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Metodo facile per il sax

Premessa

1)Come montare lo strumento, il bocchino e l’ ancia.


1.1) Montare lo strumento..
1.2). L’ ancia
1.3) Montare il bocchino

2)L’impostazione del corpo e la respirazione.


2.1) L’impostazione del corpo.
2.2) L’uso del diaframma.
2.3) Esercizi per l ‘ uso del Diaframma.

3)L’ impostazione della bocca e l’ emissione del suono.

4)La diteggiatura (le note sullo strumento)

5)La lingua, vari tipi di staccato.

6)Le scale.
6.1)Cosa sono.
6.2)A cosa servono.
6.3)La scala Maggiore.
6.4)La scala cromatica.

7)L’ intonazione e l’ uso delle dinamiche.


7.1)L’ intonazione.
7.2)Le dinamiche
7.3)L’ accordatura dello strumento.

Gli armonici !!

8)Come studiare e come eseguire un brano.

9)L’ improvvisazione sul II-V-I.


Cos’è il II-V-I.
Come esercitarsi sul II-V-I.
Improvvisazione sul II-V-I parte seconda

10)Suonare in vari stili: Jazz,Funky e Pop.


Premessa

Ciao, sono Andrea Verlingieri.


In questi video illustro il mio metodo per imparare a suonare il Sax in maniera Veloce, Facile e
Completa.
Questo metodo è il riassunto di tutte le esperienze avute in qualità di docente in tanti anni.
Premetto che per me non esiste un solo metodo, perché il metodo va creato in base alla persona,
ognuno ha delle caratteristiche fisiche, psicologiche ed artistiche diverse quindi il percorso didattico
deve essere creato ad personam in modo da sviluppare i pregi e migliorare le lacune di ogni
individuo.
Questo metodo infatti tende ad essere una linea guida generale che aiuta ad intraprendere lo studio
del Sax nella giusta direzione interpretando ed esplicando le nozioni fondamentali che riguardano
la conoscenza di questo strumento.

1)Come montare lo strumento, il bocchino e l’ ancia.

Aprendo la custodia troviamo il Sax smontato, c’ è il corpo dello strumento, il collo o chiver , il
bocchino , l’ ancia e il collarino.
Come prima cosa consiglio di prendere un ancia facendo attenzione a prenderla dal lato più spesso
altrimenti si potrebbe rovinare, per questo è preferibile non toccare mai la punta.
Una piccola parentesi sulla scelta dell’ ancia, scelta molto importante perché è proprio quest’ ultima
che determina la vibrazione iniziale che propagandosi nel bocchino e nello strumento viene
amplificata arrivando a produrre il suono.
Ci sono vari tipi di ance, in legno, in fibra , in plastica, ed in legno e plastica. Le ance tradizionali
sono quelle in legno, le altre invece sono più recenti. Io consiglio di iniziare con un ancia di legno
per poi passare a quelle in fibra e in plastica.
Dato che le ance hanno diverse numerazioni è meglio iniziare con una numero 2 che equivale ad
un’ ancia morbida. Più il numero riportato sull’ ancia è alto, più l’ ancia è dura.Per quanto riguarda
la marca è consigliabile scegliere tra Vandoren zz o Rico Royal , queste ultime sono leggermente
più morbide.
Una volta scelta l’ancia la prendiamo e la teniamo tra le labbra per un paio di minuti in modo che il
legno possa umidificarsi e quindi vibrare meglio. Il passo successivo è quello di montare l’ ancia sul
bocchino. Svitiamo la legatura ricordandoci il verso in cui la togliamo dal bocchino in quanto è
caratterizzata da un lato più piccolo e uno più grande e deve essere quindi montata nello stesso
verso, poi prendiamo con la mano sinistra il bocchino e con la mano destra poniamo l’ancia sulla
parte diritta (chiamata tavola) mettendo la parte più sottile dell’ ancia verso la punta del becco
facendo combaciare la punta dell’ancia con la punta del becco. Teniamo ferma l’ ancia con la mano
sinistra facendo sempre attenzione a non toccare la punta e con la mano destra prendiamo la
legatura inserendo prima il lato più grande e poi quello più piccolo. In questa operazione bisogna
stare attenti a non rompere l’ ancia con la legatura. Una volta inserita la legatura continuando a
tenere l’ ancia con la mando sinistra stringiamo la legatura con la destra. La legatura va stretta bene
altrimenti l’ ancia si sposta e otteniamo dei suoni errati.
Montato il bocchino e l’ ancia li poniamo da parte nel copribocchino.
Prendiamo il collarino e lo indossiamo, poi prendo il corpo dello strumento dalla parte della
campana con la mando destra e con la sinistra lo agganciamo, così in due semplici movimenti
abbiamo già assicurato il lo strumento al collo. E’ sempre preferibile fare meno movimenti possibili
con lo strumento non agganciato per evitare che caschi.
Poi prendiamo il chiver (o collo) e lo inseriamo all’ estremità più piccola dello strumento, dove
troviamo una chiavetta che serve a stringere il chiver e fare in modo che non si muova quando
suoniamo. Svitiamo la chiavetta fin quando non entra il chiver.Specialmente le prime volte che si
usa lo strumento potremmo far fatica a far entrare il chiver a causa dell’ attrito, usiamo quindi il
grasso che troviamo nella confezione per agevolare l’ operazione. Una volta inserito il chiver lo
posizioniamo centrato rispetto allo strumento e stringiamo la chiavetta del chiver senza stringere
con una forza eccessiva perché in qualche caso si potrebbe rompere.
Successivamente prendiamo ancora il grasso e ne mettiamo un po’ intorno al sughero che troviamo
sul chiver (specialmente le prime volte perché e nuovo e quindi molto secco) poi con una mano
teniamo il chiver e con l’ altra inseriamo il bocchino ( con tutto il copri bocchino per evitare di
rompere l’ ancia ) facendo dei piccoli movimenti circolari e controllando che l’ ancia si trovi nella
parte inferiore del bocchino.
Allineamo il bocchino con il chiver ed il chiver con lo strumento.
Ora lo strumento è pronto ed andiamo a conoscere il passo successivo.

2)L’impostazione del corpo e la respirazione.

Iniziamo dicendo che se si vogliono ottenere degli ottimi risultati con lo strumento bisogna lasciare
il corpo libero e rilassato, ciò vuol dire che bisogna assumere una posizione più possibile naturale,
con la schiena dritta, e la testa dritta,leggermente inclinata e sguardo in avanti, spalle basse e mani
morbide.
Ogni muscolo in tensione è un muscolo che lavora con fatica. Se facciamo caso a quanta forza ci
vuole per premere un tasto ( o per meglio dire un tampone ) ci accorgiamo che la quantità di forza
da applicare è minima per questo tutta la forza che mettiamo in più irrigidisce i tendini delle dita
facendoli muovere più lentamente. Quindi ricapitolando mani morbide e rilassate e polpastrelli
sempre incollati ai tasti perchè se per chiudere i tasti alziamo le dita succede che oltre a perdere
velocità perdiamo anche il controllo dello strumento.
Ora con la posizione dritta del corpo che dicevo prima ci prepariamo a capire qual’ è l’ esatta
posizione ed altezza dello strumento.
Innanzi tutto la mano destra va posizionata nella parte più bassa del Sax dove troviamo dove nella
parte posteriore troviamo un gancio che può essere di plastica o di metallo e che serve per il pollice
della mano destra. Il pollice va posizionato non troppo in punta e non troppo dentro, ma in una
misura media che permette di tenere la mano in una posizione comoda.
E’ proprio il pollice della mano destra che sorregge la gran parte del peso dello strumento.
La mano sinistra va posizionata nella parte superiore dello strumento poggiando il pollice sul
bottone nero posteriormente al sax senza schiacciare la chiavetta vicino (chiave d’ ottava).
Una volta posizionate le mani prendiamo lo strumento e posizioniamolo in asse con il corpo,
regoliamo il cinturino e ripetiamo l’ operazione fin quando non troviamo l’ altezza giusta, ovvero l’
altezza tale che ci consente di suonare senza alzare o abbassare la testa. Il bocchino deve essere in
linea con le labbra.
A questo punto, prima di iniziare a suonare, parliamo di un aspetto fondamentale per suonare il Sax,
ovvero la respirazione.
Tutti gli strumentisti a fiato e i cantanti per suonare usano il diaframma e non i polmoni.
Il diaframma è un muscolo che si trova sotto i polmoni, nella parte addominale e che già
naturalmente sappiamo usare. Se ci sdraiamo sul letto in posizione supina e mettiamo le mani sulla
pancia respirando ci accorgiamo che quest’ ultima si gonfia, questa è la respirazione diaframmatica.
Quando dormiamo usiamo sempre questo tipo di respirazione, quindi il diaframma già sappiamo
usarlo, dobbiamo solo imparare a controllarlo e questo lo facciamo con degli esercizi:
Proviamo a metterci seduti su uno sgabello con le spalle e la schiena che combaciano per intero al
muro e tenendo le spalle basse proviamo a respirare con la bocca aperta. Teniamo una mano sul
diaframma per provare a controllare se lo stiamo usando. Ripetiamo più volte l’ operazione fin
quando non siamo sicuri che usiamo solo il diaframma e non diaframma e polmoni. Dopo aver
ripetuto e capito l’ esercizio proviamo a ripetere lo stesso esercizio stando in piedi.

E’ molto importante sapere che quando si suona il Sax si prende fiato sempre e solo con la bocca
perché nello stesso arco di tempo si riesce a prendere maggiore quantità di fiato rispetto al naso,
quindi fare tutti gli esercizi di respirazione diaframmatica solo con la bocca.
Maggiore controllo dell’ emissione dell’ aria e quindi maggiore controllo del sostegno, della durata
e delle dinamiche del suono.
Respirazione corretta:

Il diaframma è un muscolo che riveste tutta la base dei polmoni. 


Serve per ampliare la loro capacità visto che le costole hanno una possibilità limitata di espandersi.
Quando si prende aria, il diaframma si allarga verso il basso, in questa fase inspiratoria l'intestino viene
schiacciato verso il basso provocando l'effetto della pancia un pò gonfia.
Quando riporti fuori l'aria (fase espiratoria) il diaframma ritorna al suo stato naturale pronto per una nuova
inspirazione.

Respirazione scorretta:

Molte persone fanno esattamente l'opposto cioè quando prendono aria alzano le spalle e riempiono la parte
solo superiore dei polmoni facendo rientrare la pancia . Questo modo di respirare è scorretto perché non
solo non sfrutta il maggiore spazio donato dal diaframma ma portando questa fascia muscolare verso l'alto
diminuiscono ancor più lo spazio che possono concedere le costole ai polmoni. Risultato? poco fiato, molta
fatica. 

3) L’ impostazione della bocca e l’ emissione del suono

Prendiamo solo il bocchino del Sax e montiamo l’ ancia come viene illustrato nel capitolo 1, poi
avviciniamo il becco alle labbra a questo punto facciamo un bel sorriso (che ci aiuta a distendere
tutte le fasce muscolari situate intorno la bocca ), apriamo la bocca e con il labbro inferiore
fasciamo gli incisivi inferiori. Poniamo lo strumento e chiudiamo la bocca ponendo i denti sul becco
poi rilassiamo tutta la bocca. Facciamo attenzione a rilassare tutti i muscoli facciali stando in una
posizione più naturale possibile e allo stesso tempo facciamo attenzione a non far uscire aria dalla
bocca perché e non gonfiare le guance. Quando si gonfiano le guance l’ aria preme lateralmente
disperdendo così una parte della forza che gli viene data dalla spinta del diaframma (capitolo 2).

Due domande importanti molto frequenti :

Quanto devo piegare il labbro inferiore?


Se pronunciate la lettera “V” ( di Vicolo ad esempio ) noterete che le labbra inferiori fasciano i
denti inferiori in un punto esatto e sempre nello stesso punto. Quando mettete il bocchino in bocca
posizionate il labbro inferiore nella posizione “V” e poi chiudete poggiando gli incisivi superiori sul
bocchino, poi rilassate tutto.
Il labbro inferiore funge da cuscinetto, ovvero l’ancia vibra grazie alla leggera pressione che
esercita il labbro inferiore su di essa. Migliore è la posizione del labbro e migliore è la vibrazione
dell’ ancia e di conseguenza migliore è il suono che uscirà dal vostro Sax.
Un grande risultato per migliorare la qualità, la ricchezza ed il controllo del suono si può ottenere
dallo studio dei suoni armonici ( lezione numero … ).
Un’ ultima cosa da dire per quanto riguarda le labbra è che bisogna stare attenti a non stringerle
troppo perché si rischia di chiudere l’ ancia e quindi non permettere il passaggio dell’ aria e così
facendo lo strumento non emetterà alcun suono; e non tenerle troppo morbide altrimenti il suono si
interrompe perché non ha il giusto sostegno.

Quanto devo mettere dentro l’ imboccatura?


Non c’ è una misura precisa, ovvero non si può stabilire a priori dato che ogni persona ha una
conformazione diversa della bocca e delle labbra, alcune volte vediamo musicisti che stiano molto
in punta, altre volte sembra che stiano a metà becco perché magari hanno delle labbra più grandi,
ma la parte dove vengono poggiati i denti è più o meno la stessa.
Possiamo trovare la nostra posizione provando a spostare leggermente l’ imboccatura dentro e fuori
di pochi millimetri cercando di capire il punto esatto, ovvero il punto nel quale riusciamo ad
ottenere il migliore suono con il minore sforzo.

A questo punto posizioniamo l’ imboccatura e soffiamo, otterremo un primo suono.


Facciamo un pò di suoni lunghi per prendere confidenza con l‘ imboccatura ed eseguiamo più volte
l’ esercizio numero 1 che troviamo nel file pdf di riferimento.
Dato che nel Sax non è possibile stabilire l’ inizio e la fine di un suono con il solo fiato c’ è bisogno
di utilizzare un elemento fondamentale : la lingua.
Essa ha la funzione di una vera e propria valvola che determina l’ inizio esatto di un suono e la sua
chiusura netta senza sbavature. Questa operazione si chiama colpo di lingua o in termine tecnico
staccato, ne esistono vari tipi ma quest’ argomento lo tratteremo in maniera approfondita nel
capitolo 5, per ora limitiamoci ad applicare questo concetto sul bocchino. Eseguiamo un suono
lungo e proviamo a pronunciare la sillaba “ta” mentre stiamo suonando. Tutto ciò deve accadere
con un unico fiato!
Ripetiamo più volte esercitandoci con l’ esercizio numero 2, prima senza tempo e poi con la base.
Andiamo avanti con l’ esercizio numero 3 , 4 e 5.

4) La diteggiatura: le note sullo strumento

Nella tabella di riferimento troviamo indicate tutte le chiavi del Sax. Iniziamo a conoscere quelle
principali. L’ indice della mano sinistra va posizionato sul tasto numero 1 ed il nome della nota è
“Si”. Per suonare il tasto successivo ( numero 2 ovvero “La” ) bisogna premere il tasto 2
continuando però a tenere premuto il tasto 1, e così via: Per i suonare il sol ( tasto n 3 )bisogna
sempre continuare a tenere premuti i tasti precedenti altrimenti lo strumento non emette il suono
desiderato. Proseguendo … tasto numero 4 “Fa”, n.5 “Mi” e n.6 “Re”.
Da tenere presente che più scendiamo verso i suoni gravi e più dobbiamo tenere morbido il labbro
perché le vibrazioni sono più larghe.
Ora con un solo fiato eseguiamo di seguito tutti i suoni in modo discendente.
Premendo solo il dito medio della mano sinistra senza premere l’ indice otterremo la nota “Do”.
Ora suoniamo l’ esercizio 1 stando attenti alla posizione del corpo e alla respirazione (capitolo 1).
Proseguiamo con gli esercizi numero 2, 3, 4, 5.
Ora approfondiamo l’ estensione dello strumento andando ad usare la chiavetta che troviamo
accanto al pollice della mano sinistra e che si chiama chiave d’ ottava o portavoce. La sua funzione
è quella di portare i suoni che conosciamo all’ ottava superiore. Suoniamo un “Si” senza portavoce
e poi premiamo il portavoce insieme al colpo di lingua e noteremo che la nota assume un suono più
acuto, proseguiamo nello stesso modo per tutte le altre note. Far attenzione a sostenere bene i suoni,
ovvero a tenere le labbra ben serrate, rilassate me non troppo morbide perché i suoni acuti hanno
bisogno di maggior sostegno rispetto ai suoni gravi, infatti le vibrazioni sono più corte ma hanno
una frequenza maggiore.
Per allenarci studiamo gli esercizi 6, 7 , 8, 9 e 10 ricordandoci sempre di usare la corretta posizione
del corpo, della bocca ed il corretto uso del diaframma.

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