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Geogeografia Italia Rev August 14 2017
Geogeografia Italia Rev August 14 2017
penisola
italiana:
breve
introduzione
alla
geografia
umana
dell’Italia
L’Italia
ha
uno
dei
territori
più
vari
di
tutto
il
mondo:
la
sua
estensione
da
nord
a
sud
e
la
presenza
di
due
importanti
catene
montuose
(le
Alpi
e
gli
Appennini),
di
grandi
laghi
(il
Lago
Maggiore,
il
Lago
di
Como,
e
il
Lago
di
Garda)
e
di
numerosi
fiumi
(il
Po,
l’Arno
e
il
Tevere)
determinano
una
varietà
di
paesaggi
e
di
climi
unica
al
mondo:
si
passa
dal
clima
continentale
al
nord,
con
inverni
freddi
ed
estati
umide,
al
clima
mediterraneo
del
centro-‐sud
con
estati
calde
e
inverni
miti,
e
a
un’infinità
di
gradazioni
climatiche
fra
questi
due
estremi.
La
geografia
della
penisola
ha
determinato
anche
la
direzione
dello
sviluppo
economico
dell’Italia.
Colline
e
montagne
occupano
la
maggior
parte
del
territorio,
e
questo
ha
da
sempre
costituito
un
ostacolo
allo
sviluppo
della
grande
industria
e
dell’agricoltura
intensiva
in
diverse
regioni.
Le
pianure
sono
poche
e
limitate
in
estensione,
con
l’eccezione
della
Pianura
Padana
a
nord
(chiamata
anche
Valle
del
Po
perché
percorsa
dal
fiume
Po,
il
più
lungo
d’Italia).
La
Pianura
Padana
è
diventata
la
zona
industriale
più
sviluppata
della
penisola,
e
una
fra
le
più
ricche
d’Europa.
Oltre
all’industria,
l’agricoltura
intensiva
(coltivazioni
di
grano,
riso
e
mais)
e
la
zootecnia
(allevamenti
di
mucche
e
maiali)
sono
altri
due
importanti
settori
dell’economia
della
Pianura
Padana.
Un’altra
zona
pianeggiante
di
rilievo
è
il
Tavoliere
delle
Puglie,
nel
sud-‐est
della
penisola,
dove
prevalgono
le
coltivazioni
intensive
di
pomodori
e
olive.
1
Nel
resto
della
penisola,
invece,
le
pianure
sono
scarse
e
limitate:
nel
centro
e
nel
sud
prevalgono
i
territori
collinari,
ideali
alla
coltivazione
della
vite
e
dell’ulivo.
La
cucina
italiana
riflette
questa
realtà
geografica
e
climatica:
l’uso
di
burro,
riso
e
carne
è
più
frequente
nel
nord
dell’Italia,
mentre
nel
centro
e
nel
sud
è
prevalente
il
consumo
di
olio
d’oliva,
pasta,
pesce
e
verdure.
Il
paesaggio
italiano
è
da
sempre
segnato
dall’intervento
umano
e
dalla
presenza
di
molte
civiltà
differenti
che
hanno
occupato
la
penisola
nel
corso
della
sua
lunga
storia,
lasciando
profonde
tracce
nel
territorio:
dagli
Etruschi,
agli
Arabi
(vedi
mappe
su
questa
pagina),
dai
Normanni,
agli
Spagnoli
e
agli
Austriaci.
Le
zone
ancora
selvagge,
cioè
non
modificate
dall’azione
dell’uomo,
sono
quasi
inesistenti:
ovunque
si
trovano
villaggi,
paesi
e
città.
Il
territorio
non
urbanizzato
è
utilizzato
fino
all’ultimo
metro
quadrato:
dove
non
ci
sono
industrie
o
attività
commerciali,
si
trovano
coltivazioni
di
vario
tipo,
a
seconda
del
clima
e
del
territorio;
anche
i
boschi
sono
utilizzati
da
sempre
come
una
risorsa
alimentare,
ad
esempio
per
la
raccolta
delle
castagne
e
dei
tartufi
oltre
che
della
legna.
La
bellezza
del
paesaggio
italiano
sta
proprio
nella
sua
varietà
e
nell’intervento
umano:
percorrendo
poche
decine
di
chilometri
si
può
passare
dalla
montagna
alla
pianura,
da
paesi
arroccati
sulle
colline
a
città
industriali,
e
dalla
coltivazione
intensiva
del
grano
e
quella
della
vite
e
dell’ulivo
in
collina.
2
Ecco
alcuni
esempi
di
varietà
paesaggistiche
italiane:
a
sinistra
le
Dolomiti,
al
centro
le
risaie
vicino
a
Vercelli,
e
a
destra
la
Costa
Amalfitana.
Le
immagini
qui
sotto
invece
ritraggono
(da
sinistra
a
destra)
una
zona
industriale
in
Pianura
Padana,
una
zona
collinare
nel
Piemonte
e
il
paese
di
Cefalù,
in
Sicilia.
Il
territorio
italiano
comprende
anche
diverse
isole:
le
maggiori
sono
la
Sicilia
e
la
Sardegna,
ma
altre
isole
minori
formano
arcipelaghi
importanti
nel
Mediterraneo;
le
Isole
Pelagie,
ad
esempio,
sono
diventate
negli
ultimi
anni
il
primo
punto
di
arrivo
in
Italia
per
migliaia
d’immigrati
provenienti
dall’Africa.
A
causa
anche
della
presenza
di
tutte
queste
isole,
lo
sviluppo
costiero
è
molto
vasto
e
vario,
con
diversi
golfi
e
porti
importanti,
quali
quelli
di
Genova,
Napoli
e
Palermo.
Il
mare
stringe
la
penisola
da
tutti
i
lati:
basti
considerare
che
sarebbe
difficile
vivere
in
Italia
a
più
di
200
chilometri
dal
mare.
La
penisola
italiana,
posta
al
centro
del
Mediterraneo,
è
sempre
stata
un
ponte
naturale
fra
il
continente
europeo
e
la
costa
dell'Africa
settentrionale,
fra
i
paesi
dell’Europa
occidentale
e
il
Medio
Oriente.
3
Questa
posizione
ha
determinato
la
cultura
e
la
storia
della
penisola
quanto
le
caratteristiche
del
suo
territorio,
favorendo
commerci
e
comunicazione
con
i
paesi
dell'Africa
settentrionale
e
del
Medio
Oriente,
ma
anche
invasioni
e
occupazioni,
specialmente
della
Sicilia,
come
l’occupazione
araba
(IX-‐XI
secolo)
e
quella
normanna
(XI-‐XII
secolo).
I
territori
normanni
in
Europa
e
in
Italia
sono
indicati
in
giallo
sulla
mappa
su
questa
pagina.
La
penisola
italiana
è
anche
una
zona
altamente
sismica,
cioè
soggetta
a
frequenti
terremoti.
Nel
2009
il
centro
storico
di
L’Aquila,
il
capoluogo
dell’Abruzzo,
fu
completamente
distrutto
da
un
terremoto
in
cui
persero
la
vita
più
di
300
persone.
Più
recentemente,
nell’agosto
2016,
un
altro
terremoto
ha
devastato
diversi
paesi
del
Lazio.
La
presenza
di
quattro
vulcani
attivi
(segnati
con
un
ovale
nella
cartina
qui
sotto)
ci
ricorda
la
dipendenza
del
territorio
italiano
da
eventi
imprevedibili
e
distruttivi,
quali
terremoti
ed
eruzioni.
La
famosa
eruzione
del
Vesuvio
nel
79
d.C.
provocò
la
distruzione
delle
città
romane
di
Pompei
ed
Ercolano,
che
vennero
completamente
seppellite
dalle
ceneri
e
dal
fango.
Gli
scavi,
che
cominciarono
alla
fine
del
XIX
secolo
e
che
continuano
ancor
oggi,
hanno
riportato
alla
luce
le
due
città
quasi
intatte.
4