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PANORAMICA
3.1. 'HðQL]LRQH
I sistemi di continuità assoluta, più comunemente noti con l’acronimo anglosassone di UPS (Uninterruptible Power Systems) sono
costituiti principalmente da un sistema di accumulo di energia in varie forme, sulla base del quale è possibile farne una prima
classificazione, e da un sistema di conversione di questa in energia elettrica.
Negli UPS statici, l’energia viene accumulata in forma elettrochimica (in appositi accumulatori) o in forma cinetica (grazie a volani)
e riconvertita nella forma desiderata con l’impiego di convertitori elettronici statici.
Negli UPS dinamici l’accumulo avviene invece in forma esclusivamente cinetica e la riconversione a opera di un generatore rotante.
3.2. Tipologie
L’evoluzione dei Sistemi Statici di Continuità e le loro diverse tecnologie hanno richiesto una classificazione, definita dalla norma
EN 62040-3. I prodotti sono stati distinti in tre grandi famiglie, in funzione degli schemi interni adottati:
q5%#5NKS@FD@MC%QDPTDMBX#DODMCDMS/@RRHUD2S@MCAX@SSDR@O@RRHU@
q5(KHMDHMSDQ@BSHUD
q5%(5NKS@FD@MC%QDPTDMBX(MCDODMCDMS#NTAKD"NMUDQRHNMCNOOH@BNMUDQRHNMD
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3. SISTEMI STATICI DI CONTINUITÀ (UPS)
TBK000010
q@RRDMY@CHTMRHRSDL@CHQDFNK@YHNMDCDKK@EQDPTDMY@CHTRBHS@ Funzionamento su bypass
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3. SISTEMI STATICI DI CONTINUITÀ (UPS)
PANORAMICA
3.2.4. &ODVVLĺFD]LRQH VHFRQGR (1 2040-3
Oltre alla tecnologia, la norma EN 62040-3 classifica gli UPS secondo le forme d’onda in uscita e i buchi di alimentazione, entrambi
in condizioni ben determinate di cambio di funzionamento.
Norma EN 62040-3 tabella D.1 - Tipo di UPS, caratteristiche aggiuntive e requisiti del sistema
a) singolo
b) multi-modulo
c) bypass verso il sistema di alimentazione primario o quello di riserva
d) sistema di alimentazione di riserva del gruppo elettrogeno in AC (se applicabile)
e) tempo di trasferimento per il bypass (se applicabile)
d) separazione galvanica tra l’ingresso e/o il collegamento in DC e/o l’uscita
g) messa a terra dell’ingresso e/o del collegamento in DC e/o l’uscita
h) circuiti di bypass per la manutenzione e altri requisiti di installazione, come i sezionatori dell’UPS e gli interruttori di collegamento
i) compatibilità con il sistema di alimentazione previsto (ad esempio secondo la IEC 60364-4)
j) dispositivo remoto di spegnimento o di arresto in emergenza (EPO)
3.3.1. Raddrizzatore
In presenza della rete di alimentazione, il raddrizzatore ha la funzione di convertire la tensione alternata di ingresso in una tensione
continua (convertitore AC/DC) per il BUS DC. 3.3-1 Funzionamento dell’UPS a doppia
Esistono diverse tipologie di raddrizzatore a seconda dei
FonYerVione
componenti elettronici impiegati, della topologia e del controllo.
La qualità del raddrizzatore si rileva da diversi parametri tra cui:
qQDMCHLDMSNCDKK@BNMUDQRHNMD UPS a doppia conversione
con bypass
qSNKKDQ@MYDRTKKDSDMRHNMHDEQDPTDMYDCHMFQDRRN
qE@SSNQDCHONSDMY@CHMFQDRRN Ingresso AC (1)
Convertitore AC/DC (3)
qFDMDQ@YHNMDCH@QLNMHBGDUDQRNQDSD
Le tipologie di raddrizzatore più diffuse e il tipico contenuto
Caricabatteria
armonico di corrente trifase assorbita dalla rete sono:
q2"1@HLOTKRH Collegamento DC
q2"1@HLOTKRH Batteria
(**
q!NNRS
q(MUDQSDQ SUNSYS
Dal lato DC, il carica batterie non è in grado di fornire una Bypass (master o slave)
tensione perfettamente continua in quanto è presente un
Commutatore UPS
residuo di ondulazione (ripple) che causa un precoce invec-
chiamento delle batterie. Uscita AC
Modo Normale
Modalità batteria
Funzionamento su bypass
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3. SISTEMI STATICI DI CONTINUITÀ (UPS)
3.3.2. Bus DC
3.3.3. Caricabatteria
Il caricabatterie è un convertitore DC/DC che disaccoppia la tensione delle batterie da quella del bus DC.
Il vantaggio è duplice:
qHMCHODMCDMY@CDKK@SDMRHNMDCHA@SSDQHDC@PTDKK@CDKATR#"
qDKHLHM@YHNMDCDKripple in uscita dal raddrizzatore.
3.3.4. ,nYerter
Converte la tensione continua fornita dalla stadio raddrizzatore in una tensione sinusoidale perfettamente stabilizzata in ampiezza
e frequenza. L’inverter è, quindi, un convertitore DC/AC.
La qualità del raddrizzatore si rileva da diversi parametri tra cui:
qQDMCHLDMSNCDKK@BNMUDQRHNMD
qB@O@BHSĐCH@KHLDMS@QDB@QHBGHBNME@SSNQDCHONSDMY@B@O@BHSHUN
qB@O@BHSĐCHRNRSDMDQDRNUQ@BB@QHBGHDBNQSNBHQBTHSH
qPT@KHSĐCDKK@ENQL@CNMC@CHSDMRHNMDHMOQDRDMY@CHB@QHBGHCHRSNQBDMSH
3.3.5. Trasformatori
La presenza del trasformatore non è obbligatoria ed è fonte di una classificazione informale della tipologia di UPS in “trafoless”
(senza trasformatore) e “trafo” (con trasformatore). Bisogna inoltre distinguere se la presenza del trasformatore è dovuta in quanto
funzionale all’UPS oppure se è presente per la gestione del regime di neutro.
Negli UPS con trasformatore all’uscita dell’inverter, il neutro di uscita, quando è presente, è vincolato al neutro di bypass a valle del
trasformatore, mentre, nei gruppi trafoless, il neutro del raddrizzatore e del bypass sono in comune anche all’interno del gruppo.
L’inserzione di un trasformatore sulla linea del gruppo statico di continuità garantisce l’isolamento galvanico del sistema e una
gestione univoca del regime di neutro a valle del sistema di continuità, in qualsiasi condizione di funzionamento.
In ogni caso, deve essere sempre tenuto presente che il trasformatore interno al gruppo non consente di cambiare lo stato del
neutro.
Vantaggi della tecnologia trafo rispetto a quella trafoless:
qB@O@BHSĐCHBNQSNBHQBTHSNDKDU@S@PTHMCHL@FFHNQDEKDRRHAHKHSĐMDKK@RBDKS@CDKKDOQNSDYHNMH
q@RRNKTS@@RRDMY@CHBNLONMDMSHHMBNMSHMT@MDKK@SDMRHNMDCHTRBHS@
Svantaggi della tecnologia trafo rispetto a quella trafoless:
qODRNRTODQHNQD
qHMFNLAQHRTODQHNQH
In ogni caso, sono necessarie considerazioni tecnico-economiche da fare caso per caso, che rendono immediata e univoca la
scelta.
È un dispositivo che trasferisce l’uscita dell’UPS sulla rete ausiliaria in caso di sovraccarico o di guasto del modulo Inverter.
Il circuito di bypass di rete è realizzato mediante SCR e connette direttamente la rete col carico.
La qualità del bypass automatico si rileva principalmente dalla capacità di sostenere sovraccarichi e cortocircuiti.
In caso di reti d’ingresso separate, è diffuso l’utilizzo di un ingresso di bypass o di soccorso (per distinguerlo dall’ingresso raddriz-
zatore), un ingresso dedicato esclusivamente al bypass allo scopo di minimizzare la probabilità di contemporanea assenza di rete
raddrizzatore e bypass. La rete di bypass può essere una linea di distribuzione diversa da quella dell’ingresso inverter o un gruppo
elettrogeno. Se non è presente questa separazione delle reti si parla di ingresso comune.
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3. SISTEMI STATICI DI CONTINUITÀ (UPS)
PANORAMICA
3.3.7. B\pass di manutenzione
Il bypass manuale o di manutenzione è un modulo non necessario al funzionamento dell’UPS e perciò non è sempre fornito in
configurazione standard.
Lo scopo di tale modulo è permettere le operazioni ordinarie o straordinarie di manutenzione senza interrompere l’alimentazione
del carico.
Il sistema d’accumulo è la fonte di energia per l’alimentazione dell’inverter al mancare dell’alimentazione principale, in modo da
garantire la continuità di erogazione alle utenze.
s Batterie
Le batterie rappresentano il modo più diffuso per l’accumulo di energia. Si basano su fenomeni elettrochimici e sono dunque
sensibili alle condizioni di funzionamento: temperatura, cicli di carica e scarica. Le batterie maggiormente impiegate per questi
scopi sono quelle al piombo ermetico senza manutenzione, a vaso aperto e quelle al nichel-cadmio.
Le prestazioni delle batterie sono espresse dalla vita teorica attesa e dal tipo di scarica ammessa. Ottime prestazioni sono fornite
delle batterie a lunga durata (10-12 anni) e scarica rapida.
La durata di vita è teorica. Nella pratica, dipende dai cicli di carica-scarica e dalla temperatura del luogo di installazione.
Per comprendere l’influenza di quest’ultima sulla durata di vita delle batterie, EUROBAT (Association of European Storage Battery
Manufacturers) dichiara un dimezzamento della vita attesa ogni 10°C oltre i 25°C. Ciò significa che le batterie di tipologia “10-12
anni” installate in luoghi a 35°C o 45°C avranno rispettivamente una vita non superiore a 5-6 anni e 2,5-3 anni.
Il luogo di installazione delle batterie deve essere dotato di tutti qui presidi che garantiscono ventilazione e temperatura adatte al
buon funzionamento delle batterie e alla sicurezza dell’installazione. A tal proposito si propone la formula della Norma EN 50272,
che ha lo scopo di mantenere la concentrazione d’idrogeno nel locale inferiore al 4%vol.
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3/10/2019 8.1Alimentazioni di sicurezza – CEI 64-8-710:2012 – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Art. 21.5 Per alimentazione di sicurezza si intende un sistema ele rico inteso a garantire l’alimentazione di
apparecchi utilizzatori o di parti dell’impianto necessari per la sicurezza delle persone. Il sistema include la
sorgente, i circuiti e gli altri componenti ele rici.
Art. 352 L’alimentazione automatica dei servizi di sicurezza è classificata, in base al tempo entro cui diviene
disponibile, come segue:
di continuità
a interruzione brevissima <0,15 s
a interruzione breve fra 0,15 s e 0,5 s
a interruzione media fra 0,5 s e 15 s
a interruzione lunga > 15 s.
Art.562.5 Una sorgente di alimentazione dei servizi di sicurezza può essere utilizzata per altri scopi solo se:
Art.563.1 I circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza devono essere indipendenti dagli altri circuiti.
Questo significa che un guasto ele rico, un intervento, una modifica su un circuito non comprome e il
funzionamento di un altro circuito.
Quando i servizi di sicurezza sono alimentati, nel servizio ordinario, dalla alimentazione ordinaria e, quando
manchi l’alimentazione ordinaria, da una sorgente di sicurezza, le condizioni di protezione devono essere
determinate in funzione delle cara eristiche della sorgente di sicurezza, che in genere sono più sfavorevoli.
Art.563.4 I dispositivi di protezione contro le sovracorrenti devono essere scelti ed installati in modo da evitare
che una sovracorrente in un circuito non comprome a il corre o funzionamento degli altri circuiti dei servizi di
sicurezza.
Art. 710.562.1.1 Nei locali medici è richiesta una alimentazione dei servizi di sicurezza che deve intervenire, in
caso di mancanza di alimentazione ordinaria, per una durata definita entro un tempo massimo di
commutazione.
Art. 710.562.2.1 Se si manifesta un abbassamento di tensione nel quadro di distribuzione principale deve
essere prevista una sorgente di sicurezza che possa alimentare entro un periodo di commutazione non superiore
a 0,5 s:
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/08/14/prescrizioni-cei-64-8-per-le-alimentazioni-di-sicurezza/ 1/2
3/10/2019 8.1Alimentazioni di sicurezza – CEI 64-8-710:2012 – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
lampade scialitiche
EM contenenti sorgenti luminose essenziali per l’applicazione delle apparecchiature
EM essenziali per il supporto vitale.
Art. 710.562.2.2
Se si manifesta un abbassamento di tensione nel quadro di distribuzione principale deve essere prevista una
sorgente di sicurezza che possa alimentare entro un periodo di commutazione non superiore a 15 s:
Art. 710.562.2.3 I componenti ele rici necessari per mantenere in funzione i sevizi ospedalieri devono essere
collegati manualmente o automaticamente ad una sorgente di alimentazione di sicurezza capace di alimentarli
per un periodo minimo, ad esempio di 24 h.
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/08/14/prescrizioni-cei-64-8-per-le-alimentazioni-di-sicurezza/ 2/2
710.56 Alimentazione dei servizi di sicurezza
NOTA Le sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza sono specificate nella Sezione 351 della Parte 3 e
nell’Allegato A.
710.562 Sorgenti
710.562.1.1 Alimentazione
Nei locali ad uso medico è richiesta una alimentazione dei servizi di sicurezza che deve
intervenire, in caso di mancanza di alimentazione ordinaria, per alimentare i componenti
elettrici indicati in 710.562.2.1, 710.562.2.2 ed in 710.562.2.3 per una durata definita entro un
tempo massimo di commutazione.
710.562.1.3 Circuiti
Le prese a spina che siano alimentate da sorgenti differenti nello stesso locale devono essere
facilmente identificabili.
È richiesta una sorgente di sicurezza che possa alimentare per un periodo minimo di 3 h e
che ripristini
p la alimentazione entro un periodo
p di commutazione non superiore
p a 0,5 s, g li
apparecchi
pp ne dei tavoli operatori
illuminaz ione
di illuminazio p ed apparecchi elettromedicali c h e necessitino
nec essitino
dell’’ ali
dell alimm e nt
ntazi
azione
one di sicurezza
sicurezza entro
entro 0,5 s.
NOTA 1 La durata di 24 h può essere ridotta sino ad un minimo di 1 h se le prescrizioni mediche e l’utilizzo
del locale facilitano il trattamento/esame e l’evacuazione può essere completata entro 1 h.
NOTA 2 Il periodo di commutazione comprende anche il tempo entro il quale la sorgente di sicurezza è
disponibile per alimentare il carico previsto.
NORMA TECNICA
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Commenti
710.562.2.3 Sorgenti di alimentazione di sicurezza con un periodo di commutazione
superiore a 15 s
Va da sé che gli esempi sono sempre e soltanto indicativi e non obbligatori; è compito del
progettista stabilire, in accordo con il committente, i servizi da comprendere
nell’alimentazione di sicurezza.
Per la segnalazione di sicurezza oltre alla Norma UNI EN 1838 si fa presente che è in vigore
il DLgs 493/96 “Attuazione della Direttiva 92/58 concernente le prescrizioni minime per la
segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro”
Per quanto riguarda il livello di illuminamento per le vie di esodo si può applicare la Norma
UNI EN 1838.
NORMA TECNICA
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710.562.2.3 Sorgenti di alimentazione di sicurezza con un periodo di commutazione
superiore a 15 s
x apparecchi di sterilizzazione;
x impianti tecnici dell’edificio, in particolare condizionamento dell’aria, sistemi di
riscaldamento e di ventilazione, servizi dell’edificio, sistema di smaltimento dei rifiuti;
x apparecchi frigoriferi;
x apparecchi di cottura;
x apparecchiature per la carica batterie di accumulatori a servizio dei locali di gruppo 1 e 2.
In caso di mancanza della alimentazione ordinaria si deve ottenere, mediante una sorgente
dei servizi di sicurezza, il necessario illuminamento minimo per i seguenti locali, tenendo
presente che il periodo di commutazione alla sorgente di sicurezza non deve superare 15 s:
Per un tempo minimo di 24 h
x vie di esodo e relativa segnalazione di sicurezza;
x locali destinati a servizio elettrico, a gruppi generatori di emergenza ed a quadri di
distribuzione principali dell’alimentazione ordinaria e dell’alimentazione di sicurezza;
x locali nei quali sono previsti servizi essenziali. In ciascun locale, almeno un apparecchio
di illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza;
x locali ad uso medico di gruppo 1. In ciascun locale, almeno un apparecchio di
illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza;
x locali ad uso medico di gruppo 2. In ciascun locale almeno il 50% degli apparecchi di
illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza.
I servizi diversi dalla illuminazione, che richiedono una alimentazione di sicurezza con un
tempo di commutazione non superiore a 15 s comprendo no, per esempio: Pe un tempo minimo di 24H
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3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Le sorgenti di classe 0,5 sono indispensabili nelle stru ure sanitarie in quanto chiaramente prescri e
dalle vigenti norme tecniche.
Deve essere subito chiarito che la Norma prescrive l’alimentazione di sicurezza che, a sua volta,
comprende non solo la sorgente di sicurezza ma anche i circuiti e i relativi dispositivi di protezione.
Questi tre componenti dell’alimentazione di sicurezza devono essere indipendenti e separati dagli
altri componenti funzionali dell’impianto.
La Norma prescrive che le sorgenti siano di classe 0,5, ma la tecnologia me e a disposizione i gruppi
statici di continuità, comunemente utilizzati, con i quali si o engono sorgenti di classe 0.
Queste 3 funzioni sono generalmente integrate con un by-pass automatico per l’alimentazione
dell’utenza in caso di sovraccarico o guasto dell’UPS, un by-pass manuale per isolare completamente
l’UPS e le varie opzioni di segnalazioni e manutenzione.
La ba eria di accumulatori
Non è corre o posizionare nel medesimo locale la ba eria di accumulatori, l’UPS, il QGBT e i
trasformatori MT/BT, perché la ba eria deve essere ubicata in un locale raffredato, mentre le altre
unità funzionali necessitano soltanto di ventilazione.
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 1/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
L’energia VAh immagazzinata dalle ba erie (capacità Ah moltiplicata per la tensione totale di stringa
generalmente 240*2V = 480 V) deve essere doppia dell’energia Wh che si intende erogare (potenza del
carico W moltiplicata per il tempo h dell’autonomia richiesta).
Per una valutazione più precisa deve essere calcolato il valore della corrente media di scarica Ims
come rapporto fra la potenza P del carico espressa in W aumentata dalla dissipazione dell’UPS e la
tensione media di scarica delle ba erie:
Ims = P/[n*(Vo+Vfs)/2]
dove V0 (2,0 V) è la tensione iniziale della cella, Vfs (1,65V) è la tensione di fine scarica della cella e n
è il numero di celle elementari della stringa.
Se si richiede di mantenere l’autonomia per un tempo definito, nelle tabelle del costru ore delle
ba erie si legge la capacità espressa in Ah in funzione di Ims A e del tempo espresso in minuti.
Per esempio, per erogare 80 kW da una stringa di n=240 celle elementari per 20 minuti, in base a
quanto sopra risulta:
Nella tabella del costru ore di ba erie si legge che per erogare 182,6 A per 20 minuti serve una
capacità di almeno 128 Ah.
Quando la capacità richiesta è maggiore di quella disponibile dalla singola stringa si collegano in
parallelo più elementi, ma:
Sovraccarico
Tu i gli UPS possono alimentare il carico oltre le condizioni nominali per un tempo limitato e
definito dall’algoritmo di controllo interno. Superato il limite di tempo impostato viene comandata la
commutazione dell’uscita sulla linea di riserva a raverso il by-pass automatico.
Questo scambio può avvenire in sincronismo con l’inverter e in questa modalità si evitano
microinterruzioni sul carico. Se invece non vi è sincronismo, la commutazione avviene comunque in
tempi molto brevi (<10ms). Dopo un tempo impostato, se le condizioni di sovraccarico sono rientrate
il carico ritorna automaticamente sull’inverter, altrimenti il commutatore statico si blocca e mantiene
il funzionamento dalla linea di riserva.
Corto circuito
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 2/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
In presenza di corto circuito sull’impianto a valle dell’UPS e in mancanza della linea di riserva,
l’inverter abbassa la tensione in uscita e limita la corrente a 150%÷300% del valore nominale per un
tempo definito . Dopo tale tempo, se non intervengono le protezioni a valle, l’inverter si blocca.
Mancanza di rete
La specifica tecnica deI costru ore deve indicare espressamente se l’uscita dell’UPS è del tu o isolata
dall’ingresso. Durante la mancanza di rete, le protezioni previste devono rimanere efficaci, così come
da proge o, e il tipo di impianto a valle dell’UPS (TT, TN o IT) non deve essere modificato.
I gruppi statici di continuità hanno generalmente un unico condu ore neutro in uscita pur avendo
due ingressi separati, ciascuno con il proprio neutro. Per evitare sca i intempestivi i due ingressi non
devono avere a monte interru ori differenziali distinti.
Se le due linee di alimentazione dell’UPS provengono dalla stessa sbarra (Fig. 1 – II° schema) allora,
se necessario, è sufficiente la protezione differenziale dell’interru ore generale a monte delle
protezioni di singola linea.
Se si intende collegare gli ingressi dell’UPS a due alimentazioni distinte (ordinaria e preferenziale Fig.
1 – III° schema) le protezioni a monte non devono essere differenziali e la protezione da conta i
indire i nella distribuzione deve essere garantita tramite il coordinamento fra l’intervento magnetico
della protezione e l’impedenza del circuito so eso, sia per il circuito di alimentazione ordinaria sia
per il circuito di alimentazione preferenziale.
Lo stesso ragionamento deve essere esteso alle configurazioni in parallelo di UPS (Fig.2 e Fig. 4).
Il discorso cambia quando l’inverter ha il trasformatore in uscita: in questo caso (Fig. 3)è possibile
prevedere il condu ore neutro solo sulla linea di riserva, ma bisogna installare due interru ori
differenziali, uno tripolare sulla linea di ingresso raddrizzatore e uno quadripolare sulla linea di
riserva.
3.3.5. Trasformatori
La presenza del trasformatore non è obbligatoria ed è fonte di una classificazione informale della tipologia di UPS in “trafoless”
(senza trasformatore) e “trafo” (con trasformatore). Bisogna inoltre distinguere se la presenza del trasformatore è dovuta in quanto
funzionale all’UPS oppure se è presente per la gestione del regime di neutro.
Negli UPS con trasformatore all’uscita dell’inverter, il neutro di uscita, quando è presente, è vincolato al neutro di bypass a valle del
trasformatore, mentre, nei gruppi trafoless, il neutro del raddrizzatore e del bypass sono in comune anche all’interno del gruppo.
L’inserzione di un trasformatore sulla linea del gruppo statico di continuità garantisce l’isolamento galvanico del sistema e una
gestione univoca del regime di neutro a valle del sistema di continuità, in qualsiasi condizione di funzionamento.
In ogni caso, deve essere sempre tenuto presente che il trasformatore interno al gruppo non consente di cambiare lo stato del
neutro.
Vantaggi della tecnologia trafo rispetto a quella trafoless:
• capacità di cortocircuito elevata, quindi maggiore flessibilità nella scelta delle protezioni;
• assoluta assenza di componenti in continua nella tensione di uscita.
Svantaggi della tecnologia trafo rispetto a quella trafoless:
• peso superiore;
• ingombri superiori.
In ogni caso, sono necessarie considerazioni tecnico-economiche da fare caso per caso, che rendono immediata e univoca la
scelta
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 3/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 4/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 5/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 6/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Commutazione a 3 e 4 poli
Nelle stru ure sanitarie con distribuzione di tipo TN-S la commutazione fra alimentazione ordinaria
da rete pubblica e alimentazione preferenziale da GE può essere eseguita a 3 poli e a 4 poli.
Nella commutazione a 4 poli l’interru ore generale del GE e tu i gli interru ori a monte della
commutazione possono essere differenziali: in questo modo è risolta la protezione da conta i indire i
su tu a la distribuzione.
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 7/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Nella seguente tabella sono riportati i parametri in gioco sulla base dei calcoli eseguiti per ado are e
giustificare la soluzione della protezione contro i conta i indire i nella distribuzione primaria senza
differenziali, avendo come sorgente un gruppo ele rogeno.
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 8/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Il guasto con conseguenze peggiori riguarda il corto sui condensatori del filtro interno a valle
dell’inverter. Anche con una configurazione in parallelo di 2 UPS il corto su un condensatore provoca
l’apertura delle protezioni interne e la conseguente mancanza di tensione all’uscita della sorgente di
sicurezza.
Se l’alimentazione degli ausiliari della seconda sorgente di sicurezza (GE) e degli ausiliari in MT è
o enuta dalla stessa sorgente centralizzata di classe 0,5 (UPS) in avaria, l’intera stru ura rimane, con
rete pubblica disponibile, senza alimentazioni ordinaria, senza alimentazioni di sicurezza di classe 15
e di sicurezza di classe 0,5.
L’utilizzo di due unità in parallelo migliora ulteriormente l’affidabilità del sistema, ma in questo caso
è molto utile il CSS.
In nessuna condizione di funzionamento viene consentito il passaggio di corrente tra le due sorgenti:
il CSS è in grado di assicurare l’alimentazione ridondante ai carichi critici consentendo la
commutazione in assoluta sicurezza tra due fonti di alimentazione alternative.
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 9/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Il CSS comprende :
Monitoraggio
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 10/12
3/10/2019 8.4Sorgenti di classe 0,5 – UPS – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Si dovrebbe sempre prevedere il monitoraggio dello stato della sorgente di sicurezza di classe 0,5
anche da edifici separati tramite sistemi di supervisione. I sistemi di supervisione sono in grado di
fornire messaggi tramite e-mail, gestire eventi, logs, stati e di integrarsi con i principali sistemi di
monitoraggio.
Manutenzione
Gli interventi di manutenzione preventiva, generalmente ogni 6 mesi, servono per ridurre le
probabilità di guasto e per garantire la vita operativa delle unità funzionali. Gli interventi devono
essere verbalizzati con la registrazione di tu e le ispezioni visive, delle misure strumentali e delle
prove funzionali eseguite. E’ essenziale verificare lo stato delle ba erie e la temperatura ambiente del
locale delle ba erie.
Ispezioni visive
Accessibilità
Funzionalità display
Locale ba erie
Locale UPS
Pulizia UPS-ba erie
Serraggio dei bulloni sui cavi potenza
Misure strumentali
Sincronismo
Commutazioni
Autotest ba eria
Prove fuzionali
Commutazioni
By-pass statico e manuale
Funzionamento con gruppo ele rogeno.
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/10/18/sorgenti-di-classe-05-ups/ 11/12
5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Non è de o che conne ere tu e le utenze ospedaliere con un’alimentazione di sicurezza con
sorgente di classe 15 sia la soluzione o imale. L’alimentazione da rete pubblica è molto affidabile, lo è
molto di meno la commutazione rete-gruppi ele rogeni. Per cui avere a disposizione nei locali medici
anche un’alimentazione da rete pubblica senza una commutazione a monte è sempre molto utile.
Generalmente si acce a di collegare i generatori frigoriferi (non le UTA), gli ascensori (non tu i) e
l’illuminazione ordinaria ad un’alimentazione ordinaria con sorgente-rete pubblica.
Per la maggioranza degli ospedali si può ipotizzare una potenza minima della sorgente di sicurezza
di classe 15 di 0,6*Pmax dove Pmax è il prelievo
massimo di potenza che si legge sulla bolle a del fornitore (nei mesi di luglio – agosto) alla
componente tariffaria “Utilizzo della rete”.
Si può inoltre ipotizzare, per stru ure in proge o, che il prelievo massimo di potenza nei mesi estivi
sia di circa 35÷45 W/m2 dove i m2 rappresentano la superficie ne a della stru ura.
Il nuovo ospedale di Garbagnate Milanese (proge ato nel 2010) ha una superficie ne a di 53.000 m2
con un prelievo massimo di 2,3 MW. Il che corrisponde a :
La proge azione di un impianto di gruppo ele rogeno deve essere conforme alle prescrizioni del
Decreto del Ministro dell’Interno del 22 o obre 2007, pubblicato sulla G.U. del 03/11/07
“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per l’installazione di motori a
combustione interna accoppiati a macchina generatrice ele rica o a macchina operatrice a servizio di
a ività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi.
In conformità all’art. 551.4.2. della norma CEI 64-8 le sorgenti di emergenza che possono funzionare
in isola in impianti TN devono avere dispersori di terra dedicati.
Particolare cura richiede il percorso della ventilazione del locale GE. Deve essere impedito il
parcheggio in corrispondenza dell’ingresso e in corrispondenza dell’espulsione dell’aria.
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/08/14/sorgenti-di-sicurezza-di-classe-15-gruppi-elettrogeni/ 1/8
5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Ciò vale specialmente per i GE installati in container che dovrebbero essere sempre recintati.
Non mi è mai capitato di individuare il dispersore dedicato al GE nelle verifiche della distribuzione
primaria effe uate in molte decine di ospedali. La mancanza del dispersore dedicato è a tu i gli
effe i una non conformità normativa.
È buona norma eseguire la verifica a vuoto una volta al mese con l’accorgimento di far funzionare a
vuoto il GE solo per pochi secondi.
È però essenziale eseguire la verifica a carico almeno 4 volte l’anno con l’accorgimento di far
funzionare a carico il GE almeno per 30 minuti.
La verifica a carico deve essere concordata con la Direzione Sanitaria; è buona norma definire in
collaborazione con il Servizio Protezione e Prevenzione il “Protocollo interno per la verifica a carico
della sorgente di sicurezza”. Il Protocollo deve prevedere a fine verifica il controllo del ripristino della
situazione di intervento automatico dei GE e il ripristino di eventuali interventi intempestivi di
interru ori differenziali.
Esito prova………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………..
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/08/14/sorgenti-di-sicurezza-di-classe-15-gruppi-elettrogeni/ 2/8
5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
L’Operatore Il preposto
______________________ _______________________
(Nominativo) (Nominativo)
_____________________ ______________________
(Firma) (Firma)
………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………
L’Operatore Il preposto
______________________ _________________________
(Nominativo) (Nominativo)
_____________________ ______________________
(Firma) (Firma)
L’argomento è tra ato nella norma di riferimento CEI 64-8:2012-06, nella Parte 7 – Sezione 710:
I componenti ele rici tra ati in 710.564.1 e 710.564.2 devono essere collegati entro 15 s ad una sorgente di
alimentazione di sicurezza capace di alimentarli per un periodo minimo di 24 h quando l’abbassamento di
tensione al quadro di distribuzione principale supera i limiti di cui all’articolo 710.562.1.2.
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/08/14/sorgenti-di-sicurezza-di-classe-15-gruppi-elettrogeni/ 3/8
5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Nota 1. La durata di 24 h può essere rido a a un minimo di 1 h se le prescrizioni mediche e l’uti-lizzo del locale
facilitano il tra amento/esame e l’evacuazione può essere completata entro 1 h.
Nella realtà nazionale i gruppi ele rogeni delle stru ure sanitarie dispongono di un serbatoio
incorporato che generalmente garantisce una autonomia a pieno carico di circa 1 h. Per potenze fino a
630 kVA nella realtà nazionale è generalmente installato un serbatoio di riserva di 3.000 litri e per
potenze oltre 630 e fino a 1250 kVA è generalmente installato un serbatoio di riserva di 5.000 litri.
Il consumo di gasolio del motore termico è di circa 0,25 litri/kWh. Per carico costante di 500 kW
servono circa 125 litri all’ ora.
deve essere disponibile un conta o di fornitura valido h24 per 365 giorni/anno con un distributore
che garantisca l’intervento entro l’autonomia del caso;
in alternativa l’evacuazione deve essere possibile entro l’autonomia garantita.
Quando i servizi di sicurezza sono alimentati nel servizio ordinario, dalla sorgente rete pubblica e, quando
manchi l’alimentazione ordinaria, da una sorgente di sicurezza, le condizioni di protezione devono essere
determinate in funzione delle cara eristiche della sorgente di sicurezza, che in genere sono più sfavorevoli.
Nel caso di un corto circuito trifase il generatore presenta una impedenza interna, che praticamente è
costituita della sola rea anza, e che non ha un valore definito ma è variabile nel tempo.
La rea anza sub transitoria serve per conoscere il valore massimo della corrente di corto da cui
dipendono le sollecitazioni meccaniche ma non è utilizzata per le protezioni ele riche. Per il corre o
coordinamento delle protezioni della rete alimentata è fondamentale la rea anza transitoria.
L’unità di misura delle rea anze è p.u. (per unit) cioè le rea anze sono riferite alle grandezze
nominali del generatore. Come ordine di grandezza la rea anza transitoria Xtpu può variare fra il
15% ed il 35%.
dove: P = potenza del generatore [kVA] k3 = 0,37 per corrente trifase max
Xtpu = Rea anza transitoria [%] Xopu = Rea anza omopolare [%]
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5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Esempio:
P = 630 kVA Xtpu= Rea anza transitoria 30 % Xopu= Rea anza omopolare 6%
La Icc3 di un trasformatore 630 kVA, tensione di cc 6%, è di 15,2 kA e quindi di gran lunga superiore
alla Icc3 = 3,4 kA del GE della stessa potenza.
Il coordinamento sele ivo delle protezioni di massima corrente, se garantito con alimentazione
ordinaria, è sicuramente rispe ato con alimentazione di sicurezza avente come sorgenti i GE.
Se la protezione da conta i indire i nella distribuzione primaria non utilizza, come auspicabile, gli
interru ori differenziali, quando subentrano i GE il coordinamento è più difficile ed è buona norma
installare a valle dei GE la protezione differenziale con tarature Δt = 5s e IΔn ≥ 10 A (in questo caso la
commutazione deve essere a poli).
Le utenze di sicurezza, che richiedono un intervento entro 15 s sono in condizioni normali alimentate
dalla sorgente della rete di distribuzione pubblica. L’intervento dell’alimentazione di sicurezza
avviene tramite una commutazione “break before make”: tu e le utenze rimangono prima senza
alimentazione e poi vengono simultaneamente alimentate.
Questa corrente transitoria non a raversa tu i i condu ori che definiscono la protezione differenziale
dell’utenza con conseguente intervento della stessa protezione.
Generalmente si utilizza il sistema TN-S perché non richiede la verifica esaustiva del sezionamento
del neutro che deve essere garantito se si ado a il sistema IT.
Per evitare gli interventi intempestivi dei differenziali causati dalla commutazione rete/gruppi
possono servire:
commutazione a 3 poli escluso il neutro (possibile solo se a monte non ci sono differenziali)
nella distribuzione primaria dei sistemi TN-S è buona norma evitare le protezioni differenziali e
garantire la protezione da conta i indire i tramite il coordinamento fra corrente minima di corto
F-PE a fine linea e protezione magnetica a monte del circuito so eso
se esiste la protezione differenziale si può tarare ∆t ≤ 5s e I∆n >10,0A
https://gianpellizzer.wordpress.com/2016/08/14/sorgenti-di-sicurezza-di-classe-15-gruppi-elettrogeni/ 5/8
5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
se per motivi di posa in luoghi “marci” è necessaria la protezione differenziale questa deve essere
∆t = 1,0s e I∆n = 1,0A
nei circuiti terminali dei sistemi TN-S è buona norma utilizzare la protezione differenziale I∆n = 30
mA esclusivamente dove la norma lo prescrive.
Commutazione a 4 poli
Nelle stru ure sanitarie con distribuzione di tipo TN-S la commutazione può essere eseguita a 3 poli
e a 4 poli.
Nella commutazione a 4 poli l’interru ore generale del GE e tu i gli interru ori differenziali a monte
della commutazione possono essere differenziali: in questo modo è risolta la protezione da conta i
indire i su tu a la distribuzione.
Commutazione a 3 poli
Nella seguente tabella sono riportati i parametri in gioco e i calcoli necessari per ado are e
giustificare la soluzione della protezione contro i conta i indire i nella distribuzione primaria, con
sorgente gruppo ele rogeno, senza l’uso dei differenziali.
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14 agosto 2016
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5/10/2019 8.3Sorgenti di sicurezza di classe 15 – Gruppi Elettrogeni – Impianti elettrici nelle strutture sanitarie
Non è de o che conne ere tu e le utenze ospedaliere con un’alimentazione di sicurezza con
sorgente di classe 15 sia la soluzione o imale. L’alimentazione da rete pubblica è molto affidabile, lo è
molto di meno la commutazione rete-gruppi ele rogeni. Per cui avere a disposizione nei locali medici
anche un’alimentazione da rete pubblica senza una commutazione a monte è sempre molto utile.
Generalmente si acce a di collegare i generatori frigoriferi (non le UTA), gli ascensori (non tu i) e
l’illuminazione ordinaria ad un’alimentazione ordinaria con sorgente-rete pubblica.
Per la maggioranza degli ospedali si può ipotizzare una potenza minima della sorgente di sicurezza
di classe 15 di 0,6*Pmax dove Pmax è il prelievo
massimo di potenza che si legge sulla bolle a del fornitore (nei mesi di luglio – agosto) alla
componente tariffaria “Utilizzo della rete”.
Si può inoltre ipotizzare, per stru ure in proge o, che il prelievo massimo di potenza nei mesi estivi
sia di circa 35÷45 W/m2 dove i m2 rappresentano la superficie ne a della stru ura.
Il nuovo ospedale di Garbagnate Milanese (proge ato nel 2010) ha una superficie ne a di 53.000 m2
con un prelievo massimo di 2,3 MW. Il che corrisponde a :
La proge azione di un impianto di gruppo ele rogeno deve essere conforme alle prescrizioni del
Decreto del Ministro dell’Interno del 22 o obre 2007, pubblicato sulla G.U. del 03/11/07
“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per l’installazione di motori a
combustione interna accoppiati a macchina generatrice ele rica o a macchina operatrice a servizio di
a ività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi.
In conformità all’art. 551.4.2. della norma CEI 64-8 le sorgenti di emergenza che possono funzionare
in isola in impianti TN devono avere dispersori di terra dedicati.
Particolare cura richiede il percorso della ventilazione del locale GE. Deve essere impedito il
parcheggio in corrispondenza dell’ingresso e in corrispondenza dell’espulsione dell’aria.
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Ciò vale specialmente per i GE installati in container che dovrebbero essere sempre recintati.
Non mi è mai capitato di individuare il dispersore dedicato al GE nelle verifiche della distribuzione
primaria effe uate in molte decine di ospedali. La mancanza del dispersore dedicato è a tu i gli
effe i una non conformità normativa.
È buona norma eseguire la verifica a vuoto una volta al mese con l’accorgimento di far funzionare a
vuoto il GE solo per pochi secondi.
È però essenziale eseguire la verifica a carico almeno 4 volte l’anno con l’accorgimento di far
funzionare a carico il GE almeno per 30 minuti.
La verifica a carico deve essere concordata con la Direzione Sanitaria; è buona norma definire in
collaborazione con il Servizio Protezione e Prevenzione il “Protocollo interno per la verifica a carico
della sorgente di sicurezza”. Il Protocollo deve prevedere a fine verifica il controllo del ripristino della
situazione di intervento automatico dei GE e il ripristino di eventuali interventi intempestivi di
interru ori differenziali.
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L’Operatore Il preposto
______________________ _______________________
(Nominativo) (Nominativo)
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(Firma) (Firma)
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(Nominativo) (Nominativo)
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I componenti ele rici tra ati in 710.564.1 e 710.564.2 devono essere collegati entro 15 s ad una sorgente di
alimentazione di sicurezza capace di alimentarli per un periodo minimo di 24 h quando l’abbassamento di
tensione al quadro di distribuzione principale supera i limiti di cui all’articolo 710.562.1.2.
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Nota 1. La durata di 24 h può essere rido a a un minimo di 1 h se le prescrizioni mediche e l’uti-lizzo del locale
facilitano il tra amento/esame e l’evacuazione può essere completata entro 1 h.
Nella realtà nazionale i gruppi ele rogeni delle stru ure sanitarie dispongono di un serbatoio
incorporato che generalmente garantisce una autonomia a pieno carico di circa 1 h. Per potenze fino a
630 kVA nella realtà nazionale è generalmente installato un serbatoio di riserva di 3.000 litri e per
potenze oltre 630 e fino a 1250 kVA è generalmente installato un serbatoio di riserva di 5.000 litri.
Il consumo di gasolio del motore termico è di circa 0,25 litri/kWh. Per carico costante di 500 kW
servono circa 125 litri all’ ora.
deve essere disponibile un conta o di fornitura valido h24 per 365 giorni/anno con un distributore
che garantisca l’intervento entro l’autonomia del caso;
in alternativa l’evacuazione deve essere possibile entro l’autonomia garantita.
Quando i servizi di sicurezza sono alimentati nel servizio ordinario, dalla sorgente rete pubblica e, quando
manchi l’alimentazione ordinaria, da una sorgente di sicurezza, le condizioni di protezione devono essere
determinate in funzione delle cara eristiche della sorgente di sicurezza, che in genere sono più sfavorevoli.
Nel caso di un corto circuito trifase il generatore presenta una impedenza interna, che praticamente è
costituita della sola rea anza, e che non ha un valore definito ma è variabile nel tempo.
La rea anza sub transitoria serve per conoscere il valore massimo della corrente di corto da cui
dipendono le sollecitazioni meccaniche ma non è utilizzata per le protezioni ele riche. Per il corre o
coordinamento delle protezioni della rete alimentata è fondamentale la rea anza transitoria.
L’unità di misura delle rea anze è p.u. (per unit) cioè le rea anze sono riferite alle grandezze
nominali del generatore. Come ordine di grandezza la rea anza transitoria Xtpu può variare fra il
15% ed il 35%.
dove: P = potenza del generatore [kVA] k3 = 0,37 per corrente trifase max
Xtpu = Rea anza transitoria [%] Xopu = Rea anza omopolare [%]
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Esempio:
P = 630 kVA Xtpu= Rea anza transitoria 30 % Xopu= Rea anza omopolare 6%
La Icc3 di un trasformatore 630 kVA, tensione di cc 6%, è di 15,2 kA e quindi di gran lunga superiore
alla Icc3 = 3,4 kA del GE della stessa potenza.
Il coordinamento sele ivo delle protezioni di massima corrente, se garantito con alimentazione
ordinaria, è sicuramente rispe ato con alimentazione di sicurezza avente come sorgenti i GE.
Se la protezione da conta i indire i nella distribuzione primaria non utilizza, come auspicabile, gli
interru ori differenziali, quando subentrano i GE il coordinamento è più difficile ed è buona norma
installare a valle dei GE la protezione differenziale con tarature Δt = 5s e IΔn ≥ 10 A (in questo caso la
commutazione deve essere a poli).
Le utenze di sicurezza, che richiedono un intervento entro 15 s sono in condizioni normali alimentate
dalla sorgente della rete di distribuzione pubblica. L’intervento dell’alimentazione di sicurezza
avviene tramite una commutazione “break before make”: tu e le utenze rimangono prima senza
alimentazione e poi vengono simultaneamente alimentate.
Questa corrente transitoria non a raversa tu i i condu ori che definiscono la protezione differenziale
dell’utenza con conseguente intervento della stessa protezione.
Generalmente si utilizza il sistema TN-S perché non richiede la verifica esaustiva del sezionamento
del neutro che deve essere garantito se si ado a il sistema IT.
Per evitare gli interventi intempestivi dei differenziali causati dalla commutazione rete/gruppi
possono servire:
commutazione a 3 poli escluso il neutro (possibile solo se a monte non ci sono differenziali)
nella distribuzione primaria dei sistemi TN-S è buona norma evitare le protezioni differenziali e
garantire la protezione da conta i indire i tramite il coordinamento fra corrente minima di corto
F-PE a fine linea e protezione magnetica a monte del circuito so eso
se esiste la protezione differenziale si può tarare ∆t ≤ 5s e I∆n >10,0A
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se per motivi di posa in luoghi “marci” è necessaria la protezione differenziale questa deve essere
∆t = 1,0s e I∆n = 1,0A
nei circuiti terminali dei sistemi TN-S è buona norma utilizzare la protezione differenziale I∆n = 30
mA esclusivamente dove la norma lo prescrive.
Commutazione a 4 poli
Nelle stru ure sanitarie con distribuzione di tipo TN-S la commutazione può essere eseguita a 3 poli
e a 4 poli.
Nella commutazione a 4 poli l’interru ore generale del GE e tu i gli interru ori differenziali a monte
della commutazione possono essere differenziali: in questo modo è risolta la protezione da conta i
indire i su tu a la distribuzione.
Commutazione a 3 poli
Nella seguente tabella sono riportati i parametri in gioco e i calcoli necessari per ado are e
giustificare la soluzione della protezione contro i conta i indire i nella distribuzione primaria, con
sorgente gruppo ele rogeno, senza l’uso dei differenziali.
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