Alex Stornello: Fra i più grandi esponenti mondiali della chitarra fusion, dal fraseggio inconfondibile
e colto, Fondatore del Modern Music Institute dove svolge il ruolo di direttore generale e insegnante
della sede di Verona, vanta molte collaborazioni di carattere internazionale
Ogni forma d’arte, necessita di un mezzo, un tramite espressivo come parte integrande del moto e del
gesto artistico. In questo caso l’arte del plettrare tradotta in una vera e propria scienza di analisi attenta
enfatizza al massimo L’essenza e le caratteristiche dello sviluppo del virtuosismo di tale mezzo artistico
Francesco Pilato : chitarrista visionario dal fraseggio inconfondibile,vanta diverse
collaborazioni,prende il posto di Allan Holdsworth nel disco stories di Andrea Marcelli
In questo breve metodo voglio parlare dell’angolatura più ergonomica che il plettro
possa adottare, utilizzando esempi visivi e fraseggi in tab, da cui prendere spunto e
constatare voi stessi.
Al Di Meola
Malsmteen
marty Friedman
Paul gilbert
Petrucci
Se invece analizzate l'incidenza del plettro guardando da una prospettiva laterale,
noterete che quasi tutti i "big" della plettrata avranno una impostazione inconsapevole
in comune, ovvero un angolo d' impatto non perpendicolare rispetto l'asse delle corde :
django
Al Di Meola
Malmsteen
Marty Friedman
Paul Gilbert
Petrucci Jhon
Le tre forme per affrontare qualsiasi frase musicale con un approccio biomeccanico
corretto::
plettro inclinato in su
Esempio 1
-----------------------10-11 -12-13-------------------------------------------------------------------------------sol
-----10—11 12--13---------------------------------------------------------------------------------------------------re
Provate a suonare questa successine di note adottando sia una forma come nella prima
foto e successivamente cambiatela, come vedete nella seconda immagine, e nella terza,
Noterete come aumenta e non di poco, in relazione alla forma scelta, la precisione e
fluidità della frase rendendo di conseguenza più rilassato il fraseggio. Inoltre,scegliendo
la “forma corretta” avrete un quasi totale azzeramento della rigidità muscolare dell’
avambraccio , che, oltre a stancare durante l'esecuzione rende impreciso il vostro
movimento!!!ma per adesso non sveliamo la forma biomeccanica più idonea…
Nel secondo esempio che vi propongo, si sviluppa una sestina su una sola corda, anche
in questo caso, nonostante non ci sia il cambio corda, un' inclinazione del plettro oltre a
dare maggior intensità sonora alle note, rende notevolmente più comoda e fluida la
gestualità stessa. Prova per credere!!!
numero 2;
9-5-7-9-7-5---10-7-9-10-9-7---12-9-10-9-10-9---14-10-12-14-12-10---16-12-14-16-14-12--17--sol
Nel prossimo esempio svilupperò la stessa anatomia della sestina ma in un’ altra
porzione di tastiera e su più corde anche qui, provatela adottando le forme come da
immagini precedenti e in modo arbitrario( poi passeremo ad un disamina approfondita
per capire meglio) cercate di verificare la migliore in termini di comodità e fliuidità :
n3
-15-12-13-15-13-
12---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
----------15-12-13-15-13-
12---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
------------14-10-12-14-12-
10---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
------------14-10-12-14-12-10-------------------
Esistono diverse tecniche associate all’ uso del plettro. Tra le più usate spiccano:
° la plettrata alternata :la quale alterna il giù e su del plettro anche su un cambio
corda.
----------------10--12--14------------------------------------------------------
su giu su
---10-12-14--------------------------------------------------------------------
giu su giu
° l economy picking:che si approccia al cambio corda nella stessa direzione in cui finisce
il movimento sulla precedente.
-------------------------10--12--14-----------------------------------------------------
giu su giu
10--12--14---------------------------------------------------------------------
giu su giu
La scelta dell' una o dell' altra tecnica non deve essere vincolata a quella che si sa usare
meglio, ma deve avvenire in modo consapevole a seconda della sonorità che si vuole
ottenere. Con l'uso della prima avrete un volume maggiore e una scansione più grande
su ciascuna nota, con la seconda avrete un effetto quasi "violinistico"e più fluido.
Metaforicamente parlando, associate il suonare al linguaggio, quando vi esprimete non
usate soltanto un intensità e un colore.
A tal riguardo isoliamo una sola sestina che inizia sulla corda del mi cantino e si espande
sulla corda del si!!! provate a suonarlo prima in plettrata alternata e subito dopo in
economy picking
n:
15--13--12----------------------------------------------------------------------------------mi cantino
--------------.---15--13--12----------------------------------------------------------------------si
E' molto importante scegliere la direzione dell'attacco del plettro in relazione alla frase
che si suona e alla tecnica che si usa.
Pertanto voglio portare all' attenzione ciò che accade al livello di meccanica attraverso
una vera e propria cronaca del movimento: con il plettro inclinato verso il basso( come
--15--13--12----------------------------------------------------------------------------------------------------
-----------------------15--13--12-----------------------------------------------------------------------------------
----------------------------------12-10-9--------------------------------------------------------------------
-----------------------------------------------12-10-9-------------------------------------------------------
Usiamo l'ultimo stesso esempio analizzandolo invece dal punto di vista dell’ economy
picking ,in questo caso la cosa cambia: se iniziamo con l' attacco in su e con l'
inclinazione in giù ci troveremo ad allontanarci una volta suonate le prime tre note dal
movimento fluido dell' economy, per cui, il nostro problema si risolve semplicemente
inclinando in su il plettro e mantenendo lo stesso attacco direzionale.
-15-12-13-15-13-
12---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
--------------15-12-13-15-13-
12---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
--------------14-10-12-14-12-
10---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
--------------14-10-12-14-12-
10---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-----------------------------------------------------------------------------------------x
°attacco del plettro in giu e con l'inclinazione in giù> iniziamo verso il basso, dopo le
nostre prime note sul mi finiremo con il plettro verso l'alto. Grazie all'inclinazione
verso il basso saremo capaci di andare a superare la corda sovrastante senza problemi e
ricollocarci comodamente sul si, adoperando il nostro accento forte con una plettrata in
giù e ripetendo la stessa gestualità sulle altre figurazioni.
°attacco del plettro in giù con l'inclinazione in su> iniziamo verso il basso, dopo le nostre
note sulla prima corda finiremo con il plettro verso l' alto ma a causa dell ‘inclinazione
in su ci troveremo ad essere realmente bloccati dalla corda del si se si segue un moto
alternato, quindi sarebbe molto scomodo oltre a farci perdere tempo adottare questa
soluzione.
°attacco del plettro in su con inclinazione in su> iniziamo verso l alto, dopo le prime
note sulla corda del mi cantino ci troveremo direzionati in giù con un angolo d’impatto
idoneo, soluzione abbastanza comoda se si deve ripetere la stessa figurazione sulla
corda sovrastante in alternata.
Ne deriva che ogni frase, anche se dispersiva ha una sua forma ben precisa e in virtù
di questa forma deve essere approcciata con un gesto del plettro che renda comodo il
percorso della stessa
"Ovviamente chi non adotta questa visione grazie all' allenamento può comunque
arrivare a determinate velocità e fluidità, ma sicuramente con molti più sacrifici in
termini di tempo che si sarebbero potuti utilizzare in altri aspetti della musica per
cercare di completarsi sempre più come chitarrista!"
Un altro aspetto molto importante ma di cui si parla poco è in che zona è più opportuno
plettrare, in prossimità del manico? Nella zona centrale? Verso il ponte? Sappiamo che
se usiamo una chitarra classica o acustica si diversifica enormemente la sonorità. Se
l’attacco del plettro è in zona ponte avremmo le corde con la stessa tensione ma
soggetti a più resistenza a causa della vicinanza ad un ponte fisso, ne deriva una
vibrazione più veloce e quindi un ritorno più rapido allo stato "d' immobilità" originale
della corde stessa, nel flamenco si usa spesso direzionare il pizzicato o tremolo a quel
livello appunto per questo motivo logico espressivo.
Nella parte centrale ( posizionamento che va per la maggiore) esiste una sorta
d'intermezzo di resistenza delle corde.
Ultima zona d'azione è verso il manico. Poche persone suonano in questa porzione di
chitarra sia perchè ci si allontana dalla possibilità di gestire eventuali manopole di toni e
volumi durante un assolo, sia perchè è una delle soluzioni meccanicamente più
scomode per la fisicità dell’ uomo . Ciò non vuol dire che non esistano persone che abbiano
sviluppato dopo tante ore di esercizio la propria tecnica a volte anche grande in queste " zone scomode"
Sulla chitarra elettrica, invece, il cambio d' espressione che deriva dal suonare in
determinati punti è un pò più leggero, soprattutto se si fa uso di suoni digitali ma
sicuramente si avverte allo stesso modo la resistenza delle corde.
zona centrale: la zona d' appoggio solitamente è sulle corde stesse oppure sulla cassa,
le corde oscilleranno leggermente di più a causa della minor reistenza delle corde .
zona manico: molto difficile trovare una zona d'appoggio, chi suona in questa parte
solitamente non usa nessun dito stabilizzante o parte di mano sulla cassa ma sta quasi
sospeso o poggiato sulle corde stesse(ma è una soluzione specie per chi ha il floyd rose
abbastanza "pericolosa" in quanto si possono non volutamente alterare le note, le
corde oscilleranno ancor di più)
vi siete mai chiesti perchè un chitarrista già da giovane dimostra una tecnica pressochè
uguale rispetto allo stesso 20 o 30 anni dopo?(tralasciando un discorso commerciale
per cui un chitarrista può "fossilizzare" il proprio modo di suonare per essere più
facilmente etichettabile e vendere un prodotto riconoscibile)e se fossero dei "fortunati"
ad aver appreso inconsciamente un impostazione più facilitata per cui già dopo
pochissimo tempo riescono a gestire suoni e velocità che altrimenti si acquisirebbero
nel corso di decenni di studio?
Il tocco del primo, specie sui vibrati e bending è molto spigoloso, geometricamente
quasi romboidale, un suono pungente, una sinestesia che può essere associata
facilmente ad una tonalità cromatica fredda (forse è per questo che viene spesso
accusato di non avere cuore nel playing)
Il tocco di Steve Vai invece è più rotondo, quasi ovoidale e a causa di questa sua
geometria sonora più associabile ad un colore caldo (forse è anche per questo che
viene ad essere considerato chitarrista con gran cuore)
non esiste nessun motivo evoluzionistico o scientifico secondo cui una persona debba
avere delle peculiarità fisiche che lo facilitino nella riproduzione di un suono sulla
chitarra(suoniamo solo da poche centinaia di anni, e nello più delle volte nemmeno in
modo generazionalmente continuativo per cui dubito fortemente che si siano i
presupposti per una maggior predisposizione fisica in termini evoluzionistici, mentre
esiste invece un evoluzione cerebrale della concezione della musica che porta a casi di
visualizzazione mentale del tessuto armonico, orecchio assoluto ecc...ma le due cose
forse non devono per forza coincidere
I parametri del suono si possono suddividere in quattro punti:
altezza: Dipende dalla frequenza delle vibrazioni, maggiore sarà il numero di vibrazioni
al minuto/secondo più acuto sarà il suono prodotto
durata: é determinata dal periodo di tempo in cui l'oggetto sonoro emette vibrazioni e
in base alla durata i suoni si distinguono in lunghi o corti
timbro :è la qualità più complessa e dipende dalla "forma" della vibrazione, l'intensità
stessa è di per se un fattore che influenza la timbrica, soprattutto in occidente questa
qualità è stata associata quasi solo ed esclusivamente al suono che deriva dall'uso di un
materiale o di un altro, nella visione orientale di riproduzione sonora invece è
l'esecutore che attraverso una ricerca di varie gestualità produce il "suono perfetto"
facendo inevitabilmente evolvere il concetto di timbrica non solo ad una caratteristica
del materiale
La geometria sonora
Suonate sul vostro strumento un tasto andando a disegnare con micromovimenti delle
dita delle vere e proprie figure geometriche prima tonde e poi spigolose , cercate di
riprodurle in modo molto ravvicinato l’ una con l'altra in modo tale da percepire ancor
meglio la differenza sonora(se possibile registrate questo esercizio, vi permetterà di
concentrarvi maggiormente sulla geometria del suono che ne deriva!!!)
Mi basso
La
Re
Sol
si
mi cantino
La
Re
Si
La
Re
Sol
Si
Sul mercato abbiamo una grande varietà di plettri, anche la loro scelta è importante,
possono essere paragonati a delle vere e proprie penne con il quale "scriviamo"le
nostre frasi musicali!!!
ci sono diverse ditte italiane(Essetipick) e non sul mercato che producono ottimi plettri,
sono più costosi di quelli tradizionali che troviamo nei negozi ma il maggior prezzo sarà
una protezione dalle misteriose sparizioni che solitamente accomunano i nostri amici di
studio
lunghi e grandi: hanno superfice grande ,quindi la presa più salda da una sensazione di
maggior dominio sullo stesso, sicuramente più idonei in fase di
accompagnamento ,dove lo sfregare in giù e in su più corde aumenta l' attrito e l'
instabilità del plettro
corti e piccoli : sono meno pesanti e più idonei nella fase solista ma tendono a
destabilizzarsi maggiormente nella fase ritmica
spessi : danno un suono più fluido e controllato ,quindi avremo una capacità di
dinamica maggiore, usato soprattutto negli assoli e nelle ritmiche potenti
sottili: si deformano molto a contatto con le corde dando un suono quasi frustato, si
usano spesso nella fase d' accompagnamento o se si ricerca questa sonorità al livello
solista
In commercio ci sono anche grandi diversità di materiali con cui vengono costruiti
(plexiglas, noce di cocco, osso, legno, gomma etc...) l’ uso dell' uno o dell’ altro è da
ricercarsi nella differenza timbrica del materiale stesso!!!