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ITALIANO
EUGENIO MONTALE
I primi decenni del 900’, attraversati dai due conflitti mondiali, sono caratterizzati da un senso
di smarrimento e fragilità umana, di fronte ad una realtà che si scopre dolorosa, incerta e
instabile. L’uomo in questo contesto vive una profonda crisi esistenziale, morale e culturale e
approda a soluzioni diverse e contraddittorie. In questo periodo storico uno dei massimi poeti
che hanno dato voce al disagio dell’uomo contemporaneo è Eugenio Montale, che vive in
prima persona gli orrori della guerra, partecipando alla Prima guerra mondiale e come tutti
gli uomini del suo tempo, vive questa esperienza in modo traumatico e trasferisce il suo stato
d’animo (caratterizzato da un forte pessimismo e spesso da un “mal di vivere”), nelle sue
opere letterarie. In particolare nella sua poesia “Spesso male di vivere ho incontrato” scritta
nel 1924, appartenente alla raccolta – Ossi di seppia -, è la sintetica definizione del malessere
esistenziale dell’uomo. Il poeta descrive in modo essenziale e concreto il suo stato d’animo,
che trova un corrispettivo nella realtà: <<il cavallo stramazzato>>, <<il rivo strozzato>>, <<la
foglia riarsa>>; ciò significa che il tormento interiore del poeta non è un fatto personale
destinato a restare nella sua anima, al contrario trova corrispondenza in una serie di immagini
tormentate, evocati da oggetti che il poeta incontra nella sua quotidianità. Questa
associazione definita “correlativo oggettivo”, ossia la relazione che la parola stabilisce con gli
oggetti da esso nominati. La poesia ruota attorno la contrapposizione fra male e bene e
l’avverbio temporale –spesso- sottolinea l’immutabilità della condizione umana ed il dolore
come essenza della vita. Le tre metafore: <<il rivo strozzato che gorgoglia>>, <<l’incartocciarsi
della foglia riarsa>> ed il <<il cavallo stramazzato>>, rappresentano il male; mentre <<la
statua nella sonnolenza del meriggio, la nuvola, il falco alto levato>> identificano il bene.
Quindi il male è un qualcosa radicato all’interno dell’esistenza umana immutabile, e l’unico
rimedio a questa angoscia è l’indifferenza, ovvero il bene che permette il distacco dalla realtà
(la statua con la sua immobilità, non è altro che l’indifferenza). Il male di vivere del poeta
ligure è il tentativo di testimoniare il malessere, l’impotenza dell’intellettuale e della cultura,
priva di punti di riferimento. Il dolore non riguarda solo l’uomo ma investe ogni creatura; tutto
soffre. L’uomo è destinato a soffrire, l’unico rimedio a questa angoscia perenne è la poesia
che non ha il ruolo di insegnare qualcosa al lettore o di confessare lo stato d’animo del poeta,
ma può solo trascrivere dei significati simbolici. Montale propone una forma di conoscenza in
negativo priva di certezze. Il compito del poeta è quello di indagare sulla condizione dell’uomo
e farne testimonianza, perché si deve sempre continuare ad indagare per scoprire il senso
dell’esistenza, anche quando l’indagine porterà a dubbi e contraddizioni. Perciò attraverso la
poesia, Montale condanna la guerra e prende una posizione politica, contro gli orrori della
guerra. Anche firmò il –Manifesto degli intellettuali antifascisti-, lanciato da Benedetto Croce.
La raccolta – La Bufera- esprime un chiaro riferimento della tragedia della Seconda Guerra
Mondiale. I motivi già presenti nella raccolta – Ossi di seppia- (la concezione del male di
vivere) ritornano in quest’opera in una dimensione ancora più tragica, il dolore esistenziale e
la violenza vengono sentiti come condizione connaturata all’uomo. Lo sterminio degli ebrei è
considerato l’estremo orrore della storia umana perpetrato durante la Seconda guerra
mondiale.
STORIA
SECONDA GUERRA MONDIALE
1938 L'ideologia nazista si basava sull’affermazione della presunta superiorità generica della
razza ariana, secondo Hitler una delle minacce più gravi alla purezza della razza ariana era
l’infezione ebraica. In base a questa concezione gli ebrei venivano considerati un popolo
inferiore da eliminare, si iniziò così ad elaborare il progetto dell’eliminazione totale degli ebrei
concertati in quartieri che presero il nome di ghetti. Lo sterminio della razza ebraica nasce
dalla concezione politica Hitleriana di creare un nuovo ordine nel mondo, con la supremazia
della nazione germanica su tutti gli atri popoli. Supremazia del popolo germanico, in
particolare sugli ebrei, ma su tutto il mondo; infatti la Seconda guerra mondiale è il tentativo
di realizzare in Europa la supremazia tedesca, in termini politici, economici e di razza.
1939 Dopo la fine della prima guerra mondiale, il risentimento tedesco subito e le difficoltà
economiche, fecero sì che il suo movimento nazional-socialista che Adolf Hitler, prese il
potere in Germania e assunse il controllo totale della nazione, ignorando i vincoli imposti da
Trattato di Versailles, riorganizzando l’esercito tedesco, e si annesse parti della
Cecoslovacchia (Sudeti) e l’Austria.
1940 A Monaco di Baviera si tenne una conferenza, con lo scopo di arginare l’espansionismo
nazista, solo nel 1939 quando Hitler avanzò pretese territoriali su parte della Polonia
(corridoio di Danzica) i francesi e gli inglesi dichiararono guerra alla Germania. Nel frattempo
in Italia Benito Mussolini ed il suo partito fascista (che nel 1922 salì al potere), strinse il Patto
D’Acciaio con la Germania. Quest’ultima per conquistare in corridoio di Danzica, (prima di
invadere la Polonia), stipulò con la Russia staliniana il patto Molotov-Ribbentrop, ovvero il
patto di non aggressione oche prevedeva la spartizione della Polonia. Quest’ultima reagì alle
pretese e la Germania il 1° settembre del 1939 la invase, il 3 settembre Inghilterra e Francia
dichiararono guerra alla Germania. Intanto i giapponesi prima che iniziasse la seconda guerra
in Europa (1937-1938) invasero la Cina.
1940-41 Il periodo che va dal 1939 al 1940 divenne noto come la – strana guerra-. Infatti a
causa dell’inverno i combattimenti veri e propri iniziarono solo nella primavera del 1940. In
questo periodo la Francia si rafforzò lungo il confine (linea Maginot), aspettando l’attacco
tedesco per fortificare la loro posizione nel mare del Nord i tedeschi attaccarono la Danimarca
e la Norvegia invasero la Francia del nord passando per il Belgio aggirando la linea Maginot
dando così battaglia alla Francia. con la tattica della guerra lampo riuscirono a sconfiggere i
francesi e le armate britanniche in Francia. I nazisti imposero al sud della Francia il governo
Vichy con l'armistizio del maresciallo Pétain. Perciò a sud della Francia rimase un governo
collaborazionista fantoccio mentre tutto il resto della Francia passò sotto il controllo tedesco
Mussolini decide di attaccare la Francia visto il successo delle truppe tedesche delle Alpi
questo prima che i francesi facessero l'armistizio con la Germania. A metà del 1940 la
Germania Controlla l'intera Europa occidentale tranne l’Inghilterra. Nell'autunno Hitler lancia
una massiccia operazione aerea contro la Gran Bretagna ma l'azione inglese infligge pesanti
perdite a quelle tedesche ed i nazisti accantonarono l'idea di invadere l'Inghilterra. Nel 1940
l'unione sovietica occupava la Lituania, Estonia e Lettonia. Mussolini attacco anche l'Egitto e
l'offensiva si concluse con la fine del colonialismo italiano in Africa Mussolini attacca nei
Balcani e invade la Grecia ma i tedeschi vanno a sostegno degli italiani a causa di un esercito
inadeguato questa venne chiamata guerra parallela. allo scopo di sottomettere la Gran
Bretagna Hitler tentò un blocco navale che passò alla storia come battaglia dell'atlantico Hitler
era convinto che prima o poi l'Inghilterra avrebbe chiesto un armistizio. Momentaneamente
il suo obiettivo era di volta all'est contro l'unione sovietica. Per rafforzare la posizione tedesca
Hitler firma il patto ripartiti co fra Germania, Italia e Giappone allo scopo di creare un nuovo
ordine in Europa ed Asia.
1941 Nel 1941 Hitler trovandosi in una posizione di strano in Europa occidentale e non in
grado di invadere l'Inghilterra iniziò a valutare l'idea di invadere l'unione sovietica con cui
aveva fatto il patto di non aggressione non solo per una questione territoriale (allargandosi
verso Oriente) ma per impadronirsi di grano e materie prime di cui era ricca la Russia e di cui
l'esercito tedesco aveva bisogno per continuare la guerra. Questa operazione venne definita
operazione Barbarossa, i russi furono colti di sorpresa ed i tedeschi presero buona parte del
territorio ma l’avanzata tedesca si rallentò per l'inverno non riuscendo a raggiungere gli
obiettivi prefissati (Leningrado, Mar Nero e Mosca) a causa delle condizioni climatiche.
Intanto nel Pacifico l'espansionismo del Giappone si scontrò con quella statunitense nel 1941
l'aviazione giapponese bombardò la flotta americana ormeggiata nel porto di Pearl Harbor,
distruggendola completamente la risposta americana non si fece attendere il giorno
successivo USA e Gran Bretagna dichiararono guerra al Giappone e la Germania e l'Italia
dichiarano guerra agli USA. Il conflitto assunse quindi dimensioni mondiali intanto così come
abbiamo detto i tedeschi nel 1941 con Rommel (denominato volpe del deserto)
combattevano in Libia per dare man forte agli italiani. In compenso le forze britanniche
assieme all'armata rossa invasero e presero il controllo dell’Iraq.
La Russia ottenne oltre i territori della Polonia della Finlandia ebbe a Goda e Caredia,
mantenne il controllo su Estonia Lituania e Lettonia.
Il Giappone prese tutti i territori del pacifico.
L'Italia trattata da paese vinto perse tutte le colonie africane e le isole di Dodecaneso e Rodi.
Istria e Friuli Venezia Giulia passarono alla Jugoslavia.
INGLESE
VIRGINIA WOOLF
La guerra ha lasciato segni indelebili e ha segnato chiunque vivesse in questo periodo tragico.
Per Virginia Woolf la seconda guerra mondiale è stata il culmine delle sue ansie e paure. Lei
fu perseguitata dal terrore di perdere la testa. Alla fine non riuscì più a sopportarlo, così scelse
l'unica via possibile per lei, "morte per acqua" Si annegò nel fiume Ouse. La novellista Virginia
Woolf Nasce nel 1882. Influenzata dalle tragedie della famiglia, usa un modo di scrivere molto
complesso ed essenziale. La morte delle sorellastre e di sua madre ha dato inizio alla sua
instabilità mentale. L’unica roccia per Virginia Woolf è Leonard Woolf che rimarrà con lei fino
alla fine. La sua vita è stata segnata da problemi mentali e all'età di sei anni ha subito abusi
sessuali dalla metà dei suoi fratelli. Ciò ha avuto un impatto sulla sua vita e sul suo lavoro: ha
aperto un'orribile visione del mondo e esistenza. La sua vita era apparentemente felice,
perfetta, ma dentro la sua vita interiore era infelice: era una vita superficiale, una falsa vita
(non la vita che vorrebbe vivere). All’interno delle sue opere, lei si concentra sull’interiorità
dei personaggi, permettendo al lettore di immedesimarsi nella loro soggettività, in particolare
quella femminile. Attraverso il monologo interiore indiretto dei personaggi, lei rappresenta la
differenza fra il tempo cronologico e quello temporale. All’interno di questa tecnica, c’è la
presenza di un narratore, che ordina i pensieri dei personaggi. Con Virginia si parla di momenti
dell’essere, ovvero quei rari momenti in cui si entra in contatto con la realtà, liberati da uno
stato di inconsapevolezza nel quale si vive gran parte della propria vita. Mrs. DALLOWAY: Una
delle opere più celebri di Virginia Woolf, che sintetizza al meglio la sua poetica è Mrs.
Dalloway. Clarissa Dalloway, è una donna dell’alta società spostata con Richard Dalloway. Il
romanzo narra i preparativi per la festa. Un giorno di giugno, avvolta nei suoi pensieri, riaffiora
un ricordo. Il flashback è incentrato sull’incontro del suo vecchio amante Peter Walsh.
Nell’opera non si evince un risentimento Tuttavia Clarissa non si lascia mai andare al dubbio
riguardo alle decisioni che hanno plasmato la sua vita, in particolare la sua decisione di
sposare Richard al posto di Peter Walsh. Capisce che la vita con Peter sarebbe stata difficile,
ma allo stesso tempo è consapevole del fatto che ha sacrificato la passione per la sicurezza e
la tranquillità di una vita in un ceto sociale superiore. Nel frattempo, la MRS Dalloway, illustra
una storia parallela; quella di Septimus Smith. Soffre di shell-shock (post-traumatico da stress)
ha allucinazioni frequenti e indecifrabile, che riguardano gli orrori della guerra. Septimus è
contro l'assistenza di medici che si propongono di mandarlo in un istituto psichiatrico. Ecco
che qui si evince un chiaro pensiero di Virginia. Lei critica il trattamento dei malati di mente
con il suo argomento più grande, che è la critica della struttura di classe della società. Ci sono
somiglianze nella condizione di Septimus con la lotta di Virginia Woolf contro il disturbo
bipolare (Woolf una volta ha tentato di gettarsi dalla finestra come Septimus).
Woolf alla fine si suicidò per annegamento. Temi: L’opera di Virginia Woolf è un chiaro
esempio di come lei descriva il tempo cronologico, ed il tempo interiore. Un aspetto
importante è come lei associa alla realtà dei personaggi, pensieri mentali. L’opera ruota quindi
attorno a dei pensieri che si intrecciano. La connessione fra Clarissa e Septimus è insolita
anche se i due protagonisti non si conoscono entrano in connessione. Clarissa associa alla
realtà i pensieri, mentre Septimus, essendo pazzo ha dei pensieri mescolati, quasi
incomprensibili. La differenza più importante però, è la contrapposizione fra l’accettazione
della vita per Clarissa e l’accettazione della morte per Septimus. La vita di Clarissa, e quindi la
vita di Virginia era apparentemente felice, perfetta, ma dentro la sua vita interiore era infelice:
era una vita superficiale, una falsa vita (non la vita che vorrebbe vivere).
-Traduzione-
LIFE: Novelist Virginia Woolf was born in 1882. Influenced by the tragedies in her family, she
has a very dense, however essential style of writing.
The deaths of her stepsisters and her mother caused her to suffer from mental instability.
Only her husband, Leonard Woolf, remained close to her until the end.
Her life was marked by mental traumas. At the age of six she was sexually abused by some of
her siblings. This had an impact on her work: she developed a terrible perception of her world
and her existence.
STYLE: In her works, she focuses on the interiority of the characters, allowing the reader to
identify with their subjectivity, especially the female one.
Through the characters' indirect inner monologue, she represents the difference between
chronological and temporal time. This technique allows the narrator to organize the
characters' thoughts.
Another Woolf’s technique is called “moments of being”: those rare moments in which the
characters have an illuminating and intense vision of reality.
WORK: One of Virginia Woolf's most famous works, which best shows her poetic style, is Mrs.
Dalloway.
Clarissa Dalloway, is a high society woman married to Richard Dalloway. The novel deals with
the organization of a party.
One day in June, absorbed in her thoughts, Clarissa goes to the florist and in the middle of the
street she sees a man – Septimus Smith – with her wife.
Once back home, she receives the visit of her former admirer – Peter Walsh – and during the
conversation she remembers the time when she chose her husband (richer and well-
mannered) instead of him.
During the dinner, one of the guests, Septimus’ psychiatrist, reveals that his patient suicided
himself. Clarissa feels deeply connected to Septimus.
Mrs. Dalloway portrays the story of Septimus who suffers from shell-shock (post-traumatic
stress) and has frequent and horrific hallucinations, in relation to the horrors of World War I.
There are also similarities between Septimus's condition and Virginia Woolf's struggle with
bipolar disorder. Woolf eventually committed suicide by drowning.
THEMES: Virginia Woolf's work is a clear example of the mixture of chronological time, and
interior time.
The novel therefore revolves around thoughts that intertwine. The connection between
Clarissa and Septimus is unusual even if the two protagonists do not know each other.
The most important difference, however, is the contrast between the acceptance of life for
Clarissa and the choice of death for Septimus. Clarissa's life, and therefore Virginia's, were
apparently quiet, but inside, they were both unsatisfied. Only Septimus’ death, can give
Clarissa a moment of true awareness, so that she can appreciate life more.
TEC
ORECCHIO
Il male di vivere non è inteso solo come dolore interiore, e quindi vissuto come malessere
della propria esistenza, come Montale o Virginia Woolf. Il male di vivere può essere inteso
anche come un dolore fisico. Soprattutto per i musicisti, la perdita dell’udito, può
rappresentare un malessere. Il campo di udibilità ha generalmente un’estensione simile per
tutti gli esseri umani, ma in alcuni casi si riduce con il progredire dell’età, questa patologia è
definita presbiacusia. L’orecchio umano è diviso in tre parti: orecchio esterno, orecchio medio
e orecchio interno. L’orecchio esterno è costituito dal padiglione auricolare, dal canale uditivo
e dalla membrana timpanica. Il padiglione esterno grazie alla forma, non solo convoglia le
onde sonore attraverso il canale uditivo, ma lo protegge dalla temperatura e dall’umidità. La
membrana timpanica ha uno spessore di 1/10 ed è molto fragile, infatti può rompersi
facilmente o essere danneggiata da pressioni o esposizioni, ma anche da un solo evento
sonoro.
L’orecchio medio è costituito da: catene di ossicini ovvero martello, incudine e staffa. Il
martello è adiacente alla membrana timpanica e ne segue i suoi movimenti dopo aver
ricevuto la pressione dell’onda, a sua volta l’incudine e la staffa seguono i movimenti del
martello portando questo segnale nell’orecchio interno. Essendo un vero e proprio sistema di
trasmissioni a leve, il compito degli ossicini è anche quello di adattare la pressione esterna
dell’orecchio a quella già esistente con un rapporto di 27:1.
L’orecchio interno è costituito da canali semicircolari, posti nella parte superiore, la coclea è
la parte inferiore che termina con il nervo uditivo il cui compito è quello di inviare le
elettrostimolazioni al cervello. La coclea è divisa in scala vestibolare, che giunge fino
all’elioterma e comunica con la scala timpanica trasportando la perilinfa, fra la prima e la
seconda scala si trova la scala media che trasporta l’endolinfa. Fra la scala timpanica e la scala
media si ha la membrana basilare (su cui è poggiato l’organo dei Corti), che è costituita da
cellule ciliate (15.000- 30.000) con un numero variabile di stereocilia che si trovano
nell’endofilina ed attraverso dei microspostamenti trasportano gli impulsi bioelettrici al nervo
cocleare che a sua volta li porta nel cervello. La membrana basilare è costituita da una parte
larga, con maggiore elasticità che permette di sentire i suoni più gravi e una parte esterna con
minore elasticità che permette di sentire i suoni più acuti, questa proprietà è definita
tonotipicità.