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Fotocomposizione del 04-07-2021 della Home page del sito “Foggia in guerra” curato da V.zo Saponaro
http://foggiainguerra.altervista.org/wordpress/
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────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────
Foto di Potito Chiummarulo – da sx Tonio Sereno, Gabriella Berardi, Gaetano Cristino e Fabrizio Sereno
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────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────
Il Medioevo come non è mai stato sentito prima, grazie alla nuova iniziativa
promossa da Frequenze. Un viaggio nella realtà virtuale e in audio 3D per
vivere un’esperienza immersiva e conoscere più da vicino l’antica cattedrale
medievale di Montecorvino. Il Museo Civico di Foggia continua ad accogliere i
visitatori con un nuovo inedito evento intitolato “Archeoechi. Archeologia 3.0”,
un vero e proprio cammino nel tempo e nello spazio. Grazie ai visori Oculus Go
e alle moderne tecniche di ascolto immersivo, infatti, sarà possibile esplorare la
cattedrale, oggi conservata solo nelle fondamenta, e riascoltare la sua acustica
originale, vivendo un vero viaggio multisensoriale in prima persona. L’iniziativa
è possibile grazie ad “Archeoechi”, prima applicazione innovativa di archeoacu-
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────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────
Cari spettatori,
siamo lieti di condividere il lancio della nuova campagna di comunicazione
turistica 2021 a cura di Pugliapromozione e di invitarvi a raccontare il vostro
amore verso la Puglia partecipando al contest "Puglia, una storia d’amore“.
Quella volta che avete fatto l’ultimo bagno della stagione e non volevate più
ripartire. Quella volta che avete dormito in un trullo immersi nel silenzio della
campagna.Quella volta che vi siete fermati ad ascoltare il racconto di antiche
tradizioni. Quella volta che avete ballato a piedi scalzi pizzica e tarantella fino
all’alba. Quella volta che...
E voi, quando vi siete innamorati della Puglia? Qual è stata la scintilla che vi ha
fatto brillare gli occhi Quali sono le emozioni che vi legano a questa terra e vi
portate nel cuore?
accentata ed è sostituibile solo da un’altra vocale: “tiro” > “toro”. Nella parola
piove, ivece, la i è una semiconsonante, infatti non è accentata, ha bisogno di
un’altra vocale (la o in questo caso) per fare sillaba ed è sostituibile non con
una vocale, ma con una consonante: “piove” > “prove”. Lo stesso discorso
vale per distinguere la u vocalica dalla u semiconsonantica di uomo e guida.
In italiano le semivocali si trovano esclusivamente nei dittonghi, che nascono
appunto dalla combinazione di una semiconsonante (atona) e di una vocale
tonica o atona, ad es. ie io iu. Nell’alfabeto italiano un tempo la j/J (i
lunga) era usata, appunto, per la i semiconsonantica (jeri) o per la doppia ii
delle desinenze plurali (vizj) e veniva pronunciata a tutti gli effetti come una i
normale. Anche oggi nei rari nomi propri in cui si è conservata, la j mantiene
il suono di una i: Jolanda, Jugoslavia. Oggi, però, in Italiano, l’uso più
frequente della j (praticamente quasi scomparsa dall’alfabeto nazionale) si
ha, come consonante propria di alcuni alfabeti stranieri, nei prestiti per lo più
dall’inglese, nel cui caso si pronunzia come una g palatale
sonora: jazz, jet, jukebox, jolly, jersey, ecc.”
Michele Melillo nel suo manuale di Dialettologia afferma:
“Le semiconsonanti vanno dette anche semivocali. Ma non hanno dei
caratteri tanto distintivi da farle classificare né come vere e proprie vocali, né
come vere e proprie consonanti. Partecipano da una parte della stessa natura
delle vocali in quanto gli organi fonatori vengono a disporsi nella stessa
posizione che occupano per l’articolazione di un suono vocalico; e dall’altra
parte ripetono le condizioni che sono proprie di una consonante, perché esse
pure, per una particolare costrizione della cavità boccale, diventano
percepibili come sonanti soltanto in combinazione con un elemento vocalico.
Di queste semiconsonanti (o semivocali) ne conosciamo due: una di natura
palatale che si accosta alla vocale i ed è indicata con i̯, e l’altra di natura
velare, che si accosta alla u ed è indicata con u̯. Sono riconoscibili sia nei
dittonghi crescenti, che in quelli decrescenti. I suoni J-, GL-, GJ-, DJ- del latino
classico si debbono essere risolti in una J- ossia in una yod che
sostanzialmente s’identifica con una semiconsonante palatale che noi
indichiamo con i̯. Nella Puglia settentrionale la condizione antica deve aver
offerto una resistenza sensibile.”
Per quanto riguarda la scrittura normale delle semiconsonanti del dialetto di
Foggia suggeriamo di usare quasi sempre la i e solo in alcuni casi la j. Per
quanto riguarda la u, suggeriamo l'uso, a seconda dei casi, di u o v.
http://ildialettodifoggia.altervista.org/antonio-sereno.html
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U’ cuncertìne fuggiàne
(2ª parte)
https://www.facebook.com/groups/1717061765191622
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'U SURECÎLLE
Tu l'appàre 'nu mastrille,
ck' a speranze d' u pegghià,
isse addore turne turne,
ma nen tràse pe magnà.
A luglio levati il corpetto e butta le coperte Luglio poltrone, porta la zucca col
fuori dal letto. melone.
Con luglio soleggiato il vino è assicurato. Di luglio, ogni noce fa gheriglio.
Chi a luglio non miete a ottobre ha fame Di luglio il temporale, dura poco e non
e sete. fa male.
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Foto di Tonio Sereno – Boschetto della Villa Comunale di Foggia – 4 luglio 2021
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Il gruppo aMinamour Tribute Band è nato nel 2010 come tributo a Mina. Ha
partecipato a vari festival suonando nelle tonalità originali di Mina cercando di
non snaturare le sue canzoni. Molti i brani noti eseguiti nel corso della serata a
Parcocittà, e tra questi alcuni dei cavalli di battaglia di Mina come “Insieme, “Io
e te da soli “, “Anche un uomo” e “L'importante è finire”.
La band, formata da Tonia
Gramazio (cantante) Sergio
Longo (batterista) Loredana de
Stefano e Carmen Puzio
(coriste) Tonio Sepielli (bassis-
ta) Alessio Sepielli (tastiere) e
Michele Sampieri (piano e chi-
tarra), ha eseguito anche alcuni
mix di Lucio Battisti, che era
noto per la sua collaborazione
con Mina.
https://www.facebook.com/Parcocittafoggia
N. 41 del 06-07-2021 W
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Alessandro Galano
"The Man Who Sold The World" è una canzone di David Bowie che racconta
l’incontro di due uomini su una scalinata: uno dei due è un fantasma, ma è
anche l’altra parte di una stessa persona. È l’ispirazione da cui nasce "L’uomo
che vendette il mondo" (Scatole Parlanti, 2021), romanzo d’esordio di
Alessandro Galano, docente, giornalista e responsabile eventi della libreria
Ubik di Foggia: giovedì 8 luglio, alle ore 19, nell’auditorium all’aperto di
Parcocittà (Parco San Felice) l’autore presenta il suo primo libro in anteprima
nazionale davanti al pubblico della sua città.
A condurre l’incontro sarà il direttore di Foggia Città Aperta, Fulvio di Giuseppe.
Introduzione a cura di Michele Trecca, critico letterario e direttore artistico
della Ubik di Foggia, partner dell’iniziativa. L’ingresso all’incontro è libero ma è
necessaria la prenotazione sul sito www.parcocittafoggia.it.
"L’uomo che vendette il mondo" (Scatole Parlanti, giugno 2021; 350 pagine).
Santo Bardi è un professore precario di trentacinque anni, tornato single dopo
una lunga relazione con Paola, la "donna sbagliata" della sua vita. Durante una
N. 41 del 06-07-2021 Y
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