LA PLEBE

5 MAGISTRATURE ISTITUITE DOPO LA MONARCHIA (PRETORI

CONSOLI, CENSORI, QUESTORI, EDILI)
AVEVANO IL DIRITTO DI VETO (UNO DEI TRIBUNI POTEVA
INVALIDARE LE DECISIONI DELL’ALTRO) QUANDO LA DECISIONE
ANDAVA CONTRO LA PLEBE, QUESTO PER COMBATTERE LA
CORRUZIONE
IL SEC. DIRITTO E’ IL DIRITTO DI AIUTO, CHE PERMETTEVA LA
DIFESA DEI PLEBEI.
I TRIBUNI ERANO SACRI E INVIOLABILI PERCHÉ NON POTEVANO
ESSERE ARRESTATI E PERCHÉ AVEVANO RISPETTO.
IL PRIMO OBBIETTIVO OTTENUTO FU LA COSTITUZIONE DELLA
MAGISTRATURA DELLA PLEBE, IL SECONDO OBBIETTIVO
RAGGIUNTO FU LA COSTITUZIONE DI LEGGI SCRITTE (CODICE
DELLE DODICI TAVOLE 450/451 AC), QUESTO EVENTO DA INIZIO AL
FATTO CHE TUTTI A SCUOLA DOVEVANO IMPARARE LE LEGGI.
QUESTE LEGGI FURONO AFFIDATE A 10 MAGISTRATI (DECEMBIRI).
QUESTE NORME REGOLAVANO LA PROPRIETÀ PRIVATA, IL PATER
FAMILIAS, ECC…
(ESEMPIO DI LEGGI A PAG. 347)
LA TERZA CONCESSIONE E’ RELATIVA AI MATRIMONI (445 A.C),
VENNE ABOLITA CON LA LEX CANULEIA (DA GAIO CANULEIO) UNA
LEGGE CHE IMPEDIVA IL MATRIMONIO TRA PATRIZI E PLEBEI.
LA QUARTA CONCESSIONE AVVENNE NEL 367 A.C, VENNERO
APPROVATE LE LICINIE SESTIE, VENNERO CONCESSI NUMEROSI
VANTAGGI, VENNE MESSO UN LIMITE ALL’AGER PUBLICO, UNA
QUANTITÀ MASSIMA DI TERRE, RIDUZIONE DI DEBITI E IL
CONSOLATO FU ACCESSIBILE AI PLEBEI.
NEL 342 VENNE FATTA LA LEGGE GENUCIA CON LA QUALE VENNE
STABILITO CHE UNO DEI DUE CONSOLI DOVEVA ESSERE PLEBEO.
NEL 300 A.C ALTRA CONCESSIONE, LEGGE OGULNIA, VENNE
ESTESA LA POSSIBILITÀ LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE AL
PONTIFICATO, QUINDI DI DIVENTARE PONTEFICE MASSIMO.
NEL 287 VENNE STABILITO CON LA LEGGE ORTENSIA CHE TUTTE
LE LEGGI DELLA PLEBE VALESSERO PER TUTTI.
1) GLI ETRUSCHI NON SI ERANO ANCORA RASSEGNATI AL FATTO
CHE AVEVANO PERSO IL DOMINIO SU ROMA.
LA TRAD. DICE CHE IL RE DELLA CITTÀ DI CHIUSI (PORSENNA)
TENTO DI RICONQUISTARE ROMA, MA SI DOVETTE RITIRARE A
CAUSA DELLA RESISTENZA DEL POPOLO ROMANO.
PER ESEMPIO PORSENNA INCONTRO UNA GIOVANE DI NOME
CLELIA ERA RIUSCITA DOPO UN RAPIMENTO A TORNARE A ROMA
ATTRAVERSANDO IL TEVERE A NUOTO (LEGGENDA).
SE GLI ETRUSCHI RIUSCIRONO AD ASSEDIARE ROMA IN UNA
PRIMA FASE IN UNA SEC. DOVRANNO SCAPPARE.

2) I LATINI: LA FINE DELLA MONARCHIA E LE LOTTE INTERNE A

ROMA AVEVANO RAFFORZATO I LATINI, CHE APPROFITTARONO DI
QUESTI DISORDINI PER RIBELLARSI. FORMANO COSI’ UNA LEGA
MILITARE PRESSO IL LAGO REGILLO. LA BATTAGLIA CONTRO
ROMA FINISCE IN PAREGGIO. QUESTO PAREGGIO FA CAPIRE CHE
ROMA ERA MOLTO POTENTE, IN QUANTO CAPACE DI RESISTERE
ALL’ASSALTO DI PIÙ POPOLAZIONI.
STIPULARONO QUINDI UN ACCORDO, IL PATTO FOEDUS
CASSIANUM NEL 493 A.C (DAL NOME DEL CONSOLE), SANCIVA LA
SUPERIORITÀ DI ROMA. IL PATTO DICEVA ANCHE DI COSTITUIRE
UN UNICO ESERCITO DI LATINI E ROMANI, QUESTO ERA
COMANDATO A TURNO ( 1 ANNO DA UN ROMANO, 1 ANNO DA UN
LATINO).
OLTRETUTTO QUESTO PREVEDEVA LA SPARTIZIONE DELLE
RISORSE.

3) EQUI E VOLSCI: QUESTE POPOLAZIONI APPENNINICHE SI

DEDICARONO AL SACCHEGGIO DEL LAZIO. FURONO SCONFITTI
DAI ROMANI, SULL’ ALGIDO NEL 458 MA CON MOLTA DIFFICOLTÀ.
RIUSCIRONO A VINCERE GRAZIE AL FOEDUS CASSIANUM.

4)QUESTA GUERRA NON E’ DIFENSIVA MA OFFENSIVA, INFATTI

ROMA VOLEVA ALLARGARE I PROPRI TERRITORI.
SI SCELSE DI ATTACCARE LA CITTÀ DI VEIO IN QUANTO ERA SULLA
RIVA DEL TEVERE E AVEVA UNA POSIZIONE STRATEGICA PER IL
COMMERCIO.
VEIO RESISTE PER 10 ANNI, QUANDO NEL 396 a. C MARCO FURIO
CAMILLO RIESCE AD ESPUGNARE VEIO. GLI ABITANTI FURONO
RIDOTTI IN SCHIAVITÙ E LE LORO RICCHEZZE VENNERO PRESE
DALLO STATO.
QUESTA VITTORIA SANCÌ IL POTERE ROMANO SU TUTTO IL LAZIO.

5) DOPO L’ASSALTO SI STANZIARONO NELLA P. PADANA I GALLI,

POPOLAZIONI CELTICHE CHE OCCUPARONO LA GALLIA CISALPINA.
AVEVANO INIZIATO A MUOVERSI VERSO IL LAZIO, COMPIENDO
VIOLENTI SACCHEGGI.
NEL 390 a. C I ROMANI SI SCONTRANO CON I GALLI E SUBISCONO
UNA DISFATTA EPOCALE.
MAGGIOR PARTE DELLA POPOLAZIONE PER PAURA DEI GALLI SI
STANZIO SUL CAMPIDOGLIO.
SI DICE CHE I GALLI SE NE ANDARONO SOLO DOPO UN RISCATTO
IN ORO.

6-7) I SANNITI ERANO STANZIATI IN CAMPANIA ED ERANO UN

POPOLO VIOLENTISSIMO. ERANO ORGANIZZATI IN TRIBÙ
FEDERATE (TRIBÙ AUTONOME MA UNITI DA LEGAMI DI
ALLEANZA).
QUANDO ROMA SI SCONTRA CON QUESTI PER IL DOMINIO
DELL’ITALIA CENTRALE CI FURONO TRE GUERRE, LE TRE GUERRE
SANNITICHE (343, 290 a. C):

PRIMA (343, 342 a. C), CITTÀ DELLA CAMPANIA,CAPUA E TEANO,

CHIEDONO AIUTO A ROMA, PERCHÉ DEVASTATE DAI SANNITI.
TERMINA IN PAREGGIO CON UN PATTO DI ALLEANZA PRECARIO
FIRMATO NEL 342 a. C. CONTEMPORANEAMENTE LE CITTÀ LATINE
SONO IMPAURITE DAI SANNITI, PERCIÒ FORMANO UNA
COALIZIONE MILITARE ANTI-ROMANA (PER NON ESSERE
SCHIACCIATI FRA 2 POTENZE). LA GUERRA LATINA (340, 338 a. C) FU
VINTA DAI ROMANI E PORTO ALLO SCIOGLIMENTO DEL FOEDUS
CASSIANUM, VENNE POI SCIOLTA LA LEGA LATINA, CREANDO
ALLEANZE DIVERSE CON CIASCUNA POPOLAZIONE LATINA.
QUINDI ROMA CONTROLLAVA IL LAZIO E PARTE DELLA CAMPANIA.

SECONDA (326, 304 a. C), SI DIVISE IN DUE FASI, NELLA PRIMA DOPO
UNO SCONTRO VIOLENTISSIMO ROMA VENNE SCONFITTA PRESSO
LE FORCHE CAUDINE (321 a. C). CI FU UN EPISODIO IN CUI I
ROMANI PASSARONO SOTTO LE LANCE NEMICHE.
NELLA SECONDA FASE I ROMANI REAGISCONO ORGANIZZANDO I
MANIPOLI (PICCOLI GRUPPI DI SOLDATI PIÙ AGILI IMPIEGATI
SOPRATTUTTO NEGLI APPENNINI), SI ALLEARONO CON LE
POPOLAZIONI ITALICHE PER ACCERCHIARE IL NEMICO E
COSTRUISCONO LA VIA APPIA (CHE COLLEGA ROMA CON CAPUA)
PER FACILITARE LO SPOSTAMENTO DI ARMI. NEL 304 a. C I SANNITI
RICONOSCONO LA POTENZA DI ROMA, ALTRO TRATTATO DI PACE
PRECARIO.

TERZA (298, 290 a. C) LE OSTILITÀ RIPRENDONO E I SANNITI SI

ALLEANO CON I GALLI, ETRUSCHI E UMBRI.
ROMA VINCE DUE VOLTE E QUESTO PORTO’ NEL 290 a. C
A FAR FIRMARE UN PATTO DI PACE VERO E PROPRIO AI SANNITI,
CHE LI RENDEVA ALLEATI SUBORDINATI DEI ROMANI.
I ROMANI DOMINANO SU TUTTA L’ITALIA CENTRALE.

GUERRE DI TARANTO
LA GUERRA SCOPPIA PERCHE’ ROMA VOLEVA ANDARE IN MAGNA
GRECIA E NEL 302 A.C SI SCONTRA COI TARANTINI.
NEL 282 A.C ROMA VIOLA I CONFINI DI TARANTO E SCOPPIA LA
GUERRA.
NEL 275 PRESSO BENEVENTO I TARANTINI VENGONO SCONFITTI.
 GUERRE PUNICHE
ROMA E CARTAGINE NON ERANO MAI STATE NEMICHE, FINO A
QUANDO ROMA VOLLE ESPANDERE IL DOMINIO SUL
MEDITERRANEO. LA GUERRA ERA INEVITABILE.
QUESTI CONFLITTI (3) INIZIANO NEL 264 A.C E DURERANNO PER UN
TOTALE DI 118 ANNI ( PUNICHE DAL NOME COL QUALE I ROMANI
CHIAMAVANO I CARTAGINESI).
VI ERANO MOLTE DIFFERENZE POLITICHE E MILITARI TRA I DUE
STATI.
LA PRIMA GUERRA PUNICA (264, 241 A.C) FU SCATENATA A CAUSA
DEI MAMERTINI (MERCENARI CAMPANI) CHE VENGONO ASSUNTI E
POI CACCIATI DA GERONE II, TIRANNO DI SIRACUSA. SI
STABILIRONO POI A MESSINA DOVE IMPONGONO TASSE ALLE NAVI
CHE PASSAVANO PER LO STRETTO DI MESSINA.
ALLORA NEL 265 A.C I MAMERTINI, SENTENDOSI MINACCIATI,
CHIESERO AIUTO A CARTAGINE; CHE PRIMA LI AIUTA, MA POI
DIVENTA ANCH’ESSA UN TIRANNO COME GERONE.
I MAMERTINI CHIEDONO QUINDI AIUTO A ROMA. ROMA ACCETTA
DUBBIOSAMENTE PER 2 MOTIVI, PERCHÉ I MAMERTINI ERANO
MERCENARI E PERCHÉ ERANO TITUBANTI SULLO SCONTRARSI
CON CARTAGINE.
L’ANNO SUCCESSIVO SCOPPIA LA GUERRA.
ROMA OCCUPA NEI PRIMI ANNI MESSINA E COSTRINGE GERONE AD
ARRENDERSI. DOPO UN ASSEDIO SANGUINOSO ESPUGNO’ ANCHE
AGRIGENTO NEL 261 A.C.
ROMA SAPEVA CHE CARTAGINE SARA’ SEMPRE FORTE FINCHÉ
AVRÀ CONTROLLO SUL MARE, PER RIMEDIARE ROMA COSTRUISCE
UNA FLOTTA IMPONENTE COSTITUITA DA 20 QUINQUERENI ( NAVI
DA GUERRA MOLTO VELOCI CHE PORTAVANO DA SOLE CENTINAIA
DI SOLDATI).
NEL 260 A.C. ROMA SCONFIGGE CARTAGINE PRESSO MILAZZO
(SICILIA), QUESTA E’ LA PRIMA VITTORIA NAVALE ROMANA.
QUESTO ACCADDE GRAZIE ALLA CAPACITA’ DI OSSERVAZIONE
ROMANA CHE PERMISE AI ROMANI DI AGGIUNGERE IL ROSTRO E IL
CORVO, COI QUALI I COMBATTIMENTI MARINI SI
TRASFORMAVANO IN COMBATTIMENTI CORPO A CORPO.
I ROMANI GALVANIZZATI DA CIO’ MANDARONO IN AFRICA UN
ESERCITO GUIDATO DA ATTILIO REGOLO NEL 255 A.C.
QUESTA MOVE NON EBBE BUON FINE, DIFATTI ROMA FU
SBARAGLIATA DA CARTAGINE.
LA GUERRA CONTINUA QUINDI IN TERRITORIO SICILIANO.
ROMA RIESCE A PRENDERE PALERMO.
LA GUERRA VA AVANTI FINO AL 241 A.C, QUANDO PRESSO LE EGADI
I ROMANI GUIDATI DA GAIO LATUZIO CATULLO VINCONO
CLAMOROSAMENTE E CARTAGINE VIENE COSTRETTA AD
ARRENDERSI.
CARTAGINE VIENE COSTRETTA A CEDERE LA SICILIA E A PAGARE
UN’ALTISSIMA INDENNITÀ DI GUERRA. SICILIA PRIMA PROVINCIA
ROMANA

← NAVE ROMANA

NEL 237 A.C ROMA OCCUPO’ LA SARDEGNA E LA CORSICA

( SECONDA PROVINCIA ROMANA)
NEL 229-228 A.C ROMA INTERVIENE IN ILLIRIA CONTRO LE
INCURSIONI DEI PIRATI NEL MAR ADRIATICO.
NEL 222 A.C ROMA VINSE ANCHE I GALLI FONDANDO COLONIE
MILITARI, OCCUPANDO PRIMA MILANO, POI TUTTA LA PIANURA.
LA SECONDA GUERRA PUNICA ( 218, 202 A.C); MENTRE ROMA
CONQUISTAVA VASTI TERRITORI I CARTAGINESI SI ALLENARONO
PER LA RIVINCITA, SPOSTANDOSI ANCHE IN SPAGNA MERIDIONALE
(A CAUSA DELLA RICCHEZZA MINERARIA). LA FAMIGLIA CHE PIÙ
DI TUTTE SI OCCUPO’ DI QUESTA ESPANSIONE FU LA FAMIGLIA
BARCA, PRIMA DA AMILCARE BARCA, POI DA ASDRUBALE BARCA.
QUESTA FAMIGLIA SIMBOLEGGIAVA L’OLIGARCHIA CARTAGINESE.
ROMA INIZIALMENTE NON INTERVENNE, MA NEL 226 A.C ROMA
VOLLE UN ACCORDO COI CARTAGINESI CHE DOVEVA FISSARE I
TERRITORI DELLE DUE NAZIONI.
IL FIUME EBRO DOVEVA FISSARE IL CONFINE TRA I DUE IMPERI E
CHE QUESTI NON DOVEVANO OLTREPASSARLO.
ROMA SI ALLEA PERO’ CON SAGUNTO, CITTÀ DI INFLUENZA
CARTAGINESE (CASUS BELLI).
L’ESERCITO CARTAGINESE FU GUIDATO DA ANNIBALE BARCA, CHE
CONVINSE L’ESERCITO A ODIARE I ROMANI.
NEL 219 A.C ANNIBALE COL SUO ESERCITO ESPUGNA SAGUNTO
DOPO QUESTA AVANZATA ROMA INTIMA A CARTAGINE DI
CONSEGNARE ANNIBALE E GLI ALTRI GENERALI.
I CARTAGINESI RIFIUTANO E NEL 218 A.C SCOPPIA LA GUERRA.
ANNIBALE ERA INDOTTRINATO PER L’ODIO DEI ROMANI.
ANNIBALE VOLEVA ANDARE NELLA PENISOLA ITALICA,
STRINGERE ALLEANZE CON DIVERSE POPOLAZIONI ( SOPRA TUTTE
I GALLI) E POI PUNTARE A ROMA.
ANNIBALE TEMPOREGGIO’ TROPPO E QUESTA SARÀ LA SUA
ROVINA.
ANNIBALE VALICA LE ALPI E ARRIVA NELLA PIANURA PADANA.
IL SUO ESERCITO ERA MODESTO, MA MOLTO FEDELE ED ESPERTO,
INSIEME A 37 ELEFANTI. FECE CIO’ IN QUANTO VOLEVA
RECLUTARE LE TRUPPE DI VARIE POPOLAZIONI.
I ROMANI SUBISCONO 3 SCONFITTE, PRESSO IL TICINO, PRESSO IL
TREBBIA E NEL 217 A.C PRESSO IL LAGO TRASIMENO.
L’ULTIMA SCONFITTA FU MOLTO PESANTE, INFATTI L’ESERCITO
ERA DECIMATO E ROMA ERA IMPAURITA.
ANNIBALE AVEVA LA STRADA SPIANATA PER IL SUO OBBIETTIVO.
ANNIBALE PERO’ TEMPOREGGIA E SACCHEGGIA L’ITALIA
CENTRALE. MENTRE ANNIBALE E’ IN ITALIA CENTRALE ROMA VA
SOTTO DITTATURA DI 6 MESI (COME ERA DA LEGGE) DI QUINTO
FABIO MASSIMO “IL TEMPOREGGIATORE” (ADOTTA UNA
STRATEGIA DI ATTESA, ASPETTANDO CHE LA GUERRA LOGORI I
CARTAGINESI).
QUESTA STRATEGIA NON VIENE ACCOLTA, PERCHÉ ALLO SCADERE
DEL MANDATO DI FABIO IL POTERE PASSA AI DUE CONSOLI
TERENZIO FARRONE ED EMILIO PAOLO.
VORRANNO ATTACCARE CARTAGINE SUBITO E NEL 216 A.C.
PERDONO PRESSO CANNE (PUGLIA).
ANNIBALE TEMPOREGGIA UNA SECONDA VOLTA E DECIDE DI
SPOSTARSI A TARANTO, CONQUISTANDOLA.
ANNIBALE TORNA A CAPUA ASPETTANDO RINFORZI.
ROMA INTANTO RIESCE A RISOLLEVARSI.
ARCHIMEDE AIUTERÀ SIRACUSA MA NEL 212 A.C VERRÀ
CONQUISTATA DA ROMA ASSIEME A CAPUA.
ROMA QUINDI INVIA UN ESERCITO IN SPAGNA CHE CACCIA I
CARTAGINESI DALLA SPAGNA.
ASDRUBALE ENTRA IN ITALIA TENTANDO DI DARE AIUTO AL
FRATELLO ANNIBALE, VIENE PERO’ SCONFITTO NEL 207 A.C
PRESSO IL FIUME METAURO.
PUBLIO CORNELIO SCIPIONE CONVINCE IL SENATO DI ATTACCARE
CARTAGINE IN AFRICA.
LE BATTAGLIE IN AFRICA HANNO SUCCESSO E ANNIBALE E’
COSTRETTO A TORNARE IN PATRIA.
NEL 202 A.C ROMA VINCE A ZAMA.
ROMA VINCE LA SECONDA GUERRA PUNICA.
CARTAGINE DOVEVA CHIEDERE A ROMA PER INTRAPRENDERE
GUERRE, SIA OFFENSIVE CHE DIFENSIVE, CARTAGINE DOVEVA
LASCIARE LA SPAGNA E DOVEVA CONSEGNARE A ROMA LA SUA
FLOTTA.
LA TERZA GUERRA PUNICA (149-146 A.C), DOPO LA SCONFITTA DEL
202 A.C CARTAGINE SI RIALZA E RIPRENDE I COMMERCI MARINI.
NEL SENATO ROMANO MOLTI ERANO PREOCCUPATI, SOPRATTUTTO
CATONE. CARTAGINE PERO’ STAVA RISPETTANDO LE CONDIZIONI E
ROMA FATICA A TROVARE IL CASUS BELLI PER ATTACCARE
CARTAGINE.
IL CASUS BELLI SI DIFENDE DAGLI ATTACCHI DI NUMIDIA NEL 150
A.C SENZA CHIEDERE A ROMA, ROMPENDO IL PATTO.
I NUMIDI SI ERANO ALLEATI CON I ROMANI.
NEL 149 A.C SCOPPIA LA III GUERRA PUNICA CHE SARA’ VINTA DA
ROMA GRAZIE A SCIPIONE L’EMILIANO, CHE ASSEDIO’ CARTAGINE
NEL 146 A.C .
CARTAGINE VIENE DISTRUTTA E INGLOBATA NELLO STATO
ROMANO COME PROVINCIA D’AFRICA. SI DICE CHE SULLE ROVINE
DI CARTAGINE SI SPARSE IL SALE PER DIRE CHE NON DOVEVA PIÙ
RINASCERE.
CON LA CONCLUSIONE DELLE GUERRE PUNICHE ROMA TOCCA
L’APICE, ROMA QUI PERO’ AFFRONTA UNA CRISI, LA CRISI DELLA
REPUBBLICA.

LA CRISI DELLA REPUBBLICA

-FATTORI DELLA CRISI

A META’ DEL II SEC. ROMA ERA ALL’APICE MA COMINCIANO A
VEDERSI I PRIMI PROBLEMI:
AUMENTO DELLE DISUGUAGLIANZE; E’ DI TIPO ECONOMICO-
SOCIALE. LA SOCIETÀ MUTO’ SOTTO MOLTI PUNTI DI VISTA,
SOPRATTUTTO QUELLO ECONOMICO. L’ECONOMIA PRIMA DELLE
G. PUNICHE SI AVEVA UN’ECONOMIA SEMPLICE. ALLA META’ DEL II
SEC A.C CON LA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO SI SVILUPPO’
L’AGRICOLTURA, SI APRI’ LA POSSIBILITÀ DI AVERE METALLI
PREZIOSI , GLI SCHIAVI ORA SONO AL SERVIZIO ANCHE DEI
CONTADINI, ROMA VENDE I SUOI PRODOTTI ARTIGIANALI,
COSTRUZIONE DI STRADE, PROPRIETÀ DELLE PROVINCIE E QUINDI
TASSE. ANCHE LA SOCIETÀ DIVENTA PIÙ COMPLESSA, SI
FORMARONO DEI CETI PRIVILEGIATI (NOBILITAS ED EQIUTES),
QUESTI ULTIMI SI STABILIZZARONO E DIVENTARONO MOLTO
RICCHI, DIFATTI SI OCCUPAVANO DI FINANZE, MA SENZA
PARTECIPARE ALLA VITA POLITICA.
I CONTADINI IN PRIMIS NE USCIRONO SVANTAGGIATI, IN QUANTO
PERSERO VITE UMANE, FURONO ALLONTANATI DAI CAMPI E
VERRANNO OBBLIGATI A PRESTARE SERVIZIO MILITARE.
I LATIFONDISTI ACQUISTERANNO I TERRENI DEI CONTADINI.
INFINE I CONTADINI AVEVANO LA FORTE CONCORRENZA DEI
PRODOTTI ESTERI. LE TERRE ERANO COLTIVATE DA SCHIAVI,
SOPRATTUTTO PROVENIENTI DALL’AFRICA. VENNERO IMPIEGATI
GLI SCHIAVI IN QUANTO NON PRETENDEVANO SALARIO.
NEL 135 A.C UNO SCHIAVO SIRIANO INIZIO’ UNA RIVOLTA.
SE PERO’ IL PADRONE DECIDEVA DI LIBERARE UNO SCHIAVO
QUESTO POTEVA ESSERE LIBERATO E INSERITO NELLA SOCIETÀ
ROMANA.
UN’ALTRA CATEGORIA IMPOVERITA FURONO GLI ITALICI, GRAZIE
AI PATTI (FOEDERA) CHE STABILIVANO LA SUPERIORITÀ ROMANA,
NON AVEVANO SOPRATTUTTO LA CITTADINANZA ROMANA.
NON POTEVANO NEANCHE AVERE CARICHE PUBBLICHE E INFINE
NON GODEVANO DELLE VITTORIE.
AVEVANO PERO’ IL DOVERE DI COMBATTERE.

LA CLASSE DIRIGENTE INCAPACE DI GESTIRE LA SITUAZIONE,

INFATTI LE 3 ISTITUZIONI PRINCIPALI ( MAGISTRATURE,
ASSEMBLEE E SENATO). IL SISTEMA POLITICO NON ERA PIÙ
ADEGUATO A CAUSA DEL TERRITORIO ESTESO E DELLA SOCIETÀ .
INOLTRE IL SISTEMA POLITICO ERA CHIUSO E MOLTO POTENTE.
CHI VOLEVA PARTECIPARE AL SENATO DOVEVA AVERE PIÙ
TERRENI, DOVEVA ESSERE STATO PER PIÙ ANNI COMANDANTE
DELL’ESERCITO, DOVEVA ESSERE RACCOMANDATO E INFINE
DOVEVA POSSEDERE DENARO PER LE CAMPAGNE PUBBLICITARIE.
LE MAGISTRATURE ACQUISIRONO IMPORTANZA DIVERSA PER
PERMETTERE AD UN GIOVANE DI ENTRARE IN POLITICA
(QUESTURA, TRIBUNATO, EDILITÀ, CONSOLATO E CENSURA).
LE MAGISTRATURE PIÙ AMBITE ERANO LE ULTIME ( CUM
IMPERIUM).
IL SISTEMA ERA RIGIDO PER EVITARE UNA DITTATURA.
LA MOTIVAZIONE VERA E PROPRIA ERA IL GRANDE CONTROLLO
DELLA CLASSE DIRIGENTE, COSI’ SI RIUSCIVA ANCHE A MANDARE
AL POTERE LE STESSE PERSONE.
ANCHE SE LA CARRIERA POLITICA ERA DIFFICILE SI FECERO GLI
HOMINES NOVI, OVVERO UOMINI CHE SALIRONO AL GOVERNO
SENZA RACCOMANDAZIONI E SENZA BROGLI.

ROMA E’ INFLUENZATA DA MOLTE CULTURE (DALLA CULTURA

GRECA SOPRATTUTTO) E NON TUTTI SARANNO D’ACCORDO, ROMA
QUINDI FU SOGGETTA A MUTAMENTI.
LA CULTURA A ROMA ERA FINO AL 3 SEC. A.C ERA SACRA, INFATTI
SI AVEVA UNA MENTALITÀ TRADIZIONALISTA CHE CONSIDERAVA
LE TRADIZIONI E I VALORI ROMANI DEGLI ANTENATI (MOS
MAIORUM).
I VALORI ERANO LA VIRTÙ CIVILE E MILITARE, LA DEVOZIONE
VERSO GLI DEI E LA FAMIGLIA, LA LEALTÀ, L'OPEROSITÀ, LA
SAGGEZZA E LA PARSIMONIA.
LE PERSONE ERANO PIÙ INTERESSATE ALLA REPUBBLICA CHE A SE
STESSI.
SEBBENE ROMA ERA FERMA SUI SUOI VALORI RIUSCIVA ANCHE AD
APRIRSI AGLI ALTRI POPOLI.
OLTRE A BOTTINI DI GUERRA GIUNSERO COME SCHIAVI MOLTI
INTELLETTUALI A ROMA, SPARGENDO ANCHE LA CULTURA
GRECA.
SPESSO QUESTI DIVENTAVANO LIBERTI, LAVORANDO COME
PRECETTORI DI NOBILI.
INOLTRE MOLTI ROMANI IMPARARONO IL GRECO PER
COMMERCIARE. LA CULTURA GRECA ERA APPARISCENTE NEL
VESTIRSI, MOLTE DONNE ROMANE INIZIARONO INFATTI AD USARE
GIOIELLI. QUESTA CULTURA SFRENATA GRECA ENTRA IN
CONFLITTO CON LA PARSIMONIA ROMANA.
A QUESTO PUNTO IN SENATO DILAGA L’IDEA DI ARGINARE LA
CULTURA GRECA, PERCHÉ MACCHIAVA QUELLA ROMANA.
CATONE IL CENSORE FU COLUI CHE FECE PIÙ DISCORSI CONTRO
LA CULTURA GRECA.
NEL 2 SEC. SI FORMARONO 2 COMPONENTI, CONSERVATORI E
FILOELLENICA. NEL 186 A.C VENNE INDETTO IL SENATUS
CONSULTUM DE BACCHANALIBUS, DOVE SI CERCO DI ANDARE
CONTRO LE FESTE SIMILI A QUELLE PER CELEBRARE BACCO ( IL
DIO GRECO DEL VINO), FALLIRONO MISERAMENTE. FU
FONDAMENTALE IL CIRCOLO DEGLI SCIPIONI CHE RIUNIVA
FILOELLENICI E GRECI.
NONOSTANTE LA VITTORIA DEI FILOELLENICI LA CULTURA
ROMANA NON VIENE APPIATTITA.
A CAUSA DI QUESTE TENSIONI SI FORMARONO RIVOLTE, I
CAVALIERI VOLEVANO LE MAGISTRATURE, I CONTADINI SI
VEDEVANO IMPOVERITI E GLI ITALICI VOLEVANO LA
CITTADINANZA.
IL SENATO SI SCHIERA CONTRO QUESTE CONCESSIONI, VEDENDO
MINACCIATI I PROPRI PRIVILEGI.
ALL’INTERNO DEL SENATO VI ERA UNA PARTE FAVOREVOLE A
PICCOLE CONCESSIONI PER STABILIZZARE LA SITUAZIONE.
QUESTE RIFORME SARANNO PROPOSTE DAI FRATELLI GRACCO
(TIBERIO E GAIO), QUESTI APPARTENEVANO AD UNA FAMIGLIA
NOBILE, ERANO INFATTI NIPOTI DI SCIPIONE L’AFRICANO.
QUESTI PROPOSERO UNA RIFORMA PERCHÉ PENSAVANO CHE IL
PROBLEMA DI ROMA ERA AGRARIO. INFATTI ESSENDO L’ESERCITO
COMPOSTO A PERSONE CHE TRAEVANO SOSTENTAMENTO
DALL’AGRICOLTURA. I GRACCHI PROPOSERO DI USARE PARTE
DELL’AGER PUBLICUS PER RIDISTRIBUIRLO TRA I CONTADINI,
QUESTO PER FAR TORNARE I CONTADINI IN CAMPAGNA. IN
PARTICOLARE OGNI LATIFONDISTA POTEVA POSSEDERE UNA
PARTE LIMITATA (500 IUGERI, 2500 m2) DI TERRENO, SE IL
PROPRIETARIO AVEVA FIGLI OTTENEVA UN MASSIMO DI 500 IUGERI
IN PIÙ (250 IUGERI A FIGLIO, 1000 IUGERI A FAMIGLIA).
NEL 133 A.C TIBERIO (162-133 AC) PROPONE LA LEGGE CHE
AVEVANO PENSATO. LE TERRE IN PIÙ SAREBBERO STATE
ACQUISTATE E DISTRIBUITE DALLO STATO. LE TERRE DATE AI
CONTADINI ERANO INALIENABILI (NON POTEVANO ESSERE
RIACQUISTATI). IL SENATO SI OPPOSE E CONVINCE MARCO
OTTAVIANO DI APPELLARSI ALLA LEGGE DI VETO. QUINDI TIBERIO
PROPONE DI FAR TOGLIERE LA CARICA DI TRIBUNO A MARCO
OTTAVIO, PERCHÉ ERA SOSPETTO DI CORRUZIONE E PERCHÉ
QUESTO NON POTEVA APPELLARSI AL DIRITTO DI VETO.
SI INTRODUCE QUINDI IL PRINCIPIO DI UN TRIBUNO CHE VENIVA
DESTITUITO PRIMA DEL TERMINE DEL MANDATO. LE TEMPISTICHE
FURONO LUNGHE E QUINDI TIBERIO SI RICANDIDA A TRIBUNO,
INFRANGENDO ANCORA LA LEGGE. FU INFATTI ACCUSATO DAI
SUOI AVVERSARI. TIBERIO VIENE ASSASSINATO NEL 133 A.C CON
DEI SUOI SEGUACI DA DEI SENATORI.
SI CANDIDA QUINDI IL FRATELLO. GAIO RIPROPONE LA LEGGE
AGRARIA, MA IN MANIERA AMPLIATA.
IL PRIMO OBBIETTIVO ERA RIDIMENSIONARE IL SENATO, PER
QUESTO TOLSE L’ASIA DAL CONTROLLO DEL SENATO, IL GOVERNO
PROVINCIALE DOVEVA ESSERE ESTRATTO, I TRIBUNALI
DOVEVANO PUNIRE I GOVERNATORI PROVINCIALI (FAVORENDO I
CAVALIERI).
IL SECONDO OBBIETTIVO ERA QUELLO DI FAVORIRE I PROLETARI
CON LA LEGGE FRUMENTARIA.
IL TERZO OBBIETTIVO ERA DI RIDURRE LA DISOCCUPAZIONE,
ORGANIZZANDO OPERE PUBBLICHE.
GAIO VIENE RIELETTO NEL 122 A.C E SI IMPONE ALTRI OBBIETTIVI,
OVVERO QUELLO DI DARE LA CITTADINANZA ROMANA AGLI
ITALICI. IL SENATO E ALTRE COMPONENTI SOCIALI ERANO IN
DISACCORDO.
NEL 121 A.C GAIO CERCA DI FARSI RIELEGGERE UNA TERZA VOLTA,
SI FORMANO QUINDI TENSIONI CHE PORTANO AL SENATUS
CONSULTUM ULTIMO, I SOSTENITORI E GAIO GRACCO FURONO
UCCISI. FALLIMENTO DELLA RIFORMA DEI GRACCHI.
CON I BENI SEQUESTRATI A I SOSTENITORI DI GRACCO SI ERESSE
UN TEMPIO ALLA DEA CONCORDIA, MA QUEST’ULTIMA NON ERA
STATA ANCORA RIPRISTINATA, INFATTI SI SCONTRARONO DUE
FAZIONI DELLA CLASSE DIRIGENTE, GLI OTTIMATI E I POPOLARI.
GLI OTTIMATI SOSTENEVANO IL PRIMATO DEL SENATO, MENTRE I
POPOLARI VOLEVANO ASCOLTARE IL POPOLO E RIFORMARE LA
STESSA CLASSE DIRIGENTE.

MARIO, SILLA E LA GUERRA CIVILE

LA CENTRALITÀ DEL SENATO ERA INDISCUSSA, MA DURANTE LA
GUERRA A NUMIDIA CONTRO GIUGURTA. QUESTA GUERRA PORTÒ
IL POTERE DI NUOVO AI POPOLARI.
GIUGURTA SALÌ AL TRONO DOPO AVER MASSACRATO TUTTI I
PRETENDENTI, INOLTRE CONQUISTÒ LA CITTÀ DI CIRTA (122 A.C)
UCCIDENDO ANCHE MOLTI MERCANTI ITALICI. IL SENATO VIENE
ACCUSATO DI NON FARE NIENTE E QUINDI DICHIARA GUERRA A
GIUGURTA.
NEL 107 A.C I POPOLARI RIUSCIRONO A FAR ELEGGERE UN LORO
UOMO NUOVO, GAIO MARIO, CHE GUIDERÀ L’ESERCITO IN QUESTA
GUERRA. NEL 105 A.C MARIO TRIONFA INSIEME A LUCIO CORNELIO
SILLA.
MARIO SI OCCUPÒ DI UNA RIFORMA PER L’ESERCITO, CERCANDO
DI OVVIARE ALLA MANCANZA DI TRUPPE.
RESE QUINDI VOLONTARIA LA LEVA, AMMETTENDO ANCHE I
NULLATENENTI, I LEGIONARI VENIVANO PAGATI E RICOMPENSATI
CON TERRE ED INDENNITÀ SE ESSI SI RITIRAVANO DALL’ESERCITO
COME VETERANI. QUESTO CAUSÒ LA RIDUZIONE DELLA POVERTÀ
E LA FORMAZIONE DI UN ESERCITO PIÙ PROFESSIONALE; L’UNICO
RISCHIO ERA QUELLA CHE L’ESERCITO ERA FEDELE PIÙ AL
COMANDANTE CHE ALLA PATRIA, DANDO POTERE ILLIMITATO
ALL’ESERCITO.
NEL 104 A.C MARIO VIENE RIELETTO PER GUIDARE L’ESERCITO
CONTRO I CIMBIRI E I TEUTONI. SCONFISSE I TEUTONI A AQUAE
SEXTIAE NEL 102 A.C E I CIMBIRI AI CAMPI RAUDII NEL 101 A.C
LE VITTORIE ACCREBBERO IL VALORE DI MARIO, MA IL SENATO
NON DIEDE IL SUO CONSENSO E PORTÒ ANCHE MOLTI POPOLARI
CONTRO MARIO. MARIO SI RITIRA DUNQUE NEL 98 A.C DALLA VITA
POLITICA, MA MOMENTANEAMENTE, VERRÀ INFATTI CHIAMATO
NUOVAMENTE PER COMANDARE L’ESERCITO.
I POPOLARI PROPOSERO NUOVAMENTE LA QUESTIONE DELLA
CITTADINANZA ITALICA.
LA NOBILTÀ E IL POPOLO ITALICO ERANO D’ACCORDO PER AVERE
PIÙ PRIVILEGI E DIRITTI. MENTRE GLI OTTIMATI, I CAVALIERI E LA
PLEBE ROMANA, VOLEVANO INFATTI MANTENERE TUTTI I LORO
PRIVILEGI. PER RISOLVERE QUESTI PROBLEMI NEL 95 A.C
VENNERO ALLONTANATI DA ROMA ITALICI E LATINI. NEL 91 A.C
MARCO LIVIO DRUSO FECE UNA RIFORMA PER DARE LA
CITTADINANZA ALMENO AGLI ALLEATI (CHI AVEVA DIMOSTRATO
LEALTÀ A ROMA), MA I TRE GRUPPI PRECEDENTI LA BLOCCARONO
SUL NASCERE, UCCIDENDO ANCHE DRUSO.
LE POPOLAZIONI ITALICHE SI RIBELLANO A QUESTO OMICIDIO,
STABILIRONO UNO STATO A SE CON CAPITALE CORFINIO.
QUESTO PORTÒ NEL 91 A.C AD UNA GUERRA SOCIALE, VINTA DA
ROMA GRAZIE A SILLA NEL 88 A.C (NON SENZA DIFFICOLTÀ). ROMA
FU PERÒ COSTRETTA A TROVARE UN COMPROMESSO, DARE LA
CITTADINANZA A TUTTA LA PENISOLA ITALICA.
CONTEMPORANEAMENTE A QUESTI EVENTI ROMA VENNE
ATTACCATA DA MITRIDATE VI, RE DEL PONTO E NEL 88 A.C
PENETRA NELLE PROVINCE D’ASIA E MACEDONIA.
ROMA INTERVIENE E SILLA COMANDERÀ L’ESERCITO, I POPOLARI
SPINGONO PER CHIEDERE AL SENATO DI DARE L’ESERCITO A
MARIO. SILLA QUINDI NEL 87 A.C PRESE IL SUO ESERCITO E
MARCIÒ SU ROMA, OLTREPASSANDO CON LE ARMI IL CONFINE
SACRO DEL TIBERIUM, COSTRINGE COSÌ MARIO ALLA FUGA.
QUESTO CI INDICA CHE ORA L’ESERCITO ERA PIÙ FEDELE AL
COMANDANTE CHE A ROMA. SILLA PARTE PER L’ORIENTE, NEL
MENTRE I MARIANI E I POPOLARI RIPRENDONO IL POTERE.
QUANDO SILLA TORNA GUERRA CIVILE FRA SILLANI CONTRO
MARIANI. NEL’82 VINCONO I SILLANI E SILLA SARÀ DITTATORE A
TEMPO INDETERMINATO.
SILLA QUINDI DIVENNE UN TIRANNO SANGUINOSO, NEL SENSO
CHE NON ATTESE MOLTO AD UCCIDERE TUTTI I MARIANI,
COSTITUENDO LE LISTE DI PROSCRIZIONE, DEGLI ELENCHI DOVE
VI ERANO I NOMI DI CHI DOVESSE ESSERE ELIMINATO.
SILLA FECE DELLE RIFORME CON L’OBBIETTIVO DI AUMENTARE IL
POTERE DEL SENATO, TOLSE AI TRIBUNI DELLA PLEBE IL POTERE
DI PROPORRE LEGGI SENZA IL CONSENSO DEL SENATO, IL CURSUS
ONORUM PER LA PLEBE SI FERMAVA PRIMA DI DIVENTARE
SENATORE, RESTITUÌ AL SENATO IL CONTROLLO DEI TRIBUNALI
PER REATI DI CORRUZIONE, ELEVO’ IL NUMERO DI SENATORI DA
300 A 600, DISTRIBUÌ TERRE AI VETERANI.
NEL 79 A.C SILLA SI RITIRA CONVINTO DI AVER DATO VITA A UNA
NUOVA REPUBBLICA.

L'ETÀ DEI POTENTI, POMPEO E CRASSO

IN QUESTO PERIODO FIGURE DI SPICCO EMERGONO GRAZIE ALLA
PERDITA DI AUTOREVOLEZZA DEL SENATO, IN QUANTO IL SENATO
AVEVA PERSO CREDIBILITÀ PER COLPA DELLA CORRUZIONE.
L’ASCESA DI POMPEO AVVIENE DOPO SILLA E SI IMPONE IN UN
CONTESTO DI CRISI, DOVE L’ESERCITO ERA STATO POTENZIATO DA
MARIO E QUINDI LE PERSONE DESIDERAVANO PIÙ POTERE.
GNEO POMPEO (106 - 48 A.C) E PROTAGONISTA DELLA VITA
POLITICA DOPO SILLA. QUESTO DOPO AVER OTTENUTO MOLTI
SUCCESSI VENNE MANDATO DA QUINTO SERTORIO, SOSTENITORE
DI MARIO, IN SPAGNA. SERTORIO VENNE UCCISO IN UNA
CONGIURA NEL 72 A.C E POMPEO RIUSCÌ A RIPORTARE IL POTERE
ROMANO IN SPAGNA, QUINDI GLI ACCRESCERÀ IL PRESTIGIO.
UN ALTRO SUO SUCCESSO E’ STATO GRAZIE ALL’AIUTO DI MARCO
LICINIO CRASSO. IN UNA SCUOLA DI CAPUA CI FU UNA RIVOLTA
NEL 73 A.C, SPARTACO INFIAMMÒ QUESTA RIVOLTA IN UNA
GUERRA SERVILE, VISTO CHE NON SI VOLEVA RASSEGNARE ALLA
SUA CONDIZIONE; IL SUO OBBIETTIVO ERA INFATTI LA LIBERTÀ,
RISALENDO LA PENISOLA FACENDO TORNARE I SUOI COMPAGNI A
CASA. NEL 71 A.C CI SARÀ LO SCONTRO DECISIVO IN LUCANIA
VINTO DA ROMA, I RIVOLTOSI VENNERO CROCIFISSI NELLE
PIAZZE. GRAZIE A QUESTI SUCCESSI POMPEO E CRASSO SARANNO
ELETTI CONSOLI NEL 70 A.C, ANCHE SE NON ERANO IN ETA DI
CONSOLI (30 ANNI), INOLTRE NON AVEVANO FATTO NEANCHE UNA
TAPPA PER IL CURSUS ONORUM.
POMPEO PER DIVENTARE CONSOLE SI INGRAZIÒ PLEBE E
CAVALIERI MODIFICANDO LE RIFORME DI SILLA, I CAVALIERI
ERANO PARTICOLARMENTE FELICI PERCHÉ PROVAVANO GRANDE
AMMIRAZIONE DI CRASSO.
IL SENATO DOVETTE ACCETTARE PER VIA DI TUTTI GLI SCANDALI
DI CUI SI ERA MACCHIATO. IN PARTICOLARE NEL 70 A.C IL
GOVERNATORE DELLA SICILIA, GAIO VERRE, SI ERA MACCHIATO
DI CRIMINI E ILLECITI, DAL FURTO ALLA TORTURA, APPOGGIATO
DAL GOVERNO. SARÀ MARCO TULLIO CICERONE (106 - 43) A
DENUNCIARE PUBBLICAMENTE IL SENATO (ORAZIONI VERRINE).
POMPEO E CRASSO SI ALLEANO CON POPOLARI E CAVALIERI
APPROFITTANDO DELLA SITUAZIONE, PROMUOVENDO ANCHE
RIFORME PRO PLEBE. IN PARTICOLARE RIDÀ LA POSSIBILITÀ DI
VOTARE E TUTTI GLI ALTRI POTERI AI TRIBUNI DELLA PLEBE.
I CAVALIERI OTTENNERO IL TRIBUNALE DELLA CORRUZIONE.
NOMINÒ ANCHE NUOVI CENSORI ALLONTANANDO DAL SENATO I
SENATORI ELETTI SOLO DA SINNA. POMPEO E’ QUELLO CON
MAGGIOR PRESTIGIO, GRAZIE ANCHE A DUE IMPORTANTI
VITTORIE; NEL 67 A.C POMPEO ANDÒ IN ORIENTE PER RISOLVERE
IL PROBLEMA DEI PIRATI SUL MEDITERRANEO, CHE FINO AD ORA
NON ERANO STATI UN PROBLEMA PERCHÉ GESTIVANO LA TRATTA
DEGLI SCHIAVI. ORA PERÒ I PIRATI STANNO SACCHEGGIANDO
NAVI DI RIFORNIMENTO E POMPEO LI SCONFIGGE. NEL 66 A.C
POMPEO SI SCONTRERÀ CONTRO MITRIDATE VI, CHE AVEVA
OCCUPATO LA CAPADOCIA E LA BRITANIA. QUESTO SARÀ
SCONFITTO, PORTANDO IL PRESTIGIO DI POMPEO A LIVELLI
ALTISSIMI. MENTRE POMPEO E’ IN ORIENTE SI SCATENA
NUOVAMENTE LA GUERRA TRA OTTIMATI E POPOLARI, PERCHÉ A
POMPEO ERA STATO PERÒ CONFERITO IL PRO CONSOLATO, CHE GLI
DIEDE POTERI MILITARI E POLITICI SULLE PROVINCE, PER
CERCARE DI SCONFIGGERE I PIRATI.
A ROMA LA SITUAZIONE SPECIFICA ERA CHE CRASSO CERCAVA DI
IMPORSI SU POMPEO, PERÒ INCONTRÒ MARCO PORCIO CATONE,
CHE GLI SI OPPOSE, POMPEO ERA SOSTENUTO ANCHE DA
CICERONE. CRASSO ERA SOSTENUTO PERÒ DA UN CERTO GAIO
GIULIO CESARE, IL QUALE CON L’APPOGGIO DI CRASSO INIZIA IL
CURSUS ONORUM (65 A.C EDILE, 63 A.C PONTEFICE MASSIMO, 62
A.C PRETORE).

LA CONGIURA DI CATILINA
LA REPUBBLICA ROMANA ERA ALLA FRUTTA E QUINDI SI ORIGINA
QUESTA CONGIURA.
CATILINA, INIZIALMENTE SILLANO PASSERÀ DALLA PARTE DI
CRASSO E GIULIO CESARE.
NEL 63 A.C/ 62 A.C SI CANDIDÒ A CONSOLE SENZA ESITO.
CERCÒ QUINDI DI IMPORSI CON LA FORZA, MA NON FECE I CONTI
CON CICERONE, PRONUNCIANDO NELLA PRIMA CATILINARIA LA
FRASE “Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia
nostra?”
CATILINA FUGGIRÀ, MA NEL 62 A.C VENNE SCONFITTO E UCCISO A
PISTOIA CON I SUOI SEGUACI.
GLI ANNI SUCCESSIVI ALLA CONGIURA SEGNARONO L’ASCESA DI
CESARE, IL QUALE PUNTÒ SU CRASSO PERCHÉ SI ERA ARRICCHITO.
CESARE CERCHERÀ ANCHE L’AIUTO DI UN OTTIMATE, POMPEO.
NEL 62 A.C TORNA A ROMA DOPO LE SUE LUNGHE BATTAGLIE.
ENTRA A ROMA PACIFICAMENTE, LASCIANDO L’ESERCITO A
BRINDISI.
FA PERÒ UNA DUPLICE RICHIESTA AL SENATO, LA CONFERMA DEI
SUOI POTERI IN ORIENTE E L’ELARGIZIONE DI TERRE AI VETERANI
DEL SUO ESERCITO. IL SENATO ACCOGLIE BENEVOLMENTE
POMPEO, MA RESPINGE LE RICHIESTE DELL’EROE PER CERCARE DI
RIDARE POTERE AL SENATO. MA NEL 60 A.C DELUSO DAL SENATO
SI ALLEA CON CESARE. ENTRAMBI NE TRAGGONO VANTAGGI,
POMPEO POTRÀ OTTENERE CIÒ CHE DESIDERA E CESARE OTTIENE
L’APPOGGIO DI UN OTTIMATE. AL PATTO SI UNIRÀ ANCHE CRASSO,
IL PATTO SARÀ IL PRIMO TRIUMVIRATO (SEGRETO).
L’EPOCA SUCCESSIVA SARÀ L’EPOCA DI CESARE, ANCHE A SCAPITO
DI POMPEO E CRASSO.
NEL 59 A.C CESARE MANTIENE I PATTI CON POMPEO E CRASSO,
CONCEDENDO FAVORI.
A POMPEO SARANNO CONFERMATI I POTERI E SARANNO DATE
TERRE AI SUOI VETERANI; MENTRE A CRASSO, DALLA PARTE
DEGLI EQUITES, SARÀ CONCESSO DI RIDURRE LE TASSE A QUESTA
CLASSE SOCIALE.
CESARE OTTIENE IL CONTROLLO DEL PROCONSOLATO DELLA
GALLIA CISALPINA E NARBONESE.
IL SUO OBBIETTIVO ERA ROMANIZZARE DA SE TUTTA LA GALLIA
PER RICEVERE GLORIA E PRESTIGIO, IMPONENDOSI SU POMPEO E
CRASSO.
NEL 58 A.C NONOSTANTE IL SUO OBBIETTIVO VA NELLA GALLIA
NARBONESE.
NEL 57 A.C CONQUISTA BRUTALMENTE PARTE DELLA GALLIA.
AL SENATO DIRÀ CHE HA CONQUISTATO TUTTA LA GALLIA, COME
SFIDA A QUEST’ULTIMO.
CESSARE PRIMA DI PARTIRE PER LA GALLIA LASCIANDO ROMA A
CRASSO E POMPEO DECIDE DI PRENDERSI DELLE PRECAUZIONI,
ALLONTANA QUINDI I PERSONAGGI SCOMODI (UNO SU TUTTI
CICERONE) VIENE INFATTI APPROVATA UNA LEGGE CHE DICEVA
CHE AVREBBE DOVUTO ESSERE ALLONTANATO CHIUNQUE AVEVA
FATTO GIUSTIZIARE UN CITTADINO ROMANO SENZA APPELLO (QUI
SI PENSA A CATILINA, CONDANNATO DA CICERONE) ELEGGE
INOLTRE PLUBIO CLODIO A TRIBUNO DELLA PLEBE (PERSONA
FIDATA A CESARE).
PUBLIO MENTRE ERA SOLO A ROMA COMBATTÉ CONTRO GLI
OTTIMATI.
IL SENATO PER QUESTE BATTAGLIE E PER IL PRESTIGIO
AUMENTATO DI CESARE SI SENTE MINACCIATO. IL SENATO CERCA
L’APPOGGIO QUINDI DI POMPEO (UNA SITUAZIONE DI GRANDE
CRISI).
IL PATTO DEL TRIUMVIRATO E’ PERICOLANTE QUINDI NEL 56 A.C A
LUCCA VENNERO RIDEFINITI I TERMINI.
CESARE VIENE RICONFERMATO PROCONSOLE IN GALLIA FINO AL
51 A.C. POMPEO E CRASSO DIVENTANO CONSOLI NEL 55 A.C A
ROMA, POMPEO DIVENTA PROCONSOLE IN SPAGNA E CRASSO
PROCONSOLE IN ORIENTE PER COMBATTERE I PARTI. CRASSO SI
MUOVERÀ PER PRIMO, MA NEL 53 A.C CRASSO VIENE
PESANTEMENTE SCONFITTO A CARRE, SUL CONFINE SIRIANO.
CRASSO VIENE COSTRETTO A CONSEGNARE LE INSEGNE ROMANE,
CRASSO MUORE.
LA PARTITA ORA E’ TRA POMPEO E CESARE, CHE ORMAI NON SONO
PIÙ ALLEATI.
POMPEO AVEVA ASPETTATO A PARTIRE, PERCHÉ RIMASTO SOLO A
ROMA, CERCANDO QUINDI DI AUMENTARE IL PROPRIO PRESTIGIO.
NEL FRATTEMPO TRA IL 53 E IL 52 A.C CESARE TORNA IN GALLIA
CONTRO LE TRUPPE DI VERCINGETORIGE.
NEL 52 ASSEDIA ALESIA E VERCINGETORIGE VIENE CATTURATO E
CONDANNATO A MORTE.
NEL 51 A.C LA GALLIA DIVENTA PROVINCIA ROMANA.
MENTRE CESARE E’ IN GALLIA ROMA E’ NEL CAOS. PUBLIO CLODIO
VIENE INFATTI ASSASSINATO, A ROMA REGNA L’ANARCHIA.
IL SENATO NON ERA CREDIBILE E POPOLARI E ANTICESARIANI SI
SCONTRANO CONTINUAMENTE.
IL SENATO NON OPTA PER UNA DITTATURA, MA POMPEO VIENE
ELETTO CONSOLE UNICO (SENZA COLLEGA), QUESTO PER FAR
FINTA DI AVER PRESO UNA DECISIONE MENO ESTREMA. QUESTO
PER FAVORIRE L’OTTIMATE POMPEO.
NEL 51 A.C CESARE NON E’ PIÙ PROCONSOLE DELLA GALLIA, SI
CANDIDA QUINDI A CONSOLE. IL SENATO GLI IMPONE UNA
CONDIZIONE, ENTRARE A ROMA DA PRIVATO CITTADINO
(METTENDO DA PARTE L’ONORE DI CESARE). CESARE
CONTROBATTE DICENDO CHE SE DOVEVA SCIOGLIERE L’ESERCITO
DOVEVA FARLO ANCHE POMPEO, MA IL SENATO RESPINGE QUESTA
PROPOSTA. OGNI COMPROMESSO E’ ANNULLATO.
ALLORA IL SENATO DICHIARA CESARE NEMICO DELLA
REPUBBLICA, UNA DELLE ACCUSE PIÙ GRAVI A ROMA,
DICHIARANDO QUINDI UNO STATO DI EMERGENZA.
POMPEO RICEVE ANCORA PIÙ POTERI DAL SENATO PER DIFENDERE
LA PATRIA.
NEL 11 G2NNAIO DEL 49 A.C CESARE VARCA IL RUBICONE ( IL
POMERIUM CHE ERA STATO SPOSTATO IN SU DA SILLA) ARMATO,
COMMETTENDO REATO, MARCIANDO SU ROMA DALLA GALLIA
(ALEA IACTA EST).
SI SCATENA UNA GUERRA CIVILE, SI COMBATTERANNO CESARE E
POMPEO

LA GUERRA CIVILE
CESARE ARRIVA A ROMA E POMPEO SCAPPA IN GRECIA CON
ALCUNI SENATORI, CERCANDO DI COSTRUIRE UN ESERCITO PER
SCONFIGGERE CESARE.
CESARE LASCIA ROMA E LA PENISOLA ITALICA A MARCO
ANTONIO, SUO FIDATO LUOGOTENENTE, CESARE NEL MENTRE VA
IN SPAGNA, DOVE VI E’ UNA PARTE DI ESERCITO DI POMPEO (DATO
CHE QUESTO ERA PROCONSOLE DI SPAGNA).
NEL 48 A.C CESARE SCONFIGGE POMPEO NELLA BATTAGLIA DI
FARSALO IN TESSALIA (GRECIA). POMPEO STA VOLTA FUGGE IN
EGITTO, PENSANDO CHE IL RE TOLOMEO XIII LO APPOGGIASSE
(GRAZIE ALLE SUE ALLEANZE SEGRETE ANCHE CON TOLOMEO),
MA TOLOMEO UCCIDE A SORPRESA POMPEO, PER INGRAZIARSI
CESARE. CESARE NON APPREZZA, PERCHÉ STAVA MINANDO IL SUO
ORGOGLIO, QUINDI CESARE PUNTA SULL’EGITTO, GRAZIE ALLA
SUA RELAZIONE CON CLEOPATRA OTTIENE SEMPRE PIÙ
INFLUENZA, FACENDOLO POI DIVENTARE A PIENO TITOLO
PROVINCIA ROMANA.
NEL 47 A.C A ZELA, IN TURCHIA, CESARE SEDA LA RIBELLIONE DEL
FIGLIO DI MITRIDATE, CONQUISTANDO QUESTE TERRE. CESARE
QUI PRONUNCIA LA FRASE VENI VIDI VICI.
NEL 46 A.C CESARE VINCE A TAPSO E CATONE SI SUICIDA PER NON
FINIRE NELLE MANI DI CESARE.
NEL 45 A.C A MUNDA SCONFIGGE GLI ULTIMI SEGUACI DI POMPEO

NEL 45 A.C DOPO LE BATTAGLIE TORNA A ROMA METTENDO IN

ATTO UNA POLITICA DI CLEMENZA NEI CONFRONTI DEGLI ULTIMI
POMPEIANI E DEL SENATO, MA ACCENTRA IN MANO SUA IL POTERE
(UNA SORTA DI DITTATURA).
CESARE SARÀ SEMPRE AL CENTRO DELLA VITA POLITICA DAL 49
AL 44 A.C.
CESARE ATTUA QUINDI DELLE RIFORME:
- ISTITUISCE UN NUOVO CALENDARIO, DETTO GIULIANO
- AUMENTA IL NUMERO DI QUESTORI, PRETORI ED EDILI PER UN
MAGGIORE CONTROLLO.

INOLTRE AUMENTA IL NUMERO DI SENATORI DA 600 A 900

AMPLIANDO LA CLASSE DIRIGENTE.
DIMEZZÒ IL NUMERO DI CHI POTEVA USUFRUIRE DEL
FRUMENTATIONES.
PROMOSSE LAVORI PUBBLICI PER L’OCCUPAZIONE.

LE IDI DI MARZO
INTERRUZIONE NEL 44 A.C DEL PROGETTO DI CESARE, UCCISO IL
15 MARZO DA 23 COLTELLATE INFERTE DA SENATORI CONGIURATI.
VIENE PUGNALATO MENTRE SI RECA IN SENATO.
L'ASSASSINIO DI CESARE AVVENNE PER PAURA CHE CESARE
INNESCASSE UNA DITTATURA SUL MODELLO ORIENTALE.
DOPO CESARE ESPLODE IL CAOS TOTALE, PERCHÉ I CESARICIDI
NON AVEVANO PENSATO AD UNA SOLUZIONE.
SI DECIDE PER UN COMPROMESSO, DA UNA PARTE IL SENATO SI
SCHIERA DAI CESARICIDI NON UCCIDENDOLI, MA DALL’ALTRA IL
SENATO APPROVA TUTTE LE RIFORME DI CESARE. QUESTO
COMPROMESSO DURÒ MOLTO POCO.
APPARIRANNO POI DUE PERSONAGGI CHE SI SCONTRERANNO
L’UNO CONTRO L’ALTRO.
INSERIRE APPUNTI DI SALVA
QUESTO SECONDO PATTO DURÒ 5 ANNI, QUESTI TRIUMVIRI
POTEVANO CONVOCARE E GESTIRE IL SENATO E LE
MAGISTRATURE, EMANARE LEGGI, DICHIARARE GUERRE E
CONIARE MONETE.
SI SPARTIRONO POI I TERRITORI, AD ANTONIO LA GALLIA COMATA
E LA GALLIA CISALPINA, AD OTTAVIANO AFRICA SICILIA E
SARDEGNA E AD LEPIDO LA GALLIA NARBONESE E LA SPAGNA;
L’ITALIA NON FU ASSEGNATA (DIVISIONE NEL 43 A.C).
PER SIGLARE I PATTI ANTONIO SPOSA OTTAVIA (SORELLA DI
OTTAVIANO).
TORNANO LE LISTE DI PROSCRIZIONE DI SILLANA MEMORIA, PER
ELIMINARE GLI ANTICESARIANI (COME ANCHE CICERONE).
COME RICOMPENSA PER CHI UCCIDEVA UN ANTICESARIANO LA
RICOMPENSA NON SOLO IN DENARO, MA OTTENEVANO ANCHE LA
CITTADINANZA ROMANA.
NEL MENTRE BRUTO E CASSIO IN MACEDONIA FORMANO UN
ESERCITO.
NEL 42 A.C NELLA BATTAGLIA DI FILIPPI IN TRACIA CASSIO E
BRUTO SONO SCONFITTI E SI SUICIDANO PER NON CADERE IN
MANO NEMICA.
LA RIVALITÀ TRA ANTONIO E OTTAVIANO ERA ANCORA ACCESA,
INOLTRE ANTONIO AVEVA OTTENUTO MOLTO ONORE PER LA
BATTAGLIA DI FILIPPI, GRAZIE AL SUO AMORE PER QUELLE TERRE.
NEL MENTRE OTTAVIANO CERCA UN MODO PER DARE TERRE AI
VETERANI, REQUISENDOLE AGLI ITALICI, CREANDO UN GRANDE
MALCONTENTO GENERALE, PORTERÀ AD UNA RIVOLTA GUIDATA
DAI SOSTENITORI DI ANTONIO, CHE APPROFITTERÀ DELLA
SITUAZIONE.
NEL 41 L’ESERCITO GUIDATO DA AGRIPPA ESPUGNA PERUGIA,
DOVE I RIBELLI SI ERANO STANZIATI, QUESTA VITTORIA DARÀ
ONORE AD OTTAVIANO.
NEL 40 A.C SI RIDEFINISCONO A BRINDISI I PUNTI DEL
TRIUMVIRATO (AD ANTONIO PROVINCE ORIENTALI, AD
OTTAVIANO PROVINCE OCCIDENTALI E ITALIA E A LEPIDO
L’AFRICA).
QUESTO SBILANCIÒ LA SITUAZIONE IN FAVORE DI ANTONIO, IN
QUANTO TERRITORI RICCHI DI RISORSE.
 SESTO POMPEO
SESTO POMPEO CHE CONTROLLAVA ANCORA SICILIA, SARDEGNA E
CORSICA SI DA ALLA PIRATERIA, ALLEANDOSI CON DEI PIRATI, PER
OTTENERE QUALCOSA IN PIÙ.
NEL 39 A.C IL TRIUMVIRATO SI ALLEA CON SESTO POMPEO E
OTTAVIANO SI SPOSA CON SCRIBONIA, UNA PARENTE DI POMPEO,
CHE DIVENTA CONSOLE.
POMPEO NON RISPETTA GLI ACCORDI E NEL 36 A.C VIENE
PESANTEMENTE SCONFITTO DA OTTAVIANO, VERRÀ UCCISO NEL
35 A.C.
IL COMPORTAMENTO IN ORIENTE DI ANTONIO INSOSPETTISCE I
ROMANI, DIFATTI STAVA CREANDO UNO STATO A SE PRENDENDO
DECISIONI SENZA IL CONSENSO DEL SENATO E STAVA TASSANDO
PESANTEMENTE I SUOI TERRITORI.
ANTONIO PERDE LA GUERRA CONTRO I PARTI.
SI SCOPRE POI UNA RELAZIONE AMOROSO POLITICA CON
CLEOPATRA E SI STAVA COMPORTANDO PIÙ COME UN MONARCA
CHE COME UN MAGISTRATO, INSERENDO ANCHE PRATICHE
ORIENTALI COME IL PROSTRARSI DINANZI AL SOVRANO.
QUESTO SPAVENTA I ROMANI E ANTONIO STAVA PERDENDO
CREDIBILITÀ, OTTAVIANO APPROFITTA DELLA SITUAZIONE
FACENDO UNA PROPAGANDA CONTRO ANTONIO PRESENTANDOLA
COME UNA GUERRA TRA DUE MONDI.
OTTAVIANO SI PRESENTA COME GARANTE DELLA CULTURA
ROMANA, CONDANNANDO ANTONIO PERCHÉ SI FACEVA
INFLUENZARE DA CLEOPATRA IN ORIENTE.
LEPIDO A QUESTO PUNTO ERA SOLO PONTEFICE MASSIMO.
LA SITUAZIONE PEGGIORA LEGGENDO IL TESTAMENTO DI
ANTONIO, PERCHÉ AVEVA LASCIATO AI FIGLI CON CLEOPATRA LE
TERRE D’ORIENTE.
OTTAVIANO DICHIARA GUERRA A CLEOPATRA, CHE SARÀ
SCONFITTA NEL 31 A.C