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Attualità culturali, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari

Free Magazine, No profit, diretto da Tonio Sereno – toniosereno@gmail.com


Tutte le gradite e amichevoli collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito

Anno I – 29 Giugno 2021


http://ildialettodifoggia.altervista.org/cultura-società-magazine.html

Foto di Vittoria De Rosa (Viki Ders) – Il Tavoliere delle Puglie senza le pale eoliche – evniki@libero.it
In questo numero:
1) Tonio Sereno – La nostra storia - Estate ’43: Gli aggiornamenti di Wikipedia
2) Parcocittà News : Vieste e Lesina nei libri di Matteo Pio Paziena e Michele Sepalone
3) Potito Chiummarulo – Il bello di Foggia: La Galleria d’arte moderna e contemporanea
4) Ennio Ortuso – Associzionismo culturale: Il pianto del fiore in Piazza della Libertà
5) Rosanna Dacia – La cucina pugliese: Le Ostie Ripiene
6) Mariateresa Labbozzetta – Vernacolo in musica: Notte d’estate (Raffaele Lepore)
7) Raffaele de Seneen – Vecchia Foggia: ‘‘U cuncertìne fuggiàne (1ª parte)
8) Rosa Serra – Nonno racconta: “L’assemblea degli animali” di Filelfo
9) Salvatore Il Grande – Versi d’autore: Fogge inde ‘o pallòne cke Zèmànne ‘e Pavòne
10) Michele Parisi – Diario per immagini: Giugno (24-25-26- 27)
11) Tonio Sereno – Fotografando la Daunia: Foggia Piazza della Libertà scultura di Scarinzi
12) Masseria Sant’Agapito – Musica : Pasta nera Jazz Project sabato 3 luglio
13) Museo Memoria ’43: Riapre al pubblico il Museo allestito nella ex biglietteria Ataf
14) Antonio Fortarezza: Il 1 luglio presentazione del libro e del docufilm “la città ideale”
② N. 39 del 29-06-2021
────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────

“Wikipedia è un'enciclopedia online a contenuto


libero, collaborativa, multilingue e gratuita, nata
nel 2001, sostenuta e ospitata dalla Wikimedia
Foundation, un'organizzazione non a scopo di
lucro statunitense”.
Non consultavo da molto tempo su “Wikipedia”
la voce riguardante i bombardamenti anglo-
amercani dell’estate ‘43 sulla città di Foggia.
L’avevo fatto molte volte, specie durante il Labo-
ratorio teatrale organizzato da ScenAperta per la realizzazione di alcune
performance di teatro di narrazione sul tema.
Ebbene il racconto dell’autore (o degli autori) dell’articolo, poi riproposto
pedissequamente in svariate occasioni da tantissimi foggiani, specie sui social,
non mi aveva mai convinto perché riportava acriticamente i cosiddetti “dati
ufficiali” che molti studiosi da me consultati non ritenevano corretti.

https://it.wikipedia.org/wiki/Bombardamenti_di_Foggia_del_1943
N. 39 del 29-06-2021 ③
────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────

Proprio in questi giorni, dal momento che il nostro Magazine, sin dal N. 31 del
2 giugno 2021, ha deciso di non spegnere i fari su quel tragico periodo, anche
alla luce dei risultati scentifici emersi dalla ricerca del giornalista Maurizio De
Tullio che ha ridotto al 10% il numero delle vittime accertate dai “dati
ufficiali”, mi è capitato di ritornare sulla pagina dedicata da Wikipedia
all’argomento.
Con piacere ho letto in fondo all’articolo pubblicato su Wikipedia che “Questa
pagina è stata modificata per l'ultima volta il 25 feb. 2021 alle 12:35.”

Foto Wikipedia

Il nuovo contenuto della pagina di Wikipedia, a mio avviso, è sicuramente più


rispondente ai risultati delle ricerche e degli approfondimenti fatti in questi
anni che stanno ridisegnando le narrazioni chiaramente campanilistiche,
politicamente schierate e inutilmente ipocrite e polemiche, imposte fino a
pochi mesi fa.
Colgo l’occasione per invitare quanti hanno ancora memoria dei fatti accaduti
in quel periodo a raccontarli pubblicamente perché come scrive
Sant’Agostino “Qualsiasi evento storico, per quanto nefasto possa essere, è
sempre posto su di una via che porta al positivo, ha sempre
un significato costruttivo.”
N. 39 del 29-06-2021 ④
────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────

Vieste e Lesina nei libri di


Matteo Pio Paziena e Michele Sepalone
Giovedì 2 luglio alle 18.00 nell’Arena del Centro Poli-
valente di Parcocittà, a Foggia, veranno presentati due
volumi curati da Matteo Pio Pazienza e Michele
Sepalone, a cura di Andrea Pacilli editore.
“Vieste finalmente” e “Lesina, Laguna del Gargano”,
questi i titoli dei due ibri, verranno presentati dal
giornalista Geppe Inserra alla presenza degli autori e
dell’editore. Nel corso della presentazione Tonio Sereno
leggerà alcuni bravi tratti dai duei volumi.
“Mentre il viaggiatore arriva dal nord e quasi incantato
incontra con meravigliato stupore il Gargano dalla natura incontaminata e
ancora selvaggia, girando la testa verso est lo sguardo cade sul Lago di Lesina
ai piedi del Promontorio. Insieme al placido lago, oltre la scura striscia
verdeggiante che la separa dal mare Adriatico, si intravedono lontano, in mez-

www.andreapacillieditore.it
zo all’azzurra acqua d’agosto, le isole Tremiti solitarie e malinconiche.
Nel mezzo, la laguna del Gargano introduce il viaggiatore in un’altra
dimensione quasi spirituale che lo invita fermarsi e lo spinge a visitare questi
luoghi dove la natura è ancora quella primordiale e non ancora contaminata
dalla frenesia della contemporaneità. (da “Lesina, Laguna del Gargano”).
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La Galleria d’Arte moderna e contemporanea

Nei prossimi giorni verrà pubblicata sul sito de L’Attacco Tv l’ultima puntata
della prima serie del format “Il bello di Foggia”, ideato dal giornalista Fabrizio
Sereno. In compagnia del critico d’arte Gaetano Cristino il programma parlerà
della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di cui vi mostriamo alcune
immagini.

da sx Tonio Sereno, Gabriella Berardi, Gaetano Cristino e Fabrizio Sereno


“Inaugurata nel 2003, la nuova Galleria occupa circa metà del piano terra di
Palazzo Dogana, in locali adeguatamente ristrutturati, secondo le moderne
esigenze museologiche, grazie ai fondi POR 2000-2006.
Scopo della Galleria è da un lato quello di documentare, soprattutto con le
future acquisizioni e il suo Archivio, l’attività artistica in Capitanata tra
Ottocento e Novecento, dall’altro quello di promuovere, con le mostre
temporanee, la conoscenza delle più avanzate ricerche artistiche
contemporanee per arricchire quel terreno di coltura che consenta il
dispiegarsi pieno della creatività degli operatori delle arti visive.”
http://www.galleria.reciproca.it/presentazione.htm
⑤ N. 39 del 29-06-2021
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Gaetano Cristino e Fabrizio Sereno

Foto di Potito Chiummarulo


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Il pianto del fiore


Inaugurata in Piazza della Libertà un’opera bronzea dello
scultore Leonardo Scarinzi

Foggia - Titolo dal significato profondo quello


dell’opera in bronzo del maestro Leonardo
Scarinzi, originario di Faeto, contro la violenza
sulle donne inaugurata Venerdì 25 Giugno
2021 alle ore 19 nei giardini di Piazza della
Libertà alla presenza di varie associazioni
interessate ed impegnate in questo tema
tristemente alla ribalta nazionale ed inter-
nazionale.
Committente e promotrice dell’opera d’arte è
la Presidentessa la dottoressa Mariana Iannantuoni, dell’associazione
International Inner Wheel, club di Foggia, che conta ben trenta iscritte sensibili
alla tematica; si tratta soprattutto di donne impegnate a 360 gradi in questo
ambito per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale e internazio-

ENNIO ORTUSO

Foto di Ennio Ortuso


N. 39 del 29-06-2021 ⑧
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nale in merito alla violenza gratuita e


inconcepibile che ha visto episodi di
femminicidio sempre più frequenti. Solo i
primi sei mesi del 2021 contano, ogni tre
giorni, una donna vittima del fenomeno
inaudito per la sua efferatezza. Attiva in 104
paesi al mondo, l’associazione ha ben tre
obiettivi: promuovere la vera amicizia,
incoraggiare gli ideali del servizio personale,
favorire la comprensione internazionale. Nel
suo discorso inaugurale la Presidentessa ha
rispecchiato fedelmente i fondamenti etici del
suo impegno civico, fornendo dati allarmanti
sulla situazione femminile in una società
sempre più violenta e discriminante. Sull’opera
di ottima fattura sono stati incisi anche passi Leonardo Scarinzi “Il pianto del fiore”
del Talmud, uno dei testi sacri ebraici, degno di una profonda riflessione sul
senso della vita e la necessità di difendere la figura femminile. In altre parole
la donna prima di essere mamma, moglie e lavoratrice, è un essere umano
che va difeso ed incoraggiato e non oppresso e strumentalizzato come
consuetudine dei giorni nostri. L’intervento del maestro Scarinzi,
accompagnato dalla figlia Valentina, è stato sulla stessa lunghezza d’onda della
Presidentessa, proferendo concetti basati sull’amore e sul rispetto per il gentil
sesso; insomma un evento riuscitissimo con momenti anche emozionanti visti
i risultati raggiunti dall’associazione; a sottolineare politicamente il valore di
tutto ciò, si è aggiunta la presenza dell’ex consigliere comunale Giovanni
Quarato, visibilmente soddisfatto per i contenuti della manifestazione e per la
presenza e la qualità dell’uditorio.

Foto di Ennio Ortuso


⑨ N. 39 del 29-06-2021
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Le ostie ripiene
Le Ostie Ripiene sono un dolce della tradizione
gastronomica pugliese, riconducibile alla cucina
tipica di Monte Sant’Angelo (FG).
L’origine di questo dolce è legata ad una storia
particolare: la leggenda narra che nel Monastero
della Santissima Trinità di Monte Sant’Angelo
delle monache clarisse stavano preparando
l’impasto delle “sacre ostie” in cucina quando
alcune di queste caddero in una ciotola di
mandorle caramellate al miele e non fu più
possibile staccarle. Così nacque l’ostia “chiene” (ripiena), tipico dolce della
zona del Gargano, apprezzato in tutta la regione.
INGREDIENTI E PREPARAZIONE
1 kg di farina, 1 kg di miele, 150 g di zucchero, 1 kg di mandorle (o noci)
tostate, cannella in polvere.
Preparare le ostie mescolando acqua e farina fino ad ottenere una pastella,
scaldare la massa ottenuta sul fuoco nell’apposito tegame fino ad ottenere delle
cialde di forma ovale lunghe circa 15 centimetri e larghe 7. In un altro tegame
versare il miele, lo zucchero e le mandorle tostate: far sciogliere a fuoco lento il
tutto e continuare a mescolare fino a
che le mandorle saranno ricoperte da
questo denso sciroppo e iniziano a
scoppiettare. Aggiungere la cannella,
mescolare ancora per pochi secondi e
spegnere il fuoco. Utilizzare un piano
d’appoggio (di legno o di marmo) dove
posizionare il primo strato del dolce,
ovvero la metà di tutte le ostie o cialde preparate; stendere su ognuna il
ripieno ancora caldo di mandorle caramellate e coprire con l’altra metà delle
ostie. Per fare in modo che le cialde si incollino al ripieno rimanendo dritte,
poggiare sui dolci una tavoletta di legno con dei pesi e lasciare raffreddare.
Rosanna.D. #cuocarosa
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Ritrovarsi dopo tanti anni in una spiaggia in riva al mare


con la luna piena che illumina il mare calmo durante la
notte, scaturisce nell’animo del poeta una sublime
tenerezza intima.
Mentre cammina, la sua ombra si stende sulla sabbia
fredda e gli tornano in mente tanti ricordi dei bei tempi.
Con molta nostalgia e un velo di tristezza rievoca i bei
momenti che racconta alle stelle : pensieri segreti che
solo loro e la luna dovranno custodire. Mariateresa Labbozzetta

Notte de luna chjène, a riva màre:


na cose ca 'nvedève da tand'anne!
Na spiaggiarèlle sott'a lùcia chiàre
ca dorme anzime 'e barche ca ce stanne.

'U mare calme, spanne attùrne 'a 'ddòre


e porte annanze l'acque ca se stènne
sènza fa' sckume, sènza fa' remòre
ca s'arretire e po' se torne a stènne.

Camine, e l'ombra mije vàce tuccanne


'a rèna frèdde, 'i mazze d'i 'mbrellûle,
cûm'i penzîre mije vanne vulanne
tuccanne 'i stèlle 'ngile, a melijùne.
Raffaele Lepore – Foggia 1923-1989
⑪ N. 39 del 29-06-2021
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Pare nu sûnne, quase te ne scûrde


ca stàje sop'a tèrre, e te ne vaje
appìrze a 'sti penzîre, a 'sti recûrde
d'i tîmbe bèlle ca 'nde scûrde maie!

Nu sûnne, si, fatte cke I'ûcchje apîrte,


‘na notte sop'a spiagge, sott'a lune
andò 'i penzîre mije sò jute spîrte.
L'hanne sendùte 'i stèlle ... e cchiù
nesciune!
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‘U cuncertìne fuggiàne
(1ª parte)

Il concertino rientra a pieno titolo fra le


tradizioni della vecchia Foggia. Una chitarra,
quella c.d. francese, acustica, da non
confondere con la chitarra battente, un
mandolino ed eventualmente una voce ben
impostata per cantare, questa la base minima e
indispensabile, ma già sufficiente, perchè di
concertino si potesse parlare.
I ruoli ben definiti: accompagnamento per la
chitarra, controcanto, parti soliste, “svisature” e
scherzetti musicali per il mandolino, poi, la
voce, nei pezzi cantati, intorno e a supporto della quale si fondeva l’armonia
dei cordofoni.
I componenti del concertino erano sempre di sesso maschile, e la presenza di
un violino “nobilitava” la situazione. Il mandolino ed il violino si alternavano
negli assòli, supplendo alla eventuale mancanza di un cantante. E mentre il
violino o il mandolino “cantava”, e la chitarra accompagnava, l’altro strumento
“ricamava” sotto al primo fino ad anticipare la successiva frase musicale, ma
ritrovandosi perfettamente all’appuntamento quando questa iniziava. E lo
stacco-attacco fra l’una e l’altra frase, maggiormente veniva avvertito dal
pubblico in ascolto, e maggior vigore metteva ai suonatori, quando il pezzo
passava dalla tonalità minore a quella maggiore, per il ritornello ad esempio,
oppure in una mazurca o in una polca si passava da una tonalità minore ad
una maggiore ma diversa attraverso la c.d. “settima” di quest’ultima, per poi
tornare a quella originaria.
Nel nostro concertino tradizionale, difficilmente era presente una fisarmonica
o un contrabbasso, strumenti più costosi, voluminosi e pesanti, difficili da
trasportare, così come non c’erano strumenti idiofoni o idiofoni a percussione
di sorta, quali nacchere, tamburelli, cembali, ecc. Ho sentito parlare, ma non
ho mai visto nè ascoltato, di un altro strumento a corda, u’ catarròne (il
chitarrone), se ne trova anche menzione nel “Dizionario comparato del
dialetto foggiano” di Antonio Sereno.
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Probabilmente si trattava di una chitarra di dimensioni più grandi di quella


normale in cui i suoni bassi erano più accentuati, insomma sostituiva il
contrabbasso. Se ne può avere un’idea guardando gli strumenti a corda usati
nelle formazioni tradizionali messicane.
Sto parlando dei primi anni ’50 del 1900, e questi sono i ricordi e i racconti
che mi ha lasciato mio padre, suonatore di chitarra, da giovane in concertini
organizzati, poi in quelli improvvisati. A questa eredità vanno aggiunte una
chitarra del costo, all’epoca, di lire 5.000 e un mandolino pagato lire 6.000,
acquistati presso il negozio di “Nasillo”, o “Radionasillo”, a Foggia, in Via Arpi.
Probabilmente se non l’unico (negozio), il più fornito. Strumenti che con i
ricordi, i racconti e gli episodi conservo ancora gelosamente.
Ma già alla metà di quegli anni si poteva assistere a contaminazioni
strumentali, a volte musicali, del tipico concertino foggiano. La presenza degli
americani nel dopoguerra, oltre a nuovi ritmi, aveva facilitato l’approccio ad
altri strumenti, che però preferivano adattarsi alla tradizione. Così ho sentito
il sassofono alternarsi con il mandolino negli assòli, e la chitarra banjo a sei
corde unirsi all’accompagnamento con quella nostra tradizionale.
Ma fermiamoci “o’ cuncertìne fuggiàne“. Poteva essere di “professionisti”,
nel senso di componenti che oltre la loro normale attività quotidiana, per
secondo lavoro, si prestavano, compensati, a suonare negli sposalizi, i cui
festeggiamenti, all’epoca, si svolgevano in casa, prendendo in prestito le
sedie per gli ospiti dai vicini di casa, fra più passate di bicchierini di rosolio
alternate a quelle di pastarelle, tutto già preparato in casa, poi un po’ di
confetti per il buon’augurio. Il pranzo, se c’era, era solo per gli sposi, a
festa [u’ festìne – u’ festàcchije] finita, quando tutti erano andati via. Le
poche disponibilità economiche dell’epoca, gli ambienti ristretti in cui si
festeggiava, erano già i primi motivi che portavano il concertino ad essere
composto da pochi elementi, con strumenti leggeri, poco ingombranti e
facilmente trasportabili.
Così come il concertino poteva essere chiamato per portare la serenata alla
donna amata: per confermare i propri sentimenti d’amore a fidanzamento
ufficiale in corso, o l’ultima sera, prima del giorno del matrimonio [‘a
spartènze], ancora, in occasione della partenza per la leva militare, oppure
aveva lo scopo di proporre per la prima volta il proprio innammoramento ad
una ragazza. – In quest’ultimo caso la situazione poteva evolversi solo in due
modi: o la serenata era gradita …… (Continua)
https://manganofoggia.it/u-cuncertine-fuggiane/
N. 39 del 29-06-2021 ⑭
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“L’assemblea degli animali”

Sulla pagina Facebook di “Nonno racconta”


(Scripta Volant - Gruppo di lettura Presidio del
Libro Foggia) per iniziativa dell'instancabile
Giuseppe Messina, continuano le letture tratte
dal libro di Filelfo “L'assemblea degli animali"-
una favola selvaggia.
"Sotto la protezione del Decreto di sospensione
della legge di natura viene indetta un'assemblea
generale in cui sono presenti tutti gli animali. Rosa Serra

Questi si raccontano, danno voce a


tutte le problematiche della Terra che si
sta distruggendo per colpa di una sola
specie, quella umana e della sua
inesauribile ingordigia e del suo
pericoloso menefreghismo."
Nei prossimi gio-
rni sarò io a leg-
gere il capitolo
che si chiama “Era
di maggio" .
Per la gioia delle
molte amiche e
amici che amano i
Giuseppe Messina gatti, parla pro-
prio di una Gatta, che scrivo maiuscolo
perché è determinata, decisa, intra-
prendente, impavida; insomma
una Gatta che vi piacerà ne so-
no certa.

https://www.facebook.com/giuseppes
gmessina
N. 39 del 29-06-2021 ⑮
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Fogge inde ‘o pallòne

Si è sempre detto che il gioco del calcio


rappresenti la cartina di tornasole e le
fortune di una città. Questa è stata Foggia,
con il Foggia degli anni spensierati e belli di
tanti anni fa. Pare che finalmente quegli anni
starebbero per tornare, proprio con chi, in
quegli anni….ci ha fatto sognare.

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Fogge inde ‘o pallòne cke Zèmànne ‘e Pavòne


‘A crise da’ città,
nen ‘a resparmijäte manghe ‘u pallòne
Fogge ‘e ‘u pallòne?!
Na vöte ‘a Fogge se decève
chè ce magnàmme päne ‘e pallöne
pèrò allöre se vengève;
Amme fatte ‘a sèrije “A” ‘e sèrije “B”
venènne pure da sèrije “C”,
da Puglièse ‘a Zèmàn
‘e chi venève ‘a Fogge….
avèva jettà ‘u sanghe.
Amme fatte tremà ‘i megghije squadrùne.
‘O Zacchèrije…. sanne chiegäte pure ‘i Sante.
So’ passäte quäse vintànne
chè nen ‘zse’ capite ninde,
da nu’ ‘mbruggijatorije dope l’ate
‘amme ‘e sule cagnäte
Presedènte ‘e allenatùre….
⑯ N. 39 del 29-06-2021
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chè cagnavene nu jurne sì ‘e l’ate pure.


Allenature da quatte solde,
cke l’eccèzijòne de cocch’eune
‘e presedènte sènza denäre:
‘Mbruglije söpe ‘a mbruglije,
squalifiche söpe ‘a squalifiche,
ce mangäve sule ‘u sardagnùle
chè cum‘eje venute accussì se n’eje jute
‘e nen ‘zsèje mäje capite
Do’ Fogge ‘e da’ Fogge chè vulève….
‘ndò vulève apparà,
viste chè cum’eje stäte lequedäte
da chi ‘eje rumàste,
‘a fatte arme ‘e bagaglije
‘e se l’eje squaglijäte.
Finalmènte na’ bèlla nutizije:
ogge Fogge torna ‘a sugnà,
viste chè quist’anne,
tenime nata vote ‘a Zèmànne
‘e cke Pavòne….. vedime ‘u Fogge ‘e Fogge
nata vote Inde ‘o pallòne;
ce manghe sule….
‘u Presedènte d’ore quille chine de Gräne
‘u presedènte Casille
chè c’ha fatte sugnà;
mo’ pace ‘a l’anema suje,
stäce ‘o munne da’ veretà
‘e so’ secùre chè ce stäce aspettànne
pe vedè chè sapime fa.
‘o poste suje ce stäce Canonico
che de’ bullètte c’havèssa affrancà.
Da Fogge so’ passäte
i mègghije jucatùre,
⑰ N. 39 del 29-06-2021
────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────

chè ‘anne däte lustre ‘a Fogge


‘e ‘a Naziunäle pure.
Na vöte ‘u pallòne ce facève scurdà tutte cöse
‘e quanne ‘u Fogge ce facève addecrijà ‘e vengève,
bastave de vedè ‘u pallòne chè abbuttäve ‘a retè
chè ‘i lucchele di tefùse fuggiäne
s’agnèvene ‘i sacche vacànde …de felicità.
Nuje t’aspettäme sèmbe Foggia Bèlle,
putime renàsce ‘e turnà‘a ‘esse…..
na’ stèlle ‘mmizze ‘e stèlle.
turnànne ‘a dice:< Forza Fogge>
‘e no ZAFO’, pecchè “Za”…. se dice ‘e Cäne!
‘e sènza desprezzà l’anemäle
turnäme invèce ‘a lucchelà…..
Forza Foggia Cha-cha-cha.
‘U Fogge…. ‘eje nu’ squadròne!

26/06/2021- ore 15,35


⑱ N. 39 del 29-06-2021
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Quando imbrocca d'aprile, vacci col barile; Se marzo non marzeggia, giugno non
quando imbrocca di maggio, vacci per festeggia (oppure april mal pensa)
assaggio; quando imbrocca di giugno, vacci
Acqua di giugno rovina il mugnaio
col pugno.
Giugno ventoso, porta presto il grano
Se piove ai santi Paolo e Piero (29) piove
sull’aia
per un an intero.

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⑲ N. 39 del 29-06-2021
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Piazza della Libertà


“Il pianto del fiore” di Leonardo Scarinzi

Dal 25 giugno 2021 Il giardino di Piazza della


Libertà, che si trova proprio di fronte al
Poliambulatorio Foggia Area Centro (Ex Inam), si è
arricchito di un bassorilievo in bronzo realizzato
dallo scultore faetano Leonardo Scarinzi, docente
presso l’Accademia di Belle Arti Bologna, con la
collaborazione della figlia Valentina. L’opera dal
titolo “Il pianto del fiore”, vuole essere un
doveroso omaggio alle “donne vittime di violenza”
che Scarinzi ha evidenziato rappresentando una donna, in un atteggiamento
di difesa, mentre si copre il viso con un braccio. Completa l’opera una targa
con incise alcune frasi tratte dal Talmud (che significa “insegnamento”,
“studio”, “discussione” ed è uno dei testi sacri dell’ebraismo) che suggerisono
come bisognerebbe comportarsi con le donne.

Foto di Tonio Sereno – Foggia - Piazza della Libertà – Particolare della scultura di Leonardo Scarinzi
N. 39 del 29-06-2021 ⑳
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“State molto attenti a non far piangere


una donna: poi Dio conta le sue lacrime!
La donna è uscita dalla costola dell'uomo,
non dai suoi piedi perché debba essere
pestata, né dalla testa per essere
superiore, ma dal fianco per essere
uguale... un po' più in basso del braccio
per essere protetta e dal lato del cuore
per essere amata”.
L’Inner Wheel di Foggia, presieduto da
Mariana Iannantuoni Ciuffreda, ha scelto
di donare questa opera d’arte alla
cittadinanza poiché il linguaggio dell’arte è
un linguaggio che parla con il cuore e si
rivolge ai cuori.
“Con quest’opera, il Club Inner Wheel vuo-
le infatti arrivare ai cuori dei foggiani ricordando a tutti che la donna, oltre
che madre, moglie, lavoratrice, elemento cardine della società, è prima di
tutto un essere umano e come tale va rispettata”.

Foto di Tonio Sereno – Foggia Piazza Libertà – Particolari de “Il pianto del fiore” di Salvatore Scarinzi
V N. 39 del 29-06-2021
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Pasta nera Jazz Project


Il 3 luglio alla masseria Sant’Agapito

Sabato 3 luglio 2021 La Masseria Sant’Agapito, con inizio alle 20,00, ospiterà
il quartetto “Pasta Nera Jazz Project”. Dopo il concerto “QUELLO COL
CARDIGAN” farà una selezione di vinili davvero importanti.
Il Pasta Nera jazz Project nasce nel 2018 dall’incontro di due musicisti di
Capitanata: Felice Lionetti e Antonio Pizzarelli, entrambi musicisti jazz ma
anche cultori della musica tradizionale. Questo progetto musicale vuole
essere un tributo alla tradizione popolare di Capitanata, rivitalizzata in chiave
jazz. Altro obiettivo importante del Pasta Nera Jazz Project è quello di
ricercare la bella ed antica melodia che affonda le radici nelle varie e continue
contaminazioni sonore-culturali avvenute nel corso del tempo. La tradizione
popolare incontra il jazz, è questo lo spettacolo musicale del gruppo, un
viaggio tra le perpetue trame e l’energia vitale della Tarantella di Carpino, tra i
monti dauni e le più belle ballate d’amore, fatica ed ingiustizia del cantastorie
apricenese Matteo Salvatore ma anche di composizioni originali, dove le
melodie più celebri di queste tradizioni rivivono nell’appassionata
interpretazione del gruppo in chiave jazz e moderna.
•Antonio Pizzarelli: Clarinetto Basso, Clarinetto Soprano, Sax Soprano, Sax
Tenore •Felice Lionetti: Pianoforte •Giovanni Mastrangelo: Contrabbasso
•Fabio Pompilio: Drums e percussioni
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N. 39 del 29-06-2021 W
────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────

Riapre al pubblico il museo allestito nella ex


biglietteria Ataf della Villa comunale di Foggia

Domenica 27 giugno 2021, a cu-


ra del Comitato “Un Monu-
mento a ricordo delle vittime
del ‘43 a Foggia”, presideduto
da Alberto Mangano, ha riaper-
to al pubblico il “Museo della
memoria ‘43”, rimasto chiuso
per oltre un anno a causa della
pandemia. Claudio Manzi – vicepresidente Comitato Monumento
Il nostro Magazine ha colto l’occasione per far visita al Museo, filmarne i
documenti e i cimeli esposti, e realizzare una intervista con il vicepresidente
del Comitato, Claudio Manzi, che ci ha offerto una “visita guidata” che
potrete vedere integralmente all’indirizzo youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=zOA-TID5YBM&t=4s
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Foto di Tonio Sereno


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La città ideale di Antonio Fortarezza

Giovedì 1 luglio, alle ore 19:00 a Foggia, in Via Rovelli 7/9 al Parco San Felice,
presso l’Arena del Centro Polivalente Parcocittà, ci sarà la presentazine del
libro del filmaker Antonio Fortarezza “La città ideale – fra delitti e riscatto
sociale” pubblicato quest’anno da Cacucci Editore, Bari.
“La Foggia degli anni ’90 sotto scacco di una mafia feroce e pervasiva,
raccontata nelle parole della figlia di Francesco Marcone, funzionario di Stato,
ucciso dalla criminalità organizzata perché
volle impedire un collaudato sistema di
evasione fiscale. Nelle parole del figlio e
della nuora di Giovanni Panunzio, ucciso in
un agguato mafioso perché denunciò i
propri estortori. Nelle parole di Mario
Nero, testimone di giustizia che ha pagato
la sua testimonianza con la famiglia
distrutta e una vita da apolide. Nelle
parole di chi combatte da decenni contro
l’usura e il gioco d’azzardo. E la Foggia dei
nostri giorni, dove a prendere parola sono
anche persone solitamente invisibili. Il bracciante sfruttato, il migrante
diventato forzatamente irregolare, il ludopatico che ha sperperato vita e
famiglia, il com­merciante vessato dall’usuraio. C’è anche l’archeologo che non
si rassegna all’oblio della storia cittadina. E c’è anche il parcheggiatore abusivo.
Si disvela un territorio, con le sue periferie urbane e dello spirito, dove insistono
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disuguaglianze, marginalità, soprusi e violenze. Periferie “brodo di coltura” e
terreno di conquista di chi agisce col malaffare e nell’illegalità.
Ma appare anche una città che mantiene viva la memoria di chi non ha voluto
sottostare al ricatto mafioso negli anni ’90 e di tutte le altre vittime innocenti,
insieme alla città solidale e a quella che si ribella apertamente alla cultura
mafiosa per ricominciare ad apprezzare “la bellezza del fresco profumo della
libertà che si oppone al puzzo del compromesso, dell’indifferenza, della
contiguità e della complicità...”.

Foggia 20/09/2019 - Auditorium Santa Chiara - Antonio Fortarezza, intervistato da Geppe Inserra, di Lettere Meridiane,
parla del suo del suo film-documentario "La città ideale". Al dibattito partecipano Ludovico Vaccaro, Procuratore capo
di Foggia, Giuliano Volpe, Presidente Fondazione Apulia Felix, Daniela Marcone, vicepresidente di Libera Associazioni
nomi e numeri contro le mafie, Dimitri Cavallaro Lioi, Associazione Giovanni Panunzio Legalità Uguaglianza Diritti,
Pippo Cavaliere, Presidente Fondazione Buon Samaritano e Peppino D'Urso, Presidente Teatro Pubblico Pugliese.
https://www.youtube.com/watch?v=kquKd4iP6Cs&t=1909s

A Parcocittà, moderati da Geppe Inserra, dalogheranno con l’autore Madia


D’Onghia, Ludovico Vaccaro, Rosa Barone, Pierpaolo D’Arienzo e Rita Amatore.
E dopo la presentazione del libro, ci sarà la visione ridotta del docufilm “La città
ideale”, in collaborazione con Circuito Cicolella.
Per partecipare, cliccare qui: https://www.parcocittafoggia.it/evento/la-citta-ideale/
Inoltre all’indirizzo internet della Casa editrice Cacucci è anche disponibile un
“sommario” curato dall’autore, liberamente scaricabile in pdf, contenente
l’indice, la presentazione di Pino Gambale, presidente della Associazione “Per il
Meglio della Puglia”, la prefazione di Madia D’Onghia e Claudio de Martino e
l’introdzione dello stesso Antonio Fortarezza.
https://www.cacuccieditore.it/la-citta-ideale-fra-delitti-e-riscatto-civile-fortarezza-9791259650214

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