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Sardegna nuragica 1
Collana
Appunti di Archeologia
Giovanni Lilliu
Giovanni Lilliu
SARDEGNA NURAGICA
Cura editoriale
Paola Sotgiu
Sardegna nuragica
ISBN 88 - 89801 - 11 - 5
La casa editrice esperite le pratiche per acquisire tutti i diritti relativi al corredo iconografico della presente opera, rimane a disposizione di quanti avessero comunque a vantare ragioni in proposito.
Il Maestrale
SARDEGNA NURAGICA
Nuraghe Lo sa,
Abbasanta
Tomba di Giganti
S e d d a e S a C a u d e b a,
Villanovaforru
Su Nuraxi,
Barumini
(nella materia venne purtroppo anche linganno di centinaia di falsi orripilanti, che fecero mostra privilegiata di s nel
Museo Archeologico e Scienze naturali di Cagliari, sorto
nel 1802 e vi restarono sino a
quando non li cacci via Ettore Pais alla fine del secolo). Fu
Alberto della Marmora, che
alla passione ornitologica e di
geologo e allattenzione per la
storia e le tradizioni dellisola
N u r a g h e S . A n t i n e,
Torralba
Ricostruzione
di capanna circolare
Su Nuraxi, Barumini
SEQUENZA E CRONOLOGIA
DELLA CIVILT NURAGICA
Friarosu - Mogorella
S. Sabina - Silanus
Molineddu - Oristano
Palmavera - Alghero
22 Sardegna Nuragica
URBANISMO ED EDILIZIA
Nuraghe Losa,
Abbasanta
Tempio a megaron
a Serra Orrios, Dorgali
Il nuraghe-castello si ergeva,
pi da vicino, ma separato da
muraglia per tutelare la privacy del principe e della famiglia
e, nello stesso tempo, segnare
il potere ai sudditi, in prossimit quando non in contiguit
del borgo. I palazzi-fortilizi di
Palmavera-Alghero, Losa-Abbasanta, Su Nuraxi-Barmini,
Genna Maria-Villanovaforru,
Seruci-Gonnesa e altri sono
esemplari al riguardo. Spirano
unaria di Medioevo in anticipo di duemila anni.
Preparato nel Bronzo medio, il tipo del borgo nuragico
28 _ Sardegna nuragica
Il complesso di
G en na Maria, Villanovaforru
Il villaggio di Barumini
Sardegna nuragica _ 33
I NURAGHI
ellottica protosarda
che si fonda sul costruire in rotondo
(ottica barbarica nel senso
che non classica, il classico va sullortogonale), il nuraghe la forma esemplare, la
pi vistosa, la veramente architettata.
Il paesaggio sardo colpisce a
prima vista per la pleiade di
volumi fisici rotondi che si
succedono in continuit insistenti, martellanti tanto da fissarsi nellocchio e nella mente
dei visitatori come elemento
assolutamente caratteristico di
una terra e duna civilt straordinarie, dallapparenza mitica, come una sorta di simbolo
e di bandiera dun popolo.
Questi volumi rotondi sono i
volumi dei nuraghi. E i nura-
Sardegna Nuragica 41
nata al centro dalla torre maggiore (la torre antica) assomigliabile a un mastio.
Lintegrazione della massa
avvolgente al nucleo pu avvenire in tre modi: frontalmente, di lato, e a giro intero o
parziale. Nelladdizione frontale, un semplice cortile precede la torre maggiore (Giba e
scorca-Barisardo), oppure un
cortile racchiuso allestremit
opposta da una torre minore
(Molineddu-Sneghe); altrimenti due torri minori coas-
Ricostruzione
ipotetica del complesso
nuragico di Barumini
42 Sardegna Nuragica
Sardegna Nuragica 43
Laddizione laterale tangenziale d luogo a variet notevole di schemi integrati: combinazione di nucleo e una torre (Pliga-Loceri), o due torri
(Su Concali-Tertena), o una
torre e cortile (Mudegu-Mgoro), o due torri e due cortili
(Santa Sofia-Gspini) e infine
tre torri (Noddule-Nuoro). Il
fasciame concentrico sviluppa
forme polilobate, nelle quali i
lobi sono dati dagli elementi
turriti periferici. Si hanno cos
nuraghi trilobati a torri marginali sporgenti, unite da cortine rettilinee (Pranu NuracciSiris) o curvilinee (Longu-Cglieri), oppure con sequenza
continua ad andamento concavo-convesso di torre e cortile (Santu Antine, Losa, Logomache-Fonni). In altri nuraghi
lo schema concentrico quadrilobato, con andamento di
torri e cortine spezzato (Su
Nuraxi) o a sinuosit continua
(Santa Barbara-Macomr). Infine si hanno impianti di avvolgimento pentalobati (Orru-
N u r a g h e S . B a r b a r a,
Macomer
Miracoli di ingegneria se
rapportati allepoca, ai quali
sta dietro una salda organizzazione.
Matura ingegneria e disegno
funzionale che si esplicano
nel completamento dei nuraghi polilobati con cinte avanzate (antemurali), costruite a
protezione dei baluardi interni. Le lizze, che si lasciano
dietro lo spazio necessario per
il passaggio, la manovra e, alloccasione, il rifugio di persone e di cose, si snodano in
torri (sino a sette) con unico o
doppio ordine di feritoie e
cortine di congiunzione, pur
esse munite di feritoie, cui si
addossano allinterno le scale
in muratura per salire al piano
di ronda: il duplice accesso
guardato da saettiere (Palmavera-Alghero, Su Nuraxi, Genna Maria, Orrubiu e altri).
Nellantemurale di nuraghe
Losa fu applicato un dispositivo a cremagliera con feritoie a
tiro incrociato. In una delle
torri della cremagliera, inter46 _ Sardegna nuragica
Sardegna nuragica _ 47
N u r a g h e A l b u c c i u,
Arzachena
LE TOMBE
Tomba di Giganti
Camp u Lo ntanu, Florinas
La prima (relativa alla maggioranza di essi) che la pianta resta conclusa in ununica
celletta di forma rotonda, per
lo pi con soffitto concavo
(per esempio San Giorgio-Sassari) o rettangolare ed ellittico-ovale (per esempio S. Maria de iscalas I-Osilo, ChercosUsini, Sas Puntas o Binza de sa
Punta-Tissi). Alcune grotticelle a cameretta rettangolare mostrano una banchina perimetrale, che include una fossa intorno alla quale si girava per
non calpestare i defunti, e nicchiette sovrastanti per offerte
(Molaf-Sassari, Siscia e sas
piras I-Usini). Sono simili a ipogei dellisola di Maiorca (per
esempio Son Sunyer 5-Palma)
del Bronzo antico balearico
(dal 1800 al 1500 a.C.).
La seconda caratteristica
consiste nellarchitettura della
facciata che presenta, scolpita
nella roccia, una stele ricurva
sopra la porticina dingresso
ai cui lati, talvolta, si rilevano
dei sedili. Inoltre, sullalto del
prospetto allinizio della copertura esterna talora conformata a sezione di botte (Campu Lontanu-Florinas), figurano costantemente tre incavi
Sardegna nuragica _ 51
ti inumati collettivamente),
furono costruite, in questo periodo, in diverse parti della
Sardegna. Basti ricordare i sepolcri megalitici, con struttura
ortostatica, di Li Lolghi e Coddu Vecciu-Arzachena, di Monte de sape-Olbia, di Su Cuaddu de Nixis-Lunamatrona,
poi trasformati in tombe di
Giganti con stele arcuata nel
mezzo dellesedra, nellandante Bronzo antico e nei primi
tempi del Bronzo medio. Nella prima fase nuragica furono
fabbricate le alles di San Michele e Tramassunele-Fonni,
che si distinguono per essere
fornite nel prospetto di larghissima stele trapezoidale col
portello scolpito alla base. Ma
nel Bronzo antico nasce e si
sviluppa soprattutto la tomba
di Giganti, di stile dolmenicoortostatico. Questa si differenzia dalla alle per il disegno
del prospetto a esedra concava, definita da lastroni infitti
verticalmente che vanno crescendo in elevazione dalle estremit delle ali al centro dove domina, con valore architettonico e significato simbolico, lalta stele monolitica o bilitica, con uno o due listelli
trasversali, talvolta con incavi
(finestrelle finte) al lato della
porticina ricavata al piede della stessa stele. Esempio assai
antico la tomba di Giganti di
Aiodda-Nurallao, con stele arcuata a finestrelle finte (come
Tomba di Giganti
S u Cuaddu de Nix is, Lunamatrona
Ricostruzione ideale
di Tomba di Giganti
Tomba di Giganti
Madau, Fonni
lare, nellesatto centro, la mostra tersa della facciata, composta da filari orizzontali regolari di conci sulla base ortostatica di lastroni di perfetta finitura. Davanti al portello sta
il focolare rituale di purificazione. La facciata emerge tutta
in vista sino dalla base che nel
resto della tomba nascosta
da un tumulo di terra e pietre
di rincalzo alla struttura dimpianto, inclinato verso lesterno per facilitare lo sdoccio dellacqua piovana (allinterno del
tumulo sono stati rinvenuti
mazzuoli, asce a gola, percussori di pietra dura, gettati l in
pezzi, dopo aver servito a tagliare e rifinire il materiale litico delle strutture della nuova
tomba).
Il tumulo si ferma allaltezza
duna crepidine che gira intorno al vano sepolcrale, e fa luogo alla sofisticata sovrastruttura di coronamento che risalta in bella evidenza architettonica con la sagoma a naveta
(simbolo della barca dei morti e del viaggio ultraterreno)
per laltezza di m 1,50 sopra la
platea. Elementi del corredo
funerario (cote, braccialetto di
bronzo, fuseruola fittile), oltre
le ceramiche, suggeriscono la
presenza di morti dei due sessi. Assidua era la presenza dei
parenti nellarea cerimoniale
dellesedra, e copiosa lofferta
di cibo e bevanda contenuti in
vasi di terracotta lisci e decoSardegna nuragica _ 59
rati con la tecnica dellimpressione a pettine tipica dellepoca, rinvenuti in pezzi per essere caduti dal bancone su cui
erano stati deposti allorigine.
Si aggiungono, tra i doni, macine e pestelli di pietra associati allofferta di grano e orzo,
Tomba di Giganti
di Sena e Tom es, Dorgali
MONUMENTI DI CULTO
quasi tutti in basalto, una roccia scura adatta, come le forme stilizzate e astratte, al dominio dellaldil. Significativi
appaiono i btili conici fallici e
con mammelle (Tamuli-Macomr), nei quali facile riconoscere lentit maschile e quella
femminile che, coniugandosi
presso la stessa tomba, simboleggiano la copulazione di divinit dei due sessi al fine di ricreare la vita spenta nei morti.
Ierogamia sessuale allusa anche nellaccoppiamento di segni di falli e mammelle in altre
tombe di Giganti.
Quanto ai btili tronco-conici, ve ne sono con incavi
scolpiti tutto allingiro poco
sotto la sommit in numero dispari (da tre a cinque). Gli incavi rappresentano occhi e,
nellessenza, il monolite subantropomorfo vuole figurare
una divinit guardiana dei defunti, una sorta di Argo panopts, cio dai numerosi occhi
(sar la dea degli occhi neolitica, sar un essere assimilabile al mostro dai quattro occhi e quattro braccia, due spade e due scudi effigiato in statuine di bronzo del santuario
di Abini-Teti?).
Sardegna nuragica _ 63
Pozzo Sacro di
S a n t a C r i s t i n a,
Paulilatino
Pozzo Sacro di
S anta Vit toria, Serri
un corpo costruttivo, orientato da nord-nord-ovest a sudsud-est, lungo m 17,47. Vestibolo di pianta trapezoidale di
m 2,62 x 1,87, scala di 17 gradini, vano del pozzo di m 1,25
di diametro, altezza al culmine della pseudocupola m 6,81
con 28 filari di schisto; lo copre unintercapedine in origine voltata. Eccezionale il cortile esterno, circolare, con sedili alla base delle
pareti, accessibile dal piano
di campagna
scendendo
una scala di
quattro gradini.
Forse ledificio fu
costruito nei secoli finali del II millennio
a.C., ristrutturato verso il
IX-VIII secolo. Nel VII-VI vi
fu esposta in voto una statuetta lignea. Il pozzo di S. Anastasia, contornato da recinti e
vani rotondi con sedili, nicchie, focolari e un btilo, un
edificio lungo m 12 circa,
atrio rettangolare di m 3,50 x
2,10, scala di 12 gradini, tholos di m 3,55 di diametro x
5,05 daltezza. Cos era verso
il XIII-XII secolo a.C.
Poi, intorno al IX secolo, fu
ristrutturata la facciata in calcare, tutta scolpita con fregi
geometrici a zig zag, spina di
pesce, cerchielli concentrici,
bozze mammillari sulla trabeazione a conci dentellati e
Fonte Sacra di
S u Tem piesu, Orune
Sardegna nuragica _ 71
confermano questi tre momenti della storia delledificio, conveniente, nel nucleo
tecnicamente pi ricercato
tanto da sembrare di stile
classico, alla stagione delle
aristocrazie.
Principesco il pozzo di
Santa Cristina, che rappresenta il culmine dellarchitettura
dei templi delle acque. cos
equilibrato nelle proporzioni,
sofisticato nei tersi e precisi
paramenti dellinterno, studiato nella composizione geometrica delle membrature, cos razionale in una parola da
non capacitarsi, a prima vista,
che sia opera vicina al 1000
a.C. e che labbia espressa larte nuragica, prima che si affermassero nellisola prestigiose
civilt storiche. Nel pozzo di
Santa Cristina splende veramente la Magistra Barbaritas.
Un recinto ellittico chiude il
sacro edificio, lasciando lunico ingresso coassiale allatrio.
Raccolto in questo modo, il
tempio sviluppa il muro perimetrale nella continuit rettocurvilinea di ali del vestibolo e
di tamburo del pozzo. La scala
monumentale, aperta a ventaglio verso latrio, luminosa, si
restringe gradatamente e penetra a poco a poco nella penombra, come scende sotto il
soffitto gradonato al mistero
dellacqua. Londa si manifesta al fioco chiarore dellorifizio della cupola composta a gi72 _ Sardegna nuragica
dolus di Srdara, e lo ribadiscono gli autori antichi quando ricordano le virt mediche
fisiche e psichiche delle acque
di vena.
possibile che lo stesso essere infernale entrasse nel
giudicare i malvagi. In quei
tempi lontani non esisteva il
diritto positivo. Svelare la colpevolezza o linnocenza si riteneva appartenesse al sovrasensibile, che si estrinsecava
attraverso misteriosi fenomeni naturali. Sulleffetto di questi si fondava la pena o lassoluzione del reato. Le fonti antiche narrano che in Sardegna
il giudizio di Dio fosse affidato
alle acque calde (le stesse che
curavano e guarivano le malattie degli uomini), cio al dio
delle acque. lordalia dellacqua, di cui esiste un interessantissimo documento archeologico.
Presso la chiesa rurale di
Santa Lucia (si badi, la santa
degli occhi, della luce) a Bonorva, sgorgano dal suolo trachitico numerose polle di acqua termominerale, effervescente. Una volta un insieme
fitto di tali risorgive era raccolto dentro un recinto circolare, aperto, di m 35 x 36 di
diametro, conformato a cavea
come un anfiteatro, su cui sedeva la folla in qualit di testimone collettivo della cerimonia ordalica.
Al giudizio di Dio veniva
Sardegna nuragica _ 73
sottoposto il sospettato di furto (labigeato, antica ingloriosa virt del pastore sardo).
Dopo il giuramento del fermato, gli addetti al rituale ne
immergevano la testa nellacqua calda e frizzante.
Concludono gli autori antichi dicendo che, se lindiziato
non riusciva a sopportare il
terribile effetto, diventava cieco per aver spergiurato, e ne
risultava cos la colpevolezza;
se invece lo superava e anzi ci
vedeva pi chiaro, voleva dire
che non aveva giurato il falso
ed era innocente.
Non tutti gli edifici di culto
protosardi sono collegati con
lacqua. Ve ne sono anche di
quelli nei quali la devozione si
rivolgeva ad altri fenomeni
naturali cui sottostavano spiriti o esseri divini diversi. Il
che sembra indicare che vigesse una sorta di politeismo,
dove forse spiccava una divinit superiore alle altre (il
Dio-Toro, cui era dedicata la
maggioranza grandissima dei
templi?).
Sta di fatto che non conosciamo la divinit che si adorava in un singolare tipo di
tempio, di pianta rettangolare, con partizioni o meno allinterno e allesterno prolungato in antis.
Laspetto assomiglia a quello
degli edifici micenei e anatolici chiamati mgara (questi per
altro sono abitazioni signorili).
74 _ Sardegna nuragica
di Cuccuredd-Esterzili sono
confinanti in remoti luoghi
campestri, nelle vicinanze di
poche altre strutture funzionali al servizio religioso.
Tipico schema di mgaron
presenta il tempio di Cuccuredd, sulla montagna di Santa
Vittoria, alta m 978. La gente
lo chiama Sa domu e Orga,
Tempio
di Malchittu,
Arzachena
Ricostruzione ipotetica di
Sa Sedda e sos Carros-Oliena
78 Sardegna Nuragica
Il Tempio di
S. Vittoria-Serri
Ricostruzione ipotetica
del tempio di S. Vittoria-Serri
Sardegna nuragica _ 81
tati ancora nellinterezza fisica. Completa invece la figura nellaltorilievo della stele in
arenaria, forse di tomba, di
Cann e Fadosu, dove un personaggio maschile sembra arrampicarsi sul muro dun nuraghe. Per limmagine non
riesce a liberarsi interamente
dalla pietra, a realizzarsi in
tutto tondo, anche se la posizione di scorcio rivela tendenza statuaria.
Vere e proprie statue sono
la ventina e pi di simulacri
di arenaria gessosa, rinvenuti
a Monti Prama, nel Sinis di
Cabras, non lontano dal sito
della stele. Si tratta di una delle pi importanti e spettacolari scoperte archeologiche
in Sardegna. Sono documenti di eccezionale valore nella storia della forma artistica e della cultura nuragica, diciamo anche
della scultura
occidentale dellepoca tra il geometrico e lorientalizzante. Opere di grandi artigiani locali, scolpite proprio quando
in Grecia nasceva la
statuaria monumentale in pietra, sotto la
spinta orientale.
Arciere da Abini-Teti;
Cagliari, Museo
Archeologico Nazionale
Coppia di guerrieri
da Abini-Teti; Cagliari,
Museo Archeologico Nazionale
che spira in generale nella statuaria mediterranea del periodo cosiddetto orientalizzante), i simulacri del Sinis sono
lo specchio duna visione stilistica sarda, di un sistema sardo di cultura eccellente e
competitivo. Manifestano la
condizione etnico-etico-storica nazionale nuragica, parlano duna Sardegna nuragica
a storia maggiore. Nel tempo delle statue (e con le statue) lisola giunse al culmine
del suo sviluppo e raggiunse il
meglio dellassetto economico
e sociale. Le grandi immagini
di pietra, scolpite tra VIII e
VII secolo a.C., lo dimostrano
in modo originale e perfetto.
Uno scritto non sarebbe stato pi eloquente e persuasivo.
Sardegna nuragica _ 85
Statuina di essere
soprannaturale
(eroe o divinit)
con quattro occhi,
quattro braccia,
due spade e due scudi
da Abini-Teti;
Cagliari, Museo
Archeologico Nazionale
quali la veemenza eroica-guerriera ostentata da quattro occhi, quattro braccia, due spade e due scudi, e da tutto
laspetto fantastico-demoniaco? O quella del mostro di
Nule, un ibrido di testa e braccia umane e corpo di animale?
E chi riuscir a penetrare tutto
loscuro simbolismo che emana dalla composizione triplice (magia del dispari?) dello
stendardo cerimoniale di Pdria (una lastra a schema di
edificio significato da due
sportellini che si aprono e si
chiudono alternativamente
dalle due facce, custodito da
guardiani-cervi e difeso da armi); oppure quello dei lunghi
stocchi da Abini che infilzano
protomi cervine in stilizzazione araldica, sormontate da un
arciere armato di tutto punto
(transfert di demone o nume
della caccia)?
Sono le figurine di animali a
riportarci dalla nebulosit dei
misteri dellalto e degli inferi alla terra, alla sua natura: boschi, pascoli,
campi coltivati, zone
umide, mare. Un
paesaggio che cambia continuamente
di forme, suoli, colori, tra i pi straordinari e affascinanti del
Mediterraneo.
In questo ambiente
antico (luomo lo ha
scarsamente trasfor-
Bronzetti da Abini-Teti;
Cagliari, Museo
Archeologico Nazionale
Nelle navicelle, di linea semplice o barocca, la prua ornata da protomi di animali del
posto (bue, ariete, cervo), decorati pure di elementi zoomorfi alberi (gabbiano), fiancate (buoi, maiali o cinghiali,
mufloni, volpi, cani) e scafo
(scimmia), si riconoscono legni da corsa e da carico. Fatto
salvo il complesso simbolismo
dellornamentazione, dovuto
pure alla funzione di lampade
ex voto delle barchette, il nucleo delloggetto indica lesistenza duna vera e propria
marineria nuragica. Il surplus
degli ristoi protosardi pot
provenire in parte dalla loro
mobilit anche sul mare, come
quella dei principi etruschi
dellVIII-VII secolo a.C. (periodo al quale si ascrive la massima parte delle navicelle).
La tradizione di Eforo sulla
94 _ Sardegna nuragica
pirateria etrusca trova speculare riscontro in Sardegna nella notizia di Strabone sulla pirateria dei Sardi montanari
lungo le coste di Pisa. Notizia
storica avvalorata dalle cose
nuragiche (navicelle, figurine,
oggetti ornamentali in bronzo
e ceramiche) finite, per mercatura, nellEtruria marittima
e dellinterno. Economia di
scambio e contatti (anche artistici, culturali, forse persino
diplomatici) tra Etruria villanoviana e orientalizzante e
Sardegna nuragica della stagione delle aristocrazie. Economia di scambio e contatti
non minori di quelli con Fenici e successivamente, in periodo arcaico, con Greci orientali e occidentali.
Dallesame dei bronzetti
emergono testimonianze significative per leconomia dei
Protosardi. Questa si fondava
su un primario di agricoltura e
allevamento di bestiame.
Lagricoltura conosce laratro e il carro veicolare e da carico. Si immagina una zootecnia progredita, con selezione
di animali da riproduzione e
per macello, con una piccola
industria del cuoio e della pelle a valle dellallevamento.
Leconomia di caccia era
sussidiaria del primario e, in
. Complesso nuragico
Su romanzesu - Bitti
Come si arriva: Dalla SS 131 DCN
in direzione Nuoro prendere il
bivio per Bitti. Superato il paese
si continua lungo la SS 389 in direzione Buddus. Allaltezza del
km 54,200 si svolta a sinistra e si
seguono le indicazioni per il sito
archeologico. Il sito gestito da
una cooperativa.
Provincia di Nuoro
servato, presenta diciannove filari di granito. Landamento aggettante delle pareti indizio di
una copertura a tholos. Tre betili sui lati rappresentano la divinit legata ai riti di fertilit. Allimboccatura del pozzo si apre
un canalone in blocchi di granito lungo 42 m che portava lacqua della sorgente fino allanfiteatro: un ampio bacino circolare con tribune su cui potevano
trovare posto molte persone.
Forse i nuragici vi praticavano i
mitici riti dellordalia, descritti
dagli storici Solino, Prisciano e
Isidoro, per chiedere lintervento divino nel giudizio dei reati,
in particolare quelli contro la
propriet. Gli accusati bagnavano gli occhi con lacqua e, se colpevoli, divenivano ciechi. Talvolta la volont divina veniva pilotata avvelenando lacqua con
sostanze capaci di far perdere la
vista. Il villaggio, un centinaio
di capanne circolari datate al
periodo del tardo nuragico, si
estende tutto intorno alle strutture sacrali.
. Tomba di Giganti
di Madau - Fonni
Come si arriva: Da Nuoro si
percorre la SS 389 in direzione
Lanusei. Si imbocca il bivio per
Fonni e dopo alcuni chilometri si
svolta a sinistra seguendo le indicazioni per la localit Pratobello. Si prosegue sulla vecchia
100
Sardegna nuragica
Provincia di Nuoro
provinciale n. 2 per Lanusei, sino al km 7,2. Le tombe sono sulla destra della strada, segnalate
da un cartello in legno.
l sito si trova in localit Pratobello, ai piedi del Gennargentu, in una fertile valle tra
Fonni, Orgosolo e Mamoiada,
ricca di sorgenti e siti archeologici. La necropoli costituita da
quattro tombe dei giganti con
camera rettangolare, disposte
ad anfiteatro. La prima tomba
anche la pi grande ed esteticamente perfetta: definita tomba con facciata a filari litici. La
seconda, probabilmente la pi
antica, edificata su una preesistente tomba dolmenica: la camera sepolcrale, quasi intatta,
costruita con blocchi squadrati.
Nella necropoli sono stati ritrovati interessanti reperti: bracciali in bronzo, vasellame, perline per collane in pasta vitrea.
La realizzazione risale al periodo evoluto del tardo nuragico
(XII-XI secolo a.C.), come testimonia la perfezione della
squadratura dei conci in grani-
Provincia di Nuoro
04 Nuraghe
Santa Barbara - Macomer
Come si arriva: Il sito si trova
lungo la SS 131, in direzione di
Sassari allaltezza del km 145,
subito dopo Macomer. ben visibile sulla destra. Una stradina
sale sul costone dove situato il
nuraghe. Si lascia lauto e si
prosegue a piedi dopo aver su-
102
Sardegna nuragica
Provincia di Nuoro
uno dei nuraghi pi importanti della Sardegna centrale, edificato in localit Padru
Pizzinnu, in posizione strategica su un gradino dellaltipiano
di Campeda. un edificio complesso, di tipo tetralobato, e di
dimensioni considerevoli. costituito da una torre centrale alta 15 m che risale al I millennio
a.C., e da un bastione con 4 torri laterali databili al IV sec. a.C.
Le torri angolari sono simmetriche rispetto alla torre centrale e
unite fra loro da un camminamento o cortine murarie curvilinee. Da un cortile si dipartono
degli ingressi che per mezzo di
scale conducono alle torri provviste di nicchie e feritoie. Allinterno la bella tholos della torre
centrale alta 9 m e intatta. Attraverso una scala ricavata nello
spessore della muratura, si accede alla cella del secondo piano, ridotta rispetto a quella inferiore. Nonostante il sito sia
degradato conserva intatto il fascino di un monumento millenario, posto a guardia di un vasto territorio, dalla piana del
Campidano a sud allarea basaltica del Meilogu in direzione
nord.
Provincia di Nuoro
Provincia di Nuoro
. Tempio a pozzo
Sa Testa - Olbia
Come si arriva: A pochi km da
Olbia sulla strada litoranea n. 82
che conduce a Golfo Aranci. Al
km 3,3 un cartello sulla destra
segnala il sito posto allinterno
di una area recintata.
l monumento, discretamente
conservato, stato scoperto
intorno agli anni 30 del secolo
scorso dopo essere rimasto interrato per secoli. Si trova in
una valle riparata, in posizione
strategica lungo la linea litoranea e al centro di un territorio
molto ricco di siti archeologici.
datato ai secoli finali del II
millennio a.C. Antistante al tempio, un grande cortile circolare
dal diametro di circa 8,30 m
delimitato da un muro che segna il limite di quella che doveva essere larea sacra. Il cortile,
con pavimento lastricato e canaletta di scolo delle acque che
lo attraversa per intero, introduce al vestibolo del pozzo. Il
vestibolo presenta alcune panche lungo le pareti, destinate ai
fedeli e alle loro offerte, e d accesso al vano scala dal quale si
discende alla camera. Nella camera del pozzo, coperta da una
volta a tholos alta 6,80 m, si trova la sorgente ancora oggi attiva. A testimonianza dellintensa
frequentazione del luogo sacro
nei secoli, nel 1969, nel corso di
un intervento di restauro, vennero ritrovati materiali databili
complessivamente in un arco
cronologico che va dallet nuragica a quella romana.
Nuraghe
Albucciu - Arzachena
Come si arriva: Da Arzachena
seguire la SS 125 in direzione Olbia; dopo 600 m dalluscita del
paese un viottolo sulla destra,
segnalato da un cartello, conduce al nuraghe. Dallaltro lato della strada si trova il parcheggio e
la biglietteria. Di recente stato
istituito un servizio di guide.
orge in un territorio caratterizzato da imponenti massicci granitici e da vaste sugherete. uno dei siti archeologici
pi importanti del Nord Sardegna. Si caratterizza per il fatto che si appoggia ad un grosso
sperone roccioso con il quale
forma un unico corpo. ben
conservato e presenta una comSardegna Nuragica 107
Provincia di Sassari
Provincia di Sassari
. Reggia nuragica
di Santu Antine - Torralba
Sardegna nuragica
. Nuraghe
Palmavera - Alghero
Come si arriva: Da Alghero imboccare la SS 127 bis in direzione Porto Conte e procedere per
circa 12 km. Il sito sulla destra, segnalato da cartelli.
Provincia di Oristano
. Pozzo sacro di
Santa Cristina - Paulilatino
Come si arriva: Il sito di trova
lungo la SS 131, al km 114,300,
segnalato da cartelli ben visibili.
Larea ben curata e attrezzata
con un punto di ristoro. Ingresso
a pagamento.
Provincia di Oristano
Provincia di Oristano
monumento pi importante
un tempio a pozzo ipogeo, perfettamente conservato, risalente allet del Bronzo Finale.
realizzato con conci di basalto e
rappresenta il vertice costruttivo ed estetico dellarchitettura
. Nuraghe
Lugherras - Paulilatino
112
Sardegna nuragica
. Necropoli di
Montessu - Villaperuccio
Come si arriva: Da Villaperuccio
si prende la strada per Narcao.
Dopo 1,5 Km dal ponte sul Riu
Mannu svoltare a sinistra, in corrispondenza del cartello che indica la necropoli. Si percorre poi
una strada asfaltata per circa 1
km fino al parco archeologico.
Ingresso a pagamento.
Provincia di Cagliari
Provincia di Cagliari
Edificato tra il XIII e il IX secolo a.C., il pi grande e imponente nuraghe finora scoperto
in Sardegna, lunico pentalobato, anche se da alcuni modellini
di nuraghi, come quello a otto
torri ritrovato a Monti Prana,
presso Cabras, si presume che
dovessero esisterne di pi maestosi. circondato da poderose
mura, il che fa pensare un utilizzo a scopo militare o perlomeno
difensivo del complesso. I licheni rossi ricoprono i grandi massi
del nuraghe, dandogli una colorazione caratteristica da cui il
monumento prende il nome.
Arrubiu significa infatti rosso. Presenta una torre centrale
che in origine doveva essere alta
almeno 30 m (oggi svetta fino a
unaltezza di 16 m), circondata
da un bastione a cinque torri,
con mura molto spesse. La torre
centrale conserva intatti il piano
terra e il primo piano con le belle e imponenti tholos.
116
Sardegna nuragica
. Santuario nuragico
di Santa Vittoria - Serri
Come si arriva: Allingresso del
paese di Serri seguire le indicazioni per laltipiano della Giara,
dove si trova il santuario nuragico, a circa 4 km dal centro abitato. Il sito gestito da una cooperativa.
Provincia dellOgliastra
. Complesso nuragico
di Serbissi - Osini
Come si arriva: Dal centro di
Osini si seguono le indicazioni
per la Scala di San Giorgio. Si
procede in salita fino a raggiungere la stretta gola, percorribile
in auto fino ad arrivare ad un bivio. Si svolta a destra seguendo
le indicazioni per il nuraghe. Si
segue la stradina asfaltata e, al
termine di questa, si dipartono
due piste. Si prende la strada a
destra e si procede per 3 km fino
a giungere ai piedi dellaltura dove sorge il nuraghe. Da qui ci si
incammina in salita lungo il sentiero, dove un cartello indica lingresso della grotta, fino ad arrivare al complesso nuragico.
stato edificato ad unaltitudine di 963 m, sullaltopiano calcareo di Taccu, ed particolarmente suggestivo grazie
alla sua posizione che domina
le alture circostanti. Sorge sulla
volta di una grotta naturale utilizzata in passato come magazzino per le derrate alimentari.
La grotta presenta due grandi
sale di forma circolare. La cronologia del sito va dal Bronzo
Medio al Bronzo Recente.
formato da quattro torri, inglobate in un poderoso bastione e
collegate allinterno della struttura da un corridoio, probabilmente costruite in diverse fasi.
Nella prima fase fu realizzata la
torre centrale composta da due
piani: in quello inferiore la tholos ancora intatta. La camera
superiore, quasi del tutto crollata, raggiungibile tramite una
scala a sinistra del corridoio di
ingresso. Nella seconda fase fu
costruita la torre posta a sud.
Nella terza fu costruito il bastione che ingloba tutta la costruzione. Ad una fase ancora
successiva appartengono le capanne circolari che sorgono attorno al nuraghe.
. Complesso nuragico
Su Nuraxi - Barumini
Come si arriva: Lungo la SS 131
imboccare il bivio per il paese di
Barumini al km 40,900. Da Barumini seguire la strada per il
paese di Tuili. Dopo 1 km si intravede il complesso nuragico, a
sinistra della strada. Larea
gestita da una cooperativa con
un servizio di visite guidate.
. Nuraghe e villaggio di
Genna Maria - Villanovaforru
Come si arriva: Lungo la SS 131
svoltare al bivio per il paese di
Villanovaforru al km 50,50. Dopo
5,6 km, prima di entrare in paese, si gira a sinistra verso il paese di Collinas. Dopo 450 m si
svolta ancora a sinistra nella
strada per il Parco Archeologico.
Il sito ben segnalato da cartelli.
120
Sardegna nuragica
de torre centrale, in seguito fasciata con un bastione trilobato. Fu costruita con scadente
materiale di cava, tenera roccia
locale, e per questo in stato non
ottimale. Resistono solo gli architravi e altre parti costruite in
materiale vulcanico. Il villaggio
fu abbandonato intorno all800
a.C. a causa di un violento incendio. Allinterno del villaggio
sono stati rinvenuti numerosi
oggetti di uso quotidiano abbandonati dagli abitanti a causa
della fuga precipitosa. Il villaggio fu riutilizzato in et storica
fino alla dominazione romana,
con funzione di luogo sacro al
culto di Demetra e Core, come
attestato dagli ex-voto rinvenuti nella torre centrale. Gli oggetti rinvenuti sono esposti nel
Museo Archeologico di Villanovaforru.
Glossario
Fonti delle illustrazioni
Da leggere poi
Musei Archeologici della Sardegna
Glossario
GLOSSARIO
Abside
Struttura architettonica a pianta semicircolare o poligonale
coperta a volta (vedi, in questo
glossario, volta), che emerge
dalla parete perimetrale di un
edificio.
Alle couverte
Viale coperto, galleria coperta.
Architrave
Elemento architettonico orizzontale sostenuto da colonne,
pilastri o stipiti.
Betilo
Il termine significa casa della
divinit. una statua stilizzata
in pietra, risalente al periodo
nuragico. I betili pi antichi
hanno forma generalmente conica e frequentemente presentano forme antropomorfiche,
tanto che possono distinguersi i
betili femminili da quelli maschili. I betili pi recenti assumono quasi tutti la forma tronco-conica e presentano sulla
parte mediana della superficie
laterale due o pi incavi circolari da interpretarsi come occhi
aperti. La funzione rituale assegnata ai betili, generalmente sistemati lungo larco dellesedra
122
Sardegna nuragica
fusione separata delle varie parti poi unite o saldate, e, nel tempo, perfezionata.
Dolmen
Sepolcro megalitico il cui nome
deriva dal bretone tol, tavola, e
men, pietra. Si tratta di un monumento destinato a sepolture
multiple (ma di dimensioni modeste rispetto ai confronti extrainsulari), costituito, nella sua
forma pi semplice, da due o tre
lastre verticali che sostengono
una lastra orizzontale. probabile che linsieme fosse coperto
da un tumulo di pietra e terra.
Lalle couverte sepolcro allincirca coevo e comunemente
definito come frutto dellallungamento del dolmen, lalle si
evolve a sua volta nella Tomba
dei Giganti. I dolmen sono diffusi soprattutto nella zona centro settentrionale della Sardegna.
Domus de janas
Ipogei il cui nome significa
case di fate o streghe. Sono
detti anche di forru o furreddos
(forno, fornelli), o di conca o
conchedda o percia (precca) per
la figura cava del loro interno.
Sono grotticelle artificiali scavate sotto terra o nella roccia
tenera, che presentano tre tipi
di ingresso: a corridoio, il terreno scende gradualmente verso
i piani del sottosuolo dove
scavata la tomba; a pozzetto,
con ingresso dallalto e piccolo
Glossario
Sardegna nuragica
Glossario
Glossario
126
Sardegna nuragica
te il rito dellincubazione. Secondo tale rito, sui sedili si sistemava chi desiderava comunicare con lo spirito dei defunti ed
ispirarsi ad essi attraverso i sogni; si pu dedurre che i morti
inumati nelle tombe dei giganti
venissero considerati eroi della
trib, divinizzati dalla fantasia
popolare. Nella tomba dei giganti a struttura propriamente
nuragica, permane la sagoma
a corpo rettangolare absidato
con esedra ma sparisce il tumulo. Nellesedra non c pi la
stele, rimane perci la prospettiva del muro concavo ordinato
a file di pietra. Il portello aperto nel muro, e d accesso al vano
tombale.
Urna
Vaso di varie forme contenente
le ceneri del defunto.
Volta
Si tratta di una copertura a superficie ricurva di un ambiente
o di una campata.
Foto:
Alessandro Contu ( Archivio Imago Multimedia) pp. 10-11, 28-29,
82, 83, 84, 85, 86, 88, 89, 90, 91, 92, 94, 95, 96-97; 99, 100, 103, 106.
Renato Brotzu ( Archivio Imago Multimedia) pp. 4-5, 6, 12-13, 2021, 24, 30-31, 44-45, 46 (in alto), 47 (in basso), 53, 87, 93, 102, 109,
120.
Franco S. Ruiu ( Archivio Imago Multimedia) pp. 9, 15-16, 27, 32,
33, 34, 35, 37, 46 (in basso), 47 (in alto), 48, 50, 56-57, 58, 60-61, 62,
64-65, 67, 69, 70, 76, 77, 101, 104, 105, 107, 108, 110, 111, 112, 113,
114, 115, 116, 117, 119.
Disegni:
Francesco Carta pp. 18, 74-75
Francesco Corni pp. 22, 38, 39, 40, 41, 42-43, 78.
p. 54 tratto da La civilt nuragica, Electa, Milano 1990
pp. 80, 81 tratto da Ichnussa. La Sardegna dalle origini allet classica, Garzanti-Scheiwiller, Milano 1993
Carta dei siti:
Nino Mele
DA LEGGERE POI
GIOVANNI LILLIU,
La civilt dei Sardi dal paleolitico allet dei nuraghi, [1963] Nuoro-Roma, Il Maestrale Rai Eri 2004;
MASSIMO PALLOTTINO,
La Sardegna nuragica, [1950], Nuoro, Ilisso 2001;
AA.VV.,
Kunst und Kultur Sardiniens von Neolithikum bis zum Ende der
Nuraghenzeit, Karlsruhe, Verlag C. Mller 1980;
AA.VV.,
Nur. La misteriosa civilt dei Sardi, Milano, A. Pizzi 1980;
AA.VV.,
Ichnussa. La Sardegna dalle origini allet classica, Verona, V.
Scheiwiller 1981;
GIOVANNI LILLIU,
La civilt nuragica, Firenze, C. Delfino 1982;
GIOVANNI LILLIU,
Origini della civilt in Sardegna, Torino, Eri 1985.
Museo Archeologico ed
etnografico G.A. Sanna,
SASSARI, via Roma 64,
tel. e fax 079.272203
Antiquarium Turritano
Statale, PORTO TORRES (SS)
via Ponte romano,
tel. 079.514433
Museo Archeologico e
Paleobotanico, PERFUGAS (SS)
via Nazario Sauro,
tel. 079.564241
Museo Archeologico
VIDDALBA (SS)
via G.M. Angioy,
tel. 079.580514/564241
Museo Archeologico
OZIERI (SS), ex convento
di San Francesco,
tel. 079.787638
Civico Museo
Archeologico ed etnografico
ITTIREDDU (SS)
via San Giacomo 3,
tel. 079.767623
Museo della Valle dei
Nuraghi, TORRALBA (SS)
via Carlo Felice,
tel. 079.842798
128
Sardegna nuragica
Museo Archeologico
PADRIA (SS) Monte Granatico,
tel. 079.807018
Museo Archeologico
NUORO, Via Mannu 1,
tel. 0784.31688
Museo Archeologico
DORGALI (NU), via Lamarmora,
tel. 0784.927200
Museo Archeologico
OLIENA (NU), palazzo comunale, tel. 0784.287240
Museo Archeologico
TETI (NU) via Roma 1,
tel. 0784.68120
Antiquarium di Irgoli
IRGOLI (NU) via S. Michele, 14
tel. 0784 979074
Antiquarium Arborense
ORISTANO, Piazzetta Corrias,
tel. 0783.791262/74433
Civico Museo Archeologico
CABRAS, (OR), via Tharros,
tel. 0783.290636
Museo delle Statue Menhir
LACONI (OR), via Amsicora,
tel. 0782.866216
Civico Museo
Archeologico Villa Abbas
SARDARA (MD), piazza Libert,
tel. 070.9386183
Civico Museo
ArcheologicoVilla Sulcis
CARBONIA, via Napoli 4,
tel. 0781.64044/665037
Museo Archeologico
VILLANOVAFORRU (MD)
piazza Costituzione,
tel. 070.9300050
Museo Archeologico
SANTANTIOCO (CI)
via Regina Margherita 113,
tel. 0781.83590/800596
INDICE GENERALE
Sardegna nuragica
Storia delle scoperte e degli studi
Civico Museo
Archeologico Nazionale
CAGLIARI, piazza Arsenale
tel. 070. 655911/60518245
Civico Museo Archeologico
Sa domu nosta
SENORB (CA),via Scaledda 1,
tel. 070.9809071
130
Sardegna nuragica
Museo Archeologico
PULA (CA)
tel. 070.9209610
Museo Archeologico navale
N. Lamboglia
LA MADDALENA, (OT)
loc. Mongiardino,
tel. 0789.790660
23
Urbanismo ed edilizia
25
I nuraghi
34
Le tombe
51
Monumenti di culto
63
83
Guida ai siti
97
98
Glossario
122
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Da leggere poi
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