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[VA]
100 M
10 M
GTO
1M
Potenza
IGBT
100 k (mod.) IGBT
10 k SCR BJT
(mod.)
1k
100 Triac MOSFET
10
10 100 1k 10 k 100 k 1M [Hz]
Frequenza di switching
Fig.XI.2 - Campi di impiego attuali e di sviluppo previsto (ombreggiati) di alcuni componenti Per i transistori
bipolari e per una parte degli IGBT i dati riferiscono ai "moduli" e non ai componenti singoli.
10 5
nel settore).
Potenza limite del convertitore
anno 1990
10 4
Per alcuni dispositivi i valori
103 limite sono soggetti a rapide
anno 2000
102 variazioni nel tempo per i progressi
anno 1980
10 tecnologici nei relativi
1 procedimenti di realizzazione. In
0.1
0.01 0.1 1 10 100 kHz fig.XI.3 sono riportati i valori
Frequenza di commutazione limite di funzionamento (potenza
Fig.XI.3 - Valori limite di potenza del convertitore e di del convertitore in funzione della
frequenza di commutazione nel periodo 1980-2000.
112 Convertitori statici per azionamenti in alternata
V [kV]
10 (futuri)
(futuri)
(futuri) GTO
(attuali)
1
IGBT
(attuali) (futuri)
0.1
0.1 1 10 I [kA]
Fig.XI.4 - Valori limite di attuali e previsti per l'immediato futuro di corrente
e tensione per IGBT e GTO.
(a) (b)
I SIT sono stati sviluppati in diverse configurazioni, lavorano nel campo delle
potenze medio-basse (da pochi kVA a circa 100 kVA), hanno tempo di spegnimento
dell'ordine di 0.5 s e frequenza di commutazione di 10100 kHz. Sia dal punto di
vista della potenza che della frequenza si collocano in posizione intermedia tra gli
IGBT e i MOSFET.
Uno dei componenti dalle caratteristiche più promettenti è il cosiddetto MCT. Sul
mercato già dal 1992, con la nuova generazione (UFS - Ultra Fast Switching) appare
concorrenziale con IGBT e GTO in una fascia di potenza medio-alta, presentando
tensione inversa di alcuni kV, corrente nominale ampiamente maggiore di 1 kA, e
sufficienti garanzie di affidabilità.
(1)
Vu Vu
t
0
Ti Tu
Fig.XI.11 - Andamento della tensione di uscita e della prima armonica di un cicloconvertitore monofase
con rf=10.
P P'
T
L1
L2 Vu
L3
V
V (a)
(a)
t
0
V
V (b)
(b)
tt
0
Fig.XI.13- Forma d'onda della tensione di uscita del cicloconvertitore in fig.XI.12 con rf=12 e con
due differenti ampiezze di fondamentale (a) e (b).
118 Convertitori statici per azionamenti in alternata
0
t
impulsi P (b)
t
impulsi P' (c)
t
(d)
V Vu Vi
Vu(1)
0
t
Fig.XI.14 - Tensioni triangolari e sinusoidali di riferimento (a); impulsi ai ponti P e P' (b e c); tensione
di uscita (d) per cicloconvertitore con rf=12.
Vu , Iu
Vu
tempo morto
Iu
0
t
Come per gli inverter a tensione impressa, anche per i cicloconvertitori può essere
necessaria una forma di sovramodulazione mirante ad innalzare il valore
dell'armonica fondamentale della tensione di uscita. Ciò si verifica quando le tensioni
sinusoidali di riferimento (Vrif) di fig.XI.14 hanno ampiezza maggiore delle onde
triangolari; in un periodo Tu il numero di impulsi inviati ai due ponti è minore perché
minore è il numero delle intersezioni tra le onde triangolari e sinusoidali di
riferimento. La tensione di uscita ha una una 'media mobile' di forma più trapezoidale
e, cioè, viene accentuata ancora di più la forma di fig.XI.13a che è al limite della
modulazione ordinaria.
La struttura di fig.XI.12, iterata per le tre fasi di un avvolgimento di armatura di
un motore, dà luogo al circuito di fig.XI.16, che rappresenta la configurazione
circuitale più frequentemente utilizzata. Ciascuna coppia di ponti in antiparallelo è
alimentata da un proprio trasformatore trifase ed è interbloccata. I segnali di comando
sono opportunamente sfasati per le tre fasi per ottenere un sistema simmetrico di
tensioni di uscita. La soluzione con gruppi di tiristori interbloccati (antiparallelo
120 Convertitori statici per azionamenti in alternata
L1 L2 L3
T1
T2
M
0
T3
Fig.XI.16 - Schema circuitale di un cicloconvertitore con una coppia di ponti trifase per ciascuna
fase dell'avvolgimento d'armatura del motore
Ta1 Ta3 T1 T2 T3
Ic
~ C
C
C
Fig.XI.17 - Convertitore di frequenza a corrente impressa. Schema di inverter con ponte ausiliario di
spegnimento.
T1 T2 T3
Ic C
C
~ C
D1 D2 D3 i1
i2
C
C M
T 1' T 2' T3'
C
Ic T1 T2 T3
~ D1 D2 D3 C C i1
i2
i3
D 1' D 2' D 3'
XI.4.2 - Commutazione
nei prossimi paragrafi- in cui il vettore Fig.XI.24 - Stella dei vettori spaziali di corrente
di uscita di un CSI.
127
spaziale di corrente di armatura ruota con continuità nel piano complesso, con
l'alimentazione in onda quadra di corrente di fig.XI.23 il vettore is rimane fermo per
1/6 del periodo in una posizione, per poi saltare alla posizione successiva distante /3
radianti. Il suo estremo, cioè, occupa in successione i vertici dell'esagono di fig.XI.24,
ed il senso di avanzamento a scatti del vettore is è fissato dalla sequenza oraria o
antioraria di accensione dei componenti.
Invertendo il senso ciclico delle commutazioni, si inverte la sequenza delle
correnti di armatura e, quindi, la velocità angolare del campo magnetico rotante.
L'ampiezza della corrente di fase impressa al motore è pari alla corrente continua
che interessa l'induttanza Lc dello stadio intermedio ed è regolata dal raddrizzatore a
monte, in base al momento elettromagnetico che il motore deve sviluppare in
relazione al carico. La frequenza dell'onda di corrente è, invece, pari alla frequenza di
comando dell'inverter e determina la velocità del campo magnetico rotante
fondamentale del motore e, di conseguenza, la velocità angolare del rotore.
0
t
v (b)
0
t
5
0.2
7
11
13 .
.. .
. . . 97 n
0
il primo stadio di conversione viene fatto funzionare da invertitore sulla rete stessa,
con angoli di ritardo di accensione superiori a /2 e, quindi, con valor medio negativo
della tensione continua nello stadio intermedio.
L'intrinseca bidirezionalità del trasferimento energetico del primo stadio consente
all'azionamento di lavorare in frenatura a recupero di energia verso la rete senza
richiedere ulteriori dispositivi di conversione.
L1 L2 L3 P1 - c.a./c.c. P2 - c.c./c.a.
Lc
Ic
T
Vc1 Vc2
M
freq. fissa freq. variabile
Lc
(a)
M
Lc (b)
M
P1 Lc P2
C
Ic
C C
asincrono
Raddrizzatore Inverter
+
~
V
C
M
-
Fig.XI.34 - Convertitore di frequenza con inverter a tensione impressa. Schema d'insieme della
configurazione base.
136 Convertitori statici per azionamenti in alternata
V.S.I.
+
~ -
C
(fig.XI.36) per mantenere costante il livello della tensione continua nello stadio
intermedio, nel caso in cui le variazioni della tensione di linea siano sensibili. Questa
possibilità è, ad esempio, sfruttata con opportuni accorgimenti nei sistemi di trazione
elettrica ferroviaria e tramviaria italiani, in cui le linee sono prevalentemente in
continua con ampie oscillazioni della tensione dovute ad assorbimenti variabili da
parte di treni in transito, in avviamento o in frenatura.
Con riferimento a linee di alimentazione in alternata, lo stadio di conversione
lato rete è frequentemente rappresentato da un raddrizzatore a diodi (a ponte
+ -
=
= +
V.S. - M
chopper C
Inverter
-
(1) E' questo il caso anche dei gruppi di continuità (UPS - Uninterruptible Power Systems)
molto diffusi anche in ambienti domestici, medico-chirurgici, per l'alimentazione di
computer, ecc., in cui l'inverter è caratterizzato dal fornire ai suoi morsetti di uscita una
frequenza fissa pari a 50 (o 60) Hz.
137
monofase o, più frequentemente, trifase) che fornisce in uscita una tensione continua
V, di valore non regolabile. Questo raddrizzatore è connesso in rete attraverso delle
induttanze di commutazione (come in fig.XI.34) o mediante l'interposizione di un
trasformatore per l'adeguamento del valore di tensione. A differenza di un CSI in cui
le funzioni di regolazione della frequenza e dell'ampiezza della corrente vengono
svolte separatamente dai due stadi di conversione, nel VSI con raddrizzatore a diodi
entrambe le variazioni di frequenza e ampiezza della tensione sono realizzate a livello
dell'inverter.
Nelle prime esecuzioni, risalenti a qualche decina di anni fa, era prevista la
presenza di uno stadio raddrizzatore a tiristori per regolare il valore della tensione
continua V; in alternativa si può utilizzare un raddrizzatore a diodi con chopper in
cascata (fig. XI.37a e b). Come si vedrà più avanti, questa soluzione è necessaria nel
caso in cui l'inverter sia del tipo ad onda rettangolare, per il quale la regolazione della
tensione di uscita lato motore è ottenibile solo attraverso la regolazione della tensione
~ =
raddrizzatore + V.S.I.
controllato C 6 - step M (a)
-
~ = =
+ V.S.I.
raddrizzatore
a diodi
chopper C
6 - step
M (b)
-
Fig.XI.37- Schema di convertitore di corrente con inverter ad onda rettangolare a tiristori e tensione
variabile nello stadio intermedio in continua.
1° stadio: raddrizzatore controllato a tiristori (a); raddrizzatore a diodi+ chopper (b)
K
+
T1 T2 T3
D1 D2 D3 i1
A
V C B
i2 M
C
i3
T 1' T 2' T 3'
C
M
V
-
Fig.XI.40 - Inverter con circuito risonante nello stadio in continua.
XI.6.2 - Commutazione
Nelle prime versioni l'inverter era realizzato a tiristori. In fig.XI.41 sono riportati i
circuiti di commutazione forzata di una fase di inverter per alcuni degli schemi più
utilizzati:
a) inverter McMurray con tiristori ausiliari di spegnimento TA1 e TA1’' e circuito
oscillante con induttanza Lc e capacità Cc di commutazione;
140 Convertitori statici per azionamenti in alternata
+
TA1 T1 D1
Cc Lc i1
V (a)
+
DA1 TA1 T1 D1
Rs Cc Lc i1
V (b)
DA1' TA1' T1' D 1'
+
Cc1 T1 D1
TA1
Lc i1
V (c)
TA1'
Cc1’ T1' D1'
-
Fig.XI.41- Circuiti di commutazione forzata della fase "1" di un inverter VSI per gli
schemi Mc Murray (a), reliance (b) e BBC (c).
b) inverter reliance, derivato dal Mc Murray con l'aggiunta di due diodi DA1 e DA1’
in antiparallelo ai tiristori ausiliari e una resistenza di smorzamento Rs;
c) inverter a commutazione ausiliaria BBC con diversa disposizione dei tiristori
ausiliari (TA1 e TA1’) e delle capacità (Cc e Cc’) e induttanza (Lc ) di commutazione.
La necessità di ricorrere ad onerosi circuiti di commutazione forzata aveva reso il
convertitore a corrente impressa (CSI) nettamente favorito rispetto a quello a tensione
141
+ VAB
V
A +
V B O 0
C t
VA VB -
-V
VC
VBC
-
V
+
VA 0 t
V
- -
-V
0
t VCA
VB V
V 0 +
t
0 -V
-
t
VC Vf,A
V 2V/3
0 +
0 t - t
-2V/3
2 t 0 2 t
0
Fig.XI.43 - Tensioni dei punti A, B e C Fig.XI.44 - Tensioni concatenate di uscita di un
rispetto al riferimento (tensioni VSI ad onda rettangolare.
di fase dell'inverter) Tensione di fase di armatura.
143
V
V
VA (2 k 1) sin [(2k 1) t ]
2
k 1
V
V
VB (2 k 1) sin [(2k 1) ( t 2 / 3)] (1)
2
k 1
V
V
VC (2 k 1) sin [(2k 1) ( t 4 / 3)]
2
k 1
VA, B VA VB
VB ,C VB VC (2)
VC , A VC VA
V f , A (VA, B VC , A ) / 3
V f ,C (VC , A VB,C ) / 3
VO (VA VB VC ) / 3 (4)
V
VO V3 k sin (3 k t ) (5)
2
k 1
cioè VO ha valor medio pari alla metà della tensione continua di alimentazione
dell'inverter e contiene le sole armoniche di ordine multiplo di 3 (con la modulazione
144 Convertitori statici per azionamenti in alternata
PWM esaminata più avanti è, però, possibile ottenere tensioni di fase VA, VB, VC prive
in origine delle componenti di terza armonica e multiple).
La forma d'onda della tensione concatenata è identica a quella di corrente nel CSI
ideale (cfr. fig.XI.23): si ottiene con una commutazione ogni 60° e la tensione assume
solo i tre valori V, 0 e -V.
Si parla in questo caso di inverter ad onda rettangolare (o "six-step inverter") e la
frequenza di commutazione di
ciascun componente è uguale a i
quella dell'onda di uscita. La forma
d'onda della corrente di fase del
motore è del tipo riportato in 0
t
fig.XI.45, visibilmente meno ricca di
armoniche rispetto al caso di
alimentazione con CSI, seppur
fortemente distorta. Fig.XI.45 - Andamento della corrente di fase di un
motore asincrono alimentato da VSI ad
Per la natura induttiva del motore, onda rettangolare.
infatti, si ha il filtraggio delle
armoniche di corrente, il cui contenuto complessivo risulta ridotto rispetto a quello
della tensione. Vi è da osservare, però, che, mentre rispetto a tutte le armoniche
superiori il motore si presenta quasi in corto circuito (gli scorrimenti armonici
assumono valori sk1), non altrettanto si verifica per la fondamentale, perché lo
scorrimento s1 è dell'ordine di qualche centesimo. Per una fissata frequenza dell'onda
di tensione e del valore della tensione continua V, l'armonica fondamentale di corrente
ha ampiezza legata alla coppia di carico e, in regime continuativo, può variare dal
valore nominale I1,n a quello a vuoto I1,0, mentre le altre armoniche sono praticamente
insensibili alle condizioni di carico (cfr. espressioni X.46 degli scorrimenti armonici
sk). Più è bassa la coppia di carico e più il contenuto armonico di corrente ha un peso
maggiore rispetto alla fondamentale e, di conseguenza, il funzionamento risulta più
irregolare. Un esempio è in fig.XI.46, in cui sono riportati lo spettro e la forma d'onda
della corrente di armatura di un assegnato motore in condizioni di carico nominale (b)
e a vuoto (c) con alimentazione da VSI ad onda rettangolare (a). I due spettri di
corrente sono espressi in valori relativi e sono entrambi riferiti alla corrente nominale
I1,n.
145
vf (t) V k /V1
1 1
0
t
(a)
57
.2 11 49
0 k
i(t) I k /I1,n
1
1
0
t
(b) 5
7
.2 11
49
0 k
I k /I1,n
i(t) 1
1
0 (c) 5
t .2 7
11 49
0 k
Fig.XI.46 - Andamento temporale e spettro della tensione (a) e della corrente di fase di un
motore asincrono alimentato da VSI a onda rettangolare in condizioni di carico
nominale (b) e a vuoto(c).
In fig.XI.47 sono anche riportati gli oscillogrammi della corrente di fase rilevati
sperimentalmente su un motore 7.5 kW, 4 poli, 50 Hz, in condizioni di carico
nominale (b) e a vuoto (c).
Il valore della tensione continua V deve essere scelto congruentemente con quello
nominale del motore. L'ampiezza delle diverse armoniche dello sviluppo in serie di
Fourier dell'onda di tensione sono legate a V attraverso le relazioni:
i(t) i(t)
(b) (c)
0 0
t t
Fig.XI.47 - Oscillogrammi sperimentali della corrente di fase di un motore asincrono alimentato da VSI a
onda rettangolare in condizioni di carico nominale (b) e a vuoto(c). Motore 4 poli ,50 Hz, 380 V, 7.5 kW.
146 Convertitori statici per azionamenti in alternata
2V
VM , k [cos (k / 6) cos(5 k / 6)] (6)
k
2 3
VM ,1 V 1.1 V
cioè è circa il 10% più grande della tensione continua (il valore efficace della prima
armonica risulta pari a 0.78 V).
Per variare la tensione di alimentazione del motore (armonica fondamentale) in un
inverter 6-step è, quindi, necessario variare il valore di tensione continua.
Un primo metodo di variazione della tensione a cui ci si può riferire è quello della
modulazione di ampiezza, consistente nel variare il livello V della tensione continua.
Questa tecnica comporta una serie di inconvenienti:
- necessità di disporre di un raddrizzatore controllato come primo stadio del
convertitore (o di un raddrizzatore a diodi con chopper in cascata);
- lentezza nell'adeguamento dinamico del valore di V dovuto alla presenza del filtro
capacitivo;
- contenuto armonico costante della tensione di uscita in tutto il campo di frequenza
con elevati valori delle armoniche di ordine basso; da ciò deriva un contenuto
armonico della corrente di armatura del motore molto più elevato a basse
frequenze di funzionamento;
- elevate distorsioni delle correnti assorbite dalla rete per la presenza di un
raddrizzatore controllato.
147
VA
Fig.XI.48
Esempio di tensione di fase
0 2 t dell'inverter "affettata" in
maniera speculare rispetto a .
Nel corso degli anni sono state proposte diverse tecniche di modulazione di tipo
PWM con numerose varianti, tra le quali si possono ricordare la modulazione a
pulsazione costante e quella a pulsazione sinusoidale.
2
0 t Fig.XI.49
Esempio di tensione concate-
-V nata nel caso di modulazione a
pulsazione costante.
' "
V
V2 V
v*(t)
VM
V1
0 t1 t2 t
Se con ' si indica l'intervallo in cui la tensione vale +V (o -V) e con '' quello in
cui vale 0, e si considerano due intervalli nell'intorno dei due istanti t1 e t2
genericamente scelti, la durata di ' deve essere tale che:
'1
V1 VM sin(2 f t1 ) V
'2
V2 VM sin(2 f t2 ) V
Con una tecnica di modulazione di questo tipo si genera, cioè, un'onda di tensione
a media mobile sinusoidale.
Dal punto di vista pratico, la modulazione sinusoidale può essere realizzata con
impiego sia di tecniche analogiche -come il ben noto metodo della sottooscillazione,
mutuato dal campo delle comunicazioni elettriche- sia numeriche, con ricorso a
microcontrollori digitali.
Tc =1/fc
AP
AM
T
0
t
VA
V
0
T/2 T t
Fig.XI.51- Modulazione della tensione di fase dell'inverter col metodo della sotto-
oscillazione triangolare-sinusoidale. Esempio con rf = 9, rA = 0.8, =0.
3
VM ,1 V rA (7)
2
Si parla al contrario e di sovramodulazione quando rA>1.
Dalla fig.XI.51 si rileva agevolmente la differente larghezza degli impulsi di
tensione nel periodo T. La tensione concatenata di uscita dell'inverter assume la forma
del tipo di quella (b) in fig.XI.52, in cui è anche riportata la caratteristica tensione di
fase (c) del motore connesso a stella.
Un vantaggio dell'impiego di tale tipo di tecnica PWM consiste nell'ottenimento di
una tensione con composizione armonica tale da determinare nel motore correnti poco
distorte, a condizione che il rapporto sia sufficientemente elevato. E', infatti, possibile
verificare che lo spettro di tensione si presenta "a grappoli" intorno alle frequenze k fc
VA
V
(a)
0
T/2 T t
Vconcatenata
V
0 (b)
t
-V
Vfase
2V/3
0 (c)
T t
Fig.XI.52 - Andamento della tensione di fase del convertitore, della tensione concatenata di
uscita e della tensione di fase di un motore alimentato con inverter VSI-PWM
con sottooscillazione e con rf = 9, rA =0.8, =0.
153
Vk /V1 Ik /I1,n
1 1 1 1
(a) (b)
.4 .4
5
5
.2 7 11 .2 7
11
101 101
0 k
0 k
Vk /V1 Ik /I1,n
1 1 1 1
(c) (d)
.4 .4
7 11 7
.2 .2 11
101 101
0 k 0 k
Fig.XI.53 - Spettri di tensione e corrente di armatura per inverter ad onda rettangolare (a, b) e con
modulazione PWM mediante sottooscillazione con rf =9, rA =.8 (c, d). Le correnti sono
relative ad un motore 4 poli, 380 V, 50 Hz, 7.5 kW a velocità nominale.
VA
V
0
t
T/2 T
Vconcatenata
V
0
t
-V
Vfase
2V/3
0
t
Fig.XI.55 - Andamento della tensione di fase del convertitore, della tensione concatenata
di uscita e della tensione di fase di un motore alimentato con inverter VSI-
PWM con sottooscillazione e con rf =21, rA =.8, = 0.
Miglioramenti apprezzabili si possono conseguire, ad esempio, già con rf =21. Le
forme d'onda di tensione sono riportate in fig.XI.55, mentre gli spettri armonici della
tensione e della corrente di armatura sono in fig.XI.56, con riferimento alle stesse
Vk /V1 Ik /I1,n
1 1 1 1
.4 41 43 .4
19 23
.2 .2 19 23
97 101 41 43
97 101
0 0
k k
Fig.XI.56 - Spettri di tensione e corrente di armatura per inverter VSI-PWM con rf =21, rA =0.8.
Le correnti sono relative allo stesso motore di fig.XI.53.
155
i(t)
condizioni di funzionamento delle figure
precedenti.
Con l'eliminazione delle componenti
0 t armoniche di tensione fino a quella di
ordine 17, la corrente di armatura
presenta uno spettro notevolmente più
'appiattito' rispetto ai casi precedenti e, di
Fig.XI.57 - Andamento temporale della corrente conseguenza, la sua forma d'onda
con inverter VSI-PWM con r=21.
(fig.XI.57) comincia ad apparire prossima
ad una sinusoide.
Con rf abbastanza elevato (rf >9) si verifica che l'armonica fondamentale della
tensione di fase modulata ha ampiezza pari a:
V
V1 rA , (7')
2
Vk /V1 Ik /I1,n
1 1 1 1
.4 .4
97 101
.2 .2
97 101
0 k 0 k
Fig.XI.58 - Spettri di tensione e corrente di armatura per inverter VSI-PWM con rf =99.
Le correnti sono relative allo stesso motore di fig.XI.52.
Un ulteriore esempio con un valore di rf molto più elevato (rf =99) è riportato
nelle figure XI.58 e 59, analoghe alle precedenti, alle quali si può associare
l'andamento temporale della corrente (fig.XI.60), praticamente sinusoidale, come
ovvia conseguenza dello spettro privo delle armoniche di ordine k<97.
156 Convertitori statici per azionamenti in alternata
VA
V
0
t
Vconcatenata
V
0
t
-V
Vfase
2V/3
0
t
Fig.XI.59 - Andamento della tensione di fase del convertitore, della tensione concatenata di
uscita e della tensione di fase di un motore alimentato con inverter VSI-PWM con
sottooscillazione e con rf =99.
i(t)
0
t
Fig.XI.60
Andamento temporale della corrente con
inverter VSI-PWM con rf =99.
Dall'analisi dei casi esaminati è evidente che il rapporto rf deve essere il più alto
possibile.
157
XI.6.6.b - Sovramodulazione
AM
AP
0
T t
VA
V
0 t
T/2 T
alimentazione dell'inverter), cioè 4 / 1.27 volte più piccola di quella con inverter
ad onda rettangolare (cfr. fig.XI.62). Con la sola modulazione lineare, non è cioè
possibile regolare la tensione di uscita dell'inverter in accordo con la frequenza, per
elevati valori di quest'ultima.
Con la sovramodulazione, inoltre, non sono più valide la (7) e la (7') e, quindi, non
è più lineare la relazione che lega l'ampiezza della fondamentale di tensione V1
all'indice di modulazione rA.
0 T
t
VA
0
T/2 T t
Fig.XI.63 - Sottoscillazione con modulante deformata di 3a armonica.
VA
V
0
0 4
1
2 3
Fig.XI.64 - Tensione di fase di un inverter con rf =11
fig.XI.64 speculare rispetto al semiperiodo e simmetrica rispetto al quarto di periodo,
ha uno sviluppo in serie di Fourier di soli seni (o soli coseni) ed è priva di armoniche
pari. Si ha, allora:
V
v A (t ) a(2 k 1) cos (2k 1) / 2
2
k 1
160 Convertitori statici per azionamenti in alternata
E' agevole verificare che i coefficienti sono esprimibili in funzione degli angoli
singolari su indicati:
1 4
4V
a(2 k 1) 2 (1)i cos (2k 1) i (8)
(2k 1)
i 0
a1 VM ,1
(9)
a5 a7 a11 a13 0
Dalle (8) e (9) si ottiene così un sistema algebrico non lineare di 5 equazioni nelle
5 incognite , , , , da risolvere per via numerica.
E' evidente che ad ogni frequenza di uscita dell'inverter corrisponde una desiderata
tensione di alimentazione del motore di ampiezza VM,1 e bisogna rieffettuare il calcolo
degli angoli i. Essendo presenti delle funzioni circolari nelle equazioni (9), i tempi di
calcolo necessari alla soluzione del sistema non sono proprio trascurabili; la
modulazione a cancellazione di armoniche non si presta, quindi, ad essere impiegata
in un controllo veloce in tempo reale.
Si ricorre, in genere, alla tabellazione dei valori degli angoli i di turn-on/turn-off
in grado di azzerare alcune armoniche; una volta fissato il numero di armoniche che si
vuole cancellare (cioè, fissato rf), l'andamento di ciascuno degli i su indicati è
funzione dell'ampiezza desiderata di fondamentale VM,1. Per un assegnato rf è
possibile allora determinare per punti una famiglia di curve i =f(V M , 1 ), che
forniscono il set di valori di i (con i=0,.., n*) in grado di annullare n*=(rf -1)/2
armoniche di tensione in corrispondenza di un generico valore di VM,1.
La complessità del sistema (9) è fortemente crescente all'aumentare del numero di
armoniche da sopprimere; il metodo di modulazione è, pertanto, maggiormente adatto
ad azionamenti che impiegano inverter con dispositivi a bassa frequenza di
commutazione (ad es. tiristori), applicazioni tipicamente di elevata potenza.
Vi è infine da notare che l'azzeramento delle armoniche di ordine basso non dà
certezza di un miglioramento delle prestazioni complessive dell'azionamento. Le
armoniche rimanenti (quelle non cancellate) possono, infatti, subire notevoli
161
imprimere nell'armatura del motore; tali correnti is*,k vengono comparate (cfr.
fig.X.65 che si riferisce ad una sola fase di inverter ) con le effettive correnti di fase
is,k del motore; gli errori k is*,k is ,k vengono processati da regolatori ad isteresi a
due livelli di uscita che comandano l'accensione del componente superiore o di quello
inferiore della relativa fase di inverter al fine di far aumentare o diminuire la
162 Convertitori statici per azionamenti in alternata
+
Tk
V is,k M
A
is,k
* + k 1
T k'
is,k - -
Fig.XI.65 - Controllo in corrente con regolatore ad isteresi per una fase di armatura
corrispondente corrente di armatura, in modo che il motore viene alimentato con una
tensione tale da realizzare la corrente desiderata con una prefissata tolleranza.
L'ampiezza dell'isteresi del regolatore (2 in figura) corrisponde ad una banda di
tolleranza (o, appunto, di isteresi) ammissibile, centrata intorno al valore di
riferimento (cfr. fig.XI.66). Fino a quando il valore istantaneo della corrente is,k
rimane internamente alla banda prefissata (cioè – < k < ) non viene effettuata
alcuna variazione nello stato di conduzione dei componenti dell'inverter. Quando,
invece, la corrente is,k raggiunge il limite superiore della banda ( k = - ), la tensione
di fase viene diminuita, collegando il punto A in fig.XI.65 al morsetto "-" attraverso
l'accensione del componente del ramo inferiore. Viceversa, se la corrente raggiunge il
*
is,k , is,k
*
is,k is,k
0
t
2
VA
0
t
Fig. XI.66 - Corrente e tensione di fase dell'inverter con regolatore ad isteresi.
163
ha commutazione. La mas-
is,k sima frequenza di switching
*
is,k +
è pari a fc,max=1/T; la
*
is,k frequenza media risulta,
* invece, più bassa.
is,k -
Se si azzera la larghezza
di banda (=0), si ha
commutazione ogni T e,
VA
n vA vB vC vs Im
v3 v2
0 0 0 0 v0 0 010 110
1 1 0 0 v1
2 1 1 0 v2 v4 v0 v7 v1 Re
011 000 111 100
3 0 1 0 v3
4 0 1 1 v4
5 0 0 1 v5 v5 001 101v6
6 1 0 1 v6
Fig.XI.69 - Stella dei vettori di tensione di
7 1 1 1 v7 0 fase di un VSI.
TA1
C1
DA1 TA2
DA2 TA3
C2
(a) DA3 TA4
V O
TA1'
C3 DA1'
DA2' TA2'
C4 TA3'
DA3'
TA4'
A B C
VAO
2E
0
T/2 T
-2E
tensioni di fase
VBO
(b) 2E
0
T/2 T
-2E
2E
T/2 T
0
-2E
Stati di conduzione
V A,O
TA1 TA2 TA3 TA4 TA1' TA2' TA3' TA4'
2E 1 1 1 1 0 0 0 0
(c) E 0 1 1 1 1 0 0 0
0 0 0 1 1 1 1 0 0
-E 0 0 0 1 1 1 1 0
-2 E 0 0 0 0 1 1 1 1
Tavola XI.1 - Inverter a 5 livelli con diodi di collegamento. (a) Schema di collegamento;
(b) Tensioni di fase e concatenata; (c) Stati di conduzione
170 Convertitori statici per azionamenti in alternata
Vk /V1 Vk /V1
1 1 (a) Inverter 2 livelli 1 1 (b) Inverter 3 livelli
0.8 0.8
0.6 0.6
0.4 41 43 0.4
19 23
59 61
0.2 0.2 17 25 4143
0 0
Fig. XI.72 - Spettri armonici della tensione concatenata di uscita di inverter a due e a tre livelli.
Rapporto tra frequenza di commutazione e frequenza fondamentale = 21.
A titolo esemplificativo, in fig.XI.72 è riportato lo spettro della tensione
concatenata di uscita di un inverter a tre livelli modulato con una tecnica di
sottoscillazione sinusoidale del tipo in fig.XI.73 (simile al caso del VSI tradizionale,
con una modulante sinusoidale e due portanti triangolari sovrapposte) in confronto
con quello analogo di un inverter classico a due livelli. Entrambi gli spettri si
riferiscono alla stessa frequenza di modulazione dei singoli componenti (nell'esempio
è rf =21). E' evidente un complessivo miglioramento dello spettro con significativa
riduzione dell'ampiezza di numerose armoniche.
Tc =1/fc
T t
0
Fig. XI.73 - Esempio di modulazione con sottoscillazione sinusoidale con due portanti
triangolari sovrapposte e in fase.
Ik/I1 Ik/I1
1 (a) Inverter 2 livelli 1 (b) Inverter 3 livelli
1 1
0.8 0.8
0.6 0.6
0.4 0.4
0.2 0.2
19 23 4143 17 25 4143
59 0
0
0 t t
0
Fig. XI.74 - Esempio di spettri armonici e andamenti temporali della corrente di fase di un motore
asincrono alimentato tramite inverter a 2 livelli (a) e a tre livelli (b) con le tensioni in fig. X.72.
figura è evidente la possibilità di conseguire con un inverter a più livelli una sensibile
riduzione dell'ampiezza delle oscillazioni di corrente sovrapposte alla fondamentale.
I possibili stati di conduzione dell'inverter NPC a 3 livelli sono 33=27 (invece
degli 8 stati per un VSI a 2 livelli), che danno luogo a 19 distinti vettori spaziali della
tensione di fase dell'inverter (invece dei 7 del VSI tradizionale), di cui 18 attivi ed 1
nullo, come rappresentato in fig.XI.75.
4 3
I 6 vettori della stella più interna 5
combinazioni.
Nel caso generale di inverter con diodi di collegamento ad m livelli (cfr.
Tav.XI.1.a), bisogna disporre di m-1 capacità nello stadio intermedio in continua,
ciascuna con tensione di carica E= V/(m-1). Le tensioni dei morsetti di uscita A, B o C
rispetto al punto O possono assumere valore 0, E, 2E, ..., corrispondenti ad m livelli
nella tensione di fase e (2m-1) livelli in quella concatenata. Per ciascuna fase
dell'inverter i dispositivi di interruzione devono essere in numero di 2(m-1), mentre i
diodi di bloccaggio (in grigio in figura) sono (m-1)(m-2). Vi è necessità di disporre in
serie più diodi se essi hanno tensione nominale pari ad E, uguale a quella dei
dispostivi di commutazione. La Tav.XI.1b riporta l'andamento delle tensioni di fase
VAO e VBO e di quella concatenata VAB nel caso semplice di una sola commutazione
per periodo di ciascun componente. Si nota una forma d'onda abbastanza prossima ad
una sinusoide. L'elevato numero di componenti complessivamente necessari limita,
però, il numero di livelli realizzabili in pratica.
Un problema di questi inverter multilivello con diodi di collegamento è lo
squilibrio delle tensioni sui condensatori; siccome questi possono caricarsi e scaricarsi
in misura diversa a seconda dell'intervallo di tempo di conduzione dei diversi
componenti, la tensione di uscita presenta livelli di tensione di altezza diversa.
(a)
TA1
C1 TA2
CA3 TA3
C2 CA2 TA4
V CA3 CA1
O'
TA1’
C3 CA2
CA3 TA2’
TA3’
C4
TA4’
O
A B C
(b)
Stati di conduzione
V A,O
TA1 TA2 TA3 TA4 TA1' TA2' TA3' TA4'
4E 1 1 1 1 0 0 0 0
3E 1 1 1 0 1 0 0 0
2E 1 1 0 0 1 1 0 0
E 1 0 0 0 1 1 1 0
0 0 0 0 0 1 1 1 1
Tavola XI.2 - Inverter a 5 livelli con condensatori di bilanciamento. (a) Schema di collegamento;
(b) Esempio di possibili stati di conduzione.
TA2, TA3, TA1’ e spegnere gli altri: così facendo, infatti, i condensatori C1, C2, C3, C4
risultano in serie e opposti a CA1, per cui la tensione risultante sarà VAO=4E-E. Lo
stesso risultato si può ottenere con la combinazione TA2, TA3, TA4, TA4’; in genere ci
sono più combinazioni di stati di conduzione che consentono di ottenere la stessa
tensione. Per tutte le combinazioni possibili si hanno 4 componenti accesi per fase e 4
spenti; non possono, inoltre, essere accesi componenti simmetrici rispetto al punto
centrale di fase; ad esempio, l'accensione di TA4, TA4’ mette in cortocircuito il
174 Convertitori statici per azionamenti in alternata
V1=E C1 VA1 A
(a)
V2=E C2 VA2
VAO
Vm-1=E Cm-1
VA(m-1)
O
VA1
(b)
0
T/2 T
VA2
0
T/2 T
VA3
0
T/2 T
VA4
T/2
0
T
VAO
4E
T
0
T/2
-4E
Tavola XI.3 - Convertitore multilivello con inverter in cascata. (a) Schema di collegamento per una fase.
(b) Tensioni di fase parziali e risultante nel caso di 9 livelli.
176 Convertitori statici per azionamenti in alternata
IGCT
Modulo con
IGBT
raffreddato
ad acqua