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UMBERTO GIORDANO
“TUTU”
L’INIZIO DI UN MITO
(Marcus Miller)
Relatore Diplomando
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“Devi studiare bene le 400 note che si possono suonare, per poi
scegliere le quattro migliori”
Miles Davis
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Conservatorio di musica
UMBERTO GIORDANO
“TUTU”
L’INIZIO DI UN MITO
(Marcus Miller)
Relatore Diplomando
Capitolo I : Il funk
Capitolo V: Discografia
Conclusioni e ringraziamenti
“TUTU”
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L’INIZIO DI UN MITO
(MARCUS MILLER)
CAPITOLO 1: IL FUNK
La musica funk nasce come risultato di una miscela di soul, blues, jazz e R&B
alla fine degli anni ’50. La differenza sostanziale che differenzia il funk dai
precedenti generi è la presenza di riff ripetitivi ed accattivanti.
In questo genere inoltre prevalgono il basso elettrico e la batteria piuttosto che
l’armonia e la melodia.
Le progressioni di accordi tipiche del jazz e del blues vengono sostituiti con dei
riff detti “vamp” basati spesso su un solo accordo dando spazio alla ritmica e
quindi al groove.
Gli strumenti tipici del funk sono:
la chitarra elettrica con una leggera distorsione (o crunch), il basso elettrico
meglio ancora se “slappato” la batteria ovviamente e le tastiere preferibilmente
Hammond.
Molto spesso vengono anche utilizzati gli strumenti a fiato come il sax o la
tromba anche perché in questo genere come nel jazz si lascia molto spazio
all’improvvisazione.
Il termine funk è afroamericano indica un forte odore acre, inteso come genere
rozzo e sporco.
Il termine “funky” fu usato per la prima volta da Earl Palmer uno dei batteristi
più celebri, egli utilizzo il termine per descrivere un genere musicale più ritmico
e sincopato.
Un artista che è considerato uno dei pilastri del funk è Marcus Miller, che ha
collaborato con molteplici artisti tra cui Miles Davis. Oltre a basso elettrico
Miller suona anche altri strumenti come il clarinetto, clarinetto basso, tastiere
sassofono soprano e chitarra. Marcus Miller inoltre ha innovato con la tecnica
detta “slap”, (anche se non è stata inventata da lui) il groove che si crea con
questa tecnica abbastanza moderna è davvero unico e da all’artista un timbro
inconfondibile.
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Stone. In alcune interviste e lezioni lui stesso dice che questa tecnica l’ha usata
perché non c’era sempre il batterista e cosi percuotendo le corde creava il ritmo
colmando il vuoto della batteria.
Ci sono due tecniche che spesso vengono utilizzate insieme e sono il “thumb” e
lo “slap”; La prima consiste nel percuotere le corde con il pollice, mentre la
seconda è uno strappo con l‘indice o il medio sulle corde più acute inoltre
esistono alti tipi di tecniche come il “popping” e altre combinazioni tra queste
che gli artisti più virtuosi usano con estrema abilità.
Come si può vedere dall’immagine il pollice (thumb) percuote la corda e l’indice
“strappa” una corda più acuta unendo perciò due suoni di due corde diverse e
questo crea un effetto molto penetrante.
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Come già sottolineato in precedenza uno degli artisti che viene riconosciuto
come innovatore della tecnica dello “slap” è Marcus Miller che ha unito la
tradizione con il funk.
La sua tecnica come illustra la sua foto è molto precisa infatti il suo timbro con lo
slap è inimitabile.
Nella sua vita una figura importante è Wynton Kelly, grande pianista che ha
suonato con artisti del calibro di Miles Davis. Miller durante la sua infanzia e
adolescenza ha imparato a suonare vari strumenti, il flauto dolce a 10 anni, alle
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medie il sassofono e poi si diplomò alla High School of Music and Art in
clarinetto, allo stesso tempo si dilettava a suonare il basso in gruppi funk locali.
Marcus Miller ha trascorso circa 15 anni suonando come turnista e cosi decise di
cominciare a creare arrangiamenti e a produrre, dal 78 al 79 è stato membro della
Saturday Night Live band e preso parte a molteplici lavori importanti.
Negli anni ‘90 Marcus Miller iniziò a registrare i propri brani e mise assieme una
band per dedicarsi ai tour.
Miller è riconosciuto molto per la sua abilità sul basso e soprattutto per aver
portato avanti la tecnica dello “slap” inoltre ha anche contribuito inserendo in
alcuni generi musicali dove solitamente non era mai comparso il basso fretless.
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Dopo essere stato il bassista al “Saturday Night Live” Miller si dedicò a
comporre il suo album che lo avrebbe fatto diventare quello che tutti oggi noi
conosciamo, il nome dell’album è “Tutu”.
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CAPITOLO IV :MILLER E FENDER
Nelle varie collaborazioni Marcus Miller prese parte al progetto con la fender per
produrre un basso che doveva avere le caratteristiche per essere utilizzato da
quei bassisti che fanno il suo stesso genere e a cui piace “Slappare” infatti è stato
“cucito” sulle specifiche dell’artista.
Il progetto di questo basso parte dalla base del basso per eccellenza ovvero il
Fender Jazz Bass, il modello rimane quello ma con l’aggiunta di vari particolari
che cambiano tutto il suono e l’assetto del basso.
Prima di tutto viene utilizzato la tastiera in acero che rende il suono chiaro e
brillante a differenza del palissandro montato sugli standard, l’elettronica è la
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classica fender sui jazz bass, c’è un oggetto, il poggia-polso che serve per non
affaticare il polso durante lo slap; questo basso veniva prodotto anche nella
versione 5 corde.
Miller ha reso il suo basso attivo facendolo modificare da Roger Sadowsky con
dei pickup attivi; Il basso prende il nome di Fender Jazz Bass Marcus Miller
signature.
CAPITOLO V: DISCOGRAFIA
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Yvonne Lewis, Luther Vandross, Tawatha Agee e Brenda White: seconde
voci
David Sanborn: sax alto
Buddy Williams, Yogi Horton e Harvey Mason: batteria
Nicky Moroch: chitarra acustica
Dean Crandall e Lewis Paer: basso a 2 corde.
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I membri che hanno partecipato alla registrazione di questo album
sono:
Poogie Bell – batteria
Dean Brown – chitarra acustica ed elettrica
Ronald Bruner – batteria
Roger Byam – sax tenore, assoli
Jessica Celious – seconde voci
Eric Clapton – chitarra, voce, assoli
Bruce Flowers – organo, Fender Rhodes, bass synth
Kenny Garrett – Sax alto, assoli
Lalah Hathaway – voce
Kenny Hicks – tenore (voce)
Munyungo Jackson – percussioni
Joey Kibble – seconde voci
Mark Kibble – seconde voci
Eartha Kitt – voce
Gregoire Maret – armonica
Marcus Miller – organo, sintetizzatore, basso, percussioni, pianoforte,
scratching, arrangiamenti, clarinetto basso, batteria, basso, tastiere, cembalo,
seconde voci, Moog synthesizer, produzione, ingegneria acustica, basso
fretless, flauti, produzione esecutiva, basso acustico, Beat Box, Fender
Rhodes, Rhythm Box, Synthesizer Orchestration, Finger Snapping, Udu,
Synthesizer Strings
Lucky Peterson – chitarra
Patches Stewart – tromba, assoli
Kirk Whalum – Sax tenore, assoli
Bernard Wright – tastiere.
I brani sono molto accattivanti hanno il tocco inimitabile di Miller che con il
suo slap velocissimo ma al tempo stesso pieno di groove.
I riff di “Bruce lee” e di “Frankestein” sono diventati delle vere e proprie
sfide per i bassisti moderni, infatti se non si ha una piena padronanza della
tecnica questi brani sicuramente non possono essere eseguiti.
I brani sono 15 e sono:
Intro Duction
Bruce Lee
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La Villette
Behind The Smile
Frankenstein
Moonlight Sonata
Boogie On Reggae Woman
Paris (Interlude)
Silver Rain
Make Up My Mind
Girls and Boys
Sophisticated Lady
Power of Soul
Outro Duction
If Only For One Night.
Silver Rain il brano che da il titolo al disco è uno dei più belli in assoluto, in
questo brano durante il suo tour Miller canta e suona il basso.
Dopo l’album “Free” pubblicato nel 2007, Miller pubblica un disco con altri
due bassisti ovvero Stanley Clarke e Victor Wooten.
Questo disco è davvero una pietra miliare per i bassisti, all’interno ci sono
brani di tutti e tre i membri suonati a tre bassi una cosa molto inusuale dal
punto di vista strumentale.
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Oltre ai tre bassisti ci sono musicisti di alto calibro come George Duke e
Chick Corea, in ordine sono:
Butterscotch (voce, beatbox)
George Duke (clavinet, Moog)
Ruslan Sirota (tastiere)
Michael "Patches" Stewart (tromba)
Steve Baxter (trombone)
Ariel Mann (sintetizzatore)
Kevin Ricard (percussioni)
Chick Corea (piano)
Ronald Bruner Jr., J.D. Blair, Poogie Bell e Derico Watson (batteria).
Miller ha anche fatto molti live album importanti lavorando con artisti di calibro
altissimo come Herbie Hancock, uno dei più importanti prende il nome di “One
Night In Montecarlo” con l’orchestra filarmonica di Montecarlo.
La formazione completa di questo live è:
Marcus Miller: basso, clarinetto
Roy Hargrove: tromba
Raul Midón: voce, chitarra
Alex Han: sassofono
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DJ Logic: giradischi
Federico Gonzalez Pena: pianoforte, tastiere, percussioni
Poogie Bell: batteria
Herbie Hancock: pianoforte
Orchestra filarmonica di Monte Carlo.
In questo live ci sono dei brani favolosi che diventano unici grazie anche
all’orchestra filarmonica, viene riproposto lo standard So What in una versione
tutta funk. Uno dei suoni che non ci si aspetta è quello dello “scretch” ovvero il
suono del disco (vinile) che viene fatto scorrere con le mani avanti e indietro sul
giradischi tipico dei dj, infatti Dj Logic compie un lavoro perfetto improvvisando
su quasi tutti i brani, una scelta che rende l’impatto sonoro molto moderno.
Miller molto patito anche della musica classica decide di fare un omaggio
all’aria “O Mio Babbino Caro” dell’opera Gianni Schicchi di Giacomo Puccini.
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CAPITOLO VII: L’ALBUM CHE DIVENNE
LEGGENDA
Il disco più importante dal punto di vista della carriera di Miller è quello
chiamato “Tutu” un album che è stato prodotto sotto il nome di Miles Davis
infatti sappiamo benissimo che quest’ultimo ha sempre fatto emergere i grandi
artisti.
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per far sì che quest’ultimo diventasse leggenda, anche se già conosciuto il
bassista acquista una maggiore notorietà producendo per Davis.
Tutu
Tomaas
Portia
Splatch
Backyard ritual
Perfect way
Don't lose your mind
Full Nelson
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CAPITOLO VIII: “TUTU” REVISITED FEAT.
CHRISTIAN SCOTT
Un altro live album molto importante è quello chiamato “Tutu Revisited”.
In questo album live compare sulla copertina “featuring” Christian Scott che
mette come ruolo in primo piano il trombettista. Scott ha un ruolo importante,
infatti sostituisce il grande Miles.
In questo live album sono riproposti due standard “In A Sentimental Mood” e
ovviamente “So What” e altri brani di Miller come “Jean Pierre”.
I brani in ordine di esecuzione :
Tomaas
Backyard Ritual
Splatch
Portia
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Jean Pierre
Aida
In a Sentimental Mood
Hannibal
Don’t Lose Your Mind
Tutu
Full Nelson/ Perfect Way
Human Nature/ So What
I brani che verranno suonati per la parte pratica di questa tesi sono tratti appunto
dall’album sopracitato e in ordine di esecuzione:
“SO WHAT” – MILES DAVIS
“JEAN PIERRE” – MARCUS MILLER
“FULL NELSON” – DAVIS/MILLER
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CONCLUSIONI E RINGRAZIAMENTI
Si può dire che Miller ha influenzato tantissimo la visione del basso elettrico e
sicuramente ha elevato la figura del bassista, spronando anche il migliore
musicista a inventare e creare sempre qualcosa di nuovo o almeno questo è
quello che ha scaturito in me tanto da influenzare il mio percorso musicale.
Il mio percorso però è stato guidato da Maestri che mi hanno insegnato
moltissimo e mi hanno aiutato a comprendere il mondo del Jazz e quindi
Marcus Miller;
Perciò ringrazio prima di tutto il maestro che fa da relatore in questa tesi
ovvero M°Tommaso Scannapieco , il presidente della commissione nonché
direttore del nostro conservatorio
M° Francesco Montaruli e la commissione, M° Giuseppe Spagnoli e
M° Gaetano Partipilo, che hanno avuto un ruolo fondamentale
insegnandomi tantissime cose senza le quali non sarei arrivato a questa tesi;
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Ringrazio anche il M° Antonio D’addedda presente in commissione.
Un ringraziamento speciale va anche al mio primo maestro di basso
M° Francesco Angiuli che è stato il mio primo insegnante di prassi in questo
conservatorio.
Un ringraziamento sentito va anche agli altri maestri che mi hanno insegnato
moltissimo nel corso degli anni trascorsi in conservatorio e sono:
M° Daniele Scannapieco
M° Antonio Tosques
M°Michele Milone
M°Fabio Accardi.
Sitografia:
www.marcusmiller.com
www.rollingstone.net
www.funkyjedi.net
www.rockit.it
www.wikipedia.org
www.musicajazz.it
www.ilsole24ore.com
www.fender.com
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