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3.

SISTEMI STATICI DI CONTINUITÀ (UPS)

PANORAMICA
3.1. 'HðQL]LRQH
I sistemi di continuità assoluta, più comunemente noti con l’acronimo anglosassone di UPS (Uninterruptible Power Systems) sono
costituiti principalmente da un sistema di accumulo di energia in varie forme, sulla base del quale è possibile farne una prima
classificazione, e da un sistema di conversione di questa in energia elettrica.
Negli UPS statici, l’energia viene accumulata in forma elettrochimica (in appositi accumulatori) o in forma cinetica (grazie a volani)
e riconvertita nella forma desiderata con l’impiego di convertitori elettronici statici.
Negli UPS dinamici l’accumulo avviene invece in forma esclusivamente cinetica e la riconversione a opera di un generatore rotante.

3.2. Tipologie
L’evoluzione dei Sistemi Statici di Continuità e le loro diverse tecnologie hanno richiesto una classificazione, definita dalla norma
EN 62040-3. I prodotti sono stati distinti in tre grandi famiglie, in funzione degli schemi interni adottati:
q5%#5NKS@FD@MC%QDPTDMBX#DODMCDMS /@RRHUD2S@MCAX@SSDR@O@RRHU@
q5( KHMD HMSDQ@BSHUD
q5%(5NKS@FD@MC%QDPTDMBX(MCDODMCDMS #NTAKD"NMUDQRHNMCNOOH@BNMUDQRHNMD

3.2.1. 3DVVLYH 6WDQGE\

L’utenza è normalmente alimentata dalla rete.


3.2-1 )XQ]LRQDPHQWR GHOOp836 SDVVLYR GL ULVHUYD
Contemporaneamente viene alimentato dalla rete anche il
caricabatterie, che mantiene gli accumulatori al massimo
livello di carica.
In caso di mancanza di alimentazione, un commutatore (allo UPS passivo di riserva
stato solido o elettromeccanico) provvede a trasferire il carico
all’inverter, che solo in quell’istante si attiva sostenuto dalle Ingresso AC
batterie. Tale modalità di funzionamento permane sino al ripri-
stino delle condizioni ordinarie di rete o sino all’esaurimento
dell’energia accumulata.
Caricabatteria
I pregi di questa soluzione consistono sostanzialmente nella
semplicità dello schema, che contribuisce al contenimento del
costo dell’apparecchiatura.
A fronte di un investimento economico contenuto, si rileva una Batteria
forte limitazione delle prestazioni della macchina, ovvero:
qL@MB@MY@CHCHR@BBNOOH@LDMSNSQ@QDSDCHCHRSQHATYHNMD@ SUNSYS
LNMSDDTSDMYD
qSDLOHCHBNLLTS@YHNMDCDKKNQCHMDCDKK@CDBHM@CHLHKKHRDBNMCH  Commutatore UPS
MNMRDLOQDBNLO@SHAHKHBNMKDDRHFDMYDCDHB@QHBGH Uscita AC
q@RRDMY@CHTMRHRSDL@CHQDFNK@YHNMDCDKK@EQDPTDMY@CHTRBHS@
Queste caratteristiche fanno sì che gli UPS appartenenti Modo Normale
a questa categoria siano ormai relegati alle utenze di bassa Modalità batteria
TBK000009

potenza, tipicamente fino a 2 kVA.

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3. SISTEMI STATICI DI CONTINUITÀ (UPS)

3.2.2. /LQH ,QWHUDFWLYH

Questa configurazione è caratterizzata dalla presenza di un


convertitore reversibile AC/DC in grado di svolgere sia la 3.2-2 )XQ]LRQDPHQWR GHOOp836 OLQH-LQWHUDFWLYH
funzione di inverter che la funzione di caricabatterie. Il carico, FRQ E\SDVV
in condizioni ordinarie, è alimentato dalla rete attraverso un
interruttore allo stato solido, che consente la messa in isola UPS line interactive
del sistema all’atto dell’attivazione dell’inverter ed evita ritorni con bypass
di alimentazione verso la rete. La tensione fornita al carico è Bypass (master o slave)
condizionata da un autotrasformatore AVR (Automatic Voltage
Ingresso AC
Regulator). A differenza del passive standby, l’UPS funziona
AVR
anche in presenza di rete, garantendo, grazie alla sua posizione
in parallelo alla linea di alimentazione ordinaria, un certo miglio-
ramento della qualità della tensione, anche se limitatamente ad SUNSYS
alcuni aspetti quali fluttuazioni di ampiezza.
In concomitanza con la mancanza dell’alimentazione da rete, Batteria
l’apertura dell’interruttore allo stato solido viene comandata
automaticamente e il carico viene sostenuto esclusivamente
dal gruppo batterie
- inverter, fino al ripristino delle condizioni ordinarie o all’esauri-
mento della carica degli accumulatori. Commutatore UPS

Rispetto al Passive Standby il condizionamento della forma Uscita AC


d’onda offerta al carico è migliore, ma permangono alcuni
inconvenienti: Modo Normale
qL@MB@MY@CHCHR@BBNOOH@LDMSNSQ@QDSDDTSDMYD Modalità batteria

TBK000010
q@RRDMY@CHTMRHRSDL@CHQDFNK@YHNMDCDKK@EQDPTDMY@CHTRBHS@ Funzionamento su bypass

qSDLOHCHBNLLTS@YHNMDCDKKNQCHMDCH@KBTMHLHKKHRDBNMCHlLR  L'autotrasformatore è un particolare tipo di trasformatore costituito da un unico


avvolgimento dotato di prese intermedie. Rispetto al comune trasformatore, l'avere un
solo avvolgimento semplifica molto la costruzione, riduce di molto le perdite ohmiche
dovute alla resistenza dei conduttori ed elimina i problemi di isolamento fra avvolgimenti.
D'altro canto, al contrario del normale trasformatore, primario e secondario non sono
3.2.3. 'RXEOH FRQYHUVLRQ galvanicamente isolati tra loro, per cui l'utilizzo dell'autotrasformatore è vietato in
apparecchi ed ambienti dove è richiesta la massima sicurezza elettrica.
Gli UPS a doppia conversione, a differenza delle configurazioni viste in precedenza, costituiscono veri e propri generatori elettrici,
completamente svincolati dalla rete di alimentazione (a parte poche eccezioni), nei quali l’energia viene fornita dalla stessa rete di
alimentazione. Poiché l’energia fornita al carico viene completamente trasformata dall’inverter dell’UPS, senza nessuna interazione
con la rete di alimentazione e senza distinzione tra le due fonti a disposizione, rete o batterie, è possibile sfruttare completamente le
caratteristiche di versatilità del convertitore statico, che risulta essere in grado di manipolare sotto qualsiasi punto di vista la tensione
fornita al carico. A partire dalla tensione continua fornita da altri componenti dell’UPS quali raddrizzatore o da batteria, infatti, il
sistema di controllo dell’inverter consente di creare una forma d’onda totalmente svincolata da quella imposta dal distributore di
energia, dotata di una frequenza, di una ampiezza e totalmente priva di impurità.
I vantaggi offerti da questo tipo di UPS sono molteplici:
qF@Q@MYH@CHHRNK@LDMSNCDKKDTSDMYDC@KK@QDSD@LNMSDĠONRRHAHKD PTHMCH HMSDQUDMHQD@MBGDRTKK@EQDPTDMY@
q@LOH@SNKKDQ@MY@RTKK@SDMRHNMDHMHMFQDRRN
qBNLLTS@YHNMDC@QDSD@A@SSDQH@HRS@MS@MD@DRDMY@HMSDQQTYHNMHCHE@SSNMNMRHCNUQDAADMDOOTQDO@QK@QDCHBNLLTS@YHNMD L@
CHOQDR@CDKB@QHBNC@O@QSDCDKKDA@SSDQHDRDMY@RNKTYHNMDCHBNMSHMTHSĐ
qO@RR@FFHNHMLNC@KHSĐAXO@RRRDMY@HMSDQQTYHNMH
Dal momento che l’energia fornita dalla rete viene convertita due volte per mezzo di un raddrizzatore e un inverter, ciascuno dei
quali dotato di semiconduttori (diodi, SCR, IGBT) caratterizzati da perdite in conduzione e commutazione, l’efficienza degli UPS
a doppia conversione, tipicamente del 90-96%, risulta essere inferiore a quella di un line-interactive o passive-standby. Tuttavia,
i benefici di una qualità dell’energia di massimo livello ottenibili grazie alla doppia conversione compensano le perdite altrimenti
presenti su cavi e interruttori in presenza di armoniche o altri fenomeni di scarsa qualità. Oltre che essere consigliata, è la tecnologia
più diffusa per potenze uguali o superiori a 5 kVA.

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3. SISTEMI STATICI DI CONTINUITÀ (UPS)

PANORAMICA
3.2.4. &ODVVLĺFD]LRQH VHFRQGR (1 2040-3

Oltre alla tecnologia, la norma EN 62040-3 classifica gli UPS secondo le forme d’onda in uscita e i buchi di alimentazione, entrambi
in condizioni ben determinate di cambio di funzionamento.
Norma EN 62040-3 tabella D.1 - Tipo di UPS, caratteristiche aggiuntive e requisiti del sistema
a) singolo
b) multi-modulo
c) bypass verso il sistema di alimentazione primario o quello di riserva
d) sistema di alimentazione di riserva del gruppo elettrogeno in AC (se applicabile)
e) tempo di trasferimento per il bypass (se applicabile)
d) separazione galvanica tra l’ingresso e/o il collegamento in DC e/o l’uscita
g) messa a terra dell’ingresso e/o del collegamento in DC e/o l’uscita
h) circuiti di bypass per la manutenzione e altri requisiti di installazione, come i sezionatori dell’UPS e gli interruttori di collegamento
i) compatibilità con il sistema di alimentazione previsto (ad esempio secondo la IEC 60364-4)
j) dispositivo remoto di spegnimento o di arresto in emergenza (EPO)

3.3. Moduli funzionali UPS a doppia conversione

3.3.1. Raddrizzatore

In presenza della rete di alimentazione, il raddrizzatore ha la funzione di convertire la tensione alternata di ingresso in una tensione
continua (convertitore AC/DC) per il BUS DC. 3.3-1 Funzionamento dell’UPS a doppia
Esistono diverse tipologie di raddrizzatore a seconda dei
FonYerVione
componenti elettronici impiegati, della topologia e del controllo.
La qualità del raddrizzatore si rileva da diversi parametri tra cui:
qQDMCHLDMSNCDKK@BNMUDQRHNMD UPS a doppia conversione
con bypass
qSNKKDQ@MYDRTKKDSDMRHNMHDEQDPTDMYDCHMFQDRRN
qE@SSNQDCHONSDMY@CHMFQDRRN Ingresso AC (1)
Convertitore AC/DC (3)
qFDMDQ@YHNMDCH@QLNMHBGDUDQRNQDSD
Le tipologie di raddrizzatore più diffuse e il tipico contenuto
Caricabatteria
armonico di corrente trifase assorbita dalla rete sono:
q2"1@HLOTKRH Collegamento DC
q2"1@HLOTKRH Batteria
(**
q!NNRS
q(MUDQSDQ SUNSYS

Dal lato DC, il carica batterie non è in grado di fornire una Bypass (master o slave)
tensione perfettamente continua in quanto è presente un
Commutatore UPS
residuo di ondulazione (ripple) che causa un precoce invec-
chiamento delle batterie. Uscita AC

Modo Normale
Modalità batteria
Funzionamento su bypass

(1) I morsetti dell’ingresso AC possono essere combinati.


(2) Diodo di bloccaggio o interruttore.
TBK000011

(3) Il convertitore può essere un raddrizzatore, oppure un raddrizzatore a controllo


di fase oppure una combinazione raddrizzatore e convertitore DC/DC.

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3. SISTEMI STATICI DI CONTINUITÀ (UPS)

3.3.2. Bus DC

Il bus DC è la parte di circuito di potenza dell’UPS in tensione continua DC.


La qualità del bypass automatico si rileva tipicamente dall’ampio range di tensioni DC tollerabili: permette, infatti, maggiore flessibilità
nel numero di batterie in base all’autonomia richiesta.

3.3.3. Caricabatteria

Il caricabatterie è un convertitore DC/DC che disaccoppia la tensione delle batterie da quella del bus DC.
Il vantaggio è duplice:
qHMCHODMCDMY@CDKK@SDMRHNMDCHA@SSDQHDC@PTDKK@CDKATR#"
qDKHLHM@YHNMDCDKripple in uscita dal raddrizzatore.

3.3.4. ,nYerter

Converte la tensione continua fornita dalla stadio raddrizzatore in una tensione sinusoidale perfettamente stabilizzata in ampiezza
e frequenza. L’inverter è, quindi, un convertitore DC/AC.
La qualità del raddrizzatore si rileva da diversi parametri tra cui:
qQDMCHLDMSNCDKK@BNMUDQRHNMD
qB@O@BHSĐCH@KHLDMS@QDB@QHBGHBNME@SSNQDCHONSDMY@B@O@BHSHUN
qB@O@BHSĐCHRNRSDMDQDRNUQ@BB@QHBGHDBNQSNBHQBTHSH
qPT@KHSĐCDKK@ENQL@CNMC@CHSDMRHNMDHMOQDRDMY@CHB@QHBGHCHRSNQBDMSH

3.3.5. Trasformatori

La presenza del trasformatore non è obbligatoria ed è fonte di una classificazione informale della tipologia di UPS in “trafoless”
(senza trasformatore) e “trafo” (con trasformatore). Bisogna inoltre distinguere se la presenza del trasformatore è dovuta in quanto
funzionale all’UPS oppure se è presente per la gestione del regime di neutro.
Negli UPS con trasformatore all’uscita dell’inverter, il neutro di uscita, quando è presente, è vincolato al neutro di bypass a valle del
trasformatore, mentre, nei gruppi trafoless, il neutro del raddrizzatore e del bypass sono in comune anche all’interno del gruppo.
L’inserzione di un trasformatore sulla linea del gruppo statico di continuità garantisce l’isolamento galvanico del sistema e una
gestione univoca del regime di neutro a valle del sistema di continuità, in qualsiasi condizione di funzionamento.
In ogni caso, deve essere sempre tenuto presente che il trasformatore interno al gruppo non consente di cambiare lo stato del
neutro.
Vantaggi della tecnologia trafo rispetto a quella trafoless:
qB@O@BHSĐCHBNQSNBHQBTHSNDKDU@S@ PTHMCHL@FFHNQDEKDRRHAHKHSĐMDKK@RBDKS@CDKKDOQNSDYHNMH
q@RRNKTS@@RRDMY@CHBNLONMDMSHHMBNMSHMT@MDKK@SDMRHNMDCHTRBHS@
Svantaggi della tecnologia trafo rispetto a quella trafoless:
qODRNRTODQHNQD
qHMFNLAQHRTODQHNQH
In ogni caso, sono necessarie considerazioni tecnico-economiche da fare caso per caso, che rendono immediata e univoca la
scelta.

3.3.6. B\pass automatico

È un dispositivo che trasferisce l’uscita dell’UPS sulla rete ausiliaria in caso di sovraccarico o di guasto del modulo Inverter.
Il circuito di bypass di rete è realizzato mediante SCR e connette direttamente la rete col carico.
La qualità del bypass automatico si rileva principalmente dalla capacità di sostenere sovraccarichi e cortocircuiti.
In caso di reti d’ingresso separate, è diffuso l’utilizzo di un ingresso di bypass o di soccorso (per distinguerlo dall’ingresso raddriz-
zatore), un ingresso dedicato esclusivamente al bypass allo scopo di minimizzare la probabilità di contemporanea assenza di rete
raddrizzatore e bypass. La rete di bypass può essere una linea di distribuzione diversa da quella dell’ingresso inverter o un gruppo
elettrogeno. Se non è presente questa separazione delle reti si parla di ingresso comune.

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3. SISTEMI STATICI DI CONTINUITÀ (UPS)

PANORAMICA
3.3.7. B\pass di manutenzione

Il bypass manuale o di manutenzione è un modulo non necessario al funzionamento dell’UPS e perciò non è sempre fornito in
configurazione standard.
Lo scopo di tale modulo è permettere le operazioni ordinarie o straordinarie di manutenzione senza interrompere l’alimentazione
del carico.

3.3.8. Sistemi di accumulo

Il sistema d’accumulo è la fonte di energia per l’alimentazione dell’inverter al mancare dell’alimentazione principale, in modo da
garantire la continuità di erogazione alle utenze.

s Batterie
Le batterie rappresentano il modo più diffuso per l’accumulo di energia. Si basano su fenomeni elettrochimici e sono dunque
sensibili alle condizioni di funzionamento: temperatura, cicli di carica e scarica. Le batterie maggiormente impiegate per questi
scopi sono quelle al piombo ermetico senza manutenzione, a vaso aperto e quelle al nichel-cadmio.
Le prestazioni delle batterie sono espresse dalla vita teorica attesa e dal tipo di scarica ammessa. Ottime prestazioni sono fornite
delle batterie a lunga durata (10-12 anni) e scarica rapida.
La durata di vita è teorica. Nella pratica, dipende dai cicli di carica-scarica e dalla temperatura del luogo di installazione.
Per comprendere l’influenza di quest’ultima sulla durata di vita delle batterie, EUROBAT (Association of European Storage Battery
Manufacturers) dichiara un dimezzamento della vita attesa ogni 10°C oltre i 25°C. Ciò significa che le batterie di tipologia “10-12
anni” installate in luoghi a 35°C o 45°C avranno rispettivamente una vita non superiore a 5-6 anni e 2,5-3 anni.
Il luogo di installazione delle batterie deve essere dotato di tutti qui presidi che garantiscono ventilazione e temperatura adatte al
buon funzionamento delle batterie e alla sicurezza dell’installazione. A tal proposito si propone la formula della Norma EN 50272,
che ha lo scopo di mantenere la concentrazione d’idrogeno nel locale inferiore al 4%vol.

Q= v ‡ q ‡ s ‡ n ‡ Igas ‡ Crt ‡ 10-3 [m3/h]


dove:
Q = flusso d’aria di ventilazione in m3/h
v = diluizione necessaria di idrogeno
q = 0,42 x 10-3 m3/Ah di idrogeno generato
s = 5, fattore di sicurezza generale
n = numero di elementi batteria
Igas = corrente che produce gas espressa in mA per Ah di capacità assegnata, per la corrente di carica in tampone Ifloat (carica
di mantenimento) o per la corrente di carica rapida Iboost
Crt = capacità C10 per elementi al piombo
(Ah), Uf = 1,80 V/elemento a 20°C o capacità C5 per elementi al nichel/cadmio (Ah), Uf = 1,00 V/elemento a 20°C.

Raggruppando le costanti la formula si semplifica diventando:

Q = 0.05 ‡ n ‡ Igas ‡ Crt ‡ 10-3 [m3/h]

Salvo diversa specifica del costruttore delle batterie:

Batterie aperte al piombo Batterie ermetiche al piombo Batterie aperte al nichel-


Igas
acido acido VRLA cadmio

Durante carica tampone


5 1 5
(di mantenimento)

Durante ricarica rapida 20 8 50

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3/10/2019 8.1Alimentazioni di sicurezza – CEI 64-8-710:2012 – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Impianti elettrici nelle strutture sanitarie


Per progettare e verificare

8.1Alimentazioni di sicurezza – CEI 64-8-710:2012


Prescrizioni CEI 64-8 per le alimentazioni di sicurezza

Raccolta degli articoli sulle alimentazione di sicurezza.

Art. 21.5 Per alimentazione di sicurezza si intende un sistema ele rico inteso a garantire l’alimentazione di
apparecchi utilizzatori o di parti dell’impianto necessari per la sicurezza delle persone. Il sistema include la
sorgente, i circuiti e gli altri componenti ele rici.

Art. 352 L’alimentazione automatica dei servizi di sicurezza è classificata, in base al tempo entro cui diviene
disponibile, come segue:

di continuità
a interruzione brevissima <0,15 s
a interruzione breve fra 0,15 s e 0,5 s
a interruzione media fra 0,5 s e 15 s
a interruzione lunga > 15 s.

Art.562.5 Una sorgente di alimentazione dei servizi di sicurezza può essere utilizzata per altri scopi solo se:

la disponibilità per i servizi di sicurezza non ne è compromessa


un guasto su un circuito destinato a scopi diversi da quelli dei servizi di sicurezza non comporta
l’interruzione di qualsiasi circuito di alimentazione dei servizi di sicurezza.

Art.563.1 I circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza devono essere indipendenti dagli altri circuiti.
Questo significa che un guasto ele rico, un intervento, una modifica su un circuito non comprome e il
funzionamento di un altro circuito.

Quando i servizi di sicurezza sono alimentati, nel servizio ordinario, dalla alimentazione ordinaria e, quando
manchi l’alimentazione ordinaria, da una sorgente di sicurezza, le condizioni di protezione devono essere
determinate in funzione delle cara eristiche della sorgente di sicurezza, che in genere sono più sfavorevoli.

Art.563.4 I dispositivi di protezione contro le sovracorrenti devono essere scelti ed installati in modo da evitare
che una sovracorrente in un circuito non comprome a il corre o funzionamento degli altri circuiti dei servizi di
sicurezza.

Art.710.2.10 Quadro di distribuzione principale – quadro di distribuzione nell’edificio destinato alla


distribuzione dell’energia ele rica a tu o l’edificio o ad una sua parte consistente, dove è misurato
l’abbassamento di tensione al quale va riferito il funzionamento dei sevizi di sicurezza.

Art. 710.562.1.1 Nei locali medici è richiesta una alimentazione dei servizi di sicurezza che deve intervenire, in
caso di mancanza di alimentazione ordinaria, per una durata definita entro un tempo massimo di
commutazione.

Art. 710.562.2.1 Se si manifesta un abbassamento di tensione nel quadro di distribuzione principale deve
essere prevista una sorgente di sicurezza che possa alimentare entro un periodo di commutazione non superiore
a 0,5 s:
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/08/14/prescrizioni-cei-64-8-per-le-alimentazioni-di-sicurezza/ 1/2
3/10/2019 8.1Alimentazioni di sicurezza – CEI 64-8-710:2012 – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

lampade scialitiche
EM contenenti sorgenti luminose essenziali per l’applicazione delle apparecchiature
EM essenziali per il supporto vitale.

Art. 710.562.2.2

Se si manifesta un abbassamento di tensione nel quadro di distribuzione principale deve essere prevista una
sorgente di sicurezza che possa alimentare entro un periodo di commutazione non superiore a 15 s:

EM che necessitano alimentazione entro15 s


illuminazione di sicurezza
ascensori antincendio
sistemi di ventilazione ed estrazione fumi
sistemi per gas medicali
sistemi antincendio

Art. 710.562.2.3 I componenti ele rici necessari per mantenere in funzione i sevizi ospedalieri devono essere
collegati manualmente o automaticamente ad una sorgente di alimentazione di sicurezza capace di alimentarli
per un periodo minimo, ad esempio di 24 h.

https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/08/14/prescrizioni-cei-64-8-per-le-alimentazioni-di-sicurezza/ 2/2
710.56 Alimentazione dei servizi di sicurezza
NOTA Le sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza sono specificate nella Sezione 351 della Parte 3 e
nell’Allegato A.

710.562 Sorgenti

710.562.1 Prescrizioni generali per le sorgenti di alimentazione di sicurezza nei locali di


gruppo 1 e di gruppo 2

710.562.1.1 Alimentazione

Nei locali ad uso medico è richiesta una alimentazione dei servizi di sicurezza che deve
intervenire, in caso di mancanza di alimentazione ordinaria, per alimentare i componenti
elettrici indicati in 710.562.2.1, 710.562.2.2 ed in 710.562.2.3 per una durata definita entro un
tempo massimo di commutazione.

710.562.1.2 Abbassamento di tensione

Se l’abbassamento di tensione al quadro di distribuzione principale supera in uno o più


conduttori di fase il 12% della tensione nominale, per una durata superiore a 3 s, una
sorgente di alimentazione dei servizi di sicurezza deve provvedere automaticamente alla
alimentazione dei circuiti di cui in 710.562.2.2.

710.562.1.3 Circuiti

Il circuito che collega la sorgente di alimentazione dei circuiti di sicurezza al quadro di


distribuzione principale è da considerare un circuito di sicurezza.

710.562.1.4 Prese a spina

Le prese a spina che siano alimentate da sorgenti differenti nello stesso locale devono essere
facilmente identificabili.

710.562.2 Prescrizioni dettagliate per le sorgenti di alimentazione di sicurezza

710.562.2.1 Sorgenti di alimentazione di sicurezza con un periodo di commutazione ” 0,5 s

È richiesta una sorgente di sicurezza che possa alimentare per un periodo minimo di 3 h e
che ripristini
p la alimentazione entro un periodo
p di commutazione non superiore
p a 0,5 s, g li
apparecchi
pp ne dei tavoli operatori
illuminaz ione
di illuminazio p ed apparecchi elettromedicali c h e necessitino
nec essitino
dell’’ ali
dell alimm e nt
ntazi
azione
one di sicurezza
sicurezza entro
entro 0,5 s.

710.562.2.2 Sorgenti di alimentazione di sicurezza con un periodo di commutazione ”15 s

I componenti elettrici trattati in 710.564.1 e 710.564.2 devono essere collegati entro 15 s


ad una sorgente di alimentazione di sicurezza capace di alimentarli per un periodo
minimo di 24 h quando l’abbassamento di tensione al quadro di distribuzione principale
supera i limiti di cui all’articolo 710.562.1.2.

NOTA 1 La durata di 24 h può essere ridotta sino ad un minimo di 1 h se le prescrizioni mediche e l’utilizzo
del locale facilitano il trattamento/esame e l’evacuazione può essere completata entro 1 h.
NOTA 2 Il periodo di commutazione comprende anche il tempo entro il quale la sorgente di sicurezza è
disponibile per alimentare il carico previsto.

NORMA TECNICA
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479
Commenti
710.562.2.3 Sorgenti di alimentazione di sicurezza con un periodo di commutazione
superiore a 15 s

Va da sé che gli esempi sono sempre e soltanto indicativi e non obbligatori; è compito del
progettista stabilire, in accordo con il committente, i servizi da comprendere
nell’alimentazione di sicurezza.

710.564 Apparecchi utilizzatori

710.564.1 Illuminazione di sicurezza

Per la segnalazione di sicurezza oltre alla Norma UNI EN 1838 si fa presente che è in vigore
il DLgs 493/96 “Attuazione della Direttiva 92/58 concernente le prescrizioni minime per la
segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro”

Per quanto riguarda il livello di illuminamento per le vie di esodo si può applicare la Norma
UNI EN 1838.

Servizi essenziali sono ad es.:

x locale macchine per ascensori,


x centrale di climatizzazione,
x centro elaborazione dati,
x cucine.

NORMA TECNICA
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710.562.2.3 Sorgenti di alimentazione di sicurezza con un periodo di commutazione
superiore a 15 s

I componenti elettrici diversi da quelli trattati in 710.564.1 e 710.564.2, necessari per


mantenere in funzione i servizi ospedalieri, devono essere collegati, manualmente o
automaticamente, ad una sorgente di alimentazione di sicurezza capace di alimentarli per un
periodo minimo, ad es. di 24 h. Questi componenti elettrici possono comprendere, per
esempio e sempre che sia ritenuto necessario:

x apparecchi di sterilizzazione;
x impianti tecnici dell’edificio, in particolare condizionamento dell’aria, sistemi di
riscaldamento e di ventilazione, servizi dell’edificio, sistema di smaltimento dei rifiuti;
x apparecchi frigoriferi;
x apparecchi di cottura;
x apparecchiature per la carica batterie di accumulatori a servizio dei locali di gruppo 1 e 2.

710.564 Apparecchi utilizzatori

710.564.1 Illuminazione di sicurezza

In caso di mancanza della alimentazione ordinaria si deve ottenere, mediante una sorgente
dei servizi di sicurezza, il necessario illuminamento minimo per i seguenti locali, tenendo
presente che il periodo di commutazione alla sorgente di sicurezza non deve superare 15 s:
Per un tempo minimo di 24 h
x vie di esodo e relativa segnalazione di sicurezza;
x locali destinati a servizio elettrico, a gruppi generatori di emergenza ed a quadri di
distribuzione principali dell’alimentazione ordinaria e dell’alimentazione di sicurezza;
x locali nei quali sono previsti servizi essenziali. In ciascun locale, almeno un apparecchio
di illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza;
x locali ad uso medico di gruppo 1. In ciascun locale, almeno un apparecchio di
illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza;
x locali ad uso medico di gruppo 2. In ciascun locale almeno il 50% degli apparecchi di
illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza.

710.564.2 Altri servizi ed altri apparecchi elettromedicali

I servizi diversi dalla illuminazione, che richiedono una alimentazione di sicurezza con un
tempo di commutazione non superiore a 15 s comprendo no, per esempio: Pe un tempo minimo di 24H

x ascensori destinati a funzionare in caso di incendio;


x sistemi di ventilazione per estrazione dei fumi;
x sistemi di chiamata;
x apparecchi elettromedicali che necessitano di un’alimentazione di sicurezza entro 15 s,
diversi da quelli indicati in 710.562.2.1;
x apparecchi elettrici di sistemi destinati a fornire gas per uso medico, compresi l’aria
compressa, il vuoto ed i gas anestetici, come pure i loro sistemi di monitoraggio;
x sistemi di rivelazione di incendi, di allarme in caso di incendio e di estinzione degli
incendi.

NORMA TECNICA
CEI 64-8/7:2007-01
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3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Impianti elettrici nelle strutture sanitarie


Per progettare e verificare

8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS


Sorgenti di classe 0 e di classe 0,5

Le sorgenti di classe 0,5 sono indispensabili nelle stru ure sanitarie in quanto chiaramente prescri e
dalle vigenti norme tecniche.

Deve essere subito chiarito che la Norma prescrive l’alimentazione di sicurezza che, a sua volta,
comprende non solo la sorgente di sicurezza ma anche i circuiti e i relativi dispositivi di protezione.
Questi tre componenti dell’alimentazione di sicurezza devono essere indipendenti e separati dagli
altri componenti funzionali dell’impianto.

La Norma prescrive che le sorgenti siano di classe 0,5, ma la tecnologia me e a disposizione i gruppi
statici di continuità, comunemente utilizzati, con i quali si o engono sorgenti di classe 0.

Il gruppo statico di continuità

I gruppi statici di continuità sono generalmente costituiti da tre blocchi principali:

il raddrizzatore, che carica la ba eria di accumulatori


la ba eria di accumulatori per immagazzinare l’energia, fornirla all’utenza e recuperarla
un convertitore statico che trasforma la tensione continua della ba eria in alternata stabilizzata e
filtrata sia in tensione che in frequenza.

Queste 3 funzioni sono generalmente integrate con un by-pass automatico per l’alimentazione
dell’utenza in caso di sovraccarico o guasto dell’UPS, un by-pass manuale per isolare completamente
l’UPS e le varie opzioni di segnalazioni e manutenzione.

Le Norme di prodo o comprendono:

Sicurezza – CEI EN 62040-1


Compatibilità ele romagnetica – CEI EN 62040-2
Prestazioni – CEI EN 62040-3

La ba eria di accumulatori

Non è corre o posizionare nel medesimo locale la ba eria di accumulatori, l’UPS, il QGBT e i
trasformatori MT/BT, perché la ba eria deve essere ubicata in un locale raffredato, mentre le altre
unità funzionali necessitano soltanto di ventilazione.

Dimensionamento della capacità

https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 1/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Dimensione della capacità


La capacità si determina in base alla potenza richiesta dal carico per il tempo di autonomia
specificato. Espressa in Ah deve comunque essere maggiore del doppio della corrente media erogata
dalla ba eria A, moltiplicata per il tempo espresso in h dell’autonomia richiesta.

L’energia VAh immagazzinata dalle ba erie (capacità Ah moltiplicata per la tensione totale di stringa
generalmente 240*2V = 480 V) deve essere doppia dell’energia Wh che si intende erogare (potenza del
carico W moltiplicata per il tempo h dell’autonomia richiesta).

Per una valutazione più precisa deve essere calcolato il valore della corrente media di scarica Ims
come rapporto fra la potenza P del carico espressa in W aumentata dalla dissipazione dell’UPS e la
tensione media di scarica delle ba erie:

Ims = P/[n*(Vo+Vfs)/2]

dove V0 (2,0 V) è la tensione iniziale della cella, Vfs (1,65V) è la tensione di fine scarica della cella e n
è il numero di celle elementari della stringa.

Se si richiede di mantenere l’autonomia per un tempo definito, nelle tabelle del costru ore delle
ba erie si legge la capacità espressa in Ah in funzione di Ims A e del tempo espresso in minuti.

Per esempio, per erogare 80 kW da una stringa di n=240 celle elementari per 20 minuti, in base a
quanto sopra risulta:

(Vo+Vfs)/2 = (2,0 + 1,65)/2 = 1,825 V

Ims = 80000/(240*1,825) = 182,6 A

Nella tabella del costru ore di ba erie si legge che per erogare 182,6 A per 20 minuti serve una
capacità di almeno 128 Ah.

Quando la capacità richiesta è maggiore di quella disponibile dalla singola stringa si collegano in
parallelo più elementi, ma:

gli elementi devono essere di uguale capacità


i rami in parallelo devono avere collegamenti di pari lunghezza
gli elementi in parallelo non devono essere più di 4 (6 se indicato dal costru ore).

Regimi anomali di funzionamento degli UPS

Sovraccarico

Tu i gli UPS possono alimentare il carico oltre le condizioni nominali per un tempo limitato e
definito dall’algoritmo di controllo interno. Superato il limite di tempo impostato viene comandata la
commutazione dell’uscita sulla linea di riserva a raverso il by-pass automatico.

Questo scambio può avvenire in sincronismo con l’inverter e in questa modalità si evitano
microinterruzioni sul carico. Se invece non vi è sincronismo, la commutazione avviene comunque in
tempi molto brevi (<10ms). Dopo un tempo impostato, se le condizioni di sovraccarico sono rientrate
il carico ritorna automaticamente sull’inverter, altrimenti il commutatore statico si blocca e mantiene
il funzionamento dalla linea di riserva.

Corto circuito
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 2/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

In presenza di corto circuito sull’impianto a valle dell’UPS e in mancanza della linea di riserva,
l’inverter abbassa la tensione in uscita e limita la corrente a 150%÷300% del valore nominale per un
tempo definito . Dopo tale tempo, se non intervengono le protezioni a valle, l’inverter si blocca.

Se è presente l’alimentazione sulla linea di riserva, il carico vene commutato istantaneamente su di


essa e la corrente di cc risulta definita dall’impedenza della linea di riserva. In questa situazione la
corrente risulta molto più elevata di quella fornita dall’inverter e quindi intervengono le protezioni di
cc lungo la linea di alimentazione del carico.

Mancanza di rete

Se manca la rete di alimentazione o se la rete di alimentazione in ingresso non è idonea ad alimentare


l’UPS, il carico viene alimentato completamente dalla ba eria di accumulatori.

La specifica tecnica deI costru ore deve indicare espressamente se l’uscita dell’UPS è del tu o isolata
dall’ingresso. Durante la mancanza di rete, le protezioni previste devono rimanere efficaci, così come
da proge o, e il tipo di impianto a valle dell’UPS (TT, TN o IT) non deve essere modificato.

Protezione degli UPS tramite differenziali

I gruppi statici di continuità hanno generalmente un unico condu ore neutro in uscita pur avendo
due ingressi separati, ciascuno con il proprio neutro. Per evitare sca i intempestivi i due ingressi non
devono avere a monte interru ori differenziali distinti.

Se le due linee di alimentazione dell’UPS provengono dalla stessa sbarra (Fig. 1 – II° schema) allora,
se necessario, è sufficiente la protezione differenziale dell’interru ore generale a monte delle
protezioni di singola linea.

Se si intende collegare gli ingressi dell’UPS a due alimentazioni distinte (ordinaria e preferenziale Fig.
1 – III° schema) le protezioni a monte non devono essere differenziali e la protezione da conta i
indire i nella distribuzione deve essere garantita tramite il coordinamento fra l’intervento magnetico
della protezione e l’impedenza del circuito so eso, sia per il circuito di alimentazione ordinaria sia
per il circuito di alimentazione preferenziale.

Lo stesso ragionamento deve essere esteso alle configurazioni in parallelo di UPS (Fig.2 e Fig. 4).

Il discorso cambia quando l’inverter ha il trasformatore in uscita: in questo caso (Fig. 3)è possibile
prevedere il condu ore neutro solo sulla linea di riserva, ma bisogna installare due interru ori
differenziali, uno tripolare sulla linea di ingresso raddrizzatore e uno quadripolare sulla linea di
riserva.
3.3.5. Trasformatori
La presenza del trasformatore non è obbligatoria ed è fonte di una classificazione informale della tipologia di UPS in “trafoless”
(senza trasformatore) e “trafo” (con trasformatore). Bisogna inoltre distinguere se la presenza del trasformatore è dovuta in quanto
funzionale all’UPS oppure se è presente per la gestione del regime di neutro.
Negli UPS con trasformatore all’uscita dell’inverter, il neutro di uscita, quando è presente, è vincolato al neutro di bypass a valle del
trasformatore, mentre, nei gruppi trafoless, il neutro del raddrizzatore e del bypass sono in comune anche all’interno del gruppo.
L’inserzione di un trasformatore sulla linea del gruppo statico di continuità garantisce l’isolamento galvanico del sistema e una
gestione univoca del regime di neutro a valle del sistema di continuità, in qualsiasi condizione di funzionamento.
In ogni caso, deve essere sempre tenuto presente che il trasformatore interno al gruppo non consente di cambiare lo stato del
neutro.
Vantaggi della tecnologia trafo rispetto a quella trafoless:
• capacità di cortocircuito elevata, quindi maggiore flessibilità nella scelta delle protezioni;
• assoluta assenza di componenti in continua nella tensione di uscita.
Svantaggi della tecnologia trafo rispetto a quella trafoless:
• peso superiore;
• ingombri superiori.
In ogni caso, sono necessarie considerazioni tecnico-economiche da fare caso per caso, che rendono immediata e univoca la
scelta

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3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Fig. 1 Protezione differenziale per UPS singolo

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Fig. 2 Protezione differenziale per UPS in parallelo

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Fig. 3 Protezione differenziale per UPS con trasformatore in uscita

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Fig. 4 Protezione differenziale per UPS in parallelo con trasformatore in uscita

Commutazione a 3 e 4 poli

Nelle stru ure sanitarie con distribuzione di tipo TN-S la commutazione fra alimentazione ordinaria
da rete pubblica e alimentazione preferenziale da GE può essere eseguita a 3 poli e a 4 poli.

Nella commutazione a 4 poli l’interru ore generale del GE e tu i gli interru ori a monte della
commutazione possono essere differenziali: in questo modo è risolta la protezione da conta i indire i
su tu a la distribuzione.

La commutazione a 4 poli però comporta per tu a la durata della commutazione il funzionamento


del sistema a valle, dove generalmente è posizionato un UPS, senza neutro collegato al PE e quindi a
valle l’impianto per un breve tempo funziona come sistema IT. Durante la fase di commutazione si
possono verificare pericolose sovratensioni sia tra neutro e terra che tra fase e terra. Queste
sovratensioni generalmente creano interventi intempestivi dei differenziali o, nel peggiore dei casi, il
blocco di alcune apparecchiature.

La commutazione a 3 poli evidentemente elimina lo scambio del neutro durante la commutazione e


tu i i problemi sui differenziali a valle perchè si mantiene il sistema TN-S, ma può essere ado ata
solo se non ci sono differenziali a monte. Garantire la protezione contro i conta i indire i nella
distribuzione primaria senza differenziali è consigliabile e facile quando il generatore a monte è il
trasformatore, lo è molto meno quando il generatore a monte è il gruppo ele rogeno.

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3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Nella seguente tabella sono riportati i parametri in gioco sulla base dei calcoli eseguiti per ado are e
giustificare la soluzione della protezione contro i conta i indire i nella distribuzione primaria senza
differenziali, avendo come sorgente un gruppo ele rogeno.

Filtro interno a valle dell’inverter

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3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Il guasto con conseguenze peggiori riguarda il corto sui condensatori del filtro interno a valle
dell’inverter. Anche con una configurazione in parallelo di 2 UPS il corto su un condensatore provoca
l’apertura delle protezioni interne e la conseguente mancanza di tensione all’uscita della sorgente di
sicurezza.

Se l’alimentazione degli ausiliari della seconda sorgente di sicurezza (GE) e degli ausiliari in MT è
o enuta dalla stessa sorgente centralizzata di classe 0,5 (UPS) in avaria, l’intera stru ura rimane, con
rete pubblica disponibile, senza alimentazioni ordinaria, senza alimentazioni di sicurezza di classe 15
e di sicurezza di classe 0,5.

Anche questa avaria si è effe ivamente verificata nella realtà lombarda.

Commutatore statico di sistema (CSS)

L’utilizzo di due unità in parallelo migliora ulteriormente l’affidabilità del sistema, ma in questo caso
è molto utile il CSS.

In nessuna condizione di funzionamento viene consentito il passaggio di corrente tra le due sorgenti:
il CSS è in grado di assicurare l’alimentazione ridondante ai carichi critici consentendo la
commutazione in assoluta sicurezza tra due fonti di alimentazione alternative.

Elenchiamo i vantaggi del CSS:

è alimentato da due sorgenti AC indipendenti (Break Before Make)


il cc a valle dell’inverter di una sorgennte non causa avaria al sistema
il CSS ha un rendimento in condizioni normali > 99%
il CSS ha un tempo di trasferimento < 5ms
il CSS consente un ritardo di trasferimento aggiuntivo per commutazioni non in sincronismo
compreso nell’intervallo 0 ÷ 1000 ms selezionabili.

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3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Il CSS comprende :

interru ori di sezionamento


Bypass di manutenzione
BBM con sensore in ogni SCR
Break Before Make reale e completa protezione per la distribuzione a monte
sensori di cortocircuito e circuito aperto SCR
Backfeed protection conforme a IEC/EN 62310-1
E.P.O Emergency Power Off.

Gestione e manutenzione degli UPS

Monitoraggio

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3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Si dovrebbe sempre prevedere il monitoraggio dello stato della sorgente di sicurezza di classe 0,5
anche da edifici separati tramite sistemi di supervisione. I sistemi di supervisione sono in grado di
fornire messaggi tramite e-mail, gestire eventi, logs, stati e di integrarsi con i principali sistemi di
monitoraggio.

Manutenzione

Gli interventi di manutenzione preventiva, generalmente ogni 6 mesi, servono per ridurre le
probabilità di guasto e per garantire la vita operativa delle unità funzionali. Gli interventi devono
essere verbalizzati con la registrazione di tu e le ispezioni visive, delle misure strumentali e delle
prove funzionali eseguite. E’ essenziale verificare lo stato delle ba erie e la temperatura ambiente del
locale delle ba erie.

Ispezioni visive

Accessibilità
Funzionalità display
Locale ba erie
Locale UPS
Pulizia UPS-ba erie
Serraggio dei bulloni sui cavi potenza

Misure strumentali

Sincronismo
Commutazioni
Autotest ba eria

Prove fuzionali

Commutazioni
By-pass statico e manuale
Funzionamento con gruppo ele rogeno.

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5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Impianti elettrici nelle strutture sanitarie


Per progettare e verificare

8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni


Potenza necessaria dei gruppi ele rogeni

Non è de o che conne ere tu e le utenze ospedaliere con un’alimentazione di sicurezza con
sorgente di classe 15 sia la soluzione o imale. L’alimentazione da rete pubblica è molto affidabile, lo è
molto di meno la commutazione rete-gruppi ele rogeni. Per cui avere a disposizione nei locali medici
anche un’alimentazione da rete pubblica senza una commutazione a monte è sempre molto utile.

Generalmente si acce a di collegare i generatori frigoriferi (non le UTA), gli ascensori (non tu i) e
l’illuminazione ordinaria ad un’alimentazione ordinaria con sorgente-rete pubblica.

Per la maggioranza degli ospedali si può ipotizzare una potenza minima della sorgente di sicurezza
di classe 15 di 0,6*Pmax dove Pmax è il prelievo

massimo di potenza che si legge sulla bolle a del fornitore (nei mesi di luglio – agosto) alla
componente tariffaria “Utilizzo della rete”.

Si può inoltre ipotizzare, per stru ure in proge o, che il prelievo massimo di potenza nei mesi estivi
sia di circa 35÷45 W/m2 dove i m2 rappresentano la superficie ne a della stru ura.

Il nuovo ospedale di Garbagnate Milanese (proge ato nel 2010) ha una superficie ne a di 53.000 m2
con un prelievo massimo di 2,3 MW. Il che corrisponde a :

2.300.000 W / 53.000 m2= 43 W/m2

La prescrizione normativa indica l’intervento dell’alimentazione di sicurezza quando l’abbassamento


di tensione si manifesta nel quadro principale dell’edificio. Si ritiene più logica e affidabile, per le
stru ure con più edifici, l’installazione di un gruppo ele rogeno indipendente per ogni cabina MT-
BT (Niguarda – Milano) piu osto che una sorgente centralizzata con più gruppi in parallelo (San
Gerardo – Monza).

Installazione dei gruppi ele rogeni

La proge azione di un impianto di gruppo ele rogeno deve essere conforme alle prescrizioni del
Decreto del Ministro dell’Interno del 22 o obre 2007, pubblicato sulla G.U. del 03/11/07
“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per l’installazione di motori a
combustione interna accoppiati a macchina generatrice ele rica o a macchina operatrice a servizio di
a ività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi.

In conformità all’art. 551.4.2. della norma CEI 64-8 le sorgenti di emergenza che possono funzionare
in isola in impianti TN devono avere dispersori di terra dedicati.

Ventilazione dei gruppi ele rogeni

Particolare cura richiede il percorso della ventilazione del locale GE. Deve essere impedito il
parcheggio in corrispondenza dell’ingresso e in corrispondenza dell’espulsione dell’aria.
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/08/14/sorgenti-di-sicurezza-di-classe-15-gruppi-elettrogeni/ 1/8
5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Ciò vale specialmente per i GE installati in container che dovrebbero essere sempre recintati.

Verifiche periodiche dei gruppi ele rogeni

Non mi è mai capitato di individuare il dispersore dedicato al GE nelle verifiche della distribuzione
primaria effe uate in molte decine di ospedali. La mancanza del dispersore dedicato è a tu i gli
effe i una non conformità normativa.

È buona norma eseguire la verifica a vuoto una volta al mese con l’accorgimento di far funzionare a
vuoto il GE solo per pochi secondi.

È però essenziale eseguire la verifica a carico almeno 4 volte l’anno con l’accorgimento di far
funzionare a carico il GE almeno per 30 minuti.

La verifica a carico deve essere concordata con la Direzione Sanitaria; è buona norma definire in
collaborazione con il Servizio Protezione e Prevenzione il “Protocollo interno per la verifica a carico
della sorgente di sicurezza”. Il Protocollo deve prevedere a fine verifica il controllo del ripristino della
situazione di intervento automatico dei GE e il ripristino di eventuali interventi intempestivi di
interru ori differenziali.

Sono allegate le schede di verbalizzazione delle verifiche periodiche.

Verifica del funzionamento a carico dei GE

Gruppo ele rogeno N°……………………………………………………

data della prova


ora inizio prova
durata della prova
tensione della ba eria [ V ]
tensione della ba eria all’avviamento [ V ]
corrente di carica della ba eria [ A ]
temperatura scaldiglia [ °C ]
livello gasolio serbatoio di servizio
livello olio motore
livello liquido di raffreddamento
illuminazione di emergenza
lampada portatile
tempo di presa del carico all’avvio [ s ]
tempo di presa del carico al ripristino rete [ s ]
tempo di spegnimento [ s ]
massime correnti erogate [ A ]
tensioni di fase [ V ]
frequenza [ Hz ]
temperature ambiente esterno [ °C ]
temperatura ambiente interno iniziale [ °C ]
temperatura ambiente interno finale [ °C ]
l’avvio della prova è stato o enuto con
mancanza di tensione MT
mancanza di tensione BT

Esito prova………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………..
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5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

L’Operatore Il preposto

______________________ _______________________

(Nominativo) (Nominativo)

_____________________ ______________________

(Firma) (Firma)

Verifica del funzionamento a vuoto dei GE

Gruppo ele rogeno …………………………………………….…

data della prova


ora inizio prova
durata della prova (solo alcuni secondi)
tensione della ba eria [ V ]
tensione della ba eria all’avviamento [ V ]
corrente di carica della ba eria [ A ]
temperatura scaldiglia [ °C ]
livello gasolio serbatoio 180 l
livello olio motore
livello liquido di raffreddamento
tensioni di fase [ V ]
frequenza [ Hz ]
temperature ambiente esterno [ °C ]

Esito della prova a vuoto:

………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………

L’Operatore Il preposto

______________________ _________________________

(Nominativo) (Nominativo)

_____________________ ______________________

(Firma) (Firma)

Autonomia dei gruppi ele rogeni

L’argomento è tra ato nella norma di riferimento CEI 64-8:2012-06, nella Parte 7 – Sezione 710:

Art. 710.562.2 Sorgenti di alimentazione di sicurezza con un periodo di commutazione ≤ 15 s

I componenti ele rici tra ati in 710.564.1 e 710.564.2 devono essere collegati entro 15 s ad una sorgente di
alimentazione di sicurezza capace di alimentarli per un periodo minimo di 24 h quando l’abbassamento di
tensione al quadro di distribuzione principale supera i limiti di cui all’articolo 710.562.1.2.

https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/08/14/sorgenti-di-sicurezza-di-classe-15-gruppi-elettrogeni/ 3/8
5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Nota 1. La durata di 24 h può essere rido a a un minimo di 1 h se le prescrizioni mediche e l’uti-lizzo del locale
facilitano il tra amento/esame e l’evacuazione può essere completata entro 1 h.

Nella realtà nazionale i gruppi ele rogeni delle stru ure sanitarie dispongono di un serbatoio
incorporato che generalmente garantisce una autonomia a pieno carico di circa 1 h. Per potenze fino a
630 kVA nella realtà nazionale è generalmente installato un serbatoio di riserva di 3.000 litri e per
potenze oltre 630 e fino a 1250 kVA è generalmente installato un serbatoio di riserva di 5.000 litri.

Il consumo di gasolio del motore termico è di circa 0,25 litri/kWh. Per carico costante di 500 kW
servono circa 125 litri all’ ora.

Se il serbatoio di riserva non è disponibile:

deve essere disponibile un conta o di fornitura valido h24 per 365 giorni/anno con un distributore
che garantisca l’intervento entro l’autonomia del caso;
in alternativa l’evacuazione deve essere possibile entro l’autonomia garantita.

Correnti di corto circuito e protezioni dei gruppi ele rogeni

Quando i servizi di sicurezza sono alimentati nel servizio ordinario, dalla sorgente rete pubblica e, quando
manchi l’alimentazione ordinaria, da una sorgente di sicurezza, le condizioni di protezione devono essere
determinate in funzione delle cara eristiche della sorgente di sicurezza, che in genere sono più sfavorevoli.

Nel caso di un corto circuito trifase il generatore presenta una impedenza interna, che praticamente è
costituita della sola rea anza, e che non ha un valore definito ma è variabile nel tempo.

Si possono così definire i diversi valori della corrente di corto:

corrente sinusoidale permanente definita dalla rea anza sincrona


corrente sinusoidale transitoria che decresce con costante di tempo di alcuni secondi
corrente sinusoidale sub transitoria che decresce con costante di tempo di alcuni centesimi di
secondo
corrente unidirezionale.

La rea anza sub transitoria serve per conoscere il valore massimo della corrente di corto da cui
dipendono le sollecitazioni meccaniche ma non è utilizzata per le protezioni ele riche. Per il corre o
coordinamento delle protezioni della rete alimentata è fondamentale la rea anza transitoria.

L’unità di misura delle rea anze è p.u. (per unit) cioè le rea anze sono riferite alle grandezze
nominali del generatore. Come ordine di grandezza la rea anza transitoria Xtpu può variare fra il
15% ed il 35%.

Le correnti si possono così calcolare:

Icc3 = (k3 * P)/(U0*Xtpu) Icc2 = 0,86 * Icc3

Icc1 = (k1 * P)/[U0*(2Xtpu + Xopu)]

dove: P = potenza del generatore [kVA] k3 = 0,37 per corrente trifase max

k3 = 0,33 per corrente trifase min k1 =1,1 U0 = 230 V

Xtpu = Rea anza transitoria [%] Xopu = Rea anza omopolare [%]

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5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Esempio:

P = 630 kVA Xtpu= Rea anza transitoria 30 % Xopu= Rea anza omopolare 6%

Icc3 max = (k3 * P)/(U0*Xtpu) = (0,37*630)/(230*30/100) = 3,4 kA

Icc1 = (1,1*630)/[ 230*(2*30/100+6/100)] = 4,5 kA

Trasformatore 630 kVA e gruppo ele rogeno 630 kVA

La Icc3 di un trasformatore 630 kVA, tensione di cc 6%, è di 15,2 kA e quindi di gran lunga superiore
alla Icc3 = 3,4 kA del GE della stessa potenza.

Il coordinamento sele ivo delle protezioni di massima corrente, se garantito con alimentazione
ordinaria, è sicuramente rispe ato con alimentazione di sicurezza avente come sorgenti i GE.

Se la protezione da conta i indire i nella distribuzione primaria non utilizza, come auspicabile, gli
interru ori differenziali, quando subentrano i GE il coordinamento è più difficile ed è buona norma
installare a valle dei GE la protezione differenziale con tarature Δt = 5s e IΔn ≥ 10 A (in questo caso la
commutazione deve essere a poli).

Il transiente nell’impianto per l’intervento del GE

L’alimentazione di sicurezza con sorgente di classe 15 (gruppo ele rogeno – alimentazione


preferenziale) deve intervenire entro 15 s se, nel quadro BT di distribuzione principale dell’energia
ele rica di ogni edificio, l’abbassamento di tensione supera in uno o più condu ori di fase il 12%
della tensione nominale per una durata superiore a 3 s.

Le utenze di sicurezza, che richiedono un intervento entro 15 s sono in condizioni normali alimentate
dalla sorgente della rete di distribuzione pubblica. L’intervento dell’alimentazione di sicurezza
avviene tramite una commutazione “break before make”: tu e le utenze rimangono prima senza
alimentazione e poi vengono simultaneamente alimentate.

Tu e le apparecchiature quando alimentate presentano una corrente di dispersione verso terra


definita dalla capacità distribuita fra tu e le parti a ive e le masse dell’apparecchiatura.

Al ripristino a gradino dell’alimentazione, tu e queste capacità delle apparecchiature collegate, in


combinazione con le indu anze delle condu ure dei motori e dei trasformatori collegati,
costituiscono dei circuiti oscillanti e definiscono una corrente transitoria non presente a regime.

Questa corrente transitoria non a raversa tu i i condu ori che definiscono la protezione differenziale
dell’utenza con conseguente intervento della stessa protezione.

Generalmente si utilizza il sistema TN-S perché non richiede la verifica esaustiva del sezionamento
del neutro che deve essere garantito se si ado a il sistema IT.

Per evitare gli interventi intempestivi dei differenziali causati dalla commutazione rete/gruppi
possono servire:

commutazione a 3 poli escluso il neutro (possibile solo se a monte non ci sono differenziali)
nella distribuzione primaria dei sistemi TN-S è buona norma evitare le protezioni differenziali e
garantire la protezione da conta i indire i tramite il coordinamento fra corrente minima di corto
F-PE a fine linea e protezione magnetica a monte del circuito so eso
se esiste la protezione differenziale si può tarare ∆t ≤ 5s e I∆n >10,0A
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se per motivi di posa in luoghi “marci” è necessaria la protezione differenziale questa deve essere
∆t = 1,0s e I∆n = 1,0A
nei circuiti terminali dei sistemi TN-S è buona norma utilizzare la protezione differenziale I∆n = 30
mA esclusivamente dove la norma lo prescrive.

Commutazione a 4 poli

Nelle stru ure sanitarie con distribuzione di tipo TN-S la commutazione può essere eseguita a 3 poli
e a 4 poli.

Nella commutazione a 4 poli l’interru ore generale del GE e tu i gli interru ori differenziali a monte
della commutazione possono essere differenziali: in questo modo è risolta la protezione da conta i
indire i su tu a la distribuzione.

La commutazione a 4 poli però comporta per tu a la durata della commutazione il funzionamento


del sistema a valle della commutazione, dove generalmente è posizionato un UPS, senza neutro
collegato al PE. Quindi a valle l’impianto per un breve tempo funziona come sistema IT. Si possono
verificare, durante la fase di commutazione, pericolose sovratensioni sia tra neutro e terra sia tra fase
e terra. Queste sovratensioni generalmente creano interventi intempestivi dei differenziali o, nel
peggiore dei casi, il blocco di apparecchiature.

Commutazione a 3 poli

La commutazione a 3 poli evidentemente elimina lo scambio del neutro durante la commutazione e


tu i i problemi sui differenziali a valle, ma può essere ado ata solo se non ci sono differenziali a
monte. Garantire la protezione contro i conta i indire i nella distribuzione primaria è consigliabile e
facile quando il generatore a monte è il trasformatore, lo è molto meno quando il generatore a monte
è il gruppo ele rogeno.

La riserva della riserva


Per migliorare ulteriormente l’affidabilità della sorgente di classe 15 spesse volte viene suggerito di
utilizzare un secondo GE di riserva al primo, con l’intervento del secondo GE di riserva in caso di
mancato intervento del primo.
Anche quando questa funzione è stata implementata non mi è capitato mai di vederla funzionare,
anzi più volte è stata causa di mancato funzionamento dell’intero sistema. La riserva della riserva ha
impedito il regolare funzionamento della riserva.
Il compito di noi tecnici è quello di garantire il livello di sicurezza definito dalla Norma: la verifica
periodica a vuoto del GE eseguita non più di una volta al mese per pochi secondi, e la verifica a carico
pieno, e non quello della domenica alle 6 del ma ino, eseguita almeno ogni 4 mesi per almeno 30
minuti, rappresenta la prescrizione normativa che, se rispe ata, garantisce l’adeguato livello di
affidabilità della sorgente di sicurezza di classe 15.

Nella seguente tabella sono riportati i parametri in gioco e i calcoli necessari per ado are e
giustificare la soluzione della protezione contro i conta i indire i nella distribuzione primaria, con
sorgente gruppo ele rogeno, senza l’uso dei differenziali.

Protezione da conta i indire i nella distribuzione primaria da GE

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Memo per Gruppi ele rogeni

Definizione delle utenze ordinarie e preferenziali


Potenza del GE≈0,6 Pmax (per Pmax vedi bolle a luglio)
Decreto Ministero dell’interno 22 o obre 2007
Verifica protezione contro i conta i indire i nella distribuzione primaria
Protezione generale differenziale IΔn≥10 A Δt=5s solo per la commutazione a
4 poli

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Verifica periodica a carico 4/anno – Registro dei controlli


Verifica periodica a vuoto 1/mese – Registro dei controlli
Allarme in luogo h24 alimentazione ausiliari
Garanzia della ventilazione
Dispersore di terra dedicato
Ripristino differenziali dopo prova a carico
Stesura di protocollo operativo interno
Contra o manutenzione con motorista
Pagamento UTIF

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14 agosto 2016
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Impianti elettrici nelle strutture sanitarie


Per progettare e verificare

8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni


Potenza necessaria dei gruppi ele rogeni

Non è de o che conne ere tu e le utenze ospedaliere con un’alimentazione di sicurezza con
sorgente di classe 15 sia la soluzione o imale. L’alimentazione da rete pubblica è molto affidabile, lo è
molto di meno la commutazione rete-gruppi ele rogeni. Per cui avere a disposizione nei locali medici
anche un’alimentazione da rete pubblica senza una commutazione a monte è sempre molto utile.

Generalmente si acce a di collegare i generatori frigoriferi (non le UTA), gli ascensori (non tu i) e
l’illuminazione ordinaria ad un’alimentazione ordinaria con sorgente-rete pubblica.

Per la maggioranza degli ospedali si può ipotizzare una potenza minima della sorgente di sicurezza
di classe 15 di 0,6*Pmax dove Pmax è il prelievo

massimo di potenza che si legge sulla bolle a del fornitore (nei mesi di luglio – agosto) alla
componente tariffaria “Utilizzo della rete”.

Si può inoltre ipotizzare, per stru ure in proge o, che il prelievo massimo di potenza nei mesi estivi
sia di circa 35÷45 W/m2 dove i m2 rappresentano la superficie ne a della stru ura.

Il nuovo ospedale di Garbagnate Milanese (proge ato nel 2010) ha una superficie ne a di 53.000 m2
con un prelievo massimo di 2,3 MW. Il che corrisponde a :

2.300.000 W / 53.000 m2= 43 W/m2

La prescrizione normativa indica l’intervento dell’alimentazione di sicurezza quando l’abbassamento


di tensione si manifesta nel quadro principale dell’edificio. Si ritiene più logica e affidabile, per le
stru ure con più edifici, l’installazione di un gruppo ele rogeno indipendente per ogni cabina MT-
BT (Niguarda – Milano) piu osto che una sorgente centralizzata con più gruppi in parallelo (San
Gerardo – Monza).

Installazione dei gruppi ele rogeni

La proge azione di un impianto di gruppo ele rogeno deve essere conforme alle prescrizioni del
Decreto del Ministro dell’Interno del 22 o obre 2007, pubblicato sulla G.U. del 03/11/07
“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per l’installazione di motori a
combustione interna accoppiati a macchina generatrice ele rica o a macchina operatrice a servizio di
a ività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi.

In conformità all’art. 551.4.2. della norma CEI 64-8 le sorgenti di emergenza che possono funzionare
in isola in impianti TN devono avere dispersori di terra dedicati.

Ventilazione dei gruppi ele rogeni

Particolare cura richiede il percorso della ventilazione del locale GE. Deve essere impedito il
parcheggio in corrispondenza dell’ingresso e in corrispondenza dell’espulsione dell’aria.
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Ciò vale specialmente per i GE installati in container che dovrebbero essere sempre recintati.

Verifiche periodiche dei gruppi ele rogeni

Non mi è mai capitato di individuare il dispersore dedicato al GE nelle verifiche della distribuzione
primaria effe uate in molte decine di ospedali. La mancanza del dispersore dedicato è a tu i gli
effe i una non conformità normativa.

È buona norma eseguire la verifica a vuoto una volta al mese con l’accorgimento di far funzionare a
vuoto il GE solo per pochi secondi.

È però essenziale eseguire la verifica a carico almeno 4 volte l’anno con l’accorgimento di far
funzionare a carico il GE almeno per 30 minuti.

La verifica a carico deve essere concordata con la Direzione Sanitaria; è buona norma definire in
collaborazione con il Servizio Protezione e Prevenzione il “Protocollo interno per la verifica a carico
della sorgente di sicurezza”. Il Protocollo deve prevedere a fine verifica il controllo del ripristino della
situazione di intervento automatico dei GE e il ripristino di eventuali interventi intempestivi di
interru ori differenziali.

Sono allegate le schede di verbalizzazione delle verifiche periodiche.

Verifica del funzionamento a carico dei GE

Gruppo ele rogeno N°……………………………………………………

data della prova


ora inizio prova
durata della prova
tensione della ba eria [ V ]
tensione della ba eria all’avviamento [ V ]
corrente di carica della ba eria [ A ]
temperatura scaldiglia [ °C ]
livello gasolio serbatoio di servizio
livello olio motore
livello liquido di raffreddamento
illuminazione di emergenza
lampada portatile
tempo di presa del carico all’avvio [ s ]
tempo di presa del carico al ripristino rete [ s ]
tempo di spegnimento [ s ]
massime correnti erogate [ A ]
tensioni di fase [ V ]
frequenza [ Hz ]
temperature ambiente esterno [ °C ]
temperatura ambiente interno iniziale [ °C ]
temperatura ambiente interno finale [ °C ]
l’avvio della prova è stato o enuto con
mancanza di tensione MT
mancanza di tensione BT

Esito prova………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………..
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L’Operatore Il preposto

______________________ _______________________

(Nominativo) (Nominativo)

_____________________ ______________________

(Firma) (Firma)

Verifica del funzionamento a vuoto dei GE

Gruppo ele rogeno …………………………………………….…

data della prova


ora inizio prova
durata della prova (solo alcuni secondi)
tensione della ba eria [ V ]
tensione della ba eria all’avviamento [ V ]
corrente di carica della ba eria [ A ]
temperatura scaldiglia [ °C ]
livello gasolio serbatoio 180 l
livello olio motore
livello liquido di raffreddamento
tensioni di fase [ V ]
frequenza [ Hz ]
temperature ambiente esterno [ °C ]

Esito della prova a vuoto:

………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………

L’Operatore Il preposto

______________________ _________________________

(Nominativo) (Nominativo)

_____________________ ______________________

(Firma) (Firma)

Autonomia dei gruppi ele rogeni

L’argomento è tra ato nella norma di riferimento CEI 64-8:2012-06, nella Parte 7 – Sezione 710:

Art. 710.562.2 Sorgenti di alimentazione di sicurezza con un periodo di commutazione ≤ 15 s

I componenti ele rici tra ati in 710.564.1 e 710.564.2 devono essere collegati entro 15 s ad una sorgente di
alimentazione di sicurezza capace di alimentarli per un periodo minimo di 24 h quando l’abbassamento di
tensione al quadro di distribuzione principale supera i limiti di cui all’articolo 710.562.1.2.

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5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie

Nota 1. La durata di 24 h può essere rido a a un minimo di 1 h se le prescrizioni mediche e l’uti-lizzo del locale
facilitano il tra amento/esame e l’evacuazione può essere completata entro 1 h.

Nella realtà nazionale i gruppi ele rogeni delle stru ure sanitarie dispongono di un serbatoio
incorporato che generalmente garantisce una autonomia a pieno carico di circa 1 h. Per potenze fino a
630 kVA nella realtà nazionale è generalmente installato un serbatoio di riserva di 3.000 litri e per
potenze oltre 630 e fino a 1250 kVA è generalmente installato un serbatoio di riserva di 5.000 litri.

Il consumo di gasolio del motore termico è di circa 0,25 litri/kWh. Per carico costante di 500 kW
servono circa 125 litri all’ ora.

Se il serbatoio di riserva non è disponibile:

deve essere disponibile un conta o di fornitura valido h24 per 365 giorni/anno con un distributore
che garantisca l’intervento entro l’autonomia del caso;
in alternativa l’evacuazione deve essere possibile entro l’autonomia garantita.

Correnti di corto circuito e protezioni dei gruppi ele rogeni

Quando i servizi di sicurezza sono alimentati nel servizio ordinario, dalla sorgente rete pubblica e, quando
manchi l’alimentazione ordinaria, da una sorgente di sicurezza, le condizioni di protezione devono essere
determinate in funzione delle cara eristiche della sorgente di sicurezza, che in genere sono più sfavorevoli.

Nel caso di un corto circuito trifase il generatore presenta una impedenza interna, che praticamente è
costituita della sola rea anza, e che non ha un valore definito ma è variabile nel tempo.

Si possono così definire i diversi valori della corrente di corto:

corrente sinusoidale permanente definita dalla rea anza sincrona


corrente sinusoidale transitoria che decresce con costante di tempo di alcuni secondi
corrente sinusoidale sub transitoria che decresce con costante di tempo di alcuni centesimi di
secondo
corrente unidirezionale.

La rea anza sub transitoria serve per conoscere il valore massimo della corrente di corto da cui
dipendono le sollecitazioni meccaniche ma non è utilizzata per le protezioni ele riche. Per il corre o
coordinamento delle protezioni della rete alimentata è fondamentale la rea anza transitoria.

L’unità di misura delle rea anze è p.u. (per unit) cioè le rea anze sono riferite alle grandezze
nominali del generatore. Come ordine di grandezza la rea anza transitoria Xtpu può variare fra il
15% ed il 35%.

Le correnti si possono così calcolare:

Icc3 = (k3 * P)/(U0*Xtpu) Icc2 = 0,86 * Icc3

Icc1 = (k1 * P)/[U0*(2Xtpu + Xopu)]

dove: P = potenza del generatore [kVA] k3 = 0,37 per corrente trifase max

k3 = 0,33 per corrente trifase min k1 =1,1 U0 = 230 V

Xtpu = Rea anza transitoria [%] Xopu = Rea anza omopolare [%]

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Esempio:

P = 630 kVA Xtpu= Rea anza transitoria 30 % Xopu= Rea anza omopolare 6%

Icc3 max = (k3 * P)/(U0*Xtpu) = (0,37*630)/(230*30/100) = 3,4 kA

Icc1 = (1,1*630)/[ 230*(2*30/100+6/100)] = 4,5 kA

Trasformatore 630 kVA e gruppo ele rogeno 630 kVA

La Icc3 di un trasformatore 630 kVA, tensione di cc 6%, è di 15,2 kA e quindi di gran lunga superiore
alla Icc3 = 3,4 kA del GE della stessa potenza.

Il coordinamento sele ivo delle protezioni di massima corrente, se garantito con alimentazione
ordinaria, è sicuramente rispe ato con alimentazione di sicurezza avente come sorgenti i GE.

Se la protezione da conta i indire i nella distribuzione primaria non utilizza, come auspicabile, gli
interru ori differenziali, quando subentrano i GE il coordinamento è più difficile ed è buona norma
installare a valle dei GE la protezione differenziale con tarature Δt = 5s e IΔn ≥ 10 A (in questo caso la
commutazione deve essere a poli).

Il transiente nell’impianto per l’intervento del GE

L’alimentazione di sicurezza con sorgente di classe 15 (gruppo ele rogeno – alimentazione


preferenziale) deve intervenire entro 15 s se, nel quadro BT di distribuzione principale dell’energia
ele rica di ogni edificio, l’abbassamento di tensione supera in uno o più condu ori di fase il 12%
della tensione nominale per una durata superiore a 3 s.

Le utenze di sicurezza, che richiedono un intervento entro 15 s sono in condizioni normali alimentate
dalla sorgente della rete di distribuzione pubblica. L’intervento dell’alimentazione di sicurezza
avviene tramite una commutazione “break before make”: tu e le utenze rimangono prima senza
alimentazione e poi vengono simultaneamente alimentate.

Tu e le apparecchiature quando alimentate presentano una corrente di dispersione verso terra


definita dalla capacità distribuita fra tu e le parti a ive e le masse dell’apparecchiatura.

Al ripristino a gradino dell’alimentazione, tu e queste capacità delle apparecchiature collegate, in


combinazione con le indu anze delle condu ure dei motori e dei trasformatori collegati,
costituiscono dei circuiti oscillanti e definiscono una corrente transitoria non presente a regime.

Questa corrente transitoria non a raversa tu i i condu ori che definiscono la protezione differenziale
dell’utenza con conseguente intervento della stessa protezione.

Generalmente si utilizza il sistema TN-S perché non richiede la verifica esaustiva del sezionamento
del neutro che deve essere garantito se si ado a il sistema IT.

Per evitare gli interventi intempestivi dei differenziali causati dalla commutazione rete/gruppi
possono servire:

commutazione a 3 poli escluso il neutro (possibile solo se a monte non ci sono differenziali)
nella distribuzione primaria dei sistemi TN-S è buona norma evitare le protezioni differenziali e
garantire la protezione da conta i indire i tramite il coordinamento fra corrente minima di corto
F-PE a fine linea e protezione magnetica a monte del circuito so eso
se esiste la protezione differenziale si può tarare ∆t ≤ 5s e I∆n >10,0A
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se per motivi di posa in luoghi “marci” è necessaria la protezione differenziale questa deve essere
∆t = 1,0s e I∆n = 1,0A
nei circuiti terminali dei sistemi TN-S è buona norma utilizzare la protezione differenziale I∆n = 30
mA esclusivamente dove la norma lo prescrive.

Commutazione a 4 poli

Nelle stru ure sanitarie con distribuzione di tipo TN-S la commutazione può essere eseguita a 3 poli
e a 4 poli.

Nella commutazione a 4 poli l’interru ore generale del GE e tu i gli interru ori differenziali a monte
della commutazione possono essere differenziali: in questo modo è risolta la protezione da conta i
indire i su tu a la distribuzione.

La commutazione a 4 poli però comporta per tu a la durata della commutazione il funzionamento


del sistema a valle della commutazione, dove generalmente è posizionato un UPS, senza neutro
collegato al PE. Quindi a valle l’impianto per un breve tempo funziona come sistema IT. Si possono
verificare, durante la fase di commutazione, pericolose sovratensioni sia tra neutro e terra sia tra fase
e terra. Queste sovratensioni generalmente creano interventi intempestivi dei differenziali o, nel
peggiore dei casi, il blocco di apparecchiature.

Commutazione a 3 poli

La commutazione a 3 poli evidentemente elimina lo scambio del neutro durante la commutazione e


tu i i problemi sui differenziali a valle, ma può essere ado ata solo se non ci sono differenziali a
monte. Garantire la protezione contro i conta i indire i nella distribuzione primaria è consigliabile e
facile quando il generatore a monte è il trasformatore, lo è molto meno quando il generatore a monte
è il gruppo ele rogeno.

La riserva della riserva


Per migliorare ulteriormente l’affidabilità della sorgente di classe 15 spesse volte viene suggerito di
utilizzare un secondo GE di riserva al primo, con l’intervento del secondo GE di riserva in caso di
mancato intervento del primo.
Anche quando questa funzione è stata implementata non mi è capitato mai di vederla funzionare,
anzi più volte è stata causa di mancato funzionamento dell’intero sistema. La riserva della riserva ha
impedito il regolare funzionamento della riserva.
Il compito di noi tecnici è quello di garantire il livello di sicurezza definito dalla Norma: la verifica
periodica a vuoto del GE eseguita non più di una volta al mese per pochi secondi, e la verifica a carico
pieno, e non quello della domenica alle 6 del ma ino, eseguita almeno ogni 4 mesi per almeno 30
minuti, rappresenta la prescrizione normativa che, se rispe ata, garantisce l’adeguato livello di
affidabilità della sorgente di sicurezza di classe 15.

Nella seguente tabella sono riportati i parametri in gioco e i calcoli necessari per ado are e
giustificare la soluzione della protezione contro i conta i indire i nella distribuzione primaria, con
sorgente gruppo ele rogeno, senza l’uso dei differenziali.

Protezione da conta i indire i nella distribuzione primaria da GE

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Potenza del GE≈0,6 Pmax (per Pmax vedi bolle a luglio)
Decreto Ministero dell’interno 22 o obre 2007
Verifica protezione contro i conta i indire i nella distribuzione primaria
Protezione generale differenziale IΔn≥10 A Δt=5s solo per la commutazione a
4 poli

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