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gelo S. Michele,
1883, 409).
I fischietti di terracotta cui fa riferimento Pitrè riproducono le immagi-
ni dei personaggi della Sacra Famiglia e dei Santi secondo i canoni dell'ico-
nografia cattolica ufficiale.4 Relativamente alla loro origine va, però, subito
detto che i fischietti rappresentano una filiazione diretta di un altro settore
della ceramica popolare siciliana specializzato nella produzione di pastori
da presepe.5 I costruttori di pastori, detti pasturara (cfr. Pitrè 1881, 439)
realizzavano delle figure antropomorfe destinate ad animare il presepe du-
rante le feste natalizie: «V'è in tutta l'Isola una specie di lista tradizionale
dei pastori per un presepio» (Pitrè 1913, 432). Si tratta dei personaggi con
cui venivano allestite le diverse scene di cui era composto il presepe.6
La lavorazione di queste statuine veniva eseguita con l'ausilio di stampi
di gesso che di norma non erano però dotati di un calco per la parte poste-
riore della figura, che veniva così lasciata piatta sul retro. L'applicazione di
un dispositivo sonoro sul lato liscio diede in seguito origine a un nuovo e
originale filone dell'artigianato della ceramica, quello dei «Santi fischianti»,
caratterizzato da una ricca tipologia morfologica qual è quella che ci è stata
tramandata dalle fonti museali.7
E interessante notare come la creazione di un nuovo repertorio artistico
avvenga, in questo caso, in dipendenza dell'inserimento di suoni e colori.
Una volta dotate di un fischietto, infatti, queste piccole sculture si contrad-
distinsero per la intensità dei «colori dati a piene mani» (Cocchiara 1957,
I, 54). Non è possibile in questa sede approfondire l'esame di questo aspet-
to ma sarebbe interessante condurre un'analisi che evidenziasse quali rela-
zioni siano possibili sul piano simbolico tra suoni e colori. In questa pro-
spettiva sarebbe forse possibile stabilire una corrispondenza tra il sibilo
acuto del fischio e la vivacità dei colori, ai quali ben si attaglierebbe la de-
finizione di «squillanti». Spingendoci più oltre potremmo addirittura ravvi-
sare in essi e nel loro reciproco combinarsi una sorta di «sonorità cromati-
2. Il fischietto, nato
chiamo da caccia, ha as
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via la considerazione che di essi si è affermata nel mondo occidentale fin
dal XVIII secolo è quella che ne ha privilegiato la funzione ludica restrin-
gendone il contesto d'uso al mondo infantile. Va precisato che a partire
dalla seconda metà del secolo scorso l'incontro della riflessione evoluzioni-
sta con il metodo positivista ha prodotto una cristallizzazione di questa im-
postazione, tuttora in parte persistente.
In tempi più recenti i fischietti di creta non trattenuti da una funziona-
lità che ne rinnovasse il valore simbolico giustificandone la presenza all'in-
terno dei contesti celebrativi - che dal secolo scorso ad oggi hanno subito
un notevole processo di trasformazione - e battuti sul piano commerciale
dalla produzione di oggetti di plastica e metallo su scala industriale, sono
caduti in disuso. Mentre in passato i fischietti di terracotta venivano pro-
dotti in quasi tutti i numerosi centri della Sicilia in cui viva era l'arte della
ceramica, oggi l'eco di quella diffusa e variegata produzione di cui parla Pi-
tre è ormai quasi spenta. Sebbene, attualmente, si stia registrando una ri-
presa di temi e soggetti tradizionali che proviene dal versante della cerami-
ca popolare.
Da registrare come unico il caso di Caltagirone (Catania), dove la tradi-
zione dei fischietti di terracotta non è mai venuta meno. Qui, però, va se-
gnalata l'opera della famiglia Judiei che ha continuato a tramandare da pa-
dre in figlio strumenti, tecniche e repertori assumendo di fatto un ruolo di
custode di un «pezzo» di memoria collettiva.9
Non secondario, inoltre, il contributo di alcuni piccoli centri dove per-
siste la lavorazione di un unico tipo di fischietto - per esempio un uccellet-
to nel caso di Burgio (Agrigento) e Collesano (Palermo).10
Per quanto concerne più in particolare la nuova produzione di fischiet-
ti, svincolata cioè dal legame con un patrimonio tipologico tradizionale, va
8 Per i problemi relativi alla sinestesia in musica cfr. Merriam 1990, pp. 100-114.
9 Sui ceramisti della famiglia Judiei, si vedano Uccello 1977a e Burgaretta 1989. Per
quanto riguarda la tecnica artigianale ancora oggi seguita da Mario Judiei, abbiamo realizzato una
ripresa audiovisiva di tutte le fasi della lavorazione dei fischietti d'argilla. Il video è oggi custodi-
to presso l'archivio del Folkstudio di Palermo (G. Finocchiaro - G. Moroni, I fischietti di terra-
cotta della bottega di Mario Judiei di Caltagirone , 4 videocassette U-Matic 3-4, Caltagirone (Cata-
nia 6/5/1993. Videoripresa di F. La Bruna, fotografie di R. Perricone).
10 A Burgio abbiamo realizzato presso la bottega della famiglia Caravella una ripresa audio-
visiva della lavorazione di un fischietto di terracotta modellato a mano libera. Il video è oggi cu-
stodito presso l'archivio del Folkstudio di Palermo (G. Finocchiaro, La costruzione di fischietti di
terracotta in un laboratorio artigiano a Burgio , 6 videocassette U-Matic 3/4, Burgio (Agrigento)
16/4/1993. Videoripresa di F. La Bruna, fotografie di R. Perricone).
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14 Analoghe descrizioni del ceràulo vengono fornite da: Avolio 1875; Castelli 1878; Pitrè
1881, 1889-IV.
15 Descrizioni di fischietti simili, ma caratterizzati da un uso differente e inseriti in diversi
contesti, si trovano in Di Mino 1931; Gattuso 1970; Pitrè 1883.
16 L'agiografia cristiana non attribuisce soltanto a S. Paolo le «virtù soprannaturali» di gua-
rire dal morso di rettili ed insetti velenosi. Altri come S. Egidio, S. Vito, S. Patrizio, S. Foca e i
SS. Cosma e Damiano risultano infatti dotati della stessa capacità.
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20 Le ragioni di questa usanza vanno ricercate tenendo presenti le norme che regolano il vi-
vere sociale. In una piccola comunità è percepito come pericoloso qualsiasi comportamento che
rechi con sé - anche solo potenzialmente - il rischio della sottrazione di un bene materiale. Il ma-
trimonio tra vedovi costituisce in tal senso una violazione delle norme. Esso, cioè, rappresenta un
danno economico per coloro che destinati ad ereditare l'eventuale patrimonio del vedovo devono
in seguito fare i conti con i diritti acquisiti dalla nuova consorte e dalla sua discendenza. Anche il
matrimonio fra persone con notevole scarto di età rappresenta una pericolosa deviazione dalla
norma. In questo caso non si tratta di beni economici materiali ma della capacità di procreazione.
Una giovane donna (o un giovane uomo) esce indebitamente dall'orizzonte di quanti sono ancora
in cerca di un partner. Si confrontino in proposito le varie posizioni espresse dagli studiosi sullo
charivari-. Ginzburg 1982; Le Goff-Schmitt 1981; Lévi-Strauss 1966; Thompson 1981.
21 Tale usanza era particolarmente diffusa a Palermo dove migliaia di bambini preparavano
le cosiddette variceddi (piccoli simulacri) da recare in processione il giorno dell'Assunta (15 ago-
sto). Cfr. Pitre 1900.
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23 Un'analisi dal punto di vista organologico contenente una suddivisione dei fischietti che
rappresenta una applicazione coerente dei principi tassonomici proposti da Sachs e Hornbostel si
trova in Nixdorff 1974.
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qui il fischietto tra loro esuffi-
rileviamo il flautonon che sotto risultano il profilo tra loro termino- suffi-
cientemente differenziati. Anche facendo riferimento alla terminologia dia-
lettale in uso in Sicilia la questione si ripropone in modo esattamente equi-
valente.25 A titolo d'esempio basterà qui ricordare che già Pitrè adopera il
termine friscalettu per indicare sia il flauto di canna che il fischietto di ar-
gilla.26 Come notava Linda Germi «la terminologia, particolarmente in Ita-
lia, pone dei quesiti» (Germi 1977, 72). La stessa studiosa scrivendo a tale
proposito precisava per es. che «Una delle confusioni terminologiche più
frequenti è quella relativa agli strumenti ad ancia con o senza sacca. [...] col
termine ciaramella spesso (sempre in Sicilia) si intende lo strumento ad an-
cia con sacca. A sua volta il termine zampogna, che per alcuni indica lo
strumento con sacca, per altri indica invece il piffero e la ciaramella» (Ivi,
73). L'importante contributo di Germi rappresenta, come avverte ella stes-
sa, un «primo e parziale tentativo di sistemazione dei dati sugli strumenti
musicali popolari in Italia (Ivi, 58). Raccordando tale proposta a più cir-
coscritti obiettivi di interesse «regionale», riteniamo utile tracciare un
24 Per un'analisi delle questioni relative ai criteri di distinzione tra musica e non-musica e
per un esame dei modelli di rappresentazione dei fenomeni musicali in senso ampio si vedano
Blacking 1986; Merriam 1990; Nattiez 1987; Schafer 1985. Per quanto riguarda l'area sicilia-
na in particolare si veda Bonanzinga 1991.
25 Questo aspetto terminologico in particolare, in riferimento sia alla lingua italiana che al
dialetto siciliano, è stato esaminato in un nostro precedente lavoro (Finocchiaro 1994).
26 Cfr. Pitrè 1883, pp. 408-409.
itinerario di ri
cessario proced
tati a quanto è
nere presente i
filologica, ai fi
senso e le ragion
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L'article analyse la tradition sicilienne des sifflets en terre cuite, dont on exa-
mine ici les antecedents historiques, les modalités de fabrication, les typologies fi-
guratives, les valeurs symboliques et fonctionnelles ainsi que les aspects organologi-
ques. On met en évidence en particulier le lien qui rapproche les sifflets en terre
cuite aux contextes rituels des fêtes traditionnelles. A ce propos l'Auteur présente
des documents qui contribuent à étendre les connaissances relatives à ce domaine
des études folkloriques siciliennes.
Der Artikel bringt eine Untersuchung über das Herkommen der Terrakot-
tapfeifchen in Sizilien ein. Man zieht in Erwägung die historischen Vorereignisse,
die Herstellungsarten, die bildenden Typologien, die symbolischen funktionellen
Werte und die organologischen Hinsichten. Besonders wird die Beziehung zwi-
schen Terrakottapfeif ehern und Festritualen betont. In diesem Zusammenhang ge-
winnt man einige Zeugnisse wieder, die die Kenntnisse in diesem Bereich der si-
zilianischen Volkskunde erweitern können.