CENNI TEORICI
Un termometro raggiunge l’equilibrio termico con l’ambiente in cui viene a trovarsi con una
rapidità caratteristica dello strumento stesso. Tale rapidità viene espressa da un parametro chiamato
costante di tempo, la quale caratterizza dunque la prontezza di risposta del termometro considerato.
Nella pratica il termometro raggiunge la temperatura dell’ambiente in cui viene a trovarsi dopo un
tempo più o meno lungo dipendente dalla prontezza dello strumento.
In teoria il termometro tende a raggiungere in modo asintotico la temperatura ambiente, quindi il
tempo necessario per raggiungere l’equilibrio sarebbe infinito. Praticamente quando la differenza di
temperatura è molto piccola, cioè non più misurabile allora si considera il sistema in equilibrio
termico.
L’andamento della differenza fra la temperatura del termometro e temperatura di equilibrio, in
funzione del tempo, nella situazione in cui il termometro inizialmente ad una temperatura T 0 viene
posto in un ambiente a temperatura TA è descritto da una funzione esponenziale decrescente.
L’andamento decrescente è evidenziato dal fatto che la differenza fra temperatura di equilibrio e
temperatura istantanea diminuisce sempre, tendendo a zero dopo un tempo infinito. Questo
avvicinamento asintotico all’equilibrio suggerisce la non linearità del processo. Inoltre la variazione
di temperatura verso l’equilibrio risulta tanto più rapida quanto più grande è la differenza fra
temperatura istantanea e temperatura di equilibrio.
Indicando con:
T0 la temperatura iniziale del termometro
TA la temperatura di equilibrio (per esempio dell’ambiente circostante)
T la temperatura istantanea al tempo t
Osserviamo che:
Se T0>TA l’andamento della temperatura è decrescente e tende a TA (vedi figura a lato
in alto)
Se T0<TA l’andamento della temperatura è crescente e tende a TA (vedi figura a lato
in basso).
Nei due casi abbiamo a che fare con un andamento crescente e decrescente, quindi anche nel caso in
cui si analizzi la differenza T-TA in funzione del tempo ci ritroveremo in uno dei due possibili casi.
Nel caso di andamento crescente di T-TA con T0<TA si nota facilmente che T-TA<0, quindi la
differenza rimane comunque una funzione decrescente nel tempo.
Per quanto riguarda la costante di tempo, si è detto che questo parametro caratteristico di ogni
termometro rappresenta la prontezza dello strumento. Graficamente questo parametro è individuato
nella rappresentazione grafica di T-TA in funzione del tempo dal valore dell’ascissa ottenuto
dall’intersezione con la retta tangente alla curva in corrispondenza di t=0, come rappresentato
graficamente nella precedente figura in alto.
Un altro modo di visualizzare la costante di tempo è quello di considerare il logaritmo naturale della
funzione T-TA la quale risulta essere espressa dalla seguente relazione:
Si nota quindi che essendo B=-1/ la costante di tempo è il reciproco negato del coefficiente
angolare della retta.
OBIETTIVO
MATERIALE UTILIZZATO
ESECUZIONE DELL’ESPERIMENTO
Lo stesso esperimento si ripeterà con una termocoppia al posto del termometro, per un confronto di
strumenti con diverse costanti di tempo.
DATI MISURATI
Riportiamo nella seguente tabella le misure delle temperature e dei corrispondenti tempi ottenuti
con il termometro a mercurio:
Le misure rilevate in corrispondenza di 24 °C sono indicate in corsivo in quanto per l’analisi non
varranno utilizzate, visto che in teoria la temperatura di equilibrio dovrebbe essere ottenuta dopo un
tempo infinito. In pratica dopo un certo tempo la differenza fra la temperatura misurata e quella di
equilibrio non è più valutabile, quindi viene indicata come ultima misura.
Nonostante il cronometro utilizzato sia centesimale, consideriamo come errore sul tempo 0.2 s per
tenere conto del tempo di reazione dell’operatore nel bloccare il cronometro in corrispondenza delle
temperature misurate.
Per poter verificare l’andamento esponenziale della temperatura in funzione del tempo ci
proponiamo di calcolare la differenza fra temperatura misurata e temperatura ambiente, mentre per
quanto riguarda il tempo calcoleremo la media delle misure effettuate in corrispondenza di ogni
temperatura. Riportiamo i calcoli eseguiti per la determinazione degli errori:
La costante di tempo sarà calcolata con il metodo dei minimi quadrati applicato all’andamento
lineare di ln(T) in funzione di T. L’errore su ln(T) è calcolato secondo la seguente relazione:
Applichiamo il metodo dei minimi quadrati usando le usuali relazioni che riportiamo qui di seguito:
N è il numero di misure effettuate, nel nostro caso non consideriamo quelle relative a T=0 °C
perché in teoria per raggiungere T=0 dovremo attendere un tempo infinito, quindi lo 0 che
misuriamo non è attendibile. Questa considerazione si ripercuote anche nei conti matematici in
quanto in corrispondenza di T=0 il logaritmo risulterebbe uguale a -∞ e questo punto non
corrisponde alla retta in corrispondenza di un tempo finito.
Conoscendo il coefficiente angolare della retta possiamo calcolare la costante di tempo e il
corrispondente errore secondo le seguenti relazioni:
Riportiamo in seguito i grafici delle misure effettuate in funzione del tempo sia esponenziali che
lineari. Sui grafici riportiamo inoltre le curve ottenute dall’interpolazione lineare. Mostriamo inoltre
in due grafici rispettivamente le curve esponenziali e lineari del termometro e della termocoppia per
evidenziarne la differenza della costante di tempo.
Termometro Termometro
y = 19,759e-0,0086x y = -0,0086x + 2,9836
R2 = 0,9996 R2 = 0,9996
3,000
20,00
2,500
15,00
2,000
DT (°C)
ln(DT)
1,500
10,00
1,000
5,00
0,500
0,00 0,000
0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0 0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0
t (s) t (s)
Termocoppia Termocoppia
y = -0,0622x + 3,0831
R2 = 0,9895
20,0 3,000
2,500
15,0
2,000
DT (°C)
ln(DT)
10,0 1,500
1,000
5,0
0,500
0,0
0,000
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0
t (s)
t (s)
1,500
10,00
1,000
5,00
0,500
0,000
0,00
0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0
0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0
t (s) t (s)
CONCLUSIONI
Notiamo che l’errore relativo della costante di tempo del termometro a mercurio ha un valore
accettabile, mentre l’errore relativo della termocoppia risulta essere molto grande. Nella pratica le
misura dei tempi nell’esperimento con la termocoppia è risultato non privo di difficoltà a causa
della rapidità di risposta della termocoppia. Questo effetto ha causato inevitabili misure poco
precise dei tempi, con conseguente grande imprecisione nella misura della costante di tempo.
La maggiore rapidità di risposta della termocoppia rispetto al termometro risulta evidente nei grafici
in cui confrontiamo le curve dei rispettivi strumenti, la termocoppia ha una costante di tempo che
inferiore di circa un ordine di grandezza rispetto al termometro.
Il più grande valore della costante di tempo del termometro ha fatto si che si sia potuto effettuare
una misura più precisa, infatti come si può notare dai grafici la curva esponenziale si adatta molto
bene ai punti misurati con il termometro, mentre mostra maggiori deviazioni nel caso della
termocoppia.