INDICE ARGOMENTI
A. B. C. D. E. F. G. H. I. J. INTRODUZIONE AL CONCETTO DI RINFORZO SINTETICO CARATTERISTICHE, COMPORTAMENTO NEL TEMPO IL CONCETTO DI FATTORE RIDUTTIVO CALCOLO DELLA RESISTENZA AMMISSIBILE INTRODUZIONE DEL CONCETTO DELLA TERRA RINFORZATA ELEMENTI COSTITUTIVI IL SISTEMA MODALITA DI INSTALLAZIONE NORMATIVA DI SETTORE INTRODUZIONE ALLA NATURA DELLE VERIFICHE CASI STUDIO
ORIGINI DELLINTUIZIONE
inclusione di rinforzi nel terreno risale al 3000 4000 a.C. (materiali naturali bambu, salici,.)(Yamanouchi, 1993) opere imponenti realizzate con tale principio sono: la grande muraglia cinese, la Ziggurat di AgarQuf, la torre di Dunhuang in Cina utilizzo ingegneristico delle opere di sostegno con rinforzi sintetici e metallici nasce con Henri Vidal in Francia negli anni 60 (1966)
dal 1989 al 2007 in Giappone (area altamente sismica) risultano costruite opere di sostegno a pannello rigido pari a 100 km lineari
CONCETTO DI RINFORZO
I PARTE
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI GEOSINTETICI UTILIZZATI PER RINFORZARE I TERRENI
CONCETTO DI RINFORZO
La funzione di rinforzo consiste nel miglioramento delle caratteristiche di resistenza al taglio dei terreni e di deformabilit per effetto dellinserimento allinterno dello stesso di un geosintetico di elevata resistenza e rigidezza a trazione. trazione
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RESISTENZA A TRAZIONE
La caratteristica pi significativa di un elemento geosintetico di rinforzo ovviamente la sua capacit di resistere a sforzi di trazione (a deformazioni contenute). La prova di riferimento che calcola la resistenza a trazione nominale la UNI EN ISO 10319 Prova di trazione a banda larga
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RESISTENZA A TRAZIONE
Nel corso della vita utile di unopera la tensione a cui sottoposto il geosintetico pu variare in funzione del campo di applicazione.
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PRINCIPIO DEL RINFORZO DEI TERRENI CASO SENZA RINFORZO Pres = Pvtan CASO CON RINFORZO Pres = Pvtan + Pr( sen + cos tan)
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GEOSINTETICI DI RINFORZO
Elementi piani bidimensionali di natura artificiale, capaci di interagire con il terreno conferendogli maggiore resistenza a trazione.
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GEOSINTETICI DI RINFORZO
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GEOSINTETICI DI RINFORZO
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GEOSINTETICI DI RINFORZO
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GEOSINTETICI DI RINFORZO
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GEOSINTETICI DI RINFORZO
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GEOSINTETICI DI RINFORZO
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MECCANISMI DI INTERAZIONE
PULLOUT
DIRECT SLIDING
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MECCANISMI DI INTERAZIONE
La tensione tangenziale di attrito equivalente la si valuta in rapporto a due possibili cinematismi critici:
Tds = Lr * Wr * n * f ds * tan ( ) Tb = 2 * Lr * Wr * n * f b * tan ( )
DIRECT SLIDING
PULLOUT
Wr = larghezza del rinforzo; Lr = lunghezza del rinforzo;
n = tensione efficace in direzione ortogonale al piano del rinforzo; scorrimento; fds = coefficiente di attrito equivalente per scorrimento; sfilamento; fb = coefficiente di attrito equivalente per sfilamento; = angolo di attrito interno.
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COEFFICIENTI DI INTERAZIONE
I coefficienti di interazione (fds e fb) che rientrano nel calcolo delle rispettive tensioni tangenziali di attrito equivalente sono i seguenti:
tan ( ) f ds = 1 s 1 tan ( )
' tan ( ) b * B b fb = s * tan ( ) + S * ' n
DIRECT SLIDING
PULLOUT
1 * 2 * tan ( )
s = frazione solida della superficie della geogriglia; b = quota parte della larghezza della geogriglia capace di mobilitare resistenza passiva; S = distanza tra gli elementi trasversali capaci di mobilitare resistenza passiva; B = spessore degli elementi trasversali; b = pressione limite passiva lungo la direzione di sfilamento; d = angolo di attrito tra parte solida della geogriglia e terreno.
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TENSIONE DI PROGETTO
La tensione o resistenza a trazione a lungo termine (tensione ammissibile) corrisponde allo stato tensionale a cui sar sottoposto lelemento geosintetico allistante di tempo tD (vita utile dellopera) da stabilirsi in fase progettuale. Si deve sostanzialmente verificare che le tensioni richieste sia sempre rese disponibili dal rinforzo sintetico, nel corso del tempo. UK GERMANIA USA FRANCIA T_des = F_creep*T_ult / (fm*fd*fe) F_d = F_k / (A1*A2*A3*A4*B) T_all = T_ult / (RFCR*RFID*RFD*RFJT*FS) T_adm = T_ik / (geo*Fflu*Fviel*Finstal) BS8006 EBGEO FHWA GRI NF G 38064
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CARATTERISTICHE TEMPO INVARIANTI danneggiamento in fase di posa CARATTERISTICHE TEMPO VARIANTI creep condizioni ambientali al contorno
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CREEP
Per la valutazione del grado di viscosit a trazione (tensile creep e tensile creep) comportamento a rottura (creep ropture di un GSY esiste la norma UNI EN creep ropture) UNI ISO 13431 Determinazione delle propriet di viscosit a trazione e comportamento a rottura La norma UNI EN ISO 13431 prevede la misura dellallungamento del provino nel tempo in condizioni di carico e temperatura costanti. La prova di creep va protratta almeno per 1000 ore, oppure fino alla rottura del provino, con almeno 4 carichi compresi tra il 5% e il 60% della resistenza a trazione nominale. Le prove solitamente vengono eseguite alla temperatura di 20C ma anche a 10 e a 40C. Mediante le stesse procedure si possono svolgere prove di creep rupture con rupture, carichi compresi tra il 50% e il 90% del carico nominale di rottura e si misura il tempo necessario per giungere a rottura.
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CREEP
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CONDIZIONI AMBIENTALI
Per la valutazione del grado di aggressivit dellambiente in cui viene inserito il prodotto di rinforzo, occorre particolarmente prendere in considerazione la temperatura e il livello di acidit (pH) del terreno.
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CONDIZIONI AMBIENTALI
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II II PARTE
IL CONCETTO DI DURABILITA DEI RINFORZI GEOSINTETICI
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DURABILITA
I fenomeni di degradazione dei geosintetici sono dovuti essenzialmente allossidazione (prodotti poliolefinici-PE/PP allidrolisi (prodotti a base di PE/PP), idrolisi ossidazione PE/PP PET) PET e alle sollecitazioni ambientali. I prodotti di poliolefine (polipropilene, polietilene) devono essere sottoposti alla prova di ossidazione descritta nella norma UNI EN ISO 13438 mentre i 13438, prodotti a base di poliestere devono essere sottoposti alla prova di idrolisi descritta nella UNI EN 12447 i prodotti di poliammide devono essere 12447; sottoposti a entrambe le prove. Queste prove sono ritenute sufficienti se il geosintetico fatto di uno dei materiali indicati, non contiene materiale riciclato post-consumatore, il pH del terreno compreso tra 4 e 9, e la temperatura del terreno minore di 25C.
Previsione di durabilit minima (suoli naturali con 4<pH<9 e T<25C) T<25 C) 25 anni
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DURABILITA
Per condizioni di impiego differenti (ad esempio, temperature del terreno maggiori di 25C, utilizzo in terreni contaminati, materiali riciclati), sono disponibili altre prove: resistenza agli agenti microbiologici (UNI EN 12225 UNI 12225), resistenza ai liquidi acidi e alcalini (UNI EN 14030 UNI 14030).
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DURABILITA
Determinare la durabilit dei prodotti per periodi maggiori di 25 anni molto pi complesso (ISO/TS 13434:2008 occorre innanzitutto definire il materiale ISO/TS 13434:2008): (polimero ed eventuali additivi e rivestimenti), lambiente di utilizzo (temperatura, terreno, carichi statici e dinamici, contenuto e flusso di acqua del terreno, presenza di eventuali contaminanti, presenza di altre strutture, esposizione alla luce, attivit biologica del terreno), la funzione del geosintetico (filtrazione, drenaggio, rinforzo, controllo dellerosione, barriera ai fluidi), la vita di progetto, la fine della vita in servizio. E possibile poi effettuare delle prove accelerate, nelle quali il tasso di degradazione viene aumentato aumentando la frequenza dellagente degradante (ad esempio, per applicazioni soggette al carico del traffico), la severit della sollecitazione (ad esempio, aumentando la disponibilit dellossigeno) e la temperatura.
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CONCETTI INTRODUTTIVI
opera di sostegno opera a basso impatto ambientale opera flessibile opera economicamente vantaggiosa opera che tende a utilizzare il materiale presente in cantiere (ATTENZIONE) opera semplice da realizzarsi .
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CONSIDERAZIONI ECONOMICHE
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TERRA ARMATA
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CONCETTI INTRODUTTIVI
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CONCETTI INTRODUTTIVI
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RINFORZI SINTETICI
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PARAMENTO FRONTALE
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PARAMENTO FRONTALE
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PARAMENTO FRONTALE
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PARAMENTO FRONTALE
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PARAMENTO FRONTALE
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PARAMENTO FRONTALE
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PARAMENTO FRONTALE
PROBLEMI DI ESTRUSIONE AL FRONTE IN ASSENZA DI PANNELLI DI CONTENIMENTO
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PARAMENTO FRONTALE
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PARAMENTO FRONTALE
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PARAMENTO FRONTALE
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PARAMENTO FRONTALE
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Biofeltro preseminato
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IV IV PARTE
EFFETTI NEGATIVI CAUSATI DA UNA ERRATA INSTALLAZIONE
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ERRATE INSTALLAZIONI
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ERRATE INSTALLAZIONI
GANCI MAL POSIZIONATI MANCA TERRA VEGETALE
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ERRATE INSTALLAZIONI
NIENTE DRENAGGIO SUPERATA VERTICALITA LIVELLETTE MAL ESEGUITE
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ERRATE INSTALLAZIONI
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ERRATE INSTALLAZIONI
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ERRATE INSTALLAZIONI
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V PARTE
LE OPERE DI SOSTEGNO IN TERRA RINFORZATA CONSIDERAZIONI NORMATIVE
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NORMATIVA DI SETTORE
13251: UNI EN 13251:2005 Geotessili e prodotti affini - Caratteristiche richieste per l'impiego nelle costruzioni di terra, nelle fondazioni e nelle strutture di sostegno 14475: EN 14475:2006 Execution of special geotechnical works Reinforced fill 14475: UNI EN 14475:2006 Esecuzioni di lavori geotecnici speciali: Terra rinforzata ISO/TR 20432:2007 Guidelines for the determination of the long-term strength of 20432: geosynthetics for soil reinforcement BS 8006:2010 Code of practice for strengthened/reinforced soils and other fills 8006: FHWA NHI -00 043 Mechanically stabilized earth walls and reinforced soil slopes design & construction guidelines DIN 1054 - EBGEO Recommendations for design and analysis of earth structures using geosynthetic reinforcements (Germania 2009), 94NF P94-270 Renforcement des sols. Ouvrages en sol renforc par armatures ou nappes estensibles et souples. Dimensionement (Francia)
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UNI EN 13251
La norma specifica le caratteristiche di geotessili e prodotti affini utilizzati in costruzioni di terra, fondazioni e strutture di sostegno, e i relativi metodi di prova.
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UNI EN 13251
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UNI EN 14475
14475: EN 14475:2006 Execution of special geotechnical works Reinforced fill La norma stabilisce i principi generali per la costruzione della terra rinforzata e riguarda terreni che sono rinforzati mediante inclusione di elementi di rinforzo orizzontali o suborizzontali, posti tra gli strati di terreno durante la costruzione.
La progettazione di strutture di terra rinforzata viene attualmente eseguita utilizzando norme nazionali come la BS 8006 (1995) e la NF P 94-220 (1998) e altre norme. In realt, la EN 1997-1, Eurocodice 7 (Progettazione geotecnica) attualmente non riguarda la progettazione di dettaglio di strutture di terra rinforzata. I valori dei fattori parziali e dei fattori di carico riportati nella EN 1997-1 non sono stati tarati per strutture di terra rinforzata.
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UNI EN 14475
6.2.3 - Funzione e ambiente della struttura e comportamento a lungo termine Alcuni tipi di struttura hanno una funzione critica, in cui lassestamento dopo la costruzione molto importante, per esempio spalle di ponti, muri che sostengono binari ferroviari ed edifici, oppure strutture di contenimento del terreno, ecc. In questi casi, deve essere scelto un materiale della terra che sia facile da compattare e che avr di conseguenza una bassa compressibilit (vedere appendice A per una guida). Quando una struttura esposta ad allagamenti e successivi ritiri rapidi, le propriet di drenaggio della terra devono essere controllate per quanto riguarda la compatibilit con le ipotesi di progetto. Il comportamento di alcuni terreni con granulometria fine deve essere considerato per quanto riguarda la vita di progetto, la prestazione a lungo termine e la funzione della struttura del terreno rinforzato. I materiali della terra degradabili e i terreni friabili non devono essere utilizzati, a meno che non siano impiego. condotti specifici studi per validare il loro impiego In particolare, le propriet dei materiali suscettibili di crollo devono essere valutate a partire da prove preliminari, o prove eseguite sul materiale dopo la compattazione.
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UNI EN 14475
TERRENI NON RITENUTI IDONEI Terre non idonee, come terreni organici, materiali solubili, e materiali molto rigonfianti non devono essere utilizzate.
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NORMATIVA
1. Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 "Istruzioni per l'applicazione delle "Nuove norme tecniche per le costruzioni" di cui al D.M. 14 gennaio 2008; 2. D.M. 14/01/2008 Norme Tecniche per le Costruzioni; 3. Decreto Ministeriale LL.PP 11/3/1988 Norme tecniche riguardanti le indagini sui . terreni e sulle rocce, la stabilit dei pendii e delle scarpate naturali, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, lesecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione; 4. Circolare LL.PP 24/9/1988 n.30483 - L.2.2.1974, n.64 - art.1 - Istruzioni per . lapplicazione del D.M. 11/3/1988; 5. D.M. 16.01.1996 Norme Tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi; 6. Circolare 156 del 04.07.1996 Istruzioni per l'applicazione delle Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi;
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STATI LIMITE
STATO LIMITE DEF la condizione superata la quale la struttura non soddisfa pi le esigenze per le quali stata progettata STATO LIMITE ULTIMO, SLU crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali, che possano compromettere lincolumit delle persone ovvero comportare la perdita di beni, ovvero provocare gravi danni ambientali e sociali,ovvero mettere fuori servizio lopera STATO LIMITE DI ESERCIZIO, SLE tutti i requisiti atti a garantire le prestazioni previste per le condizioni di esercizio
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APPROCCI PROGETTUALI
La verifica della suddetta condizione deve essere effettuata impiegando differenti combinazioni di gruppi di coeff. parziali, rispettivamente definiti per le AZIONI (A1, A2 per i PAR. GEOTECNICI (M1,M2 e per le M1,M2) A1, A2), M1,M2 R1,R2,R3) RESISTENZE (R1,R2,R3 R1,R2,R3
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1. 2.
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METODI PSEUDOSTATICI
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VI VI PARTE
LE OPERE DI SOSTEGNO IN TERRA RINFORZATA VERIFICHE DI STABILITA
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ALTEZZE DA 6 FINO A 16,8 m
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GRAZIE DELLATTENZIONE
massimiliano.nart@temageo.com
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