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2006/2007 1
dipende dai tempi di ricombinazione delle cariche sulle superfici di separazione tra zone a
diverso drogaggio.
I convertitori diretti e quelli indiretti a commutazione naturale, sono apparecchiature in cui
sul lato carico è presente una rete o un carico attivo tali da fornire la tensione impressa
necessaria per la commutazione. Per questo tipo di convertitori sono spesso utilizzati come
componenti gli SCR, in tale caso infatti manca il circuito di spegnimento e i tiristori vengono
utilizzati sia per il basso costo che per l'affidabilità e per gli elevati valori di tensione e
corrente che possono sopportare.
Nel caso di convertitori indiretti, se il carico al quale è connesso il ponte a tiristori è passivo,
non è possibile avere commutazione naturale, è allora necessario disporre di elementi che
immagazzinano energia, i quali provvedono alla commutazione e garantiscono il tempo di
pausa per il componente in estinzione.
Per rendere indipendente la frequenza di uscita di un convertitore dalla frequenza di rete,
bisogna fare uso di un dispositivo di disaccoppiamento, per tale ragione è presente un circuito
intermedio a corrente continua.
Il convertitore è allora costituito da un circuito raddrizzatore, alimentato dalla rete, in cui si
effettua la trasformazione ca/cc, e da un inverter che provvede sia alla trasformazione inversa
che all'alimentazione dell'utenza a frequenza e tensioni variabili.
Il circuito intermedio a c.c., mentre consente la completa indipendenza fra frequenza
d'uscita e frequenze d'ingresso, non permette il passaggio dalla rete di potenza reattiva
necessaria per la commutazione o richiesta dalla utenza; ciò comporta la necessità di reperire
una sorgente di potenza reattiva, all'atto della commutazione della corrente di carico da un
ramo all'altro del ponte che costituisce l'inverter. Nel caso più generale, l'utenza non solo non
è in grado di fornire la potenza reattiva necessaria alla commutazione, ma ha lei stessa
bisogno di potenza reattiva (ad esempio motore asincrono), l'inverter deve pertanto poter
trasmettere sia potenza attiva che reattiva.
Infatti, in tali convertitori è necessaria la presenza di uno o più componenti reattivi per la
commutazione della corrente di carico da un ramo all'altro, in modo da ottenere in uscita una
tensione con la frequenza prefissata.
Si consideri il circuito di fig. 14.2 con quattro interruttori, esso può funzionare sia con
comando simmetrico, o bipolare, ottenendo così in uscita la tensione mostrata in fig. 14.2-b,
sia con il comando degli switch non simmetrico o unipolare, fig.14.2-c.
D1 S1 S3 D3
ωt
S2 S4
D2 D4
β
θ π π+θ 2π ωt
Fig. 14.3 - Inverter monofase; a)schema circuitale, b) funzionamento unipolare, tensione
corrente di carico, e corrente di linea
14.3-b. La presenza dei diodi in tale schema è resa necessaria dall'esigenza di consentire alla
corrente di scorrere, per effetto dell’energia immagazzinata nell’induttanza del carico, anche
dopo l’apertura degli switch, di conseguenza anche negli istanti in cui tale corrente sia in
verso opposto alla tensione; è possibile osservare il ruolo che svolgono i diodi, esaminando il
funzionamento del circuito nel caso in cui il carico è un motore, e quindi schematizzabile con
un bipolo R-L.
V=0 (14.3)
I ( t ) = − I 0 e − ( t R / L ) = − I 0 e − (ω t / Q ) (14.4)
b) β <ω t <π
V=E (14.5)
E (t ) ⎛ E (t ) ⎞ − (ω t − β ) / Q
I (t ) = + ⎜ I β (t ) − ⎟e (14.6)
R ⎝ R ⎠
c) π <ω t < π +β
V=0 (14.7)
I (t ) = I π e − (ω t − β ) / Q (14.8)
V=-E
E (t ) ⎛ E (t ) ⎞ − (ω t − β −π )/ q
I (t ) = + ⎜ I β (t ) − ⎟e
R ⎝ R ⎠
Ic = + I allorche' conducono S1 e S4
Ic = - I allorche' conducono S3 e S2
Il carico fornisce invece energia alla rete negli intervalli β< ωt< θ e π+β< ωt< θ+π
Ic = + I se conducono D4 e D1
Ic = - I se conducono D2 e D3
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Fig. 14.4a - Inverter monofase a ponte Mc Murray; a), schema circuitale, b) c)forme
d'onda nel circuito principale, d)forme d'onda nel circuito di commutazione della corrente
attraverso il condensatore e attraverso il diodo
Conversione statica - Convertitori C.C./C.A. cap XIV A.A. 2006/2007 7
Per facilità di comprensione, vengono di seguito elencati gli intervalli di tempo sopra
menzionati.
t1= accensione di T'h1
t2=la corrente si annulla nel tiristore principale Th1, a causa della contro polarizzazione
effettuata da D1.
t3=il tiristore principale Th1 è bloccato, la corrente nel carico è assicurata dalla scarica del
condensatore.
t4= accensione del tiristore principale Th2.
t5=la corrente Ic non assicura più la costanza della corrente di carico e diviene necessaria la
conduzione della corrente in D2 .
t6= la corrente di carico è passata dal tiristore Th1 al diodo D2 .
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Gli inverter indiretti con tensione impressa sul link in continua, possono lavorare con con
comando a sfasamento o ad onda quadra, e con comando a pulsazioni multiple del tipo
PWM e SVM. I primi hanno la frequenza di commutazione dei componenti switching uguale
alla frequenza della tensione trifase di uscita del convertitore, fc=fm, per i secondi invece la
frequenza di commutazione è pari a quella della portante fc>fm.
Di seguito sono riportati per primi gli schemi di inverter del tipo VSI con comando a
sfasamento, che come si vedrà di seguito possono essere considerati come una estensione del
tipo PWM. Le armoniche presenti nelle tensioni di uscita non portano gravi conseguenze, se
l' inverter serve per la alimentazione di motori, poiché tali armoniche danno luogo soltanto a
coppie frenanti e a perdite supplementari di modesta entità; per questo motivo il motore ha
un rendimento inferiore e deve essere sovradimensionato. Per quanto riguarda l' ordine e la
grandezza di tali armoniche, la trattazione verrà effettuata schema per schema.
- tutti gli elementi semiconduttori hanno comportamento ideale, si può così ritenere che il loro
innesco e interdizione avvengano senza ritardi, dall’istante in cui si applica l'impulso di
comando.
- la capacità del condensatore di livellamento C ha un valore tale che la tensione all’ingresso
dell’inverter si mantiene costante, indipendentemente dal carico.
- si trascurano le variazioni di tensione induttiva nelle bobine di commutazione, se presenti,
e le resistenze ohmiche nei conduttori e nei singoli rami dei semiconduttori.
Conversione statica - Convertitori C.C./C.A. cap XIV A.A. 2006/2007 9
Con tali ipotesi, lo studio può essere effettuato, tenendo presente lo schema circuitale di
fig.14.6; per questo schema in fig.14.8 è rappresentata la successione di comando nel tempo
dei switch, e le tensioni concatenate Vab, Vbc, Vca, mentre in fig. 14.9 sono riportate le tensioni
Van, Vbn, Vcn ai capi di ciascuna fase del carico, indicando con n il centro stella del carico
trifase. Le tensioni tra i morsetti a, b, c dell'invertitore e il punto di mezzo 0
dell'alimentazione (le cosiddette tensioni di fase dell'invertitore) hanno l'andamento di
fig.14.11-a), ed espresse in serie di Fourier possono scriversi:
2V ⎛ 1 1 ⎞
V ao = d ⎜ senω t + sen3ω t + sen5ω t + ....⎟
π ⎝ 3 5 ⎠
2V ⎛ 1 1 1 ⎞
Vbo = d ⎜ sen(ω t − 120) + sen(3ω t ) + sen(5ω t + 120) + sen(7ω t − 120) + ...⎟
π ⎝ 3 5 7 ⎠
2V ⎛ 1 1 1 ⎞
Vco = d ⎜ sen(ω t − 240) + sen(3ω t ) + sen(5ω t + 240) + sen(7ω t − 240) + ...⎟
π ⎝ 3 5 7 ⎠
detto Vd il valore massimo della tensione rettangolare tra i morsetti R e T di fig.14.6, il valore
massimo della fondamentale e delle sue armoniche di ordine dispari vale:
4 Vd V 4 Vd V1
V1 = ≈ 1.27 d Vh = =
π 2 2 hπ 2 h
. Si può osservare come queste onde a 6 passi hanno armoniche dell'ordine 6n ±1 con n
numero intero che formano rispettivamente le terne dirette e inverse, e dell'ordine 6n+3 che
formano le terne omopolari.
ωt ωt
ωt ωt
ωt ωt
Fig. 14.7 - Tensioni rispetto a massa degli switch nel caso in cui la massa sia a metà del link
in continua , e nel caso sia sul conduttore T.
La tensione concatenata può scriversi per differenza a due a due delle tensioni di fase ed
hanno la forma d'onda di fig. 14.8
Conversione statica - Convertitori C.C./C.A. cap XIV A.A. 2006/2007 10
2 3 ⎛ 1 1 ⎞
Vab = Vd ⎜ sen(ω t + 30) − sen5(ω t + 30) − sen7(ω t + 30) − ....... ⎟
π ⎝ 5 7 ⎠
2 3 ⎛ 1 1 ⎞
Vbc = Vd ⎜ sen[(ω t + 30) − 120] − sen[5(ω t + 30) + 120] − sen[7(ω t + 30) − 120] − ....... ⎟
π ⎝ 5 7 ⎠
2 3 ⎛ 1 1 ⎞
Vca = Vd ⎜ sen[(ω t + 30) − 240] − sen[5(ω t + 30) + 240] − sen[7(ω t + 30) − 240] − ....... ⎟
π ⎝ 5 7 ⎠
ωt
π 2π ωt
ωt
ωt ωt
ωt
ωt ωt
ωt
V a 0 + Vb 0 + Vc 0 4 Vd ⎛ 1 1 ⎞
Vn0 = = ⎜ sen ( 3ω t) + sen ( 9ω t) + ... ⎟
3 π 2 ⎝3 9 ⎠
che mostra che la tensione V0n è costituita da tutte e sole le armoniche multiple di 3,
presenti nella tensione di fase, fig. 14.9. Le tensioni stellate del carico si ottengono
sottraendo V0n alle tensioni di fase:
2V a 0 V − Vc0
V an = V a 0 − V n 0 = − b0
3 3
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2Vd ⎛ 1 ⎞
Van = ⎜ senω t + sen5ω t + ....⎟
π ⎝ 5 ⎠
2V ⎛ 1 1 ⎞
Vbn = d ⎜ sen(ω t − 120) + sen(5ω t + 120) + sen(7ω t − 120) + ...⎟
π ⎝ 5 7 ⎠
2Vd ⎛ 1 1 ⎞
Vcn = ⎜ sen(ω t − 240) + sen(5ω t + 240) + sen(7ω t − 240) + ...⎟
π ⎝ 5 7 ⎠
L’andamento delle tre tensioni Van, Vbn, Vcn mostrato nella fig.14.9 può essere ricavato
considerando l’impedenza è per ciascuna fase pari a Z ed i tre modi di funzionamento
seguente:
− 2Vd
Van = Vbn = I 3
Z Vd
= Vcn = − IZ =
2 3 3
ωt
ωt
ωt
Fig.14.9- Inverter VSI; tensioni di fase per un carico trifase a stella, connesione tra le fasi
(modo 1) 0<ωt<π/3
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ωt ωt
ωt
ωt
Fig.14.9_a- Inverter VSI; corrente per un carico resistivo induttivo nella fase a e tensione sul
centro stella del carico in relazione con la tensione di fase a .
L'angolo di conduzione dei diodi è funzione di (ω L)/R e cresce al crescere di questo finché
tale angolo è inferiore a 60° dopo la commutazione da un componente al successivo solo un
diodo conduce corrente (fig.14.10-a). Se tale angolo supera i 60°, la corrente in alcuni
intervalli di tempo, scorre in un circuito in cui oltre al carico sono presenti due diodi, detti di
libera circolazione, e ciò perché le induttanze del circuito di carico non riescono
nell'intervallo di 60° a cedere tutta l'energia immagazzinata nel carico, e la parte restante
dovrà essere restituita alla sorgente di tensione (condensatori di livellamento). Il fenomeno è
descritto in fig.14.10c, in cui è stata effettuata una ulteriore commutazione dal componente S2
al componente S5, e per il quale la corrente Ic è costretta a scorrere attraverso D5.e la corrente
Ia continua scorrere attraverso D4.
Detto β l'angolo di conduzione dei diodi, il valore efficace della tensione può scriversi:
Veff β o
= 05 + con 0 <β< 60
Vc 2π
Il passaggio della corrente reattiva in un diodo, inizia non appena si spegne il relativo
componente switching. Riassumendo possono presentarsi due possibilità: β<60o,ed in tale
caso il circuito equivalente è quello mostrato in fig.14.10-b oppure β >60o, in tal caso il diodo
D1 che già partecipava alla conduzione per lo spegnimento di S1 effettuato 60o prima, ancora
conduce, il circuito equivalente è perciò quello di fig.14.10-c .
Infatti, nel caso in cui β<60o il tempo di 1/6 di periodo non è sufficiente a dissipare
completamente l'energia immagazzinata nelle induttanze, in tal caso entra in funzione un
secondo diodo e vi è uno scambio fra le induttanze del carico ed il condensatore di
livellamento.
Questo tipo di convertitore consente la frenatura a recupero di energia tutte le volte che il
raddrizzatore posto sul lato rete è un raddrizzatore controllato. La reversibilità della velocità
si ottiene invertendo semplicemente l'ordine di sincronismo nel comando degli switch.
Armoniche di Tensione : Sul carico sono presenti armoniche di tensione di ordine 5, 7, 11,
ecc.,e per esempio le armoniche 5 e 7 hanno rispettivamente ampiezza:
V5 = -(1/5) V1 (14.14)
V7 = (1/7) V1 (14.15)
Vn
In = (14.16)
L n2π f n
In partic., detto
V1
Id = (14.17)
L 2π f 1
Nel paragrafo precedente si è visto come, per non vincolare la frequenza di uscita di un
inverter (confr. convertitori diretti), è necessaria la interposizione di un circuito di
raddrizzamento, si è anche mostrato come ponendo una capacità in cascata al circuito
raddrizzatore è possibile ipotizzare una tensione continua e costante ai morsetti di ingresso
del circuito invertitore.
Fig. 14.11 -
Inverter trifase
ASCI;
a)schema
costruttivo,
Fig. 14.12 -
Inverter trifase
ASCI;
a)schema
costruttivo, c)
d) e) schemi
del circuito
durante la
commutazione
tale corrente si annulla per 60°, per poi ricircolare in verso opposto per altri 120o. Il valore
efficace dell'armonica fondamentale può scriversi:
2
J1r = Id (14.20-a)
π
Per quanto riguarda la tensione essa è sinusoidale, pur con la presenza di disturbi che si
manifestano in corrispondenza alle commutazioni.
Fig. 14.13 - Inverter trifase ASCI; a)schema della macchina per lo studio della
commutazione, b)tensioni e correnti nei condensatori, c)tensione e corrente nella fase R
Per quanto riguarda la reversibilità della velocità essa può essere effettuata invertendo il
campo rotante, cioè la sequenza di accensione e spegnimento dei switch; per quanto riguarda
invece la coppia, se il raddrizzatore è un raddrizzatore controllato, è possibile controllare la
coppia di frenaggio, in tale caso il verso delle correnti resta inalterato mentre varia quello
delle tensioni. Si ricordi infine che un siffatto tipo di convertitore può operare nei quattro
quadranti.
π 2π
ωt
Fig. 14.14 - Inverter monofase CSI a sfasamento, a) schema circuitale, b) corrente nel carico
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π 2π
ωt
Si considerino nello stato on gli switch 1 e 4, mentre gli switch 2 e 3 sono in off, la tensione e
la corrente nel carico avranno la stessa direzione. Se si vuole portare gli switch 1 e 4 in off
(con spegnimento naturale) e gli switch 2 e 3 in on si avrà bisogno della presenza di una
tensione capace di far passare una controcorrente nei componenti 1 e 4; pertanto nel
passaggio dai primi ai secondi la corrente sul carico deve cambiare di segno, invece la
tensione dovrà per un certo tempo mantenere lo stesso segno. Quanto sopra può realizzarsi
solo se la corrente che scorre nel carico è in anticipo rispetto alla tensione (fig.14.15(b)) ai
capi dello stesso, in caso contrario anche la tensione cambierà di segno e non sarà possibile
ottenere una controcorrente. Per ottenere lo sfasamento voluto tra tensione e corrente, è
necessario avere sul lato carico o un banco di condensatori o un motore sincrono
sovraeccitato
Lo schema trifase per un inverter CSI del tipo LCI è mostrato in fig. 14.16, in cui si può
osservare la presenza di una tensione continua lato sorgente Vr, generata come in figura da un
raddrizzatore controllato, convertita in una sorgente di corrente Id dalla presenza di una
opportuna induttanza Ld.
Sul lato carico vi può essere una impedenza, in cui ciascuna fase è rappresentata da una
resistenza ed una induttanza in serie ed una capacità in parallelo, o un motore sincrono,
ciascuna fase del quale è simulata con un generatore di f.e.m. e da una induttanza di
dispersione. Gli angoli di accensione degli switch, che in questo caso proprio per la presenza
dello spegnimento naturale dei tiristori, possono variare da zero a 360 o.
In fig. 14.17 è riportato:
Conversione statica - Convertitori C.C./C.A. cap XIV A.A. 2006/2007 19
l'inviluppo della tensione Vd ,tra il centro stella ed il lato superiore ed inferiore del link in
continua,
la sequenza di accensione dei tiristori per un angolo α di 180o tra l’istante in cui compare la
Va e l’istante in cui inizia a scorrere la corrente in S4,
la tensione Vca che si stabilisce nel circuito durante la commutazione dei componenti 2 e 4 .
Di seguito vengono analizzati quattro modi di funzionamento al variare dell’angolo α.
Fig.14.17 - Andamento delle tensioni e delle correnti nel circuito di commutazione con switch
2 e 4 per un angolo di accensione di 180 o
---Modo 1, 0<α<90o. Questo modo di funzionamento corrisponde al raddrizzatore commutato
da linea solo che in questo caso la commutazione invece che da linea è comandata dal
carico. In fig 14.18 è rappresentata l'accensione del Tiristore S4 della fase a per un angolo di
ritardo rispetto a Va di 45 o. Acceso il tiristore S4, il tiristore S2 del terzo ramo si spegne
per il segno negativo della tensione Vca rispetto a questo componente che tende a far passare
una controcorrente nel circuito che comprende oltre alle fasi a e c i tiristori S2 ed S4.
Fig.14.18 - Andamento delle tensioni e delle correnti nel circuito di commutazione con switch
2 e 4 per un angolo di accensione di 45 o
Si può osservare come la corrente Ia ritarda di 45 o rispetto a Va . La potenza attiva scorre
dal carico al link in continua e viene inviata verso la sorgente. La corrente Id sul link in
continua è sempre positiva, ma le tensioni sono legate dalle espressioni:
Vd = -Vdo cosα per l'inverter
Vr = Vro cosα' = Vdo cos (π-α) per il raddrizzatore
Conversione statica - Convertitori C.C./C.A. cap XIV A.A. 2006/2007 20
con α' angolo di accensione dei componenti del raddrizzatore, e si assume che la tensione
del generatore e la f.e.m. del carico siano eguali, α= 45 , α' = 135. Sul lato carico vi dovrà
essere o un banco di condensatori, VAR, o una macchina sincrona sovraeccitata.
---Modo 2, 90o<α<180 o In fig 12.19e è rappresentata la tensione di fase Va e la corrente di
fase per un angolo di 135 o, quando si accende il tiristore S4, il tiristore S2 del terzo ramo
è spento per il segno negativo della tensione Vca rispetto a questo componente che anche in
questo caso tende a far passare una controcorrente nel circuito che comprendeo oltre alle fasi a
e c i tiristori S2 ed S4. Si può osservare come la corrente Ia ritarda di 135 rispetto a Va . La
potenza attiva scorre dal link in continua al carico.
Fig. 14.19 - Andamento delle tensioni e delle correnti nel circuito di commutazione con
switch 2 e 4 per un angolo di accensione di 135 o
.---Modo 3, 180 o <α<270 o .Il funzionamento non può essere a commutazione naturale, ma
deve essere a commutazione forzata, il carico può essere un motore asincrono, e la potenza
dovrà andare dal link in continua al carico.
---Modo 4, 270 o < α<360 o .Il funzionamento non può essere a commutazione naturale, ma
deve essere a commutazione forzata, il carico può essere un motore asincrono, e la potenza
dovrà andare carico al link in continua, effettuando così un recupero di energia.
ω
π 2π
ω
ω
ω
ω
ω
Fig. 14.20- Sequenza di accensione degli switch elettronici e correnti nelle fasi del carico,
nell'inverter trifase CSI.
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CSI VSI
la tensione sul dc link è proporzionale alla la corrente sul dc link è proporzionale alla
potenza del motore ed al cosφ potenza del motore ed al cosφ
la corrente sul dc link è governata dalla la tensione sul dc link è governata dal
induttanza serie condensatore shunt
Si preferiscono motori con piccola reattanza Si preferiscono motori con grande reattanza di
di dispersione dispersione
In recupero si inverte il verso della tensione In recupero si inverte il verso della corrente
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Può alimentare motori di taglia più elevata Può alimentare motori di taglia più piccola
della sua potenza nominale della sua potenza nominale
La Pulse Width Modulation (PWM) è una tecnica di controllo dei convertitori che
consente di conferire una ampia capacità di regolazione delle grandezze di uscita; essa
è stata applicata in numerose applicazioni ed ha spesso reso obsolete altre soluzioni
precedentemente adottate.
La PWM si applica ai componenti elettronici a commutazione forzata, tale prerogativa
è resa necessaria dalla presenza delle aperture e chiusure dei componenti ad istanti ben
precisi e con frequenze piuttosto elevate; infatti la forma d'onda della tensione di uscita
è tanto migliore quanto più elevata è la frequenza di commutazione.
Il problema generale, che è alla base della progettazione del sistema di controllo di un
inverter PWM, è quello di scegliere istante per istante, tra le grandezze consentite,
quella da applicare in modo che la funzione V(t) in uscita abbia l'andamento
desiderato, o che è lo stesso, possegga un fissato contenuto armonico. Si intuisce allora,
come il compito del sistema di controllo, sia quello di "ritagliare" la funzione di
ingresso E, facendole assumere, di volta in volta, il più opportuno tra i valori
"permessi". Poiché, in pratica, non è realizzabile un perfetto accordo tra l'andamento
desiderato Vmod(t) e quello effettivo, di uscita del convertitore, il problema consisterà
nello scegliere gli istanti di commutazione dei componenti in modo da approssimare al
meglio la funzione modulante.
si ha quindi
Vd ⎛ V0 ⎞
Vm = ⎜ ⎟
2 ⎜V ⎟
⎝ px ⎠
Si può osservare che Vmod può essere approssimata con tanta maggiore precisione,
quanto più piccolo è l'intervallo base della funzione triangolare, inoltre se la frequenza
di commutazione è più elevata della massima frequenza dello spettro di Vmod si può
ritenere che V(t) ed Vmod abbiano lo stesso contenuto armonico, cioè la qualità della
modulazione è tanto migliore quanto più elevata è la frequenza dell'onda triangolare.
VBo(t) = -VAo(t)
Conversione statica - Convertitori C.C./C.A. cap XIV A.A. 2006/2007 27
S1 S3
S2 S4
Se la tensione che agisce su un componente è Vd/2, la tensione di uscita oscilla tra +Vd
e -Vd, per tale motivo il funzionamento è detto bipolare.
Conversione statica - Convertitori C.C./C.A. cap XIV A.A. 2006/2007 28
per j pari , k dovrà essere dispari e viceversa, vi saranno pertanto armoniche di ordine:
mf mf± 2 mf± 4
2mf 2mf± 1 2mf± 3 2mf± 5
3mf 3mf± 2 3mf± 4 3mf ± 6
Se si costruisce lo spettro armonico si ottiene un grafico simile a quello di fig. 14.24b.
Fig. 14.24b – Spettro armonico per un inverter trifase con modulazione PWM.
Si ricordi che nel caso trifase, se mf è multiplo di tre, poiché nella tensione concatenata
la differenza fra le armoniche è pari a 120° mf, la differenza fra le armoniche è
multipla di 360°, quindi la differenza fra queste armoniche si annulla.
Fig. 14.27 – Forma d’onda di una tensione di una tensione di fase Van e concatenata
Vab per un sistema trifase
Conversione statica - Convertitori C.C./C.A. cap XIV A.A. 2006/2007 31
⎡ 1 1 ⎤
⎢ 1 − −
2 2 ⎥
⎢ ⎥
[T ] = ⎢ 0
3
−
3⎥
⎢ 2 2 ⎥
⎢ 1 1 1 ⎥
⎢ ⎥
⎣ 2 2 2 ⎦
Se la connessione degli switch del ponte raddrizzatore trifase è tale che sono chiusi gli switch
1-6- 2, cioè lo switch superiore del ramo a e i due inferiori dei rami b e c, la tensione
fondamentale ai capi delle fasi a, b, c, essendo o il centro stella del carico, n il punto a
potenziale nullo e Vd la tensione sul link in continua , può essere ricavata come:
1
Con tale trasformazione, in sostanza è possibile esprimere le grandezze trifasi con due grandezze
ortogonali pure dipendenti dal tempo. Nel riferimento ortogonale (dq0), le quantità Vd(t) e Vq(t) sono
le componenti di una terna di tensioni simmetriche, in un riferimento rotante nel piano con velocità
angolare ω .
Conversione statica - Convertitori C.C./C.A. cap XIV A.A. 2006/2007 32
Va + Vb + Vc = 0 ; Vb = Vc ; Va = −(Vb + Vc ) = −2Vb
si ricava
V + Vbn + VCn V
V0 = an = − dc
3 6
1 1 2
Vb = − Vdc ; Vc = − Vdc ; Va = Vdc
3 3 3
Si tenga presente che in questo caso, se si considerano solo le fondamentali della
ternaVabc sull’intero periodo T, è possibile fissare pari a zero la somma delle tensioni
stellate, mentre se si considera la tensione come somma della fondamentale e delle sue
armoniche la somma delle tensioni stellate non è nulla ma pari al potenziale del centro
stella V0.
Procedendo in maniera analoga per le altre configurazioni, si giunge alla costruzione della
seguente tabella.
I dqs =
2
3
( )
S a + S b e j 2π 3 + S c e j 4π 3 I s
ovvero la corrente lato continua rappresenta la proiezione del vettore corrente di carico
lungo la direzione individuata dal vettore tensione ai morsetti di uscita, a meno di una
costante moltiplicativa. Le relazioni sono rappresentate graficamente dal diagramma
14.27
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con β= (90º -α/2), è possibile pertanto calcolare il valore di α che annulla la h-esima
armonica. Sarà perciò necessario calcolare gli istanti di commutazione ottimali e
prevedere una memoria ed un insieme di dispositivi (ad es. un microprocessore) in
grado di identificare gli istanti di commutazione ed effettuare le necessarie operazioni.
Poiché nella maggior parte degli invertitori si ammette che la grandezza modulante
Vm(t) ha una simmetria al quarto d'onda e che sia una funzione dispari, ne consegue
che se θ1, θ2,... θn sono gli angoli di commutazione nel primo quarto di periodo, si può
scrivere:
a) per gli angoli di commutazione del secondo quarto di periodo
dovranno ricavare i termini dello sviluppo in serie di Fourier tenendo conto che x(t) è
una funzione dispari e non ammette termini in seno ; perciò nel caso di modulazione
unilatera fig.14.15-a si avrà:
Ad esempio nel caso in cui x(t) sia una sinusoide, gli angoli di commutazione θ sono
calcolati, in modo da imporre il valore della armonica fondamentale ed annullare i
valori delle prime (n- 1) armoniche, che sono quelle a frequenza più bassa e quindi le
più fastidiose.
ωt
α
ωt
α
ωt
180−α
In questo ultimo caso il controllo può essere effettuato mediante regolatori P.I.
procedendo nel modo sottoesposto: si calcola l'errore tra il valore istantaneo di corrente
e il valore di riferimento; l'errore di corrente così calcolato rappresenta l'ingresso del
regolatore P.I., il segnale di uscita del regolatore, detto tensione di controllo, è
confrontato, attraverso un comparatore, con un onda triangolare di tensione avente
frequenza costante. L'intersezione tra la tensione di controllo e la triangolare,
comanda l'inserimento o il disinserimento dei componenti dell'inverter. Con questa
tecnica l'ondulazione della corrente rispetto al valore di riferimento risulta di frequenza
costante e di ampiezza variabile.
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