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Metodologia dell’insegnamento

strumentale

Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro


A.A. 2020-2021
Docente: Roberto Pasquini
Allieve: Michela Rossi e Alice Sebastianelli

Relazione finale
STEP 1
Esercizi sulla respirazione (2 lezioni) – Primo anno.
La respirazione è importante perché se fatta in modo corretto, si potrà ottenere un buon
suono. Seguendo anche i consigli appresi nel video del maestro Emily Beynon,
possiamo spiegare ai ragazzi che per una buona respirazione occorre:
• riempire i polmoni dilatandoli verso l’esterno;
• aprile la gola → in questo passaggio, si può chiedere allo studente di mettere una
mano sulla gola per sentire che nel momento in cui questa sarà aperta il pomo
d’Adamo sarà abbassato. Per garantire quest’azione si può chiedere all’allievo di
sbadigliare e di inspirare pensando alla lettera “A”;
• tenere le spalle aperte→ per aiutarli in questa azione sarà proposto allo studente di
appoggiare le spalle al muro.
Al momento dell’atto dell’inspirazione si chiederà ai ragazzi di pronunciare la F.
Esercizi consigliati
1. Utilizzando il metronomo a 60 bpm alla semiminima, contare 4 pulsazioni per
l’inspirazione e 8 per l’espirazione.
2. Mantenendo le stesse regole, senza contare come nell’esercizio precedente, si potrà
proporre allo studente, nel momento dell’espirazione di soffiare davanti a sé ad una
piuma o ad un foglio di carta che saranno attaccati al muro. L’esercizio consisterà
nel far rimanere fermi il più possibile uno dei due oggetti, solamente attraverso
l’aiuto del proprio soffio.

STEP 2
Incontro con la testata del flauto e spiegazione della corretta postura (8
lezioni) – Primo anno.

1)Cercando di far stare i ragazzi il più rilassati possibili si chiederà agli studenti di
divaricare i piedi, portando quello sinistro un poco più avanti e girandosi rispetto al
leggio di circa di 45° (come aiuto possiamo creare un calco dei piedi con il cartoncino,
che potranno utilizzare anche come studio a casa);
2) il collo dovrà essere girato verso sinistra in modo che risulti dritto verso il leggio;
3) a questo punto la testata viene portata alla bocca, facendo attenzione che i ragazzi
non si allunghino con il collo verso di essa, prendendo le sembianze delle tartarughe;
4) le labbra dovranno essere aderenti alla boccola, mantenendole sempre rilassate;
5) A questo punto si chiederà di soffiare all’interno della testata.
Come attività saranno proposti dei giochi di altezze dei suoni, realizzati ad esempio
chiudendo con la mano la fine della testata e giocando anche con la durata dei suoni.
Lo scopo è che una volta montato l’intero flauto, i ragazzi non dovranno prendere il
respiro ad ogni nota (effetto cane).

STEP 3
Montaggio del flauto per intero – Primo anno.
Proposte libri da poter utilizzare:
- Moyse - Il flautista debuttante → nelle tre ottave;
-Trevor Wye - Il flauto per i principianti (volume 1 ) → per farli cimentare nelle
melodie e nell’approccio ai primi duetti;
- Giuseppe Gariboldi - 58 esercizi per flauto traverso → per consolidare i primi due
libri con l’aggiunta delle dinamiche;
Sonate di Benedetto Marcello (da usare alla fine del secondo semestre) → da utilizzare
per un approccio al repertorio. In questo modo sarà possibile valutare se gli obiettivi
riguardanti la respirazione e la postura sono stati raggiunti.

STEP 4
2 anno
Obiettivi:
-note lunghe;
- l’articolazione;
- il vibrato;
-canto nel suono;
- saper suonare insieme;
- introdurre l’abitudine di suonare a memoria.
Proposte libri → Moyse - De la Sonorite; Giampaolo Pretto - Dentro il suono; Suono
ascolto con basi (volume 2) ; Andersen - 18 piccoli studi op.41; Sonate di Handel.
1) Note lunghe → Moyse - De la Sonorite → I primi esercizi servono a cercare
attraverso una corretta respirazione un bel suono, ripetendo il frammento sempre due
volte e facendo capire agli studenti che questi esercizi servono non per la sola
esecuzione di due note lunghe, ma per cercare dentro queste due note, la bellezza, la
ricchezza degli armonici e l’intonazione. A questi esercizi si può aggiungere il canto
nel suono per acquisire una maggiore apertura all’interno della gola. Inoltre questi
esercizi vengono sfruttati per apprendere il meccanismo delle varie dinamiche.
Quindi :
- foro più grande, aria direzionata più dentro al flauto, mandibola pensata più indietro
(sempre restando morbidi) → per ottenere un suono forte;
- foro più piccolo, mandibola pensata in avanti, per direzionare l’aria più in alto →
per ottenere un suono piano. Per capire meglio il funzionamento dello spostamento
della mandibola, si può far provare ai ragazzi a soffiare sul palmo della propria mano
(oppure come gioco il Pneumo Pro).
2) L’articolazione→primo approccio staccato diaframmatico, che otteniamo dando
una spinta con il diaframma e pensando alle vocali A e O (chiusa) che, inoltre
permettono anche di avere l’interno della bocca grande. Questo esercizio inizialmente
sarà eseguito in maniera lenta e gradualmente si aumenterà la velocità. In questo modo
la spinta non coinvolgerà solamente il diaframma, ma anche la parte superiore del
corpo. Un’ulteriore utilizzo di questo esercizio sarà per approcciarsi al vibrato.
Tenendo conto dei vari tipi di staccato (staccato percussivo, staccato brillante, staccato
classico, staccato liquido), in questo anno prendiamo in considerazione oltre allo
staccato diaframmatico, lo staccato percussivo e il brillante.
“1) Staccato percussivo → con la lingua che per articolare fuoriesce più o meno
marcatamente dal foro delle labbra;
2) Staccato brillante → con la lingua che batte dietro al labbro superiore e sfiorando
gli incisivi superiori (1)” (Esempio sputare un chicco di riso) .
Questi esercizi possono essere praticati con il libro della sonoritè a partire dal n. 19,
con una velocità minima di 70 bpm alla semiminima e gradualmente aumentabili.

1)
Dispensa docente Roberto Pasquini - Metodologia dell’insegnamento strumentale per Didattica – Lezione
III (1 tecnica dell’articolazione).

3) Il vibrato → Come scritto già in precedenza, per eseguire il vibrato si utilizza il


diaframma e proprio per questo agli studenti sarà richiesto, come nello staccato, di
utilizzarlo. Si metterà il metronomo a 50 bpm alla semiminima e anziché aumentare la
velocità del metronomo verranno aumentate le pulsazioni diaframmatiche (es. crome,
terzine, quartine...), fino ad arrivare ad 8 vibrazioni per pulsazioni (50 bpm). L’utilità
di questo esercizio permette di ottenere un maggior controllo sul vibrato, per far sì che
si adatti ad ogni tipo di repertorio e non prenda le sembianze del “belato di una pecora”.
4) Canto nel suono → questa tipologia di esercizi permette di:
• acquisire una maggior consapevolezza di apertura della gola;
• interiorizzare una maggiore intonazione (sviluppo dell’orecchio musicale);
• acquisire una prima idea di fraseggio.
Attività:
1) iniziamo con un semplice scala eseguita contemporaneamente con voce e suono;
2) Successivamente acquisita un po' di sicurezza si potrà proseguire con gli esercizi
proposti nel libro “Dentro al suono” partendo dal n. 13.
Importante → In questa fase bisogna tranquillizzare il ragazzo, il quale potrebbe
lamentarsi del brutto suono, che in questo stadio è del tutto normale.
5) Suonare a memoria → Introdurre quest’abitudine, perché ti scioglie dal vincolo
dello spartito, lasciando libera la mente per concentrarsi su altri aspetti della musicalità.
Per abituare lo studente a questa tipologia di esercizi, verrà utilizzato il testo “Ascolto
e imparo” perché propone brevi melodie facili da memorizzare e inoltre essendoci delle
basi permetterà all’allievo di cimentarsi nel suonare insieme.

STEP 5
3 anno
Obiettivi:
- armonici;
- tecnica digitale;
- trilli (in generale abbellimenti).

Proposte libri: Giampaolo Pretto - Dentro il suono; Taffanel e Gaubert - Grands


exercises journaliers de Mécanisme pour Flute ; Jeney – Fuvolaiskola Flotenschule (II
volume) ; Antonio Vivaldi - Il pastor fido.
1) Armonici → Un’attività per la preparazione iniziale della muscolatura del centro
labiale può essere quella di far tenere agli studenti una cannuccia o matita tra le
labbra e farla spostare in alto e in basso con la sola forza delle labbra.
- Un primo esercizio sugli armonici possono essere i salti di ottava sulle tre ottave
(andata e ritorno), per capire il movimento della mandibola (avanti e indietro).
Di seguito l’immagine dell’esercizio proposto, che dovrà essere eseguito poi su
tutte le note della prima ottava.

-Utilizzando gli esercizi descritti nel libro “Dentro il suono” di Giampaolo Pretto,
proseguiremo con l’esercizio n. 33 di pag. 61, successivamente l’es. n. 8 di pag. 19 per
passare agli esercizi di pag. 17 n. 7 restando fermi sul 4 armonico, ossia la terza ottava
della nota fondamentale. In seguito si proseguirà con gli es. dal 38 al 45.
Lo scopo di questi esercizi è quello di rafforzare la muscolatura del centro delle labbra
e questo ci permetterà di avere una maggiore flessibilità suoi suoni di terza ottava,
rendendoli meno striduli e arricchendoli di armonici.

2)Tecnica digitale (Utilizzo del libro “Grands exercises journaliers de Mécanisme pour
Flute” di Taffanel e Gaubert) → Inizio dal n. 4 con tutte le articolazioni, fino ad
arrivare a farle a memoria. Partendo con una velocita di 100 bpm alla semiminima e
aumentandola progressivamente. A seguire esercizi 1 e 2 a partire da una velocità di
70 bpm alla semiminima, che sarà gradatamente aumentata, una volta essersi accertati
che tutte le articolazioni risultino pulite e corrette alla velocità di partenza (70 bpm alla
semiminima).

3) Trilli (in generale abbellimenti) → Per quanto riguarda questo punto ci


soffermeremo di più sui trilli che all’apparenza sembrano più semplici, ma sono di
difficile gestione, in quanto sembrano solo un’alternanza veloce di due note, invece in
funzione del repertorio possono essere più o meno misurati, per questo motivo faremo
ripetere all’allievo, in vari tempi, le crome, i sedicesimi e poi i trentaduesimi.
Di seguito l’immagine degli esercizi proposti che serviranno da esempio per lo studio,
presi dal libro “Jeney – Fuvolaiskola Flotenschule (II volume)”.
Conclusione
Tra le varie attività descritte in precedenza, secondo me alcuni degli elementi più
importanti da far comprendere in modo chiaro e semplice allo studente, che vorrà
approcciarsi allo studio del flauto, sono la respirazione e la postura. Apparentemente
queste due componenti, possono sembrarci semplici da acquisire, ma in realtà ho potuto
constatare nel corso dei miei studi, che molto spesso delle problematiche inerenti al
suono, erano causate proprio da questi fattori, che se affrontati in modo scorretto
portano ad avere rigidità nel corpo e nel soffio. Infatti come già citato nel lavoro è
molto importante nello studio del flauto, essere il più rilassati possibili e non creare
tensioni a livello della gola, delle labbra, delle braccia e delle dita, le quali si
muoveranno con molta più facilità e velocità.
Un’ altra attività che trovo molto utile dal punto di vista didattico, sia per lo studio del
flauto, ma anche per lo studio generale della musica è l’utilizzo del canto. Purtroppo
non sempre a questo viene data la giusta importanza e anche per una mia esperienza
personale, quando viene affrontato può succedere che inizialmente tendiamo a
bloccarci, nonostante la voce sia il nostro primo “strumento musicale”, che possediamo
fin dalla nascita. L’utilizzo del canto nel suono con il flauto, ci permettere di spiegare
allo studente nella maniera più chiara, cosa si intende per apertura della gola, inoltre il
sostegno dello strumento, consentirà all’allievo di acquisire sicurezza dal punto di vista
vocale, di sviluppare il proprio orecchio andando alla ricerca di suoni intonati e
successivamente di riuscire a crearsi una prima “immagine mentale” della melodia.
Secondo me dal punto di vista didattico se queste componenti saranno affrontate e
insegnate in modo corretto, potranno essere un’ottima base di appoggio per l’allievo,
su cui poi potrà costruire il suo percorso, andando alla ricerca della propria sonorità ed
espressività.

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