Soluzione
Lenergia cinetica del sistema consta della somma di due termini, luno relativo allasta
AB e laltro al disco D. Il termine di energia cinetica del disco si calcola immediatamente,
tenuto conto del fatto che il moto rigido di D avviene attorno allasse sso Oz con velocit`a
angolare e3
I
TD = 2 .
2
o essere valutata in vario modo. Di
Quanto allenergia cinetica dellasta TAB , essa pu`
seguito si illustrano tre metodi equivalenti per ottenere il risultato.
Primo metodo. Teorema dellenergia cinetica per un sistema rigido con un punto sso
Il punto A dellasta `e vincolato in posizione ssa, per cui si pu`
o calcolare lenergia cinetica
richiesta applicando lespressione per lenergia cinetica di un sistema rigido con punto
sso. Trattandosi di sistema a due gradi di libert`
a, conviene procedere in modo sistematico individuando una terna cartesiana solidale allasta, con origine in A, e ricavando le
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componenti del vettore velocit`a angolare istantanea di AB, nonche della matrice dinerzia,
rispetto a tale terna. La terna solidale Ax y z abbia lasse Az coincidente con la retta
AB, lasse Ax normale al piano vincolare dellasta ed inne lasse Ay perpendicolare ai
precedenti ed orientato in modo che Ax y z risulti destra (vedi gura). Si indichi con
e1 il versore associato ad Ax . La matrice dinerzia dellasta rispetto ad Ax y z soddisfa
le ovvie condizioni Lxx = Lyy , Lzz = 0, ed `e principale per evidenti ragioni di simmetria
[L] =
0
0
0 0
0
0 0
2 () d .
0
TAB =
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1
(
2
sin
cos ) 0
0
0 0
1
0 sin = 2 + sin2 2 .
2
0 0
cos
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1
=
m
() d
m =
() d
0
e quindi
G O = A O + (B A)
G
.
m 2 2
G + sin2 2 + TAB,Gx1y1 z1 .
2
Il calcolo dellenergia cinetica per il moto attorno al baricentro, TAB,Gx1 y1 z1 , procede come
quello di TAB nel caso precedente (primo metodo), salvo che lorigine del sistema solidale
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2
() d .
Il risultato `e cos`
TAB,Gx1 y1 z1 =
1 2
G + sin2 2 ,
2
1 2
mG + G 2 + sin2 2 .
2
Lespressione ottenuta coincide con quella ricavata con il metodo precedente, siccome per
2
+ G , che non `e inopportuno vericare direttaHuygens-Steiner vale lidentit`
a = mG
mente
G =
2
() d 2G
0
() d =
() d +
0
2
G
() d =
0
2
2
2
+ mG
= mG
.
= 2mG
TAB
1
=
2
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() d = 1
|Q|
2
1
2 () d 2 + sin2 2 = 2 + sin2 2 .
2
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Esercizio 2.
In un riferimento cartesiano ortogonale Oxyz `e data unasta rigida omogenea di estremi
A e B, avente massa m e lunghezza . Lasta `e vincolata a giacere nel piano coordinato
Oyz, mantenendo lestremo A sullasse Oz. Scrivere lespressione per lenergia cinetica
dellasta rispetto alla terna di riferimento Oxyz, facendo uso dei parametri lagrangiani s
e mostrati in gura.
Soluzione
Mostriamo come sia possibile pervenire al risultato seguendo tre metodi diversi, fra loro
equivalenti.
Primo metodo. Teorema di K
onig
Trattandosi di asta omogenea il vettore posizione del baricentro G si scrive
GO =
sin e2
cos + s e3
2
2
e la sua velocit`a relativa ad Oxyz risulta
G =
cos e2 +
sin s e3
2
2
di modulo quadrato
2
2 = 2 + s2 sin s
(2.1) .
|G|
4
Per determinare lenergia cinetica del moto attorno al baricentro si considera una terna
baricentrale Gx1 y1 z1 (con origine in G ed assi orientati in modo costante rispetto ad Oxyz)
avente gli assi Gx1 , Gy1 e Gz1 rispettivamente paralleli ad Ox, Oy ed Oz:
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Rispetto a tale riferimento lasta ruota attorno allasse sso Gx1 con velocit`a angolare
e1 , in quanto langolo `e per denizione compreso fra una direzione ssa sullasta (quella
del segmento GB) ed una direzione ssa nel riferimento baricentrale (ovvero, equivalentemente in quello sso Oxyz). Si osservi che a rigore sarebbe necessario introdurre un
ulteriore riferimento solidale al corpo rigido, per esempio con un asse passante per lasta,
un secondo coincidente con Gx1 ed il terzo perpendicolare ad entrambi. Il valore di verrebbe allora pi`
u precisamente interpretato come lampiezza dellangolo diedro compreso
fra il piano Gx1 z1 del sistema baricentrale ed il piano coordinato individuato da Gx1 e
da AB nel riferimento solidale (vedi gura). In questo caso, data lestrema semplicit`
a del
sistema in esame, lintroduzione della terna solidale non si rende strettamente indispensabile ed il risultato appare del tutto ovvio. Negli esercizi a seguire si converr`a la scelta del
riferimento solidale come operata implicitamente, lasciando al lettore i dettagli della sua
individuazione.
Indicato con Ix1 x1 il momento dinerzia dellasta rispetto allasse coordinato Gx1 , lenergia
cinetica del moto attorno al baricentro vale allora
TGx1 y1 z1 =
1
m2 2
Ix1 x1 2 =
2
24
m2
2
m 2 2 2
s2
m 2
|G| +TGx1 y1 z1 =
+ s sin s +
2 = m
2 + sin s .
2
2 4
24
6
2 2
2 m d = m
|Q|
2
2
s 2
2
2
sin s
2 sin s + s d = m
+
6
2
2
2 2
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0 cos s + sin
1
s sin e2 + cos e3 =
= QO+
s
s
sin e2 + cos e3 = e2 s e3 ,
= sin e2 + (s cos ) e3 +
sin e2 + s cos e3 .
GO =
(A O) + (B O) =
2
2
2
2
2
s
sin
cos2 ed il momento dinerzia ICx dellasta
+
Pertanto |G C|2 =
2
4
2
Latto di moto `e puramente rotatorio attorno a C e dunque lenergia cinetica `e data da
2
s2
1
(2.2)
T = ICx 2 = m
2 sin s +
2
6
2
2
in accordo con il risultato gi`a ottenuto. Per = 0 si ottiene invece
m 2
m 2
1 2m
d =
s
|Q|
s d =
T =
2 0
2 0
2
che `e la forma assunta dalla (2.2) nellipotesi = 0.
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Esercizio 3.
Sia dato un sistema costituito da due aste rettilinee rigide omogenee, OA A1 ed AB
A2 , incernierate in A e vincolate a giacere nel piano Oyz di una terna di riferimento
cartesiana ortogonale Oxyz, con il punto O sso. A1 ha lunghezza 1 e massa m1 , mentre
A2 ha lunghezza 2 e massa m2 . Facendo uso degli angoli 1 e 2 , indicati in gura, come
parametri lagrangiani, si determini lespressione dellenergia cinetica del sistema relativa
ad Oxyz.
Soluzione
Lenergia cinetica T del sistema `e identicabile con la somma delle energie cinetiche TA1 e
TA2 delle singole aste, che possono essere valutate separatamente.
Energia cinetica di A1
Nella terna Oxyz il moto dellasta avviene attorno allasse sso Ox e poiche 1 `e langolo
compreso fra la direzione Oz (ssa nel riferimento Oxyz) e quella di A O (ssa rispetto
a angolare di A1 si riduce a 1 e1 . Il teorema di Huygens-Steiner porge
ad A1 ), la velocit`
per il momento dinerzia dellasta relativo ad Ox lespressione
2
m1 21
1
1
= m1 21 .
+ m1
IOx =
12
2
3
Lenergia cinetica diviene inne
1
1
TA1 = IOx 12 = m1 21 12 .
2
6
Energia cinetica di A2
In modo analogo a quanto gi`
a osservato per A1 , la velocit`
a angolare di A2 rispetto alla terna
Oxyz si verica essere 2 e1 . Data lassenza di punti ssi, conviene applicare il teorema di
K
onig. Il baricentro G2 di A2 ha in Oxyz le coordinate
2
2
0 , 1 sin 1 +
sin 2 , 1 cos 1
cos 2
2
2
con
2
2
2
2
2
|G2 | = 1 cos 1 1 +
cos 2 2 + 1 sin 1 1 +
sin 2 2 =
2
2
2
= 21 12 + 2 22 + 1 2 cos(1 2 ) 1 2 .
4
Stefano Siboni
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Nella terna baricentrale G2 x1 y1 z1 lenergia cinetica relativa (del cosiddetto moto attorno al
baricentro) `e espressa da
TA2 ,G2 x1 y1 z1 =
1 m2 22 2
2 12 2
e quindi per K
onig lenergia cinetica rispetto
ad Oxyz risulta
m 2 2 2 m 2 2 2 m 2 2 2 m 2
TA2 =
+
+
+
1 2 cos(1 2 ) 1 2 =
24 2 2
2 1 1
8 2 2
2
m2 21 2 m2 22 2 m2
=
+
+
1 2 cos(1 2 ) 1 2 .
2 1
6 2
2
Lenergia cinetica totale diventa cos`
T = TA1 + TA2 =
m
m2 2 2 m2 22 2 m2
1 1 +
+
1 2 cos(1 2 ) 1 2 .
2
6 2
2
(3.1)
m1 m2 2
m2
+
1
1 2 cos(1 2 )
2
4
.
M m 6
m2 22
2
1 2 cos(1 2 )
4
6
M `e denita positiva per qualsivoglia scelta di (1 , 2 ) R2 . Infatti
m2 2 m2 22
m2
1
2 21 22 cos2 (1 2 ) =
6
2
6
16
1
1
m1 m2 2 2
1 2 + m22 21 22
cos2 (1 2 ) > 0
=
36
12 16
det(M) =
mentre
m
(1 , 2 ) R2
m2 2 m2 22
+
1 +
> 0
tr(M) =
6
2
6
e siccome il prodotto e la somma degli autovalori di una generica matrice 2 2 sono dati
rispettivamente dal determinante e dalla traccia della matrice stessa, si conclude che gli
autovalori di M (necessariamente reali, causa la simmetria della matrice) sono entrambi
positivi. Alla stessa conclusione si perviene applicando il criterio di Jacobi, osservato che
m
m2 2
1
1 > 0 .
det(M) > 0
e
M11
+
6
2
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m
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Esercizio 4.
Si considera una semisfera omogenea rigida di raggio R e massa m. Alla base circolare della
semisfera `e connessa rigidamente unasta rettilinea OC di lunghezza e massa trascurabile,
disposta secondo lasse di simmetria della semisfera (C `e pertanto il centro del cerchio che
costituisce la base della semisfera). Il sistema rigido viene sospeso per il punto sso O,
origine della terna cartesiana Oxyz. Lasta OC `e vincolata a giacere nel piano Oyz, ma
pu`
o ruotare attorno al proprio asse OC solidalmente alla semisfera.
Scrivere lespressione dellenergia cinetica relativa ad Oxyz facendo uso degli angoli euleriani riportati in gura.
Soluzione
Si procede anche in questo caso al calcolo dellenergia cinetica seguento tre metodi diversi,
fra loro equivalenti.
Primo metodo. Teorema dellenergia cinetica per un sistema rigido con un punto sso
Il metodo `e applicabile (e certamente conveniente) causa la presenza del punto sso O.
Si sceglie la terna solidale con origine in O ed asse Oz disposto lungo O C. Gli altri
o arbitrari. Introdotti gli usuali angoli
due assi Ox ed Oy sono ortogonali, ma a parte ci`
di Eulero , , , si osserva che dovendo OC giacere costantemente in Oyz la linea dei
nodi Oxy Ox y viene a coincidere con lasse Ox, cosicche (t) = 0 t R. Langolo
(t) descriver`
a linclinazione del sistema rispetto allasse Oz. (t) esprimer`a invece la
rotazione del corpo rigido attorno al proprio asse di simmetria OC. La velocit`
a angolare
del sistema si ricava ponendo (t) = 0 t R nellespressione generale
= sin sin + cos e1 + sin cos sin e2 + cos + e3
dalla quale si deduce
= cos e1 sin e2 + e3 .
(4.1)
10
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La matrice dinerzia [L ] rispetto al riferimento solidale si determina piuttosto agevolmente. Si osserva in primo luogo che i prodotti dinerzia sono tutti nulli per evidenti
ragioni di simmetria, e che pertanto Ox y z costituisce una terna principale. Inoltre Lzz
`e pari alla met`a del momento centrale dinerzia di una sfera di raggio R e massa 2m
Lzz =
12
2
(2m)R2 = mR2 .
25
5
notando che il baricentro del sistema coincide con quello della sola semisfera (lasta ha
massa nulla). Il momento dinerzia rispetto allasse Cy `e gi`a stato calcolato
ICy =
12
2
(2m)R2 = mR2
25
5
Lyy
0
0
[L ] = 0
Lyy
0
0
0
Lzz
3
R2 + 2 + R
5
4
2
2
Lzz = mR .
5
Tenuto conto della (4.1), lenergia cinetica diventa allora:
Lyy
0
0
cos
1
T = ( cos sin ) 0
0 sin =
Lyy
2
0
0
Lzz
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Lyy = m
11
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1
2
3
1
m2 2
R + 2 + R 2 + mR2 2 .
Lyy + Lzz 2 =
2
2 5
4
5
1
2 + TGx y z .
m|G|
1 1 1
2
3
3
0 , + R cos , + R sin
8
8
3 2
+ R 2 . Il calcolo di TGx1 y1 z1 `e analogo a quello di T gi`
a eseguito
8
a essere riferito allasse baricentrale Gy
nel caso precedente, salvo che Lyy dovr`
2 =
per cui |G|
Lyy
Perci`
o
TGx1 y1 z1 =
= IGy =
mR2 .
5 64
2
1 2
2
9
mR2 2 + mR2 2
2 5 64
5
ed inne
2 9
2 2 2 m 2 2
m 2 3
1 3 2 2
2 2 2
2 2
m + R +m
R + mR =
+ R+ R + R ,
T =
2
8
5 64
5
2
4
5
5
che coincide con il precedente risultato.
Terzo metodo. Integrazione sullatto di moto
Un punto arbitrario Q della semisfera `e individuabile in coordinate polari cilindriche
(, , ), con
[0, 2) .
[0, R]
0, R2 2
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12
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sin( + ) ,
1 m
T =
2 2R3 /3
2 dV = 3 m
|Q|
4 R3
semisfera
R2 2
d
0
2
d |Q|
d
0
R2 2
d
0
d 2 2 + ( + )2 2 + 2 sin2 ( + ) 2 +
+ 2( + ) cos( + ) =
R2 2
3 m
2 2
2 2
2 2
d
d
2
+
2(
+
)
+
=
4 R3 0
0
2
2
2
2 2
3m R 2 (R2 2 )2
2 2 R
2 (R )
2
+ 2( + )
+
d =
=
4R3 0
4
2
4
m
m 2 3
2
=
+ R + R2 2 + R2 2
2
4
5
5
R
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13
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Nella fattispecie si ha
3
3
+ R sin e2 + R cos e3
8
8
3
3
G = + R cos e2 + + R sin e3
8
8
GO =
per cui
e1
2
3
(G O) mG = m + R 0
8
0
mentre
e2
sin
cos
e3
3 2
cos = m + R e1
8
sin
(1) e + e K
(1) e + e K
(1) e
(1) = e K
K
1
1
2
2
3
3
G
G
G
G
con
e1
e2
e3
(1)
2
5
K
G
(1)
=
K
(1)
K
G
9
mR2
64
0
0
0
2
9
mR2
5 64
0
cos
sin
2
2
mR
5
0
Di qui si deduce
(1) = 2 9 mR2 cos e1 sin e2 + 2 mR2 e3 = 2 9 mR2 e1 + 2 mR2 e3
K
G
5 64
5
5 64
5
ed inne il risultato richiesto
2
O = m + 3 R + 2 9 R2 e1 + 2 mR2 e ,
K
3
8
5 64
5
dove e3 = cos e3 sin e2 vedi gura precedente.
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14
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Soluzione
Si scelga una terna ssa Oxyz in modo che la retta venga a coincidere con lasse Ox;
sia viceversa Cx y z una terna con origine nel baricentro e solidale al disco rigido. Sia
langolo (crescente per rotazioni antiorarie) compreso fra la direzione positiva dellasse
Ox e quella di Ox. Si indichi inne con P il punto di contatto, ad un generico istante,
fra disco e retta ssa.
Caso del rotolamento con eventuale strisciamento
Per il teorema di K
onig si ha
m 2 1 mR2 2 2
,
T =
|C| +
2
2
2
a angolare del disco, mR2 /2 il momento dinerzia dello stesso rispetto
essendo e3 la velocit`
allasse Cz e
2
2 = (s,
|C|
0, 0) = s2 .
Pertanto
T =
m 2 mR2 2
s +
.
2
4
(5.1)
(5.2)
15
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il valore della costante dipendendo dalla scelta dei dati iniziali. Un unico parametro occorre
e basta per descrivere il moto del sistema ad esempio si pu`
o scegliere s. Lenergia
cinetica si ottiene dalla (5.1) per semplice sostituzione del vincolo (5.2)
m 2 mR2 2
ms2
ms2
3
T =
=
s +
+
= ms2 .
2
4
2
4
4
=
s/R
(5.3)
Osservazione
Allo stesso risultato si perviene notando che il moto rigido `e piano e che P costituisce il
centro di rotazione istantanea. Dunque:
T =
1 IP 2
1
IP 2 =
s ,
2
2 R2
mR2
3
+ mR2 = mR2 .
2
2
Perci`
o T = m s 2 3/4, in accordo con la (5.3).
Esercizio 6.
In un sistema di riferimento cartesiano ortogonale Oxyz, sia data una guida circolare
rigida e ssa, di raggio R e centro O, localizzata nel piano Oyz. Un disco D, di raggio
r < R,
massa m e centro C, omogeneo, `e vincolato a giacere nel piano della guida ed a rotolare
sulla guida stessa (con eventuale strisciamento). Il momento dinerzia di D rispetto allasse
Cx vale mr2 /2.
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16
Universit`
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Facendo uso degli angoli (orientati) e mostrati in gura, determinare lenergia cinetica
del sistema.
Soluzione
Osservato che C `e in eetti il baricentro di D, il teorema di K
onig porge
T =
m 2
|C| + TCx1 y1 z1 ,
2
(6.1)
2 = (R r)2 2 .
|C|
Daltra parte, rispetto a Cx1 y1 z1 il moto del disco `e una rotazione, descritta dallangolo
, attorno allasse sso Cx1 . Pertanto
TCx1 y1 z1 =
1 mr2 2
mr2 2
=
,
2 2
4
dove e1 `e la velocit`a angolare istantanea del disco. Sostituendo nella (6.1) si deduce
inne
m
mr2 2
T =
(R r)2 2 +
.
2
4
Qualora il rotolamento di D sulla guida ssa avvenga senza strisciamento la velocit`
a del
punto di contatto Q disco-guida (preso sul disco) deve risultare nulla. Quindi
0 = Q = C + e1 (Q C) = e1 (C O) + e1 (Q C) .
r
(C O) e di conDal parallelismo dei vettori Q C e C O si deduce Q C =
Rr
seguenza
r
r
.
e1 (C O) = e1 (C O) +
0 = e1 (C O) +
Rr
Rr
Siccome i vettori e1 e C O risultano perpendicolari e C O = 0, deve aversi necessariamente
r
= 0 ,
+
Rr
ovvero
r
= costante in t
(6.2)
+
Rr
la costante essendo determinata dai valori iniziali di e . Il risultato ottenuto `e suscettibile di una interpretazione geometrica molto semplice.
Stefano Siboni
17
Universit`
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(R r) + r = 0
r
= 0
Rr
che `e una relazione del tipo (6.2). Per lenergia cinetica del disco si ha allora lespressione
T =
2 mr2
1 mr2
r
m
(R r)2
+
2 =
+ mr2 2 .
2
Rr
4
2 2
Il risultato ammette una interpretazione notevole: poiche il punto Q del disco a contatto
con la guida soddisfa la condizione Q = 0, Q `e il centro di rotazione istantanea di D (il
cui moto `e piano). Dunque
1
T = IQ x 2 ,
2
dove IQ x `e il momento di inerzia del disco rispetto allasse istantaneo di rotazione, vale
a dire per Huygens-Steiner
IQ x = mr2 + IGx = mr2 +
mr2
.
2
Esercizio 7.
Con riferimento allesercizio precedente, si assuma che la guida ed il piano che la contiene
ruotino attorno allasse Oz con velocit`a angolare costante e3 . Langolo diedro fra ed
Oxz ha ampiezza t + allistante t dove dipende dai dati iniziali: ad esempio = 0
se per t = 0 il piano coincide con Oxz. Determinare lenergia cinetica del sistema.
Soluzione
Allistante t il baricentro C del disco avr`
a in Oxyz le coordinate
2 = (R r)2 2 + 2 sin2 .
per cui |G|
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18
Universit`
a degli studi di Trento
Indicata con Cx1 y1 z1 una terna di riferimento baricentrale, con gli assi rispettivamente
paralleli a quelli di Oxyz, si procede al calcolo dellenergia cinetica TCx1 y1 z1 per il moto
attorno al baricentro.
La terna solidale Cx y z `e scelta in
modo che Cx sia perpendicolare a ,
mentre Cy e Cz giacciono su tale piano e sono fra loro ortogonali (ad esempio sia Cz prolungamento di C P ,
come illustrato in gura). La terna
Cy e Cz `e chiaramente centrale, con
matrice dinerzia:
mr2 /2
0
0
0 ,
mr2 /4
[L ] = 0
0
0
mr2 /4
in cui i momenti centrali Lyy = Lzz = mr2 /4 si ricavano ricordando che Lyy + Lyy = Lxx.
La velocit`a angolare del disco `e = e3 + e1 , con e3 = cos e3 + sin e2 . Dunque
= e1 + sin e2 + cos e3
e
TCx1 y1 z1 =
1
(
2
1 0
mr
cos )
0 1/2
2
0 0
2
sin
0 sin =
1/2
cos
mr2 2 mr2 2
+
.
4
8
Applicando K
onig si ottiene inne
=
T =
Stefano Siboni
mr2 2 mr2 2
m
(R r)2 2 + 2 sin2 +
+
.
2
4
8
19
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a degli studi di Trento
Se il rotolamento del disco D sulla guida avviene senza strisciamento, vale ancora =
r/(R r), per cui si avr`
a
T =
m
m
mr2 2
(R r)2 2 + 2 sin2 + (R r)2 2 +
2
4
8
`e certamente pi`
u comodo utilizzare in luogo di come parametro lagrangiano.
Esercizio 8. Dinamica relativa in un sistema di riferimento rotante con velocit`
a
angolare costante rispetto ad una terna galileiana assegnata
Si procede preliminarmente a determinare le sollecitazioni ttizie, o dinerzia, agenti nel
sistema di riferimento rotante, non inerziale.
Si considera una terna di riferimento inerziale Ox1 x2 x3 come terna ssa ed un secondo
sistema di riferimento O x1 x2 x3 , in moto arbitrario rispetto alla prima. Per un generico
3
3
punto P si pone inoltre P O = i=1 xi ei e P O = i=1 xi ei . In generale vale
3
i=1
+
x
i ei = O
3
i=1
d2 e
xi 2i
dt
3
x
i ei
i=1
3
d
e
+ 2 x i i .
dt
i=1
d
ei
=
e3 ei
dt
d
d2 ei
2
2
=
e
3
3
3
3
3
i
i
i
i
dt2
dt
e di conseguenza, introducendo per brevit`
a la convenzione di somma sugli indici ripetuti,
= m
e3 x i ei .
xi ei + 2m
F
xi ei = m2 e3 e3 ei xi ei xi + m
Lequazione della dinamica relativa diviene
2m
m
xi ei = F
e3 (x i ei ) + m2 ei xi e3 e3 ei xi ,
2
`e il risultante delle forze reali, 2m
(
x
)
`
e
la
forza
di
Coriolis
e
+m
ei xi
dove
F
e
3
i
i
a relativa x i ei , si verica
e3 e3 ei xi la forza centrifuga. Indicata con vr la velocit`
immediatamente che la forza di Coriolis ha potenza nulla
2m
e3 vr vr = 0
nel riferimento relativo Ox1 x2 x3 . La forza centrifuga Fcf `e conservativa. Infatti
2
cf dx = m2 x dx e3 dx e3 x = m d |x |2 e3 x 2
F
2
Stefano Siboni
20
Universit`
a degli studi di Trento
per cui la forma dierenziale del lavoro `e esatta. Il potenziale corrispondente si scrive
Ucf
2
m2
2
=
.
|x | e3 x
2
Primo esempio
Moto di un punto materiale vincolato ad una guida circolare rigida e liscia, di raggio r e
centro O, rotante attorno allasse Oz con velocit`a angolare costante
e3 . La terna Oxyz
si assume inerziale, mentre il punto materiale ha massa m ed `e soggetto ad una forza F
dipendente dalla posizione P del punto, dalla velocit`
a P e dal tempo t.
La posizione di P viene determinata
per mezzo del parametro angolare (t)
mostrato in gura. Lequazione parametrica della guida si scrive, nella terna inerziale Oxyz,
x = r sin cos(t)
y = r sin sin(t)
z = r cos
zP (t) = r cos
con = (t) opportuna. Lequazione della dinamica `e
+
.
mP = F
(8.1)
deve intendersi normale alla guida per ogni t ssato, per cui
La reazione vincolare
e = 0 e la (8.1) diventa
e .
mP e = F
Si hanno le relazioni:
P
P P
= r e +
+
P =
t
t
d
d P
P = r e + r e +
dt
dt t
mP e = mr + m e
Stefano Siboni
d P
dt t
21
Universit`
a degli studi di Trento
dove
P
= r sin sin(t) e1 + r sin cos(t) e2
t
d P
+ r cos cos(t) r2 sin sin(t) e2
sicche
d P
= r cos2 sin(t) cos(t) r2 sin cos cos2 (t)+
dt t
+r cos2 sin(t) cos(t) r2 sin cos sin2 (t) = r2 sin cos .
e
dt
dt
e quindi, come richiesto,
e .
mr mr2 sin cos = F
Secondo esempio
Come ulteriore esempio si risolve ora lo stesso problema nel sistema di riferimento di
origine O co-rotante con la guida circolare, come mostrato nella gura seguente
Stefano Siboni
22
Universit`
a degli studi di Trento
P P 1
1 P
=
= (0, cos , sin ) .
r
e + r d
P =
=
r
e = r
dt
dt
dt
FCoriolis = 2m e3 P = 2mr e3 e
cf = m2 r sin e
F
2
e = 0
Perci`
o
e +
e + F
Coriolis e + Fcf e = F
e + Fcf e
mP e = F
e
si conclude che
e e + r e d
= r,
e siccome P e = r
dt
cf e = F e + m2 r sin e e = F e + m2 r sin cos .
mr = F e + F
2
In denitiva
e ,
mr m2 r sin cos = F
(8.2)
r2
d mr2 2
P
m2
sin2 = F
dt 2
2
= F (P ), si pu`
Se F `e posizionale, F
o scrivere
P = F (P ) P = d
F
dt
Stefano Siboni
P () P d
F
23
Universit`
a degli studi di Trento
per cui
r2
mr2 2
m2
sin2
2
2
P () P d = E ,
F
m
sin2
H(, ) =
2
2
P () P d
F
P
lungo la guida.
F P ()
d quella della F
Esercizio 9. Esempi vari di sollecitazioni attive, calcolo delle relative componenti lagrangiane e degli eventuali potenziali
Caso 1. Forza agente fra due punti del sistema forza interna e dipendente
dalla sola distanza.
FB
A = A B f |A B|
|A B| > 0
F
|A B|
A
= F
principio di azione e reazione ,
dove si `e indicata con f : R+ R una funzione continua assegnata, ed A, B si intendono espressi in termini dei parametri lagrangiani q1 , . . . , qn . Si calcolano le componenti
lagrangiane Qh , h = 1, 2, . . . , n, della sollecitazione. Per denizione
A
B B = FA A B =
+F
Qh = FA
qh
qh
qh
qh
AB
=
(A B) f |A B| =
|A B| f |A B| .
|A B| qh
qh
Stefano Siboni
24
Universit`
a degli studi di Trento
Sia ora U una primitiva di f in R+ , tale che U (x) = f(x) x > 0. In tal caso si avr`
a
Qh =
U
|A B|
qh
k
U(q1 , q2 , . . . , qn ) = U |A B| = |A B|2
2
`e il potenziale elastico corrispondente.
Caso 2. Forza agente su un punto del sistema e dovuta ad un campo esterno
conservativo
La forza in un generico punto x R3 si scrive
(x) = U (x)
F
x
con U : R3 R di classe C 1 . In particolare, se xA `e il vettore posizione del punto A su
cui agisce il campo esterno, la forza applicata in A risulter`
a
A = U xA .
F
x
Le componenti lagrangiane della sollecitazione valgono
A A = U xA xA (q) = U xA (q) ,
Qh = F
qh
x
qh
qh
dove xA (q) `e il vettore posizione di A espresso in termini dei parametri lagrangiani
q1 , q2 , . . . , qn . Il potenziale della sollecitazione risulta pertanto
U(q1 , q2 , . . . , qn ) = U xA (q) .
Stefano Siboni
25
Universit`
a degli studi di Trento
N
i=1
N
N
Pi
mig
= g
mi
(Pi O) = g
mi (Pi O) =
qh
qh
qh
i=1
i=1
1
mi (Pi O) = mg
(G O) =
mg (G O) ,
= mg
qh m
qh
qh
i=1
si ha la relazione U = m(g
e3 ) (G O) = mgzG , indicandosi con zG la quota
di G nel riferimento prescelto.
(b) Qualora viceversa lasse Oz sia parallelo a g
si ottiene U = m(g
e3 ) (G O) = mgzG .
Da notare il cambiamento di segno delluna espressione rispetto allaltra!!
Stefano Siboni
26
Universit`
a degli studi di Trento
P = m2 [P O e3 e3 (P O)] e quindi
si ha F
P
Qh = FP
= m2 P O e3 e3 (P O)
(P O) =
qh
qh
2
(P O) e3
(P O) e3 (P O) =
= m (P O)
qh
qh
2
m2
|P O|2 e3 (P O) .
=
2 qh
m2 2
Il potenziale centrifugo vale dunque U(q1 , . . . , qn ) =
r , essendo r2 = |P O|2
2
2
2
2
2
U(q1 , . . . , qn ) =
.
mi |Pi O| e3 (Pi O)
2
i=1
2
e3 LO e3 ,
2
27
Universit`
a degli studi di Trento
Q =
N
i=1
N
N
Pi
i = e1 M
O.
=
(Pi O) F
Fi
Fi e1 (Pi O) = e1
i=1
i=1
28
Universit`
a degli studi di Trento
con U() =
al caso continuo.
Si osservi che se le forze agenti sul corpo
rigido derivano da un campo posiziona O = e1 M
O () `e cerle, lipotesi e1 M
tamente vericata. Tuttavia il campo
posizionale pu`
o non essere conservativo.
Un esempio `e descritto qualitativamente
dalla gura a lato.
Esempio notevole. Pendolo di torsione
Si supponga che la componente lungo lasse di rotazione del momento sia della forma
O () = k
e1 M
con k costante positiva ssata. Vale Q = k e quindi lespressione del potenziale
risulta
k
U() = 2 .
2
Linterpretazione sica dellesempio considerato `e immediata. Al corpo rigido
si pu`
o pensare applicato un sistema di
forze capace di produrre un momento di
richiamo direttamente proporzionale allangolo di rotazione, misurato rispetto
ad una posizione ssa di riposo. Possiamo parlare, senza perdere in generalit`
a,
di una coppia di richiamo elastica agente
lungo lasse. La situazione tipica `e quella
del pendolo di torsione, costituito da un
disco omogeneo pesante sospeso per il
proprio centro mediante un lo sottile,
perfettamente elastico, e rappresentato
schematicamente in gura.
Stefano Siboni
29
Universit`
a degli studi di Trento
qk
qh
qh
qk
qh
qk qh
Stefano Siboni
k=1
k=1
30
Universit`
a degli studi di Trento
n
2
x x
Si consideri la funzione di Rayleigh: R = x =
qi qk . Si ha
2
2
qi qk
i,k=1
n
x x
R
=
ih qk + qi kh =
qh
2
qi qk
i,k=1
n
n
n
x x
x x
x x
=
qk +
qi =
qk = Qh
2
qh qk
qi qh
qh qk
i=1
k=1
k=1
3
G C = r sin(s/r) e1 cos(s/r) e2
8
per cui
3
3
G Q = s r sin(s/r) e1 + r r cos(s/r) e2
8
8
mentre per il punto di contatto O semisfera-piano vale O Q = s e1 .
Stefano Siboni
31
Universit`
a degli studi di Trento
Assumendo come polo il punto mobile O, lequazione cardinale del momento si scrive
d
O mO G .
KO = M
dt
Poiche
3
3
G O = r sin(s/r) e1 + r r cos(s/r) e2
8
8
Fpeso = mg e2 ,
3
3
G = s s cos(s/r) e1 + sin(s/r) s e2
8
8
cosicche
3
mO G = m sin(s/r) s2 e3 .
8
Lequazione del momento diventa dunque
s
3
3
3
d
2 73
IGz + mr
cos(s/r) e3 = mgr sin(s/r) e3 m sin(s/r) s2 e3 ,
dt
r
64 4
8
8
ovvero
3
3
s2
d s
3
2 73
IGz + mr
cos(s/r)
. (10.1)
= mg sin(s/r) + m sin(s/r)
dt r2
64 4
8
8
r
Stefano Siboni
32
Universit`
a degli studi di Trento
3
3
s2
2 73
cos(s/r)
+ mgr cos(s/r)
I
+
mr
Gz
2r2
64 4
8
e di conseguenza
d L
d s
3
2 73
=
cos(s/r)
IGz + mr
dt s
dt r2
64 4
s 2
1 3
3 s 2
3
L
23
mr
=
sin(s/r)
mg
sin(s/r)
=
m sin(s/r) mg sin(s/r) .
2
s
2r
4
r
8
8 r
8
In conclusione lequazione del moto risulta
3
3
3
s 2
d s
2 73
I
+
mr
cos(s/r)
=
mg
sin(s/r)
+
m
sin(s/r)
.
Gz
dt r2
64 4
8
8
r
e coincide con la (10.1).
Osservazione. Calcolo di IGz
Come per una sfera completa di massa m vale
ICz =
2 2
mr .
5
Stefano Siboni
3 2
2
2
83
9
9 2
mr =
= mr2 mr2
r
=
mr2 .
8
5
64
5 64
320
33
Universit`
a degli studi di Trento
Esercizio 11.
Nel piano verticale Oxy `e dato un disco rigido omogeneo D, di massa m, raggio r e centro
G. Il disco `e vincolato a muoversi in Oxy ed a rotolare senza strisciare allesterno di una
guida circolare ssa e rigida di raggio R e centro O, giacente in Oxy.
Usando come parametro lagrangiano langolo mostrato in gura, si scrivano le equazioni
del moto del sistema.
Soluzione
Si determina preliminarmente la velocit`
a angolare istantanea del disco. Indicato con Q
un punto sso sul disco (ad esempio il punto di contatto disco-guida per = 0) si ha che
la condizione di rotolamento senza strisciamento impone
r = R
R
.
r
Langolo che la direzione GQ, ssa sul disco, forma con la verticale condotta per G vale
R
+ =
+1 ,
r
crescente per una rotazione oraria di D. La velocit`
a angolare del disco risulta pertanto
R
D =
+ 1 e3 .
r
Si scrivono ora le equazioni del moto facendo uso di due diversi metodi.
Primo metodo lagrangiano
Si calcola lenergia cinetica T = TD applicando K
onig
2
2
1
2 + 1 mr R + r 2 .
TD = m|G|
2
2 2
r
Stefano Siboni
34
Universit`
a degli studi di Trento
1
1
3
m(R + r)2 2 + m(R + r)2 2 = m(R + r)2 2 .
2
4
4
3
m(R + r)2 2 mg(R + r) cos
4
3
d L
= m(R + r)2
dt
2
L
= mg(R + r) sin .
3
(R + r) g sin = 0 .
2
(11.1)
P = IP z
D =
K
Stefano Siboni
mr2 +
3
mr2 R
+ 1 e3 = mr(R + r) e3 ,
2
r
2
35
Universit`
a degli studi di Trento
d 3
che equivale a
3
(R + r) g sin = 0
2
e coincide con la precedente equazione (11.1).
Esercizio 12.
Analizzare la relazione fra le equazioni di Lagrange per un sistema meccanico, soggetto a
vincoli ideali olonomi, scritte rispetto ad una terna di riferimento cartesiana ortogonale
inerziale Oxyz e quelle ottenute in una terna Ox y z posta in rotazione con velocit`a
angolare costante rispetto ad Oxyz facendo uso dello stesso set di parametri lagrangiani
q = (q1 , . . . , qn ).
Soluzione
Si supponga per semplicit`
a, ma senza perdita di generalit`
a che il sistema meccanico sia
composto da un numero nito di punti materiali Pi , i = 1, . . . , N, di masse respettive
mi , in modo che si abbia Pi = Pi (q, t). Indicate con T lenergia cinetica e con Qh ,
h = 1, . . . , n le componenti lagrangiane delle sollecitazioni attive (necessariamente reali)
agenti nel sistema inerziale Oxyz, le equazioni di Lagrange si scrivono
d T T
= Qh
h = 1, . . . , n .
(12.1)
dt qh
qh
Se si indica con Pi la velocit`
a di Pi relativa alla terna non inerziale Ox y z , lequazione
dei moti relativi porge
(12.2)
P i = Pi + (Pi O) ,
per cui lenergia cinetica relativa ad Oxyz pu`
o riesprimersi nel modo sottoindicato
N
2
1
mi Pi + (Pi O) =
T =
2 i=1
N
N
N
1 2 1
2
m i Pi +
mi | (Pi O)| +
mi (Pi O) P i = 2 + 0 + 1
=
2 i=1
2 i=1
i=1
dove
1 2
m i Pi
2 =
2
N
i=1
Stefano Siboni
1
2
0 =
mi | (Pi O)|
2
N
i=1
1 =
N
mi (Pi O) Pi .
i=1
36
Universit`
a degli studi di Trento
= Qh ,
dt qh
qh
qh
qh
qh
ovvero
d 2 2
0
d 1 1
+
= Qh +
dt qh
qh
qh
dt qh
qh
(12.3)
i=1
Qh =
N
i Pi
F
qh
i=1
`e uno scalare, invariante per rotazioni arbitrarie della terna di riferimento. Tuttavia,
trattandosi di terna non inerziale per via del moto rotatorio rispetto alla terna galileiana
Oxyz, accanto alle sollecitazioni reali
delle sollecitazioni ttizie, e precisa
agiscono anche
mente la forza centrifuga mi (Pi O) e quella di Coriolis 2mi Pi .
Le componenti lagrangiane della forza centrifuga sono
Qcf
h
N
N
Pi
Pi
= mi [ (Pi O)]
=
mi (Pi O) + (Pi O)| |2
=
qh
qh
i=1
i=1
N
mi | |2 (Pi O)
(Pi O)
(Pi O) =
qh
i=1
N
1
0
1 2
1
2
2
2
mi
mi | (Pi O)| =
=
|| |Pi O| [(Pi O) ] =
qh 2
2
qh 2 i=1
qh
i=1
N
Stefano Siboni
N
N
Pi
Pi
mi Pi
= 2
mi Pi
.
q
q
h
h
i=1
i=1
37
Universit`
a degli studi di Trento
h + Qh
dt qh
qh
ossia, equivalentemente,
0
d 2 2
= Qh +
+ QCor
.
h
dt qh
qh
qh
(12.4)
d 1 1
+
dt qh
qh
(12.5)
mi (Pi O) P i (Pi O)
1 =
i=1
N
Pi
Pi
1
Pi
e quindi, poiche
=
, la relazione
=
mi (Pi O)
.
qh
qh
qi
qh
i=1
In modo analogo si ha
N
P
P
d
d 1
i
i
=
mi Pi
+ (Pi O)
=
dt qh
qh
dt qh
i=1
N
i
P
P
i
.
mi Pi
+ (Pi O)
=
qh
qh
i=1
Lapplicazione della (12.2) permette di ricondurre lespressione alla forma equivalente
N
Pi
d 1
Pi
=
mi Pi
+ (Pi O)
+
dt qh
qh
qh
i=1
Pi
Pi
+ (Pi O)
+(Pi O)
=
qh
qh
N
Pi
Pi
mi
Pi +
(Pi O)
+
=
qh
qh
i=1
Pi
Pi
+ (Pi O)
=
+(Pi O)
qh
qh
Stefano Siboni
38
Universit`
a degli studi di Trento
=
N
mi
i=1
Pi
Pi
Pi
Pi + (Pi O)
(Pi O)
+
qh
qh
qh
Pi
Pi
Pi
+
(Pi O)
(Pi O) =
+(Pi O)
qh
qh
qh
=
N
mi
i=1
Pi
Pi
Pi
Pi
Pi + (Pi O)
+ (Pi O)
(Pi O) =
qh
qh
qh
qh
=
N
mi
i=1
Inne
Pi
Pi
.
Pi (Pi O)
qh
qh
N
1
Pi
P
i
=
Pi + (Pi O)
qh
qh
qh
i=1
e quindi
d 1 1
Pi
Pi
+
=
mi 2
Pi = 2
mi Pi
= QCor
h
dt qh
qh
q
q
h
h
i=1
i=1
N
39
Universit`
a degli studi di Trento
N
2mi Pi
i=1
Pi
qh
(12.6)
in cui i vettori P i e Pi /qh sono banalmente tangenti al piano vincolare. Ne segue che la
forza di Coriolis 2mi P i risulta normale a tale piano e che pertanto tutti i prodotti
= 0, h = 1, . . . , n.
scalari in (12.6) sono nulli. Dunque QCor
h
Esercizio 13. Sulla unicit`
a della lagrangiana di un sistema olonomo
Vericare che condizione suciente anche le equazioni di Eulero-Lagrange
d A A
= 0 , h = 1, . . . , n ,
dt qh
qh
q = (q1 , . . . , qn ) ,
con A = A(q, q,
t), siano soddisfatte identicamente (si riducano cio`e ad una identit`
a,
ovvero ammettano qualsiasi soluzione q = q(t)) `e che si abbia
A(q, q,
t) =
dW
(q, t) + F (t)
dt
(13.1)
comunque si assegnino le funzioni a valori scalari W (q, t), di classe C 2 , ed F (t), arbitraria.
Discutere le conseguenze di questo risultato sulla unicit`
a della lagrangiana per un sistema
meccanico.
Soluzione
Si ha immediatamente che
W
W
(q, t) +
qi + F (t)
A(q, q,
t) =
t
qi
n
i=1
2W
d W
2W
d A
=
=
+
qi .
dt qh
dt qh
tqh
qi qh
n
i=1
Stefano Siboni
40
Universit`
a degli studi di Trento
n
n
W
2W
A
W
2W
=
qi + F (t) =
qi
Daltra parte vale
(q, t) +
+
qh
qh t
q
q
t
q
q
i
h
h
i
i=1
i=1
e pertanto
d A A
= 0
dt qh
qh
identicamente, come richiesto. Le conseguenze sulla unicit`a della lagrangiana di un sistema meccanico si deducono facilmente notando che, per quanto appena dimostrato, le
equazioni di Lagrange
d L L
= Qh
dt qh
qh
q = 1, . . . , n
L+
dW
(q, t) + F (t)
dt
Esercizio 14.
Si consideri un piano verticale su cui `e denito un sistema di assi cartesiani Oy z , con
Oz asse verticale ed Oy asse orizzontale. Nel piano `e data una guida rigida AOB
a forma di elle (vedi gura), di massa trascurabile, che pu`
o ruotare liberamente in
41
Universit`
a degli studi di Trento
Inne, fra i punti A e C si produce una interazione lungo A C dipendente dalla sola
distanza di intensit`
a f(|A C|), con f : R+ R funzione continua arbitraria ed
f(|A C|) > 0 se linterazione `e attrattiva.
42
Universit`
a degli studi di Trento
(14.1)
2 = y sin(t) + y cos(t) 2 +
|C|
C
C
2
2
2
2
2
cos(t) + yC
sin(t) + |zC
| = 2 |yC
| + |yC
| + |zC
|
+ yC
dove
2
2
2+
|yC
| + |zC
| = (s cos s sin R cos )
2 = s2 + s2 2 + R2 2 2Rs
+ (s sin + s cos R sin )
e quindi |C|
Energia cinetica del baricentro
Dalla precedente espressione si ha immediatamente
m 2
m
2
m 2
|C| =
(s cos R sin )2 +
s + (s2 + R2 )2 2Rs
2
2
2
Velocit`
a angolare del disco D
Nel piano vedi gura `e immediato convincersi che:
- vale || = s/R + costante;
- langolo di rotazione di D rispetto ad una direzione ssa ad esempio Oz `e
|| =
s
+ costante
R
Stefano Siboni
43
Universit`
a degli studi di Trento
s
=
e3 +
e .
R 1
Energia cinetica relativa al sistema baricentrale Cx1 y1 z1
Il sistema baricentrale `e mostrato nella gura seguente, dove sono anche evidenziate
le componenti del vettore velocit`
a angolare .
Stefano Siboni
44
Universit`
a degli studi di Trento
TCx1 y1 z1
1
s
=
2
R
sin
mR2
cos 0
0
mR
4
0
2
0
mR2
4
sin
=
cos
s 2 1 mR2 2
1 mR2
+
,
2 2
R
2 4
2
4
R
8
m
2
mR2 2
m2
=
+ (2s2 + 3R2 )2 +
3s 6Rs
(s cos R sin )2 +
4
2
8
T =
)
3
3R
3R
2s2 + 3R2
m
s
s
( s ) M
e
trM = 3 + 2s2 + 3R2 > 0
per cui M risulta denita positiva, come aermato.
Potenziale
Tutte le sollecitazioni attive applicate al sistema hanno natura posizionale e conservativa e
possono quindi descriversi mediante un appropriato potenziale, che risulter`
a dalla somma
di un potenziale gravitazionale e di un potenziale dinterazione fra i punti A e C.
Stefano Siboni
45
Universit`
a degli studi di Trento
Potenziale gravitazionale
Il potenziale gravitazionale si calcola direttamente per mezzo della formula generale
Ug = mgzC = mg(s sin + R cos ) .
Potenziale dinterazione fra A e C
Poich`e la sollecitazione dipende unicamente dalla distanza fra i punti interagenti e si
produce lungo il segmento che li congiunge, linterazione `e posizionale conservativa,
di potenziale
C = F
A .
A = A C f |A C| ed : F
F
|A C|
Si osservi lintroduzione del segno negativo
necessario a rendere conto di una inter
azione attrattiva quando f |A C| > 0, come richiesto.
AC
f |AC|
(AC) = f |AC|
|AC|
UAC |AC|
|A C|
qh
qh
qh
dove h = s, e UAC (s) = f(s) ds.
=
Potenziale totale
Il potenziale totale del sistema `e dato dalla somma dei due potenziali parziali
U = Ug + UAC = gm(s sin + R cos )
f(s) ds .
Lagrangiana
Si ha L = T + U e quindi
L =
m2
m
2
mR2 2
3s 6Rs + (2s2 + 3R2 )2 +
(s cos R sin )2 +
4
2
8
f(s) ds
46
Universit`
a degli studi di Trento
s 2
s 2
1 mR2
mR2
=
.
2 2
R
4
R
m 2
m
2
|C| + TCx1 y1 z1 =
3s 6Rs + (2s2 + 3R2 )2 .
2
4
Potenziale
Potenziale delle sollecitazioni reali
Rimane inalterato e si scrive perci`o
Ug + UAC = mg(s sin + R cos )
f(s) ds .
Potenziale centrifugo
Nella terna rotante, non inerziale, agisce un campo di forze centrifughe il cui potenziale risulta
2
2
mR2
2
IOz =
m|yC | +
Ucf =
2
2
4
per Huygens-Steiner, e quindi
Ucf =
Stefano Siboni
m2
mR2 2
(s cos R sin )2 +
.
2
8
47
Universit`
a degli studi di Trento
Potenziale totale
Si ottiene come somma dei potenziali delle sollecitazioni reali e centrifuga
U = Ug + UAC + Ucf .
Lagrangiana nel riferimento Ox y z
m2
m
2
mR2 2
(s cos R sin )2 +
L =
3s 6Rs + (2s2 + 3R2 )2 +
4
2
8
mg(s sin + R cos )
f(s) ds .
Osservazione. Identit`
a delle lagrangiane
Le lagrangiane L ed L , determinate nelle terne di riferimento 0xyz ed Ox y z rispettivamente, coincidono.
mR2 2
m2
(s cos R sin )2 +
costituisce:
La sola dierenza consiste nel fatto che
2
8
un termine di energia cinetica nella L;
il termine di potenziale centrifugo nella L .
Osservazione. Forza di Coriolis
La forza di Coriolis agente nella terna rotante `e proporzionale alla velocit`
a, per cui non
sar`a mai posizionale ne conservativa, a maggior ragione. Si calcolano le componenti
lagrangiane QCor,s e QCor, della sollecitazione. Preso un punto P D si ha che
P
e3
P
s
P
P
= (2
e3 ) P
dA = 0
s
s
ed analogamente
P
P
= (2
e3 ) P
dA = 0 .
Pertanto notare che la somma sui punti viene sostituita da un integrale di supercie
P
P
dFCor =
dFCor =
0 dA = 0
QCor, =
0 dA = 0 .
QCor,s =
s
Cor
dF
A
Stefano Siboni
48
Universit`
a degli studi di Trento
Le componenti lagrangiane delle forze di Coriolis sono nulle, fatto ragionevole in quanto
tali sollecitazioni risultano normali al piano vincolare = Oy z e vengono equilibrate
dalle reazioni vincolari.
(c) Equazioni di Lagrange
Sono, per quanto detto
d L
L
= 0
dt s
s
L
d L
= 0
dt
(14.2)
costante ,
t R.
h = 1, 2, . . . , n
T2
`e lineare in q e
qh
T1
indipendente da q.
Di conseguenza, essendo q = q = 0 ed assumendo che non siano
qh
presenti nella lagrangiana termini di potenziale generalizzato che comunque verrebbero
trattati alla stessa stregua dei termini in T1
T1
d L
=
dt qh q(t)=q0
t qh q(t)=q0
mentre
Stefano Siboni
T0
U
L
=
+
.
qh q(t)=q0
qh q(t)=q0 qh q(t)=q0
49
Universit`
a degli studi di Trento
= Qh (q, q,
t)
dt qh
qh
h = 1, 2, . . . , n
T0
T1
U
t qh
qh
qh
= Qh (q0 , 0, t)
h = 1, 2, . . . , n .
q(t)=q0
Anche la ricerca abbia senso occorrer`a in generale che t non guri esplicitamente
nellequazione. Condizione suciente a che ci
o avvenga `e che T0 , T1 e Qh (q0 , 0, t),
h = 1, 2, . . . , n, non dipendano esplicitamente dal tempo un caso notevole in cui la
condizione di indipendenza dal tempo sulle Qh (q0 , 0, t) ricorre certamente `e quello delle
t) continue in q,
per le quali si ha sempre Qh (q0 , 0, t) = 0.
sollecitazioni dissipative Qh (q, q,
In tale ipotesi vale
h = 1, 2, . . . , n
T0 (q0 ) + U(q0 ) = 0
qh
h = 1, 2, . . . , n
50
Universit`
a degli studi di Trento
Nel presente caso, se si eseguono i calcoli direttamente nel sistema di riferimento rotante
essendo i
Ox y z non `e neppure necessario il calcolo di T puramente quadratica in q,
vincoli indipendenti dal tempo. Nella fattispecie
2
2 2
m
mR
2
T0 + U =
U
(s cos R sin ) +
mg(s sin + R cos ) f(s) ds
2
8
e dunque le congurazioni di equilibrio risolvono il sistema
U
e per
mg sin f(s) = 0
s cos R sin = 0
mentre per (ii) vale
sin =
cos =
f(s) m2 s = 0
s sin + R cos = g/2 .
1
f(s)
mg
R f(s)
mg s
(14.3)
(14.4)
Pu`
o essere utile interpretare sicamente le soluzioni ottenibili da (14.3), indicate al solito
con (s0 , 0 ).
Se f(s0 ) > 0 interazione attrattiva la congurazione di equilibrio `e mostrata nella
gura seguente
Stefano Siboni
51
Universit`
a degli studi di Trento
3
0
sin
1
= tg 0
2
0 =
tg = tg
2
0
cos
2
R2 + s20
f(s0 )
s0
tg 0 =
s0
R
tg =
R
s0
0 (, 3/2) .
Se viceversa f(s0 ) < 0 interazione repulsiva si ottiene sin 0 , cos 0 > 0, per cui
0 (0, /2) e la congurazione di equilibrio risulta del tipo illustrato nella gura seguente
con = /2 0 , tg = cotg 0 = R/s0 ed mg = R2 + s20 f(s0 )/s0 .
Sia ad esempio f(s) = ks2 , con k > 0. Lequazione (14.3) diventa
k 2
s < 0
sin =
3
mg
=
,
kR
cos =
s < 0
mg
cosicche
1 =
k2 4
2 2
+
R
s
s
m2 g 2
ed inne
R2
s =
2
2
Stefano Siboni
s4 + R2 s2
=
!
R2 2
2
mg 2
k
mg 2
k
= 0
.
52
Universit`
a degli studi di Trento
R2
+
"
R2 /2
2
2
+ mg/k ,
+
.
sin 0 =
+
mg
2
2
k
Analogamente, lequazione (14.4) porge
ks2 m2 s = 0
2
s s m
= 0
k
g
s sin + R cos =
.
2
s sin + R cos = g
2
Si possono distinguere due casi.
Caso (a):
s = 0
g
R cos = 2 ,
m2
s =
k
2
g
m
sin + R cos = 2
k
(14.5)
g
2
=
.
(m2 /k)2 + R2
m2 /k
(m2 /k)2 + R2
= cos ,
R
(m2 /k)2 + R2
= sin ,
2
s = m /k
sin( + ) =
Stefano Siboni
g/2
(m2 /k)2
R2
(14.6)
53
Universit`
a degli studi di Trento
g/2
(m2 /k)2 + R2
1 = arcsin
g/2
(m2 /k)2 + R2
g/2
.
2 = + + arcsin
(m2 /k)2 + R2
Esercizio 15.
In un sistema di riferimento Oxyz `e ssata una guida circolare rigida di centro O e raggio
R, giacente nel piano Oyz. Su tale piano `e vincolato a muoversi un disco circolare rigido
e omogeneo, di raggio r < R, massa m e centro C. Il disco rotola senza strisciare lungo
la guida circolare, allinterno del cerchio da questa delimitato (vedi gura). Il centro C
`e connesso, mediante una molla ideale elastica di costante k > 0 e di lunghezza a riposo
nulla, ad un punto C libero di scorrere senza attrito lungo lasse Oy in modo che il
segmento CC si mantenga costantemente parallelo ad Oz.
Sapendo che:
il sistema `e pesante, con lasse Oz verticale e g = g
e3 (g > 0);
la terna Oxyz ruota con velocit`
a angolare costante
e3 attorno allasse verticale Oz
rispetto ad un riferimento inerziale;
Stefano Siboni
54
Universit`
a degli studi di Trento
Rr
+ costante
r
=
Rr
e1 .
r
Un calcolo pi`
u rigoroso `e il seguente. Se P `e il punto del disco in contatto con la guida
la condizione di puro rotolamento impone
0 = P = C + (P C)
Poiche P C = (C O)
d
(C O) + (P C) = 0 .
dt
r
, si ha allora
Rr
r
d
(C O) + (C O)
= 0
dt
Rr
(15.1)
C O = (R r) sin e2 cos e3
d
(C O) = (R r) cos e2 + sin e3
dt
Stefano Siboni
55
Universit`
a degli studi di Trento
si ottiene lespressione
(C O) = (R r) cos e2 + sin e3 .
La (15.1) diventa pertanto
Rr
e1 , a conferma del risultato
r
m
m
3
m 2 1 mr2 2
|C| +
=
(R r)2 2 + (R r)2 2 = m(R r)2 2 .
2
2 2
2
4
4
Potenziale gravitazionale
Per il potenziale associato alla forza peso si ha lespressione immediata
Ug = mgzC = mg(R r) cos .
Potenziale elastico
Per ricavare il potenziale relativo allinterazione elastica fra i punti C e C basta sostituire
le coordinate dei punti interagenti nella formula generale
k
k
Uel = |C C |2 = (R r)2 cos2 .
2
2
Potenziale centrifugo
Applicando il teorema di Huygens-Steiner si ha lespressione
Ucf
2
2
mr2
2
2
m(R r) sin +
.
=
ICz =
2
2
4
Forze di Coriolis
Le forze di Coriolis hanno conponente lagrangiana nulla, come `e immediato vericare:
QCor, = 0.
Stefano Siboni
56
Universit`
a degli studi di Trento
Potenziale totale
Il potenziale del sistema si deduce sommando i potenziali parziali, gravitazionale, elastico
e contrifugo, precedentemente determinati
U = Ug + Uel + Ucf
k
m2
2
2
= mg(R r) cos (R r) cos +
(R r)2 sin2
2
2
= 0
dt
con
L =
3
m(R r)2 2 + U()
4
e quindi alla
3
U
m(R r)2
() = 0 .
2
che potendosi porre nella forma sin (m2 + k)(R r) cos mg = 0, porta a considerare separatamente le due equazioni:
sin = 0
(15.2a)
mg
cos =
.
(R r)(m2 + k)
(15.2b)
oltre a quelle che coincidono con le precedenti modulo 2 e che possono ignorarsi causa
la periodicit`
a del potenziale. Lequazione (15.2b) presenta soluzioni, distinte da 1 e 2
se e soltanto se
mg
(sempre 0 < )
< 1
(15.3)
(R r)(m2 + k)
nel qual caso esse risultano
3 arccos
Stefano Siboni
mg
(0, /2)
(R r)(m2 + k)
4 3 (/2, 0) .
57
Universit`
a degli studi di Trento
mg
a
= 1 le radici 3 e 4 coincidono con 1 , gi`
(R r)(m2 + k)
considerata come soluzione della (15.2a).
Si osservi che qualora
Stabilit`
a delle congurazioni di equilibrio
Si ha preliminarmente lespressione per la derivata seconda
U () = mg(R r) cos + k(R r)2 (cos2 sin2 ) + m2 (R r)2 (cos2 sin2 )
e di conseguenza
U () = mg(R r) cos + (m2 + k)(R r)2 (cos2 sin2 ) .
Per brevit`
a si pone inoltre
mg
.
(R r)(m2 + k)
(15.4)
( 1 )4
+ o ( 1 )4
4!
( 1 )
58
Universit`
a degli studi di Trento
Congurazione 2
Risulta sempre instabile, in quanto la derivata seconda del potenziale si scrive
U (2 ) = mg(R r) + (m2 + k)(R r)2 > 0 .
Congurazioni 3 e 4
Si osservi anzitutto che U `e una funzione pari: U() = U() R, dimodoche 3 e 4
` suciente discutere la congurazione 3 . Un
avranno le stesse propriet`a di stabilit`
a. E
semplice calcolo porge
U (3 ) = mg(R r)+ (R r)2 (22 1)(m2 + k) = (m2 + k)(R r)2 (1 2 ) < 0
in forza della condizione di esistenza (15.3). Dunque 3 e 4 se denite sono sempre
massimi relativi propri del potenziale U e stabili per Lagrange-Dirichlet.
(c) Diagramma di biforcazione e ritratti di fase
Diagramma di biforcazione
Il diagramma di biforcazione del sistema si pu`
o ora determinare facilmente dallanalisi
suesposta e viene illustrato nella gura seguente.
Stefano Siboni
59
Universit`
a degli studi di Trento
U() = U(1 ) +
( 1 )
3
1
m(R r)2 2 +
(m2 + k)(R r)2 2
4
2
=
Stefano Siboni
!
2
k
( 1) 2 +
3
m
>0
60
Universit`
a degli studi di Trento
ed il periodo
#
2
= 2
T =
3
!
2( 1)
k
2 +
m
U() = U(3 ) +
( 3 )
3
1 2
m(R r)2 2
mg(R r)( 3 )2
4
2
=
3
Rr
(0, 1)
#
3
2 1 2
Rr
g
61