Sei sulla pagina 1di 1

Miguel Cervantes

DON CHISCIOTTE

Si dice sia il primo romanzo della letteratura occidentale. Viene iniziato nel 1600, e riprende alcuni
temi del poema cavalleresco. Don Chisciotte è un hidalgo (Un Cavaliere non molto ricco) ed è
appassionato di poemi cavallereschi. Li legge al tal punto di andare fuori di testa, egli voleva
diventare un Cavaliere errante cioè alla ricerca dell'avventura. Infatti è presente il tema della follia
come Amleto. Con il suo cavallo ronzinante va in giro, come scudiere assume un contadino basso e
grosso, come arma prende una spada lasciata dai suoi antenati e come elmo si fabbrica uno apposta
non molto resistente ma molto simile a quello che possedevano i cavalieri erranti. Per ogni guerriero
che si rispetti egli ha bisogno di una donna a cui dedicare le sue vittorie, infatti si innamorò di una
contadina la quale per lui era la donna più bella del mondo tanto che prese il nome di dulcinea del
torboso. Don Chisciotte vivo ormai in un'epoca dove la figura dei cavalieri non aveva più senso quindi
si sente fuori luogo come Amleto. L'intento di servantes era quello di parodizzare il comportamento
dei cavalieri, però poi gli sfugge la situazione di mano. Inoltre presente uno scontro fra epoche, a
quella cavalleresca e gli albori di quella moderna. Mentre Amleto è una coscienza moderna che si
trova in una tragedia greca, Don Chisciotte e il contrario. Il libro viene pubblicato in due fasi, la prima
parte nel 1605, poi c'è una pausa lunga 10 anni, fin quando un altro autore chiamato Avellaneda
prende le redini del romanzo e pubblica il continuo. Cervantes rimane molto infastidito da questo
comportamento, Ebbene spinto a riscrivere la seconda parte. Nella seconda parte del libro di
Cervantes i personaggi comprano il loro libro (Quello scritto da Avellaneda), Criticando il libro stesso.
e la novità rispetto alla cornice letterale e che loro sono i protagonisti del libro che leggono creando
un gioco di prospettive, ciò accade anche in Amleto con il “metateatro” invece qui prende il nome di
“metaromanzo”. I narratori del romanzo fanno parte della tradizione dei poemi cavallereschi, ovvero
che l'opera viene raccontata mentre la stanno copiando da un manoscritto, un modo per dare
veridicità all'opera. Questo meccanismo crea la presenza di diversi narratori, il primo è un arabo il
quale non è certo di sapere il nome di Don Chisciotte quindi crea una crisi esistenziale. un altro
narratore e Cervantes. Avellaneda è il narratore del suo libro quindi ci sono più narratori, e ogni
tanto si aggiungono narratori occasionali che parlano di trame minori all’interno dell’opera.

Potrebbero piacerti anche