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Conservatorio di musica

UMBERTO GIORDANO

Foggia – sezione staccata di Rodi Garganico

Alta Formazione Artistica e Musicale

Diploma Accademico di I Livello in

BASSO ELETTRICO JAZZ

“TUTU”
L’INIZIO DI UN MITO

(Marcus Miller)

Relatore Diplomando

M. Tommaso SCANNAPIECO Thomas CAPOZZA

Anno Accademico 2017/2018

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“Devi studiare bene le 400 note che si possono suonare, per poi
scegliere le quattro migliori”

Miles Davis

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Conservatorio di musica

UMBERTO GIORDANO

Foggia – sezione staccata di Rodi Garganico

Alta Formazione Artistica e Musicale

Diploma Accademico di I Livello in

BASSO ELETTRICO JAZZ

“TUTU”
L’INIZIO DI UN MITO

(Marcus Miller)

Relatore Diplomando

M. Tommaso SCANNAPIECO Thomas CAPOZZA

Anno Accademico 2017/2018


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Indice

 Capitolo I : Il funk

 Capitolo II: Lo Slap

 Capitolo III: Marcus Miller

 Capitolo IV: Miller e Fender

 Capitolo V: Discografia

 Capitolo VI: Live Album

 Capitolo VII: L'Album che divenne leggenda

 Capitolo VIII: “Tutu” Revisited Feat. Christian Scott

 Conclusioni e ringraziamenti

“TUTU”
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L’INIZIO DI UN MITO
(MARCUS MILLER)

 CAPITOLO 1: IL FUNK
La musica funk nasce come risultato di una miscela di soul, blues, jazz e R&B
alla fine degli anni ’50. La differenza sostanziale che differenzia il funk dai
precedenti generi è la presenza di riff ripetitivi ed accattivanti.
In questo genere inoltre prevalgono il basso elettrico e la batteria piuttosto che
l’armonia e la melodia.
Le progressioni di accordi tipiche del jazz e del blues vengono sostituiti con dei
riff detti “vamp” basati spesso su un solo accordo dando spazio alla ritmica e
quindi al groove.
Gli strumenti tipici del funk sono:
la chitarra elettrica con una leggera distorsione (o crunch), il basso elettrico
meglio ancora se “slappato” la batteria ovviamente e le tastiere preferibilmente
Hammond.
Molto spesso vengono anche utilizzati gli strumenti a fiato come il sax o la
tromba anche perché in questo genere come nel jazz si lascia molto spazio
all’improvvisazione.
Il termine funk è afroamericano indica un forte odore acre, inteso come genere
rozzo e sporco.
Il termine “funky” fu usato per la prima volta da Earl Palmer uno dei batteristi
più celebri, egli utilizzo il termine per descrivere un genere musicale più ritmico
e sincopato.

Un artista che è considerato uno dei pilastri del funk è Marcus Miller, che ha
collaborato con molteplici artisti tra cui Miles Davis. Oltre a basso elettrico
Miller suona anche altri strumenti come il clarinetto, clarinetto basso, tastiere
sassofono soprano e chitarra. Marcus Miller inoltre ha innovato con la tecnica
detta “slap”, (anche se non è stata inventata da lui) il groove che si crea con
questa tecnica abbastanza moderna è davvero unico e da all’artista un timbro
inconfondibile.

 CAPITOLO II: LO “SLAP”


Le origini di questa tecnica sono incerte perché tipica degli strumenti a corda
veniva già usata sul contrabbasso, ma si ritiene che il primo a portare questa
tecnica sul basso elettrico sia stato Larry Graham bassista degli Sly & Family

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Stone. In alcune interviste e lezioni lui stesso dice che questa tecnica l’ha usata
perché non c’era sempre il batterista e cosi percuotendo le corde creava il ritmo
colmando il vuoto della batteria.
Ci sono due tecniche che spesso vengono utilizzate insieme e sono il “thumb” e
lo “slap”; La prima consiste nel percuotere le corde con il pollice, mentre la
seconda è uno strappo con l‘indice o il medio sulle corde più acute inoltre
esistono alti tipi di tecniche come il “popping” e altre combinazioni tra queste
che gli artisti più virtuosi usano con estrema abilità.
Come si può vedere dall’immagine il pollice (thumb) percuote la corda e l’indice
“strappa” una corda più acuta unendo perciò due suoni di due corde diverse e
questo crea un effetto molto penetrante.

Da notare però che questa tecnica è molto difficile da padroneggiare perché


molto spesso chi si approccia per la prima volta tende a non roteare il polso ma
allontanando e avvicinando tutto il braccio e questo porta a stancare il bassista,
mentre la tecnica corretta è pollice parallelo alla corda e rotazione del polso come
nella figura che segue.

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Come già sottolineato in precedenza uno degli artisti che viene riconosciuto
come innovatore della tecnica dello “slap” è Marcus Miller che ha unito la
tradizione con il funk.

La sua tecnica come illustra la sua foto è molto precisa infatti il suo timbro con lo
slap è inimitabile.

 CAPITOLO III: MARCUS MILLER


Marcus Miller nasce nel 1959. Durante la sua infanzia prende molta confidenza
con il piano di suo padre che molto spesso suonava l’organo in chiesa.

Nella sua vita una figura importante è Wynton Kelly, grande pianista che ha
suonato con artisti del calibro di Miles Davis. Miller durante la sua infanzia e
adolescenza ha imparato a suonare vari strumenti, il flauto dolce a 10 anni, alle

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medie il sassofono e poi si diplomò alla High School of Music and Art in
clarinetto, allo stesso tempo si dilettava a suonare il basso in gruppi funk locali.

Successivamente frequentò il Queens College a New York studiando educazione


musicale e business e nel frattempo continua a studiare clarinetto, fece parte
anche dell’orchestra jazz della scuola.

Durante questi studi però cominciò ad avere un’intensa attività concertistica


come bassista perciò lasciò gli studi per dedicarsi alla musica a tempo pieno.

Marcus Miller ha trascorso circa 15 anni suonando come turnista e cosi decise di
cominciare a creare arrangiamenti e a produrre, dal 78 al 79 è stato membro della
Saturday Night Live band e preso parte a molteplici lavori importanti.

Ha preso parte alla registrazione a lavori di importanti musicisti, tra i quali


Luther Vandross, Grover Washington Jr., Roberta Flack, Carly Simon, McCoy
Tyner, Bryan Ferry e Billy Idol. Miller ha ricevuto anche il premio "Most
Valuable Player" per 3 anni di fila, ricevendo di conseguenza il titolo di "player
emerito" non potendo ricevere ulteriormente il premio.

Negli anni ‘90 Marcus Miller iniziò a registrare i propri brani e mise assieme una
band per dedicarsi ai tour.

Miller è riconosciuto molto per la sua abilità sul basso e soprattutto per aver
portato avanti la tecnica dello “slap” inoltre ha anche contribuito inserendo in
alcuni generi musicali dove solitamente non era mai comparso il basso fretless.

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Dopo essere stato il bassista al “Saturday Night Live” Miller si dedicò a
comporre il suo album che lo avrebbe fatto diventare quello che tutti oggi noi
conosciamo, il nome dell’album è “Tutu”.

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 CAPITOLO IV :MILLER E FENDER
Nelle varie collaborazioni Marcus Miller prese parte al progetto con la fender per
produrre un basso che doveva avere le caratteristiche per essere utilizzato da
quei bassisti che fanno il suo stesso genere e a cui piace “Slappare” infatti è stato
“cucito” sulle specifiche dell’artista.
Il progetto di questo basso parte dalla base del basso per eccellenza ovvero il
Fender Jazz Bass, il modello rimane quello ma con l’aggiunta di vari particolari
che cambiano tutto il suono e l’assetto del basso.

Prima di tutto viene utilizzato la tastiera in acero che rende il suono chiaro e
brillante a differenza del palissandro montato sugli standard, l’elettronica è la

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classica fender sui jazz bass, c’è un oggetto, il poggia-polso che serve per non
affaticare il polso durante lo slap; questo basso veniva prodotto anche nella
versione 5 corde.

Miller ha reso il suo basso attivo facendolo modificare da Roger Sadowsky con
dei pickup attivi; Il basso prende il nome di Fender Jazz Bass Marcus Miller
signature.

Fender jazz bass Marcus Miller signature.

 CAPITOLO V: DISCOGRAFIA

Marcus Miller è in attività da moltissimo tempo fece molte collaborazioni


prima di diventare solista o meglio Leader del suo gruppo che nel tempo è
cambiato nel tempo sia come membri che come strumenti e si è trasformato in
ciò che noi oggi conosciamo. Nel suo primo album da solista “SUDDENLY”
il suo gruppo era formato da:

Marcus Miller: tutti gli strumenti, voce principale e seconde voci


Ralph MacDonald: percussioni
Mike Mainieri: vibrafono

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Yvonne Lewis, Luther Vandross, Tawatha Agee e Brenda White: seconde
voci
David Sanborn: sax alto
Buddy Williams, Yogi Horton e Harvey Mason: batteria
Nicky Moroch: chitarra acustica
Dean Crandall e Lewis Paer: basso a 2 corde.

Quest’album è stato prodotto dalla Warner Bros. Records ed è di un genere


che non è proprio tradizionale anzi è considerato un album fusion. Testi e
musica sono scritti appunto da Marcus Miller e sono:
 Lovin' You
 Much Too Much
 Suddenly (Marcus Miller e Mainor Ramsay)
 Just For You
 The Only Reason I Live
 Just What I Needed
 Let Me Show You (I Just Want To Make You Smile)
 Be My Love
 Could It Be You .

Un altro disco davvero importante nella storia di Miller è sicuramente


“SILVER RAIN”. Disco importante perché segna davvero la crescita
dell’artista oltre il fatto che i brani sono molto più complessi e la band è
decisamente cresciuta, inoltre Miller suona molti più strumenti tra cui anche i
synth e clarinetto basso.
Durante il suo tour per promuovere il disco Miller canta al posto della cantante
essendo pochi i brani con parte vocale (tra cui l’omonimo Silver Rain).

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I membri che hanno partecipato alla registrazione di questo album
sono:
Poogie Bell – batteria
Dean Brown – chitarra acustica ed elettrica
Ronald Bruner – batteria
Roger Byam – sax tenore, assoli
Jessica Celious – seconde voci
Eric Clapton – chitarra, voce, assoli
Bruce Flowers – organo, Fender Rhodes, bass synth
Kenny Garrett – Sax alto, assoli
Lalah Hathaway – voce
Kenny Hicks – tenore (voce)
Munyungo Jackson – percussioni
Joey Kibble – seconde voci
Mark Kibble – seconde voci
Eartha Kitt – voce
Gregoire Maret – armonica
Marcus Miller – organo, sintetizzatore, basso, percussioni, pianoforte,
scratching, arrangiamenti, clarinetto basso, batteria, basso, tastiere, cembalo,
seconde voci, Moog synthesizer, produzione, ingegneria acustica, basso
fretless, flauti, produzione esecutiva, basso acustico, Beat Box, Fender
Rhodes, Rhythm Box, Synthesizer Orchestration, Finger Snapping, Udu,
Synthesizer Strings
Lucky Peterson – chitarra
Patches Stewart – tromba, assoli
Kirk Whalum – Sax tenore, assoli
Bernard Wright – tastiere.

I brani sono molto accattivanti hanno il tocco inimitabile di Miller che con il
suo slap velocissimo ma al tempo stesso pieno di groove.
I riff di “Bruce lee” e di “Frankestein” sono diventati delle vere e proprie
sfide per i bassisti moderni, infatti se non si ha una piena padronanza della
tecnica questi brani sicuramente non possono essere eseguiti.
I brani sono 15 e sono:

 Intro Duction
 Bruce Lee

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 La Villette
 Behind The Smile
 Frankenstein
 Moonlight Sonata
 Boogie On Reggae Woman
 Paris (Interlude)
 Silver Rain
 Make Up My Mind
 Girls and Boys
 Sophisticated Lady
 Power of Soul
 Outro Duction
 If Only For One Night.

Silver Rain il brano che da il titolo al disco è uno dei più belli in assoluto, in
questo brano durante il suo tour Miller canta e suona il basso.
Dopo l’album “Free” pubblicato nel 2007, Miller pubblica un disco con altri
due bassisti ovvero Stanley Clarke e Victor Wooten.

Questo disco è davvero una pietra miliare per i bassisti, all’interno ci sono
brani di tutti e tre i membri suonati a tre bassi una cosa molto inusuale dal
punto di vista strumentale.

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Oltre ai tre bassisti ci sono musicisti di alto calibro come George Duke e
Chick Corea, in ordine sono:
Butterscotch (voce, beatbox)
George Duke (clavinet, Moog)
Ruslan Sirota (tastiere)
Michael "Patches" Stewart (tromba)
Steve Baxter (trombone)
Ariel Mann (sintetizzatore)
Kevin Ricard (percussioni)
Chick Corea (piano)
Ronald Bruner Jr., J.D. Blair, Poogie Bell e Derico Watson (batteria).

 CAPITOLO VI: LIVE ALBUM

Miller ha anche fatto molti live album importanti lavorando con artisti di calibro
altissimo come Herbie Hancock, uno dei più importanti prende il nome di “One
Night In Montecarlo” con l’orchestra filarmonica di Montecarlo.
La formazione completa di questo live è:
Marcus Miller: basso, clarinetto
Roy Hargrove: tromba
Raul Midón: voce, chitarra
Alex Han: sassofono

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DJ Logic: giradischi
Federico Gonzalez Pena: pianoforte, tastiere, percussioni
Poogie Bell: batteria
Herbie Hancock: pianoforte
Orchestra filarmonica di Monte Carlo.

In questo live ci sono dei brani favolosi che diventano unici grazie anche
all’orchestra filarmonica, viene riproposto lo standard So What in una versione
tutta funk. Uno dei suoni che non ci si aspetta è quello dello “scretch” ovvero il
suono del disco (vinile) che viene fatto scorrere con le mani avanti e indietro sul
giradischi tipico dei dj, infatti Dj Logic compie un lavoro perfetto improvvisando
su quasi tutti i brani, una scelta che rende l’impatto sonoro molto moderno.

Miller molto patito anche della musica classica decide di fare un omaggio
all’aria “O Mio Babbino Caro” dell’opera Gianni Schicchi di Giacomo Puccini.

I br a n i che ven gon o eseguit i in quest o live son o:


Blast!
So What
State of Mind
I Loves You Porgy
Amandla
I 'm Glad There I s You
Medley: OMio Babbino Caro / Mas Que Nada
Your Amazing Grace
Strange Fruit.

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 CAPITOLO VII: L’ALBUM CHE DIVENNE
LEGGENDA

Il disco più importante dal punto di vista della carriera di Miller è quello
chiamato “Tutu” un album che è stato prodotto sotto il nome di Miles Davis
infatti sappiamo benissimo che quest’ultimo ha sempre fatto emergere i grandi
artisti.

Il titolo dell'album è un omaggio all'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu.


Marcus Miller, scrisse i brani, suonò quasi tutti gli strumenti, scrisse gli
arrangiamenti e funse da produttore, questo diede la spinta necessaria a Miller

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per far sì che quest’ultimo diventasse leggenda, anche se già conosciuto il
bassista acquista una maggiore notorietà producendo per Davis.

La formazione di quest’album è molto importante in ordine:


Miles Davis - Tromba
Marcus Miller - Altri strumenti su tutte le tracce tranne "Backyard Ritual"
(Basso)
Jason Miles - Programmazione sintetizzatori
Paulinho da Costa - Percussioni su "Tutu", "Portia", "Splatch", Backyard
Ritual"
Adam Holzman - Sintetizzatore in "Splatch"
Steve Reid - Percussioni aggiuntive in "Splatch"
George Duke - Altri strumenti tranne percussioni, basso e tromba in "Backyard
Ritual"
Omar Hakim - Percussioni e batteria in "Tomaas"
Bernard Wright - Sintetizzatori aggiuntivi in "Tomaas" e "Don't Lose Your
Mind"
Michał Urbaniak - violino elettrico in "Don't Lose Your Mind"
Jabali Billy Hart - batteria, bongo

Grazie anche a quest’album inoltre Marcus Miller vince il Grammy Award


come produttore appunto del disco.
I brani del disco sono:

Tutu
Tomaas
Portia
Splatch
Backyard ritual
Perfect way
Don't lose your mind
Full Nelson

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 CAPITOLO VIII: “TUTU” REVISITED FEAT.
CHRISTIAN SCOTT
Un altro live album molto importante è quello chiamato “Tutu Revisited”.
In questo album live compare sulla copertina “featuring” Christian Scott che
mette come ruolo in primo piano il trombettista. Scott ha un ruolo importante,
infatti sostituisce il grande Miles.

In questo live album sono riproposti due standard “In A Sentimental Mood” e
ovviamente “So What” e altri brani di Miller come “Jean Pierre”.
I brani in ordine di esecuzione :

Tomaas
Backyard Ritual
Splatch
Portia

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Jean Pierre
Aida
In a Sentimental Mood
Hannibal
Don’t Lose Your Mind
Tutu
Full Nelson/ Perfect Way
Human Nature/ So What

I brani che verranno suonati per la parte pratica di questa tesi sono tratti appunto
dall’album sopracitato e in ordine di esecuzione:
 “SO WHAT” – MILES DAVIS
 “JEAN PIERRE” – MARCUS MILLER
 “FULL NELSON” – DAVIS/MILLER

Verranno eseguiti con la seguente formazione:


Thomas Capozza -Basso elettrico
Antonio La Marca -Alto Sax
Antonio Ciriello – Chitarra elettrica
Michele Montanaro - Batteria

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 CONCLUSIONI E RINGRAZIAMENTI

Si può dire che Miller ha influenzato tantissimo la visione del basso elettrico e
sicuramente ha elevato la figura del bassista, spronando anche il migliore
musicista a inventare e creare sempre qualcosa di nuovo o almeno questo è
quello che ha scaturito in me tanto da influenzare il mio percorso musicale.
Il mio percorso però è stato guidato da Maestri che mi hanno insegnato
moltissimo e mi hanno aiutato a comprendere il mondo del Jazz e quindi
Marcus Miller;
Perciò ringrazio prima di tutto il maestro che fa da relatore in questa tesi
ovvero M°Tommaso Scannapieco , il presidente della commissione nonché
direttore del nostro conservatorio
M° Francesco Montaruli e la commissione, M° Giuseppe Spagnoli e
M° Gaetano Partipilo, che hanno avuto un ruolo fondamentale
insegnandomi tantissime cose senza le quali non sarei arrivato a questa tesi;

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Ringrazio anche il M° Antonio D’addedda presente in commissione.
Un ringraziamento speciale va anche al mio primo maestro di basso
M° Francesco Angiuli che è stato il mio primo insegnante di prassi in questo
conservatorio.
Un ringraziamento sentito va anche agli altri maestri che mi hanno insegnato
moltissimo nel corso degli anni trascorsi in conservatorio e sono:
M° Daniele Scannapieco
M° Antonio Tosques
M°Michele Milone
M°Fabio Accardi.

Un enorme ringraziamento va soprattutto ai miei amici e colleghi che mi


hanno accompagnato fin qui e suoneranno con me:
Antonio La Marca, Antonio Ciriello e Michele Montanaro.

Sitografia:
www.marcusmiller.com
www.rollingstone.net
www.funkyjedi.net
www.rockit.it
www.wikipedia.org
www.musicajazz.it
www.ilsole24ore.com
www.fender.com

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