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Culture

La religione del Candomblé


in Brasile

l Candomblé brasiliano affonda le radi- cestrale africana che ha resistito a secoli di


di Antonella Rita
Roscilli
I ci nelle tradizioni africane e designa il
culto degli Orixás, divinità-energie del-
la natura che si manifestano attraverso la
schiavitù. Infatti tra il 1549 e il 1888 cir-
ca 4 milioni di africani furono trascinati
come schiavi in Brasile dai portoghesi che
trance. avevano colonizzato questo Paese nel
È una religione che esalta la sacralità del- 1500. Strappati alle loro patrie, venivano
la vita e invita a vivere in equilibrio, se- raggruppati nelle isole di Capo Verde e
guendo i ritmi dell’esistenza in continua Guinea Bissau ed erano appesi al “pelou-
comunicazione con il mondo spirituale. rinho” (una sorta di gogna) per essere se-
Il ruolo storico e Nei racconti sacri, tramandati oralmente, lezionati. Nell’antico Regno del Benin,
socio-culturale di è sottolineato che al di sopra di tutti e prima di camminare verso la schiavitù, i
un’antica tradizione tutto c’è un essere supremo chiamato negri dovevano disfarsi del bene più pre-
Olodumaré o Olorum. Questi col suo re- zioso che rimaneva: la memoria. L’obbli-
spiro ha dato inizio al principio maschile go a girare per nove volte intorno al te-
e femminile che hanno originato il mon- muto “albero della dimenticanza” costi-
do, la natura e gli esseri viventi. A fare da tuiva il tentativo di privarli della loro
tramite fra gli esseri viventi e Olorum vi identità. Quindi li imbarcavano su navi
sono gli Orixás con personalità e gusti di- negriere e, dopo estenuanti traversate,
stinti che si identificano con le forze della giungevano sulle coste brasiliane. La sof-
natura: vento, tuoni, acque dolci, mare ferenza era indicibile, ma sulle coste del
ecc. Ogni comunità fa capo ad un sacer- Paese che li avrebbe visti sfruttati e umi-
dote (Pai-de-santo) o una sacerdotessa liati per tre secoli, insieme alla cultura e
(Mãe-de-santo) ed esiste una gerarchia alle lingue, arrivarono anche gli Orixás, le
che regola i ruoli degli adepti. Il luogo di divinità della loro religione che li accom-
culto si chiama terreiro ed è una sorta di pagnarono e li sostennero. Approdarono
villaggio all’interno del quale sorgono di- a Salvador, su quelle rocce scure dove si
Regina brasiliana di Can- verse case sacre. Questa religione è la di- infrange la schiuma di onde che ancora
domblé. mostrazione più chiara della memoria an- oggi ricordano la tragedia immane di mi-
lioni di neri ridotti in schiavitù. Venivano
considerati selvaggi, privi di cultura, in
realtà furono loro i principali artefici del-
la costruzione del Brasile e non solo sotto
l’aspetto economico. Infatti alcune popo-
lazioni possedevano un elevato grado di
civiltà come alcuni gruppi Iorubá (Nige-
ria e Benin) che erano eccellenti scultori
in avorio e metallo. La religione del Can-
domblé venne praticata nel segreto della
senzalas (case degli schiavi), quando gli
africani sfruttarono ogni opportunità per
riorganizzare i loro culti. Gli schiavi ap-
partenevano a diversi gruppi etnici che in-
cludevano gli Iorubá, gli Ewe, i Fon e i
Bantu e tra loro si svilupparono divisioni
o “nazioni” che si distinguevano per l’in-
sieme delle divinità venerate, la musica e
le lingue sacre usate nei rituali. La Chiesa
perseguitava i seguaci del culto africano
perché li considerava pagani e iniziò a
convogliare le varie etnie nelle irmanda-

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des (confraternite). A Salvador al- della sacerdotessa (mãe-de-santo),
l’inizio del 1800, nacque la confra- parlano attraverso lei e scendono
ternita di Nossa Senhora da Boa così tra i fedeli per danzare e ridi-
Morte, formata da africane libere, stribuire una forza vitale chiamata
in maggioranza provenienti da Ke- Axé. Il rapporto col Sacro è fatto di
tu. I neri per poter aggirare l’osta- reciprocità: perciò attraverso l’azio-
colo usarono altari con immagini di ne rituale (canti, danza, cibi) l’uo-
Santi cattolici, ma sotto gli altari mo accresce l’Axé del proprio Ori-
nascondevano gli Orixás che invo- xà contribuendo attivamente allo
cavano con i nomi dei Santi cattoli- sviluppo della propria energia. Ad
ci. Questo ha permesso di tener vi- ogni Orixá si dedicano cibi, canti
va la loro cultura. La religione del specifici e danze sacre che raccon-
Candomblé prosperò nello Stato di tano ai fedeli il tempo antico del-
Bahia, Minas Gerais, Rio de Janei- l’Africa, la storia sacra, la mitologia
ro e São Paulo e si espanse conside- e la sua funzione nel cosmo. Ogni
revolmente dopo la fine della schia- comunità possiede un repertorio di
vitù nel 1888. Solamente nella Co- 400, 500 arie musicali, coreografie,
stituente del 1946 venne promul- simboli, strumenti musicali e colori
gata una legge per garantire la li- specifici, corrispondenti alle varie
bertà di culto in Brasile ad opera di divinità. Nelle cerimonie una delle
Jorge Amado, il più grande scritto- lingue utilizzate è lo iorubá antico
re brasiliano, all’epoca deputato che corrisponde al latino antico
comunista. A volte ancora oggi il usato nelle messe cattoliche. La pa-
Candomblé viene etichettato come rola infatti occupa un luogo specia-
mistura di tradizioni africane e cri- le nelle comunità, le si attribuisce il
stiane, ma in una riunione del 1983 potere di animare la vita e collocare
si rivendicò la sua dignità di religio- in movimento l’energia contenuta
ne pura basata esclusivamente su nella natura. La preservazione delle
elementi africani. “Iansa (divinità antiche lingue africane, delle musi-
dei venti e lampi) non è Santa Bar- che, dei canti, dei miti e delle storie
bara!” disse Mãe Stella de Oxossi, degli antenati costituiscono la di-
sacerdotessa del terreiro Axé Opô fesa di un patrimonio di rilevante
Afonjá di Salvador de Bahia, uno importanza dal punto di vista cul-
tra i più tradizionali. Con questa turale.
frase voleva dire chiaramente che il Il terreiro (luogo di culto) è forma-
Candomblé non è una setta sincre- to da piccole abitazioni per i fedeli,
tista, né dipende dal Cristianesimo. case con altari per gli Orixás, il Ba-
Ogni persona alla nascita viene racão dove si tengono le cerimonie
scelta da uno o più Orixás che gui- e larghi spazi dove crescono gigan-
dano i passi della vita. Risalendo al teschi alberi sacri. Alcune persone
proprio Orixá (attraverso una divi- vivono dentro la comunità: le co-
nazione che si chiama “Jogo de bu- munità sono vere e proprie famiglie
zios”), si comprendono meglio spirituali organizzate intorno alla
pregi e difetti della propria perso- figura del capo famiglia, il pai-de-
nalità. Esistono molti Orixás: santo (sacerdote capo) o la mãe-de-
Oxossi, Xangô, Oxúm, Iemanja santo (sacerdotessa capo), autorità
ecc. sono i nomi di alcuni di loro. massima che ha come obiettivo
Questa religione si fonda su un principale quello di mantenere e
percorso mistico profondo e signi- sviluppare l’Axé. C’è una gerarchia
ficativo che si snoda per tutta la vi- di ruoli da rispettare e ognuno
ta; si basa sulla conoscenza di se contribuisce allo sviluppo della for-
stessi ottenuta attraverso vere e za vitale: dalla agibona (colei che
proprie tecniche con cui raffinare guida nel cammino delle nascite) al
sempre più la percezione spirituale babakissayn (responsabile della rac-
del proprio essere, delle capacità e colta delle foglie sacre per i riti). Le
limiti personali. Il corpo dell’essere comunità-terreiros sono, come ri-
umano è come un tempio a cui vie- cordava l’antropologo e fotografo
ne trasmessa la forza dell’Orixà di francese Pierre Verger «gli ultimi
appartenenza. Durante le cerimo- Alcune figure di Orixás, che nella religio- luoghi dove le regole del “bon
nie gli Orixás si calano nel corpo ne cattolica corrispondono ai santi. ton” regnano sovrane… l’etichetta,

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pio, organizzato dal terreiro Axé
Opô Afonjá retto da Mãe Stella de
Oxossi, pone al centro dell’espe-
rienza religiosa la creazione di nuo-
ve prospettive a favore dei bambini
della comunità e del quartiere. Tale
progetto ha soprattutto lo scopo di
aiutare i più giovani invitandoli a
frequentare la biblioteca del terrei-
ro, organizzando lezioni su cultura
e storia afro-brasiliana, corsi di per-
cussione, danza. Queste iniziative
stimolano i ragazzi all’approfondi-
mento e riappropriazione della
propria cultura e li aiutano nel pro-
cesso di auto-stima e apertura verso
l’altro.
L’Ilé Axé Opô Aganju, un altro im-
portante terreiro localizzato nella
periferia di Salvador, a Lauro de
Freitas, é retto dal Pai-de-santo
Balbino Daniel de Paula e svolge
un ruolo sociale di rilievo per i più
piccoli con un asilo che ospita circa
60 bambini e bambine di tutte le
età e un coro attivo da otto anni.
Rappresenta un punto di riferimen-
to per la popolazione locale, per-
mette l’accesso dei bambini ad uno
dei suoi diritti fondamentali che è
l’educazione. Questo terreiro è il
quarto ad essere riconosciuto dallo
Stato di Bahia come patrimonio
culturale e ciò garantisce la prote-
Rito Candomblé. zione giuridica di questi spazi. Le
pratiche sviluppate dai terreiros co-
l’inchino, dare la precedenza sono sto si preserva in Brasile la prepara- stituiscono anche importanti stru-
regole osservate e discusse appas- zione di piatti africani, ognuno dei menti di assistenza medica e pre-
sionatamente; in questo mondo quali dedicato a una divinità e alcu- venzione di malattie. Vengono or-
dove il bacia-mano e le diverse in- ni vengono considerati “Patrimo- ganizzati corsi di ginnastica, incon-
clinazioni della testa, le mani che nio Culturale Brasiliano” come l’a- tri sulla salute, corsi di pronto soc-
benedicono sono gesti minuziosi e carajé. Il Candomblé continua oggi corso. La conoscenza fitoterapica è
importanti». La filosofia di vita del ad avere un’importanza fondamen- indispensabile per preparare le ceri-
Candomblé con i suoi codici e i tale nella storia degli afro-discen- monie pubbliche e valorizza l’uso
suoi atti rituali, ha quindi come denti per il recupero della loro dei rimedi naturali che sono mate-
scopo quello di tenere vivi alcuni identità e dignità personale che la ria di corsi di medicina naturale.
elementi culturali. Uno degli esem- schiavitù aveva brutalmente tentato Gli Orixás e le cerimonie a loro dedi-
pi si può riscontrare nella culinaria, di distruggere. I terreiros sono lo- cati sono ormai parte integrante del-
vero atto rituale che conserva e tra- calizzati con maggiore intensità la cultura brasiliana: il Candomblé è
smette il ricordo di eventi impor- nelle aree periferiche della città ove oggi una delle principali religioni e
tanti: quello che in Africa era cibo troviamo solitamente abitanti con conta circa tre milioni di fedeli. Sola-
quotidiano assume nel Candomblè rendite basse e basso accesso all’e- mente nella città di Salvador de Ba-
valore di cibo rituale per ogni Ori- ducazione formale. Per questo al- hia esistono quasi 6.000 terreiros
xá, capace di stabilire un legame cuni terreiros offrono assistenza so- registrati e frequentati non solo da
con la terra degli antenati. Per que- ciale, attività culturali e difesa di di- afrodiscendenti. Infatti sono molti
sto compito esiste una persona pre- ritti comunitari: è frequente vedere gli studiosi e appassionati di ogni
parata, la Iyabassé (mãe cozinheira, le comunità organizzarsi intorno ai origine ed estrazione sociale sia in
cioè cuoca madre), unica deposita- problemi dell’infanzia carente e bi- Brasile che in Europa, abbagliati dal-
ria della conoscenza e dei segreti sognosa. A Salvador il progetto la bellezza dei riti e alla ricerca di
della cucina rituale. E grazie a que- “Mobilitazione sociale”, per esem- equilibrio ed energia.

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