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Richard Wagner

Parsifal
Dramma sacro in tre atti

Libretto di Richard Wagner


Traduzione italiana di Guido Manacorda

Prima rappresentazione
Bayreuth, Bühnenfestspielhaus 26 luglio 1882

PERSONAGGI

AMFORTAS, baritono
TITUREL, basso
GURNEMANZ basso
PARSIFAL tenore
KLINGSOR basso
KUNDRY soprano

Cavalieri del Gral e Scudieri, Fanciulle incantatrici di Klingsor

L’azione si svolge:
Nel Primo atto nel dominio del Gral
Nel Secondo atto nel castello incantato di Klingsor
Nel terzo atto nel dominio del Gral.
Wagner: Parsifal - atto primo

ATTO PRIMO
Nel dominio del Gral.
Foresta ombrosa e austera, ma non tetra. Suolo roccioso. Una radura nel mezzo. A sinistra, in salita,
si suppone la strada, che porta alla rocca del Gral. Nella parte mediana dello sfondo, il terreno declina
verso un lago silvestre situato più in basso.
Sul far del giorno. - Gurnemanz (di robusta vecchiaia) e due Scudieri (di tenera età giovanile) stanno dor-
mendo, stesi sotto un albero. - Dalla sinistra risuona, come venendo dalla rocca del Gral, la solenne sveglia
mattutina delle trombe.
GURNEMANZ GURNEMANZ
(svegliandosi e scuotendo gli Scudieri)
He! Ho! Voi custodi della selva, He! Ho! Waldhüter ihr,
e custodi insieme del sonno; Schlafhüter mitsammen,
siate desti almeno al mattino! so wacht doch mindest am Morgen!

(I due Scudieri balzano in piedi)


Udite l’appello? Dunque ringraziate Dio Hört ihr den Ruf? Nun danket Gott,
che siete stati chiamati ad ascolterlo! dass ihr berufen, ihn zu hören!

(S’inginocchia con gli Scudieri e attende insieme con loro, in silenzio, alla preghiera del mattino. Si alzano
lentamente)

Ed ora su, ragazzi, siate pronti per il bagno. Jetzt auf, ihr Knaben! Seht nach dem Bad.
È tempo che laggiù il re sia atteso. Zeit ist‘s, des Königs dort zu harren.

(Guarda verso la scena a sinistra)


Avanti alla lettiga che lo porta, Dem Siechbett, das ihn trägt, voraus
gli apparitori a noi già vedo appressarsi! seh‘ ich die Boten schon uns nah‘n!

(Entrano due Cavalieri che vengono dalla rocca)


Salute a voi! Come sta oggi Amfortas? Heil euch! Wie geht‘s Amfortas heut‘?
Assai per tempo egli aspira al bagno; Wohl früh verlangt‘ er nach dem Bade:
l’erba salutifera che Gawan das Heilkraut, das Gawan
con astuzia e ardire cli ha conquistata, mit List und Klugheit ihm gewann,
gli avrà, penso, portato lenimento? ich wähne, dass das Lind‘rung schuf?

IL SECONDO CAVALIERE DER ZWEITER RITTER


Questo tu pensi, che pur tutto sai? Das wähnest du, der doch alles weiss?
Sol più cocenti sono a lui tornati, Ihm kehrten sehrender nur
subito dopo i dolori: - die Schmerzen bald zurück: -
insonne dal fiero strazio, schlaflos von starkem Bresten,
ha comandato impaziente il bagno. befahl er eifrig uns das Bad.

GURNEMANZ GURNEMANZ
(abbassando tristemente il capo)
Noi pazzi, che speriamo lenimento Toren wir, auf Lind‘rung da zu hoffen,
dove un solo rimedio può lenire! wo einzig Heilung lindert!
Di tutte l’erbe, di tutti i filtri cercate; Nach allen Kräutern, allen Tränken forscht

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Wagner: Parsifal - atto primo

via per il mondo andate pure a caccia; und jagt weit durch die Welt:
gli gioverà una cosa soltanto - ihm hilft nur Eines -
soltanto quell’Uno! nur der Eine.

SECONDO CAVALIERE ZWEITER RITTER


Diccene dunque il nome! So nenn‘ uns den!

GURNEMANZ GURNEMANZ
(evasivamente)
Provvedete al bagno! Sorgt für das Bad!

(I due Scudieri si sono volti verso il fondo e guardano verso destra.)


SECONDO SCUDIERO ZWEITER KNAPPE
Vedete laggiù la cavalcatrice selvaggia? Seht dort die wilde Reiterin!

PRIMO SCUDIERO ERSTER KNAPPE


Ehi! Hei!
Come alla rozza del diavolo va la criniera al Wie fliegen der Teufelsmähre die Mähnen!
vento!

SECONDO CAVALIERE ZWEITER RITTER


Ah! Kundry laggiù Ha! Kundry dort.

PRIMO CAVALIERE ERSTER RITTER


Porterà certo un’importante nuova? Die bringt wohl wicht‘ge Kunde?

SECONDO SCUDIERO ZWEITER KNAPPE


La rozza barcolla. Die Mähre taumelt.

PRIMO SCUDIERO ERSTER KNAPPE


È venuta in volo per l’aria? Flog sie durch die Luft?

SECONDO SCUDIERO ZWEITER KNAPPE


Ora ella striscia al suolo. Jetzt kriecht sie am Boden hin.

PRIMO SCUDIERO ERSTER KNAPPE


E va spazzando, con la criniera, l’erba. Mit den Mähnen fegt sie das Moos.

(Tutti guardano vivamente verso destra.)

SECONDO CAVALIERE ZWEITER RITTER


Ecco che balza la selvaggia a terra! Da schwingt sich die Wilde herab!

(Kundry entra a precipizio, quasi barcollando. Porta un rude vestito, molto succinto. Una cintura di pelle di
serpente le pende per lungo tratto; capelli neri svolazzanti in trecce sciolte; colore del viso bruno-rossastro
scuro; occhi neri pungenti, di quando in quando selvaggiamente lampeggianti; spesso come d’una rigidezza
di morte e immobili. - Ella si affretta verso Gurnemanz e gli passa premurosamente un piccolo vaso di cri-
stallo)

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Wagner: Parsifal - atto primo

KUNDRY KUNDRY
Ecco, prendi! - Balsamo... Hier! Nimm du! - Balsam...

GURNEMANZ GURNEMANZ
Di dove l’hai portato? Woher brachtest du dies?

KUNDRY KUNDRY
Di lontano più che tu non possa pensare. Von weiter her als du denken kannst.
Se il balsamo non giova Hilft der Balsam nicht,
custodisce l’Arabia Arabia birgt
allora, nulla più per la sua salute. - dann nichts mehr zu seinem Heil. -
Altro non domandare! Son stanca. Fragt nicht weiter! Ich bin müde.

(Si getta al suolo)


(Un corteo di Scudieri e Cavalieri che portano e accompagnano la lettiga, sulla quale Amfortas giace
disteso, giunge dalla sinistra sul palcoscenico. - Gurnemanz, distogliendosi da Kundry, s’è voltato subito
verso i sopravvenienti)
GURNEMANZ GURNEMANZ
(Mentre il corteo arriva sul palcoscenico)
S’avvicina; lo portano a spalla. - Er naht: sie bringen ihn getragen. -
Ahimè! Come sopporto nell’animo, O weh‘! Wie trag‘ ich‘s im Gemüte,
che, nel fiore superbo della sua virilità in seiner Mannheit stolzer Blüte
il signore della stirpe più vittoriosa, des siegreichsten Geschlechtes Herrn
servo io lo veda del suo male! - als seines Siechtums Knecht zu sehn! -

(agli Scudieri)
Piano! Sentite: il re geme. – Behutsam! Hört, der König stöhnt.
(Gli Scudieri s’accostano e depongono a terra la lettiga.)
AMFORTAS AMFORTAS
(Si alza un poco)
Così va bene! - Grazie! - Un poco di riposo. Recht so! - Habt Dank! - Ein wenig Rast.
Dopo una notte selvaggia di dolore, Nach wilder Schmerzensnacht
la selva, ora, in mattutino splendore! nun Waldes Morgenpracht!
Nel lago sacro Im heil‘gen See
bene anche me l’onda conforterà: wohl labt mich auch die Welle:
s’incanterà il male, - es staunt das Weh‘, -
si schiarirà la notte dolorosa. die Schmerzensnacht wird helle. -
Gawan! Gawan!

SECONDO CAVALIERE ZWEITER RITTER


Signore, Gawan non ha posto indugio Herr! Gawan weilte nicht;
perché la forza dell’erba sua salutare, Da seines Heilkrauts Kraft,
per quanto a fatica raggiunta, wie schwer er‘s auch errungen,
pur deluse la tua speranza, doch deine Hoffnung trog,
a nuova ricerca via s’è lanciato. hat er auf neue Suche sich fortgeschwungen

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Wagner: Parsifal - atto primo

AMFORTAS AMFORTAS
Senza licenza? - Possa egli espiare, Ohn‘ Urlaub? - Möge das er sühnen,
che i comandamenti del Gral male egli osserva! dass schlecht er Gralsgebote hält!
Oh guai a lui, al temerario ardito, O wehe ihm, dem trotzig Kühnen,
se nei lacci di Klingsor andrà a cadere! - wenn er in Klingsors Schlingen fällt! -
La pace dunque a me sessuno turbi! So breche keiner mir den Frieden!
Io attendo colui che a me fu destinato: - Ich harre des, der mir beschieden: -
“Per compassione sapiente” - „Durch Mitleid wissend“ -
non era così? war‘s nicht so?

GURNEMANZ GURNEMANZ
Così a noi tu lo dicesti. – Uns sagtest du es so. –

AMFORTAS AMFORTAS
“il puro folle” -: „der reine Tor“. -
Mi sembra di riconoscerlo: mich dünkt ihn zu erkennen:
potessi io col nome di morte chiamarlo! – dürft‘ ich den Tod ihn nennen! –

GURNEMANZ GURNEMANZ
(porgendo ad Amfortas la fialetta di Kundry)
Prima tuttavia tenta ancora con questa! Doch zuvor versuch‘ es noch mit diesem!

AMFORTAS AMFORTAS
(osservandola)
Donde viene questa fiala misteriosa? Woher dies heimliche Gefäss?

GURNEMANZ GURNEMANZ
Dall’Arabia ti è stata portata. Dir ward es aus Arabia hergeführt.

AMFORTAS AMFORTAS
E chi l’ha procurata? Und wer gewann es?

GURNEMANZ GURNEMANZ
Quella stessa laggiù, donna selvaggia. - Dort liegt‘s, das wilde Weib. -
Su Kundry, vieni! Auf, Kundry, komm!

(Ella rifiuta e rimane a terra.)

AMFORTAS AMFORTAS
Tu Kundry? - Du, Kundry?
Ancora una volta devo ringraziare Muss ich dir nochmals danken,
te, ritrosa fanciulla infaticata? du rastlos scheue Magd?
Orsù, Wohlan!
il balsamo dunque proverò ancora: Den Balsam nun versuch‘ ich noch:
non fosse che per render grazie alla tua fede. – es sei aus Dank für deine Treue. –

KUNDRY KUNDRY
(dimenandosi a terra inquieta e furiosa)
Nessun grazie! - Ah, ah! A che potrà servire? - Nicht Dank! - Ha, ha! Was wird es helfen? -
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Wagner: Parsifal - atto primo

Nessun grazie! Via, via! - al bagno! Nicht Dank! Fort, fort! - Ins Bad!
(Amfortas dà il segnale della partenza; il corteo si allontana verso la bassura dello sfondo. - Rimandono
Gurnemanz, che segue rattristato con lo sguardo e Kundry, che continua a giacere a terra. - Scudieri vanno
e vengono.)

TERZO SCUDIERO DRITTER KNAPPE


(giovane)
Ehi, costà! He! Du da!
Perché giaci costà come bestia selvaggia? Was liegst du dort wie ein wildes Tier?

KUNDRY KUNDRY
Forse che sacre non son qui le bestie? Sind die Tiere hier nicht heilig?

TERZO SCUDIERO DRITTER KNAPPE


Sì; ma se tu sacra sia, Ja; doch ob heilig du,
noi per l’appunto ancora non sappiamo. das wissen wir grad‘ noch nicht.

QUARTO SCUDIERO VIERTER KNAPPE


(giovane anche lui)
Col suo filtro incantato, io credo, Mit ihrem Zaubersaft, wähn‘ ich,
manderà il maestro all’ultima rovina. wird sie den Meister vollends verderben.

GURNEMANZ GURNEMANZ
Hm! - V’ha mai fatto male? Hm! - Schuf sie euch Schaden je?
Quando tutti perplessi se ne stanno, Wann Alles ratlos steht,
come ai fratelli in guerra nei paesi più lontani wie kämpfenden Brüdern in fernste Länder
inviare si possono messaggi, Kunde sei zu entsenden,
e voi stessi sapete solo a stento dove? - und kaum ihr nur wisst, wohin? -
chi, prima ancora che ve n’accorgiate appena, Wer, ehe ihr euch nur besinnt,
se ne va e torna allora in volo, a precipizio, stürmt und fliegt da hin und zurück,
all’ambasciata adempiendo, con fede e con der Botschaft pflegend mit Treu‘ und Glück?
fortuna? Ihr nährt sie nicht, - sie naht euch nie,
Non siete voi a nutrirla - né a voi ella mai s’av- nichts hat sie mit euch gemein;
vicina: doch, wann‘s in Gefahr der Hilfe gilt,
nulla ha con voi in comune; der Eifer führt sie schier durch die Luft,
eppure, se in pericolo si tratta d’aiutare, die nie euch dann zum Danke ruft.
l’ardor quasi per aria la trasporta; Ich wähne, ist dies Schaden,
ella, che mai poi d’un grazie vi sollecita. so tät‘ er euch gut geraten.
Se questo è danno, io penso,
pur a vantaggio vostro esso è tornato.

TERZO SCUDIERO DRITTER KNAPPE


Però ci odia. - Doch hasst sie uns. -
Vedi un poco, come maligna di laggiù ci Sieh‘ nur, wie hämisch dort nach uns sie blickt!
guarda!

QUARTO SCUDIERO VIERTER KNAPPE


È una pagana, un’incantatrice. Eine Heidin ist‘s, ein Zauberweib.

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Wagner: Parsifal - atto primo

GURNEMANZ GURNEMANZ
Sì, può essere una maledetta. Ja, eine Verwünschte mag sie sein.
Qui ella oggi vive, - Hier lebt sie heut‘ -
forse con nuovo spirito, vielleicht erneut,
ad espiare colpa di vita anteriore, zu büssen Schuld aus früh‘rem Leben,
che a lei lassù ancor non si perdona. die dorten ihr noch nicht vergeben.
Se penitenza or fa con tali azioni, Übt sie nun Buss‘ in solchen Taten,
che all’Ordin nostro portino salute, die uns Ritterschaft zum Heil geraten,
ella fa bene, e assai sicuramente gut tut sie dann und recht sicherlich,
ci serve - e se stessa anche aiuta. dienet uns - und hilft auch sich.

TERZO SCUDIERO DRITTER KNAPPE


Così fors’anche è quella sua colpa antica, So ist‘s wohl auch jen‘ ihre Schuld,
che ci ha portato più di una sciagura? die uns so manche Not gebracht?

GURNEMANZ GURNEMANZ
(riflettendo)
Sì, quando spesso a lungo ci è rimasta lontana, Ja, wann oft lange sie uns ferne blieb,
sventura sempre addosso c’è piombata. dann brach ein Unglück wohl herein.
Che se da lungo tempo io la conosco; - Und lang‘ schon kenn‘ ich sie; -
da tempo ancor più lungo è nota a Titurel. doch Titurel kennt sie noch länger.
Ei la trovò, mentre lassù la rocca costruiva, Der fand, als er die Burg dort baute,
dormiente qui nell’intrico della selva, - sie schlafend hier im Waldgestrüpp‘, -
rigida, esanime, qual morta. erstarrt, leblos, wie tot.
Così l’ho io stesso ultimamente trovata; So fand ich selbst sie letztlich wieder,
ch’era accaduta appena la sventura, als uns das Unheil kaum geschehn,
da quel maligno d’oltre i monti das jener Böse über den Bergen
a noi con sì grande ignominia portata. so schmählich über uns gebracht.

(a Kundry)
Ehi, tu! - Ascoltami e dimmi: He! Du! - Hör‘ mich und sag‘:
dove mai te n’andresti allora errando, wo schweiftest damals du umher,
che perdette la lancia il signor nostro? - als unser Herr den Speer verlor? -

(Kundry tace torvamente)


Perché non fosti tu allor d’aiuto? Warum halfst du uns damals nicht?

KUNDRY KUNDRY
Mai non aiuto. Ich helfe nie.

QUARTO SCUDIERO VIERTER KNAPPE


Ecco, lo dice lei stessa. Sie sagt‘s da selbst.

TERZO SCUDIERO DRITTER KNAPPE


S’ella è sì fida, sì ardita in arme, Ist sie so treu, so kühn in Wehr,
mandala in cerca della lancia perduta! so sende sie nach dem verlor‘nen Speer!

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Wagner: Parsifal - atto primo

GURNEMANZ GURNEMANZ
(cupo)
Codesta è altra cosa: - Das ist ein And‘res; -
ad ognuno è impedito. - jedem ist‘s verwehrt. -

(con grande commozione)


O tagliente-taumaturga Oh, wunden-wundervoller
santa lancia! heiliger Speer!
Te io vidi brandire Ich sah dich schwingen
dalla mano più sacrilega! - von unheiligster Hand! -

(perdendosi nella rimembranza)


Di quella armato, Amfortas, o troppo ardito, Mit ihm bewehrt, Amfortas, allzukühner,
chi ti potè impedire, wer mochte dir es wehren,
d’abbattere l’incantatore? - den Zaub‘rer zu beheeren? -
Vicini già al castello - l’eroe ci vien rapito: - Schon nah‘ dem Schloss, - wird uns der Held
terribilmente bella lo seduce una donna; entrückt: -
inebriato ei giace tra le sue braccia, ein furchtbar schönes Weib hat ihn entzückt:
di mano gli cade la lancia; - in seinen Armen liegt er trunken,
un grido di morte! - io mi precipito: - der Speer ist ihm entsunken; -
Klingsor di là ridendo si dilegua, ein Todesschrei! - Ich stürm herbei: -
avendo la sacra lancia sottratto. von dannen Klingsor lachend schwand,
La fuga del re protessi combattendo; den heil‘gen Speer hat er entwandt.
ma - una ferita gli bruciava al fianco: Des Königs Flucht gab kämpfend ich Geleite;
è la ferita che mai si chiuderà. doch - eine Wunde brannt‘ ihm in der Seite:
die Wunde ist‘s, die nie sich schliessen will.

(Il primo e il secondo Scudiero tornano dal lago.)

TERZO SCUDIERO DRITTER KNAPPE


(a Gurnemanz)
Dunque, conoscesti Klingsor? So kanntest du Klingsor?

GURNEMANZ GURNEMANZ
(ad ambedue gli scudieri che tornano)
Come sta il re? Wie geht‘s dem König?

PRIMO SCUDIERO ERSTER KNAPPE


L’ha refrigerato il bagno. Ihn frischt‘ das Bad.

SECONDO SCUDIERO ZWEITER KNAPPE


Al balsamo ha ceduto il dolore. Dem Balsam wich das Weh.

GURNEMANZ GURNEMANZ
(tra sé, dopo qualche silenzio)
È la ferita che non si chiuderà! – Die Wunde ist‘s, die nie sich schliessen will! –

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Wagner: Parsifal - atto primo

TERZO SCUDIERO DRITTER KNAPPE


Però, piccolo padre, di’ e insegnaci a punto Doch, Väterchen, sag‘ und lehr‘ uns fein:
tu conoscesti Klingsor: - com’è avvenuto? du kanntest Klingsor, - wie mag das sein?
(Il terzo e quarto Scudiero si sono infine già seduti ai piedi di Gurnemanz; gli altri due ora li imitano, met-
tendosi in loro compagnia sotto l’albero)
GURNEMANZ GURNEMANZ
Titurel, il pio eroe, Titurel, der fromme Held,
ei ben lo conobbe. der kannt‘ ihn wohl.
Poiché a lui, quando di fieri nemici l’astuzia e il Denn ihm, da wilder Feinde List und Macht
potere des reinen Glaubens Reich bedrohten,
il regno della pura fede minacciarono, ihm neigten sich in heilig ernster Nacht
a lui s’inchinarono, in sacra austera notte, dereinst des Heilands sel‘ge Boten:
del Salvatore un tempo gli angeli beati. daraus der trank beim letzten Liebesmahle,
Il sacro vaso, la santa augusta coppa, das Weihgefäss, die heilig edle Schale,
ond’egli avea nell’Ultima Cena bevuto, darein am Kreuz sein göttlich Blut auch floss,
ov’anche il suo divin sangue era in croce fluito, dazu den Lanzenspeer, der dies vergoss -
e insiem la lancia che l’aveva versato, - der Zeugengüter höchstes Wundergut,
di codeste reliquie l’augusto miracoloso tesoro das gaben sie in unsres Königs Hut.
alla custodia del nostro re essi affidarono. Dem Heiltum baute er das Heiligtum.
Alle sante reliquie ei costruì il santuario. Die seinem Dienst ihr zugesindet
Voi, che al suo servizio vi siete raccolti auf Pfaden, die kein Sünder findet,
su sentieri che nessun peccatore trova, ihr wisst, dass nur dem Reinen
sapete che soltanto al puro vergönnt ist, sich zu einen
è dato di unirsi den Brüdern, die zu höchsten Rettungswerken
a quei fratelli, cui ad opere auguste di salvezza, des Grales Wunderkräfte stärken.
le miracolose forze del Gral rendono forti. Drum blieb es dem, nach dem ihr fragt,
E però colui ne rimase escluso, del quale voi verwehrt,
chiedete, Klingsor‘n, wie hart ihn Müh‘ auch drob
Klingsor, per quanta dura fatica se ne fosse beschwert.
data. Jenseits im Tale war er eingesiedelt;
Di là nella valle egli aveva preso dimora; darüber hin liegt üpp‘ges Heidenland:
oltre quella si stende lussureggiante paese di unkund blieb mir, was dorten er gesündigt;
pagani: doch wollt‘ er büssen nun, ja heilig werden;
ignoto m’è rimasto quel che egli abbia là pec- ohnmächtig, in sich selbst die Sünde zu
cato; ertöten,
pur volle egli un giorno espiare, anzi farsi santo. an sich legt‘ er die Frevlerhand,
Impotente ad uccidere in sé stesso il peccato, die nun, dem Grale zugewandt,
su di sé ei portò sacrilega la mano, verachtungsvoll des‘ Hüter von sich stiess.
cui ora, rivolta verso il Gral, Darob die Wut nun Klingsorn unterwies,
pieno di spregio il suo custode respinse. wie seines schmähl‘chen Opfers Tat
Onde il furore fece poi credere a Klingsor, ihm gäbe zu bösem Zauber Rat;
che il fatto dell’ignobil sacrifizio den fand er nun.
gli potesse giovar a maligno incantamento: Die Wüste schuf er sich zum Wonnegarten,
e questo ei trovò. drin wachsen teuflisch holde Frauen;
Il deserto trasformò in giardino di delizie, dort will des Grales Ritter er erwarten
dentro vi crescon donne di satanica grazia; zu böser Lust und Höllengrauen:
là i cavalieri del Gral ei suole attendere wen er verlockt, hat er erworben;
a mala lussuria e ad orror d’inferno: schon viele hat er uns verdorben. -
preso è colui, cui egli abbia adescato; Da Titurel, in hohen Alters Mühen,
molti già ce n’ha portato a perdizione. - dem Sohn die Herrschaft hier verliehen,
Quando Titurel, d’alta età gravato, Amfortas liess es da nicht ruhn,
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Wagner: Parsifal - atto primo

lasciò qui al figlio signoria, der Zauberplag‘ Einhalt zu tun.


non si diè pace Amfortas Das wisst ihr, wie es da sich fand:
per arginar quel crudo incantamento. der Speer ist nun in Klingsors Hand;
Voi lo sapete, come finì la cosa: kann er selbst Heilige mit dem verwunden,
la lancia ora è nelle mani di Klingsor; den Gral auch wähnt er fest schon uns entwun-
gli stessi santi con quella ei può ferire, den.
ed anche il Gral già crede fermo a noi rapito!

(Kundry s’è spesso rivoltata con selvaggia inquietudine.)


QUARTO SCUDIERO VIERTER KNAPPE
Dunque prima d’ogni cosa a noi ritorni la lancia! Vor allem nun: der Speer kehr‘ uns zurück!

TERZO SCUDIERO DRITTER KNAPPE


Ah! Chi la portasse, gli tornerebbe a gloria ed a Ha, wer ihn brächt‘, ihm wär‘s zu Ruhm und
fortuna. Glück!

GURNEMANZ GURNEMANZ
(dopo qualche silenzio)
Davanti al diserto santuario Vor dem verwaisten Heiligtum
Amfortas si prostrò con fervida preghiera, in brünst‘gem Beten lag Amfortas,
ansioso supplicando un segno di salvezza: ein Rettungszeichen bang erflehend:
ed ecco dal Gral un divino bagliore fluire; ein sel‘ger Schimmer da entfloss dem Grale;
una sacra apparizione ein heilig‘ Traumgesicht
ora a lui chiaro parla nun deutlich zu ihm spricht
in rilievo di parole luminose alla vista: durch hell erschauter Wortezeichen Mahle:
“per compassione sapiente, „durch Mitleid wissend,
il puro folle, der reine Tor,
costante attendilo, harre sein‘,
cui io ho eletto!” den ich erkor“.

I QUATTRO SCUDIERI DER VIER KNAPPEN


(fortemente commossi ripetono il detto)
“Per compassione sapiente, „durch Mitleid wissend,
il puro folle”. der reine Tor“.

(Si odono dal lago grida e chiamate di Cavalieri e Scudieri.)

CAVALIERI E SCUDIERI RITTER UND KNAPPEN


Guai! - Guai! - Hoho! Weh‘! - Weh‘! Hoho!
Addosso! - Chi è il sacrilego? Auf! Wer ist der Frevler?
(Gurnemanz e i quattro Scudieri balzano e si voltano spaventati. - Un cigno selvatico giunge con volo
stanco, starnazzando, dalla parte del lago. È ferito; gli Scudieri e i Cavalieri lo inseguono sulla scena. Il
cigno al termine del suo faticoso volo, cade sfinito al suolo. Il secondo Cavaliere gli ritira la freccia dal
petto. - Nel frattempo):
GURNEMANZ GURNEMANZ
Che succede? Was gibt‘s?

QUARTO SCUDIERO VIERTER KNAPPE


Laggiù! Dort!
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Wagner: Parsifal - atto primo

TERZO SCUDIERO DRITTER KNAPPE


Qui! Hier!

SECONDO SCUDIERO ZWEITER KNAPPE


Un cigno. Ein Schwan!

QUARTO SCUDIERO VIERTER KNAPPE


Un cigno selvatico! Ein Wilder Schwan!

TERZO SCUDIERO DRITTER KNAPPE


È ferito! Er ist verwundet!

TUTTI I CAVALIERI E SCUDIERI ALLE RITTER UND KNAPPEN


Ah! Guai! Guai! Ha! Wehe! Wehe!

GURNEMANZ GURNEMANZ
Chi ha tirato sul cigno? Wer schoss den Schwan?

IL PRIMO CAVALIERE DER ERSTE RITTER


(apparendo)
L’aveva il re buon presagio salutato, Der König grüsste ihn als gutes Zeichen,
quando girava il cigno in cerchio sopra il lago; als überm See kreiste der Schwan,
ecco volare una saetta... da flog ein Pfeil...

CAVALIERI E SCUDIERI KNAPPEN UND RITTER


(mentre introducono Parsifal, accennando al suo arco)
È stato lui! Lui ha tirato! E quello è l’arco! - Der war‘s! Der schoss! Dies der Bogen!
Ecco la freccia simile alle sue. Hier der Pfeil, den seinen gleich.

GURNEMANZ GURNEMANZ
(a Parsifal)
Sei stato tu ad abbattere quel cigno? Bist du‘s, der diesen Schwan erlegte?

PARSIFAL PARSIFAL
Certo. In volo colpisco quel che vola. Gewiss! Im Fluge treff‘ ich, was fliegt!

GURNEMANZ GURNEMANZ
Tu questo hai fatto? E la tua azione non ti Du tatest das? Und bangt‘ es dich nicht vor der
turba? Tat?

I CAVALIERI E SCUDIERI DIE KNAPPEN UND RITTER


Punisci il sacrilego! Strafe dem Frevler!

GURNEMANZ GURNEMANZ
Opera inaudita! Unerhörtes Werk!
Hai potuto uccidere, - qui nella foresta sacra, Du konntest morden, - hier im heil‘gen Walde,
la cui silente pace t’avvolgeva? des‘ Stiller Friede dich umfing?
Non ti s’accostarono del bosco mansuete le Des Haines Tiere nahten dir nicht zahm, -
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Wagner: Parsifal - atto primo

bestie, - Grüssten dich freundlich und fromm?


salutandoti insieme pie ed amiche? Aus den Zweigen, was sangen die Vöglein dir?
Che mai ti cantavan dai rami gli uccelletti? Was tat dir der treue Schwan?
Che mai t’ha fatto quel cigno fedele? Sein Weibchen zu suchen, flog er auf,
In volo s’era alzato la femminella sua a cercare, mit ihm zu kreisen über dem See,
per volare con lei sul lago in cerchio, den so er herrlich weihte zum Bad. -
ch’egli così, stupendo, al bagno consacrava. - Dem stauntest du nicht? Dich lockt‘ es nur
E meraviglia non n’avesti? Solo t’attrasse zu wild kindischem Bogengeschoss?
a tiro d’arco selvaggio e puerile? Er war uns hold: was ist er nun dir?
Era a noi caro: a te, ora, a che serve? Hier, schau her! - hier trafst du ihn:
Ma guarda dunque! - Qui l’hai colpito; da starrt noch das Blut, - matt hängen die Flue-
ancora il sangue si raggruma, - pendono fiac- gel;
che le ali; das Schneegefieder dunkel befleckt, -
le candide piume macchiate di scuro, - gebrochen das Aug‘, - siehst du den Blick?
l’occhio spento - ne scorgi tu lo sguardo?
(Parsifal ha ascoltato con crescente commozione; ora spezza l’arco e getta via le frecce.)
Ti rendi conto del tuo misfatto? Wirst deiner Sündentat du inne?

(Parsifal si passa la mano sugli occhi)


Dimmi, ragazzo, riconosci la tua gran colpa? Sag‘, Knab‘, erkennst du deine grosse Schuld?
Come l’hai potuta commettere? Wie konntest du sie begehn?

PARSIFAL PARSIFAL
Non la sapevo. Ich wusste sie nicht.

GURNEMANZ GURNEMANZ
Di dove sei? Wo bist du her?

PARSIFAL PARSIFAL
Non lo so. Das weiss ich nicht.

GURNEMANZ GURNEMANZ
Chi è tuo padre? Wer ist sein Vater?

PARSIFAL PARSIFAL
Non lo so. Das weiss ich nicht.

GURNEMANZ GURNEMANZ
Chi t’ha mandato per questa strada? Wer sandte dich dieses Weges?

PARSIFAL PARSIFAL
Non lo so. Das weiss ich nicht.

GURNEMANZ GURNEMANZ
Il tuo nome almeno? Dein Name denn?

PARSIFAL PARSIFAL
Molti ne avevo, Ich hatte viele,
ma non ne so più alcuno. doch weiss ich ihrer keinen mehr.

11
Wagner: Parsifal - atto primo

GURNEMANZ GURNEMANZ
Tutto questo non sai? Das weisst du alles nicht?

(tra sé):
Stupido come costui, So dumm wie den
finora ho trovato Kundry soltanto. erfand bisher ich Kundry nur. -

(Agli Scudieri, dei quali s’è andato raccogliendo sempre maggior numero)
Ora andate! Jetzt geht!
Non trascurate il re nel bagno! - Lesti! Versäumt den König im Bade nicht! - Helft!
(Gli scudieri sollevano con reverenza il cigno morto su di una bara di rami freschi e si allontanano con
quello verso il lago. - Da ultimo rimangono soltanto Gurnemanz, Parsifal e, in disparte, Kundry)
GURNEMANZ GURNEMANZ
(voltandosi nuovamente verso Parsifal)
Ora dimmi: se non sai nulla di quel che ti Nun sag‘: nichts weisst du, was ich dich frage
domando, jetzt melde, was du weisst;
informami almeno di quel che tu sai; denn etwas musst du doch wissen.
perché qualche cosa devi pur sapere.

PARSIFAL PARSIFAL
Ho una madre: si chiama Dolor-di-cuore. Ich hab‘ eine Mutter; Herzeleide sie heisst.
Casa nostra era la selva e la brughiera selvag- Im Wald und auf wilder Aue waren wir heim.
gia.

GURNEMANZ GURNEMANZ
Chi ti ha dato l’arco? Wer gab dir den Bogen?

PARSIFAL PARSIFAL
Da me me lo son fatto, Den schuf ich mir selbst,
per cacciar dalla selva le aquile selvagge. vom Forst die wilden Adler zu verscheuchen.

GURNEMANZ GURNEMANZ
Pure aquilino sembri tu stesso e nobile di Doch adelig scheinst du selbst und hochgebo-
stirpe, ren,
perché non fece a te tua madre warum nicht liess deine Mutter
apprendere armi migliori? bessere Waffen dich lehren?

KUNDRY KUNDRY
(che, durante la narrazione fatta da Gurnemanz dei casi di Amfortas, si è spesso rivolta con selvaggia
inquietudine, ma ora pur restando a giacere all’angolo della foresta, ha fissato lo sguardo tagliente su Par-
sifal, appena Parsifal tace, grida dal suo posto con voce aspra):

La madre partorì il “senza padre” Den Vaterlosen gebar die Muter,


quando [il padre] fu ucciso in campo Gamuret; als im Kampf erschlagen Gamuret;
da simile eroica morte precoce vor gleichem frühen Heldentod
per salvare il figlio, straniato dalle armi den Sohn zu wahren, waffenfremd
lo educò qual folle in solitudine - la folle! in Öden erzog sie zum Toren - die Törin!

(ride)
12
Wagner: Parsifal - atto primo

PARSIFAL PARSIFAL
(che ha ascoltato con intensa attenzione)
Sicuro! E un giorno al limite del bosco, Ja! Und einst am Waldessaume vorbei,
a cavallo di bei destrieri, auf schönen Tieren sitzend,
passarono uomini tutti lucenti. kamen glänzende Männer;
Volli loro somigliare: ihnen wollt‘ ich gleichen:
risero, e via di galoppo. sie lachten und jagten davon.
E io corsi loro dietro, ma non potei raggiungerli; Nun lief ich nach, doch konnte ich sie nicht
m’aggirai per luoghi selvaggi, su e giù per erreichen;
monti e per vallate, durch Wildnisse kam ich, bergauf, talab;
e spesso fu notte, e poi giorno di nuovo: oft ward es Nacht; dann wieder Tag:
l’arco mi dovette servire mein Bogen musste mir frommen
contro fiere e giganti. – gegen Wild und grosse Männer. –

(Kundry s’è alzata accostandosi ai due uomini.)

KUNDRY KUNDRY
(con passione)
Sicuro! La sua forza colpì giganti e masnadieri; Ja! Schächer und Riesen traf seine Kraft;
ebbero tutti paura del terribile fanciullo. den freislichen Knaben fürchten sie alle.

PARSIFAL PARSIFAL
(meravigliato)
Chi ha avuto paura di me? Dimmi! Wer fürchtet mich? Sag‘!

KUNDRY KUNDRY
I cattivi. Die Bösen!

PARSIFAL PARSIFAL
Quelli che mi minacciavano erano cattivi? Die mich bedrohten, waren sie bös?

(Gurnemanz ride)
Chi è buono? Wer ist gut?

GURNEMANZ GURNEMANZ
(nuovamente serio)
Tua madre, cui tu sfuggisti, Deinse Mutter, der du entlaufen,
ed or per te s’affanna e si tormenta. und die um dich sich nun härmt und grämt.

KUNDRY KUNDRY
Il suo tormento è finito: sua madre è morta. Zu End ihr‘ Gram: seine Mutter ist tot.

PARSIFAL PARSIFAL
(con profondo terrore)
Morta? - Mia madre? - Chi lo dice? Tot? - Meine - Mutter? Wer sagt‘s?

KUNDRY KUNDRY
Passai vicino a cavallo e la vidi morire: Ich ritt vorbei und sah sie sterben:
13
Wagner: Parsifal - atto primo

e mi lasciò che te, folle, salutassi. dich Toren hiess sie mich grüssen.
(Parsifal balza furioso su Kundry e l’afferra per la gola)
GURNEMANZ GURNEMANZ
(trattenendolo)
Frenetico fanciullo! Ancora violenza? Verrücketer Kanbe! Wieder Gewalt?
(Dopo che Gurnemanz ha liberato Kundry, Parsifal rimane a lungo come sbalordito, poi vien preso da un
violento tremore)
Che ti ha fatto quella donna? Ti ha detto il vero; Was tat dir das Weib? Es sagte wahr;
poiché mai mente Kundry, benché assai abbia denn nie lügt Kundry, doch sah sie viel.
veduto.

PARSIFAL PARSIFAL
Svengo! – Ich verschmachte! –

(Kundry appena s’è resa conto dello stato di Parsifal, è corsa subito ad una fonte silvestre. Ora porta acqua
dentro un corno e prima ne spruzza Parsifal, poi gli dà da bere)
GURNEMANZ GURNEMANZ
Così va bene! Così, secondo la grazia del Gral: So recht! So nach des Grales Gnade:
respinge il male chi col bene lo compensa. das Böse bannt, wer‘s mit Gutem vergilt.

KUNDRY KUNDRY
(distogliendo tristemente il viso)
Bene non ne ho mai fatto: - riposo soltanto io Nie tu‘ ich gutes: - nur Ruhe will ich,
voglio,

(Mentre Gurnemanz si dà paternamente da fare intorno a Parsifal, Kundry inosservata da tutti e due si tra-
scina verso una macchia)
solo riposo, ah! alla persona stanca! nur Ruhe, ach, der Müden!
Dormire! Oh! nessuno mi svegli! Schalfen! - Oh, dass mich keiner wecke!

(trasalendo spaurita)
No! Non dormire! - L’orrore mi prende! Nein! Nicht schlafen! - Grausen fasst mich!

(Presa da un violento tremore, lascia cadere stanca le braccia, china profondamente il capo e se ne va sfi-
nita barcollando)

Inutile difesa! È giunto il tempo. - Machtlose Wehr! Die Zeit ist da.
(Si osserva movimento dalla parte del lago; nello sfondo è visibile il corteo dei Cavalieri e degli Scudieri,
che si avvia con la lettiga verso la rocca)
Dormire - Dormire -: io debbo. - Schlafen - Schlafen - ich muss. -

(Stramazza convulsa dietro la macchia e rimane d’ora in poi inosservata)


GURNEMANZ GURNEMANZ
Dal bagno il re a casa se ne torna; Vom Bade kehrt der König heim;
alto sta il sole: hoch steht die Sonne;
or lascia che a pia agape ti guidi; nun lass zum frommen Mahle mich dich gelei-

14
Wagner: Parsifal - atto primo

giacché, se tu sei puro, ten;


ti donerà il Gral bevanda e nutrimento. denn bist du rein,
wird nun der Gral dich tränken und speisen.
(S’è posto il braccio di Parsifal dolcemente intorno al collo, cingendo del braccio proprio la persona di lui.
E così lo accompagna con passo molto lento)
PARSIFAL PARSIFAL
Chi è il Gral? Wer ist der Gral?

GURNEMANZ GURNEMANZ
Questo non si dice; Das sagt mich nicht;
però se sei tu stesso a lui eletto, doch, bist du selbst zu ihm erkoren,
non andrà per te sua conoscenza perdute. bleibt dir die Kunde unverloren.
E vedi! - Und sieh‘!
Mi sembra d’averti ben riconosciuto: Mich dünkt, dass ich dich recht erkannt:
al Gral via non è, che conduca attraverso il kein Weg führt zu ihm durch das Land,
paese: und niemand könnte ihn beschreiten,
nessuno mai percorrerla potrebbe, den er nicht selber möcht‘ geleiten.
che egli stesso non volesse guidare.

PARSIFAL PARSIFAL
Cammino appena, - Ich schreite kaum, -
eppur mi sembra già d’esser lontano. doch wähn‘ ich mich schon weit.

GURNEMANZ GURNEMANZ
Tu vedi, figlio mio, Du siehst, mein Sohn,
spazio qui diventa il tempo. zum Raum wird hier die Zeit.

(A poco per volta, mentre Gurnemanz e Parsifal sembrano camminare, la scena si cambia insensibilmente
da sinistra verso destra. Scompare così la foresta. Una porta, che s’apre nelle pareti della roccia, accoglie
ora tutti e due. Poi si fanno nuovamente visibili su per sentieri in salita, che hanno l’apparenza di percor-
rere. - Lunghi squilli di tromba ondeggiano miti per l’aria. Concerto di campane che s’avvicina. - Final-
mente sono giunti in una gran sala, che si perde verso l’alto in una cupola assai elevata, per la quale sol-
tanto penetra la luce. - Dall’alto, sopra la cupola, si ode un crescente scampanio)
GURNEMANZ GURNEMANZ
(volgendosi a Parsifal, che se ne sta come incantato)
Ora stai bene attento e lasciami vedere: Nun achte wohl, und lass mich sehn:
se tu sei folle e puro, bist du ein Tor und rein,
qual sapere ti può mai esser destinato. welch Wissen dir auch mag beschieden sein.

(A ciascuno dei due lati del fondo, viene aperta una gran porta. Dalla destra entrano i Cavalieri del Gral
in solenne corteo, e, durante il canto che segue, si dispongono in fila a poco per volta, presso due lunghe
tavole apparecchiate. Esse sono messe in modo che, correndo parallele dall’indietro verso l’avanti, lasciano
libero il mezzo della sala. Su di loro, nessun piatto; coppe soltanto.)
I CAVALIERI DEL GRAL DIE GRALSRITTER
Volto all’ultima agape, Zum letzten Liebesmahle
giorno per giorno apprestata, gerüstet Tag für Tag,
(Un corteo di Scudieri, diretti verso il fondo, traversa la scena con passo affrettato)

15
Wagner: Parsifal - atto primo

sia pur la volta ultima, gleich ob zun letzten Male


ch’oggi quella lo ristori, - es heut uns letzten mag, -

(Un secondo corteo di Scudieri attraversa la sala)


chiunque di buona opera s’allieta, wer guter Tat sich freut,
l’agape gli sia rinnovata: ihm wird des Mahl erneut:
ei può accostarsi al ristoro, der Labung darf er nahn,
e il divin dono ricevere. die herhste Gab empfahn.

(I Cavalieri adunati si dispongono alle mense.)

VOCI DEGLI ADOLESCENTI STIMMEN DER JÜNGLINGE


(si sentono da mezza altezza della cupola)
Pei mondi peccatori, Den sündigen Welten,
con mille dolori, mit tausend Schmerzen,
come un giorno fu il suo sangue versato; wie einst sein Blut geflossen,
così per l’eroe redentore, dem Erlösungshelden
ora sia con lieto cuore sei nun mit freudigem Herzen
il mio sangue versato: mein Blut vergossen:
il corpo ch’Ei ci offerse a salvezza, der Leib, den er zur Sühn‘ uns bot,
viva dentro noi per la sua morte. er leb‘ in uns durch seinen Tod.

(Dalla porta opposta, viene portato a spalla da Scudieri e fratelli serventi, su di una lettiga, Amfortas.
Davanti a lui camminano quattro fanciulli, che portano uno scrigno velato da un panno rosso porpora.
Questo corteo si porta verso il mezzo dello sfondo, dove, coperto da un baldacchino, sta eretto un alto gia-
ciglio, sul quale Amfortas, calato dalla lettiga, viene deposto. Davanti ad esso, sta una tavola di marmo a
foggia d’altare abbastanza lunga, sulla quale i fanciulli depongono lo scrigno velato)
VOCI DI FANCIULLI KNABENSTIMMEN
(dal sommo della cupola)
La fede vive; Der Glaube lebt;
si libra la colomba, die Taube schwebt,
del Salvator soave messaggera: des Heilands holder Bote.
del vino bevete Der für euch fliesst,
che per voi fluisce, des Weines geniesst
e del Pane di vita vi nutrite! und nehmt vom Lebensbrote!
(Quando il canto è cessato e tutti i Cavalieri hanno preso il loro posto alle tavole, si fa un silenzio alquanto
lungo. - Dal fondo estremo, proveniente da una nicchia ad arco dietro il giaciglio di Amfortas, si ode la voce
di Titurel, come se prorompesse da una tomba)
TITUREL TITUREL
Figlio mio Amfortas, sei tu pronto al rito? Mein Sohn Amfortas, bist du am Amt?

(lungo silenzio)
Potrò io oggi ancora vedere il Gral e vivere? Soll ich den Gral heut noch erschaun und
leben?

(lungo silenzio)
Debbo morire senza la guida del salvatore? Musss ich sterben, vom Retter ungeleitet?

16
Wagner: Parsifal - atto primo

AMFORTAS AMFORTAS
(alzandosi a metà in un accesso di straziante disperazione)
Ahimè! Ahimè! Quale tortura! Wehe! Wehe mir der Qual!
Padre mio, oh una volta ancora Mein Vater, oh! noch einmal
adempi tu al rito! verrichte du das Amt!
Vivi, vivi e lasciami morire! Lebe, leb‘ und lass mich sterben!

TITUREL TITUREL
Nella tomba io vivo per benignità del Signore, Im Grabe leb‘ich durch des Heilands Huld:
ma troppo, per servirlo, io sono debole. zu schwach doch bin ich, ihm zu dienen.
Tu espia nell’ufficio la tua colpa! Du büss‘ im Dienste deine Schuld!
Scoprite il Gral! Enthüllet den Gral!

AMFORTAS AMFORTAS
(insorgendo contro i fanciulli)
No, lasciatelo velato! Oh! Nein! Lass ihn unhenthüllt! Oh!
Come nessuno, nessuno misura lo strazio, Dass keiner, keiner diese Qual ermisst,
che la vista mi desta per voi estasiante! - die mir der Anblick weckt, der euch entzückt!
Che cos’è la ferita, del dolor suo il furore, Was ist die Wunde, ihrer schmerzen Wut,
contro il tormento, la pena dell’inferno, gegen die Not, die Höllenpein,
d’essere a questo rito - condannato! zu diesem Amt - verdammt zu sein!
Doloroso retaggio, cui io sono votato, Wehvolles Erbe, dem ich verfallen,
io, peccatore unico fra tutti: ich, einz‘ger Sünder unter allen,
[dovere] ministrar l’augusto santuario, des höchtsten Heiligtums zu pflegen,
ed invocar sui puri la sua benedizione! auf Reine herabzuflehen seinem Segen!
O punizione! Punizione senza eguali, Oh, Strafe! Strafe ohnegleichen
ahimè, del regno della Grazia offeso! des, ach! gekränkten Gnadenreichen!
Verso di quello, verso il suo sacro saluto, Nach ihm, nach seinem Weihegrusse,
io debbo struggermi aspirando; muss sehnlich mich‘s verlangen;
da pena salutifera del mio animo profondo aus tiefster Seele Heilesbusse
a Lui debbo arrivare. zu ihm muss ich gelangen.
L’ora s’appressa: - Die Stunde naht: -
un raggio luminoso scende sulla sacra coppa: ein Lichtstral senkt sich auf das heilige Werk;
il velo cade. die Hülle fällt.

(Con lo sguardo fisso innanzi a sé)


Del sacro vaso il divino contenuto Des Weihgefässes göttlicher Gehalt
s’infoca forte fulgendo; erglüht mit leuchtender Gewalt;
trafitto dallo spasimo di una suprema gioia, durchzückt von seligsten Genusses Schmerz,
la fonte di quel sangue sacrosanto, des heiligsten Blutes Quell
io già la sento nel mio cuore fluire. fühl‘ ich sie giessen in mein Herz;
L’onda del mio proprio sangue peccatore des eignen sündigen Blutes Gewell‘
in fuga folle, in wahnsinniger Flucht
deve allora in me stesso refluire, muss mir zurück dann fliessen,
nel mondo delle peccaminose mie brame in die Welt der Sündensucht
con terrore selvaggio traboccare. mit wilder Scheu sich ergiessen;
Ed ecco nuovamente la porta forzare, von neuem springt es das Tor,
onde a torrenti ora s’effonde, daraus es nun strömt hervor,
qui, attraverso questa ferita, simile alla Sua, hier durch die Wunde, der seinem gleich,
inferta dal colpo della medesima lancia, geschlagen von desselben Speeres Streich,

17
Wagner: Parsifal - atto primo

che in croce aperse ferita al Redentore. der dort dem Erlöser die Wunde stach,
Attraverso di quella, con lagrime di sangue, aus der mit blut‘gen Tränen
pianse il Divino per l’onta dell’Umano, der Göttliche weint‘ ob der Menschheit Sch-
in santo sospirar di compassione. - mach,
E da quella ora a me, in luogo santo tra i santi, in Mitleids heiligem Sehnen -
a me, ministro dei beni più divini, und aus der nun mir, an heiligster Stelle,
di redentore balsamo custode, dem Pfleger göttlischer Güter,
sgorga il cocente sangue peccatore, des Erlösungsbalsams Hüter,
da quella fonte di brame sempre rinnovato, das heisse Sündenblut entquillt,
che penitenza alcuna ah! mai non fermerà! ewig erneut ausd des Sehnens Quelle,
Pietà! Pietà! das, ach! keine Büssung je mir stillt!
D’ogni pietà Signore! Ah! Pietà! Erbarmen! Erbarmen!
Il mio retaggio prendimi, Du Allerbarmer! Ach, Erbarmen!
chiudi la mia ferita, Nimm mir mein Erbe,
santo possa io morire, schliesse die Wunde,
puro risani in te! dass heilig ich sterbe,
rein Dir gesunde!

(Cade rovescio, come privo di sensi)

FANCIULLI E ADOLESCENTI KNABEN UND JÜNGLINGE


(da mezza altezza)
“Per compassione sapiente, „Durch Mitleid wissend,
il puro folle: der reine Tor:
costante attendilo, harre sein,
cui io ho eletto”. den ich erkor!“

I CAVALIERI DIE RITTER


(sommessamente)
Così ti fu promesso: So ward es dir verhiessen:
Sicuro attendi; harre getrost;
adempi oggi al rito! des Amtes walte heut!

VOCE DI TITUREL TITURELS STIMME


Scoprite il Gral! Enthüllet den Gral!

(Amfortas si solleva lentamente e a fatica. I fanciulli scoprono lo scrigno d’oro, ne traggono il “Gral”
[un’antica coppa di cristallo], dal quale tolgono parimenti un velo e lo pongono davanti ad Amfortas)

VOCI STIMMEN
(dall’alto)
“Prendete il mio corpo, „Nehmet hin meinen Leib,
prendete il mio sangue nehmet hin mein Blut,
per amor nostro!”. um unser Liebe willen!“
(Mentre Amfortas si curva devotamente e con muta preghiera sul calice, una sempre più fitta ombra crepu-
scolare si diffonde nella sala)
FANCIULLI KNABEN
(Dall’alto; comincia l’oscurità più completa)
“Prendete il mio sangue, „Nehmet hin mein Blut,
18
Wagner: Parsifal - atto primo

prendete il mio corpo, nehmet hin meinen Leib,


perché vi ricordiate di me” auf dass ihr mein‘ gedenkt!“.
(Un raggio abbagliante scende dall’alto sulla coppa, la quale rifulgendo sempre più forte di luce purpurea,
raggia tutto intorno un mite chiarore. Amfortas con viso trasfigurato solleva in alto il “Gral” e lo volge
dolcemente da tutte le parti; dopo di che, benedice pane e vino. Già al diffondersi dell’ombra crepuscolare,
tutti sono caduti in ginocchio, ed ora sollevano devotamente lo sguardo verso il “Gral”)
VOCE DI TITUREL TITURELS STIMME
Oh, santa delizia, Oh, heilige Wonne!
come chiaro ci saluta oggi il Signore! Wie hell grüsst uns heute der Herr!

(Amfortas depone nuovamente il “Gral”, che va sempre più impallidendo, mentre la profonda oscurità cre-
puscolare nuovamente scompare. Quindi i fanciulli rinchiudono nuovamente il vaso nello scrigno, velando
quest’ultimo come prima. - Col riapparire della precedente luce del giorno, i quattro fanciulli, dopo avere
chiuso lo scrigno, prendono dalla tavola a foggia di altare, le due anfore del vino e i due cesti di pane, che
Amfortas ha in precedenza benedetto col volgere sopra di loro la coppa del “Gral”, distribuiscono il pane
ai Cavalieri e riempiono di vino le coppe che stanno loro davanti. I Cavalieri si seggono all’agape. E così
anche Gurnemanz, il quale tiene un posto vuoto presso di sé, e con un cenno invita Parsifal a partecipare
all’agape stessa. Ma Parsifal rimane in disparte in piedi, rigido e muto, come del tutto straniato)
(Durante l’agape canto alterno)
VOCI DI FANCIULLI KNABENSTIMMEN
(dall’alto)
Vino e Pane dell’Ultima Cena Wein und Brot des letzten Mahles
un giorno trasmutò il Signore del Gral wandelt‘ einst der Herr des Grales
per forza d’amorosa compassione, durch des Mitleids Liebesmacht
nel sangue ch’Egli effuse, in das Blut, das er vergoss,
nel corpo ch’Egli offerse. in den Leib, den dar er bracht‘.

VOCI DI ADOLESCENTI JÜNGLINGSSTIMMEN


(da mezza altezza della cupola)
Sangue e corpo del dono divino Blut und Leib der heil‘gen Gabe
oggi a vostro conforto tramuta wandelt heut zu eurer Labe
consolante uno spirito d’amore, sel‘ger Tröstung Liebesgeist
in quel vino, che per voi ora è fluito, in den Wein, der euch nun floss,
in quel pane, che oggi voi mangiate. in das Brot, das heut ihr speist.

I CAVALIERI DIE RITTER


(Primo semicoro)
Prendete del pane, Nehmet vom Briot,
mutatelo arditi wandelt es kühn
in forza e in vigore di corpo; zu Leibes Kraft und Stärke;
fedeli fino alla morte, treu bis zum Tod;
e saldi ad ogni fatica, fest jedem Mühn,
del Salvatore l’opre ad operare! zu wirken des Heilands Werke!

(Secondo semicoro)
Prendete del vino, Nehmet vom Wein,
tramutatelo wandelt ihn neu

19
Wagner: Parsifal - atto primo

in fuoco ed in sangue di vita, zu Lebens-feurigem Blute,

(entrambi i semicori)
lieti e congiunti froh im Verein,
con fede fraterna brudergetreu
a battagliar con animo beato! zu kämpfen mit seligem Mute!

(I Cavalieri si sono alzati; avanzano gli uni verso gli altri dalle due parti, e durante quel che segue, si
abbracciano)
TUTTI I CAVALIERI ALLE RITTER
Beati nella fede! Selig im Galuben!
Beati nell’amore! Selig in Liebe!

ADOLESCENTI JÜNGLINGE
(da media altezza della cupola)
Beati nell’amore! Selig im Liebe!

FANCIULLI KNABEN
(dal sommo della cupola)
Beati nella fede! Selig im Glauben!

(Durante l’agape, alla quale non ha partecipato, Amfortas, uscendo dalla sua esaltazione, s’è a poco per
volta nuovamente abbattuto. China il capo e tiene la mano sulla ferita. I fanciulli gli si avvicinano; i loro
gesti accennano al nuovo sanguinare della ferita. Premurosi si stringono ad Amfortas e lo accompagnano
nuovamente alla lettiga. Mentre tutti si dispongono alla partenza, portan via nuovamente lui e il sacro
scrigno, nello stesso ordine col quale sono venuti. I Cavalieri si ordinano egualmente in corteo solenne e
abbandonano lentamente la sala, dalla quale la luce del giorno che v’era prima, a poco a poco scompare.
Fanciulli attraversano nuovamente la sala a passi affrettati. Nuovo concerto di campane.)
(Parsifal, nei momenti più strazianti dei gridi lanciati poco prima da Amfortas, aveva con gesto impetuoso
portato la mano sul cuore, tenendolo stretto per certo tempo, spasmodicamente. Ora se ne sta ancora in
piedi immobile, come irrigidito. - Quando gli ultimi Cavalieri e Scudieri hanno abbandonato la sala e le
porte sono nuovamente chiuse, Gurnemanz s’accosta stizzito a Parsifal e lo scuote per il braccio)
GURNEMANZ GURNEMANZ
Che te ne stai ancora costà? Was stehst du noch da?
Sai quel che hai tu veduto? Weisst du, was du sahst?
(Parsifal si stringe spasmodicamente la mano sul cuore e scuote leggermente il capo)
GURNEMANZ GURNEMANZ
(adiratissimo)
Davvero, altro che folle non sei! Du bist doch eben nur ein Tor!

(Apre una stretta porta laterale)


Fuori, fuori, per la tua strada! Dort hinaus, deine Wege zu!
Gurnemanz però ti dà un consiglio: Doch rät dir Gurnemanz:
lascia qui, d’ora in poi, i cigni in pace, lass du hier künftig die Schwäne in Ruh‘,
e cércati per te, papero, l’oca! und suche dir, Gänser, die Gans!
(Spinge fuori Parsifal, e incollerito, gli sbatte dietro l’uscio con forza)

20
Wagner: Parsifal - atto primo

UNA VOCE EINE STIMME


(dall’alto)
“Per compassione sapiente „Durch Mitleid wissend,
il puro folle!”. der reine Tor!“.

VOCI STIMMEN
(che vanno morendo dall’alto)
Beato nella fede! Selig im Glauben!

(Mentre Gurnemanz segue i Cavalieri, cala la tela)

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Wagner: Parsifal - atto secondo

ATTO SECONDO
Castello incantato di Klingsor.
La segreta di una torre aperta verso l’alto. Gradini di pietra portano al parapetto merlato dello spaldo.
Oscurità nel profondo, al quale si accede scendendo da quell’avancorpo murato, che il piano della scena
raffigura. Strumenti di magia e apparecchi negromantici.
KLINGSOR KLINGSOR
(sullo sporto del muro, da una parte, a sedere davanti a uno specchio di metallo)
È giunto il tempo. - Die Zeit ist da. -
Già il mio incantato castello alletta il folle, Schon lockt mein Zauberschloss den Toren,
ch’io vedo di lungi accostarsi con gioia di den kindisch jauchzend, fern ich nahen seh‘. -
fanciullo. - Im Todesschlafe hält der Fluch sie fest,
Stringe lo scongiuro in sonno di morte colei, der ich den Krampf zu lösen weiss. -
cui io saprò scioglier lo spasimo. - Auf denn! Ans Werk!
Orsù! All’opera!

(Scende un poco più in basso verso il centro della scena e v’accende suffumigi, che riempiono subito una
parte del fondo di vapore azzurrino. Poi si pone nuovamente davanti agli strumenti magici e chiama con
gesti misteriosi verso l’abisso)
Su, su, a me! Herauf! Herauf! Zu mir!
Il tuo signore chiama te, la Senzanome. Dein Meister ruft dich Namenlose,
Primordiale Satanessa! Rosa d’inferno! Urteufelin, Höllenrose!
Erodiade tu fosti, e che cosa ancora? Herodias warst du, und was noch?
Là Gundryggia, qui Kundry! Gundryggia dort, Kundry hier:
A me! A me dunque, o Kundry! Hieher! Hieher denn! Kundry!
Ti chiama il tuo signore: su da me! Dein Meister ruft: herauf!
(Nella luce azzurrina sale la figura di Kundry. Sembra addormentata. Ella s’agita come qualcuno che si
svegli. Rompe in un grido orrendo)
Ti svegli? Ah! Erwachst du? Ha!
Di nuovo del mio scongiuro Meinem Banne wieder
in balìa, oggi, a giusto tempo. verfallen heut du zur rechten Zeit.
(Kundry lascia intendere un ululo lamentoso, che passa digradando dalla violenza estrema al gemito ango-
sciato)
Dimmi, dove sei andata di nuovo gironzando? Sag‘, wo triebst du dich wieder umher?
Uh! Lassù, dalla cavalleresca stirpe, Pfui! dort bei dem Rittergesipp‘,
dove ti lasci trattar come una bestia? wo wie ein Vieh du dich halten lässt?
Non ti piace più, qui, a casa mia? - Gefällt dir‘s bei mir nicht besser? -
Quando tu mi prendesti il loro signore - Als ihren Meister du mir gefangen -
ah! ah! - del Gral purissimo custode, haha! - den reinen Hüter des Grales,
che mai di nuovo ti spinse alla fuga? was jagte dich da wieder fort?

KUNDRY KUNDRY
(con voce rauca e rotta, come tentando di recuperare la favella)
Ah! - Ah! Ach! - Ach!
Notte profonda... Tiefe Nacht...
Delirio... Oh! - Furore... Wahnsinn... Oh! - Wut...
Ahimè! Strazio! Ach! Jammer!
Sonno... Sonno... Schlaf... Schlaf...
22
Wagner: Parsifal - atto secondo

Sonno profondo... Morte! tiefer Schlaf... Tod!

KLINGSOR KLINGSOR
Allora un altro t’ha svegliata, he? Da weckte dich ein andrer? He?

KUNDRY KUNDRY
(come prima)
Sì... la mia maledizione! Ja... Mein Fluch!
Oh! - brama... brama! Oh! - Sehnen... Sehnen!

KLINGSOR KLINGSOR
Ah! Ah! dei casti cavalieri, lassù! Haha! dort nach den keuschen Rittern?

KUNDRY KUNDRY
Là... là ho servito. Da... da... dient‘ ich.

KLINGSOR KLINGSOR
Già, già, a riparare il danno, Ja, ja, den Schaden zu vergüten,
che avevi loro malignamente fatto? den du ihnen böslich gebracht?
Aiuto non ti portano: Sie helfen dir nicht:
venali tutti essi sono, feil sind sie alle,
pur ch’io offra loro il giusto prezzo: biet‘ ich den rechten Preis;
cade anche il più forte, der festeste fällt,
se è preso nelle tue braccia, sinkt er dir in die Arme,
e così egli soggiace a quella lancia, und so verfällt er dem Speer,
ch’io stesso rapii al suo padrone. - den ihrem Meister selbst ich entwandt. -
Il più pericoloso oggi si tratta d’affrontare: Den Gefährlichsten gilt‘s nun heut zu bestehn:
scudo di follia lo protegge. ihn schirmt der Torheit Schild.

KUNDRY KUNDRY
Io - non voglio! - Oh... Oh!... Ich - will nicht! - Oh... Oh!...

KLINGSOR KLINGSOR
Bene vorrai, perché tu lo devi. Wohl willst du, denn du musst.

KUNDRY KUNDRY
Tu... non puoi... trattenermi. Du... kannst mich... nicht... halten.

KLINGSOR KLINGSOR
Ma sì afferrarti. Aber dich fassen.

KUNDRY KUNDRY
Tu?... Du?...

KLINGSOR KLINGSOR
Tuo signore. Dein Meister.

KUNDRY KUNDRY
Con qual potere? Aus welcher Macht?
23
Wagner: Parsifal - atto secondo

KLINGSOR KLINGSOR
Ah! - perché su di me soltanto, Ha! - Weil einzig an mir
nulla può il tuo potere. deine Macht nichts vermag.

KUNDRY KUNDRY
(ridendo stridula)
Ah! Ah! Sei casto? Haha! - Bist du keusch?

KLINGSOR KLINGSOR
(furente)
Perché me lo domandi, donna maledetta? - Was frägst du das, verfluchtes Weib? -

(Sprofondando in cupa meditazione)


Terribile tormento! - Furchtbare Not! -
Così di me si fa beffa il demonio, So lacht nun der Teufel mein,
perché un giorno lottai per esser santo? dass einst ich nach dem Heiligen rang?
Terribile tormento! Furchtbare Not!
L’angoscia d’una brama smisurata, Ungebändigten Sehnens Pein,
e di tremendi istinti l’impeto d’inferno, schrecklichster Triebe Höllendrang,
che in me costrinsi fino a mortal silenzio, den ich zum Todesschweigen mir zwang,
aperto egli deride ora e schernisce lacht und höhnt er nun laut
per mezzo tuo, sposa del demonio? durch dich, des Teufels Braut?
Guàrdati! Hüte dich!
Scherno e dispregio scontò già qualcuno: Hohn und Verachtung büsste schon einer:
il superbo, forte della sua santità, der Stolze, stark in Heiligkeit,
che via da sé un giorno mi respinse: der einst mich von sich stiess:
a me sua stirpe soggiacque; sein Stamm verfiel mir,
fuor di redenzione, unerlöst
il custode dei santi deve per me languire, soll der Heiligen Hüter mir schmachten,
e presto - così io penso - und bald - so wähn‘ ich -
per me, io stesso, il Gral custodirò. - hüt‘ ich mir selbst den Gral. -
Ah! Ah! Haha!
Assai t’è piaciuto Amfortas - l’eroe - Gefiel er dir wohl, Amfortas, - der Held, -
cui io in voluttà t’ho appaiata? den ich dir zur Wonne dir gesellt?

KUNDRY KUNDRY
Oh strazio! Strazio! Oh! Jammer! Jammer!
Debole anche lui - deboli - tutti!... Schwach auch er! - Schwach - alle!...
Alla mia maledizione con me Meinem Fluche mit mir
tutti votati! - alle verfallen! -
Oh, sonno eterno, Oh, ewiger Schlaf,
unica salute, - einziges Heil, -
come - come conquistarti? wie, - wie dich gewinnen?

KLINGSOR KLINGSOR
Ah! Chi ti vincesse a sfida, ti farebbe libera: Ha! Wer dir trotzte, löste dich frei:
tentalo col ragazzo che s’appressa! versuch‘s mit dem Knaben, der naht!

KUNDRY KUNDRY
Non voglio! Ich will nicht!
24
Wagner: Parsifal - atto secondo

KLINGSOR KLINGSOR
(salendo frettoloso allo spaldo)
In questo istante già s’inerpica alla rocca. Jetzt schon erklimmt er die Burg.

KUNDRY KUNDRY
Oh! - Sciagura! Sciagura! Oh! - Wehe! Wehe!
Per questo mi son svegliata? Erwachte ich darum?
Debbo? Debbo? – Muss ich? Muss? –

KLINGSOR KLINGSOR
(guardando verso il basso)
Ah! - È bello il ragazzo! Ha! - Er ist schön, der Knabe!

KUNDRY KUNDRY
Oh! - Oh! Guai a me! – Oh! - Oh! - Wehe mir! –

KLINGSOR KLINGSOR
(volto verso l’esterno, dà fiato a un corno)
Olà! - Guardiani! Olà! Cavalieri! Ho! - Ihr Wächter! Ho! Ritter!
Eroi! - Su! - Nemico s’avvicina! Helden! - Auf! - Feinde nah!

(Dal di fuori fragore crescente e strepito d’armi)


Ah! Come si precipitano alle mura Ha! Wie zur Mauer sie stürmen,
gli ammaliati cavalieri die betörten Eigenholde,
a proteggere la loro bella genìa d’inferno! - zum Schutz ihres schönen Geteufels! -
Così! Arditi! Arditi! So! Mutig! Mutig!
Ah! Ah! Non ha paura: Haha! Der fürchtet sich nicht:
al prode Ferris egli ha strappato l’arme, dem Helden Ferris entwand er die Waffe,
contro lo stormo la volge ora tremendo. die führt er nun freislich wider den Schwarm

(Kundry, fuori di sé, rompe in un riso sinistro, che finisce in uno spasimante grido di dolore)
Come mal serve lo zelo a quei gonzi! Wie übel den Tölpeln der Eifer gedeiht!
Ferisce l’uno al braccio, - l’altro alla coscia! Dem schlug er den Arm, - jenem den Schenkel!
Ah, Ah! Cedono! Fuggono! Haha! Sie weichen! Sie fliehen.
(Kundry scompare. La luce azzurrina s’è spenta: nel profondo è piena oscurità, che contrasta col luminoso
azzurro del cielo sopra le mura)
Porta a casa ciascuno la sua ferita! - Seine Wunde trägt jeder nach heim! -
Che gusto n’ho per voi! - Wie das ich euch gönne! -
Così possa dunque la genìa tutta dei cavalieri Möge denn so das ganze Rittergezücht
l’uno con l’altro scannarsi! unter sich selber sich würgen!
Ah! Come superbo sul merlo ora si drizza! Ha! Wie stolz er nun steht auf der Zinne!
Come gli ridono le rose delle guance, Wie lachen ihm die Rosen der Wangen,
da poi che, con stupore di fanciullo, da kindisch erstaunt
guarda dentro al giardino solitario! in den einsamen Garten er blickt!
Ehi! Kundry!... He! Kundry!...
(Si volta verso il fondo, in basso. - Non vedendo più Kundry)
Come? Già all’opera? - Wie? Schon am Werk? -
Ah! Ah! Lo sapevo bene l’incantesimo, Haha! Den Zauber wusst‘ ich wohl,
25
Wagner: Parsifal - atto secondo

che ancora ti stringe al mio servizio! der immer dich wieder zum Dienst mir gesellt!

(Volgendosi nuovamente verso l’esterno)


Ehi tu, costà, - germoglio fanciullesco! Du da, - kindischer Spross!
Qualunque cosa Was auch
la profezia t’abbia presagito, Weissagung dich wies,
troppo giovane e sciocco, zu jung und dumm
cadesti in mio potere, fielst du in meine Gewalt:
spogliato della tua purezza, die Reinheit dir entrissen,
a me votato rimani! bleibst mir du zugewiesen!
(Affonda rapidamente con tutta la torre; subito sale il giardino incantato e riempie tutto il palcoscenico.
Vegetazione tropicale, pompa lussureggiante di fiori. Verso il fondo, la scena è limitata dai muri merlati
della rocca, ai quali si riattaccano lateralmente, mediante terrazze, gli avancorpi stessi del castello [in stile
moresco fiorito].
Parsifal, dritto sul muro, guarda con stupore giù nel giardino. - Da tutte le parti, prima dal giardino, poi dal
palazzo, irrompono belle fanciulle in confuso tumulto, prima ad una ad una, subito dopo sempre più nume-
rose. Sono vestite di veli a delicati colori, gettati addosso frettolosamente, come se lo spavento le avesse
destate dal sonno.)
LE FANCIULLE MÄDCHEN
(venendo dal giardino)
Qui era lo strepito, Hier war das Tosen,
armi, gridi selvaggi! Waffen, wilde Rüfe!

LE FANCIULLE MÄDCHEN
(venendo dal castello)
Chi è il temerario? Wer ist der Frevler?
Dov’è il temerario? Wo ist der Frevler?
Su, a vendetta! Auf zur Rache!

ALCUNE EINZELNE
Ferito, il mio amante. Mein Geliebter verwundet.

ALTRE ANDERE
Dove trovo il mio? Wo find‘ ich den meinen?

ALTRE ANDERE
Sola mi sono svegliata! Ich erwachte alleine!
Dove son corsi? Wohin entfloh‘n sie?

SEMPRE ALTRE IMMER ANDERE


Dentro, nella sala! Drinnen im Saale!
Ahimè! Li abbiamo visti Wehe! Wir sah‘n sie
feriti e sanguinanti, mit blutender Wunde.
Au, a lor soccorso! Auf, ihnen zur Hilfe!
Chi è il nemico? Wer ist der Feind?

(Vedendo Parsifal e additandoselo)


Eccolo là! Da steht er!
26
Wagner: Parsifal - atto secondo

Lassù guardatelo, lassù guardatelo! Seht ihn dort, steht ihn dort!
La spada del mio Ferris Meines Ferris Schwert
in mano sua! in seiner Hand!
Il sangue del mio tesoro Meines Liebsten Blut
ho riconosciuto. hab ich erkannt.
L’ho veduto; ha scalato la rocca! Ich sah‘s, der stürmte die Burg!
Squillare ho sentito il corno del signore. Ich hörte des Meisters Horn.
Il mio eroe è accorso, Mein Held lief herzu,
sono accorsi tutti, ma ad ognuno sie alle kamen, doch jeden
ha fatto fronte la sua difesa. empfing seine Wehr.
M’ha ferito il mio tesoro. Der schlug meinen Liebsten.
M’ha colpito l’amico. Mir traf er den Freund.
Ancora l’arme sanguina! Noch blutet die Waffe!
Tu costà! Tu costà! Du dort! Du dort!
Perché ci hai fatto tanto male? Was schufst du uns solche Not?
Maledetto, maledetto devi essere! Verwünscht, verwünscht sollst du sein!

(Parsifal salta un poco più basso nel giardino)

LE FANCIULLE DIE MÄDCHEN


(arretrando precipitosamente)
Ah, temerario! Osi avvicinarti? Ha, Kühner! Wagst du zu nahen?
Perché hai colpito i nostri amanti? Was schlugst du unsre Geliebten?

PARSIFAL PARSIFAL
(arrestandosi pieno di meraviglia)
Ed io, belle bambine, non avrei dovuto batterli? Ihr schönen Kinder, musst‘ ich sie nicht schla-
A voi, graziose, m’impedivano la strada. gen?
Zu euch, ihr Holden, ja wehrten sie mir den
Weg.

LE FANCIULLE MÄDCHEN
Da noi volevi venire? Zu uns wolltest du?
Ci hai mai vedute? Sahst du uns schon?

PARSIFAL PARSIFAL
Mai ho io ancora veduto schiatta sì leggiadra: Noch nie sah ich solch zieres Geschlecht:
se belle io vi chiamo, vi par giusto? nenn‘ ich euch schön, dünkt euch das recht?

LE FANCIULLE DIE MÄDCHEN


(passando dalla meraviglia alla gaiezza)
Dunque, davvero, non ci vuoi percuotere? So willst du uns wohl nicht schlagen?

PARSIFAL PARSIFAL
Davvero non vorrei! Das möcht‘ ich nicht.

LE FANCIULLE MÄDCHEN
Però danno Doch Schaden
ce n’hai fatto grande e assai; schufst du ins grossen und vielen.
hai battuto i nostri compagni di gioco! du schlugest unsre Gespielen!
27
Wagner: Parsifal - atto secondo

Chi giocherà ora con noi? Wer spielt nun mit uns?

PARSIFAL PARSIFAL
Io, volentieri. Das tu‘ ich gern.
(Le fanciulle passate dalla meraviglia alla gaiezza, rompono in risa d’allegria. - Mentre Parsifal si fa
sempre più vicino ai gruppi inquieti, le Fanciulle del primo gruppo e del primo coro, scompaiono inavvertite
dietro le siepi fiorite per terminare il loro abbigliamento floreale)
LE FANCIULLE DIE MÄDCHEN
(secondo gruppo e secondo coro)
Se ci sei benigno, non ci restar lontano! Bist du uns hold, so bleib nicht fern!
E se non ci dirai villania, Und willst du uns nicht schelten,
noi te ne compenseremo: wir werden dir‘s entgelten:
non per oro noi giochiamo, Wir spielen nicht um Gold,
posta è amore al nostro gioco, wir spielen um Minnes Sold:
se dar gioia a noi tu pensi, willst auf Trost du uns sinnen,
da noi gioia acquisterai! sollst den du uns abgewinnen!
(Le Fanciulle del primo gruppo e del primo coro tornano, durante quel che segue, in abiti floreali, loro
stesse apparendo come fiori. E subito si precipitano su Parsifal)
LE FANCIULLE ADORNATE DIE GESCHMÜCKTEN MÄDCHEN
(una per volta)
Lasciate quel ragazzo! - A me appartiene. - Lasset den Knaben! - Er gehöret mir -
No! - No! - A me! - A me! Nein! - Nein! - Mir! - Mir!

LE ALTRE FANCIULLE DIE ANDERN MÄDCHEN


Ah! le false! - Di nascosto si sono adornate Ha, die Falschen! - Sie schmückten heimlich
sich!

(S’allontanano anch’esse e tornano subito in simile abbigliamento floreale)


LE FANCIULLE DIE MÄDCHEN
(facendo con danze alterne il giro tondo intorno a Parsifal come in grazioso gioco di bimbi, e carezzandogli
dolcemente guancia e mento)
Vieni! Vieni! Komm! Komm!
Caro ragazzo! Holder Knabe!
Fa’ che per te fiorisca! Lass mich dir blühen!
A diletto e voluttà Dir zur Wonn‘ und Labe
ti verrà la mia pena d’amore! gilt mein minniges Mühen.

PARSIFAL PARSIFAL
(sereno e tranquillo in mezzo alle Fanciulle)
Qual grato profumo esalate! Wie duftet ihr hold!
Siete dunque fiori? Seid ihr denn Blumen?

LE FANCIULLE DIE MÄDCHEN


(sempre, ora una per volta, ora parecchie insieme)
Grazie del giardino Des Gartens Zier
e spiriti odorosi und duftende Geister
28
Wagner: Parsifal - atto secondo

il signore ci coglie a primavera! im Lenz pflückt uns der Meister!


Noi qui cresciamo Wir wachsen hier
al sole ed all’estate, in Sommer und Sonne,
per te in gioia fioriamo. für dich erblühend in Wonne.
Amico, dunque, a noi sii e benigno, Nun sei uns freund und hold,
non lesinare ai fiori la ricompensa! nicht karge den Blumen den Sold!
Se amare non ci puoi, né voler bene, Kannst du uns nicht lieben und minnen,
appassiremo tutte e moriremo. wir welken und sterben dahinnen.

LA PRIMA FANCIULLA ERSTES MÄDCHEN


Stringimi al tuo petto An deinen Busen nimm mich!

LA SECONDA ZWEITES
Fa’ ch’io porti frescura alla tua fronte. Die Stirn lass mich dir kühlen!

LA TERZA DRITTES
Lasciami la guancia carezzare! Lass mich die Wange dir fühlen!

LA QUARTA VIERTES
La bocca lasciami baciare! Den Mund lass mich dir küssen!

LA QUINTA FÜNFTES
No! Io! Son io la più bella. Nein, ich! Die Schönste bin ich.

LA SESTA SECHSTES
No! Io! Più dolce è il mio profumo. Nein! Ich! Ich dufte süsser!

PARSIFAL PARSIFAL
(respingendo dolcemente la loro ressa graziosa)
O voi, folla di fiori amabilmente selvaggia, Ihr wild holdes Blumengedränge,
se con voi debbo giocare, toglietemi alla soll ich mit euch spielen, entlasst mich der
stretta! Enge!

FANCIULLE MÄDCHEN
Perché ci sgridi? Was zankest du?

PARSIFAL PARSIFAL
Perché voi v’abbaruffate. Weil ihr euch streitet.

FANCIULLE MÄDCHEN
Ci abbaruffiamo per te. Wir streiten nur um dich.

PARSIFAL PARSIFAL
Non lo fate! Das meidet!

LA PRIMA FANCIULLA ERSTES MÄDCHEN


(alla seconda)
Lascialo andare: vedi, vuole me. Du lass von ihm; sieh, er will mich.

29
Wagner: Parsifal - atto secondo

LA SECONDA FANCIULLA ZWEITES MÄDCHEN


No, me! Nein, mich!

LA TERZA DRITTES
Me piuttosto! Mich lieber!

LA QUARTA VIERTES
No, me! Nein, mich!

ALCUNE FANCIULLE EINIGE MÄDCHEN


(a Parsifal)
Tu mi respingi? Du wehrest mir?

ALTRE ANDERE
Mi cacci via? Du scheuchest mich fort?

ALTRE ANCORA WIEDER ANDERE


Sei vile di fronte alle donne? Bist du feige vor Frauen?

ALTRE ANDERE
L’animo non ti regge? Magst dich nicht getrauen?

PRIMA FANCIULLA ERSTES MÄDCHEN


Come sei mai cattivo, o timido e freddo! Wie schlimm bist du, Zager und Kalter!
Lasci che i fior corteggin la farfalla? Die Blumen lässt du umbuhlen den Falter?

ALTRE FANCIULLE ANDERE MÄDCHEN


Com’è timido! Com’è frigido! Wie ist er zag! Wie ist er kalt!

ALCUNE EINIGE
Orsù! Lasciatelo quel folle! Weichet dem Toren!

ALTRE ANDERE
Noi lo diamo per perduto Wir geben ihn verloren.

ALTRE ANCORA WIEDER ANDERE


A noi però sia riservato! Doch sei er uns erkoren!

MOLTE ALTRE VIELE ANDERE


No, a me appartiene! Nein, mir gehört er an!
No, a noi! - Anche a me! – Nein, uns! - Auch mir!

PARSIFAL PARSIFAL
(molto stizzito, in modo da intimorire le Fanciulle)
Smettetela! Non mi prenderete! Lasst ab! Ihr fangt mich nicht!
(Mentre sta per fuggire, intende dalla siepe fiorita la voce di Kundry e s’arresta in silenzio, colpito)

30
Wagner: Parsifal - atto secondo

KUNDRY KUNDRY
Parsifal! - Resta! Parsifal! - Weile!
(Le fanciulle, in preda allo spavento, si sono subito allontanate da Parsifal)
PARSIFAL PARSIFAL
“Parsifal”...? «Parsifal»?…
Così un giorno mi chiamava in sogno mia So nannte träumend mich einst die Mutter.
madre.

KUNDRY KUNDRY
(scoprendosi un poco per volta)
Qui rimani, Parsifal! - Hier weile, Parsifal! -
Gioia e salvezza insieme ti salutano. - Dich grüsset Wonne und Heil zumal. -
Voi, amanti fanciulle, da lui allontanatevi; Ihr kindischen Buhlen, weichet von ihm;
fiori che presto appassite, früh welkende Blumen,
non certo al gioco vostro è stato riservato! nicht euch ward er zum Spiele bestellt!
A casa andate, curate le ferite: Geht heim, pfleget der Wunden:
v’attende solitario più d’un eroe. einsam erharrt euch mancher Held.

LE FANCIULLE DIE MÄDCHEN


(allontanandosi da Parsifal esitanti e riluttanti)
Lasciarti! Fuggirti! - Dich zu lassen, dich zu meiden! -
Ahimè! Ahimè! Qual pena! O wehe! O Wehe der Pein!
Ogni altro lasceremmo volentieri, Von allen möchten gern wir scheiden,
per restar con te solo! mit dir allein zu sein.
Addio! Addio! Leb‘ wohl! Leb‘ wohl!
Tu, caro, tu superbo, Du Holder, du Stolzer,
tu - folle! du - Tor!
(Con queste ultime parole sono scomparse, tra risa sommesse in direzione del castello)

PARSIFAL PARSIFAL
Tutto questo - ho dunque sognato? Dies alles - hab‘ ich nun geträumt?

(Si volta per guardare timidamente dalla parte di dove la voce è venuta. Colà è ora apparsa, scostando i
rami della siepe fiorita, una giovane donna di suprema bellezza. - Kundry, in figura interamente mutata -
stesa su di un giaciglio di fiori, vestita di velo trasparente e fantastico - un poco secondo il costume arabo.)

PARSIFAL PARSIFAL
(stando ancora lontano)
Hai tu chiamato me, il Senzanome? Riefest du mich Namenlosen?

KUNDRY KUNDRY
Io ho chiamato te, o folle puro, Dich nannt‘ ich, tör‘ger Reiner,
“Fal parsi”, - „Fal parsi“, -
Te, puro folle: “Parsifal”. Dich, reinen Toren: „Parsifal“.
Così chiamò morendo, in paese d’Arabia, So rief, als in arab‘schem Land er verschied,
tuo padre Gamuret te, suo figlio, dein Vater Gamuret dem Sohne zu,
te, chiuso ancor nel grembo di tua madre, den er, im Mutterschoss verschlossen,
con tal nome morendo, ei salutava; mit diesem Namen sterbend grüsste;
per apprendertelo, io qui ti ho atteso: ihn dir zu künden, harrt‘ ich deiner hier:
31
Wagner: Parsifal - atto secondo

che t’ha portato qui, se non brama di saperlo? was zog dich her, wenn nicht der Kunde
Wunsch?

PARSIFAL PARSIFAL
Mai ho io veduto, né pur sognato, quel che ora Nie sah ich, nie träumte mir, was jetzt
io vedo, e di sgomento mi riempie. ich schau‘, und was mit Bangen mich erfüllt. -
Sei fiorita anche tu, da codesta siepe fiorita? Entblühtest du auch diesem Blumenhaine?

KUNDRY KUNDRY
No, Parsifal, o puro Folle! Nein, Parsifal, du stör‘ger Reiner!
Lontana - lontana - è la mia patria. - Fern - fern - ist meine Heimat. -
Sol perché tu mi trovassi, io qui m’indugiai; Dass du mich fändest, verweilte ich nur hier;
di lungi io son venuta, ove molto io ho scorto. Von weither kam ich, wo ich viel ersah.
Il bimbo io vidi al seno della madre, Ich sah das Kind an seiner Mutter Brust,
il suo primo balbettare ancor mi ride all’orec- sein erstes Lallen lacht mir noch im Ohr;
chio. das Leid im Herzen,
Il dolore nel cuore, wie lachte da auch Herzeleide,
come rideva anche Dolor-di-cuore, als ihren Schmerzen
allor che ai suoi dolori zujauchzte ihrer Augen Weide!
dava esultanza il pascolo degli occhi! Gebettet sanft auf weichen Moosen,
Sull’erbe tenere dolcemente adagiato, den hold geschläfert sie mit Kosen,
lui soavemente con carezze addormentava; dem, bang in Sorgen
a lui con ansia e con affanno den Schlummer bewacht der Mutter Sehnen,
brama materna il sonno sorvegliava; den weckt‘ am Morgen
lui risvegliava al mattino der heisse Tau der Muttertränen.
la cocente rugiada delle lagrime materne. Nur Weinen war sie, Schmerzgebaren
Un pianto solo ella fu, e atto di dolore um deines Vaters Lieb‘ und Tod;
per l’amore e la morte di tuo padre; vor gleicher Not dich zu bewahren,
il guardarti da simile sciagura, galt ihr als höchster Pflicht Gebot.
valse a lei qual comando d’altissimo dovere. Den Waffen fern, der Männer Kampf und
Dall’armi lunge, da scontri e furor d’uomini, Wüten,
ella ti volle in silenzio celare e custodire. wollte sie still dich bergen und behüten.
Affanno solo ell’era ah! ed ansietà: Nur Sorgen war sie, ach! und Bangen:
ma novella non te ne doveva mai pervenire. nie sollte Kunde zu dir hergelangen.
Non ne senti ancora il grido e il lamento Hörst du nicht noch ihrer Klage Ruf,
di lei, quando lontano t’attardavi? wann spät und fern du geweilt?
Ma oh! qual era a lei il ridere di gioia, Hei! Was ihr das Lust und Lachen schuf,
quando, dopo il cercar, ti raggiungeva! wann sie suchend dann dich ereilt;
Che se poi con furore ti cingeva il suo braccio, wann dann ihr Arm dich wütend umschlang,
non ti balzava al bacio il cuore in petto? ward es dir wohl gar beim Küssen bang?
Pure l’angoscia tu non ne sentisti, Doch, ihr Wehe du nicht vernahmst,
né dei suoi dolor la tempesta, nicht ihrer Schmerzen Toben,
quando alfine, più non ritornando, als endlich du nicht wieder kamst,
si dissipò la tua traccia. und deine Spur verstoben.
Notti e giorni ella attese, Sie harrte Nächt‘ und Tage,
finché il tormento le s’ammutolì, bis ihr verstummt die Klage,
in lei l’angoscia consumò il dolore. der Gram ihr zehrte den Schmerz,
Morte ella vagheggiò in silenzio; um stillen Tod sie warb:
il cuore le spezzò il dolore: - ihr brach das Leid das Herz,
Dolor-di-cuore morì. – und - Herzeleide - starb. –

32
Wagner: Parsifal - atto secondo

PARSIFAL PARSIFAL
(diventato sempre più serio, si lascia cadere alla fine, terribilmente colpito e sopraffatto dal dolore, ai piedi
di Kundry)
Ahimè! Ahimè! che cosa ho fatto? Dov’ero io Wehe! Wehe! Was tat ich? Wo war ich?
mai? Mutter! Süsse, holde Mutter!
O madre! O cara, o dolce madre! Dein Sohn, dein Sohn musste dich morden?
Tuo figlio, tuo figlio doveva ucciderti? O Tor! Blöder, taumelnder Tor!
O folle! Sciocco ed ebbro folle! Wo irrtest du hin, ihrer vergessend,
Dove errasti tu mai di lei dimentico, deiner, deiner vergessend?
di lei, di lei dimentico? Traute, teuerste Mutter!
Dolce, carissima madre!

KUNDRY KUNDRY
Se ancora il dolore t’è rimasto straniero, War dir fremd noch der Schmerz,
la dolcezza del conforto des Trostes Süsse
neppure ancora il cuor t’ha sollevato: labte nie auch dein Herz:
il mal che ti rimorde, das Wehe, das dich reut,
il tormento ora estingui, die Not nun büsse
nel conforto, che t’offre l’amore! im Trost, den Liebe dir beut!

PARSIFAL PARSIFAL
(lasciandosi cadere in sempre più profondo turbamento)
Mia madre, mia madre - potei dimenticare! Die Mutter, die Mutter - konnt‘ ich vergessen!
Ah! Che cosa ancora avrò mai obliato? Ha! Was alles vergass ich wohl noch?
O di che cosa sarò mai stato memore? Wes war ich je noch eingedenk?
Cupa follia soltanto vive in me! Nur dumpfe Torheit lebt in mir!

KUNDRY KUNDRY
(ancor sempre stesa a giacere, si curva sopra il capo di Parsifal, gli prende dolcemente la fronte e gli cinge
con familiarità il collo col braccio)
Confessione Bekenntnis
porrà termine a colpa e pentimento; wird Schuld in Reue enden,
riconoscimento Erkenntnis
volgerà follia in senno. in Sinn die Torheit wenden.
L’amore apprendi, Die Liebe lerne kennen,
che avvinse Gamuret, die Gamuret umschloss,
quando il fuoco di Dolor-di-cuore als Herzeleids Entbrennen
in lui s’effuse e l’arse! ihn sengend überfloss!
Amor che vita e corpo Die Leib und Leben
un giorno ti donò, einst dir gegeben,
amor cui debbon cedere la morte e la follia, der Tod und Torheit weichen muss,
offre sie heut
a te oggi - dir heut -
saluto estremo di materna benedizione - als Muttersegens letzten Gruss -
il primo bacio - d’amore! der Liebe - ersten Kuss!
(Ella ha abbandonato del tutto il suo capo su quello di lui e figge ora le labbra sulla bocca di lui in un lungo
bacio)

33
Wagner: Parsifal - atto secondo

PARSIFAL PARSIFAL
(Trasale improvvisamente con un gesto di fortissimo terrore. Il suo contegno esprime un profondo muta-
mento; si pone con violenza le mani sul cuore, come per vincere un dolore lacerante; infine prorompe):

Amfortas! - - Amfortas! - -
La ferita! - La ferita! Die Wunde! - Die Wunde! -
Brucia sul mio cuore. Sie brennt in meinem Herzen.
Oh! Lamento! Lamento! Oh, Klage! Klage!
Terribile lamento! Furchtbare Klage!
Dal più profondo del cuore balza il suo grido. Aus tiefstem Herzen schreit sie mir auf.
Oh! - Oh! - Oh! - Oh! -
Miserando! Elender!
Pieno di strazio! Jammervollster!
La ferita ho visto sanguinare, - Die Wunde sah ich bluten, -
ora sanguina in me! - nun blutet sie in mir! -
Qui - qui! Hier - hier!
No, no! Non è la ferita. Nein! Nein! Nicht die Wunde ist es.
Fluisca il sangue suo via a torrenti! Fliesse ihr Blut in Strömen dahin!
Qui! Qui nel cuore l’incendio! Hier! Hier im Herzen der Brand!
La brama, la tremenda brama, Das Sehnen, das furchtbare Sehnen,
m’afferra tutti i sensi e li costringe! das alle Sinne mir fasst und zwingt!
Oh! - Tortura dell’amore! - Oh! - Qual der Liebe! -
come tutto freme e trema e spasima - Wie alles schauert, bebt und zuckt -
in desiderio di peccato!... in sündigem Verlangen!...

(Mentre Kundry tra lo spavento e la meraviglia fissa gli occhi su Parsifal, questi passa al colmo dell’esalta-
zione)
(con orrore, sommessamente)
Cupo il mio sguardo sulla coppa salutifera si Es starrt der Blick dumpf auf das Heilgefäss: -
fissa: - Das heil‘ge Blut erglüht: -
il santo sangue s’infoca: - Erlösungswonne, göttlich mild,
gioia redentrice, divinamente mite, durchzittert weithin alle Seelen:
per gli animi tutti, quanti sono, palpita; nur hier - im Herzen will die Qual nicht weichen.
soltanto qui - nel cuore, non vuole il tormento Des Heilands Klage da vernehm‘ ich,
cedere. die Klage, ach! die Klage
Il lamento del Salvatore, ecco io intendo, um das entweihte Heiligtum:
il lamento, ah! il lamento, „Erlöse, rette mich
per lo sconsacrato santuario: aus schuldbefleckten Händen!“
“Liberami, salvami, So rief die Gottesklage
dalle mani macchiate dal peccato!” furchtbar laut mir in die Seele.
Così suonò quel divino lamento, Und ich - der Tor, der Feige?
dentro l’anima mia, alto e tremendo. Zu wilden Knabentaten floh‘ ich hin!
Ed io - folle, o vile?
Via me ne fuggii alle selvagge gesta d’un fan-
ciullo!

(Si getta disperatamente in ginocchio)


Redentore! Salvatore! Signore di clemenza! Erlöser! Heiland! Herr der Huld!
Come espierò mai, peccatore, la mia colpa? Wie büss ich Sünder meine Schuld?

34
Wagner: Parsifal - atto secondo

KUNDRY KUNDRY
(passando dallo stupore ad un’appassionata ammirazione, cerca timidamente di avvicinarsi a Parsifal)
Promesso eroe! Al tuo delirio fuggi! Gelobter Held! Entflieh dem Wahn!
Leva lo sguardo: grazia concedi alla Grazia che Blick‘ auf, sei hold der Huldin Nahn!
s’appressa.

PARSIFAL PARSIFAL
(sempre inginocchiato, guardando fisso su Kundry, mentre questa s’inchina su di lui e fa le mosse carezze-
voli ch’egli viene via via descrivendo)
Sì, questa voce! Così a lui si volse; Ja, diese Stimme! So rief sie ihm;
e questo sguardo - ben lo riconosco - und diesen Blick, - deutlich erkenn‘ ich ihn, -
anche questo, che così inquieto a lui rise; auch diesen, der ihm so friedlos lachte;
il labbro, - già... così per lui fremette. - die Lippe, - ja... so zuckte sie ihm; -
Così la nuca si piegò, - so neigte sich der Nacken, -
così si sollevò ardito il capo; - so hob sich kühn das Haupt; -
così le ricce chiome risero al vento, - so flatterten lachend die Locken, -
così si strinse il braccio intorno al collo; so schlang um den Hals sich der Arm;
così la guancia dolce carezzò; so schmeichelte weich die Wange;
tutti i dolori in un solo strazio congiungendo, mit aller Schmerzen Qual im Bunde,
la salute dell’anima das Heil der Seele
con un bacio la bocca gli rapì! - entküsste ihm der Mund! -
Ah! - quel bacio! Ha! - Dieser Kuss!
(Nel pronunziare queste ultime parole, si è a poco per volta sollevato; ora balza d’un salto interamente in
piedi, e respinge Kundry con violenza)
Corruttrice! Lasciami! Verderberin! Weiche von mir!
In eterno, in eterno via da me! Ewig, ewig von mir!

KUNDRY KUNDRY
(al colmo della passione)
Crudele! - Grausamer! -
Se tu nel cuore accogli, Fühlst du im Herzen
solo gli altrui dolori, nur andrer Schmerzen,
accogli ora anche i miei! so fühle jetzt auch die meinen!
Se tu sei redentore, Bist du Erlöser,
che cosa ti costringe, o malvagio, was bannt dich, Böser,
a non unirti anche con me a salvezza? nicht mir auch zum Heil dich zu einen?
Io t’attendo dall’eternità, Seit Ewigkeiten - harre ich deiner,
Salvatore, ah così tardo, des Heilands, ach! so spät,
cui io, temeraria un giorno offesi. - den einst ich kühn geschmäht. -
Oh! Oh! -
Tu sapessi la maledizione, Kenntest du den Fluch,
che nel sonno e nella veglia, der mich durch Schlaf und Wachen,
attraverso la morte e la vita, durch Tod und Leben,
il pianto e il riso Pein und Lachen
ad un nuovo soffrire mi ritempra, zu neuem Leiden neu gestählt,
senza fine mi strazia l’esistenza! endlos durch das Dasein quält! -
Io vidi - Lui - Lui - Ich sah - Ihn - Ihn -
e - risi... und - lachte...
Ed ecco mi colpì - il suo sguardo. - da traf mich - Sein Blick. -
35
Wagner: Parsifal - atto secondo

Ora io cerco di mondo in mondo, Nun such‘ ich ihn von Welt zu Welt,
d’incontrarlo ancora. ihm wieder zu begegnen.
Nel colmo del tormento In höchster Not -
l’occhio suo mi sembra già vicino, - wähn‘ ich sein Auge schon nah,
e lo sguardo già sopra di me pesare: - den Blick schon auf mir ruhn: -
mi torna invece il riso maledetto, da kehrt mir das verfluchte Lachen wieder,
e un peccator mi cade tra le braccia! ein Sünder sinkt mir in die Arme!
Allora io rido - rido, Da lach‘ ich - lache,
piangere non posso: kann nicht weinen:
solo urlare ed infuriare, nur schreien, wüten,
smaniare e delirare, toben, rasen
in quella notte di follia sempre rinnovata, in stets erneuter Wahnsinns Nacht,
onde, espiando, m’ero svegliata appena. aus der ich büssend kaum erwacht.
Colui che in spasimi di morte io ho bramato, Den ich ersehnt in Todesschmachten,
ed ho riconosciuto, e scioccamente deriso: den ich erkannt‘, den blöd‘ Verlachten:
fa che sul suo petto io pianga, lass mich an seinem Busen weinen,
ch’io mi congiunga a te soltanto un’ora, nur eine Stunde mich dir vereinen,
e, se anche Dio e il mondo mi respingono, und, ob mich Gott und Welt verstösst,
ch’io sia in te redenta e discolpata. in dir entsündigt sein und erlöst!

PARSIFAL PARSIFAL
In eterno Auf Ewigkeit
insieme con me tu saresti dannata, wärst du verdammt mit mir
per un’ora für eine Stunde
ch’io la mia missione obliassi Vergessens meiner Sendung
nella stretta del tuo braccio! in deines Arms Umfangen!
Anche per te son mandato a salvezza, Auch dir bin ich zum Heil gesandt,
pur che dalla tua brama ti distolga. bleibst du dem Sehnen abgewandt.
Il balsamo che porrà fine al tuo soffrire, Die Labung, die dein Leiden endet,
non l’offre già la fonte onde il soffrir fluisce; beut nicht der Quell, aus dem es fliesst,
salvezza a te non sarà mai largita, das Heil wird nimmer dir gespendet,
prima che in te quella fonte non si chiuda. eh‘ jener Quell sich dir nicht schliesst.
Altra cosa ell’è - ah! altra cosa, Ein andres ist‘s - ein andres, ach!
verso la quale io vidi già in dolore anelare nach dem ich jammernd schmachten sah,
i fratelli, che lassù in crudele tormento die Brüder dort in grausen Nöten
si torturano il corpo e lo mortificano. den Leib sich quälen und ertöten.
Ma chi la riconosce chiara, trasparente Doch wer erkennt ihn klar und hell,
la vera fonte d’unica salute? des einz‘gen Heiles wahren Quell?
Oh, stato miserando, fuga d’ogni salvezza! Oh, Elend, aller Rettung Flucht!
Oh spandersi della fallace notte del mondo: Oh, Weltenwahns Umnachten:
in sete ardente d’altissima salute, in höchsten Heiles heisser Sucht
verso la fonte che danna anelare! nach der Verdammnis Quell zu schmachten!

KUNDRY KUNDRY
(con selvaggia esaltazione)
È stato dunque il mio bacio, So war es mein Kuss,
che t’ha reso veggente del mondo? der welt-hellsichtig dich machte?
La traboccante mia stretta d’amore Mein volles Liebes-Umfangen
ti farà allora raggiungere la divinità! lässt dich dann Gottheit erlangen!
Redimi il mondo, il tuo compito è questo: - Die Welt erlöse, ist dies dein Amt: -
se mai quest’ora t’abbia fatto Dio, schuf dich zum Gott die Stunde,
lascia pure che per essa io sia dannata in für sie lass mich ewig dann verdammt,
36
Wagner: Parsifal - atto secondo

eterno, nie heile mir die Wunde!


e non guarirmi più la ferita!

PARSIFAL PARSIFAL
Redenzione offro anche a te, o sciagurata. Erlösung, Frevlerin, biet‘ ich auch dir.

KUNDRY KUNDRY
Lascia che te, divino, io ami, Lass mich dich Göttlichen lieben,
allora redenzione, la darai anche a me. Erlösung gabst du dann auch mir.

PARSIFAL PARSIFAL
Raggiungerai amore e redenzione, Lieb‘ und Erlösung soll dir werden,
se mostrerai zeigest du
a me la via verso Amfortas. zu Amfortas mir den Weg.

KUNDRY KUNDRY
(rompendo in furore)
Mai - tu la dovrai trovare! Nie - sollst du ihn finden!
Quel vinto lascia a perdizione andare - Den Verfall‘nen, lass ihn verderben, -
quel disgraziato, den Unsel‘gen,
cúpido di vergogna, Schmachlüsternen,
che io derisi - risi - risi! den ich verlachte - lachte - lachte!
Ah! Ah! Lo ferì la sua stessa lancia! Haha! Ihn traf ja der eigne Speer!

PARSIFAL PARSIFAL
A chi con l’arme santa fu lecito ferirlo? Wer durft‘ ihn verwunden mit der heil‘gen
Wehr?

KUNDRY KUNDRY
Lui - Lui -, Er - Er -
che un giorno il mio ridere punì: der einst mein Lachen bestraft:
la sua maledizione - ah! a me dona la forza; Sein Fluch - ha, - mir gibt er Kraft;
contro te stesso l’arme invocherò, gegen dich selbst ruf‘ ich die Wehr,
se al peccatore dai onor di compassione!... gibst du dem Sünder des Mitleids Ehr‘!...
Ah!... Follia! - Ha... Wahnsinn! -
Compassione! Compassione di me! Mitleid! Mitleid mit mir!
Un’ora sola mio!... Nur eine Stunde mein!
Un’ora sola tua... nur eine Stunde dein...
e per quella strada und des Weges
tu verrai guidato! sollst du geleitet sein!

(Vuole abbracciarlo. Egli la respinge con violenza)

PARSIFAL PARSIFAL
Vàttene, donna disgraziata! Vergeh, unseliges Weib!

KUNDRY KUNDRY
(balza in piedi con selvaggio furore, chiamando verso il fondo)

Aiuto! Aiuto! A me! Hilfe! Hilfe! Herbei!


Fermate l’impudente! A me! Haltet den Frechen! Herbei!
37
Wagner: Parsifal - atto secondo

Sbarrategli la strada! Wehrt ihm die Wege!


Sbarrategli il sentiero! - Wehrt ihm die Pfade! -
E se anche di qui fuggendo tu trovassi Und flöhest du von hier und fändest
tutte le strade del mondo, alle Wege der Welt,
la strada che tu cerchi, den Weg, den du suchst,
né i suoi sentieri, tu non dovrai trovare: des‘ Pfade sollst du nicht finden:
poiché sentiero e strade, denn Pfad und Wege,
che te a me rapiscono, die dich mir entführen,
ecco - io te li maledico: so - verwünsch‘ ich sie dir:
Erranza! Erranza! - Irre! Irre, -
A me sì nota. mir so vertraut -
Alla sua compagnia, io ti consacro! dich weih‘ ich ihm zum Geleit‘!

KLINGSOR KLINGSOR
(Uscito sul muro della rocca, brandisce una lancia contro Parsifal)
Férmati! Io t’inchiodo con l’arme che ci vuole! Halt da! Dich bann‘ ich mit der rechten Wehr!
M’arresti quel folle la lancia del suo signore! den Toren stelle mir seines Meisters Speer!
(Scaglia contro Parsifal la lancia, ma quella rimane sospesa sul capo di lui.)
PARSIFAL PARSIFAL
(L’afferra con la mano e la tiene sollevata sul proprio capo)
Con questo segno ti spezzo l’incantesimo. Mit diesem Zeichen bann‘ ich deinen Zauber.
Come questa lancia possa chiuder la ferita Wie die Wunde er schliesse,
che per mezzo suo inferisti, die mit ihm du schlugest,
così in lutto ed in rovina, in Trauer und Trümmer
questa mendace pompa essa precipiti! stürz‘ er die trügende Pracht!

(Con la lancia ha tracciato in aria un segno di croce; il castello crolla come per terremoto. Il giardino si
inaridisce subito in deserto: fiori avvizziti si spargono al suolo. - Kundry è stramazzata con un grido.)
(Parsifal, nell’allontanarsi frettolosamente si trattiene ancora una volta, e si volge indietro verso Kundry
dall’alto delle macerie)

PARSIFAL PARSIFAL
Tu sai, Du weisst,
dove mi potrai ritrovare! wo du mich wiederfinden kannst!
(Scompare. Kundry si è un poco sollevata e guarda verso di lui. - La tela cala rapidamente)

38
Wagner: Parsifal - atto terzo

ATTO TERZO
Nel dominio del Gral.
Aperto, ameno paesaggio primaverile con prato fiorito, che sale dolcemente verso il fondo. Il primo piano
è occupato dal margine della selva, la quale si stende verso destra sulla rupe che sale. Al medesimo piano,
dalla parte della foresta, una fonte; di fronte ad essa, un poco più in basso, una semplice capanna d’ere-
mita appoggiata ad un macigno. Primissimo mattino.
(Gurnemanz giunto a grave vecchiaia, poveramente vestito della sola cotta del Gral, esce dalla capanna e
tende l’orecchio)
GURNEMANZ GURNEMANZ
Il singulto è venuto di laggiù. - Von dorther kam das Stöhnen. -
Sì straziante non è fiera che gema, So jammervoll klagt kein Wild,
e non di certo in questo sacrosanto mattino. und gewiss gar nicht am heiligsten Morgen
M’inganno, o codesto lamento io lo conosco? heut.
Mich dünkt, ich kenne diesen Klageruf?
(Si intende un cupo singultare, come di persona che in profondo sonno venga angosciata dai sogni. - Gur-
nemanz cammina risoluto verso una macchia di rovi, che ha invaso tutto un lato della scena. Si fa largo a
forza tra le ramaglie, poi improvvisamente s’arresta.)
Ah! Lei! - qui nuovamente? Ha! Sie - wieder da?
Questo roveto invernalmente crudo Das winterlich rauhe Gedörn‘
l’ha tenuta nascosta già da quanto tempo? - hielt sie verdeckt: wie lang‘ schon? -
Su! - Kundry! - Su! Auf! - Kundry! - Auf!
Fuggito è l’inverno, e giunta è primavera! - Der Winter floh und Lenz ist da!
Svégliati! A primavera svégliati! - Erwache! Erwache dem Lenz! -
Fredda - e irrigidita! - Kalt - und starr! -
Questa volta di certo io l’ho per morta: - Diesmal hielt ich sie wohl für tot: -
eppure quel che ho inteso non era il suo sin- doch war‘s ihr Stöhnen, was ich vernahm?
gulto?
(Trae Kundry del tutto irrigidita ed esanime fuori della macchia; la trascina fino ad un vicino rialzo erboso,
le strofina forte le mani e le tempie, le alita in volto e fa di tutto per trarla dal suo irrigidimento. Finalmente
la vita sembra ridestarsi in lei. Si sveglia interamente. Nell’aprire gli occhi, lancia un grido. Kundry veste
un ruvido saio di penitente, simile a quello del primo atto; solo il colore del suo viso è più pallido. Dal
viso e dal contegno è scomparsa ogni selvatichezza. - Fissa Gurnemanz a lungo. Poi si alza, ravvia veste e
capelli e si dispone subito a modo di ancella al suo servizio)

GURNEMANZ GURNEMANZ
Ehi, donna folle! Du tolles Weib!
Non hai parole per me? Hast du kein Wort für mich?
Così mi ringrazi, Ist dies der Dank,
che dal sonno mortale dass dem Todesschlafe
t’abbia ancora una volta svegliata? noch einmal ich dich entweckt‘?

KUNDRY KUNDRY
(china lentamente il capo, poi con parola roca e dirotta):
Servire... servire. – Dienen... dienen. –

39
Wagner: Parsifal - atto terzo

GURNEMANZ GURNEMANZ
(scuotendo il capo)
Poca fatica ti darà; Das wird dich wenig mühn;
messaggi più non se ne mandano; auf Botschaft sendet sich‘s nicht mehr;
erba e radici Kräuter und Wurzeln
ciascuno trova per sé, findet ein jeder sich selbst,
dalle bestie imparammo nella selva. wir lernten‘s im Walde vom Tier.
(Kundry, che nel frattempo si è guardata attorno, vede la capanna e v’entra)
GURNEMANZ GURNEMANZ
(seguendola meravigliato con lo sguardo)
Come altra di prima ella cammina! Wie anders schreitet sie als sonst!
Avrà questo il santo giorno operato? Wirkte dies der heilige Tag?
O giorno di grazia senza pari! O! Tag der Gnade ohnegleichen!
Certo per la sua salute, Gewiss, zu ihrem Heile
oggi ho potuto quella poveretta durft‘ ich der Armen heut
dal sonno suo di morte liberare. den Todesschlaf verscheuchen.
(Kundry esce nuovamente dalla capanna; porta un’anfora da attingere acqua e si dirige con quella alla
fonte. Mentre attende a riempirla, guarda verso la foresta e vi nota qualcuno, ancora lontano, che soprag-
giunge. Si volge verso Gurnemanz per additarglielo)
GURNEMANZ GURNEMANZ
(spiando verso la foresta)
Chi s’avvicina colà alla sacra fonte? Wer nahet dort dem heil‘gen Quell?
In cupa veste d’armi? Im düst‘rem Waffenschmucke?
Non è nessuno dei fratelli! Das ist der Brüder keiner!
(Kundry si allontana lentamente con l’anfora riempita verso la capanna, dove si pone alle sue faccende)
(Parsifal esce dalla foresta. È in piena nera armatura. S’avvicina lentamente ad elmo chiuso, lancia abbas-
sata e capo chino, indugiando trasognato. E si pone a sedere sul piccolo rialzo erboso)
GURNEMANZ GURNEMANZ
(dopo aver osservato a lungo Parsifal con stupore, gli si avvicina)
Salute, ospite! Heil dir, mein Gast!
Ti sei smarrito e debbo esserti guida? Bist du verirrt, und soll ich dich weisen?

(Parsifal scuote lentamente il capo)


Non ti degni di salutarmi? Entbietest du mir keinen Gruss?

(Parsifal piega il capo)


(Gurnemanz stizzito):
Olà! - Che cosa? - Hei! - Was? -
Se il tuo voto Wenn dein Gelübde
t’obbliga con me a tacere, dich bindet, mir zu schweigen,
ebbene il mio m’esorta so mahnt das meine mich,
a dirti quel che si conviene. dass ich dir sage, was sich ziemt.
Qui tu ti trovi in luogo consacrato: Hier bist du an geweihtem Ort:
per qua in arme non si passa, da zieht man nicht mit Waffen her,
ad elmo chiuso, con lancia e con scudo. geschloss‘nen Helmes, Schild und Speer.
40
Wagner: Parsifal - atto terzo

Ed oggi per l’appunto! Non sai dunque Und heute gar! Weisst du denn nicht,
quale santo giorno è oggi? welch‘ heil‘ger Tag heut ist?

(Parsifal scuote il capo)


Sicuro! Di dove vieni dunque? Ja! Woher kommst du denn?
Presso quali pagani hai dimorato, Bei welchen Heiden weiltest du,
da non sapere che oggi zu wissen nicht, dass heute
è Venerdì Santo, giorno santo fra tutti? der allerheiligste Karfreitag ist?

(Parsifal curva il capo anche più profondamente)


Presto, via le armi! Schnell ab die Waffen!
Il Signore non offendere, che oggi, Kränke nicht den Herrn, der heute,
senz’arma alcuna, il Suo santo sangue bar jeder Wehr, sein heilig Blut
offerse a riscatto del mondo peccatore! der sündigen Welt zur Sühne bot!
(Parsifal, dopo un nuovo silenzio, s’alza; conficca la lancia davanti a sé nel terreno, le depone davanti
scudo e spada, apre l’elmo, se lo toglie dal capo e lo depone presso le altre armi. Dopo di che s’inginoc-
chia in muta preghiera di fronte alla lancia. Gurnemanz l’osserva con stupore e commozione. Chiama con
un cenno Kundry, che allora è nuovamente uscita dalla capanna. - Parsifal solleva ora, devotamente e con
ardente preghiera, il suo sguardo verso la punta della lancia)
GURNEMANZ GURNEMANZ
(piano a Kundry)
Lo riconosci? Erkennst du ihn?
È lui, che una volta uccise il cigno. Der ist‘s, der einst den Schwan erlegt.

(Kundry conferma con un leggero cenno del capo)


Di certo è lui Gewiss, ‚s ist er,
il folle, che da noi scacciai in collera. der Tor, den ich zürnend von uns wies.

(Kundry volge lo sguardo a Parsifal, fissa ma tranquilla)


Ah! Quali sentieri ha trovato? Ha! Welche Pfade fand er?
La lancia, - io la riconosco. Der Speer, - ich kenne ihn.

(con grande commozione)


Oh! - Sacrosanto giorno, Oh! - Heiligster Tag,
cui io oggi dovevo risvegliarmi! an dem ich heut erwachen sollt‘!

(Kundry ha volto il viso dall’altra parte)

PARSIFAL PARSIFAL
(Si alza lentamente dalla sua preghiera, guarda tranquillo intorno a sé, riconosce Gurnemanz, e gli porge la
mano mitemente a saluto)
Me venturato, che ancora ti ritrovo! Heil mir, dass ich dich wieder finde!

GURNEMANZ GURNEMANZ
Dunque anche tu ancora mi conosci? So kennst auch du mich noch?
Me ancora riconosci, Erkennst mich wieder,
cui dolore e tormento han reso così curvo? den Gram und Not so tief gebeugt?
Come sei tu oggi giunto, - e di dove? Wie kamst du heut, - woher?

41
Wagner: Parsifal - atto terzo

PARSIFAL PARSIFAL
Per sentieri d’erranza e di dolore io son venuto; Der Irmis und der Leiden Pfade kam ich;
debbo io credermi a loro ormai sfuggito, soll ich mich denen jetzt entwunden wähnen,
poiché il mormorio di questa selva da dieses Waldes Rauschen
nuovamente intendo, wieder ich vernehme,
e te, buon vecchio, nuovamente saluto? dich guten Greisen neu begrüsse?
Oppure - io erro ancora? Oder - irr‘ ich wieder?
Tutto mutato mi sembra. Verändert dünkt mich alles.

GURNEMANZ GURNEMANZ
Dimmi dunque: verso chi cercavi strada? So sag‘, zu wem den Weg du suchtest?

PARSIFAL PARSIFAL
Verso colui, i cui profondi lamenti, Zu ihm, des‘ tiefe Klagen
con stolido stupore un giorno intesi, ich törig staunend einst vernahm,
al quale ora salute portare dem nun ich Heil zu bringen
posso credermi eletto. mich auserlesen wähnen darf.
Eppure, ahimè! - Doch ach! -
a mai non trovare la via della salute den Weg des Heiles nie zu finden,
in un errare senza strada, in pfadlosen Irren
qua e là mi spinse maledizione selvaggia: trieb ein wilder Fluch mich umher:
tormenti senza numero zahllose Nöte
e lotte e battaglie Kämpfe und Streite
m’obbligarono fuor del sentiero, zwangen mich ab vom Pfade,
quando già mi pareva riconoscerlo. wähnt‘ ich ihn recht schon erkannt.
Allora per forza disperazione mi prese, Da musste mich Verzweiflung fassen,
che potessi mai la reliquia salvare; das Heiltum heil mir zu bergen;
per custodirla, per conservarla, um das zu hüten, das zu wahren,
ferite d’ogni arma io mi son prese; ich Wunden jeder Wehr mir gewann;
poiché di quella a me stesso denn nicht ihn selber
non era lecito servirmi in battaglia. durft‘ ich führen im Streite;
Incontaminata unentweiht
al mio fianco la porto, führ‘ ich ihn mir zur Seite,
ed ora lei rendo alla sua sede, den nun ich heimgeleite,
che risplende lassù augusta e sacra: der dort dir schimmert heil und hehr:
lancia sacra del Gral. des Grales heil‘gen Speer.

GURNEMANZ GURNEMANZ
(al colmo dell’entusiasmo prorompendo)
O Grazia! O colmo di salute! O Gnade! Höchstes Heil!
O miracolo! Miracolo santo e augusto! - O Wunder! Heilig hehrstes Wunder! -

(Dopo essersi un poco ripreso)


O Signore! Se maledizione era, O Herr! War es ein Fluch,
quella che dal retto sentiero ti distolse, der dich vom rechten Pfad vertrieb,
credi, ella se n’è partita. so glaub‘, er ist gewichen.
Eccoti qui: dominio è questo del Gral, Hier bist du; dies des Grals Gebiet,
te il suo cavalleresco ordine attende. dein‘ harret seine Ritterschaft.
Ah di salvezza ha bisogno, Ach, sie bedarf des Heiles,
della salvezza che tu porti! - des Heiles, das du bringst! -
Dal giorno che da noi tu ti fermasti, Seit dem Tage, den du hier geweilt,
42
Wagner: Parsifal - atto terzo

il lutto che ti fu qui manifesto, die Trauer, die da kund dir ward,
crebbe con l’ansia - a massimo tormento. das Bangen - wuchs zur höchsten Not.
Amfortas riparo contro la propria ferita, Amfortas, gegen seiner Wunde,
e la tortura dell’anima cercando, seiner Seele Qual sich wehrend,
a sfida ed a furore ormai bramò la morte. begehrt‘ in wütendem Trotze nun den Tod.
Né preghiere o miseria dei suoi cavalieri Kein Fleh‘n, kein Elend seiner Ritter
lo mosse più a compiere il sacro rito. bewog ihn mehr des heil‘gen Amts zu walten.
Da lungo tempo il Gral rimane chiuso nel suo Im Schrein verschlossen bleibt seit lang‘ der
scrigno: Gral:
così, pentito peccatore, il suo custode spera, so hofft sein sündenreu‘ger Hüter,
poiché non potrà morire da er nicht sterben kann,
finché gli sia dato contemplarlo, wann je er ihn erschaut,
per forza d’ottener la propria fine, sein Ende zu erzwingen
e con la vita il suo strazio finire. und mit dem Leben seine Qual zu enden.
Il santo cibo a noi riman negato, Die heil‘ge Speisung bleibt uns nun versagt,
vile mangime deve noi nutrire; gemeine Atzung muss uns nähren;
perciò la forza dei nostri eroi è languita. darob versiegte unsrer Helden Kraft.
Messaggio più non ci perviene, Nie kommt uns Botschaft mehr,
né appello a sante lotte di lontano: noch Ruf zu heil‘gen Kämpfen aus der Ferne:
pallida, misera, s’aggira barcollando bleich und elend wankt umher
senza duce e senz’animo la nostra cavalleria. die mut und führerlose Ritterschaft.
In quest’angolo di selva mi son solingo rifu- In dieser Waldeck barg ich selber mich,
giato, des Todes still gewärtig,
in attesa tranquilla della morte, dem schon mein alter Waffenherr verfiel;
cui già il mio vecchio signor d’armi è soggia- denn Titurel, mein heil‘ger Held‘,
ciuto; den nun des Grales Anblick nicht mehr labte,
poiché Titurel, eroe mio santo, er starb, - ein Mensch, wie alle!
cui la vista del Gral più non confortava,
morì, - uomo come tutti!

PARSIFAL PARSIFAL
(riluttando dal gran dolore)
Ed io - io sono, Und ich - ich bin‘s,
l’autore di tutta codesta rovina. der all dies Elend schuf!
Ah! di quali peccati, Ha! Welcher Sünden,
di quali sacrilegi la colpa welches Frevels Schuld
deve su questo mio capo di folle muss dieses Torenhaupt
fin dall’eterno gravare, seit Ewigkeit belasten,
se penitenza nessuna, nessuna espiazione da keine Busse, keine Sühne
alla cecità mi sottrae; der Blindheit mich entwindet,
eletto io stesso alla salvezza, zur Rettung selbst ich auserkoren,
nell’errare selvaggiamente smarrito, in Irmis wild verloren
l’ultimo sentiero di salvezza mi scompare! der Rettung letzter Pfad mir schwindet!
(Minaccia di cadere svenuto. Gurnemanz lo sostiene e lo adagia a sedere sul rialzo erboso. - Kundry porta
in fretta un bacile d’acqua per spruzzare Parsifal)
GURNEMANZ GURNEMANZ
(respingendo dolcemente Kundry)
Non così! - Nicht so! -
La stessa sacra fonte Die heil‘ge Quelle selbst
sia ristoro e bagno al nostro pellegrino. erquicke unsres Pilgers Bad.
43
Wagner: Parsifal - atto terzo

Un’alta opera presagisco Mir ahnt, ein hohes Werk


ch’egli abbia oggi ancora ad operare, hab‘ er noch heut zu wirken,
e un sacro rito da compiere: zu walten eines heil‘gen Amtes:
sia egli dunque mondo d’ogni macchia, so sei er fleckenrein,
e la polvere del suo lungo errare und langer Irrfahrt Staub
venga da lui detersa. soll nun von ihm gewaschen sein.

(Parsifal è accompagnato dolcemente da tutti e due al margine della fonte. Mentre Kundry gli scioglie gli
schinieri e poi gli immerge i piedi nell’acqua, Gurnemanz gli toglie il pettorale)

PARSIFAL PARSIFAL
(mite e stanco)
Sarò oggi stesso accompagnato da Amfortas? Werd‘ heut zu Amfortas ich noch geleitet?

GURNEMANZ GURNEMANZ
(mentre si dà da fare)
Certo; di noi la rocca augusta sta in attesa: Gewisslich; unsrer harrt die hehre Burg:
l’esequie solenni del mio amato signore, die Totenfeier meines lieben Herrn,
là me stesso chiamano. sie ruft mich selbst dahin.
Il Gral a noi ancora una volta scoprire, Den Gral noch einmal uns da zu enthüllen,
ed al rito per lungo tempo negletto des lang‘ versäumten Amtes
oggi ancora una volta adempire - noch einmal heut zu walten, -
a suffragio d’un padre augusto zur Heiligung des hehren Vaters,
di suo figlio alla colpa soggiaciuto, der seines Sohnes Schuld erlag,
che il figlio stesso or vuole così espiare, - die der nun also büssen will, -
a noi promise Amfortas. gelobt‘ Amfortas uns.

(Mentre Kundry lava i piedi a Parsifal con fervore di grande umiltà, egli la riguarda, stupito, in silenzio)
PARSIFAL PARSIFAL
(a Kundry)
Tu m’hai lavato i piedi, - Du wuschest mir die Füsse, -
il capo a me ora asperga l’amico! nun netze mir das Haupt der Freund!

GURNEMANZ GURNEMANZ
(attingendo dalla fonte con la mano e aspergendo il capo a Parsifal)
Benedetto sia, tu puro, con quest’acqua pura! Gesegnet sei, du Reiner, durch das Reine!
Così si parta d’ogni colpa So weiche jeder Schuld
l’angoscia via da te! Bekümmernis von dir!
(Mentre Gurnemanz asperge d’acqua con gesto solenne, Kundry, tratta dal petto una fiala d’oro, ne versa il
contenuto sui piedi di Parsifal, poi li terge coi capelli rapidamente sciolti)

PARSIFAL PARSIFAL
(Toglie dolcemente la fiala a Kundry e la porge a Gurnemanz)
Tu m’ungesti i piedi, Du salbtest mir die Füsse,
il capo ora m’unga il compagno di Titurel: das Haupt nun salbe Titurels Genoss,
ch’ei mi saluti oggi stesso re! dass heute noch als König er mich grüsse.

44
Wagner: Parsifal - atto terzo

GURNEMANZ GURNEMANZ
(Vuota interamente la fiala sul capo di Parsifal ungendolo con tocchi leggeri; quindi gli impone le mani)

Come a noi fu promesso, So ward es uns verhiessen,


così il tuo capo io benedico, so segne ich dein Haupt,
per salutarti re. als König dich zu grüssen.
Tu - puro, Du - Reiner!
che soffri e porti compassione, Mitleidvoll Duldender,
che sai, e porti salvazione! heiltatvoll Wissender!
Come tu del redento i dolori hai dolorato, Wie des Erlösten Leiden du gelitten,
così l’ultimo peso togli ora dal suo capo! die letzte Last entnimm nun seinem Haupt!

PARSIFAL PARSIFAL
(Attinge, inosservato, acqua dalla fonte, s’inchina, sopra Kundry, che gli sta ancora davanti inginocchiata,
e le asperge il capo)
Al rito mio primo così io adempio: - Mein erstes Amt verricht‘ ich so: -
prendi il battesimo, die Taufe nimm,
e credi al Redentore! und glaub‘ an den Erlöser!

(Kundry curva profondamente il capo fino a terra e sembra presa da pianto convulso)
(Parsifal si volta e guarda con dolce estasi sulla selva e sul prato, che ora rilucono in luce antimeridiana)

Oh come bello m’appare oggi il prato! Wie dünkt mich doch die Aue heut so schön!
Bene io mi trovai tra fior di meraviglia, Wohl traf ich Wunderblumen an,
che intorno a me cupidi s’attorcevan dino al die bis zum Haupte süchtig mich umrankten;
capo; doch sah ich nie so mild und zart
e pure mai io vidi sì mansueti e teneri, die Halme, Blüten und Blumen,
fiori e steli in fioritura; noch duftet‘ all‘ so kindisch hold
né mai così tutto odoò di cara fanciullezza, und sprach so lieblich traut zu mir.
né così mi parlò intimo e soave!

GURNEMANZ GURNEMANZ
È l’incantesimo questo del Venerdì Santo, o Das ist Karfreitags-Zauber, Herr!
Signore.

PARSIFAL PARSIFAL
O giorno, ahimè, di dolore supremo! O wehe, des höchsten Schmerzentags!
Ma non dovrebbe, penso, quel che qui fiorisce, Da sollte, wähn‘ ich, was da blüht,
quel che qui respira e vive e ancor rivive, was atmet, lebt und wiederlebt,
in lutto, ahimè, soltanto lagrimare? nur trauern, ach! und weinen?

GURNEMANZ GURNEMANZ
Tu vedi: non è così. Du siehst, das ist nicht so.
Son queste le lagrime del peccatore pentito, Des Sünders Reuetränen sind es,
le quali oggi con rugiada sacra die heut mit heil‘gem Tau
hanno irrorato il prato e la campagna: beträufet Flur und Au‘:
egli così li ha fatti fiorire. der liess sie so gedeihen.
Ed ora è lieta ogni creatura Nun freut sich alle Kreatur
sull’orma amica del Redentore, auf des Erlösers holder Spur,
e a lui vuol consacrar la sua preghiera. will sein Gebet ihm weihen.
Lu stesso in croce ella non può contemplare: Ihn selbst am Kreuze kann sie nicht erschauen:

45
Wagner: Parsifal - atto terzo

e però leva lo sguardo verso l’uomo redento; da blickt sie zum erlösten Menschen auf;
che dal gravame del peccato libero si sente, der fühlt sich frei von Sündenlast und Grauen,
e puro e santo per l’amor del divino sacrifizio. durch Gottes Liebesopfer rein und heil:
Di questo ora s’avvedon stelo e fiore sui prati: das merkt nun Halm und Blume auf den Auen,
che non li calpesta, oggi, piede di uomo. dass heut des Menschen Fuss sie nicht zertritt,
Ma a quel modo che Dio con celeste pazienza doch wohl, wie Gott mit himmlischer Geduld
di lui ebbe pietà, per lui sofferse, sich sein erbarmt‘ und für ihn litt,
così anche l’uomo oggi con clemenza pia, der Mensch auch heut in frommer Huld
alleviando il suo passo, li risparmia. sie schont mit sanftem Schritt.
Ecco, ne rende grazie ogni creatura, Das dankt dann alle Kreatur,
quante han qui fiore e presto periranno, was all‘ da blüht und bald erstirbt,
perché oggi la natura discolpata da die entsündigte Natur
conquista il giorno della sua innocenza! heut ihren Unschuldstag erwirbt.
(Kundry ha rialzato lentamente il capo e con gli occhi umidi leva lo sguardo verso Parsifal in atto di rac-
colta, tranquilla preghiera)
PARSIFAL PARSIFAL
Appassire io vidi le a me ridenti un giorno: Ich sah sie welken, die einst mir lachten:
chi sa non aspirino oggi anch’esse a reden- ob heut sie nach Erlösung schmachten? -
zione? - Auch deine Träne ward zum Segenstaue:
Diverrà anche la lagrima tua rugiada feconda: du weinest - sieh! es lacht die Aue.
tu piangi... guarda! E ride il prato!

(La bacia lievemente in fronte)


(Lontano concerto di campane, che lento lento cresce in romba)
GURNEMANZ GURNEMANZ
Mezzogiorno: - Mittag: -
è questa l’ora: - Die Stund‘ ist da: -
Lascia, o signore, che ti guidi il tuo servo! – gestatte Herr, dass dich dein Knecht geleite. –

(Gurnemanz è andato a prendere il suo mantello di Cavaliere del Gral; aiutato da Kundry, ne riveste Par-
sifal. Parsifal impugna solennemente la lancia e insieme con Kundry segue lentamente Gurnemanz, che fa
da guida. - Il paesaggio muta molto lentamente allo stesso modo come nel primo atto, però da destra verso
sinistra. I tre personaggi rimangono per un certo tempo visibili, per scomparire del tutto, quando la fore-
sta sempre più dirada per far posto a passaggi coperti dentro la roccia. Ivi il concento delle campane si fa
sentire sempre più forte. Apertesi le pareti della roccia, la gran sala del Gral riappare, come nel primo atto,
tranne per il fatto che mancano le mense. - Luce fosca. - Da una parte entrano i cavalieri, che portano,
nella sua bara, il cadavere di Titurel: dall’altra, coloro che accompagnano Amfortas sulla lettiga, preceduti
dallo scrigno coperto che contiene il “Gral”.)
(Canto dei Cavalieri durante l’ingresso dei cortei)
PRIMO CORTEO ERSTER ZUG
(col “Gral” e Amfortas)
Chiuso nel suo scrigno accompagnamo Geleiten wir im bergenden Schrein
il Gral a santo rito. den Gral zum heiligen Amte,
Nel fosco scrigno chi tenete chiuso, wen berget ihr im düst‘ren Schrein
e in lutto trasportate? und führt ihr trauernd daher?

46
Wagner: Parsifal - atto terzo

SECONDO CORTEO ZWEITER ZUG


(con la bara di Titurel)
Questo scrigno di lutto chiude l’eroe, Es birgt den Helden der Trauerschrein,
chiude il santo e il forte, er birgt die heilige Kraft,
cui Dio un giorno donò sé stesso a custodire: der Gott einst selbst zur Pflege sich gab:
Titurel trasportiamo. Titurel führen wir her.

PRIMO CORTEO ERSTER ZUG


(Mentre i due cortei, passandosi vicino, s’incrociano)
Chi mai l’ha ucciso l’uom che , da Dio protetto, Wer hat ihn gefällt, der in Gottes Hut
protesse un giorno Dio stesso? Gott selbst einst beschirmte?

SECONDO CORTEO ZWEITER ZUG


L’uccise il peso vincitore degli anni, Ihn fällte des Alters siegende Last,
poiché il Gral non più potè contemplare. da den Gral er nicht mehr erschaute.

PRIMO CORTEO ERSTER ZUG


Chi la grazia del Gral gli impedì di contem- Wer wehrt‘ ihm des Grales Huld zu erschauen?
plare?

SECONDO CORTEO ZWEITER ZUG


Colui che accompagnate, custode peccatore. Den dort ihr geleitet, der sündige Hüter.

PRIMO CORTEO ERSTER ZUG


Oggi l’accompagnamo, perché oggi una volta Wir geleiten ihn heut, weil heut noch einmal
ancora - zum letzten Male! -
- l’ultima! - will des Amtes er walten.
egli vuol compiere il rito.

SECONDO CORTEO ZWEITER ZUG


(Amfortas si trova ora adagiato sul giaciglio dietro l’ara del Gral e davanti a lui è stata deposta la bara:
durante quel che segui, i Cavalieri si rivolgono ad Amfortas.)
Sventura! Sventura! O custode del Gral! Wehe! Wehe! Du Hüter des Grals!
Per l’ultima volta Zum letztenmal
sii esortato al rito! sei deines Amts gemahnt!

AMFORTAS AMFORTAS
(stanco, alzandosi un poco)
Sì - Sventura! Sventura! Sventura sopra di me! Ja - Wehe! Wehe! Weh‘ über mich!
Così di mio volere grido a voi. So ruf‘ ich willig mit euch.
Da voi più volentieri accetterei la morte, - Williger nähm‘ ich von euch den Tod, -
mitissima espiazione del peccato! der Sünde mildeste Sühne!
(La bara viene aperta. Alla vista del cadavere di Titurel, tutti prorompono in un grido violento di dolore)
AMFORTAS AMFORTAS
(sollevandosi alto dal suo giaciglio, volto verso il cadavere)
Padre mio! Mein Vater!
Benedetto tra tutti gli eroi! Hochgesegneter der Helden!
47
Wagner: Parsifal - atto terzo

Tu, purissimo, cui un giorno gli angeli s’inginoc- Du Reinster, dem einst die Engel sich neigten:
chiarono: der einzig ich sterben wollt‘,
io, che solo volevo morire, dir - gab ich den Tod!
a te - ho dato la morte! Oh! der du jetzt in göttlichem Glanz
O tu, che ora in splendore divino den Erlöser selbst erschaust,
il Redentore stesso contempli, erflehe von ihm, dass sein heiliges Blut, -
da lui impetra che il suo santo sangue, - wenn noch einmal heut sein Segen
se pure la sua benedizione ancora una volta die Brüder soll erquicken,
oggi wie ihnen neues Leben -
ai fratelli conforto deve portare, mir endlich spende - den Tod!
come a loro nuova vita - Tod! - Sterben: -
a me così largisca infin - la morte! einz‘ge Gnade!
Morte! - Morire: - Die schreckliche Wunde, das Gift, ersterbe,
unica grazia! das es zernagt, erstarre das Herz!
La tremenda velenosa ferita si consumi, Mein Vater! Dich - ruf‘ ich,
e irrigidisca il cuore, che il velen rode! rufe du ihm es zu:
Padre mio! Te - io chiamo, „Erlöser, gib meinem Sohne Ruh‘!“
e tu a Lui il mio grido ripeti:
“Redentore, a mio figlio dà riposo!”

I CAVALIERI DIE RITTER


(facendo ressa verso Amfortas in confuso groviglio)
Scoprite il Gral! - Enthüllet den Gral! -
Adempi il rito! Walte des Amtes!
Tuo padre t’esorta: - Dich mahnet dein Vater: -
lo devi! Lo devi! Du musst, du musst!

AMFORTAS AMFORTAS
(balzando con furente disperazione e precipitandosi tra i Cavalieri che arretrano)
No! - Non più! Ah! Nein! - Nicht mehr! - Ha!
Già sento intorno a me farsi notte di morte, Schon fühl‘ ich den Tod mich umnachten,
e dovrei ancora una volta in vita ritornare? und noch einmal sollt‘ ich ins Leben zurück?
Deliranti! Wahnsinnige!
Chi vuole mai costringermi alla vita, Wer will mich zwingen zu leben,
da poi che sol la morte voi mi potete dare? könnt ihr doch Tod mir nur geben?

(strappandosi la veste)
Eccomi qui, - ecco la ferita aperta! Hier bin ich, - die offne Wunde hier!
Il sangue che m’avvelena, ecco ne scorre: Das mich vergiftet, hier fliesst mein Blut:
fuori l’armi! Le spade vostre piantate heraus die Waffen! Taucht eure Schwerte
a fondo - a fondo, fino all’elsa! tief - tief, bis ans Heft!
Su, eroi: Auf! Ihr Helden:
uccidete il peccatore e il suo tormento, - tötet den Sünder mit seiner Qual, -
per sé stesso allora il Gral vi splenderà!... von selbst dann leuchtet euch wohl der Gral!...

(Tutti sono arretrati spaurendo, davanti ad Amfortas, che rimane in piedi, solo, in terribile delirio. - Par-
sifal, accompagnato da Gurnemanz e Kundry, è apparso inosservato tra i Cavalieri; s’avanza, protende la
lancia e tocca con la punta il fianco d’Amfortas)
PARSIFAL PARSIFAL
Soltanto un’arma vale: - Nur eine Waffe taugt: -

48
Wagner: Parsifal - atto terzo

chiude la ferita, die Wunde schliesst


la lancia soltanto che l’ha aperta. der Speer nur, der sie schlug.
(Il viso di Amfortas s’illumina di un’estasi santa; dalla grande commozione sembra barcollare. Gurnemanz
lo sostiene)

PARSIFAL PARSIFAL
Sanato sii - purificato e assolto! Sei heil - entsündigt und entsühnt!
Poiché io sono, che ormai al tuo rito adempio. Denn ich verwalte nun dein Amt.
Benedetto sia il tuo dolore, Gesegnet sei dein Leiden,
che la forza suprema della compassione das Mitleids höchste Kraft
e la potenza d’un purissimo sapere und reinsten Wissens Macht
donò ad un timido folle! dem zagen Toren gab.
(Parsifal avanza verso il mezzo, levando innanzi a sé alto la lancia)
La santa lancia - Den heil‘gen Speer -
ecco io vi rendo! - ich bring‘ ihn euch zurück! -
(Tutti, al colmo dell’ebrezza, volgono lo sguardo alla lancia sollevata. Fisso lo sguardo alla sua punta, Par-
sifal continua ispirato)
Oh! di quale miracolo, altissimo trionfo! Oh! Welchen Wunders höchstes Glück!
Da quella ch’ebbe potere di chiudere la tua Der deine Wunde durfte schliessen,
ferita, ihm seh‘ ich heil‘ges Blut entfliessen
un santo sangue scorrere contemplo, in Sehnsucht nach dem verwandten Quelle,
bramoso volto alla congiunta fonte, der dort fliesst in des Grales Welle. -
che nell’onda del Gral colà fluisce. - Nicht soll der mehr verschlossen sein:
Non deve più rimaner chiuso: Enthüllet den Gral! - Öffnet den Schrein!
scoprite il Gral! - Apritene lo scrigno!

(Parsifal sale i gradini dell’ara, toglie il “Gral” dallo scrigno aperto dai ragazzi e, inginocchiatosi, si spro-
fonda, con silenziosa preghiera, nella sua contemplazione. - Lento, mite raggiare del “Gral”. - Penombra
crescente in basso, mentre dall’alto cresce il bagliore)
TUTTI ALLE
(con voci, così alla media come alla somma altezza, sommessamente, in modo appena percettibile)
Miracolo d’altissima salute! Höchsten Heiles Wunder!
Redenzione al Redentore! Erlösung dem Erlöser

(Raggio luminoso; abbagliante fulgore del “Gral”. Dalla cupola scende a volo aperto una bianca colomba,
arrestandosi sul capo di Parsifal. - Kundry, lo sguardo levato verso di lui, cade lentamente a terra esanime
davanti a Parsifal. Amfortas e Gurnemanz, in ginocchio, rendono omaggio a Parsifal, il quale traccia col
Gral un gesto di benedizione sui cavalieri adoranti)

FINE DELL’OPERA

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