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MANUALE TECNICO

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MT-03 I GEOSINTETICI NEL RINFORZO DEI TERRENI

MT-03.0 Indice del manuale

03.1 Introduzione
03.2 Strutture in terra rinforzata con geogriglie
03.3 Criteri di calcolo
03.4 Aspetti operativi
03.5 Scelta dei materiali
03.6 Istruzioni di posa
03.7 Voci di capitolato
03.8 Riferimenti normativi
03.9 Bibliografia

Note : I manuali sono stati realizzati per fornire una linea guida per la progettazione di opere con
l’utilizzo di geosintetici ; nessuna responsabilità è assunta da parte degli autori per eventuali errori
che possono derivare dall’uso del manuale stesso.

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MT-03.1 Introduzione

La funzione di rinforzo dei terreni viene svolta dai geosintetici principalmente in due campi di
applicazione: le strutture in terra rinforzata ed i rilevati su suolo compressibile. Questo manuale si
prefigge lo scopo di fornire al progettista gli elementi essenziali per valutare la validità delle
soluzioni tecniche adottate, i principi teorici sui quali si basa il calcolo di dimensionamento, le
modalità di posa in opera e la stima economica dei costi di realizzazione delle strutture in
rinforzate.

MT-03.2 Strutture di sostegno rinforzate con geogriglie

La terra rinforzata è un rilevato in terreno naturale rinforzato con elementi sintetici: per sopperire
alla incapacità del terreno a sopportare la spinta attiva applicata sulla scarpata dal terreno
retrostante l’opera e dagli eventuali sovraccarichi alla sommità è necessario rinforzare il terreno
con elementi dotati di una elevata resistenza a trazione.

A seconda delle condizioni di carico applicato, una terra rinforzata può avere la funzione di
un’opera di sostegno del pendio (muri di contenimento, muri di controripa, muri di sottoscarpa)
oppure la funzione di un rilevato stabilizzato (tomo paramassi, barriere antirumore).

La resistenza a trazione richiesta è fornita da una geogriglia, o da un geotessile tessuto,


interposta tra i diversi strati di terreno e caratterizzata da una certa lunghezza di ancoraggio (alla
base dello strato) e con una certa lunghezza del risvolto (alla sommità dello strato).

Oltre alla geogriglia, che è l’unico elemento con funzione di rinforzo, sono necessari altri elementi
per il contenimento della facciata durante la posa in opera e per la finitura della facciata.
Per il contenimento della facciata durante la compattazione è possibile utilizzare casseri mobili
con tubi tipo Innocenti + tavole di legno oppure casseri a perdere in tondino di ferro sagomato
con l’inclinazione di progetto.

Per la finitura della facciata è possibile utilizzare diverse soluzioni, di tipo tradizionale (pannelli
prefabbricati in cls, geocelle, rivestimenti in pietra, muri in cls gettati in opera) oppure di tipo
naturalistico (biostuoie rinverdite e geostuoie grimpanti). La funzione della finitura della facciata è
soprattutto quella di ritenzione del terreno fine allo scopo di impedire lo svuotamento progressivo
della struttura.

MT-03.3 Criteri di calcolo

Per dimensionare correttamente una terra rinforzata è necessario conoscere:

1. la geometria dell’intervento
2. le caratteristiche meccaniche del terreno di riempimento
3. le caratteristiche meccaniche del terreno di scarpata (backfill)
4. le caratteristiche meccaniche del terreno di fondazione
5. le condizioni idriche presunte
6. la distribuzione e l’entità dei carichi applicati

Sulla base di queste valutazioni è possibile sviluppare il progetto di dimensionamento, finalizzato


alla determinazione della resistenza a trazione richiesta al geotessile tessuto, alla altezza degli
strati compattati ed alla lunghezza di ancoraggio necessaria per la stabilità dell’opera.

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I meccanismi di rottura possibili in una struttura in terra rinforzata sono riassumibili in cinque
tipologie e nel progetto di dimensionamento è necessario sviluppare i procedimenti di calcolo per
verificarne la stabilità; le verifiche da eseguire sono :

1. verifica di stabilità interna (Tie back): ha lo scopo di garantire che non si verifichino
meccanismi di rottura interni alla struttura, come lo sfilamento delle geogriglie (pull-out) a
causa di un ancoraggio troppo corto oppure la rottura delle geogriglie a causa di una
resistenza a trazione troppo bassa

Sfilamento delle griglie Rottura delle griglie

2. verifica di stabilità combinata (Compound): ha lo scopo di garantire che non si verifichino


meccanismi di rottura parzialmente interni e parzialmente esterni alla struttura, come lo
sviluppo di superfici circolari tra il piede dell’opera ed il pendio sovrastante l’opera

Rottura delle griglie

3. verifica di stabilità esterna (Direct sliding): ha lo scopo di garantire che non si verifichino
meccanismi di rottura esterna alla struttura, come lo scivolamento traslazionale dell’opera
sulla sua base, la rotazione attorno al suo piede, la rottura del terreno di fondazione con
insufficiente capacità portante

Scivolamento traslazionale Rotazione al piede Rottura del terreno al piede

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4. verifica di stabilità generale (es. Bishop): ha lo scopo di garantire che non si verifichino
meccanismi di rottura dell’intero pendio ospitante l’opera e va condotta separatamente
dal progetto dell’opera con i tradizionali metodi di stabilità del versante

Scivolamento generale

5. verifica di stabilità della facciata: ha lo scopo di garantire che non si verifichino meccanismi di
rottura della facciata a causa di una lunghezza di risvolto in sommità troppo bassa; nelle
strutture realizzate con rivestimenti rigidi è anche necessario che non si verifichino rotture
nelle connessioni o negli elementi che costituiscono la facciata, mentre nelle strutture
rinverdibili è indispensabile prevedere l’inserimento di una geostuoia sintetica o
biodegradabile per contenere il terreno fine e favorire la crescita della vegetazione.

La raccolta dei dati necessari alla simulazione di calcolo di una terra rinforzata può essere
effettuata mediante la lista di riscontro Mod. TR 01

L’ufficio tecnico di Viganò Pavitex S.p.A. è disponibile ad effettuare uno studio preliminare per
inquadrare l’entità dell’opera, utilizzando uno specifico programma di calcolo. La consulenza
professionale, che comporta un approfondimento geologico tecnico, comprensivo del rilevamento
in sito, ha invece un costo da valutarsi caso per caso.

MT-03.2.3 Aspetti operativi

Il grande successo delle strutture di sostegno rinforzate con geosintetici (geogriglie e geotessili
tessuti), è giustificabile solo se si considerano tutti gli aspetti innovativi ed economicamente
vantaggiosi di queste applicazioni : nella tabella di seguito analizzeremo in modo schematico i
vantaggi tecnici e formali.

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Vantaggi Tecnici Vantaggi Formali
Possibilità di realizzare rilevati con inclinazioni della scarpa Si possono superare problemi di
maggiore di quelle teoricamente realizzabili in relazione alle spazio o di espropri
proprietà dei materiali utilizzati.
Possibilità di consolidare aree instabili. Facilitazioni nel rilascio delle
autorizzazioni necessarie.
Possibilità di realizzare manufatti in terra anche su terreni Facilità di approvazione dei
molto deformabili : in tal caso, infatti, la presenza di opere di progetti contenenti opere di
sostegno rigide comporterebbe la formazione di dissesti sostegno in terra rinforzata da
inaccettabili, mentre i manufatti in terra rinforzata sono in parte dell’amministrazione
grado di assecondare deformazioni elevate senza apparenti pubblica per il basso impatto
danni. ambientale.
Possibilità di utilizzare anche terreni di caratteristiche
meccaniche scadenti
Possibilità di assorbire sollecitazioni cicliche (eventi sismici).
Ad esempio, durante il recente terremoto distruttivo di
Hysgoken-Nambu del 17 gennaio 1995, mentre i muri
tradizionali hanno subito crolli totali o parziali (Tateyama et al,
1995), le opere di sostegno in terra rinforzata con geogriglie,
rivestite con paramento di calcestruzzo non hanno subito
danni rilevanti (Tatsuoka et al, 1995)

MT-03.4 Scelta dei materiali

Il materiale fondamentale nella realizzazione di una terra rinforzata è il geosintetico di rinforzo.


Si possono utilizzare sia materiali a maglia aperta (geogriglie) che materiali a maglia chiusa
(geotessili tessuti) : per la scelta del prodotto più idoneo proponiamo la tabella di seguito.

FATTORI GEOGRIGLIE GEOTESSILI TESSUTI

(Tipo Pavirock TPV) (Tipo Pavirock B)

Tipo di facciata Paramento rinverdibile Paramento non rinverdibile

Tipo di materiale Poliestere rivestito con PVC Polipropilene

Resistenza a trazione ultima del 20 ≤ KN/m ≤ 150 15 ≤ KN/m ≤ 800


geosintetico

Fattore di sicurezza dovuto al FS Cr ≥ 2.0 FS Cr ≥ 4.0


creep

Fattore di riduzione per attrito 0.8 ≤ Ci ≤ 1.0 0.6 ≤ Ci ≤ 0.8


terreno - geosintetico

Fattore di sicurezza per FS Id ≥ 1.2 FS Id ≥ 1.2


danneggiamento meccanico
(compattazione)

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Fattore di sicurezza per FS Cd ≥ 1.1 FS Cd ≥ 1.1
danneggiamento chimico

Fattore di sicurezza per FS Bd ≥ 1.05 FS Bd ≥ 1.05


danneggiamento biologico

I materiali accessori sono i seguenti :

- Geocompositi drenante posti a tergo del rilevato allo scopo di convogliare l’acqua d’infiltrazione
al tubo di raccolta microfessurato (vedere MT-01.4.2 “ Drenaggi verticali/inclinati in terre
rinforzate”)

- Biostuoie e bioreti biodegradabili poste sul paramento di facciata dell’opera con la funzione di
trattenere il terreno fine e fornire all’idrosemina un supporto su cui germogliare. I prodotti da
discriminare in funzione delle caratteristiche fisiche e meccaniche sono i seguenti :
PAVIMANT J, PAVIMANT K, PAVIMANT C - P/C e MEGAMAT

- Casseri posti sul paramento di facciata con la funzione di sorreggere il terreno di riempimento
durante la fase di compattazione : possono essere in tondino di ferro (a perdere) oppure
composti da tubi di tipo Innocenti e tavole di legno (a recuperare). Il cassero a perdere è il più
comune ed è costituito da una rete metallica in tondino di ferro da 10-12 mm di diametro e con
maglie di circa 15 x 20 cm ; la rete dev’essere sagomata con l’inclinazione e l’altezza previste
dal progetto.

MT-03.5 Istruzioni di posa

Fase 1 - PREPARAZIONE DELLO SCAVO DI SBANCAMENTO: lo scavo di sbancamento va


preparato in funzione dei valori di lunghezza di ancoraggio (La) e di inclinazione (ß) indicati nel
foglio di dimensionamento: il terreno di fondazione deve essere stabile e compatto : in caso
contrario sarà necessario realizzare un saccone drenante di fondazione; il terreno che costituisce
la scarpata dovrà essere in grado di sopportare a breve termine le pendenze richieste dal
progetto.
Fase 2 - POSIZIONAMENTO DEL CASSERO: il cassero ha la funzione di sorreggere il terreno
di riempimento durante la fase di compattazione: può essere in tondino di ferro (a perdere)
oppure composto da tubi tipo Innocenti e tavole di legno (a recuperare); il cassero a perdere è il
più comune ed è composto da una rete metallica in tondino di ferro da 10-12 mm di diametro con
maglie di 15 x 20 cm, sagomata con l'inclinazione prevista dal progetto: la lunghezza della
facciata a vista, è in funzione dell'inclinazione prevista : il cassero va fissato al terreno mediante
idonei picchetti.
Fase 3 - STESURA DELLO GEOGRIGLIA: la geogriglia è il vero elemento di rinforzo del terreno:
il suo dimensionamento è finalizzato a calcolare la lunghezza di ancoraggio ( La ) e la resistenza
a trazione ( T ) che dipendono dalla geometria dell'opera, dalle caratteristiche meccaniche dei
terreni e dalla distribuzione dei sovraccarichi di progetto: La e T in generale cambiano da uno
strato al successivo, ma per comodità Lr viene scelto costante e pari al valore max calcolato. La
geogriglia va tagliata a misura in pannelli di lunghezza La + (H / cos ß)+Lr, va posata sul fondo
dello strato con la direzione di max resistenza a trazione parallela alla sezione trasversale
dell'opera, va fissata alle estremità con chiodi in tondino di ferro e ripiegato in sommità verso
l'esterno sul cassero.

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Fase 4: STESURA DELLA BIOSTUOIA : sul paramento di facciata dell'opera dovrà essere
posizionata una stuoia biodegradabile in juta, cocco o paglia e cocco a maglia stretta, con la
funzione di trattenere il terreno fine e fornire all'idrosemina un supporto su cui germogliare: la
biostuoia dovrà essere ripiegata per almeno 15 cm sia allo base che alla sommità dello strato per
cui è bene prevederne un uso maggiore del 50% circa rispetto alla superficie dell'opera.
Fase 5: FISSAGGIO DELLA STAFFA DI RINFORZO : dopo la stesura della geogriglia e della
biostuoia, va fissata una staffa di rinforzo in tondino di ferro analogo a quello usato per il cassero,
per evitare l'apertura del cassero sotto le pressioni che si svilupperanno nella fase di
compattazione: è buona norma prevederne almeno una ogni 2 m di sviluppo lineare dell'opera.
Fase 6: POSA IN OPERA DEL TERRENO DI RIEMPIMENTO : il terreno di riempimento dovrà
avere buone caratteristiche di resistenza al taglio e dovrà essere conforme a quanto indicato nel
foglio di dimensionamento; andrà steso in strati da 20 cm circa, bagnato e compattato con
appositi rulli di adeguato peso fino ad ottenere l'altezza dello strato prevista (60 cm): sarà
necessario porre attenzione a non utilizzare rulli di peso eccessivo per non deformare il cassero;
nella zona più vicina al fronte bisognerà aver cura di posare uno spessore di almeno 20 cm di
terreno adatto alla crescita della vegetazione.
Fase 7: RISVOLTO IN SOMMITA' DELLA BIOSTUOIA E DELLA GEOGRIGLIA: raggiunta
l'altezza prevista dal progetto si devono rivoltare verso l'interno la qeogriglia e la biostuoia che
erano state temporaneamente rivoltate sul cassero avendo cura di stenderle bene, picchettarle
alle estremità e di garantire il sormonto laterale di almeno 15 cm; dopo tale operazione è possibile
procedere alla preparazione di un nuovo strato in sommità, ripartendo dalla fase 2 alla fase 7 fino
all'altezza indicata in progetto e predisporre durante le fasi di costruzione del rilevato in terra
rinforzata gli eventuali tubi di drenaggio e geocomposito drenanti.

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MT-03.6 Voci di capitolato

Rif Art. Indicazione delle prestazioni Unità di Prezzo


. misura Lit.
Rilevato in terra rinforzata

Realizzazione di rilevato in terra rinforzata con l’utilizzo di geogriglie in


fibra di poliestere, protette da PVC nero, di resistenza ultima a trazione
variabile da 20 KN/m a 150 KN/m ed allungamento a rottura < 14 %
(norme EN ISO 10319, ASTM D 4595, GRI GG1) ed aventi certificazioni
accertanti i seguenti fattori di riduzione indispensabili alla progettazione:

- Fattore di riduzione al danneggiamento meccanico : FS Id < 1.2


(con sabbia silicea)
- Fattore di riduzione al danneggiamento chimico : FS Cd < 1.1
(norma EPA Method 9090 A, con esposizione a 50 °C per 90
giorni)
- Fattore di riduzione al danneggiamento biologico : FS Bd < 1.05
(norma ASTM G 22, con esposizione per 90 giorni)
- Creep al 60 % della resistenza ultima a trazione < 2 % dopo 10000
ore (norma ASTM D 5262)
Le caratteristiche richieste dovranno essere documentate da aziende
fornitricI operanti secondo sistemi qualità ISO 9001/9002 certificati da
organismi accreditati, ed essere garantite mediante dichiarazione di
conformità secondo norma EN 45014: i certificati dovranno essere
presentati alla D.L. preventivamente alla fornitura.

Esclusa la fornitura a piè d’opera del materiale da compattare, sono


invece inclusi : la stesa dello stesso, il costipamento per singoli strati
per spessore max. di 20 cm fino al raggiungimento di un grado di
costipazione pari al 95 % dello Standard Proctor, la posa della
biostuoia/biorete come ritentore dei fini e l’inerbimento mediante
idrosemina compatibile con le condizioni climatiche e pedologiche del
sito.

Nel prezzo sono compresi gli oneri di progettazione esecutiva e calcolo


di stabilità dell’opera.

Per ogni metro quadrato di superficie in vista di scarpata rinforzata e mq


per altezze fino a m

Il computo metrico e l’analisi dei costi sono sviluppati in dettaglio nei Modelli TR 03 e TR 04

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MT-03.7 Riferimenti normativi

Resistenza a trazione su banda larga EN ISO 10319

Procedura per la simulazione del danneggiamento durante la messa in EN V ISO 10722-1


opera – Mesa in opera in materiali granulari Procedura GR1 GG1

Metodo di prova per la dterminazione della resistenza chimica EPA Method 9090 A

Metodo di prova per la dterminazione della resistenza biologica ASTM G 22

Determinazione delle proprietà di viscosità a trazione (Tensile creep) PrEN ISO 13431
ASTM D 5262

Determinazione della capacità drenante nel piano. UNI EN ISO 12958


NF G 38-018
ASTM D 4716

Caratteristiche richieste ai geotessili e prodotti affini nelle costruzioni di prEN 13250


terra, nelle fondazioni e nelle opere di sostegno

MT-03.8 Bibliografia

Dov Leshchinsky – Il manuale di Reslope

Luciano Picarelli, Lucio Olivares – La funzione di rinforzo - L’Ingegnere e l’Architetto 9-12, 1991

Michele Maugeri – La funzionalità e la qualità delle opere con impiego di geosintetici -


L’Ingegnere e l’Architetto 5-8, 1996

Alessandro Ghinelli, Marco Sacchetti – Confronto tra metodi di calcolo di rilevati in terra
rinforzata – L’Ingegnere e l’Architetto 9-12, 1997

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