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Riccardo Ferrozzi, Sophia Passatempi,Francesca Pittalis, Stefano Tisi 3°S Gruppo IV 1/12/2021

DIMOSTRAZIONE 2° PRINCIPIO DELLA DINAMICA:


Scopo dell’esperimento:
L’obiettivo dell’esperimento è quello di dimostrare la veridicità del 2° principio della
dinamica.

Richiami teorici:

Utilizzo del secondo principio della dinamica, in cui la forza ⃗F applicata ad


un corpo è uguale al prodotto della massa m per l’accelerazione a⃗ .

F =m∗⃗a

Forza ed accelerazione hanno stessa direzione e verso.

Strumenti e materiale:
- Rotaia a cuscinetto d’aria (sensibilità 1mm, portata 150cm);
- Compressore;
- Piattello con pesetti (10±0,01g);
- Cronometro;
- Carrellino con asticella porta masse (117,60±0,01g);
- Bilancia (sensibilità 0,01g);
- Pesetti di masse varie (3 da 5g, 2 da 10g);
Schema o disegno:

Descrizione della prova:


1. Misurare la massa del carrello e del piattello porta masse e disporli lungo la
rotaia;
2. Mediante l’uso del compressore, verificare che la rotaia sia parallela al piano
sul quale è appoggiata, osservando eventuali movimenti del carrello
posizionato al centro della rotaia;
3. Assicurarsi che il filo sia in tensione e ben posizionato sulla rotaia;
4. Collocare la prima fotocellula il più vicino possibile all’inizio della rotaia e al
cuscinetto d’aria e distanziare la seconda fotocellula a una distanza a piacere;
5. Procedere posizionando tutti i pesetti sul carrello porta masse;
6. Accendere il cronometro con il pulsante “START”;
7. Impostare il cronometro sulla funzione richiesta per effettuare l’esperimento,
premendo più colte il tasto “FUNCTION”;
8. Assicurarsi che la luce del tasto “MAGNET” sia accesa (l’elettromagnete è
attivo e il carrello non parte);
9. Cliccare il tasto “MAGNET” per far partire il carrello e bloccarlo nel momento
in cui supera la seconda fotocellula;
10.Cliccare più volte il tasto “MEMORY” finché non si vede la scritta 1>2;
11.Effettuare più misure annotando il tempo indicato sul display e fare la media
dei tempi ottenuti;
12.Ripetere lo stesso procedimento spostando progressivamente i pesetti da m1 a
m2 mantenendo invariata la massa totale del sistema.

Raccolta ed elaborazione dei dati:


m1 (g) m2 (g) s (cm) ∆ t (s) F=m1 g (N) 2s F
a=
∆t
2
a
55,00±,0,01g 117,60±0,01g 30,0±0,1cm 0,41±0,02s 0,44±0,01N 3,57±0,10 0,151±0,004kg
m/ s2
30,00±0,01g 142,60±0,01g 30,0±0,1cm 0,56±0,02s 0,29±0,01N 1,91±0,078 0,151±0,020kg
m/ s2
35,00±0,01g 137,60±0,01g 30,0±0,1cm 0,51±0,02s 0,25±0,01N 2,31±0,085 0,150±0,010kg
m/ s2
10,00±0,01g 162,60±0,01g 30,0±0,1cm 0,99±0,02s 0,10±0,01N 0,61±0,047 0,160±0,034kg
m/ s2

2s
Dopo aver utilizzato le formule per accelerazione ( a= ), per la forza F ( F=m1 g) e
∆ t2
F
dopo aver trovato il loro rapporto ( a ), utilizziamo le seguenti formule per il calcolo
dell’errore relativo:

Ɛ r (F)=Ɛ r (m¿¿ 1)+Ɛ r (g)¿ , Ɛ r ( g )=0 ;


2
Ɛ r ( a )=Ɛ r ( 2 s )+ Ɛ r ( t )

∆(2 s)
Ɛ r ( 2 s) =
s

∆t ∆t
Ɛ r (t )=
2
+
t t

Ɛr ( Fa )=Ɛ r ( a) +Ɛ r ( F)

∆ ( ) =Ɛ r
F ( a)
F
∗F

a a
Utilizzare le seguenti formule per tutte le prove effettuate.

Conclusioni:

Dall’esperimento svolto notiamo:

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