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Di seguito si riportano le diverse tipologie di carichi che si assumono alla base del calcolo.
Pimpalcato = Ptrave*n*l
Pimpalcato = 9.00*55*9.48 = 4692.60 kN peso proprio impalcato
|Mx,cord| = g2cord *e
|Mx,cord| = 4.03 *0.40 = 1.61 kN.m/m momento a ml dovuto a cordolo laterale su trave di bordo;
|Mx,bar| = g2bar *e
|Mx,bar| = 1.50 *0.40 = 0.60 kN.m/m momento a ml dovuto a barriera laterale su trave di bordo;
La disposizione dei carichi ed il numero delle corsie sulla superficie carrabile saranno volta per volta quelli che
determinano le condizioni più sfavorevoli di sollecitazione per la struttura, membratura o sezione considerata.
Il numero delle colonne di carichi mobili da considerare nel calcolo è quello massimo compatibile con la
larghezza della superficie carrabile, tenuto conto che la larghezza di ingombro convenzionale è stabilita per
ciascuna corsia in 3,00 m.
La larghezza complessiva della superficie carrabile è pari circa a 32.40 m ed è stata suddivisa in 10 corsie
convenzionali di carico aventi larghezza di 3.00 m e in una parte rimanente avente larghezza pari a circa 2.40 m.
Il numero delle colonne di carichi mobili da considerare nel calcolo è quello massimo compatibile con la
larghezza della superficie carrabile, tenuto conto che la larghezza di ingombro convenzionale è stabilita per
ciascuna corsia in 3,00 m.
A ciascuna corsia, in funzione della numerazione crescente, sono stati applicati i seguenti carichi:
L = 9.48 m
q3 = 0.6 (2*300) + 0.10*9*3*9.48 = 360 + 47.68 = 385.60 kN
qr = ½ *ρ*vr2
Dove,
- ρ densità dell’aria pari a 1.25 kg/m3;
- vr è la velocità di riferimento del vento
La velocità di riferimento vr è definita come il valore medio del vento su un intervallo di tempo di 10 minuti,
misurata a 10 metri di altezza dal suolo, riferita al periodo di ritorno di progetto T R. Tale velocità è definita dalla
relazione:
vr = vb * cr
essendo,
- vb la velocità base di riferimento del vento;
- cr è il coefficiente di ritorno, funzione del periodo di ritorno TR pari a:
cr = 0.75 *(1-0.2*ln(-ln(1-1/TR)))1/2
vb = vb,0*ca
Dove,
- vb,0 velocità base di riferimento al livello del mare funzione della zona della costruzione;
- ca è il coefficiente di altitudine secondo le seguenti espressioni:
ca = 1 per as<= a0;
ca = 1+ks*(as/a0-1) per a0 < as< 1500 m
essendo as l’altitudine della costruzione s.l.m e gli altri parametri raccolti in tabella:
Nelle seguente tabella si riepiloga il calcolo delle diverse grandezze su quanto già indicato:
zona 3.00
Tr 50.00 anni Periodo di ritorno
a0 500.00 m
ks 0.37
Il coefficiente di esposizione ce dipende dall’altezza della costruzione z sul suolo del punto considerato, dalla
rugosità e dalla topografia del terreno, dalla categoria di esposizione del sito ove sorge la costruzione. Il
coefficiente di esposizione ce varia lungo la quota fuori terra (z) della costruzione ed è dato dalla formula:
dove:
- 𝑘𝑟, 𝑧0, 𝑧𝑚𝑖𝑛 sono parametri assegnati in funzione della categoria di esposizione del sito ove sorge la
costruzione (vedi tabella);
- 𝑧 è l’altezza della struttura (quota di calcolo del vento-generalmente baricentro o estradosso
dell’impalcato);
- 𝑐𝑡 è il coefficiente di topografia (assunto pari a 1) come definito al punto 3.3.7 di NTC 2018, sia per le zone
pianeggianti sia per quelle ondulate, collinose e montane.
La categoria di esposizione è assegnata in funzione della posizione geografica del sito ove sorge la costruzione
e della classe di rugosità del terreno:
Nelle seguente tabella si riepiloga il calcolo delle diverse grandezze su quanto già indicato:
kr 0.19
z0 0.05 m
zmin 4.00 m
z 6.50 m
ct 1.00
Con riferimento a quanto indicato al §8 del UNI EN 1991-1-4:2010 Parte 1-4, le forze ortogonali ed il momento
torcente sull’impalcato possono essere calcolati in questo caso con il metodo semplificato, il cui consente di
valutare i coefficienti aerodinamici senza effettuare prove dentro la galleria del vento. Di seguito si riporta il
percorso dei diversi ragionamenti svolti:
- La sezione trasversale dell’impalcato è del tipo travi - soletta collaborante, tipologia presente nell’elenco
delle sezioni per cui risulta valido la presente procedura di calcolo (§8.1 EC1):
- Si considera che le forze del vento agiscono sull’impalcato nelle seguenti direzioni (figura §8.2 EC1):
Figura 9 - Direzioni dell'azioni del vento sull'impalcato
- Siccome la luce del ponte risulta inferiore a 40 m e il tipo di impalcato si trova nell’elenco sopra indicato,
quindi d’accordo al §8.2.1 il ponte può essere considerato “normale”, possono essere trascurati le analisi
dinamiche e può ritenersi sufficiente il calcolo delle forze del vento con il metodo semplificato §8.3.2 in cui:
Fwi,sc/car = qr*ce*cf,i*Aref,i
Dove:
Le forze in direzione x vengono calcolate sia in condizione di ponte carico come in condizione di ponte
scarico. La forza in direzione y, parallela alla lunghezza dell’impalcato viene trascurata nel caso in esame.
- Il coefficiente di forza cf,x si desume dal diagramma §8.3.1 considerando nella sua lettura il ramo b). L’area di
riferimento su cui incide il vento viene considerata come:
Aref,x = dtot;sc/car*L
Dove:
- dtot;sc/car altezza di riferimento in condizione di ponte carico o scarico;
- L lunghezza dell’impalcato
L’altezza di riferimento in condizione di ponte scarico dtot;sc è stata valutata sommando all’altezza
dell’impalcato (0.60 m) lo spessore della pavimentazione (0.18 m) e un ulteriore altezza pari a 0.30 m per
tenere conto della presenza delle barriere aperte presenti sull’impalcato.
L’altezza di riferimento in condizione di ponte carico dtot;car è stata valutata sommando all’altezza
dell’impalcato (0.60 m) lo spessore della pavimentazione (0.18 m) e assimilando la superficie dei carichi
transitanti sul ponte esposta al vento ad una parete rettangolare continua dell’altezza di 3 m a partire dal
piano stradale.
Figura 10 - Coefficiente di forza cf,x
- Il coefficiente di forza cf,z si considera pari a 0.9 sempre a favore di sicurezza. L’area di riferimento invece
viene calcolato del seguente modo:
Aref,z = B*L
Dove:
- B Larghezza dell’impalcato;
- L lunghezza dell’impalcato
Nelle seguente tabella si riepiloga il calcolo delle diverse grandezze su quanto già indicato:
ΔTcool = Temin – T0
ΔTcool = -12-15= -27°C intervallo di temperatura uniforme di massima contrazione
ΔTheat = Te,max– T0
ΔTheat = +45-15= 30°C intervallo di temperatura uniforme di massima espansione
Gli elementi monodimensionali in direzione trasversale, atti a creare l’effetto soletta, hanno interasse pari a 0.60
m e sezione trasversale di 0.20 x 0.60 m.
Ai traversi sono state assegnate le proprietà mecaniche del calcestruzzo C35/45 assumendo come rigidezza del
materiale quella fessurata pari 0.5 volte quella elastica. Il peso e la massa di tali elementi sono stati assunti pari
a 0 poiché implicitamente considerati nella modellazione delle travi londitudinali.
L’intersezione degli elementi “beam” che costituiscono il graticcio avviene in corrispondenza del loro asse
baricentrico.
Il modello presenta vingoli rigidi alla traslazione tipo “restraint”, in direzione verticale (Z) ed in direzione
trasversale (X), applicati nei nodi di estremità delle diverse travi.
Nella seguente figura è riportato la pianta delle travi d’impalcato:
Nella seguente figura è riportato la schematizzazione a graticcio dell’impalcato, dove con il colore viola sono
indicati gli assi delle travi longitudinali e con il colore ciano gli assi dei traversi:
Figura 15 – Schematizzazione a graticcio dell’impalcato
I carichi tipo tandem sono stati modellati come carichi concentrati applicati sulla seconda e sulla quinta trave
longitudinale interessate dalla corsia di carico, in corrispondenza dell’intersezione con i traversi disposti ad
interasse 0.6 m.
Nel caso di carico n.1 i carichi concentrati sono stati disposti come illustrato nella seguente figura:
Come si evince dalla figura n.19, in direzione trasversale i carichi tandem sono disposti con interasse di 1.80 m,
di norma avrebbero dovuto essere applicati con interasse 2.00 m ed avere un’eccentricità di 0.10 m rispetto
all’asse delle travi ma si è ritenuta trascurabile la presenza di tale eccentricità e ai fine della modellazione i
carichi sono stati applicati direttamente in corrispondenza delle travi.
3.5.4 Frenatura q3
La forza di frenatura q3 , associata alla prima corsia di carico convenzionale, è stata suddivisa tra gli appoggi
delle delle travi interessate da tale corsia di carico e modellata come carichi puntuali applicati in corrispondenza
dei suddetti appoggi.
- azione di Frenatura q3 = 385.60 kN
- numero travi = 6
- numero appoggi = 12
- forza di frenatura sul singolo appoggio F3,i = 32.13 kN