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Quadrimestrale

Poste Italiane S.p.A.– Spedizione in abbonamento postale—70% CN/BO


dell’AERCO
Associazione Emiliano
Romagnola Cori

N° 1, gennaio-aprile 2014

Farcoro
FARCORO
Quadrimestrale dell’Aerco
Associazione Emiliano Romagnola Cori
Gennaio-Aprile 2014
Edizione online: www.farcoro.it

Autorizzazione del Tribunale di Bologna


N° 4530 del 24/02/1977
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Matteo Unich

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Farcoro - indice

2
EDITORIALE
di Niccolò Paganini e Sandro Bergamo

4
CLAUDIO ABBADO
di Alessandro Rigolli

7
CORSO PER DIRETTORI DELL’AERCO
di Matteo Unich

8
CORO IN CLASSE:
ESPERIENZE E PICCOLI TRUCCHI P. 4 CLAUDIO ABBADO

di Matteo Unich

11
IMPARARE DALLA MUSICA
il metodo steiner
a cura di Enzo Vacante

17 ALICE
cantata per bambini in 7 quadri
di Ailem Carvajal
P. 11 SCUOLA STEINERIANA

23
LE NOSTRE RADICI
don gianrico fornasari
di Coro ANA Valnure

24
ANALISI
trascrizione ed analisi di
ave maria di willaert
di Andrea Angelini P. 41 CONCORSO CORALE CITTA’ DI RIMINI

32
VOCALITA’
la laringe: tanto per cominciare
di Daniele Farneti

36
AERCO NOTIZIE

1
Farcoro - editoriale

Niccolò Paganini
direttore editoriale

2
Farcoro - editoriale

«In un coro ogni persona è sempre concentrata sulla relazione della propria voce
con le altre. Imparare a cantare insieme significa imparare ad ascoltarsi l’un l’altro.
Il coro quindi, come l’orchestra, è l’espressione più valida di ciò che sta alla base
della società: la conoscenza e il rispetto del prossimo, attraverso l’ascolto reciproco
e la generosità nel mettere le proprie risorse migliori a servizio degli altri». 
Con queste parole Claudio Abbado presentava, al suo debutto, una delle
tante formazioni musicali nate per sua iniziativa, il Coro Papageno, un
coro molto speciale, formato da detenuti del carcere bolognese della Dozza.
La scelta di formare un coro per ricostruire quei legami sociali e il senso di
responsabilità che il delitto ha reciso o comunque compromesso, ci pare
particolarmente felice. La voce è l’unico strumento che portiamo dentro di noi e
occuparsi del coro significa occuparsi prima di tutto di persone: è proprio questo che
affascina e rende particolarmente “umanistico”, oltre che artistico, il cantare in coro.
Il coro è anche un concentrato di società dove i rapporti sono vissuti
con forte intensità e trasformati in musica. La responsabilità di ciascuno
è grande, perché l’errore di uno compromette o addirittura vanifica il
lavoro di molti. Un rapporto tra i coristi fondato sulla responsabilità
e sulla lealtà è la base necessaria a una buona realizzazione musicale.
Al tempo stesso la musica genera questa armonia tre le persone. Recenti
studi hanno dimostrato come le persone impegnate in un’esecuzione
musicale (e gli esperimenti sono stati condotti proprio su formazioni
corali) armonizzano tra loro i ritmi corporei, a partire da quello cardiaco:
dalla musica discende la possibilità di abbattere tanti muri che ci dividono.
Lo stesso Abbado spiegava come la musica opera su una parte del cervello
che è altra rispetto a quella della parola e della logica: rinunciare alla
musica è dunque rinunciare a una formazione completa della personalità.
Cantare in coro avvia dunque un circuito dove la buona musica crea buone
relazioni e le buone relazioni buona musica: un circuito virtuoso i cui benefici
ricadono ben al di fuori dei confini del coro, contribuendo a rafforzare identità
personali e profili sociali. E investire sul coro significa investire sulla formazione
delle persone, sulla formazione dei cittadini e del loro senso di responsabilità.
Esserne consapevoli e orgogliosi, per primi noi, che della musica
corale abbiamo fatto la nostra passione, e convincere di questo le
istituzioni del nostro paese: ecco un bell’obiettivo che, nel trentesimo
anno di vita della Federazione, tutta la coralità italiana deve porsi.

Sandro Bergamo
direttore di “Choraliter”

3
Farcoro - primo piano

CLAUDIO
ABBADO

di Alessandro Rigolli *
profondamente umano per la determinazione con la
quale ha affrontato la lunga malattia che ha minato
Scrivere qualche nota di ricordo attorno ad una per- la sua vita e la sua attività artistica. Parlando di un
sonalità – e, si badi bene, non ad un “personaggio” uomo, questa mi appare come la prima qualità da
– come Claudio Abbado non è cosa scontata. Alla evidenziare, niente affatto scontata e fondamentale
gentile richiesta del Direttore Editoriale di “Farcoro” per comprendere a pieno il profilo e la statura della
Niccolò Paganini – caro amico, oltre che stimato e sua personalità. Una determinazione che, guardan-
appassionato professionista della musica – ho rispo- do a ritroso la vicenda biografica di questo grande
sto con spontaneo entusiasmo: “Si, certamente, con artista, appare come elemento determinante del suo
piacere!” Poi, di fronte alla fatidica “pagina bianca” tracciato biografico. Nato a Milano il 26 giugno
mi sono reso conto della responsabilità alla quale 1933 e figlio di un insegnante di violino, nel 1955
mi ero sottoposto. Non si è trattato di pentimento si era diplomato in pianoforte e direzione d'orchestra
– tutt’altro – bensì di una lucida e inesorabile con- presso il Conservatorio di Milano. Si perfezionò in
sapevolezza che emergeva mentre iniziavo a mettere direzione d’orchestra a Vienna con Hans Swarow-
in fila i pensieri in merito alla mia personale idea del sky, entrando – con il suo compagno di studi Zubin
profilo umano e artistico di questo grande artista. Mehta – nel coro del Musikverein per poter accede-
L’invito di Niccolò – mi si perdoni la confidenza – re alle prove – a quel tempo chiuse al pubblico – e
mi spronava con la sua consueta e ferma gentilezza osservare il lavoro di direttori come Bruno walter,
a confezionare il mio scritto attraverso “un taglio de- Josef Krips, Geroge Szell o Herbert von Karaian. Il
dicato alla persona, alla sua umanità e naturalmente primo grande riconoscimento arrivò già nel 1958,
alla sua grande professionalità”. Una prospettiva che quando conquistò il primo posto al concorso Kous-
ho molto apprezzato, anche perché è il solo sguar- sevitsky a Tanglewood, nel Massachussets: grazie a
do che possa cercare di ricordare, senza i cascami quel premio debuttò negli Stati Uniti con la New
di una retorica di maniera, uno dei pochi Uomini York Philarmonic. L'anno dopo debuttò a Trieste
di Cultura dell’Italia tra Novecento e XXI secolo. come direttore sinfonico, mentre l'esordio alla Scala
Scomparso nel gennaio scorso all’età di ottant’anni, arrivò nel 1960. Nel 1963 si aggiudicò il premio Mi-
Claudio Abbado è stato innanzitutto un esempio tropoulos della New York Philarmonic e fu invitato

*  Giornalista, pubblicista e critico musicale. Scrive sul mensile “Giornale della musica” e sul quotidiano “Gazzetta di Parma”. E’ responsabile
dell’Area “Promozione e Sviluppo” di Cisita Parma, ente di formazione dell’Unione Parmense degli Industriali e Gruppo Imprese Artigiane.

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Farcoro - primo piano

dallo stesso Karajan a dirigere i Wiener Philharmo-


niker al Festival di Salisburgo. Nel 1968 il debutto
al Covent Garden di Londra e quello alla Metropoli-
tan Opera House di New York. Aveva appena preso
la guida della Scala quando, la sera del 7 dicembre
1968, la famosa contestazione a colpi di uova marce.
Nel periodo della sua direzione, durata fino al 1986,
Abbado contribuì a un profondo rinnovamento nel-
la programmazione e nelle scelte artistiche del teatro
milanese, sganciandosi da una logica puramente filo-
logica e recuperando autori e opere per lungo tempo
dimenticati. Queste sue idee, lontane dalle tradizio- esecuzioni abbadiane delle Sinfonie di Mahler e di
nali logiche del suo ambiente, lo resero oggetto di Bruckner, fino a quel momento pochissimo eseguite
aspre critiche, senza però scalfire le sue convinzioni. in Italia. Un percorso artistico che si snoda e prosegue
In questo quadro si collocano i “Concerti per studen- attraverso la guida delle più prestigiose realtà inter-
ti e lavoratori”, testimonianza della profonda volontà nazionali: nel 1971 divenne direttore principale del
di Abbado di avvicinare alla lirica e alla classica anche Wiener Philharmoniker, mentre dal 1979 al 1987 fu
le classi meno abbienti, sia garantendo ingressi alla direttore musicale della London Symphony Orche-
Scala a prezzi popolari – tramite accordi con i con- stra. La sua avventura artistica è proseguita poi alla
sigli di fabbrica – sia trasferendo orchestra e solisti Staatsoper di Vienna (dal 1986 al 1991), mentre dal
nelle periferie, dove suonarono artisti come Maurizio 1989 al 2002 ha diretto i Berliner Philharmoniker. In
Pollini, il Quartetto Italiano, il Trio di Trieste. Oltre tutte queste esperienze ha apportato un fondamenta-
a questo, gli anni di Abbado al Piermarini – dove le contributo attraverso scelte programmatiche mai
fondò nel 1982 l’Orchestra Filarmonica della Scala sconta e le sue letture musicali ricche di espressione,
– generarono risultati artistici assoluti, grazie anche rigore e pulizia interpretativa. Ma l’impegno – inten-
al coinvolgimento di so nel seno più nobile del termine – rimane elemen-
registi come Gior- to fondamentale della visione artistica e culturale di
“LA CULTURA E’ gio Strehler e Luca Claudio Abbado. Oltre all’esperienza dei già citati
COME LA VITA, Ronconi in ambito “Concerti per studenti e lavoratori”, vengono alla
E LA VITA E’ BELLA!”
operistico, con de- mente le iniziative destinate a valorizzare le giovani

C. Abbado terminanti letture generazioni di musicisti, attraverso la creazione di or-


verdiane (“Simon chestre come la Chamber orchestra of Europe (da lui
Boccanegra”, “Mac- istituita nel 1978), la Mahler Jugendorchestra (fon-
beth”, “Don Carlo”) e rossinane (“Italiana in Algeri”, data nel 1986), per arrivare nel 2003 all’Orchestra del
“Barbiere di Siviglia”, “Cenerentola”), ma anche con Festival di Lucerna e, l’anno successivo, all’Orchestra
una speciale attenzione alla seconda scuola di Vien- Mozart di Bologna. E proprio nell’ambito di questa
na (da ricordare il “Wozzeck” di Berg con regia di orchestra sono nate iniziative come il “Progetto Pa-
Luca Ronconi e scene di Gae Aulenti) e alla musi- pageno”, grazie al quale è stato avviato nel 2011 un
ca contemporanea anche italiana (si ricordi la bella laboratorio corale all’interno della Casa Circondaria-
amicizia con Luigi Nono). Fondamentali, inoltre, le le Dozza di Bologna. Scopo dell’iniziativa è portare i

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Farcoro - primo piano

mento in natura. Se accadrà, sono pronto a tornare.


A Milano, alla Scala». Naturalmente non se ne fece
nulla – nonostante l’intercessione anche dell’archi-
tetto Renzo Piano – ma rimane la forza ideologica
della visione, del gesto di un musicista che guarda
l’armonia del mondo nella sua profonda totalità.
Una forza intensa che ho avuto la fortuna di poter os-
servare ed ascoltare direttamente, in occasione di tre
recenti appuntamenti che ho seguito come inviato de
“Il giornale della musica”: al Teatro Valli di Reggio
Emilia nell’aprile del 2008 per il primo “Fidelio” di

Claudio Abbado ha diretto i Berliner Philharmoniker dal 1989 al 2002


Abbado – una lettura profonda, capace di distillare
i tratti più tradizionalmente “eroici” in una ricerca
valori intrinseci del canto corale all’interno del carce- personale che ha sublimato i densi intrecci strumen-
re: l’ascolto reciproco, lo stare insieme, la condivisio- tali attraverso un cristallino equilibrio musicale, in
ne, sono tutte attitudini richieste e sviluppate da que- piena sintonia con orchestra, coro e cantanti –, due
sta pratica, che hanno una forte valenza educativa, anni dopo, sempre al Valli, per un intensissimo con-
formativa della persona e della socialità. Un’iniziativa certo tra Rachmaninov e di Beethoven con la Mahler
che rappresenta uno dei tanti rimandi all’esperienza Chamber Orchestra e la pianista Yuja Wang, ed in-
di José Antonio Abreu e del suo “Sistema”, che Abba- fine nel giugno del 2011 al Teatro Farnese di Parma,
do ammirava profondamente, come emerge dalle sue dove alla guida dell’Orchestra Mozart Abbado ha of-
stesse parole: «Il mio soggiorno in Venezuela, dove la ferto un momento di rara intensità distillando le note
musica ha una valenza sociale enorme, e dove sono della Sinfonia n. 35 in re maggiore k385 “Haffner”
nate centinaia di orchestre giovanili, mi ha riconfer- del salisburghese e della “Pastorale” di Beethoven con
mato che la musica salva davvero i ragazzi dalla cri- ispirazione assoluta. Conservo con cura le emozio-
minalità, dalla prostituzione e dalla droga. Li ho visti, ni che ho raccolto in queste occasioni, frutto di una
facendo musica insieme trovano se stessi». Amplian- energia che Claudio Abbado ha saputo trasmettere
do lo sguardo, possiamo cogliere la visione illuminata anche in questi ultimi periodi, dove gli sforzi legati
di un musicista capace di vedere al di là della propria agli impegni artistici si sommavano alla zavorra de-
arte, auspicando una stretta collaborazione tra le va- gli anni e di una malattia che lo ha accompagnato a
rie arti, come emerge da una sua intervista del dicem- lungo. E tanto più prezioso appare oggi l’esempio di
bre 2008: «Vorrei che si affermassero sempre più le questo grande Uomo di Cultura – che in queste po-
convinzioni che ispirano il nostro modo di lavorare: che righe di ricordo non ho voluto chiamare Maestro
studiosi, politici, artisti, organizzatori, responsabili e per rispettoso pudore, visto l’uso ormai inflazionato
semplici cittadini possono, insieme, determinare una del termine – capace di raccogliere il suo profondo
reale collaborazione tra arte, scienza ed etica». E in pensiero nella semplice frase pronunciata in una del-
quella stessa intervista appare la famosa provocazio- le sue rare apparizioni televisive (era il novembre del
ne relativa al suo eventuale ritorno alla Scala, per il 2010): «La cultura è come la vita, e la vita è bella!»
quale Abbado chiedeva «un cachet fuori dall’ordina-
rio. Novantamila alberi piantati a Milano. Un paga-

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Farcoro - corso per direttori

CORSO PER DIRETTORI AERCO


un’occasione importante
di Matteo Unich
gestualità. Ogni disciplina verrà svolta in dieci in-
L’AERCO ha nel suo dna il servizio ai cori; l’es- contri a cadenza mensile e raggruppati in base alle
tipologie: una giornata al mese per le discipline di
senza stessa dell’Associazione, la sua natura è quel-
la di offrire sostegno, aiuto, possibilità di crescita gruppo e un’altra (a distanza di due settimane) per
artistica ai cori dell’Emilia-Romagna. Per raggiun- quelle da svolgere singolarmente. Come giorno utile
gere questo obiettivo, ovviamente, bisogna pas- della settimana è stata individuata la domenica, con
sare attraverso le figure di riferimento che ogni alternanza bisettimanale: ogni alunno quindi, a tito-
coro ha per la propria organizzazione canora e lo di esempio, verrà alle lezioni di gruppo la prima
stilistica: parliamo, chiaramente, del direttore. domenica del mese e a quelle singole la terza do-
“Si nasce direttori e non si arriva mai ad esserlo”. menica, per un totale di 20 uscite complessive, con
E’ una vecchia massima che esprime molto bene le 10 incontri per ciascuna materia oggetto di studio.
difficoltà che si incontrano nell’organizzare con si-
stematicità le competenze che occorre acquisire per La sede della Scuola permanente è la medesima dell’A-
potersi definire direttori. In ogni caso, un serio stu- ERCO, in via Capo di Lucca 42 a Bologna. I docenti
dio di varie discipline – gestualità, vocalità, lettura che si incaricheranno delle discipline fanno tutti par-
della partitura e prima ancora le nozioni di base quali te dell’Associazione. Tra essi troviamo il M° Angelini
solfeggio, armonia, pianoforte – è di indispensabile (Rimini) per generi e stili corali, la prof. Buzzolani
supporto alle doti naturali, che certamente non ba- (Ferrara) per la vocalità, i M° Gentilini (Bologna) per
stano, da sole, a garantire il successo al direttore e la lo studio dell’armonia e Unich (Ravenna) per il sol-
crescita artistica e personale dei coristi a lui affidati. feggio. Al momento di andare in stampa non sono
ancora disponibili tutti i nomi dei docenti incaricati,
Ecco allora che AERCO mette a disposizione un cor- che verranno comunque comunicati in tempo uti-
so base che intende assumere carattere di stabilità, una le. Responsabile del corso è il M° Giacomo Monica.
scuola di formazione per giovani direttori (o “diversa-
mente giovani”, non guarderemo la carta d’identità) o Alle persone che frequenteranno la Scuola permanen-
per persone che magari il caso o la buona volontà hanno te verrà chiesto un contributo economico, stabilito in
portato ad avere un coro da condurre senza possedere €100 per gli iscritti AERCO e in €130 per i non iscritti.
le necessarie nozioni musicali e direttoriali che ven- All’atto dell’iscrizione al corso verrà richiesta anche la
gono richieste per l’espletamento di questo compito. compilazione di un modulo nel quale segnalare le espe-
La neonata “Scuola permanente per direttori di coro” rienze musicali e di direzione dell’aspirante corsista.
che AERCO renderà disponibile a partire dal prossi-
mo mese di settembre sarà articolata su due tipologie Ci auguriamo che questa iniziativa riscuota in-
di lezione: quelle di gruppo e quelle da tenersi singo- teresse e consenso nella folta comunità dei cori
larmente. Tra le prime troviamo solfeggio, armonia emiliani e romagnoli, e che sia occasione an-
e generi e stili corali, mentre al secondo modulo vi cora una volta di scambio di esperienze e ma-
sono pianoforte e lettura della partitura, vocalità e turazione artistica per tutti i cori associati.

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Farcoro - coralita’ infantile

CORO IN CLASSE:
ESPERIENZE E PICCOLI TRUCCHI

di Matteo Unich*

Trasformare una classe di scuola primaria in un classe, possibilmente a due voci, osservando alcu-
piccolo coro a voci bianche è un impegno che non ne semplici regole e piccoli trucchi del mestiere.
va preso alla leggera e che richiede tutta una serie di
accorgimenti volti a massimizzare la resa “artistica” Fase uno: imparare a respirare correttamente
del gruppo classe senza danneggiare in alcun modo La respirazione, in quanto atto naturalissimo ed indi-
i delicati organi vocali dei bambini. Purtroppo fin spensabile alla nostra stessa esistenza, è trascurata – o
troppo spesso invece i giovani cantori vengono af- meglio, data per scontata – e quindi del tutto bypas-
fidati alle cure di persone non solo inesperte, ma sata nell’insegnamento del canto corale. Al contrario,
perfino prive delle minime nozioni di vocalità, che essa è fondamentale per una corretta igiene degli or-
scelgono i brani da imparare solo in base alla bel- gani vocali e per un sempre migliore uso della voce.
lezza della melodia o al significato del testo: criteri Esercizio 1: tutti in piedi, braccia morbide lungo
che sarebbero eccellenti in altre circostanze, ma che i fianchi, spalle rilassate, piedi appena divaricati.
rischiano di trasformare l’esperienza del canto corale Spingiamo avanti e indietro per una mezza dozzi-
in una inconsapevole sofferenza per gli organi fona- na di volte i muscoli del basso ventre, trattenendo
tori, mettendoli a rischio di subire danni rimediabili, il respiro. Sentiremo, dopo pochi secondi, un sen-
nella migliore delle ipotesi, solo nel lungo periodo. so di fastidio localizzato all’altezza dello stoma-
Fermo restando che la scelta migliore è quella di co: si tratta del diaframma, muscolo a forma di
affidarsi ad un conoscitore di vocalità infantile cupola rovesciata posto a separare torace e addo-
(magari facendo riferimento ad AERCO per ot- me, che vorrebbe intervenire nell’atto respiratorio.
tenere i nominativi degli esperti in zona), anche Esercizio 2: nella stessa posizione, spingere avanti i
un semplice insegnante di scuola primaria può muscoli del basso ventre permettendo all’aria di entra-
benissimo portare avanti un discorso di coro in re, fermarsi un paio di secondi poi lasciar uscire l’aria

*  Diplomato in trombone; dal 1982 direttore del Gruppo Corale “Pratella-Martuzzi” di Ravenna; membro della commissione artistica
dell’ AERCO.

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Farcoro - coralita’ infantile

lasciando rientrare l’addome in posizione di riposo. bocca aperta nel senso verticale: la misura dell'a-
Ripetere almeno 8 volte, e utilizzare questo esercizio pertura della bocca la possiamo ottenere intro-
come introduzione ad ogni lezione di canto corale. ducendo le dita indice, medio ed anulare sovrap-
poste verticalmente. Come vedete, si tratta di
Fase due: utilizzare la risonanze della maschera avere la bocca pressoché spalancata, ma in senso
facciale verticale e non orizzontale come spesso si vede fare.
La voce umana sfrutta due casse di risonanza per
amplificare ed arrotondare il suono delle corde Fase tre: scegliamo i canti con discernimento
vocali: la prima, di uso più semplice ed immedia- A questo punto potremmo anche accontentarci di
to, è il torace; basta produrre un qualunque suono quel che abbiamo fatto (e, credetemi, sarebbe già
basso tenendo una mano sullo sterno per rendersi molto!) e cantare tutti insieme servendoci di una
conto delle vibrazioni che si trasmettono dalla la- base. Ottimo. Poi prendiamo a casaccio una canzone
ringe. La seconda, molto più favoleggiata che ve- che costringa i nostri alunni a cantare delle note al-
ramente conosciuta ed utilizzata, è la cosiddetta tissime, a strillare come aquile e a sforzare la voce: si,
maschera facciale, cioè il complesso delle ossa che ma il testo è bello, e poi i bambini dello XXXXXXXX
sono attorno agli occhi: fronte, tempie, zigomi e X'XXX la cantano! (al posto delle X metteteci il primo
naso. La voce, quando si riesce ad indirizzarla a ri- festival di canzoni per bambini che vi viene in men-
suonare in questo punto, diventa molto più ric- te). Vero, quei bambini la cantano, ma sono super-
ca di armonici, flessibile nell’uso, estesa e potente. selezionati, la studiano per due mesi e spesso fanno
Esercizio 1: tenendo un dito sulla parte ossea del fatica anche loro. Ancor meno punto di riferimento
naso, dopo aver inspirato correttamente come da devono essere, per noi, i ragazzi che si esibiscono nei
paragrafo precedente, pronunciamo e teniamo lun- talent shows infantil-adolescenziali che ultimamente
ga una lettera N. Sentiremo che il naso vibra leg- spuntano come funghi sulle reti televisive generaliste.
germente.entiremo che il naso vibra leggermente Le voci dei bambini “normali” sono delicate, non
o so, dopo aver inspirato correttamente come da hanno una grande estensione e sono, nonostante
paragrafo precedente, pronunicamo l'i ch Esplo- quel che può sembrare durante l'intervallo, piutto-
riamo con il dito tutta la maschera, e cerchiamo sto fragili. Non forzatele! Scegliete un canto che si
di rendere sempre più forte la vibrazione. Ri- possa fare ad intensità sonora relativa, permettendo
tentiamo usando, al posto della N, la lettera M. magari alcuni crescendi, diminuendi e variazioni
Esercizio 2: nella stessa posizione dell'esercizio dinamiche. Se il testo della canzone vi piace ma la
precedente, pronunciamo la N e rendiamoci con- musica è inaccessibile, meglio leggerlo sotto forma di
to della vibrazione del dito, poi abbassiamo lenta- poesia piuttosto che danneggiare le voci dei bambini.
mente la punta della lingua e trasformiamo il suo-
no in quello di una I, continuando a far vibrare la Fase quattro: e se facessimo un po' di polifonia?
maschera come con la N. La I deve essere pronu- Cantare a due voci non è così complicato come si
nicata larga, con i muscoli rilassati e la bocca leg- potrebbe pensare e non richiede delle conoscen-
germente ovale (assolutamente non appiattita!). ze astruse. Con un po' di pazienza e un cammino
Esercizio 3: Come l'esercizio 2, ma introducen- graduale si può arrivare molto lontano. Occorre
do, dopo la N, le lettere A, O, E. Queste tre vo- però fare una scelta: a chi affidare la seconda voce?
cali vanno sempre pronunciate larghe e con la Io vedo, con i corsi di canto corale che svolgo nella

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Farcoro - coralita’ infantile

temente a distanza di terza parallela, dove fare confu-


sione può succedere anche ad un musicista esperto. Il
primo gruppo, essendo quello costituito da studenti
un po' meno indipendenti mentalmente, deve esse-
re più numeroso dell'altro per essere forte (ricordia-
mo che quanto più numeroso è un coro tanto più
è intonato). Può essere utile, in caso di difficoltà,
disporre le due sezioni circolarmente con le facce
verso l'interno del cerchio, in modo che la voce del
gruppo sia più “presente” rispetto a quella dell'altro.
In ogni caso, sempre meglio un brano ad una voce
fatto bene rispetto ad uno a due voci fatto male...

Abbiamo messo molta carne al fuoco. Appuntamen-


provincia di Ravenna, una quindicina di classi ogni to alle prossime uscite per ulteriori approfondimenti,
anno scolastico; quindi è escluso che possa conoscere magari su richieste da parte dei lettori. Buon lavoro!
i ragazzi abbastanza per una selezione mirata.
Affido quindi la scelta agli insegnanti della classe,
dando loro un criterio di tipo extramusicale: chiedo
di scegliere i bambini che mostrano il maggior livel-
lo di indipendenza mentale e di consapevolezza nel
rendersi conto se quel che stanno facendo sia giusto
o sbagliato. Dal punto di vista numerico chiedo di
scegliere all'incirca un terzo del numero degli alunni.
Questi criteri potranno stupire, ma riflettiamo-
ci su. Supponiamo che il brano da cantare sia
il celeberrimo canone “Fra Martino campana-
ro” (cosa che vi esorto a fare, come primo espe-
rimento di polifonia applicata). Il primo passo
sarà quello di far cantare a tutta la classe il brano.
Acquistata la necessaria sicurezza, si separa-
no (e si raggruppano!) le due sezioni e si fa parti-
re con la prima voce il gruppo più numeroso,
mentre quello selezionato farà da controcanto.
Ovviamente – trattandosi di un canone – le due
voci presentano la stessa altezza tonale e la medesima
difficoltà ritmica, quindi tutto si gioca sull'indipen-
denza mentale. Lo stesso vale se anziché un canone
sceglieremo un brano dove le due voci siano frequen-

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Farcoro - Metodo Steiner

IMPARARE DALLA MUSICA


UN PROGETTO EDUCATIVO
Il Metodo Steiner
a cura di Enzo Vacante*

“Il nostro obiettivo: elaborare una pedago- L’Associazione per la Pedagogia Steineriana di
gia che insegni ad apprendere, ad apprendere per Reggio Emilia è senza scopo di lucro,laica, apoliti-
tutta la vita dalla vita stessa” (Rudolf Steiner). ca. E’stata fondata nel 1991 da genitori, insegnanti
Il 7/8/9 marzo L’Associazione per la Pedagogia e persone sensibili alle tematiche educative, riuni-
Steineriana di Reggio Emilia ha organizzato in cit- ti con il comune intento di far nascere una scuola
tà tre giornate dedicate all’educazione musicale, Steiner-Waldorf a Reggio Emilia. Dal 1995 ha dato
proponendo una serie di iniziative di confronto vita ad una scuola materna per bambini da 3 a 6
e scambio tra diverse realtà culturali e formative. anni: il Giardino d’Infanzia S. Michele. Nel 2002
Il programma era così articolato: è iniziata l’esperienza della scuola Steiner-Waldorf,
Venerdì 7 marzo: Conferenza pubblica a che comprende un ciclo di 8 anni, coprendo così
cura del maestro Peter Appenzeller dal tito- il percorso scolastico della scuola primaria e secon-
lo ‘Il valore della musica per il nostro tempo’ daria di primo grado. I bambini che frequentano la
Sabato 8 marzo: Tavola rotonda Dal titolo ‘Il ruo- nostra realtà educativa sono attualmente circa 200.
lo della musica nei processi formativi ed educativi’ Crediamo in una scuola che i bambini e i ragazzi
Hanno partecipato i relatori: Peter Appenzeller, in- frequentino volentieri, imparando con entusiasmo.
segnante di musica e formatore secondo il metodo Una scuola dove si apprendano tutte le materie
Steiner Waldorf , Gabrielangela Spaggiari docente curriculari con un approccio artistico ed esperien-
di didattica musicale preso l’ Isituto Superiore di ziale, che veda l’alunno parte attiva del processo di
Studi Musicali  “Achille Peri”, Paolo Perezzani, di- conoscenza,dove talenti e doti di ognuno trovino
rettore del sistema delle orchestre giovanili dell’E- spazio per la crescita e la completa espressione . Gli
milia Romagna, Filippo Chieli,atelierista e rappre- allievi hanno infatti la possibilità di sperimentare
sentante dell’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia di un ricco programma interdisciplinare che prevede,
Reggio Emilia, Fedele Fantuzzi, presidente dell’As- accanto alle materie accademiche, attività quali:
sociazione Emiliano Romagnola Cori e, in qualità due lingue straniere, musica, canto, lavori manua-
di moderatrice, Claudia Gasparini presidente della li, recitazione, pittura, scultura, euritmia, disegno,
Federazione delle Scuole Steiner Waldorf in Italia. falegnameria, giardinaggio ed educazione fisica.
Domenica 9 marzo: esecuzione dell’opera
‘Frate Francesco’ . Il ruolo educativo della musica nel-
Un ‘opera musicale composta e diretta dal Mae- la scuola Waldorf (Dalla I° all’ VIII° classe)
stro Peter Appenzeller, eseguito da tutti gli Al- Una delle peculiarità che da sempre contraddistin-
lievi della Scuola Steiner-Waldorf di Reggio gue la scuola Waldorf, da altri indirizzi pedagogici,
Emilia con la partecipazione del Coro Cantus. è quella di considerare come fondamentale la cono-
*  insegnante di musica della scuola steineriana Maria Garagnani di Bologna

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Farcoro - Metodo Steiner

scenza delle caratteristiche dello sviluppo evolutivo continuamente è presente in tutto ciò che è vivo e
di bambini e ragazzi. Lontani dal ricorrere a pia- che porta alla vita. E’ importante che le cosiddette
nificazioni didattiche dai contenuti rigidamente pre- forze musicali elementari che ogni bambino possiede
fissati, si procede quindi orientandosi all’interno di possano emergere attraverso la musica: è una musi-
una cosiddetta mappa climatica o Klimaplan, come calità molto elementare, forse primitiva, apparente-
ci suggerisce Stephan Ronner, insegnante e didatta mente un po’ caotica, “… una musicalità che ha in
che da molti anni si occupa di pedagogia musicale se già una volontà di formare, di prendere e darsi
Waldorf. Siamo quindi a contatto con vere e pro- una forma […]”. Il canto, introdotto per imitazio-
prie zone di sviluppo, che somigliano in pratica a ne dall’insegnante, è lo strumento principe di questo
vere e proprie zone climatiche, le quali rappresen- approccio pedagogico, una modalità di canto corale,
tano, attraverso la loro dimensione sfumata, i pas- monodico, che utilizzerà melodie costruite su una
saggi di sviluppo vissuti dai bambini e dai ragazzi. particolare scala pentatonica: quella anemitonica di
Pertanto il Piano di studi può intendersi in effetti Re. Sempre seguendo lo stesso principio, dopo pochi
come Piano dello sviluppo interiore, che partendo mesi dell’avvio dell’attività del canto corale, si intro-
dal bambino passa attraverso l’età giovanile, fino durrà poi l’utilizzo di un semplice strumento musi-
a raggiungere la piena maturità dell’uomo: “ tutto cale – il flauto pentatonico – con il quale i bambini
ciò deve svilupparsi, trasformandosi in un incon- sperimenteranno cosa significa produrre suoni ricor-
tro, in un compenetrarsi, da parte del singolo, con rendo uno strumento melodico. Altri strumenti ele-
le proprie qualità musicali […] è necessario che la mentari poi verranno utilizzati durante le lezioni di
musica accompagni progressivamente la maturazio- musica, e non solo in quelle di musica: parliamo in-
ne in senso biografico dell’individuo”.( S. Ronner) fatti di campanellini, triangoli, gong, piccoli legnet-
Nella scuola Waldorf i bambini vengono inseriti in una ti, xilofoni, ecc. Sarebbe opportuno – per far speri-
comunità, in una classe, in base al proprio anno di nascita. mentare la dimensione sonora e tattile di una corda
Nei primi tre anni di scuola la musica deve come pizzicata – utilizzare anche una lira per bambini,
“ispirarsi” al bambino in divenire e quindi ciò che costruita ovviamente sempre sulla scala pentatonica.
lo forma ed al tempo stesso aderisce alla sua natu- Non dimentichiamo che i bambini vivono le cose
ra è l’utilizzo di melodie “fluide” che “respirano”. in un modo immediato e completamente diver-
Anche la dimensione ritmica ha a che fare con una so dagli adulti. In essi, fino agli otto-nove anni, è
qualità “fluida” e cioè con una forza che, scorrendo presente un forte legame con l’elemento melodi-

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Farcoro - Metodo Steiner

co: questo può essere definito come una mono- nell’orchestra di classe anche altri strumenti ( che
dia vissuta intensamente. La melodia comunque affiancheranno i flauti dolci), come il violino, il vio-
si accompagna anche ad altro: infatti essa include loncello, la chitarra, l’arpa, l’oboe ed il clarinetto, ed
ancora tutta una serie di qualità unite fra loro; ge- infine, ma non per ultimo l’immancabile pianoforte.
sto, immagine e testo musicale, costruzione rit- Alla pratica strumentale e a quella corale sareb-
mica e formale. Possiamo quindi in questo caso be bene affiancare spesso anche quella dell’ascolto
parlare di un vero e proprio primato del Melos. di celebri brani musicali. Ci preme qui ricordare
“ Così, nei primi tre anni di scuola si prepara il che all’attività dell’ascolto sarebbe utile far seguire,
terreno all’emergere di una prima musicalità, che ad ogni allievo, anche per iscritto, le proprie im-
si esprime innan- pressioni, oppure – utilizzando gli acquarelli – po-
la musica deve zitutto nell’essere ter ricorrere all’espressività pittorica. Con ciò si
come “ispirarsi” al attivi, nell’agire, vuole stimolare, attraverso l’insegnamento della
partendo da ele- musica - come sottolinea sempre Ronner - “una
bambino in
menti immagina- maggiore flessibilità nell’apprendimento, un’at-
divenire
tivi, con atmosfere tenzione molto precisa, nella comprensione della
adeguate, e svilup- stessa, cogliendo le più diverse impressioni e rifles-
pando percorsi dinamici, in modo che il pas- sioni fino ad innescare sofisticati processi di analisi”.
so dalla tradizione orale alla cultura scrit- Un nuovo percorso interiore a questo punto entra
ta trovi già un primo fondamento”. ( Ronner) prepotentemente in scena: entriamo nella terza zona
Il genere di musica frutto della tradizione musica- climatica. Dalla sesta all’ottava classe i temi di fondo
le occidentale invece entra nel repertorio che dalla ricorrenti sono quelli legati alla ricerca interiore del
quarta classe prosegue fino alla sesta. Entriamo in giovane, ai suoi cambiamenti, ai suoi nuovi orien-
una seconda zona climatica, che sempre Ronner de- tamenti. “ E’ in questo momento che gli studenti si
finisce come oscillante-pulsante, un ritmo quindi accorgono maggiormente della presenza di una ten-
che acquista gradualmente attraverso il metro, dei sione all’interno della musica stessa, cioè sono più
contorni precisi. Lentamente, attraverso il canto, ci aperti a scoprire i contrasti e il lato espressivo di
si muove all’interno di semplici forme musicali: si quest’arte, sentendo la vicinanza emotiva di questa
parte dal canone, fino a toccare esempi tratti delle disciplina al proprio percorso evolutivo. La struttu-
pagine polifoniche più celebri, scoprendo così anche ra della battuta fa emergere qualcosa che potrebbe
la notazione musicale e tutte le sue leggi principali. far pensare ad una sorta di legame con la gravità:
Dopo aver sperimentato alcuni esempi di melo- si collega pertanto gradualmente il flusso musica-
die modali si passa ora al “ mondo del minore e del le alla forza di gravità. Mentre prima ci trovavamo
maggiore” e questo ovviamente porta alla consape- al centro dell’infanzia ( movimento fluttuante) ora
volezza della tonica, la cosiddetta nota di base. L’in- siamo testimoni del suo esaurirsi; il centro si sposta
segnante fa ascoltare musica strumentale di celebri sempre più verso la soggettività, in quanto il mon-
autori come Bach, Mozart, Schubert, Grieg, Bartòk do viene percepito attraverso una visione del tut-
e altri, ricorrendo all’esecuzione pianistica, in modo to soggettiva”; il movimento diviene ora misurato.
da destare meraviglia o invitando a suonare uno o Attraverso la musica ci si spinge fino a continenti
più strumenti ad altri musicisti o allievi più prepa- e culture lontani. Le forme musicali più utilizza-
rati. Questo è anche il momento nel quale entrano te sono quelle della Chansons francese, le Canzoni

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Farcoro - Metodo Steiner

italiane, i Songs o le Ballate. Tutto ciò che è noio- • Nel campo delle improvvisazioni elementari si
so e vuoto viene criticato senza pietà. Invece è utile esercitano anche capacità comunicative non verba-
ricorrere a tutto ciò che è comune, ciò che risuona li. Per molte persone questo livello rappresenta un
nei giovani e che trova un eco in loro. Nel perio- confronto primario ma molto radicale con il feno-
do drammatico tra infanzia ed adolescenza si vivono meno dell’ascolto vero, dove il nucleo di ogni con-
sentimenti forti: paure, gioie, uno sbocciare di co- versazione rappresenta innanzi tutto la capacità di
lori, oppure atmosfere di cupo pessimismo. Si vive dedizione e nello stesso tempo una presenza vigile;
nella dimensione della polarità. In questa zona cli- • Non ultima, la capacità di integrazione che viene
matica quindi incontriamo il fenomeno della melo- messa in pratica quotidianamente, cioè quell’agire in-
dia accompagnata e quindi dell’armonia: si afferma sieme in cui le diversissime capacità di ogni studente
l’importanza centrale del fenomeno dell’accordo. vengono sperimentate in modo costruttivo; se ciò non
Giunti al termine di queste riflessioni vole- avviene, il proprio processo musicale non può avviarsi;
vo riportare un’ ultima citazione tratta dal te- • Gli studenti devono quindi imparare a compen-
sto, sempre di Stephan Ronner, Perché inse- sare i deficit, propri e altrui, nonché a trovare un
gnare musica? Edizioni Clast, 2005, dove si equilibrio fra i propri punti deboli e quelli forti.
descrive, in modo sintetico, ciò che bambini e ra- Il “fare musica” nella scuola Waldorf quindi è
gazzi imparano durante una lezione di musica. un momento fondamentale dell’agire pedagogi-
Vediamo quindi quali sono nell’insegna- co, un elemento essenziale di una Bildung, di una
mento della musica le principali qualità ne- Formazione caratterizzata da una forte dimen-
cessarie che vengono sviluppate per affron- sione relazionale intersoggettiva ed espressiva.
tare le sfide della vita di oggi e di domani: In questa fondamentale attività artistica sono quin-
• Suonando insieme nasce il senso del rapporto tra il tu di presenti i semi delle azioni future dell’individuo.
e l’io, tra lui e lei, cioè tra noi; maturiamo come gruppo Vedremo così che è proprio di quest’arte assumere la
che fa musica, oltre ad imparare a lavorare in gruppo; dimensione della speranza che , come diceva il filoso-
• Nel canto a più voci, nell’improvvisazione e nel so- fo tedesco Ernst Bloch, ci conduce ad intraprendere
vrapporsi di ritmi che scorrono non sempre paralle- un pellegrinaggio nelle profondità del Sé e del Noi.
li, oltre che nei cambiamenti di armonia, in questo Ed è proprio attraverso l’ascolto musicale che si apro-
intreccio musicale dinamico s’impara la flessibilità. no spazi per l’ascolto interiore, divenendo quindi
• Nei processi creativi si cerca di stimolare, possibile percepire e scoprire se stessi nell’apparte-
di esercitare e di promuovere la creatività, ciò nenza ad una comunità. Infatti l’instaurarsi di una
che deve determinare tutto il lavoro musicale;
• Capacità innovative: l’imparare a compor-
re, ad esempio, implica lo svolgere un’at-
tività approfondita, che mette in gioco
varie abilità, che ha anche un aspetto di improvvi-
sazione e pone le basi per ciò che verrà in futuro;
• La sicurezza di se stessi: va curata fin dall’inizio, per
esempio la capacità autonoma di cantare in un gruppo,
grande o piccolo, e persino in veste di solista, la possi-
bilità di risvegliare negli altri un entusiasmo autentico;

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Farcoro - Metodo Steiner

vera e propria comunione diventa possibile proprio mento di uno stadio tutto interiore di maturazione.
grazie all’appartenenza a questa specifica comunità. Vediamo ora i momenti più signi-
ficativi dell’ opera Frate Francesco.
‘Frate Francesco’ - Ritratto Musicale Dopo la toccante esecuzione del Cantico delle Cre-
Un messaggio universale ature e del Prologo, il coro narratore accompagna e
Il libretto, scritto dalla autrice svizzera Rose Agge- sostiene i brani vocali eseguiti dagli alunni di tutte
ler, porta come sottotitolo “Ritratto musicale”. Ma le classi.
che cos’è, in fondo, un ritratto? Potremmo dire Sono i bambini più piccoli ad iniziare. Come il
che si tratti della traduzione in forma artistica di Cantico delle Creature ricorda le bellezze del crea-
un messaggio, profondo e universale come certa- to, così la narrazione musicale ci introduce nel re-
mente è quello francescano, ancora attualissimo: gno della natura partendo dall’ulivo, a cui seguirà
nella figura di San Francesco si fondono poesia e la spiga, il rovo e la margherita. Sarà poi la volta
verità. Egli aprirà una nuova stagione espressiva; della seconda classe, che ci svelerà il mondo ani-
una nuova sensibilità si trasfonderà sia nell’arte fi- male, in particolar modo quello degli uccelli, così
gurativa sia nella letteratura: dopo di lui la natura cari a Francesco. La terza classe porta in scena altri
sarà ritratta nella sua forma sensibile, i concetti di animali, con canti che rievocano prima le caratte-
ritratto e di paesaggio si coloreranno di un più vivo ristiche della lumaca, poi dei pesci, delle caprette,
realismo, di un rinnovato gusto del racconto. Ecco della lucertola ed infine degli agnelli e dei serpenti.
quindi ciò che ritroviamo tra le pagine musicali di Da questo mondo animato si passa a rappresentare,
Frate Francesco. Il Cantico delle Creature, a cui simbolicamente, i quattro elementi: terra, acqua, fuoco
Appenzeller si è ispirato, ci narra di luoghi, anima- e aria, affidati al canto delle classi quarta, quinta e sesta.
li e piante come immersi in un’atmosfera comune, Con la settima classe ci muoviamo nella dimensione
colti nell’intimo e profondo legame da loro vissuto. dello spazio cosmico: i ragazzi rappresenteranno il
Se il Cantico delle Creature è un compendio di di- movimento dei pianeti e il fascino del cielo stellato.
verse tematiche, Frate Francesco riesce pienamente a Nella ricerca di una nuova identità l’essere umano spe-
cogliere e a tradurre in musica una serie di quadri e rimenta il movimento: ciò che spinge alla ricerca di se
immagini veramente suggestivi: al di là di un’unica, stessi passa appunto per il movimento, sia esteriore,
ma toccante allusione al ritorno futuro del Sole come sia interiore. Il tema è la ricerca del proprio ideale, sul-
immagine della divinità, le stelle, il vento, le nubi, le orme di un vero e proprio pellegrinaggio, di quella
il cielo, il fuoco, i fiori, l’erba sono visti ed amati pratica che proprio San Francesco ha fondato in Oc-
nel loro essere sensibile, nella loro bellezza naturale. cidente. In quest’ultimo quadro ascolteremo il Can-
Nella meraviglia di uno sguardo infantile rivolto a to dei pellegrini eseguito dai ragazzi di ottava classe.
un fiore, a un albero, nel notare gli animali con le Prosegue l’opera il coro narratore con Dolore, Stel-
loro peculiari caratteristiche, noi leggiamo le tracce le e Risveglio, in questi canti, che richiamano i
di un percorso ben preciso, troviamo le indicazioni versetti VII e VIII del Cantico, risuona lo stato
di una vera e propria parabola evolutiva il cui sog- d’animo che corrisponde all’età dei 17, 18 anni.
getto è l’essere umano. Si parte dall’infanzia - qua- Frate Francesco si conclude con la ripresa del
si dall’indistinto - dalla fusione con il mondo, per Cantico in un emozionante finale eseguito da
passare alla sua conoscenza, alla sua misurazione,alla tutti gli alunni della Scuola e dal Coro Cantus.
sua collocazione, in un viaggio verso il raggiungi-

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Farcoro - Metodo Steiner

Il Maestro Peter Appenzeller Nel 2011 ha lavorato alla messa in scena dell’ope-
ra musicale Frate Francesco, scritta e diretta dal
Maestro Appenzeller, in collaborazione con la
scuola steineriana “Maria Garagnani” di Bologna
e rappresentata al teatro Testoni della stessa città.
Nel 2012 ha partecipato alla realizzazione dell’o-
pera Il Flauto magico di Mozart in collaborazio-
ne con Liceo scientifico statale “Grassi”di Latina,
rappresentando l’opera presso il teatro cittadino.
L’ultimo progetto ha visto il coro Cantus impegnato
Peter Appenzeller è nato a St. Moritz nel 1955. Di- nello studio e nella concertazione della Mariazeller-
plomato in pianoforte, è direttore di coro, inse- Messe per coro a 4 voci di Joseph Haydn, eseguita a
gnante di musica, compositore e formatore. Dirige Milano nell’aprile del 2013 presso la Chiesa di S.Maria
varie compagini corali in Svizzera, dove risiede, e in delle Grazie al Naviglio. La seconda parte del concer-
Italia. Conduce seminari di formazione musicale in to ha visto la partecipazione degli allievi della II, III e
Europa. Ha composto canti e oratori per bambini e IV classe della scuola steineriana Cometa di Milano
adulti. È autore di tre libri di canti in ladino e tede- che, insieme al Coro Cantus hanno presentato alcu-
sco: Eu sa d’iina staila, Muond surdorà, Die Lieder- ni brani tratti dall’opera musicale Frate Francesco.
spirale. Ha composto diverse fiabe musicate, tra cui,
Asaria, per bambini, adulti e orchestra; Christopho-
rus, per bambini, adulti e orchestra; La canzun dil
Rhein, per coro maschile e ottoni; Oratorio di Na-
tale 08 in ladino, per coro misto e ottoni; Oratorio
di Natale 10 in tedesco, per coro misto e strumenti.

Il Coro Cantus
Il coro Cantus, formato da 25 elementi, nasce nel 2007
sotto la direzione del Maestro Peter Appenzeller, grazie
all’impegno di musicisti professionisti e insegnanti di
musica provenienti da scuole Waldorf italiane e svizze-
re, che già da un decennio collaborano condividendo
momenti di studio, stages di formazione e concerti.
Lo studio del Requiem di Mozart ha portato alla pre-
sentazione di un lavoro in forma di concerto, struttu-
rato con il solo coro a 4 voci e l’accompagnamento del
pianoforte. Questo concerto è stato presentato presso
la Sala Teologica della Basilica del Santo a Padova,nella
chiesa di S. Giacomo Maggiore a Bologna,nell’
Abbazia cistercense di Valvisciolo in Sermoneta e
nella chiesa di S. Michele a Conegliano Veneto.

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ALICE di Ailem Carvajal


CANTATA PER BAMBINI IN 7 QUADRI
per narratore, coro voci bianche, pianoforte e percussioni Orff

Testo di Francesco Pelosi


(liberamente ispirato all’opera originale di Lewis Carroll)
Illustrazioni di Etienne Friess

ALICE è una cantata in 7 quadri, immersa nel citore del CUBADISCO 2013 (Fiera Internazio-
nale del disco) nella categoria di musica classica.
mondo fantastico del teatro musicale per bambini.
Ha avuto commissioni da istituzioni importan-
La sua strumentazione è rappresentata da un narra-
ti quali: il Teatro alla Scala di Milano, il Centro
tore, coro di voci bianche, pianoforte e strumenti
d’Arte Contemporanea “Reina Sofía” di Madrid,
a percussione (Orff). Composta da Ailem Carvajal
il New Music Miami Festival; il Williams Ensem-
e scritta da Francesco Pelosi, liberamente ispirata
ble (U.S.A) e l’Ensemble Insomnio di Amsterdam.
al classico “Alice nel paese delle meraviglie” di L.
Ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali
Carroll. La parte onirica e ludica delle ambienta-
ed internazionali quali: Primo Premio all’una-
zioni e dei personaggi si assembla alle illustrazioni
nimità nel Concorso di Composizione Interna-
di Etienne Friess, ricreando così, molto efficace-
zionale Women Composers di Venezia (2004);
mente, un connubio considerato imprescindibile
Premio Nazionale di Composizione dell’U-
dagli autori: quello dell’apprendere divertendosi.
nione Nazionale di Scrittori e Artisti di Cuba
Oltre ad essere una cantata musicale per bam-
(1993) e Premio alla Creatività Artistica dell’I-
bini ha uno scopo didattico. E’ un’opera che si
stituto Superiore d’Arte dell’Avana (1993).
propone di arricchire e rilevare l’importanza del-
Le sue musiche sono state eseguite in impor-
la musica d’insieme come insegnamento nei pri-
tanti festival in Italia e all’estero, oltre che re-
mi anni di studio e di conseguenza stimolare il
gistrate e trasmesse da emittenti radiofoniche
mondo magico e onirico che il teatro musica-
in Europa e America ed esse sono edite da Peri-
le ha da offrire a bambini e genitori. Attraverso
feria Music (Barcelona), Pizzicato Verlag Hel-
melodie e ritmi di facile esecuzione, vuole cre-
vetia (Svizzera), Tutto Musik (Berlino) e in-
are un ambiente sonoro fatto di suoni e timbri-
cise da Sello Autor (Madrid), Rey Rodriguez
che strumentali caratteristiche per ogni quadro.
Productions (Amburgo) e RYCY (Los Angeles).
La cantata ALICE è rivolta a tutte le scuole di musica,
Fondatrice di MUSICALIA Children, progetto che
scuole elementari, accademie musicali e spazi dedi-
si occupa dell’educazione musicale dei bambini e
cati allo sviluppo artistico e musicale dei bambini.
ragazzi a partire dai 12 mesi di età.Una segnala-
AILEM CARVAJAL zione particolare merita il Cd “Dame la mano y
Compositrice e pianista cubana, nel 2012 vince il danzaremos”, pubblicato dall’etichetta america-
prestigioso premio CINTAS fellowship Award en na RYCY in vendita su iTunes e Cdbaby e le di-
USA ed esce al mercato il suo disco ISLA, prodot- verse composizioni per la didattica strumentale.
to da Rey Rodriguez Productions (Amburgo) e vin-

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Per avere più informazioni sulla cantata ALICE


http://www.ailemcarvajal.com/alice-italiano.html
ailemcarvajal@gmail.com

Video in Youtube (click CC e scegli la lingua dei sottotitoli in spagnolo & inglese)
Spot Cantata https://www.youtube.com/watch?v=CKBUQaCT__Y
Quadro 1 https://www.youtube.com/watch?v=j8CTXByvTNM
Quadro 6 https://www.youtube.com/watch?v=vEu8H64PVn4

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Farcoro - le nostre radici

DON GIANRICO FORNASARI


Prete di montagna con la passione del canto corale
di Coro ANA Valnure

I l coro Ana Valnure di Bettola (PC) pian- per lui i primi canti del nostro appennino (A testa
bassa / O cancellier). Ha continuato nella raccol-
ge la scomparsa del suo direttore che per 32
anni ha insegnato ad esprimere con la voce ta di canti della nostra terra Piacentina consultan-
quella coralità popolare da sempre sua do anche il lavoro del centro etnografico provin-
grande passione. Don Gianrico da mezzo seco- ciale, voleva far conoscere i contenuti di queste
lo viveva in montagna a mille metri d’altezza a cultura popolare cosi diversa dalla cultura ufficiale .
Groppallo di Farini in alta Valnure, la sua L’incontro con Giorgio Vacchi lo ha pie-
terra di missione era la montagna, e alle namente orientato in questa nuova
comunità di montagna ha dedicato tutto il dimensione culturale del coro, armo-
suo lungo ministero di sacerdote, andava a nizzando canti della sua ricerca quali
celebrare le messe anche nei piccoli orato- ( L’usignolo / Dove sei / Il mulattiere) e altri per voci virili .
ri sparsi per tutto il territorio, nelle festività Don Gianrico su imitazione di questo gran-
o per la ricorrenza dei santi cui sono dedicati de maestro, a sua volta ha ricercato canti
Amava stare in mezzo alla gente nel- popolari affidando la parte solista a voci femminili .
le feste popolari, nelle osterie, o nelle aie dove Questa scelta all’inizio non è stata faci-
tempo fa la gente si ritrovava dopo il lavo- le, ha infatti dovuto vincere molte perplessità
ro nei campi o nei boschi, e si cantava e, all’interno del coro; era infatti un modo di can-
secondo l’umore del momento; si intona- tare diverso, e solo con il tempo è riuscito
va la canzone adatta, con le voci tipiche della nel suo intento . Di tutto questo ha lasciato in eredità
gente di montagna. Questi sentimenti ha cercato di due incisioni dal titolo “COME CANTA LA MIA
farli rivivere nei canti dei suoi cori, Menegosa prima VALLE” volume 1 e 2 .
e Ana Valnure poi. Già nel 1968 aveva lavorato con Era molto fiero di dirigere un coro, che
Paolo Bon in questa nuova direzione della coralità di era la voce degli Alpini Piacentini e di
ispirazione popolare, patrimonio musica- partecipare con esso a tutte le adunate provinciali e
le della nostra valle, il quale ha armonizzato nazionali.

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Farcoro - analisi

ADRIAN WILLAERT
MAESTRO DI CAPPELLA A SAN MARCO,
VENEZIA

Trascrizione ed analisi di
Ave Maria a 4 voci
di Andrea Angelini *

Come si sa, il periodo tra il 1550 e il 1560 è sta- eseguito direttamente su commissione di compo-
to di incomparabile benessere per Venezia e i sitori o di terze parti. Nel 1566, Rampazetto, su ri-
suoi mercanti. Per quanto riguarda il settore dei chiesta di Filippo Zusberti, un cantore di San Mar-
libri, il boom economico significò un rapido au- co, stampò i mottetti a sei voci di Zarlino. Inoltre
mento del numero degli stabilimenti tipografi- provvide a ristampare famose antologie corali di
ci. Il picco fu raggiunto alla fine del 1560 quan- celebri compositori del tempo. Una di queste è la
do l’industria della stampa vedeva la presenza di celebre antologia intitolata “Mottetti del Fiore”.
50-60 presse e l’impiego di circa 600 persone. Il titolo completo dell’opera è il seguente:
Le incoraggianti condizioni economiche spin- Mottetti del Fiore a Quattro voci novamen-
sero tanti novizi a sperimentare quest’attività. te ristampati, et con somma diligentia revisti
et corretti. Libro Primo. - In Venetia, Appres-
Francesco Rampazetto fu attivo, come tipografo,
so Francesco Rampazetto. - in 4° obl. Cantus,
dal 1553 sino alla sua morte avvenuta attorno al
Tenor, Altus, Bassus. In tutto opuscoli quattro.
1577. Lavorò principalmente su commissione di
Un originale dell’opera si trova presso il Museo
altri tipografi e rivenditori di libri. Come per tanti
Internazionale e Biblioteca della Musica di Bo-
suoi colleghi stampò una gran varietà di libri nelle
logna. L’opera contiene i seguenti brani (i nomi
più disparate materie, dall’architettura alla lettera-
degli autori sono citati come nel documento):
tura sino all’astronomia, la storia e la musica. La
maggior parte delle sue pubblicazioni era in ver-
In te Domine speravi ... Lerithier
nacolo ma pubblicò anche in latino, greco e perfi-
Letetur omne seculum ... Lupus
no spagnolo. Dal 1561 al 1568 diede alle stampe
Filie Jerusalem ... Archadelt
almeno 32 edizioni musicali e un libro di teoria.
Panis quem ego dabo ... Lupus
Molte delle sue pubblicazioni, come il Libro Pri-
Beati omnes ... Lerithier
mo delle Laudi Spirituali di Giovanni Razzi (1563,
Nisi Dominus ... Lerithier
Jacopo e Filippo Giunti editori in Firenze), il Ter-
Descendit angelus ... Hilaire Penet
zo Libro delle Muse a 4 (1563, Antonio Barré), il
Gloriosa uirgo ... N. Paignier
Secondo Libro dei Madrigali a 5 di Pietro Vinci
Dum aurora ... N. Paignier
(Giovanni Comencino, Venezia) confermano il suo
Virtute magna ... Lasson
status di lavoratore a contratto per privati e per altri
Tu es Petrus ... Gose
tipografi. Il resto delle sue prime edizioni è stato

*  Direttore di coro, insegnante e direttore editoriale di ICB

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Farcoro - analisi

Domine quis habitabit ... Jo. Courtois Trento (1545-1562) faticava ad aprirsi un varco,
Benedixit Deus ... Archadelt lo aiutò nel generare uno stile compositivo libero
Aue Santissima Maria ... N. Gombert dalle ingerenze della sede papale e strettamen-
Fuit homo ... N. Gombert te legata al gusto per il tipico colore veneziano.
Tanto tempore ... Verdelat Il mottetto, nel I modo – Dorico autentico, corri-
Haec dies quam fecit ... Archadelt spondente al Protus Gregoriano – trasposto al SOL,
Beati omnes ... Lupus è diviso in quattro episodi, corrispondenti ad al-
Sponsa Christi Cecilia ... Loiset Pieton trettanti versetti che compongono il testo di questa
Quam pulchra es ... Jo. Lupi preghiera alla Vergine. Questi versetti sono: "Ave
Omnis pulchritudo domini ... Dambert Maria, gratia plena, Dominus tecum”, “benedicta
Nisi ego abiero ... Dambert tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui,
Vir inclitus ... F. De Lis Jesus", "Sancta Maria, Regina Coeli, dulcis et pia,
Proba me domine ... P. Manchicourt o Mater Dei" e "ora pro nobis peccatoribus, ut cum
Quem dicunt homines ... Richafort electis te videamus". Questi episodi, come anche le
In conuertendo dominus ... Lupus numerose sezioni intermedie in cui sono suddivisi,
Gabriel archangelus ... Verdelot sono ben individuabili, oltre che dai motivi-parola
Pater noster ... Adrianus Wuillart che ovviamente li contraddistinguono, anche gra-
zie alle cadenze armoniche che li delimitano. Que-
Ai fini della trascrizione si è preso in esame sto lo schema delle cadenze presenti all’interno del
l’ultimo mottetto, la cui secunda pars è un’A- brano, dove si può notare che all’ovvia prevalenza
ve Maria con una variante al testo prima della di quelle a Sol si contrappongono numericamente
sua codificazione ufficiale avvenuta nel 1571, quelle meno consuete alla subfinalis Fa, quando ci
proprio in occasione della battaglia di Le- si aspetterebbe una maggior presenza di quelle a Re:
panto. Il testo usato da Willaert è il seguente: Ave Maria B flat perfect-authentic tenorizans
Gratia plena I G perfect-authentic tenorizans
Ave Maria, gratia plena,
Gratia plena II F perfect-authentic tenorizans
Dominus tecum,
Dominus tecum I G plagal
benedicta tu in mulieribus,
Dominus tecum II G perfect-authentic bassizans
et benedictus fructus ventris tui, Jesus.
Benedicta tu I F tenorizans
Sancta Maria, Regina Coeli,
Benedicta tu II B flat tenorizans
dulcis et pia, o Mater Dei,
in mulieribus I D perfect-authentic bassizans
ora pro nobis peccatoribus,
in mulieribus II G perfect-authentic bassizans
ut cum electis te videamus.
Et benedictus D phrygian tenorizans
Questo mottetto, stampato nell'anno 1564, rap- Fructus ventris tui Jesus I B flat perfect-authentic
presenta una delle più alte espressioni dell'arte di tenorizans
Willaert. Nel suo linguaggio l'imitazione non è Fructus ventris tui Jesus II F perfect-authentic
solo un artificio, ma diventa una tecnica al servizio bassizans
dell'espressività della parola e del pensiero. Natu- Sancta Maria I F perfect-authentic tenorizans
ralmente il fatto di vivere a Venezia, dove l’onda Sancta Maria II C perfect-authentic tenorizans
lunga dei dettami che scaturivano dal Concilio di Regina coeli F perfect-authentic tenorizans

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Farcoro - analisi

Dulcis et pia D plagal brano. Ancora si nota la presenza, nel tenor, di un


O Mater Dei D phrygian tenorizans frammento del cantus firmus. L’ultima parte del
Ora pro nobis I F perfect-authentic tenorizans secondo episodio assume una chiara figurazione
Ora pro nobis II C plagal retorica: il “Fructus ventris tui Jesus” è declamato
peccatoribus I C perfect-authentic tenorizans in gran parte con valori lunghi e bianchi che pos-
Ut cum electis te videamus I G perfect-authentic sono essere facilmente assimilati al seno materno.
bassizans Il terzo episodio ci offre una variazione testuale da
Te videamus II G plagal quello solito dell’Ave Maria. Dopo l’esposizione
in stile bicinium del “Sancta Maria”, il brano pro-
segue con un andamento piuttosto omofonico, spe-
cialmente sul “Regina coeli” che risulta così chia-
ramente ben affermato dal punto di vista vocale.
Nell’ultimo episodio, dove si ritorna allo stile
imitato, viene proposto tre volte lo stesso fram-
mento di testo “ut cum electis te videamus” la
cui melodia è significativamente caratterizza-
ta dall’iniziale salto di quinta ascendente segui-
ta da suoni ribattuti, nonché dalla successiva
“circulatio” che sembra rappresentare proprio il
ruotare dello sguardo legato alle parole “te vide-
amus”. Il brano, dopo la cadenza perfetta a Sol,
Il tenore subito dopo l’esposizione del primo termina con una tipica cadenza plagale, costru-
frammento melodico intona, con valori larghi, ita sulla finalis tenuta dal tenore (“manubrium”).
l’Ave Maria gregoriana e continuerà a farlo an-
che in altre sezioni del brano, motivo per cui la L’elevato livello artistico che Willaert raggiunge
composizione, nel suo complesso, può essere in questo mottetto sta nel domino del materiale
quasi definita come costruita su cantus firmus. melodico, e nella sua capacità di elaborare il rap-
porto testo-musica tramite artifici tecnici semplici
Il primo episodio, che si può ulteriormente di- utilizzati in senso espressivo. E’ interessante nota-
videre in tre parti (‘Ave Maria’, ‘gratia plena’ e re come spesso il motivo-parola sia l’elaborazione
‘Dominus tecum’) è di carattere imitativo. Signi- dello stesso tema iniziale e come le parti libere sono
ficativo e caratterizzante è l’iniziale salto di quarta condotte come sviluppo di cellule melodico ritmi-
giusta discendente sulla parola “Ave”, ripreso da che riconducibili frequentemente al tema. Questa
quasi tutte le altre voci, anche con diminuzione dei forte unità tematica è poi utilizzata con grande
valori. Alla fine dell’episodio si può notare come fantasia in svariate tecniche contrappuntistiche ed
tutte le parti seguano, sul testo “Dominus tecum” imitative, che rendono il tessuto musicale in conti-
l’andamento della figura retorica della catabasi. nua evoluzione, senza mai cadere nella ripetitività.
Nel secondo episodio il compositore ci propone,
sulle parole “Benedicta tu in mulieribus”, la se- Sono qui pubblicate l’antifona gregoriana
zione più ricca di contrappunto fiorito di tutto il dell’Ave Maria e la trascrizione da me eseguita.

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Farcoro - I Piccoli Musici


Farcoro - I Piccoli Musici
Farcoro - I Piccoli Musici
Farcoro - I Piccoli Musici
Farcoro - I Piccoli Musici

Basilica Cattedrale di Parma, 8 giugno 2013, VI Festival di cori “Adolfo Tanzi”


Farcoro - vocalita’

VOCALITA’
la laringe: tanto per cominciare
di Daniele Farneti *

La laringe è organo complesso, che svolge molte fun-


zioni all’interno del nostro corpo. Quando pensiamo
alla laringe pensiamo all’organo che produce suoni e
note: ma questa è solo l’ultima delle funzioni svilup-
pate dalla laringe e paradossalmente quella meno im-
portante. La fisiologia della laringe è un argomento
complesso ed ancora solo parzialmente conosciuto.
Occorre considerare le molteplici funzioni di questo
fig. 1 posizione della laringe nelle diverse fasce d’età rispetto alle
organo, molte delle quali di origine riflessa o vegeta- vertebre cervicali
tiva. Acquisizioni risalenti ai primi decenni del 1900
si basano sulla osservazione dell’evoluzione filogene- piglottide fino al rinofaringe, all’altezza di C1-C2.
tica per comprendere alcune fra le principali funzioni Questo comporta la disgiunzione fra respirazione e
della laringe. deglutizione: ciò permette al neonato di respirare e
La laringe è presente in specie animali inferiori come poppare contemporaneamente (presupponendo una
organo sfinteriale (diaframma dinamico) che pro- adeguata pervietà e respirazione nasale). Durante i
tegge le basse vie respiratorie. L’apparato muscolare primi mesi di vita e nel corso dell’età evolutiva, la cre-
e sensoriale della laringe le permettono attività che scita del laringe è regolata dall’ormone della crescita
arricchiscono la funzione fisiologica meccanica di (GH) e la sua posizione discende rispetto al rachide
semplice condotto aereo. Nel corso della evoluzione cervicale in modo che alla muta vocale si estende da
la funzione sfinteriale si è andata evolvendo con una C3 a C7. La discesa del laringe e l’accrescimento del
sempre maggiore complessità di struttura, in rappor- faringe determinano la disgiunzione anatomica e del-
to alle esigenze della vita vegetativa e di relazione. le funzioni respiratoria e deglutitoria, con lo sviluppo
Nella nostra specie è particolarmente adatta alla fun- di attività riflesse volte a proteggere le vie respiratorie
zione comunicativa (linguaggio articolato). inferiori al passaggio del bolo o di altre sostanze che
Possiamo considerare le funzioni laringee come in- transitano in faringe. Gli ormoni sessuali agiscono
tegrate con quelle dal faringe, nella cui cavità ana- sul laringe (organo sessuale secondario) regolando
tomicamente essa è contenuta, organo al cui interno lo sviluppo delle cartilagini e delle masse muscolari,
avviene la deglutizione. In questo ambito anatomico con l’acquisizione di una voce matura, agendo con-
funzione respiratoria e deglutitoria (entrambe vita- comitantemente sui risuonatori sopraglottici (vedre-
li) sono integrate intimamente, in una alternanza mo successivamente).
raffinatissima, regolata dal sistema nervoso centrale In definitiva dalla primordiale funzione sfinteriale la
(SNC). laringe ha acquisito specializzazioni nelle funzioni
Alla nascita la laringe del neonato (come in tutti gli respiratoria e fonatoria, con importanti implicazioni
altri mammiferi) è in posizione alta, spingendosi, l’e riflesse durante la deglutizione.
*  docente di fonetica acustica e articolatoria, otorinolaringoiatria e patologia clinica foniatrica presso la Facoltà di medicina e chirurgia
dell’ Università degli studi di Bologna.

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Farcoro - vocalita’

cartilagini aritenoidee
cartilagini corniculate
Queste cartilagini sono articolate fra di loro median-
te articolazioni complesse (diartrosi), tenute unite da
legamenti e membrane (Figura 2) e mosse da musco-
li. I muscoli della laringe vengono distinti in intrin-
seci o estrinseci se possiedono rispettivamente uno o
due punti di inserzione sul laringe. La muscolatura
estrinseca (Figura 3) sospende il laringe nella loggia
viscerale anteriore del collo.

fig. 2 Scheletro laringeo: cartilagini, articolazioni, membrane e legamenti


mm. Sottoioidei:
mm. Sopraioidei: Sternoioideo
La laringe è un organo dell’apparato respiratorio. Digastrico Sternotiroideo
Stiloioideo Tiroioideo
Questo apparato è formato da organi cavi (organi Omoioideo
Miloioideo
con supporto scheletrico cartilagineo) dovendo con- Genioioideo

sentire il passaggio di gas. L’aria fa il suo ingresso


dal naso dove viene riscaldata, umidificata e depu- fig. 3 Muscolatura estrinseca laringea

rata dalle particelle più grossolane che contiene. Il


passaggio eccezionale dalla bocca impedisce queste La muscolatura intrinseca (Figura 4) è utile distin-
modificazioni fisiche dell’aria inalata. L’aria transita guerla in gruppi funzionali, in relazione alla azione
poi in faringe, organo delle vie digerenti, quindi in svolta sulle corde vocali. In tale senso distinguiamo
laringe. Se le corde vocali sono aperte l’aria procede muscoli abduttori che aprono le corde vocali (prin-
in trachea, bronchi per tutte le loro diramazioni, fino cipalmente il muscolo cricoaritenoideo posteriore o
ai polmoni quindi a ritroso: questo consentendo la postico), muscoli adduttori che chiudono le corde
ematosi, ovvero lo scambio di gas, con rifornimento vocli (principalmente il muscolo crico-aritenoideo
di ossigeno e recupero di anidride carbonica. Il per- laterale e muscoli tensori (principalmente il cricoti-
corso di ingresso è agevolato da contrazione attiva di roideo) impegnati in adeguamenti di tensione neces-
muscoli inspiratori (principalmente il diaframma), sari alle variazioni di altezza tonale durante la fona-
il percorso a ritroso è principalmente regolato dalla zione. Quando le corde vocali sono aperte sulla linea
retrazione elastica delle vie respiratorie e della gabbia mediana si realizza l’ematosi (funzione respiratoria).
toracica. Quando le corde vocali sono chiuse sulla linea me-
La laringe ha uno scheletro cartilagineo formato dal- diana si impedisce il passaggio di materiale dal naso o
le seguenti cartilagini: dalla bocca (funzione sfinteriale) (Figura 5). Questo
cartilagine tiroide si ha durante la deglutizione o altre attività vegetati-
cartilagine cricoide ve. L’adduzione in espirazione si ha durante la fona-
cartilagine epiglottide zione (funzione fonatoria). In questo caso agiscono

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Farcoro - vocalita’

fig. 4 Muscolatura intrinseca laringea

altri gruppi muscolari che tendono la corda vocale o


estrinseci.
fig. 5 gruppi muscolari funzionali e movimenti relativi indotti dulle corde vocali
Le funzioni svolte dalla laringe sono legate ad una in-
nervazione ricchissima che fa capo a due nervi misti, 1) Neurofisiologia della respirazione.
rami del vago: il nervo laringeo superiore, prevalen- L’apertura della glottide è sincrona con la discesa del
temente sensitivo ed il laringeo inferiore, prevalente- diaframma ed è, in condizioni usuali, demandata alla
mente motore. azione del muscolo cricoaritenoideo posteriore o po-
La mucosa laringea è ricca di recettori, ovvero struttu- stico. In condizioni di ipercapnia (aumento d anidri-
re che raccolgono eventi sensoriali: abbiamo recettori de carbonica nell’aria inspirata) l’attività dei due mu-
per muscoli, articolazioni e rivestimento mucoso. La scoli si potenzia ad aumentare il flusso inspiratorio.
stimolazione di tali recettori induce attività riflesse La laringe svolge anche una azione di controllo sulla
che interessano, come già visto, i muscoli intrinse- espirazione. Il postico entra in funzione per dimi-
ci laringei, i muscoli tracheo-bronchiali, i muscoli nuire le resistenze al flusso aereo espiratorio se la P
respiratori e l’apparato cardio-circolatorio (funzioni sottoglottica supera i 30 cm/H2O/sec. Questo valore
vegetative della laringe, mediate dal nervo vago). è ridotto nell’ipercapnia ed aumenta nell’ipocapnia.
Dal punto di vista funzionale sono stati identificati: 2) Neurofisiologia del riflesso protettivo.
- meccanocettori che sono regolatori di flusso aereo La laringe protegge le vie aeree inferiori dalla pro-
(alcuni rispondono a stimoli termici), recettori per la gressione di materiale (cibo o altre sostanze) nelle
pressione e dei movimenti respiratori della laringe; basse vie respiratorie attraverso un riflesso polisinap-
- chemocettori che rispondono alle caratteristiche tico a partenza dal nervo laringeo superiore, volto a
del liquido che tappezza il rivestimento del viscere. chiudere la porzione sopraglottica e le corde vocali, Il
Fra le sostanze stimolanti possiamo ricordare il KCl laringospasmo è la persistenza del riflesso di chiusura
e l’SO2, gli acidi, il fumo di sigaretta e altre sostanze della glottide dopo la cessazione dello stimolo inizia-
chimiche. Esistono anche recettori che rispondono al le. Questa risposta è più accentuata nell’infanzia ed è
contatto con l’acqua. abolita dalla sezione del laringeo superiore, dai bar-
Tale dispositivo recettoriale regola le diverse funzioni biturici, dall’ipercapnia, dall’ipossia e dalla pressione
laringee, che possiamo schematizzare nel modo se- positiva intratoracica.
guente. Significato analogo ha il riflesso deglutitorio.
La espettorazione è una attività connessa sia alla at-

35
Farcoro - vocalita’

tività glottica che a quella delle vie aeree inferiori e


volta ad espellere materiale contenuto nelle alte vie
respiratorie.
3) Neurofisiologia della fonazione.
Tale attività è estremamente complessa se conside-
riamo, oltre alla semplice produzione di “suoni” la-
ringei, tutte le implicazioni di tipo logico, mnesico,
semantico ed emozionale legato alla produzione del
linguaggio parlato. La produzione di suoni a livello
laringeo prevede la adduzione delle corde vocali sul
piano mediano durante la espirazione. In tale modo
la corrente aerea sottoglottica, che proviene dai pol-
moni dopo gli scambi gassosi, mette in vibrazione
la mucosa di rivestimento delle corde vocali (teoria
muco ondulatoria) producendo aree di compressione
fig. 6 cavità di risonanza sopraglottiche (vocal tract)
e decompressione a livello della glottide, evento che
in senso fisico assume una connotazione periodica
(sinusoidale). Il suono laringeo (esclusivo delle vo-
cali) viene poi modificato, arricchito di armonici ed
amplificato a livello del tratto sopraglottico e delle
altre cavità di risonanza (vestibolo laringo, faringe,
cavità orale e cavità nasale –solo per alcune conso-
nanti a risonanza nasale) e articolato a livello della
cavità orale. Le consonanti (dei “rumori” sotto il
profilo acustico – evento non sinusoidale) sono pro-
dotte dal rapporto reciproco di articolatori mobili e
fissi (Figure 6-7). Vocali e consonanti rappresentano
i “tratti segmentali” del linguaggio parlato e vengo-
no variamente combinati a produrre parole e frasi a
significato compiuto. Il cervello umano, attraverso fig. 7 luoghi e modi di articolazione consonantica per la lingua italiana

la scomposizione acustica, attuata dall’orecchio nelle


sue componenti (orecchio esterno, medio, interno),
è in grado di ricostruire lo schema fonologico, sin-
tattico e semantico del segnale verbale (teoria della
catena comunicativa).
In sezioni successive verranno sviluppati questi ar-
gomenti, nel tentativo di correlarli, direttamente o
indirettamente, alla produzione canora.

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Farcoro - aerco notizie

ASSEMBLEA FENIARCO AD ALGHERO


i delegati regionali ospiti della fersaco
di Puccio Pucci

Partire da una città del nord, magari già in stato di au- approvate o respinte, con serena franchezza. Me-
tunno avanzato e con due brevi balzi d’aereo trovarsi rito sicuramente di un clima che da tempo regna
d’incanto in un luogo assolato e ricco di tradizioni in Feniarco e che porta a decisioni, anche se mol-
antiche, con un mare da cartolina-ricordo, increspato to impegnative, sempre condivise e partecipate.
solo dalle piccole onde prodotte da alcuni bagnanti L’analisi sulle iniziative realizzate, che vede tra i prin-
che nuotano, è cosa di per se stessa assai sconvolgen- cipali eventi il Festival di Primavera a Montecati-
te. Poi incontrare cari amici che stimi, che come te ni, la 14° Edizione della Settimana Cantante Alpe
nutrono la tua stessa passione per il canto corale è un Adria a Lignano Sabbiadoro, il Corso per Direttori
ulteriore valore aggiunto alla tua sensazione di com- di Fano ed il festival di Salerno, ha facilmente ri-
piacimento, interrotta ad un tratto – e sono appena le cevuto il giudizio positivo dei Delegati, anche per
15 di un dolce pomeriggio di sabato d’ottobre – dal l’indiscusso successo ottenuto sul campo. Altret-
richiamo gentile, ma perentorio, del Segretario Be- tanto scontata è stata la conferma per il 2014 de-
nedet e dello staff tecnico Feniarco, che ci richiama gli stessi eventi, con l’inserimento del Seminario
al nostro impegno di Delegati regionali ed al motivo Europeo per Giovani Compositori ad Aosta, even-
di questo viaggio: l’Assemblea Feniarco ad Alghero. to questo alternato biennalmente al Corso di Fano.
E’ stata data ai presenti una ampia relazione sui rap-
E’ il secondo incontro annuale, e come sempre av- porti internazionali a cui la Feniarco ha partecipa-
viene, si svolge in una Regione diversa, ospiti del- to con la presenza di Dirigenti e Delegati regionali,
la Associazione regionale organizzatrice: questa sugli incontri a livello Ministeriale relativi alla pro-
volta è la Sardegna. Dovremo fare un primo bi- blematica dell’insegnamento della musica e all’as-
lancio della attività annuale e prospettare le linee sociazioni-smo di base ed infine sulle varie riunioni
guida per l’anno che verrà. Certo è che il luogo e tenute dalla Commissione Artistica e dal Comitato
l’ospitalità che viene offerta ai Delegati, sempre as- di Redazione di Choraliter. Una lunga parte della
sai generosa ed elegante, riesce a addolcire non seduta pomeridiana ha trattato dei problemi ine-
poco il lavoro che ci aspetta, condotto e guidato renti al Coro Giovanile Italiano e al Coro Accade-
da Presidente Fornasier e dai Consiglieri della pre- mia, i due gruppi musicali che hanno rappresentato
sidenza: Semeraro e Vatri. Al termine dei due gior- la Federazione concertando in Italia e all’estero ed
ni di lavoro se ne trae sempre un risultato positivo. hanno supportato alcune iniziative quali il Corso di
Nel lungo elenco dei punti in discussione all’or- Fano. In ultima analisi si è deciso ripetere l’esperien-
dine del giorno trovano collocazione interessanti za per i due cori anche per il prossimo anno, rinno-
prospettive di lavoro di cui far tesoro nelle proprie vando la direzione artistica di entrambi i complessi.
Associazioni e le proposte, sulle quali si articolano Dai numerosi interventi dei Delegati sono nate
interessanti dibattiti, vengono discusse, modificate, nuove proposte di iniziative: di un certo interes-

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Farcoro - aerco notizie

se quella di creare un “cartellone nazionale” per i


concerti natalizi, sull’esempio di quanto avviene in
Friuli con il progetto Nativitas, che pubblicizza in
un calendario date e luoghi di tutti i concerti dei
cori friulani nel periodo natalizio, permettendo così
una completa conoscenza degli eventi e la fruizio-
ne della musica ad un maggior numero di utenti.
Sul tema dell’editoria è stato presentato un cata- Non sono poi mancati alcuni momenti significa-
logo dettagliato di tutte le pubblicazioni edite da tivi come l’intervento non rituale dell’Assessore
Feniarco, utilissimo per una consultazione in caso alla Cultura del Comune di Alghero, un giovane
di acquisti. Il Presidente ha inoltre sollecitato le e determinato politico che, con poche ma senti-
Associazioni a procedere più celermente sul pro- te parole, ha definito con stima il nostro lavoro ed
getto della collana Voci e Tradizione, la raccolta di ha poi anche assistito a parte della Assemblea.
armonizzazioni di ispirazione popolare che ha già Significativo alla fine della prima giornata, l’intermez-
visto pubblicati i volumi della Toscana, del Pie- zo musicale che la Fersaco ci ha voluto offrire con una
monte e del Friuli. Inoltre, proprio per compor- Rassegna musicale, nella quale si sono esibiti quattro
re un compendio completo di quanto realizza ed complessi artistici di elevato livello e di ottima prepa-
opera la coralità italiana, viene proposto di inviare razione, provenienti da varie località della Sardegna.
in Federazione un abstract, non più di una pagi- Questo spettacolo, vissuto in una piccola Chiesa al
na, che riassuma l’attività annuale di ogni Regione. margine di un porticciolo illuminato, ci ha dato di
Molte iniziative vengono anche presentate dalla stes- Alghero una immagine notturna di rara bellezza.
se Associazioni regionali: quella presentata dal Vene- La mattinata di domenica, dopo l’ottimo incontro
to intitolata “1000 Cori per Telethon” invita il mo- conviviale post concerto, di tipico sapore sardo, non
vimento corale ad affiancare l’AVIS per un sostegno ha colto i Delegati impreparati. Velocemente sono
della ricerca sulle distrofie muscolari. L’iniziativa sarà stati disbrigati gli ultimi impegni previsti, per giun-
pubblicizzata a livello nazionale. In pratica ad ogni gere infine all’interessante Convegno, introdotto dal
concerto, concordato con l’AVIS della propria zona, Presidente, sul tema: “Come far Coro in momenti
si potrà associare la presenza di un banchetto che dif- di crisi”. La condivisione del difficile momento che
fonderà la missione Telethon. I cori saranno tempe- tutti stanno verificando nelle loro attività, ha acceso
stivamente informati su come procedere per attivare il dibattito che ha visto impegnati quasi tutti i pre-
questa proposta e sulle modalità di partecipazione. senti ed ha modulato tutta una serie di esperienze, di
Sul problema dei contributi ricevuti dalle Pubbli- suggerimenti di procedure tese per indicare alla cora-
che Amministrazioni è stato fatto un appello alle lità come procedere nel proprio impegno, di fronte
Associazioni che godono già di tale supporto, di ai problemi economici presenti. Il risultato di que-
inviare in Feniarco le disposizioni di legge regio- sto interessante lavoro finale dell’Assemblea troverà
nali che consentono loro di ottenere stabili con- ampia relazione sul prossimo numero di Choraliter.
tributi annuali su progetti musicali per la coralità.
Ciò al fine di avere dei modelli già sperimentati a
cui ispirarsi, per attivare similari procedure ammi-
nistrative anche in altre Regioni che ne sono prive.

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Farcoro - aerco notizie

CONVEGNO DELLE REDAZIONI


DELLE RIVISTE REGIONALI
Bologna, 15-16 febbraio 2014
di Puccio Pucci

Il Convegno che si è svolto a Bologna il 15 e 16 musicisti e Conservatori e ha presentato l’incon-


tro bolognese come impegno di Feniarco per con-
febbraio u.s. ha riunito le Redazioni delle Riviste
fermare al settore pubblicistico valenza e qualità.
che le Associazioni regionali della Feniarco pub-
La prima relazione brillantemente illu-
blicano a stampa o in formato pdf. Oltre trenta i
strata da Sandro Bergamo aveva per tito-
partecipanti in rappresentanza di dieci Regioni che
lo un tema emblematico: La rivista ideale.
hanno una testata giornalistica. In concomitanza di
Bergamo ha iniziato facendosi una domanda:
questo incontro si è anche svolta una riunione del
Quali le difficoltà di una comunicazione efficace?
Comitato di Redazione di Choraliter, che ha fornito
Ha osservato infatti che l’enorme massa di infor-
ai presenti il modus operandi del gruppo redazio-
mazioni rischia spesso di seppellire la notizia, per
nale presieduto da Direttore Bergamo, con una se-
cui occorre innanzi tutto un opportuna scelta del-
duta “aperta” per la messa a punto delle prossime
le stesse perché il rumore di fondo livella tutto e
pubblicazioni della Rivista. La Feniarco è interve-
rende difficile distinguere ciò che è importante da
nuta con il suo Presidente Fornasier, con Michela
quello che non lo è; inoltre la limitatezza dei no-
Francescutto e Pier Rendina, valenti collaboratori
stri mezzi impone di impiegarli nel modo migliore.
dello staff che hanno coordinato i lavori all’O.d.G.
Non va dimenticato che l’oggetto della nostra comu-
All’AERCO è stato affidata la parte logistica dell’in-
nicazione resta senza dubbio l’Associazione, il Coro
contro che si è svolto nella sala convegni dell’Ho-
ed il canto corale, mentre il soggetto sono i direttori, i
tel cittadino che ha ospitato i delegati e si è con-
compositori, ed i coristi. Ma non si deve anche trascu-
clusa con una riunione conviviale alla quale sono
rare il fatto che esistono altri destinatari, quali pubbli-
intervenuti anche i numerosi accompagnatori e
co interessato alla musica corale, pubblico interessato
accompagnatrici, richiamati a Bologna dalla con-
alla musica e pubblico da interessare genericamente.
comitante presenza della mostra di Vermeer, con il
Bergamo è passato poi a defini-
famoso quadro “La ragazza dall’orecchino di perla”.
re i possibili modelli delle pubblicazioni.
La finalità della riunione era proporre agli interve-
Il primo è l’House organ, cioè un giorna-
nuti alcune riflessioni per facilitare loro il lavoro di
le che sia incentrato sulle motivazione e l’ap-
redazione, unitamente a una puntualizzazione del-
partenenza, sul concetto di mission e che
le più aggiornate modalità per operare nel mondo
quindi dia informazioni sui principi alla base
dei media. Dopo il saluto del Presidente Fantuzzi,
della Associazione e comunichi le strategie e le poli-
il programma dei lavori è stato illustrato dal Presi-
tiche attuative e le informazioni sul mondo esterno.
dente Fornasier, che ha ricordato con orgoglio il
L’altro modello e quello chiamato Customer maga-
successo che la Rivista nazione sta sempre più ri-
zine cioè un organo di stampa che si prefigge di cu-
scuotendo non soltanto nel mondo della corali-
rare all’esterno l’immagine dell’organizzazione e di
tà italiana ed europea, ma anche presso studiosi,

39
Farcoro - aerco notizie

te: La comunicazione ai tempi del web.


Non si poteva trovare un incipit migliore se non
iniziando dall’analisi della parola COMUNI-
CARE, cioè trasmettere un messaggio (dal latino
communico>cum munire ovvero “legare insieme,
mettere in comune e per estensione, far partecipe).
Il ruolo del “comunicatore” è fondamentale in azien-
de, come anche nelle realtà associazionistiche di ogni
livello, per creare un’immagine dell’associazione, per
diffondere capillarmente ed in modo omogeneo e
migliorarne la percezione. La tipologia delle nostre coerente questa immagine ed infine per Informare
riviste dovrebbe coprire entrambi gli ambiti: infor- sulle attività verso l’esterno. Ovviamente deve essere
mare e formare la nostra base ed anche formare il costante il rapporto del comunicatore con il manage-
nostro pubblico attuale e attrarre quello potenziale. ment delle associazione. Michela fa qui una impor-
Come fare per conseguire questa finalità? Sandro Ber- tante citazione che esprime in modo chiaro di quanto
gamo offre alcuni consigli pratici: privilegiare un ca- sia importante per tutti dare all’esterno l’immagine
rattere inclusivo rispetto all’unitarietà dei contenuti e di una corretta comunicazione. “Le relazioni pubbli-
realizzare una rivista che non sarà letta per intero da che non sono l’ufficio stampa e neppure riguardano il
tutti, ma dove molti trovino qualcosa. Quindi una ri- management, esse sono quello che tutti all’interno di
vista che racconta noi al mondo esterno e porta gli sti- un’impresa, dal vertice in giù, dicono e fanno quando
moli dell’esterno al nostro interno, promuovendo gli sono a contatto con il pubblico.” Arthur Page (1939).
eventi comuni con la condivisione dei collaboratori. Gli attori della comunicazione sono molteplici: •
Interessante il dibattito che è seguito, durante il qua- • Emittente: colui che avvia la comunicazione attra-
le gli intervenuti, nel dare ampia informazione sulle verso un messaggio
tipologie delle varie riviste regionali, hanno anche ri- • Ricevente: colui che accoglie il messaggio, lo deco-
chiesto ed ottenuto approfondimenti sulla interessan- difica, lo interpreta e lo comprende.
te ed appassionata relazione del Direttore Bergamo. • Codice: parola parlata o scritta, immagine, impie-
E’ poi cominciata la sezione già descritta del Comi- gata per “formare” il messaggio.
tato di Redazione di Choraliter che ha fornito un • Canale: il mezzo di propagazione fisica del codice
modello di metodo operativo alle redazioni, impo- • Rumore: elementi di disturbo che influiscono sulla
stando la programmazione dei prossimi numeri, trasmissione esatta
indicando i temi da trattare e fornendo indicazione • Contesto: l‘ambiente all’interno del quale si situa
sui possibili redattori degli articoli programmati. l’atto comunicativo
• Referente: l’oggetto della comunicazione, a cui si
Dopo l’incontro conviviale della sera offerto riferisce il messaggio
ai convegnisti dall’AERCO, la mattinata è sta- Una buona comunicazione nasce sempre dalla inter-
ta dedicata ad una interessante relazione tenu- azione di tali mezzi.
ta da chi in Feniarco si occupa principalmente di
Comunicazione: l’amica Michela Francescutto. La parola iniziale per l’ideazione e impostazio-
Il tema proposto è davvero affascinan- ne di un’azione di comunicazione è il messaggio,

40
Farcoro - aerco notizie

che sia incisivo, chiaro, memorizzabile, riconosci- portunità che si dovrà attrarre chi cerca informazio-
bile (usare parole chiave e immagine coordinata). ni; messaggi semplici e chiari; bisogna sempre pensa-
Quindi si passa a trasmettere il messaggio ai mezzi: re a chi ci si rivolge)
mass media tradizionali e innovativi (giornali, quo- 3. sfruttare l’interattività (proporre contenuti video/
tidiani, periodici, radio, televisione, manifesti, tele- audio, far interagire l’utente con il sito affinché ritor-
fonia, web… qualsiasi procedimento per riprodurre ni “a farvi visita”.)
la parola scritta o parlata, la musica, le immagini in 4. chiedere il parere della gente (es. il “Mi piace” di
edizioni di massa, distribuite su spazi vastissimi). Facebook è molto utile)
Oggi possiamo contare su nuovi mezzi di comu- 5. usare parole dirette e d’azione (es. “Guardate il vi-
nicazione di massa, sviluppati posteriormente alla deo”, “Lasciate un commento”, …)
nascita della tecnologia informatica. essi offrono: 6. immagini e brevi (!) video funzionano più di un
- velocità di comunicazione a distanza lungo testo (la fruizione del web è veloce, una foto
- portata demografica potenziale attira l’attenzione)
- mancanza di limiti territoriali (diffusione geografi- 7. fare sempre una selezione preventiva su immagi-
ca potenzialmente mondiale) ni/audio/video che pubblicate (buona resa e qualità
- accuratezza delle informazioni trasmesse accettabile)
- interattività (partecipazione degli interlocutori) 8. aggiornare, aggiornare, aggiornare!
- facilità d’uso. (con costanza e cognizione di causa)
La relatrice ne offre un ampio panorama: 9. perseverare (bisogna lavorare a lungo e bene per
- CD e DVD promozionali ottenere risultati)
- siti web 10. trovare uno o più “volenterosi” volontari all’in-
- canali di streaming audio e video (es. YouTube, terno del coro o dell’Associazione che si occupino
MySpace) della comunicazione informatica!
- e-mail, newsletter
- gruppi di discussione su web (forum) Convegno davvero importante quello realizzato da
- blog Feniarco a Bologna, ricco di idee e concretezza per
- skype (comunicazione a distanza) chi opera nella comunicazione in ogni settore del pro-
- social network (es. Facebook, Twitter) prio impegno e dal forte connotato sociale e formati-
vo. Chi lavora per comunicare il“coro”, concludeva
Quindi a conclusione della esposizione ricca di la relatrice “prende parte a una più ampia strategia
riferimenti tecnici e scientifici la relatrice Fran- culturale di sensibilizzazione del pubblico, di pro-
cescutto propone un decalogo di suggerimenti mozione e diffusione di cultura e tradizioni musicali
per il miglior utilizzo dei “mezzi per una migliore e supporto di un elemento di forte socializzazione”..
comunicazione”, che riportiamo fedelmente, ri-
tenendo che le indicazioni fornite possano essere
molto utili anche per le “comunicazioni” più sem-
plici, ma sempre importantissime dei singoli cori.
1. essere accurati (usare parole adatte comprensibili,
attenzione agli errori!)
2. essere accattivanti (il web offre talmente tante op-

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Farcoro - aerco notizie

CONCORSO CORALE
INTERNAZIONALE
CITTA’ DI RIMINI

canti da tutto il mondo


in riva al mare
di Andrea Angelini*

“Where are you from?” E’ la domanda che si e di arrivare a tutti coloro che si lasciano incantare.
Un altro aspetto molto interessante è rappresenta-
sente ripetere più spesso al Concorso Internaziona-
le Corale di Rimini. Si respira infatti subito un’aria to dalla categoria dei cori infantili: anche qui tra-
d’internazionalità, quando dalle strade circostanti il spare il desiderio di tramandare le proprie tradi-
teatro Novelli, cominciano a vedersi gruppi di perso- zioni, di far conoscere gli autori, i compositori dei
ne, per lo più giovani, che intonano melodie, canoni proprio Paese, attraverso i brani più caratteristici.
e i più svariati ritmi, attirando lo sguardo curioso dei Da qualche anno è presente al concorso anche la
passanti. Molti infatti sono stati i Paesi rappresenta- sezione che riguarda la musica sacra. Si svolge nella
ti, durante le varie edizioni e ciascuno ha trasmesso, bella cornice della chiesa di San Giovanni Battista,
proprio attraverso le armonie e il canto, la propria in stile barocco, con un ampio abside e un pregevole
cultura, l’essenza più profonda di un popolo. Dalle coro ligneo. Nella scorsa edizione il Coro femminile
Filippine, i cori universitari che hanno partecipato Puellae Orantes (www.puellaeorantes.pl) provenien-
hanno sempre suscitato stupore e ammirazione: i te Tarnow, Polonia, e diretto da Władysław Pachota
loro abiti, colorati e ricchissimi di dettagli, la loro e Aleksandra Topor è riuscito a creare una atmosfera
profonda musicalità, ma soprattutto l’entusiasmo di misticità che ha affascinato i silenziosi ascoltato-
espresso attraverso tutto il corpo, voce e movimenti ri. Questo coro ha vinto la categoria Musica Sacra,
super coordinati. E che dire dell’anima dei latino- quella dei Coro Giovanili e il Grand Prix finale…
americani, del loro sguardo fiero e dell’amore per la Che dire poi dei rituali di ogni coro, dietro le quinte
loro terra? Eppure ogni coro canta nella propria lin- del teatro, prima di esibirsi? Alcuni si stringono in
gua, ma è proprio questo il vero linguaggio della mu- cerchio, con le braccia sopra le spalle dei compagni,
sica: quello di suscitare emozioni al di là delle parole come per intensificare ancora di più il legame con
gli altri, essere davvero una voce. Sono giorni pie-

*  direttore di coro e direttore artistico di MusicaFicta

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Farcoro - aerco notizie

ni, e chi partecipa per cantare o in qualità di giurato Cori a Voci Miste, Cori di Bambini e Giovanili,
o di semplice ascoltatore lo sa. Certamente qualifi- Cori con repertorio popolare o spiritual/gospel. Al
carsi ai primi posti è un traguardo a cui tutti aspi- termine di ogni categoria, la giuria decreta i vin-
rano, ma ogni coro, anzi direi ogni partecipante ha citori che, oltre al premio, hanno l’opportunità di
l’opportunità di conoscere persone, scambiare idee, competere al Grand Prix, che vedrà il vincitore as-
pareri, conoscere nuovi repertori, ascoltare qualcosa soluto del Concorso. I concorsi si tengono al mat-
di insolito. Anche gli strumenti, i costumi e i movi- tino e nel pomeriggio, mentre durante tutte le se-
menti coreografici possono rivelare grandi sorprese. rate si svolgono i concerti non competitivi, che
Il Concorso si articola sostanzialmente il quattro offrono un’ulteriore momento di scambio culturale.
giornate, durante le quali si esibiscono i cori delle La prossima edizione avrà luogo dal
diverse categorie: Musica Sacra, Cori a Voci Pari, 25 al 28 Settembre 2014. Per informa-
zioni e iscrizioni: www.riminichoral.it

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Farcoro - aerco notizie
Federazione Nazionale Italiana delle Associazioni Regionali Corali
33078 San Vito al Tagliamento (Pn) via Altan, 83/4
tel. 0434 876724 - fax 0434 877554 - info@feniarco.it - www.feniarco.it

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