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STORIA DELL’ARCHITETTURA CLIMATICA

CLIMA CALDO E SECCO

Il Mali – Le case dei Dogon


Geografia e clima

Il Mali è uno Stato interno dell’Africa occidentale che confina con sette altri Stati:
Algeria, Niger, Mauritania, Burkina Faso, Senegal, Guinea e Costa d’Avorio. Due
terzi del territorio fanno parte del Sahara. La parte meridionale del paese è
percorso dal fiume Niger. Il Mali è uno dei paesi più poveri del mondo.

Foto: Wikimedia Commons


Villaggio Dogon ai piedi della roccia di Bandiagara (Mali)

Il Mali ma si trova in una zona climatica poco favorevole, soprattutto il Nord del
paese che si differenzia sensibilmente dal Sud. Il Nord è totalmente arido, le
precipitazioni annui sono compresi tra i 20 e i 250 mm. Le temperature variano tra
10 e 20°C in gennaio, mentre quelle estive tra 30 e 35°C. L’estrema aridità rende
quasi impossibile ogni coltivazione. Nel Sud il clima è più favorevole e quindi
consente una certa attività agricola: infatti, le temperature invernali sono più
elevate che al Nord, ma non superano i 25°C e le precipitazioni variano tra i 250 e i
2000 mm.

Famosa è l’architettura tradizionale dei Dogon, una delle 30 etnie che popolano il
Mali. I popolo dei Dogon, che una volta abitava nel Burkina Faso, conta oggi circa
350.000 persone ed è stanziata nella parte occidentale dei monti Hombori. Una
delle maggiori attrazioni turistiche del paese sono il pittoresco villaggio delle rocce
di Bandiagara, simili ai pueblo di Mesa Verde, negli Stati Uniti, che, dal 1989, fa
parte del patrimonio dell’Umanità. L’architettura tradizionale è invece meno
conosciuta.

Le case

La casa tradizionale Dogon è


composta da un locale centrale
affiancato da una ambiente cilindrico,
la cucina, due stanze laterali
rettangolari e un vestibolo. Una
terrazza sul tetto serve di solito per
tenervi le provviste. Le case non
hanno finestre e quindi il loro interno
è molto buio. Ad un uomo che stava
costruendo la sua casa una volta è
stato chiesto perché non provvedeva
a praticarvi delle finestre. Egli
rispose: “Chi vuole la luce può stare
fuori; nella casa deve esserci buio!”.

Presso la casa si trovano i tradizionali


granai con il loro tetto a cono Pianta e sezione di una casa Dogon
costruito con paglia di miglio. Nelle
zone più rocciose, questi granai sono
rialzati e poggiano su pilastri.

Nei villaggi, le case e i granai sono costruiti le une molto vicine agli altri allo scopo
di non permettere al sole di penetrare nei vicoli e quindi di tenerli all’ombra.

Gli edifici sono costruiti con blocchi di terra cruda, tenuti insieme con malta d’argilla
con la quale vengono intonacati anche i muri. Lo spessore dei muri varia secondo
l’altezza dell’edificio tra 40 e 60 centimetri. La muratura è rafforzata tramite
l’inserimento di trochi d’albero di palma che sporgono dalle pareti. Questi tronchi
dovrebbero assorbire anche le tensioni che si verificano a causa delle notevoli
escursioni termiche tra giorno e notte e delle variazioni di umidità. Ciò nonostante,
gli edifici richiedono frequenti riparazioni.

I muri d’argilla proteggono dal sole rovente del giorno, assorbono il suo calore e lo
cedono durante la notte.

Foto: Wikimedia Commons Foto: Wikimedia Commons


Case e granai Granai rialzati
Un antico insediamento dei Telem (Roccia di Bandiagara, Mali) e nuovi edifici nella pianura. I Telem
sono stati cacciati via dai Dogon che ne hanno preso il posto.

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