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210 mm
In questo volume raccogliamo gli Atti del Convegno
La tradizione della favola pastorale in Italia. Modelli
La tradizione della favola
e percorsi. L’appuntamento ha rappresentato un’oc- pastorale in Italia
casione di discussione conclusiva sulle ricerche con-
dotte sul tema La tradizione della favola pastorale in Modelli e percorsi
Italia: fra teoria e prassi, progetto nazionale che ha
coinvolto le Università di Padova, Genova, Parma e
Venezia.
Disposte secondo un arco sostanzialmente cronolo-
TEATRO
Alberto Beniscelli
e il riuso dei miti all’interno degli scenari pastorali,
sugli snodi tematici e sulla storicizzazione e l’inter- Myriam Chiarla
pretazione dei singoli testi.
Simona Morando
Modelli e percorsi
ISBN 978-88-6633-131-5
€ 35,00
AB 5382
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Scena Arborata
Teatro dei secoli XVI e XVII: testi e studi
La tradizione
della favola pastorale
in Italia
Modelli e percorsi
Atti del Convegno di Studi
(Genova, 29-30 novembre-1 dicembre 2012)
a cura di
Alberto Beniscelli
Myriam Chiarla
Simona Morando
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© 2013 by CLUEB
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22 aprile 1941 n. 633.
ISBN 978-88-6633-131-5
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Finito di stampare nel mese di giugno 2013
da Studio Rabbi - Bologna
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Sommario
Premessa VII
VI Sommario
Paola Cosentino, Sulla fortuna del Pastor fido: due episodi “ma-
rittimi” di provenienza marchigiana 361
APPENDICE
Elisa Ragni, Una mappa per le pastorali “bagnate” 573
Raffaele Mellace
1. Un’ipoteca pastorale
1
LA | FAVOLA D’ORFEO | RAPPRESENTATA IN MUSICA | Il Carnevale del-
l’Anno MDCVII. | Nell’Accademia de gl’INVAGHITI di MANTOVA | Sotto i felici
auspizij del Serenissimo Sig. Duca | benignissimo lor protettore. | MANTOVA,
per Francesco Osanna Stampator Ducale | Con licenza de’ Superiori. 1607,
pp. 6 sg.; rist. anast. L’Orfeo favola posta in musica da Claudio Monteverdi,
a cura di P. Besutti, Mantova, tre lune, 2007.
2
L’EURIDICE | D’OTTAVIO | RINUCCINI | RAPPRESENTATA | NELLO SPON-
SALITIO | Della Christianiss. | REGINA | DI FRANCIA, E DI | NAVARRA. | IN
FIORENZA, 1600. Nella Stamperia di Cosimo Giunti. | Con licenza de’ Supe-
riori; ed. mod. in OTTAVIO RINUCCINI, ALESSANDRO STRIGGIO, L’Euridice e La fa-
vola d’Orfeo. L’utopia nel melodramma, a cura di G. De Caro, Milano, Mon-
dadori, 2009, p. 61.
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3
Cfr. LORENZO BIANCONI, Il Seicento, Torino, EDT («Storia della musica», 4), 1982,
pp. 174 sg. e ID., Il teatro d’opera in Italia, Bologna, Il Mulino, 1993, pp. 47-50.
4
ROBERTO GIGLIUCCI, Tragicomico e melodramma. Studi secenteschi, Milano-
Udine, Mimesis («Le immagini della musica», 5), 2011, p. 13.
5
Ivi, p. 14.
6
Ai melodrammi di Rinuccini Crescimbeni addebitava l’origine della decadenza
del teatro italiano: «Ma perché Ottavio Rinuccini, rinnovando nella comica l’uso
de’ Greci e de’ Latini, che, secondo l’opinione di molti, cantavano intere tra-
gedie, fece rappresentare alcune sue favole pastorali messe in musica, che al
Secento amico di novità piacquero al più alto segno, però l’arte istrionica per-
dette alquanto della riputazione in che era salita e incominciarono ad ascol-
tarsi avidamente simili pastorali, delle quali ne uscirono alla luce in pochi an-
ni quasi infinite» (GIOVAN MARIO CRESCIMBENI, La bellezza della volgar poesia,
Venezia, Basegio, 1730, p. 106).
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7
Cfr. LADISLAO MITTNER, Storia della letteratura tedesca, I,Torino, Einaudi, 1977,
pp. 369-376.
8
Cfr. FERRUCCIO CIVRA, Heinrich Schütz, Palermo, L’Epos («Constellatio Musi-
ca» 12), 2004, pp. 174-176.
9
Concepito dapprima nel formato “doppio” di Florindo und Daphne, il tito-
lo fu sdoppiato in due opere autonome, tra cui appunto Die verwandelte Da-
phne HWV 4, entro la “prima” del gennaio 1708 all’amburghese Theater am
Gänsemarkt.
10
R. GIGLIUCCI, Tragicomico e melodramma cit., p. 41.
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11
Gigliucci (ivi, pp. 38-41) richiama ad esempio l’attenzione sulla tarda «fa-
vola in musica» Il Narciso di Rinuccini, mai intonata e rimasta inedita fino al-
l’Ottocento.
12
Recentissima l’edizione critica pubblicata in NICOLA BADOLATO, I drammi mu-
sicali di Giovanni Faustini per Francesco Cavalli, Firenze, Olschki («Histo-
riae Musicae Cultores», 122), 2012, pp. 430-475 e contemporaneamente, nel
quadro dell’edizione critica delle Opere di Cavalli, in FRANCESCO CAVALLI, La
Calisto. Dramma per musica by Giovanni Faustini, a cura di A. Torrente e
N. Badolato, Kassel, Bärenreiter, 2012, pp. XXVII-LXIII.
13
Cfr. ELLEN T. HARRIS, Handel as Orpheus: Voice and Desire in the Chamber
Cantatas, Cambridge (MA), Harvard University Press, 2001, pp. 135-149, 165-
170, 184, 211-217, 246 e sg. In quel medesimo torno di anni, il 14 gennaio
1718 andava in scena al Lincoln’s Inn Fields Theatre di Londra il masque Pan
and Syrinx del compositore, anch’egli tedesco e attivo a Londra, John Er-
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nest Galliard, su libretto inglese di Lewis Theobald. Di questo delizioso atto uni-
co esiste un’efficace registrazione in CD Brilliant 93776.
14 «GALATEA E ACI Le greggi abbandoneranno i monti, / la tortora i boschi, / le
2. Sentieri boscherecci
16 Per uno sguardo sintetico sul genere della pastorale in musica, esteso an-
che alle tradizioni inglese e francese, cfr. CURTIS PRICE, voce Pastoral, in The
New Grove Dictionary of Opera, III, London, Macmillan, 1992, pp. 910-913.
Per una circostanziata trattazione d’impostazione semiotica sulle figure mu-
sicali di tema pastorale cfr. invece RAYMOND MONELLE, The Musical Topic. Hunt,
Military and Pastoral, Bloomington (IN), Indiana University Press, 2006, pp.
185-274.
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17
I, IX. Cfr. la partitura manoscritta custodita presso la Sächsische Landesbiblio-
thek- Staats- und Universitätsbibliothek Dresden, Mus. 2477-F-21, III, pp. 82-95.
18
Questo l’antefatto del dramma come lo propone l’Argomento: «Leucippo
figliuolo di Narete, uno de’ principali pastori di Tessaglia, fu rapito al padre
da bambino, per opera di Delio pastor d’Anfriso […] sotto nome d’Aristeo lo
fece allevar segretamente in Arcadia dall’amico Alcimedonte, sacerdote del tem-
pio di Diana, ond’è che fu creduto figliuolo di lui. Giunto alla fervida età
ch’uom s’innamora, s’invaghì di Dafne, che, quantunque d’amore schiva e già
destinata da molto tempo a servire nel tempio la dea, benché non ancora a
lei consagrata, fu sensibile alla viva fiamma di lui […] Vennero in questo tem-
po ad abitare in Arcadia Delio e Narete. […] Morto Alcimedonte, parimenti
per opera di Delio fu Narete dai pastori d’Arcadia eletto sacerdote in sua ve-
ce. Intanto fu scoperto l’amore di Leucippo con Dafne; ed accusato a Narete
averebbe dovuto perder la vita se il padre, benché per anco nol conoscesse
pel figlio, vinto dai moti interiori del sangue non avesse cercato di farlo sal-
vare colla fuga» (LEUCIPPO, | FAVOLA PASTORALE | PER MUSICA, | rappre-
sentata | Nella Regia Elettoral Villa | DI SANT’UBERTO, | il felicissimo | GIOR-
NO NATALIZIO, | DELLA | MAESTÀ | DI | AUGUSTO III. | RE DI POLLONIA,
[sic] | ED ELETTOR DI | SASSONIA, | Per comando | DI | SUA MAESTA [sic]
| LA REGINA | Li 7. Ottobre l’Anno MDCCXLVII).
19
Cfr. RAFFAELE MELLACE, Johann Adolf Hasse, Palermo, L’Epos («L’amoroso canto»,
1), 2004, pp. 88 e 102. Proprio sul terreno della pastorale Hasse aveva peraltro
inaugurato il sodalizio artistico con la moglie, il celebre mezzosoprano Faustina
Bordoni, scrivendo per lei la parte eponima (ovvero il ruolo d’una «pastorella di
carattere pudico, e dotata di virtuosi costumi») della Dalisa di Nicolò Minato ri-
vista da Domenico Lalli, in scena a Venezia, al Teatro di San Giovanni Grisosto-
mo, il 17 maggio 1730, ma originariamente rappresentata al Teatro Bonacossi di
Ferrara nel 1790 con la musica di Pietr’Antonio Galerini (cfr. ivi, p. 56 e ALFRED
NOE, Nicolò Minato. Werkverzeichnis, Wien, Verlag der Österreichischen Akade-
mie der Wissenschaften («Tabulae Musicae Austriacae», 14), 2004, p. 60 sg.). Non
necessita di commento l’aria con cui Dalisa, che subisce la problematica relazione
del suo ambiente pastorale con quello cortigiano, chiude l’atto I del dramma, ar-
gomentando che «Se fosse il mio diletto / nato a guidar gl’armenti, / potrei con
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dolce affetto / amarlo a libertà. // E i voti suoi contenti / senza rossor farei, / e
allor non temerei / di offender l’onestà» (DALISA | DRAMMA | PER MUSICA |
DA | RAPPRESENTARSI | NEL TEATRO | GRIMANI | DI | S. SAMUELE | NEL-
LA FIERA | DELL’ | ASCENSIONE | DELL’ANNO | MCCXXX | IN VENEZIA |
Per Carlo Buonarigo | Con Licen. de Superiori, p. 21).
20
Cit. in CARL MENNICKE, Hasse und die Brüder Graun als Symphoniker, Leip-
zig, Breitkopf & Härtel, 1906; rist. anast. Hildesheim-Wiesbaden, Georg Olms-
Breitkopf & Härtel, 1977, p. 397. In effetti la fedeltà all’uso linguistico meta-
stasiano è talvolta persino imbarazzante, con una serie di incipit («Dille che
fido io sono» I, V, «Parto. Ma un guardo solo» II, VIII, «Mi rende stupido» III, IV)
che sembrano voler riproporre vent’anni di successi del poeta cesareo. Il te-
sto della pastorale, di cui fu eccezionalmente pubblicata la musica a Lipsia da
Breitkopf già nel 1756, uscì anche in Italia nella raccolta di VARJ COMPONI-
MENTI | PER MUSICA | DI | ERMELINDA TALEA | REALE PASTORELLA AR-
CADE | Calamo ludimus | Presso Gregorio Settari all’insegna d’Omero | Con
Lic. de’ Sup. 1772, pp. 69-113.
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21
Cfr. CESARE ORSELLI, Richard Strauss, Palermo, L‘Epos, 2004, pp. 240-246.
22
L’opera, la prima a venir composta per la Corte di Parigi, è stata oggetto d’una
recente riscrittura drammaturgico-musicale dal titolo L’Orfeo – Immagini di
una lontananza, realizzata da Fabio Ceresa e Daniela Terranova per il XXXVIII
Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, con prima esecuzione assoluta il
30 luglio 2012. Lo spettacolo è ora disponibile in DVD.
23
Per intonare il dramma di Paolo Rolli, dedicato a Catherine Edwin, gentil-
donna inglese estimatrice della poesia italiana e all’epoca amante del princi-
pe di Galles, Porpora compose ex novo i recitativi e alcune arie, ma si avval-
se altresì di arie di Leonardo Vinci, Francesco Araja, Johann Adolf Hasse e Fran-
cesco Maria Veracini. Nel testo rolliano, riedito in volume nel 1744 con in-
genti varianti d’autore, Orfeo/Farinelli si presenta in termini iperpastorali a
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gio Musicale Fiorentino nel 1951, con Maria Callas e sotto la di-
rezione di Erich Kleiber), fino alla giovanile cantata rossiniana
per tenore, coro maschile e orchestra Il pianto d’Armonia sul-
la morte di Orfeo (versi di Girolamo Ruggia, Bologna, Liceo Mu-
sicale, 11 agosto 1808).25 Il soggetto non ha perso peraltro il suo
fascino per tutto il Novecento, con Alfredo Casella che nel 1932
intona La favola di Orfeo su libretto di Corrado Pavolini da Po-
liziano, o sir Harrison Birtwistle, classe 1934, che nel 1986 ha
proposto al London Coliseum l’opera The Mask of Orpheus, su
libretto di Peter Zinovieff, e nel 2004 ha compiuto, e proposto
in “prima” assoluta a Lucerna, 26 Orpheus Elegies su testi di
Rainer Maria Rilke.26 Seppur non altrettanto formidabile resta
significativa la fortuna della prima eroina eponima della storia
del melodramma, Dafne, che pur senza poter competere con
Orfeo per diffusione e felicità di esiti estetici, ne ha condiviso
i sentieri, sul doppio registro della cantata (memorabile e co-
spicua l’Apollo e Dafne, «La terra è liberata» HWV 122, 1709/10,
di Händel, ma cospicua anche la Dafne in alloro, «cantata per
camera a tre voci» con musica di Francesco Mancini, eseguita
al Palazzo Reale di Napoli il 19 ottobre 1716 per il genetliaco del
viceré austriaco, Wirich Philipp Lorenz conte di Daun) e del-
l’opera: per riferirsi al medesimo torno di anni, si consideri il
dramma pastorale Dafne di Giovanni Biavi, con musica di An-
tonio Caldara, Salisburgo 1719, dalla tragedia satirica Il Dafni di
Girolamo Frigimelica Roberti, e la Dafne in lauro di Johann Jo-
25 Né mancò l’utilizzo dei miti di Orfeo e Dafne come soggetto di balli, come
nel caso dell’Orfeo ed Euridice (1638) di Heinrich Schütz, anch’esso perdu-
to come la sua Dafne (cfr. F. CIVRA, Heinrich Schütz cit., p. 176) o del ballo
mitologico Apollo e Dafne, su coreografia di Michele D’Amore, diffuso sulle
scene italiane nel cuore dell’Ottocento (ad esempio nel 1847 al Carlo Felice
di Genova o nel 1855 al Teatro Comunale di Modena).
26 Si tenga conto anche di tre lavori italiani relativamente recenti: Orfeo can-
27 Fux non fu peraltro l’unico nel Settecento ad affrontare entrambi i miti: toc-
cò per esempio anche a Johann Gottlieb Naumann, che il 31 gennaio 1786 al-
lestì all’Opera Reale di Copenhagen per il genetliaco del sovrano l’Orpheus og
Eurydike, versione danese di Charlotte Dorothea Biehl del libretto di Calzabi-
gi per Gluck, e il 25 aprile 1801 chiuse al Kleines Kurfürstliches Theater di
Dresda il proprio catalogo teatrale con il «dramma giocoso per musica» (!) Aci
e Galatea, ossia I ciclopi amanti di Giuseppe Foppa. Per uno sguardo sinte-
tico sullo sfruttamento in musica dei soggetti di Orfeo e Dafne cfr. le voci re-
lative nel Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti,
dir. da A. Basso, I titoli e i personaggi, Torino, UTET, 1999, rispettivamente I,
pp. 379-381 e II, pp. 483-492. Resta naturalmente sempre di riferimento il clas-
sico NINO PIRROTTA, Li due Orfei. Da Poliziano a Monteverdi,Torino, ERI, 1969.
28
ALBERTO BENISCELLI, Quadrio e la tradizione della pastorale nel Settecento,
in La figura e l’opera di Francesco Saverio Quadrio, a cura di C. Berra, Pon-
te in Valtellina, Edizioni Biblioteca Comunale “Libero Della Briotta”, 2010, pp.
327-351: 343 sg. Beniscelli vi passa opportunamente in rassegna una serie di
titoli di Zeno, dagli Inganni felici ambientati in Elide all’Euristeo.
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29
«Die pastorale Szene der Olimpiade ist als lyrische Einlage ohne dramatur-
gische Notwendigkeit in den dramatischen Verlauf eingebettet»: L. BIANCONI, Die
pastorale Szene in Metastasios «Olimpiade», in Bericht über den interna-
tionalen musikwissenschaftlichen Kongress. Bonn 1970, a cura di C. Dahl-
haus, H. J. Marx, M. Marx-Weber e G. Massenkeil, Kassel, Bärenreiter, 1971, pp.
185-191: 186.
30
A. BENISCELLI, Quadrio e la tradizione della pastorale cit., p. 345.
31
Cfr. MERCEDES VIALE FERRERO, Le dimore degli eroi: «son queste quegli archi,
que’ templi e quelle mura», in Il melodramma di Pietro Metastasio cit., pp.
611-629: 623.
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32
La seconda strofa dell’aria si è insinuata persino nel catalogo di Johann Se-
bastian Bach, che la intonò nella citata Cantata BWV 209 / BC G 50 Non sa
che sia dolore (cfr. R. MELLACE, Johann Sebastian Bach cit., pp. 702-706).
33
Pastorella, io giurerei / o che avvampi o manca poco; / hai negli occhi un
certo foco / che non spira crudeltà. // Forse amante ancor non sei, / ma d’amor
non sei nemica, / che d’amor benché pudica / messaggiera è la pietà.
34
Cfr. RAFFAELE MELLACE, L’autunno del Metastasio. Gli ultimi drammi per
musica di Johann Adolf Hasse, Firenze, Olschki, 2007, pp. 190-192). La par-
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Pietro Metastasio - Johann Adolf Hasse, Zenobia (1761), Aria di Mitrane «Pa-
storella, io giurerei» (III, VIII).
3. Rilancio metastasiano
35
ARTASERSE | Dramma per musica | da rappresentarsi | NEL FAMOSISSIMO
| TEATRO | GRIMANI | di | S. GIO. GRISOSTOMO | nel Carnevale dell’anno
| MDCCXXX | […] | In Venezia appresso Carlo | Buonarigo […], p. 55. Il li-
bretto, come anche tutti gli altri metastasiani, viene citato (salvo interventi
sull’interpunzione di «Pastorella, io giurerei») dall’edizione elettronica com-
planare nel CD-rom allegato a PIETRO METASTASIO, Drammi per musica, a cura
di A. L. Bellina, 3 voll., Venezia, Marsilio, 2002-2004 o al sito Pietro Metasta-
sio, Drammi per musica: http://www.progettometastasio.it/pietrometasta-
sio/libretti/ARTASERS/libretti/P2-3.jsp
36
Cfr. PIETRO METASTASIO - JOHANN ADOLF HASSE, Artaserse, a cura di M. Beghel-
li, Martinafranca, 2012, pp. 216-219.
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37
ALBERTO BENISCELLI, Felicità sognate. Il teatro di Metastasio, Genova, Il Me-
langolo, 2000. p. 77 sg., ma cfr. anche ID., Luci della pastorale ed ombre del-
la tragedia nel trittico viennese: “Demetrio”, “Olimpiade”, “Demofoonte”, in
Il melodramma di Pietro Metastasio cit., pp. 233-265.
38
PIETRO METASTASIO, Tutte le opere, a cura di B. Brunelli, III, Milano, Monda-
dori, 1951, p. 682. Il giorno seguente il poeta definiva la musica «bellissima»
scrivendo a Francesco Algarotti (ivi, p. 683).
39
Cfr. A. BENISCELLI, Felicità sognate cit., pp. 123-129.
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40
STEFAN KUNZE, Il teatro di Mozart, Venezia, Marsilio, 1990, pp. 125-131: 126.
41
REINHARD STROHM, L’opera italiana nel Settecento, Venezia, Marsilio, 1991,
pp. 363-387: 385.
42
Ivi, p. 374.
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43
Ivi, p. 375.
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In questo volume raccogliamo gli Atti del Convegno
La tradizione della favola pastorale in Italia. Modelli
La tradizione della favola
e percorsi. L’appuntamento ha rappresentato un’oc- pastorale in Italia
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