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Un alimentatore elettrico, comunemente chiamato alimentatore, è un convertitore corrente alternata-

corrente continua, ovvero un apparato elettrico che serve a raddrizzare in uscita la tensione elettrica in


ingresso, in modo da fornire energia elettrica adattandola all'uso di altre apparecchiature elettriche
come elettrodomestici, modificando eventualmente anche i livelli di tensione e intensità di corrente, e
dunque potenza in uscita, attraverso un trasformatore.
Gli alimentatori differiscono ampiamente in funzione della potenza gestita, così anche per le
caratteristiche di qualità della corrente elettrica fornita all'uscita. Un alimentatore con pari valori di
tensione e potenza è più complesso e costoso quanto più la tensione fornita è precisa e stabile, e
quanto maggiore è la sua affidabilità. Esistono anche alimentatori da laboratorio, in cui la tensione di
uscita è regolabile a piacere dall'utilizzatore in base alla necessità. Questi alimentatori hanno anche
una limitazione della corrente massima fornita, in alcuni casi regolabile, utile per evitare problemi in
caso di cortocircuito e per speciali circuiti con alimentazione in corrente costante.
In molti casi l'alimentatore fornisce più di una tensione di uscita a seconda della necessità. È il caso
degli alimentatori per incubatrici, che forniscono tensioni di 9,3, ±32, ±100 V, o degli alimentatori
per computer, dove le tensioni necessarie sono +3,3 V, +5 V, +12 V, -5 V e -12 V.
Un crescente numero di case costruttrici adotta la certificazione 80 Plus per verificare la stabilità della
tensione in uscita e la quantità di energia dissipata in calore sotto varie condizioni di carico
dell'alimentatore.
Principalmente esistono due tipi di alimentatore elettrico:

 statici: producono una tensione e una corrente in uscita sempre uguale (sono molto diffusi);
 variabili: possono modificare i valori di tensione e di corrente in uscita tramite delle apposite
levette o pulsanti.

Ponte raddirizzatore

Essi hanno una tensione minima e una massima di ingresso per operare. Un semplice alimentatore può
essere composto da 4 diodi messi in serie a formare un rombo chiuso (ponte di Graetz) dove i primi 2
sono collegati ai due cavi di corrente alternata (1 fase e 1 neutro) e gli ultimi due sono collegati ai due
cavi per la corrente continua (1 positivo e 1 negativo).
A seconda della tecnologia utilizzata, hanno anche un sistema che moltiplica la frequenza della
corrente e un diodo che scarica su un condensatore in modo tale che la corrente continua in uscita sia
il più "dritta" possibile.
Esistono due approcci tecnologici profondamente differenti per la realizzazione di alimentatori:

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