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domenica 29 maggio 2022

Freud
Con Freud non parliamo solo di un filosofo ma di un medico-scienziato che ha creato
questa rivoluzionaria teoria dello sviluppo della personalità-psiche e anche della
psicoterapia; per cui parlare solo di un pensiero filosofico sarebbe riduttivo. Nasce in
Moravia, si trasferisce a Vienna qui studia medicina in particolare studia anatomia del
sistema nervoso, lavora in uno studio medico di von Brucke. Per difficoltà economica sarà
obbligato ad abbandonare la ricerca per cui intraprende la professione medica come
psichiatra. Inizia subito gli studi sull’isteria a Parigi insieme a Charcot assieme al quale
inizia a praticare ipnosi. Ritorna a Vienna dove compie ulteriori ricerche in merito all’isteria e
si rende conto che l’ipnosi non è adatta a curare l’isteria, comincia ad elaborare
qualcosa di diverso che poi sarà la psicanalisi. Nel 1910 giacchè nasce a Norimberga la
“Società internazionale di psicanalisi” ecco che la psicoanalisi diventa nota a tutti.
Essendo ebreo, nel 1933 i nazisti bruciarono i suoi scritti ed è costretto a lasciare Vienna e
vive in esilio a Londra. Le prime opere riguardano la nascita della teoria psicoanalitica, poi
abbiamo “Gli studi sull’isteria” 1895, “Interpretazioni del sogno” 1900. A partire dal 1906
tenne anche delle conferenze nel mondo e scriverà “Le cinque conferenze sulla
psicoanalisi”.

Inizierà con gli studi sull’isteria con il caso di una donna: Anna O. una donna isterica
molto malata era in cura da Breuer che aveva iniziato ad operare su di lei l’ipnosi, tra i
sintomi aveva paralisi motoria-tosse nervosa-anoressia e anche un’idrofobia (paura
dell’acqua). Si rende conto che ipnosi non funziona, serve al medico per scoprire traumi
passati ma effettivamente al paziente non c’è presa di coscienza. Inizia a pensare che la
psiche è molto complessa non è fatta di zone ma di “istanze” sono un qualcosa che si
muove-dinamiche ci inizia a parlare di questa energia “la libido” ”un’energia che spinge
l’uomo a fare qualcosa, simile alla volontà (Schopenaur), simile alla volontà di potenza
(Nietzsche), simile allo slancio vitale (Bergson) e ne sono 3:

• Es: è l’inconscio, è un calderone dove bolle un pò tutto che è desiderio di realizzarsi ma


non è solo l’istinto alla vita alla felicità ma l’es è fatto anche di pensieri-sentimenti-
emozioni che vengono nascoste alla coscienza, vengono rimosse perché provocano
dispiacere-dolore-sofferenza infatti c’è il principio del piacere, tutto quello che si trova
nell’es segue quest’unica regola del piacere, che è la realizzazione di sé, la soddisfazione
di sé. Tutto quello che contrasta il concetto del piacere viene messo da parte. Tutto quello
che da dispiacere viene rimosso.

• L’io: corrisponde alla coscienza, la psiche della personalità. Esiste qui il principio di
realtà, l’io deve adattare quei desideri quei sogni che provengono dall’Es che
puntano solo alla soddisfazione, l’io li deve adattare alla realtà per realizzarli.

• Superio: è un Io super, quel principio di realtà che vige per l’Io però superlativo, il
superio non solo cerca di adattare le istanze dell’Es alla realtà ma addirittura arriva a
reprimerle soffocarle perché per il superio non c’è solo la realtà ma un’iperrealtà
dominata da norme e regole a cui tutti i sogni e i desideri devono sottostare.

Dunque l’io è l’ago della bilancia della psiche perché deve bilanciare le esigenze dell’es
che non possono essere represse totalmente e tener conto anche dell’superio questa
coscienza morale. L’es deve comunque essere soddisfatto perché se queste idee-istinti
vengono sempre tenuti con il coperchio sopra ad un certo punto questo salta e queste
emergono lo stesso con “i sintomi isterici-nevrotici”. Le nevrosi non sono altro che
l’emergere di sintomi che sono i sostituti degli istinti repressi, l’istinto che non posso
realizzare e si sfoga nel sintomo nevrotico. Ci dice che non va bene neanche far emergere
solo l’es senza tenne conto della realtà perché l’individuo va incontro ad altri traumi in
quanto vuole realizzare cose che non si possono realizzare, e poi senza l’io e senza il
superio l’uomo rimane allo stato primitivo fa tutto ciò che vuole. Lo sviluppo psichico deve
seguire delle tappe, se così non fosse ci descrive delle deviazioni della personalità
che chiama “perversioni” e nel corso di questo sviluppo la coscienza morale si forma a
partire dai rapporti genitoriali, sua figlia Anna infatti studierà proprio la psiche del bambino.

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Il bambino appena nato è guidato solo dal principio del piacere, è contatto solo con la
madre, la madre è tutto e questo piacere non è altro che vivere in simbiosi come se si fosse
ancora nel grembo materno. E qui si sviluppa la sessualità diversa da quella degli adulti
ma comunque c’è (aspetto scandaloso), la definisce “perversa” perché ancora non
c’è stato uno sviluppo fisico. Poi questa sessualità che si vuole espandere e realizzare si
esprime in forme diverse: “polimorfismo”, non essendoci stata la maturazione del
corpo si esprime in forme diverse.
Freud sostiene che lo sviluppo psicosessuale avviene in tre fasi:

• la fase orale: caratterizza i primi mesi di vita fino ad un anno e mezzo. Ha come zona
erogena la bocca in quanto l’allattamento coinvolge la bocca del bambino.

• la fase anale: da un anno e mezzo a tre anni, ha come zona erogena l’ano, deve
imparare a controllare i suoi bisogni biologici, avviene anche un ulteriore cambiamento in
quest’età lo svezzamento adesso si nutre non più direttamente dalla madre ma si
frappone tra la madre e il figlio un nuovo strumento “il cucchiaio”.

• la fase genitale: dal terzo anno di vita, ha come zona erogena i genitali che a sua volta si
articola in due sottofasi:

- la fase fallica
- la fase della latenza
- la fase genitale in senso stretto che è la sessualità matura
Freud ci dice che questa sessualità è perversa, Freud chiama perversione tutte le forme
di sessualità che non hanno come scopo la riproduzione, quindi quella del bambino ma
poi in generale tutte quelle senza scopo riproduttivo anche negli adulti. Laddove ci fossero
anomalie nel seguire le tappe le cause possono essere dei traumi veri o immaginari.

Il complesso di Edipo: si verifica una sorta di ambivalenza di sentimento verso il genitore.


Il bambino prova nei confronti del padre contemporaneamente amore\odio, amore
perché è suo padre ma odio in senso di rivalità, in cui il padre è il rivale dell’amore della
madre presso di sé. In questa fase si sviluppano i principi morali-principi di realtà, il
padre in genere è colui che impone le regole, le regole servono altrimenti un bambino nel
caso del complesso di Edipo se non avessero regole potrebbe uccidere il padre, ma lo
uccide mentalmente compie una sorta di parricidio psichico si sente in colpa per
averne desiderato la morte e questo senso di colpa viene rimosso perché siccome il
padre è amato oltre che amato, il fatto di aver desiderato la sua morte è un qualcosa
che viene rimosso dall’inconscio. Con il passere del tempo il bambino incomincia ad
introiettare la figura del padre: non pensa più voglio essere al posto di mio padre con mia
madre, ma voglio essere come mio padre con un’altra persona, un’altra donna. Il bambino
si identifica con il padre questo è crescere. Se qualcosa non va bene in questo sviluppo,
1) il senso di colpa è troppo forte e genera sintomi nevrotici 2) il senso di colpa viene
rimosso con l’inconscio ma non avviene lo step successivo manca l’identificazione con il
padre si rimane legati ad amare\odiare padre e il bambino invece di diventare uomo e
rivolgere sé ad altre donne, si rivolgerà ad altri uomini (omosessualità), questo attaccamento
morboso della madre porta a una tale esaltazione della figura materna che nessuna donna
può essere come la madre. La madre è l’assoluto.

Il complesso di Elettra: viene studiato soprattutto da sua figlia, inizialmente abbiamo la


stessa condizione per la figlia nei confronti della madre poi non c’è un vero odio per la
madre vedere questa come rivale verso il padre, c’è un forte attaccamento verso il
padre. Anche qui se non ci sono anomalie c’è un identificazione verso la madre.

In quest’età vengono date delle regole: avere dei precetti e dei divieti, queste regole
vengono introiettate “le fa sue”, la morale interiore, non combatte l’io ma anzi la salute
mentale è affidata all’io, combatte il superio se è gigantesco schiaccia completamento l’io
e l’es e non ci può essere salute mentale. Affinché l’es non diventi una malattia nevrotica
deve trovare una via d’uscita e ce ne sono molteplici: il sogno-sonno importantissimo per
la salute psichica, perché sognare significa aprire una finestra per l’es. Il sogno è a-
razionale, sconnesso e subisce una serie di censure che provengono dall’superio e

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dall’io quindi neanche nel sogno gli istinti più aggressivi appaiono veramente. Quando
ricordiamo il sogno è già stato messo in ordine ma in realtà è sconnesso quando nel sogno
agisce poco la censura in genere il sogno non si ricorda perché agisce l’oblio. L’incubo
viene ricordato perché genera il risveglio, la psiche svegliando l’uomo lo aiuta a
interrompere la sofferenza. Ed è proprio la psiche che censurare quelle parti che ci
farebbero svegliare. Ci racconto anche del lapsus e ci dice che nella vita commettiamo un
sacco di atti mancati, dimenticanze anche queste sono delle finestre dove si esprime
l’inconscio. Nella letteratura l’esempio più grande di atto mancato che avviene è nella
“coscienza di Zeno”, quando Zeno va alla morte del cognato ma sbaglia. A dover
interpretare questi atti mancati e l’interpretazione dei sogni deve farlo proprio lo
psicoanalista. C’è anche un altro elemento importante il “transfert”non basta neanche
riprendere coscienza-ricordare in quanto non si guarisce, il transfert invece aiuta a
ricostruire lo scenario del trauma con l’analista perché la cosa non viene vissuta come
allora ma la fa sviluppare nella maniera corretta. Se non viene corretta non si guarisce, forse
proprio per questo limite lui alla fine è costretto a dichiarare che la psicoanalisi è una
teoria della psiche e della personalità per questo rientra nella filosofia. Con la
psicanalisi si può fare una diagnosi ma poi non c’è una terapia se non per la nevrosi.
Nell’ultima fase della sua vita ci dice che l’uomo ha due istinti “Eros” (la libido più estesa) e
“Thanatos” (istinto di morte) quell’aggressività sia sugli altri ma anche su sé stessi: il
represso.

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