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28/10/2016

MIGLIORAMENTO SISMICO
E CONSOLIDAMENTO
DEL COSTRUITO STORICO E MONUMENTALE

Parte terza
Antonio Borri
Ordinario di Scienza delle Costruzioni nell’Università degli Studi di Perugia
Presidente Centro Studi Mastrodicasa
Coordinatore del Master in Restauro e consolidamento del costruito storico e monumentale
Email: antonio.borri@me.com

Il “materiale” muratura è un prodotto artigianale il cui comportamento


meccanico dipende da vari fattori (materiali impiegati, tipo di tessitura,
sapienza costruttiva, etc etc).

Comportamento murature = comportamento costruzioni in c.a. o acciaio

Comportamento murature storiche = comportamento murature moderne

Motivi:

1) Non resistenza a trazione (NRT)


2) Vincoli monolateri (resistono solo in una
direzione, solitamente quella verticale)

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1) Non resistenza a trazione:

“Nessuno ha mai pensato di incollare un elemento all’altro e


quella sabbia mescolata con poca calcina disposta tra un
elemento e l’altro aveva il solo scopo di regolarizzare la
superficie di appoggio …”

Es.: pannello murario carico verticale

•B= 4 m
P •H= 2 m
•S=0.3 metri
•P=40 Kn
•cr=5 N/mmq
•tr=0.5 N/mmq
•E=2000 N /mmq

a) Materiale elastico perfetto (resistente sia a trazione sia a compressione)

b) Materiale scarsamente resistente a trazione

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Prove sperimentali

-Comportamento del pannello murario al crescere del carico:

fase 1, elastica  diffusione carichi come nei materiali elastici (es. cemento). E’ una
fase estremamente breve.

fase 2  la NRT è causa di lesioni (in questo caso verticali). Le tensioni nella loro
diffusione devono tenere conto delle lesioni che impediscono il passaggio  questa
fase si verifica quasi subito  inutile studiare le murature con calcoli elastici

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2) Vincoli monolateri:

trasmettono la compressione ma non la trazione

Sollecitazione
sismica

cP1 cP2
h

P1 P2

A1 A2
A1 A2

b1 b2

“Assemblaggio di elementi posti uno


sull’altro,….il tutto è tenuto insieme
dalla sola forza peso ….”

Conseguenze di: Distinzione tra “costruzione” e “struttura resistente”


1) NRT per gli edifici in muratura

2) Vincoli monolateri

Meccanismi locali e non comportamento globale


(almeno per gli edifici storici “non manomessi”)

In una costruzione realizzata con


In una costruzione in muratura una
materiali “moderni” una forza applicata
azione localizzata produce effetti
in un punto produce effetti in tutta la
localizzati
struttura.
struttura resistente = f (azione)
struttura resistente = tutta, sempre

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Comportamento di edifici in muratura esistenti

 comportamento puntuale, locale, globale

CASO 1  comportamento “puntuale”


- muratura di scarsa qualità (disgregazione della muratura)

CASO 2
- muratura di buona qualità  comportamento “locale”
- assenza di sistemi di collegamento diffusi (meccanismi di collasso)
sull’intero edificio

CASO 3  comportamento “globale”


- muratura di buona qualità (pareti impegnate “nel piano”
- efficaci collegamenti fra elementi strutturali e che rispondono insieme)

Comportamento puntuale, locale e globale

CASO 1  comportamento “puntuale”:


- muratura di scarsa qualità disgregazione della muratura

Tino, fraz. Accumoli (foto Ing. Andrea Barocci)

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Comportamento puntuale, locale e globale


CASO 2  comportamento per
- muratura di buona qualità “sottosistemi locali”
- solai e copertura deformabili nel loro piano (meccanismi di collasso)

(S. Lagomarsino)

Comportamento puntuale, locale e globale


CASO 3
 comportamento globale
- muratura di buona qualità
(d’insieme)
- efficaci collegamenti fra elementi strutturali
- solai e copertura rigidi nel loro piano

 risposta sismica principalmente tramite


meccanismi nel piano delle murature ed
evitando significativi impegni per azioni
ortogonali,
 impegno dell’intera struttura e non singoli
elementi: se collassa una parete le altre pareti
si fanno carico della diminuzione di resistenza

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Comportamento puntuale, locale e globale


Al migliorare dei vincoli e della qualità dei solai il comportamento dell’edificio migliora

(G. Magenes)

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La qualità muraria:

fondamentale per l’analisi


e prerequisito per qualsiasi
ipotesi di intervento

NTC 2008 E CIRCOLARE 617 DEL 2009: ASPETTI INNOVATIVI

- Nuovo metodo per la definizione dell’azione sismica


- Quando fare valutazione della sicurezza di una costruzione esistente
- Ridefinizione categorie di intervento (adeguamento, miglioramento e
intervento localizzato)
- Fattore di sicurezza dipende dai livelli di conoscenza della costruzione
- Importanza della “qualità muraria”; aggiornamento tabelle con
resistenza e rigidezza delle murature
- Importanza del rilievo critico (strutturale)
- Nuovi metodi di analisi e nuovi modelli dell’edificio in muratura
esistente
- Analisi locali dei meccanismi di collasso (analisi limite)
- Edifici in aggregato e loro suddivisione in unità strutturali (U.S.)
- Necessità di un’analisi anche per gli edifici tutelati (Beni Culturali)
- Aggiornamento tecniche d’intervento (es. recente: linee guida
compositi e DT 200)

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Importanza della
qualità muraria

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Bazzano (AQ, 2009)


Inutile inserire collegamenti e catene
se la qualità muraria è scadente.
La qualità muraria rimane il primo
requisito per la sicurezza

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Senza qualità non si hanno cinematismi ….

G. Cangi

.. e senza cinematismi non possiamo nemmeno iniziare a ragionare.

(S. Lagomarsino)

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Edifici esistenti in muratura


comportamento “puntuale”
IMPORTANZA DELLA QUALITÀ MURARIA

Umbria, 1997

Qualità della muratura

Regola dell’arte
Quando è che un muro è “di buona qualità” ?
Quando esso è stato costruito seguendo la “regola dell’arte”

Regola dell’arte:
Insieme di regole costruttive pratiche a carattere empirico tramandate nel
corso della storia. La R.D.A. stabilisce l’importanza della tessitura dei
blocchi per ottenere un muro di buona qualità.

Breymann, 1885 Palladio, 1570

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Norcia 2016
Le tipologie murarie
influenzano il comportamento
meccanico della stessa muratura

Esistono moltissime varietà di


muratura, alcune presenti solo in
determinati contesti geografici o
sociali (es. muri di fango)

Pescara sul Tronto 2016


Dal Manuale per la riabilitazione e la ricostruzione postsismica degli edifici – DEI

Regola dell’arte
Circolare n. 617 del 2 febbraio 2009 del C. Sup. LL. PP.
<< Di particolare importanza risulta la presenza o meno di elementi di
collegamento trasversali (es. diatoni), la forma, tipologia e dimensione degli
elementi, la tessitura, l’orizzontalità delle giaciture, il regolare sfalsamento dei
giunti, la qualità e consistenza della malta.
Di rilievo risulta anche la caratterizzazione di malte (tipo di legante, tipo di
aggregato, rapporto legante/aggregato, livello di carbonatazione), e di pietre
e/o mattoni (caratteristiche fisiche e meccaniche) >>
<< Importante è anche valutare la capacità degli elementi murari di assumere un
comportamento monolitico in presenza delle azioni, tenendo conto della qualità
della connessione interna e trasversale >>

Parametri della regola dell’arte:

MA. = qualità della malta / efficace contatto fra elementi / zeppe;


P.D. = ingranamento trasversale / presenza dei diatoni;
F.EL. = forma degli elementi resistenti;
D.EL. = dimensione degli elementi resistenti;
S.G. = sfalsamento dei giunti verticali / ingranamento nel piano della parete;
OR. = orizzontalità dei filari;
RE.EL. = resistenza degli elementi.

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Regola dell’arte
Vitruvio dice (De Arch. II, 8, 7) che i Greci, noti per l’ottima qualità delle loro costruzioni,
«plana conlocantes et longitudines eorum alternis in crassitudinem instruentes, non
media farciunt, sed e suis frontatis perpetuam et unam crassitudinem parietum
consolidant. Praeterea interponunt singulos crassitudine perpetua utraque parte
frontatos, quos "διατονους" appellant, qui maxime religando confirmant parietum
soliditatem»
(collocano le pietre in piano e alzano la struttura muraria alternandole nel senso della
lunghezza e dello spessore, non riempiono la parte intermedia, ma ottengono con i rivestimenti
frontali un'unica struttura solida. Inoltre a intervalli dispongono di traverso al muro da una parte
all'altra una di queste pietre che chiamano diatoni con la funzione di legare e consolidare l'opera
muraria).

Regola dell’arte
SINTESI  comportamento meccanico della muratura in f.ne del rispetto dei
parametri della regola dell’arte

Rispettata Parzialmente
Non Rispettata
Rispettata

A B C

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Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Ingranamento trasversale C D C D C' D'

B A B A B' A'

a b c

Aumenta resistenza a ribaltamento e azioni


fuori piano

Può essere ottenuto con diatoni, semidiatoni


(pietre passanti nello spessore murario) o,
artificialmente, con diatoni artificiali o
perforazioni armate

F=0.245 F=0.205 F=0.175

G. Cangi

Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Ingranamento trasversale

Un metodo di misura: la Linea di


Minimo Tracciato (Doglioni)

Ripresa e “tarata” nella procedura IQM

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Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Dimensione elementi

Elementi di grande dimensione coinvolgono maggiori zone di muratura


nella distribuzione dei carichi, sia verticali sia orizzontali. Inoltre
diminuiscono le zone di malta (giunti) solitamente più deboli degli
elementi lapidei o di pietra

Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Sfalsamento giunti verticali

Effetto positivo sulla ripartizione dei carichi verticali: uno sfalsamento dei
giunti verticali coinvolge più elementi lapidei o pietre nella “risposta” a
sollecitazioni esterne

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Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Sfalsamento giunti verticali

Effetto positivo sulla


ripartizione sulla
resistenza ad azioni
orizzontali perché
aumenta la superficie
sottoposta all’attrito
(“pseudoresistenza a
trazione”)
N

T T

Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Sfalsamento giunti verticali

Un metodo di misura: la Linea di Minimo


Tracciato (Doglioni)

Ripresa e “tarata” nella procedura IQM

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Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura

Orizzontalità dei filari


Consente piccole
oscillazioni del muro
come blocco rigido in
quanto permette la
formazione di una
cerniera orizzontale.

Consente il flusso delle tensioni dentro il paramento murario privo di interruzioni


( per questo nelle murature irregolari si ricerca l’orizzontalità del piano di
appoggio delle pietre tramite scaglie, scapoli o pietre di riempimento più piccole)

Permette all’attrito di esplicare il suo effetto benefico (l’attrito è ortogonale alla


forza peso dunque si esplica al massimo su superfici orizzontali)

Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Forma elementi
G. Cangi

Elementi in pietra di
qualità decrescente
per forma:
• Blocchi squadrati
• Blocchi sbozzati
• Pietre irregolari
allungate
• Pietrame da
spacco
• Pietre arrotondate
o ciottoli

Influenza la stabilità globale del muro e


permette “l’autoequilibrio” dovuto
all’azione stabilizzante delle forza peso

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Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Qualità della malta
La malta (o il legante utilizzato) è fondamentale
nella resistenza di una muratura. Le sua
principali funzioni:
• “legare” gli elementi fornendo una resistenza
a trazione (att. murature esistenti spesso non
c’è tale resistenza);
• regolarizzare la superficie di appoggio fra le
pietre consentendo la trasmissione di forza da
una pietra all’altra (quest’ultima funzione può
essere assolta anche da zeppe o scaglie
inserite nei giunti);
• dare rigidezza a taglio alla parete se essa è
inserita nei giunti verticali

Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Qualità della malta

Ulteriore aspetto: quasi


sempre non è la malta in sé
il punto debole ma
l’interfaccia fra malta ed
elemento, specie se mattoni
o tufo

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Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Qualità dell’elemento resistente

Una insufficiente resistenza dell’elemento può causare la sua rottura prima


che avvenga la fessurazione della malta o che si mobilitino altre risorse
resistenti della muratura.

Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura
Qualità dell’elemento resistente

Può capitare che si rompa


comunque prima la malta
che l’elemento, anche
quando l’elemento è in
tufo. Ved. sopra il distacco
all’interfaccia malta tufo

Risultato prova:

Tau0 = 2,5 N/cm2

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Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura

Qualità dell’elemento resistente


Il vento proveniente
dalla galleria nel corso
degli anni ha eroso le
pietre in arenaria della
parete (Città di Castello)

Un ulteriore problema è il
deterioramento dell’elemento
(es. pietra arenaria nell’alta
Umbria, ved. figure a lato)
Deterioramento di una
base di una colonna in
pietra arenaria (Gubbio)

Influenza della REGOLA DELL’ARTE sul comportamento


meccanico della muratura – Meccanismi resistenti della muratura

Attrito Ingranamento
Mutuo incastro tra i blocchi
Strisciamento fra i macroelementi

Coesione
Efficacia della malta

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IQM : INDICE DI QUALITA’ MURARIA

OBIETTIVI:
a) valutazione della qualità muraria espressa mediante un indice;
b) stima dei parametri meccanici della muratura necessari per
effettuare le verifiche di sicurezza richieste dalle NTC 2008 per
gli edifici esistenti.

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Parametri della regola dell’arte

MA. = qualità della malta / efficace contatto fra elementi / zeppe;


P.D. = ingranamento trasversale / presenza dei diatoni;
F.EL. = forma degli elementi resistenti;
D.EL. = dimensione degli elementi resistenti;
S.G. = sfalsamento dei giunti verticali / ingranamento nel piano della parete;
OR. = orizzontalità dei filari;
RE.EL. = resistenza degli elementi.

Giudizio sul rispetto dei parametri della regola dell’arte:

R. = parametro rispettato;
P.R. = parametro parzialmente rispettato;
N.R. = parametro non rispettato.

Valutazione di IQM  tramite i giudizi sul grado di rispetto della regola


dell’arte si valuta l’IQM per azioni verticali, orizzontali ortogonali al
piano e orizzontali nel piano

attenzione: IQM va distinto in base alla direzione dell’azione sollecitante (tre indici di qualità muraria):
1) IQM per azioni verticali;
2) IQM per azioni ortogonali al piano;
3) IQM per azioni nel piano.

Tipologie murarie che possono essere considerate buone o accettabili per un tipo di azioni possono non
esserlo per un tipo di carico diverso

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attenzione: IQM va distinto in base alla direzione dell’azione sollecitante (tre indici di qualità muraria):
1) IQM per azioni verticali;
2) IQM per azioni ortogonali al piano;
3) IQM per azioni nel piano.

Tipologie murarie che possono essere considerate buone o accettabili per un tipo di azioni possono non
esserlo per un tipo di carico diverso

attenzione: IQM va distinto in base alla direzione dell’azione sollecitante (tre indici di qualità muraria):
1) IQM per azioni verticali;
2) IQM per azioni ortogonali al piano;
3) IQM per azioni nel piano.

Tipologie murarie che possono essere considerate buone o accettabili per un tipo di azioni possono non
esserlo per un tipo di carico diverso

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IQM

IQM

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IQM

IQM

Ingranamento nel piano, metodo di valutazione quantitativo:


“Linea di Minimo Tracciato” (Doglioni, Mirabella, IUAV Venezia)

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CALCOLO DELL’ I.Q.M.

IQM  RE.EL.  OR.  P.D.  F.EL.  S.G.  D.EL.  MA.

Determinazione categoria meccanica della muratura

Categoria
A B C
Azioni

azioni verticali 5 ≤ IQ ≤ 10 2,5 ≤ IQ < 5 0 ≤ IQ < 2,5


azioni orizzontali
ortogonali 7 ≤ IQ ≤ 10 4 < IQ < 7 0 ≤ IQ ≤ 4
azioni orizzontali
complanari 5 < IQ ≤ 10 3 < IQ ≤ 5 0 ≤ IQ ≤ 3

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SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ MURARIA AQUILA 01

33 schede esemplificative

FOTO
sviluppate e commentate
Assonometria
+ 3 specifiche per le murature
aquilane

SCHEMI
Muratura di pietrame con malta di calce e sabbia mista a scaglie di pietra.
II paramento esterno è costituito da pietre poste con la dimensione maggiore secondo la
profondità. Le pietre di riempimento di dimensione minore appaiono piuttosto incoerenti e

DESCRIZIONE
slegate. Scaglie di pietra contribuiscono a regolarizzare il piano d’appoggio e a creare
bancate orizzontali ad interassi variabili da 60 cm ad 1 metro.
Il paramento interno si differenzia da quello esterno solo per una minore cura nella scelta
degli elementi e nella regolarità dei filari. Per elevati spessori dei muri si possono formare
superfici di distacco lungo piani verticali interni al setto per la presenza di un nucleo
irregolare formato da piccoli ciottoli e materiale minuto o, addirittura di due paramenti
accostati e non connessi trasversalmente.
Pietrame calcareo. Malta di calce e sabbia spesso polverulenta ed erosa per i primi 5-10 cm

MAT GEOMETRIA
del paramento esterno.Per muri di elevato spessore vi può essere riempimento incoerente.
Dimensioni e forme
h
ricorrenti dei blocchi:
s = 15  25 cm
h = 8  15 cm
l
s l = 15  30 cm
F. S. R. D. Fuori Nel
P.D. MA. OR. Categoria Verticali
EL. G. EL. EL. piano piano
Metodo
NR NR NR NR R PR PR C C C
ANALISI IQM

punteggi
LMT (sezione) 145 117
N.B. Ingranamento assente pur con LMT di IQM 1,5 1,5 1
circa 150 in quanto le pietre sono
arrotondate. Parametri fm E 0
meccanici: (N/cmq) (N/mmq) (N/cmq)
valori MIN–MAX 131-227 712-1049 2,3-3,7
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ MURARIA AQUILA 02

SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ MURARIA AQUILA 02 SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ MURARIA AQUILA 03
FOTO

FOTO
SCHEMI

SCHEMI

Prospetto

Sezione
Assonometria
Muratura di blocchi di pietra squadrata e ciottoli a doppio paramento. Prospetto Sezione
DESCRIZ.

Muratura di tessitura fortemente disomogenea: costituita da paramento esterno di blocchi di Muratura di pietra di dimensioni minute, mista a ciottoli naturali o spaccati e pietrame.
pietra squadrata con buona tessitura muraria, rispetto dei filari orizzontali e sfalsamento dei Muratura caotica realizzata con pietre di vario tipo, laterizi, scaglie irregolari, inserti in legno
DESCRIZ.

giunti verticali. Il paramento interno è di ciottoli e scaglie di pietra disposte in maniera con funzione di incatenamento. Le pietre di dimensione minore sono frequenti all’interno
casuale con interposti detriti di piccole dimensioni. Spessore murario di notevoli dimensioni della sezione mentre sui lati esterni si cerca di inserire le pietre più grandi. Gli elementi
 7080 cm. Spesso rinvenuta in chiese e campanili. presentano forme molto irregolari (scaglie di pietra) e dimensioni medio-piccole. La tessitura
muraria è caotica, non sono rispettati i filari orizzontali, né lo sfalsamento dei giunti verticali;
MAT.

Paramento esterno in pietra calcarea compatta. Malta di calce e sabbia polverulenta. assenti i diatoni.
Pietre calcaree naturali e spaccati; pietre compatte e fratturate di colori vari.
MATERIALI GEOMETRIA

Dimensioni e forme Laterizi (mattoni) di argilla cotta, interi, spaccati e scaglie.


GEOMETRIA

ricorrenti dei blocchi: Malta di calce, talvolta si trova malta di argilla, ambedue di scadente qualità e spesso
h
(paramento esterno) fortemente erose nel tratto più esterno della sezione muraria
s = 15  20 cm
h = 8  17 cm Dimensioni e forme
l
s l = 15  35 cm h ricorrenti dei blocchi:
s = 8  12 cm
F. S. R. D. Fuori Nel h = 10  15 cm
P.D. MA. OR. Categoria Verticali l
EL. G. EL. EL. piano piano s
l = 15  20 cm
Metodo F. S. R. D. Fuori Nel
NR NR NR PR R PR PR punteggi
C C C P.D. MA. OR. Categoria Verticali
ANALISI IQM

EL. G. EL. EL. piano piano


LMT 150 e Metodo
115 NR NR NR NR R NR NR C C C
ANALISI IQM

N.B. Sul paramento interno ciottoli di (sezione) < 140 punteggi


dimensione minima.
La LMT nel piano è PR sul paramento esterno IQM 1,5 1,5 1 LMT (sezione) 110 110
ed NR sul paramento interno di ciottoli,
pertanto il giudizio sul parametro SG relativo Parametri fm E 0 IQM 0 0 0
allo sfalsamento dei giunti verticali è NR. meccanici: (N/cmq) (N/mmq) (N/cmq)
valori MIN– Parametri fm E 0
MAX 131-227 712-1049 2,3-3,7 meccanici: (N/cmq) (N/mmq) (N/cmq)
valori MIN–MAX 94-169 548-821 1,9 - 3

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SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ MURARIA NUM. 03 SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ MURARIA NUM. 12

FOTO

FOTO
SCHEMI

SCHEMI
Prospetto
Vista assonometrica Prospetto

DESCRIZIONE
Muratura di mattoni a 2 teste con elementi disposti ortogonalmente al piano della muratura. Assonometria Sezione
Muratura realizzata con mattoni perfettamente squadrati disposti tutti con la dimensione Muratura di blocchi di pietra sbozzata talvolta con presenza di laterizi e ciottoli.

DESCRIZ.
maggiore ortogonalmente al piano della muratura stessa, tessitura muraria che rispetta Muratura in pietra calcarea bianca o rosata, talvolta sono presenti localmente laterizi o
l’orizzontalità dei filari, ma presenta un parziale sfalsamento dei giunti verticali. ciottoli di fiume. Tessitura muraria nel rispetto dell’orizzontalità dei filari con filari regolari di
Tipologia costruttiva recente. altezze diverse. Sfalsamento dei giunti verticali approssimativo e praticamente assenti i
diatoni passanti.

MATERIALI GEOMETRIA

MATERIALI
Ciottoli di fiume naturali e spaccati.
Laterizi mattoni di argilla cotta, di forma regolare.
Calcari compatti e a frattura concoide, colori vari.
Realizzata generalmente con malta cementizia di buona qualità. I giunti di malta però sono
Laterizi di argilla cotta.
troppo grossi rispetto ai mattoni a causa della tessitura di soli diatoni.
Malta di calce e sabbia di qualità intermedia.

Dimensioni e forme ricorrenti Dimensioni e forme

GEOMETRIA
h
dei blocchi: ricorrenti dei blocchi:
h
s = 10  13 cm s = 8  15 cm
s
l h = 5  6 cm l h = 8  13 cm
s
l = 24  32 cm l = 10  25 cm
F. S. R. D. Fuori Nel F. S. R. D. Fuori Nel
P.D. MA. OR. Categoria Verticali P.D. MA. OR. Categoria Verticali
EL. G. EL. EL. piano piano EL. G. EL. EL. piano piano
Metodo
R NR R NR R R NR punteggi A A B NR PR R PR R R PR
Metodo
A B A
punteggi
ANALISI IQM

ANALISI IQM
LMT (sezione) > 155 185 LMT (sezione) 119 158 -
doppio
N.B. L’ingranamento trasversale è assente
N.B. giunti di malta di dimensioni eccessive; IQM 6 7 5 (si veda il valore della LMT fuori piano). IQM 6,5 5,5 5,5
parete di soli diatoni.
Lo sfalsamento dei giunti SG risulta PR in
fm E 0
Parametri quanto esso è parzialmente rispettato su fm E 0
(N/cmq) (N/mmq) (N/cmq) entrambi i paramenti. Parametri
meccanici: (N/cmq) (N/mmq) (N/cmq)
1556- meccanici:
valori MIN–MAX 358-556 5,6-8,2 1697-
2189 valori MIN–MAX 400-615 6,2-9,0
2375

CORRELAZIONE TRA IQM


E CARATTERISTICHE MECCANICHE
DELLA MURATURA

Combinando le tipologie della tabella C.8.B.1. (circolare


esplicativa NCT) con i possibili coefficienti correttivi della tabella
C.8.B.2:  36 diverse tipologie murarie “ufficiali”.

Per ciascuna tipologia si può valutare l’IQM e quindi esaminare


le correlazioni tra gli IQM trovati e i valori delle caratteristiche
meccaniche forniti dalle tabelle delle NCT.

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IQM verticale vs fm medio


1300
R2 = 0.91
1200 y = 133.77e0.2135x
R² = 0.9088
1100
MURATURA DI NORMATIVA
1000
pietrame disordinato
900 conci sbozzati
pietre a spacco
fm medio (N/cm2)

800
conci pietra tenera
700 blocchi lapidei squadrati
mattoni pieni
600
Espo. (MURATURA DI NORMATIVA)
500

400

300

200

100

0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
IQM verticale

IQM verticale vs E medio R2 = 0.83


4500

y = 689.67e0.1736x
4000 R² = 0.8346

MURATURA DI NORMATIVA
3500 pietrame disordinato
conci sbozzati
3000 pietre a spacco
E medio (N/mm2)

conci pietra tenera

2500 blocchi lapidei squadrati


mattoni pieni
Espo. (MURATURA DI NORMATIVA)
2000

1500

1000

500

0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
IQM verticale

30
28/10/2016

IQM nel piano vs Tau0 medio R2 = 0.95


20

y = 2.5064e0.2068x
18 R² = 0.9546

16 MURATURA DI NORMATIVA
pietrame disordinato
14 conci sbozzati
pietre a spacco
Tau0 medio (N/cm2)

12 conci pietra tenera


blocchi lapidei squadrati
10 mattoni pieni
Espo. (MURATURA DI NORMATIVA)
8

0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
IQM nel piano

Considerando anche le prove sperimentali:

IQM nel piano vs Tau0 R2 = 0.95


22

20

18

y = 2.5064e0.2068x
16
R² = 0.9546

14
Tau0 (N/cm2)

12
di normativa
pietrame
10
blocchi

8 Espo. (di normativa)

0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
IQM nel piano

31
28/10/2016

Correlazione tra IQM e parametri meccanici della muratura


 per valutare la correttezza delle correlazioni illustrate in precedenza si è pensato di ricorrere a delle prove
sperimentali su murature facenti parte diIQM
edifici
(nelesistenti
piano) vs 0
20 virtuali
Sellano1
Scuole Fo
18
ospedale Fo
Farnetta
16 Gualdo
Montefalco
Trevi
14 Cagli
Comune Fo
Pale
12 Barnabò
TufoFo
0 (t/mq)

10 (AQ) SMMiseric
(AQ) Farinosi
(AQ) XX Sett.
8 Lab PG (27)
Colle U
Monteluce
6 SF Panaro
Lab PG (46)
4 Lab FI
UD ciottoli
UD mattoni
2 UD pietra
Mirandola
to,min
0 to,max
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
IQM nel piano

Messina, 1908

Courtesy of Ing. Manlio Marino - Messina

32
28/10/2016

Friuli 1976

Irpinia 1980

33
28/10/2016

Umbria 1997

ABRUZZO 6 Aprile 2009

Orologio della chiesa di Sant’Eusanio a Sant’Eusanio


Forconese, fermo alle ore 3.32 del 6 aprile 2009
(Foto Prof. V. Ceradini)

34
28/10/2016

Emilia, 2012

«Dove era, ma non come era…». Riccardo Dalla Negra

35
28/10/2016

A - muro di buona qualità con B - muro di media qualità con C - muro di qualità muraria
comportamento monolitico per comportamento parzialmente insufficiente con impossibilità
ogni tipo di meccanismo monolitico di sostenere un meccanismo

Variazione del comportamento di pareti investite da azioni ortogonali


in funzione del sistema di tessitura

Ing. G. Cangi

36
28/10/2016

37
28/10/2016

DANNI DA NORMATIVA

Friuli ‘76: POR (sostituzione solai e coperture lignee, cordoli in breccia)


Umbria ‘79 «Protocollo B.»
Irpinia ‘80: iniezioni di cemento
DM ’96 ….

Elenco lunghissimo di danni e lutti ….. che purtroppo si allungherà ancora.


Danni maggiori al tessuto tradizionale, ma non solo.

38
28/10/2016

Negli anni ’80:

39
28/10/2016

Documento Tecnico 2 (Friuli)


D.M. 30.07.1981 (Irpinia)

Tra gli interventi suggeriti:


• Iniezioni di miscele leganti su pareti murarie.
• Lastre in cemento armato o di reti metalliche elettrosaldate su pareti murarie.
• Pilastrini in cemento armato o metallici in breccia nella muratura;
• Tirantature orizzontali e verticali su pareti murarie.
• Archi e volte interessati da gravi dissesti e se realizzati con muratura di non buona
consistenza e fattura, devono essere eliminati. Il rinforzo può invece essere conseguito
costruendo in aderenza a quelli esistenti archi e volte in cemento armato.
• Solai avvallati o deteriorati, si da non possedere adeguata rigidezza nel proprio piano,
devono essere sostituiti con solai in cemento armato ordinario o precompresso,
ovvero in acciaio.
• Le scale in muratura a sbalzo, cioè quelle aventi gli scalini o la sottostruttura incastrati
nei muri di gabbia da un lato e liberi d'altro, devono essere di regola sostituite con
scale in cemento armato o in acciaio.

40
28/10/2016

Interventi realizzati negli


anni ’80 su un edificio
del 1300 a Gubbio

Nel 1981 la suddivisione delle categorie d'intervento sugli esistenti era:

- "adeguamento antisismico"
- "interventi di modesta entità"

Il miglioramento compare solo nel 1986.

Franco Braga (primi anni ‘90):

“I terremoti sono perniciosi per il patrimonio monumentale italiano, non


tanto per l’eccezionalità dei danni prodotti, quanto per il numero e il tipo di
interventi di riparazione e di adeguamento antisismico che ad essi hanno
fatto seguito..:”

41
28/10/2016

1997 Umbria

Riscontrati gravi danni anche su edifici consolidati con i criteri delle Norme del 1981 e
seguenti
 Inefficacia di interventi troppo pesanti su edifici in muratura

118

42
28/10/2016

Roio, un paese vicino all’Università adibito spontaneamente a casa dello studente


Le maggioranza delle case modificate sono crollate, le case non manomesse sono restate integre

121

43
28/10/2016

Abruzzo 2009

“Tetto antisismico” su muratura scadente

Abruzzo 2009

44
28/10/2016

PRIMA

DOPO

Abruzzo 2009

45
28/10/2016

PRIMA

DOPO

Abruzzo 2009

46
28/10/2016

Onna

Onna

Abruzzo 2009

47
28/10/2016

Onna: gli edifici che hanno resistito

- due piani (anche più se fatti bene)


- muratura in blocchi (rispetto della Regola dell’arte)
- malta cementizia
- solai ben collegati alle murature
- catene in acciaio
- interventi antisismici ben eseguiti

 IMPORTANZA QUALITA’ MURARIA, COLLEGAMENTI


ED INTERVENTI BEN ESEGUITI

Sopraelevazione su livello inferiore di muratura scadente

48
28/10/2016

Foto Ing. Andrea Barocci

49
28/10/2016

Foto Ing. Andrea Barocci

50
28/10/2016

51
28/10/2016

52
28/10/2016

Quanto alle iniezioni …..

Chiesa Parrocchiale di S. Maria del Rosario – Tempera (L’Aquila)

53
28/10/2016

1984
Interventi strutturali

INTERVENTO
INNOVATIVO:

1000 iniezioni con


boiacca di cemento

54
28/10/2016

Circolare 30/07/1981 n. 21745

55
28/10/2016

6 Aprile 2009

Chiesa delle Anime Sante – L’Aquila

56
28/10/2016

Due anni fa si fecero lavori di manutenzione


generale e tinteggiatura. Non si pensò a
mettere un cerchio in corrispondenza del
primo cornicione. Con i ponteggi montati la
fornitura e posa in opera di un cerchio di ferro
40x8 mm per un totale di 180 Kg di acciaio
composto da 8 pezzi della lunghezza di 8 m
ciascuno con giunzioni di lungh 80 cm, a 4
fori per un totale di 32 bulloni, 32 dadi, 32
rondelle, sarebbe costato secondo il preziario
della Regione Abruzzo 360 euro + IVA a 4%
= 374 euro.
Con il senno del poi:
il cerchiaggio con le tre catene in legno del
Valadier dopo 200 anni di onorato servizio
richiedeva una precauzionale duplicazione.
(Valadier l’avrebbe fatta…)

Questo ci ha detto la sperimentazione


effettuata dal grande collaudatore, ora è inutile
recriminare, occorre molto di più.

(V. Ceradini)

Elementi di vulnerabilità
per edifici in muratura

57
28/10/2016

Insufficienti collegamenti fra pareti confluenti

Efficacia delle connessioni in base alle fasi costruttive

58
28/10/2016

Collegamenti con pietre cantonali

L’apertura molto vicina all’incrocio murario


ha facilitato l’insorgere della lesione di
separazione fra le due pareti ortogonali.
Elementi di collegamento in Essa è spostata verso l’interno in virtù
numero non sufficiente della buona fattura del cantonale.

59
28/10/2016

Influenza dei collegamenti fra pareti sui meccanismi di collasso


Parete libera soggetta ad Parete collegata ai muri di spina su entrambi i
azioni ortogonali al suo lati soggetta ad azioni ortogonali al suo piano. Il
piano. Il meccanismo di meccanismo di collasso è quello che richiede
collasso è di ribaltamento minore energia fra i due raffigurati.
della parete.

i
i
Flessione orizzontale Ribaltamento con
(effetto arco). Facilitato cunei di spina
da muri di spina lontani. stabilizzanti.

Aumento della forza sismica necessaria per innescare il meccanismo

Insufficienti collegamenti fra solai/copertura e pareti

Situazioni critiche:
• collegamenti in corrispondenza di vani scala o di ambienti a doppia altezza
• collegamenti su tutte le pareti d’ambito di solai in legno, in acciaio e volticine o in
acciaio e tavelloni non rimaneggiati;
• collegamenti con tutte le pareti di coperture in travi di c.a. prefabbricate, in legno o in
acciaio non rimaneggiate
• volte a botte non collegate lungo la prima e l’ultima generatrice e senza catene
metalliche
• assenza di catene metalliche o catene con capochiave inadeguato

60
28/10/2016

L’Aquila centro storico. Quartiere di San Pietro a Coppito.


Collasso dell’ultimo piano; copertura scollegata

Accumoli, Foto Ing. Andrea Barocci

61
28/10/2016

Accumoli, Foto Ing. Andrea Barocci

Accumoli, Foto Ing. Andrea Barocci Inutile inserire collegamenti


se la qualità muraria è scadente.
La qualità muraria rimane il primo
requisito per la sicurezza

62
28/10/2016

Accumoli. Foto Ing. Andrea Barocci


Inutile inserire collegamenti
se la qualità muraria è scadente.
La qualità muraria rimane il primo
requisito per la sicurezza

Accumoli. Foto Ing. Andrea Barocci

63
28/10/2016

Accumoli, Foto Ing. Andrea Barocci

64
28/10/2016

Accumoli, Foto Ing. Andrea Barocci

Notare, oltre ai collegamenti


insufficienti, anche la pessima
qualità muraria

Accumoli, Foto Ing. Andrea Barocci

65
28/10/2016

Collegamenti pareti/orizzontamenti e meccanismi di collasso

Collegamento assente Collegamento in copertura Collegamento a tutti i livelli

Ribaltamento fuori piano Pressoflessione verticale Pressoflessione verticale


(meccanismo a due piani) (meccanismo a un piano)

Aumento della forza sismica necessaria per innescare il meccanismo

Insufficiente area di muratura resistente

• Valori «tradizionali» per il piano terra di edifici ordinari di 2 o 3 piani con


muratura di media qualità e in zone a media sismicità:
rapporto fra area resistente in una direzione e area coperta:
r = Ax / At = 5 %

Naturalmente la stima dipende da numerosi fattori come la qualità muraria, i


piani dell’edificio ed il livello in esame, la sismicità del sito, l’eventuale
consolidamento della muratura, etc…

Tuttavia alcune situazioni palesemente vulnerabili sono costituite da edifici privi


di pareti interne in una od in entrambe le direzioni.

66
28/10/2016

Muratura di soli diatoni,


favorite lesioni a 45°
Copertura leggera,
spingente e appoggiata
(non connessa al muro)

Assenza muri interni

Elaborazione di G. Cangi

67
28/10/2016

Posizione edificio e carenze delle fondazioni


Situazioni critiche e soglie di vulnerabilità:
• Riscontro diretto di lesioni riconducibili a cedimenti delle fondazioni.

Alcuni esempi di lesioni dovute a


cedimento fondale

Dott. F. Savi 2012

Si esamina anche la
franosità o il rischio
idrogeologico del sito
dove ricade l’edificio

171

68
28/10/2016

Dott. F. Savi 2012

Pescara sul Tronto

69
28/10/2016

Pescara sul Tronto

Pescara sul Tronto

70
28/10/2016

Configurazione irregolare in elevazione

Distribuzione irregolare delle aperture


Masse che aumentano ai piani alti
Superfetazioni
Pareti “in falso” (senza avere una parete sottostante
su cui appoggiarsi)
Rigidezza (o area di muratura resistente) che
aumenta ai piani alti

Distribuzione irregolare delle aperture

71
28/10/2016

Superfetazioni a comportamento strutturale non omogeneo ed


aumento di massa ai piani alti

Superfetazioni costituite dalla chiusura di


Superfetazioni costituite da balconi della struttura originaria. Questo è
piccoli ampliamenti costruiti in un caso pericoloso perché la superfetazione
adiacenza al corpo originario. non tocca terra.

Presenza di muri in falso

72
28/10/2016

Presenza di muri in falso

Aumento di area resistente da un piano a quello sovrastante

XXX XXX XXX XXX XXX

U.S. con grandi aperture al piano terra per la presenza di negozi. L’area di
muratura del piano terra è molto inferiore all’area di muratura del primo piano.

73
28/10/2016

Aumento di area resistente da un piano a quello sovrastante

Terremoto

XXX XXX XXX XXX XXX

Meccanismo di “piano debole” sotto l’azione del sisma: crisi per flessione degli
snelli pilastri in muratura al piano terra mentre il primo piano si comporta come
un blocco rigido.

Eccessiva snellezza delle pareti

Situazioni critiche:
• pareti la cui altezza può risultare maggiore di quella di un interpiano o perché
adiacenti a vani scale o perché prive di un efficace collegamento con i solai;
• pareti costituite da muratura di scarsa qualità;
• pareti con muri di spina distanti o non ammorsati;
• pareti di limitato spessore (ad es. tramezzi caricati da solai)
• pareti che subiscono spinte da archi, volte o coperture

74
28/10/2016

Elementi non strutturali vulnerabili

Situazioni critiche :
• comignoli, velette o altre appendici mal vincolate alla copertura e di massa
significativa
• controsoffitti mal vincolati di grande superficie
• balconi mal vincolati alla struttura portante della costruzione di grande superficie
• gronde mal vincolate alla copertura di luce significativa
• parapetti mal vincolati alla struttura portante

Presenza di elementi vulnerabili non strutturali

XXX
XXX
XXX

75
28/10/2016

Presenza di elementi vulnerabili non strutturali

76
28/10/2016

Cattivo stato di conservazione


Situazioni critiche:
• erosione profonda dei giunti;
• fratturazione diffusa della pietra;
• ammaloramento della testa di una capriata, dei travicelli o delle sezioni d’appoggio di
travature;
• degrado della sommità delle murature;
• eccessiva deformazione di solai in legno o in acciaio e volticine;
• cattive condizioni manutentive degli elementi di protezione dell’edificio (inefficienza del
manto di copertura, di gronde e pluviali)
• solai in legno deformati eccessivamente;
• murature con rigonfiamenti, spanciamenti, lesioni verticali, specie ai piani più bassi

Fatiscenza di maschi murari e solai

Edificio in condizioni di fatiscenza. Le caratteristiche strutturali della parte a


destra, abbandonata da tempo, sono le stesse della parte intonacata a sinistra,
abitata. Il sisma ha concentrato i suoi danni sulla parte già fatiscente.

77
28/10/2016

Insufficienza statica di solai e maschi murari


“Sintomi” di una insufficienza statica, anche per soli carichi verticali, di muri,
solai in legno e volte

Murature con lesioni Solai in legno deformati Volte con deformazioni


verticali eccessivamente eccessive

Presenza di elementi spingenti

Situazioni critiche:
• volte;
• archi;
• coperture ordite nel senso della pendenza e prive di cerchiatura chiusa (ad es. un
cordolo chiuso in c.a. )

78
28/10/2016

Elementi di vulnerabilità
per edifici in aggregato

NTC 2008 E CIRCOLARE 617 DEL 2009: ASPETTI INNOVATIVI PER EDIFICI ESISTENTI IN
MURATURA

- Nuovo metodo per la definizione dell’azione sismica


- Quando fare valutazione della sicurezza di una costruzione esistente
- Ridefinizione categorie di intervento (adeguamento, miglioramento e
intervento localizzato)
- Fattore di sicurezza dipende dai livelli di conoscenza della costruzione
- Importanza della “qualità muraria”; aggiornamento tabelle con resistenza e
rigidezza delle murature
- Importanza del rilievo critico (strutturale)
- Nuovi metodi di analisi e nuovi modelli dell’edificio in muratura esistente
- Analisi locali dei meccanismi di collasso (analisi limite)
- Edifici in aggregato e loro suddivisione in unità strutturali (U.S.)
- Necessità di un’analisi anche per gli edifici tutelati (Beni Culturali)
- Aggiornamento tecniche d’intervento (es. recente: linee guida compositi e DT
200)
- Forte spinta verso interventi meno invasivi e più leggeri

79
28/10/2016

AGGREGATI EDILIZI. IL DETTATO NORMATIVO


C8A.3 AGGREGATI EDILIZI
Un aggregato edilizio è costituito da un insieme di parti che sono il
risultato di una genesi articolata e non unitaria, dovuta a molteplici fattori
(sequenza costruttiva, cambio di materiali, mutate esigenze,
avvicendarsi dei proprietari, etc.).

Problema nel problema:

LA VULNERABILITA’ SISMICA DEL COSTRUITO NEI CENTRI STORICI

COMPORTAMENTO DEL COMPORTAMENTO DEGLI


COSTRUITO STORICO EDIFICI IN AGGREGATO

80
28/10/2016

PROBLEMI AGGIUNTIVI:
1. EFFETTO DEI CROLLI NELLE STRETTE
VIE DEI CENTRI STORICI
2. INTERVENTI UNITARI
3. EDIFICI SPESSO STRUTTURALMENTE
DISTINTI
4. COMPLESSITA’ DI RILIEVO E ACCESSO
(PIU’ PROPRIETARI)
5. INTERAZIONI STRUTTURALI FRA
CELLULE ADIACENTI
6. TUTELA E CONSERVAZIONE DELLA
TRADIZIONE COSTRUTTIVA U.M.I. = AGGREGATO

7. ASSENZA DI COMPORTAMENTO
D’INSIEME ED INADEGUATEZZA DEI
CALCOLI GLOBALI

EDIFICIO SINGOLO

COMPLESSITA’ DI RILIEVO E ACCESSO

81
28/10/2016

NTC 2008
8.7.1. ….
In presenza di edifici in aggregato, contigui, a contatto od
interconnessi con edifici adiacenti, i metodi di verifica di uso
generale per gli edifici di nuova costruzione possono non
essere adeguati.

Nell’analisi di un edificio facente parte di un aggregato edilizio


occorre tenere conto delle possibili interazioni derivanti dalla
contiguità strutturale con gli edifici adiacenti.

A tal fine dovrà essere individuata l’unità strutturale (US)


oggetto di studio, evidenziando le azioni che su di essa
possono derivare dalle unità strutturali contigue

NTC 2008
L’US dovrà avere continuità da cielo a terra per quanto riguarda il
flusso dei carichi verticali e, di norma, sarà delimitata o da spazi
aperti, o da giunti strutturali, o da edifici contigui strutturalmente
ma, almeno tipologicamente, diversi.

Individuazione
delle unità
strutturali (U.S.)

U.S. “A”

82
28/10/2016

NTC 2008

L'analisi globale di una singola unità strutturale assume spesso un


significato convenzionale e perciò può utilizzare metodologie
semplificate. La verifica di una US dotata di solai
sufficientemente rigidi può essere svolta, anche per edifici con più
di due piani, mediante l'analisi statica non lineare, analizzando e
verificando separatamente ciascun interpiano dell'edificio, e
trascurando la variazione della forza assiale nei maschi murari
dovuta all'effetto dell'azione sismica.

Con l'esclusione di unità strutturali d'angolo o di testata, così


come di parti di edificio non vincolate o non aderenti su alcun lato
ad altre unità strutturali, l'analisi potrà anche essere svolta
trascurando gli effetti torsionali, nell’ipotesi che i solai possano
unicamente traslare nella direzione considerata dell'azione
sismica.

Oltre a quanto normalmente previsto per gli edifici non disposti in


aggregato, dovranno essere valutati gli effetti di: spinte non contrastate
causate da orizzontamenti sfalsati di quota sulle pareti in comune con
le US adiacenti; effetti locali causati da prospetti non allineati, o da
differenze di altezza o di rigidezza tra US adiacenti, azioni di
ribaltamento e di traslazione che interessano le pareti nelle US di testata
delle tipologie seriali (schiere).
Dovrà essere considerato inoltre il possibile martellamento nei giunti tra
US adiacenti.

83
28/10/2016

Cellule centrali di un isolato a schiera: azione di contrasto assicurata dagli


edifici contigui e schema di diffusione delle azioni sismiche.

Situazioni di vulnerabilità quando viene meno il contrasto dell’edificio adiacente:


cellule con prospetto non allineato

Sellano 1997

Pescara sul Tronto 2016

84
28/10/2016

Situazioni di vulnerabilità quando viene meno il contrasto dell’edificio adiacente:


cellule di testata e porzione stabile di una schiera

45° Settore delle rotazioni


A Settore degli scorrimenti
Sollecitazione
B sismica

Linea critica

L’Aquila, centro storico.


Lesioni per meccanismi
nel piano della parete.

Settore degli scorrimenti e


delle rotazioni
(Ing. G. Cangi)

85
28/10/2016

Influenza su eventuali interventi di consolidamento

Necessità di intervenire anche se le proprietà sono


diverse ...

Influenza su eventuali interventi di consolidamento: il caso delle volte in serie

Effetto stabilizzante prodotto dalla successione di elementi spingenti negli isolati a schiera.
Se si elimina una volta intermedia insorgono spinte sulle pareti murarie che diventano così
presso-inflesse.

86
28/10/2016

Vulnerabilità dovute ad US adiacenti con comportamento diverso

Interazioni: “condizioni al contorno”

Edifici affiancati da altri di altezza diversa


(meccanismo di ribaltamento con cuneo a diagonale
semplice con spinta agente proporzionale al numero di
piani dell’edificio affiancato)

Sfalsamento di solai di edifici adiacenti


(meccanismo di flessione verticale con spinta prodotta
da un solaio)

(disegno
Ing. Cangi)

Martellamento fra edifici adiacenti

Continuità
strutturale tra edifici
con rigidezze molto
diverse

87
28/10/2016

211

88
28/10/2016

Martellamento fra edifici adiacenti

Paganica (AQ). Interazione fra edifici adiacenti: martellamento dovuto alla


spinta della copertura dell’edificio adiacente

89

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