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Attualità culturali, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari

Free Magazine, No profit, diretto da Tonio Sereno – toniosereno@gmail.com


Tutte le gradite e amichevoli collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito
Anno I – 12 Luglio 2021
http://ildialettodifoggia.altervista.org/cultura-società-magazine.html

Mattinata – Faraglione
In questo numero:
1) Tonio Sereno – La nostra storia: Estate ‘43 Le recenti modifiche di Wikipedia ( 1ª Parte)
2) Provincia di Fg: Il cordoglio di Nicola Gatta per la scomparsa di Nicola Tavaglione
3) Voci per Vico: dal 24 luglio il Festival di Teatro, Musica, Danza, Burattini
4) Ennio Ortuso – Il mondo dei libri: L’uomo che vendette il mondo di Alessandro Galano
5) Musica nelle Corti di Capitanata : Il programma dei concerti dal 12 al 16 luglio
6) Canta Napoli band: Micky Sepalone e Angela Piaf in Concerto a Napoli il 31 luglio
7) Anna Delle Noci – La poesia di impegno civile: "E ggìre, e ggìre, e vvòte”
8) Domenico Mazzaro – C’era una volta… Foggia mije: La Fontana di Piazza Federico II
9) Michele Parisi – Diario per immagini: Luglio (6-7-8-9)
10) Michele Guerra : La vera storia del Petrolchimico di Manfredonia al Museo della C.R.I.
11) Teatro – San Severo – Una domanda di matrimonio di A. Cechov il 13 luglio al Mat
12) Carmine de Leo – Leggende foggiane: Adelina che parlava con la Madonna
13) Teatri di Luce & di Pace – Mattinata: Conclusa la rassegna di teatro civile
14) Tonio Sereno – Non è mai troppo tardi: Appunti di dialettologia (1ª Parte)
15) Tenuta Chianchito – Daunia effervescente: il 13 luglio la presentazione della delegazione Fisar
16) Il Borgo si racconta – Bovino – Sabato 17 luglio il secondo appuntamento (Fotogallery)
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────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────

Nel n. 39 del 29 giugno scorso il nostro Magazine


ha annunciato che la voce relativa ai
bombardamenti anglo-americani dell’estate ‘43
su Foggia, presente su “Wikipedia”, era stata
modificata per l’ultima volta il 25 febbraio 2021,
alle ore 12,35, presentando, a nostro avviso, dati
sicuramente più rispondenti ai risultati delle
ricerche e degli approfondimenti fatti da storici e
appassionati ricercatori in questi ultimi anni. Dati
e ricerche che stanno ridisegnando le narrazioni, piuttosto improbabili,
imposte dalla “ufficialità” fino a pochi mesi fa e che erano presenti anche
sulla stessa libera Enciclopedia Wikipedia fino a prima delle ultime modifiche.
Come è noto “Wikipedia è un'enciclopedia online a contenuto libero,
collaborativa, multilingue e gratuita, nata nel 2001, sostenuta e ospitata
dalla Wikimedia Foundation, un'organizzazione non a scopo di lucro
statunitense”.
Purtroppo gli articoli pubblicati su Wikipedia non sono firmati e quindi non
se ne conoscono gli autori. Ad ogni modo leggendo l’intero contenuto della
voce “Bombardamenti di Foggia del 1943” si nota che l’autore delle
modifiche è sicuramente uno storico molto attento e preparato. Ragion per
cui il nostro Magazine ha deciso di riproporvi, a puntate, l’intera ricerca
storica, piuttosto lunga e articolata, anche per metterla al riparo da eventuali
ulteriori modifiche tendenti alla “restaurazione” di una narrazione da cui
faticosamente si sta cominciando a prendere le distanze. (T.S.)
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“I bombardamenti di Foggia del 1943 furono eseguiti dalle United States


Army Air Forces e dalla Royal Air Force tra la fine di maggio e la metà di
settembre di quell'anno, nel quadro della vasta campagna aerea sull'Italia
centro-meridionale per ostacolare i prearativi difensivi italo-tedeschi e
appoggiare le operazioni anfibie in Sicilia e a Salerno.
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Contesto storico
Il 5 maggio 1943, anniver-
sario della proclamazione
dell'Impero, Mussolini si af-
facciò per l'ultima volta dal
balcone di Palazzo Venezia:
«Sette anni or sono noi
eravamo riuniti in questa
piazza per celebrare la
conclusione trionfale di una
campagna durante la quale
avevamo sfidato il mondo e
aperto nuove vie alla civiltà: la grande impresa non è finita: è semplicemente
interrotta». Queste parole furono seguite da fatti tutt'altro che trionfali. Il
Bollettino n. 1083 del 13 maggio annunciò che la 1ª Armata in Tunisia era
stata distrutta dalle forze alleate, suggellando la fine dell'impero coloniale
italiano anche in Nordafrica (l'AOI era già stata perduta nel 1941). Come
deciso durante la seconda Conferenza di Washington del giugno 1942, gli
Alleati avevano deciso di proseguire la loro campagna nel Mediterraneo
invadendo l'Italia e il giorno stesso della caduta della Tunisia, i bombardieri
della Northwest African Air Forces (NAAF) del generale Carl Andrew Spaatz
partirono dalle basi nordafricane appena strappate alle forze dell'Asse per
iniziare la campagna di bombardamento e interdizione aerea in vista
dell'invasione terrestre della penisola italiana.
Con l'approssimarsi dell'invasione della Sicilia (operazione Husky), il
Mediterranean Air Command intensificò gli attacchi contro le principali vie di
comunicazione, alle industrie, ai porti e agli aeroporti dell'Italia Meridionale.
Nello specifico, Foggia con il suo importante nodo ferroviario e con le annesse
officine e depositi attrasse l'offensiva aerea che, particolarmente dal maggio
all'agosto 1943, determinò la quasi totale distruzione della stazione
ferroviaria e danni gravissimi in tutta la città. Gli attacchi alla città iniziarono
il 28 maggio, incursione che però ebbe effetti minimi. La missione fu ripetuta
il 30 e 31, quando i Consolidated B-24 Liberator colpirono l'aeroporto e
distrussero a terra diverse decine di Junkers Ju 88, provocando danni anche
all'abitato.
Dopo la firma della resa incondizionata dell'Italia agli Alleati l'8 settembre
1943, le forze tedesche s'impadronirono di Foggia, Manfredonia e Cerignola
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che evacuarono il 28 settembre a causa della pressione dell'8ª Armata


britannica che stava risalendo la Puglia e che occupò Foggia il 1º ottobre;
l'intera provincia fu liberata il 10 ottobre. Secondo la strategia degli Alleati, il
centro sarebbe diventato fondamentale per continuare la campagna d'Italia;
la città e il territorio pianeggiante tutto intorno divennero la principale base
aerea alleata per il settore italiano e balcanico, da cui partivano le missioni di
bombardamento al nord Italia in mano alle forze tedesche e nei Balcani a
supporto delle forze di liberazione jugoslave. I pianificatori alleati
individuarono in Foggia la base ideale per le forze aeree alleate: il terreno
pianeggiante e disalberato del Tavoliere e la vicinanza ai capienti porti di Bari
e Napoli permisero la creazione di circa 30 fra aeroporti e campi sussidiari.
Primaria importanza rivestì quello di Amendola - lungo la direttrice ferroviaria
Foggia-Manfredonia - attrezzato con una pista di lancio principale larga oltre
200 metri e lunga 3,5 chilometri oltre le derivazioni.” (continua)
https://it.wikipedia.org/wiki/Bombardamenti_di_Foggia_del_1943
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IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE NICOLA GATTA


PER LA DIPARTITA DI NICOLA TAVAGLIONE

Foto Web – Cagnano Varano (Fg)

Per la scomparsa dell’ex Sindaco di Cagnano Varano, Assessore e Consigliere


Provinciale, Nicola Tavaglione, il Presidente della Provincia, Nicola Gatta, ha
espresso il suo sentito cordoglio.
“Esprimo a nome mio perso-
nale e dell’Ente che rappre-
sento, le più sentite condo-
glianze alla famiglia Tava-
glione, per la scomparsa del
caro Nicola. - Afferma il Presi-
dente Gatta - Amministratore e
politico stimato e umile. La
Capitanata e la comunità di
Cagnano Varano perdono un
uomo esemplare, sempre a Nicola Tavaglione

servizio della collettività. Il suo agire è stato contraddistinto dall'alto senso del
dovere e delle istituzioni”.
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“Eccoci qua, finalmente il festival


ricomincia. Dopo due anni di
silenzio, in parte dovuto alla
pandemia, la determinazione di
farlo rinascere ha avuto la meglio.
Grazie al supporto della Regione
Puglia e del Teatro Pubblico
Pugliese che come noi credono
nella cultura come strumento di
rilancio dei paesi del Gargano, e
grazie anche al Comune di Vico, il
festival edizione 2021 si presenta
con un programma molto
articolato, dal titolo: Credevo mi
amasse.
Sappiamo già – i dati l’hanno
confermato – che durante i recen-
ti mesi di “prigionia domestica” le
violenze sulle donne sono
aumentate, ed è per questo ab-
biamo voluto dedicare gli spettacoli di quest’anno a tutte le donne che le
hanno subite. Portare alla luce questa realtà attraverso l’Arte è il modo
migliore per rendere loro omaggio e per far si che se ne continui a parlare.
Perchè se restare in silenzio è come rendersi complici, noi con le nostre
“Voci” le donne vogliamo farle parlare, cantare, danzare.
Novità di quest’anno sarà la sezione Young dedicata ai giovani under 26 al loro
debutto, mentre una – speriamo gradita – conferma sarà la presenza del
servizio di Baby Club in occasione di alcuni spettacoli.
Danza, prosa, musica jazz, un tocco di classica, teatro di figura per i bambini,
presentazioni di libri e proiezioni di film: tutto questo è il festival Voci per
Vico 2021.”
http://www.vocipervico.it/
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“L’uomo che vendette il mondo”

Romanzo inverosimile e in parte autobiografico,’


L’UOMO CHE VENDETTE IL MONDO’ sancisce
l’esordio di Alessandro Galano nel mondo dei libri,
riprendendo il titolo da una canzone di David Bowie
ovvero ‘The man who sold the world’. Una
presentazione impeccabile accompagnata dal noto
libraio Michele Trecca, permette all’autore, già
giornalista ed esperto di jazz, di porre all’attenzione
del suo pubblico un romanzo avventuroso e ricco di sorprese per Santo e
Alex, ovvero i protagonisti, con ambientazione che parte da una città del Sud
Italia non specificata, passando per Roma e infine Budapest.

Foto di Tonio Sereno – da sx Fulvio di Giuseppe, Alessandro Galano e Michele Trecca

La copertina riprende American Gothic, dipinto a olio dall’artista statunitense


Grant Wood nel 1930; Parcocittà si conferma un ottimo veicolo di eventi
culturali presentando alle 19 di Giovedì 8 Luglio l’interessante confronto tra lo
scrittore e un uditorio pronto anche a domande impegnative sull’argomento.

Questo il link youtube per vedere il video integrale, a cura di Tonio Sereno, della
presentazione del libro: https://www.youtube.com/watch?v=ZPwferz2J5A&t=321s
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Continuano i concerti di “Musica nelle Corti di Capitanata” con i


giovani talenti del Conservatorio e l’omaggio ad Astor Piazzolla.
In programma il secondo degli appuntamenti de “Il Solista e l’Orchestra” e
dei “Giovani talenti in concerto”.
Il 15 luglio, direttamente dall’Argentina, omaggio a Piazzolla.

Continuano gli appuntamenti di “Musica nelle Corti di Capitanata”, la rassegna


concertistica che mette insieme studenti e docenti del Conservatorio di Musica
“Umberto Giordano” e che quest’anno spegne 25 candeline.
Lunedì 12 luglio nel Chiostro di Santa Chiara si terrà il concerto dal titolo
“Passato Presente” che vedrà il trio Diomede composto da Maria Saveria
Mastromatteo (violino), Francesco Mastromatteo (violoncello) e Stefania
Argentieri (pianoforte) suonare brani diCamille Saint-Saëns e in prima
esecuzione assoluta “Trio in Sol”, il manoscritto di Aladino Di
Martinoconservato pressola Biblioteca del Conservatorio.
Martedì 13 luglio sarà la volta della Nona Sinfonia di Beethoven nella
trascrizione per pianoforte aquattro mani di Hanry Ravina. A suonare saranno
Maurizio Zaccaria e Alessandro Deljavan.
Mercoledì 14 luglio ci sarà il secondo appuntamento con “Giovani talenti in
concerto”. Su musiche di Robert Schumann, Sergei Prokofiev e Nebojsa Jovan
Zivkovic si esibiranno Laura Licinio (pianoforte), il duo Giovanni Sevi-Michele
Augelli (violino e pianoforte) e il trio Antonio Gaggiano-Claudio Romagnolo-
Cosimo Azzinnari (percussioni).
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Giovedì 15 luglio toccherà agli ospiti esterni di questa edizione con un omaggio
ad Astor Piazzolla in occasione del centenario della nascita. Il concerto dal
titolo “Revolution Tango” vedrà esibirsi il gruppo Duettango Quintet e i
ballerini Georgina Vargase Oscar Mandagarandel Tango Ensemble di Buenos
Aires.
Ultimo appuntamento della settimana venerdì 16 luglio con il secondo
appuntamento de “Il Solista e l’Orchestra”con l’esibizione di quattro dei sette
studenti del Conservatorio selezionati durante le audizioni dei mesi scorsi fra la
sede foggiana e la sezione staccata di Rodi Garganico. Si tratta di Gabriele
Mastrototaro (flauto), Piergiorgio Muserra (sassofono), Giuliano Caposeno
(marimba) e Simone Niro (pianoforte) che eseguiranno brani di Jacques Ibert,
Ferruccio Busoni, Ney Rosauro e Wolfgang Amadeus Mozart. Con loro
l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio diretta da Federica Fornabaio, Michele
Gravino, Teresa Laera e Angelo Manzara.
Gabriele Mastrototaro
Nato a Bari nel 2003 attualmente è
iscritto all’ultimo anno del Liceo
Musicale Carolina Poerio di Foggia e
frequenta il secondo anno del
Triennio Accademico di I livello
presso il Conservatorio Umberto
Giordano di Foggia, nella classe di
Antonio Amenduni. Ha partecipato a
vari concorsi nazionali conseguendo
il Primo premio al Città di Barletta
svoltosi presso il Teatro Curci e
all’Euterpe di Corato. Nel dicembre
2019 ha partecipato l’audizione di
musica da camera bandita dal Conservatorio di Foggia, venendo selezionato
per l’esecuzione del Nonetto op. 31 di Louis Spohr. Nel gennaio 2021 si esibisce
con un’esecuzione di Syrinx di Claude Debussy per flauto solo nella quarta
puntata della trasmissione Camera con vista, diretta da Cataldo De Palma. Dal
2018 ha preso parte a masterclass e corsi di perfezionamento con Davide
Formisano, Peter-Lukas Graf, Michele Marasco, Paolo Taballione. Nell’ambito
del progetto Erasmus+ è stato selezionato da Ion Bogdan Stefanescu per
trascorrere un periodo di studi presso l’Università Nazionale di Musica di
Bucharest.
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Piergiorgio Muserra
Nato a Foggia nel 2002, attualmente
frequenta il secondo anno del Triennio
accademico di sassofono presso il
Conservatorio Giordano nella classe di
Leonardo Sbaffi. È risultato vincitore in
diversi concorsi nazionali ed
internazionali: International Music
Competition Syntonia di Roma, Premio
Prodigi della Musica per 4 Stagioni di
Guglionesi, International Music
Competition Euterpe, 10th International
Competition for Young Musicians Citta Di
Massa, 29° Young Musician International
Competition Città di Barletta, concorso internazionale Giovani Promesse di
Bracigliano, Premio speciale Giovani al concorso internazionale di musica da
camera Luigi Nono, concorso internazionale di esecuzione musicale di Airola,
12° concorso nazionale di esecuzione musicale Mirabello in Musica. Si è
esibito in concerto nelle stagioni concertistiche Pomeriggi Musicali di Roma,
Musica nelle Corti di Capitanata di Foggia, Mirabello in Musica Estate. Si è
perfezionato con Federico Mondelci, Nikita Zimin, Arno Bornkamp, Jacopo
Taddei, Emiliano Rodriguez, Gianni Iorio.

Giuliano Caposeno
Nato nel 2001 a Foggia inizia il suo
percorso musicale alla giovane età di 11
anni. Attualmente è iscritto al Triennio di
Strumenti a percussione presso il
Conservatorio Umberto Giordano di
Foggia nella classe di Pietro Pompei.
Approfondisce lo studio della marimba
sotto la guida di Claudio Santangelo e
frequenta numerose masterclass con
artisti di fama internazionale come
Nebojsa Jovan Živković, Leigh Howard
Stevens, Carolina Alcaraz. Ha vinto il
primo Premio assoluto al concorso inter-
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nazionale Villa la Meridiana ed è risultato Primo classificato alla 20ª edizione


del concorso internazionale di musica Euterpe.
Nella sua carriera ha inoltre partecipato a numerosi concerti sia sul territorio
italiano che estero. In Italia ha collaborato con la Festival Symphony Orchestra
di Sofia e con la Festival Symphony Orchestra di Plodiv, con le quali ha svolto
due tournée. Ha collaborato con l‘Orchestra Filarmonica dei Navigli di Milano
con la quale ha effettuato una tournée di 56 giorni in Cina. Si esibisce con varie
formazioni cameristiche ed è membro del LRGuitarClass sotto la guida di
Leonardo Recchia.
Simone Niro
Inizia lo studio del pianoforte a
undici anni presso la scuola
media ad indirizzo musicale
Marinella Palmieri. A 16 anni
entra al Conservatorio Umberto
Giordano di Foggia, dove ora
frequenta il terzo Triennio
Accademico seguito da Michele
Gioiosa. Risulta vincitore di
premi ai concorsi nazionali ed
internazionali come il CIMP di Pesaro, Rising stars of Europe, Florestano
Rossomandi di Bovino ed altri. Ha frequentato le masterclass di Alessandro
Deljavan, Roberto Cappello, Alexander Romanovsky. Nel 2018 partecipa allo
stage VIII. Internationales Hugo-Staehle-Festival fur Junge Pianisten a Kassel, in
Germania, dove segue corsi di perfezionamento pianistico con vari maestri, tra
cui Chae-Woo-Bae, Heribert Koch, Irina Osipova, Djuro Tikvica, Iwan Urwalow.
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Tutti i concerti della rassegna sono fruibili in doppia modalità e totalmente


gratuita: per circa un centinaio di spettatori è possibile avere un posto
assegnato gratuito all’interno del Chiostro di Santa Chiara previa prenotazione
sulla piattaforma Eventbrite
(https://www.eventbrite.it/o/conservatorio-di-musica-u-giordano-di-foggia-
33601762295) mentre gli altri – grazie al supporto tecnico della Warning Film –
potranno seguire i concerti in diretta streaming su
https://www.livego.it/conservatorio-umberto-giordano.
Gli eventi iniziano alle ore 21.00 con ingresso alle ore 20.15.
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Micky Sepalone e Angela Piaf in Concerto a Napoli.


E sarà un’estate ricca di concerti

Tra le novità proposte dall'Assessorato


all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo
del Comune di Napoli c'è la magica
location di Castel dell’Ovo, luogo
simbolo della città, che dal 20 giugno
sta ospiterà sulle sue terrazze e nella
storica sala Italia tantissimi eventi
culturali in programma.
Con reading, performance teatrali,
momenti musicali, laboratori per
l'infanzia, visite teatralizzate, il Castello
si apre a nuove forme di fruizione della
bellezza e dell’arte: accanto alle mostre
e ai tour storici-artistici godibili di
giorno, si affiancheranno dal tramonto
altre opportunità culturali per chi resta
in città e per chi, finalmente, tornerà a
Napoli da turista. Non a caso il titolo
scelto per la manifestazione è “Il Cas-
tello dei 5 sensi”, perché veramente tutti sono i sensi che si risveglieranno.
Tantissime sono le associazioni e le realtà culturali coinvolte per costruire
insieme questo cartellone; tanta è la voglia di riprendere da dove abbiamo
lasciato perché i palchi sono fatti per essere calcati e non stivati nei depositi. Il
pubblico ha il desiderio di rivivere in presenza l'emozione di uno spettacolo ed
è urgente e vitale per gli artisti la necessità di esprimersi davanti a persone in
carne e ossa.
E come se fosse un premio ai quattordici anni di successi della loro band Made
in Puglia ma con Napoli nel cuore, ecco che Micky Sepalone e Angela Piaf
sbarcano a Castel dell’Ovo, col loro nuovo spettacolo dal titolo “Canta Napoli
Due Punto Zero”.
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L’evento, che si terrà Sabato 31 Luglio, è stato annunciato con entusiasmo dai
due vocalist.
Saranno circa due ore di grande musica interamente dedicata alla immortale,
atemporale ed aspaziale Napoli, con i suoi colori, i suoi ritmi, le sue
peculiarità, le sue tradizioni e bellezze riconosciute in tutto il mondo
attraverso il potere magico della musica.
Nonostante le misure restrittive sarà comunque un’estate ricca di concerti
per Micky e Angela che saranno protagonisti sui palchi di Puglia e
Campania in diversi Comuni. Attesi anche spettacoli nelle Regioni Lazio e
Basilicata, oltre ad un importante impegno in Germania previsto in autunno.
Era il 2008 quando i due artisti diedero vita a quella che inizialmente portava
il nome di Carosone Band e che poi è diventata la Canta Napoli Band per
omaggiare i grandi cantautori della Napoli di ieri e di oggi.
Non si tratta soltanto di una tribute-band ma di un vero e proprio progetto
volto alla riscoperta della canzone classica partenopea. “Vogliamo sempre
sperimentare nuovi stili, nuovi arrangiamenti, mantenendo la struttura
originale delle canzoni ma contaminandole con diversi generi musicali, dal
pop al funk, al reggae, al latino-americano. La world music mi appassiona e la
maggior parte delle canzoni in scaletta contengono ritmi e sonorità etniche”
afferma il frontman. “Siamo pugliesi ma abbiamo Napoli nel cuore, tante cose
ci accomunano a quella che io chiamo la Città del sole e della Musica. La
Puglia e la Campania si assomigliano sia come popolo che a livello musicale,
la tarantella ne è la dimostrazione” continua Sepalone. Ciliegina sulla torta
della Canta Napoli Band è la vocalist Angela Piaf, protagonista con Micky del
concerto e di tutte le attività, benefiche oltre che musicali, della loro Aps.
Non ultimi gli spettacoli nelle carceri prima della pandemia e numerose
attività rivolte alle ricerca scientifica per la lotta ai tumori.
L'orchestra di Sepalone e Piaf è così composta: Michele D'Urso alla batteria,
Luigi Pellicano al basso, Marco Pignatiello alla chitarra elettrica, Luciano
Parisano alla chitarra acustica, Guido Paolo Longo al pianoforte, tastiera e
fisarmonica e Antonio Santoro al sax.
Lo spettacolo spesso si impreziosisce della presenza di Giovanni Imparato,
percussionista e vocalist napoletano, la cui attenzione artistica è rivolta alla
fusione di culture musicali apparentemente diverse e distanti tra loro: Napoli
e Cuba. Imparato è specializzato in ritmi afro-cubani e utilizza strumenti tipici
di quelle terre come il cajon, la clave e i bonghi. La sua ricerca musicale punta
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al superamento di bar-
riere, attraverso im-
provvisazione e libero
sfogo dell’interiorità
artistica. La musica è
un linguaggio univer-
sale, non ha e non può
avere barriere di alcun
tipo.
Nel suo vasto curriculum Imparato vanta collaborazioni con: Renzo Arbore,
Lucio Dalla, Andrea Bocelli, Mina, Nino D’Angelo, Riccardo Cocciante, Gigi
Finizio, Cristiano De Andrè.
Uno dei concerti della band con Giovanni Imparato Special-Guest si è tenuto
ad Apricena, in Provincia di Foggia, Sabato 10 Luglio.
A caratterizzare lo spettacolo dell’ensemble pugliese sono le canzoni della
tradizione partenopea eseguite in maniera “moderna”, ritmica, ballabile, pop-
rock ma senza inficiare i capolavori che erano, sono e saranno. Da Renato
Carosone ad Aurelio Fierro, da Nino D’Angelo a Roberto Murolo, da Fabrizio
De André a Renzo Arbore, da Domenico Modugno a Totò fino ai classici - in
veste moderna - Torna a Surriento, Reginella, Voce 'e notte, Tu sì na cosa
grande, Luna rossa, Malafemmena. Sempre applauditissimi e tanto apprezzati il
duo Sepalone-Piaf, lui dotato di ottime capacità vocali ma soprattutto attoriali
e da show man, come si dice in questi casi un vero e proprio “animale da
palcoscenico” - nel senso buono ovviamente - la Piaf dotata di una voce
estremamente duttile con impostazione tendente al pop-lirico, omogenea in
tutta la gamma di suoni dal grave, ai centri sino all’acuto.
Per informazioni sulla band e sui prossimi eventi visitare il
sito www.cantanapoli.org oppure le pagine Facebook di Micky Sepalone,
Angela Piaf e Canta Napoli Band.
Intanto anticipiamo alcune delle tappe estive: 16 Luglio Foggia, Antico Teatro;
19 Luglio San Severo (Fg); 31 Luglio Napoli, Castel dell’Ovo; 4 Agosto San
Giovanni Rotondo (Fg); 6 Agosto Zapponeta (Fg); 7 Agosto Troia (Fg); 9
Agosto Stornarella (Fg); 13 Agosto Roseto Valfortore (Fg); 17 Agosto Lido del
Sole (Fg).
Chi volesse partecipare al concerto di Napoli può acquistare il biglietto al costo
di soli 10 € scrivendo a info@cantanapoli.org. Il tagliando consentirà
l’ingresso a Castel dell’Ovo dalle ore 19.30. Si comincia alle 20!
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La poesia "E ggìre, e ggìre, e vvòte", in dialetto


foggiano, classificata al 3° posto, per la sez. Vernacolo,
al concorso "PER TROPPA VITA CHE HO NEL SANGUE",
dedicato alla poetessa Antonia Pozzi, vuol essere un
grido di dolore per le troppe brutture e i tanti
problemi del mondo di oggi: migrazioni, mancanza di
lavoro, droga, prostituzione e ingiustizie varie. Nello
stesso tempo è una esortazione a ribellarsi a tutto
questo, a collaborare per ripristinare la giustizia e la
pace tra i popoli, assumendo ognuno la propria
responsabilità. Tutti insieme si può, nella speranza che
la ruota del destino possa cominciare a girare in
un'altra e migliore direzione. Il mio dipinto, dal titolo Anna Delle Noci
IL BUON SAMARITANO DEL MARE, rappresenta uno dei temi toccati dalla
poesia.
E ggìre, e ggìre, e vvòte
‘Stu mùnne s’è cagnàte malamènte,
sé pòrte a ffùnne tùtte quànde ‘a ggènte
e nùje stìme affugànne: ‘u bbùne e ‘u delinquènte,
quìlle che ‘ngrùgne e quìlle che se pènte.
Alìce strìtte int’a ‘na sckatulètte
quànda persùne làssene ‘u paèse!
Se vòttene p’u màre ke ‘na pìccula barchètte
sènza sapè ‘u destìne che l’aspètte!
‘Nu pàdre de famìgghije int’a ‘na stràde,
che ha pèrse ‘u pòste che prìme tenève,
vàce cercànne aiùte, vàce sbattènne ‘a kàpe,
però de guadagnà nen c’è manère.
‘Nu fìgghije che ha studiàte ke valòre,
si vòle fà, se n’àdda jìe pe fòre,
e a màmme e ‘u pàdre spèrane, ma chiàgnene int’u còre,
che ‘n càpe ‘u mùnne àdda cercà lavòre.
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E ggìre e ggìre e ggìre, e ggìre e ggìre e vvòte,


che fòrse càgne ‘a ròte e càgne pùre qquà.
Ce so’ uagliùne sènz’àrte né ppàrte,
mariagiuànne sèmbe ind’a ‘na sàcche,
‘i vìde jìe arrubbànne, ‘i sèrve a caramèlle,
e po’ dòpe se fùmene i cervèlle.
Vìde tànda figghijòle accussì bbèlle
fenèscene int’i màne de chi ‘i sfrùtte;
so’ ‘ddeventàte skiàve, vulèvene èsse stèlle:
de lòre hànne vennùte pùre ‘a pèlle.
Fenìmele ke prepotènze e gguèrre!
Che qua nisciùne ce guadàgne nìnde.
Fenìmele nu’ pòche d’arruvenà stà tèrre!
Spartimacìlle quìlle che ce sèrve!
Pe’ tùtte quànde ce ne stàce a ggràsce,
ma int’i màne de pòche po’fenèsce.
Ce vòle cchiù giustìzie e mène d’interèsse!
Anna Delle Noci - Il buon samaritano del mare
Pe tùtte quànde ‘u sòle qua àdda èsce!
E ggìre e ggìre e ggìre, e ggìre e ggìre e vvòte,
che fòrse càgne ‘a ròte e càgne pùre qquà.

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E GIRA E GIRA E VOLTA


Questo mondo è cambiato in male,
si porta a fondo tutta quanta la gente,
e noi stiamo affogando: il buono e il delinquente,
quello che si arrabbia e quello che si pente.

Alici strette in una scatoletta,


quante persone lasciano il paese!
Si spingono per mare in una piccola barchetta
senza sapere il destino che li aspetta.
⑰ N. 43 del 12-07-2021
────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────

Un padre di famiglia in mezzo ad una strada,


che ha perso il posto che prima aveva,
va’ cercando aiuto, va’ sbattendo la testa,
però di guadagnare non c’è maniera.

Un figlio che ha studiato con valore,


se si vuole realizzare se ne deve andare fuori,
e la mamma e il padre sperano, ma piangono nel cuore,
perché in capo al mondo deve cercare lavoro.

E gira e gira e gira, e gira e gira e volta,


che forse cambia la ruota e cambia anche qua.

Ci sono ragazzi senz’arte né parte,


la marjuana sempre nella tasca
li vedi andare rubando, serve loro la caramella
e poi dopo si fumano le cervella.

Vedi tante ragazze così belle,


finiscono nelle mani di chi le sfrutta;
sono diventate schiave, volevano essere stelle:
di loro hanno venduto anche la pelle.

Finiamola con prepotenze e guerre!


Che qua nessuno ci guadagna niente.
Finiamola un po’ di rovinare questa terra!
Dividiamoci quello che ci serve!

Per tutti quanti ce n’è in abbondanza,


ma poi finisce nelle mani di pochi.
Ci vuole più giustizia e meno interesse!
Qua deve uscire il sole per tutti quanti!

E gira e gira e gira, e gira e gira e volta,


che forse cambia la ruota e cambia anche qua.
Anna Delle Noci
N. 43 del 12-07-2021 ⑱
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La Fontana di Piazza Federico II

Ottmizzata con la tecnica della colorizzazione, oggi


vi propongo una bella foto della Fontana di Piazza
Federico II opera dell’Architetto romano Adolfo
Marini.
https://www.facebook.com/groups/foggia.mia
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“Il 27 ottobre 1929 venne inaugurata la Fontana di
Piazza Federico II, offerta alla città dal Comitato
delle Feste patronali. La fontana rievoca l’antico
“pozzo rotondo” sito nel cortile del palazzo imperiale e in effetti l’artista inserì
nei capitelli le antiche aquile sveve insieme ai fasci littori, rievocando così il
passato e l’avvenire della città di Foggia. Il monumento pregevolissimo è
opera dell’insigne architetto Adolfo Marini di Roma.

Il Podestà dell’epoca, attraverso un manifesto pubblico, invitò la cittadinanza


alla cerimonia, che ebbe luogo alle ore 19 di sera. La piazza in gran parte fu
lasciata aperta al pubblico.” (fonte: "IL GAZZETTINO“)
N. 43 del 12-07-2021 ⑲
────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ──────

Di Luglio è furia che s'ostina, è l'implacabile,


Quando su ci si butta lei, sparge spazio, acceca mete,
si fa d'un triste colore di rosa è l'estate e nei secoli
il bel fogliame. con i suoi occhi calcinanti
va della terra spogliando lo scheletro.
Strugge forre, beve fiumi,
macina scogli, splende, Giuseppe Ungaretti

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N. 43 del 12-07-2021 ⑳
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La vera storia del Petrolchimico di Manfredonia

Manfredonia, 10 Luglio 2021


Come vola il tempo, sono passati esattamente 50
anni da quando terminato il periodo di
addestramento nello stabilimento petrolchimico di
Ravenna durato circa 1 anno e mezzo, tornai a
Manfredonia per fare le prime prove di
avviamento della Centrale Termoelettrica dello
stabilimento ANIC di Manfredonia prima di trasfe-
rirmi definitivamente nel reparto sicurezza e antincendio. Era venerdì 11 luglio
del 1971, una giornata molto calda, fieri di indossare il completo composto da
giacca e pantalone blu con la targhetta identificativa ANIC messa sulla tasca
pettorale, completava il tutto un casco protettivo bianco in resina e le scarpe
antinfortunistiche. Accendemmo i primi bruciatori a metano e/o gasolio e
dopo qualche ora, dagli sfiati presenti su tutto il pipe rack aziendale vedemmo
fuoriuscire i primi pennacchi di vapore ad una
pressione di 112 Ate e temperatura di 515
gradi centigradi che doveva servire per
alimentare i compressori del reparto Isola 5
che doveva produrre la prima Ammoniaca e
Urea. Indescrivibile fu la sensazione che
provammo, eravamo felici di aver avviato la
centrale Termoelettrica cuore dello
stabilimento e fieri di indossare quella divisa
motivo di orgoglio per noi che tornavamo dalla
Germania, da Torino e dalle altre parti della
penisola, un senso di riscatto per tutti noi
costretti ad emigrare per necessità dalla nostra
terra, ma nello stesso tempo eravamo inconsa-
pevoli di tutte le vicende che negli anni successivi avrebbero caratterizzato 30-
50 anni di storia della nostra città. Una storia raccontata dall'autore, le
uniformi, i mezzi, le attrezzature e le foto che raccontano la vera storia di
questo stabilimento la potete rivivere nel museo storico dei Pompieri e della
Croce Rossa Italiana di Manfredonia https://www.facebook.com/michele.guerra.9883739
V N. 43 del 12-07-2021
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Adelina che parlava con la Madonna

Tra le stradine della parte più antica della città


di Foggia, così come in tanti altri centri urbani
della nostra penisola, abbondano le edicole
devozionali, dirette eredi degli altarini votivi
che i Latini realizzavano soprattutto
all’incrocio delle strade per propiziarsi i loro
dei pagani, soprattutto Mercurio,
l’antesignano degli angeli, dio alato che
proteggeva i viandanti ed i ladri.
Alcune edicole erano anche dedicate alla Dea
Mater, raffigurata come la Madonna con in
grembo un bambino, oppure tanti neonati per propiziarne la nascita a chi le
indirizzava le preci. Con la scomparsa dei culti pagani, altarini con vari Santi e,
in special modo Madonne, hanno soppiantato
sui muri delle vie le antiche aediculae di epoca
romana.
Caratterizzati da una forte religiosità popolare,
gli altarini devozionali rappresentano una fede
povera e semplice, fatta di piccole offerte di
colorati mazzi di fiori di campo e di olio per
lampade votive che ardono quasi
interrottamente innanzi a questo o a quel Santo
che la devozione popolare ha voluto gratificare
con la costruzione della piccola edicola.
Gli altarini dedicati alla Madonna sono quelli
più diffusi, in fondo, la Dea Mater, la Mamma
per eccellenza, ha sempre un posto privilegiato
nel cuore dei fedeli, diventando amica di questa
o quella stradina, affezionata compagna di po-
vere vecchine sole che dedicano il loro tempo a curare queste testimonianze
della fede popolare.
La solitudine finisce poi per saldare ancora di più il rapporto tra fedeli e Santi
N. 43 del 12-07-2021 W
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e Madonne ed allora non è


raro ritrovare chi, dopo una
prece o un intero rosario,
discorre con questa o quella
Madonnina, la credulità, l’e-
tà ed il bisogno di com-
pagnia fanno il resto.
Questo è il caso di Adelina,
una vecchietta che abitava in
Vico Garofalo, ove ancora
oggi si può ammirare al
civico 25 un piccolo, ma de-
coroso, altare devozionale dedicato alla Madonna della Croce, protetto in
tempi recenti da una cornice in anticorodal.
Si racconta che la povera Adelina era sola al mondo, sopravvissuta a tutti gli
abitanti del vicolo, ella resisteva al tempo ed era ormai sotto la soglia dei
cent’anni; il destino non le aveva conservato che una sola amica: la
Madonna dell’edicola.
Questa, dall’alto del suo altarino,
continuava ad ascoltarla in silenzio ogni
volta che Adelina le rivolgeva la parola e
quasi annuiva con un luminoso sorriso alle
richieste della povera vecchina.
Piccole preci che riguardavano i suoi
acciacchi, un saluto ai suoi defunti, una
preghiera per poter lasciare questo
mondo senza affanni, “ d’subbt ”, ovvero di
subito, all’improvviso senza dolore, come
la stessa Adelina sperava.
La Madonna l’ascoltava ed un giorno, arri-
vato il suo momento, accontentò la povera Adelina e la chiamò in cielo “
d’subbt ”, senza soffrire, cogliendola nel sonno.
L’altarino è ancora lì nel vicolo quasi deserto, con l’immagine della Vergine,
ma il suo sorriso, dopo la scomparsa di Adelina, pare un po’ melanconico, in
fondo anche la Madonna ora è rimasta sola!

da “Leggende e storie della città e di famiglia”, Foggia, 2016


X N. 43 del 12-07-2021
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Lo spazio Off TeatroCuci-


na di San Severo, pre-
senta martedì 13 luglio,
alle 21,00, nel Chiostro
del Mat “Una Domanda
di Matrimonio” di Anton
Cechov, per la regia di
Paola Marino. Con Naza-
rio Vasciarelli, Alessandra
Giuliani, Paola Marino e
Luigi Minischetti.
“Un padre irascibile –
scrive la regista Paola
Marino - vedrà il suo già
scarso autocontrollo mes-
so a dura prova da un praticello conteso, dai cani da caccia e dal comportamen-
to della figlia e del suo pretendente.”
“Aiuta l'arte, perché è l'unico modo per combattere in questo mondo.
Soprattutto in questa città. “


Anton Pavlovič Če-


chov (1860-1904),
scrittore e dramma-
turgo, scrisse questo
divertente vaudeville
nel 1888, definendolo
“Scherzo in un atto”.
L’autore prende di mira
la piccola borghesia
russa di fine ‘800,
ironizzando sui suoi
comportamenti.
N. 43 del 12-07-2021 Y
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"Teatri di Luce & di Pace, con questo titolo


evocativo il Comune di Mattinata, in
collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese,
ha presentato la prima rassegna di teatro
civile. La rassegna si è svolta venerdì e sabato
9 e 10 luglio a Mattinata nella cornice di
Piazza Santa Maria della Luce. E’ stata
l’occasione per porre al centro dell’arte il
tema della legalità, insieme a partner di
eccezione: la Consulta provinciale della
Legalità, Legalitria, le associazioni anti mafia
del territorio.
La DIA regionale nella sua relazione annuale sullo stato dell’arte delle mafie in
Puglia così scrive: “nella provincia di Foggia, in particolare, il forte legame dei
gruppi criminali con il territorio, i rapporti familistici di gran parte dei clan
foggiani e la massiccia presenza di armi ed esplosivi favoriscono un contesto
ambientale omertoso e violento. L’assoggettamento del tessuto socio-
economico, quando non è direttamente connesso agli atti intimidatori
perpetrati dalle cosche, è il risultato della diffusa consapevolezza che la mafia
di quella provincia è spietata e punisce pesantemente chi si ribella”.
In questo quadro, così drammaticamente vero e conosciuto, si inserisce
l’azione di educazione al bello. Educare al bello attraverso l’arte, la
conoscenza, la partecipazione attiva dei cittadini e di tutti coloro che hanno a
cuore il territorio e il presente e il futuro delle nuove generazioni. Questo il
chiaro obiettivo di Teatri di Luce & diPace.
La rassegna, divisa in due serate, ha visto venerdì 9 luglio alle ore 20 la
presentazione del libro scritto da Leonardo Palmisano, “Chi troppo vuole”.
Palmisano presiede la cooperativa Radici Future Produzioni ed è l’ideatore
del Festival Legalitria. Esperto di lavoro, migrazioni e criminalità organizzata,
è consulente sul rapporto tra mafie e territorio per enti pubblici e privati. È
autore di inchieste, saggi, sceneggiature e romanzi. Alle ore 21.30, la piazza si
è trasformata in un teatro a cielo aperto con la mise en espace di “Il ragazzo
nel pozzo”, dell’omonimo libro scritto dalla giornalista Michela Magnifico e
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dello scrittore Gianmatteo Pepe, con Pino Casolaro e Teresa Nardella e


musiche dal vivo da Maurizio Rana. Una produzione Officina teatrale - Teatro
dell’Accorgersi di Foggia. Al termine della messa in scena cè stato il concerto
per handpan di Maurizio Rana.
Il format, dibattito e spetta-
colo teatrale, è stato ripro-
posto anche sabato 10 luglio
con l’incontro, alle ore 20 con
le associazioni antimafia del
territorio coordinato dalla
Consulta provinciale della
legalità, e alle ore 21.30 la
prima dello spettacolo “Nero
Novembre” di Marcello
Strinati e per la regia di Enzo Toma, video di Marcello Strinati e Domenico
Fioredda, con Umberto junior Contini, Stefano Corsi, Francesco Gravino,
Simona Ianigro, Mimmo Padrone e Roberta Strazzella. Lo spettacolo è stato
realizzato con il contributo della Fondazione Monti Uniti di Foggia e il
patrocinio della Consulta provinciale della Legalità e del Teatro pubblico
Pugliese. Prodotto da AVL e Teatro della Polvere con il sostegno de Il Piccolo
teatro di Foggia, Officina teatrale - Teatro dell’Accorgersi e ScenAperta. “Nero
novembre” è uno spettacolo che parla di una storia vera, scomoda, purtroppo
ancora attuale, e lo fa con toni realistici, raccontando non solo il coraggio
dell’imprenditore Panunzio contro la Società Foggiana, ma anche, e
soprattutto, ciò che da quelle vicende è scaturito: il sacrificio di Mario Nero, la
sua lotta contro le assurdità burocratiche di uno Stato poco attento, il silenzio
di una città intera, il suo spirito debilitato, il tutto descritto crudamente dalle
voci sul palco.
“Teatri di Luce & di Pace, una due giorni dedicata al teatro civile, è la
testimonianza concreta e tangibile di una partnership con Teatro Pubblico
Pugliese nella quale questa Amministrazione crede fortemente. Non solo per
aumentare l'attrattività turistica della nostra Mattinata ma anche per formare
ed educare la cittadinanza al Teatro - ha dichiarato il sindaco di Mattinata,
Michele Bisceglia -. Si tratta della prima tappa di un progetto più ampio e
ambizioso in cui Mattinata dialogherà sempre più spesso con le istituzioni e le
associazioni della Cultura regionale, nazionale ed internazionale.
"Siamo lieti di aver collaborato all'organizzazione della rassegna "Teatri di
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Luce & di Pace" a Mattinata, che è riuscita ad aggregare alcune realtà


operanti nel mondo della cultura e dell’arte per parlare di legalità e bellezza,
un binomio virtuoso e foriero di buone pratiche, anche in Capitanata.
Mattinata ha vissuto un periodo difficile, con lo scioglimento del Comune per
infiltrazioni mafiose di qualche anno fa, ma oggi vive una fase nuova, con
un’Amministrazione dinamica che ha saputo guardare lontano puntando su
manifestazioni come queste che creano percorsi virtuosi. Il teatro può e deve
parlare di legalità, e siamo convinti che per Teatri di Luce e di Pace sia solo
l'inizio di un percorso che può diventare stabile nel tempo e importante per
tutti i mattinatesi e l'intera Capitanata", ha dichiarato Giuseppe D’Urso,
presidente Teatro Pubblico Pugliese.
“Nero Novembre è uno spettacolo
scarno, in bianco e nero, con pochi
elementi scenici. Ho voluto, infatti,
dare spazio alla parola dello scrittore
del testo e alle situazioni, agli
ambienti. Il movimento, l’uso della
musica sono elementi essenziali dello
spettacolo - ha dichiarato il regista,
Enzo Toma -. Gli attori sono tutti in
scena, non esistono quinte; lo spetta- Mario Nero
tore, quindi, viene coinvolto a livello emozionale per provare a sentire cosa vuol
dire decidere di stare non dalla parte del male. Un viaggio intenso, onirico
e molto forte in cui si scopre che hanno perso tutti: Mario Nero, Giovanni
Panunzio, lo Stato italiano…”
Sinossi: La sera di un freddo novembre di oltre vent’anni fa, un uomo viene
ucciso. Quell’uomo è Giovanni Panunzio, un imprenditore foggiano assassinato
per aver ribadito più volte il suo no alla mafia. La storia di Giovanni, però, non si
è conclusa in quella fredda sera: rivive nei ricordi di chi l’ha conosciuto, di chi
l’ha amato, di chi continua la sua battaglia, come la moglie, il figlio, la nuora. E
si ripercuote nella vita di chi ha testimoniato contro il suo omicida,
coraggiosamente: Mario Nero, vittima di mafia e di Stato, ed esule suo
malgrado, dopo ancora più di vent’anni. Mario Nero è stato, non soltanto,
l’unico testimone di giustizia mai avuto in provincia di Foggia, ma è stato anche
il secondo in tutta Italia; prima di lui solo un siciliano. Insieme all’allora
sottosegretario alla giustizia Alfredo Mantovano partecipò negli anni 2000 alla
stesura della legge a tutela dei testimoni di giustizia.
9 N. 43 del 12-07-2021
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Gli articoli sulla dialettologia che mi accingo a


proporvi non pretendono di insegnare come si
debba scrivere o come si debba parlare il dialetto
foggiano, ma solo fornire qualche utile
indicazione per comprenderne meglio le origini
storiche, la linguistica e la fonetica partendo
dall’assunto che “non è mai troppo tardi, se si ha
la volontà, per imparare”, ma soprattutto, cosa
molto difficile nella nostra città, per cercare di
creare un dibattito costruttivo su una materia da sempre fortemente divisiva
per una serie di ragioni che dirò man mano che se ne presenterà l’occasione.
Ho iniziato ad avvicinarmi alla scrittura del dialetto casualmente, agli inizi
degli anni ’70, per dare una mano a mia sorella Angela (diploma di Liceo
classico al Lanza 60/60, Laurea a Bari in Lettere classiche 110/110 e lode)
nella “dattiloscrittura”, con la mitica “Olivetti” Lettera 32 degli anni ‘60, di un
saggio che aveva l’obiettivo di confutare l’autenticità di uno scritto in dialetto
pugliese che veniva spacciato per molto antico ma che in realtà era stato
scritto in epoca diversa, cioè molto più recentemente rispetto alla datazione
presunta. Il lavoro di dattiloscrittura di quel saggio
mi comportò una fatica immane perché dovetti
fare i salti mortali per riportare su carta i segni
diacritici necessari ad evidenziare le caratteristiche
fonetiche dello scritto. Il saggio, con mia grande
gioia, valse a mia sorella una “borsa di studio” del
C.N.R. (Centro Nazionale delle Ricerche), come
“ricercatrice” presso il Museo Etnografico
sipontino, fondato e diretto dal prof. Michele Melil-
lo, scomparso nel 2004, docente di dialettologia presso le Università di Bari e
Roma, e preside del Liceo Classico Lanza di Foggia.
Fatta questa doverosa e personale premessa, mi sono ritrovato ad occuparmi
concretamente di dialettologia e di “dialetto foggiano” per “colpa” della mia
N. 43 del 12-07-2021 :
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passione (che per qualche anno è stata anche la mia professione): il teatro.
Oggi, grazie a seri professionisti come Nucci Ladogana, Guglielmo Ferraiola e
Carlo Formigoni, la città di Foggia pullula di Compagnie e Associazioni teatrali,
professionali e amatoriali, registi, attori e tecnici che, seppure con fatica,
riescono a vivere di questo lavoro.
Fino agli anni ‘70 a Foggia c’erano solo gruppi teatrali parrocchiali e compa-
gnie amatoriali dedite quasi solo ed esclusivamente al vernacolo.
Qualche eccezione facevano “Il circolo tre bis” già attivo dagli anni ‘50, poi
diventato “Piccolo teatro”, la “Compagnia stabile dauna” di Roberto Papa e
qualche gruppo teatrale “di base” come ad es. Il “Collettivo nuovo teatro”, di
cui ho avuto il piacere di fare parte, che provarono a portare anche a Foggia
un teatro più evoluto, in lingua ed anche d’impegno civile.
Ma è con il lavoro
professionale di for-
mazione teatrale por-
tato avanti dalla
Compagnia “La Ta-
rumba” e la scuola
“Spazioteatromusica”
di Guglielmo Ferraiola
e del “Laboratorio di
propedeutica teatra-
le” del regista Carlo
Formigoni, che a
Foggia si è davvero
Collettivo Nuovo Teatro – “Il muro” di Jean Paul Sartre (anni ‘70) avuta la svolta verso
la qualità che ha finito per coinvolgere positivamente anche le compagnie
amatoriali e vernacolari, oltre che portare numeroso pubblico ad ogni tipo di
rappresentazione che venisse proposta. Anch’io devo proprio a Ferraiola, con
cui sono stato attore professionista in un paio di spettacoli (“Don Cristobal e
Donna Rosita” da Federico Garcia Lorca e “Escurial” di Michel de
Ghelderode), e a Formigoni, con cui ho collaborato alla realizzazione del
primo “Laboratoroio di propedeutica teatrale”, gli stimoli che mi hanno
portato allo studio della corretta pronuncia della lingua italiana,
all’insegnamento della “Dizione” e alla conduzione di Labortori teatrali,
premesse per il successivo studio della dialettologia, e delle caratteristiche
del daletto foggiano in particolare, di cui vi parlerò nei prossimi articoli.
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Daunia Effervescente è l'evento organizzato dalla Delegazione Fisar della


provincia di Foggia per la sua presentazione ufficiale. Una serata che vedrà la
collaborazione di 5 cantine territoriali - D'Araprì, Pisan Battel, Masseria Nel
Sole, Re Dauno e 7 Campanili - grazie alle quali celebreremo il bombino
bianco vinificato con metodo classico. A dare corpo e struttura alla serata ci
penseranno gli chef di Tenuta Chianchito, Antica Piazzetta, Hotel Corona e Al
Soppalco, che si cimenteranno in
un menù a "8 mani" composto da
5 portate e un dessert.
L'appuntamento è per mercoledì
14 luglio alle ore 20.30 presso
Tenuta Chianchito (S.P. 45 Bis km
11.550 – San Giovanni Rotondo):
un'oasi di verde, di relax e di
cucina bio e del territorio.
Per informazioni e prenotazioni: Giuseppe Placentino 339.8839888
Massimo Andrea Di Maggio 320.2507471
N. 43 del 12-07-2021 :
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Fotogallery della prima giornata


“Alcuni momenti della visita teatralizzata
presso il Comune di Bovino.
Vi ricordiamo che il prossimo appuntamento
è previsto per sabato 17 luglio” Le prenota-
zioni OBBLIGATORIE devono pervenire esclu-
sivamente attraverso RaminGo.app Link:
https://ramingo.app/dettagli/tour/57
Per info: 3703779302 (lun-ven ore 16-20).
Attraverso un percorso di visita teatralizzata nelle vie del borgo, viene
raccontata la storia di Bovino, puntando l’attenzione su eventi, luoghi,
momenti storici e personaggi significativi, unito a effetti sonori e visivi e a uno
spettacolo di luci e immagini in realtà aumentata con la tecnica del
videomapping. Teatro del racconto storico sono alcuni dei luoghi più
rappresentativi della storia di Bovino: il Museo Civico “C. G. Nicastro”, la
Cattedrale e l’imponente Castello Ducale.

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