Raccontano gli anziani che, all’inizio dei tempi, il
popolo wixarika (in spagnolo, huichol) viveva una situazione di grandi di coltà, con malattie e grandi carenze. Alcuni dei loro giovani furono mandati alla ricerca di una terra che potesse o rire alla comunità gli alimenti necessari per vivere. Cammina cammina, un giorno si incontrarono faccia a faccia con un grande cervo blu dalle corna frondose e, senza pensarci, cominciarono a inseguirlo, senza però poterlo raggiungere: così cominciò il loro lungo pellegrinare alla ricerca del Cervo. Passarono molti giorni e molte notti, i giovani percorsero chilometri e chilometri, a volte avvistavano il Cervo e immediatamente lo perdevano di vista no a che, un giorno, arrivarono al deserto di Wirikuta (nello stato di San Luis Potosí) dove lo videro nuovamente: scoccarono una freccia ma improvvisamente il grande Cervo scomparve nel nulla, senza lasciare traccia. Dov’era il cervo? Grande fu la sorpresa quando si resero conto che le orme che aveva lasciato sul terreno si erano trasformate in strani cactus dai toni blu e verdi, alcuni con ori particolari e bellissimi. fi fi ffi ff Senza pensarci su, i giovani presero tutte le piante possibili e tornarono al loro villaggio natale per condividere con tutta la comunità un po’ del cibo che avevano raccolto. Poco dopo aver ingerito questa pianta sacra i malati cominciarono a guarire, gli a amati saziarono la loro fame e gli assetati calmarono la sete. Tutti cominciarono a sentire la presenza viva dello spirito del Cervo e gli fu rivelata la loro missione di vita. Da allora l’hukuri (in spagnolo peyote) è venerato dalla cultura wixarika e ogni anno i wixaritari fanno un lungo pellegrinaggio dalla Sierra Madre Occidentale, dove vivono, no a Wirikuta, mantenendo viva la loro tradizione, ringraziando i loro dei per i regali che la vita gli concede e pregando perché non gli manchino mai il cibo, l’acqua e l’hikuri.
Il popolo wixarika è da allora l’unico legittimo guardiano di questa
pianta ancestrale, l’hikuri, che da sempre rivela e ispira la loro ricchissima produzione artistica e artigianale: ogni gura, ogni ritmo, ogni canzone è una preghiera in onore a Madre Natura, una celebrazione della vita in tutte le sue manifestazioni, una benedizione che ricorda l’eterna connessione dell’essere umano con l’universo e con gli avi. fi ff fi Don Juan “Aguila” Ortíz de la Cruz è marakame (“colui che canta e che sogna”), sciamano tradizionale e leader spirituale della sua gente: intermediario tra il mondo umano e il mondo degli spiriti, esercita un ruolo fondamentale nella comunità wixarika. Nato nella tradizione wixarika e completamente al servizio di questa e dell’umanità, guida cerimonie millenarie intorno al Fuoco (il nonno Tatewari) che sono parte centrale della sua meravigliosa cultura e della sua grande famiglia. I suoi canti millenari in lingua wixarika sono storie che raccontano la creazione dell’universo, onorano gli elementi naturali e tutti gli dei che compongono questa incredibile cosmogonia. Con la loro vibrazione, i canti invocano lo Spirito del Cervo Blu (Kauyumari) e attivano il potere dell’hikuri, medicina sacra per tutti i cuori umani.
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