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Risoluzione di un telaio iperstatico col metodo degli spostamenti

Complemento alla lezione 49/50: Cenni sugli elementi finiti per l'analisi
strutturale

La struttura in figura è soggetta ad una coppia m applicata nel nodo B. Il telaio ha


sezione con momento d’inerzia I e materiale di modulo di Young E. Calcolare i
diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione interna, la curva delle pressioni e,
qualitativamente, la configurazione deformata.

m
B C

A D

Volendo risolvere la struttura tramite il metodo degli spostamenti, si parte dal conteggio del grado
(s) di indeterminazione cinematica. I nodi A e D sono incastri: pertanto in A e D sono nulle sia le
componenti verticali ed orizzontali dello spostamento quanto la rotazione. Tanto il nodo B quanto il
nodo C non sono vincolati esternamente e dunque comporterebbero 3 incognite cinematiche
ciascuno. Osservando che la deformabilità assiale dà un contributo solitamente trascurabile se
confrontata con la deformabilità flessionale, si può ipotizzare che le travi AB, BC, CD siano
assialmente inestensibili, commettendo così un’approssimazione peraltro più che lecita nella pratica
ingegneristica. Ne consegue che i nodi B e C non possono traslare verticalmente e, orizzontalmente,
traslano della stessa quantità. Le incognite cinematiche nodali si riducono alle rotazioni ϕB e ϕC dei
nodi B e C ed alla loro traslazione orizzontale η (ovvero l’entità di cui trasla il traverso BC). Il
grado di indeterminazione cinematica s è dunque pari ad 3.

Occorre ora evidenziare la struttura a nodi bloccati; quest’ultima si ottiene inserendo incastri anche
nei nodi B e C. La struttura a nodi bloccati è equivalente alla struttura originaria, purché sia
assoggettata ad opportuni cedimenti vincolari (rotazione in B, in C, traslazione orizzontale di B e
C).
z Il telaio cui si perviene è cinematicamente ammissibile o
B y C congruente per qualsiasi valore dei cedimenti. Esistono
dunque ∞3 soluzioni congruenti. Esiste però un’unica
z soluzione che è anche staticamente ammissibile o equilibrata.
y Si ottiene imponendo l’equazione di equilibrio duali alle
y
z incognite cinematiche, ovvero l’equazione di equilibrio alla
rotazione del nodo B, l’equazione di equilibrio alla rotazione
A D del nodo C, l’equazione di equilibrio alla traslazione
dell’intero traverso BC.

Nella figura precedente sono stati evidenziati anche i sistemi di riferimento locale delle singole
travi. Con riferimento ai pedici dei termini che compaiono relazione {Q} = [K] {δ}, per le travi AB,
BC e CD i nodi i sono rispettivamente A, B e C, mentre i nodi j sono B, C e D.

Per la scrittura delle equazioni di equilibrio occorre calcolare i momenti e le forze orizzontali che
nascono nei nodi B e C per effetto degli spostamenti nodali (visti come cedimenti imposti). Questi
valori possono essere ottenuti dalla relazione {Q} = [K] {δ} − {F}. Si noti che non vi sono carichi
non nodali: pertanto il vettore {F} è sempre nullo e le forze ed i momenti necessari alla scrittura
delle equazioni di equilibrio sono tutti contenuti nella matrice di rigidezza della trave, {Q} = [K]
{δ}. Per quanto riguarda i segni, si noti che l’equazione {Q} = [K] {δ} fornisce le azioni sulla trave;
per la scrittura dell’equilibrio nodale siamo invece interessati alle azioni sul nodo che, per il
principio di azione/reazione, sono uguali ed opposte alle precedenti.

In alternativa, per maggior comodità e in modo più intuitivo, i valori delle sollecitazioni nodali per
la scrittura delle equazioni di equilibrio possono essere ottenuti usando il formulario allegato alla
video-lezione 37 (reazioni notevoli di travi doppiamente incastrate).

Si considerino dapprima le sollecitazioni nodali dovute alla rotazione ϕB (positiva se antioraria). Il


momento ed il taglio che il ritto AB trasmette al nodo B sono dati dai termini (4,4) e (5,4) della
matrice di rigidezza (cambiati di segno e moltiplicati per ϕB). I momenti che il traverso BC
trasmette rispettivamente ai nodi B e C sono dati dai termini (1,1) e (4,1) di [K] (cambiati di segno e
moltiplicati per ϕB).

4EI ϕ 2EI ϕ
B B
l ϕB l
B C
6EI ϕ
4EI ϕ B
B l2
l

A D
Si imponga ora la rotazione ϕC (positiva se antioraria). Il momento ed il taglio che il ritto CD
trasmette al nodo C sono dati dai termini (1,1) e (2,1) della matrice di rigidezza (cambiati di segno e
moltiplicati per ϕC). I momenti che il traverso BC trasmette rispettivamente ai nodi B e C sono dati
dai termini (1,4) e (4,4) di [K] (cambiati di segno e moltiplicati per ϕC).

2EI ϕ
C 4EI ϕ
C 4EI
l
l ϕC
l
B ϕC
C
6EI
ϕC
l2

A D

Si consideri infine l’effetto della traslazione η del traverso (positiva se verso destra). Il momento ed
il taglio che il ritto AB trasmette al nodo B sono dati dai termini (4,5) e (5,5) della matrice di
rigidezza (cambiati di segno e moltiplicati per η). Il momento ed il taglio che il ritto CD trasmette al
nodo C sono dati dai termini (1,2) e (2,2) di [K], cambiati due volte di segno (essendo vi = − η) e
moltiplicati per η.

6EI C
2
η B 6EI
η
l l2
12EI η 12EI η
l3 l3

A D

Siamo ora in grado di scrivere le 3 equazioni di equilibrio nodali. Partendo dall’equilibrio alla
rotazione del nodo B, si deve porre che la somma algebrica dei momenti dovuti agli spostamenti
nodali e della coppia esterna m applicata in B deve essere nulla:

EI EI EI EI
4 ϕ B + 4 ϕ B + 2 ϕC + 6 2 η − m = 0
l l l l

Analogamente deve sussistere l’equilibrio alla rotazione del nodo C:

EI EI EI EI
2 ϕ B + 4 ϕC + 4 ϕ C + 6 2 η = 0
l l l l
Infine l’equilibrio alla traslazione orizzontale del traverso impone che:

EI EI EI EI
6 2 ϕB + 6 2 ϕC + 12 3 η + 12 3 η = 0
l l l l
Le tre equazioni di equilibrio costituiscono un sistema lineare nelle 3 incognite ϕB, ϕC, ed η, la cui
soluzione porge:

13 ml
ϕB = +
84 EI
1 ml
ϕC = −
84 EI
3 ml 2
η=−
84 EI

Per ottenere il diagramma del momento e del taglio all’estremità di ogni trave costituente il telaio è
sufficiente applicare la relazione {Q} = [K] {δ} tratto per tratto.

Si riportano esplicitamente i passaggi solo per i valori del momento. Si consideri dapprima il ritto
AB:

2 EI 6 EI 4
MA = ϕB + 2 η = + m
l l 42

(M B )ritto = 4 EI ϕB + 6 EI
2
17
η=+ m
l l 42

Si noti che, nell’ambito del metodo degli spostamenti, le convenzioni di segno delle caratteristiche
della sollecitazione interna non coincidono con quelle usuali della Scienza delle Costruzioni. Il
segno positivo indica che il momento agente sulla trave è antiorario e viceversa se negativo.
Graficamente, dunque:

17
m
B 42

A
4
m
42

Per il traverso BC si ha:

(M B )traverso = 4 EI ϕB + 2 EI ϕC = + 25 m
l l 42
EI EI 11
M C = 2 ϕ B + 4 ϕC = + m
l l 42
25
m
42
C
B 11
m
42

ϕC − 6 2 (− η) = − m
EI EI 10
Infine, il valore del momento in D vale: M D = 2
l l 42

11
m
42
C

D
10
m
42
Il diagramma di momento dell’intera struttura risulta pertanto essere:

25
m
42

C
B 11
17 m
m 42
42

M
4 10
m m
42 A D 42

Il diagramma del taglio si ottiene in maniera analoga a quella del diagramma di momento, o, in
modo ancor più semplice, osservando che il taglio è la derivata del diagramma di momento.
Omettendo i passaggi, il diagramma finale del taglio è:

6 m/l
7
+
B C

+ T –

A D
1 m/l 1 m/l
2 2
Noto che sia il taglio, i valori di sforzo normale sul ritto e sul traverso possono essere infine
determinati imponendo l’equilibrio alla traslazione dei nodi B e C. Il diagramma dello sforzo
normale risulta pertanto:

1 m/l
2 + C
B

– N +

A D
6 m/l 6 m/l
7 7

La curva delle pressioni si determina facilmente osservando che le due rette d’azione delle reazioni
devono (i) passare per i punti di nullo del diagramma di momento e (ii) essere parallele, dato che il
carico esterno ha risultante nulla. Pertanto la curva delle pressioni è rappresentata dalla retta b a
destra del punto di applicazione di m (tratti BC e CD) e dalla retta a a sinistra (tratto AB):

B C

a b
A D

Il tracciamento qualitativo della configurazione deformata si effettua a partire dagli spostamenti


nodali e dal diagramma di momento. I nodi B e C hanno spostamento verticale nullo e spostamento
orizzontale pari a η (essendo negativo i nodi traslano verso destra); il nodo B ruota in senso
antiorario ed il nodo C in senso orario. La concavità/convessità della linea elastica è determinata dal
segno del diagramma del momento. Dove il momento si annulla si hanno punti di flesso della
deformata.

m
B C

flessi

A D
NOTE

Si osservi che la stessa struttura risolta col metodo delle forze richiedeva la risoluzione di un
sistema di 3 equazioni (di congruenza) in 3 incognite. I coefficienti delle equazioni richiedono però
un calcolo ad hoc, essendo il telaio a nodi mobili, ad esempio tramite il PLV (lezioni 42-44).
Col metodo misto sono invece necessarie 5 equazioni (di cui 4 di congruenza e 1 di equilibrio)
essendo la reticolare associata 1 volta labile. I coefficienti delle equazioni sono però di immediata
determinazione (si usa il formulario delle rotazioni elementari allegato alla video-lezione 36).
È interessante osservare che la risoluzione col metodo degli spostamenti è univoca, essendovi
un’unica struttura a nodi bloccati, mentre la scelta dell’isostatica principale nel metodo delle forze è
arbitraria. Col metodo delle forze inoltre, nella scelta dell’isostatica principale, si corre il rischio di
incappare nella maldisposizione vincolare (ottenendo così una struttura labile). Queste (ed altre)
considerazioni spiegano perché i codici di calcolo per i telai si basino sul metodo degli spostamenti
e non su quello delle forze. Per gli stessi motivi è stata proposta la risoluzione di un telaio col
metodo degli spostamenti come complemento alla lezione “cenni sugli elementi finiti per l’analisi
strutturale”.

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