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Convertitori di Potenza per Azionamenti in CA: Ing.

Vaccaro Francesco

Convertitori di Potenza per Azionamenti in CA


Ing. Vaccaro Francesco,

Introduzione

Le reti di distribuzione forniscono comunemente energia elettrica a frequenza e tensione


costante, cosicché i motori elettrici, ad esse collegati, azionano il carico meccanico a velocità
pressoché costante, mentre numerose applicazioni industriali richiedono non solo un flusso di
potenza, ma spesso anche che le macchine utilizzate funzionino a velocità variabile. Nasce così
la necessità di interporre fra la rete di distribuzione e i motori elettrici, un convertitore in grado
di regolarne la velocità in modo continuo.

Rete di
Distribuzione
Convertitore Motore Carico

Trasduttore

Regolatore Elettronico

Figura 1: Struttura Fondamentale di un azionamento a velocità variabile con regolazione elettronica

L’introduzione d’interruttori allo stato solido, principalmente raddrizzatori al silicio controllati


(SCR) tiristori, nel 1958, causa un aumento senza precedenti nell’applicazione della
commutazione elettronica al controllo delle macchine elettriche negli azionamenti a velocità
variabile.1

La letteratura tecnica su quest’argomento, datata indietro fin dall’inizio del secolo scorso,
cominciò ad aumentare molto rapidamente dopo il 1960, rendendo un compito laborioso
visualizzare globalmente il settore, in molti casi le idee in questo campo emersero prima che la
tecnologia per realizzarle fosse disponibile.2

1
Questo tipo di controllo a commutazione difatti non è nuovo, essendo cominciato all’inizio del secolo scorso con l’introduzione di
valvole a vapore di mercurio. Per il controllo continuo d’azionamenti elettrici furono usate persino apparecchiature a commutazione
meccanica, mentre l’epoca delle valvole a gas fu superata per un breve periodo dagli amplificatori magnetici.

2
Il controllo vettoriale dei motori in CA fu concepito nel 1964 dall’ingegnere tedesco Felix Blaschke, mentre la sua realizzazione su
scala commerciale divenne possibile solo negli anni novanta

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1. Principio di funzionamento di Convertitori e Inverter

Uno sguardo indietro mostra che lo sviluppo degli azionamenti è progredito sia nell’area
fondamentale della componentistica di potenza, con interruttori statici a tiristore (SCR e GTO)
e transistori (MOS e IGBT) e dei relativi circuiti di controllo, sia nei principi di regolazione
nonché nella realizzazione di nuove tipologie di motori.

Dalla Figura 2 si può osservare che la funzione del convertitore dipende dalla posizione degli
interruttori statici e da come questi vengono azionati. Per ottenere un’illustrazione semplice, la
Figura 2 è stata basata su una operazione monofase, naturalmente molti sistemi in pratica
sono trifase.

Figura 2a: Conversione in frequenza con interruttori elettronici

Chiudendo gli interruttori S1 S2 e S3 S4 allo stesso ritmo della frequenza della tensione
d’alimentazione, è ottenuto il raddrizzamento come in Figura 2a. Uno scambio nella posizione
dell’alimentazione e dell’uscita, conduce ad un circuito per l’inversione la cui frequenza d’uscita
in CA è determinata dal ritmo di commutazione di S1 S2 e S3 S4.

Tuttavia gli interruttori S1 S2 e S3 S4 non hanno bisogno di essere chiusi e aperti


all’attraversare dello zero della tensione alternata. Se questo punto d’accensione è ritardato
per un tempo t , il valore medio della tensione d’uscita è ridotto come mostrato in Figura 2b,
sotto l’assunzione ben nota che la corrente CC in uscita rimane non pulsante. Quando il ritardo
diventa uguale a un quarto di ciclo, il valore medio della tensione di uscita diventa zero.
Applicando questo principio al circuito dell’inverter, il valore medio della tensione sopra mezzo
ciclo V0 può anche essere controllato da valori molto bassi al valore della tensione CC
d’ingresso per mezzo della modulazione a durata d’impulso PWM. Questo principio di
modulazione può anche essere applicato ai circuiti in CA come in figura 2c. Si presentano
diverse possibilità operative di commutazione.

Figura 2b: Variazione d’ampiezza durante la conversione in frequenza.

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Se l’interruttore è chiuso al tempo t ed è riaperto al tempo t , la forma d’onda risultante sarà


asimmetrica, mentre la componente fondamentale dell'uscita è sfasata rispetto alla forma
d’onda della tensione in CA d’ingresso VS . Pagando il prezzo di operare l'interruttore molto più
velocemente e applicando il PWM alla forma d’onda in CA, la componente fondamentale non
sarà più sfasata rispetto alla tensione d’ingresso; tuttavia la tensione in uscita conterrà molte

più componenti armoniche elevate.

Figura 2c: Variazione d’ampiezza durante la conversione in frequenza.

Inoltre, se volessimo cambiare l’ampiezza dell’alimentazione in CC, questo concetto di PWM


può anche essere applicato per controllare l’ampiezza della tensione media in CC in uscita V0 ,
come visto in figura 2c.

Ci sono quindi una serie di conclusioni che devono essere tratte in riguardo alle caratteristiche
dei convertitori di potenza:

i. Per mezzo di diverse combinazioni degli interruttori statici, così come variazioni nelle
modalità di commutazione, è possibile convertire sia CA in CC, che CC in CA; controllare
l’ampiezza delle tensioni in uscita nei circuiti in CA e in CC.

ii. I convertitori non contengono nessun elemento a conservazione d’energia.

iii. Il convertitore funziona con rendimento elevato. Negli interruttori statici ideali non ci
sono perdite di potenza, (in pratica le perdite variano da 1 al 5%).

iv. Le modalità di commutazione nel convertitore generano armoniche di tensione non


presenti nell’alimentazione. Queste alte armoniche risultano in armoniche di corrente sia
nel carico (il motore che si aziona) sia nell’alimentazione.

v. Metodi di analisi, progettazione e declassamento basati puramente in CC o in CA non


saranno conseguentemente applicabili senza adattamento.

vi. Alcuni metodi di controllo conducono anche ad uno sfasamento della componente
fondamentale della tensione d’uscita, e conseguentemente della corrente del carico,
rispetto alla tensione d’alimentazione; ciò influenza il fattore di potenza.

vii. I tempi di commutazione degli interruttori statici sono sotto il millisecondo, cosicché i
tempi di risposta per il controllo della commutazione sono determinati da questa
considerazione, come la frequenza dell’alimentazione e/o la frequenza di commutazione.
Conseguentemente i tempi di risposta del controllo della commutazione sono ordini di
grandezza più corti di quelli dell’azionamento.

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2.4 Diversi tipi d’azionamenti a velocità variabile usando macchine in CA

Se in un azionamento a velocità variabile devono essere usate delle macchine senza


adattamento automatico in frequenza, cioè con commutatore meccanico, allora sono possibili
solo due ipotesi di funzionamento.

i. Frequenza d’alimentazione variabile e scorrimento elettromagnetico costante.

ii. Scorrimento elettromagnetico variabile e frequenza d’alimentazione costante.


Le figure 2a e 2b indicano che i convertitori di potenza sono adatti in linea di principio alla
conversione di frequenze variando il ritmo di commutazione, cosicché la prima possibilità
diventa fattibile.

La variazione in ampiezza mostrata in figura 2c permette il funzionamento a scorrimento


variabile a causa della dipendenza della curva coppia-velocità della macchina induzione, dalla
tensione e dall’angolo di fase.

Una terza classe di sistemi usa entrambi i metodi, la variazione in frequenza e le caratteristiche
di controllo in ampiezza dei convertitori per operare una macchina a doppia alimentazione a
scorrimento variabile; fra le quali sono collocate gli azionamenti a ricovero d’energia di
scorrimento (cascata sub-sincrona).

2.4.1 Azionamenti a velocità variabile con frequenza di statore variabile.

La variazione della frequenza di statore di una macchina sincrona o di un motore a induzione a


gabbia di scoiattolo cambia la velocità di rotazione del campo magnetico d’intraferro e quindi
anche la velocità meccanica dell’albero motore. Alcuni particolari di questo tipo di sistemi sono
mostrati nHOODDSSHQGLFH$UHODWLYDDOODSDQRUDPLFDGLD]LRQDPHQWLLQFD
L’inverter converte l’ingresso in CC in un’uscita trifase a frequenza variabile. Questo significa
che il sistema può essere alimentato da un sistema di sbarre (busbar) in corrente continua,
come per i sistemi di trazione o veicoli a batteria. Usando un raddrizzatore controllato o non
controllato, la tensione in CC del circuito intermedio può anche essere ottenuta da
un’alimentazione trifase.

Il controllo in ampiezza dell’uscita multifase in CA dell’inverter può essere fatto in PWM


nell’inverter stesso, o controllando il raddrizzatore per regolare la tensione in CC intermedia.
La scelta fra questi due metodi influenza il comportamento e le caratteristiche dell’azionamento
in modo fondamentale. L’uso di un inverter a corrente impressa CSI (Current Source Inverter)
o di un inverter a tensione impressa VSI (Voltage Source Inverter), influenza queste
caratteristiche in uguale misura.

Sia l’azionamento con la macchina a induzione sia quello con la macchina sincrona sono
automaticamente rigenerative, poiché sia l’inverter CSI sia l’inverter VSI permettono alla
potenza e alla corrente di circolare in due direzioni. L’inversione della rotazione
dell’azionamento non presenta alcun problema, poiché questo significa cambiare la rotazione
delle fasi dell’uscita, questo cambiamento nella rotazione delle fasi è semplicemente ottenuto
cambiando la sequenza di commutazione degli interruttori statici nell’inverter.
La rigenerazione, cioè il flusso di potenza dal motore al convertitore o alla rete di
alimentazione, non presenta alcun problema in azionamenti a velocità variabile alimentati con
inverter da un sistema trifase, sempre che il raddrizzatore di linea possa invertire la sua
direzione di circolazione di potenza, poiché il sistema trifase in CA può accettare questa
potenza. Quando invece l’inverter è alimentato da un sistema in CC, non è sempre possibile
assorbire la potenza di rigenerazione, come in alcuni sistemi di trazione. In questi casi devono
essere prese le stesse precauzioni degli azionamenti alimentati da chopper, cioè l’uso di
resistori inseriti addosso all’alimentazione per limitare la tensione del sistema.

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2.4.2 Azionamenti a velocità variabile con controllo dello scorrimento di un motore a induzione.

Dall’equazione della velocità di scorrimento si dimostra che è possibile cambiare la velocità


del rotore di una macchina a induzione permettendo uno scorrimento maggiore fra la velocità
del rotore e la velocità costante del campo magnetico rotante, fissata dalla frequenza costante
della rete trifase di alimentazione. Questo è possibile includendo un convertitore di ampiezza
nei circuiti di statore e/o di rotore, come mostrato nelle figure 6b e 6c.

- Diminuendo la tensione applicata allo statore si abbassa la caratteristica coppia velocità,


cosicché a parità di coppia il motore ruota ad una velocità più bassa. Chiaramente le
caratteristiche relative alle perdite e al rendimento cambiano di conseguenza. Il diagramma
delle perdite in figura 5 mostra che la potenza trasmessa dallo statore al rotore attraverso
l’intraferro è fissata da due grandezze: La frequenza di alimentazione e la coppia resa
. Poiché la frequenza rimane costante, anche la potenza trasmessa rimarrà costante
se la coppia resa al carico si mantiene costante. Se la potenza meccanica in uscita (ancora a
coppia costante) diminuisce per effetto della ridotta velocità di rotazione del rotore ,
la differenza fra queste due potenze è destinata a crescere, e deve essere tutta dissipata nel
rotore, pertanto occorre provvedere per gestire questa potenza.
- Usando un rotore a gabbia di scoiattolo possono essere gestiti soltanto carichi con
caratteristica di coppia a legge quadratica come ventilatori ed alcuni tipi di pompe.
Con questi azionamenti la coppia di carico diminuisce drasticamente con la velocità, portando
ad una minore potenza trasmessa dallo statore al rotore e conseguentemente ad una possibile
riduzione di potenza dissipata nel rotore. Anche così il motore a gabbia di scoiattolo deve
essere opportunamente declassato per compensare per la potenza addizionale da dissipare a
velocità ridotta dove anche il raffreddamento proprio del motore è fortemente ridotto.

- Carichi con caratteristica di coppia costante possono essere gestiti da questo tipo di
azionamento a velocità variabile soltanto usando un motore a induzione a rotore avvolto con
resistenze rotoriche nelle quali dissipare la potenza di rotore addizionale dovuta alle basse
velocità. Queste applicazioni richiedono un declassamento della macchina e/o un’addizionale
ventilazione forzata. Poiché i sistemi mostrati nelle figure 6b e 6c operano tutte soltanto nel
primo quadrante del piano coppia-velocità, inversione delle fasi con conseguente operazione
nel III quadrante può essere disponibile soltanto con l’aggiunta di “interruttori” addizionali nel
convertitore. Riferendosi alla figura 6b la rotazione delle fasi può essere cambiata inibendo
l’uso della coppia 1 e 3 e abilitando la coppia 4 -5. Questo in pratica significa aggiungere in
parallelo un secondo convertitore di ampiezza con due terzi del costo dei componenti del
convertitore originale.

- Il controllo a scorrimento variabile può essere ottenuto anche con l’aggiunta di un convertitore
d’ampiezza nel rotore del motore a induzione a rotore avvolto. Nonostante le prestazioni a
livello di rendimento, perdite e di caratteristiche coppia-velocità

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Azionamenti a Velocità Variabile in Corrente Alternata (B. K. Bose)

Le applicazioni industriali che richiedono azionamenti a velocità variabile possono essere


realizzate con macchine in corrente continua (CC) o in corrente alternata (CA). Nelle macchine
in CC la velocità può essere variata controllando la tensione d’armatura attraverso un
raddrizzatore a controllo di fase, o mediante un convertitore CC/CC se la sezione d’ingresso è
alimentata in CC. In essa la coppia è legata al prodotto del flusso d’eccitazione per la f.m.m.
d’armatura, che rimane fissa nello spazio. Nella macchina in CA, l’alimentazione trifase produce
un campo magnetico rotante nel traferro il quale reagisce con la f.m.m. di rotore per
sviluppare la coppia. La f.m.m. di rotore nella macchina sincrona è creata da un avvolgimento
d’eccitazione separato percorso da corrente continua, invece nel motore ad induzione è creata
dall’effetto induttivo dello statore. La velocità di una macchina in CA è legata alla frequenza
d’alimentazione dello statore che produce il campo magnetico rotante sincrono.

All’aumentare della frequenza s’incrementa la velocità della macchina, il valore del flusso nel
traferro a tensione costante diminuisce a causa dell’aumento della reattanza magnetizzante (
X   2 f1 L diminuzione della corrente magnetizzante) e corrispondentemente la coppia
sviluppata diminuisce. Per questa ragione la macchina in CA richiede di variare
contemporaneamente tensione e frequenza d’alimentazione per controllare la velocità. Questo
tipo d’alimentazione può essere ottenuto con un cicloconvertitore, o con un convertitore a
circuito intermedio detto polmone in CC, (DC link converter) che consiste in un raddrizzatore
seguito da un inverter. La macchina può essere alimentata attraverso una sorgente di corrente
anziché di tensione. L’alimentazione a corrente impressa (CSI) presenta diversi vantaggi, ma
talvolta complica il funzionamento della macchina poiché le forme d'onda di tensione sono
ottenute attraverso convertitori statici le cui armoniche associate causano problemi di
riscaldamento, coppie pulsanti e disturbi elettromagnetici. Il convertitore che alimenta la
macchina è costoso, ed è progettato con un picco di potenza limitato che può essere
sostanzialmente inferiore a quello della macchina.

Questo influenza le prestazioni della macchina quando confrontate con quelle ottenute con
l’alimentazione di rete. Un convertitore ideale a tensione impressa (VSI) dovrebbe presentare
ai suoi morsetti un’impedenza equivalente di Thevenin nulla, e similmente un convertitore
ideale a corrente impressa dovrebbe avere un’impedenza equivalente di Thevenin infinita. Tali
condizioni sono difficili da realizzare in pratica per via dei costi economici. La sorgente
d’impedenza finita può avere effetti sul comportamento armonico e sulla stabilità
dell’azionamento.

1.2 Inverter a tensione impressa ad onda quadra: (Variable Voltage-Variable Frequency)


Gli inverter a tensione impressa sono generalmente classificati in due tipi: inverter ad onda
quadra e inverter a modulazione della durata d’impulso PWM (pulse width modulation). Questo
tipo d’inverter fu introdotto all’inizio del 1960 insieme ad eleganti tecniche di commutazione
forzata. La Figura 5 mostra il circuito convenzionale di un inverter a forma quadra che consiste
di un raddrizzatore a ponte trifase che converte CA in CC a tensione variabile, la quale è
impressa all’ingresso di un inverter a ponte. L’inverter genera un’alimentazione di potenza a
tensione variabile, frequenza variabile per controllare la velocità del motore. L'inverter è
chiamato a tensione impressa perché una grossa capacità filtro fornisce una tensione
d’alimentazione rigida all’inverter e le forma d’onda di tensione d’uscita dell’inverter non sono
influenzate dalla natura del carico. Normalmente, a ciascun tiristore di un lato dell’inverter
conduce per 180º per generare un’onda quadra di tensione alla fase della macchina rispetto ad
un fittizio punto di riferimento dell’alimentazione in CC. La tensione concatenata è un’onda a
sei gradini.

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Poiché il motore a induzione costituisce un carico con un fattore di potenza in ritardo, i tiristori
dell’inverter richiedono una commutazione forzata. Il diodo di reazione aiuta la circolazione
della potenza reattiva di carico con il filtro capacitivo, e mantiene l’onda di tensione in uscita
bloccata al livello di tensione in CC del circuito intermedio. Il diodo partecipa anche nel
processo di commutazione e frenatura.

La teoria della tensione variabile e frequenza variabile può essere spiegata con l’ausilio delle
figure 6 e 7. Il motore usato in questo tipo d’azionamento ha una bassa caratteristica di
scorrimento che risulta in un miglioramento del rendimento. La velocità del motore può essere
variata variando semplicemente la sua velocità di sincronismo, cioè variando la frequenza
dell’inverter. Tuttavia quando la frequenza è aumentata, il flusso all’intraferro della macchina
crolla e con esso la coppia disponibile. Il flusso può essere mantenuto costante, come nel
motore in CC con eccitazione, in parallelo se la tensione varia con la frequenza in modo da
mantenere costante il rapporto V/f.

La figura 6 mostra la relazione tensione frequenza del motore desiderata. Sotto la frequenza
base (1,0 PU), il flusso all’intraferro è mantenuto costante dal rapporto costante Volt/Hertz che
risulta in capacità di coppia costante. Alle frequenze molto basse (tipicamente minori di 10
Hertz) la resistenza di statore è predominante rispetto alla reattanza di dispersione, per
contrastare questo effetto occorre imprimere una tensione addizionale. Alla frequenza
nominale viene applicata la piena tensione ottenuta come permesso dal pieno avanzamento
dell’angolo di innesco del raddrizzatore. Oltre questo punto, come la frequenza aumenta, la
coppia diminuisce poiché diminuisce il flusso d’intraferro e la macchina opera a potenza
costante, ottenendo un comportamento analogo al controllo in deflussaggio di un motore in
CC. Le curve coppia velocità della macchina per le regioni a coppia costante e potenza costante
2gni curva coppia velocità corrisponde ad una particolare combinazione tensione e
frequenza ai terminali della macchina.
Due punti di funzionamento stazionari A e B che corrispondono a coppia di carico costante e
variabile sono mostrati rispettivamente in figura. La macchina può accelerare dalla velocità
zero alla coppia massima disponibile e poi avvicinarsi il punto di funzionamento a regime o a
flusso costante modalità a scorrimento controllato o a scorrimento costante in modalità a
controllo di flusso. La regolazione di entrambi, flusso e scorrimento per funzionamento a
regime aggiunge un miglioramento del rendimento della macchina. Lo scorrimento della
macchina può essere controllato fino a diventare negativo il che fa operare la macchina come
un generatore a induzione e l’energia immagazzinata nell’inerzia del sistema può essere
pompata indietro nel lato in CC.

Questa energia può essere dissipata in una resistenza commutata per dare frenatura dinamica
dell’azionamento, oppure, frenatura rigenerativa può essere possibile collegando un ponte a
controllo di fase addizionale in antiparallelo al raddrizzatore.

L’inversione di velocità per mezzo dell’inversione della sequenza delle fasi può essere aggiunta
per fornire caratteristiche a quattro quadranti al sistema.

La forma d’onda di tensione a sei gradini ai terminali della macchina è caratterizzata dalla
presenza di armoniche di ordine 6 n  1 dove n è un intero positivo dispari: 1, 5, 7, 11, 13, con
esclusione delle terze armoniche. Ciascuna componente armonica di tensione crea un campo
magnetico che si sposta più velocemente di quello a frequenza fondamentale e perciò il rotore
appare fermo rispetto alla stessa. Il modulo delle armoniche di corrente è determinato
dall’ampiezza delle rispettive armoniche di tensione e dall'impedenza equivalente della
macchina perciò non è influenzata dalle condizioni operative dello scorrimento. Perciò per
piccoli carichi l’ondulazione di corrente può eccedere l’armonica fondamentale di corrente. Con
tensione variabile e frequenza variabile, le armoniche di corrente tendono a rimanere costanti,

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ma quando la macchina entra nella regione di funzionamento a potenza costante, queste si


attenuano perché all’aumentare della frequenza si produce un miglioramento delle perdite
totali nel rame. L'effetto termico delle armoniche dovrebbe essere preso in considerazione per
determinare le dimensioni della macchina per una specifica potenza in uscita. Un effetto
dannoso addizionale delle armoniche è la coppia di pulsazione sulla macchina. Si può
dimostrare che le armoniche di coppia alle basse frequenze, tipicamente 6 f , possano essere
causate dall’interazione del flusso fondamentale all’intraferro e la quinta e la settima armonica
di corrente.

L’effetto dell'armonica di coppia tende ad essere filtrato dalla grande inerzia meccanica del
sistema. Tuttavia se la frequenza dell’armonica di coppia è prossima alla frequenza di
risonanza meccanica possono accadere severe vibrazioni. Le basse armoniche di tensione in
uscita dall’inverter possono essere eliminate con la tecnica multifase cioè forme d’onda a 12 o
24 gradini possono essere generate unendo l’inverter a spostamento di fase e trasformatori o
macchine ad avvolgimenti multipli. Questo complesso e costoso sistema di riduzione
d’armoniche può essere giustificato solo per azionamento particolari di grande potenza. Poiché
il circuito intermedio in CC è generato da un raddrizzatore a controllo di fase, il fattore di
potenza in ingresso tende a deteriorare con la tensione in CC che diminuisce. La corrente di
linea è idealmente a sei gradini e quindi il suo spettro di armoniche è identico con la forma
d’onda dell’inverter. Le armoniche nella forma d’onda della corrente di linea possono essere
migliorate per mezzo della tecnica multifase come spiegato prima. Un semplice raddrizzatore a
diodi seguito da un convertitore CC/CC può migliorare sostanzialmente il fattore di potenza di
linea.

Il tiristore in un inverter a tensione impressa ha bisogno di essere a commutazione forzata


menzionato prima, è in figura 5 l'inerte richiede 6 commutazioni per ciclo della frequenza
fondamentale. Nella commutazione forzata, un condensatore precarico crea un transitorio di
tensione o di corrente intorno al tiristore che conduce. Questo causa diversione della corrente
principale e una tensione impressa sul componente aiuta a spegnerlo. Molto diverse tecniche di
comunicazione sono possibili solo a quelle poche più comuni sono mostrate in figura 8. Gli
schemi commutazione di McMurray, Verhoef, e Brown Boveri operano su un principio di
commutazione ausiliaria, cioè, tiristori ausiliari sono usati per spegnere il tiristore che conduce.
Gli inverter che usano questo tipo di commutazione si adattano bene al PWM. L’inverter di
McMurray-Bedford usa un metodo di commutazione complementare, cioè, causa al
componente che conduce di spegnersi. Gli inverter di McMurray-Brown Boveri sono anche
conosciuti come inverter commutati in corrente, perché il diodo di bypass conduce la corrente
risonante di commutazione e aiuta a spegnere il tiristore principale per mezzo solo della
limitata caduta del diodo. Gli altri due tipi sono conosciuti come a commutazione di tensione
dove la tensione di un grosso condensatore è impressa sul tiristore che conduce.

Poiché il condensatore di commutazione e generalmente a carico dalla tensione del circuito


intermedio in CC, la capacità di commutazione peggiora quando la tensione diminuisce. Perciò,
l'inverter raggiunge subito il suo limite di commutazione non appena la tensione del circuito
intermedio diminuisce. A causa di questa regione, l'inverter è normalmente provvisto di una
tensione d’alimentazione ausiliaria costante in CC per la commutazione. Gli azionamenti a
tensione impressa ad onda quadra sono normalmente usati per applicazioni industriali a bassa
e media potenza, dove il rapporto di velocità è generalmente limitato a 10:1. Recentemente,
questo tipo d’azionamento è stato largamente superato dagli azionamenti PWM. Gli inverter a
tensione impressa sono facilmente adattabili ad azionamenti multi motori dove la velocità di un
numero di motori a induzione può essere monitorata da vicino.

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PANORAMICA AZIONAMENTI IN CA

Inverter a Corrente
Impressa (CSI)

Tipo di Azionamento Simovert C: Convertitore a Simovert A Simovert S: Convertitore


cascata subsincrona motore
Tipo di Convertitore Corrente impressa (DC link) Corrente impressa (DC link) Corrente impressa (DC link)
Tipo di motore Trifase a rotore avvolto Trifase a gabbia di scoiattolo Sincrono trifase
Variabili che governano la Tensione del Rotore Frequenza e Corrente di Statore Tensione di Statore
velocità del motore
Metodo della variazione Regolazione ad Anello Chiuso Regolazione ad Anello Chiuso Regolazione ad Anello Chiuso
della velocità della Tensione di Rotore per della frequenza di Statore per della Tensione del DC link per
mezzo raddrizzatore controllato, mezzo inverter autocommutato mezzo inverter controllato a
a commutazione di linea lato carico; commutazione di linea
Corrente di Statore impressa da
un raddrizzatore controllato a
commutazione di linea
Campo di velocità 1:3 a 1:5 1:10 1:10
Metodo d’inversione della Inversione della Tensione del Inversione della Tensione del
coppia DC link DC link
Tipo di Servizio Una sola direzione di rotazione Rotazione reversibile motore e Rotazione reversibile motore e
solo da motore freno freno
Estensione del campo di Rotazione reversibile a mezzo
servizio ottenibile attraverso inversione delle fasi al primario
moduli addizionali frenatura a mezzo iniezione DC
o AC
Potenza in uscita 10 a 2000 kW (S) 11 a 2500 kW (S) 0,5 a 750 kW (S)
S: apparecchiatura Standard Fino a 20000 kW (R) 1 a 25 MW (R)
C: app. a Richiesta
Caratteristiche Particolarmente economico Convertitore a basso costo, Prestazione simile a quella di un
dove è richiesto un campo di elevata coppia d’avviamento, azionamento DC, convertitore a
velocità piccolo elevata utilizzazione del motore basso costo
Tipi di applicazioni Azionamenti a motore singolo: Principalmente azionamenti a Azionamento a motore singolo
pompe, ventilatori motore singolo: pompe, in tutti I tipi di macchine di
ventilatori centrifughi, processo in condizioni
impastatrici, nastri trasportatori ambientali avverse.

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Inverter a Tensione
Impressa (VSI)

Tipo di Azionamento Simovert V Simovert F Simovert P


Tipo di Convertitore Tensione impressa (DC link) Tensione impressa (DC link) Tensione impressa (DC link)
variabile costante, chopper PAM costante convertitore PWM
Tipo di motore Sincrono trifase o a gabbia di Sincrono trifase o a gabbia di Sincrono trifase o a gabbia di
scoiattolo scoiattolo scoiattolo
Variabili che governano la Frequenza e Tensione di Statore Frequenza e Tensione di Statore Frequenza e Tensione di Statore
velocità del motore
Metodo della variazione Regolazione ad Anello Aperto Regolazione ad Anello Aperto Regolazione ad Anello Aperto della
della velocità Frequenza di Statore (inverter Frequenza di Statore (inverter Frequenza e Tensione di statore per
di carico autocommutato) di carico autocommutato) mezzo inverter di carico auto
Regolazione ad Anello Chiuso Regolazione ad Anello Chiuso commutato con PWM.
Tensione di Statore (raddrizzat. Tensione di Statore (regolatore
di linea autocommutato. a Chopper DC)
Campo di velocità 1:10 1:10 1:100
Metodo d’inversione della Inversione della corrente del Inversione della corrente del Inversione della corrente del DC
coppia DC link DC link link
Tipo di Servizio Rotazione reversibile solo Rotazione reversibile solo Rotazione reversibile solo motore
motore motore
Estensione del campo di Frenatura controllata per mezzo Frenatura controllata per mezzo di
servizio ottenibile attraverso di resistenza di chopper. convertitore di linea anti parallelo o
moduli addizionali resistenza di chopper.
Potenza in uscita 15 a 230 kVA (S) 5 a 40 kVA (S) 2 a 500 kVA (S)
S: apparecchiatura Standard fino a 1200 kVA (C)
C: app. a richiesta Cliente
Caratteristiche Elevata frequenza d’uscita Elevata frequenza d’uscita Ampie escursione di frequenza giù
dell’inverter; stabilità e dell’inverter; operazione multi a f  0 , operazione combinata di
riproducibilità della frequenza convertitore su comune bus DC, più convertitore eccellente controllo
Stabile a vuoto, capacità di cos  1 Stabile a vuoto, dinamico cos  1 Stabile a vuoto
sovraccarico 50% per 60 sec capacità di sovraccarico 50%
per 60 sec
Tipi di applicazioni Azionamenti multi motore: Azionamenti a motore singolo e Azionamenti a motore singolo e
macchine tessili, ventilatori. multi motore, macchine tessili, multi motore e sezionali: rulli di
ventilatori pompe, macchine posizionamento, trasporto a rulli,
utensili, nastri trasportatori estrusori, scavatrici, carro ponte
(sollevamento e trasporto)

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