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Laboratorio di Didattica della Musica♫

Obiettivi:
- Conoscere e comprendere i principali riferimenti teorici e metodologici
relativi all’educazione musicale nella scuola
- Possedere capacità adeguate per progettare e sostenere percorsi didattici
euristici basati sulla pratica musicale e sulla musica integrata

Contenuti:
Utilizzo dello strumentario didattico, inteso come estensione del corpo e della
voce, non solo permette di scoprire le prime nozioni di grammatica musicale in
modo coinvolgente e motivante, ma agisce positivamente anche sulle capacità
motorie, cognitive, affettive e sociali del bambino.
Il laboratorio intende sviluppare e potenziare le competenze musicali secondo una
metodologia ciclica basata sul fare musica subito. Percorso metodologico fondato
sulla sperimentazione pratica in linea con una prassi pedagogica in cui la
padronanza della teoria e della tecnica musicale non è un presupposto
indispensabile.
+ Artefatto (unità didattica) → approvazione elaborato per accertare la capacità di
progettare attività di musica integrata all’interno dei campi d’esperienza,
formulare collegamenti e giudizi tra attività pratiche e le teorie di riferimento
→ alessandro.pace@uniud.it

Programma:
1. Concertazione di semplici brani appartenenti a diversi generi musicali
2. Esecuzione in gruppo di semplici brani appartenenti a diversi generi
musicali

GRIGLIA DI PROGETTAZIONE

Titolo
Classe coinvolta
Periodo
Durata (ore)
Discipline/campi d’esperienza
Docenti coinvolti
Traguardi di competenze trasversali

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(Se si coinvolge più discipline)
Traguardi di competenze disciplinari
(competenze)
Obiettivi di apprendimento
(Conoscenze e abilità)
Modalità di lavoro
Fasi (descrizione delle attività)
Valutazione

DESCRIZIONE

7.12.2020
Infanzia → fin da qui lettoscrittura inventata con i bambini = definita grafico-
intuitiva per arrivare alla notazione. Oggi vediamo come attivarci per proporre
una lettoscrittura che riguarda la notazione.
Durata dei suoni → come eseguirlo
Con finale vi faccio vedere cosa farei alla lavagna.
Finale = il prof si ispira a Kodaly + disegni, idee della Bassi

Iniziamo al tempo base 2 ritmo primario (tempo che batte, marcia), perché il più
naturale → pensa al cuore che batte, alla respirazione. Dopo di che passiamo al
quattro, quaternario e dopo di che si passa al ternario che è un po’ più
complicato. Attenzione il prof metterà soltanto un 2 piuttosto che mettere 2/4 e
poi arrivo in un secondo tempo alla frazione. Si abbina alle durate di suoni tutta
una serie di sillabe.

Alla nota sopra io associo la sillaba ta, per cui noi eseguiremo: uno, due, ta,ta che
corrisponde alla pulsazione uno e la pulsazione due (primo e secondo passo). Il
bambino camminando uno, due, marciando, uno, due esegue ta, ta che poi può

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essere associato anche alla mano. Questo mi da quello che è il ritmo primario, per
cui se io continuo con questa scrittura ottengo il ritmo primario che posso
associarlo a una canzone: plan, rataplan, rataplan, plan, plan → un gruppo mi
batte il tempo leggendo ta,ta, ta e l’altro gruppo marcia.

Ritmo primario = sequenza di suoni che si ripetono costantemente nel tempo. A


questo suono posso associare anche il silenzio indicato come pau → sequenza di
queste due misure: ta, ta, ta, pau

Ora mettiamo un’altra battuta, quattro battute → la semifrase (somma di due


incisi → quattro misure).

Si lavora sul canto interrotto = riempire il silenzio = prima lo dirò e poi sottovoce
+ solo movimento labiale.
Utilizzare i gesti, riempire il silenzio ci verrà utile → Lettoscrittura ritmica (il prof
la fa fin dall’infanzia, prima, seconda Primaria) → più ludica, cambia la maniera
di presentarla

Una frase musicale è composta da 8 misure in cui abbiamo domanda


(ta,ta,ta,ta,ta,ta,ta,ta) e risposta positiva se ripeto la stessa sequenza ritmica, o
negativa se la cambio.
In questa fase posso io indicare in genere con il pennarello così segno anche il
ritmo primario, posso indicare alla lavagna la lettura, invitare i bambini a leggere
→ una canzone già fatta con loro. Es. piove, pioviccica, la carta si appiccica sul
muro, suona il tamburo. Il gruppo classe invece fa il ta,ta, ta, ta e il pau in
silenzio. Metodologia ciclica → aggiungiamo alla canzone già fatta la lettura.
Bambini alla lavagna = eseguiamo una canzone già fatta con loro. Il prof canta
Piove pioviccica (l’abbiamo già fatta con strumenti musicali, gesti) → ora ci
aggiungiamo la lettura → bambini dicono ta, ta, ta pau eccetera.
Bambini divisi in due gruppi: un gruppo canta, un gruppo legge e poi si
alternano. A questo punto quando ho una buona competenza sul ta, vado a
lavorare non più sulla pulsazione. Mentre io canto due bambini con il tamburo
eseguono, leggono (bum, bum, bum, bum, bum, bum, bum). Mi diverto la
posizione della gamba. Posso giocare su due strumenti, oppure mano destra o
sinistra → fate sul banco uno,due, uno, due e alterno le mani e poi diventerà

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plan, rataplan eccetera o piove, pioviccicca → è sempre un segno che cambia a
indicare il principio base, a invitare un cambiamento anche sonoro, poi diventerà
due linee, tre, o quattro linee cioè una vera partiture. Fatto questo comincio a
lavorare sul ritmo vero e proprio ovvero la scomposizione sul ritmo
Ti Ti → due gemelle.
Ta titi ta titi ta titi ta titi
Ora mettiamoci la pausa (con i bambini alla lavagna riscrivo):
ta pau, ta titi
Divido in due gruppi → canoni ritmici = uno incomincia prima e uno incomincia
dopo → abbiamo canone.
MINUTO 16 = Moto retrogrado Mozart

Idea di sbagliare = serve per capire se hanno appreso veramente.


Risultato sfasato in teams delle voci mentre leggiamo = potremmo pensare a dei
canoni ritmici → divido in due gruppi: uno comincia prima e uno comincia dopo e
abbiamo l’idea del canone ritmico.
Battere il dito sul tavolo mentre leggiamo: ta pau ta titi ta pau ta titi. Quel battere
la mano (pennsarello sulla lavagna) è il ritmo primario. No ia abbiamo scisso le
pulsazioni creando un cero e proprio ritmo. Proviamo a leggere alla mozart che si
divertiva a scrivere in un senso o nell’altro, andare avanti e indietro → moto
retrogrado. Quel battere la mano è il pennarello che batte sulla lavagna → da il
ritmo primario. Abbiamo scisso le pulsazioni creando un vero e proprio ritmo.
Quando è chiaro il ta e il titi (in forma giocosa per i più piccoli) → passo a un’altra
configurazione ritmica → Tiritiri, cioè l’utilizzo del sedicesimo → presentate ai
bambini come quattro notine messe insieme, che stanno tutte in una stessa
sedia.

Esiste anche una nota che dura per entrambe le due pulsazioni → taa.
Casomai è più difficile trasferire la lettura ritmica al corpo e suonare. Ma
l’associazione verbale è automatica. E’ importante aver fatto un lavoro prima su
quello che è il pensiero, cioè il lavorare sul canto interrotto, sullo strumento che è

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un’estensione del nostro corpo, perché la difficoltà poi sarà quella di dover
pensare, di leggere mentalmente e trasferire il tutto sullo strumento musicale.
Cantiamo rataplan mentalmente e con le mani battiamo, un gruppo fa il ritmo
primario, un altro il ritmo → all’inizio non verrà bene, ma qual è il trucco? Il
cantare mentalmente plan, rataplan, prima abbiniamo il rataplan alle mani, poi
chiudiamo la finestra, cioè andiamo mentalmente e lo diciamo soltanto con le
mani. Kodaly diceva che bisognava farlo con la mente e poi solo poi potevo farlo
con lo strumento musicale o con la voce.

Consiglio di Kodaly = Essere capaci di eseguire in contesto mentre altri stanno


facendo altre cose. Infatti, se non ho bene in mente quello che sto facendo, e non
riesco ad anticipare con l’occhio con la lettura, il fatto che noi siamo sfasati crea
difficoltà. Arrivare prima da un problema, questo lavoro si può fare lavorando
volutamente su una entrata diversa dei gruppi che entrano in maniera diversa,
cioè fare dei canti a più voci ritmici che sono molto semplici, rispetto a un canone
puramente melodico e aiutare il bambino a quel senso di polifonia, di più suoni,
di percepire più suoni ed essere in grado di andare avanti per la propria strada in
contatto con gli altri ma questa abitudini che il bambino può fare nella prima fase
di poliritmia in questo caso, cioè di ritmi che si sovrappongono e che quindi
danno effetti particolari, molto belli dal punto di vista ritmico ma non di facile
esecuzione.
Abbiamo detto che il minimo per una melodia sono 8. Aggiungiamo ancora:

Ora abbiamo una sequenza ritmica completa = semifrase di 4 misure + semifrase


di 4 misure. Si invitano i bambini a leggere mentre io canto una canzone già fatta,
dopo di che li dividerò in due gruppi: un gruppo leggerà, l’altro canterà e
viceversa → lettura ritmica.
La canzone deve essere a base due = una marcia. Marciare, camminare una
canzone. Arti superiori per Dalcroze = fanno il ritmo, arti inferiori battono il ritmo
primario. Posso poi riempire il silenzio con le mani, oppure con la body-
percussion, o semplicemente con i gesti-suono che ci propone Orff. Finale ci
permette anche di fare una verifica.
Posso leggere in entrambi i sensi (moto retrogrado = all’incontrario). Posso poi
restringere i suoni o allargare le durate. Sono tutte tecniche compositive.
Con quarta e quinta Primaria → affrontare tecniche elementari di composizione
(struttura elementare di una composizione musicale). Sono tecniche da applicare
= presa una sequenza ritmica in questo caso posso andare avanti nella
composizione, applicando delle tecniche.
Uno degli elementi di base di una sequenza ritmica, di una melodia è domanda-
risposta. Semifrase + semifrase = frase musicale. La risposta diventa positiva se io
ripeto la semifrase-domanda, se invece è negativa → esempio nell’immagine

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sopra. Semifrase (4 battute) possano avere una risposta uguale oppure diversa →
semifrase positiva e negativa.
Metto questo segno qui: ritornello = ritorna a fare = 8+8 = 16 battute. Vuol dire
ritorna a fare. Se questo simbolo lo colloco qui → andrà da questo segno a questo
segno = non più 8 ma 10 battute.
Via via quando introduco la lettura musicale aggiungo tutte quelle che sono i
simboli che la notazione utilizza.

Se è vero che una melodia ha 8 battute, in musica le regole si possono cambiare


→ possiamo lavorare su melodie di 10 battute o alternanza di parti di una
composizione formata da più frasi musicali.
Un tema = una raccolta di frasi che hanno delle analogie.
Il fraseggio è un discorso musicale, in cui più frasi possono essere messe insieme
e abbiamo una composizione più ampia di una composizione infantile che si
limita a 8 misure/battute.
Una volta presa confidenza con il tempo in 2 si passa al tempo in 4 → quaternario
→ ritmo primario a base 4 = non inteso come 2+2, perché saremo sempre di
fronte a una marcia, ma 1,2,3,4: forte, piano, mezzoforte, piano.
Il prof lo fa battere → mani contro mani per il forte (è sempre l’uno il tempo forte
anche all’interno delle varie pulsazioni.
Mani contro mani, mani contro petto, mani contro le ginocchia, mani contro petto
Mettiamo il tempo in quattro → che si può indicare anche con una c.

Il tempo in quattro quindi avrà quattro pulsazioni: uno, due, tre, quattro → potrò
camminare, fare la body percussion.

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Pulsazione molto vicina al tempo binario, mi fa capire che questa canzone è una
marcia = sette sorelle (uno, due).

Tempo 4 = canto più narrativo, più rilassato


Tempo binario = batte mani e poi sul petto = scansione che da l’idea di marcia
Tempo base 4 = forte il tavolo, e poi batto le mani
Invento il ritmo con i bambini → Nella prima pulsazione cosa mettiamo
Francesco? Titi ok, prima sono io a scrivere poi mano a mano che le competenze
diventano buone, è il bambino stesso che mi scrive il ritmo.
Bambini più piccoli = campo aperto, senza stanghette e tempi scritti → senza
indicazioni = e quindi non c’è più l’errore perché il tempo in chiave del ritmo
primario mi costringe a dire uno, due chiudo. Cioè misuro, se invece lascio libero.
Scansione ritmica in due. Ma siamo noi a decidere come muoverci.
Pau = musica è anche silenzio = partitura alla John Cage
Io canto la canzone e alla lavagna indico quello che stiamo leggendo e batto con
un pennarello il ritmo primario e i bambini eseguono con la voce il ritmo.
Un gruppo canta la canzone, un altro gruppo esegue dopo di che posso dire che
strumenti usiamo → i legnetti per ta,ta,ta. Questo continuo discutere con i
bambini e valutazione e verifica continua.
Se uso i legnetti titi,ta,taa il taa non me lo fa perché non ha un suono lungo. Poi
suono con grancassa, che prolunga il suono ma se lo prolunga troppo? Come
scrivere un suono che va oltre la stanghetta → legatura, che unisce e somma.
2+2 = 4 quindi non taa taa ma taaaa.

Legatura di valore.
➔ Vediamo l’aspetto di durata dei suoni non andiamo a crearci problemi
mettendo anche le altezze come nel solfeggio parlato. Ma facciamo quello
che fa uno strumento a suono indeterminato (tamburo, legnetto).
➔ Laboratorio di musica e faccio orchestrazione orale con i bambini e i
legnetti fanno questo. La seconda fase è quella di trascrivere quello che si è

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fatto, cioè una riflessione sull’attività svolta → utilizziamo una notazione
condivisa da tutti. Si comincia da quello più semplice = ritmo primario.
➔ Grancassa = bummm il suono si protrae, quindi devo trovare un'altra
maniera. E’ sempre la pratica che introduce la teoria, c’è sempre l’aspetto
laboratoriale → poi riflessione su ciò che si è fatto con la grancassa →
legando due suoni o c’è un suono che indica il taaaa.
Il ritmo primario va bene per qualunque brano musicale.
Per ballata e canto narrativo = 4
Danza = 3
Marcia = 2
E’ proprio l’accento forte sull’uno che mi fa capire in che situazione mi trovo.
Manipolare canzone = trasformiamo questa canzone in danza.
Arrangiamento diverso! Stessa frase musicale, ma l’usare gli strumenti musicali o
cambiare il ritmo faceva sì che il brano fosse più vicino a Beethoven o a qualcun
altro per esempio.
Questo significa giocare con la musica.
Fra’ martino come se fosse canone, jazz.
Ci si ferma ai sedicesimi, non utilizzo le pause diverse per il momento. Per far
capire che c’è una misura di silenzio utilizzo i quattro pau, perché così è evidente:

Metto mezzo titi e divido anche il tiritiri:


titiri (mettiamo metà e metà).
Titiri titiri

Cosa vi ricorda questa sequenza ritmica? Titiri titiri titiri titi ta → una marca →
Zitti, silenzio passa la ronda, rata plan. I bambini hanno già sentito la sequenza
ritmica → Metodologica ciclica.
Facciamo questa sequenza:

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Non facciamo le pause dei 4/4 per far capire la scansione = uno, due, tre, quattro
o uno, due, uno, tre. I bambini devono aver chiaro in mene le pulsazioni.
Attenzione che le durate prevedono anche un'altra nota che vale 8 poco
utilizzata. Ecco perché partiamo dalla semibreve, breve, minima, eccetera.
Lavorando con la musica si possono fare le similitudini/simmetria →
interdisciplinarietà con geometria (traslazioni, simmetrie).

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Il bambino può diventare compositore per scrivere in 4 e 5° musica → con Finale.
Aggiungiamo l’ultimo che è il 3.

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Qui siamo già → acculturamento alla notazione
3 = valzer = uno, due , tre. Mettiamo il 3 (base 3).

Base 3 → iniziamo con le tre pulsazioni e poi posso mettere il titi, in genere
chiediamo ai bambini che cosa vogliono mettere. In una seconda fase sono loro
che scrivono alla lavagna e gli altri eseguono. Ogni bambino inventa una misura
→ diventando una composizione collaborativa, anche se non più creativa →
sistema di misurazione = notazione.

Invertendo i valori non cambia la somma = matematica.

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Ma si può introdurre anche il punto → aumenta di metà del valore la nota che lo
precede.

Il prof si ferma qui in genere → queste figurazioni ritmiche e durate sono più che
sufficienti per una prima alfabetizzazione musicale. A questo punto il bambino è
competente nella lettura ritmica, allora poi si passa alla lettura melodica, perché
utilizzo queste durate ma devo metterci i simboli delle altezze, quindi il
pentagramma.

Come arrivo alla scrittura ritmica?

Posso registrare tutto con Finale. Io posso inventarmi la melodia e salvo il file
come midi e ho una base su cui lavorare con i bambini.
Come arrivare a questa lettura ritmica? → vedi libro laboratorio nella parte
dedicata al ritmo misurato pagina 36.
Willems = aspetto ritmico della canzone.
Dalla pratica alla codificazione (teoria). Dopo tutto viene assembrato e abbiamo la
parte melodica → rataplan eccetera, e la parte strumentale + utilizzo
strumentario Orff.
Pagina 51 → siamo arrivati alla lettura ritmica = una volta che si hanno buone
competenze in questa lettura, diventerà abbastanza semplice passare alla lettura
melodica.

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Infanzia = posso fermarmi dal punto di vista di lettura ritmica al ta e al titi, e al
pau e anche su due linee eseguito anche con gli strumenti musicali. Se ho fatto
un percorso prima in cui dal segno in ventato con i bambini, al soundpainting,
alla composizione collaborativa, ai giochi cantati, al cantare in silenzio.
Per quanto riguarda invece il canto melodico io mi fermo sul la, sol, mi. Dopo di
che in Prima Primaria riprendo il discorso della musica creativa perché do
un’altra valenza. Mentre all’Infanzia non mi interessa andare a ricercare il timbro,
l’altezza, l’intensità ma esprimersi con il suono è evidente che nella Primaria
comincio a dare più competenza dal punto di vista fisico-sonoro-acustico e quindi
essere più cosciente dei timbri eccetera e riprendo dal ta, titi e pau e vado avanti
con gli altri segni, sempre alternando l’aspetto creativo, la didattica creativa alla
didattica attiva, dando inizialmente più peso a quella creativa → all’inventare gli
strumenti con i bambini, a suonare subito uno strumento con i bambini.
Riprendo la lettura melodica al secondo anno e poi la approfondisco in quarta e
quinta.
14.12.2020

Battere il pennarello sulla lavagna = ritmo primario.


Dal ritmo a base si passa a quello a base 4 che si può indicare anche con una C
→ quattro pulsazioni.

Legatura di valore = somma di valori 2+2 = 4. Unico sistema che abbiamo per
poter prolungare il suono oltre a una battuta, alla stanghetta. Un’altra cosa che
usa il prof a differenza di Kodaly è la terzina cioè tre note su una pulsazione di
due/suddivisione binaria.

Terzina → Titoti ta titoti ta.


Con bambini facciamo dettati ritmici per valutare se tutto il gruppo ha capito. Poi
i dettati li possono far loro e poi passo alla lettura melodica.

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Poi per ultimo passiamo alla base 3:

Posso registrare il tutto e avere una base musicale.

Iniziamo con i gesti suoni (body percussion è più elaborata) → esplorare i suoni
del nostro corpo + imitazione → siamo in un cerchio/in piedi → battere le mani,
battere sulle braccia prima destra poi sinistra poi torno braccia lungo i fianchi,
mani sul petto e battiamo scendo fino ai piedi, massaggiamo la pancia con le
mani, mani sulle ginocchia e poi battiamo le mani, battiamo le mani e poi
sbattiamo un piede a terra. Tocco con le mani il naso, schiocco dita.
Brano di cui sanno già i gesti e lo eseguiamo in silenzio. Il fare dei gesti anche
insieme ai gesti-suono.
Cantando solo muovendo la bocca e basta
Il suono è movimento, perché il gesto riproduce il suono → controllo del gesto
(Delalande). E siamo sulla stessa linea di Orff.
Lavoriamo sul silenzio = gesti suono → senza far rumore → mani cannocchiali, far
finta di parlare mettendo le mani intorno alla bocca, schioccare le dita → avete
riconosciuto gli animali che mimato? Leone addormentato, coccodrillo, serpente e
gorilla innamorato. Ho riempito il silenzio + la bocca la muovevo.
Cantando mimando la produzione del gesto suono in silenzio.
Il gesto e il dosaggio e la forza nel gesto che da origine a quel suono è molto
importante. Forse più di riuscire a suonare → sapersi controllare (es. battere le
mani senza suono).
In questo contesto il silenzio diventa una forma ludica per affrontare il silenzio.
Iniziare con gesti-suono, body percussion → bambino fa a specchio quello che
l’insegnate fa, poi sarà lui a gestire.
Bambino intuitivo -> competente.

Fatto questo passo al gesto mimato → mimo con voce e corpo e narro la storia.
Conviene far muovere i bambini → indietro e in avanti con passi, mani in alto,
laterale (apro, chiudo), avanti-laterale-indietro-avanti (figure piane).
Dalcroze = muovere le gambe che danno il ritmo primario e poi gli arti superiori
abbinati a un gesto.
Forte e movimento a vuoto sul debole = contrattempo
Silenzio-suono, lontano (piano) - vicino
L’importante come dice Delalande risvegliare l’aspetto esplorativo di ciascun
bambino, risvegliarlo nella Primaria in particolare.

Suoniamo e cantiamo la canzone “Il Leone si è addormentato” e dopo di che inizia


la manipolazione → scegliamo un ambiente: la fattoria (Primaria). Scegliamo un
animale che ci fa paura oppure no e perché. Lavorare e manipolare una canzone.
Con una canzone riusciamo ad affrontare più argomenti → musica integrata e
che si inserisce in contesti diversi (ambiente antropico: i suoni della città).
Abbiamo la melodia pronta dalla canzone del leone.

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Infanzia = animali e fattoria -> che riprendo nella Primaria e lavoro sulla
manipolazione, poi la riprendo ancora per far sentire la versione originale che è in
inglese su una melodia africana → ritmo sudafricano che arriva negli Stati Uniti
(sulla versione monodia → lavoriamo su più voci).
Un gruppo fa un ostinato ooh lala
L’altro canta la canzone
Abituare il bambino alla polifonia → a più voci. Con una piccola parentesi di
storia della musica (musica zulù + Sudafrica + Mandela
-> interculturalità).

Laboratorio → metodologia ciclica applicata alla musica. L’obiettivo è arrivare


all’alfabetizzazione della musica, ma anche una idea di musica integrata con le
altre discipline. Il tutto richiede una continua discussione, scambio di ruoli.
L’idea è sempre quella di abbinare i suoni dell’ambiente.
Possiamo anche inventare le canzoni con i bambini.
Musica è fare subito → avanguardia, dove il bambino è protagonista →
metodologie attive in cui viene coinvolto nel creare la canzone, e creare i gesti per
quella canzone + silenzio è importante quanto il suono per poi educare alla
musica.
Educare al silenzio
E’ evidente che il suono come la musica implicano il silenzio. Quindi parto
sempre dall’idea di un brano musicale, dal silenzio e dai gesti.

Rana gracida, salta solo quando fa il suo verso


Cra, cra, cra, salta qua, salta là
Cra, cra, cra, con abilità
Cra, cra, cra la rana con due salti uno due salterà
Dallo stagno al bosco va (per terra, si nasconde sotto al cespuglio)
Con due salti allo stagno tornerà
Ai bambini = canterà forte o piano se ha paura nel bosco? Piano.
La rana cra = due salti
Stagno = cerchi di psicomotricità (indietro-avanti, destra-sinistra, uno-due-
laterale e poi torno dietro) = lavoriamo su topologia, sugli spazi, su come
sistemarci.
Cerchio per terra = uno, due, laterale, uno, due, torno indietro. Se faccio salti
molto grandi è difficile rientrare nello stagno.
Cra ha molta fame e comincia a mangiare → diventa grassissima, il suo verso
cambierà o sarà sempre uguale? Farà cro (lavoriamo sulle vocali) → suono
pesante.
Cro, cro, cro, saltà qua, salta là eccetera.
Lavorare con vocali → cra, salto con ampie circonduzioni.
Rana che fa ginnastica, in piscina, flessioni.
La rana ancora più snella di prima → verso → Cre, cre che salterà in alto.
Abbiamo giocato quindi con le vocali.
Non siamo su musica pentatonica ma → re maggiore → musica aleatoria.
Mentre prima la canzone del leone era dal punto di vista armonico, girava su tre
accordi principali: accordo di tonica, di dominante e sottodominante. Questo della
rana gira soltanto su due accordi: di tonica (quello che da’ il nome alla scala) e
quello di dominante, per poi tornare alla tonica.
Accordo di tonica = casa del do

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Accordo di dominante = uscite, camminate
Accordo di tonica = si torna a casa
Anche l’armonia passa quindi attraverso il corpo. Qui si è acculturati i bambini al
concetto di tonalità.
- Scarpe pim, pam = in questa canzone recupero (contrasto tra musica
tonale) → recuperare l’idea di fare quello che volete quando c’è la strofa,
mentre nel ritornello torniamo a casa. I bambini nelle strofe possono
suonare quello che vogliono hanno gli strumenti a scelta con strumenti veri
e propri → musica d’avanguardia con aspetto sonoro, oppure strumenti
ritmici, o che hanno inventato loro.
- Mantenere sempre viva idea di esplorazione e di divertimento, di essere
protagonisti.
Idea → esplorazione, divertimento = io protagonista, inventore degli strumenti
musicali, suonare la musica che viene più spontanea.
Movimento, simbologia per riorientare i movimenti.
Ritornello = facciamo un cerchio
Strofa = liberi per la stanza
Il tutto può essere scritto con dei quadrati che rappresentano la zona in cui faccio
il movimento con il cerchio e poi lo scarabocchio nel momento libero. C’è sempre
un procedere con il movimento, la simbologia che posso creare per rinventare poi
quei movimenti e applicarli in altri contesti e l’esplorazione sonora e quindi anche
il segno grafico che indica il movimento e sia il movimento anche per utilizzare
quel suono, cioè liberamente o in cerchio.
Questa canzone ha un’altra caratteristica ritmica = pim, pam.
Battete le mani soltanto quando cantiamo pim, pam (aspetto cognitivo).
Orff → è la parola che mi suggerisce il movimento che mi darà poi il suono. E’
evidente che poi dal passaggio al movimento in tutte queste canzoni → si passa
alla fase musicata = orchestrazione che è un’estensione delle capacità fisiche e
corporee sullo strumento musicale.
Ritmo = capacità corporea.
Canzone è stata un laboratorio. Ho iniziato semplicemente narrandola.
Orff = la musica nasce dai bambini.

La bella pecorina pagina 27 → libro lab:


posso decidere una ambiente → es. la città = ecco che sento una bella macchina,
quando passa, fa…trovare il suono. Qui con i più grandi → rincorso ai fumetti.
Dopo di che passo agli strumenti, perché posso pensare di fare musica dal punto
di vista dell’organologia → strumenti musicali → lavoro con la canzone e posso
conoscere gli strumenti tradizionali: archi, violino.
Andare a esplorare e ricercare gli strumenti musicali nello strumentario didattico
= xilofono, legnetti. La grancassa è uno strumento a suono indeterminato.
A gruppi bambini cantano. Devo chiudere la finestra per quanto riguarda il canto
interrotto.
Via via ai suoni cantati vado a sostituire i canti suonati con gli strumenti
musicali e così ottengo l’orchestra.
Fase precedente = i bambini inventano strumenti.
Ora si passa agli strumenti a suono determinato come il glockenspiel e qui sì che
posso cantare le note. Il bambino troverà solo le lamine do,re,mi,fa.
Lavoro sul timbro: glockenspiel -> campanella (suono squillante, acuto), xilofono
→ legno. Seconda e terza Primaria: lavoro sui materiali.

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Orchestra = tutti insieme
Poi si incomincia a lavorare sulla concertazione → ognuno ha il suo ruolo →
rapporti importanti, relazioni tra chi suona (uno fa grancassa, l’altro ritmo
primario, i legnetti fanno solo la seconda pulsazione pau, ta) = lavoro che poi sarà
codificato nella scrittura musicale.
Rondò = frase ritmica (improvviso, faccio quello che voglio)
Se invece uso strumenti a suono determinato = diventa melodico.

Concetto di canto interrotto


Inizialmente lavoro per semifrasi e frasi.
Finestra chiusa e aperta sul petto → chiusa labiale in silenzio = implica grande
concentrazione che poi diventerà anche un lavoro di lettura musicale quando si
faranno i suoni, le note sul pentagramma.
Es. chiederò di cantare solo il primo suono di ogni misura. Ma mentalmente io
canto.
Cantare la canzone, alternando la voce alla voce mentale, interna. Kodaly =
importanza di riuscire a cantare più cose insieme.
Motivazione
Mix tra didattica attiva e creativa.
- Canzone “battaglia di Magenta” (crescendo utilizzando il corpo: una mano,
due mani, poi si salta e poi la carica, si lanciano urlando) + strumenti
musicali + storia della musica + panorama sonoro (madrigali Seicento →
battaglia).
- Pagina 55 → Ponte rotto = gioco con regole precise -> alternanza tra quelli
che vogliono passare sotto al ponte e quelli che invece fanno il ponte. Il
ritmo fa sì che nessuno possa scappare.
- Che bel castello = sviluppo senso melodico e armonico (Willems) perché
presenta subito l’accordo di do maggiore (do mi sol). Educazione alle
emozioni = contestare il compagno, uno di fronte all’altro (noi lo
distruggeremo, noi lo rifaremo) -> 2 squadre
- Gioco delle pietre -> matematica.
- Questa mattina all’alba, con l’amo e con la rete → la pesca, questo brano
come il precedente (bel castello) si muove su due accordi principali. Posso
giocare con l’ambiente sonoro, come ho fatto con sette sorelle.
- Posso utilizzare un brano musicale per panorama canoro (mare per attivarli
subito → bambini fanno dei suoni suggeriti dalla canzone).
- Brani nonsense, legato ai gesti = siamo sempre in cerchio, prima abbiamo
fatto la body percussion con degli oggetti-suono. La parte ritmica è legata al
ritmo e alla parola (la lunga tela, se l’avessi farei una lunga vela). Adesso
proviamo a fare il canto interrotto. Dopo di che la facciamo completa, la
cantiamo in silenzio, poi ci aggiungo qualcosa → scaffolding → metodologia
ciclica.
Con accordi creare tensioni e rilassamenti (discorso della tonalità) ->
Quinta Primaria.
Tutti questi sono brani popolari. Quando i b sono abili nel manipolare e creare
gesti per canzoni → indovinelli, indovinare la canzone in base ai gesti (gioco
musicale). Canzone ci serve per lavorare su aspetti cognitivi (attenzione) e
musicali.
- Attenzione – Musica

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- Indovinare testo della canzone dal disegno → tecnica che si può utilizzare
anche in italiano = scrivere, e poi fare il disegnetto al posto della parola e
poi sostituirla
- Quando scriviamo una canzone → disegno = alternanza tra linguaggio
verbale e visivo che mi torna utile quando si farà la lettura musicale perché
è una lettura puramente simbolica = a quel simbolo devo dare un
significato.
- Disegno = interculturalità (la musica unisce)
- Prendo i brani già fatti, e li incollo insieme

Introduciamo la parte più dolente dell’educazione musicale. La lettura va


affrontata = non dobbiamo dare un approccio alla notazione, abbiamo lavorato
sul ritmo che è abbastanza agevole perché legato al movimento (about durata dei
suoni), quando invece si entra nella lettura melodica le cose cominciano
apparentemente a complicarsi.
A misura di colui che apprende.
Si parte dalla chironomia → io non posso intraprendere una lettura musicale che
ha alla base gli intervalli, la distanza cioè tra un suono e l’altro se non imparo in
un contesto di musicale tonale a riconoscerli e a intonarli. Quindi si parte dalla
chironomia, cioè sul pentagramma virtuale e da dei gesti che danno le diverse
altezze e durate dei suoni.
Si partiva dal sol, sol, sol (gesto), mi, mi, mi, sol. Dividiamo la classe in due
gruppi: uno canta Piove, pioviccicca, l’altro segue le indicazioni del maestro o del
bambino sol, mi, mi, sol, mi → questa seconda voce è guidata dalla indicazione
della mano che può improvvisare e il gruppo che fa la canzone/voce deve
intonarlo.
Piastre sonore = a un gruppo di b do il sol, ad un altro do il mi, e indico il sol e il
mi e i bambini lo suonano sulla piastra. Questo implica notevole concentrazione
nel segno sol che deve essere trasformato in suono vocale. Dopo di che passo al la
(sol, mi, mi, sol, la, sol, mi, mi) → anche qui il salto lami deve essere mentalmente
coperto dalle note che conosco e che salto, questo perché noi lavoriamo su quello
che si chiama orecchio ben educato che va a colmare i buchi mentalmente per poi
cantare il suono. Capite l’importanza del canto interrotto, che mi prepara proprio
a questo, a pensare e quindi a colmare i suoni che io conosco e che si mettono tra
il suono e i suoni distanti → solo in questo modo riesco a imparare, a intonare
correttamente i suoni distanti.
Il do è troppo alto = non partire dal do.
- Gesti standard → Kodaly
- Codificare/inventare i gesti con i bambini
Il prof a differenza di Kodaly non utilizza la mano soltanto, ma due mani per poter
poi lavorare a due voci. Già in questa fase comincio a lavorare a due gruppi. Una
volta che hanno imparato a scrivere bene i suoni.
Insegnamento canonico e attivo della musica.
Sol, la, sol, mi = ora aggiungiamo il re e il do.
Notate che i suoni hanno un’altezza. Non conta il suono corretto, ma conta la
funzione, cioè l’intervallo.
Sol, mi, mi, la, la, sol, mi, re, do. Il do è basso e lo preparo. Utilizzare dei gesti per
introdurre gli intervalli.
Quando il bambino è abbastanza pratico dell’intonazione attraverso la
chironomia.

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A questo punto abbiamo la scala completa, aggiungiamo anche il fa e il si. E
posso inventarmi delle canzoni che ho già fatto con loro e le ho cantate. Cantare
la melodia usando le note senza interessarsi del pentagramma come se fossero
delle parole le note.
- Tre pulcini a mezzo dì, in campagna van così →
do,do,sol,sol,la,la,sol,fa,fa,mi,mi,re,re,do,do (canzone dell’appello). Dopo
quando recupererò la canzone in ottica di metodologia ciclica → do,fa, la
sol,fa,do. Cioè il cantare i suoni musicali mi permette poi di riprendere il
tutto e poi applicarlo sulla chironomia + recuperarlo quando passeremo
alla lettura cantata su pentagramma.
- Invertire nomi (caeri, onoraele) → giochi musicali sull’appello, giocando sul
riconoscimento dei suoni.
Una volta che ho fatto tutti i suoni con la chironomia, appena arrivati a questo si
arriva alla lettura sul pentagramma.
Come presentarla? La
gradualità è essenziale.
Riprendiamo da come è
nata → dal medioevo.
Perché si è arrivati al
pentagramma? Scrivere
la musica usando le
righe.
Utilizzo Paint = Prima
Primaria (uso lavagna e
pennarello).
La semplice linea
indicherà il primo
suono che ho utilizzato
nella chironomia quindi il sol, e vado a recuperare il ta che è la nota che
corrisponde a una pulsazione.

Posso usare il campo aperto (senza la linea) o la linea, in questo caso vado a
colmare la linea.
Campo aperto = è un suono soltanto perché devo introdurre i segni nella linea. Lo
utilizzerei solo in questo caso per introdurre il sol, dopo per forza devo passare
alla linea. Creare una situazione di problematica, cioè come risolvere il problema?
Il campo aperto l’ho usato per il ritmo, adesso dobbiamo passare dal ritmo alla
melodia, però se voglio fare un’altra nota oltre al sol, se voglio indicare il mi? E il
la lo indico più sopra → tre suoni in campo aperto li gestisco, ma prima o poi
devo per forza introdurre la linea. Si lavora molto sul problem-solving. Questo
risolvere ci porta a una lettura cosciente, ecco perché la notazione si fa così.
Passo a sequenza di suoni di sol. Quindi non più ta, ma li nomino “sol”. La
musica noi l’abbiamo misurata → la suddividiamo in tempi binari, ternari,
quaternari → mettiamo il 2.
Ora so che sono in un ritmo binario, conto due → quindi saranno due suoni che
hanno un’altezza ben precisa e non più: ta,ta → ma → canto utilizzando anche i
segni (mano): una mano tiene il pennarello e indica i suoni da cantare, l’altra fa
in contemporanea l’aspetto chironomico, così il bambino può scegliere se leggere
quello che già conosce in chironomia, oppure leggere alla lavagna. Dopo di che
sparisce il supporto chironomico e resta soltanto il suono da leggere.

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Mettiamo anche la stanghetta. Posso giocare con i più piccoli al paese del ritmo,
passiamo dal paese del ritmo al paese della melodia. Nelle mie case io posso far
star dentro soltanto due suoni soli, adesso potrei utilizzare un altro suono.

A questo punto per leggere meglio introduco una seconda linea ed è quello che si
faceva nel medioevo (una rossa, una blu).

4 (semifrase) oppure 8 (frase intera)


Mentre canto Piove, pioviccica voi bambini leggete “sol,sol,sol”.
Pennarello che sta battendo sulla lavagna = ritmo primario che corrisponde alle
pulsazioni, una mano può indicare la nota chironomica, i bambini cantano quello
che gli indico con la chironomia che sanno già fare, oppure leggono e io intono la
canzone.
Se faccio con la voce un suono sempre uguale = bordone o pedale.
Invece due suoni = ostinato.
Ultime due note che aggiungo ora: mi e la.
Però in realtà facendo così mi blocca, perché tutti i sette suoni in campo aperto
non li posso fare.

Come risolvo? Proviamo con due linee, sempre a base 2.


Ricorda gesti chironomici = tra il sol e il mi c’è abbastanza spazio. Quindi
mettiamo il mi sulla seconda linea.
Ho due pulsazioni.
Ora proviamo a cantare → uno, due: sol, mi, una mano indica la chironomia,
l’altra con il pennarello indica i suoni che sto cantando e imitando con la
chironomia.
Tra il sol e il la c’è poco movimento.
Adesso posso riprendere una canzone: un gruppo legge e un gruppo la canta → e
in questo caso abbiamo l’ostinato (sol, mi, sol, la e Piove, Pioviccica). Basta che la
canzone sia in pentatonica.

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- Inventare partitura = suoni e colori → Kandinskij → dipingere i suoni e
vediamo cosa viene fuori.

Arrivati a questo punto → ho tanti suoni, due righe, come faccio? Che idea mi
può venire in mente per indicare una nota? Il colore → tutte le note che stanno
sulla linea rossa (medioevo) sono il sol e tutte quelle che sono sulla linea blu sono
il mi → qui il mio punto di riferimento è la linea. In realtà qui introduco il canto
interrotto, nel senso che cantiamo la prima nota di ogni battuta, mentre la
seconda finestra chiusa.
Sol → sole. Se io metto il sole con i suoi raggi → chiave di sol (e non di violino)
perché indica il sol.

Dopo di che si passa esiste un segno convenzionale che mette d’accordo tutti →
torniamo al discorso inziale di legenda e questo segno è la chiave di sol. Quindi al
posto del sole, arriva la chiave di sol che mi indica la nota sol, e di conseguenza
arrivo a tutto il resto. Dopo di che posso introdurre diversi ritmi, posso inventare
un ritmo e trasformarlo in una melodia utilizzando questi tre suoni (titi, pau o la
nota lunga).

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Attenzione, in realtà non si utilizzano due linee, perché i suoni sono sette → qui
posso andare avanti per un po’: posso aggiungere il re, il do e ci sto.

Immagino una terza linea ma di questa terza linea non traccio il percorso intero,
ma mi limito soltanto a un taglietto → do. Questo si chiama taglio addizionale
cioè di due linee ho sommato un piccolo trattino per distinguere il re dal do e ho
la pentatonica.
Sol,mi,sol,la,sol,mi,sol,la,sol,mi,re,do
A questo punto diciamo → non usiamo due linee, ma ne usiamo 5 → il
pentagramma, perché cinque linee è l’ideale. Con troppe linee non si capisce
niente, con meno linee faccio fatica a inserire tutti quanti i suoni che mi
interessano.

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Per disegnare le 5 linee -> Finale (in realtà alla lavagna).

Comporre con loro.

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Abbiamo aggiunto solo 5 linee → che via via andremo a riempire.
Variamo il mi con un mimi
Risposta negativa -> solmisollalasolmimiresol solmimi
Kodaly ci suggerisce in questa fase (in cui non si fanno suoni difficili) cantare a
voce scoperta, cioè utilizzare la voce io maestro e i bambini, perché questo mi da
più prontezza nel cantare, ecco perché il canto interrotto apre alla lettura.
Ovviamente il pianoforte è lo strumento ideale per poter controllare i suoni.
Il prof fa così = la cantiamo dopo di che strumento (anche a suono indeterminato)
per vedere se abbiamo fatto giusto (verifica).
Il prof preferisce usare lo strumento come verifica e non per accompagnare i
bambini. Non è difficile perché non chiediamo loro il suono assoluto, ma che sia
l’intervallo giusto e lo ripescate dai canti che abbiamo già fatto, Piove piovviccica,
Stella stella (solmi).
Questo percorso può essere fatto in parallelo con lo strumento musicale, cioè io
posso suonare lo strumento con una lamina soltanto, poi due lamine (sol e mi)
leggo e suono, tre (sol,la), cioè vado in parallelo tra la lettura vocale e la lettura
strumentale con lo strumentario didattico.
Oppure posso decidere di fare prima la parte vocale e poi riprendere la parte
strumentale. Sta a noi decidere.

Torniamo al sol.
Una melodia che ha una semifrase con delle variazioni (8).
Ho introdotto anche il fa. Questa è una melodia su cui posso poi lavorare.
Per esempio chiedere: c’è un ritmo in questa melodia? Facciamo il ritmo: ta,ta,ta,
titi, me lo detti? (vedi prima riga) E così via.
Oppure inventiamo insieme un ritmo → un bambino inventa una battuta. Adesso
facciamo questo qua in melodia, per far capire che la melodia ha diverse altezze.

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Siamo arrivati a buon punto = abbiamo fatto una prima alfabetizzazione alla
lettura, alla notazione, per cui posso riprendere canzoni che ho già utilizzato e
impararle a scrivere, cantarle leggendo, posso fare dei bordoni letti e cantare la
canzone già fatta e farli suonare → se abbino la lamina al suono a questo punto i
bambini possono fare solmi eccetera.
Ormai i bambini qui hanno una certa padronanza, siamo in 4 e 5°.
Lettura ritmica = la introduco già nella scuola dell’infanzia (sezione dei più
grandi) sul ta, titi, e tiritiri non ci sono problemi, con l’utilizzare gli strumenti.
Prima e Seconda = riprendo la lettura ritmica e accenno soltanto a una lettura su
due linee del pentagramma sul sollasolmi.
Via via aggiungo poi in Terza, Quarta e Quinta e vado ad approfondire tutto di
più. A questo punto la grammatica musicale in 4 e 5 gli viene spontanea (tempo
in chiave, chiave, battuta, misura, frase, semifrase, si lavora sulla composizione,
sulle possibilità di lavorare sull’orchestrazione perché ormai sono competenti →
per cui facciamo un ostinato O , un bordone B).

Xilofono passa da resol a redo.


Re sol = bicordo.
Ritmo primario = pau, titi.
Prima queste cose le discutevamo oralmente → qui invece le scriviamo, fissiamo il
tutto.
Facciamo un ostinato ritmico (vedi asterisco).

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= ostinato ritmico

= legnetti

Legenda:
prima riga = ostinato ritmico
seconda = melodia
terza riga = bordone di quinta (do e sol) → due lamine

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Rendere tutto canonizzato all’interno della grammatica musicale.

Piove, pioviccica = cantare la canzone mentre si suona con gli strumenti la


partitura sopra.
Acculturamento alla tonalità = passaggio da tonica a dominante.
La scrittura serve per ricordare ma è la memoria che ci interessa.
Competenza musicale maggiore → farli suonare e poi fissiamo sulla carta e
trascriviamo il tutto sulla lavagna.
Cultura musicale = gesti suono eccetera

Modello progettazione
Docenti coinvolti = Insegnante/Docente di classe
Modalità di lavoro = laboratorio (laboratorio frontale = fase di introduzione
frontale)
Fasi = 1,2,3 le indicate in maniera didascalica
Valutazione = quantitativa, qualitativa

Poi scegliete una fase e poi me la descrivete nei particolari.


Titolo esempio = esplorazione sonoro-musicale
Classe prima
Ottobre/novembre
10 ore
Storia, geografia
Comp. Trasversali = saper riconoscere un ambiente naturale, ambiente antropico
eccetera., riconoscere i cambiamenti storici di un ambiente

Saper organizzare suoni di un ambiente sonoro, eseguire partiture grafico-


intuitive + riconoscere i simboli-suono riconoscere i suoni attraverso simboli in
un certo ambiente + saper utilizzare strumentario didattico + abbinare suono a
movimento

Griglia di osservazione iniziale e finale (non occorre farla) = verifica di entrata e


poi in uscita

Fase 1 – panorama sonoro: la mia scuola (da un ambiente vicino poi posso
spostarmi a ambiente lontano): analisi dei suoni antropici e naturali attraverso
l’ascolto attento.
2-associazione sonora tra simbolo e suono
6- Performance musicale, mezzo per fare una valutazione
Fasi = didascalia → titolo fase (descrizione fase)
Ma devi pensare a attività
Poi scegline una → nei dettagli

Commenti prof progetto:


- Lavoro che lega la produzione dei suoni attraverso il corpo agli eventi
atmosferici, quindi suono del temporale, pioggia, del vento + attività grafico-
pittoriche fino a creare sorta di pentagramma fatto da disegni per poi
riprodurli → orchestra.
- Potrebbe essere un progetto sull’acqua + emozioni (paura che può fare un
temporale)

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- Tutti gli strumenti che possiamo inventare per fare il temporale =
estensione a strumenti musicali utilizzando materiale da recupero/riciclo.

Commenti prof esposizione linee guida elaborato di gruppo:


- Bastone della pioggia → gocce di pioggia = suoni squillanti
- Collegamento a suoni musicali
- Inventare con bambini strumenti e la storia
- Creare una partitura (attraverso la sequenza di simboli) con i bambini
- La nuvola nera -> pioviccica
- Crescendo -> tuono sul petto + arrivo del temporale

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