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L’ACCELERAZIONE CALCOLATA CON IL II°

PRINCIPIO DELLA DINAMICA


Mercoledì 25 Ottobre 2023
Oggi è stato misurato il tempo impiegato da un carrellino per percorrere una specifica
distanza. Successivamente, è stata calcolata l'accelerazione utilizzando la formula del moto
rettilineo uniforme e i calcoli derivati dal secondo principio della dinamica. I dati ottenuti
sono stati successivamente confrontati e sono state dedotte le relative conclusioni.
Materiali utilizzati:
- carrucola
- carrellino di metallo di 133,5g
- cronometro al centesimo
- due fotocellule
- un filo legato ad un peso di 22,7g
- un soffiatore

SECONDO PRINCIPIO DELLA DINAMICA


Il secondo principio della dinamica formulato da Isaac Newton riguarda le relazioni che
sussistono tra la forza, massa e l’accelerazione (F, m, a).
Una forza applicata a un corpo determina su di esso un’accelerazione che è direttamente
proporzionale alla forza stessa e inversamente proporzionale alla sua massa.
Dove F è la forza applicata, m è la massa del corpo e a è l’accelerazione prodotta. Forza,
massa e accelerazione (F, m e a) sono grandezze esattamente legate da due relazioni di
proporzionalità: a parità di massa, se raddoppia o dimezza la forza, raddoppia o dimezza
l’accelerazione.

TERZO PRINCIPIO DELLA DINAMICA


Il terzo principio della dinamica, o legge di azione e reazione, dice che una forza non si
manifesta mai da sola, ma fa sempre parte di un’interazione tra due corpi.
Se un corpo A agisce con una forza su un corpo B, anche B esercita una forza sul corpo A.
Le due forze hanno lo stesso modulo, la stessa direzione e versi opposti (FB → A = -FA → B).
SVOLGIMENTO:
1) È stato utilizzato un carrellino collegato a una carrucola tramite un filo, dotato di
fotocellule le cui distanze sono state misurate. Mediante l'utilizzo di un soffiatore, l'attrito
dinamico è stato azzerato (μd = 0). Il carrellino è stato spinto lungo un piano, e l'intera
procedura è stata ripetuta due volte.
Successivamente, l'accelerazione è stata calcolata utilizzando la formula inversa del moto
rettilineo uniforme: a = 2S/t², dove S rappresenta lo spazio percorso e t il tempo impiegato.
Poiché S0 = 0 e V0 = 0, questi valori sono stati trascurati.
Questi i dati ottenuti:

Spazio(S) Tempo(t) Tempo medio(Δt)

0,505m 0,73s 0,775s


0,80s
0,78s
0,78s
0,79s
0,77s
0,393m 0,72s 0,69333333s
0,66s
0,68s
0,69s
0,71s
0,70s

Innanzitutto, è stato calcolato il tempo medio (Δt) considerando tutti i tempi registrati dalle
fotocellule. Successivamente, è stata calcolata l'accelerazione utilizzando la formula inversa
di S = S0 + V0t + 1/2at², cioè: a = 2S/t²

● Δt = (0,73+0,80+0,78+0,78+0,79+0,77)/6 = 0,775s
a = 2S/ Δt² = 2*0,58/0,775² = 1,682 m/s²

● Δt = (0,72+0,66+0,68+0,69+0,71+0,70)/6 = 0,69333333s
a = 2S/ Δt² = 2*0,80/0,69333333² = 1,635 m/s²

2) In base a tali considerazioni, si deduce la formula per il calcolo dell'accelerazione dal


sistema:
dove m1) rappresenta la massa del carrellino, m2 è la massa del peso, μd è il coefficiente di
attrito dinamico, e g corrisponde alla forza di gravità (g = 9,81 m/s²). L'attrito dinamico è
eliminato grazie al soffiatore, che impedisce al carrellino di toccare la superficie su cui
poggia quando è fermo. Pertanto, è possibile semplificare ulteriormente la formula a:
a = m2/(m1 + m2) *g, dove m1*μd = 0 e m2-0 = m2.
Questi i dati ottenuti:
Massa Massa Forza di
carrellino(m1) peso(m2) gravità(g)
133,5g 22,7g 9,81m/s²
133,5g 22,7g 9,81m/s²

● a = m2/(m1 + m2) *g = 22,7/(122,5+22,7)*9,81 = 1,426 m/s²

● a = m2/(m1 + m2) *g = 22,7/(122,5+22,7)*9,81 = 1,426 m/s²

Come si può notare, stavolta, nei due casi il risultato è uguale siccome sono stati usati dei
valori invariabili come la massa dell’carrellino e quella del peso.

Quindi, con le accelerazioni delle due misure date dalla formula a = 2S/ t², si ricava la media
delle due accelerazioni (Δa), cioè:
-1,681581686 m/s²
→ Δa = (1,682+1,635)/2 = 1,658 m/s²
-1,635077663 m/s²
e l’accelerazione data dalla formula a = m2/(m1 + m2)*g, cioè 1,426 m/s²

CONCLUSIONI ED ERRORI:
In conclusione, si osserva che il risultato derivante dalla prima formula è superiore a quello
ottenuto mediante il secondo principio della dinamica, ritenuto più affidabile poiché basato su
valori fissi, riducendo così la possibilità di errori umani.
Probabilmente, durante le misurazioni di spazio e tempo, sono stati commessi errori, quali:
- errori di posizionamento delle fotocellule,
- errori nella misurazione della distanza tra le fotocellule,
- approssimazioni nei calcoli,
- variazioni nella potenza applicata dal soffiatore sul carrellino di metallo.
Infine, è stata calcolata la percentuale di errore tra i due valori ottenuti dalle formule di
accelerazione, risultando in un errore del 14,03%. Questo valore elevato è principalmente
attribuibile alla semidispersione massima del tempo durante le misurazioni: (0,80-0,73)/2 =
0,35 e (0,72-0,66)/2 = 0,3.

Giovanni Zannini

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