1
1. ESERCITAZIONE 1
2
1. ESERCITAZIONE 1
1.2 Predimensionamento
Lo spessore dell’impalcato può essere determinato, in prima istanza, in modo da limitare la
deformabilità flessionale degli elementi che lo costituiscono. Si può dimostrare, infatti, che la
deformabilità degli elementi soggetti a flessione può essere limitata imponendo un adeguato
valore del rapporto h/L o d/L fra l’altezza (altezza utile) della sezione e la luce dell’elemento
considerato.
I valori del rapporto h/L o d/L che consentono la scelta dell’altezza dei diversi elementi
strutturali sono i seguenti:
ℎ 1 1 𝑑 1 1
= ÷ 𝑜𝑝𝑝𝑢𝑟𝑒 = ÷ Solai
𝐿 20 25 𝐿 22 23
ℎ 1 1 𝑑 1 1
= ÷ 𝑜𝑝𝑝𝑢𝑟𝑒 = ÷ Travi in spessore
𝐿 15 20 𝐿 17 18
ℎ 1 1
= ÷ Travi fuori spessore
𝐿 10 15
ℎ 1 1
= ÷ Balconi ed elementi a mensola
𝐿 7 8
Tabella 1.1: valori tipici dei rapporti luci - altezza
3
1. ESERCITAZIONE 1
4
1. ESERCITAZIONE 1
1. Carichi Permanenti (G) - Azioni che agiscono durante tutta la vita nominale della
costruzione e che possono essere considerate, in prima approssimazione, costanti nel
tempo:
- peso proprio di tutti gli elementi strutturali (G1);
- peso proprio di tutti gli elementi non strutturali (G2);
- spostamenti e deformazioni imposte;
- pretensione e precompressione (P);
- ritiro e viscosità;
- spostamenti differenziali.
2. Carichi Variabili (Q) – Azioni sulla struttura o sul singolo elemento strutturale con
valori istantanei che possono risultare sensibilmente diversi fra loro nel tempo:
- di lunga durata;
- di breve durata.
3. Carichi Eccezionali (A) - Azioni che si verificano solo eccezionalmente nel corso della
vita nominale della struttura:
- incendi;
- esplosioni;
- urti ed impatti.
4. Azioni Sismiche (E) – Azioni derivanti dai terremoti.
Sostanze varie
Acqua dolce (chiara) 9,81
Acqua di mare (chiara) 10,1
Carta 10,0
Vetro 25,0
Per materiali non compresi nella tabella si potrà far riferimento a specifiche indagini
sperimentali o a normative di comprovata validità assumendo i valori nominali come valori
caratteristici.
Tabella 1.2: Carichi permanenti strutturali (D.M. 14 gennaio 2008)
qk Qk Hk
Cat. Ambienti
[kN/m2] [kN] [kN/m]
A Ambienti ad uso residenziale
Sono compresi in questa categoria i locali di abitazione e
relativi servizi, gli alberghi. (ad esclusione delle aree suscettibili
di affollamento) 2,00 2,00 1,00
B Uffici
Cat. B1 Uffici non aperti al pubblico 2,00 2,00 1,00
Cat. B2 Uffici aperti al pubblico 3,00 2,00 1,00
C Ambienti suscettibili di affollamento
Cat. C1 Ospedali, ristoranti, caffè, banche, scuole 3,00 2,00 1,00
Cat. C2 Balconi, ballatoi e scale comuni, sale convegni, cinema,
teatri, chiese, tribune con posti fissi 4,00 4,00 2,00
Cat. C3 Ambienti privi di ostacoli per il libero movimento delle
persone, quali musei, sale per esposizioni, stazioni ferroviarie,
sale da ballo, palestre, tribune libere, edifici per eventi pubblici,
sale da concerto, palazzetti per lo sport e relative tribune 5,00 5,00 3,00
D Ambienti ad uso commerciale
Cat. D1 Negozi 4,00 4,00 2,00
Cat. D2 Centri commerciali, mercati, grandi magazzini, librerie… 5,00 5,00 2,00
E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale
7
1. ESERCITAZIONE 1
𝑞𝑠 = 𝜇𝑖 ∙ 𝑞𝑠𝑘 ∙ 𝐶𝐸 ∙ 𝐶𝑡
dove:
𝑞𝑠 è il carico neve sulla copertura;
𝜇𝑖 è il coefficiente di forma della copertura (D.M. 14 gennaio 2008 –§ 3.4.5);
𝑞𝑠𝑘 è il valore caratteristico di riferimento del carico neve al suolo [kN/m 2], per un
periodo di ritorno di 50 anni (D.M. 14 gennaio 2008 – § 3.4.2);
𝐶𝐸 è il coefficiente di esposizione (D.M. 14 gennaio 2008 – § 3.4.3);
𝐶𝑡 è il coefficiente termico (D.M. 14 gennaio 2008 – § 3.4.4).
8
1. ESERCITAZIONE 1
9
1.4.6 Solaio di copertura in legno lamellare
Consideriamo un solaio di copertura in legno lamellare di altezza H=47 cm (pendenza 35%
α=19.3°):
10
1. ESERCITAZIONE 1
Con neve primo carico variabile. γQ2 =0 a favore di sicurezza (visto che vento è negativo)
Con vento primo carico variabile negativo, perpendicolare uscente dalla superficie del tetto.
γQ2 = 0 a favore di sicurezza. Questa è una combinazione significativa per la verifica del
sollevamento del tetto.
11
1. ESERCITAZIONE 1
Diametro del mandrino per prove di piegamento a 90° e successivo raddrizzamento senza
cricche:
Φ < 12 mm 4Φ
12 ≤ Φ ≤ 16 mm 5Φ
per 16 < Φ ≤ 25 mm 8Φ
per 25 < Φ ≤ 40 mm 10 Φ
Tabella 1.5: Requisiti per l’acciaio secondo il D.M. 14 gennaio 2008
L’acciaio B450C è l’unico acciaio da calcestruzzo armato consentito per diametri compresi tra
i 6 e i 40 mm. Solamente per i diametri compresi tra 5 e 10 mm può essere impiegato anche
l’acciaio B450A (meno duttile, essenzialmente per reti e tralicci, per armature trasversali o di
strutture non dissipative o di elementi che non sviluppano plasticizzazioni in accordo alla
gerarchia delle resistenze).
Verifiche in esercizio: per l’acciaio B450C dovrà essere verificato che la tensione massima 𝜎𝑠
per effetto delle azioni dovute alla combinazione caratteristica rispetti la seguente limitazione
(D.M. 14 gennaio 2008–§ 4.1.2.2.5.2):
Nelle vecchie tensioni ammissibili, per l’acciaio B450C la tensione massima nelle condizioni
di esercizio σs,max,es cui si faceva riferimento nella progettazione risulta:
con:
𝛼𝑐𝑐 =0.85 (effetti lunga durata)
γC =1,5 (oppure 1,4 per produzione con controllo di qualità continuativo e coefficiente di
variazione inferiore al 10% - vedasi prefabbricatori, getti in stabilimento o grossi centrali di
betonaggio).
f 0,3 f +8 0,3
Modulo di elasticità tangenziale: Ecm = 22000 ( cm) = 22000 ( ck ) = 31500 𝑀𝑃𝑎
10 10
Resistenza media a trazione: fctm = 0,3(fck )2/3 = 2,56 𝑀𝑃𝑎
Resistenza caratteristica a trazione: fctk = 0,7fctm = 1,79 𝑀𝑃𝑎
fctk 1,79
Resistenza di progetto a trazione: fctd = = = 1,19 𝑀𝑃𝑎
γc 1,5
Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni richiedono la verifica delle tensioni di esercizio
nella combinazione caratteristica e quasi permanente. Si deve verificare che le massime
tensioni, sia nel calcestruzzo che nell’acciaio, siano inferiori ai valori massimi consentiti.
Per il calcestruzzo di classe C25/30 la tensione massima σC deve rispettare le seguenti
limitazioni (D.M. 14 gennaio 2008 –§ 4.1.2.2.5.1):
Lo sforzo di taglio massimo per elementi privi di rinforzo a taglio τC0 risulta:
R ck − 150 kg
τC0 = 4 + =6 = 0,6 𝑀𝑃𝑎
75 cm2
Lo sforzo di taglio massimo τC1 per la verifica di resistenza delle bielle compresse risulta:
R ck − 150 kg
τC1 = 14 + = 18,3 = 1,83 𝑀𝑃𝑎
35 cm2
13
1. ESERCITAZIONE 1
Gli stati limite di esercizio corrispondono a situazioni limite oltre il quale non sono
soddisfatti i requisiti di esercizio prescritti, ovvero situazioni che comportano un
deterioramento oppure la perdita di funzionalità della struttura.
Nel caso di strutture in calcestruzzo armato, generalmente, vanno eseguite le
seguenti verifiche:
Per casi specifici si possono adottare anche altre verifiche, come ad esempio la
verifica di vibrazione.
Considerando l’ipotesi di comportamento elastico dei materiali e trascurando la
resistenza a trazione del calcestruzzo teso, le verifiche agli stati limite d’esercizio
verranno svolte considerando i carichi permanenti sempre con il loro valore
caratteristico. Per quanto riguarda i carichi variabili, si distinguono 3 combinazioni
di carico differenti:
14
1. ESERCITAZIONE 1
Figura 1.11: Grafici del taglio e del momento per un solaio a 2 campate
15
1. ESERCITAZIONE 1
Ainf,P5 = (0,5 ∙ 3,15 + 0,5 ∙ 3,15) ∙ (0,6 ∙ 5,40 + 0,6 ∙ 6,00) = 3,15 ∙ 6,84 = 21,55 𝑚2
Si pone particolare attenzione al fatto che questo valore è ben diverso da 18 𝑚2 che avrei se
avessi assunto come divisione dei carichi ovunque il 50%.
Si può verificare l’Ainf,P5 anche tramite le reazioni vincolari.
Al pilastro di bordo si potrebbe affidare un valore pari a 0,5 anziché 0,4 a favore di sicurezza.
16
1. ESERCITAZIONE 1
𝐼𝐼
𝑁𝐸𝑑 = (𝛾𝐺1 ∙ 𝐺1 + 𝛾𝐺2 ∙ 𝐺2 + 𝛾𝑄 ∙ 𝑄) ∙ Ainf
𝐼𝐼
kN kN kN
𝑁𝐸𝑑 = (1,3 ∙ 0,35 2 + 1,5 ∙ 1,31 2 + 1,5 ∙ 1,20 2 ) ∙ 21,55 m2 = 90,94 kN
m m m
kN
Aggiungendo il Peso Proprio del pilastro e della trave (Peso Specifico calcestruzzo= 25 )
m3
𝐼𝐼
𝑁𝐸𝑑 = 90,94 kN + 26,87 kN = 118 kN
kN kN kN
- Per gli altri impalcati: 𝐺1 = 3,5 ∙ 1,1 = 3,85 ; 𝐺2 = 4,2 ; 𝑄 = 2,0
m2 m2 m2
Il carico permanente portante 𝐺1 è stato incrementato del 10% per tenere conto del peso proprio
del pilastro e dell’incremento del peso della trave.
𝐼 𝐼𝐼
𝑁𝐸𝑑 = 𝑁𝐸𝑑 + (1,3 ∙ 𝐺1 + 1,5 ∙ 𝐺2 + 1,5 ∙ 𝑄) ∙ Ainf = 118 + 308 = 426 𝑘𝑁
0 𝐼
𝑁𝐸𝑑 = 𝑁𝐸𝑑 + (1,3 ∙ 𝐺1 + 1,5 ∙ 𝐺2 + 1,5 ∙ 𝑄) ∙ Ainf = 426 + 308 = 734 𝑘𝑁
−𝐼 0
𝑁𝐸𝑑 = 𝑁𝐸𝑑 + (1,3 ∙ 𝐺1 + 1,5 ∙ 𝐺2 + 1,5 ∙ 𝑄) ∙ Ainf = 734 + 308 = 1042 𝑘𝑁
Realizzando un confronto fra l’azione sollecitante allo SLU e allo SLE otterremo come risultato
(considerando l’azione allo SLE calcolato considerando la combinazione rara):
L’azione sollecitante allo SLU è circa 1,40÷1,45 volte quella classica di esercizio.
Esempio di calcolo:
𝐼𝐼
𝑁𝑒𝑠 = (𝐺1 + 𝐺2 + 𝑄) ∙ Ainf + 𝐺1,𝑝𝑖𝑙𝑎𝑠𝑡𝑟𝑜 + 𝐺1,𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒
𝐼 𝐼𝐼
𝑁𝑒𝑠 = 𝑁𝑒𝑠 + (𝐺1 + 𝐺2 + 𝑄) ∙ Ainf
Per cui avremo:
𝐼𝐼
𝑁𝑒𝑠 = (0,35 + 1,31 + 1,2) ∙ 21,55 + 5,31 + 15,36 = 82,3 𝑘𝑁
Ora calcoliamo il momento in sommità alla trave di colmo, dove è presente una forte
eccentricità dovuta alla posizione della trave rispetto al pilastro.
Prima di tutto calcoliamo l’eccentricità:
17
1. ESERCITAZIONE 1
𝑏𝑇 𝑏𝑃 65 25
𝑒= − = 𝑐𝑚 − 𝑐𝑚 = 20 𝑐𝑚
2 2 2 2
Ora calcoliamo il momento utilizzando il peso del tetto e il peso proprio della trave (solo della
parte che di fatto genera un momento sul pilastro, 𝑏𝑇 = 40 𝑐𝑚):
𝐼𝐼 𝐼𝐼
𝑏𝑇 𝑏𝑃
𝑀𝑒𝑑 = 𝑁𝐸𝑑 ∙ 𝑒 + (𝛾𝐺1 ∙ 𝑏𝑇 ∙ ℎ 𝑇 ∙ 𝑙 𝑇 ∙ 𝑃𝑆𝑐𝑙𝑠 ) ∙ ( + )
2 2
𝐤𝐍
𝑴𝑰𝑰
𝑬𝒅 = 𝟗𝟎, 𝟗𝟒 𝒌𝑵 ∙ 𝟎, 𝟐 𝒎 + (𝟏, 𝟑 ∙ 𝟎, 𝟒 𝒎 ∙ 𝟎, 𝟑 𝒎 ∙ 𝟑, 𝟏𝟓 𝒎 ∙ 𝟐𝟓 ) ∙ 𝟎, 𝟑𝟐𝟓 𝒎 =
𝐦𝟑
= 𝟐𝟐, 𝟐 𝐤𝐍 ∙ 𝐦
18
1.7.2 Dimensionamento del pilastro
- Allo SLU:
𝑁𝑒𝑑
AC =
𝑓𝑐𝑑
AS ≅ 0,008 ∙ AC
Ricordando come nella NTC avremo:
AS ≥ 0,003 ∙ AC
Invece nell’EC2 sarà:
AS ≅ 0,002 ∙ AC
19
1. ESERCITAZIONE 1
Producendo così una tabella che riassume in modo completo il pilastro P5 per ogni piano:
Pilastro 𝐴𝑠 /𝐴𝑐
b[cm] h[cm] e[mm] 𝑁𝐸𝑑 [kN] 𝑀𝐸𝑑 [kN ∙ m] 𝐴𝑠
P5
20
1. ESERCITAZIONE 1
21
1. ESERCITAZIONE 1
22
1. ESERCITAZIONE 1
23
1. ESERCITAZIONE 1
24
1. ESERCITAZIONE 1
25
1. ESERCITAZIONE 1
Interrato:
𝑁𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎𝑡𝑜 = (𝛾𝑐𝑙𝑠 ∙ t ∙ h ∙ Perimetro) ∙ 𝛾𝐺1
𝑘𝑁
𝑁𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎𝑡𝑜 = (25 3 ∙ 0,3 𝑚 ∙ 3,15 𝑚 ∙ 83,4 𝑚) ∙ 1,3 = 1970 𝑘𝑁 ∙ 1,3 = 2561 𝑘𝑁
𝑚
del pilastro). 𝑙0 rappresenta la luce di libera inflessione e sono da utilizzare quelli degli schemi
statici presenti nell’EC2.
Con il nuovo metodo proposto dalle NTC 08 ho una verifica più stringente, quindi, nella
maggior parte dei casi, dovrò tener conto dell’instabilità.
𝑐 𝑁𝑒𝑑
Considero una λ < 𝜆𝑙𝑖𝑚 = 15,4 ∙ con ν = (𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑎𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒) e
√𝑣 𝐴𝑐 𝑓𝑐𝑑
𝑀01
c = 1,7 − 𝑟𝑚 (0,7 ≤ 𝑐 ≤ 2,7) in cui 𝑟𝑚 = è il rapporto tra i momenti flettenti del I ordine
𝑀02
alle due estremità del pilastro: sarà positivo se i momenti sono discordi (cioè generano una
trazione nelle fibre situate sul medesimo lembo delle sezioni trasversali). Un metodo
semplificativo per lo studio dell’instabilità è il metodo della colonna modello; si utilizza
considerando la singola colonna con sezione costante. Questo metodo tiene conto degli effetti
al secondo ordine, cioè del momento generato dalla configurazione deformata. La scelta della
luce di libera inflessione è a discrezione del progettista, tenendo in considerazione le
caratteristiche dell’edificio ma non dimenticando tutte le nozioni della teoria di Eulero.
26
1. ESERCITAZIONE 1
27
1. ESERCITAZIONE 1
La curva M2 rappresenta il momento del secondo ordine (esterno) che deve essere sottratto
dal massimo momento resistente (curva M); il valore Max M1Rd costituisce la risorsa di
momento disponibile per resistere al momento esterno del primo ordine. Tale valore è
superiore al valore sollecitante 𝑀𝐸𝑑 = 22,2 𝑘𝑁 ∙ 𝑚.
A questo punto ricalcoliamo le sollecitazioni resistenti al piano II, sostituendo i 4Ø12 con
4Ø14, in modo tale da evitare l’instabilità rispettando il metodo della colonna modello.
Come si può notare in Figura 1.16, riusciamo ad evitare l’instabilità dell’elemento, ottenendo
un momento resistente superiore, anche se di poco, a quello sollecitante.
28
1. ESERCITAZIONE 1
29
1. ESERCITAZIONE 1
30
1. ESERCITAZIONE 1
In conclusione, dopo aver rispettato tutte le verifiche necessarie, viene riportata la tabella con
gli effettivi ferri che verranno impiegati per il pilastro P5:
Pilastro
b[cm] h[cm] e[mm] 𝑁𝑒𝑑 [kN] 𝑀𝑒𝑑 [kN ∙ m] 𝐴𝑠 𝐴𝑠 /𝐴𝑐
P5
25 25 20 118 22,2(2,4*) 4∅14 0,98%
Piano II
25 25 20 426 22,2(8,5*) 4∅14 0,98%
Piano I
30 30 20 734 22,2(14,7*) 4∅16 0,9%
Piano 0
30 30 20 1042 22,2(21*) 4∅16 0,9%
Piano -I
Tabella 1.7: Tabella riassuntiva dell’armatura e delle principali sollecitazioni del pilastro P5
31
1.9 Esempio di costruzione del diagramma M-N per un pilastro in CA
Consideriamo il pilastro P5 al piano P-I
Per la costruzione del diagramma M-N, si va a considerare per il calcestruzzo lo stress block
ed una deformazione ultima a compressione pari a 𝜀𝑐𝑢 = 0,35 %, mentre, per l’acciaio, si
considera un comportamento elastico-perfettamente plastico con una deformazione ultima
convenzionale pari a 𝜀𝑠𝑢 = 1 %.
Andando a considerare questi valori, con semplici equilibri, riesco a determinare dove sta
avvenendo la rottura e a quanto stanno lavorando i materiali.
2. Rottura al limite elastico: la rottura avviene lato calcestruzzo con l’acciaio che ha
raggiunto la deformazione di snervamento.
33
1. ESERCITAZIONE 1
14,2 𝑀𝑃𝑎
𝐶𝑐 = 0,8 ∙ 166,9 𝑚𝑚 ∙ 300 𝑚𝑚 ∙ = 568,8 𝑘𝑁
1000
𝜀𝑐𝑢 0,0035
𝜀𝑠′ =∙ (𝑥 − 𝑑 ′ ) = ∙ (166,9 − 40)𝑚𝑚 = 0,0027 = 0,27%
𝑥 166,9 𝑚𝑚
391,3 𝑀𝑃𝑎
𝜀𝑠′ > 𝜀𝑠𝑦 = = 0,00195 = 0,195%
200000 𝑀𝑃𝑎
L’armatura compressa risulta quindi snervata.
𝐶𝑠 = 𝑓𝑦𝑑 ∙ 𝐴′𝑠 = 391,3 𝑀𝑃𝑎 ∙ 402 𝑚𝑚2 = 157,3 𝑘𝑁
𝑇 = 𝑓𝑦𝑑 ∙ 𝐴𝑠 = 391,3 𝑀𝑃𝑎 ∙ 402 𝑚𝑚2 = 157,3 𝑘𝑁
La risultante dell’azione assiale
𝐶𝑐 + 𝐶𝑠 − 𝑇 = (568,8 + 157,3 − 157,3)𝐾𝑁 = 568,8 𝑘𝑁
3. 𝜀𝑐𝑢 = 0,35 % 𝜀𝑠 = 0 %
Ipotizzo di aver raggiunto la deformazione ultima del calcestruzzo:
34
1. ESERCITAZIONE 1
35
1. ESERCITAZIONE 1
MATERIALI:
Calcestruzzo C 25/30
𝑓𝑐𝑘 = 25𝑀𝑃𝑎
𝛼∙𝑓𝑐𝑘 0,85∙25
𝑓𝑐𝑑 = = = 14,2𝑀𝑃𝑎.
𝛾𝑐 1,5
Acciaio B450C
450 450
𝑓𝑦𝑑 = = = 391,3𝑀𝑃𝑎
𝛾𝑗 1,15
CARICHI:
𝑘𝑁
𝐺1 = 3,5
𝑚2
𝑘𝑁
𝐺2 = 4,2
𝑚2
𝑘𝑁
𝑄=2
𝑚2
36
1. ESERCITAZIONE 1
37
1. ESERCITAZIONE 1
𝑘𝑁
𝑃𝑆𝐿𝑈 = 1,3𝑔1 + 1,5𝑔2 + 1,5𝑞 = 6,93
𝑚
− 1 2 1 2
𝑀𝐸𝑑,𝐵 ≤ 𝑃𝑆𝐿𝑈 ∙ 𝑙𝑚𝑎𝑥 = ∙ 6,93 ∙ 6 = 31,2 𝑘𝑁 ∙ 𝑚
8 8
+
2. 𝑀𝐸𝑑,𝐴𝐵
38
1. ESERCITAZIONE 1
+
3. 𝑀𝐸𝑑,𝐵𝐶
39
1. ESERCITAZIONE 1
𝑘𝑁
𝑔1 = 1,75
𝑚
𝑘𝑁
𝑔2 = 2,1
𝑚
𝑘𝑁
𝑞=1
𝑚
40
1. ESERCITAZIONE 1
41
1. ESERCITAZIONE 1
Osservazioni:
Nei solai può non essere decalato il diagramma dei momenti, visto che si suppone che essi
non si fessurino a taglio ( 𝜏 < τ𝑐0 o 𝑉𝐸𝐷 < 𝑉𝑅𝑑,𝑐𝑡 ).
Scelta del copriferro (EC2 4.4.1 UNI-EN 1992 DIC. 2005) mostrato in Figura 1.23
- Condizioni ambientali:
- Armature: poco sensibili (non da precompresso)
Dove:
cmin è da intendersi netto;
cmin,b requisiti aderenza = ϕbarra
42
1. ESERCITAZIONE 1
43
1. ESERCITAZIONE 1
- Sezione B:
𝐴𝑠 = 3,8𝑐𝑚2
𝐴′𝑠 = 3,08𝑐𝑚2
𝑑 = 22𝑐𝑚
𝑀− = 1986𝐾𝑔 ∙ 𝑚
𝑥 = 5,68𝑐𝑚
𝐽𝑖𝑑 = 18567𝑐𝑚4
𝐾𝑔
𝜎𝑠 = 2618
𝑐𝑚2
𝐾𝑔
𝜎𝑠′ = 430
𝑐𝑚2
- 𝐴𝑠 = 3,08𝑐𝑚2
- 𝐴′𝑠 = 0
- 𝑑 = 22𝑐𝑚
- 𝑀+ = 1517𝐾𝑔 ∙ 𝑚
𝑥 = 5,53𝑐𝑚
44
1. ESERCITAZIONE 1
𝐽𝑖𝑑 = 15344𝑐𝑚4
𝐾𝑔
𝜎𝑠 = 2442
𝑐𝑚2
𝐾𝑔
𝜎𝑠′ = 376
𝑐𝑚2
Figura 1.25: Modelli σ-ε per il calcestruzzo: (a) parabola-rettangolo; (b) triangolo-rettangolo; (c)
rettangolo (stress block).
Per le classi di resistenza pari o inferiore a C50/60 si può porre:
c2=0,20%
c23=0,175%
cu=0,35%
c4=0,07%
Per le classi di resistenza superiore a C50/60 si possono porre valori differenti (comportamento
FRAGILE)
45
1. ESERCITAZIONE 1
Si può ipotizzare una distribuzione rettangolare di tensioni (come mostrato in Figura 1.27). Il
coefficiente 𝜆, che definisce l’altezza efficace della zona di compressione e il coefficiente 𝜂, che
definisce la resistenza effettiva, si deducono da:
Se la larghezza della zona di compressione decresce nella direzione della fibra più compressa,
si raccomanda di ridurre del 10% il valore di 𝜂𝑓𝑐𝑑 .
46
1. ESERCITAZIONE 1
In generale:
𝜆 = 0,8 𝜂=1
𝛽1 = 𝜆 𝜂 = 0,8
𝜆
𝛽2 = = 0,4
2
Operativamente:
∑ 𝐹𝐻 = 0 𝑁𝑅𝑑 = 𝑁𝑐 + 𝑁𝑠′ − 𝑁𝑠
𝑁𝑐 = −𝛽1 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑏 ∙ 𝑥
𝑁𝑠′ = −𝜎𝑠′ 𝐴′𝑠
𝑁𝑠 = 𝜎𝑠 𝐴𝑠
Si ricava x facendo l’equilibrio alla traslazione orizzontale.
ℎ ℎ ℎ
∑ 𝑀𝐺 = 0 𝑀𝑅𝑑 = 𝑁𝑐 ( − 𝛽2 𝑥) + 𝑁𝑠′ ( − 𝑑′) − 𝑁𝑠 ( − 𝑑′)
2 2 2
47
1. ESERCITAZIONE 1
Spesso si ha flessione semplice, per cui occorre imporre nell’equilibrio orizzontale che
𝑁𝑐 + 𝑁𝑠′ = 𝑁𝑠 da cui ricavo x:
𝑑′
𝛽1 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑏 ∙ 𝑥 + 𝐴′𝑠 ∙ 𝜀𝑐𝑢 ∙ (1 − ) ∙ 𝐸𝑠 = 𝑓𝑦𝑑 ∙ 𝐴𝑠
𝑥
Il calcolo di x è un po’ più complicato:
- Trascuro A′s
𝑓𝑦𝑑 (𝐴𝑠 )
𝑥=
𝛽1 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑏
Nel caso in esame:
𝑁𝑅𝑑 = 𝑁𝑐 + 𝑁𝑠′ − 𝑁𝑠 = 0
𝑑′
𝛽1 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑏 ∙ 𝑥 + 𝐴′𝑠 ∙ 𝜀𝑐𝑢 (1 − ) ∙ 𝐸𝑠 − 𝑓𝑦𝑑 ∙ 𝐴𝑠 = 0
𝑥
30
0,8 ∙ 14,2 ∙ 500 ∙ 𝑥 + 308 ∙ 0,0035 (1 − ) ∙ 210000 − 391,3 ∙ 380 = 0
𝑥
𝑥 = 28,41𝑚𝑚 (𝑥 = 28,18 𝑚𝑚 con 𝐴′𝑠 = 0)
ℎ 𝑑′ ℎ ℎ
𝑀𝑅𝑑 = 𝛽1 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑏 ∙ 𝑥 ( − 𝛽2 𝑥) + 𝐴′𝑠 ∙ 𝜀𝑐𝑢 (1 − ) ∙ 𝐸𝑠 ∙ ( − 𝑑 ′ ) + 𝐴𝑠 𝑓𝑦𝑑 ( − 𝑑 ′ ) =
2 𝑥 2 2
30
= 0,8 ∙ 14,2 ∙ 500 ∙ 28,4 ∙ (125 − 0,4 ∙ 28,41) + 308 ∙ 0,0035 ∙ (1 − )
28,41
∙ 210000(125 − 30) + 380 ∙ 391,3 ∙ (125 − 30)
𝑀𝑅𝑑 = 31,26𝑘𝑁𝑚 > 𝑀𝐸𝑑 = 28,36𝑘𝑁𝑚
′ ′
(senza 𝐴′𝑠 𝑥 = 26,18𝑚𝑚 𝑀𝑅𝑑 = 31,16𝑘𝑁𝑚 (99,7%) 𝑀𝑅𝑑 ≈ 𝑀𝑅𝑑 )
𝐴′𝑠 non migliora in modo significativo le prestazioni allo SLU.
Controllo semplice per sezioni semplicemente inflesse e duttili (𝜚 moderatamente)
48
1. ESERCITAZIONE 1
0,42 0,42
𝑀′𝐸𝑑,𝐵 = 𝑀𝐸𝑑,𝐵 + 𝑉𝐵 ∙ 0,4 − 𝑃𝑆𝐿𝑈 ∙ = −28,36 + 23,95 ∙ 0,4 − 6,93 ∙ = −19,33𝑘𝑁𝑚
2 2
𝑥 = 47,62𝑚𝑚
𝑀𝑅𝑑 = 28,92 > 𝑀′𝐸𝑑,𝑅
Dal programma VCASLU (freeware Prof.Gelfi)
49
1. ESERCITAZIONE 1
50
1. ESERCITAZIONE 1
51
1.10.8 Verifica a taglio
- In esercizio (NTA)
𝑉𝑚𝑎𝑥 = 17,86𝑘𝑁
- Sezione B (ridondante)
𝑥 = 5,68𝑐𝑚
𝐽𝑖𝑑 = 18567𝑐𝑚4
𝑆𝑥∗ = 𝑛 ∙ 𝐴𝑠 (𝑑 − 𝑥) = 15 ∙ 380 ∙ (22 − 5,68) = 930𝑐𝑚3
𝑉𝐵𝑚𝑎𝑥 ∙ 𝑆𝑥∗ 1786𝑘𝑔 ∙ 930𝑐𝑚3 𝑘𝑔
𝜏𝑚𝑎𝑥 = = 4
= 1,79 2
𝑏 ∙ 𝐽𝑖𝑑 50𝑐𝑚 ∙ 18567𝑐𝑚 𝑐𝑚
52
1. ESERCITAZIONE 1
1483𝑘𝑔 ∙ 737𝑐𝑚3 𝑘𝑔
𝜏𝑚𝑎𝑥 = 4
= 6,5 2 > 𝜏𝑐𝑜
12𝑐𝑚 ∙ 14209𝑐𝑚 𝑐𝑚
La sezione risulta non verificata, occorre evitare comunque l’armatura a taglio.
𝛾𝑐 = 1,5
200 200
𝑘 =1+√ =1+√ = 1,95 ≤ 2 (Effetto scala)
𝑑 220
3,80
𝜌𝑙 = = 1,44% (Ben ancorata)
12∙22
1
𝑉𝑅𝑑,𝑐𝑡 = 0,12 ∙ 1,95 ∙ (1,44 ∙ 25)3 ∙ 120 ∙ 220 = 20,4 𝑘𝑁
𝑉′𝐵,𝑆𝐿𝑈 = 𝑉𝐵 − 𝜌𝑆𝐿𝑈 ∙ 0,4 = 28,36 𝑘𝑁 − 6,93 ∙ 0,4 = 25,6 𝑘𝑁
𝑉𝑅𝑑,𝑐𝑡 = 80%𝑉′𝐵,𝐸𝑑
Il taglio non risulta verificato allo SLU; questa è una classica situazione che si riscontra nella
verifica a taglio dei solai italiani in latero cemento (spesso non sono verificati per tratti molto
limitati). In genere significa che l’altezza del solaio non è sufficiente; si vanno quindi a
proporre particolari accorgimenti:
53
1.11 Trave di spina
𝑘𝑁
𝐺1 = 3,5
𝑚2
𝑘𝑁
𝐺2 = 4,2
𝑚2
𝑘𝑁
𝑄=2
𝑚2
Tratto A-F:
𝑘𝑁 𝑘𝑁
𝑔1 = 3,5 ∙ (0,6 ∙ 5,4 + 0,6 ∙ 6) = 23,9
𝑚2 𝑚
𝑘𝑁 𝑘𝑁
𝑔2 = 4,2 ∙ 6,84𝑚 = 28,7
𝑚2 𝑚
54
1. ESERCITAZIONE 1
𝑘𝑁 𝑘𝑁
𝑞 = 2,0 ∙ 6,84𝑚 = 13,7
𝑚2 𝑚
Tratto F-H:
𝑘𝑁 𝑘𝑁
𝑔1 = 3,5 ∙ (0,6 ∙ 5,4 + 0,5 ∙ 6) = 21,8
𝑚2 𝑚
𝑘𝑁 𝑘𝑁
𝑔2 = 4,2 ∙ 6,24𝑚 = 26,2
𝑚2 𝑚
𝑘𝑁 𝑘𝑁
𝑞 = 2,0 ∙ 6,24𝑚 = 12,5
𝑚2 𝑚
NB. Nel carico 𝐺1 andrebbe aggiunto il peso proprio della trave di spina
𝑘𝑁 𝑘𝑁
Trave: 25 ∙ 0,25 𝑚 = 6,25
𝑚3 𝑚2
𝑘𝑁
Solaio: 3,25
𝑚2
kN
∆= 2,75
m
kN
Suppongo di avere una trave b=125cm (ipotesi di partenza) ottengo un ∆= 3,44 da
m
aggiungere a 𝐺1 .
Riassumendo
𝑘𝑁 𝑘𝑁 𝑘𝑁
Tratto A-F: 𝑔1 = 27,34 𝑔2 = 28,7 𝑞 = 13,7
𝑚 𝑚 𝑚
𝑘𝑁 𝑘𝑁 𝑘𝑁
Tratto F-H: 𝑔1 = 25,24 𝑔2 = 26,2 𝑞 = 12,5
𝑚 𝑚 𝑚
55
1. ESERCITAZIONE 1
Combinazioni di carico
- SLU
𝐺1 + 𝐺2 + 𝑄1 (+𝜓0,2 ∙ 𝑄2 … )
𝐺1 + 𝐺2 + 𝜓11 ∙ 𝑄1 (+𝜓12 𝑄2 … )
56
1.12.1 Diagrammi M e V, combinazione SLU
G1 carico permanente
G2 + Q carico variabile
Dal menù “opzioni”, spuntare “arrotonda momenti sugli appoggi”
Cliccare, nel tipo di calcolo delle sollecitazioni, SLU.
Attenzione che il decalage va considerato in funzione dell’angolo θ che si considera nella
progettazione:
0,9 ⋅ 𝑑 ⋅ 𝑐𝑜𝑡𝑔𝜃
𝑎=
2
Si ricorda inoltre di verificare il tiro all’appoggio:
57
1. ESERCITAZIONE 1
𝑇 = 𝑉𝑎𝑝𝑝𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 ∗ 𝑐𝑜𝑡𝑔𝜃
− +
Senza arrotondamento 𝑀𝑚𝑎𝑥 = −231,5 𝐾𝑁𝑚 𝑀𝑚𝑎𝑥 = 182,5 𝐾𝑁𝑚
− +
Con arrotondamento 𝑀𝑚𝑎𝑥 = −215,6 𝐾𝑁𝑚 𝑀𝑚𝑎𝑥 = 182,5 𝐾𝑁𝑚
L’arrotondamento dei momenti dovuto ai pilastri, aiuta al negativo. Se viene considerato si
devono fare delle ipotesi sul pilastro in quanto. Si ricorda che la progettazione è un metodo
iterativo, quindi, in fase di verifica, bisogna andare a porre le reali misure.
−
𝑅⋅𝑏 925
𝑀𝑎𝑟𝑟𝑜𝑡 ≅ 𝑀𝑚𝑎𝑥 − = 231,15 − (233,6 + 252,3) ⋅ = 216,3 𝐾𝑁𝑚 (99,7%)
8 8
Il decalage è molto importante nelle travi, dove ho fessurazione a taglio:
G1 carico permanente
G2 + Q carico variabile
Dal menù “opzioni”, spuntare “arrotonda momenti sugli appoggi”
Cliccare, nel tipo di calcolo delle sollecitazioni, , ESERCIZIO.
59
1.12.4 Diagrammi M e V, combinazione FREQUENTE
G1 carico permanente
G2 + 0,5 ⋅ Q carico variabile (𝜑11 = 0,5)
Dal menù “opzioni”, spuntare “arrotonda momenti sugli appoggi”
Cliccare, nel tipo di calcolo delle sollecitazioni, ESERCIZIO.
60
1.12.5 Diagrammi M e V, combinazione QUASI PERMANENTE
G1 carico permanente
G2 + 0,3 ⋅ Q carico variabile (𝜑11 = 0,3)
Dal menù “opzioni”, spuntare “arrotonda momenti sugli appoggi”
Cliccare, nel tipo di calcolo delle sollecitazioni, ESERCIZIO.
61
1.13 Riepilogo azioni interne
altrove)
62
1. ESERCITAZIONE 1
𝑥̅ = 59,71 𝑚𝑚
𝑀𝑅𝑑 = 222,5 𝐾𝑁𝑚
63
1. ESERCITAZIONE 1
1.15.2 Metodo n
𝐵 = 150 𝑐𝑚
𝐻 = 25 𝑐𝑚
𝐴𝑠 = 14 𝜙 20
𝐴′𝑠 = 8 𝜙 20
𝑥̅ = 8,98 𝑚𝑚
kg
σc = 96,21
cm2
kg
σs = 1931 2
cm
64
1.15.3 Ridistribuzione
𝑥
= 0,286
𝑑
La ridistribuzione è ammessa in travi continue con luci contigue con rapporti compresi tra 0,5
𝐿𝑚𝑖𝑛 2,3
e 2 (rispettata nel nostro caso avendo = = 0,49). Se è rispettata la condizione si può
𝐿𝑚𝑎𝑥 4,725
0,004 𝑥 0,004
δ ≥ 0,44 + 1,25 (0,6 + ) = 0,44 + 1,25 (0,6 + ) 0,286 = 0,7975
ε𝑐𝑢 𝑑 0,0035
65
1. ESERCITAZIONE 1
𝐵 = 110 𝑐𝑚
𝐻 = 25 𝑐𝑚
𝑑 = 21 𝑐𝑚
𝐴𝑠 = 9 𝜙 20 = 28,27 𝑐𝑚2
𝐴′𝑠 = 4 𝜙 20 = 12,57 𝑐𝑚2
Allo SLU:
𝑥̅ = 6,25𝑚𝑚
𝑀𝑅𝑑 = 199,1 𝐾𝑁𝑚 (𝛹 = 1,03)
Rottura lato calcestruzzo con acciaio snervato (𝜌 = 1,22%). In esercizio lavorerebbe tuttavia a
tassi di lavoro molto alti.
66
1. ESERCITAZIONE 1
200
𝑘 = 1+√ = 1,98 ≤ 2 effetto scala
210
0,18 1
( ⋅ 1,98(100 ⋅ 0,012 ⋅ 25) ⁄3 ) ⋅ 1250 ⋅ 210 = 194 𝐾𝑁
𝑉𝑅𝑑 ={ 1,5
3 1
(0,035 ⋅ 1,98 ⁄2 ⋅ 25 ⁄2 ) ⋅ 1250 ⋅ 210 = 128 𝐾𝑁
Per:
67
1. ESERCITAZIONE 1
𝐴𝑠𝑤
VRds = 0,9 ⋅ ⋅ fyd ⋅ (𝑐𝑜𝑡𝛼 + 𝑐𝑜𝑡𝜃) ⋅ 𝑠𝑖𝑛𝛼 ∙ 𝑑
𝑠
θ va opportunatamente scelto:
o θ più bassi: meno armatura a taglio (𝜃 = 21,8𝑜 minimo)
o θ più alti: più armatura trasversale ma le barre longitudinali sono meno
impiegate all’appoggio
o θ può essere scelto imponendo che VRds > VRdc (contemporanea rottura tra staffe
e puntoni) tenendo presente che 21,8𝑜 ≤ θ ≤ 45𝑜
o Per travi in spessore: θ = 30𝑜 − 35° (da sperimentazione)
o Per travi fuori spessore o alte: θ = 45𝑜
68
1. ESERCITAZIONE 1
1000 82 ⋅ 𝜋
𝐴𝑠𝑡 = ⋅6⋅ = 2000 𝑚𝑚2 ⁄𝑚
150 4
6,50 𝑚𝑚
𝜌𝑤,𝑚𝑖𝑛 = = 0,16% ≥ 0,1%
150 ⋅ 1250 𝑚𝑚2
1250
𝑠𝑡𝑚𝑎𝑥 = = 178 > 160 questa prescrizione non si adatta per travi in spessore
7
Se si utilizzano θ bassi (ad esempio θ = 21.8°) confrontare sempre l’armatura di calcolo con
l’armatura minima.
Si verifica se 6 bracci ϕ 8⁄150 𝑚𝑚 sono sufficienti anche nelle zone dove occorre armatura di
calcolo:
𝐴𝑠𝑤 6⋅0,50 𝑚𝑚2 𝑁
𝑉𝑅,𝑑𝑠 = 0,9 ⋅ 𝑑 ⋅ ⋅ 𝑓𝑦𝑑 ⋅ 𝑐𝑜𝑡𝜃 = 0,9 ⋅ 210 𝑚𝑚 ⋅ ⋅ 391,3 ⋅ 𝑐𝑜𝑡30° = 256 𝐾𝑁 > 𝑉𝐺,𝑑𝑥
𝑠 150 𝑚𝑚 𝑚𝑚2
𝑐𝑜𝑡30° = 1,73
(𝛼 = 90°)
Con θ = 30𝑜 l’armatura minima è sufficiente anche nelle zone dove serve armatura di calcolo.
Armo l’intera trave con ϕ 8⁄150 𝑚𝑚 a 6 bracci.
𝛼𝑐 = 1 (migliorativo se 𝛼𝑐𝑝 = 0)
𝑐𝑜𝑡𝜃 = 𝑐𝑜𝑡30° = 1,73
1 + 𝑐𝑜𝑡 2 30° = 4
Si ottiene:
𝑁 𝑐𝑜𝑡30°
𝑉𝑅,𝑑𝑐 = 0,9 ⋅ 210 𝑚𝑚 ⋅ 1250 𝑚𝑚 ⋅ 1 ⋅ 7,1 ⋅ = 726 𝐾𝑁 ≫ 𝑉𝐺,𝑑𝑥
𝑚𝑚 2 1+𝑐𝑜𝑡 2 30°
NB.
𝑉𝑅,𝑑𝑠 = 370 KN 𝑉𝑅,𝑑𝑠 = 148 KN
𝜃 = 21,8° { 𝜃 = 45° {
𝑉𝑅,𝑑𝑐 = 578 KN 𝑉𝑅,𝑑𝑐 = 839 KN
69
1. ESERCITAZIONE 1
Si nota come tra 𝜃 = 21,8° e 𝜃 = 45° si può diminuire di 2,5 volte l’armatura a taglio.
Con 𝜃 bassi spesso è sufficiente l’armatura minima a taglio però si deve fare attenzione al tiro
all’appoggio e quindi verificare con attenzione l’ancoraggio delle barre alle estremità.
𝑀𝐺− = −150,9 𝑘𝑁 ∙ 𝑚
𝐵 = 125𝑐𝑚
𝐻 = 25𝑐𝑚
𝑑 = 21𝑐𝑚
𝐴𝑠 = 10𝜙20
𝐴′𝑠 = 5𝜙20
𝜌𝑠 = 1,2%
Da cui si ricavano (n=15):
𝑥 = 8,68𝑐𝑚
𝐽𝑖𝑑 = 103935𝑐𝑚4
𝐾𝑔 𝐾𝑔
𝜎𝑐 = 125,97 < 0,6𝑓𝑐𝑘 = 150
𝑐𝑚2 𝑐𝑚2
𝐾𝑔 𝐾𝑔
𝜎𝑠 = 2684 < 0,8𝑓𝑐𝑘 = 3600
𝑐𝑚2 𝑐𝑚2
𝐾𝑔 𝐾𝑔
𝜎𝑠′ = 1018 < 0,8𝑓𝑦𝑘 = 3600
𝑐𝑚2 𝑐𝑚2
𝑥 = 8,68𝑐𝑚
𝐽𝑖𝑑 = 103935𝑐𝑚4
𝐾𝑔 𝐾𝑔
𝜎𝑐 = 108,36 < 0,45𝑓𝑐𝑘 = 112,5
𝑐𝑚2 𝑐𝑚2
𝐾𝑔 𝐾𝑔
𝜎𝑠 = 2309 < 0,8𝑓𝑐𝑘 = 3600
𝑐𝑚2 𝑐𝑚2
𝐾𝑔 𝐾𝑔
𝜎𝑠′ = 876 < 0,8𝑓𝑦𝑘 = 3600
𝑐𝑚2 𝑐𝑚2
70
1. ESERCITAZIONE 1
Osservazione:
𝐸𝑠
𝑛 = 15 è un buon compromesso tra i carichi istantanei (𝑛 = = 6 ÷ 7) e carichi di lunga
𝐸𝑐
𝐸𝑠 𝐸𝑠
durata (𝑛 = = 𝐸𝑐 con 𝜙 : coefficiente di viscosità 𝜙 = 2 ÷ 3 ).
𝐸𝑐,𝑒𝑓𝑓
1+𝜙
In generale 6 ≤ 𝑛 ≤ 21. A livello teorico n cresce dalla combinazione rara a quella quasi
permanente, in cui prevalgono gli effetti a lungo termine. Si veda la circolare applicata NTC
§ 4.1.2.2.5.
Le verifiche in esercizio possono risultare non verificate con la soluzione ottimizzata allo SLU
con la ridistribuzione. Occorre quindi, in questi casi, fare molta attenzione agli effetti sul buon
comportamento in esercizio.
71
1. ESERCITAZIONE 1
𝑉𝑠𝑑 𝑉𝐻 182,1𝑘𝑁
- 𝐴𝑠,𝑎𝑝𝑝𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 ≥ = = = 465𝑚𝑚2
𝑓𝑦𝑑 𝑓𝑦𝑑 391MPa
- Armature sensibili;
- Armature poco sensibili.
72
1. ESERCITAZIONE 1
73
1.17.3 Verifiche di deformabilità attraverso il metodo indiretto/tabellare
Tabella 1.14 - Valori di K e snellezze per elementi infletti in c.a. in assenza di compressione assiale
𝑤𝑑 = 1,7𝑤𝑚
Il calcolo diretto è molto lungo in accordo a NTC 4.1.2.2.4.6 oppure a circolare applicativa.
Da Tabella 1.12 - Diametri massimi delle barre per il controllo di fessurazione in funzione di
𝜎𝑠 .
si valuta la fessurazione in G dove il momento è massimo in combinazione frequente:
−
𝑀𝐺,𝑚𝑎𝑥 = −135,9𝑘𝑁𝑚
𝑥 = 8,68𝑐𝑚
𝐽𝑖𝑑 = 103935𝑐𝑚4
𝐾𝑔
𝜎𝑐 = 113,45
𝑐𝑚2
74
1. ESERCITAZIONE 1
𝐾𝑔
𝜎𝑠 = 2418
𝑐𝑚2
𝑥 = 8,68𝑐𝑚
𝐽𝑖𝑑 = 103935𝑐𝑚4
𝐾𝑔
𝜎𝑐 = 108,36
𝑐𝑚2
𝐾𝑔
𝜎𝑠 = 2309
𝑐𝑚2
Considerando 𝑤2
𝜎𝑠 = 200𝑀𝑃𝑎 𝜙𝑚𝑎𝑥 = 25𝑚𝑚
𝜎𝑠 = 240𝑀𝑃𝑎 𝜙𝑚𝑎𝑥 = 16𝑚𝑚
Tramite un’interpolazione per 𝜎𝑠 = 230,9 MPa si ottiene 𝜙𝑚𝑎𝑥 = 19𝑚𝑚. Non sarebbe
verificato, ma dato che questo metodo è cautelativo si procede con l’esecuzione del calcolo
diretto per valutare se risulta verificato.
Inoltre da Tabella 1.13 - Spaziatura massima delle barre per il controllo di fessurazione in
funzione di 𝜎𝑠 si ha:
- Combinazione frequente
𝜎𝑠 = 241,8MPa 𝑠𝑚𝑎𝑥 (𝑤3 ) = 250𝑚𝑚
- Combinazione quasi permanente 𝜎𝑠 = 231 MPa
75
1. ESERCITAZIONE 1
𝜌, 𝜌′ le considero in G, conservativamente
𝜌 = 1,2%
𝜌′ = 0,6%
𝜌 + 𝜌′ = 1,8%
0,0015∙25 500 𝐿𝐺𝐻 4,72
𝜆𝑙𝑖𝑚 = 1,3 ∙ (11 + )( ) = 18,90 > 𝜆 = = = 18,88 OK
0,018 450 ℎ 25
- Combinazione frequente
Sezione G
𝜙 = 20𝑚𝑚
𝐴𝑠
𝜌= =1
𝐴𝑐,𝑒𝑓𝑓
𝐴𝑐,𝑒𝑓𝑓 = 𝑏 ∙ ℎ𝑒𝑓𝑓
ℎ𝑒𝑓𝑓 = 𝑐 ∗ + 7,5𝜙 c*: ricoprimento delle barre longitudinali
𝜙𝐿
𝑐 ∗ = 40 − = 40 − 10 = 30𝑚𝑚
2
130
𝛥𝑠𝑚 = 2 ∙ (30 + ) + 0,4 ∙ 0,125 ∙ 1428,6 = (86 + 71,43)𝑚𝑚 = 157,4𝑚𝑚
10
Calcolo la deformazione media dell’acciaio tra le fessure per combinazione frequente
𝜎𝑠 𝜎𝑠𝑟 2
𝜀𝑠𝑚 = (1 − 𝛽1 ∙ 𝛽2 ∙ ( ) )
𝐸𝑠 𝜎𝑠
𝛽1 = 1 Per barre ad aderenza migliorata
𝛽2 = 0,5 Per carichi di lunga durata
𝜎𝑠𝑟 𝑀𝑐𝑟
=
𝜎𝑠 𝑀𝑓𝑟𝑒𝑞
𝑏∙𝐻 2
𝑀𝑐𝑟 = 𝑊 ∙ 𝑓𝑐𝑡𝑚 = ∙ 𝑓𝑐𝑡𝑚
6
2
𝑓𝑐𝑡𝑚 = 0,3(𝑓𝑐𝑘 )3 = 2,56𝑀𝑃𝑎
1250∙2502
𝑀𝑐𝑟 = ∙ 2,56 = 33,3𝑘𝑁𝑚
6
𝑀𝑓𝑟𝑒𝑞 = 135,9𝑘𝑁𝑚
𝜎𝑠 = 241𝑀𝑃𝑎
241 33,3 2
𝜀𝑠𝑚 = (1 − 0,5 ∙ ( ) ) = 1,11 ∙ 10−3 = (1,15 ∙ 10−3 ∙ 0,97)
210000 135,9
𝑤𝑑 = 0,3 𝑚𝑚
77
1. ESERCITAZIONE 1
𝜎𝑠 = 231 𝑀𝑃𝑎
𝑀𝑄𝑃 = 129,8 𝑘𝑁𝑚
- Δ𝑠𝑚 = 157,4 𝑚𝑚
231 33,3 2
𝜀𝑠𝑚 = [1 − 1 ∙ 0,5 ∙ ( ) ] = 1,06 ∙ 10−3
210000 129,8
𝑤𝑚 = Δ𝑠𝑚 ∙ 𝜀𝑠𝑚 =1,06 ∙ 10−3 ∙ 157,4 = 0,167 𝑚𝑚
𝑤𝑑 = 1,7𝑤𝑚 = 1,7 ∙ 0,167 = 0,284 < 0,3 𝑚𝑚 verificato (soluzione diversa rispetto alla
verifica tabellare).
Osservazione:
Nel calcolo di tensioni e deformazioni, 𝑓𝑐𝑡 può essere assunta pari a 𝑓𝑐𝑡𝑚 (valore medio della
resistenza a trazione) oppure 𝑓𝑐𝑓𝑚 (valore medio della resistenza a trazione per flessione),
purchè il calcolo dell’armatura minima sia basato sullo stesso valore [NTC 11.2.4]:
𝑓𝑐𝑓𝑚 = 1,2𝑓𝑐𝑡𝑚
Nel calcolo dell’ampiezza delle fessure e del tension stiffening si raccomanda di usare 𝑓𝑐𝑓𝑚 .
78
1.17.7 Esempio di calcolo dell’inflessione
Si consideri ora un esempio generico non facente riferimento all’esercizio precedente.
𝐿
𝑓≤ condizione di carico quasi permanente
250
- Materiali:
𝑥 = 35,22𝑐𝑚
1
𝐽𝐼 = ∙ 40 ∙ 703 + (40 ∙ 70)(0,22)2 + 6,4 ∙ 22,6 ∙ (34,78 − 5) + 6,4 ∙ 2,26 ∙ (35,22 − 5)2 =
12
= 1,28 ∙ 106 𝑐𝑚4 = 1,28 ∙ 1010 𝑚𝑚4
𝑥 = 18,15𝑐𝑚
𝐽𝐼𝐼 = 3,99 ∙ 109 𝑚𝑚4
𝐽𝐼
= 3,21
𝐽𝐼𝐼
- Momento di prima fessurazione:
JI 2,90 ∙ 1,28 ∙ 1010
𝑀𝑐𝑟 = 𝑓𝑐𝑡𝑚 ∙ =
𝐻−𝑥 700 − 355,2
- Momento sollecitante in esercizio:
𝑘𝑁 2
p ∙ 𝐿2 30 𝑚 ∙ 9
𝑀𝑚𝑎𝑥,𝐸𝑆 = = = 303,75𝑘𝑁𝑚 ≫ 𝑀𝑐𝑟
8 8
- Lunghezza della trave fessurata:
p ∙ 𝐿 ∙ 𝑥 p ∙ 𝑥2
𝑀𝑥 = − = 𝑀𝑐𝑟
8 8
135x − 15𝑥 2 = 108
15𝑥 2 − 135x + 108 = 0
x = 0,89 𝑚
La trave è fessurata per ben: 9 − 2 ∙ 0,89m = 7,22m ( = 0,8L)
80
1. ESERCITAZIONE 1
𝐽𝐼
𝑓𝐼𝐼 = 𝑓𝐼 = 6,1 ∙ 3,21 = 19,6𝑚𝑚
𝐽𝐼𝐼
𝑀𝑐𝑟 2 108 2
𝜉 =1−𝛽∙( ) =1−1∙( ) ≅ 0.87
𝑀𝑚𝑎𝑥 303.75
Tension stiffening con 𝛽 = 1 (con carichi di breve durata).
81
1. ESERCITAZIONE 1
𝑓𝐼 = 6,1𝑚𝑚
𝑓𝐼𝐼 = 19,6𝑚𝑚
𝐿 = 9𝑚
𝐿𝑐𝑟 = 7,22𝑚
𝐿𝑐𝑟 𝐽𝐼 𝐿𝑐𝑟
𝑓 = 𝑓𝐼 + (𝑓𝐼𝐼 − 𝑓𝐼 ) ∙ = 𝑓𝐼 [1 + ( − 1) ] = 𝑓𝐼 [1 + (3,21 − 1)] = 2,77𝑓𝐼 = 16,90𝑚𝑚
𝐿 𝐽𝐼𝐼 𝐿
Calcolo quasi esatto con corollario di Mohr (integrazione della curvatura con tension
stiffening)
𝑓 = 16.69 𝑚𝑚
N.B. Il valore della freccia è minore rispetto al valore calcolato da normativa, dimostrando
nuovamente che la normativa è conservativa.
82
1. ESERCITAZIONE 1
𝑥 = 28,5𝑐𝑚
𝐽𝐼𝐼∞ = 9,71 ∙ 109 𝑚𝑚4
83
1. ESERCITAZIONE 1
Osservazione:
𝐽𝐼∞ 1,56
= = 1,22
𝐽𝐼 1,28
𝑁
5 𝑝𝑄𝑃 𝑙 4 5 23 ∙ 90004 𝑚𝑚4
𝑓𝐼 (∞, 𝑡0 ) = = 𝑚𝑚 = 12,67𝑚𝑚
384 𝐸𝑐,𝑒𝑓𝑓 ∙ 𝐽𝐼∞ 384 9940𝑀𝑃𝑎 ∙ 1,56 ∙ 1010 𝑚𝑚4
𝐽𝐼∞ 1,56∙1010
𝑓𝐼𝐼 (∞, 𝑡0 ) = 𝑓𝐼 (∞, 𝑡0 ) ∞ = 12,67 ∙ = 20,35𝑚𝑚
𝐽𝐼𝐼 9,71∙109
NB. A favore di sicurezza non si è considerato il diverso contributo viscoso tra la zona
fessurata e quella non fessurata, come teoricamente evidenziato nei lucidi precedenti.
84