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SSIS VIII Ciclo - A.A.

2006/2007 – Laboratorio di Didattica della Fisica – Modulo II


Gruppo 2 - Andreotti Mirco, Argelli Elena, Bertozzi Francesca, Ludovico Maria Vittoria,
Oliani Federica, Tarantini Caterina, Tinti Federica.

MISURA DELLA COSTANTE DI TEMPO DI UN TERMOMETRO A LIQUIDO

CENNI TEORICI

Un termometro raggiunge l’equilibrio termico con l’ambiente in cui viene a trovarsi con una
rapidità caratteristica dello strumento stesso. Tale rapidità viene espressa da un parametro chiamato
costante di tempo, la quale caratterizza dunque la prontezza di risposta del termometro considerato.
Nella pratica il termometro raggiunge la temperatura dell’ambiente in cui viene a trovarsi dopo un
tempo più o meno lungo dipendente dalla prontezza dello strumento.
In teoria il termometro tende a raggiungere in modo asintotico la temperatura ambiente, quindi il
tempo necessario per raggiungere l’equilibrio sarebbe infinito. Praticamente quando la differenza di
temperatura è molto piccola, cioè non più misurabile allora si considera il sistema in equilibrio
termico.
L’andamento della differenza fra la temperatura del termometro e temperatura di equilibrio, in
funzione del tempo, nella situazione in cui il termometro inizialmente ad una temperatura T 0 viene
posto in un ambiente a temperatura TA è descritto da una funzione esponenziale decrescente.
L’andamento decrescente è evidenziato dal fatto che la differenza fra temperatura di equilibrio e
temperatura istantanea diminuisce sempre, tendendo a zero dopo un tempo infinito. Questo
avvicinamento asintotico all’equilibrio suggerisce la non linearità del processo. Inoltre la variazione
di temperatura verso l’equilibrio risulta tanto più rapida quanto più grande è la differenza fra
temperatura istantanea e temperatura di equilibrio.
Indicando con:
 T0 la temperatura iniziale del termometro
 TA la temperatura di equilibrio (per esempio dell’ambiente circostante)
 T la temperatura istantanea al tempo t

Esprimiamo la variazione T-TA in


funzione del tempo con la seguente
relazione:

 è la costante di tempo del


termometro che analizzeremo nel
seguito.
Operando una semplice manipolazione
alla funzione precedente esprimiamo T in
funzione di tutte le variabili con la
seguente espressione:

Osserviamo che:
 Se T0>TA  l’andamento della temperatura è decrescente e tende a TA (vedi figura a lato
in alto)
 Se T0<TA  l’andamento della temperatura è crescente e tende a TA (vedi figura a lato
in basso).
Nei due casi abbiamo a che fare con un andamento crescente e decrescente, quindi anche nel caso in
cui si analizzi la differenza T-TA in funzione del tempo ci ritroveremo in uno dei due possibili casi.
Nel caso di andamento crescente di T-TA con T0<TA si nota facilmente che T-TA<0, quindi la
differenza rimane comunque una funzione decrescente nel tempo.

Per quanto riguarda la costante di tempo, si è detto che questo parametro caratteristico di ogni
termometro rappresenta la prontezza dello strumento. Graficamente questo parametro è individuato
nella rappresentazione grafica di T-TA in funzione del tempo dal valore dell’ascissa ottenuto
dall’intersezione con la retta tangente alla curva in corrispondenza di t=0, come rappresentato
graficamente nella precedente figura in alto.

Un altro modo di visualizzare la costante di tempo è quello di considerare il logaritmo naturale della
funzione T-TA la quale risulta essere espressa dalla seguente relazione:

Si nota quindi che essendo B=-1/ la costante di tempo è il reciproco negato del coefficiente
angolare della retta.

OBIETTIVO

L’obiettivo di questa esperienza è anzitutto quello di verificare l’andamento esponenziale della


variazione di temperatura nel tempo di un termometro a mercurio e di una termocoppia. In secondo
luogo l’accurata esecuzione dell’esperienza ci permette di misurare la costante di tempo dei due
strumenti per poterne confrontare la velocità di risposta.

MATERIALE UTILIZZATO

 Termometro (sensibilità = 0.1 °C)


 Termocoppia (sensibilità = 0.1 °C)
 Phon
 Cronometro digitale (sensibilità = 0.01 s)

ESECUZIONE DELL’ESPERIMENTO

Al fine di determinare l’andamento della temperatura indicata da un termometro in funzione del


tempo, si procederà inizialmente innalzando la temperatura del termometro rispetto alla temperatura
ambiente, quindi si lascerà libero lo strumento di raggiungere l’equilibrio termico con l’ambiente.
Durante questa fase transitiva si sceglie una temperatura di partenza in corrispondenza della quale si
inizia a misurare il tempo, quindi ad ogni variazione di 2 °C della temperatura si registra il tempo
trascorso dall’istante iniziale. In sintesi si procederà secondo le seguenti fasi:
 Misura della temperatura ambiente (TA) indicata dal termometro
 Riscaldamento del termometro con l’utilizzo di un phon fino a raggiungere una temperatura
superiore di qualche grado alla temperatura T0 che sarà quella iniziale. T0 è scelta pari a TA
aumentata di 20 °C. Il riscaldamento di esegue fin oltre T0 in modo da avere il tempo per
prepararsi a rilevare il tempo.
 Terminato il riscaldamento la temperatura inizia a scendere e si fa partire il cronometro in
corrispondenza di T0.
 Ad ogni variazione di temperatura di 2 °C si rileva il tempo corrispondente con la funzione
intertempo del cronometro.
 Si ripetono le precedenti misure fino a raggiungere TA .
 Si ripete l’esperimento 7 volte per ottenere un minimo di statistica.

Lo stesso esperimento si ripeterà con una termocoppia al posto del termometro, per un confronto di
strumenti con diverse costanti di tempo.

DATI MISURATI

Riportiamo nella seguente tabella le misure delle temperature e dei corrispondenti tempi ottenuti
con il termometro a mercurio:

T±0.1°C t1 0.2 s t2 0.2 s t3 0.2 s t4 0.2 s t5 0.2 s t6 0.2 s t7 0.2 s


44,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
42,0 12,0 11,1 11,7 12,2 11,5 13,1 11,4
40,0 24,7 24,6 25,0 26,0 24,2 26,1 25,1
38,0 40,0 38,5 38,9 43,0 39,4 42,6 40,2
36,0 58,4 54,9 53,3 61,1 55,7 60,5 57,6
34,0 78,0 73,6 76,7 82,2 77,2 81,1 79,5
32,0 103,5 99,6 98,0 110,6 102,4 107,3 113,3
30,0 139,6 130,4 126,6 142,0 135,4 140,6 147,0
28,0 183,3 173,6 163,3 190,0 180,2 187,7 200,3
26,0 260,4 251,0 264,1 277,3 265,6 277,2 293,2
24,0 440,8 449,0 469,2 468,3 472,1 477,7 479,2

Dati misurati nell’esperimento con la termocoppia:

T±0.1°C t1 0.2 s t2 0.2 s t3 0.2 s t4 0.2 s


44,0 0,0 0,0 0,0 0,0
42,0 2,2 1,8 2,0 3,4
40,0 4,3 3,9 4,8 6,3
38,0 6,5 6,4 7,1 9,2
36,0 9,2 9,1 9,6 12,5
34,0 12,0 13,2 12,6 15,7
32,0 16,1 16,6 17,1 19,1
30,0 20,7 21,2 23,1 24,1
28,0 26,9 26,1 30,5 28,6
26,0 34,2 32,7 40,2 37,0
24,0 45,7 46,6 58,2 48,4

Durante entrambi gli esperimenti la temperatura ambiente è risultata: TA = 24,0 °C


Per quanto riguarda l’esperienza con la termocoppia si può notare che abbiamo eseguito solo 4
misure, in quanto l’esecuzione dell’esperienza è risultata più difficoltosa di quella con il termometro
a causa che rapida variazione della temperatura indicata. Inoltre le misure ottenute con la
termocoppia servono solo per avere un confronto fra strumenti con diverse costanti di tempo, per
questo scopo siamo interessati ad una misura anche non molto precisa.

Le misure rilevate in corrispondenza di 24 °C sono indicate in corsivo in quanto per l’analisi non
varranno utilizzate, visto che in teoria la temperatura di equilibrio dovrebbe essere ottenuta dopo un
tempo infinito. In pratica dopo un certo tempo la differenza fra la temperatura misurata e quella di
equilibrio non è più valutabile, quindi viene indicata come ultima misura.

Nonostante il cronometro utilizzato sia centesimale, consideriamo come errore sul tempo 0.2 s per
tenere conto del tempo di reazione dell’operatore nel bloccare il cronometro in corrispondenza delle
temperature misurate.

ELABORAZIONE DEI DATI

Per poter verificare l’andamento esponenziale della temperatura in funzione del tempo ci
proponiamo di calcolare la differenza fra temperatura misurata e temperatura ambiente, mentre per
quanto riguarda il tempo calcoleremo la media delle misure effettuate in corrispondenza di ogni
temperatura. Riportiamo i calcoli eseguiti per la determinazione degli errori:

La costante di tempo sarà calcolata con il metodo dei minimi quadrati applicato all’andamento
lineare di ln(T) in funzione di T. L’errore su ln(T) è calcolato secondo la seguente relazione:

Riassumiamo i risultati nella seguente tabella:

Termometro a mercurio Termocoppia


T (ln(T) T tm (ln(T)
 0.14 °C tm 0.08 s ln(T) )  0.14 °C 0.1 s ln(T) )
20,00 0,0 2,996 0,007 20,0 0,0 2,996 0,007
18,00 11,8 2,890 0,008 18,0 2,4 2,890 0,008
16,00 25,1 2,773 0,009 16,0 4,8 2,773 0,009
14,00 40,4 2,639 0,010 14,0 7,3 2,639 0,010
12,00 57,4 2,485 0,012 12,0 10,1 2,485 0,012
10,00 78,3 2,303 0,014 10,0 13,4 2,303 0,014
8,00 105,0 2,079 0,018 8,0 17,2 2,079 0,018
6,00 137,4 1,79 0,02 6,0 22,3 1,79 0,02
4,00 182,6 1,39 0,04 4,0 28,0 1,39 0,04
2,00 269,8 0,69 0,07 2,0 36,0 0,69 0,07
0,00 465,2 xxx xxx 0,0 49,7 xxx xxx

Applichiamo il metodo dei minimi quadrati usando le usuali relazioni che riportiamo qui di seguito:

N è il numero di misure effettuate, nel nostro caso non consideriamo quelle relative a T=0 °C
perché in teoria per raggiungere T=0 dovremo attendere un tempo infinito, quindi lo 0 che
misuriamo non è attendibile. Questa considerazione si ripercuote anche nei conti matematici in
quanto in corrispondenza di T=0 il logaritmo risulterebbe uguale a -∞ e questo punto non
corrisponde alla retta in corrispondenza di un tempo finito.
Conoscendo il coefficiente angolare della retta possiamo calcolare la costante di tempo e il
corrispondente errore secondo le seguenti relazioni:

Con i dati misurati nell’esperienza otteniamo i seguenti risultati:

Riportiamo in seguito i grafici delle misure effettuate in funzione del tempo sia esponenziali che
lineari. Sui grafici riportiamo inoltre le curve ottenute dall’interpolazione lineare. Mostriamo inoltre
in due grafici rispettivamente le curve esponenziali e lineari del termometro e della termocoppia per
evidenziarne la differenza della costante di tempo.
Termometro Termometro
y = 19,759e-0,0086x y = -0,0086x + 2,9836
R2 = 0,9996 R2 = 0,9996

3,000
20,00

2,500

15,00
2,000
DT (°C)

ln(DT)
1,500
10,00

1,000
5,00
0,500

0,00 0,000
0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0 0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0
t (s) t (s)

Termocoppia Termocoppia
y = -0,0622x + 3,0831
R2 = 0,9895

20,0 3,000

2,500
15,0
2,000
DT (°C)

ln(DT)

10,0 1,500

1,000
5,0
0,500

0,0
0,000
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0
t (s)
t (s)

Termometro - Termocoppia Termometro - Termocoppia


Termometro Termometro
Termocoppia
Termocoppia
Espo. (Termometro) 3,000
20,00
Espo. (Termocoppia) Lineare (Termometro)
2,500
Lineare (Termocoppia)
15,00
2,000
ln(DT)
T (°C)

1,500
10,00

1,000

5,00
0,500

0,000
0,00
0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0
0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0
t (s) t (s)
CONCLUSIONI

Notiamo che l’errore relativo della costante di tempo del termometro a mercurio ha un valore
accettabile, mentre l’errore relativo della termocoppia risulta essere molto grande. Nella pratica le
misura dei tempi nell’esperimento con la termocoppia è risultato non privo di difficoltà a causa
della rapidità di risposta della termocoppia. Questo effetto ha causato inevitabili misure poco
precise dei tempi, con conseguente grande imprecisione nella misura della costante di tempo.

La maggiore rapidità di risposta della termocoppia rispetto al termometro risulta evidente nei grafici
in cui confrontiamo le curve dei rispettivi strumenti, la termocoppia ha una costante di tempo che
inferiore di circa un ordine di grandezza rispetto al termometro.

Il più grande valore della costante di tempo del termometro ha fatto si che si sia potuto effettuare
una misura più precisa, infatti come si può notare dai grafici la curva esponenziale si adatta molto
bene ai punti misurati con il termometro, mentre mostra maggiori deviazioni nel caso della
termocoppia.

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