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LA CANZONE DEL SOLE

LA MI RE MI
LEZIONE 4/03/2021

Ora che abbiamo imparato ad accordare la chitarra, vediamo di prendere confidenza con lo strumento.
Intanto teniamo chiaro questo concetto: se è importante che la mano sinistra impari a premere
correttamente i vari tasti in corrispondenza delle corde, è altrettanto importante che la mano destra impari a
pizzicare le corde corrispondenti. In altre parole se la sinistra preme la terza corda, la destra deve pizzicare
la terza corda, non la seconda ne la quarta. E qui ci troviamo di fronte ad un bivio, perché la destra può
pizzicare le corde con le dita oppure utilizzando il plettro. La scelta è del tutto personale e dettata nella
maggior parte dei casi dal tipo di musica che si vuol suonare. L'impostazione classica prevede ovviamente
l'utilizzo delle dita, mentre la chitarra rock impone l'uso del plettro. L'utilizzo delle dita rende più agevole
l'esecuzione per esempio, degli arpeggi, con la possibilità di prendere più corde contemporaneamente.
Perciò sembra che il miglior modo di affrontare la questione sia di imparare ad utilizzare entrambi i sistemi.
In questa parte trattiamo l'utilizzo del plettro.
I PLETTRI
Esistono vari tipi di plettri che si differenziano per lo spessore. I plettri sottili sono morbidi, mentre i plettri
spessi sono duri. Diverso è l'impatto che questi hanno sulle corde. Un plettro duro consente un suono più
deciso, più dinamico, per contro un plettro morbido permette una miglior scorrevolezza quando si tratta di
passare da una corda all'altra. La scelta è personale, tuttavia teniamo presente che un plettro duro si presta
meglio per l'accompagnamento quando dobbiamo suonare accordi, per fare, in altre parole, la cosiddetta
ritmica. Un plettro morbido si presta meglio per l'esecuzione di assoli. Ma questa non è la regola ed ognuno
è libero di fare come vuole.

ESERCIZIO

Dunque una delle prime cose che la destra deve fare è imparare a “mirare” le corde e lo deve fare in
maniera istintiva, cioè gli occhi non devono guardare ciò che sta facendo la mano, e la mano si deve
muovere da sola andando a pescare le corde giuste. Il primo esercizio ci metterà in grado di suonare le
corde (che per il momento NON saranno premute dalla mano sinistra) senza sbagliare mira e soprattutto
senza guardare ( anche se all'inizio sarà inevitabile dare un'occhiata a quello che stiamo facendo ).
Dovremo arrivare a fare un ragionamento del genere: appoggio la mano alle corde e mi dico: ora voglio
suonare la quinta corda e il plettro dovrà andare a pizzicare a colpo sicuro la quinta corda. Quando saremo
capaci di fare ciò avremo già raggiunto un bel risultato.
Useremo due tipi di pennata. La prima indirizza i colpi del plettro sempre verso il basso, la seconda li
alterna, cioè un colpo in giù e il successivo in su. Questo secondo tipo di pennata è sicuramente più
impegnativo, anche perché non ci deve essere differenza di intensità sonora tra il colpo dato in giù e quello
dato in su.
Dunque partiamo dalla sesta corda, colpendola col plettro verso il basso, poi facciamo lo stesso con la
quinta corda e così via fino ad arrivare alla prima e tornando indietro. Ripetiamo tante volte cercando di
mantenere un ritmo costante. A questo proposito può essere utile eseguire l'esercizio usando un
metronomo che scandisca il tempo. Si parte con un tempo lento e si cerca di incrementare la velocità
passando a velocità più alte solo quando non si commettono più errori con la precedente velocità.
Il secondo esercizio prevede dei salti di corda, e qui la faccenda si fa seria. Suoniamo dunque le corde
( sempre con colpi del plettro solo in giù ) in quest'ordine:
sesta corda – quarta corda quinta corda – terza corda quarta corda – seconda corda terza corda – prima
corda quarta corda – seconda corda quinta corda – terza corda sesta corda – quarta corda
Anche in questo caso bisogna ripetere finché non si sbaglia più, incrementando la velocità di esecuzione.
Ora mettiamo in azione la pennata alternata. In pratica si tratta di ripetere i due esercizi precedenti ma
dovremo colpire le corde una volta in giù e una in su (sesta corda in giù, quinta in su, quarta in giù e così
via). Lo schemino seguente vi faciliterà le cose.
Corde consecutive
 6° corda – giù
 5° corda - su
 4° corda - giù
 3° corda – su
 2° corda – giù
 1° corda – su e ritorno
Salto di corda
 6° corda – giù
 4° corda – su
 5° corda – giù
 3° corda – su
 4° corda – giù
 2° corda – su
 3° corda – giù
 1° corda – su
 4° corda – giù
 2° corda – su
 5° corda – giù
 3° corda – su
 6° corda – giù
 4° corda – su
Visto che a questo punto avremo già acquistato una certa familiarità con lo strumento, non parleremo più di
numeri di corda ma di note. Non si dirà più terza corda, ma corda SOL, non più quinta corda ma corda LA
eccetera. Non parleremo più neanche di metronomo, poiché resta sottinteso che gli esercizi andranno
eseguiti a tempo con incremento della velocità man mano che non si sbaglia più.

Uno dei consigli che si possono dare per incrementare la velocità è quello di restare col plettro più vicini
possibile alla corda perché se il movimento è minimo, la velocità potrà essere maggiore. Una
raccomandazione: pazienza! Ci vuole pazienza per ottenere buoni risultati e se portiamo pazienza,
studiamo con costanza, anche per poco tempo al giorno otterremo dei miglioramenti. Talvolta accade che il
giorno successivo sappiamo affrontare meglio gli esercizi del giorno prima perché durante la notte (così si
dice) il nostro cervello rielabora quello che si è studiato durante il giorno. Un altro consiglio da poter dare è
quello di esercitarsi talvolta guardandosi allo specchio per vedere che cosa stiamo facendo.

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