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Le religioni oggi

LE RELIGIONI
“PRIMITIVE”
Il nascere del pensiero religioso si identifica con
il nascere del pensiero dell’uomo fin dalle sue
origini. Esistono tutt’oggi gruppi e popoli che vi-
vono a stretto contatto con la natura, non hanno
scrittura ma tramandano oralmente la loro cultu-
ra. Un tempo questi popoli erano definiti “primiti-
vi”, giacché si immaginava che le loro condizioni di
Sciamano tiwa, Repubblica di Tuva
(Siberia). vita fossero simili a quelle dell’uomo preistorico e
che non fossero mai mutate. In realtà gli scienziati
(antropologi – vedi p. 271 del volume – ed etnologi,
cioè studiosi delle diverse popolazioni umane) hanno
scoperto che si tratta di culture molto complesse, con
una loro storia, non primitive, ma semplicemente mol-
to diverse dalle nostre. Queste culture, che ora vengo-
no definite tribali, sono presenti in Africa, in America,
in Asia e in Oceania. Ciò che è importante osservare è
come anche in culture così lontane dalle nostre e dif-


ferenti tra loro, esista un profondo senso religioso. Ogni
Etnologia popolazione ha sviluppato credenze e culti particolari a
Dal greco éthnos, seconda della propria attività, della propria struttura socia-
popolo e lógos, le e della propria area geografica.
discorso, è la
disciplina che studia
l’origine e lo sviluppo Le religioni tribali
delle società umane. L’uomo delle tribù “primitive” crede che tutto il mondo sia abi-
Funzione tato da esseri in cui risiede una forza misteriosa, soprannatura-
apotropaica le. Tale forza è chiamata Mana presso i popoli dei Mari del
Dal greco apotrépo, Sud, Manitu presso alcuni degli indiani d’America. Que-
allontano: la funzione sta forza può riguardare determinate persone (il capo) e
apotropaica consiste cose (armi, parole), può risiedere in animali, piante, pie-
nell’allontanare gli influssi tre o può essere concepita come un fluido o essere personificata.
malefici. L’uomo deve perciò sforzarsi di assoggettare le forze che gli sono fa-
Tabù vorevoli e allontanare da sé quelle contrarie. Ciò avviene da un lato
Con questo termine, compiendo diversi riti magici, dall’altro ricorrendo ad amuleti e scul-
d’origine polinesiana, ture che hanno lo scopo di mantenere lontani gli spiriti cattivi, cioè,
si indica qualcosa che
eccede i limiti della
normalità e che perciò può
essere pericoloso toccare.
‘ come si dice in termine tecnico, hanno funzione apotropaica. Esi-
stono inoltre all’interno di ogni religione tribale numerosi tabù. Luo-
ghi, cose, persone tabù sono entità impure con le quali si deve evitare
ogni contatto.

3 L. Solinas © SEI - Società Editrice Internazionale p.a. - Torino


DOSSIER Le religioni oggi
I principali riti
La vita religiosa dei popoli tribali si esprime in modo suggestivo, con
canti e danze durante festività particolari, con processioni di masche-
re e rappresentazioni di drammi culturali. Numerose cerimonie cele-
brano le vicende più importanti della vita: la nascita, il matrimonio,
la morte o altre importanti occasioni come l’edificazione di una casa,
la guerra ecc.
Importanza particolare rivestono quei riti, detti riti di passaggio e
di iniziazione, in cui gli adolescenti devono sopportare delle prove
fisiche, spesso molto dolorose, per poter dimostrare di essere diventati
‘ Riti di passaggio
Sono i riti che coincidono con
il passaggio di un individuo o
di un gruppo di individui da
una certa condizione a una
diversa. Per esempio la nascita,
uomini ed essere ammessi nella comunità degli adulti, acquisendo così
il raggiungimento dell’età
il diritto di prendere moglie, di partecipare ai consigli per le decisioni adulta, il matrimonio, la morte
importanti della tribù, di essere pronti in caso di guerra con altre tribù. sono tappe dell’esistenza
dell’individuo celebrate con riti
di passaggio.
I diversi tipi di religione tribale
Riti di iniziazione
Gli etnologi hanno individuato alcuni filoni di religiosità all’interno Sono riti di passaggio che
dei quali è possibile situare la maggior parte delle religioni tribali. Essi regolano la vita di una
sono: società: segnano l’ingresso
tManimismo si ha quando si pensa che le forze della natura non siano
veri e propri dei, ma semplici spiriti, che risiedono in luoghi, in og-
getti, in animali, in persone e che occorre rendere benevoli con riti
magici;
tJMtotemismo individua uno stretto rapporto magico tra uomo e ani-
dell’individuo in un gruppo.
Sono riti di iniziazione anche
quelli che segnano l’ingresso in
una comunità religiosa.

male. Quando un clan o una tribù pensa di essere imparentato con
una specie d’animale o si crede legato a essa da vincoli spirituali, si
ritiene in dovere di riservare a questo animale totem un trattamento
particolare venerandolo come una divinità;
tJMmanismo è il culto degli antenati. Il mistero della morte rappresen- Totem del Gitsakan, Kitwanga, Canada.
ta per i popoli tribali un mutamento della condizione umana causa-
to dall’intervento di altre forze. Si crede perciò che il morto continui
a vivere in qualche modo e che sia in grado di intervenire nelle
vicende dei vivi: pertanto lo si onora con sacrifici funebri, offerte
disposte sulle tombe ecc., con la speranza di ottenere dagli avi la
conservazione o l’aumento della fecondità dei campi, la serenità del
focolare e delle famiglie;
tJMfeticismo è il culto di un oggetto materiale, il feticcio, che si pensa
caricato di qualche potere magico o evocativo;
tMPsciamanesimo è una forma di culto legata alla figura dello sciama-
no, individuo cui viene attribuito il compito di mettere in comunica-
zione l’uomo con gli esseri superiori e che viene ritenuto in possesso
di poteri straordinari. Con i suoi riti magico-religiosi, durante i quali
entra in quello stato di semincoscienza chiamato trance, egli viene
ritenuto in grado di piegare la potenza degli spiriti ostili, volgendola
a favore degli appartenenti al suo gruppo. Lo sciamano cura e gua-
risce le anime e i corpi, fa giungere la pioggia e il sole, entra nel
mondo dei morti, accompagnandovi le anime dei defunti e fa quindi
ritorno in quello dei vivi.

L. Solinas © SEI - Società Editrice Internazionale p.a. - Torino


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