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Scivolando lungo un piano inclinato

Alicandro Luca 2074171, Baione Sara 2081078,


Bianconi Matteo 2089424, Borgogni Francesco 2072986
Il quadrivettore
2 maggio 2023

Abstract
Lo scopo di questo esperimento è quello di studiare il moto di un carrello,
approssimato a un punto materiale, che scivola lungo un piano inclinato.
Dopo aver fatto un grafico della posizione x in funzione del tempo t, si ricavano,
per diversi angoli θ, i valori di a, v(t0 ) e x(t0 ). La macchinina scivola lungo il
piano inclinato grazie alla forza di gravità e nel suo tragitto trova la resistenza
dell’attrito del piano, per cui come ultimo obiettivo abbiamo calcolato con i
dati raccolti il valore di g e di µ e siamo giunti ai seguenti risultati: g = 7.21 ±
1.73 ms−2 e µ = 0.021 ± 0.001.

1 Introduzione
In fisica per piano inclinato si intende una superficie inclinata di un certo angolo
θ rispetto all’orizzontale. Un qualunque corpo posto su tale piano, per effetto
della forza peso, tenderà a scendere fino ad arrivare in fondo.

Si può dimostrare che se scegliamo un sis-


tema di riferimento con origine nel sen-
sore, posto alla sommità del piano incli-
nato e orientato lungo questo (come si può
vedere nella figura accanto), la posizione
del corpo può essere misurata attraverso
l’espressione
1 2
x(t) = at + v(t0 )t + x(t0 ) (1)
2
che è l’equazione di una parabola in t.
Sperimentalmente possiamo ricavarci la posizione dell’oggetto lungo il piano
inclinato grazie alla relazione
1
x = cτ (2)
2

1
dove c è una costante ed è la velocità del suono e τ è il tempo di ritorno del
segnale lanciato da un sensore (queste grandezze risulteranno più chiare in se-
guito).
Il nostro obiettivo è quello di trovare, per diversi angoli θ, piccoli a piacere, i
valori di a, v(t0 ) e x(t0 ).

2 Apparato sperimentale
L’apparato sperimentale è costituito dai seguenti oggetti:
• Scheda Arduino UNO;
• Sensore ultrasonico HC-SR04;
• Cavetti per il collegamento e una breadboard;
• Un piano inclinato;
• Una macchina LEGO;
• Smartphone con Phyphox;
• Un metro disposto lungo il piano inclinato.
Dopo aver preparato il piano inclinato di un angolo θ, abbiamo disposto il
sensore ultrasonico HC-SR04 sulla sua sommità. Tale sensore emette un cono
di impulsi ultrasonici che ’rimbalzano’ sull’ostacolo che incontrano per poi ri-
tornare indietro; in questo modo il sensore riceve il segnale di ritorno da cui si
possono ricavare molte informazioni, tra cui la distanza dell’oggetto o il tempo
che impiega il segnale a tornare indietro, considerando che esso viaggia alla ve-
locità del suono. Il nostro ’ostacolo’ è rappresentato da una macchina LEGO
posta non meno di 3 cm e non più di 3 metri dal sensore, per garantire la reg-
istrazione del segnale; questa viene lasciata scivolare lungo il piano inclinato
mentre il sensore trasmette i dati alla scheda Arduino collegato a un computer.
Per misurare l’angolo di inclinazione del piano si può ricorrere all’utilizzo della
modalità ’accelerazione (g inclusa)’ di Phyphox. Il telefono viene poggiato sul
piano inclinato e la presa dei dati avviene lungo i tre assi dello spazio: asse x,
lato corto del telefono; asse y, lungo il piano inclinato e asse z, perpendicolare
al piano.
Inoltre, abbiamo usato un metro per misurare le distanze dal carrello senza
Arduino, utile nel calcolo di c.

3 Misure e Analisi dati


3.1 Inclinazione del piano
Prendendo un sistema di riferimento solidale con l’oggetto sul piano inclinato,
lungo la verticale agiscono la forza di gravità e la reazione vincolare del piano.

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Indicando con θ l’inclinazione del piano, la forza di gravità lungo l’asse z di
questo sistema di riferimento è pari a F⃗p (z) = ⃗g cos(θ), la relativa accelerazione
g⃗z = ⃗g cos(θ).
Pertanto, l’angolo θ si ottiene come:
 
gz
θ = arccos (3)
g

L’incertezza su θ si ottiene con la formula di propagazione degli errori (nell’ipotesi


σa = 0):
s  s
2  2
∂θ ∂θ 1 a2
σθ = σa2 + σg2 = σa2 + 4 σ2 (4)
∂a ∂g 2
g −a 2 g − a2 g 2 g

Consideriamo g uguale a 9.80 ± 0.01 m/s2 ; allora, θ = a ± b.

3.2 Velocità del suono


Come spiegato nei paragrafi precedenti, la posizione del carrello è data da
x = 21 cτ , dove c ≃ 340 m/s è la velocità del suono.
Tuttavia, c varia in base alla temperatura. Quindi, per ricavare c nel nostro
caso specifico, poniamo il carrello a una serie di distanze note di e misuriamo il
tempo di andata e ritorno dell’eco τi .
Per le incertezze sulle misure abbiamo calcolato σd = σ3s , indicando con σs la
sensibilità dello strumento utilizzato (0.1 cm).
Abbiamo assunto come valori τi la media di tutti i vari τj calcolati per ogni
distanza di . Pertanto, per l’incertezza sui tempi τi abbiamo usato l’incertezza
sulla media σm = √σN t
, dove σt è la deviazione standard dei τj , e N numero di
questi τj .
L’incertezza sui τi di Arduino è dell’ordine dei nanosecondi, quindi è trascur-
abile.

Distanza (cm) Tempo di ritorno dell’eco (µs)


3.8, ±0.1 243.261 ± 6.879
12.0 ± 0.1 755.981 ± 9.749
18.0 ± 0.1 1070.773 ± 1.314
23.5 ± 0.1 1433.475 ± 2.975
27.3 ± 0.1 1676.381 ± 15.927

Table 1: distanze e tempo di ritorno dell’eco.

Di seguito il grafico di d in funzione di τ :

3
Figure 1: fit lineare della distanza tra il sensore e il carrello in funzione del
tempo di ritorno dell’eco

Svolgendo il fit lineare di d in funzione di τ , otteniamo d = aτ + b.


Per a e b otteniamo i valori: a = 165.175 ± 3.1607 ms , b = −0.192 ± 0.364 cm.
Dal momento che d = 12 cτ , allora 12 cτ ≃ aτ ; pertanto, c = 2a.

Pertanto otteniamo c = 330.351 ± 3.1607 ms .

3.3 Distanza e tempo


Attraverso le xi ricavate, è possibile tracciare il grafico spazio-tempo del moto
del carrello lungo il piano.
Questo moto deve seguire l’equazione (1). Quindi, la funzione con cui approssi-
marlo è una parabola. Svolgendo il fit parabolico, otteniamo il seguente grafico:

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Figure 2: Grafico spazio-tempo (in blu) e fit parabolico (in rosso)

Questo fit è stato realizzato senza considerare le incertezze sulle posizioni, che
possiamo stimare a posteriori.
Pn 2 Pn 2
2 (yi − f (xi )) (yi − f (xi ))
i=1
≃ ν ⇒ σy2 = i=1
 
E χ = (5)
σi2 ν

Abbiamo supposto in questo caso che l’incertezza fosse costante. Quindi, otte-
niamo un’incertezza media sulle posizioni; il suo valore numerico è 0, 64cm.

Riprendendo l’equazione (1), e indicando con A, B e C i parametri della


parabola possiamo ricavarci dal fit i valori di a, v(t0 ) e di x(t0 ) per i cinque
angoli: A = 21 a ⇒ a = 2A, v(t0 ) = B, x(t0 ) = C.
Le velocità iniziali e le posizioni iniziali vengono riportate nella seguente tabella:

Angolo v(t0 ) (cm/s) x(t0 ) (cm)


0.0212 ± 0.0001 4.08 ± 0.19 1.35 ± 0.28
0.0223 ± 0.0006 3.11 ± 0.25 3.60 ± 0.27
0.0237 ± 0.0007 10.63 ± 0.46 10.10 ± 1.05
0.0243 ± 0.0005 0.93 ± 0.28 3.13 ± 0.36
0.0248 ± 0.0001 1.44 ± 0.17 4.61 ± 0.19

Table 2: velocità e posizione al tempo t0 per i diversi angoli

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3.4 Scivolando ma non troppo
Consideriamo ora la forza di attrito dinamico F⃗a = µN ⃗ = µ⃗g cos(θ); l’altra forza
agente lungo il piano inclinato è la componente della forza di gravità m⃗g cos(θ).
Allora, l’accelerazione lungo l’asse y del telefono è pari a: ⃗ay = ⃗g [sin(θ) −
µ cos(θ)].
Vogliamo studiare questa relazione per angoli θ piccoli.
In questo caso, le funzioni sin(θ) e cos(θ) possono essere approssimate con poli-
nomi di Taylor, troncando l’espansione al primo ordine (perché ci serve una
relazione lineare): sin(θ) = θ e cos(θ) = 1 se θ → 0.
Quindi, ay = gθ − µg. Otteniamo cosı̀ una dipendenza di tipo lineare.
Allora, se facessimo un fit lineare, impostando una relazione del tipo ay = aθ+b,
potremmo ricavare g come g = a e µ come µ = gb .
L’incertezza su µ sarà quindi data da:
r   
σa 2 σb 2
σµ = µ
a b
Per eseguire il fit lineare, misuriamo cinque angoli θi e le rispettive accelerazioni
ai del carrello sul piano inclinato.
I dati ottenuti sono mostrati nella tabella che segue:

Angolo (rad) Accelerazione (cm/s2 )


0.0212 ± 0.0001 3.77 ± 0.06
0.0223 ± 0.0006 6.42 ± 0.10
0.0237 ± 0.0007 6.60 ± 0.10
0.0243 ± 0.0005 5.96 ± 0.09
0.0248 ± 0.0001 5.97 ± 0.06

Table 3: Angoli e accelerazioni.

Per questi dati sperimentali abbiamo ottenuto il seguente fit lineare:

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Figure 3: fit lineare dell’ accelerazione in funzione dell’angolo

Il coefficiente angolare, il cui valore corrisponde a g, è pari a 7.21 ± 1.73 ms−2 ,


l’intercetta −11.51 ± 3.69 ms−2 , mentre per µ otteniamo 0.021 ± 0.001.

Come si può vedere dal fit e da Table 3, salta subito all’occhio come le ac-
celerazioni (si ricorda che si tratta delle medie delle accelerazioni misurate)
non siano crescenti all’aumentare dell’angolo, come ci si aspetta dalla teoria
e dall’esperienza comune. Pensiamo che il motivo va cercato nel fatto che le
misure sono state effettuate per angoli non molto fra di loro e pertanto mag-
giormente soggette a fluttuazioni, oltre agli errori sitematici che entrano in gioco
durante la misura stessa.

Se consideriamo quindi un angolo molto piccolo nella relazione lineare θ può


essere approssimato a un angolo nullo per cui risulta ay = −µg. Allora possi-
a
amo dire che − gy = µ. Per verificare tale relazione si può utilizzare la modalità
’accelerazione (con g)’ di Phyphox con cui si può calcolare ay che corrisponde
all’accelerazione sull’asse y e g che corrisponde all’accelerazione sull’asse z. Dal
loro rapporto cambiato di segno si può cosı̀ calcolare il coefficiente di attrito
dinamico del piano e cosı̀ verificare la validità dell’approssimazione dell’angolo
piccolo.

4 Conclusioni
Nell’esperienza appena descritta ci siamo occupati dello studio del moto lungo
un piano inclinato, seguendo una macchinina lasciata scivolare su di esso. All’inizio
del nostro percorso, abbiamo calcolato cinque diverse inclinazioni del piano con

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l’applicazione Phyphox e siamo poi passati alla raccolta dati per mezzo del sen-
sore ultrasonico e di Arduino. Attraverso la relazione (2) e a un fit della distanza
sensore-carrello in funzione del tempo di ritorno dell’eco, ci siamo ricavati la ve-
locità del suono, che è risultata uguale a 330.351 ± 3.1607 m s , vicina al valore
teorico di 340 ms . A metà tragitto abbiamo fatto una sosta sull’equazione (1),
soffermandoci quindi sulle caratteristiche del moto uniformemente accelerato e
abbiamo calcolato le velocità e le posizioni al tempo t0 con un fit parabolico.
Verso la fine del nostro ’scivolare’ lungo il piano inclinato siamo passati allo
studio delle forze agenti sulla macchinina, in particolare Forza-Peso e Forza di
attrito per calcolare il valore di g e di µ con un fit lineare dell’accelerazione in
funzione dell’angolo.

Riferimenti Bibliografici
[1] Focardi, Massa, Uguzzoni, Villa, ”Fisica generale. Meccanica e termodinam-
ica” (2014), CEA.

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