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Scuola di

Ingegneria
Corso di Laurea Magistrale in
Ingegneria Edile

Progetto di un solaio a
piastra precompressa
con cavi post-tesi

Studente
Chiara Chiavarini

Docente
Maurizio Orlando

Anno Accademico 2021/2022


Indice
1 - Normativa di riferimento ..........................................................................................6

2 - Materiali utilizzati.....................................................................................................8

2.1 - Calcestruzzo in opera ........................................................................................... 8

2.2 - Acciaio per calcestruzzo armato ........................................................................... 8

2.3 - Acciaio da precompressione ................................................................................. 8

3 - Analisi dei carichi ....................................................................................................9

3.1 - Carichi permanenti................................................................................................ 9

3.2 - Carichi variabili ..................................................................................................... 9

4 - Progetto ai carichi verticali ..................................................................................... 11

4.1 - Dimensionamento della piastra .......................................................................... 11

4.2 - Dimensionamento dei cavi.................................................................................. 12

5 - Modello agli elementi finiti ..................................................................................... 24

5.1 - Confronto tra il modello con frame fittizi e con tendon ........................................ 25

5.2 - Risultati forniti dall’analisi.................................................................................... 31

6 - Verifiche ............................................................................................................... 35

6.1 - Calcolo armatura lenta........................................................................................ 35

6.2 - Tensioni limite nell’acciaio da precompressione ................................................. 35

6.3 - Tensioni limite nel calcestruzzo .......................................................................... 36


6.4 - Dimensionamento armatura di frettaggio ........................................................... 38

6.5 - Verifiche agli stati limite ultimi di resistenza delle sezioni ................................... 40

6.6 - Verifica agli stati limite ultimi al punzonamento .................................................. 46

6.7 - Verifiche agli stati limite di esercizio di fessurazione .......................................... 52

6.8 - Verifiche agli stati limite di esercizio di deformazione......................................... 66

7 - Progetto ai carichi orizzontali ................................................................................ 67

7.1 - Elementi sismici primari e secondari .................................................................. 68

7.2 - Azione sismica ................................................................................................... 69

7.3 - Calcolo dei momenti sbilanciati .......................................................................... 75

7.4 - Modellazione della struttura ............................................................................... 76

7.5 - Analisi dinamica lineare della struttura ............................................................... 76

8 - Verifiche ............................................................................................................... 81

8.1 - Verifiche allo SLD ............................................................................................... 81

8.2 - Verifiche allo SLV ............................................................................................... 83


Introduzione
La presente relazione tratta il progetto di un edificio di 5 piani con destinazione d’uso biblioteca, sito a
Firenze.

In particolare, ci si propone di dimensionare un solaio a piastra precompressa con tecnologia a cavi post-
tesi.

L’impalcato presenta una pianta rettangolare di dimensioni 18.0 m x 22.0 m ed è costituito da 3 campate
sia lungo la direzione x che lungo la direzione y, per un totale di 9 campate. La piastra poggia su appoggi
puntuali pensati di forma quadrata di dimensione 50 cm.

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1 - Normativa di riferimento
I calcoli sono stati condotti nell’osservanza delle norme tecniche vigenti con particolare riferimento alle

Norme tecniche per le costruzioni [D.M. 17.01.2018] integrate con le Istruzioni per l’applicazione

dell’«Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni” » di cui al decreto ministeriale 17 gennaio

2018 [Circolare 21.01.2019 n°7].

Per quanto non contemplato da dette norme, è stato fatto riferimento ai seguenti documenti di

comprovata validità:

■ UNI EN 1992, Eurocodice 2, Progettazione delle strutture di calcestruzzo.

L’analisi e la verifica della struttura è stata effettuata mediante il Metodo agli Stati Limite. In particolare,

l’opera presa in esame deve soddisfare i requisiti di sicurezza nei confronti degli Stati Limite Ultimi (SLU)

e degli Stati Limite di Esercizio (SLE).

Per gli Stati Limite Ultimi (SLU) si impiega la combinazione fondamentale fornita dalla normativa (2.5.1):

γG1 G1 + γG2 G2 + γP P + γQ1 Q K1 + γQ2 Q K2 Ψ02 + γQ3 Q K3 Ψ03 … [1]

Per gli Stati Limite di Esercizio (SLE) irreversibili si impiega la combinazione caratteristica rara fornita

dalla normativa (2.5.2):

G1 + G2 + P + Q K1 + Q K2 Ψ02 + Q K3 Ψ03 … [2]

Per gli Stati Limite di Esercizio (SLE) reversibili si impiega la combinazione frequente fornita dalla

normativa (2.5.3):

G1 + G2 + P + Q K1 Ψ11 + Q K2 Ψ22 + Q K3 Ψ23 … [3]

6
Per gli Stati Limite di Esercizio (SLE) si impiega per gli effetti a lungo termine la combinazione quasi

permanente fornita dalla normativa (2.5.4):

G1 + G2 + P + Q K1 Ψ21 + Q K2 Ψ22 + Q K3 Ψ23 … [4]

Nelle formule precedenti, Gi e P sono carichi permanenti, Q Ki rappresentano i carichi variabili e, infine,

γGi , γQi , Ψ0𝑖 Ψ1𝑖 e Ψ2𝑖 sono i coefficienti di sicurezza forniti dalla normativa.

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2 - Materiali utilizzati

2.1 - Calcestruzzo in opera


Per la struttura si sceglie di adottare un calcestruzzo di classe C28/35 con le seguenti caratteristiche:

■ Classe di esposizione XC3 secondo UNI EN 206-1;


■ Classe di consistenza S3;
■ Resistenza a compressione cubica caratteristica: 𝑅𝑐𝑘 = 35.00 𝑁/𝑚𝑚2 ;
■ Resistenza a compressione cilindrica caratteristica: 𝑓𝑐𝑘 = 28.00 𝑁/𝑚𝑚2 ;
■ Resistenza a compressione cilindrica media: 𝑓𝑐𝑚 = 37.05 𝑁/𝑚𝑚2 ;
■ Resistenza media a trazione: 𝑓𝑐𝑡𝑚 = 2.83 𝑁/𝑚𝑚2 ;
■ Resistenza media a trazione per flessione: 𝑓𝑐𝑓𝑚 = 3.40 𝑁/𝑚𝑚2 ;
■ Resistenza a compressione di progetto: 𝑓𝑐𝑑 = 16.50 𝑁/𝑚𝑚2 ;
■ Modulo elastico medio: 𝐸𝑐 = 32 588 𝑁/𝑚𝑚2 .

2.2 - Acciaio per calcestruzzo armato


Per le armature lente si utilizzano barre a aderenza migliorata B450 C aventi le seguenti caratteristiche:

■ Resistenza a trazione caratteristica: 𝑓𝑡𝑘 = 540.00 𝑁/𝑚𝑚2 ;


■ Tensione caratteristica di snervamento: 𝑓𝑦𝑘 = 450.00 𝑁/𝑚𝑚2 ;
■ Modulo elastico: 𝐸𝑠 = 210 000 𝑁/𝑚𝑚2 .

2.3 - Acciaio da precompressione


Per l’acciaio da precompressione si impiegano trefoli a 7 fili con guaina in polietilene aventi le seguenti
caratteristiche:

■ Tensione caratteristica di rottura: 𝑓𝑝𝑡𝑘 = 1860 𝑁/𝑚𝑚2 ;


■ Tensione caratteristica all’1% di allungamento: 𝑓𝑝(0,1)𝑘 = 1600 𝑁/𝑚𝑚2 ;
■ Modulo elastico: 𝐸𝑝 = 201 000 𝑁/𝑚𝑚2 .

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3 - Analisi dei carichi

3.1 - Carichi permanenti

3.1.1 - Partizione orizzontale

Peso per
Peso
unità di
s [m] specifico
sup.
[kN/m 3 ]
[kN/m 2 ]
Pavimentazione in gres 0.02 20 0.4
Massetto alleggerito 0.08 14 1.12
Materassino acustico 0.003 0.3 0.001
Controsoffitto - - 0.5
G2 2.02

3.2 - Carichi variabili

3.2.1 - Sovraccarico d’uso

In riferimento alla Tab. 3.1.II delle NTC 2018, i valori caratteristici dei sovraccarichi d’uso, considerando la
l’edificio rientrante nella categoria E.1 Aree per accumulo di merci e relative aree d’accesso, quali
biblioteche, archivi, magazzini, depositi, laboratori manifatturieri, sono:

𝑞𝑘 = 6 𝑘𝑁/𝑚2

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4 - Progetto ai carichi verticali

4.1 - Dimensionamento della piastra


Come primo passo per la progettazione della piastra post-tesa è necessario definire lo spessore della
stessa in funzione della luce della campata. A tal proposito viene fatto riferimento all’articolo VSL
International LTD., 1985 “Post-Tensioned Slabs”, all’interno del quale per il progetto preliminare delle
piastre vengono utilizzati i seguenti diagrammi.

Figura 4.1 Rapporto raccomandato tra la campata e lo spessore della piastra in funzione dei carichi
variabili e del peso proprio.

Figura 4.2 Calcolo del coefficiente k e del carico per unità di superficie u affidato alla post-tensione.

Sapendo che 𝑙 = 7.50 𝑚, si assume un rapporto 𝑙/ℎ = 35, da cui si ottiene uno spessore della piastra
pari a 21 𝑐𝑚.

11
Determinato lo spessore, si calcola il peso proprio della piastra 𝑔 = 𝐺1 = 0.21 ∙ 25 = 5.25 𝑘𝑁/𝑚2 e il
𝑔+𝑞
rapporto = 2.53, avendo assunto 𝑞 = 𝑞𝑘 + 𝐺2 = 8.02 𝑘𝑁/𝑚2 .
𝑔

ℎ∙𝜎𝑐𝑡
Dal secondo grafico, dopo aver calcolato 𝑘 = = 0.152, dove 𝜎𝑐𝑡 è la tensione di compressione nel
𝑙2 ∙𝜌𝑐𝑙𝑠
𝑢
calcestruzzo e 𝜌𝑐𝑙𝑠 il suo peso di volume, si trova che = 1.4, cioè 𝑢 = 7.35 𝑘𝑁/𝑚2 ≅ 𝐺1 + 𝐺2
𝑔

Di conseguenza la progettazione mira a sostenere attraverso i cavi di post-tensione i carichi permanenti


strutturali e non strutturali.

4.2 - Dimensionamento dei cavi


Si procede quindi con il calcolo del numero dei cavi post-tesi, avendo ipotizzato di affidare ai cavi di
precompressione un carico pari al peso proprio e al peso non strutturale del solaio a piastra.

Attraverso il metodo dei carichi equivalenti, avendo adottato un tracciato parabolico dei i cavi che segue
quello del momento flettente, si determina la forza di precompressione (positiva e diretta verso l’alto) per
unità di larghezza della piastra:

2 2
𝑝∙𝑙𝑦
𝑝∙𝑙𝑥
𝑁𝑥 = = 295.38 𝑘𝑁/𝑚 𝑁𝑦 = = 393.26 𝑘𝑁/𝑚
8𝑓 8𝑓

Dove:

■ 𝑝 = 𝐺1 + 𝐺2 = 7.30 𝑘𝑁/𝑚2 ;
■ 𝑙𝑥 = 6.50 𝑚, 𝑙𝑦 = 7.50 𝑚 corde del cavo;
■ 𝑓 = 0.13 𝑚 freccia del cavo;
■ 𝑁𝑥 , 𝑁𝑦 tiri dei cavi post-tesi.

12
Figura 4.3 Tracciato del cavo in direzione x.

Figura 4.4 Tracciato del cavo in direzione y.

A questo punto si determina il valore di tiro totale per tutti i cavi diretti in x e per tutti quelli diretti in y:

𝑇𝑥 = 𝑁𝑥 ∙ 𝑙𝑦,𝑡𝑜𝑡 = 6498.37 𝑘𝑁 𝑇𝑦 = 𝑁𝑦 ∙ 𝑙𝑥,𝑡𝑜𝑡 = 7078.64 𝑘𝑁

Dove:

■ 𝑙𝑦,𝑡𝑜𝑡 = 22 𝑚;
■ 𝑙𝑥,𝑡𝑜𝑡 = 18 𝑚.

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Per definire la tipologia di cavo ed il suo singolo tiro è necessario ipotizzare una distribuzione dei cavi
sulla piastra. Si sceglie la disposizione dei cavi secondo cui alcuni di questi vengono ripartiti
uniformemente in entrambe le direzioni su ciascun campo di piastra ed altri vengono concentrati nelle
strisce definite dai fili dei pilastri. Tale soluzione prevede un buon bilanciamento tra i carichi ripartiti della
piastra e quelli equivalenti alla precompressione, e vengono ridotti i problemi dovuti al punzonamento in
quanto le strisce concentrate lungo i pilastri trasferiscono direttamente gran parte delle sollecitazioni ai
pilastri.

In accordo con il “fib Bulletin 31” e con le indicazioni date da VSL Slab, che raccomandano che almeno il
50 % dei cavi sia concentrato in prossimità dei pilastri, e che la spaziatura dei cavi non ecceda sei volte lo
spessore della piastra, si prevedono 12 cavi per ciascuna campata in direzione x e 13 per ciascuna
campata in direzione y.

In direzione x si dispongono quindi 4 cavi in campata, distanziati massimo di 109 cm l’uno dall’altro,
mentre in direzione y 5 cavi in campata, distanziati massimo di 112 cm. Vengono poi concentrati 8 cavi
nei pilastri interni e 4 in quelli di bordo, la cui spaziatura è pari a 10 cm in entrambe le direzioni.

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Figura 4.5 Disposizione dei cavi nella piastra.

Dunque, si procede con il calcolo del singolo tiro del cavo, grazie al quale sarà possibile scegliere la
tipologia di trefolo:

𝑇𝑥 𝑇𝑦
𝑃𝑥 = = 180.50 𝑘𝑁 𝑃𝑦 = = 181.50 𝑘𝑁
𝑛𝑥 𝑛𝑦

Considerando che le NTC 2018 prescrivono una tensione limite nell’acciaio da precompressione in
esercizio pari a:

𝜎𝑝,𝑒𝑠 ≤ 0.80𝑓𝑝0,1𝑘

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Si sceglie di utilizzare un cavo monotrefolo con diametro nominale 15.70 mm che abbia le seguenti
caratteristiche:

Infatti, la tensione limite per questo tipo di monotrefolo è pari a 𝜎𝑝,𝑒𝑠 = 1280 𝑁/𝑚𝑚2 , per cui il massimo
sforzo ammissibile per il cavo risulta: 𝑃 = 𝜎𝑝,𝑒𝑠 ∙ 𝐴𝑝 = 192.00 𝑘𝑁 con 𝑃 > 𝑃𝑥 , 𝑃𝑦 .

4.2.1 - Perdite di precompressione

Immediatamente dopo la messa in tensione dei cavi, vengono registrate riduzioni dello sforzo di
precompressione, le quali prendono il nome di perdite di precompressione. Queste possono essere
definite come differenza tra la tensione iniziale nelle armature e la precompressione effettiva
nell’elemento strutturale ad un certo istante t. Le perdite possono essere istantanee o lente.

Perdite istantanee

Nella piastra precompressa nel momento in cui vengono messi in tensione i cavi si verificano le seguenti
perdite:

■ ΔPel = perdita per deformazione elastica istantanea del calcestruzzo;


■ ΔPsl = perdita per rientro dei dispositivi di ancoraggio;
■ ΔPμ (x) = perdita per attrito.

La prima tipologia di perdita viene trascurata in quanto i cavi, essendo in posizione non ravvicinata, non
subiscono alcun accorciamento non influenzandosi a vicenda . La perdita per rientro degli ancoraggi nelle
armature post-tese interessa un breve tratto prossimo alle estremità dei cavi e inoltre si suppone che
venga compensata attraverso opportune correzioni al momento del tiro, per cui non verrà trattata
all’interno di tale relazione.

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Le perdite dovute all’attrito nelle armature post-tese possono essere stimate tramite la seguente
espressione:

Δ𝑃𝜇 (𝑥) = 𝑃𝑚𝑎𝑥 ∙ (1 − 𝑒 −𝜇( 𝜃+𝑘𝑥) ≅ 𝑃𝑚𝑎𝑥 𝜇(𝜃 + 𝑘𝑥)

Dove:

■ 𝜃 : è la somma delle deviazioni angolari sulla lunghezza x espressa in rad;


■ μ = 0.19 rad-1 è il coefficiente di attrito tra il cavo e la guaina per trefoli di cavi interni;
■ k = 0.01 rad/m è la variazione angolare non intenzionale dei cavi interni per unità di lunghezza;
■ x : è la distanza lungo il cavo dal punto di applicazione del tiro alla sezione di calcolo espressa in m.

Px [kN] θ [rad] x [m] µ [rad-1] k [rad/m] ΔPx [kN]


180.5 0.13 5.375 0.19 0.01 6.26
174.25 0.14 0.75 0.19 0.01 4.95
169.30 0.07 2.875 0.19 0.01 3.20
166.10 14.41
8%

Tabella 1: Perdite lungo x

Py [kN] θ [rad] y [m] µ [rad-1] k [rad/m] ΔPy [kN]


181.5 0.10 7.375 0.19 0.01 5.85
175.66 0.14 0.75 0.19 0.01 4.81
170.85 0.07 2.875 0.19 0.01 3.23
167.62 13.88
8%

Tabella 2: Perdite lungo y

Perdite dipendenti dal tempo

Negli elementi strutturali precompressi si verifica nel tempo una riduzione dello sforzo di pretensione
nell’armatura, a causa dell’accorciamento del calcestruzzo per ritiro e viscosità sotto i carichi permanenti.
A questa caduta di tensione si aggiunge quella dovuta al rilassamento dell’acciaio.

Il ritiro si manifesta come contrazione cubica del calcestruzzo in assenza di carico. Si identificano:

■ Ritiro plastico;

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■ Ritiro autogeno;
■ Ritiro per essiccamento.

Il primo interessa la fase di presa del conglomerato cementizio, durante la quale l’acqua evapora dalla
sua superficie verso ambienti con umidità relativa minore del 95%. Questo fenomeno, però, non può
verificarsi nelle strutture casserate e quindi non verrà considerato nella presente esercitazione.

Il ritiro autogeno avviene subito dopo la presa e si esplica come contrazione del calcestruzzo in assenza
di variazioni di umidità relativa e di temperatura. La deformazione da ritiro autogeno è data da:

𝜀𝑐𝑎 (𝑡) = βas (𝑡)𝜀𝑐𝑎 (∞)

A tempo infinito si ha:

𝜀𝑐𝑎 (∞) = 2.5(𝑓𝑐𝑘 − 10) ∙ 10−6 = 4.5 ∙ 10−5

Considerando 𝑡 = 14 𝑔𝑔, come età del calcestruzzo al momento della precompressione, si ha:

𝜀𝑐𝑎 (14) = 𝛽𝑎𝑠 (14)𝜀𝑐𝑎 (∞) = 2.37 ∙ 10−5

0.5
Con: 𝛽𝑎𝑠 (𝑡) = 1 − 𝑒 −0.2∙𝑡 = 0.527

Risulta quindi: Δ𝜀𝑐𝑎 = 𝜀𝑐𝑎 (∞) − 𝜀𝑐𝑎 (14) = 2.13 ∙ 10−5

Il ritiro per essiccamento si verifica in tutte le strutture poste in un ambiente con umidità relativa minore
del 95%, perché la pasta di cemento tende gradualmente a cedere acqua all’ambiente. L’Eurocodice 2
fornisce la seguente espressione:

𝜀𝑐𝑑 (𝑡) = 𝛽𝑑𝑠 (𝑡, 𝑡𝑠 ) ∙ 𝑘ℎ ∙ 𝜀𝑐𝑑,0

Dove :

t−ts
■ 𝛽𝑑𝑠 (t, t s ) = = 1 per 𝑡 = ∞;
(t−ts )+0.004∙√ℎ03

■ ℎ0 = 2𝐴𝑐 /𝑢 dimensione convenzionale della sezione trasversale;


■ 𝑘ℎ coefficiente che dipende dalla dimensione 𝑘ℎ secondo il prospetto 3.3 dell’EC 2;
■ 𝜀𝑐𝑑,0 deformazione da ritiro per essiccamento non contrastato.

Sapendo che ℎ0 = 208 𝑚𝑚, interpolando si ottiene 𝑘ℎ = 0.86

𝑓
−𝛼𝑑𝑠2 ∙ 𝑐𝑚
𝜀𝑐𝑑,0 = 0.85 ∙ [(220 + 110𝛼𝑑𝑠1 ) ∙ 𝑒 𝑓𝑐𝑚0 ] ∙ 10−6 ∙ 𝛽𝑅𝐻 = 49.4 ∙ 10−5

𝑅𝐻 3
Dove: 𝛽𝑅𝐻 = 1.55 ∙ [1 − ( ) ] = 1.36
𝑅𝐻0

18
Con:

■ 𝑓𝑐𝑚 = 37.05 𝑁/𝑚𝑚2 resistenza a compressione media del calcestruzzo;


■ 𝑓𝑐𝑚0 = 10 𝑁/𝑚𝑚2 ;
■ 𝛼𝑑𝑠1 = 4 𝛼𝑑𝑠2 = 0.12 coefficienti dipendenti dal tipo di cemento ( in questo caso si sceglie un
cemento di classe N);
■ 𝑅𝐻 = 50% umidità relativa ambientale;
■ 𝑅𝐻0 = 100%

Quindi la deformazione da ritiro per essiccamento a tempo infinito è pari a :

𝜀𝑐𝑑 (∞) = 42.3 ∙ 10−5

Mentre la deformazione da ritiro per essiccamento all’età 𝑡0 = 14 𝑔𝑔 di applicazione della


precompressione è uguale a :

𝜀𝑐𝑑 (14,3) = 3.57 ∙ 10−5

Dunque:

Δ𝜀𝑐𝑑 = 𝜀𝑐𝑑 (∞) − 𝜀𝑐𝑑 (14) = 38.8 ∙ 10−5

La deformazione totale da ritiro è data dalla somma della deformazione da ritiro per essiccamento e della
deformazione da ritiro autogeno:

Δ𝜀𝑐𝑠 = Δ𝜀𝑐𝑑 + Δ𝜀𝑐𝑎 = 4.09 ∙ 10−4

Per cui la perdita complessiva per ritiro vale:

Δ𝜎𝑝 = Δ𝜀𝑐𝑠 ∙ 𝐸𝑝 = 82.23 𝑁/𝑚𝑚2

La viscosità del calcestruzzo produce a tempo infinito un incremento di deformazione pari a 𝜑(∞, 𝑡0 ) volte
la deformazione elastica istantanea, dove 𝜑(∞, 𝑡0 ) è il coefficiente di viscosità a tempo infinito e 𝑡0 è l’età
del calcestruzzo al momento dell’applicazione del carico.

𝜎𝑐
Δ𝑃𝑣𝑖𝑠𝑐 = 𝜑(∞, 𝑡0 ) ∙ ∙𝐸 ∙𝐴
1.05 ∙ 𝐸𝑐𝑚 𝑝 𝑝

con:

■ 𝜎𝑐 tensione nel calcestruzzo adiacente alle armature, dovuta al peso proprio della piastra, alla
precompressione iniziale e ai carichi quasi-permanenti;
■ 𝐸𝑐𝑚 valore medio del modulo di elasticità del calcestruzzo;
■ 𝐸𝑝 modulo di elasticità dell’acciaio da precompressione;

19
■ 𝐴𝑝 area armatura da precompressione.

Per il calcolo del coefficiente di viscosità, l’Eurocodice, per calcestruzzo confezionato con cemento di
classe N, fornisce la seguente espressione:

𝜑(𝑡, 𝑡0 ) = 𝜑 ∙ 𝛽𝑐 (𝑡, 𝑡0 )

con:

■ 𝑡 è l’età del calcestruzzo al momento considerato, espressa in giorni;


■ 𝑡0 è l’età del calcestruzzo al momento dell’applicazione del carico;
■ 𝜑0 è il coefficiente nominale di viscosità, che coincide con il coefficiente di viscosità a tempo infinito ed
è valutato come: 𝜑0 = 𝜑𝑅𝐻 ∙ 𝛽(𝑓𝑐𝑚 ) ∙ 𝛽(𝑡0 )

dove per 𝑓𝑐𝑚 > 35 𝑁/𝑚𝑚2 :

1 − 𝑅𝐻/100
𝜑𝑅𝐻 = [1 + ∙ 𝛼1 ] ∙ 𝛼2
0.1 ∙ 3√ℎ0

con:

𝑅𝐻 umidità ambientale relativa dell’ambiente in cui è inserita la


struttura;
ℎ0 = 2 ∙ 𝐴𝑐 /𝑢 dimensione fittizia dell’elemento;
35 0.7 35 0.2
𝛼1 = [ ] 𝛼2 = [ ] coefficienti che tengono conto dell’influenza della resistenza del
𝑓𝑐𝑚 𝑓𝑐𝑚

calcestruzzo.

𝛽(𝑓𝑐𝑚 ) è un coefficiente che tiene conto dell’effetto della resistenza del calcestruzzo:
16.8
𝛽(𝑓𝑐𝑚 ) =
√𝑓𝑐𝑚

𝛽(𝑡0 ) è un coefficiente che tiene conto dell’effetto dell’età del calcestruzzo al momento
dell’applicazione del carico:
1
𝛽(𝑡0 ) =
0.1 + 𝑡00.20

𝛽𝑐 (𝑡, 𝑡0 ) è un coefficiente che tiene conto dell’effetto della resistenza del calcestruzzo:
0.3
𝑡 − 𝑡0
𝛽𝑐 (𝑡, 𝑡0 ) = [ ]
𝛽𝐻 + 𝑡 − 𝑡0
con:

20
𝑡 − 𝑡0 è la durata non corretta del carico;
𝛽𝐻 è un coefficiente dipendente dall’umidità relativa e dalla
dimensione fittizia dell’elemento;

𝛽𝐻 = 1.5 ∙ [1 + (0.012 ∙ 𝑅𝐻)18 ] ∙ ℎ0 + 250 ∙ 𝛼3 ≤ 1500 ∙ 𝛼3 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑐𝑚 > 35 𝑁/𝑚𝑚2

35 0.5
con 𝛼3 = [ ]
𝑓𝑐𝑚

Si riporta in breve il calcolo di 𝜑0 = 𝜑(∞, 𝑡0 ):

Direzione x Direzione y
α1 0.96 α1 0.96
α2 0.99 α2 0.99
h0 [mm] 207.6 h0 [mm] 208.1
RH [%] 50 RH [%] 50
φRH 1.86 φRH 1.86
(fcm) 2.76 (fcm) 2.76
(t0) 0.49 (t0) 0.49
𝝋𝟎 2.50 𝝋𝟎 2.50

Si verifica preliminarmente che nella sezione di mezzeria la tensione di compressione 𝜎𝑐 nel calcestruzzo
prodotta dallo sforzo di precompressione e dai carichi quasi permanenti sia inferiore a 0.45 𝑓𝑐𝑘 :

A vantaggio di sicurezza si valuta in mezzeria il momento flettente prodotto dal carico distribuito quasi-
permanente come:

𝑞𝑄𝑃 ∙𝐿2𝑥 𝑞𝑄𝑃 ∙𝐿2𝑦


𝑀𝑄𝑃,𝑥 = = 69.04 𝑘𝑁𝑚 𝑀𝑄𝑃,𝑦 = = 91.92 𝑘𝑁𝑚
8 8

Cautelativamente, essendo la sezione interamente reagente, le tensioni sono calcolate con riferimento
alla sezione di solo calcestruzzo, trascurando il contributo fornito dalle armature:

𝑃0𝑥 |𝑃0𝑥 ∙ 𝑧𝑐𝑝 − 𝑀𝑄𝑃,𝑥 | ℎ 𝑘𝑁


𝜎𝑐,𝑥 = + ∙ = 8.04 𝑁/𝑚𝑚2 < 13.07 = 0.45 ∙ 𝑓𝑐𝑘
𝐴𝑐 𝐼𝑐 2 𝑚

con:

𝑛°𝑐𝑎𝑣𝑖,𝑥
■ 𝑃0𝑥 = 𝑃𝑥 ∙ = 332.21 𝑘𝑁;
𝐿𝑇𝑂𝑇,𝑥

■ 𝐴𝑐 = 𝑏 ∙ ℎ = 210000 𝑚𝑚2 ;
(ℎ−2𝑐)
■ 𝑧𝑐𝑝 = = 65 𝑚𝑚;
2

21
𝑏∙ℎ3
■ 𝐼𝑐 = = 771750000 𝑚𝑚4
12

𝑃0𝑦 |𝑃0𝑦 ∙ 𝑧𝑐𝑝 − 𝑀𝑄𝑃,𝑦 | ℎ 𝑘𝑁


𝜎𝑐,𝑦 = + ∙ = 11.29 𝑁/𝑚𝑚2 < 13.07 = 0.45 ∙ 𝑓𝑐𝑘
𝐴𝑐 𝐼𝑐 2 𝑚

con:

𝑛°𝑐𝑎𝑣𝑖,𝑦
■ 𝑃0𝑦 = 𝑃𝑦 ∙ = 297.15 𝑘𝑁;
𝐿𝑇𝑂𝑇,𝑦

■ 𝐴𝑐 = 𝑏 ∙ ℎ = 210000 𝑚𝑚2 ;
(ℎ−2𝑐)
■ 𝑧𝑐𝑝 = = 65 𝑚𝑚;
2
𝑏∙ℎ3
■ 𝐼𝑐 = = 771750000 𝑚𝑚4
12

La tensione nel calcestruzzo a livello del baricentro del cavo risulta invece:

𝑃0𝑥 |𝑃0𝑥 ∙𝑧𝑐𝑝 −𝑀𝑄𝑃,𝑥 | 𝑃0𝑦 |𝑃0𝑦∙𝑧𝑐𝑝 −𝑀𝑄𝑃,𝑦|


𝜎𝑐,𝑐𝑎𝑣𝑖𝑥 = + ∙ 𝑧𝑐𝑝 = 5.58 𝑁/𝑚𝑚2 𝜎𝑐,𝑐𝑎𝑣𝑖𝑦 = + ∙ 𝑧𝑐𝑝 = 7.53 𝑁/𝑚𝑚2
𝐴𝑐 𝐼𝑐 𝐴𝑐 𝐼𝑐

Pertanto, la deformazione viscosa del calcestruzzo a tempo infinito è pari a:

𝜎𝑐,𝑐𝑎𝑣𝑖𝑥 𝜎𝑐,𝑐𝑎𝑣𝑖𝑦
Δ𝑃𝑣𝑖𝑠𝑐,𝑥 = 𝜑(∞, 𝑡0 ) ∙ ∙ 𝐸𝑝 ∙ 𝐴𝑝 = 11.41 𝑘𝑁 Δ𝑃𝑣𝑖𝑠𝑐,𝑦 = 𝜑(∞, 𝑡0 ) ∙ ∙ 𝐸𝑝 ∙ 𝐴𝑝 = 15.39 𝑘𝑁
1.05∙𝐸𝑐𝑚 1.05∙𝐸𝑐𝑚

La perdita per rilassamento nell’acciaio da precompressione si manifesta come diminuzione della


tensione nel cavo sottoposto ad allungamento e mantenuto a deformazione costante. Secondo l’EC2, tale
perdita può essere valutata mediante la seguente espressione:

Δ𝜎𝑝𝑟 𝑡 0.75∙(1−𝜇)
= 𝑘1 ∙ 𝜌1000 ∙ 𝑒 𝑘2∙𝜇 ( ) ∙ 10−5
𝜎𝑝𝑖 1000

Dove:

■ 𝜎𝑝𝑖 = 𝜎𝑝𝑚𝑜 per armature post-tese, dove σpm0 è la tensione nell’armatura subito dopo la messa in
tensione, sottratte tutte le perdite istantanee. La tensione dei cavi in direzione x ed y è pari a:
𝜎𝑝𝑚0,𝑥 = 1107 𝑁/𝑚𝑚2 𝜎𝑝𝑚0,𝑦 = 1117 𝑁/𝑚𝑚2 ;
■ 𝜌1000 = 8 % per fili o trefoli ordinari, è la perdita per rilassamento trascorse 1000 ore dalla messa in
tensione e ad una temperatura di 20°C;
■ 𝑘1 = 5,39 , 𝑘2 = 6,7 sono due parametri funzione della classe di rilassamento;
𝜎𝑝𝑖
■ 𝜇= = 0.60;
𝑓𝑝𝑘

■ 𝑡 = 500000 𝑜𝑟𝑒 è il tempo dalla mesa in tensione.

Quindi: Δ𝜎𝑝𝑟 (%) = 15.50%

ovvero: Δ𝜎𝑝𝑟,𝑥 = 171.64 𝑁/𝑚𝑚2

22
Δ𝜎𝑝𝑟,𝑦 = 173.21 𝑁/𝑚𝑚2

Per tenere conto della mutua interazione tra i tre tipi di perdite, l’Eurocodice 2 fornisce la seguente
espressione:

𝐸𝑝
𝜀𝑐𝑠 𝐸𝑝 + 0.8Δ𝜎𝑝𝑟 + 𝜑(𝑡, 𝑡0 )𝜎𝑐,𝑄𝑃
𝐸𝑐𝑚
Δ𝑃𝑐+𝑠+𝑟 = 𝐴𝑝 ∙ Δ𝜎𝑝,𝑐+𝑠+𝑟 = 𝐴𝑝 ∙
𝐸𝑝 𝐴𝑝 𝐴 2
1+ ∙ (1 + 𝑐 𝑧𝑐𝑝 ) [1 + 0.8𝜑(𝑡, 𝑡0 )]
𝐸𝑐𝑚 𝐴𝑐 𝐼𝑐

Pertanto:

Δ𝑃𝑐+𝑠+𝑟,𝑥 = 41.40 𝑘𝑁 Δ𝑃𝑐+𝑠+𝑟,𝑦 = 45.65𝑘𝑁

Il tiro dei cavi a tempo infinito nelle due direzioni risulta:

𝑃𝑥 = 124.70 𝑘𝑁 𝑃𝑦 = 121.98 𝑘𝑁

23
5 - Modello agli elementi finiti
Per l’analisi della struttura della presente esercitazione si è fatto ricorso al software SAP2000.
La piastra è stata modellata come un elemento shell, mentre i pilastri come elementi beam. Per simulare
l’effetto della post-tensione è possibile seguire due approcci. Il primo prevede l’utilizzo di frame fittizi, privi
di peso e quindi del tutto ininfluenti ai fini dell’analisi della struttura, soggetti ad un carico lineare verticale
e ad uno sforzo normale di trazione equivalente alla precompressione. Sapendo che il tiro dei cavi è dato
da:
𝑝𝑙 2
𝑁=
8𝑓

e che:

𝑙2
𝑅=
8𝑓

Allora:

𝑁
𝑝=
𝑅

𝑃 = 𝑁 ∙ 𝑐𝑜𝑠 𝛼

Con 𝑅 raggio di curvatura della parabola del tracciato dei cavi, si va a definire per ogni tratto del tracciato
il valore del carico equivalente da affidare ai frame fittizi posti sia in direzione x che in direzione y.
Il secondo approccio consiste nel modellare i cavi tramite tendon, ovvero elementi che abbiano la
geometria parabolica progettata, ai quali viene assegnato direttamente il tiro e tutte le perdite calcolate.

24
5.1 - Confronto tra il modello con frame fittizi e con tendon
Prima di procedere alla modellazione dell’intera struttura, si effettua un confronto tra i due approcci
appena descritti, applicati ad una piastra quadrata di lato 𝑙 = 6.50 𝑚 appoggiata ai quattro spigoli.
Si modellano 12 cavi, sia in direzione x che in direzione y, prima come frame e poi come elementi tendon.

A A

B B

Figura 5.1 Vista della piastra sul piano X-Y a sinistra e vista 3D a destra

Figura 5.2 Modello con frame: deformata della struttura sotto il solo effetto della precompressione

25
Figura 5.3 Modello con frame: m11 e m22 in kNm/m

Figura 5.4 Modello con tendon: deformata della struttura sotto il solo effetto della precompressione

26
Figura 5.5 Modello con tendon: m11 e m22 in kNm/m

Di seguito si riporta il confronto tra i momenti m11 dei due modelli sollecitanti la striscia al bordo e quella di
mezzeria indicate nella figura 5.1 del presente capitolo.

m11 - Striscia sul bordo


-60

-40

-20
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6 6,5
0

20

40

60

TENDON FRAME

27
m11 - Striscia centrale
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6 6,5
0

10

20

30

40

50

60

TENDON FRAME

Si determina quindi l’errore relativo tra i due modelli che risulta essere pari a circa il 3% per la striscia sul
bordo e circa il 5% per la striscia centrale.

N.B. I valori dei momenti che si ottengono in corrispondenza dell’asse dei pilastri presentano un picco
eccessivo, ben lontano dalla realtà fisica. È necessario, infatti, considerare l’ingombro reale del pilastro e
considerare il momento sul filo della sezione di quest’ultimo.

Essendo il modello con frame di più facile controllo e avendo restituito valori maggiori nella striscia
centrale della piastra, ovvero nella zona in cui il software è in grado di restituire valori maggiormente
attendibili, si decide di simulare la precompressione per l’intera struttura tramite elementi fittizi.

28
Si riportano di seguito i carichi equivalenti applicati a ciascun frame:

Figura 5.6 Carichi equivalenti alla precompressione a tempo zero (in alto) e a tempo infinito (in
basso) nei cavi posti in direzione x

Figura 5.7 Carichi equivalenti alla precompressione a tempo zero (in alto) e a tempo infinito (in
basso) nei cavi posti in direzione y

29
Figura 5.8 Modello FEM della piastra con SAP2000

Figura 5.9 A sinistra: deformata della struttura sotto l'effetto della sola precompressione
A destra: deformata della struttura sotto il solo effetto dei pesi propri

30
5.2 - Risultati forniti dall’analisi
Dall’analisi si ricavano i seguenti risultati:

Figura 5.10 Combinazione fondamentale agli SLU: m11 in kNm/m

31
Figura 5.11 Combinazione fondamentale agli SLU: m22 in kNm/m

Figura 5.12 Combinazione fondamentale agli SLU: m12 in kNm/m

32
Si riportano quindi i diagrammi del momento per la combinazione fondamentale in campata e sul filo del
pilastro.

m11 - Campata
-15

-1 -5 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

15

25

35

Min Max

m11 - Striscia sul pilastro

-100

-80

-60

-40

-20
-1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
0

20

40

Min Max

33
m22 - Campata

-60

-40

-20
-1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
0

20

40

60

Min Max

m22 - Striscia sul pilastro

-100

-80

-60

-40

-20
-1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
0

20

40

60

Min Max

34
6 - Verifiche

6.1 - Calcolo armatura lenta


Ottenuti i diagrammi si determinano le armature lente necessarie a soddisfare le prescrizioni minime di
normativa. In accordo con quanto riportato al paragrafo 4.1.6.1.1 delle NTC 2018, l’area dell’armatura
longitudinale in zona tesa non deve essere inferiore a:

𝑓𝑐𝑡𝑚
𝐴𝑠,𝑚𝑖𝑛 = 0,26 ∙ ∙𝑏 ∙𝑑
𝑓𝑦𝑘 𝑡

E comunque non minore di 0,0013 ∙ 𝑏𝑡 ∙ 𝑑, dove:

■ 𝑏𝑡 è la larghezza media della zona tesa;


■ 𝑑 è l’altezza utile della sezione;
■ 𝑓𝑐𝑡𝑚 è il valore medio della resistenza a trazione assiale;
■ 𝑓𝑦𝑘 è la tensione caratteristica di snervamento dell’acciaio.

Inoltre, al di fuori delle zone di sovrapposizione, l’area di armatura tesa o compressa non deve superare
individualmente 𝐴𝑠,max = 0,04 𝐴𝑐 , con 𝐴𝑐 area della sezione trasversale di calcestruzzo.

Si procede quindi disponendo l’armatura minima in tutta la piastra . Successivamente, in fase di verifica,
se necessarie, verranno inserite ulteriori armature lente.

6.2 - Tensioni limite nell’acciaio da precompressione


La massima forza 𝑃𝑚𝑎𝑥 che può essere applicata ad un’armatura da precompressione è pari a :

𝑃𝑚𝑎𝑥 = 𝐴𝑝 ∙ 𝜎𝑝,max

dove:

𝐴𝑝 è l’area della sezione traversale dell’armatura da precompressione;

𝜎𝑝,𝑚𝑎𝑥 = min (0,75𝑓𝑝𝑘 ; 0,85𝑓𝑝0,1𝑘 ) è la tensione massima applicata all’armatura post-tesa.

Pertanto, si ha:

𝑃𝑚𝑎𝑥 = 193.91 𝑘𝑁 > 𝑃𝑥 , 𝑃𝑦

35
Subito dopo il trasferimento della precompressione al calcestruzzo, quindi a perdite istantanee avvenute,
è necessario verificare che:

𝑃𝑚0 (𝑥) = 𝐴𝑝 ∙ 𝜎𝑝𝑚0 (𝑥)

dove:

𝐴𝑝 è l’area della sezione traversale dell’armatura da precompressione;

𝜎𝑝𝑚0 (𝑥) = min (0,75𝑓𝑝𝑘 ; 0,85𝑓𝑝0,1𝑘 ) è la tensione nelle armature post-tese, subito dopo la loro messa
in tensione.

Pertanto, si ha:

𝑃𝑚0 (𝑥) = 193.91 𝑘𝑁 > 𝑃𝑥 , 𝑃𝑦

Infine, come indicato al punto 4.1.8.1.5 delle NTC 2018, in esercizio la tensione massima nelle armature
da precompressione non dovrà superare il seguente valore:

𝜎𝑝,𝑒𝑠 ≤ 0.80𝑓𝑝0,1𝑘

Quindi:
𝑁 𝑁
𝜎𝑝,𝑒𝑠 = 834.1 2
≤ 1280 = 0.80𝑓𝑝0,1𝑘
𝑚𝑚 𝑚𝑚2

Le verifiche risultano tutte soddisfatte.

6.3 - Tensioni limite nel calcestruzzo


Ai fini della verifica in esercizio di elementi in c.a.p. è necessario considerare i seguenti carichi e le
diverse fasi costruttive:

▪ Peso proprio ;
▪ Carichi equivalenti alla precompressione allo stato iniziale 𝑡0 e a tempo infinito 𝑡∞ ;
▪ Carichi permanenti;
▪ Carichi variabili.

A causa della natura dei carichi di precompressione è necessario eseguire le verifiche nelle diverse fasi
realizzative della struttura.

È quindi necessario verificare due situazioni:

36
▪ Verifica delle tensioni a vuoto iniziale;
▪ Verifica delle tensioni in esercizio a tempo infinito.

La tensione di compressione nel calcestruzzo indotta dalla forza di precompressione e dagli altri carichi
agenti al momento della messa in tensione non deve superare il seguente limite dettato dalle NTC 2018:

𝜎𝑐 < 0.60 𝑓𝑐𝑘𝑗

dove 𝑓𝑐𝑘𝑗 è la resistenza caratteristica a compressione del calcestruzzo all’atto del tiro ed è data dalla
seguente espressione:

𝑓𝑐𝑘 (𝑡) = 𝑓𝑐𝑚 (𝑡) − 8

con:

𝑓𝑐𝑚 (𝑡) = 𝛽𝑐𝑐 (𝑡)𝑓𝑐𝑚

28
𝑠(1−√ )
𝑡
𝛽𝑐𝑐 (𝑡) = 𝑒

𝑠 = 0.25 per cemento di classe N.

Considerando 𝑡 = 14 𝑔𝑔, si ottiene: 𝑓𝑐𝑘 (14) = 25.41 𝑁/𝑚𝑚2

Considerando il solo peso proprio abbiamo:

𝑁 𝑁
𝜎𝑐 = 11.20 < 15.24 = 0.60 𝑓𝑐𝑘𝑗
𝑚𝑚2 𝑚𝑚2

Considerando il peso proprio e la precompressione, tenendo conto del tiro di otto cavi su un’area di
influenza pari a 100 𝑥 21𝑐𝑚 , si ottiene:

𝑁 𝑁
𝜎𝑐 = 14.35 2
< 15.24 = 0.60 𝑓𝑐𝑘𝑗
𝑚𝑚 𝑚𝑚2

Nella zona di ancoraggio delle armature si possono tollerare compressioni locali 𝜎𝑐 prodotte dagli
apparecchi di ancoraggio pari a:

𝜎𝑐 < 𝑐 𝑓𝑐𝑑

Dove:

▪ 𝜎𝑐 = 𝛾𝑃 𝑃/𝐴0 è la pressione agente sull’impronta caricata;


▪ 𝑃 è la forza iniziale di tesatura nel cavo;
▪ 𝛾𝑃 = 1.2

37
▪ 𝑓𝑐𝑑 = 𝑓𝑐𝑘𝑗 /𝛾𝑐 è la resistenza cilindrica del calcestruzzo all’atto della precompressione;
▪ 𝑐≤3 è un fattore di sovraresistenza.

Considerando l’area della piastra di ancoraggio pari a 10 𝑥 8𝑐𝑚 , si ottiene:

𝑁 𝑁
𝜎𝑐 = 22.70 2
< 28.80
𝑚𝑚 𝑚𝑚2

La massima tensione di compressione nel calcestruzzo in esercizio, scontate le perdite immediate e


quelle differite, deve rispettare le seguenti limitazioni dettate dalle NTC 2018:

per combinazione caratteristica 𝜎𝑐 < 0.60 𝑓𝑐𝑘

per combinazione quasi permanente 𝜎𝑐 < 0.45 𝑓𝑐𝑘

In fase di esercizio, per la combinazione caratteristica (rara), si registra una tensione massima di
compressione pari a:

𝑁 𝑁
𝜎𝑐 = 8.72 2
< 17.43 = 0.60 𝑓𝑐𝑘
𝑚𝑚 𝑚𝑚2

Per la combinazione quasi permanente, si registra una tensione massima di compressione pari a:

𝑁 𝑁
𝜎𝑐 = 7.56 2
< 13.07 = 0.45𝑓𝑐𝑘
𝑚𝑚 𝑚𝑚2

Le verifiche risultano soddisfatte.

6.4 - Dimensionamento armatura di frettaggio


Le tensioni trasversali di trazione prodotti dalla diffusione della precompressione sono note come tensioni
di bursting. Le armature preposte ad assorbire le trazioni da bursting, note come armature di frettaggio,
sono progettate tramite l’individuazione di un modello a traliccio S&T. Tali tensioni sono presenti sia sul
piano verticale che su quello orizzontale.

38
Modello S&T – piano verticale

Con il metodo dei nodi, sapendo che 𝑃 = 181,5 𝑘𝑁 si ha che :

𝑃 ℎ − ℎ𝑝
𝑇= = 19446.8 𝑁
4 ℎ

È necessario quindi inserire un’armatura a frettaggio tale che 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 ≥ 𝑇

Modello S&T – piano orizzontale

Con il metodo dei nodi, sapendo che 𝑃 = 181,5 𝑘𝑁 si ha che :

𝑇1 = 𝑃 ∙ tan (𝛼) = 28747.35 𝑁

𝑇2 = 𝑃 ∙ (tan(𝛼) + tan(𝛾) = 38259.55 𝑁

È necessario quindi inserire un’armatura a frettaggio tale che 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 ≥ 𝑇𝑚𝑎𝑥 , cioè:

𝐴𝑠 ≥ 98 𝑚𝑚2

39
Si decide pertanto di inserire delle armature elicoidali con diametro 𝜙6.

6.5 - Verifiche agli stati limite ultimi di resistenza delle


sezioni
Le verifiche di resistenza sono svolte nelle sezioni di piastra maggiormente sollecitate, considerando una
sezione ideale della larghezza di un metro:

40
6.5.1 - Verifica della sezione 1

Si assumono le seguenti ipotesi:

■ Rottura della sezione per raggiungimento della tensione ultima del calcestruzzo ɛcu: 0,35%;
■ Calcestruzzo non reagente a trazione con legame costitutivo stress-block;
■ Le sezioni rette si mantengono piane;
■ Le armature subiscono le stesse deformazioni del conglomerato ad esso adiacente;
■ Il comportamento dell’acciaio valutato secondo il legame costitutivo elastico perfettamente plastico;
■ L’armatura lenta tesa raggiunge lo snervamento in fase di rottura.

Geometria della Sezione


Base b [mm] 1000
Altezza h [mm] 210
Area Calcestruzzo Ac [mm2] 210000
Copriferro c [mm] 25

Armatura Lenta
Armatura in Zona Tesa Armatura in Zona Compressa
Numero ferri [-] 5 Numero ferri [-] 5
Diametro ferri ϕ [mm] 14 Diametro ferri ϕ [mm] 14
Area armatura tesa As [mm2] 769.69 Area armatura compressa As' [mm2] 769.69
Altezza utile d [mm] 178 Altezza utile d' [mm] 32
Rapporto di armatura ρ [-] 0.00367 Rapporto di armatura ρ' [-] 0.00367
Passo s [mm] 200 Passo s [mm] 200

Il momento sollecitante vale:

|𝑚11 + 𝑚12 | = 37.91 𝑘𝑁 ∙ 𝑚/𝑚 = 37.91 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 = 𝑀11 = 𝑀𝑥𝑥

Si determina la posizione dell’asse neutro, ipotizzando la rottura lato calcestruzzo, armatura tesa
snervata, imponendo l’equilibrio alla traslazione delle forze risultanti agenti sulla sezione:

41
𝐶 + 𝑇′ − 𝑇 = 0

𝜀𝑐𝑢 𝑥 − 𝑑 ′
0.8 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑥 ∙ 𝑏 + 𝐴′𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 ∙ ∙ − 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 = 0
𝜀𝑦𝑑 𝑥

𝑥 = 32 𝑚𝑚

Pertanto, una volta verificata la veridicità delle ipotesi, è possibile calcolare il momento resistente:

𝑀𝑟𝑑 = 𝐶 ∙ 0.6 ∙ 𝑥 + 𝑇 ′ ∙ (𝑥 − 𝑑 ′ ) + 𝑇 ∙ (𝑑 − 𝑥) = 52.06 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

𝑀𝑟𝑑 = 52.06 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 > 37.91 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 = 𝑀𝑥𝑥

La verifica è soddisfatta.

6.5.2 - Verifica della sezione 2

Si assumono le seguenti ipotesi:

■ Rottura della sezione per raggiungimento della tensione ultima del calcestruzzo ɛcu: 0,35%;
■ Calcestruzzo non reagente a trazione con legame costitutivo stress-block;
■ Le sezioni rette si mantengono piane;
■ Le armature subiscono le stesse deformazioni del conglomerato ad esso adiacente;
■ Il comportamento dell’acciaio valutato secondo il legame costitutivo elastico perfettamente plastico;
■ L’armatura lenta tesa raggiunge lo snervamento in fase di rottura.

Geometria della Sezione


Base b [mm] 1000
Altezza h [mm] 210
Area Calcestruzzo Ac [mm2] 210000
Copriferro c [mm] 39

Armatura Lenta
Armatura in Zona Tesa Armatura in Zona Compressa
Numero ferri [-] 10 Numero ferri [-] 5

42
Diametro ferri ϕ [mm] 14 Diametro ferri ϕ [mm] 14
Area armatura tesa As [mm2] 1539.38 Area armatura compressa As' [mm2] 769.69
Altezza utile d [mm] 164 Altezza utile d' [mm] 46
Rapporto di armatura ρ [-] 0.00733 Rapporto di armatura ρ' [-] 0.00367
Passo s [mm] 100 Passo s [mm] 200

Il momento sollecitante vale:

𝑚
|𝑚22 + 𝑚12 | = 57.81 𝑘𝑁 ∙ = 57.81 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 = 𝑀22 = 𝑀𝑦𝑦
𝑚

Si determina la posizione dell’asse neutro, ipotizzando la rottura lato calcestruzzo, armatura tesa
snervata, imponendo l’equilibrio alla traslazione delle forze risultanti agenti sulla sezione:

𝐶 + 𝑇′ − 𝑇 = 0

𝜀𝑐𝑢 𝑥 − 𝑑 ′
0.8 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑥 ∙ 𝑏 + 𝐴′𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 ∙ ∙ − 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 = 0
𝜀𝑦𝑑 𝑥

𝑥 = 45.9 𝑚𝑚

Pertanto, una volta verificata la veridicità delle ipotesi, è possibile calcolare il momento resistente:

𝑀𝑟𝑑 = 𝐶 ∙ 0.6 ∙ 𝑥 + 𝑇 ′ ∙ (𝑥 − 𝑑 ′ ) + 𝑇 ∙ (𝑑 − 𝑥) = 87.78 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

𝑀𝑟𝑑 = 87.78 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 > 57.81 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 = 𝑀𝑦𝑦

La verifica è soddisfatta.

6.5.3 - Verifica della sezione 3

Si assumono le seguenti ipotesi:

■ Rottura della sezione per raggiungimento della tensione ultima del calcestruzzo ɛcu: 0,35%;
■ Calcestruzzo non reagente a trazione con legame costitutivo stress-block;
■ Le sezioni rette si mantengono piane;
■ Le armature subiscono le stesse deformazioni del conglomerato ad esso adiacente;
■ Il comportamento dell’acciaio valutato secondo il legame costitutivo elastico perfettamente plastico;
■ Le armature lente tesa e compressa raggiungono lo snervamento in fase di rottura.

43
Geometria della Sezione
Base b [mm] 1000
Altezza h [mm] 210
Area Calcestruzzo Ac [mm2] 210000
Copriferro c [mm] 25

Armatura Lenta
Armatura in Zona Tesa Armatura in Zona Compressa
Numero ferri [-] 5 Numero ferri [-] 5
Diametro ferri ϕ [mm] 14 Diametro ferri ϕ [mm] 14
Area armatura tesa As [mm2] 769.69 Area armatura compressa As' [mm2] 769.69
Altezza utile d [mm] 178 Altezza utile d' [mm] 32
Rapporto di armatura ρ [-] 0.00367 Rapporto di armatura ρ' [-] 0.00367
Passo s [mm] 200 Passo s [mm] 200

Armatura da Precompressione
Armatura
Numero cavi [-] 8
Diametro cavi ϕ [mm] 15.7
Area armatura tesa Ap [mm2] 1548.74
Tiro singolo P [N] 124704
Tiro totale PTOT [N] 997632
Altezza utile dp [mm] 170

Il momento sollecitante vale:

|𝑚11 + 𝑚12 | = 116.61 𝑘𝑁 ∙ 𝑚/𝑚 = 116.60 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 = 𝑀11 = 𝑀𝑥𝑥

Si determina la posizione dell’asse neutro, ipotizzando la rottura lato calcestruzzo, armatura lenta
snervata, imponendo l’equilibrio alla traslazione delle forze risultanti agenti sulla sezione:

𝐶 + 𝑇 ′ − 𝑇 − 𝑇𝑝 = 0

44
ℎ𝑝 − 𝑥
0.8 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑥 ∙ 𝑏 + 𝐴′𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 − 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 − 𝑃𝑇𝑂𝑇 − 𝐴𝑝 ∙ 𝐸𝑝 ∙ 𝜀𝑐𝑢 ∙ =0
𝑥

𝑥 = 111.5 𝑚𝑚

Pertanto, una volta verificata la veridicità delle ipotesi, è possibile calcolare il momento resistente:

𝑀𝑟𝑑 = 𝐶 ∙ 0.6 ∙ 𝑥 + 𝑇 ′ ∙ (𝑥 − 𝑑 ′ ) + 𝑇 ∙ (𝑑 − 𝑥) + 𝑇𝑝 ∙ (ℎ𝑝 − 𝑥) = 240.85 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

𝑀𝑟𝑑 = 240.85 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 > 116.60 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 = 𝑀𝑥𝑥

La verifica è soddisfatta.

6.5.4 - Verifica della sezione 4

Si assumono le seguenti ipotesi:

■ Rottura della sezione per raggiungimento della tensione ultima del calcestruzzo ɛcu: 0,35%;
■ Calcestruzzo non reagente a trazione con legame costitutivo stress-block;
■ Le sezioni rette si mantengono piane;
■ Le armature subiscono le stesse deformazioni del conglomerato ad esso adiacente;
■ Il comportamento dell’acciaio valutato secondo il legame costitutivo elastico perfettamente plastico;
■ Le armature lente tesa e compressa raggiungono lo snervamento in fase di rottura.

Geometria della Sezione


Base b [mm] 1000
Altezza h [mm] 210
Area Calcestruzzo Ac [mm2] 210000
Copriferro c [mm] 39

Armatura Lenta
Armatura in Zona Tesa Armatura in Zona Compressa
Numero ferri [-] 5 Numero ferri [-] 5
Diametro ferri ϕ [mm] 14 Diametro ferri ϕ [mm] 14
Area armatura tesa As [mm2] 769.69 Area armatura compressa As' [mm2] 769.69

45
Altezza utile d [mm] 164 Altezza utile d' [mm] 46
Rapporto di armatura ρ [-] 0.00367 Rapporto di armatura ρ' [-] 0.00367
Passo s [mm] 200 Passo s [mm] 200

Armatura da Precompressione
Armatura
Numero cavi [-] 8
Diametro cavi ϕ [mm] 15.7
Area armatura tesa Ap [mm2] 1548.74
Tiro singolo P [N] 121973
Tiro totale PTOT [N] 975787
Altezza utile dp [mm] 170
Il momento sollecitante vale:

|𝑚22 + 𝑚12 | = 173.22 𝑘𝑁 ∙ 𝑚/𝑚 = 173.22 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 = 𝑀22 = 𝑀𝑦𝑦

Si determina la posizione dell’asse neutro, ipotizzando la rottura lato calcestruzzo, armatura lenta
snervata, imponendo l’equilibrio alla traslazione delle forze risultanti agenti sulla sezione:

𝐶 + 𝑇 ′ − 𝑇 − 𝑇𝑝 = 0

ℎ𝑝 − 𝑥
0.8 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑥 ∙ 𝑏 + 𝐴′𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 − 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 − 𝑃𝑇𝑂𝑇 − 𝐴𝑝 ∙ 𝐸𝑝 ∙ 𝜀𝑐𝑢 ∙ =0
𝑥

𝑥 = 113.1 𝑚𝑚

Pertanto, una volta verificata la veridicità delle ipotesi, è possibile calcolare il momento resistente:

𝑀𝑟𝑑 = 𝐶 ∙ 0.6 ∙ 𝑥 + 𝑇 ′ ∙ (𝑥 − 𝑑 ′ ) + 𝑇 ∙ (𝑑 − 𝑥) + 𝑇𝑝 ∙ (ℎ𝑝 − 𝑥) = 225.64 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

𝑀𝑟𝑑 = 225.64 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 > 173.22 𝑘𝑁 ∙ 𝑚 = 𝑀𝑦𝑦

La verifica è soddisfatta.

6.6 - Verifica agli stati limite ultimi al punzonamento


Per il calcolo dell’armatura a punzonamento, la normativa italiana rimanda alla norma UNI EN 1992 -
Eurocodice 2, Progettazione delle strutture di calcestruzzo. Esso propone di verificare un elemento
strutturale nei confronti della rottura a punzonamento fissando un perimetro critico convenzionale lungo il
quale distribuire la resistenza. Questo perimetro 𝑢1 è posto a distanza 2𝑑 (𝑑 =altezza utile della piastra
come media delle altezze utili relative alle armature poste nelle due direzioni ortogonali) dal contorno del
pilastro o zona caricata.

46
Si definiscono le seguenti quantità:

■ 𝑣𝑅𝑑,𝑐 valore di progetto del taglio-punzonamento resistente di una piastra priva di armature per il
punzonamento lungo la sezione di verifica considerata;
■ 𝑣𝑅𝑑,𝑐𝑠 valore di progetto del taglio-punzonamento resistente di una piastra dotata di armature per il
punzonamento lungo la sezione di verifica considerata;
■ 𝑣𝑅𝑑,𝑚𝑎𝑥 valore di progetto del massimo taglio-punzonamento resistente lungo la sezione di verifica
considerata.

La verifica va quindi eseguita:

a. In adiacenza al pilastro o alla zona caricata, ovvero lungo il perimetro 𝑢0 : 𝑣𝐸𝑑,0 < 𝑣𝑅𝑑,max ;
b. Lungo il perimetro critico 𝑢1 : 𝑣𝐸𝑑,1 < 𝑣𝑅𝑑,c .

Se la condizione a. non è soddisfatta, occorre adottare uno dei seguenti provvedimenti:

- Aumentare le dimensioni del pilastro o della zona caricata o lo spessore della piastra;
- Inserire un capitello in testa al pilastro, che equivale ad aumentare lo spessore della piastra in
adiacenza al pilastro stesso;
- Adottare una classe di resistenza del calcestruzzo più alta.

Se la verifica lungo il perimetro 𝑢0 è soddisfatta , si può passare a verificare la condizione b. Se questa


non è soddisfatta si possono adottare gli stessi accorgimenti indicati per la condizione a. oppure, senza
modificare i dati geometrici del problema, si possono introdurre apposite armature a taglio-
punzonamento. La verifica è espressa dalla seguente condizione: 𝑣𝐸𝑑,1 < 𝑣𝑅𝑑,cs .

Il valore di progetto della tensione di punzonamento lungo il perimetro considerato è dato dalla seguente
espressione:

𝛽 ∙ 𝑉𝐸𝑑
𝑣𝐸𝑑 =
𝑢∙𝑑

dove:

■ 𝑉𝐸𝑑 valore di progetto del taglio sollecitante valutato agli SLU;


■ 𝑢 perimetro della sezione critica considerata;
■ 𝛽 coefficiente che tiene conto dell’eccentricità della reazione del pilastro o del carico e che vale:
- 𝛽 = 1.15 per pilastro interno;
- 𝛽 = 1.4 per pilastro di bordo;
- 𝛽 = 1.5 per pilastro d’angolo.

La resistenza a punzonamento di piastre prive di armature a taglio è data da:


47
1
𝑣𝑅𝑑,𝑐 = max (𝐶𝑅𝑑,𝑐 ∙ 𝑘 ∙ (100 ∙ 𝜌𝑙 ∙ 𝑓𝑐𝑘 )3 + 𝑘1 𝜎𝑐𝑝 ; 𝑣𝑚𝑖𝑛 + 𝑘1 𝜎𝑐𝑝 )

dove:

■ 𝐶𝑅𝑑,𝑐 = 0.18/𝛾𝑐 = 0.12 con 𝛾𝑐 = 1.5 per carichi persistenti e transitori;


200
■ 𝑘 =1+√ ≤ 2 fattore di scala;
𝑑

■ 𝜌𝑙 = √𝜌𝑙𝑥 𝜌𝑙𝑦 ≤ 0.02 percentuale geometrica di armatura tesa aderente, comprensiva sia dell’armatura
ordinaria sia dei cavi post-tesi;
■ 𝑓𝑐𝑘 = 28.00 𝑁/𝑚𝑚2 resistenza cilindrica caratteristica del calcestruzzo C28/35.

La resistenza massima a taglio punzonamento dovuta alla resistenza del calcestruzzo è data dalla
seguente espressione:

𝑣𝑅𝑑,𝑚𝑎𝑥 = 0.4 𝜈 𝑓𝑐𝑑

dove:

■ 𝜈 = 0.5 per calcestruzzi di classe non superiore alla C70/85;


■ 𝑓𝑐𝑑 = 16.46 𝑁/𝑚𝑚2 resistenza a compressione di progetto del calcestruzzo C28/35.

Nel caso di piastra provvista di armature trasversali, la resistenza a punzonamento si può esprimere
come somma di due termini, il primo dei quali tiene conto del contributo del calcestruzzo – ridotto del 25%
rispetto a quello della stessa piastra priva di armature – ed il secondo rappresenta il contributo delle
armature trasversali:

𝑑 1
𝑣𝑅𝑑,𝑐𝑠 = 0.75 𝑣𝑅𝑑,𝑐 + 1.5 ( ) ∙ 𝐴𝑠𝑤 𝑓𝑦𝑤𝑑,𝑒𝑓 ∙ ∙ sin 𝛼
𝑠𝑟 𝑢1 ∙ 𝑑

dove:

■ 𝐴𝑠𝑤 è l’area di armatura a punzonamento disposta su una fila circonferenziale intorno al pilastro;
■ 𝑠𝑟 è il passo radiale dell’armatura di punzonamento;
■ 𝑓𝑦𝑤𝑑,𝑒𝑓 = 250 + 0.25𝑑 ≤ 𝑓𝑦𝑤𝑑 resistenza di progetto efficace dell’armatura a punzonamento;
■ 𝛼 è l’angolo compreso tra l’armatura a punzonamento e la superficie media della piastra.

NB: La precompressione influisce positivamente alla riduzione del fenomeno del punzonamento grazie ai
cavi che esercitano delle forze equivalenti direttamente applicate al pilastro che vanno a sottrarsi dal
carico di punzonamento.

48
Si procede quindi con la verifica a punzonamento della piastra in corrispondenza del pilastro interno
maggiormente sollecitato, di quello di bordo ed infine di quello d’angolo:

Verifica a Punzonamento - Pilastro Interno -P1


n° cavi x 8
n° cavi y 8
Tiro cavi x Px [N] 124704.33
Tiro cavi y Py [N] 121973.32
x-Angolo di inclinazione delle dir. del tiro sul piano O ϴ [°] 3
y-Angolo di inclinazione delle dir. del tiro sul piano O γ [°] 4

49
Azione assiale sollecitante pilastro NEd [N] 559770.0
Taglio sollecitante VEd [N] 319210.8
 1.15
Dimensione Ortogonale Al Bordo c1 [mm] 500
Dimensione Parallela Al Bordo c2 [mm] 500
Altezza Utile Armatura d [mm] 171
Perimetro Del Pilastro u0 [mm] 2000.0
Resistenza a punzonamento vRd,0 [N/mm2] 3.29
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento sul perimetro del pilastro vEd,0 [N/mm2] 1.07
Verifica vRd,0 > vEd,0 Verificata
Perimetro critico u1 [mm] 4148.8
CRd,c 0.12
k 2.0
ρlx 0.009
ρly 0.009
ρl 0.13
k1 0.10
Tensione normale nel cls σcp [N/mm2] 4.69
νmin 0.53
Resistenza a punzonamento vRd,c [N/mm2] 1.75
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento sul perimetro critico vEd,1 [N/mm2] 0.52
Verifica vRd,c > vEd,1 Verificata

Verifica a Punzonamento - Pilastro di Bordo – P2


n° cavi x 4
n° cavi y 8
Tiro cavi x Px [N] 124704.33
Tiro cavi y Py [N] 121973.32
x-Angolo di inclinazione delle dir. del tiro sul piano O ϴ [°] 3
y-Angolo di inclinazione delle dir. el tiro sul piano O γ [°] 4
Azione assiale sollecitante pilastro NEd [N] 242607.0
Taglio sollecitante VEd [N] 326529.7
 1.4
Dimensione Ortogonale Al Bordo c1 [mm] 500
Dimensione Parallela Al Bordo c2 [mm] 500
Altezza Utile Armatura d [mm] 171
Perimetro Del Pilastro u0 [mm] 1013.0
Resistenza a punzonamento vRd,0 [N/mm2] 3.29
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento sul perimetro del pilastro vEd,0 [N/mm2] 2.64
Verifica vRd,0 > vEd,0 Verificata
Perimetro critico u1 [mm] 2574.4
CRd,c 0.12
k 2.0
50
ρlx 0.006
ρly 0.009
ρl 0.12
k1 0.10
Tensione normale nel cls σcp [N/mm2] 3.32
νmin 0.53
Resistenza a punzonamento vRd,c [N/mm2] 1.70
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento sul perimetro critico vEd,1 [N/mm2] 1.04
Verifica vRd,c > vEd,1 Verificata

Verifica a Punzonamento - Pilastro di Angolo – P3


n° cavi x 4
n° cavi y 4
Tiro cavi x Px [N] 124704.33
Tiro cavi y Py [N] 121973.32
x-Angolo di inclinazione delle dir. del tiro sul piano O ϴ [°] 3
y-Angolo di inclinazione delle dir. el tiro sul piano O γ [°] 4
Azione assiale sollecitante pilastro NEd [N] 46036.0
Taglio sollecitante VEd [N] 166315.6
 1.5
Dimensione Ortogonale Al Bordo c1 [mm] 500
Dimensione Parallela Al Bordo c2 [mm] 500
Altezza Utile Armatura d [mm] 171
Perimetro Del Pilastro u0 [mm] 513
Resistenza A Punzonamento vRd,0 [N/mm2] 3.29
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento sul perimetro del pilastro vEd,0 [N/mm2] 2.84
Verifica vRd,0 > vEd,0 Verificata
Perimetro critico u1 [mm] 1537.2
CRd,c 0.12
k 2.0
ρlx 0.006
ρly 0.006
ρl 0.11
k1 0.10
Tensione normale nel cls σcp [N/mm2] 2.34
νmin 0.53
Resistenza a punzonamento vRd,c [N/mm2] 1.63
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento sul perimetro critico vEd,1 [N/mm2] 0.95
Verifica vRd,c > vEd,1 Verificata

51
6.7 - Verifiche agli stati limite di esercizio di fessurazione
Al punto 4.1.2.2.4 delle NTC 2018 sono riportati, in ordine di severità decrescente, i seguenti stati limite di
fessurazione:

■ Stato limite di decompressione nel quale, per la combinazione di azioni prescelta, la tensione normale
è ovunque di compressione ed al più uguale a 0;
■ Stato limite di formazione delle fessure, nel quale, per la combinazione di azioni prescelta, la tensione
normale di trazione nella fibra più sollecitata è pari a:

𝑓𝑐𝑡𝑚
𝜎𝑡 =
1.2

■ Stato limite di apertura delle fessure, nel quale, per la combinazione di azioni prescelta, il valore limite
di apertura della fessura calcolato al livello considerato è pari ad uno dei seguenti valori nominali:

𝑤1 = 0.2 𝑚𝑚 𝑤2 = 0.3 𝑚𝑚 𝑤3 = 0.4 𝑚𝑚

Lo stato limite di fessurazione viene fissato in funzione delle condizioni ambientali e della sensibilità delle
armature alla corrosione.

Figura 6.1 Tab.4.1.III - Descrizione delle condizioni ambientali - NTC 2018

Per quanto riguarda la sensibilità delle armature alla corrosione, al punto 4.1.2.2.4.3 delle NTC 2018, si
distinguono due gruppi:

■ Armature sensibili, di cui fanno parte gli acciai da precompresso;


■ Armature poco sensibili, di cui fanno parte gli acciai ordinari.

Le verifiche che devono essere effettuate sono le seguenti:

52
■ Stato limite di decompressione e di formazione delle fessure (le tensioni sono calcolate in base alle
caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione omogeneizzata non fessurata);
■ Stato limite di apertura delle fessure: il valore di calcolo 𝑤𝑑 di apertura delle fessure non deve
superare i valori nominali 𝑤1 , 𝑤2 , 𝑤3 . Il valore di calcolo è dato da: 𝑤𝑑 = 1.7 ∙ 𝑤𝑚 , dove 𝑤𝑚 rappresenta
l’ampiezza media delle fessure ed è calcolata come prodotto della deformazione media delle barre di
armatura 𝜀𝑠𝑚 per la distanza media tra le fessure Δ𝑠𝑚 .

Per un’analisi più scrupolosa, si decide di effettuare la verifica sia immediatamente dopo la messa in
tensione dei cavi, quindi a perdite istantanee avvenute, sia a tempo infinito, ovvero dopo che si sono
manifestate anche le perdite differite.

La verifica viene effettuata nelle seguenti sezioni più sollecitate:

N.B. Prima di procedere con le verifiche dettate da normativa, è necessario appurare che il centro delle
pressioni si trovi all’esterno del nocciolo centrale di inerzia, altrimenti la sezione risulterebbe interamente
compressa e la verifica a fessurazione non sarebbe necessaria.

6.7.1 - Verifica della sezione 1

Geometria della Sezione


Base b [mm] 1000

53
Altezza h [mm] 210
Area Calcestruzzo Ac [mm2] 210000
Copriferro c [mm] 25

Armatura Lenta
Armatura in Zona Tesa Armatura in Zona Compressa
Numero ferri [-] 5 Numero ferri [-] 5
Diametro ferri ϕ [mm] 14 Diametro ferri ϕ [mm] 14
Area armatura As [mm2] 769.69 Area armatura As' [mm2] 769.69
Altezza utile d [mm] 178 Altezza utile d' [mm] 32
Rapporto ρ [-] 0.00367 Rapporto ρ' [-] 0.00367
Passo s [mm] 200 Passo s [mm] 200

Armatura da Precompressione
Numero cavi [-] 2
Diametro cavi ϕ [mm] 15.7
Area armatura Ap [mm2] 387.19
Tiro singolo P [N] 124704
Tiro totale PTOT [N] 249408
Altezza utile dp [mm] 170

Il momento sollecitante vale:

𝑀𝑥𝑥,𝑓 = 22.97 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

𝑀𝑥𝑥,𝑞𝑝 = 20.91 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

Verifica a fessurazione [SLE] - a breve termine - Combinazione frequente


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 6.44
Momento sollecitante M [Nmm] 22971600
Sforzo normale sollecitante P [N] 249408
Eccentricità e [mm] 92.10
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 8.24x108
Area A [mm2] 219919.87
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 1.79
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Verificato

54
Verifica a fessurazione [SLE] - a lungo termine - Combinazione frequente
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 19.33
Momento sollecitante M [Nmm] 22971600
Sforzo normale sollecitante P [N] 249408
Eccentricità e [mm] 92.10
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 9.30x108
Area A [mm2] 239759.62
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 1.55
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Verificato
Verifica a fessurazione [SLE] - a breve termine - Combinazione QP
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 6.44
Momento sollecitante M [Nmm] 209100000
Sforzo normale sollecitante P [N] 249408
Eccentricità e [mm] 83.84
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 8.24x108
Area A [mm2] 219919.87
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 1.53
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Verificato

Verifica a fessurazione [SLE] - a lungo termine - Combinazione QP


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 19.33
Momento sollecitante M [Nmm] 209100000
Sforzo normale sollecitante P [N] 249408
Eccentricità e [mm] 83.84
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 9.30x108
Area A [mm2] 239759.62
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 1.32
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Verificato

6.7.2 - Verifica della sezione 2

Geometria della Sezione


Base b [mm] 1000

55
Altezza h [mm] 210
Area Calcestruzzo Ac [mm2] 210000
Copriferro c [mm] 39

Armatura Lenta
Armatura in Zona Tesa Armatura in Zona Compressa
Numero ferri [-] 10 Numero ferri [-] 5
Diametro ferri ϕ [mm] 14 Diametro ferri ϕ [mm] 14
Area armatura As [mm2] 1539.38 Area armatura As' [mm2] 769.69
Altezza utile d [mm] 164 Altezza utile d' [mm] 46
Rapporto ρ [-] 0.00733 Rapporto ρ' [-] 0.00367
Passo s [mm] 200 Passo s [mm] 200

Armatura da Precompressione
Numero cavi [-] 2
Diametro cavi ϕ [mm] 15.7
Area armatura Ap [mm2] 387.19
Tiro singolo P [N] 121973
Tiro totale PTOT [N] 243947
Altezza utile dp [mm] 2

Il momento sollecitante vale:

𝑀𝑥𝑥,𝑓 = 31.72 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

𝑀𝑥𝑥,𝑞𝑝 = 29.06 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

Verifica a fessurazione [SLE] - a breve termine - Combinazione frequente


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 6.44
Momento sollecitante M [Nmm] 31723500
Sforzo normale sollecitante P [N] 243947
Eccentricità e [mm] 130.04
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 8.23x108
Area A [mm2] 224879
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.91
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 77.27
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 8.27

56
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 59.81
αe 6.44
Ac,eff 44245
ρeff 0.03
εsm 0.000171
k1 0.80
k2 0.50
k3 3.40
k4 0.43
Dsm 118.24
wd [mm] 0.03
VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato
Verifica a fessurazione [SLE] - a lungo termine - Combinazione frequente
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 19.33
Momento sollecitante M [Nmm] 31723500
Sforzo normale sollecitante P [N] 243947
Eccentricità e [mm] 130.04
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 9.24x108
Area A [mm2] 254639
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.53
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 100.78
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 6.13
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 74.3
αe 6.44
Ac,eff 36407
ρeff 0.0423
εsm 0.000212
k1 0.80
k2 0.50
k3 3.40
k4 0.43
Dsm 111.11
wd [mm] 0.04
VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato
Verifica a fessurazione [SLE] - a breve termine - Combinazione QP
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 6.44
Momento sollecitante M [Nmm] 29060000

57
Sforzo normale sollecitante P [N] 243947
Eccentricità e [mm] 119.12
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 8.24x108
Area A [mm2] 224879
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.58
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 81.20
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 7.47
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 49.1
αe 6.44
Ac,eff 42933
ρeff 0.04
εsm 0.000140
k1 0.80
k2 0.50
k3 3.40
k4 0.43
Dsm 117.05
wd [mm] 0.03
VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato

Verifica a fessurazione [SLE] - a lungo termine - Combinazione QP


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 19.33
Momento sollecitante M [Nmm] 29060000
Sforzo normale sollecitante P [N] 243947
Eccentricità e [mm] 119.12
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 9.24x108
Area A [mm2] 254639
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.24
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 104.18
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 5.63
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 62.5
αe 6.44
Ac,eff 35275
ρeff 0.04
58
εsm 0.000179
k1 0.80
k2 0.50
k3 3.40
k4 0.43
Dsm 110.08
wd [mm] 0.03
VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato

6.7.3 - Verifica della sezione 3

Geometria della Sezione


Base b [mm] 1000
Altezza h [mm] 210
Area Calcestruzzo Ac [mm2] 210000
Copriferro c [mm] 25

Armatura Lenta
Armatura in Zona Tesa Armatura in Zona Compressa
Numero ferri [-] 5 Numero ferri [-] 5
Diametro ferri ϕ [mm] 14 Diametro ferri ϕ [mm] 14
Area armatura As [mm2] 769.69 Area armatura As' [mm2] 769.69
Altezza utile d [mm] 178 Altezza utile d' [mm] 32
Rapporto ρ [-] 0.00367 Rapporto ρ' [-] 0.00367
Passo s [mm] 200 Passo s [mm] 200

Armatura da Precompressione
Numero cavi [-] 8
Diametro cavi ϕ [mm] 15.7
Area armatura Ap [mm2] 1548.74
Tiro singolo P [N] 124704
Tiro totale PTOT [N] 8
Altezza utile dp [mm] 170

Il momento sollecitante vale:

𝑀𝑥𝑥,𝑓 = 68.85 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

𝑀𝑥𝑥,𝑞𝑝 = 64.74 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

Verifica a fessurazione [SLE] - a breve termine - Combinazione frequente


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36

59
Coefficiente di omogeneizzazione n 6.44
Momento sollecitante M [Nmm] 68850000
Sforzo normale sollecitante P [N] 997632
Eccentricità e [mm] 69.01
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 8.24x108
Area A [mm2] 219919.87
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 4.23
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 123.68
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 15.75
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 44.58
αe 6.44
Ac,eff 28774
ρeff 0.03
εsm 0.000127
k1 0.80
k2 0.50
k3 3.40
k4 0.43
Dsm 102.34
wd [mm] 0.02
VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato

Verifica a fessurazione [SLE] - a lungo termine - Combinazione frequente


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 19.33
Momento sollecitante M [Nmm] 68850000
Sforzo normale sollecitante P [N] 249408
Eccentricità e [mm] 69.01
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 9.30x108
Area A [mm2] 239759.62
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 3.61
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 137.31
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 13.19
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 75.5
αe 6.44

60
Ac,eff 24230
ρeff 0.03
εsm 0.000216
k1 0.80
k2 0.50
k3 3.40
k4 0.43
Dsm 94.07
wd [mm] 0.03
VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato

Verifica a fessurazione [SLE] - a breve termine - Combinazione QP


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 6.44
Momento sollecitante M [Nmm] 64740000
Sforzo normale sollecitante P [N] 997632
Eccentricità e [mm] 64.89
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 8.24x108
Area A [mm2] 219919.87
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 3.71
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 132.38
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 14.62
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 32.46
αe 6.44
Ac,eff 25872
ρeff 0.03
εsm 0.0000927
k1 0.80
k2 0.50
k3 3.40
k4 0.43
Dsm 97.06
wd [mm] 0.02
VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato

Verifica a fessurazione [SLE] - a lungo termine - Combinazione QP


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 6.44

61
Momento sollecitante M [Nmm] 64740000
Sforzo normale sollecitante P [N] 997632
Eccentricità e [mm] 64.89
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 9.30x108
Area A [mm2] 239759.62
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 3.15
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 148.29
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 12.04
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 46.6
αe 6.44
Ac,eff 20569
ρeff 0.04
εsm 0.000133
k1 0.80
k2 0.50
k3 3.40
k4 0.43
Dsm 87.41
wd [mm] 0.02
VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato

6.7.4 - Verifica della sezione 4

Geometria della Sezione


Base b [mm] 1000
Altezza h [mm] 210
Area Calcestruzzo Ac [mm2] 210000
Copriferro c [mm] 39

Armatura da Precompressione
Numero cavi [-] 8
Diametro cavi ϕ [mm] 15.7
Area armatura Ap [mm2] 1549
Tiro singolo P [N] 121973
Tiro totale PTOT [N] 975787
Altezza utile dp [mm] 170

62
Armatura Lenta
Armatura in Zona Tesa Armatura in Zona Compressa
Numero ferri [-] 5 Numero ferri [-] 5
Diametro ferri ϕ [mm] 14 Diametro ferri ϕ [mm] 14
Area armatura As [mm2] 769.69 Area armatura As' [mm2] 769.69
Altezza utile d [mm] 164 Altezza utile d' [mm] 46
Rapporto ρ [-] 0.00367 Rapporto ρ' [-] 0.00367
Passo s [mm] 200 Passo s [mm] 200

Il momento sollecitante vale:

𝑀𝑥𝑥,𝑓 = 83.91 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

𝑀𝑥𝑥,𝑞𝑝 = 78.41 𝑘𝑁 ∙ 𝑚

Verifica a fessurazione [SLE] - a breve termine - Combinazione frequente


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 6.44
Momento sollecitante M [Nmm] 83910000
Sforzo normale sollecitante P [N] 975787
Eccentricità e [mm] 85.99
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 8.06x108
Area A [mm2] 219919.87
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 6.49
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 90.87
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 22.23
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 115.29
αe 6.44
Ac,eff 39710
ρeff 0.02
εsm 0.000329
k1 0.80
k2 0.50
k3 3.40
k4 0.43
Dsm 150.23
wd [mm] 0.08
VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato

63
Verifica a fessurazione [SLE] - a lungo termine - Combinazione frequente
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 19.33
Momento sollecitante M [Nmm] 83910000
Sforzo normale sollecitante P [N] 249408
Eccentricità e [mm] 85.99
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 8.75x108
Area A [mm2] 239759.62
Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 5.99
VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 107.50
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 17.92
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 182.10
αe 6.44
Ac,eff 34168
ρeff 0.03
εsm 0.000593
k1 0.80
k2 0.50
k3 3.40
k4 0.43
Dsm 140.15
wd [mm] 0.14
VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato

Verifica a fessurazione [SLE] - a breve termine - Combinazione QP


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 6.44
Momento sollecitante M [Nmm] 78410000
Sforzo normale sollecitante P [N] 975787
Eccentricità e [mm] 80.36
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 8.06x108

Area A [mm2] 219919.87

Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 5.77


VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato

64
Asse neutro XG [mm] 98.50
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 20.08
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 86.10

αe 6.44
Ac,eff 37168
ρeff 0.02

εsm 0.000246

k1 0.80

k2 0.50

k3 3.40
k4 0.43

Dsm 145.61
wd [mm] 0.06

VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato

Verifica a fessurazione [SLE] - a lungo termine - Combinazione QP


Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 2.36
Coefficiente di omogeneizzazione n 6.44
Momento sollecitante M [Nmm] 78410000
Sforzo normale sollecitante P [N] 997632
Eccentricità e [mm] 80.36
Verifica sezione tutta compressa Non Verificato
Baricentro sezione interamente reagente yG [mm] 105.00
Momento di inerzia sez. interamente reagente J [mm4] 8.75x108

Area A [mm2] 239759.62

Tensione normale di trazione σt [N/mm2] 5.34


VERIFICA DI PRIMA FESSURAZIONE Non Verificato
Asse neutro XG [mm] 113.22
Equilibrio alla rotazione 0
Tensione normale sul calcestruzzo σc [N/mm2] 16.60
Tensione normale sull'acciaio teso σs [N/mm2] 144

αe 6.44
Ac,eff 32260
ρeff 0.02

εsm 0.000424

k1 0.80

65
k2 0.50

k3 3.40
k4 0.43

Dsm 136.68
wd [mm] 0.10

VERIFICA APERTURA FESSURE Verificato

Tutte le verifiche sono soddisfatte.

6.8 - Verifiche agli stati limite di esercizio di deformazione


Al punto 4.1.2.2.2 le NTC 2018 prescrivono che “i limiti di deformabilità siano compatibili con le
prestazioni richieste alla struttura anche in relazione alla destinazione d’uso, con riferimento alle esigenze
statiche, funzionali ed estetiche”. Secondo quanto riportato al punto C.4.1.2.2.2 della Circolare 2019, “per
quanto riguarda la salvaguardia dell’aspetto e della funzionalità dell’opera, le frecce a lungo termine di
travi e solai, calcolate sotto la condizione quasi permanente dei carichi, non dovrebbero superare il limite
di 1/250 della luce. In relazione all’integrità delle pareti portate divisorie e di tamponamento, le frecce di
travi e solai, sotto la condizione quasi permanente dei carichi, non dovrebbero superare il limite di 1/500
della luce.”

Per la combinazione di carico quasi permanente, si registra una freccia massima pari a:

6500 𝑙
𝑓𝑚𝑎𝑥 = 5.52 𝑚𝑚 < = 13 𝑚𝑚 =
500 500

Pertanto, la verifica risulta soddisfatta.

66
7 - Progetto ai carichi orizzontali
Dopo aver dimensionato e verificato l’impalcato ai carichi verticali si va a verificare la sua resistenza nei
confronti dei carichi orizzontali.
Nello studio del comportamento di una struttura soggetta ad azioni orizzontali di rilevante intensità, quale
può essere l’azione sismica, si individuano nelle membrature degli elementi resistenti primari e secondari.
I primi devono essere considerati nel modello di calcolo utilizzato per analizzare la situazione sismica di
progetto e devono essere interamente progettati e dettagliati per resistere all’azione sismica in conformità
con le indicazioni della EN-1998-1. A fianco di queste membrature principali possono esserci membrature
dette sismicamente secondarie, ovvero non considerate parte del sistema resistente all’azione sismica. Si
trascura quindi la loro resistenza e rigidezza nei confronti delle azioni sismiche. Tali elementi secondari
sono chiamati a mantenere la resistenza ai soli carichi gravitazionali presenti nella situazione sismica,
quando sottoposti agli spostamenti delle membrature principali deformate dal sisma. In linea di massima,
non è necessario che gli elementi secondari soddisfino al criterio della gerarchia delle resistenze, né le
verifiche di duttilità locale. Inoltre, per poter considerare degli elementi come secondari, è necessario che
il contributo totale alla rigidezza laterale di questi non sia maggiore del 15% di quella di tutte le
membrature sismiche primarie. Si decide quindi di considerare la piastra come elemento secondario,
andando a progettare invece un affidabile sistema primario costituito da pilastri e ulteriori setti che si
aggiungono a quelli già presenti del vano scala ascensore.

67
7.1 - Elementi sismici primari e secondari
Per verificare che la piastra possa essere considerata effettivamente elemento sismicamente
secondario, è necessario dimostrare che la rigidezza laterale di questa non sia maggiore del 15% di
quella di tutte le membrature sismiche primarie. Si modellano, quindi, due edifici: il primo prevede la
modellazione della piastra come elemento primario; il secondo considera la piastra come elemento
secondario.

Tramite il software SAP2000, per ciascun modello si indagano le forme modali principali e si ricavano i
periodi relativi ad esse. Noti i periodi, è possibile ottenere le pulsazioni proprie del sistema 𝜔 associate a
ciascun modo di vibrare. A questo punto, conoscendo la massa sismica è possibile ricavare le rigidezze e
confrontarle.

𝑇 = 2𝜋/𝜔

𝑘
𝜔=√
𝑚

Si vanno quindi a computare le masse sismiche provenienti dai carichi gravitazionali individuate tramite la
seguente relazione:

𝐺1 + 𝐺2 + ∑ 𝜓2𝑗 𝑄𝑘𝑗
𝑗

dove i valori dei coefficienti 𝜓2𝑗 sono riportati nella Tabella 2.5.1 delle NTC2018.

Si riporta di seguito una tabella riepilogativa dei carichi individuati ai paragrafi da 2.4.1 a 2.4.8. e, per ogni

tipo di carico, il totale da considerare secondo la combinazione delle masse sismiche calcolato con la

relazione sopra riportata.

G1 G2 Ψ2jQk Qmasse,sismiche
Elemento
[kN/m2] [kN/m2] [kN/m2] [kN/m2]
Solaio Piano Tipo 5.25 2.02 4.80 12.07
Solaio Copertura 5.25 2.02 - 7.27
Pianerottolo di Mezzo Piano 5.00 - 3.20 8.20
Rampa di Scale 5.00 - 3.20 8.20
Pilastri 10*75.0 - - 750
Setti 22.50 - - 22.50
Tamponatura Esterna - 2.75 - 2.75

68
Prima di passare al calcolo delle generiche forze, si effettua una rapida verifica sulla correttezza del
modello, andando a confrontare le masse restituite dal software SAP2000 e dal calcolo “a mano”.

Calcolo a mano Calcolo SAP2000


Piano Massa [kN] Piano Massa [kN]
1 30586 1 30192
2 23902 2 23551
3 17219 3 16932
4 10535 4 10312
5 3852 5 3693

Dal confronto si evince che è presente un errore relativo pari a 𝜀 = 1.3%, pertanto è possibile procedere
con la verifica.

Si riportano di seguito i risultati ottenuti:

Modello 1: Piastra elemento primario Modello 2: Piastra elemento secondario


Tx [s] 0.218 Tx [s] 0.231
ωx [rad/s] 28.839 ωx [rad/s] 27.214
m [kg] 302 m [kg] 302
kx [N/m] 251098.82 kx [N/m] 223605.70

Dal confronto si desume che tra le rigidezze in direzione x è presente un errore relativo pari a 𝜀 =
10.49 %.

Modello 1: Piastra elemento primario Modello 2: Piastra elemento secondario


Ty [s] 0.195 Ty [s] 0.204
ωy [rad/s] 32.264 ωy [rad/s] 30.818
m [kg] 302 m [kg] 302
ky [N/m] 314300.56 ky [N/m] 286751.86

Dal confronto si desume che tra le rigidezze in direzione y è presente un errore relativo pari a 𝜀 = 8.77 %.

Pertanto, è possibile considerare l’elemento piastra come secondario.

7.2 - Azione sismica


Per la valutazione dell’azione sismica è necessario fare riferimento al comune di Firenze, ovvero il sito di
costruzione dell’edificio oggetto della presente relazione.

69
Le azioni sismiche agenti sull’edificio vengono valutate in relazione ad un periodo di riferimento 𝑉𝑟 che si

ricava, per ciascun tipo di costruzione, moltiplicandone la vita nominale 𝑉𝑛 per un coefficiente d'uso 𝐶𝑢

funzione della classe d'uso definita al paragrafo 2.4.3 delle nuove NTC2018.

La vita nominale 𝑉𝑛 è intesa come il numero di anni per cui la struttura, purché soggetta alla

manutenzione ordinaria, deve poter essere usata per lo scopo alla quale è destinata. La vita nominale dei

diversi tipi di opere è riportata in Tab. 2.4.I delle NTC2018.

Figura 7.1 Tabella 2.4.I NTC2018 – valori minimi vita nominale di progetto per diversi tipi di costruzioni.

Per opere ordinarie è possibile assumere:

𝑉𝑛 = 50 𝑎𝑛𝑛𝑖

Per costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti (classe d'uso 𝐼𝐼) il coefficiente d'uso 𝐶𝑢 assume

valore pari a 1 come riportato in Tab. 2.4.II delle NTC2018.

Figura 7.2 Tabella 2.4.II NTC2018 – valori dei coefficienti d’uso.

Di conseguenza:

𝑉𝑟 = 𝑉𝑛 ∙ 𝐶𝑢 = 50 𝑎𝑛𝑛𝑖 ∙ 1 = 50 𝑎𝑛𝑛𝑖

Le azioni sismiche di progetto, noto il periodo di riferimento, si definiscono a partire dalla pericolosità

sismica del sito di costruzione, definita in termini di ordinate dello spettro di risposta elastico in

accelerazione 𝑆𝑒 (𝑇), con riferimento a prefissate probabilità di superamento nel periodo di riferimento 𝑉𝑟 .

70
Nei confronti delle azioni sismiche, gli stati limite, sia di esercizio che ultimi, sono individuati riferendosi

alle prestazioni della costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non

strutturali e gli impianti. Le NTC2018 [𝑃𝑎𝑟𝑎𝑔𝑟𝑎𝑓𝑜 3.2.1] prevedono Stati Limite di Esercizio (SLE):

■ Stato Limite di Operatività (SLO): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso non deve
subire danni ed interruzioni d’uso significativi;
■ Stato Limite di Danno (SLD): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso subisce danni
tali da non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacità di
resistenza e rigidezza nei confronti delle azioni verticali e orizzontali, mantenendosi immediatamente
utilizzabile pur nell’interruzione d’uso di parte delle apparecchiature.

Le NTC2018 [𝑃𝑎𝑟𝑎𝑔𝑟𝑎𝑓𝑜 3.2.1 ] prevedono Stati Limite Ultimi (SLU):

■ Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV): a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture e
crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si
associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione
conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali ed un margine di sicurezza
nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali;
■ Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi
rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti
strutturali; la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza nel confronto del collasso per
azioni orizzontali.

Per le classi d’uso 1 e 2, il rispetto dei vari stati limite si considera conseguito [7.1 − 𝑁𝑇𝐶2018]:

■ nei confronti di tutti gli SLE, qualora siano rispettate le verifiche al solo SLD;
■ nei confronti di tutti gli SLU, qualora siano soddisfatte le verifiche relative al solo SLV.

Per effettuare le valutazioni di sicurezza allo SLV, i parametri fondamentali che definiscono l’azione
sismica, determinati mediante il foglio di calcolo Excel Spettri NTC fornito dal Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici, sono i seguenti:

ag Fo Tc*
[g] [-] [s]
0.131 2.413 0.302

Con riferimento al paragrafo 3.2.3.2.1 delle NTC 2018, si definiscono i restanti parametri utili a
determinare il grafico dello spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti orizzontali.

71
Ss Cc ST S η TB TC TD
[-] [-] [-] [-] [-] [s] [s] [s]
1.500 1.559 1.000 1.500 1.000 0.157 0.471 2.152

Spettro di risposta elastico - SLV


0,5

0,4

0,3
Se(t) [g]

0,2

0,1

0,0
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0
T [s]

In modo analogo, al fine di effettuare le valutazioni di sicurezza allo SLD, si determinano i parametri
fondamentali che definiscono l’azione sismica, mediante il medesimo foglio di calcolo Excel Spettri NTC:

ag Fo Tc*
[g] [-] [s]
0.057 2.586 0.268

Con riferimento al paragrafo 3.2.3.2.1 delle NTC 2018, si definiscono i restanti parametri utili a
determinare il grafico dello spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti orizzontali.

Ss Cc ST S η TB TC TD
[-] [-] [-] [-] [-] [s] [s] [s]
1.500 1.622 1.000 1.500 1.000 0.145 0.434 1.826

72
Spettro di risposta elastico - SLD
0,5

0,4

0,3
Se(t) [g]

0,2

0,1

0,0
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0
T [s]

Fattore di comportamento 𝒒

Essendo questa tipologia di edificio, diversa da quelle indicate al paragrafo 7.3.1 delle NTC2018, è
necessario progettare la struttura con un fattore di comportamento 𝑞 = 1.5, in modo da considerare il
comportamento strutturale non dissipativo.

Regolarità in pianta ed in altezza

Affinché la struttura possa essere considerata regolare in pianta e in altezza, devono essere rispettate le
condizioni previste dalle NTC2018 e riportate al paragrafo 7.2.1.

Purché la struttura venga considerata regolare in pianta, devono essere rispettate le seguenti
prescrizioni:

a) la distribuzione di masse e rigidezze è approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni


ortogonali e la forma in pianta è compatta, ossia il contorno di ogni orizzontamento è convesso; il
requisito può ritenersi soddisfatto, anche in presenza di rientranze in pianta, quando esse non

73
influenzano significativamente la rigidezza nel piano dell’orizzontamento e, per ogni rientranza,
l’area compresa tra il perimetro dell’orizzontamento e la linea convessa circoscritta
all’orizzontamento non supera il 5% dell’area dell’orizzontamento;

La condizione a) risulta soddisfatta in quanto la forma in pianta è compatta.

b) il rapporto tra i lati del rettangolo circoscritto alla pianta di ogni orizzontamento è inferiore a 4;

18
La condizione b) risulta soddisfatta in quanto = 0.82 < 4.
22

c) ciascun orizzontamento ha una rigidezza nel proprio piano tanto maggiore della corrispondente
rigidezza degli elementi strutturali verticali da potersi assumere che la sua deformazione in pianta
influenzi in modo trascurabile la distribuzione delle azioni sismiche tra questi ultimi e ha
resistenza sufficiente a garantire l’efficacia di tale distribuzione;

La condizione c) risulta soddisfatta in quanto per ciascun orizzontamento si realizza una piastra in
calcestruzzo armato pari a 21 𝑐𝑚 di spessore, per cui, in accordo con il paragrafo 7.2.6 delle NTC2018,
tutti gli orizzontamenti possono essere considerati infinitamente rigidi nel proprio piano.

Essendo tutte le condizioni sopra riportate soddisfatte, la struttura si considera regolare in pianta.

Al fine di poter considerare la struttura come regolare in altezza, dovranno essere rispettate le seguenti
condizioni:

d) tutti i sistemi resistenti alle azioni orizzontali si estendono per tutta l’altezza della costruzione o,
se sono presenti parti aventi differenti altezze, fino alla sommità della rispettiva parte dell’edificio;

La condizione d) risulta soddisfatta.

e) massa e rigidezza rimangono costanti o variano gradualmente, senza bruschi cambiamenti, dalla
base alla sommità della costruzione (le variazioni di massa da un orizzontamento all’altro non
superano il 25%, la rigidezza non si riduce da un orizzontamento a quello sovrastante più del
30% e non aumenta più del 10%); ai fini della rigidezza si possono considerare regolari in altezza
strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. o di pareti e nuclei in muratura di sezione costante
sull’altezza o di telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il 50% dell’azione
sismica alla base;

74
Nel caso in esame, la verifica sulla variazione di massa da un orizzontamento all’altro non risulta
soddisfatta in quanto, come si evince dalla tabella riportata di seguito, la variazione tra il piano di
copertura e quello immediatamente inferiore supera il 25%

NB. il piano terra non è stato contemplato in quanto la massa che lo caratterizza non si attiva durante lo
scuotimento sismico.

Piano Massa [kN] Δm [%]


1 6641 -
2 6620 0.32 %
3 6620 0.00 %
4 6620 0.00 %
5 3693 44.20 %

La struttura risulta quindi non regolare in altezza.

Spettro di progetto

Spettri di progetto
0,35

0,30 Sd(T) - SLD

0,25
Sd(T) - SLV

0,20
Sd(t) [g]

0,15

0,10

0,05

0,00
0,0 1,0 2,0 3,0 4,0
T [s]

7.3 - Calcolo dei momenti sbilanciati


Il fenomeno del punzonamento in corrispondenza della connessione piastra-pilastro costituisce un
importante stato limite proprio della risposta strutturale della piastra. Nella risposta strutturale di tali
connessioni, il trasferimento di momento è causato sia dai carichi gravitazionali, sia da carichi laterali

75
come l’azione del sisma Queste connessioni risultano, come vedremo, di delicata progettazione già in
conseguenza dei soli carichi verticali ma azioni orizzontali come il vento.

Al fine di simulare nella modellazione agli elementi finiti il comportamento dei nodi piastra-pilastro sotto
l’effetto delle azioni orizzontali si utilizza l’approccio proposto dagli studiosi Hwang e Moehle. Essi
propongono di definire dei telai equivalenti che simuleranno il comportamento della piastra. Tali telai sono
costituiti da travi che hanno una larghezza pari a:

■ 𝑏 = 2 ∙ 𝑐1 + 𝑙1 /3 per allineamenti di travi interne;


■ 𝑏 = 2 ∙ 𝑐1 + 𝑙1 /6 per allineamenti di travi perimetrali.

Con 𝑐1 dimensione in pianta del pilastro normale al telaio di studio e 𝑙1 luce coperta dalla piastra nella
stessa direzione, presa dalla metà di un impalcato alla metà del successivo nella direzione normale a
quella del telaio equivalente.

7.4 - Modellazione della struttura


Al paragrafo 7.2.6 delle NTC2018 – Criteri di modellazione della struttura e dell’azione sismica, sono
specificate alcune indicazioni sulla modellazione della struttura. In particolare, nel caso in esame:

■ Gli orizzontamenti sono stati considerati infinitamente rigidi nel loro piano in quanto realizzati con
soletta in c.a. di 21 cm, questo aspetto è stato tenuto in conto inserendo un vincolo interno di tipo
diaphragm a ciascun nodo appartenente allo stesso piano;
■ Per tenere conto della fessurazione del calcestruzzo la rigidezza flessionale dei pilastri, delle travi
equivalenti e dei setti è stata ridotta del 50%;
■ Gli elementi non strutturali non appositamente progettati come collaboranti (tamponature e tramezzi)
possono essere rappresentati unicamente in termini di massa;
■ Per tenere conto della variabilità spaziale del moto sismico, nonché di eventuali incertezze nella
localizzazione delle masse, al centro di massa deve essere attribuita un’eccentricità accidentale
rispetto alla sua posizione, non inferiore a 0.05 volte la dimensione dell’edificio misurata
perpendicolarmente alla direzione di applicazione dell’azione sismica. Detta eccentricità è assunta
costante, per entità e direzione, su tutti gli orizzontamenti.

7.5 - Analisi dinamica lineare della struttura


L’analisi dinamica della struttura ha l’obiettivo di determinarne la risposta sismica attraverso lo studio dei
modi di vibrare dell’intero edificio.

76
Come stabilito dalla normativa, si devono considerare i primi n modi di vibrare significativi, ovvero quelli
che attivano una percentuale di massa complessiva maggiore dell’85%, con l’attenzione di considerare
tutti i modi la cui massa partecipante superi il 5%. Al fine di escludere modi di vibrare significativi si
considerano tutti quelli che attivano complessivamente una massa superiore al 95%.

L’analisi dinamica lineare si svolge con i seguenti passi:

■ determinazione dei modi di vibrare della struttura (analisi modale);


■ calcolo degli effetti dell’azione sismica, rappresentata dallo spettro di risposta di progetto, per
ciascuna forma modale;
■ combinazione degli effetti.

7.5.1 - Analisi modale

Tramite SAP2000 si svolge l’analisi modale, di seguito si riportano le immagini corrispondenti ai primi tre
modi di vibrazione dell'edificio modellato.

Figura 7.3 Deformata relativa al primo modo di vibrare

77
Figura 7.4 Deformata relativa al secondo modo di vibrare

Figura 7.5 Deformata relativa al terzo modo di vibrare

78
Si riportano di seguito i periodi e le masse partecipanti associate ai primi 8 modi di vibrazione della
struttura.

TABLE: Modal Participating Mass Ratios


StepNum Period UX UY SumUX SumUY RZ SumRZ
Unitless Sec Unitless Unitless Unitless Unitless Unitless Unitless
1 0.23088 0.69227 0.00025 0.69227 0.00025 1.43E-05 0.00001428
2 0.20388 0.00026 0.70249 0.69254 0.70274 0.00156 0.00157
3 0.169606 1.39E-05 0.00168 0.69255 0.70442 0.69644 0.69801
4 0.059609 0.21563 0.00009275 0.90818 0.70451 4.8E-06 0.69802
5 0.054624 8.53E-05 0.20506 0.90826 0.90957 0.0003 0.69831
6 0.047576 4.94E-06 0.00007913 0.90827 0.90965 0.24911 0.94742
7 0.030989 7.87E-09 0.06373 0.90827 0.97338 0.0001 0.94752
8 0.028662 0.07189 2.169E-07 0.98016 0.97338 1.05E-06 0.94752

Dai risultati ottenuti è possibile notare come i primi due modi di vibrare presentano principalmente
spostamenti lungo l’asse x e y e il terzo una rotazione, anche se la massa interessata non riesce a
raggiungere l’ 85 % della massa fino al sesto modo di vibrare.

7.5.2 - Calcolo degli effetti dell’azione sismica

La combinazione sismica, impiegata per gli Stati Limite Ultimi e di Esercizio connessi all’azione sismica
(𝐸), è:

𝐸 + 𝐺1 + 𝐺2 + 𝑃 + 𝜓21 ∙ 𝑄𝑘1 + 𝜓22 ∙ 𝑄𝑘2 + ⋯

Per quanto riguarda la combinazione delle componenti dell'azione sismica, i valori massimi della risposta
ottenuti da ciascuna delle due azioni orizzontali applicate separatamente (sollecitazioni, deformazioni,
spostamenti, ecc.) sono combinati sommando ai massimi ottenuti per l'azione applicata in una direzione il
30% dei massimi ottenuti per l'azione applicata nell'altra direzione (paragrafo 7.3.5 NTC2018):

±1,00 ∙ 𝐸𝑥 ± 0,30 ∙ 𝐸𝑦

±1,00 ∙ 𝐸𝑦 ± 0,30 ∙ 𝐸𝑥

7.5.3 - Combinazione degli effetti

La combinazione degli effetti dei singoli modi deve essere fatta utilizzando una combinazione quadratica
completa (CQC), quale quella di seguito riportata:

79
𝐸 = √∑ ∑ 𝜌𝑖𝑗 ∙ 𝐸𝑖 ∙ 𝐸𝑗
𝑗 𝑖

dove: - 𝐸𝑗 valore dell’effetto relativo al modo j;

- 𝜌𝑖𝑗 coefficiente di correlazione tra modo i e modo j, calcolato con formule di comprovata validità
quale:

3
8√𝜉𝑖 ∙ 𝜉𝑗 ∙ (𝛽𝑖𝑗 ∙ 𝜉𝑖 + 𝜉𝑗 ) ∙ 𝛽𝑖𝑗2
𝜌𝑖𝑗 = 2
(1 − 𝛽𝑖𝑗2 ) + 4 ∙ 𝜉𝑖 ∙ 𝜉𝑗 ∙ 𝛽𝑖𝑗 ∙ (1 + 𝛽𝑖𝑗2 ) + 4 ∙ (𝜉𝑖2 + 𝜉𝑗2 ) ∙ 𝛽𝑖𝑗2

- 𝜉𝑖 smorzamento viscoso relativo al modo i;

- 𝛽𝑖𝑗 rapporto tra l’inverso dei periodi di ciascuna coppia i-j di modi (𝛽𝑖𝑗 = 𝑇𝑗 /𝑇𝑖 ).

L’espressione di 𝜌𝑖𝑗 , nel caso di uguale smorzamento 𝜉 dei modi i e j, si esprime come:

3
8∙𝜉 2 ∙𝛽𝑖𝑗
2
𝜌𝑖𝑗 = 2
(1+𝛽𝑖𝑗 )∙[(1−𝛽𝑖𝑗 ) +4∙𝜉 2 ∙𝛽𝑖𝑗]

80
8 - Verifiche
Al paragrafo 7.3.6 delle NTC2018 vengono indicati i termini delle verifiche:

“Le verifiche degli elementi strutturali primari (ST) si eseguono, come sintetizzato nella tabella 7.3.III, in
dipendenza della Classe d’Uso (CU):

- nel caso di comportamento strutturale non dissipativo, in termini di rigidezza (RIG) e di resistenza
(RES), senza applicare le regole specifiche dei dettagli costruttivi e della progettazione in
capacità;
- nel caso di comportamento strutturale dissipativo, in termini di rigidezza (RIG), di resistenza
(RES) e di duttilità (DUT) (quando richiesto), applicando le regole specifiche dei dettagli
costruttivi e della progettazione in capacità.”

Nel caso in esame si ha una struttura in CU II con comportamento strutturale dissipativo per cui le
verifiche andranno fatte in termini di RIG, RES e DUT (nei casi esplicitamente indicati dalle norme).

8.1 - Verifiche allo SLD


Per quanto riguarda la verifica allo SLD è necessario eseguire sulle tamponature, considerate fragili, la
verifica di RIG riportata al paragrafo 7.3.6.1 delle NTC2018.

Nel caso in esame, avendo CU II e tamponature fragili, andrà verificato che:

𝑞𝑑𝑟 ≤ 0.0050 ℎ

dove 𝑞 è assunto unitario in quanto la verifica in oggetto è effettuata allo SLD, ℎ è l’altezza di piano e 𝑑𝑟
sono i drift di piano massimi, determinati separatamente per le due combinazioni di carico allo SLD.

81
Al fine del calcolo dei drift di piano, si ricavano dall’analisi effettuata con il software SAP 2000 gli
spostamenti nelle due direzioni principali e si determina come segue lo spostamento totale:

𝑢𝑡𝑜𝑡 = √𝑢𝑥 2 + 𝑢𝑦 2

dopodiché i drift si valutano semplicemente con la relazione:

𝑑𝑟,𝑖 = 𝑢𝑡𝑜𝑡,𝑖 − 𝑢𝑡𝑜𝑡,𝑖−1

Gli spostamenti sono stati valutati in corrispondenza dei quattro spigoli più esterni del fabbricato che, data
l’ipotesi di impalcato infinitamente rigido nel proprio piano, sono quelli a cui corrispondono i massimi
spostamenti. Nelle tabelle seguenti si riportano gli esiti delle verifiche effettuate:

Verifica allo SLD


ux uy utot dr,i dr,lim VERIFICA
Spigolo Piano
[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [-]
1 0.50 0.40 0.64 0.64 15.00 Verificato
2 1.47 1.13 1.85 1.21 15.00 Verificato
Basso Sinistra 3 2.68 2.03 3.36 1.51 15.00 Verificato
4 3.98 2.97 4.97 1.60 15.00 Verificato
5 5.25 3.88 6.53 1.56 15.00 Verificato
1 0.50 0.40 0.64 0.64 15.00 Verificato
2 1.47 1.13 1.85 1.21 15.00 Verificato
Basso Destra 3 2.68 2.03 3.36 1.51 15.00 Verificato
4 3.98 2.97 4.97 1.60 15.00 Verificato
5 5.25 3.88 6.53 1.56 15.00 Verificato
1 0.51 0.40 0.65 0.65 15.00 Verificato
2 1.48 1.13 1.86 1.21 15.00 Verificato
Alto Sinistra 3 2.71 2.03 3.39 1.52 15.00 Verificato
4 4.03 2.98 5.01 1.63 15.00 Verificato
5 5.33 3.89 6.60 1.59 15.00 Verificato
1 0.51 0.40 0.65 0.65 15.00 Verificato
2 1.48 1.13 1.86 1.21 15.00 Verificato
Alto Destra 3 2.71 2.03 3.39 1.52 15.00 Verificato
4 4.03 2.98 5.01 1.63 15.00 Verificato
5 5.33 3.89 6.60 1.59 15.00 Verificato

82
8.2 - Verifiche allo SLV

8.2.1 - Pilastri

Le pilastrate scelte per la verifica sono quelle evidenziate nell’immagine. Il pilastro è caratterizzato da una
dimensione di 50x50 cm. L’interpiano è costante e pari a 3.5 m.

Dettagli costruttivi

Al Cap. 4.1.6.1.2:

“Armatura dei pilastri

Nel caso di elementi sottoposti a prevalente sforzo normale, le barre parallele all’asse devono avere
diametro maggiore od uguale a 12 mm e non potranno avere interassi maggiori di 300 mm. Inoltre, la loro
area non deve essere inferiore a

As,min = (0,10 NEd / fyd) e comunque non minore di 0,003 Ac

dove:

83
fyd è la resistenza di progetto dell’armatura (riferita allo snervamento)

NEd è la forza di compressione assiale di progetto

Ac è l’area di calcestruzzo.

Le armature trasversali devono essere poste ad interasse non maggiore di 12 volte il diametro minimo
delle barre impiegate per l’armatura longitudinale, con un massimo di 250 mm. Il diametro delle staffe non
deve essere minore di 6 mm e di ¼ del diametro massimo delle barre longitudinali.

Al di fuori delle zone di sovrapposizione, l’area di armatura non deve superare A s,max = 0,04 Ac, essendo
Ac l’area della sezione trasversale di calcestruzzo.”

Verifica a presso-flessione

Al Cap. 4.1.2.3.4.2:

“Verifiche di resistenza e duttilità

Con riferimento alla sezione pressoinflessa, rappresentata in figura la capacità, in termini di resistenza e
duttilità, si determina in base alle ipotesi di calcolo e ai modelli σ − ε di cui al § 4.1.2.1.2.

Le verifiche si eseguono confrontando la capacità, espressa in termini di resistenza […] secondo le


relazioni:
MRd = MRd (NEd ) ≥ MEd

dove

MRd è il valore di progetto del momento resistente corrispondente a NEd;

NEd è il valore di progetto dello sforzo normale sollecitante;

MEd è il valore di progetto del momento di domanda.

Al Cap. 7.4.4.2 :

84
Presso-flessione

Il confronto capacità-domanda a presso-flessione può essere condotto in maniera semplificata


eseguendo, per ciascuna direzione di applicazione del sisma, una verifica a presso-flessione retta con la
capacità a flessione del pilastro ridotta del 30%.

Verifica a Taglio

La resistenza a taglio viene valutata come indicato al Par. 4.1.2.3.5.2 delle NTC18, in particolare la sua
determinazione deve essere valutata sulla base di un’adeguata schematizzazione a traliccio (“traliccio di
Morsch”). Gli elementi resistenti dell’ideale traliccio sono: le armature trasversali, le armature
longitudinali, il corrente compresso di calcestruzzo e i puntoni d’anima inclinati. L’inclinazione 𝜃 dei
puntoni di cls rispetto all’asse della trave deve rispettare i seguenti limiti:

1 ≤ 𝑐𝑜𝑡𝑔 𝜃 ≤ 2,5

La verifica di resistenza si pone con:

𝑉𝑅𝑑 = min (𝑉𝑅𝑠𝑑 ; 𝑉𝑅𝑐𝑑 ) ≥ 𝑉𝐸𝑑

Con riferimento all’armatura trasversale, la resistenza di calcolo a “taglio-trazione” si calcola con:

𝐴𝑠𝑤
𝑉𝑅𝑠𝑑 = 0,9 ∙ 𝑑 ∙ ∙ 𝑓𝑦𝑑 ∙ (𝑐𝑡𝑔𝛼 + 𝑐𝑡𝑔𝜃) ∙ sin 𝛼
𝑠

Con riferimento al calcestruzzo d’anima, la resistenza di calcolo a “taglio-compressione” si calcola con:

(𝑐𝑡𝑔𝛼 + 𝑐𝑡𝑔𝜃)
𝑉𝑅𝑐𝑑 = 0,9 ∙ 𝑑 ∙ 𝑏𝑤 ∙ 𝑓′𝑐𝑑 ∙
(1 + 𝑐𝑡𝑔2 𝜃)

Fissati i valori di diametro e passo dell’armatura trasversale si trova il valore di 𝑐𝑜𝑡𝑔(𝜃), uguagliando i
valori di VRsd e VRcd, da cui si ottiene:

𝑉𝑅𝑠𝑑 = 𝑉𝑅𝑐𝑑

𝐴𝑠𝑤 (𝑐𝑜𝑡𝑔𝛼 + 𝑐𝑜𝑡𝑔𝜃)


0,9 ∙ 𝑑 ∙ ∙ 𝑓𝑦𝑑 ∙ (𝑐𝑜𝑡𝑔𝛼 + 𝑐𝑜𝑡𝑔𝜃) ∙ sin 𝛼 = 0,9 ∙ 𝑑 ∙ 𝑏𝑤 ∙ 𝑓′𝑐𝑑 ∙
𝑠 (1 + 𝑐𝑜𝑡𝑔2 𝜃)

𝑏𝑤 ∙ 𝛼𝑐 ∙ 0,5 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ 𝑠
𝑐𝑜𝑡𝑔(𝜃) = √ −1
𝐴𝑠𝑤 ∙ 𝑓𝑦𝑑

Qualora 𝑐𝑜𝑡𝑔(𝜃) > 2.5 la resistenza a taglio sarà dovuta solamente alle staffe di acciaio, calcolata con la
formula di prima, utilizzando un valore di 𝑐𝑜𝑡𝑔(𝜃) = 2.5:

85
𝐴𝑠𝑤
𝑉𝑅𝑠𝑑 (𝜃 = 2.5) = 0,9 ∙ 𝑑 ∙ ∙ 𝑓𝑦𝑑 ∙ (𝑐𝑜𝑡𝑔𝛼 + 𝑐𝑜𝑡𝑔𝜃) ∙ sin 𝛼
𝑠

Pilastrata Centrale

Si riportano di seguito le sollecitazioni sulla pilastrata centrale:

PILASTRATA CENTRALE
Combinazioni Sismiche SLV
Combinazioni Non Sismiche SLU
Piano Sollecitazione Ex + 0.3 Ey Ey + 0.3 Ex

N M3 N M2 N M2 M3
[-] [-] [kN] [kNm] [kN] [kNm] [kN] [kNm] [kNm]
Max -1662.74 37.97 -1664.29 45.12 -1318.93 44.50 26.09
Base
Min -2533.97 37.97 -2532.41 45.12 -2886.59 -17.16 -14.54
1
Max -1643.99 -44.30 -1645.54 -72.67 -1187.30 35.32 28.01
Testa
Min -2515.22 -44.30 -2513.66 -72.67 -2754.96 -91.81 -55.17
Max -1325.62 67.36 -1327.07 102.40 -1054.03 126.73 75.30
Base
Min -1980.65 67.36 -1979.20 102.40 -2222.88 -49.69 -40.73
2
Max -1306.87 -58.42 -1308.32 -91.54 -922.40 46.71 37.54
Testa
Min -1961.90 -58.42 -1960.45 -91.54 -2091.25 -116.59 -70.05
Max -992.24 61.08 -993.45 88.23 -789.58 106.63 63.35
Base
Min -1431.14 61.08 -1429.93 88.23 -1564.96 -43.41 -35.90
3
Max -973.49 -59.03 -974.70 -87.86 -657.95 42.85 35.20
Testa
Min -1412.39 -59.03 -1411.18 -87.86 -1433.34 -106.32 -63.24
Max -661.54 61.89 -662.32 90.84 -525.94 115.92 68.95
Base
Min -882.76 61.89 -881.98 90.84 -909.44 -50.05 -41.17
4
Max -642.79 -63.82 -643.57 -93.08 -394.32 58.75 46.82
Testa
Min -864.01 -63.82 -863.23 -93.08 -777.81 -127.09 -76.24
Max -327.26 55.84 -327.48 83.14 -251.67 87.09 49.57
Base
Min -341.08 55.84 -340.87 83.14 -265.38 -29.42 -27.74
5
Max -308.51 -50.27 -308.73 -74.21 -120.04 -8.47 2.10
Testa
Min -322.33 -50.27 -322.12 -74.21 -133.75 -35.60 -15.26

Geometria della Sezione


Base Sezione Pilastro bp [mm] 500
Altrezza Sezione Pilastro hp [mm] 500
Area Calcestruzzo Ac [mm2] 250000
Copriferro c [mm] 35
Altezza libera pilastro hl [mm] 3300

86
Verifica Dettagli Costruttivi Armatura Longitudinale
Armatura Longitudinale Simmetrica
Numero ferri tipo 1 [-] 12 Numero ferri tipo 2 [-] 0
Diametro ferri tipo 1 ϕs.1 [mm] 16 Diametro ferri tipo 2 ϕs.2 [mm] 0
Area armatura tipo 1 As.1 [mm2] 2412.74 Area armatura tipo 2 As.2 [mm2] 0
Interferro massimo Is [mm] 138 Rapporto di armatura ρs [-] 0.0193
Limitazioni di Armatura Longitudinale [Par. 4.1.6.1.2 NTC2018]
As > 0.10 NEd / fyd 2412.74 > 737.68 Verificata
As > 0.003 Ac 2412.74 > 750.00 Verificata
As < 0.04 Ac 2412.74 < 10000.00 Verificata
Is < 250 mm 138 < 250 Verificata

Verifica a presso-flessione in direzione x


450

350

250

150

50
M3 [kNm]

-5500 -4500 -3500 -2500 -1500 -50


-500 500 1500

-150

-250

-350

-450
N [kN]
Sollecitazioni SLU Sollecitazioni SLV
Dominio di Resistenza Ridotto Dominio di Resistenza

87
Verifica a presso-flessione in direzione y
450

350

250

150

50
M2 [kNm]

-5500 -4500 -3500 -2500 -1500 -50


-500 500 1500
-150

-250

-350

-450
N [kN]
Sollecitazioni SLU Sollecitazioni SLV

Dominio di Resistenza Ridotto Dominio di Resistenza

Ex + 0.3 Ey Ey + 0.3 Ex
Pilastro
Vx,Ed Vy,Ed
[-] [kN] [kN]
1 36.51 22.32
2 63.26 37.80
3 56.81 34.63
4 59.67 36.92
5 50.51 28.68

Armatura Trasversale a Taglio


Diametro Staffa ϕst [mm] 8
Numero bracci nbr [-] 2
Area a taglio staffa Asw.s [mm2] 100.5
Passo s [mm] 180

Limitazioni di Armatura Trasversale [Par. 4.1.6.1.2 NTC2018]


s < 12 ϕlong 180.00 < 192.00 Verificata
s < 250 mm 180.00 < 250.00 Verificata
ϕst > 6 mm 8 > 6 Verificata
ϕst > ϕlong/4 8 > 4 Verificata

88
Verifica di Resistenza a Taglio in direzione X e Y [SLV]
Valore della ctg(ϴ) ctg(ϴ) [-] 2.50
Resistenza a taglio lato acciaio VRsd [kN] 238.00
Resistenza a taglio lato calcestruzzo VRcd [kN] 618.16
Taglio Resistente VRd [kN] 238.00
Taglio Sollecitante VEd [kN] 63.26
Verifica VRd > VEd Verificata

Pilastrata di Bordo

Si riportano di seguito le sollecitazioni sulla pilastrata di bordo:

PILASTRATA DI BORDO
Combinazioni Sismiche SLV
Combinazioni Non Sismiche SLU
Piano Sollecitazione Ex + 0.3 Ey Ey + 0.3 Ex
N M3 N M2 N M2 M3
[-] [-] [kN] [kNm] [kN] [kNm] [kN] [kNm] [kNm]
Max -1263.51 -32.81 -1244.17 -85.10 -1468.48 -29.52 3.75
Base
Min -1760.24 -32.81 -1779.57 -85.10 -2325.80 -78.56 -15.80
1
Max -1220.01 27.37 -1200.67 154.86 -1305.01 161.60 30.22
Testa
Min -1716.74 27.37 -1736.07 154.86 -2162.33 60.98 -8.67
Max -995.75 -47.12 -976.59 -213.65 -1156.87 -83.06 11.77
Base
Min -1374.99 -47.12 -1394.15 -213.65 -1797.92 -222.05 -43.72
2
Max -952.25 38.29 -933.09 191.96 -993.40 202.60 39.72
Testa
Min -1331.49 38.29 -1350.65 191.96 -1634.45 75.31 -11.81
Max -731.74 -45.16 -716.14 -181.34 -847.05 -69.00 10.97
Base
Min -989.11 -45.16 -1004.71 -181.34 -1272.69 -184.46 -37.86
3
Max -688.24 42.15 -672.64 183.57 -683.58 183.98 37.22
Testa
Min -945.61 42.15 -961.21 183.57 -1109.22 70.51 -11.18
Max -470.67 -44.81 -460.72 -186.60 -538.61 -71.32 12.57
Base
Min -603.23 -44.81 -613.18 -186.60 -749.52 -200.33 -40.88
4
Max -427.17 44.31 -417.22 185.62 -375.14 217.69 43.73
Testa
Min -559.73 44.31 -569.68 185.62 -586.05 70.93 -14.58
Max -209.19 -43.12 -206.05 -184.60 -227.62 -70.76 7.11
Base
Min -218.81 -43.12 -221.96 -184.60 -230.91 -158.17 -31.27
5
Max -165.69 45.54 -162.55 187.29 -64.15 78.21 14.76
Testa
Min -175.31 45.54 -178.46 187.29 -67.44 70.13 2.37

89
Geometria della Sezione
Base Sezione Pilastro bp [mm] 500
Altrezza Sezione Pilastro hp [mm] 500
Area Calcestruzzo Ac [mm2] 250000
Copriferro c [mm] 35
Altezza libera pilastro hl [mm] 3300

Verifica Dettagli Costruttivi Armatura Longitudinale


Armatura Longitudinale Simmetrica
Numero ferri tipo 1 [-] 12 Numero ferri tipo 2 [-] 0
Diametro ferri tipo 1 ϕs.1 [mm] 20 Diametro ferri tipo 2 ϕs.2 [mm] 0
Area armatura tipo 1 As.1 [mm2] 3769.91 Area armatura tipo 2 As.2 [mm2] 0
Interferro massimo Is [mm] 135 Rapporto di armatura ρs [-] 0.0302

Limitazioni di Armatura Longitudinale [Par. 4.1.6.1.2 NTC2018]


As > 0.10 NEd / fyd 3769.91 > 594.37 Verificata
As > 0.003 Ac 3769.91 > 750.00 Verificata
As < 0.04 Ac 3769.91 < 10000.00 Verificata
Is < 250 mm 135 < 250 Verificata

Verifica a presso-flessione in direzione x

500

300

100
M3 [kNm]

-6000 -4000 -2000 -100 0

-300

-500
N [kN]

Sollecitazioni SLU Sollecitazioni SLV


Dominio di Resistenza Ridotto Dominio di Resistenza

90
Verifica a presso-flessione in direzione y
500

300

100
M2 [kNm]

-6000 -4000 -2000 -100 0

-300

-500
N [kN]
Sollecitazioni SLU Sollecitazioni SLV
Domininio di Resistenza Ridotto Dominio di Resistenza

Ex + 0.3 Ey Ey + 0.3 Ex
Pilastro
Vx,Ed Vy,Ed
[-] [kN] [kN]
1 77.27 79.60
2 134.32 135.12
3 120.26 121.62
4 122.94 124.07
5 122.25 123.80

Armatura Trasversale a Taglio


Diametro Staffa ϕst [mm] 8
Numero bracci nbr [-] 2
Area a taglio staffa Asw.s [mm2] 100.5

Limitazioni di Armatura Trasversale [Par. 4.1.6.1.2 NTC2018]


s < 12 ϕlong 220.00 < 240.00 Verificata
s < 250 mm 220.00 < 250.00 Verificata
ϕst > 6 mm 8 > 6 Verificata
ϕst > ϕlong/4 8 > 4 Verificata

Verifica di Resistenza a Taglio in direzione X e Y [SLV]


Valore della ctg(ϴ) ctg(ϴ) [-] 2.50
Resistenza a taglio lato acciaio VRsd [kN] 193.92
Resistenza a taglio lato calcestruzzo VRcd [kN] 615.61
Taglio Resistente VRd [kN] 193.92
Taglio Sollecitante VEd [kN] 135.12
Verifica VRd > VEd Verificata

91
8.2.1.1.1 Piastra

Nel capitolo 6.5 della presente esercitazione è stata svolta la verifica al punzonamento della piastra. Si
ripete nuovamente la verifica della piastra in corrispondenza del pilastro interno maggiormente sollecitato,
di quello di bordo ed infine di quello d’angolo nei confronti dell’azione sismica:

La piastra più sollecitata risulta quella di piano primo, pertanto lo sforzo sollecitante sarà dato dalla
differenza tra l’azione assiale di testa del pilastro di piano terra e quella di base del pilastro di piano
primo:

𝑉𝐸𝑑 = 𝑁0.𝑇 − 𝑁1.𝐵

Da ricordare ancora una volta il contributo favorevole dato dalla presenza dei cavi di post-tensione.

Verifica a Punzonamento - Pilastro Interno


n° cavi x 8
n° cavi y 8
Tiro cavi x Px [N] 124704.33
Tiro cavi y Py [N] 121973.32
x-Angolo di inclinazione delle dir. del tiro sul piano O ϴ [°] 3.00
y-Angolo di inclinazione delle dir. el tiro sul piano O γ [°] 4.00
Azione assiale sollecitante pilastro NEd [N] 534374.0
92
Taglio sollecitante VEd [N] 293814.8
 1.15
dimensione ortogonale al bordo c1 [mm] 500
dimensione parallela al bordo c2 [mm] 500
Altezza utile armatura d [mm] 172
perimetro del pilastro u0 [mm] 2000.0
Resistenza a punzonamento vRd.0 [N/mm2] 3.29
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento u0 vEd.0 [N/mm2] 0.98
Verifica vRd.0 > vEd.0 Verificata
Perimetro critico u1 [mm] 4161.4
CRd.c 0.12
k 2.0
ρlx 0.009
ρly 0.009
ρl 0.13
k1 0.10
Tensione normale nel cls σcp [N/mm2] 4.69
νmin 0.53
Resistenza a punzonamento vRd.c [N/mm2] 1.75
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento su u1 vEd.1 [N/mm2] 0.47
Verifica vRd,c > vEd,1 Verificata

Verifica a Punzonamento – Pilastro di bordo


n° cavi x 4
n° cavi y 8
Tiro cavi x Px [N] 124704.33
Tiro cavi y Py [N] 121973.32
x-Angolo di inclinazione delle dir. del tiro sul piano O ϴ [°] 3.00
y-Angolo di inclinazione delle dir. del tiro sul piano O γ [°] 4.00
Azione assiale sollecitante pilastro NEd [N] 364405.0
Taglio sollecitante VEd [N] 176058.0
 1.4
dimensione ortogonale al bordo c1 [mm] 500
dimensione parallela al bordo c2 [mm] 500
Altezza utile armatura d [mm] 172
perimetro del pilastro u0 [mm] 1013.0
Resistenza a punzonamento vRd.0 [N/mm2] 3.29
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento su u0 vEd.0 [N/mm2] 1.42
Verifica vRd.0 > vEd.0 Verificata
Perimetro critico u1 [mm] 2574.4
CRd.c 0.12
k 2.0

93
ρlx 0.012
ρly 0.009
ρl 0.14
k1 0.10
Tensione normale nel cls σcp [N/mm2] 3.32
νmin 0.53
Resistenza a punzonamento vRd.c [N/mm2] 1.80
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento su u1 vEd.1 [N/mm2] 0.44
Verifica vRd,c > vEd,1 Verificata

Verifica a Punzonamento – Pilastro di angolo


n° cavi x 4
n° cavi y 4
Tiro cavi x Px [N] 124704.33
Tiro cavi y Py [N] 121973.32
x-Angolo di inclinazione delle dir. del tiro sul piano O ϴ [°] 3.00
y-Angolo di inclinazione delle dir. del tiro sul piano O γ [°] 4.00
Azione assiale sollecitante pilastro NEd [N] 218706
Taglio sollecitante VEd [N] 98426.4
 1.5
dimensione ortogonale al bordo c1 [mm] 500
dimensione parallela al bordo c2 [mm] 500
Altezza utile armatura d [mm] 172
perimetro del pilastro uint [mm] 1854.5
Resistenza a punzonamento vRd.0 [N/mm2] 3.29
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento sul perimetro
vEd.0 [N/mm2] 1.66
del pilastro
Verifica vRd.0 > vEd.0 Verificata
Perimetro critico uext [mm] 1540.4
CRd.c 0.12
k 2.0
ρlx 0.006
ρly 0.006
ρl 0.11
k1 0.10
Tensione normale nel cls σcp [N/mm2] 2.34
νmin 0.53
Resistenza a punzonamento vRd.c [N/mm2] 1.64
Resistenza di progetto della tensione di punzonamento su u1 vEd.1 [N/mm2] 0.56
Verifica vRd,c > vEd,1 Verificata

94
8.2.2 - Setto

Il setto a L scelto per la verifica è quello evidenziato nell’immagine:

Il setto è caratterizzato da una forma ad L con lunghezza in direzione x di 6 m e di lunghezza in direzione


y pari a 3.5 m. L’altezza totale del setto è pari a 17.50 m ed il suo spessore risulta di 30 cm. La forma e le
dimensioni del setto si mantengono costanti per tutti i piani. caratterizzati da un interpiano di 3.50 m.

Per verificare il setto è stata considerata una sezione composta per la verifica a pressoflessione e due
pareti separate in direzione X e in direzione Y per la verifica a taglio. Quando il setto è stato considerato
diviso le verifiche sono state eseguite considerando la parte di sezione costituita dalle anime parallele alla
direzione dell’azione sismica esaminata.

Al Par. 7.4.4.5 delle NTC18 viene definita una parete:

“7.4.4.5 PARETI

Si definisce parete un elemento strutturale di supporto per altri elementi che abbia una sezione
trasversale rettangolare o ad essa assimilabile, anche per tratti, caratterizzata in ciascun tratto da un
rapporto tra dimensione massima lw e dimensione minima bw in pianta lw /bw > 4 (v. fig. 7.4.3).

95
Le pareti possono avere sezione orizzontale composta da uno (parete semplice) o più (parete composta)
segmenti rettangolari. Pareti semplici possono avere appendici con lw /bw ≤ 4. Si raccomanda che pareti
composte da più segmenti rettangolari collegati o che si intersecano (sezioni a L, T, U o simili) siano
considerate unità intere, che consistono di una o più anime parallele, o approssimativamente parallele,
alla direzione della forza di taglio sismica agente e di una o più flange normali o approssimativamente
normali ad essa. Le pareti si definiscono snelle se il rapporto hw /lw > 2, tozze in caso contrario, essendo
hw l’altezza totale della parete (v. fig. 7.4.3) misurata a partire dalla sua base”

Nel caso in esame quindi:

Geometria della Sezione


Spessore parete bw [mm] 300
Altezza parete hw [mm] 17500
Larghezza parete in direzione x lw.x [mm] 6000
Larghezza parete in direzione y lw.y [mm] 3500
Limitazioni geometriche in Zona Sismica [Par. 7.4.6.1.1 NTC2018]
lw.x/bw.x ≥ 4 20 ≥ 4 Verificata
lw.y/bw.y ≥ 4 11.7 ≥ 4 Verificata
hw/lw.x ≥ 2 2.9 ≥ 2 Snella
hw/lw.y ≥ 2 5 ≥ 2 Snella

Per quanto riguarda le verifiche di resistenza degli elementi parete si fa riferimento al Par. 4.1.2.3.4.2
delle NTC18 come per il dimensionamento dei pilastri

Di seguito si riportano i grafici delle sollecitazioni sia per la direzione x che per la direzione y.

96
Azione Sismica Ex+0.3Ey - Momento Flettente Mx
18

16 Mx+
Mx-
14

12
Altezza h [m]

10

0
-10000 -7500 -5000 -2500 0 2500 5000 7500
Momento flettente Mx [kNm]

Azione Sismica Ex+0.3Ey - Momento Flettente My


18

16 My+
My-
14

12
Altezza h [m]

10

0
-30000 -20000 -10000 0 10000 20000
Momento flettente My [kNm]

97
Azione Sismica Ey+0.3Ex - Momento Flettente Mx
18

16 Mx+
Mx-
14

12
Altezza h [m]

10

0
-9000 -7000 -5000 -3000 -1000 1000 3000 5000 7000
Momento flettente Mx [kNm]

Azione Sismica Ey+0.3Ex - Momento Flettente My


18

16 My+
My-
14

12
Altezza h [m]

10

0
-15000 -12000 -9000 -6000 -3000 0 3000 6000 9000
Momento flettente My [kNm]

Per ogni piano e per entrambe le direzioni principali del sisma si sono quindi calcolati:

▪ Sforzo Normale massimo e minimo;


▪ Momento flettente M2+ massimo positivo e M2- massimo negativo;
▪ Momento flettente M3+ massimo positivo e M3- massimo negativo.

Per effettuare le verifiche a pressoflessione deviata della sezione composta a L si farà riferimento al solo
sforzo normale minimo in quanto condizione dimensionante poiché, per il range di sforzi normali calcolati

98
sul setto in analisi, a parità di armatura, all’aumentare dello sforzo normale di compressione si ottiene un
dominio di resistenza M2-M3 più esteso. La verifica a pressoflessione deviata risulta soddisfatta se le
coppie M2-M3 risultano interne al dominio di resistenza determinato in funzione di N. Per ogni piano si
verificheranno quattro coppie di valori, effettuando quindi tutte le possibili combinazioni tra i massimi
positivi e negativi determinati per le coppie di momenti sollecitanti. Per il calcolo dei domini di resistenza
ci si avvale del programma VCA SLU inserendo piano per piano la sezione e le armature presenti. Si
riportano di seguito le terne N-M2-M3 da verificare a pressoflessione deviata per il setto in analisi.

NOTA: Anche le sollecitazioni allo SLU devono essere verificate, tuttavia, essendo queste caratterizzate
da momenti flettenti molto minori non risultano in nessun caso dimensionanti, per cui vengono in questa
fase omesse.

I valori dei momenti di progetto risultano:


Combinazioni Sismiche - SLV
Piano Ex + 0.3 Ey Ey + 0.3 Ex
N M2 M3 N M2 M3
[-] [kN] [kNm] [kNm] [kN] [kNm] [kNm]
8176.39 25561.90 6422.63 9949.43
8176.39 -29598.10 6422.63 -13985.63
0 -2811.98 -2891.36
-9817.00 25561.90 -8063.24 9949.43
-9817.00 -29598.10 -8063.24 -13985.63
6638.68 18432.00 4142.63 7686.45
6638.68 -23095.31 4142.63 -10391.81
1 -2194.24 -2282.53
-7732.38 18432.00 -6094.90 7686.45
-7732.38 -23095.31 -6094.90 -10391.81
4642.29 11597.73 2415.87 4931.83
4642.29 -15223.09 2415.87 -6737.85
2 -1590.58 -1674.49
-5108.43 11597.73 -4009.40 4931.83
-5108.43 -15223.09 -4009.40 -6737.85
2634.73 5668.38 962.14 2559.83
2634.73 -8415.10 962.14 -3478.42
3 -1015.00 -1074.42
-2775.98 5668.38 -2247.31 2559.83
-2775.98 -8415.10 -2247.31 -3478.42
1149.59 1428.94 -23.24 997.74
1149.59 -3332.02 -23.24 -1069.23
4 -458.38 -480.04
-965.01 1428.94 -944.88 997.74
-965.01 -3332.02 -944.88 -1069.23
396.31 -442.76 380.95 -522.56
396.31 -721.32 380.95 -641.52
5 -254.48 -273.30
296.17 -442.76 311.53 -522.56
296.17 -721.32 311.53 -641.52

99
Per quanto riguarda l’armatura longitudinale, si dispongono lungo tutta l’altezza del setto 96 ferri di
diametro Φ 20 per i primi tre piani fuori terra e Φ 16 per i due rimanenti. Inoltre, per i primi due piani fuori
terra, si aggiungono ulteriori 50 Φ 20.

Nella tabella seguente si riportano le verifiche relative al rispetto dei minimi che la normativa impone
sull’armatura longitudinale.
Verifica Dettagli Costruttivi Armatura Longitudinale – PT-P1
Armatura Longitudinale
Numero ferri tipo 1 [-] 96 Numero ferri tipo 2 [-] 50
Diametro ferri tipo 1 s.1 [mm] 20 Diametro ferri tipo 2 s.2 [mm] 20
Area armatura tipo 1 As.1 [mm2] 30159 Area armatura tipo 2 As.2 [mm2] 15708
Interferro massimo Is [mm] 200 Rapporto di armatura s [-] 0.017
Limitazioni di Armatura Longitudinale [Par. 4.1.6.1.2 NTC2018]
As > 0.10 NEd / fyd 45867.25 > 738 Verificata
As > 0.003 Ac 45867.25 > 8280 Verificata
As < 0.04 Ac 45867.25 < 110400 Verificata
l.min  12 20  12 Verificata
Is < 250 mm 200  250 Verificata
Verifica Dettagli Costruttivi Armatura Longitudinale – P2
Armatura Longitudinale
Numero ferri tipo 1 [-] 96 Numero ferri tipo 2 [-] 0
Diametro ferri tipo 1 s.1 [mm] 20 Diametro ferri tipo 2 s.2 [mm] 0
Area armatura tipo 1 As.1 [mm2] 30159 Area armatura tipo 2 As.2 [mm2] 0
Interferro massimo Is [mm] 200 Rapporto di armatura s [-] 0.011
Limitazioni di Armatura Longitudinale [Par. 4.1.6.1.2 NTC2018]
As > 0.10 NEd / fyd 30159.29 > 738 Verificata
As > 0.003 Ac 30159.29 > 8280 Verificata
As < 0.04 Ac 30159.29 < 110400 Verificata
l.min  12 20  12 Verificata
Is < 250 mm 200  250 Verificata
Verifica Dettagli Costruttivi Armatura Longitudinale – P3-P4
Armatura Longitudinale
Numero ferri tipo 1 [-] 96 Numero ferri tipo 2 [-] 0
Diametro ferri tipo 1 s.1 [mm] 16 Diametro ferri tipo 2 s.2 [mm] 0
Area armatura tipo 1 As.1 [mm2] 19302 Area armatura tipo 2 As.2 [mm2] 0
Interferro massimo Is [mm] 200 Rapporto di armatura s [-] 0.007
Limitazioni di Armatura Longitudinale [Par. 4.1.6.1.2 NTC2018]
As > 0.10 NEd / fyd 19302 > 738 Verificata
As > 0.003 Ac 19302 > 8280 Verificata
As < 0.04 Ac 19302 < 110400 Verificata
l.min  12 20  12 Verificata
Is < 250 mm 200  250 Verificata

100
I domini di resistenza verificano come di seguito:

Verifica a presso-flessione deviata PT


75000

25000

M2 [kNm]
-30000 -20000 -10000 0 10000 20000 30000 40000
-25000

-75000
M3 [kNm]
Sollecitazioni Ex +0.3 Ey Sollecitazioni Ey + 0.3 Ex
Dominio di resistenza

Verifica a presso-flessione deviata P1


75000

25000
M2 [kNm]

-30000 -20000 -10000 0 10000 20000 30000 40000


-25000

-75000
M3 [kNm]
Sollecitazioni Ex +0.3 Ey Sollecitazioni Ey + 0.3 Ex
Dominio di resistenza

Verifica a presso-flessione deviata P2


40000

20000
M2 [kNm]

0
-20000 -10000 0 10000 20000 30000
-20000

-40000

-60000
M3 [kNm]
Sollecitazioni Ex +0.3 Ey Sollecitazioni Ey + 0.3 Ex
Dominio di resistenza

101
Verifica a presso-flessione deviata P3
30000

10000
M2 [kNm]

-10000 -5000 0 5000 10000 15000 20000


-10000

-30000
M3 [kNm]
Sollecitazioni Ex +0.3 Ey Sollecitazioni Ey + 0.3 Ex
Dominio di resistenza

Verifica a presso-flessione deviata P4


25000

5000
M2 [kNm]

-10000 -5000 0 5000 10000 15000 20000

-15000

-35000
M3 [kNm]
Sollecitazioni Ex +0.3 Ey Sollecitazioni Ey + 0.3 Ex
Dominio di resistenza

Si osserva che tutte le verifiche risultano soddisfatte in quanto le coppie sollecitanti ricadono sempre
all’interno del dominio di resistenza.

102
Verifica a taglio

Di seguito si riportano le sollecitazioni a taglio:

Combinazioni Sismiche SLV


Piano Sollecitazione Ex + 0.3 Ey Ey + 0.3 Ex
V2 V3 V2 V3
[-] [-] [kN] [kN] [kN] [kN]
Max 2451.36 495.77 1046.12 645.82
Base
Min -2295.48 -756.07 -890.24 -906.12
1
Max 2436.27 491.21 1041.32 631.10
Testa
Min -2280.39 -751.51 -885.44 -891.40
Max 2626.78 573.97 1224.35 436.02
Base
Min -2324.09 -1065.38 -921.66 -927.42
2
Max 2609.28 570.11 1219.37 423.33
Testa
Min -2306.59 -1061.51 -916.67 -914.74
Max 2297.44 518.36 1094.32 343.09
Base
Min -1987.84 -998.48 -784.72 -823.21
3
Max 2261.35 511.03 1084.37 319.28
Testa
Min -1951.75 -991.15 -774.78 -799.41
Max 1715.50 342.90 855.86 192.04
Base
Min -1391.31 -828.85 -531.66 -677.99
4
Max 1661.22 331.20 841.18 154.25
Testa
Min -1337.03 -817.15 -516.98 -640.19
Max 884.23 67.16 519.50 -97.61
Base
Min -524.01 -616.72 -159.28 -451.95
5
Max 806.68 56.21 499.15 -132.43
Testa
Min -446.46 -605.77 -138.93 -417.13

103
Taglio da analisi SAP2000 - Vx
18
Sisma x - Vx+
16 Sisma x - Vx-
Sisma y - Vx+
14 Sisma y - Vx-

12
Altezza h [m]

10

0
-2500 -2000 -1500 -1000 -500 0 500 1000 1500 2000 2500
Taglio Vx [kN]

Taglio da analisi SAP2000 - Vy


18
Sisma x - Vy+
16 Sisma x - Vy-
Sisma y - Vy+
14
Sisma y - Vy-
12
Altezza h [m]

10

0
-1200 -800 -400 0 400 800
Taglio Vy [kN]

La verifica a taglio, come per i pilastri, è condotta in accordo al Par. 4.1.2.3.5.2 delle NTC18. La verifica a
taglio viene effettuata sui singoli rettangoli componenti il setto.

Armatura Trasversale a Taglio


Diametro Staffa ϕst [mm] 8
Numero bracci nbr [-] 2
Area a taglio staffa Asw.s [mm2] 100.5

104
Limitazioni di Armatura Trasversale [Par. 4.1.6.1.2 NTC2018]
s < 12 ϕlong 180.00 < 192.00 Verificata
s < 250 mm 180.00 < 250.00 Verificata
ϕst > 6 mm 8 > 6 Verificata
ϕst > ϕlong/4 8 > 4 Verificata

Verifica di Resistenza a Taglio in direzione X [SLV]


Valore della ctg(ϴ) ctg(ϴ) [-] 2.50
Resistenza a taglio lato acciaio VRsd [kN] 2942.50
Resistenza a taglio lato calcestruzzo VRcd [kN] 91713.05
Taglio Resistente VRd [kN] 2942.50
Taglio Sollecitante VEd [kN] 2626.77
Verifica VRd > VEd Verificata
Verifica di Resistenza a Taglio in direzione Y [SLV]
Valore della ctg(ϴ) ctg(ϴ) [-] 2.50
Resistenza a taglio lato acciaio VRsd [kN] 1713.20
Resistenza a taglio lato calcestruzzo VRcd [kN] 31148.31
Taglio Resistente VRd [kN] 1713.20
Taglio Sollecitante VEd [kN] 1065.38
Verifica VRd > VEd Verificata

Tutte le verifiche risultano soddisfatte.

105
Bibliografia

Bibliografia
[1] Angotti. F., Guiglia. M., Marro. P. and Orlando. M., 2011, “Progetto delle strutture in calcestruzzo
armato”.
[2] Associazione Italiana cemento armato e precompresso, a cura di Angotti. F., 2011, “Dettagli
costruttivi di strutture in calcestruzzo armato”.
[3] “Bollettino fib n. 31 – Post-tensione negli edifici”.
[4] Coronelli. D., Martinelli. L. and Foti. F., 2015, “Solai alleggeriti in calcestruzzo armato soggetti ad
azioni gravitazionali e sismiche”.
[5] VSL International LTD., 1985 “Post-Tensioned Slabs”.

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