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Vaccaro Francesco
Introduzione
Rete di
Distribuzione
Convertitore Motore Carico
Trasduttore
Regolatore Elettronico
La letteratura tecnica su quest’argomento, datata indietro fin dall’inizio del secolo scorso,
cominciò ad aumentare molto rapidamente dopo il 1960, rendendo un compito laborioso
visualizzare globalmente il settore, in molti casi le idee in questo campo emersero prima che la
tecnologia per realizzarle fosse disponibile.2
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Questo tipo di controllo a commutazione difatti non è nuovo, essendo cominciato all’inizio del secolo scorso con l’introduzione di
valvole a vapore di mercurio. Per il controllo continuo d’azionamenti elettrici furono usate persino apparecchiature a commutazione
meccanica, mentre l’epoca delle valvole a gas fu superata per un breve periodo dagli amplificatori magnetici.
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Il controllo vettoriale dei motori in CA fu concepito nel 1964 dall’ingegnere tedesco Felix Blaschke, mentre la sua realizzazione su
scala commerciale divenne possibile solo negli anni novanta
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Convertitori di Potenza per Azionamenti in CA: Ing. Vaccaro Francesco
Uno sguardo indietro mostra che lo sviluppo degli azionamenti è progredito sia nell’area
fondamentale della componentistica di potenza, con interruttori statici a tiristore (SCR e GTO)
e transistori (MOS e IGBT) e dei relativi circuiti di controllo, sia nei principi di regolazione
nonché nella realizzazione di nuove tipologie di motori.
Dalla Figura 2 si può osservare che la funzione del convertitore dipende dalla posizione degli
interruttori statici e da come questi vengono azionati. Per ottenere un’illustrazione semplice, la
Figura 2 è stata basata su una operazione monofase, naturalmente molti sistemi in pratica
sono trifase.
Chiudendo gli interruttori S1 S2 e S3 S4 allo stesso ritmo della frequenza della tensione
d’alimentazione, è ottenuto il raddrizzamento come in Figura 2a. Uno scambio nella posizione
dell’alimentazione e dell’uscita, conduce ad un circuito per l’inversione la cui frequenza d’uscita
in CA è determinata dal ritmo di commutazione di S1 S2 e S3 S4.
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Convertitori di Potenza per Azionamenti in CA: Ing. Vaccaro Francesco
Ci sono quindi una serie di conclusioni che devono essere tratte in riguardo alle caratteristiche
dei convertitori di potenza:
i. Per mezzo di diverse combinazioni degli interruttori statici, così come variazioni nelle
modalità di commutazione, è possibile convertire sia CA in CC, che CC in CA; controllare
l’ampiezza delle tensioni in uscita nei circuiti in CA e in CC.
iii. Il convertitore funziona con rendimento elevato. Negli interruttori statici ideali non ci
sono perdite di potenza, (in pratica le perdite variano da 1 al 5%).
vi. Alcuni metodi di controllo conducono anche ad uno sfasamento della componente
fondamentale della tensione d’uscita, e conseguentemente della corrente del carico,
rispetto alla tensione d’alimentazione; ciò influenza il fattore di potenza.
vii. I tempi di commutazione degli interruttori statici sono sotto il millisecondo, cosicché i
tempi di risposta per il controllo della commutazione sono determinati da questa
considerazione, come la frequenza dell’alimentazione e/o la frequenza di commutazione.
Conseguentemente i tempi di risposta del controllo della commutazione sono ordini di
grandezza più corti di quelli dell’azionamento.
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Una terza classe di sistemi usa entrambi i metodi, la variazione in frequenza e le caratteristiche
di controllo in ampiezza dei convertitori per operare una macchina a doppia alimentazione a
scorrimento variabile; fra le quali sono collocate gli azionamenti a ricovero d’energia di
scorrimento (cascata sub-sincrona).
Sia l’azionamento con la macchina a induzione sia quello con la macchina sincrona sono
automaticamente rigenerative, poiché sia l’inverter CSI sia l’inverter VSI permettono alla
potenza e alla corrente di circolare in due direzioni. L’inversione della rotazione
dell’azionamento non presenta alcun problema, poiché questo significa cambiare la rotazione
delle fasi dell’uscita, questo cambiamento nella rotazione delle fasi è semplicemente ottenuto
cambiando la sequenza di commutazione degli interruttori statici nell’inverter.
La rigenerazione, cioè il flusso di potenza dal motore al convertitore o alla rete di
alimentazione, non presenta alcun problema in azionamenti a velocità variabile alimentati con
inverter da un sistema trifase, sempre che il raddrizzatore di linea possa invertire la sua
direzione di circolazione di potenza, poiché il sistema trifase in CA può accettare questa
potenza. Quando invece l’inverter è alimentato da un sistema in CC, non è sempre possibile
assorbire la potenza di rigenerazione, come in alcuni sistemi di trazione. In questi casi devono
essere prese le stesse precauzioni degli azionamenti alimentati da chopper, cioè l’uso di
resistori inseriti addosso all’alimentazione per limitare la tensione del sistema.
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2.4.2 Azionamenti a velocità variabile con controllo dello scorrimento di un motore a induzione.
- Carichi con caratteristica di coppia costante possono essere gestiti da questo tipo di
azionamento a velocità variabile soltanto usando un motore a induzione a rotore avvolto con
resistenze rotoriche nelle quali dissipare la potenza di rotore addizionale dovuta alle basse
velocità. Queste applicazioni richiedono un declassamento della macchina e/o un’addizionale
ventilazione forzata. Poiché i sistemi mostrati nelle figure 6b e 6c operano tutte soltanto nel
primo quadrante del piano coppia-velocità, inversione delle fasi con conseguente operazione
nel III quadrante può essere disponibile soltanto con l’aggiunta di “interruttori” addizionali nel
convertitore. Riferendosi alla figura 6b la rotazione delle fasi può essere cambiata inibendo
l’uso della coppia 1 e 3 e abilitando la coppia 4 -5. Questo in pratica significa aggiungere in
parallelo un secondo convertitore di ampiezza con due terzi del costo dei componenti del
convertitore originale.
- Il controllo a scorrimento variabile può essere ottenuto anche con l’aggiunta di un convertitore
d’ampiezza nel rotore del motore a induzione a rotore avvolto. Nonostante le prestazioni a
livello di rendimento, perdite e di caratteristiche coppia-velocità
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Convertitori di Potenza per Azionamenti in CA: Ing. Vaccaro Francesco
All’aumentare della frequenza s’incrementa la velocità della macchina, il valore del flusso nel
traferro a tensione costante diminuisce a causa dell’aumento della reattanza magnetizzante (
X 2 f1 L diminuzione della corrente magnetizzante) e corrispondentemente la coppia
sviluppata diminuisce. Per questa ragione la macchina in CA richiede di variare
contemporaneamente tensione e frequenza d’alimentazione per controllare la velocità. Questo
tipo d’alimentazione può essere ottenuto con un cicloconvertitore, o con un convertitore a
circuito intermedio detto polmone in CC, (DC link converter) che consiste in un raddrizzatore
seguito da un inverter. La macchina può essere alimentata attraverso una sorgente di corrente
anziché di tensione. L’alimentazione a corrente impressa (CSI) presenta diversi vantaggi, ma
talvolta complica il funzionamento della macchina poiché le forme d'onda di tensione sono
ottenute attraverso convertitori statici le cui armoniche associate causano problemi di
riscaldamento, coppie pulsanti e disturbi elettromagnetici. Il convertitore che alimenta la
macchina è costoso, ed è progettato con un picco di potenza limitato che può essere
sostanzialmente inferiore a quello della macchina.
Questo influenza le prestazioni della macchina quando confrontate con quelle ottenute con
l’alimentazione di rete. Un convertitore ideale a tensione impressa (VSI) dovrebbe presentare
ai suoi morsetti un’impedenza equivalente di Thevenin nulla, e similmente un convertitore
ideale a corrente impressa dovrebbe avere un’impedenza equivalente di Thevenin infinita. Tali
condizioni sono difficili da realizzare in pratica per via dei costi economici. La sorgente
d’impedenza finita può avere effetti sul comportamento armonico e sulla stabilità
dell’azionamento.
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Poiché il motore a induzione costituisce un carico con un fattore di potenza in ritardo, i tiristori
dell’inverter richiedono una commutazione forzata. Il diodo di reazione aiuta la circolazione
della potenza reattiva di carico con il filtro capacitivo, e mantiene l’onda di tensione in uscita
bloccata al livello di tensione in CC del circuito intermedio. Il diodo partecipa anche nel
processo di commutazione e frenatura.
La teoria della tensione variabile e frequenza variabile può essere spiegata con l’ausilio delle
figure 6 e 7. Il motore usato in questo tipo d’azionamento ha una bassa caratteristica di
scorrimento che risulta in un miglioramento del rendimento. La velocità del motore può essere
variata variando semplicemente la sua velocità di sincronismo, cioè variando la frequenza
dell’inverter. Tuttavia quando la frequenza è aumentata, il flusso all’intraferro della macchina
crolla e con esso la coppia disponibile. Il flusso può essere mantenuto costante, come nel
motore in CC con eccitazione, in parallelo se la tensione varia con la frequenza in modo da
mantenere costante il rapporto V/f.
La figura 6 mostra la relazione tensione frequenza del motore desiderata. Sotto la frequenza
base (1,0 PU), il flusso all’intraferro è mantenuto costante dal rapporto costante Volt/Hertz che
risulta in capacità di coppia costante. Alle frequenze molto basse (tipicamente minori di 10
Hertz) la resistenza di statore è predominante rispetto alla reattanza di dispersione, per
contrastare questo effetto occorre imprimere una tensione addizionale. Alla frequenza
nominale viene applicata la piena tensione ottenuta come permesso dal pieno avanzamento
dell’angolo di innesco del raddrizzatore. Oltre questo punto, come la frequenza aumenta, la
coppia diminuisce poiché diminuisce il flusso d’intraferro e la macchina opera a potenza
costante, ottenendo un comportamento analogo al controllo in deflussaggio di un motore in
CC. Le curve coppia velocità della macchina per le regioni a coppia costante e potenza costante
2gni curva coppia velocità corrisponde ad una particolare combinazione tensione e
frequenza ai terminali della macchina.
Due punti di funzionamento stazionari A e B che corrispondono a coppia di carico costante e
variabile sono mostrati rispettivamente in figura. La macchina può accelerare dalla velocità
zero alla coppia massima disponibile e poi avvicinarsi il punto di funzionamento a regime o a
flusso costante modalità a scorrimento controllato o a scorrimento costante in modalità a
controllo di flusso. La regolazione di entrambi, flusso e scorrimento per funzionamento a
regime aggiunge un miglioramento del rendimento della macchina. Lo scorrimento della
macchina può essere controllato fino a diventare negativo il che fa operare la macchina come
un generatore a induzione e l’energia immagazzinata nell’inerzia del sistema può essere
pompata indietro nel lato in CC.
Questa energia può essere dissipata in una resistenza commutata per dare frenatura dinamica
dell’azionamento, oppure, frenatura rigenerativa può essere possibile collegando un ponte a
controllo di fase addizionale in antiparallelo al raddrizzatore.
L’inversione di velocità per mezzo dell’inversione della sequenza delle fasi può essere aggiunta
per fornire caratteristiche a quattro quadranti al sistema.
La forma d’onda di tensione a sei gradini ai terminali della macchina è caratterizzata dalla
presenza di armoniche di ordine 6 n 1 dove n è un intero positivo dispari: 1, 5, 7, 11, 13, con
esclusione delle terze armoniche. Ciascuna componente armonica di tensione crea un campo
magnetico che si sposta più velocemente di quello a frequenza fondamentale e perciò il rotore
appare fermo rispetto alla stessa. Il modulo delle armoniche di corrente è determinato
dall’ampiezza delle rispettive armoniche di tensione e dall'impedenza equivalente della
macchina perciò non è influenzata dalle condizioni operative dello scorrimento. Perciò per
piccoli carichi l’ondulazione di corrente può eccedere l’armonica fondamentale di corrente. Con
tensione variabile e frequenza variabile, le armoniche di corrente tendono a rimanere costanti,
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L’effetto dell'armonica di coppia tende ad essere filtrato dalla grande inerzia meccanica del
sistema. Tuttavia se la frequenza dell’armonica di coppia è prossima alla frequenza di
risonanza meccanica possono accadere severe vibrazioni. Le basse armoniche di tensione in
uscita dall’inverter possono essere eliminate con la tecnica multifase cioè forme d’onda a 12 o
24 gradini possono essere generate unendo l’inverter a spostamento di fase e trasformatori o
macchine ad avvolgimenti multipli. Questo complesso e costoso sistema di riduzione
d’armoniche può essere giustificato solo per azionamento particolari di grande potenza. Poiché
il circuito intermedio in CC è generato da un raddrizzatore a controllo di fase, il fattore di
potenza in ingresso tende a deteriorare con la tensione in CC che diminuisce. La corrente di
linea è idealmente a sei gradini e quindi il suo spettro di armoniche è identico con la forma
d’onda dell’inverter. Le armoniche nella forma d’onda della corrente di linea possono essere
migliorate per mezzo della tecnica multifase come spiegato prima. Un semplice raddrizzatore a
diodi seguito da un convertitore CC/CC può migliorare sostanzialmente il fattore di potenza di
linea.
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PANORAMICA AZIONAMENTI IN CA
Inverter a Corrente
Impressa (CSI)
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Inverter a Tensione
Impressa (VSI)
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