-
venturosa, la mia! (44. Continua)
Calenda non concorda
nemmeno con se stesso
In risposta alla clamorosa rottura
di Calenda, Letta ha osservato:
“Calenda può allearsi solo con Ca-
lenda”, peccando come al solito di
ottimismo. Con quale se stesso
potrebbe allearsi il leader di Azio-
ne? Quello dei giorni pari o quello
dei giorni dispari? Quello di sini-
stra, di destra o di centro? Mica
semplice. “Così è se pare a me”,
sembra essere il suo motto, adat-
tato da Pirandello. Ma quale me?
E si ricomincia da capo...
MARCO DE MARINIS
Ho ancora un sogno:
Conte e Bersani insieme
Caro direttore, mi hai fatto vera-
mente emozionare quando, nel
tuo editoriale, hai nominato Ber-
sani e il fanta-accordo con Conte
su 10 punti. Vedere una coalizione
impegnata nel sociale e capeggia-
ta da due vere persone oneste sa-
rebbe veramente l’unica medici-
na per questo difficile momento
storico. Mi rendo conto sia fanta-
politica. Ma sognare è sempre
permesso, e con permesso, da a-
desso in poi mi approprio anch’io
del tuo sogno.
FERDINANDO VITTONE
Il Pd torni a occuparsi
di equità sociale
Il primo punto del nostro pro-
gramma? Enrico Letta non ha e-
sitazioni: “L’ambiente!”. Finiti i
tempi della difesa dei lavoratori,
del rispetto per i pensionati,
dell’equità sociale, ora l’obiettivo è
cavalcare l’onda di Greta Thun-
berg. Chissà, lo slogan sarà: “Giu-
sta pioggia per tutti!” Suggerisco
un bel jingle per la campagna e-
lettorale, in sintonia con l’obietti-
vo e con le maldestre operazioni di
aggregazione: “Cuando Calenda
el sol…”
GIANLUIGI DE MARCHI
Ottima intervista a Pif
sulla “Tra tta tiva”
Ho letto con interesse l’intervista
a Pif sull’abnormità delle motiva-
zioni della sentenza di secondo
grado sulla trattativa Stato-mafia
da poco pubblicate. La citazione
della premonizione di De Gregori
calza perfettamente. Temo che Pif
abbia fatto confusione quando ha
affermato che “intanto erano a-
mericani e il loro principale obiet-
tivo non era liberare l’Italia dalla
mafia ma dal fascismo”. Come lui
stesso ha reso evidente nel film In
guerra per amore, l’obiettivo della
trattativa degli Stati Uniti con la
mafia nel 1943 non era combat-
tere il fascismo, che ormai stava e-
vaporando, bensì impedire la cre-
scita nel meridione del consenso
popolare verso il comunismo a
guerra finita. Obiettivo persegui-
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
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mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
Società Editoriale il Fatto S.p.A.
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
Inviate le vostre lettere (max 1.200 battute) a: il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant'Erasmo n° 2 - lettere@ilfattoquotidiano.it
LODICOALFATTO
Dai 5S “Cari Verdi, abbiamo sempre
lottato con voi a tutela dell’ambiente”
CARO “FATTO”,comprendiamo e condividiamo la
profonda delusione di tantissimi simpatizzanti e i-
scritti di Europa Verde-Verdi, testimoniata dalla let-
tera, pubblicata ieri sul vostro giornale, di Tiziana
Mossa, membro della loro direzione nazionale. Una
sensibilità peraltro condivisa anche da diversi grup-
pi regionali ed esponenti dei Verdi, a partire dalle
Marche, dove abbiamo sviluppato una proficua col-
laborazione durante le ultime amministrative con u-
na lista congiunta nel comune di Jesi. Fin dalla no-
stra nascita come M5S abbiamo messo la tutela
dell’ambiente e la lotta alle diseguaglianze al centro Risposta alla lettera di Mossa I 5Stelle replicano
della nostra attività politica. Abbiamo lottato per ot-
tenere l’inserimento della tutela dell’ambiente in renda, si pone in antitesi con le posizioni dei Verdi
Costituzione e approvato la Legge Salvamare che europei… eppure Europa Verde-Verdi aveva accet-
mette un argine alla plastica nelle nostre spiagge. tato, lo dico con rammarico, di essere parte di una
Grazie al Superbonus 110%, un provvedimento am- coalizione anche con loro, prima che fosse Calenda
piamente lodato dalla Commissione europea per- a decidere di uscirne. Non spetta a noi dare patenti,
ché coniuga economia e ambiente, abbiamo con- ma è evidente che i principi dell’economia circolare
seguito un risparmio di energia primaria di circa siano l’opposto dell’incenerimento dei rifiuti con
5.650 GWh/anno (con un conseguente risparmio maxi-impianti (nuova passione del Pd) e che il ri-
in bolletta per cittadini di 600 milioni di euro), sono torno di massicci investimenti nel nucleare sottrar-
stati installati oltre 172mila impianti fotovoltaici e rebbero risorse cruciali per conseguire una transi-
130mila colonnine di ricarica per veicoli elettrici. zione rapida e ambiziosa verso le rinnovabili, senza
Anche al Parlamento europeo abbiamo condiviso dimenticare le temibili criticità nello smaltimento
numerosissime battaglie con il gruppo dei Verdi: dal delle scorie ancora irrisolte dalla tecnologia attual-
Green deal alla lotta alla deforestazione, dall’eco- mente esistente. Condividiamo e sottoscriviamo
nomia circolare allo stop alle auto inquinanti entro il con i fatti e con le nostre azioni politiche l’appello
2035. Tutti questi risultati raggiunti dovrebbero lanciato dagli scienziati sul clima. Il nostro impegno
rappresentare l’impalcatura ideale e programmati- politico non è rivolto ai leader o ai colonnelli di par-
ca del fronte progressista e ambientalista contro la tito: ci rivolgiamo quindi direttamente a tutte le cit-
destra estrema che si candida a governare il Paese. tadine e cittadini che, come noi e Tiziana Mossa,
Per noi quest’ultima non rappresenta solamente u- credono in una politica migliore: al di là delle allean-
na minaccia reale per la Costituzione e la pace so- ze, per difendere la transizione ambientale e la giu-
ciale, ma anche e soprattutto per il nostro Pianeta. stizia sociale noi ci saremo sempre. Con coerenza,
Tuttavia, va ricordato che le politiche imbevute di ma anche con un pizzico di coraggio e orgoglio.
negazionismo climatico di Lega, Fratelli d’Italia e FABIO MASSIMO CASTALDO
Forza Italia non sono l’unica minaccia: anche l’os- EUROPARLAMENTARE M5S E COORDINATORE
sessione di Azione sul nucleare, oltre a cozzare con DEL COMITATO RELAZIONI EUROPEE
la volontà popolare espressa dai cittadini nei refe- E INTERNAZIONALI DEL M5S
to ed ottenuto per decenni sulla scendo a non dire una parola sulla ti enormi. Ora il “bip” diventerà
pelle degli italiani, anche dopo la sparizione dell’agenda rossa, non più invadente: dovremo trovare
caduta del muro di Berlino. Infine solo dalla borsa di Borsellino ma presto nuove soluzioni contro i la-
mi auguro che lo sconforto di Di- anche dalle motivazioni della sen- dri di attenzione.
liberto sia solo momentaneo e che tenza “Trattativa”. MASSIMO MARNETTO
presto torni nelle scuole con ancor RINO VEZIO
maggiore convinzione e rabbia
per spiegare agli studenti che la Siamo prigionieri
verità sulle trattative Stato-mafia
è ben peggiore di quanto apparso d e l l’invadenza digitale
nelle motivazioni appena pubbli- Attenzione e reputazione: le due
cate e che le conseguenze di que- miniere immateriali che hanno
sto intreccio, oggi più che mai, mi- arricchito Zuckerberg. Oggi il pa-
nano alla base ciò che resta della dre di Facebook annuncia una
democrazia in Italia. modifica al sistema di WhatsApp:
MARCO GARNERO non si potrà più porre il silenzio al-
le notifiche. Il “bip” vale miliardi,
Rompere il silenzio perché attira l’attenzione dell’u-
tente, lo distoglie dalla sua attività
su l l’agenda rossa e lo porta nella chat. A cui pochi LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
Che tristezza questa classe politi- sanno sottrarsi, perché una di- ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
ca che riesce a parlare di una fan- strazione potrebbe causare un accedi a FQEXTRA, la versione digi-
tomatica “Agenda Draghi”, scono- danno alla propria reputazione. tale del nostro quotidiano
sciuta allo stesso proprietario, riu- Questa dipendenza genera profit-
Cinzia Monteverdi Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
(Presidente e amministratore delegato) Litosud, 20060 Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n° 4;
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022 PIAZZA GRANDE l 11

FATTIDIVITA
DOVREBBERO GOVERNARE SILVIA TRUZZI

SOLO I POLITICI “VIRTUOSI”

Rieccoli di nuovo:

I
mmaginiamo per un mo-
mento che un candidato
si presenti in televisione e
proclami, in tutta serietà,
che l’Italia deve essere
governata “da uomini de-
bitamente educati e da donne
di specchiata integrità, sagge
persone dotate di senso pratico
MAURIZIO VIROLI
condo gli umanisti, per otte-
nere piena legittimità, i gover-
nanti non devono solo rispet-
tare le procedure formali e le
leggi dello Stato, ma dimo-
strare anche eccellenti qualità
kins, che gli umanisti del Quat-
trocento hanno inventato una
nuova forma di eguaglianza –
non disprezza la povertà, che di cui non si riscontra traccia
stavolta ci tocca
il presidenzialismo
possiede ogni virtù e che non è nel pensiero politico moderno
macchiata dal disonore. Il pri- (e nemmeno in quello antico) –
mo, che deriva dall’ambizione, che potremmo definire ‘egali-
lo si trova in tutto il mondo. Il tarismo della virtù’” (pagina
secondo nasce dalla radice 81). E si deve affermare, ag-

e formatesi allo studio della
letteratura antica così come
della filosofia morale”.
FACILE PREVEDERE la reazione
di molti spettatori: lo guarde-
rebbero con aria di compati-
mento e si affretterebbero a
cambiare canale. Eppure, que-
sto era il messaggio fonda-
mentale dell’Umanesimo, il
movimento intellettuale che
fiorì e si diffuse in Italia fra il
Trecento e il Cinquecento. Lo
spiega James Hankins, (Har-
vard University), nel suo libro
La politica della virtù. Forma-
re le persone e formare lo Stato
nel Rinascimento italiano
(Roma, Viella, 2022),
che Stefano U. Baldas-
sarri e Donatella Do-
w n e y h a n n o m a g i-
stralmente tradotto
dall ’inglese (Vir tue
politics. Soulcraft and
Statecraft in Renais-
sance Italy, Harvard
University Press,
2019)
“Politica della vir-
tù”, spiega Hankins,
vuol dire impegno a
migliorare il carattere
e la sag gezza della
classe dirigente per
dare vita a una comu-
nità felice e prospera
(pagine 75-76). Se-
etiche e intellettuali. Solo la
virtù, non la ricchezza, o le o-
rigini familiari, conferisce la
vera nobiltà, e l’autorità per
accedere agli onori pubblici e
governare.
Fra i testi che Hankins cita,
molti dei quali difficili da repe-
rire, merita citare un brano di
Buonaccorso da Montemagno
(1313-1390): “Ci sono due tipi
di nobiltà: uno si mette in mo-
stra, ha un’alta opinione di sé,
si accompagna – solitamente –
a ricchezza, antico lignaggio,
alterigia e diritti ereditari. L’al-
tra è una nobiltà più pura, che
la maggior parte della gente
non è in grado di giudicare, che
stessa della virtù, come se giungo, che se i governanti dei
traesse forza direttamente dal- nostri tempi ponessero questa
la natura, ed è pro- idea di eguaglianza al
prio di quei pochi centro del loro impe-
che hanno nervi sal- COME NEL 400 gno, la nostra Repub-
di e sono pronti all’a- blica sarebbe in grado
zione. Chiunque ab- PER MOLTI di resistere agli attac-
bia questa nobiltà – UMANISTI, chi dei suoi mortali
dotato com’è di sag-
gezza e virtù – può
LA NOBILTÀ nemici, ovvero la ti-
rannide degli uomini
(con maggiore pro- D’ANIMO ERA ricchi e potenti e la
babilità) governare INDISPENSABILE demagogia che, con il
bene lo Stato e com- sostegno dei popoli
piere grandi impre- IN CHI REGNAVA corrotti, vuole un po-
se” (pagina 79). tere senza limiti.
Virtù voleva dire
in primo luogo, secondo l’inse- “SÌ, VA BENE: gli umanisti ave-
gnamento di Cicerone, giusti- vano ottimi ideali, ma difetta-
zia accompagnata dalla pru- vano di realismo politico, co-
denza, che permette me ha dimostrato Machiavel-
a chi governa lo Stato li”, recita il vero e proprio luo-
di capire i tempi e le go comune che in Italia domi-
circostanze. Proprio na a proposito del pensiero
per il suo carattere politico dell’Umanesimo. Pec-
morale e intellettua- cato che non abbia alcun fon-
le, la vera virtù si tro- damento. Non solo perché, co-
va anche fra le perso- me Hankins spiega, Machia-
ne di umili origini, velli appartiene alla “sc uola
anzi, più spesso fra i degli umanisti” (pagina 29),
poveri che fra i ricchi. ma soprattutto perché il vero
Una Repubblica be- realista politico sa bene che
n e o r d i n a t a d e v e senza leader virtuosi le Re-
dunque permettere pubbliche muoiono. Questa
ai poveri di accedere massima di saggezza politica
alle più alte cariche noi l’abbiamo derisa e messa
dello Stato, se dimo- da parte. Con le tristi conse-
strano vera virtù. guenze che chiunque abbia
“Si può quindi af- ancora un poco di saggezza
fermare, scrive Han- non può non vedere.
C
on molta pazienza da qualche giorno su Re-
pubblica si discute tra padri della patria (al-
cuni autorevoli, altri assai meno) sulla pro-
posta presidenzialista di Fratelli d’Italia, che
insieme a Lega e Forza Italia – più grazie all’inettitu-
dine del centrosinistra che alla credibilità di leader e
programmi – si prepara a sbancare il turno elettorale.
Il presidenzialismo è un vecchio pallino della destra,
dai tempi d’oro del nonno di Arcore, che si vedeva in-
coronato a furor di popolo sul trono del Quirinale. Ora
ci riprova Giorgia Meloni che - come giustamente ha
fatto notare ieri Michele Ainis, sempre su Rep - au-
tonominandosi premier incaricata fa uno sgarbo al
Presidente Mattarella, il quale – a Carta vigente – no-
mina il presidente del Consiglio e i ministri. Ainis ha
naturalmente ragione, anche se è una ragione più for-
male che sostanziale perché se i sondaggi non sono
miraggi con un quadro politico in cui il centrodestra
arriverebbe al 43 per cento dei
consensi, perfino Mattarella
dovrebbe arrendersi. Non
potrebbe inventarsi un
governo diverso da quel-
lo formato dal centrode-
stra: non esiste alcuna i-
potesi tecnica, che “supe-
ri” il risultato elettorale.
Sarebbe un colpo di Stato.
Però è giusto: non è Giorgia
Meloni a dover dire (almeno pub-
blicamente) che sarà Giorgia Me-
loni il prossimo presidente del RIFORME
Consiglio. Certo, se le cose doves-
sero andare così – ulteriore igno- IL PROBLEMA
minia per quel che resta di una si- NON È
nistra inebetita dall’insolazione
liberista – dovremo al centrode-
LA FORMA
stra la prima premier donna. Mi- DI GOVERNO,
ca male come simbolo. È LA CLASSE
TORNIAMO al presidenzialismo DIRIGENTE
che dovrebbe salvare la nostra
povera democrazia, facendole fa-

OGGI “IL MESTIERE DELLA SINISTRA”

re un upgrade da “interloquente”a “decidente”. Un bel
salto di qualità che sarebbe possibile grazie a un pre-
sidente della Repubblica che fa praticamente tutto da
solo: eletto direttamente dai cittadini con il sostegno

È RIDARE VALORE ETICO AL LAVORO

Pubblichiamo stralci
de “Il mestiere della sinistra” di
Stefano Fassina (Castelvecchi).
STEFANO FASSINA niva archiviata. Invece, oggi, la
rotta percorsa attraverso il pilota
automatico porta al naufragio.
di una parte politica, nominerebbe il primo ministro e
su proposta di questo nominerebbe e revocherebbe i
ministri, presiedendo financo il Consiglio dei mini-
stri. Una mostruosità costituzionale che per fortuna
non dovrebbe poter passare senza interpellare i citta-
dini (ma se il Circo Barnum che si oppone alla Meloni
insiste così, forse riuscirà nel miracolo di farli stravin-
cere tanto da raggiungere alle Camere i due terzi di
maggioranza ostativi al referendum ex articolo 138).

D
al 24 febbraio, il ritorno della
Politica, quindi della Storia, è
diventato senso comune: pri-
ma dell’economia, c’è la Politi-
ca: non soltanto per il Welfare
State, ma anche per il Security
State. Le libertà economiche non sono sacre e
inviolabili. I contratti, finanche quelli sotto-
scritti dalle istituzioni sottratte al controllo
democratico e collocate nell’empireo della
presunta tecnica, investite della più elevata
fiducia collettiva, vengono rescissi per deci-
sione politica: per sanzionare la Russia re-
sponsabile della guerra all’Ucraina, le banche
centrali degli Stati occidentali bloccano le ri-
serve in valuta estera della Banca centrale di
Mosca; i diritti di proprietà negli Stati co-
struiti sulla rule of law vengono violati sem-
plicemente in ragione della nazionalità origi-
naria dei loro titolari, nei casi dei cosiddetti
“oligarchi”, senza alcun passaggio giurisdi-
zionale di individuazione di possibili reati...
Insomma, la Storia non era finita nell’89.
Si era soltanto presa una vacanza. La Politica,
nonostante la narrazione di moda, non era
mai andata via: dalle nostre parti, ma soltan-
to dalle nostre parti, aveva lasciato fare all’e-
conomia. La Politica è ritornata, innanzitutto
– va rimarcato –, nei luoghi epicentro dell’of-
fensiva liberista partita all’inizio degli anni Quindi, va deviata. Ma verso quale direzione? Ha molta ragione Gustavo Zagrebelsky quando affer-
80... La sinistra storica e le sinistre post-68 Qui ritorna la politica: il mestiere specifico, ma che “Questa proposta di legge è un manifesto che
sono inutilizzabili. Anzi, sono riconosciute, distintivo, che dovrebbe fare la Sinistra e non chiama a raccolta chi ha ‘in gran dispitto’ la fatica e le
anche oltre il dovuto, colpevoli... Il ritorno fa nessun’altra organizzazione politica, per- procedure della democrazia parlamentare. Se attira
della Politica incomincia a essere ché non vuole o non può... gli elettori è perché è diffusa nel Paese una sorta di fru-
invocato anche da chi non è tra le Il mestiere distintivo della Sini- strazione democratica, tra delusione e rinuncia”.
vittime della globalizzazione e del ILLIBRO stra nello scenario di ritorno della Una speranza ce la dà la nostra storia recente: tutte
mercato unico. Anche “i vincitori”, Politica è ridare valore morale, e- le volte che la politica ha cercato di manomettere l’as-
soprattutto la loro prole, consape- conomico e sociale al lavoro attra- setto delle regole costituzionali (nel 2006 con il cen-
vole e smart, si preoccupano dei verso la ricostruzione della sua trodestra, nel 2016 con i compagni della sezione Louis
cambiamenti climatici: a differen- rappresentanza e soggettività poli- Vuitton), i cittadini hanno respinto le pessime propo-
za dei colpi inferti dai liberi merca- tica. È una sfida culturale, prima ste al mittente. L’accanimento contro le istituzioni ha
ti e dalla mala-gestione dei flussi che politica, per navigare le con- qualcosa di inspiegabile: anche la riforma del 2006
migratori, gli effetti dell’innalza- traddizioni sotto i nostri occhi: la prevedeva una sorta di semi-presidenzialismo e fu so-
mento della temperatura globale e conversione ecologica, la mutazio- noramente bocciata dagli italiani (così come il capo-
dell ’inquinamento atmosferico ne degli equilibri geopolitici, lo lavoro Renzi-Boschi). C’è, nelle menti della classe di-
non rimangono confinati nelle pe- smarrimento identitario, l’emer- rigente, uno scarso rispetto nella indisponibilità a
riferie... E a giugno, la decisione » Il mestiere genza educativa, l’inverno demo- prendere atto delle volontà popolari, che con tutta e-
politica della Bce di inasprire la della sinistra grafico, la transizione digitale. videnza non vanno nella direzione di una modifica de-
stretta monetaria per normalizza- Stefano Fassina Quindi, il mestiere distintivo della gli assetti costituzionali. Ma soprattutto c’è una te-
re l’inflazione in un’economia di Pagine: 142 Sinistra non è genericamente “sta- stardaggine bambina nel credere che il problema sia-
guerra conferma non soltanto l’e- Prezzo: 15 e re dalla parte degli ultimi e dei più no le istituzioni e i lacci e lacciuoli previsti dalla nostra
gemonia, ma il dominio dell’ordo- Editore: deboli”. È stare dalla parte del lavo- saggia Carta. Non sono le regole a determinare un cat-
liberismo nell’Eurozona... Castelvecchi ro come specifico interesse econo- tivo funzionamento del sistema. Sono le persone, cioè
Di fronte al ritorno della Politica mico: il lavoro subordinato, in for- una classe politica la cui inettitudine, ormai è chiaro,
e della Storia, riprende senso etico e politico ma esplicita (come il lavoro dipendente) o sconfina in malafede.
la domanda: qual è il mestiere della Sinistra? implicita (come la parte sempre più ampia
Con “La fine della Storia”, la politica diventa- del lavoro “autonomo”, delle professioni e
va attività amministrativa: un viaggio lungo della micro e piccola impresa soffocata dal
l’unica rotta possibile. La scelta della rotta ve- “mercato”). È possibile? Ha senso?
12 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022

\/ \/
STATI UNITI
LA CAUSA CON TWITTER
Tesla, Elon Musk
vende ancora: via
7 miliardi di azioni

E
lon Musk, l’amministra-
tore delegato di Tesla, ha
venduto azioni dell’a-
A LUGLIO +8,5% ANNUO zienda per 6,9 miliardi di dol-
lari. “Nel caso (si spera impro-
L’inflazione Usa babile) che Twitter costringa a
chiudere questo accordo e al-
frena, i mercati cuni partner azionari non arri-
vino, è importante evitare una
guardano alla Fed vendita di emergenza delle a-
zioni Tesla”, ha scritto. La vi-
cenda è nota: ad aprile Musk a-
veva stretto un accordo per ac-

L’
inflazione Usa a luglio è
rimasta invariata su giu-
gno, mentre è cresciuta
dell’8,5% sullo stesso mese del
2021. A tenere alta la corsa dei
prezzi negli Stati Uniti sono e-
lettricità e alimentari, mentre i
carburanti segnano “s ol o ”
+7,7% annuo e l’energia +4,6%.
Su base annua, i prezzi dell’e-
quistare Twitter a 44 miliardi
di dollari, poi a inizio luglio si e-
ra tirato indietro accusando la
piattaforma di nascondere i ve-
ri numeri sugli utenti fake. Il
processo inizierà il 17 ottobre.
Ha poi detto di aver concluso la
campagna acquisti - cosa che a-
veva detto anche ad aprile - e

Inchiesta sulla Trump Organization: Donald nergia hanno segnato +32,9%

e quelli dei beni alimentari
+10,9%, l’aumento maggiore

si appella al V emendamento e non risponde dal 1979. Il dato complessivo è

inferiore sia al +8,7% pronosti-
cato dagli analisti sia al +9,1%
di giugno.

C
ome fanno nei film di Hollywood i cattivi che hanno
qualcosa da nascondere e un buon avvocato, Do-
nald Trump invoca il V emendamento della Costi-
tuzione americana e non risponde alle domande del pro-
curatore dello Stato di New York, Letitia James, che in-
daga sugli affari di dubbia legalità della Trump Organi-
zation, la holding di famiglia del magnate. Il V emenda-
mento consente all’indagato, o al teste, di rifiutarsi di de-
porre se le sue risposte potrebbero esporlo a essere incri-
minato. Due giorni dopo che la sua residenza privata di
Mar-a-Lago in Florida era stata perquisita da agenti
dell’Fbi alla ricerca di documenti sottratti alla Casa Bian-
ca – ne hanno portati via dodici scatoloni -, il magnate ex
presidente doveva ieri presentarsi davanti al magistrato
che da anni passa al setaccio le pratiche della Trump Or-
ganization. Ma The Donald ha motivato al sua scelta: "U-
na volta mi è stato chiesto: ‘Se si è innocenti perché in-
vocare il V Emendamento?’ Ora so la risposta. Quando la
tua famiglia, la tua società e tutte le persone nella tua or-
bita diventano il bersaglio di una infondata caccia alla
streghe motivata politicamente non si ha altra scelta”.
L’ex presidente si dipinge la vittima di un sistema corrotto
e monopolizzato dai “radicali di sinistra”. “Se avevo qual- Grazie alla parziale frenata
che dubbio al riguardo, questi sono stati spazzati via dal del carovita, che resta però sui
raid dell’Fbi due giorni prima della deposizione. Non ho massimi da decenni, la banca
altra scelta perché l’attuale amministrazione e molti pro- centrale statunitense dovrà
curatori in questo paese hanno perso la decenza morale e continuare ad alzare i tassi, ma
etica”. Poi l’attacco personale alla procuratrice James, con meno velocemente. Gli analisti spiegato che le riacquisterà
tanto di video di propaganda sul social del tycoon, accu- scommettono su un rialzo dei qualora l’accordo non venisse
sata di essere “razzista” e di aver creato una "piattaforma tassi d’interesse Usa a settem- concluso. Le azioni Tesla sono
politica" per perseguirlo. “Ogni giorno ci sono persone bredello 0,50% e non più dello aumentate di quasi il 15% da
che vengono uccise a New York e lei passa il suo tempo a 0,75% da parte della Fed. “L’au- quando la casa automobilistica
cercare di acchiappare Trump”. Nei suoi confronti le in- mento dell’inflazione è inferio- il 20 luglio ha comunicato ri-
chieste si sommano: il Dipartimento della Giustizia in- re alle attese, un grande miglio- sultati migliori del previsto.
daga sulla sottrazione di documenti dalla Casa Bianca – ramento da giugno; se si ripe- Reuters ha calcolato che Musk
Trump ne avrebbe anche distrutti, quand’era ancora in tesse in agosto, potrebbe ridur- ora possiede poco meno del
carica -; la Georgia valuta le pressioni da lui esercitate per re la pressione sulla riunione” 15% di Tesla, con vendita totale
alterare il risultato delle elezioni nello Stato; la Camera della Fed, spiega Michael Met- di azioni in meno di un anno
accerta sue eventuali responsabilità nella sommossa del calfe, capo analista di State per 32 miliardi. Musk ha anche
6 gennaio 2021; e la procura di New York vaglia sospetti Street Global Markets. anticipato che potrebbe avvia-
d’evasione fiscale e di pratiche d’affari illegali. La raffica di N. B. re la sua piattaforma di social.
inchieste innesca la solidarietà dei repubblicani, anche di
coloro che non amano l’ex presidente.
G.G.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
PERQUISITA LA CASA
\/
BUFERA IN FRANCIA
Ecologisti contro
Macron: “Inquina
con moto d’acqua”
L’
uscita in jet-ski di Ma-
cron nel mare della Co-
sta Azzurra, rivelata
dalla rivista Voici, non va giù a-
gli ecologisti. Anche quest’an-
no, Macron, insieme alla mo-
glie Brigitte, trascorre le sue
vacanze al forte di Bregançon,
residenza estiva dei presidenti
francesi. Lo stesso Voici, già nel
2020, aveva pubblicato delle
foto di Macron al comando di
un jet-ski. Ma questa estate,
con la Francia colpita da onda-
te di caldo record e devastata
da siccità e incendi, è un’altra
faccenda. “Macron non ha ca-
pito niente del riscaldamento
climatico. Il suo comporta-
mento è criminale”, ha reagito
su Twitter la Verde Sandrine
Rousseau, puntando il dito
contro la moto d’acqua, inqui-
nante per il mare. La polemica
è cresciuta anche perché il
quotidiano Var Matin ha fatto
circolare altre foto di Macron,
ma questa volta alla guida di u-
na kayak, con i colori della ban-
diera francese. Solo una “stra-
tegia di comunicazione”per gli
ecologisti che da tempo de-
nunciano il “pessimo” bilancio
di Macron in materia di clima:
“Passare dal jet-ski alla canoa
per far credere che sta facendo
uno sforzo di sobrietà, è gros-
solano. È solo un diversivo per
far dimenticare l’inazione cli-
matica del governo”, ha osser-
vato Julien Bayou, capo del
partito ecologista. Da poco i
Verdi hanno tentato di blocca-
re, senza riuscirci, alcune mi-
sure del progetto di legge sul
potere d’acquisto, poi adottato
in Parlamento, come l’installa-
zione di un nuovo terminal
GNL a Le Havre e la riapertura
della centrale al carbone di
Saint-Avoid.
LDM
\/
L’ALLARME SULLE ELEZIONI
“C’è rischio ingerenze”:
il Copasir rimane attivo
IL DIRETTORE dell’Aise (Agenzia
q informazioni e sicurezza esterna),
Giovanni Caravelli, ha fornito al Copasir,
“un aggiornamento sullo stato del conflit-
to tra Russia e Ucraina e una serie di analisi
sui principali quadranti internazionali og-
getto di crisi”. Adolfo Urso, presidente del
Comitato parlamentare per la sicurezza
della Repubblica, ha scritto ai presidenti di
Senato e Camera, Elisabetta Casellati e
Roberto Fico, sottolineando la necessità
che il Comitato resti “pienamente opera-
tivo e pronto ad attivarsi”. “Anche in ragio-
ne dei rischi di possibile ingerenza esterna
diretti a condizionare la stessa campagna
elettorale - si legge - , ritengo doveroso che
gli uffici del Comitato restino aperti ed in
funzione per l’intero mese di agosto”.
Nuovo fermo per Ovsyannikova,
la giornalista russa “anti-guerra”
LE AUTORITÀ russe hanno fatto irruzione
nell’abitazione dell’ex giornalista della TV di
Stato Marina Ovsyannikova, celebre per aver
mostrato a marzo il cartello “No-War” in di-
retta tv, per poi tornare a manifestare a luglio.
ESTREMA DESTRA
A 19 anni va a combattere i russi in Ucraina,
indagato a Genova. Dda: “È un mercenario”
E
ra salito su un aereo per la Polonia. Poi da qui ha
passato il confine ucraino su un pullman. E dopo un
breve addestramento militare è stato inviato in
Donbass, da cui ha continuato a postare aggiornamenti
sui social. Kevin Chiappalone, 19 anni, studente di Ge-
nova simpatizzante di Casapound, è il primo caso noto
che riguarda un combattente italiano indagato per es-
sersi arruolato nella Brigata internazionale ucraina do-
po la deflagrazione del conflitto contro la Russia. Per la
Digos, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia
ligure, il giovane è accusato di essere un mercenario.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori Chiap-
palone è un giovane cresciuto con la passione per il sof-
tair, la militanza in formazioni di estrema destra e la rab-
bia della periferia. È originario del quartiere industriale
di Cornigliano, dove è cresciuto con la madre, e frequen-
tava la locale palestra popolare. È credibile che uno stu-
dente con questo retroterra, poco più che un ragazzino,
abbia fatto tutto da solo? L’attenzione degli inquirenti si
concentra proprio sulle reti di arruolatori che possono
averlo aiutato a prendere contatti con l’esercito ucraino e
ad unirsi alle milizie locali. Un salto di qualità che per lo
\/
MALAGIUSTIZIA A IVREA
Prese 20 anni di botte
Ora è tutto prescritto
AVEVA DENUNCIATO più volte i
q soprusi subiti dal marito, iniziati nel
1993. Ma ora è tutto prescritto. Il caso della
donna era approdato al Tribunale di Ivrea
nel 2021, a 6 anni dall’apertura dell’inda-
gine, e martedì il giudice ne ha decretato la
prescrizione. Almeno 3 gli elementi entrati
in gioco nel corso degli anni. Il primo è che
al momento delle denunce, nel 2014 e
2015, non era ancora in vigore il Codice
Rosso, quindi il caso non è stato conside-
rato “prioritario”. Per calcolare la prescri-
zione, poi, è stato necessario applicare i
criteri precedenti alla riforma del 2017. Il 3°
è la situazione degli uffici giudiziari di Ivrea:
il procuratore Gabriella Viglione l’ha defi-
nita “drammatica” tra scarsità di persona-
le e quantità di fascicoli.
La reporter è stata arrestata (per la terza vol-
ta) e a suo carico è stato avviato un proce-
dimento penale con l’accusa di aver diffuso
false informazioni sulle forze armate russe.
Lo ha annunciato il suo avvocato sui social
media. La reporter, in base a una legge appro-
vata dopo l’invasione dell’Ucraina, rischia fi-
no a 15 anni di carcere.
Stato italiano, dopo l’irruzione dell’Isis sulla scena inter-
nazionale, è diventato un reato. La questione non è priva
di contraddizioni, considerando che l’Italia ha aderito
fin da subito all’invio di armi a Kiev e le stesse autorità
ucraine hanno lanciato più di un appello per l’arruola-
mento di milizie internazionali. Di sicuro, come si evince
dai suoi profili social, il giovane non riteneva affatto di
dover nascondere le sue scelte. Da un post del 29 aprile si
capisce che è a Cracovia. Indossa abiti borghesi e posa
insieme a due giovani in divisa militare. Nel suo profilo
Facebook compare in una foto di gruppo insieme ad altri
miliziani, molto probabilmente in Donbass e si definisce
“triste, arrabbiato, ma felice”. A un amico che gli chiede
come va risponde: “L’altro giorno ho perso un amico”. In
un’altra foto su Instagram mostra il dito medio, mentre
imbraccia una mitragliatrice e indossa elmetto, occhiali
scuri e passamontagna.
Già nel 2014 la Procura di Genova aveva avviato un’al-
tra indagine sui foreign fighters partiti per il primo con-
flitto in Donbass, arruolati attraverso reti di arruolamen-
to legate al mondo dell’estrema destra.
MARCO GRASSO
\/
IL VAIOLO DELLE SCIMMIE
Monkeypox, a Milano
vaccini quasi finiti
A FRONTE di oltre 1.400 richieste
q tra prenotazioni e prime sommini-
strazioni, sono quasi terminate le prime
2.000 dosi del vaccino contro il vaiolo del-
le scimmie (monkeypox) inviate dal Mini-
stero della Salute alla Lombardia, motivo
per cui la Direzione Generale Welfare della
Regione ha già chiesto ulteriori forniture di
vaccini. “Considerata l’elevata adesione
alla prenotazione - sottolinea l’assessora
al Welfare Letizia Moratti - ho dato dispo-
sizione alla Direzione Generale di attivarsi
per richiedere la fornitura di ulteriori dosi al
Ministero della Salute. La raccolta delle
prenotazioni proseguirà oltre le 2.000 do-
si attualmente disponibili, formando una
eventuale lista di attesa che sarà smaltita
non appena la Regione verrà rifornita”.
ZOOM l 13
RIMASUGLI
BUON VOTO AI PAESI
AD ALTO DEBITO
, C’È UNA CURIOSA espres-
sione nella politica europea
che viene usata quando si vuol dire “I-
talia” senza nominarla: “Paesi ad alto
debito”, in genere nella locuzione
“specialmente i Paesi ad alto debito”,
il cui uso si alza pericolosamente
quando si sta per votare (e pure dopo
se il risultato non è quello sperato). A
fine 2017 arrivò la “cortina di ferro”
attorno ai “Paesi ad alto debito” me-
glio nota come “Riforma del Mes”, o-
ra – disperso nel vento il documento
italo-francese di fine 2021, manco de-
gnato di una risposta – il governo te-
desco (quello nuovo, più aperto ed
europeista) partorisce tre scarne pa-
ginette, anticipate da Politico.eu, che
tracciano la linea per Berlino e i Paesi
nordici al seguito sulla futura riforma
del Patto di Stabilità. In sostanza, si
danno un paio di contentini formali a
chi chiede una riforma pro-crescita,
mentre si tenta di creare un sistema
L’UE FUTURA
LA RIFORMA
TEDESCA
DEL PATTO
DI STABILITÀ
di regole in cui non ci sia alcuna di-
screzionalità “politica” e questo “spe-
cie nel caso dei Paesi ad alto debito”.
L'impianto dei vincoli di bilancio non
cambierebbe: la Germania si dice
gentilmente disposta a rinunciare alla
– mai applicata e non applicabile – re-
gola della riduzione del debito pubbli-
co a colpi di un ventesimo l’anno della
parte eccedente il 60% del Pil e a un
moderato ampliamento degli investi-
menti esclusi dal deficit; dall'altro
conferma e rafforza il cosiddetto
“braccio preventivo” verso il pareggio
di bilancio strutturale, cioè quello ba-
sato sul Pil potenziale (output gap), il
più grosso non sense delle regole eu-
ropee e il vero braccio armato dell’au-
sterità nel continente. Non solo: il
nuovo sistema dovrebbe escludere
trattative bilaterali tra governi e Com-
missione e disegnare una ferrea gri-
glia per l’applicazione automatica
delle procedure di infrazione ai repro-
bi. E ancora: “Va enfatizzato” che no-
nostante qualche vincolo sia disatti-
vato fino a fine 2023 “il Patto di Stabi-
lità non è sospeso”. Infine, è appena il
caso di ricordare che l’assenza di pro-
cedure di infrazione è uno dei requisi-
ti affinché la Bce possa attivare lo
scudo anti-spread per i Paesi che ne
avessero bisogno. Ecco, ora non resta
che augurare buon voto a tutti i citta-
dini dei Paesi ad alto debito (ricor-
dando che, dovesse servire, “i mercati
gli insegneranno a farlo bene”).
MARCO PALOMBI
14 l ECONOMIA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022

L’INTERVISTA • Stefano Besseghini Il presidente Arera

“Gas, gli aiuti non bastano

Operatori a rischio default”
» Carlo Di Foggia

N
ei giorni scorsi ha fatto
rumore l’allarme lan-
ciato dall’Arera, l’Au-
torità per l’energia, sul
rischio di “tenuta del sistema e-
nergetico nazionale” visti i
prezzi del gas alle stelle. Il Pre-
sidente Stefano Besseghini
conferma i timori nonostante
l’intervento del governo.
Besseghini, perché avete
segnalato questo rischio al
governo e quale scenario ci
aspetta in autunno?
Ci è sembrato importante far
salire l’attenzione ai massimi li-
velli istituzionali. In questi me-
si i prezzi del gas, che influen-
zano quelli dell’energia elet-
trica, hanno avuto picchi e-
levati ma da giugno lo sce-
nario si è aggravato: tra
riduzione dei flussi dalla
Russia e siccità, i prezzi si
sono impennati e sono stabil-
mente intorno ai 200 Mwh, il
doppio rispetto agli ultimi mesi
e dieci volte quelli degli ultimi
cinque anni. Così si trasmetto-
no a tutta la filiera, fino al con-
sumatore, che vedrà le bollette

raddoppiare.
Questo scenario non inglo-
ba lo stop delle forniture
russe, che succede se Mo-
sca chiude i rubinetti?
Credo che a Mosca convenga
mantenere bassi i flussi ma non
fermarli, ne avrebbe un danno
anch’essa. Se però dovesse av-
venire, lo scenario peggiore-
rebbe e la Commissione dovrà
intervenire con meccanismi
d’urgenza, come ha promesso
di fare, magari con tetti tempo-
ranei al prezzo del gas.
Voi li auspicate da tempo, il
governo pure, ma c’è molto
scetticismo sulla reale effi-
cacia di questo strumento.
Finora li hanno usati solo
Spagna e Portogallo.
Quello iberico non è un tetto al
prezzo di mercato ma un mec-
canismo in cui i fornitori ven-
gono indennizzati per i manca-
ti incassi. Parliamo di due Paesi
poco dipendenti dal gas. L’idea
è invece quella di intervenire li-
mitando la formazione del
prezzo alla Borsa europea, il
mercato ttf olandese, o con
‘‘
Il blocco
contrattuale
sostiene i clienti,
ma se i venditori
falliscono i costi
vanno in bolletta
IL PIANO DA 10 MLD
t LE MISURE NO PRELIEVI SU ADEGUAMENTI SALARIALI E PIÙ ASSEGNI
volumi di gas necessari...
A questi prezzi è inevitabile:
non riescono a ottenere coper-
ture bancarie per immagazzi-
narli. Un anno fa un venditore
si approvvigionava per l’inver-
no con un miliardo, oggi ne ser-
vono 4 o 5. Il fatto che si sia do-
vuti intervenire dando 4 mi-
liardi a Snam e Gse per riempi-
re gli stoccaggi dà l’idea delle
difficoltà che ci sono: in certi
giorni il loro apporto è quasi la
metà del flusso in ingresso.
‘Se Putin chiude,
misure drastiche’
Per Besseghini,
senza i flussi russi
servirà razionare
il gas pure nelle
case FOTO ANSA
Vi risulta che le utilities
non riescano a trovare il
L’aggiornamento sarà mensile
anziché trimestrale. In pratica
Bisognerà valutare bene per-
ché, in una situazione già criti-
gas da vendere?
Già nei mesi scorsi abbiamo vi-
si lavorerà con i prezzi di Borsa
giornalieri, con posizioni sem-
ca, può avere effetti dirompenti
e infatti gli operatori sono in al-
sto aumentare le forniture di
ultima istanza, che scattano
pre più corte e meno copertura.
Questo però non risolve il pro-
larme. Questa misura aiuta i
clienti, ma se i venditori falli-
quando gli operatori non sono
in grado di fornire i volumi ne-
blema dei prezzi elevati.
Secondo voi c’è il rischio di
scono i costi si scaricano co-
munque sulle bollette.
cessari. Per aiutarli abbiamo
modificato il meccanismo di
default di molti venditori a
questi prezzi. Il governo
Si rischia di andare verso
razionamenti di fatto?
formazione del prezzo, aggan- però non pare avervi ascol- Bisogna distinguere tra indu-
ciandolo al mercato Psv italia- tato e il decreto vieta agli o- stria e consumi civili. L’indu-
no e non più al Ttf olandese ba- peratori di modificare i stria, a questi prezzi, la riduzio-
sato sui contratti a termine. contratti fino ad aprile. ne dei consumi se la autoimpo-
ne, e questo però va a discapito
della crescita economica. In sei
mesi la domanda di gas è già di-
minuita del 10%. I prezzi di-
struggono la domanda. Per la
clientela domestica, la situa-

Meno tasse per (tutti) i tedeschi

meccanismi di tassazione del
gas russo. Siamo però consape-
voli che sia molto complicato
da fare e che, a oggi, i meccani-
smi siano poco chiari.
Il governo ha stanziato 8
miliardi nel dl aiuti per le
bollette, bastano?
Il decreto proroga misure già
usate, come il bonus alle fami-
glie più povere, il credito d’im-
posta per le imprese e il taglio
degli oneri di sistema. Queste
norme mitigano un po’ i costi
ma non risolvono il problema,
per farlo servirebbero risorse
» Cosimo Caridi
• IL MINISTRO delle Finanze tede-
sco, Christian Lindner, ha presentato
ieri un piano di riduzione delle tasse
per oltre 10 miliardi di euro. Secondo
il ministero dovrebbero beneficiare
degli aiuti fiscali circa 48 milioni di
cittadini, con un risparmio medio di
192 euro a persona.
gio di stipendi più alti. Il piano preve-
de quindi che sia fissato a 10.933 euro
(300 in più rispetto a prima) il tetto
per l’esenzione totale delle tas-
se e aumenta di 5mila euro
l’ingresso nello scaglione
contributivo più alto (da
58 a 63mila euro).
L’altra misura intro-
dotta è l’incremento del
assegnato 300 euro a tutti (esclusi li-
beri professionisti e pensionati) co-
me supporto alle bollette. Dei 30 mi-
liardi, tre sono stati usati per
calmierare i prezzi ai distri-
butori di benzina.
Le critiche più dure
all’operato e alle scelte
del ministro Lindner sul
piano sono arrivate dagli
zione è più difficile, serve con-
tenere i consumi su base volon-
taria, ma in emergenza servi-
ranno misure più incisive.
Il ministro Cingolani so-
stiene però che l’inverno
non è a rischio nemmeno in
caso di stop al gas russo...
La sicurezza dell’approvvigio-
namento spetta al ministero, le
valutazioni sono loro. Io credo
che si possono compensare cali
di forniture con nuovi approv-
vigionamenti, ma solo se i flussi
russi restano in campo, seppur
ridotti. In caso di stop totale,

molto più ingenti. Bisognerà
monitorare attentamente. Si
navigherà a vista.
Nella segnalazione, Arera
parla di “livelli insostenibi-
li” per i consumatori.
Esiste una vasta categoria di
consumatori non destinataria
di aiuti e su cui il raddoppio del-
le bollette, già elevate, avrà im-
patti molto pesanti. In autunno
bisognerà valutare se, e come,
intervenire, sperando che la Ue
venga in aiuto.
Voi segnalate la difficoltà
degli operatori a trovare i
I
l piano ha un nome esplicativo: si
chiama “atto di compensazione
all’inflazione” e Lindner ha enfatiz-
zato che non si tratterà di un taglio
delle tasse bensì di uno stop a nuove
imposte. Il ministro ha definito ‘pro-
gressione fredda’ l’aumento delle
tasse legato alla crescita dell’infla-
zione, passata dal 3,8 per cento nel
luglio 2021 al 7,5 per cento il mese
scorso. In pratica, la crescita dei sa-
lari necessaria per affrontare l’infla-
zione porterebbe a un aumento con-
tributivo, annullando così il vantag-
sostegno alle famiglie. Per
i primi tre figli si riceveran-
no, dal prossimo mese, 227 eu-
ro ciascuno mentre dal quarto si ar-
riverà a 250 euro. È previsto poi un
ulteriore aumento di sei euro per il
2024.
I dieci miliardi stanziati dal mini-
stero si aggiungono ai 30 miliardi che
hanno già finanziato i diversi incentivi
messi in campo con l’inizio della crisi
energetica. È stato ad esempio fissa-
to a 9 euro il prezzo per i biglietti men-
sili per viaggiare sull’intera rete del
trasporto pubblico e l’esecutivo ha
alleati di governo. “ I tagli
alle tasse nell'ordine di mi-
liardi -ha detto Andreas Au-
dretsch, vice capogruppo dei Verdi al
Bundestag- dei quali i redditi più alti
beneficiano tre volte tanto delle per-
sone con redditi bassi, ignorano la
realtà”.
Anche per Spd e Linke il problema
è l’intervento sull’intera popolazione,
mentre si dovrebbero privilegiare i
redditi più bassi, ovvero quelli che su-
biscono maggiormente il peso
dell’inflazione che aumenta e dell’au-
mento delle bollette.
servirà contenere la domanda
con misure di emergenza.
Dalla tassa sui cosiddetti
“extra-profitti” delle socie-
tà energetiche il governo
sta incassando briciole e
nel dl è corso ai ripari ina-
sprendo le sanzioni. Per-
ché è stata un flop?
Non è materia di competenza
di Arera. Le stime sull’impatto
erano molto alte, ma atteggia-
menti elusivi delle aziende mi
sembrano poco probabili visto
che hanno sistemi di complian-
ce molto stringenti.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
GUERRA IN UCRAINA Vicino alla centrale di Zaporizhya, ormai
base dei russi, i civili convivono con il pericolo del disastro
NIKOPOL: L’INCUBO NUCLEARE
“Finirà come a Chernobyl”
» Alfredo Bosco
NIKOPOL
PUTIN IL BULLO:
A
LO DICE IL BLOG N i ko p o l Na t a s h a
DELL’EX MOGLIE sorride e ci indica il
IL GIORNALE Insider fiume Dnipro: “Vo-
ha scovato un vecchio levate vedere la cen-
blog di Lyudmila, l’ex trale? Eccola lì!”. Di fronte a
moglie del presidente noi, a soli quattro chilometri, i
russo. Nel 2006 usava territori occupati dai russi. Da
- per proteggere la sua marzo le truppe del Cremlino
identità su internet - sono ad Enerhodar, la città
il nickname di llenaa. dove si trova la più importante
L’ex first lady di Mosca centrale nucleare del sud del-
scriveva della sua vita l'Ucraina che solo pochi gior-
noiosa, nonostante ni fa è stata colpita terroriz-
sedute di psicoterapia e zando non solo il governo u-
di yoga, ma si lamentava craino, ma l’intera comunità
soprattutto di suo marito internazionale. Il governo di
che “le succhiava Kiev accusa le forze russe di
il sangue”. occupare militarmente l’im-
pianto, avendolo trasformato
in una propria base per lancia-
re attacchi al riparo degli im-
pianti; se venissero colpiti da
un fuoco opposto degli ucrai-
ni, sarebbe una catastrofe per
l’intera Europa.
PETRO KOTIN, pr e si de nt e
dell’azienda che controlla la
centrale, dichiara che il gover-
no russo sta giocando col fuo-
co mettendo in pericolo tutti
quanti per tentare di collegare
nel mezzo di un conflitto, in
maniera illegale, l’impianto
nucleare con la Crimea: “I mi-
litari russi che sono dentro la
centrale nucleare di Zapori-
zhzhia stanno implementan-
do il programma volto a colle-
gare l'impianto alla rete elet-
trica della Crimea. Per fare ciò,
è necessario prima danneg-
giare le linee elettriche del-
l'impianto collegato al sistema
energetico ucraino. Al mo-
mento, l'impianto funziona
con una sola linea di produzio-
ne, il che è un modo di lavorare
estremamente pericoloso”. Il
direttore generale Mariano
Grossi dell’International Ato-
mic Energy Agency conferma
l’estremo pericolo che si sta ri-
schiando: “Abbiamo ricevuto
informazioni su questa grave
situazione, l'ultimo di una
lunga serie di rapporti sempre
più allarmanti. Faccio appello
a tutte le parti in causa affinché
esercitino la massima mode-
razione nelle vicinanze di que-
sto importante impianto nu-
cleare, con i suoi sei reattori”.
Per chi abita a Nikopol que-
sto conflitto fa riaffiorare
grandi paure: “Rischiamo di
finire come a Chernobyl”, di-
cono i civili. E poi l’altro timore
è quello dell’invasore che è di-
sposto a tutto pur di vincere
come accadde nella seconda
guerra mondiale con l’armata
nazi-fascista. Una signora di
novantaquattro anni, nel suo
giardino, guarda il tetto della
casa danneggiata dai bombar-
damenti e sospirando conti-
nua a ripetere: “Mi ricordo an-
cora i tedeschi, ero una ragaz-
zina; ma questa guerra non
riesco proprio a capirla, noi e i
russi abbiamo affrontato in-
sieme un nemico straniero, a-
vevamo uno stesso ideale, per-
ché ci combattiamo oggi?”. I-
nizia a piangere, stremata.
Questa spada di Damocle che
potrebbe abbattersi su Niko-
pol è uno degli aspetti peculia-
ri del secondo fronte più attivo
di questo conflitto dopo il
Donbass.
KIEV DA TEMPO dichiara la vo-
lontà di una contro offensiva,
ma le linee non si spostano in
modo decisivo; però, l’artiglie-
ria lavora, ad esempio a sud di
Zaporizhzhia quattro missili
hanno colpito il quartiere di
Kushuhum uccidendo un civi-
le e danneggiando o distrug-
gendo completamente una
trentina di edifici. In territorio
russo le cose sono altrettanto
gravi. Nella base di Saki una
serie di potenti
esplosioni ha di-
strutto vari de- In macerie
positi di muni- Le abitazioni
zioni. Il governo a Kushuhum,
russo nega che a sud del sito
sia stato a causa nucleare,
d i b o m b a r d a- distrutte
menti, e ha ten- dagli attacchi
tato di far passa- FOTO A. BOSCO
re sui media, co-
me per l’inc ro-
ciatore Moskva, che si sia trat-
tato di un incidente. Il gover-
natore della regione di Zapori-
zhzhia, Oleksandr Starukh,
non vuole assolutamente sot-
tovalutare la questione è du-
rante la riunione della com-
missione regionale per la sicu-
rezza tecnologica e ambienta-
le ha dichiarato: “A causa del
pericolo, è urgente adottare
misure per ridurre le possibili
conseguenze di un incidente
presso la centrale nucleare. I
piani di evacuazione devono
essere rivisti e aggiornati il pri-
ma possibile”. Il piano del go-
vernatore è quello anche di at-
tuare immediatamente un
servizio sanitario con la crea-
zione di una riserva di farmaci
efficaci a proteggere la popola-
zione della regione, in caso che
l’incubo nucleare si avveri.
Lungo il Dnipro l’estate è arri-
vata e centinaia di ucraini si
godono le spiagge, bambini
corrono e giocano mentre le
madri annoiate si fanno selfie
con le amiche. L’odore di sha-
shlik, lo spiedino di carne che
si può mangiare in tutti i paesi
dell’ex blocco sovietico, quasi
distrae e può far dimenticare
per qualche secondo la trage-
dia della guerra. Ma basta per-
correre un’ora di auto verso
sud, e le cannonate tolgono di
nuovo il fiato.
ESTERI l 15
MALI
t
Mosca, affari
con i golpisti:
venduti caccia
ed elicotteri
M
osca continua ad armare
il Mali. Martedì un aereo
cargo è atterrato all’ae-
roporto di Bamako con a bordo
diversi equipaggiamenti milita-
ri, aerei caccia L39 e Sukhoi 25 e
e l i c o tt e r i d ’att a c c o d i t i p o
Mi-24P, secondo quanto riferito
dal ministro della Difesa, Sadio
Camara, uno degli uomini forti
del regime dei colonnelli che ha
preso il controllo del Paese con il
colpo di Stato dell’agosto 2020.
Il ritiro da febbraio e ancora al-
meno fino a settembre delle
truppe francesi dal Paese, impe-
gnate nella lotta contro il terro-
rismo jihadista dal 2014 nella
regione instabile del Sahel con
l’operazione militare Barkhane,
ha lasciato campo libero in Mali
alla Russia di Putin, diventato il
partner numero uno della giun-
ta al potere.
Sullo sfondo della collabora-
zione tra Mosca e Bamako, il
gruppo Wagner, una compagnia
privata di mercenari russi, pre-
sente anche nella Repubblica
centrafricana, che intervengono
L’APPALTO
AL CREMLINO
420 MILIONI
DI EURO DAI
COLONNELLI
ufficialmente in qualità di istrut-
tori dell’esercito locale, ma che
secondo le Ong sono responsabi-
li di massacri di civili maliani.
Circa un migliaio di soldati di
Wagner sarebbero attivi nel Pae-
se. Una presenza, “a fini com-
merciali” riconosciuta a maggio
anche da Mosca. L’i nva si o n e
dell’Ucraina, il 24 febbraio scor-
so, non ha dunque messo fine
all’export di armi russe in Africa.
Già in primavera, Mosca aveva
consegnato a Bamako armi e si-
stemi radar mobili, oltre che ae-
rei Super Tucano e elicotteri
Mi-35. Martedì, alcuni di questi
equipaggiamenti sono stati e-
sposti in una cerimonia ufficiale,
“storica” per il ministro Camara,
che si è tenuta all’aeroporto di
Bamako, in presenza di diplo-
matici russi e del colonnello As-
simi Goita, presidente della
transizione maliana. La collabo-
razione con Mosca è “vincente
per tutti”, ha osservato Camara.
Le condizioni d’acquisto delle
attrezzature militari non sono
state precisate. Ma il governo
maliano ha fatto sapere di aver
raccolto 420 milioni di euro
presso investitori che operano
sul mercato sub-regionale dell’
Uemoa, l’Unione economica e
monetaria ovest-africana.
Sale intanto il bilancio dei
morti dell’ultimo attentato di
domenica scorsa: non sarebbero
4, ma 42, i soldati morti in un at-
tacco jihadista a Tessit, nel
nord-est del Paese, vicino ai con-
fini del Burkina Faso e del Niger.
È l’attacco più sanguinoso attri-
buito ai jihadisti contro le forze
maliane dal 2019.
LDM
16 l ITALIA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022

VERSO LA DÉBÂCLE ELETTORALE

Popolo sovrano
Il segretario dem
Enrico Letta
a una Festa
dell’Unità
» FILIPPOMARIA PONTANI FOTO ANSA vitali in Parlamen-
to), ad accettare
senza discutere (o
con correttivi marginali) il modello
economico dominante, e pronta, an-

“N
cor più del proprio omologo france-
se, a sacrificare sull’altare della su-
essuno scoglio / nel ma- balternità agli Stati Uniti ogni eredi-
tà pacifista. Inevitabile dunque - e
re dei vostri occhi / per non episodica - la passione per Dra-
bucare la nave delle cer- ghi che tutto questo incarna al mas-
simo livello. Di fatto, una formazio-
tezze” (W. Mouawad). ne conservatrice dell’esistente, che
Nell’attesa della débcle elettorale, al- rimane alfiera di alcuni diritti civili,
cuni intellettuali - tipicamente, ul- salvo poi non riuscire a portare a casa
tracinquantenni irriducibilli eletto- (nemmeno sotto Bergoglio e con un
ri del Partito Democratico - si cro- Parlamento teoricamente a favore)
giolano nella consueta “malinconia né lo ius scholae né il ddl Zan né una
di sinistra” (Enzo Traverso), nell’a- minima legge sull’eutanasia.
desione nostalgica a simboli e riti i- L’opera di superamento del cliva-
gnoti ai più giovani, sinceramente ge (la fessurazione, lo scollamento)
urticanti per gli oppositori, e co- tra le della sinistra e i loro rappresen-
munque ormai per lo più ridotti a tati potrebbe passare tramite il coin-
frammenti di un vetusto folklore: volgimento in prima persona di gen-
tutto quell’insieme di sezioni stori- te che alle élites non appartiene, e
che, Feste dell’Unità, canzoni di tramite un programma che tenga in-
Guccini e richiami a Berlinguer e sieme sotto uno straccio di utopia
magari a Gino Strada, che ben poco classi sfavorite, minoranze, e ceto
ha da dare alla causa non perché non medio sempre più minacciato di im-
rappresenti una degna eredità (al poverimento. Le liste elettorali pos-
contrario!), ma perché viene spesso sono infatti diventare un’improvvi-
brandito come clava contro chi sata pezza a colori di residuati con
dall’esterno voglia condividerne cer- qualche elegante soprammobile;
ta sostanza programmatica, e per- oppure possono provare a sanare lo
iato tra futuro promesso e passa-
to prossimo, tra gli impegni di a-

.LA SINISTRA D’ÉLITE.

zione e le pratiche concrete se-
guite sui territori, per esempio
prendendo atto che i territori so-
no tutt’altro che inerti. L’ “azione
popolare” è diffusa, fatta di comi-
tati e gruppi spontanei che non o-
perano solo resistenza a decisioni

.E LE SUE CLAVE.
LETTA & C. Macché Guccini e Feste dell’Unità: il suo modello è macroniano
Cerca voti a destra lasciando gli strati sociali più deboli all’astensionismo
Sinistra, M5S e Unione Popolare: chi raccoglierà la “forma partigiana”?
ché fa a pugni con la realtà di un partito votato a inciuciare con Gelmini e
Giorgetti, e di fatto collaterale, nei territori, alle Camere di Commercio e alle
sezioni di Confindustria.
Da quei “miti storici privi di potenziale mobilizzatore” (e dalla loro po-
sticcia appropriazione) dissuade, da Oltralpe, un libretto dal titolo Bisogna
disperare della sinistra? (Textuel, aprile 2022), in cui - tra la vittoria di
Macron nelle presidenziali e la fragorosa sconfitta alle politiche - il poli-
tologo Rémi Lefebvre prova ad allineare sobriamente temi e categorie che
valgono, mutatis mutandis, anche per il nostro Paese. Il primo pericolo che
incombe, a suo parere, è la disaffezione o la crescente astensione degli strati
sociali più in difficoltà, i quali - con piena ragione, guardando le politiche
degli ultimi anni - meno credono nella possibilità che la politica porti un
cambiamento sostanziale. Recuperare i “fâchés pas fachos” (incazzati non
fasci) - essenziali per ogni competizione in cui la sinistra voglia avere una
chance - e ove possibile strapparli alle sirene dell’estrema destra (la “de-
strizzazione” dell’opinione pubblica non è una condanna scritta, osserva
Lefebvre, ma il frutto di un abbandono del campo), significa offrire un im-
maginario coerente di svolta con posizioni chiare su alcuni punti, e pro-
porre personalità credibili per attuarlo.
Al PD di oggi si potrebbe segnalare che il sospirato accordo di programma
con il partitino di Carlo Calenda (comunque sia finito; invece con Verdi e SI,
s’è detto, solo un’intesa elettorale e non di governo) e il perdurante merci-
monio di seggi volto a garantire la sopravvivenza alla “sisalvichipuò” del ceto
politico privato di carega, vanno in senso esattamente contrario rispetto a
questi due assi. Ma in verità non stupisce, visto da Parigi, che Enrico Letta,
rampollo di alta famiglia istruito in una grande école, allievo di un importante
economista democristiano e docente di un Ateneo (SciencesPo) i cui studenti
pagano 10mila euro all’anno di retta, abbia inteso indirizzare il Partito De-
mocratico verso En Marchedi Macron: farne dunque una formazione oli-
garchica di centro fondata sul “campo dei diplomati” e sulla buona borghesia
cittadina, tesa a cercare i voti della destra (che per Macron sono diventati ora
improvvide (in campo ambienta-
le e di diritti del lavoro), ma sono
spesso attivi in senso positivo,
nell’artigianato e commercio lo-
cale, nell’impresa etica, nei beni
comuni, nell’accoglienza agli
stranieri, nella sanità di prossi-
mità, in un volontariato che ri-
sponde a esigenze di giustizia e di
solidarietà.
Migliaia di cittadini che negli
anni si sono allontanati da riven-
dicazioni di tipo “Nimby” e han-
no acquisito una coscienza pro-
fonda del contesto e del modo in
cui le loro lotte s’inseriscono nel
più vasto quadro del capitalismo
contemporaneo. Hanno acquisito, cioè, una forza critica e propositiva “dal
basso”, soprattutto sui temi - agiti, e non declamati come un rosario - della
tutela ambientale (che non è la pelosa favoletta della “sostenibilità”, ma im-
plica un vero cambio di paradigma, perché ovunque nel mondo i poveri in-
quinano di meno ma sono i più esposti ai danni), della solidarietà, della di-
gnità del lavoro, e della lotta alle diseguaglianze. Operai, insegnanti, arti-
giani, infermieri, che conoscono il Manuale della transizione di Attac o il
“socialismo democratico, ecologico e meticcio” su cui si chiude la Breve storia
dell’uguaglianza di Piketty; cittadini che sono in grado di persuaderne altri
“dal basso”, e non aspettano un leader da investire bensì una comunità po-
litica in cui riconoscersi.
Non so se e quale forza politica sarà in grado di raccogliere questa sfida,
quella che Lefebvre chiama la “forma partigiana”: il M5S era nato anche per
questo, e - pur tra varie contraddizioni - qualcosa l’ha fatto; l’Unione po-
polare pare aspiri a fare altrettanto (ma perché poi non lo fanno assieme?).
Negli ultimi anni, Syriza di Alexis Tsipras e la Nupes di Jean-Luc Mélenchon
(di nuovo, con tutti i limiti) hanno provato a coinvolgere e federare non solo
partiti ma anzitutto cittadini e realtà sociali sotto le insegne di un programma
chiaro e radicale, e di un’offerta di cambiamento non posticcia, anche a costo
di perdere il ceto politico dei rispettivi partiti socialdemocratici in irrever-
sibile declino. E infatti le élites europee, compatte e capitanate dai Draghi e
dalle Ursule, li hanno visti - ben più delle destre nere in via di sdoganamento
- come i veri pericoli da sventare. “Nuove guerre /Città inghiottite /Movi-
mento dei mari /Ecatombi di tutti gli animali /Carestie e siccità” (è di nuovo
l’Edipo cieco di Mouawad che parla): forse una nuova sinistra penserà che sia
per questo che si sta lottando, per quando un missile colpirà Zhaporizhya, per
quando Venezia affonderà, per quando razioneranno l’acqua potabile a Va-
rese e a Khartoum, per quando si lavorerà di nuovo a cottimo e alle proteste
sarà risposto con l’esercito, per quando una donna malata non potrà scegliere
di morire e avremo dimenticato la risposta all’indovinello della Sfinge.
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17 l SECONDO TEMPO
I Minions salvano le sale
Il film animato, in arrivo nei cinema
italiani da oggi, ha risollevato i
botteghini Usa (+134% rispetto al
2021) insieme a “Top Gun” e “Thor”
O
» Maurizio Di Fazio
mero aveva già predetto tut-
to. Ricordate le Sirene
dell’Odissea? Risucchiavano
nell’abisso i marinai che non
riuscivano a evitare i loro
sussurri sensuali e diabolici
(ma Kafka affermerà: “Han-
no un’arma ancora più fatale
del loro canto, il proprio si-
lenzio”). E che voce la Sire-
netta di Andersen, poi edul-
corata da Disney. Oppure,
nell’Otello di Shakespeare,
il perfido Iago, maestro della
maldicenza e della bugia,
IL SERPENTE, proferite (col birignao giu-
LE DIVE sto) all’orecchio del capo, co-
E IL MITO me un novello serpente bi-
GIÀ LA BIBBIA blico. Sempre attualissimo
svela il potere della Baldassar Castiglione: “Il
voce. Ora lo conferma cortigiano deve possedere
una ricerca condotta la voce bona, non troppo sot-
sull’app di incontri tile o molle, né ancor tanto
Meetic: per il 91% austera e orrida che abbia del
degli iscritti, la voce rustico, ma sonora, chiara,
del papabile partner suave e ben composta”.
ha un ruolo chiave in La voce che incanta, sedu-
fase di seduzione. ce, affascina. Dalla ninna
Sotto alcuni fra gli nanna alle liaison della ma-
“oratori” più turità. Dai classici ai social,
attraenti: Édith Piaf, un archetipo della nostra im-
Maria Callas, Marlene maginazione. Una verità pe-
Dietrich e un mosaico renne che affonda le radici
di Orfeo con la lira nella grande letteratura dei
secoli scorsi, capace di tra-
scendere ogni sondaggio
d’opinione del momento.
L’ultimo porta la firma di
Meetic. Una ricerca condot-
ta sull’app di incontri sostie-
ne che la voce del papabile
partner ha un ruolo chiave
nel gioco della seduzione per
il 91 per cento degli iscritti
single, e infatti lo scambio di
messaggi vocali nel flirt tra a-
manti è in continua crescita
(circa +10 per cento), mentre
l’accento italiano –che suona
immediatamente da latin lo-
ver – resta il più amato all’e-
stero (una donna europea su
d u e ) . A n c o r a o g g i , s e s-
sant ’anni dopo Marcello
Mastroianni ne La Dolce Vi-
ta. Per non risalire la corren-
te a “quando c’era Lui”, epi-
gono in tutto di D’Annun-
z io , brutto e sgraziato ma
non appena socchiudeva la
sua bocca suadente… L eg-
genda vuole che si sprigio-
nassero, nell’etere, tempe-
ste ormonali: anche oggi i
compulsatori di Tinder&C.
assicurano che è molto più
SEDUZIONE
facile avviare una storia o
storiella se equipaggiati di
un’ugola d’oro degna del Va-
te. Con buona pace di urla-
tori e autotunes.
Intonazione, pronuncia,
timbro rivestono un ruolo
strategico nelle dinamiche
del piacersi. Basterebbe un
mero audio elettronico per
stregare un partner in carne
e ossa, come nel film Lei di
Spike Jonze (Oscar per la
sceneggiatura nel 2013), in
cui il romantico Joaquin
Phoenix si innamora di Sa-
mantha: un software par-
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
Premio Caccuri alla Petrini Addio a Lamont Dozier
La giornalista, collaboratrice del È morto a 81 anni lo storico produttore
“Fatto”, ha vinto al festival letterario di musica soul, fondatore dell’etichetta
grazie al saggio “Il cielo oltre le polveri” “Motown Records”. Ha scritto brani
(Solferino) dedicato all’Ilva di Taranto per Marvin Gaye e gli Isley Brothers
FLIRTANDO Canto e parola: attrazioni fatali lante, dalla voce maliarda e
smaliziata, che infatti prima
seduce e poi abbandona
l’uomo.
Gli aspiranti amanti tech
and digital ignorano forse il
Sirene poeta Andrea Zanzotto, che
maliarde scrisse, per Il Casanova di
Frederic Fellini, alcune nenie infanti-
Leighton, li: i Filò. Spiegandole in que-
“Il pescatore sti termini: “Il nostro non sa-
e la sirena”, pere di dove la lingua venga,
1856-1858 nel momento in cui viene,
monta il latte”. Il mistero in-
nocente e sacrale della voce.
Le streghe delle fiabe ne libe-
rano tutte una variante stri-
dula e gracchiante, è terribile
quella dell’Orco, il Lupo fa il
verso alla vocina della nonna
pur avendola già fagocitata
perché adesso vuole ban-
chettare con Cappuccetto
Rosso, seducendola, ovvero
letteralmente “conducendo-
la a sé”. Meno male che esi-
stono anche le fate, come
quella turchina in Pinocchio.
L’epiteto “pifferaio magi-
co” è rimasto nell’uso comu-
ne per stigmatizzare i perso-
naggi pubblici subdoli e mil-
lantatori. Anche l’a nti ca
Grecia era un crogiolo di vo-
ci strumentali, ma ben più
sofisticate: i sofisti, appun-
to, insegnavano a pagamen-
to la retorica ed era un pia-
cere infinito stare a sentirli,
nonostante lo sdegno dell’a-
teniese doc, allergico ai pa-
radossi e alle falsità truccate
e spacciate per verità. L’arte
della parola è un’arma po-
tente, nel male e nel bene.
Nella mitologia classica Or-
feo addomestica col suono
della sua lira la natura. Per
riportare in vita la moglie
morta, Euridice, scende ne-
gli inferi e anche lì commuo-
ve col suo squisito cantare le
divinità averne, un po’ dure
VEDI
di cuore. Peccato per come è
andata finire...
Prodigi e miraggi vocali a
mare aperto: il Robi nson
Crusoe di Defoe deve riper-
correre, in solitaria, ogni
tappa evolutiva della civiltà
ALLA VOCE
umana. Ne avrà di tempo per
accordarsi con le risonanze
sotterranee della sua voce in-
teriore. Un po’ come nelle
Confessioni di Sant’Agosti-
no: aneliti di eternità hic et
nunc. Nel Castello dei Car-
pazi, Jules Verne narra di
un innamorato che sublima
l’armonia del suo sentimen-
to naufragato in una scatola
favolosa. Un fonografo ante
litteram. Troppo presto per
lasciarsi cullare dalle melo-
die conturbanti di Marlene
Die trich che intona L ili
Marleen e di Édith Piaf che
indica la Vie en rose all’uma-
nità. In amore vince chi in-
frange l’imbarazzo del silen-
Da Omero a Meetic
zio. Disse Roland Barthes:
“È necessario durare un po’
più della propria voce”. È per
questo che si ama, si ascolta,
si scrive.
18 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022

CARTOLINE D’AUTORE Il capolavoro di Stendhal

I
» Silvia Truzzi
n quella che con estrema preci-
sione Stendhal definisce “Av-
vertenza” ci vuol far intendere
che il romanzo – La Certosa di
Parma – “è stato scritto nell’in-
verno del 1830, a trecento leghe
da Parigi”. E invece fu proprio
nella casa parigina al numero 8
di rue de Caumartin che fu
scritto di getto in soli 52 giorni,
tra il novembre e il dicembre
del 1838. Il romanzo non nasce
nemmeno a Parma, ma “in
quella città incantevole che è
Padova”. Per la precisione nella
casa di un canonico, dove dal
caffè Pedrocchi si faceva arriva-
re “un ottimo zabaglione”. “Sot-
to la voce Parma”, dirà il nipote
IL PERSONAGGIO del canonico consegnando allo
NOM DE PLUME DI scrittore le memorie familiari,
HENRI BEYLE “mio zio ha annotato qualcuno
Stendhal (Grenoble, degli intrighi che si svolgevano
23 gennaio 1783 – a corte quando la duchessa
Parigi, 23 marzo Sanseverina faceva il bello e il
1842) si chiamava cattivo tempo. Ma attento, non
in realtà Henry Beyle: è quel che si dice una storia e-
visse a lungo dificante, e adesso che in Fran-
in Italia, Paese in cui cia vi piccate di purezza evan-
fu console, che amò gelica potrebbe procurarvi la
e immortalò fama di assassino”. L’Avverten-
in molte delle sue za, non per nulla, prosegue con
opere. Una di queste un memorabile passo sul carat-
è “La certosa tere degl’italiani: “Sono sinceri,
di Parma”, ritenuta brava gente, e quando non han-

Quale Parma?
una dei suoi no motivo di diffidenza dicono
capolavori . Romanzo quel che pensano; la vanità, in
politico, riprende loro, si manifesta come uno
il tema fondamentale stato di crisi, passeggero. E poi
delle sue opere non è ridicolo essere poveri, da
maggiori (“Il Rosso

La città impossibile
loro”. E più in là: “Ho osato la-
e il nero”; “Lucien sciare ai personaggi gli eccessi
Leuwen”), ovvero del loro carattere: ma in com-
il conflitto penso, tengo a dichiararlo so-
tra reazione lennemente, sono convinto che
e rivoluzione. molti dei loro atti meritano la

della “Chartreuse”
La delusione politica più morale riprovazione. Per-
spinge a trovare ché avrei dovuto dar loro
rifugio nel privato: quell’alta moralità e quella leg-
ma nemmeno giadria che sono proprie del ca-
l’amore è salvifico rattere dei francesi – i quali a-
mano sopra ogni cosa il denaro
e non commettono certo nes-
sun peccato per odio o per amo-
re?”. Ci sono tutti i presupposti
per quello che Italo Calvino de- nostro eroe, Clelia Conti: è la come scrive Piergiorgio Belloc-
finirà “il romanzo più bello del dodicenne figlia di Fabio, chio nella prefazione all’edi-
mondo”. “ciambellano di sua altezza se- zione Garzanti. Parma dunque
renissima il principe di Parma”. non esiste. O meglio esiste ma è
TORNIAMO a Parma. Anzi no, Ma siamo di nuovo poco fuori doppia, è in sé ed è nella rico-
perché il primo capitolo si apre Como, e i viaggiatori sono an- struzione stendhaliana, che
a Milano – città adottiva di cora una volta diretti a Milano. l’ha consacrata con la grazia di
Stendhal che sul proprio epi- Molto dopo la vicenda approda un miraggio. È il proscenio in
taffio volle inciso “milanese” – a Parma, grazie alla zia di Fabri- cui si muovono tiranni e corti-
per poi spostarsi al Castello di zio, la splendida Gina (di cui, giani, amanti e ruffiani, poeti e
Griante, sul Lago di Como dove ancora Calvino, dirà “il più bel rivoluzionari. Balzac, in un ar-
incontriamo quel personaggio femmi- ticolo apparso sulla Revue Pa-
selvatico giovanotto nile della storia della risienne del 25 settembre
di nome Fabrizio Del letteratura”), fresca 1840 copre il romanzo di e-
Dongo prima della sposa del duca San- logi, ma rileva un errore
sciagurata scappata I LUOGHI severina-Taxis, un Tra realtà “immenso”, l’ambiguità di
a Waterloo, all’inse-
guimento della glo-
La Torre dove vecchietto di 68 anni
che in cambio di un
e finzione
Il film tratto
aver scelto Parma senza
realmente riferirsi alla cit-
ria e dell’amato Na- Fabrizio è cordone da amba- dalla “Certosa” tà, imprigionando il lettore
poleone. Parma fa imprigionato sciatore acconsente di Stendhal in un luogo che non è del
capolino, ma solo ca- al piano del conte e la città tutto vero né del tutto di
polino, molte pagine non esiste Mosca per rendere di Parma fantasia. Come accade per
dopo: prima in una e così rispettabile la sua a- quasi tutto, è Proust a darci,
citazione tratta dalla mante. È proprio il maginato e l’immaginario. La sua prigionia (benedetta, Dalla parte di Swann, una
“genealogia dei Val- la Certosa conte - indimentica- Certosa del titolo - di cui si fa visto che è lì che finalmente soluzione su Parma, “una delle
serra, marchesi Del bile personaggio, il menzione solo alla fine del ro- s’innamora e riesce a rubare il città dove più desideravo anda-
Dongo, pubblicata più riuscito del ro- manzo e dove Fabrizio si ritira - cuore di Clelia) è, secondo l’o- re dopo che avevo letto La
nel 1650 da Fabrizio manzo - a portarci è “a due leghe da Sacca nei bo- pinione prevalente, una tra- Chartreuse ”. È la parola ad ac-
del Dongo, arcivescovo di Par- alla corte di Ranuccio Ernesto schi vicino al Po”: da tempo gli sposizione di Castel Sant’An- cendere sensazioni e a evocare
ma”. E poi in una delle mille av- IV, di cui è ministro: un princi- storici si scannano per decidere gelo, “la fortezza-carcere legata immagini “solo con l’aiuto di
venture che coinvolgono gen- pe mai esistito e probabilmente se sia l’Abbazia di Valserena o nella fantasia di Stendhal alle quella sillaba greve che è il no-
darmi e passaporti nell’Italia ricalcato sul tiranno di Modena l’attuale sede della Scuola di fughe avventurose di Alessan- me Parme, un nome dove non
smembrata dai governi restau- Francesco IV. Dalla corte Far- Polizia Penitenziaria sulla via dro Farnese e di Benvenuto circola aria, e di tutto quel che
rati dalla Santa Alleanza, nese – epitome del dispotismo per Mantova, appunto la Cer- Cellini, ma anche il luogo dove gli avevo fatto assorbire della
quando facciamo la conoscen- – alla città “fisica” tutto nella tosa di Parma. E la “Torre Far- è destinato a morire il carbona- dolcezza stendhaliana e del ri-
za della futura innamorata del Chartreuse è in bilico tra l’im- nese”, dove Fabrizio trascorre la ro Missirilli di Vanina Vanini”, flesso delle violette”.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022
COLPADELSOLE
FELINI E TOPI DA BIBLIOTECA Un saggio racconta i più noti intellettuali “gattari”
e relativi amici pelosi, da Hemingway e Snowball al lisergico Junkie di Burroughs
La musa fa le fusa: storie d’amore
e ombra fra gli scrittori e i loro gatti
» Natale Ciappina
V
edere un gatto muoversi
con eleganza sulla tastie-
ra del computer è una
scena sempre diverten-
te, a cui ormai molti si sono abi-
tuati. Specie dall’inizio della pan-
demia, quando le videochiamate
sono diventate prassi comune e i
mici di ogni genere ne hanno ap-
profittato per mettersi in mostra,
comparendo all’ im p ro vv is o
nell’inquadratura della webcam.
Quella tra i felini e gli scrittori è
però una storia molto più lunga e
prestigiosa, di coccole, fusa e ispi-
razione, come racconta ora Patri-
zia Tagliamonte nel saggio I gatti
di Hemingway e altri mici im-
portanti. Il saggio dell’autrice, a
Un parco qualsiasi di Roma:
Pincio Pallino
Ispirata Elsa Morante e la sua coppia di siamesi
di Alberto Graziani
sua volta scrittrice e critica lette-
raria, torna in libreria con Iaco-
belli editore in una versione rivi-
sta e ampliata. Vengono raccon-
tate qui storie d’amore che non
conoscono delusione, fra piccoli
pelosi e grandi intellettuali, scat-
tate in quel locus amoenus delle
biblioteche personali: librerie e
studi ombrosi in cui farsi ispirare
dalla propria musa che fa le fusa.
Elsa Morante, ad esempio,
pur non comparendo nella rac-
colta, dedicò ai suoi due gatti – i
siamesi Alvaro e Minna – una
poesia ciascuno: “Sulle ginocchia
mi viene, mi guarda, e poi dorme”.
Il gattaro più noto resta però Er-
nest Hemingway: i primi a leg-
gere la stesura iniziale di Addio
alle armi furono infatti una tren-
SECONDO TEMPO l 19
tina di felini che zom- “Nella mia vita ci sono
pettavano indisturbati stati molti cani, ma un
nello scrittorio di casa MIAO solo gatto”, appuntava
sua. Ai suoi gatti “Pa- ironica, lei che a questa
pa” aveva addirittura
Nella villa specie aveva dedicato
riser vato un intero di “Papa”, anche un romanzo bre-
piano della sua grande un piano ve, La gatta.
villa in Florida, con Oltre a essere ricco
tanto di lettini e gio- era dedicato di citazioni e aneddoti
chi; il suo pet preferito interamente felini, il saggio di Ta-
è sempre stato Sno- gliamonte raccoglie
wball, incallito amato- ai suoi mici moltissime foto e im-
re e cacciatore, proprio magini d’archivio di
come il padrone. gatti coi loro prestigiosi
Scrittrice, giornali- padroni. In una si vede
sta, attrice e seduttrice, Colette Junkie, il micio “lisergico”di Wil-
ha vissuto sette vite proprio come liam Burroughs, bellamente in
i gatti che amava, a cui diceva di posa sotto a un tavolo: così, allo
dovere alcune sue caratteristi- scrittore non resta che adattarsi,
che, dalla consapevolezza di sé sdraiandosi pure lui con la pancia
all’avversione per i suoni violenti: a terra.
20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 11 Agosto 2022

ANTIVIRUS

EUROPA DIS-UNITA
(ANCHE SUL VIRUS)
, L’UNIONE EUROPEA, na-
ta dall’Atto unico europeo
del 1986 e dal trattato di Maastri-
cht del 1992, entrato in vigore il 1°
novembre 1993, a tutt’oggi, non è
l’organismo compatto di cui, so-
prattutto in ambito di salute pub-
blica (e non solo per inviare armi)
avremmo bisogno. La pandemia,
ad esempio, è stata un male co-
mune gestito in ordine sparso. Le
criticate misure sono state ingiu-
stamente giustificate, sostenen-
do che la materia sanitaria non
rientrerebbe nelle competenze
dell’Unione. È una delle ennesime
bugie che ci sono state sommini-
strate per coprire ai nostri occhi
interessi e disorganizzazione.
L’art. 168, par. 1, TFUE stabilisce
che tocca all’Unione “la sorve-
glianza, l’allarme e la lotta contro
gravi minacce per la salute a ca-
rattere transfrontaliero”. Tale di-
sposizione permetterebbe un
coordinamento comune contro u-
na pandemia, per definizione di
natura transfrontaliera. Inoltre il
diritto alla tutela della salute è
previsto dall’art. 35 della Carta dei
diritti fondamentali. Invece abbia-
mo assistito a un teatrino mortifi-
cante. Ministri che hanno dichia-
rato di aver prenotato milioni di
dosi di vaccino, mentre l’Europa
rassicurava di averli ordinati cen-
tralmente per poi gestirne la di-
stribuzione secondo il fabbisogno
dei diversi Paesi. L’Italia opziona-
va 202.573.000 dosi di vaccino
con un largo margine (eccesso) di
precauzionalità, visto che al mo-
mento, secondo quanto dichiara-
to dalle aziende, sarebbe stata
prevista una dose e, forse, al mas-
simo una seconda di richiamo e
tenendo anche conto che era sta-
to detto che non si sarebbe mai
fatto ricorso all’obbligatorietà.
Fatti i conti della serva, visto che
la popolazione italiana è costitui-
ta da circa 60 milioni di abitanti,
siamo stati “tutelati” per essere
vaccinati tutti con più di tre dosi,
con encomiabile lungimiranza.
L’ordine sparso europeo è conti-
nuato e persiste anche oggi con
un virus (uguale) che, non si co-
nosce per quale motivazione
scientifica, imponga periodi di i-
solamento e quarantene diverse.
L’Italia prevede ancora 21 giorni di
isolamento, la Francia ne richiede
5 (se vaccinati o under 12), la
Germania nessuna restrizione se
asintomatici.
MARIA RITA GISMONDO
direttore microbiologia clinica
e virologia del “Sacco” di Milano

PROGRAMMITV

08:00 Tg1 08:30 Tg2 08:00 Agorà Estate 07:35 Kojak 07:59 Tg5 - Tg5 (45') 07:57 Cartoni animati 07:30 TG LA7 19:25 Cry Macho - Ritorno a
09:05 UnoMattina Estate 08:45 Radio2 Happy Family 10:00 Elisir - A gentile richiesta 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Morning News 09:35 Dr. House - Medical Di- 07:55 Omnibus - Meteo casa
10:20 Linea Verde Estate 10:10 Tg2 Storie 11:10 Doc Martin 10:40 R.i.s. Delitti Imperfetti 11:00 Forum vision 08:00 OMNIBUS 21:15 Kickboxer - La vendetta
11:30 Camper 10:55 Tg2 Flash 11:55 Meteo 3 13:00 Tg5 11:25 C.s.i. New York 09:40 Coffee Break Estate del guerriero
12:00 Tg3 11:55 Tg4 13:45 Beautiful 22:50 Disastro a Cloudy Moun-
13:30 Tg1 11:00 Rai Tg Sport 12:25 Studio Aperto 11:00 L'Aria Che Tira Estate
12:15 Quante storie 12:23 Il Segreto 14:35 Terra Amara 13:00 Sport Mediaset tain
14:00 Don Matteo 11:10 Dream Hotel: Caraibi 13:30 TG LA7 00:50 Spider-Man: No Way Ho-
13:00 Tg2 13:15 Passato e presente 13:00 Hamburg Distretto 21 15:35 Un Altro Domani 13:49 I Simpson
16:00 Sei sorelle 14:20 Tg3 14:00 Lo Sportello di Forum 16:36 La Casa Tra Le Monta- 14:15 Eden - Un pianeta da me
14:00 Sport - European Cham- 15:20 I Griffin salvare
17:00 Tg1 15:05 Ossi di seppia gne 15:45 Lethal Weapon
pionships 15:55 Viaggio nella bellezza 15:30 Tg4 Diario Del Giorno 18:45 Avanti Un Altro 17:15 I segreti della Corona
17:20 Estate in diretta 15:00 Nuoto, Europei Roma 16:40 Ncis: Los Angeles
18:45 Reazione a catena 16:45 Overland 16:44 Tentacoli 20:00 Tg5 18:15 Padre Brown 15:20 Delitto (im)perfetto
18:15 Tg2 17:40 Geo Magazine 18:58 Tg4 20:40 Paperissima Sprint 18:22 Studio Aperto
20:00 Tg1 19:30 C.s.i. Miami 20:00 TG LA7 17:15 Professione assassino
18:35 Nuoto, Europei Roma 19:00 Tg3 19:52 Tempesta d'amore 21:21 Tu mi Nascondi Qualco-
20:30 Techetechetè 2022 20:24 Ncis: New Orleans 20:35 In Onda 19:15 Cash or Trash
20:00 Blob 20:30 Controcorrente - Estate sa
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