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ESERCIZIO 2
1. Stima dell’angolo per mezzo dei soli accelerometri
1.1 Analisi senza tenere conto del rumore
Per questo e per i punti successivi supponiamo che l’oggetto fisico di cui vogliamo
misurare l’angolo con la verticale sia in posizione di hovering, quindi con derivate
della velocità nulle, e che gli accelerometri siano posti presso il baricentro
dell’oggetto fisico. Questa seconda considerazione è fondamentale affinché gli
accelerometri non considerino la accelerazione centrifuga acquistata in rotazione
come componente della accelerazione tangenziale.
Gli assi x e y sono i due assi degli accelerometri che nel disegno partono dal centro di
massa. L’angolo 𝜃 è l’angolo con la verticale e viene considerato positivo nella
direzione indicata.
Se l’oggetto è in fase di hovering la sola forza percepita dalle masse inerziali degli
accelerometri è quella di gravità, che suppongo verso il basso (verso positivo
dell’asse z indicato sulla sinistra, non forma una terna destrorsa con gli altri due
Pietro Favalesi 10793840 959802
𝑔𝑦 = 𝑔 ∗ cos(𝜃)
𝑔𝑥 = −𝑔 ∗ sin(𝜃)
Filtrare passa basso potrebbe essere una soluzione vincente nel caso in cui il corpo
non fosse soggetto a variazioni molto rapide (ovvero con componenti in frequenza >
100rad/s) di angolo con la verticale, o per lo meno non rilevanti. Se queste variazioni
ci fossero, implementare un filtro passa basso di questo genere renderebbe il
sistema di stima dell’angolo ceco a queste variazioni, e quindi di fatto inutile dal
momento in cui queste non sono trascurabili. Togliere il filtro sarebbe a quel punto
opportuno solo se il rumore fosse a sua volta di lieve entità rispetto alle componenti
veloci della grandezza che andiamo a misurare. Se così non fosse, questo sistema di
stima sarebbe inutilizzabile.
Il problema di questa stima è che tramite il solo girometro non possiamo avere
informazioni sull’angolo all’istante 0, quindi possiamo solo ricavare una variazione
angolare:
𝑡
∆𝜃 = 𝜃(𝑡) − 𝜃(0) = ∫ 𝜔(𝜏)𝑑𝜏
0
Pietro Favalesi 10793840 959802
Senza ulteriori informazioni sul rumore non sono capace di eliminare questo errore
quindi questo sistema da solo non riuscirà a fornire, in caso di n (noise - rumore) con
componente costante rilevante, una stima utile dell’angolo in modo semplice.
Possiamo però ottenere una stima abbastanza accurata delle variazioni veloci
dell’angolo se filtriamo il risultato della stima con un filtro passa alto, caratterizzato
ad esempio da una funzione di trasferimento:
1 𝑠
𝐻𝑃(𝑠) = ∗
30 1 + 𝑠
30
Possiamo però reintegrare queste variazioni veloci sommando alla stima ottenuta
con gli accelerometri (filtrata passa basso) la stima delle variazioni veloci dell’angolo
ottenuta con il girometro (filtrata passa alto). Otterremo dunque una stima
dell’angolo che tiene conto di tutto lo spettro di frequenza
𝜃(𝑡) = 𝜃𝑎𝑐𝑐𝑒𝑙𝑒𝑟𝑜𝑚𝑒𝑡𝑟𝑖 𝑓𝑖𝑙𝑡𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑠𝑜 (𝑡) + ∆𝜃𝑔𝑖𝑟𝑜𝑚𝑒𝑡𝑟𝑜 𝑓𝑖𝑙𝑡𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎 𝑎𝑙𝑡𝑜 (𝑡)
Notiamo che le componenti di interesse (quindi a bassa frequenza per la stima con
accelerometri e ad alta frequenza per la stima con girometro) risultano a fase
approssimativamente nulla dopo i filtraggi, quindi la somma è coerente.
Una scelta diversa della frequenza del polo dei filtri, portandolo a una ω più alta ma
comunque compresa tra 10 e 100 rad/s, porterebbe a dare più peso alla stima data
dagli accelerometri. Non avrebbe senso portare il polo a frequenze più alte di
100rad/s se oltre questo limite consideriamo il rumore di misura sugli accelerometri
non trascurabile. Spostarlo a frequenze più basse di 10rad/s comporterebbe buttare
via informazione di qualità non essendoci rumore sugli accelerometri a queste
frequenze.