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Dati:
trave di colmo principale legno lamellare GL24h, 640/200 mm
• Edificio in muratura
• Copertura a 2 falde
travi secondarie (falsi puntoni) appoggiate alla trave principale
e alle pareti esterne legno massiccio C24, 200/120 mm
l/17 ≤ h ≤ l/15
gM = 1.5
gM = 1.45
• Nell’esempio, il carico dovuto all’azione del vento non è stato considerato, dal momento che,
per una struttura di questo tipo e in una zona non particolarmente esposta al vento, la sua
influenza sul dimensionamento degli elementi principali è molto ridotta.
Inoltre, l’azione del vento ha spesso un effetto contrario a quello del peso della struttura o della
neve, manifestandosi sottoforma di forze che tendono a sollevare la struttura o parti di essa
necessità di ancorare gli elementi della struttura per evitarne il sollevamento (totale o parziale).
La forza complessiva agente sulla struttura dovrà essere determinata moltiplicando questo
valore per la superficie effettiva di riferimento, ovvero la superficie inclinata della copertura.
Fg,k gk A gk b a
qs * i qsk CE C t
con:
- qs* = carico di neve sulla copertura;
- i = coefficiente di forma della copertura;
- qsk = valore caratteristico di riferimento del carico neve al suolo [kN/m 2];
- CE = coefficiente di esposizione;
- Ct = coefficiente termico.
Zona I – Mediterranea
Alessandria, Ancona, Asti, Bologna, Cremona, Forlì-Cesena, Lodi, Milano,
Modena, Novara, Parma, Pavia, Pesaro e Urbino, Piacenza, Ravenna,
Reggio Emilia, Rimini, Treviso, Varese.
Si ipotizza di assumere:
- CE = 1 (classe di topografia normale)
- Ct = 1
qs * i qsk CE C t
Per coperture ad 1 o 2 falde: (Bernasconi et al., “Prontuario 5 – Il calcolo delle strutture di legno”,
promolegno)
qs * i qsk CE C t
0.8 1.5 1 1 1.20 kN / m2
0.78 m
0.78 m
0.78 m
0.78 m
0.78 m
0.78 m
3. Travi secondarie – statica del sistema
qortogonale qparallelo
Proiezione del
carico
permanente
Proiezione del
carico variabile
2
L
g cos a
g orto L'2
cos a g L2 1
M g , max
8 8 8 cos a
2
L
M q cos a
2
q orto L'2
cos a q L2
M q , max
8 8 8
(tratto dalla lezione dell’Ing. Andreolli, “Esempio di
calcolo di una copertura”)
nel caso in esame: 1.025
L
g cos a
g orto L' cos a g L
Vg , max
2 2 2
L
V q cos2 a
q orto L' cos a q L
Vq , max cos a
2 2 2
(tratto dalla lezione dell’Ing. Andreolli, “Esempio di
calcolo di una copertura”)
nel caso in esame: 0.976
3. Travi secondarie – statica del sistema
L
g sin a
g par L' cos a g L sin a
N g , max
2 2 2 cos a
L
N q sin a cos a
q par L' cos a q L
N q , max sin a
2 2 2
(tratto dalla lezione dell’Ing. Andreolli, “Esempio di
calcolo di una copertura”)
u q,max
5
q cos 2 a L / cos a
4
q cos 2 a L / cos a
2
Data la modesta pendenza della falda (a < 30° cosa ≈ 1) si possono calcolare i
massimi delle sollecitazione taglianti e flettenti direttamente sui carichi e sulle luci in
proiezione orizzontale
3. Travi secondarie – statica del sistema e combinazione di carico determinante
Per la verifica allo SLU si deve considerare la COMBINAZIONE DI CARICO FONDAMENTALE:
(Bernasconi et al., 1 2 3 4
Sezioni più rilevanti, da
“Prontuario 5 – Il calcolo
delle strutture di legno”, considerare
promolegno) nell’esecuzione delle
verifiche
3: Mmax
2: Vmax
4: intaglio riduzione
resistenza al taglio
A: appoggio forza
perpendicolare alla
fibratura
A B V1 V2 V4 M1=M2 M3
kN/m kN kN kN kN kN kNm kNm
g’ 3.68 2.39 1.07 2.62 2.39 0.64 3.20
qs 4.14 2.69 1.20 2.94 2.69 0.72 3.60
CARICHI RESISTENZE
Verifiche SLU: E d ≤ Rd
k mod,1 Xk 0.6 Xk
Fd,1 ≤ Xd,1 X d,1
gM gM
k mod,2 Xk 0.9 Xk
Fd,2 ≤ Xd,2 X d,2
gM gM
(Bernasconi et al., “Il calcolo degli elementi delle strutture di legno”, promolegno)
Verifica: d fv,d
La concezione dei dettagli della costruzione può avere un’importanza rilevante sulla
sicurezza già nella fase di dimensionamento è importante riconoscere questi dettagli e
valutarne in modo corretto il loro effetto sulla sicurezza, prevedendo eventuali modifiche, se
necessarie.
I dettagli più “sensibili” riguardano generalmente i punti di introduzione delle forze o i giunti
fra i diversi elementi della struttura
CONNESSIONI ed APPOGGI
Es.: Soluzione di appoggio riportata in Fig. realizzazione di un intaglio nella trave secondaria
fc,0,d
Verifica: c,a,d
fc,0,d α = angolo fra la direzione della forza e la
sin 2 a cos 2 a
fc,90,d fibratura = 90° - 12.7° = 77.3°
Fc,a,d 7.26 10 3
c,a,d 0.61 N / mm 2
Aa 100 120
area della sup di contatto
fc,0,d
Verifica: c,a,d
fc,0,d
sin 2 a cos 2 a
fc,90,d combinazione 2 più gravosa
x
Vd Verifica dell’intaglio
Sezione di verifica: appoggio B
forza massima al contatto:
VB = V4 = B = 7.26 kN
x
Vd
Verifica: d k v fv,d
Verifica dell’intaglio
min
x
Vd
Verifica dell’intaglio
Verifica: d k v fv,d
d
0.50 MPa k v fv,d 0.86 1.5 1.29 MPa Verifica soddisfatta
Vantaggi:
- si riduce l’altezza complessiva della copertura
- si riduce la dimensione dell’intaglio sul falso puntone
Svantaggi:
- si riduce la superficie d’appoggio
- si riduce la sezione della trave di colmo
3. Travi secondarie – appoggio sulla parete esterna della costruzione
compressione all’intaglio
• V1<<V2
3. Travi secondarie – appoggio sulla parete esterna della costruzione
fc,0,d VA = V1 = A = 11.2 kN
Verifica: c,a,d
fc,0,d
sin 2 a cos 2 a
fc,90,d α = angolo fra la direzione della forza e la
fibratura = 90° - 12.7° = 77.3°
Fc,a,d 11.2 10 3
c,a,d 0.31 N / mm 2
Aa 300 120
area della sup di contatto
fc,0,d
Verifica: c,a,d
fc,0,d
sin 2 a cos 2 a
fc,90,d combinazione 2 più gravosa
Note:
1) Al posto della verifica a compressione inclinata rispetto alla fibratura si sarebbe potuto
trascurare l’inclinazione della falda ed eseguire direttamente la verifica a
compressione ortogonale alla fibratura (più speditiva e contemporaneamente più
punitiva).
2) Nel caso in esame la superficie d’appoggio coincide con la
larghezza della muratura sottostante; nel caso in cui, invece,
essa sia minore:
(UNI EN 1995-1-1:2005)
Nell’esempio considerato:
• uc = wc = controfreccia = 0 (materiale di dimensioni standard; produzione in serie)
• Freccia limite in campata: uist = wist < l2/300; ufin = wfin < l2/250
Freccia limite sbalzo: uist = wist < l1/150; ufin = wfin < l1/125
5 qs L42 qs L22
uist,q 14.81 0.29 15.10 mm
384 E0,mean J 8 Gmean A
= 1 kN/m
= 0.89 kN/m
FRECCIA FINALE
Ragionando sulla campata, considerata per semplicità come se
fosse in semplice appoggio sulla luce L2 = 5.625 m:
• (ufin)LIM < L2/250 = 22.5 mm
• u fin uist,g 1 k def uist,q 1 y 2 k def
(Bernasconi et al., “Prontuario 5 – Il calcolo
delle strutture di legno”, promolegno)
Da tabelle:
kdef = 0.6 (legno massiccio, classe di servizio 1)
Y2 = 0 (neve, as<1000m)
u fin uist,g 1 k def uist,q 1 y 2 k def 13.44 1 0.6 15.10 1 0 0.6 36.6 mm
Linf = 5.625 m
qs * 1.20 kN / m2
qs * 1.20 kN / m2 qs * 1.20 kN / m2
g* 1.11 kN / m2 g * * g * / cos a
1.13 kN / m2
A B V1 V2 V4 M1=M2 M3
kN/m kN kN kN kN kN kNm kNm
g’ 3.68 2.39 1.07 2.62 2.39 0.64 3.20
qs 4.14 2.69 1.20 2.94 2.69 0.72 3.60
RB 2.39 RB 2.69
gcol 2 g1,colmo 2 0.80 6.94 kN / m qcol 2 2 6.9 kN / m
i 0.78 i 0.78
Anche in questo caso, può essere conveniente determinare inizialmente gli sforzi interni in
funzione di un carico fittizio unitario q=1 kN/m:
3: Mmax
2: Vmax
A: appoggio forza
perpendicolare alla
fibratura
+ VERIFICA SLE (freccia)
A B V1 V2 M1=M2 M3
kN/m kN kN kN kN kNm kNm
gcol 41.8 41.8 8.0 33.8 4.6 77.7
qcol 41.6 41.6 7.9 33.6 4.6 77.3
pd 116.9 116.9 22.3 94.6 12.8 217.3
BIBLIOGRAFIA